PROVINCIA DI GORIZIA RASSEGNA STAMPA MARTEDÌ 22 GENNAIO Rassegna per testata/edizione
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1 PROVINCIA DI GORIZIA RASSEGNA STAMPA MARTEDÌ 22 GENNAIO 2013 Rassegna per testata/edizione
2 N Titolo Testata-Edizione Data 1 Gorizia, black out di protesta contro lo scioglimento della Pozzuolo Il Gazzettino Nazionale Enrico Gherghetta - 2 Quattro nuovi corsi orientati al lavoro al Cossar- Da Vinci Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Bianca della Pietra - 3 Caso-Pozzuolo, Romoli contro l'esercito Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Enrico Gherghetta - Provincia di Gorizia - 4 Altran: 'Sulla Centrale Vescovini e' disinformato' Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Enrico Gherghetta - Provincia di Gorizia - 5 Oltre 1300 gli studenti delle serali Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Provincia di Gorizia - 6 Rifiuti pericolosi Protestano i residenti di borgo Basiol Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Provincia di Gorizia - 7 Conferenza sulla depressione Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Provincia di Gorizia - 8 La carica dei 343 in corsa per Roma Il Piccolo Nazionale Bianca della Pietra - 9 Documento a Napolitano, governo e ministri Messaggero Veneto Gorizia Provincia di Gorizia - 10 I sindaci: in piazza per difendere la brigata Pozzuolo Messaggero Veneto Gorizia Enrico Gherghetta - 11 Per palazzo Madama 16 simboli Messaggero Veneto Nazionale Bianca della Pietra - 12 La specialita' per conservare il vecchio Messaggero Veneto Nazionale Provincia di Gorizia - 13 Province senza risorse Messaggero Veneto Nazionale Enrico Gherghetta -
3 22 GEN 2013 Il Gazzettino Nazionale pagina 19 Gorizia, blackout di protesta contro loscioglimento della"pozzuolo" GORIZA- In una affollata riunione convocata dal sindaco Ettore Romoli per fronteggiare l'ipotesi di sciogliere la"brigata Pozzuolo", di stanza proprio a Gorizia, sono state sollecitate iniziative forti, come manifestazioni, cortei, invio di cartoline e lo spegnimento, perun'ora,ditutteleluci della città per«costringere ilministrodelladifesaelo Stato maggiore dell'esercitoatornaresuipropripassi». Lo riporta un comunicatostampadelcomunedi Gorizia sottolineando che l'operazione, tra l'altro,«devasterebbe l'economia della zona». I sindaci della zona presenti all'incontro, il presidente della Provincia, Enrico Gherghetta, e le associazioni d'arma sottoscriveranno un ordine del giorno che sarà inviato al presidente della Repubblica, ai presidenti di Camera e Senato, al ministro della Difesa e altre autorità. 1/1 Taglio alto
4 22 GEN 2013 Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Cronaca pagina 20 curriculum triennale Quattro nuovi corsi orientati al lavoro al Cossar-Da Vinci Quattro nuovi percorsi di studio, fortemente orientati al mondo del lavoro all'istituto professionale Cossar-Da Vinci di viale Virgilio, a Gorizia. La scuola superiore goriziana ha infatti ottenuto dalla Regione (ed è l'unica in provincia) l attivazione per i prossimi due anni scolastici dei quattro corsi di formazione professionale presentati dal preside dell'istituto, il professor Nino Ciccone, e dall'assessore provinciale Bianca Della Pietra. I corsi vengono svolti in sussidiarietà con la Regione permettono di ottenere una qualifica triennale in diversi settori. Le qualifiche attive dal prossimo anno scolastico (è quindi possibile iscriversi sin d'ora) sono quelle in Operatore amministrativo, Operatore ai servizi di promozione e accoglienza (per il campo del turismo), Operatore elettronico e Operatore meccanico, specializzato nelle procedure che fanno uso di tecnologie come Cad e Cam. I corsi non vanno a sostituire gli indirizzi di diploma presenti in viale Virgilio (Servizi Socio Sanitari, Servizi Commerciali, Manutenzione e Assistenza Tecnica, Moda), ma sono proposte ulteriori dedicate soprattutto a quegli studenti che vogliono entrare prima nel mondo del lavoro, o non hanno ancora le idee chiare sul proprio futuro. Lo studente potrà ottenere dopo il triennio una qualifica professionale subito spendibile nel mondo del lavoro (anche perchè i corsi prevedono laboratori e esperienze di alternanza scuola-lavoro), ma potrà anche decidere di seguire un ulteriore quarto anno. (m.b.) 1/1 Taglio medio
