UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PARMA

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1 Titolo Caratterizzazione anatomo-funzionale mediante Risonanza Magnetica Nucleare dei disturbi Neurologici, Psichiatrici e del Comportamento. Introduzione La macchina di Risonanza Magnetica 3 Tesla GE MR750, lo strumento utilizzato ai fini dello svolgimento dello studio in oggetto, è sita presso l Az. Ospedaliera di Parma grazie alla donazione effettuata da CARIPARMA nel 2008, la quale è stata motivata dalla volontà di CARIPARMA stessa, sempre attenta alle esigenze ed alle espressioni del territorio, di corrispondere un riconoscimento all equipe del Prof. Gicaomo Rizzolatti ed alla città di Parma che ospita il Dipartimento di Neuroscienze presso cui tale equipe ha operato, per i meriti scientifici di altissimo livello conseguiti nello studio della fisiologia cerebrale umana e sui primati non umani. Tale macchina è in grado di fornire ad oggi le massime prestazioni di neuroimaging sia strutturale che metabolico/funzionale. Oltre all utilizzo per studi mirati all approfondimento della fisiologia cerebrale, ed in generale a studi che diano continuità alla ricerca effettuata a Parma sul sistema nervoso centrale dall equipe del Prod. Giacomo Rizzolatti, l MR750 si candida come potente strumento di indagine anche nell approfondimento delle patologie cerebrali. Proprio in funzione delle elevate qualità di indagine concessa dalla nuova generazione di Tomografi di RIsonanza Magnetica, nonché delle caratteristiche di eterogeneità di cui è corredata intrinsecamente tale indagine, e non in ultimo della non invasività dell esame stesso, è naturale, laddove possibile, affiancare alle altre metodiche di indagine la metodica MR, in tutti quegli studi scientifici che vogliano ritenersi di eccellenza. Notiamo in tale senso che è oramai suggerita anche delle linee guida degli organismi internazionali preposti alla formulazione dei criteri diagnostici delle patologie cerebrali l introduzione di uno o più biomarker di neuroimaging nella batteria di esami diagnostici standard (vedi ad esempio NINCDS ADRDA e DSM-IV-TR criteria per l Alzheimer). Inoltre, la ricerca di biomarkers per malattie neurologiche quali il morbo di Huntington e psichiatriche quali la depressione maggiore e la schizofrenia e' stata proposta non solo per la diagnosi ma anche per l'ottimizzazione della scelta della strategia terapeutica. Non potendo in ambito NMR Parma costituire una realtà di sviluppo metodi (sia per l assenza di massa critica in ambito tecnologico NMR, sia per l assenza totale sul territorio italiano dei Dipartimenti Sviluppo e Ricerca della case costruttrici dei tomografi NMR), è strategicamente identificabile per l'attività correlata alla macchina MR750 un ambito strettamente applicativo, con orientamento di standardizzazione ed ottimizzazione.

