RELAZIONE TECNICA DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO

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1 RELAZIONE TECNICA DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO Ai sensi dell art. 168 del D.lgs. 81/08 e s.m.i. D.S.U. Toscana Sede Legale viale Gramsci n Firenze Attività oggetto dell analisi Mensa Caponnetto Via Miele 2 Firenze (FI) Documento del 27/07/2012 D.S.U. - Mensa Caponnetto Firenze Pag 1

2 Indice 1 Premessa Metodologia Struttura del documento Individuazione dei potenziali pericoli di sovraccarico biomeccanico Analisi dei rischi da MMC di materiali con massa superiore ai 3 kg Analisi dei rischi da movimentazione di bassi carichi ad alta frequenza Analisi dei rischi da spinta e traino Conclusioni Allegato Allegato Allegato 3...Errore. Il segnalibro non è definito. D.S.U. - Mensa Caponnetto Firenze Pag 2

3 D.S.U. - Mensa Caponnetto Firenze Pag 3

4 1 Premessa Il presente documento di valutazione del rischio da movimentazione manuale dei carichi è parte integrante del documento di valutazione dei rischi ai sensi dell articolo 17 comma 1 lettera a) e 28 D.lgs. 81/08, viene quindi redatto sulla base agli articoli precedenti e dell allegato XXXIII D.lgs. 81/08 relativamente alle attività lavorative svolte all interno della mensa Cammeo di Pisa, sita in via Cammeo 54 nel Comune di Pisa, dagli operatori della DSU Toscana. 2 Metodologia La valutazione dei rischi da sovraccarico biomeccancio è svolta sulla base delle metodologie individuate dalle norme della serie UNI ISO rispettivamente per la movimentazione di carichi con peso superiore ai 3 Kg, per la movimentazione di carichi leggeri ad alta frequenza e per le operazioni spinta e traino. Analisi dei rischi da MMC La valutazione del rischio si sviluppa su cinque fasi: 1. Verifica in merito al superamento dei valori di massa di riferimento La massa di riferimento è la massa massima che un operatore può movimentare in condizioni, ideali e varia ovviamente in relazione al genere, all'età ed alla specializzazione secondo quanto riportato in tabella 1 estratta dalla norma UNI ISO In caso la massa movimentata sia superiore alla massa di riferimento, la movimentazione è sicuramente inaccettabile e si rende necessaria l'adozione di misure di prevenzione o protezione. 2. Verifica in merito al superamento dei valori di riferimento per massa e frequenza Se la massa movimentata è inferiore a quella di riferimento è necessario verificare che il suo valore, ponderato con quello della frequenza di movimentazione, rispetti i limiti riportati nel grafico 1. Se la massa e la frequenza rispettano costantemente questi limiti e la movimentazione avviene in assenza di condizioni particolari di rischio legate alla presa del carico, alla postura che è necessario mantenere durante la movimentazione ed alle condizioni ambientali nelle quali la movimentazione è svolta (condizioni ideali), si può concludere che il sollevamento è accettabile. Altrimenti è necessario procedere secondo il punto 3 D.S.U. - Mensa Caponnetto Firenze Pag 4

5 Tabella 1 Grafico 1 D.S.U. - Mensa Caponnetto Firenze Pag 5

6 3. Verifica del rispetto dei limiti ponderati rispetto alle condizioni di movimentazione Le condizioni nelle quali sono svolte le operazioni di movimentazione sono analizzate attraverso l'equazione di seguito riportata: tale equazione consente di individuare per ciascuna classe di operatori la massa che è possibile movimentare senza rischi di sovraccarico biomeccanico. Mref hm vm dm α M fm cm dove: mref è la massa di riferimento per il gruppo di popolazione di utilizzatori identificato; hm è il moltiplicatore di distanza orizzontale vm è il moltiplicatore di posizione verticale dm è il moltiplicatore di spostamento verticale M è il moltiplicatore di asimmetria fm è il moltiplicatore per la frequenza cm è il moltiplicatore relativo alla qualità della presa Se la massa effettivamente movimentata risulta superiore a quella così calcolata, la movimentazione è sicuramente inaccettabile e si rende necessaria l'adozione di misure di prevenzione o protezione. Altrimenti si procede secondo il punto Analisi della massa cumulativa Se la massa cumulativa, individuata dal prodotto della massa movimentata per la frequenza di movimentazione è superiore a kg, la movimentazione è sicuramente inaccettabile e si rende necessaria l'adozione di misure di prevenzione o protezione. Altrimenti, se la distanza di trasporto è inferiore ad un metro il sollevamento è accettabile, mentre se risulta superiore ad un metro è necessario procedere secondo quanto previsto al punto Analisi della movimentazione rispetto alla distanza di trasporto Se i valori di massa cumulativa, frequenza di trasporto e distanza, risultano conformi con quelli riportati nella tabella 2 estratta dalla norma UNI ISO , è possibile concludere che il sollevamento è accettabile, altrimenti, la movimentazione è sicuramente inaccettabile e si rende necessaria l'adozione di misure di prevenzione o protezione. D.S.U. - Mensa Caponnetto Firenze Pag 6