5 22 GEN 2013 Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Cronaca pagina 21 Caso-Pozzuolo, Romoli contro l Esercito Il sindaco: «Lo Stato maggiore denuncia tutta la sua debolezza». Gherghetta: «Dobbiamo agire, ci trattano da zerbini» di Stefano Bizzi Il segnale di unità sulla Brigata di cavalleria Pozzuolo del Friuli che il sindaco di Gorizia Ettore Romoli aveva chiesto, è arrivato. La riunione con i primi cittadini dell Isontino alla quale sono stati invitati anche il presidente della Provincia Enrico Gherghetta e i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d arma ha registrato un ampissima partecipazione e molti sono stati i contributi portati e le proposte lanciate per tentare di trattenere i militari in città. Per cercare di convincere i vertici della Difesa a ritornare sulle proprie decisioni c è stato chi ha lanciato l idea del corteo e dello spegnimento dell illuminazione pubblica fino anche allo sciopero vero e proprio. Ma non è mancata neppure la più datata proposta di stampare delle cartoline da compilare e inviare a Roma. In un accorato intervento, Romoli ha ribadito: «La debolezza dello Stato maggiore dell Esercito è dimostrata dal fatto che ha sentito il bisogno di agire rapidamente nel momento in cui le Camere sono sciolte. Evidentemente si rende conto che con un governo politico, di qualsiasi colore esso sia, non sarà possibile fare una passeggiata come sta facendo oggi». A proposito delle ripercussioni economiche, Romoli ha riconosciuto che da Roma hanno assicurato che solo l 1% dei militari interessati al provvedimento sarà trasferito fuori regione. Gli altri potranno scegliere di spostarsi in uno dei reparti presenti nelle province di Udine, Trieste o Pordenone e quindi continuare a vivere dove vivono oggi. Il primo cittadino ha però sottolineato: «Non è questo il problema. Quello che vogliamo è che venga presa in considerazione una richiesta forte del territorio. La Pozzuolo è una delle brigate più efficienti, non a caso si prepara a partire per il Libano e, inoltre, si trova su un confine. Perché si deve spostare a Bologna? Se sparisce, in un colpo solo sparisce ogni presenza militare dal nostro territorio e sparisce anche l unica brigata di cavalleria dell Esercito italiano». Alla platea, il presidente Gherghetta ha proposto «una bella manifestazione con uno striscione Noi non ci stiamo». «È il caso di farlo, se no continuano a considerarci uno zerbino», ha detto strappando gli applausi della platea e sottolineando che l operazione messa in piedi è «ridicola». «Abbiamo fatto due guerre mondiali per stare sotto l Italia, ma non per farci prendere a pesci in faccia». Se per la brigata il sindaco di San Lorenzo Isontino, Ezio Clocchiatti, si è reso disponibile a firmare «una cambiale in bianco», a proposito della lenta spoliazione della città, il collega di Medea Alberto Bergamin ha ricordato che difendere tutto è impossibile, ma che le esigenze vitali della comunità devono essere salvaguardate. RIPRODUZIONERISERVATA Pian: «Un offesa alla Grande guerra» Il centenario dallo scoppio della Prima guerra mondiale è alle porte, ma l area del Carso dove si combatterono le drammatiche battaglie dell Isonzo rimarrà di fatto sguarnita. Tra le trincee non ci sarà un solo soldato vero. Ci saranno solo figuranti. Mancherà anche la Fanfara della Brigata Pozzuolo, sempre presente a ogni manifestazione. «Quando ci chiederanno di venire a festeggiare a San Martino, risponderemo: No, grazie - ha polemicamente sottolineato ieri in municipio a Gorizia il sindaco di Sagrado Elisabetta Pian nel corso del suo intervento -. Avere la Brigata Pozzuolo qua, significa anche riconoscere il senso di sacrificio di intere generazioni che in questo territorio hanno perso la vita». Come i colleghi, anche lei ha offerto la disponibilità propria e della sua amministrazione a partecipare a un corteo di protesta per tentare di far cambiare idea allo Stato maggiore dell Esercito sulla cancellazione del comando brigata e ha proposto di allargare l invito ai parlamentari del Friuli Venezia Giulia e ai rappresentanti della Regione. (s.b.) L intervento del sindaco sulla Pozzuolo davanti ai colleghi dell Isontino 1/1
6 22 GEN 2013 Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Cronaca pagina 27 Altran:«SullaCentrale Vescovinièdisinformato» Il sindaco Altran e il presidente della Provincia ribattono al titolare della Sbe: «Mantenere i nervi saldi senza isterismi: la partita da giocare con A2A sarà dura» di Laura Blasich Chi rivendica la trasformazione a tutto gas o la chiusura della centrale non la sta raccontando giusta ai cittadini. È quanto ribattono, senza troppe distinzioni, il sindaco di Monfalconese, Silvia Altran e il presidente della Provincia, Enrico Gherghetta, al titolare della Sbe, Alessandro Vescovini. «Dispiace dover intervenire per rispondere a sollecitazioni che nascono da una mancanza di approfondimento o di conoscenze della questione che riguarda la centrale - premette comunque il sindaco -, reazioni incontrollate e in qualche caso gratuitamente offensive». Fino al 2017, comunque, ribadisce il sindaco «sicuramente la centrale potrà continuare a funzionare a carbone come sta facendo da 