2 La standardizzazione dovrebbe connettere tra loro tutti gli studi metodologicamente affini, ed in particolare gli studi che si appoggino sui dati normativi registrati nell'ambito del progetto di ricerca sulla fisiologia cerebrale (vd. progetto UNIPRMR750v1, rendendo possibile la condivisione dei risultati tra gruppi di lavoro. L ottimizzazione dovrebbe occuparsi di differenziare efficacemente, nell ambito dei singoli protocolli di acquisizione, la parte peculiare alla ricerca clinica specifica, scegliendo tra le possibili tecniche quelle che promettono di ottenere risultati più soddisfacenti in base a ciò che la letteratura scientifica odierna suggerisce. Obiettivi Razionale Il tomografo MR750 permette l eccellenza nelle indagini svolte sul cervello umano in vivo mediante una serie di metodiche complementari, consentite queste ultime dalla peculiarità stessa della risonanza magnetica nucleare di poter essere specificamente tarata, mediante opportuni protocolli, per evidenziare aspetti diversi della struttura anatomo-funzionale del cervello umano (vedi sezione Metodi). In questo progetto si vuole caratterizzare la patologia cerebrale umana analizzando le caratteristiche morfometriche della corteccia, l'organizzazione della sostanza bianca di interconnessione, la funzionalità di determinate aree cerebrali (singole regioni) e di network neurali ed il loro metabolismo nonché le peculiari caratteristiche chimico-fisiche di specifici tessuti cerebrali di interesse soprattutto in regioni sottocorticali, partendo dalle domande che la lunga esperienza scientifica del Dipartimento di Neuroscienze ha posto negli anni e continua a porre, come rafforzamento dei suoi risultati di eccellenza e come estensione degli stessi a piani di intervento investigativo e speculativo permessi esclusivamente dalle possibilità fornite dalla strumentazione in oggetto. E interesse del presente progetto quello di indagare gli aspetti morfologici e metabolico-funzionali delle patologie cerebrali Neurologiche e Psichiatriche, nonché dei disturbi del comportamento. Malattie Neurodegenerative Nell ambito Neurologico si è interessati ad applicare la metodica dell'imaging NMR allo studio di tutta la gamma dei disturbi neurodegenerativi. Tali disturbi comprendono sia l Alzheimer, che la sua fase preclinica Mild Cognitive Impairment, la quale ultima soprattutto interessa caratterizzare in relazione ad indici che possano essere predittivi della progressione o

3 valutativi della terapia (sia essa di tipo farmacologico o cognitivo). Oltre le forme di demenza senile più comuni esistono nell ambito delle patologie degenerative del sistema nervoso centrale alcune sindromi atipiche la cui caratterizzazione e la cui possibilità d intervento farmacologico e/o riabilitativo presentano caratteristiche che, esulando dagli schemi tipici, richiedono un attenzione ed un indagine particolari. Data la loro specificità in termini di deficit funzionali e/o di alterazioni strutturali, tali patologie possono rivestire un ruolo cruciale nel supportare l individuazione di un quadro di insieme anche per le forme tipiche, di cui possono considerarsi dei casi peculiari, nonché della fisiologia stessa del sistema nervoso. Rientrano in tali forme aspecifiche molte sindromi di disturbo selettivo della memoria che costituiscono una forte fonte di interesse sia per la patologia in se sia per i collegamenti con le altre sindromi più comuni, in relazione alla caratterizzazione della loro patogenesi. Tra le forme neurodegenerative di interesse per il presente progetto si colloca anche la Sclerosi Multipla, per la quale esiste una vastissima letteratura che va sempre più arricchendosi. La particolarità di tale patologia di presentare lesioni infiammatorie la cui caratteristica microbiologica e i cui pattern di presentazione sono fortemente correlati con l evoluzione della patologia stessa fa della NMR la tecniche di imaging preferenziale per il suo studio. Tutti gli strumenti di indagine più avanzati che l NMR permette di utilizzare (Magnetization Transfer, Diffusione non