BILANCIO 2013 E RELAZIONI

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1 BILANCIO 2013 E RELAZIONI 1

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3 CARICHE SOCIALI Consiglio di Amministrazione Presidente BAIETTA ANTONIO Vice Presidente DRAGHI GIANLUIGI Vice Presidente FABIANI PAOLO Consigliere ABRATE TOMMASO MARIO Consigliere BAIETTA EMILIO Consigliere CHIAPPA BRUNO Consigliere MANZOTTI GIOVANNI Consigliere PETROCCHI PIERO Consigliere STRONATI MASSIMO Direzione Direttore Generale FALZETTA MICHELE Collegio Sindacale Presidente BONIFAZI MIRCO Sindaco effettivo BONI ANGELO Sindaco effettivo ZAMPEDRI GIANLUCA Sindaco supplente GROSSI SANDRINO Sindaco supplente VINCENZONI SERGIO Organi sociali in carica fino ad approvazione bilancio

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5 Relazione del Consiglio di Amministrazione sulla gestione 5

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7 Relazione sulla gestione Signori Soci, a nome del Consiglio di Amministrazione porgo il benvenuto ai Delegati delle Cooperative agricole socie all Assemblea Annuale Ordinaria di Cooperlat, per deliberare sull approvazione del Bilancio al e sugli altri punti posti all ordine del giorno. Come di consueto la relazione che accompagna il bilancio apre fornendo uno spaccato sullo scenario generale e fornisce poi tutte le informazioni utili per una valutazione più ampia possibile dei risultati della gestione aziendale. Analisi della situazione della società e del suo posizionamento Lo scenario generale Nel terzo trimestre 2013 il commercio mondiale ha accelerato dal + 0,3% del secondo al + 1,1% con un aumento rispetto alla media del 2012 pari al + 2%.. Sulla base di queste stime, la chiusura del 2013 sarà con un incremento del + 2,5% rispettoa al + 2%del Le previsioni per il 2014 si attestano attorno al + 4/5%, mentre per il 2015 si prevede una decisa ripresa con tassi oltre il 5% Il PIL degli Stati Uniti è aumentato ad un tasso congiunturale annualizzato del 3,6%, in forte accelerazione rispetto al 2,5% del trimestre precedente. La crescita maggiore delle aspettative è stata influenzata dal notevole contributo delle scorte, mentre hanno rallentato i consumi delle famiglie ed anche degli investimenti industriali. Sono continuati invece gli investimenti in fabbricati residenziali grazie ad un mercato di acquisti ed affitti in espansione. Nel 2013 il PIL è aumentato dell 1,8% e si prevede con una decisa accelerazione al 2,9% nel 2014 e al 3,2% nel L economia giapponese è cresciuta al 2% nel 2013, per rallentare all 1,4% nel 2014 ed all 1,2% nel Il PIL del Regno Unito ha accelerato anche nel terzo trimestre 2013: + 0,8%. La crescita è trainata dai consumi privati grazie alla forte crescita dell occupazione e degli indici di fiducia dei consumatori. In diminuzione le esportazioni a causa della riduzione dei consumi nell area Euro. La crescita dell economia britannica è il risultato dell integrazione tra politiche di austerità finanziaria e spending review, dal taglio del cuneo fiscale sui redditi d impresa e dalle misure per facilitare l accesso al credito di imprese e famiglie. La crescita dei paesi emergenti è rallentata nel La crescita nel 2013 è stata del 4,5%, nel 2014 si prevede sarà del 5% e oltre il 5% nel Gran parte della crescita globale è comunque trainata dalle economie emergenti pur evidenziando rischi dovuti alla carenza di infrastrutture. Il PIL cinese aumenterà del 7,6% nel 2013 ma rallenterà nel 2014 e nel L economia indiana crescerà del 4% nel 2014 e a tassi superiori al 5% nei due anni successivi. I Paesi dell America Latina hanno rallentato al 2,7% nel 2013, ma con previsione di ripresa nel 2014 e nel 2015 a tassi superiori al 3% grazie alle stime positive di export. Il Nord Africa ed il Medio Oriente hanno ridotto il PIL del 2,1% nel 2013 a causa dell instabilità politica e le difficoltà di estrazione del petrolio. Quanto all'italia, peggiorano le previsioni sulla ripresa dell'anno in corso: lo 0,6% preventivato dal FMI è inferiore allo 0,7% appena indicato da Bankitalia e nettamente inferiore all'1,1% definito nella legge di Stabilità. Il Pil dell'italia crescerà dunque quest'anno dello 0,6%, per poi accelerare al +1,1% nel

8 Le previsioni del Fmi di crescita del Pil nel 2014 e 2015 PAESE Mondo 3,7 3,9 Economie avanzate 2,2 2,3 Stati Uniti 2,8 3,0 Area Euro 1,0 1,4 Germania 1,6 1,4 Francia 0,9 1,5 Italia 0,6 1,1 Spagna 0,6 0,8 Giappone 1,7 1,0 Regno Unito 2,4 2,2 Economie emergenti 5,1 5,4 Russia 2,0 2,5 Cina 7,5 7,3 India 5,4 6,4 Brasile 2,3 2,8 Fonte FMI Il Settore Agroalimentare L industria alimentare italiana nel 2013 ha continuato ad essere colpita dalla frenata dei consumi domestici (-4%) e dal calo della produzione (-1%); l unico dato positivo è stato quello delle esportazioni che sono cresciute del+7%). L industria alimentare italiana ha sviluppato un fatturato di 132 miliardi di euro, di cui circa il 20% di export; vanta 385 mila occupati. I primi 9 mesi dell anno sono stati i peggiori dal 2007 dal punto di vista di produzione, fatturato e consumi; una timida ripresa si è manifestata nel terzo trimestre, con la speranza di un inversione di passo nel 2014, grazie soprattutto alla ripresa internazionale. Dopo un periodo lungo di crisi dell industria manifatturiera italiana in cui, l industria alimentare ha tenuto le posizioni e consolidato la produzione e i livelli occupazionali. La chiave dello sviluppo sarà come sempre l affermazione della qualità delle materie prime agricole italiane, l eccellenza industriale e di trasformazione e il livello massimo di qualità e sicurezza dei prodotti; inoltre, il sistema di auto controllo e la legislazione in campo alimentare utilizzati in Italia sono tra i migliori al mondo, con 1 miliardo di analisi di autocontrollo e investimenti di 2 miliardi di Euro all anno. Un freno rilevante allo sviluppo delle imprese del comparto è dato dall aumento della pressione fiscale sui consumi alimentari, i recenti aumenti delle aliquote IVA e gli aumenti delle accise minacciano la sopravvivenza di molte piccole aziende, mettendo a dura prova settori con significative potenzialità di sviluppo. Il calo complessivo nel 2013 delle vendite alimentari è stato del -4% in termini di fatturato e del -2,1% in quantità; il dato del 2013 porta ad una riduzione dei consumi di circa 13 punti da inizio crisi. Il Canale Discount è stato l unico segmento della Distribuzione Moderna ad essere in espansione negli ultimi anni; un fenomeno rilevante, che incide sull andamento dei consumi a valore, è costituito dalla riduzione della spesa e dalla propensione per gli alimenti di minor qualità e basso prezzo. Un segnale fortemente preoccupante per un industria che ha sempre puntato sulla qualità dei prodotti e sull alimentazione salutare. 8