40 anni». «E non sappiamo cosa potrebbe accadere in seguito: la proprietà, che potrebbe anche passare di mano, nel frattempo - sottolinea -, potrebbe perfino ottenere ulteriori proroghe, mantenendo le stesse emissioni dello stato attuale. Questo è un pericolo che dobbiamo scongiurare e per raggiungere questo obiettivo ci stiamo attrezzando». Per il sindaco bisogna quindi «mantenere i nervi saldi, senza inutili isterismi: so che sarà una partita dura, dovremo giocare bene, e con intelligenza, le nostre carte e pretendere il massimo». «Questo è quello che intendo fare, non solo perché sono una monfalconese e voglio che i miei figli vivano in un ambiente migliore di quello che abbiamo ereditato - afferma -, ma perché sono il sindaco della mia città e sento di avere la responsabilità di portare a casa il miglior risultato possibile in termini di salute e di prospettive». In questa direzione va anche la procedura di Valutazione di impatto sanitario che il Comune sta avviando e sulla quale ieri l'assessore all' Ambiente, Gualtiero Pin, ha avuto un confronto con la direzione regionale dell'arpa. «Come assessore all'ambiente sono conscio dei problemi in campo - afferma - e proprio per questo ritengo la Vis il pilastro del confronto». Pin continua inoltre a sollecitare che la Vis tenga conto e analizzi anche il fattore di contemporaneità, cioé l'impatto dell'inquinamento dell'impianto energetico sommato a quello degli altri insediamenti industriali cittadini. Il dato da cui partire, in ogni caso, ripete Gherghetta, è una centrale di potenziali 960 mw, di cui un terzo a carbone, autorizzato almeno fino al 2017, assieme alla realizzazione di una nuova sezione a gas di oltre 800 mw. «Questo è il Protocollo Endesa, una maxi-centrale che tutto sarebbe meno che a inquinamento zero - sottolinea -. Guardo quindi con soddisfazione al fatto che A2A rinunci a un impianto di grande taglia. Resta però il nodo del carbone, anche se A2A parla di un impianto di nuova tecnologia. Il progetto, al momento, è una delle due uniche ipotesi esistenti: l'altro è il mantenimento dell' esistente. E ai cittadini bisogna dire la verità: i margini di trattativa con la società sono molto risicati». Anche la Provincia «si gioca fino in fondo la partita e per questo ha deciso di dotarsi di un comitato tecnico-scientifico super partes per presentare eventuali soluzioni alternative». La Provincia, quindi, è aperta al confronto, ma «non sulla combustione di rifiuti:non è previsto e non ci sarà un inceneritore». RIPRODUZIONERISERVATA 1/1
7 22 GEN 2013 Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Cronaca pagina 28 Oltre1300glistudentidelleserali Sono adulti iscritti all istituto Brignoli-Einaudi-Mattei. Circa 500 sono stranieri STARANZANO Sono più di gli studenti adulti che frequentano durante l anno scolastico i corsi al Brignoli-Einaudi-Marconi di Staranzano e Gradisca, diventato nei giorni scorsi l unico Centro provinciale di istruzione per gli adulti (Cpia) di tutto l Isontino. Una nomina della Giunta regionale arrivata nell ambito dell aggiornamento del Piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche autonome per il , su proposta dell' assessore regionale all'istruzione, Università e Ricerca, Roberto Molinaro. Consistente, infatti, il numero dei frequentanti ogni anno nella sede staranzanese. Gli ultimi dati riferiti dall istituto e relativi all'attuale organizzazione Ctp-Eda (Centro territoriale permanente per l'istruzione degli adulti) che confluirà nel Cpia, sono i seguenti: 21 studenti di terza media, suddivisi tra due classi a seconda del livello. Gli stranieri sono circa 500, mentre i corsi modulari per di lingue straniere, informatica e altro anche al Brignoli, accolgono circa 800 iscritti. Per il nuovo Cpia si attende, inoltre, la nomina di un nuovo Dirigente scolastico titolare (probabilmente a luglio) oltre al direttore dei servizi generali e amministrativi in tutte le autonomie scolastiche, annunciati con lo stesso provvedimento del governo regionale. Il Cpia di Staranzano che si occuperà, dunque, di tutta l'istruzione per gli adulti della Provincia, ingloberà il Ctp-Eda del Cossar-Da Vinci e i corsi serali esistenti nelle scuole superiori provinciali del Galilei-Fermi-Pacassi di Gorizia e del Brignoli-Einaudi-Marconi di Staranzano. «Saranno mantenuti si presume spiega il preside dell istituto, Marco Fragiacomo - gli stessi punti di erogazione, coordinati dalla sede di Staranzano. Il Cpia diventerà perciò una nuova Istituzione scolastica con un suo Dirigente e un proprio apparato di gestione. Nulla si sa però sul nome di chi sarà il Dirigente scolastico, che sarà designato dal Direttore regionale». Ciro Vitiello Una lezione di informatica in una foto d archivio 1/1 Taglio medio