Gaussaiana, Rilassometria, Resting State) oltre che gli strumenti consolidati e sempre in via di perfezionamenteo (Spettroscopia, Morfometria, Diffusion Tensor Imaging, fmri) trovano la loro applicazione sia nella caratterizzazione del tessuto lesionale sia nella caratterizzazione forse ancora più importante della normal apperaing white matter. Per la natura stessa di afflizione dei tessuti cerebrali che presenta, il Parkinson anche trova uno degli strumenti più efficaci nella sua caratterizzazione nella risonanza magnetica, che permette di indagare la patologia sia in funzione dei suoi effetti metabolico/funzionali (fmri), che di alterato metabolismo della mineralogia cerebrale (rilassometria) che del danno alla sostanza grigia (morfometria) e bianca (tecniche di diffusione). Disturbi motori o del Linguaggio Tutte le patologie che comportano disturbi motori e del linguaggio sono di grande interesse per questo studio, infatti oltre a trovare nella risonanza magnetica uno strumento di indagine unico in quanto a qualità ed eterogeneità (caratterizzazione metabolico/funzionale tramite fmri, caratterizzazione corticale tramite morfometria, caratterizzazione della

4 connnettività tramite tecniche di diffusione) tali patologie costituiscono la naturale estensione in ambito clinico umano della ricerca di eccellenza effettuata per più di 20 anni a Parma sul sistema motorio umano, gli stessi studi che hanno portato l equipe del Prof. Rizzolatti alla scoperta del sistema dei Neuroni Specchio, una delle scoperte più importanti delle neuroscienze moderne, con implicazioni considerevoli non solo dal punto di vista scientifico, ma anche filosofico e sociale. Tra i disturbi motori si collocano tutti gli studi basati sulla riabilitazione effettuata in seguito a traumi cerebrali o patologie cerebro-vascolari, che beneficiano fortemente sia della precisione con cui può essere effettuata l indagine di risonanza magnetica in tali patologie, che delle sue intrinseche caratteristiche di longitudinalità, fattore estremamente importante nella caratterizzazione del danno cerebrale in funzione della riabilitazione. Il danno motorio è la causa primaria della disabilità a seguito di ictus. In Italia, per esempio, ogni anno persone presentano emiplegia conseguente ad ictus. Le tradizionali strategie riabilitative sono focalizzate sulla realizzazione concreta di movimenti passivi o sull esercizio motorio del braccio paretico. Tuttavia, soltanto una percentuale piuttosto esigua di pazienti raggiunge nuovamente un recupero funzionale soddisfacente. D'altra parte è ben noto che le stesse aree cerebrali coinvolte nell esecuzione di atti motori sono attive anche quando gli stessi atti motori sono semplicemente osservati immaginati. Questa evidenza supporta l idea, già sfruttata dagli allenatori sportivi, che l esercizio effettuato tramite la rappresentazione delle immagini di movimento potrebbe essere efficace nel promuovere il recupero motorio successivamente ad un episodio ischemico. Tuttavia, per la maggior parte dei pazienti, la rappresentazione mentale (immaginazione motoria) dei movimenti risulta abbastanza difficile. Una possibile soluzione a questo problema potrebbe consistere nello sfruttamento delle proprietà del sistema dei neuroni specchio (MNS), neuroni che si attivano sia durante l esecuzione che durante l osservazione di azioni. Si può ipotizzare cioè che l'osservazione, da parte dei pazienti, di azioni di vita quotidiana, possa incrementare l'uso delle rappresentazioni motorie corrispondenti all'arto paretico, in modo che queste possano determinarne, di conseguenza, un maggior uso. Nel presente progetto sarà quindi esplorata l efficacia dell osservazione dell azione nell attivazione delle funzioni motorie residue in pazienti emiplegici, con lo scopo di individuare nuovi metodi di riabilitazione basati sull attivazione dei neuroni specchio in pazienti emiplegici post-ictuali. Disturbi mentali In un'indagine dell'oms del 2004 (che sottostima i dati attuali), i disturbi