9 La politica aziendale Nell esercizio 2013 si sono manifestate notevoli tensioni delle materie prime latte e panna animale hanno fatto registrare aumenti notevoli a causa delle tensioni sui mercati di approvvigionamento sia nazionali che esteri. Maggiormente stabile l andamento della materia prima grassi vegetali, grazie anche alla politica di approvvigionamento che ha consentito di poter contare sulla stabilità del costo di prodotto. Si è comunque reso necessario anche nel 2013 un aumento di listino tecnico, al fine di coprire il costo dei rinnovi contrattuali con i clienti della GDO. L Azienda ha reagito alle difficoltà congiunturali di calo dei principali mercati coperti con una strategia di protezione dei volumi sui Clienti a maggior redditività, con la riduzione della spinta promozionale, con la maggiore focalizzazione sulla Tentata Vendita e sui territori geografici di maggior forza ed infine, con una maggiore focalizzazione sui mercati esteri. Tutte queste attività sono state anche affiancate da una maggiore attenzione ai tempi medi di incasso e alla riduzione della rischiosità finanziaria di alcuni Clienti. Nel mercato Italia è proseguita l attività di sviluppo della GDO in area nord-ovest, iniziata da alcuni anni, con l ingresso dei prodotti a base vegetale in clienti importanti di quell area geografica. Sul fronte del mercato estero è proseguito lo sviluppo di alcuni mercati dell HORECA (Turchia, Grecia e Paesi Balcanici) e si sono consolidate le commesse di prodotti Spray già acquisite nel L Azienda ha altresì sviluppato un maggior controllo mensile sull andamento economico del business e attuato la revisione periodica del budget annuale; ciò ha permesso di poter più rapidamente agire sulle leve a disposizione al fine di ridurre il più possibile lo scostamento dei risultati dagli obiettivi economici prefissati. Il mercato della materia prima Il mercato italiano della materia prima latte nel corso dell esercizio 2013 è stato caratterizzato dall assenza di un accordo interprofessionale che ne regolasse le quotazioni per l intera campagna. Il costo del latte nel corso dell anno ha avuto un esasperata ed incontrollata crescita rispetto alla campagna precedente, il mercato dello spot è stato in linea con quello dell anno precedente solo per un brevissimo periodo; infatti registriamo sensibili aumenti a partire dai primi di maggio che ha toccato picchi molto elevati nel secondo semestre. Se da sempre nei periodi estivi si verificano dei fenomeni di forte aumento sia sul mercato nazionale che su quello estero, dovuti agli incrementi di domanda di caseari e di altri prodotti finiti, alla curva di lattazione delle bovine, etc., quest anno potremo descrivere l intensità di tale fenomeno definendolo un vero tsunami che ha generato una tangibile e consistente riduzione della marginalità aziendale per la difficoltà a trasferire con velocità detti aumenti sui prezzi di vendita. Stesso andamento si è registrato anche sul mercato della panna caratterizzato da un fenomeno ancora più sostenuto di quanto rilevato per il latte spot. Per quanto riguarda il prezzo riconosciuto dalla Cooperlat ai propri soci per i conferimenti di latte bovino crudo alla stalla si ritiene che sia stato in linea con le migliori remunerazioni effettuate dai principali soggetti del settore. Si riporta di seguito una tabella predisposta sulla base dei prezzi medi mensili rilevati sul mercato italiano dalla C.C.I.A.A. di Lodi e da fonte CLAL. Prezzi Euro/1000 Litri medie elaborate sui dati Gennaio Prezzo latte alla stalla CLAL Prezzo spot latte crudo nazionale CLAL Prezzo spot latte pastorizzato tedesco CLAL Prezzo spot latte scremato tedesco CLAL Prezzo spot crema di latte (panna 40%) CLAL 400,00 418,80 399,50 262, ,00 Febbraio 400,00 415,00 396,90 275, ,00 Marzo 400,00 407, , ,00 9