8 22 GEN 2013 Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Cronaca pagina 30 Rifiutipericolosi Protestanoiresidenti diborgobasiol Comitato di cittadini: decisione presa sopra le nostre teste Chiesto un incontro pubblico con Comune e Provincia di Luigi Murciano GRADISCA I residenti di borgo Basiol non ci stanno. La notizia del via libera all ampliamento del sito di stoccaggio rifiuti di via dell Industria li preoccupa. E un gruppo spontaneo di cittadini si sta organizzando per muovere dei passi ufficiali al fine di esprimere la propria contrarietà e preoccupazione. «Siamo consapevoli che il Comune ha espresso un parere contrario in seno alla Conferenza dei servizi spiegano e siamo certi che l iter sia stato seguito nell assoluto rispetto della legalità e dei parametri stabiliti dalle norme. Non è in dubbio neppure la buona fede del privato. Ma francamente ci è dispiaciuto che questa decisione sia stata presa sopra la nostra testa». I cittadini del rione chiederanno, forse già nei prossimi giorni, che vi sia un incontro pubblico ufficiale fra le parti al fine di informare la cittadinanza. «Chiediamo al Comune di fare da mediatore con la Provincia (che presiede la conferenza servizi, ndr) e l azienda che ha richiesto l ampliamento. Potrebbero essere coinvolte anche le apposite consulte Borghi e periferia e quella per l Ambiente, che a suo tempo avevano già espresso le loro perplessità. Purtroppo proseguono i cittadini che hanno contattato il nostro giornale quando si tratta di salute e ambiente le normative verranno anche rispettate, ma si viene sempre a scoprire troppo tardi che qualcosa magari non va. È una situazione che vorremmo evitare. Cerchiamo rassicurazioni e vogliamo esprimere la nostra contrarietà ad un sito che si trova a solo un centinaio di metri dalle zone residenziali». I cittadini del Basiol ricordano anche come il loro rione sia già piuttosto interessato da molte problematiche: non solo la viabilità, ma anche la difficile convivenza con il Cie, con altri insediamenti industriali, con le antenne della telefonia mobile. La Provincia ha dato il suo placet all ampliamento del sito di via dell Industria così come richiesto dal soggetto privato, la società gradiscana Idealservice. A rivelarlo era stato l assessore ai Lavori pubblici, Enea Giuliani. «A quanto ci consta il progetto di espansione va avanti aveva spiegato dopo che la Conferenza dei servizi presieduta dalla Provincia ha dato il suo nullaosta in due distinte occasioni. Questo sottolinea Giuliani nonostante il parere contrario del Comune, che comunque non era affatto vincolante. La Conferenza dei servizi non ha potuto che constatare la legittimità e ricevibilità 1/2
9 22 GEN 2013 Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Cronaca pagina 30 La sede di via dell Industria dove vengono stoccati i rifiuti contestati del progetto presentato dai privati, che risulta assolutamente corrispondente alle stringenti normative sull impatto ambientale. Nel 2010 la richiesta di ampliamento ipotizzava di portare la superficie coperta dell area di deposito rifiuti a circa 638 mq (con un incremento di circa il 50% rispetto all attuale) entro 24 mesi. E di ampliare le tipologie di rifiuti pericolosi trattati. A seguito dell ampliamento autorizzato, la potenzialità massima di stoccaggio dell impianto salirebbe a 350 tonnellate, con un incremento del 600%, mentre il traffico di mezzi i dati erano stati forniti dal consigliere di minoranza Claudio Verdimonti - sino a 42 camion al giorno, pari a oltre 5 veicoli ogni ora. RIPRODUZIONERISERVATA 2/2
10 22 GEN 2013 Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Agenda pagina 35 convegno A GORIZIA Conferenza sulla depressione Si affronteranno le problematiche relative alla depressione questo pomeriggio alle nell incontro, organizzato dal Gruppo Culturale Mediaart con il patrocinio della Provincia, del Comune e dell'azienda Servizi Sanitari 2 Isontino, facente parte del progetto culturale Sos Cervello Campagna Sociale di Psicofarmaco-Vigilanza condotto dal dottor Marco Bertali. Il convegno infatti verterà sul tema "Il dono prezioso della depressione " e si svolgerà a Gorizia presso il Centro Diurno (Palazzina A) in parco Basaglia con ingresso libero. Si tratta del primo di un ciclo di incontri sull'argomento previsti ogni quarto martedì del mese e la cui conclusione sarà a maggio. Alle 18.45, dopo l'incontro dal dottor Bertali, seguirà un approfondimento condotto da Lia Gregoretti sulle tematiche affrontate durante l'incontro, in cui chi vorrà potrà condividere le proprie esperienze personali e familiari. (m.f.) 1/1 Taglio medio