7 Tabella 2 D.S.U. - Mensa Caponnetto Firenze Pag 7

8 Analisi dei rischi derivanti dalla movimentazione di bassi carichi ad alta frequenza Questo tipo di analisi è suddivisa in due procedimenti: uno semplificato, riservato ad operazioni monocompito, ed uno completo dedicato ad operazioni multicompito, od ad operazioni monocompito per le quali sia stato evidenziato dall'analisi semplificata un rischio non accettabile. In particolare il rischio è suddiviso in tre fasce: una verde di rischio accettabile, una gialla di rischio non trascurabile necessitante di approfondimento o comunque accettabile a determinate condizioni, ed una di rischio rosso non accettabile, necessitante di azioni di prevenzione o protezione. Analisi semplificata È strutturata in cinque fasi dedicate ad altrettanti differenti aspetti come evidenziato nella tabella 3 Fase Descrizione 1 Ripetitività e durata dei movimenti 2 Ripetitività, durata dei movimenti e postura 3 Utilizzo della forza 4 Periodi di recupero 5 Fattori di rischio complementari Tabella 3 Analisi completa mediante metodo OCRA Il metodo OCRA si basa sull'analisi del rapporto tra numero complessivo di azioni tecniche svolte in un turno di lavoro ed il numero di azioni tecniche di riferimento: il processo di analisi si svolge pertanto attraverso i seguenti punti: 1. Individuazione del numero e della frequenza di ATA svolte in ciascun turno Questo processo viene svolto analizzando gli orari di lavoro e le tempistiche per lo svolgimento di ciascuna azione tecnica, individuata secondo quanto previsto dal prospetto C6 della UNI ISO Calcolo del numero di riferimento di azioni tecniche per turno Questo calcolo viene effettuato attraverso l'equazione di seguito riportata: n nrta = [kf(fmj PMj ReMj AMj) ) tj] ] (RcM ( tm) Dove j = 1 n è il numero di compiti ripetitivi eseguiti durante un turno; j è un generico compito ripetitivo; D.S.U. - Mensa Caponnetto Firenze Pag 8

9 kf è la costante di frequenza delle azioni tecniche per minuto (= 30); FM presenza di azioni con forza frequente o elevata (moltiplicatore per la forza) in ciascun compito ripetitivo,j; PM presenza di posture o movimenti incongrui o disagevoli (moltiplicatore per la postura) in ciascun compito ripetitivo, j; ReM elevata ripetizione degli stessi movimenti (moltiplicatore per la ripetitività) in ciascun compito ripetitivo, j; AM presenza di fattori complementari (moltiplicatore per fattori complementari) in ciascun compito ripetitivo, j; t è la durata netta, in minuti, di ciascun compito ripetitivo, j; RcM è il moltiplicatore del fattore di rischio dovuto alla carenza di periodi di recupero (moltiplicatore per il recupero); tm è il moltiplicatore secondo la durata complessiva di tutti i compiti ripetitivi durante un turno (moltiplicatore per la durata). In caso di turni multicompito il numero di azioni tecniche complessivo viene ottenuto attraverso la somma del numero di azioni tecniche svolte per ciascun compito all'interno di un turno di lavoro. 3. Confronto tra il numero di azioni tecniche effettivamente svolte e quello di riferimento Dividendo il numero di azioni tecniche svolte in ogni turno per il numero di quelle di riferimento si ottiene l'indice OCRA, confrontando lo stesso con i valori della tabella 4 è quindi possibile valutare il rischio legato alla attività ed individuare la necessità di azioni di prevenzione o protezione. Tabella 4 D.S.U. - Mensa Caponnetto Firenze Pag 9

10 Analisi dei rischi derivanti dalle operazioni di spinta e traino L'analisi di questo tipo di rischio può essere svolta con due modalità di analisi una semplificata ed una completa, ma entrambe baste sulla misura delle forze iniziali e di mantenimento che l'operatore deve applicare al carico per il completamento della movimentazione. In particolare la forza effettivamente applicata deve essere confrontata con dei valori tabellari di riferimento dei quali si riporta a titolo esemplificativo una sezione. D.S.U. - Mensa Caponnetto Firenze Pag 10

11 3 Struttura del documento Il presente documento si struttura in più sezioni come di seguito descritto: Sezione 1: Dedicata all'individuazione delle operazioni nelle quali è possibile prevedere una esposizione da parte degli operatori a rischio da sovraccarico biomeccanico ed alla loro suddivisione tra azioni di movimentazione manuale dei carichi con peso superiore ai 3 kg, azioni di movimentazione di bassi carichi ad alta frequenza od azioni di spinta e traino Sezione 2: Dedicata all'analisi dei risultati della valutazione dei casi di movimentazione manuale dei carichi con peso superiore ai 3 kg. Sezione 3: Dedicata all'analisi dei risultati della valutazione dei casi di movimentazione manuale di bassi carichi ad alta frequenza. Sezione 4: Dedicata all'analisi dei risultati della valutazione dei casi di spinta o traino. Sezione 5: Contenente le conclusioni e l'individuazione di azioni di prevenzione, protezione o mantenimento che si ritiene debbano essere messe in atto per limitare il più possibile il rischio da sovraccarico biomeccanico da parte degli operatori. Sezione 6 Dedicata agli allegati: in particolare alle schede di valutazione i cui risultati sono riportati ed analizzati nelle sezioni precedenti D.S.U. - Mensa Caponnetto Firenze Pag 11