10 Aprile 400,00 420,10 417,60 285, ,00 Maggio 400,00 434,30 438,20 285, ,00 Giugno 400,00 452,40 464,00 287, ,00 Luglio 400,00 466,50 480,70 302, ,00 Agosto 420,00 489,70 500,00 325, ,00 Settembre 420,00 505,20 518,10 337, ,00 Ottobre 420,00 518,90 532,70 342, ,00 Novembre 420,00 529,70 537,40 343, ,00 Dicembre 420,00 506,50 510,30 312, ,00 Media ,30 463,70 466,00 301, ,00 Media ,67 380,50 372,00 232, ,00 Delta % 2013/2012 6,15% +21,86% +25,27% +29,55% +25,79% Latte lavorato Nell esercizio 2013 sono stati lavorati presso gli stabilimenti di Jesi (AN), Badia Polesine (RO) e Ascoli Piceno, litri di latte e litri di panna con una riduzione della quantità di latte (-5,16%) dell esercizio 2012 pari a litri, mentre è in aumento la quantità di panna (+12,71%), rispetto ai di litri di panna lavorati nell anno precedente. Latte e Panna conferiti dai Soci I conferimenti di latte dei soci sono stati pari a litri per un valore complessivo di Euro ; nell esercizio precedente i conferimenti erano stati pari a litri per un valore di Euro Gli acquisti di latte e panna sul mercato sono stati pari a litri per un valore di Euro ; nell esercizio precedente gli acquisti erano stati pari a litri per un valore di Euro Nonostante i litri di latte e panna acquistati nel corso dell esercizio 2013 siano pressoché in linea rispetto a quelli dell esercizio precedente ( ) si evidenzia il notevole maggior costo sostenuto di Euro dovuto esclusivamente all andamento dei prezzi di acquisto della materia prima assolutamente fuori controllo. Il conferimento di latte e panna dei soci rispetto al totale del latte approvvigionato dalla società rappresenta a quantità il 59,78% in riduzione rispetto al 60,76% dell anno precedente per effetto dei maggiori approvvigionamenti effettuati sul mercato dello spot mentre a valore rappresenta il 52,85% rispetto al 59,03% dello scorso esercizio. L approvvigionamento totale di latte e panna è stato di litri per un valore complessivo di Euro Prodotti finiti conferiti dai Soci I prodotti finiti conferiti dai soci riguardano principalmente prodotti caseari quali mozzarelle e formaggi per un valore complessivo di Euro ed in linea rispetto a quello dell esercizio precedente ammontante ad Euro Inoltre la società ha acquistato prodotti finiti sul mercato per complessivi Euro , per sopperire alle necessità di completamento della gamma merceologica. Il mercato delle altre materie prime Le quotazioni delle altre materie prime, in genere non hanno subito variazioni di prezzo rilevanti; ad eccezione dei derivati del latte come le proteine e i caseinati che invece hanno seguito l andamento del 10

11 mercato latte, accumulando forti aumenti. Lo zucchero al contrario, ha evidenziato nell ultima parte dell anno una forte riduzione del prezzo. Il grasso vegetale ha mantenuto una certa stabilità di prezzo per tutto l anno recuperando ancora qualche punto percentuale rispetto al 2012, posizionandosi a livelli di mercato buoni. I costi degli imballi, dei contenitori e dei servizi, non hanno subito variazioni importanti, mantenendo nell'arco dell'anno una certa stabilità, comunque ad un livello medio per quanto riguarda gli imballi a base carta e medio/alto per i contenitori a base materie plastiche. Per quanto riguarda i costi energetici (energia elettrica e metano) l'anno 2013 non ha fatto riscontrare aumenti significativi; rispetto all'anno precedente; con un costo più basso all acquisto ma compensato dall incremento dei costi fissi (accise, trasmissioni, distribuzione e dispacciamento). In sintesi, tutto il comparto materie prime, ingredienti, additivi, imballi e servizi ha mantenuto un sostanziale equilibrio, ad accezione delle materie prime derivati dal latte (proteine del latte e caseinati) che invece hanno subito graduali aumenti per tutto l anno. Le produzioni La produzione diretta di Cooperlat viene effettuata presso gli stabilimenti di Jesi, Badia Polesine e Ascoli Piceno. Complessivamente presso i tre stabilimenti sono state prodotte n confezioni, rispetto a dell anno precedente, con un decremento del 2%. Dalla lavorazione del latte, panna ed altre materie sussidiarie, nei reparti produttivi dello stabilimento di Jesi sono state prodotte confezioni, rispetto a dell anno precedente, con un incremento di circa il 3%, relativo ai seguenti prodotti: latte uht, latte fresco pastorizzato e panna pastorizzata, panna da cucina, panna da montare, besciamella, budini, panna cotta, panna spray, oltre ad altri prodotti a base di grassi vegetali. Dalla lavorazione del latte e panna ed altre materie sussidiarie effettuate nello stabilimento di Badia Polesine sono state prodotte confezioni rispetto a dell anno precedente con un decremento di circa il 29%, relative ai seguenti prodotti: latte uht, panna da cucina, besciamella, yogurt. Dalla lavorazione del latte e panna ed altre materie sussidiarie effettuate nello stabilimento di Ascoli Piceno sono state prodotte confezioni rispetto a dell anno precedente con un decremento di circa il 2% esclusivamente di latte pastorizzato e panna pastorizzata. Il mercato ed i risultati In linea generale, il 2013 si è caratterizzato per il progressivo trasferimento sui listini di vendita degli eccezionali aumenti dei costi di approvvigionamento delle materie prime latte e panna animale subiti già negli ultimi mesi dell esercizio Il fatturato complessivo statistico della società sul mercato nazionale comprensivo del canale Conto Terzi e delle vendite Intercompany, neutralizzato dall effetto della decontribuzione di alcune scontistiche precedentemente riconosciute ai clienti della Grande Distribuzione Organizzata come premi di fine anno ha fatto registrare nel 2013 un tasso di crescita del 3,17% mentre i volumi sono calati del 2,07%. Significativo il risultato ottenuto in termine di prezzo medio aumentato del 5,35%. Mese Quantità KG/LT 2013 Quantità KG/LT 2012 Scostamento Scost % Prezzi Medi 2013 Prezzi Medi 2012 Scostamento Scost. % FATTURATO 2013 FATTURATO ,11 1,448 1,478-0,030-2, , ,13 1,501 1,462 0,039 2, , ,83 1,591 1,564 0,028 1, , ,30 1,577 1,567 0,010 0, ,95 Scost. Scost. % 11