11 22 GEN 2013 Il Piccolo Nazionale Primo Piano pagina 8 di Roberto Urizio TRIESTE Sono 343 i candidati schierati dai partiti che hanno presentato le proprie liste per le elezioni politiche di febbraio. Diciotto le forze che correranno alla Camera (con il giallo sul deposito della lista Grande Sud) e 16 al Senato con qualche defezione e alcuni inserimenti a sorpresa. Se domenica erano stati in dodici a muoversi in anticipo sulla scadenza (Movimento 5 Stelle, Lega, Sel, Pd, Centro Democraico, Scelta Civica, Fermare il declino, La Destra, Forza Nuova, Udc e Fli solo per la Camera e Fiamma Tricolore solo per il Senato), ieri è stata la volta dei partiti che avevano ancora qualche nodo politico da sciogliere o qualche incombenza burocratica ancora da smaltire. Al mattino sono stati solo i rappresentanti di Fratelli d Italia, il movimento che capo a Ignazio La Russa, Giorgia Meloni e Guido Crosetto, a presentare con buon anticipo le proprie liste sia per la Camera che per il Senato: per Montecitorio la capolista è proprio Giorgia Meloni, seguita da Pietro Tropeano e Gianni Candotto; al Senato Crosetto guida la lista davanti allo scrittore Stefano Zecchi e a Giovanni Castaldo. Nel pomeriggio ad aprire le danze è stato l eterogenea delegazione degli ingroiani di Rivoluzione Civile, con il segretario regionale di Rifondazione Kristian Franzil e il consigliere Roberto Antonaz, il Lacaricadei343 incorsaperroma Alla Camera 18 partiti, mentre al Senato sfida fra 16 simboli Mir e Intesa popolare al fotofinish. A rischio i Radicali FUTURISTI IN CAMPO A Montecitorio Futuro e libertà per l Italia schiera anche in regione il leader del partito Fini seguito dalla candidatura dell uscente Menia del Pdl con in testa il coordinatore regionale Isidoro Gottardo che conferma Sandra Savino capolista alla Camera davanti a Manuela Di Centa e allo stesso Gottardo, Bernabò Bocca e Giulio Camber ai primi posti al Senato. All approssimarsi delle 20, ora limite per la presentazione delle liste, c è la LA SPERANZA DEI VENDOLIANI Il segretario Vendola apre i tredici nomi di Sel, ma la caccia al seggio dipende tutto dalla concorrenza nello schieramento con il Pd polare, il movimento di Vittorio Sgarbi che presenta Paolo Snidero, Angelo Sandri ed Enrico Di Fiore in pole position alla Camera, Sergio Bornancin e Franco Piani al Senato ma anche in questo caso le firme potrebbero creare qualche problema. Nessuna traccia dei Riformisti Italiani di Stefania Craxi, che sembravano dover presentare le proprie liste anche in Friuli Venezia Giulia, mentre ha rinunciato all ultimo momento il Partito Pensionati che pure, con i suoi rappresentanti, si erano presentato alla Corte d Appello di Trieste poco prima della scadenza. RIPRODUZIONERISERVATA Gianfranco Fini segretario dei Comunisti Italiani Stojan Spetic e il vice coordinatore di Italia dei Valori Giorgio Ellero: Alberto Burgio è in lista dopo i leader Antonio Ingroia e Sandro Ruotolo alla Camera, al Senato al primo posto c è il triestino Marino Andolina. Qualche minuto dopo ecco arrivare l attesa delegazione Nichi Vendola consueta corsa dell ultimo minuto e il corridoio della Corte d Appello di Trieste dove si presentano le liste si affolla nel giro di pochi istanti. I Moderati in Rivoluzione (il movimento di Giampiero Samorì) con l ex assessore triestino Giorgio Rossi si prendono una mezz oretta di anticipo e depositano le proprie liste che vedono Pietro Colavitti e Francesco Fortunato ai primi due posti per il Senato mentre alla Camera dopo Samorì ci sono lo stesso Giorgio Rossi e Alessandro Tollon. Prima ancora era toccato ai Radicali con la Lista Amnistia Giustizia e Libertà che tuttavia rischiano di non partecipare alla corsa in Friuli Venezia Giulia per problemi con la raccolta firme. Le liste comunque vedono Marco Pannella, Elisabetta Zamparutti e Pietro Pipi ai primi posti per la Camera, Lorenzo Cenni ed Erminia De Felice per il Senato. Depositano le proprie liste anche Grande Sud (solo alla Camera) e Intesa Po- 1/3
12 22 GEN 2013 Il Piccolo Nazionale Primo Piano pagina 8 CAMERA DEI DEPUTATI 1) Gianna Malisani 2) Giorgio Zanin 3) Ettore Rosato 4) Giorgio Brandolin 5) Tamara Blazina 6) Paolo Coppola 7) Ivano Strizzolo 8) Franca Quas 9) Rosa Ricciardi 10) Federica Fogolin 11) Giancarlo Ressani 12) Gloria Maria Revignas 13) Lorella Stefanutto 1) Nicola Vendola 2) Serena Pellegrino 3) Federico Gratton 4)Fernanda Marchiol 5) Fabrizio Dorbolò 6) Deborah Berton 7) Maurizio De Poi 8) Liliana Marchi 9) Giovanni Iacono 10) Filomena Martone 11) Dario Amico 12) Dora Zappia 13) Natale Sorrentino 1) Bruno Tabacci 2) Enrico Bertossi 3) Pier Ugo Candido 4) Calogero Lo Pipero 5) Chiara Lenoci 6) Dario Montagnana 7) Stefano De Rosa 8) Mario Vicedomini 9) Gianpaolo Lescovelli 10) Rosalia Campisi 11) Salute Corazza 12) Saro Giberna 13) Monica Ravalico 1) Gian Luigi Gigli 2) Claudio Ceper 3) Cristiana Gallizia 