12 4 Individuazione dei potenziali pericoli di sovraccarico biomeccanico Questa fase è stata affrontata attraverso l'analisi dell'intero ciclo produttivo andando ad individuare tutte le operazioni che comportando una movimentazione manuale dei carichi potevano esporre gli operatori ad un potenziale rischio da sovraccarico biomeccanico. Ciascuna potenziale fonte di rischio è stata quindi inserita in una o più delle tipologie di movimentazione manuale sopra richiamate, in relazione alla massa del materiale movimentato, alla presenza di più compiti nell'arco del medesimo turno ed allo svolgimento di operazioni di spinta o traino. Nella tabella 5 sono riportati i risultati di tale analisi: m Compito Reparto Attività Operazione < 3 kg > 3 kg Singolo Multiplo Cucina Cuoco/a Taglio verdure, ecc spinta o traino Cucina Cuoco/a Carico pasta Cucina Cuoco/a trasbordo brodo Cucina Cuoco/a Prelievo pomodoro Cucina Cuoco/a Messa in cottura pomodoro Cucina Cuoco/a Prelievo latte Cucina Cuoco/a Messa in cottura latte Cucina Cuoco/a Prelievo sale Cucina Cuoco/a Messa in cottura sale Cucina Cuoco/a (carne) Preparazione carne Cucina Cuoco/a (carne) Messa in cottura su forno carne D.S.U. - Mensa Caponnetto Firenze Pag 12

13 Reparto Attività Operazione m Compito spinta o traino > 3 kg < 3 kg Singolo Multiplo Cucina Cuoco/a (carne) trasbordo carne cotta Sala Operatori sala Trasbordo teglie diretto da cucina Sala Operatori sala Travaso pane Sala Operatori sala Messa a stoccaggio acqua Sala Operatori sala Trasporto in vendita Sala Operatori sala Servizio Forno Pizzaiolo Prelievo impasto surgelato Forno Pizzaiolo Prelievo pomodori ed altri ingredienti X Forno Pizzaiolo Messa in cottura pomodori ed altri ingredienti Forno Pizzaiolo Cottura pizze X Tabella 5 D.S.U. - Mensa Caponnetto Firenze Pag 13

14 Dall analisi delle condizioni operative effettivamente correlate con ciascuna delle fasi sopra individuate, non risultano presenti condizioni ambientali sfavorevoli; in particolare sono individuabili i seguenti aspetti: Lo spazio libero a disposizione degli operatori è in ogni caso sufficiente: in particolare non sono individuabili casi nei quali gli operatori siano costretti ad operare in ambienti ristretti che li obbligano ad assumere posture incongrue od a compiere ampie torsioni del busto. La mensa è disposta su due livelli, tuttavia non è prevista alcuna movimentazione manuale tra i due piani che sono collegati tramite un apposito montacarichi: i piani sono inoltre disposti su di un unico livello e non è necessario da parte degli operatori affrontare dislivelli di qualsivoglia entità durante le fasi di movimentazione manuale dei carichi. I piani di calpestio sui quali sono svolte le operazioni di movimentazione sono tutti stabili e non è prevedibile alcuno sforzo da parte degli operatori per il mantenimento dell equilibrio durante le fasi di lavoro, tuttavia in alcuni casi possono essere presenti pavimentazioni scivolose a causa della dispersione di liquidi che, nonostante i sistemi di drenaggio presenti, possono temporaneamente rendere bagnate le superfici. Le operazioni sono svolte in condizioni microclimatiche che, in relazione all indice WBGT, analizzato attraverso una specifica campagna di misurazioni, sono da ritenersi non a rischio, pur potendo, in alcuni casi esporre gli operatori a condizioni di scomfort microclimatico. D.S.U. - Mensa Caponnetto Firenze Pag 14