5 mentali rappresentano il 13% del carico globale di malattia, definita come la morte prematura in combinazione con gli anni vissuti con disabilità. Data la rilevanza critica di questo problema, il bisogno di studi che possano contribuire alla comprensione delle basi neurobiologiche e dei possibili predittori di diagnosi, trattamento e prognosi dei disturbi mentali appare primario. In generale, siamo interessati a tutti quei disturbi che abbiano impatto sul rapporto individuo società, e che sono senz altro modulati fortemente dall ambiente sociale e dai meccanismi di comunicazione tra sfera sociale e sfera individuale che ogni individuo, a partire dalla fase adolescenziale e di emancipazione verso l età adulta, si trova a sperimentare quotidianamente. Con i nostri studi ci proponiamo di studiare i correlati neurali sia anatomici che funzionali dei disturbi mentali sia dell'adulto che del bambino sia dell'asse I (Disturbi dello sviluppo [Autismo, sindrome di Asperger, Morbo di Rett], Disturbi Correlati a Sostanze, Schizofrenia ed Altri Disturbi Psicotici, Disturbi dell'umore, Disturbi d'ansia, Disturbi Somatoformi, Disturbi Dissociativi, Disturbi dell'alimentazione, Disturbi del Controllo degli Impulsi) che dell'asse II (Disturbi di Personalita' e ritardo mentale) del DSM- IV TR. La ricerca con imaging strutturale e funzionale applicato alle malattia mentali è cresciuta rapidamente negli ultimi due decenni e ha migliorato la nostra comprensione dei meccanismi alla base di disturbi psichiatrici. Diversi approcci volti a studiare il funzionamento del cervello a riposo o durante compiti di natura emotiva o cognitiva ha permesso l'indentificazione di regioni e network cerebrali coinvolti in specifiche funzioni cerebrali che si alterano durante la malattia mentale. Il confronto di parametri anatomici e funzionali in queste regiono tra gruppi diagnostici ha permesso di rilevare alterazioni speficiche. Data la forte componente genetica presente in quasi tutte le malattie mentali, l'identificazione di fenotii ereditabili (tramite lo studio sui parenti non affetti) e della modulazione genica di questi fenotipi (Imaging Genetics) rappresenta un importantissimo strumento di analisi per le basi biologiche delle malattie mentali. Un altro modo relativamente diretto di esplorare il rapporto tra psicopatologia e l'attività del cervello è stato quello di eseguire la scansione di pazienti, mentre in realtà stanno vivendo un dato sintomo. L'imaging funzionale offre inoltre l'opportunità di valutare gli effetti dei trattamenti clinici sulla funzione cerebrale. I dati dei pazienti possono essere acquisiti prima e dopo il trattamento, e i cambiamenti dell'attività cerebrale possono essere correlati a miglioramenti dei sintomi e/o del funzionamento cognitivo negli stessi soggetti. Nel presente progetto verranno studiate le alterazioni morfo-strutturali tramite valutazione delle alterazioni morfologiche e delle risposte di attivazione e di connettivita' funzionale e strutturale associate alle malattie mentali e il loro

6 possibile coinvolgimento nella patogenesi di queste malattie. Useremo anche gli approcci di imaging genetics per valutare componenti ereditarie e genetiche di queste risposte. Inoltre, ci proponiamo valutare le risposte cerebrali associate al trattamento sia per identificare predittori di risposta al trattamento che per identificare il meccanismo cerebrale associato alla risposta specifica del trattamento. Quest'ultimo approccio verra' anche combinato con imaging genetics per valutare l'interazione tra genetica e misure di imaging. Dipendenze e Disturbi del Comportamento nell'adulto. Ci proponiamo di indagare, con le tecniche di neuroimaging, le aree cerebrali ed i neurotrasmettitori che hanno implicazioni nella pratica clinica con alcuni tratti di personalità e che inevitabilemnte possono determinare alcuni comportamenti patologici. Lo psichiatra Robert Cloninger fornisce un metodo sistematico di descrizione e classificazione dei tratti di personalità non solo nelle forme patologiche, ma anche in quelle non patologiche. Postula l esistenza di quattro