4) Mauro Bussani 5) Maurizio Cechet 6) Giancarlo Pivetta 7) Anna Maria Vacri 8) Barbara Fenderico 9) Elena Berghinz 10) Irene Giurovich 11) Pierandrea Vinci 12) Longino Panzolli 1) Gian Luca Galletti 2) Angelo Compagnon 3) Fabrizio Anzolini 4) Silva Gardono 5) Dario Baresi 6) Roberto Sasco 7) Ottorino Faleschini 8) Ingrid Pontello 9) Paolo Urbani 10) Claudia Giorgiutti in Cepparo 11) Alessandro Moras 12) Christian Vaccher 13) Dario Lunder 1)Gianfranco Fini 2)Roberto Menia 3)Rocco Lobianco 4)Stefano Cosma 5)Paolo Iussa 6)Maurizio De Marchi 7)Vincenzo Rescigno 8)Letizia Mauro 9)Emanuela Rossone 10) Ida Gasparetti 11) Alessandro Gallo 12) Cristina Pozzo 1) Sandra Savino 2) Manuela Di Centa 3) Isidoro Gottardo 4) Rodolfo Ziberna 5) Micaela Sette 6) Piero Tononi 7) Anna Maria Cisint 8) Stefano Balloch 9) Lidia Driutti 10) Sara Cocetta 11) Elena Cecotti 12) Mara Borchia 1) Massimiliano Fedriga 2) Mario Pittoni 3) Ljubov Alekseevna Mikhajlova 4) Enzo Dal Bianco 5) Serena Tonel 6) Marco Ubaldi 7) Dania Cesaratto 8) Laura Miorin 9) Maddalena Spagnolo 10) Annarosa Martel 11) Federico Razzini 12) Daniela Bernardi 13) Andrea Delle Vedove 1) Francesco Storace 2) Livio Proietti 3) Ernesto Pezzetta 4) Placido Fundarò 5) Felice Sorrentino 6) Roberto Baggio 7) Luigi Coana 8) Fabio Gianni 9) Marzio Giau 10) Lorenzo Millo 11) Mauro Steffè 12) Maria Luisa Tommasini 13) Michele Zagaria 1) Giorgia Meloni 2) Pietro Tropeano 3) Gianni Candotto 4) Daniele Mosetti 5) Mara Armani 6) Christian Calusa 7) Marco Donà 8) Rocco Bagno 9) Lucia Brunettin 10) Ilia Franzin 11) Andrea Cattunar 12) Nicole Matteoni 13) Massimo Anello 1) Giampiero Samorì 2) Giorgio Rossi 3) Alessandro Tollon 4) Luca Tavano 5) Edgardo Mattia Bassani 6) Lorena Zonta 7) Franco Inturrisi 8) Umberto Pecile 9) David Petris 10) Davide Degrassi 11) Elisa Varotto 12) Guido Ghergorina 13) Ennio Maria Carrozzini 1) Paolo Snidero 2) Angelo Sandri 3) Enrico Di Fiore 4) Paolo Maestrutti 5) Remo Fracassi 6) Anna Facchini 7) Gabriele Medeot 8) Cinzia Celotto 9) Salvatore Mannino 10) Daniel Polo Paradise 11) Albano Corò 12) Alessio De Sabbata 13) Gianfranco Melillo 1) Giacinto Pannella detto Marco 2) Elisabetta Zamparutti 3) Pietro Pipi 4) Marzia Paoluzzi 5) Stefano Santarossa 6) Paola Scaramuzza 7) Lelio Donà 8) Renato Manara 9) Clara Comelli 10) Angiolo Bandinelli 11) Gianfranco Spadaccia 12) Sergio Stanzani 13) Emma Bonino 1) Oscar Fulvio Giannino 2) Alessandro Margiotta 3) Teresa Ceccato 4) Amanda Faggiani 5) Davide Garbin 6) Marco Della Bianca 7) Massimo Buiatti 8) Gabriele Varnier 9) Michele Daniel 10) Luca Bonetto 11) Davide Guerra 12) Paolo Piuzzi 1) Denis Conte 2) Andrea Quinto 3) Stefania Mattieligh 4) Samanta Laxaback Forzoni 5) Edward David Busetti 6) Stefano Rovan 7) Daniele Kirchmayer 8) Ottorino Marchianò 9) Antonello Suraci 10) Giuseppe Zona 11) Giovanni Spinella 12) Roberto Fifaco 13) Gianfranco Vallepulcini 1) Antonio Ingroia 2) Alessandro Ruotolo 3) Alberto Burgio 4) Boris Kobal 5) Kristian Franzil 6) Julia Filingeri 7) Nicola Pissas 8) Elena Caccamo 9) Aligi Di Biaggio 10) Rita Orecchio 11) Claudia Cernigoi 12) Alessandro Grandi 13) Gabriella Zamperlo 1) Walter Rizzetto 2) Aris Prodani 3) Anthony Santelia 4) Daniele Deiuri 5) Alan Bassi 6) Cristian Bacci 7) Emanuele Romano 8) Massimiliano Kovacic 9) Brian Harland 10) Simone Harland 11) Paolo Romano 12) Daniele Peschier 13) Luca Fabbroni 2/3
13 22 GEN 2013 Il Piccolo Nazionale Primo Piano pagina 8 SENATO DELLA REPUBBLICA 1) Francesco Russo 2) Isabella De Monte 3) Carlo Pegorer 4) Lodovico Sonego 5) Laura Fasiolo 6) Valentina Baldas 7) Maurizio Ionico 1) Grazia Carla Francescato 2) Loredana Panariti 3) Giulio Lauri 4) Rita Auriemma 5) Igor Komel 6) Paola Marzinotto 7) Paolo Querini 1) Gianni Rivera 2) Paolo Masci 3) Davide Fregona 4) Silvia Formaio 5) Paola Tomini 6) Maria Luisa Runti 7) Alfonso Chiancone 1) Alessandro Maran 2) Roberto Molinaro 3) Maria Pia Fantini 4) Leonardo Zappalà 5) Ivo Della Polla 6) Gianpaolo Piccini 7) Antonella Pulsator 1) Silvio Berlusconi 2) Bernabò Bocca 3) Giulio Camber 4) Manlio Contento 5) Vanni Lenna 6) Roberto Carlantoni 7) Rossana Cellini 1) Fulvio Follegot 2) Matteo Piasente 3) Federica Seganti 4) Walter Sepuca 5) Mara Piccin 6) Elena Lizzi 7) Claudio Tomani 1) Paris Lippi 2) Valerio Toneatto 3) Patrick Pierre Bortolotti 4) Sergio Cosma 5) Stefano Della Pietra 6) Gianpaolo Patat 7) Vittorio Scialpi 1) Guido Crosetto 2) Stefano Zecchi 3) Giovanni Castaldo 4) Mario Della Toffola 5) Gionata Pacor 6) Maurizio Marmoli 1) Pietro Colavitti 2) Francesco Fortunato 3) Martina Bongiorno 4) Franco Teia 5) Cristina Cattarin 1) Sergio Bornancin 2) Franco Piani 3) Sergio Di Gianfilippo 4) Francesco Snidero 5) Fabio Bolzicco 6) Edoardo Cucchini 7) Roberto