15 5 Analisi dei rischi da MMC di materiali con massa superiore ai 3 kg In considerazione della variabilità dei materiali movimentati dai vari operatori ed in considerazione del fatto che tutte le mansioni comportano varie operazioni di movimentazione, svolte nel complesso più di due ore al giorno si è cautelativamente deciso di non applicare la prima fase del processo, non andando quindi a verificare il rispetto dei limiti rappresentati nel grafico 1, ma ritenendo che non vi fossero operazioni che potessero essere sicuramente considerate non a rischio senza necessità di procedere ad un ulteriore approfondimento. Si è quindi provveduto all analisi delle singole mansioni, individuando innanzitutto le masse cumulative che sono riassunte nella seguente tabella: Attività Massa totale compl. h/giorno di moviment. Massa per 8 h Cuoco/a Add. sala Pizzaiolo , In particolare da tale tabella emerge il rispetto del valore di massa cumulativa per le otto ore: infatti risulta chiaro che che è la massa movimentata giornalmente in tutte le operazioni svolte dagli operatori addetti alla attività di cuoco, che singolarmente non potranno fisicamente superare i 9193 kg. Un ulteriore riflessione merita la attività di magazziniere per la quale va sottolineato come buona parte della movimentazione sia svolta attraverso l utilizzo di carrelli e transpallet e quindi con operazioni di spinta e traino Le condizioni nelle quali sono svolte le operazioni di movimentazione sono quindi state analizzate attraverso l'equazione riportata al punto 2.3 : individuando per ciascuna classe di operatori la massa che è possibile movimentare senza rischi di sovraccarico biomeccanico. Tali analisi sono state affrontate in apposite schede allegate al presente documento ed i cui risultati sono riportati in tabella 6. D.S.U. - Mensa Caponnetto Firenze Pag 15

16 Attività Operazione N op Peso limite (kg) Peso eff. (kg) Carico pasta 1 20, , ,51 Trasbordo riso e pasta 2 27,35 < ,11 Prelievo pomodoro 1 13, ,83 10 Messa in cottura pomodoro 1 12, ,11 10 Prelievo latte 1 13, ,40 12 Cuoco/a Messa in cottura latte 1 12, ,11 12 Prelievo sale 1 13, ,83 10 Messa in cottura sale 1 12, ,11 10 Preparazione carne 1 7,22 2 9,63 4 Messa in cottura forno 1 11, ,94 < 7 Prelievo da forno 1 8, ,65 < 7 Trasbordo teglie da cucina < 10 Trasbordo teglie da loculi < 10 Add. sala Travaso pane < 12 Messa a stoccaggio acqua Trasferimento cibo pronto < 10 D.S.U. - Mensa Caponnetto Firenze Pag 16

17 Attività Operazione N op Peso limite (kg) Peso eff. (kg) Prelievo impasto surgelato Pizzaiolo Prelievo pomodori ed altri ingredienti < 10 Messa in cottura pomodori ed altri ingredienti < 10 Tabella 6 Va specificato che i fattori sopra individuati sono stati calcolati per un peso di riferimento di 25 kg: limite che, pur essendo effettivamente individuato per la popolazione lavorativa adulta all interno dalla norma 11228_1 all interno del prospetto C1, è differentemente tutelante per la popolazione maschile e per quella femminile: la prima è infatti prevedibilmente protetta nel 95% dei casi, mentre la seconda solo nel 70%. In accordo con i dati del prospetto C1 si è quindi provveduto ad una ulteriore analisi dei valori applicando un peso di riferimento di 23 kg, con il quale la popolazione femminile è prevedibilmente protetta nel 90 % dei casi: da tale analisi è emerso come solo una operazione risulti potenzialmente a rischio, oltre a quanto evidenziato nella precedente tabella, ed in particolare quella di messa in cottura latte: questa operazione dovrà pertanto essere preferibilmente svolta da due operatrici o da un operatore, in caso di prelievo ad altezze inferiori ai 30 cm. D.S.U. - Mensa Caponnetto Firenze Pag 17

18 6 Analisi dei rischi da movimentazione di bassi carichi ad alta frequenza Le lavorazioni in esame, soprattutto quelle svolte in cucina dagli operatori adibiti alla attività di cuoco o cuoca, possono comportare un elevato numero di movimenti delle mani e delle braccia, tuttavia questi a causa dell artigianalità della lavorazione, non comportano di norma una stereotipia tale da poter esporre ad un effettivo rischio gli operatori. Tre attività specifiche invece, svolte per tempo prolungato, e con ripetitività rilevante meritano un approfondimento ai sensi della norma UNI EN ISO e sono in particolare quella di lavorazione manuale delle verdure e della frutta, quella di servizio e quella di preparazione pizze. Per queste due specifiche lavorazioni si è pertanto proceduto secondo la modalità vista al punto 2, in particolare, potendo entrambe le mansioni essere identificate come monocompito per quanto concerne lo svolgimento di movimenti ripetitivi, si è prima attraverso l analisi semplificata. Questo processo di analisi, i cui dettagli sono riportati all interno delle specifiche schede allegate non hanno consentito solo per l attività di pizzaiolo di concludere la valutazione con una identificazione in fascia verde e quindi di valutare come basso il rischio correlato. Alla luce di tali risultati si è provveduto, per gli altri casi in esame ad un approfondimento del livello di rischio attraverso la fase di analisi OCRA, andando a scomporre in azioni tecniche di base i vari processi ed identificando per ciascuno di questi le caratteristiche fondamentali previste dal metodo. In particolare la fase di preparazione frutta e verdura è stata scomposta in 15 ATA di cui una di prelievo e posizionamento del materiale, una di trasferimento delle parti tagliate e tredici attività di taglio: va specificato che questo numero è stato cautelativamente individuato tra le varie osservazioni effettuate, resta infatti evidente che materiali differenti e preparazioni differenti comportano cicli operativi diversificati. Per quanto riguarda invece l attività di servizio sono state individuate cinque ATA, delle quali due dedicate al prelievo del cibo, due di trasferimento sul piatto ed una quinta di trasferimento del piatto sul bancone. I risultati di tale analisi, raffrontati con il prospetto C5 della norma UNI EN ISO , di seguito riportato, consentono di identificare per le operazioni di taglio verdure e per quella di servizio, rispettivamente un profilo di rischio in fascia gialla ed in fascia verde corrispondenti ad un rischio molto lieve ed all assenza di rischio. D.S.U. - Mensa Caponnetto Firenze Pag 18