dimensioni del temperamento: ricerca di novità, evitamento del pericolo, dipendenza dalla ricompensa, persistenza, indipendenti e prevalentemente ereditarie (Heath et al. 1994), e di tre dimensioni del carattere che maturano progressivamente nel corso della vita adulta (autodirezionalità, cooperatività e auto-trascendenza). Recentemente una migliore comprensione della relazione tra tratti di personalità e strutture/sistemi cerebrali è diventata possibile grazie ai progressi nelle tecniche di neuroimaging. Gardini et al. (2009) hanno infatti trovato correlazioni tra dimensioni della personalità e volume della materia grigia: il tratto "ricerca di novità" presenta una correlazione positiva con il volume della materia grigia nelle regioni i frontali e posteriori del cingolo; il tratto "evitamento del pericolo" è correlato negativamente con il volume della materia grigia nelle strutture orbitofrontali, occipitali e parietali; il tratto "dipendenza dalla ricompensa" presenta una correlazione negativa con il volume della materia grigia nel nucleo caudato e nel giro retto frontale; infine il tratto "persistenza" ha una correlazione positiva con il volume della materia grigia nel precuneo, lobulo paracentrale e giro paraippocampale. Dunque, grazie alle tecniche di neuroimaging, oggi possiamo finalmente vedere quali aree corticali e strutture cerebrali hanno un'implicazione clinica con alcuni tratti di personalità. Per quanto non sia ancora possibile parlare di markers biologici, certamente le ricerche orientate in tal senso ci fanno pensare e sperare che nel futuro si possano utilizzare strumenti diagnostici come la RMN per confermare o meno le ipotesi diagnostiche cliniche formulate. E proprio l elevato impatto clinico dei problemi legati a tali disturbi che ne fanno, per il gruppo di lavoro che nasce intorno alla risonanza magnetica

7 MR750 di Parma, uno dei focus di maggiore attenzione per quanto riguarda gli sforzi da compiere nel prossimo futuro. L orientamento del gruppo infatti, come da sempre la ricerca del Dipartimento di Neuroscienze, e come la natura stessa della donazione effettuata da CARIPARMA, è fortemente direzionato verso i temi di particolare interesse sanitario. Nell ambito degli studi effettuati in passato sui disturbi del comportamento si è edificato un prezioso insieme di modelli comportamentali che possono senz altro costituire la base per ricerche effettuate con la tecnica della risonanza magnetica funzionale, la quale giova fortemente della pre-esistenza di modelli comportamentali noti. Consideriamo proprio la fmri la metodica più importante in relazioni a tali Disturbi, sebbene gli effetti dei disturbi del comportamento possano anche essere indagati (e lo siano stati in numerosi lavori basati su imaging RM) anche con le tecniche morfometriche applicate sia alla caratterizzazione della sostanza grigia che della sostanza bianca. In particolare nell addiction fmri risulta uno dei più recenti campi di applicazione, permettendo di comprendere alcuni meccanismi che creano e sostengono questo tipo di patologia. Mediante l uso di diversi stimoli evocativi è possibile individuare i circuiti neuronali e le strutture corticali direttamente coinvolte dagli effetti acuti e cronici dell abuso di sostanze (psicostimolanti, alcol, nicotina, ), identificare le aree cerebrali che sostengono la ricerca compulsiva della sostanza d abuso ed il relativo craving, rendere visibili e comprensibili i danni che il cervello subisce. La mappatura funzionale consente una maggiore conoscenza delle aree funzionali coinvolte, permettendo anche di sviluppare nuove strategie terapeutiche. In particolare, è stata osservata una riduzione dei livelli di attivazione cerebrale nella corteccia prefrontale (che regola le funzioni cognitive razionali quali analisi, presa di decisioni ecc.) ed una maggiore attivazione delle aree della corteccia limbica (che regola le funzioni emotive, motivazionali e di apprendimento) nelle persone dipendenti: ciò potrebbe spiegare la perdita di controllo inibitorio sul desiderio compulsivo di ricerca della sostanza d'abuso. Modalità dello studio Lo Studio proposto ha la durata di 5 anni e include l arruolamento di 500 soggetti (100/anno), di cui un numero di 450 soggetti sarà costituito da pazienti di età compresa tra i 18 e gli 85 anni, mentre un numero di 50 avrà età compresa tra I 9 ed i 18 anni. Ai pazienti sarà fornita informazione completa riguardo gli esperimenti e sarà richiesta la sottoscrizione di presa visione della scheda informativa, della dichiarazione di consenso informato, nonché del questionario preliminare