12 ,39 1,604 1,538 0,066 4, , ,35 1,535 1,491 0,044 2, , ,06 1,540 1,478 0,062 4, , ,56 1,611 1,478 0,133 9, , ,38 1,563 1,436 0,127 8, , ,66 1,584 1,475 0,109 7, , ,03 1,669 1,490 0,179 12, , ,26 1,722 1,510 0,212 14, , ,07 1,579 1,499 0,080 5, ,17 L applicazione degli sconti precedentemente riconosciuti ai clienti della Grande Distribuzione Organizzata come premi di fine anno, conseguentemente alla richiesta da parte dei clienti stessi in fase di rinnovo del contratto di riconoscere tali sconti direttamente in fattura, ha comportato una de-contribuzione in fattura di circa 8,5 milioni di Euro rispetto ai 2,8 milioni di Euro già riconosciuti nel corso dell esercizio A supporto di quanto sopra indicato si riportano di seguito alcune tabelle di sintesi esplicative dell andamento statistico delle vendite ai clienti dei soli prodotti finiti, determinato al netto di sconti, di resi commerciali, omaggi e sconti merce limitatamente al mercato della società Cooperlat nell esercizio 2013 e confrontate con quelle dell esercizio precedente per famiglie di prodotti e per aree geografiche Famiglie Prodotti Volumi 2013 LT-KG/1000 Fatturato 2013 Euro/1000 Incidenza sul Fatturato totale % Variazione % Volumi 2013/2012 Variazione % Fatturato 2013/2012 Latte UHT ,8% -8,4% -3,1% Prodotti Freschi ,3% -1,0% -1,2% Caseari ,2% 2,6% 0,8% Prodotti Speciali ,2% 4,9% 2,2% Commercializzati ,5% 8,1% 9,2% Totale ,0% -2,1% 0,4% Aree Geografiche Area Nielsen Fatturato 2013 Euro/1000 Incidenza sul Fatturato totale % Variazione % Volumi 2013/2012 Variazione % Fatturato 2013/2012 Italia Area 1 N/O ,9% -9,0% 1,4% Area 2 N/E ,2% -4,5% 1,5% Area 3 Centro ,6% -2,1% -1,2% Area 4 Sud ,1% -3,2% -0,5% Estero ,1% 5,6% 4,3% Totale ,0% -2,1% 0,4% Mercato Italia Le vendite sul mercato nazionale hanno risentito anche nel corso del 2013 della situazione negativa già rilevata nel 2012 dove la situazione economica generale in Italia ha fatto registrare solamente dati non positivi: i consumi pro-capite, il reddito disponibile delle famiglie, la composizione della spesa, tutti indicatori già preoccupanti negli esercizi scorsi che sono ulteriormente peggiorati. La nostra strategia di vendita nel 2013, in questo panorama tormentato, è stata mirata ad aumentare la distribuzione ponderata dei nostri prodotti sul canale della GDO, cercando nel contempo di massimizzare l efficacia promozionale, per sostenere i volumi delle famiglie prodotto principali che potevano registrare margini di contribuzione positivi (latte e panna pastorizzati, panna cucina, prodotti a base vegetale). Gli obiettivi di distribuzione prefissati nel corso dell anno sono stati quasi del tutto raggiunti: sono ormai pochissimi i clienti della GDO che non trattano almeno un prodotto Cooperlat; gli effetti si vedono sui trend dei volumi in particolare delle aree 1 e 2, aree dove principalmente si concentra questa tipologia di clienti. 12

13 Nel secondo semestre dell anno continuando la crescita dei costi di approvvigionamento della materia prima latte che ha raggiunto sui mercati internazionali dei livelli di prezzo assolutamente da record, la società ha ritenuto strategico diminuire in modo significativo le vendite del latte UHT, prodotto prevalentemente a bassa marginalità rinunciando a quasi 3,8 milioni di litri. Questa decisone, penalizzante dal punto di vista industriale, ha portato benefici in termini economici in quanto essendo vendite a bassa marginalità e con il prezzo della materia prima a livelli alti, avrebbero eroso risorse all azienda. Per quanto riguarda i prodotti a base vegetale, gli stessi hanno chiuso il 2013 in crescita con un tasso di incremento del 6,5% a valore e del 3% a volume. Il buon risultato ottenuto è stato realizzato grazie alla riconosciuta qualità da parte dei consumatori dei prodotti a marchio Hoplà nonché alle difficoltà fatte registrare da aziende concorrenti che hanno lasciato spazi liberi sia sul mercato della Panna Vegetale da montare, sia su quello dei prodotti spray. Altro obiettivo primario perseguito è stato quello di ricercare nuove aree di potenziale sviluppo sul canale della tentata vendita, zone confinanti con quelle attualmente ritenute strategiche e di influenza sulla fascia adriatica, con l obiettivo di allargare la nostra presenza nel Normal Trade con i prodotti freschi. Grazie a questo sforzo ed ai risultati positivi conseguenti al supporto di Trade Marketing nei punti vendita siamo riusciti a contenere la riduzione dei volumi in un settore che ha sofferto e soffre moltissimo la crisi economica. Siamo infatti consapevoli che questo canale distributivo rimane un canale per noi molto importante in quanto, oltre ad essere un punto di forza dell attività di Cooperlat sul territorio, ci permette di differenziare il nostro rischio, in un mercato ormai molto competitivo in cui la Grande Distribuzione è sempre più forte e concentrata. Nell ambito dei canali catering e ingrosso si è cercato di sfruttare il rinnovato portafoglio dei prodotti vegetali per cogliere nuove opportunità. La competizione in questi canali è molto aumentata, a causa dell ingresso sul mercato italiano di aziende europee prima poco presenti. Motivo di preoccupazione è la difficoltà a far rispettare i termini di pagamento: la stretta sul credito bancario e le nuove leggi, più restrittive, sui pagamenti dei prodotti alimentari hanno creato diverse situazioni di tensione e occorre essere sempre più cauti nella gestione degli affidamenti. Il rapporto con i clienti della GDO è stato come sempre conflittuale, data la nostra esigenza di ritoccare i listini di vendita, oltre che per coprire la forte impennata degli aumenti dei costi delle materie prime, anche per far fronte alla ormai prassi costante e categorica richiesta di incrementi annuali delle incidenze dei premi e contributi nonchè degli sconti promozionali. Gli obiettivi sono però stati raggiunti riuscendo ad ottenere il riconoscimento di due aumenti di Listino durante l anno. A seguito della problematica relativa all attuazione dell art.62, ciò che già era iniziato nel corso dell esercizio 2012, si è accentuato nel Questa legge infatti, introdotta allo scopo di tutelare le aziende produttrici nel rispetto delle condizioni di pagamento da parte dei clienti, ha comportato che un numero sempre maggiore di centrali d acquisto abbia impostato le trattative per il rinnovo delle condizioni contrattuali del 2013 in modo da farsi riconoscere già in fattura la liquidazione dei premi di fine anno. Nel corso del 2013 è proseguito il piano di formazione dei manager delle vendite, in collaborazione con società di consulenza esterne, con l obiettivo di aumentare efficacia ed efficienza delle attività dei manager di vendita e dei loro team di collaboratori sul territorio. In sintesi il fatturato distinto per canale ha registrato il seguente andamento: Mercato Italia Canali distributivi Fatturato 2013 Euro/1000 Incidenza sul Fatturato totale % Variazione % Volumi 2013/2012 Variazione % Fatturato 2013/2012 Italia GD/DO ,1% -2,2% -1,8% Mercato estero Catering/Ingrosso ,4% -5,4% 4,6% Normal Trade ,7% -2,4% 1,4% Conto Terzi/Industria ,3% -23,6% -24,5% Controllate/Altri ,6% -5,9% 9,5% Totale ,0% -3,6% -0,3% 13