19 LAVORAZIONE DURATA At AZIONE TECNICA DURATA % Fm Fm Pm Rem Am t Rpa ATA OCRA Prelievo materiale , , , , , ,85 Taglio verdure ,85 Taglio 1 3 0, , , , , , ,85 Trasferimento parti ,00 0,94 0,5 0,7 0, ,9 6545,5 3,45 LAVORAZIONE DURATA At AZIONE TECNICA DURATA % Fm Fm Pm Rem Am t Rpa ATA OCRA Servizio 8 5 Presa pezzo ,00 Impiattamento ,00 Presa pezzo ,00 Impiattamento ,00 Trasferimento ,00 Tabella 7 1,00 1,0 0,7 1, , ,79 D.S.U. - Mensa Caponnetto Firenze Pag 19

20 7 Analisi dei rischi da spinta e traino All interno della mensa Caponnetto le operazioni di spinta etraino sono svolte con tempistiche e modalità tali da poter ritenere sicuramente moderato lo sforzo richiesto agli operatori e quindi trascurabile il rischio da sovraccarico biomeccanico. D.S.U. - Mensa Caponnetto Firenze Pag 20

21 8 Conclusioni Alla luce dei risultati analizzati nei vari punti appare evidente come in linea generale le misure di prevenzione e protezione messe in atto dall azienda abbiano consentito di evitare casi di grave rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, sono tuttavia da segnalare i seguenti aspetti, fondamentali per completare il quadro valutativo dell esposizione. Rischio da movimentazione di carichi con peso superiore ai 3 Kg Travaso pane, messa a stoccaggio e trasporto in vendita acqua. Si ritiene che tutte e due queste operazioni debbano essere svolte da due operatori. Rischio da movimentazione di carichi con peso inferiore ai 3 Kg ad alta frequenza Taglio verdure Le operazioni manuali di taglio delle verdure, della frutta ecc, possono comportare un rischio, se pur MOLTO LIEVE, soprattutto a carico delle articolazioni del polso del gomito e della spalla: considerando le tempistiche, nonché le modalità di lavoro, non sono tuttavia individuabili interventi organizzativi che possano migliorare in maniera rilevante le condizioni operative. Rischio da operazioni di spinta e traino Come già sopra accennato all interno della mensa Caponnetto le operazioni di spinta etraino sono svolte con tempistiche e modalità tali da poter ritenere sicuramente moderato lo sforzo richiesto agli operatori e quindi trascurabile il rischio da sovraccarico biomeccanico. D.S.U. - Mensa Caponnetto Firenze Pag 21

22 Allegato 1 Schede di valutazione semplificata per i rischi da movimentazione di bassi carichi ad alta frequenza. D.S.U. - Mensa Caponnetto Firenze Pag 22

23 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Caponnetto Firenze SALA OPERATORE SALA TRASFERIMENTO CIBO PRONTO (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,7 m dm 0,88 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,3 m hm 0,83 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,91 Buona Sufficente X Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,48 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 12,02 16,03

24 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Caponnetto Firenze SALA OPERATORE SALA MESSA A STOCCAGGIO ACQUA (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 1 m dm 0,87 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,3 m hm 0,83 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,88 Buona Sufficente X Scarsa Cm 1,00 Fattore moltiplicativo complessivo 0,48 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 11,97 15,96

25 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Caponnetto Firenze SALA OPERATORE SALA TRAVASO PANE (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,4 m dm 0,93 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,4 m hm 0,63 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 1,00 Buona Sufficente X Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,42 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 10,45 13,93

26 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Caponnetto Firenze SALA OPERATORE SALA TRASBORDO TEGLIE DA CUCINA (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,7 m hm 0,99 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,5 m dm 0,91 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,3 m hm 0,83 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,88 Buona Sufficente X Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,56 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 14,11 18,82

27 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Caponnetto Firenze CUCINA CUOCO/A PRELIEVO DA FORNO (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 1,6 m hm 0,75 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,9 m dm 0,87 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,25 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,60 Buona Sufficente X Scarsa Cm 1,00 Fattore moltiplicativo complessivo 0,35 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 8,79 11,72

28 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Caponnetto Firenze CUCINA CUOCO/A MESSA IN COTTURA SU FORNO (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,6 m hm 0,96 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 1 m dm 0,87 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,25 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,60 Buona Sufficente X Scarsa Cm 1,00 Fattore moltiplicativo complessivo 0,45 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 11,20 14,94