8 (materiale allegato). Laddove il soggetto non abbia compiuto i diciotto anni o non sia ritenuto incapace di intendere o volere sarà il tutore a sottoscrivere i documenti di consenso informato. Orientativamente l acquisizione dati verrà effettuata su di un singolo soggetto nell arco un minuti effettivi di scansione, dei quali trenta minuti circa acquisiti secondo requisiti di standardizzazione e i rimanenti trenta secondo requisiti di specificità dello studio. Tali percentuali chiaramente oscilleranno in funzione della tipologia di studio stesso. Si ritiene che i risultati ottenuti durante tale lavoro possano essere di estrema importanza per quanto riguarda la caratterizzazione anatomica e funzionale delle disfunzioni del sistema nervoso centrale, ed anche per analizzare i meccanismi di comunicazione società individuo nella loro accezione più propriamente patologica, alla ricerca sia di meccanismi correttivi che di supporto alla creazione di forme di comunicazione che possano limitare alla base l insorgere di tali fattori patologici. Metodi Come accennato in introduzione la MR750 permette di raggiungere l eccellenza in varie forme di analisi di cui il gruppo di ricerca del Dipartimento di Neuroscienze intende fare uso a seconda delle necessità specifiche che lo studio viene a richiedere, e che andiamo qui di sotto ad elencare. L Imaging in Risonanza Magnetica Funzionale (fmri) è una tecnica che permette di visualizzare una mappa tridimensionale del consumo di ossigeno effettuato dal cervello durante la sua attività. Tale tecnica, in grado di analizzare anche le regioni subcorticali, e con una risoluzione dell ordine dei pochi millimetri, è la candidata ideale a sostituire, su grandi popolazioni di neuroni, l indagine elettrofisiologica che comunemente si svolge sui primati non umani, considerando la stretta relazione che intercorre tra il consumo di ossigeno e l attività elettrica dei neuroni stessi. L alta frequenza di lavoro del Tomografo (120 MHz), ottenuta intrinsecamente in seguito alla presenza dell alto campo magnetico statico di 3 Tesla, consente un rapporto segnale/rumore elevato, facilitando le indagini statistiche insite nella tecnica fmri. La presenza di bobine multi-canale, e le performance dei gradienti di Imaging aumentano la risoluzione spaziale e/o temporale dell acquisizione, nonché la qualità delle immagini in risposta ai classici problemi di distorsione di cui è generalmente affetta la tecnica fmri. L Imaging morfometrico ad alta risoluzione permette una analisi submillimetro della struttura cerebrale, nonché permette di contrastare i diversi tessuti cerebrali (sostanza bianca, sostanza grigia, liquido cerebro-spinale) con alta affidabilità, e di effettuare precise misure morfometriche sulle stesse. Anche per queste tecniche l alto segnale/rumore e l uso di bobine in ricezione

9 multicanale sono essenziali per aumentare la qualità del risultato e ridurre i tempi di acquisizione. La tecnica dell Imaging in Diffusione Tensoriale permette di indagare le caratteristiche della sostanza bianca, sia in relazione alla composizione strutturale del tessuto (indici fisici scalari), sia in relazione a caratteristiche legate alla connettività cerebrale (indici fisici non scalari, in grado di elucidare le direzioni di fasci nervosi fino a dimensionni dell ordine del millimetro). Tale tecnica permette di determinare la connettività strutturale tra regioni cerebrali che condividono network funzionali noti o per le quali gli stessi sono ipotizzati. La tecnica si