Iseppi 1) Lorenzo Cenni 2) Erminia De Felice 3) Marco Gentile 4) Giovanni Parisi 5) Caterina Corse 6) Donatella Poretti 7) Maurizio Turco 1) Luciano Mauro 2) Marco Gergolet 3) Gianfranco Vettorello 4) Marta Biasutti 5) Stefano Borean 1) Giorgio Cembalo 2) Lionello Quargnali 3) Roberto Cecchini 4) Cristiano Bottizer 5) Elena Radin 6) Ugo Fabbri 7) Isabella Bonifacio 1) Marino Andolina 2) Isabella Sartogo 3) Paolo Bassi 4) Elisa Cozzarini 5) Bruno Savino 6) Jole Clarini 7) Rossano Bibalo 1) Lorenzo Battista 2) Rinaldo Verardo 3) Battista Nardini 4) Gaddo de Anna 5) Alessandro Danieli 6) Tommaso Pitacco 1) Alfio Krancic 2) Stefano Salmè 3) Carmine Mucciolo 4) Antonella De Paoli 5) Claudio Perco 6) Walter Qualizza 7) Marco Prelz 3/3
14 22 GEN 2013 Messaggero Veneto Gorizia Cronaca pagina 21 l appello Documento a Napolitano, governo eministri Già ieri sera i primi sindaci dell Isontino hanno sottoscritto il documento unitario che affiancherà le altre iniziative del territorio per scongiurare la chiusura del comando della Brigata Pozzuolo del Friuli. Fra queste, la sottoscrizione a tutti i candidati - isontini ma non solo - alla Regione e al Parlamento di un impegno ad attivarsi a difesa della brigata in città. L ordine del giorno sarà inviato, invece, ai presidenti della Repubblica, di Senato e Camera, delle due Commissioni parlamentari Difesa, al premier Mario Monti, al ministro della Difesa, ai capi di Stato maggiore di Difesa ed Esercito. Proprio a tali referenti delle istituzioni, i sindaci dei Comuni e la Provincia chiedono nel documento di attivarsi per «sospendere, con effetto immediato, la decisione di sopprimere la Brigata di Cavalleria» e di «confermare la sede del comando e del reparto supporti tattici a Gorizia», «pur comprendendo la necessità di operare a livello nazionale per un ottimizzazione delle risorse a disposizione della collettività, benchè non a scapito esclusivo di uno dei reparti più efficienti dell esercito». Questo nella «drammatica consapevolezza del pericolo di una probabile e irreparabile implosione delle realtà territoriali» isontine, anche da un punto di vista economico, realtà «che difficilmente troverebbero nel breve periodo nuovi e concreti stimoli di ripresa e di crescita». Nei preamboli si ricorda che appena nel 2010 l allora capo di Stato maggiore dell Esercito, Giuseppe Valotto, aveva assicurato pubblicamente la permanenza della brigata, dopo due anni di trattative con il Comune di Gorizia: «fra la brigata e il territorio isontino non c è solo un legame ideale, ma anche una relazione di natura economica». (i.p.) 1/1 Spalla destra
15 22 GEN 2013 Messaggero Veneto Gorizia Cronaca pagina 21 GORIZIA Tutti in piazza: giùlemani dalla Pozzuolo 1/3
16 22 GEN 2013 Messaggero Veneto Gorizia Cronaca pagina 21 Isindaci:inpiazza perdifendere labrigatapozzuolo Manifestazione con commercianti, sindacati e associazioni Romoli: dovremo essere in tanti. Gherghetta: basta soprusi Una serrata generale: sindaci, Provincia e associazioni combattentistiche e d arma pronti a scendere in piazza, un ordine del giorno unitario sottoscritto da tutte le istituzioni, l invio di cartoline prestampate al ministero della Difesa e allo Stato maggiore dell esercito: scatta la controffensiva della comunità isontina contro la soppressione della Brigata Pozzuolo del Friuli a Gorizia. Fronte comune Al di là della forma che assumerà la mobilitazione, fra le tante proposte lanciate durante il vertice, convocato ieri pomeriggio nella sala del consiglio comunale di Gorizia dal sindaco Ettore Romoli, in ogni caso emerge un fronte unico di protesta contro quella che è stata indicata, da molti dei presenti, come l ennesima spoliazione dell Isontino. Sui banchi dell assise civica era schierata l intera Destra Isonzo (e qualche rappresentante della Sinistra Isonzo), a testimoniare solidarietà al Comune di Gorizia, ma anche a salvaguardia del proprio territorio, visto che molte delle 500 famiglie di militari della Pozzuolo risiedono nei municipi vicini al capoluogo. Hanno garantito il loro appoggio alla battaglia anche le associazioni combattentistiche e d arma e il presidente della Provincia, Enrico Gherghetta, che sottoporrà l ordine del giorno contro la chiusura del comando al vaglio dei capigruppo in vista della prossima assise provinciale, il 28 gennaio. Corsa contro il tempo Ma sarà una corsa contro il tempo: a lanciare l allarme è stato Fabrizio Oreti, consigliere della lista civica Per Gorizia, nonché membro della Brigata. «Proprio pochi minuti fa ha dichiarato Oreti sul finire del summit ho ricevuto cinque telefonate da militari e loro familiari. C è stata un ulteriore accelerazione dei tempi da parte dello Stato maggiore che ha chiesto ai militari della Brigata di scegliere la loro nuova destinazione in regione. Dobbiamo agire subito per impedire il trasferimento. O almeno prepararci al piano C, ovvero chiedere l arrivo di altri reparti militari al posto della Pozzuolo». L appello all unità «Ha ragione Oreti Romoli ha preso la palla al balzo dobbiamo agire. Ma aspetterei a mettere in campo le subordinate, indeboliscono la principale e alla fine finiremmo per ritrovarci con un piatto di lenticchie. La debolezza dello Stato maggiore è dimostrata dal fatto che ha 2/3