29 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Caponnetto Firenze CUCINA CUOCO/A PREPARAZIONE CARNE (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,6 m dm 0,90 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,15 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,45 Buona Sufficente X Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,29 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 7,22 9,63

30 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Caponnetto Firenze CUCINA CUOCO/A MESSA IN COTTURA SALE (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,6 m dm 0,90 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,15 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,80 Buona Sufficente X Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,51 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 12,84 17,11

31 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Caponnetto Firenze CUCINA CUOCO/A PRELIEVO SALE (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,4 m dm 0,93 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,15 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,80 Buona Sufficente X Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,53 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 13,37 17,83

32 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Caponnetto Firenze CUCINA CUOCO/A MESSA IN COTTURA LATTE (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,6 m dm 0,90 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,15 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,80 Buona Sufficente X Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,51 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 12,84 17,11

33 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Caponnetto Firenze CUCINA CUOCO/A PRELIEVO LATTE (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,5 m dm 0,91 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,15 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,80 Buona Sufficente X Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,52 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 13,05 17,40

34 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Caponnetto Firenze CUCINA CUOCO/A MESSA IN COTTURA POMODORO (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,6 m dm 0,90 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,15 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,80 Buona Sufficente X Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,51 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 12,84 17,11

35 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Caponnetto Firenze CUCINA CUOCO/A PRELIEVO POMODORO (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,4 m dm 0,93 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,15 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,80 Buona Sufficente X Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,53 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 13,37 17,83

36 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Caponnetto Firenze CUCINA CUOCO/A TRASBORDO RISO E PASTA (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,7 m hm 0,99 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,3 m dm 0,97 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,2 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,95 Buona X Sufficente Scarsa Cm 1,00 Fattore moltiplicativo complessivo 0,82 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 20,51 27,35

37 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Caponnetto Firenze CUCINA CUOCO/A CARICO PASTA (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,7 m hm 0,99 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m dm 1,05 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,15 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,94 Buona Sufficente X Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,83 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 20,77 27,70

38 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Caponnetto Firenze CUCINA CUOCO/A CARICO PENTOLE CON ACQUA (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,5 m hm 0,93 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m dm 1,05 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,15 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,95 Buona X Sufficente Scarsa Cm 1,00 Fattore moltiplicativo complessivo 0,83 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 20,75 27,67

39 Allegato 2 Tabelle di analisi OCRA D.S.U. - Mensa Caponnetto Firenze Pag 23

40 Taglio verdure Il lavoro prevede... SI NO Un ciclo di lavoro o una sequenza di movimenti ripetuti più di due volte al minuto e per più del 50% della durata del compito? Ripetizione di movimenti quasi identici delle dita, mani o braccia ogni pochi secondi? Intenso uso di uno o più dita, della(e) mano(i) o del(dei) polso(i)? Movimento ripetitivo spalla/braccio (movimenti regolari con alcune pause o movimento del braccio quasi continuo)? FASE 1 Se la risposta a tutte le domande è No, la valutazione è VERDE e non occorre alcuna altra valutazione. Se la risposta a una o più domande è Sì, il lavoro è categorizzato come ripetitivo. Usare le colonne sul lato destro del prospetto per valutare la durata accettabile se non sono presenti altri fattori di rischio significativi e procedere ad un'ulteriore valutazione dei fattori di rischio combinati con le fasi Movimenti ripetitivi ma nessun altro fattore di rischio, per non più di 3 h totali in una giornata lavorativa "normale" E Non più di 1 h senza un'interruzione. Le condizioni descritte nelle zone rossa e verde non sono vere. Movimenti ripetitivi senza alcun altro fattore di rischio per più di 4 h totali in una giornata lavorativa "normale" Il lavoro prevede ripetitivi o frequenti SI NO Piegamento del(i) polso(i) in alto e/o in basso o a lato? Rotazione o torsione delle mani in modo che il palmo sia rivolto in alto o in basso? Movimenti forzati, ovvero presa con le dita mentre il polso è piegato o dita allargate o mano estesa mentre si afferrano, trattengono o manipolano oggetti? Movimenti del braccio verso la parte anteriore o laterale del corpo? Movimenti di inclinazione laterale o rotazione della schiena o del capo? FASE 2 Se la risposta a tutte le domande è No, allora non ci sono posture incongrue tra i fattori di rischio combinato per i movimenti ripetitivi. Continuare con la fase 3 per valutare il fattore di forza. Usare le colonne sul lato destro del prospetto per valutare la durata accettabile se non sono presenti altri fattori di rischio significativi e procedere ad un'ulteriore valutazione dei fattori di rischio combinati con le fasi Limitate deviazioni ripetute dalle posizioni neutre delle dita, dei polsi, dei gomiti, delle spalle o del collo per non più di 3 h totali per giorno. Oppure Deviazioni ripetute e di entità da moderata a ingente per non più di 2 h totali per giornata lavor Le condizioni descritte nelle zone rossa e verde non sono vere. Deviazioni ripetute e di entità da moderata a ingente dalle posizioni neutrali delle dita, dei polsi, dei gomiti, delle spalle o del collo per non più di 3 h totali per giorno di lavoro E Anche meno se più di 30 min senza un'interruzione (Deviazioni artic