14 Nell anno 2013 l export di Cooperlat ha conseguito un miglioramento rispetto all anno precedente; nelle famiglie principali, i dati di chiusura dell esercizio economico registrano segni positivi sia in termini di quantità e sia in termini di valore, fatta eccezione della famiglia Besciamella. Le quantità vendute si sono incrementate di KG/LT con una variazione percentuale del +5,58 % rispetto all anno precedente; stessa tendenza anche in termini di fatturato che è salito a 33,6 milioni con una variazione percentuale altrettanto positiva del +4,30 % rispetto all esercizio scorso. Relativamente ai mercati, il mercato Europa si conferma quello di maggior fatturato anche se ha fatto registrare un calo attorno all 8% rispetto all anno precedente. I mercati Extra UE, non esenti comunque dalla crisi economica che attanaglia il vecchio continente, hanno invece fatto registrare evidenti incrementi positivi sia in termini di volumi (+26% circa) sia in termini di fatturato (+19% circa), portando l area Extra UE ad avere un importanza per Cooperlat quasi uguale rispetto all Europa. Le aree che hanno maggiormente contribuito sono quelle del Medio ed Estremo Oriente e del Nord Africa, mercati nei quali da anni registriamo costanti trend positivi. In particolare da evidenziare i quantitativi venduti in Turchia Lt/Kg (+60%), quelli venduti in Arabia Saudita Lt/Kg (+30%) e quelli nella Corea del Sud Lt/Kg (+17%). La continue speculazioni del mercato delle materie prime e conseguente fluttuazione sistematica dei prezzi purtroppo non hanno certamente facilitato nuove opportunità commerciali, soprattutto in Europa. Pur tuttavia la fidelizzazione ormai consolidata con i clienti storici, ha permesso di contenere ed in alcuni casi anche di incrementare quantità e fatturati, limitatamente ad alcune tipologie di prodotti, soprattutto fuori dall Europa. I rapporti di collaborazione già esistenti con le multinazionali del settore alimentare quali Unilever, Emmi Svizzera, proseguono consolidandosi nel tempo; in alcuni casi, come per Unilever si stanno definendo nuovi progetti e nuovi prodotti per bilanciare le difficoltà riscontrate con la Besciamella, prodotto che sta vivendo un momento generale di crisi sui mercati. I risultati positivi nei mercati Extra Ue ci fanno ben sperare sulla possibilità di inserire nuovi prodotti in completamento della nostra gamma soprattutto per il canale professionale delle pasticcerie in cui abbiamo ancora enormi margini di crescita. L andamento del fatturato estero è, in sintesi, riepilogato nella tabella che segue: Mercato Estero Volumi 2013 LT-KG/1000 Fatturato 2013 Euro/1000 Incidenza sul Fatturato totale % Variazione % Volumi 2013/2012 Variazione % Fatturato 2013/2012 Paesi U.E ,7% -8,3% -5,0% Paesi Extra U.E ,3% 25,9% 19,0% Il Personale dipendente Totale ,0% 5,6% 4,3% Il personale dipendente, al , conta nr. 317 unità, così composte: nr. 243 uomini (77%) e nr. 74 donne (23%). Il numero dei lavoratori è sensibilmente variato (in diminuzione di nr. 17 unità) rispetto allo scorso anno; la diversa distribuzione è essenzialmente dettata dal differente impiego dei lavoratori stagionali, dalla cessazione - per pensionamento - di alcuni rapporti, non seguita da sostituzione, e dalla chiusura del deposito di Lanciano. Le qualifiche contrattuali sono così ripartite: - nr. 6 Dirigenti; - nr. 22 Quadri, di cui nr. 0 donne (0%); - nr. 137 Impiegati, di cui nr. 60 donne (43,79%); - nr. 152 Operai, di cui nr. 14 donne (9,21%). 14

15 Presso la sede di Jesi risultano occupati nr. 211 addetti; nr. 31 sono i lavoratori dello stabilimento di Badia Polesine e nr. 34 quelli del sito di Ascoli Piceno. I restanti dipendenti prestano la loro attività all interno dei depositi ubicati nelle regioni del centro-nord, come di seguito specificato: nr. 16 in Abruzzo, nr. 16 nelle Marche e nr. 9 in altra sede del Veneto. Il 99% dell organico aziendale è assunto a tempo indeterminato; nella restante quota parte dei casi, si è fatto ricorso al contratto di lavoro a termine per esigenze sostitutive di personale temporaneamente assente per maternità, ovvero per far fronte a picchi di attività produttiva stagionale. Il contratto di lavoro part-time è utilizzato dal 12,16% del personale femminile (2,84% sul totale dipendenti), per la conciliazione dei tempi di vita familiare e dei tempi di lavoro. Il 16,09% dell organico ha un età compresa tra i 30 ed i 40 anni (in diminuzione di ca. 3 punti percentuali rispetto al 2012), mentre è pari al 42,27% la quota degli addetti con età compresa tra i 41 ed i 50 anni. Significativa appare la percentuale degli ultra cinquantenni (38,80%, in aumento di 6 punti percentuali rispetto all anno precedente). Risulta altresì diminuita la presenza di giovani under 30 (2.84% vs 3,89% anno -1). L incidenza degli occupati, che hanno conseguito un titolo di studio superiore (diploma, laurea, master), risulta invariata rispetto all anno precedente (68,8%), e la scolarità media appare più alta - ed in aumento - tra le donne (oltre l 81% ha un titolo di studio superiore), rispetto agli uomini (65%). Investimenti e progetti Gli investimenti materiali Nell anno 2013 gli incrementi delle immobilizzazioni materiali riguardano i nuovi investimenti effettuati sullo stabilimento produttivo di Jesi ed ammontano a circa 1,9 milioni di Euro così suddivisi: Immobilizzazioni Acquisizioni dell esercizio Terreni e fabbricati Impianti e macchinari Attrezzature industriali e commerciali Altri beni Immobilizzazioni in corso ed acconti Le realizzazioni principali riguardano i reparti produttivi dello stabilimento di Jesi e tra i più significativi si vuole evidenziare: - ottimizzazione impianto di depurazione - nuovo impianto confezionamento bag in box - ottimizzazioni confezionamento prodotti speciali - nuovo impianto termico - attrezzature produttive e di laboratorio Gli investimenti immateriali Gli investimenti immateriali effettuati nel corso dell esercizio 2013 ammontano a circa 60 mila euro ed hanno riguardato principalmente lo sviluppo ed il miglioramento del software gestionale nonchè l acquisto di licenze d uso software. I sistemi informativi Tutte le attività ed i progetti svolti dai sistemi informativi nel 2013 hanno perseguito l obiettivo di creare procedure e supportare processi interfunzionali ad alto grado di automatismo, per rispondere alle esigenze aziendali di poter importare, esportare ed aggregare dati fra gestionali ed applicazioni diversi al fine di effettuare analisi veloci e puntuali, ma preservando la qualità, l attendibilità e la sicurezza del dato stesso. 15