basa sull analisi delle caratteristiche di diffusività delle molecole d acqua nel tessuto cerebrale, che presentano natura tensoriale. L utilizzo di bobine multi-canale, insieme alle caratteristiche tecniche avanzate dei gradienti di Imaging del tomografo, permettono di ridurre i tempi di acquisizione dell informazione di base sulla diffusività, e di conseguenza permettono di ottenere immagini di elevato rapporto segnale/rumore in breve tempo. E da notare che notevole giovamento, dalle caratteristiche tecniche della macchina, traggono anche le tecniche rilassometriche, spettroscopiche e di perfusione. Le prime e le seconde, in grado di evidenziare la composizione chimica del cervello, sono di grande interesse per quanto riguarda il metabolismo cerebrale. Esse traggono i massimi benefici dall alto campo e della sua estrema omogeneità (la prima in funzione del segnale/rumore che tale campo offre, la seconda in funzione dell alto contrasto in suscettibilità magnetica intrinseco dell alto campo stesso). La terza, che trae estremo vantaggio oltre che dall alto campo e dalla sua omogeneità anche dall area di lavoro garantita di 50cm permessa dalle specifiche del tomografo, è in grado di analizzare il flusso ematico, e può trovare applicazione anche nello studio funzionale, poiché il consumo di ossigeno di una popolazione neurale si accompagna ad una variazione locale del flusso ematico stesso. Approccio Logistico Sperimentale e Trattamento Dati Le ore a disposizione sul Tomografo saranno regolamentate secondo accordi interni al gruppo di ricerca NMR del Dipartimento di Neuroscienze. I temi di interesse primario lasceranno senz altro spazio anche ad altri temi che si riterranno di valore e di interesse scientifico. Un apposito comitato scientifico, presieduto dal Prof. Giacomo Rizzolatti e dal Dott. Girolamo Crisi, e composto da ricercatori con consolidata esperienza in applicazioni di risonanza magnetica e con competenze sia di natura tecnica che scientifico applicativa, eleggerà di volta in volta gli studi ritenuti più opportuni sia in funzione del loro valore scientifico, che in funzione dei loro pre-requisiti etici e di sicurezza.

10 Una volta approvato lo studio mediante presentazione del progetto al comitato scientifico, saranno allo stesso assegnate ore, personale ed una postazione lavoro adeguati al piano progettuale. I dati saranno acquisiti sul tomografo sempre in presenza di un tecnico radiologo del servizio sanitario nazionale messo a disposizione dall Azienda Ospedaliera nelle ore di ricerca in funzione della Convenzione stipulata con la Fondazione CARIPARMA (vd allegato), ed in ottemperanza di tutti i requisiti di sicurezza richiesti dalla Azienda Ospedaliera stessa, sia per quanto riguarda I pazienti sia per quanto riguarda i ricercatori che avranno esigenza di accedere alla zona di rispetto o alla sala magnete. Al fine di assicurare i requisiti sia di qualità che di sicurezza il gruppo ha stretto un accordo di collaborazione reciproco con i responsabili sia del personale medico (Dr. Girolamo Crisi), che tecnico (Daniele Davolio), che della Fisica Sanitaria (Dott. Silvano Filice). Per tutti i pazienti prima di accedere al magnete verrà verificata la compatibilità con l esame di risonanza magnetica mediante la compilazione della questionario preliminare di accesso (vedi allegato), firmato dal soggetto stesso e controfirmato dal responsabile della sicurezza dell impianto Dr. Girolamo Crisi o da altra persona preventivamente abilitata dallo stesso. Una volta acquisiti i dati verranno trasferiti mediante protocollo DICOM ad un server PACS sito in dipartimento, dal quale verranno memorizzati su un sistema RAID sicuro e messi a disposizione del ricercatore che ne deve attuare l analisi. Il sistema di trasferimento e analisi si appoggia prevalentemente su piattaforma Apple, mediante software di gestione dati Osirix e mediante software di analisi dedicati alla ricerca: MATLAB, SPM (MATLAB Toolbox), FSL, Freesurfer, AFNI, ANTS, MRTRIX, TrackVis.

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