41 Il lavoro prevede ripetitivi o frequenti SI NO a) Sollevamenti o mantenimento di utensili, materiali oppure oggetti che pesano più di 0,2 kg per dita (sollevamento in pinza o presa di precisione d) 2 kg per mano? b) Presa, rotazione, spinta o traino di utensili, materiali per lavoro braccio/mano con una forza eccedente il 10% dei valori di riferimento, Fb, come indicato nella EN :2002[53], fase 1 (ovvero 25 N per la presa di forza)? c) Uso di attuatori di controllo con una forza/coppia eccedenti quelle raccomandate nella ISO [67] (ovvero 20 N per presa di contatto con la mano, 10 N per pinza o presa di precisione)? d) Pinza o presa di precisione, ovvero mantenere o afferrare oggetti tra pollice e dita con una forza di più di 10 N? FASE 3 Se la risposta a tutte le domande è No, allora non ci sono esercizi forzati tra i fattori di rischio combinato per i movimenti ripetitivi. Continuare con la fase 4 per valutare il fattore di recupero. Se la risposta a una o più domande è Sì, valutare Attivazione ripetitiva di forza (senza posture incongrue) per non più di 2 h totali per normale giornata lavorativa Oppure Attivazione ripetitiva di forza combinata con posture incongrue per non più di 1 h per normale giornata lavorativa E (insieme) Non p Le condizioni descritte nelle zone rossa e verde non sono vere. Attivazione ripetitiva di forza senza posture incongrue per più di 3 h per normale giornata lavorativa Oppure Attivazione ripetitiva di forza combinata con posture incongrue per non più di 2 h per normale giornata lavorativa(considerare durate più brevi s Il lavoro prevede... SI NO Mancanza di pause Scarsa variazione dei compiti Mancanza di periodi di recupero Usare le colonne sul lato destro del prospetto per rispondere a queste domande e valutare il rischio di mancanza di periodi di recupero. Quindi procedere alla fase 5 e valutare fattori di rischio complementari FASE 4 Pausa pranzo di almeno 30 min,pausa di 10 min al mattino e pausa di 10 min al pomeriggio E Non più di 1 h di lavoro senza interruzione o variazione del compito Le condizioni descritte nelle zone rossa e verde non sono vere. Meno di 30 min di pausa pranzo Oppure Più di 1 h di lavoro senza interruzione o variazione del compito

42 Il lavoro ripetitivo prevede... SI NO Uso di utensili vibranti Compressione localizzata delle strutture anatomiche a causa degli utensili Esposizione a caldo od a freddo DPI che limitano i movimenti od inibiscono le prestazioni Rischio di movimenti improvvisi, inaspettati/incontrollati (ovvero pavimento scivoloso, caduta di oggetti, presa scarsa) Rapida accellerazione/decellerazione dei movimenti Carico/forza statica Spalla e braccia sollevate ( mantenere braccia/oggetti contro gravità) FASE 5 Presa continua di utensili Posture bloccate o fisse Martellate, urti o forze con rapido accumulo Lavori di elevata precisione combinata con la forza Il lavoro ripetitivo prevede... SI NO Elevata pressione lavorativa Mancanza di controllo nella pianificazione e nella organizzazione dei compiti di lavoro Mancanza di supporto da parte dei colleghi o dei dirigenti Elevato carico mentale, elevata concentrazione od attenzione Un compito isolato in un processo di produzione Lavoro cadenzato da una macchina o da altre persone Ritmi di lavoro predefiniti o sistemi bonus