16 Inoltre poter disporre di software gestionali e sistemi altamente integrati, sempre più performanti, sempre accessibili anche via internet, altamente affidabili ed auto-controllati è risultato un prerequisito fondamentale sia per raggiungere l obiettivo fissato, che per supportare l azienda nelle ristrutturazioni e razionalizzazioni logistiche. In particolare, per ciò che riguarda l infrastruttura, sono stati realizzati: l unificazione della rete di telecomunicazione per i servizi dati e voce (VOIP), che ha permesso all azienda di essere connessa in larga banda (300Mbps) direttamente alla dorsale internet tramite fibra ottica; la virtualizzazione di tutti i server cha permette molto velocemente, in meno di un ora di creare nuovi sistemi e postazioni di lavoro virtuali; ed inoltre la creazione di un App Store aziendale che consente di distribuire applicazioni e reports rendendoli fruibili via internet e configurando il datacenter aziendale come un moderno e tecnologicamente avanzato Privat Cloud. Nel settore software sono stati realizzati la gestione automatizzata delle pratiche legali; l integrazione del sistema delle note spese con la contabilità, l adeguamento del sistema di tracciabilità industriale per la rilevazione degli allergeni e per l etichettatura in linea. Infine con la implementazione di tutta la reportistica aziendale a supporto della forza vendite è stato completato il primo steep di un percorso pluriennale che porterà a strutturare nel nuovo sistema di Business Intelligence IBM Cognos dashboards di alta direzione e reports di conto economico del controllo di gestione. Il Controllo di Gestione In un contesto profondamente turbolento e di rara intensità sul fronte dei costi delle materie prime e della pressione competitiva, la minore capacità di lettura di scenari, fenomeni e andamenti e la tempestività delle decisioni hanno necessariamente ri-orientato nel corso dell anno 2013 priorità, strumenti e analisi del Controllo di Gestione. Un Controllo di Gestione che, nel suo ruolo di supporto al management e di business partner, è stato in prevalenza orientato alla pianificazione ex-ante oltre al controllo consuntivo, alla definizione di target aziendali per una più efficace coesione agli obiettivi di risultato pianificato, alla predisposizione di strumenti e modelli di simulazione che costringano a proiettarsi avanti anche oltre l anno in corso, in una prospettiva più strategica. Più nello specifico, quattro sono le direttrici principali su cui si è concentrata l attività dell Area Pianificazione e Controllo: - la rivalutazione degli strumenti del Budget e del Rolling Forecast trimestrale, che hanno avuto un ruolo importante nella difesa delle marginalità aziendali, nell individuazione delle misure di contenimento dei costi fissi e nella reattività delle politiche commerciali sul fronte listini e mix di vendita; - la contaminazione della cultura del controllo e degli strumenti di Business Intelligence nell area Commerciale e Marketing, garantendo un bioritmo regolare del controllo e della visualizzazione della performance per orientare l azione commerciale; - l analisi per l implementazione di una metodologia di riduzione dei costi operativi (OCR), con progetto-pilota nello stabilimento di Jesi e in collaborazione con Tetrapack. L obiettivo è quello di andare a ridurre perdite, scarti, interruzioni, difetti e inefficienze varie di produzione per abbattere il costo unitario di prodotto. - il supporto alla definizione del Piano strategico-competitivo, in particolare nella prima fase di diagnostica della performance economica attuale e storica e di benchmark con altri concorrenti di settore. Di grande utilità anche nella definizione degli scenari strategici il consolidato patrimonio di informazioni e strumenti di profittabilità per prodotti, clienti, canali, mercati, aree geografiche, fino al massimo livello di dettaglio cliente/prodotto. La logistica distributiva Nel corso dell esercizio 2013, sono sono stati razionalizzati i giri di tentata vendita nei depositi di Corridonia, Ascoli e San Giovanni Teatino ridistribuendo le zone servite in ottica di riduzione dei costi distributivi. La preparazione e lo stoccaggio delle merci del deposito di Lanciano è stata spostata presso il deposito di San Giovanni Teatino trasformando il sito di Lanciano in transit point. 16