43 Servizio in sala Il lavoro prevede... SI NO Un ciclo di lavoro o una sequenza di movimenti ripetuti più di due volte al minuto e per più del 50% della durata del compito? Ripetizione di movimenti quasi identici delle dita, mani o braccia ogni pochi secondi? Intenso uso di uno o più dita, della(e) mano(i) o del(dei) polso(i)? Movimento ripetitivo spalla/braccio (movimenti regolari con alcune pause o movimento del braccio quasi continuo)? FASE 1 Se la risposta a tutte le domande è No, la valutazione è VERDE e non occorre alcuna altra valutazione. Se la risposta a una o più domande è Sì, il lavoro è categorizzato come ripetitivo. Usare le colonne sul lato destro del prospetto per valutare la durata accettabile se non sono presenti altri fattori di rischio significativi e procedere ad un'ulteriore valutazione dei fattori di rischio combinati con le fasi Movimenti ripetitivi ma nessun altro fattore di rischio, per non più di 3 h totali in una giornata lavorativa "normale" E Non più di 1 h senza un'interruzione. Le condizioni descritte nelle zone rossa e verde non sono vere. Movimenti ripetitivi senza alcun altro fattore di rischio per più di 4 h totali in una giornata lavorativa "normale" Il lavoro prevede ripetitivi o frequenti SI NO Piegamento del(i) polso(i) in alto e/o in basso o a lato? Rotazione o torsione delle mani in modo che il palmo sia rivolto in alto o in basso? Movimenti forzati, ovvero presa con le dita mentre il polso è piegato o dita allargate o mano estesa mentre si afferrano, trattengono o manipolano oggetti? Movimenti del braccio verso la parte anteriore o laterale del corpo? Movimenti di inclinazione laterale o rotazione della schiena o del capo? FASE 2 Se la risposta a tutte le domande è No, allora non ci sono posture incongrue tra i fattori di rischio combinato per i movimenti ripetitivi. Continuare con la fase 3 per valutare il fattore di forza. Usare le colonne sul lato destro del prospetto per valutare la durata accettabile se non sono presenti altri fattori di rischio significativi e procedere ad un'ulteriore valutazione dei fattori di rischio combinati con le fasi Limitate deviazioni ripetute dalle posizioni neutre delle dita, dei polsi, dei gomiti, delle spalle o del collo per non più di 3 h totali per giorno. Oppure Deviazioni ripetute e di entità da moderata a ingente per non più di 2 h totali per giornata lavorativa Le condizioni descritte nelle zone rossa e verde non sono vere. Deviazioni ripetute e di entità da moderata a ingente dalle posizioni neutrali delle dita, dei polsi, dei gomiti, delle spalle o del collo per non più di 3 h totali per giorno di lavoro E Anche meno se più di 30 min senza un'interruzione (Deviazioni artic

44 Il lavoro prevede ripetitivi o frequenti SI NO a) Sollevamenti o mantenimento di utensili, materiali oppure oggetti che pesano più di 0,2 kg per dita (sollevamento in pinza o presa di precisione d) 2 kg per mano? b) Presa, rotazione, spinta o traino di utensili, materiali per lavoro braccio/mano con una forza eccedente il 10% dei valori di riferimento, Fb, come indicato nella EN :2002[53], fase 1 (ovvero 25 N per la presa di forza)? c) Uso di attuatori di controllo con una forza/coppia eccedenti quelle raccomandate nella ISO [67] (ovvero 20 N per presa di contatto con la mano, 10 N per pinza o presa di precisione)? d) Pinza o presa di precisione, ovvero mantenere o afferrare oggetti tra pollice e dita con una forza di più di 10 N? FASE 3 Se la risposta a tutte le domande è No, allora non ci sono esercizi forzati tra i fattori di rischio combinato per i movimenti ripetitivi. Continuare con la fase 4 per valutare il fattore di recupero. Se la risposta a una o più domande è Sì, valutare Attivazione ripetitiva di forza (senza posture incongrue) per non più di 2 h totali per normale giornata lavorativa Oppure Attivazione ripetitiva di forza combinata con posture incongrue per non più di 1 h per normale giornata lavorativa E (insieme) Non p Le condizioni descritte nelle zone rossa e verde non sono vere. Attivazione ripetitiva di forza senza posture incongrue per più di 3 h per normale giornata lavorativa Oppure Attivazione ripetitiva di forza combinata con posture incongrue per non più di 2 h per normale giornata lavorativa(considerare durate più brevi s Il lavoro prevede... SI NO Mancanza di pause Scarsa variazione dei compiti Mancanza di periodi di recupero Usare le colonne sul lato destro del prospetto per rispondere a queste domande e valutare il rischio di mancanza di periodi di recupero. Quindi procedere alla fase 5 e valutare fattori di rischio complementari FASE 4 Pausa pranzo di almeno 30 min,pausa di 10 min al mattino e pausa di 10 min al pomeriggio E Non più di 1 h di lavoro senza interruzione o variazione del compito Le condizioni descritte nelle zone rossa e verde non sono vere. Meno di 30 min di pausa pranzo Oppure Più di 1 h di lavoro senza interruzione o variazione del compito

45 Il lavoro ripetitivo prevede... SI NO Uso di utensili vibranti Compressione localizzata delle strutture anatomiche a causa degli utensili Esposizione a caldo od a freddo DPI che limitano i movimenti od inibiscono le prestazioni Rischio di movimenti improvvisi, inaspettati/incontrollati (ovvero pavimento scivoloso, caduta di oggetti, presa scarsa) Rapida accellerazione/decellerazione dei movimenti Carico/forza statica Spalla e braccia sollevate ( mantenere braccia/oggetti contro gravità) FASE 5 Presa continua di utensili Posture bloccate o fisse Martellate, urti o forze con rapido accumulo Lavori di elevata precisione combinata con la forza Il lavoro ripetitivo prevede... SI NO Elevata pressione lavorativa Mancanza di controllo nella pianificazione e nella organizzazione dei compiti di lavoro Mancanza di supporto da parte dei colleghi o dei dirigenti Elevato carico mentale, elevata concentrazione od attenzione Un compito isolato in un processo di produzione Lavoro cadenzato da una macchina o da altre persone Ritmi di lavoro predefiniti o sistemi bonus

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