17 Sono state avviate nuove linee di primaria dedicate sia per la distribuzione oggi per domani sui depositi Cooperlat delle nuove referenze del latte ESL e per la distribuzione delle mozzarelle in tentata vendita in partenza dallo stabilimento di Amandola (FM) per il mercato piemontese gestito dalla controllata ABIT PIEMONTE conseguentemente la chiusura del reparto caseificio nello stabilimento di Grugliasco (TO). Negli ultimi mesi dell anno si è provveduto a modificare la distribuzione nell area del Nord-Ovest trasferendo la piattaforma distributiva di Torino nel transit point di Carpiano (MI). Tale modifica organizzativa ha permesso di ottenere una riduzione sui costi di consegna. Analisi dell andamento della gestione e dei risultati Risultato di gestione aziendale Il risultato di gestione di Cooperlat al 31 dicembre 2013 presenta una perdita netta di Euro per effetto esclusivamente dell operazione straordinaria di svalutazione della partecipazione detenuta dalla società nel consorzio Abit Piemonte e dopo aver accantonato le imposte dell esercizio. Il risultato tiene conto di un prezzo base medio liquidato ai soci sui conferimenti, con il sistema di acconto e saldo pari ad euro 397,5 oltre IVA ogni 1000 litri a cui vanno aggiunti i premi qualità, la raccolta, la concentrazione ed i trasporti oltre ad aver riconosciuto ai soci che operano negli hinterland degli stabilimenti, un premio integrativo di euro 10,00 oltre IVA ogni 1000 litri. L incremento rispetto al prezzo liquidato nell esercizio precedente è pari al 6%. Principali dati economici Il conto economico riclassificato a valore aggiunto della società confrontato con quello degli esercizi precedenti è il seguente (in Euro): 31/12/ /12/ /12/2011 Valore % Valore % Valore % Ricavi netti , , ,00 Proventi diversi , , ,07 Costi esterni , , ,36 Valore aggiunto , , ,71 Costo lavoro , , ,40 Margine operativo lordo , , ,31 (EBITDA) Ammortamenti, svalutazioni e altri , , ,14 accantonamenti Reddito operativo (EBIT) , , ,17 Proventi finanziari , , ,23 Oneri finanziari , , ,08 Reddito di competenza , , ,68 Proventi straordinari e rivalutazioni , , ,90 Oneri straordinari e svalutazioni , , ,02 Reddito ante imposte , , ,20 Imposte , , ,13 Reddito (perdita) netta , , ,06 I ricavi netti delle vendite sono aumentati passando da 195 milioni di euro a 198 milioni di euro per effetto degli aumenti apportati ai listini di vendita conseguentemente al forte ed imprevedibile maggior costo sostenuto per l approvvigionamento della materia prima latte e panna. I costi della produzione ammontano complessivamente a 198,5 milioni rispetto a 195 milioni di euro dell esercizio precedente e si sono incrementi del 1,8%. 17

18 I costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci, ammontano complessivamente a milioni 134,2 di euro incrementandosi rispetto a quelli dell esercizio precedente che ammontavano a 126,4 milioni, con un aumento del 6,2% dovuto quasi esclusivamente per le motivazioni sopra riportate. I costi dei servizi ammontano complessivamente a 41,6 milioni di euro rispetto a 43,9 milioni di euro con un decremento del 5,2% sull esercizio precedente. I canoni per locazioni industriali, EDP, autovetture, automezzi ed affitti passivi ammontano a 4,1 milioni di euro e pressoché in linea con quelli dell anno precedente ammontanti 4,2 milioni di euro. Il costo del lavoro ammonta complessivamente a 13,9 milioni di euro a fronte di un costo di 14,3 milioni di euro dell anno precedente con una riduzione del 2,8%. Gli ammortamenti materiali ed immateriali e la svalutazione dei crediti ammontano a 5,2 milioni di euro di cui 0,9 milioni per ammortamento immobilizzazioni immateriali, 3,2 milioni per ammortamento immobilizzazioni materiali, 1,1 milioni per svalutazione crediti, risultando essere in diminuzione rispetto all esercizio precedente del 2,1%. Gli oneri finanziari che per somma algebrica tra proventi ed oneri ammontano a 1,8 milioni di euro sono in aumento rispetto all anno precedente. Tale aumento è da ricondurre principalmente ai minori proventi derivanti dalle partecipazioni 0,1 milioni nel 2013 rispetto a 0,4 milioni nel 2012 ed ai minori interessi maturati a fronte delle liquidazioni dei rimborsi IVA da parte dell Erario di contro la riduzione degli oneri dovuti principalmente al minor indebitamento nei confronti del sistema bancario da parte della società. La voce proventi straordinari ammonta a circa 0,3 milioni di euro, comprende sopravvenienze attive quali incassi per ripartizione finale fallimenti ed altre sopravvenienze oltre ai risarcimenti assicurativi. Nella voce Oneri straordinari e svalutazioni, come già indicato in precedenza, l importo più significativo è rappresentato dalla svalutazione della partecipazione che la società detiene nel consorzio Abit Piemonte per adeguare la partecipazione al valore del patrimonio netto di competenza della società. Per l esposizione dei criteri adottati nella redazione del bilancio e per un analisi più dettagliata delle singole voci si rimanda a quanto esposto nella nota integrativa. Indicatori economici A miglior descrizione della situazione si riportano gli indici di bilancio 2013 maggiormente significativi confrontati con quelli dei bilanci 2012 e ROE (Return On Equity), è il rapporto tra il reddito netto ed il patrimonio netto comprensivo dell utile o della perdita dell esercizio dell azienda, esprime in misura sintetica la redditività e la remunerazione del capitale proprio. ROI (Return On Investment), è il rapporto tra il reddito operativo e il totale dell attivo, esprime la redditività caratteristica del capitale investito, ove per redditività caratteristica si intende quella al lordo della gestione finanziaria, delle poste straordinarie e della pressione fiscale. ROS (Return On Sale), è il rapporto tra la differenza tra valore e costi della produzione e i ricavi delle vendite, esprime la capacità dell azienda di produrre profitto dalle vendite. 31/12/ /12/ /12/2011 ROE 0,00 0,00 0,00 ROI 0,01 0,01 0,00 ROS 0,01 0,01 0,00 Gli indici economici di redditività nell esercizio 2013, sono invariati rispetto a quelli dell esercizio 2012 e, nella loro lettura, occorre tenere presente la particolarità dell impresa cooperativa che ha come missione prioritaria la remunerazione ottimale del prodotto conferito dai soci e non la remunerazione del capitale. EBITDA (Earnings Before Interest, Tax, Depreciation and Amortization), indica il risultato operativo al lordo degli ammortamenti e delle svalutazioni, esprime il risultato prima degli ammortamenti e delle svalutazioni, degli interessi, dei componenti straordinari e delle imposte. 18

19 EBIT (Earnings Before Interest and Tax), indica il risultato operativo al netto degli ammortamenti e delle svalutazioni, prima degli interessi, dei componenti straordinari e delle imposte, esprime il risultato prima degli interessi, dei componenti straordinari e delle imposte. Il margine operativo lordo (EBITDA) ed il reddito operativo (EBIT), espressi in rapporto ai ricavi netti dell esercizio, rappresentano il segno positivo e sono in miglioramento rispetto all esercizio precedente. 31/12/ /12/ /12/2011 EBIT DA / RICAVI NETTI 0,04 0,04 0,03 EBIT / RICAVI NETTI 0,01 0,01 0,00 Principali dati patrimoniali Lo stato patrimoniale riclassificato della società, confrontato con quello degli esercizi precedenti, è il seguente (in Euro): ATTIVO 31/12/ /12/ /12/2011 Attività disponibili Liquidità immediate Liquidità differite Rimanenze finali Attività fisse Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni finanziarie Capitale investito PASSIVO 31/12/ /12/ /12/2011 Debiti a breve Debiti a medio/lungo Mezzi propri Fonti del capitale investito Dallo stato patrimoniale riclassificato emerge la solidità patrimoniale della società. Indicatori patrimoniali A migliore descrizione della situazione finanziaria si riportano nella tabella sottostante alcuni indici di bilancio, confrontati con gli stessi indici relativi ai bilanci degli esercizi precedenti. Principali dati finanziari La posizione finanziaria netta al 31/12/2013 é la seguente (in Euro): 19

20 31/12/ /12/2012 Variazione Depositi bancari Denaro e altri valori in cassa ( ) Azioni proprie Disponibilità liquide ed azioni proprie Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni Obbligazioni e obbligazioni convertibili (entro 12 mesi) Debiti verso soci per finanziamento (entro 12 mesi) Debiti verso banche (entro 12 mesi) Debiti verso altri finanziatori (entro 12 mesi) Anticipazioni per pagamenti esteri Quota a breve di finanziamenti ( ) Crediti finanziari (35.983) (47.799) Debiti finanziari a breve termine Posizione finanziaria netta a breve termine ( ) ( ) ( ) Obbligazioni e obbligazioni convertibili (oltre 12 mesi) Debiti verso soci per finanziamento (oltre 12 mesi) Debiti verso banche (oltre 12 mesi) Debiti verso altri finanziatori (oltre 12 mesi) Anticipazioni per pagamenti esteri Quota a lungo di finanziamenti ( ) Crediti finanziari ( ) ( ) Posizione finanziaria netta a medio e lungo termine ( ) ( ) Posizione finanziaria netta ( ) ( ) L indebitamento finanziario netto alla fine del periodo è di circa 54 milioni di euro, contro i circa 58 milioni dell esercizio precedente; nonostante il perdurare dei ritardati incassi dei crediti tributari (rimborsi IVA) va evidenziato il miglioramento della posizione finanziaria netta determinata principalmente dal cash-flow aziendale e dai flussi di cassa. Indicatori finanziari A migliore descrizione della situazione finanziaria si riportano nella tabella sottostante alcuni indici di bilancio, confrontati con gli stessi indici relativi ai bilanci degli esercizi precedenti. 31/12/ /12/ /12/2011 Liquidità primaria 0,85 0,92 0,93 Liquidità secondaria 1,00 1,05 1,05 Indebitamento 2,28 2,24 2,28 Tasso copertura degli immobilizzi 0,98 1,02 1,03 L indice di liquidità primaria 0,85 evidenzia una situazione finanziaria della società da considerarsi abbastanza buona. L indice di liquidità secondaria 1,00 evidenzia che il valore assunto dal capitale circolante netto è da ritenersi soddisfacente in relazione all'ammontare dei debiti correnti. 20

21 L indice di indebitamento 2,28 evidenzia che l'ammontare dei debiti ha dimensioni significative in funzione dei mezzi propri esistenti. Rispetto all anno precedente l indice è aumentato. Il tasso di copertura degli immobilizzi 0,98 evidenzia che conseguentemente alla riduzione dei mezzi propri ed all accensione di finanziamenti a medio/lungo termine non significativi, la situazione è leggermente peggiorata. Principali indicatori non finanziari Nelle tabelle che seguono si riportano alcuni indicatori di carattere non finanziario. Indicatori di rotazione (in giorni) 31/12/ /12/ /12/2011 Rotazione delle rimanenze 33, ,10 Rotazione dei crediti 105,78 105,81 110,68 Rotazione dei debiti verso fornitori 70,84 75,77 78,97 Indicatori di produttività 31/12/ /12/ /12/2011 Ricavi per dipendente Euro Numero dipendenti Informazioni relative all ambiente Protezione dell ambiente - Autorizzazione Integrata Ambientale Nell anno 2013 lo stabilimento di Jesi ha proseguito l impegno per mantenere attiva la certificazione Ambientale ISO 14001:2004. L audit di mantenimento effettuato nel dicembre 2013 è stato superato brillantemente. Inoltre lo stabilimento continua a mantenere attiva l Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata dalla Regione Marche che è partner dell azienda nell attività di gestione e tutela dell ambiente. L Autorizzazione Integrata Ambientale costituisce un unica autorizzazione che tiene conto di tutti i possibili impatti ambientali di un impresa nei diversi comparti (aria, acqua e suolo). L autorizzazione integrata consente di evitare che per ridurre l impatto di un azienda in un comparto, si prescrivano soluzioni che conducano al peggioramento di un altro; essa individua le migliori tecnologie per ridurre globalmente l inquinamento. Per quanto sopra è stato installato un sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni in atmosfera riguardanti il camino E2 della centrale termica come previsto da detta Autorizzazione e sono continuati i monitoraggi programmati del camino E27 della stazione di saldatura. I valori delle emissioni di entrambi i camini sono risultati ampiamente entro i valori di legge. Al fine di evitare possibili contaminazioni al terreno sono state predisposte delle vasche di raccolta di sicurezza in polietilene per lo stoccaggio di contenitori, fusti, contenenti prodotti chimici. Sono state individuate e segnalate delle aree per la raccolta delle diverse tipologie di rifiuti e per quanto concerne lo smaltimento del cartone, della plastica e degli scarti di produzione la società si è dotata di container compattatori automatici. Sono regolarmente proseguiti i monitoraggi all impianto fognario per la raccolta delle acque industriali e quello delle acque reflue; e sempre per le acque reflue è stato potenziato l impianto di depurazione con interventi di carattere tecnico atti a garantire maggiore capacità ed efficacia di trattamento. Altre informazioni relative al personale Nel corso dell esercizio non si sono verificati significativi infortuni sul lavoro, che hanno comportato lesioni gravi o gravissime al personale dipendente. Parimenti, nel corso del 2013, non si sono registrati addebiti in ordine a malattie professionali, per dipendenti o ex dipendenti, né sono stati riscontrati episodi e/o denunce per mobbing. 21

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