17 22 GEN 2013 Messaggero Veneto Gorizia Cronaca pagina 21 «E un tracollo» Il tracollo di Gorizia: non solo sanità. E il titolo di una conferenza stampa organizzata dai gruppi consiliari del centrosinistra di Gorizia, in programma oggi pomeriggio. Facile prevedere che al centro dell incontro verteranno i temi legati alla brigata Pozzuolo, al Punto nascita, alla crisi del commercio e ad altri aspetti legati al futuro della città. sentito il bisogno di agire rapidamente, nel periodo in cui le Camere sono sciolte: con un governo politico sarebbe stato impossibile fare una passeggiata come stanno facendo oggi. Io ci sto a qualsiasi manifestazione, ma stiamo attenti: dovrà essere partecipata, altrimenti saremo noi a dimostrare debolezza. Ci sentiremo con i sindaci, i commercianti, i sindacati, le associazioni combattentistiche e d arma: se riusciamo a imbastire una vera azione unitaria, niente è perduto». Secondo il sindaco di Capriva, Antonio Roversi, Gorizia si sta spegnendo nell indifferenza dell opinione pubblica. Per risvegliare la coscienza civile, Roversi ha proposto di spegnere le luci simbolicamente per un paio d ore. Noi non ci stiamo Alla fine dell assemblea da più parti si invoca la manifestazione di piazza. Romoli si dichiara pronto a sposare qualsiasi iniziativa, dopo un iniziale perplessità («Personalmente sono contrario ai cortei mentre credo nella compattezza»). «Sì alla compattezza, no alla compostezza», è l incipit dell intervento di Gherghetta. «Dopo il Uno scorcio della sala del consiglio durante il summit fra i sindaci Tribunale e il Punto nascita, adesso la Pozzuolo. Chissà perché ogni volta che c è da tagliare, guardano noi ha osservato. Dobbiamo manifestare il nostro dissenso tutti insieme dietro a uno striscione: Noi non ci stiamo. Altrimenti diventeremo lo zerbino dove tutti vengono a pulirsi i piedi. Abbiamo combattuto due guerre mondiali perché questi luoghi fossero italiani, ora dobbiamo difenderli». Ilaria Purassanta RIPRODUZIONE RISERVATA 3/3
18 22 GEN 2013 Messaggero Veneto Nazionale Regionale pagina 9 Per Palazzo Madama 16 simboli Saranno 7 i parlamentari eletti nella circoscrizione del Friuli Venezia Giulia TRIESTE Presentate ieri alla Corte d Appello di Trieste le liste per la Camera e per il Senato per le prossime elezioni politiche del 24 e del 25 febbraio. Le ultime liste sono state presentate proprio pochi minuti prima della chiusura degli sportelli della cancelleria. Non hanno presentato la lista i Pensionati che non sono riusciti a raccogliere le firme necessarie, mentre è stata presentata la lista del Grande Sud (Movimento per le autonomie) che però ieri in serata non aveva ancora reso noti i nomi dei candidati in corsa per il Parlamento. M5S 1 - Lorenzo Battista 2 - Rinaldo Verardo 3 - Battista Nardini 4 - Gaddo de Anna 5 - Alessandro Danieli 6 - Tommaso Pitacco (Trieste) PD LA DESTRA CENTRO DEMOCRATICO 1 - Francesco Russo (Trieste) 2 - Isabella De Monte (Udine) 3 - Carlo Pegorer (Udine) 4 - Lodovico Sonego (Pordenone) 5 - Laura Fasiolo (Gorizia) 6 - Valentina Baldas (Trieste) 7 - Maurizio Ionico (Udine) 1 - Paris Lippi (Trieste) 2 - Valerio Toneatto (Udine) 3 - Patrick Bortolotti (Udine) 4 - Sergio Cosma (Gorizia) 5 - Stefano Della Pietra (Udine) 6 - Gianpaolo Patat (Udine) 7 - Vittorio Scialpi (Udine) 1 - Gianni Rivera (Roma) 2 - Paolo Masci (Trieste) 3 - Davide Fregona (Pordenone) 4 - Silvia Formaio (Udine) 5 - Paola Tomini (Udine) 6 - Maria Luisa Runti (Trieste) 7 - Alfonso Chiancone (Trieste) FIAMMA TRICOLORE RIVOLUZIONE CIVILE MIR SAMORÌ 1 - Alfio Krancic (Fiume) 2 - Stefano Salmé (Udine) 3 - Carmine Mucciolo (Pordenone) 4 - Antonella De Paoli (Udine) 5 - Claudio Perco (Gorizia) 6 - Walter Qualizza (Udine) 7 - Marco Prelz (Trieste) 1 - Marino Andolina 2 - Isabella Sartogo 3 - Paolo Bassi 4 - Elisa Cozzarini 5 - Bruno Savino 6 - Rossano Bibalo 7 - Jole Clarini 1 - Pietro Colavitti 2 - Francesco Fortunato 3 - Martina Bongiorno 4 - Franco Teia 5 - Cristina Cattarin 1/2
19 22 GEN 2013 Messaggero Veneto Nazionale Regionale pagina 9 LEGA NORD 1 - Fulvio Follegot (Pordenone) 2 - Matteo Piasente (Udine) 3 - Federica Seganti (Trieste) 4 - Walter Sepuca (Gorizia) 5 - Mara Piccin (Pordenone) 6 - Elena Lizzi (Udine) 7 - Claudio Tomani (Gorizia) SEL 1 - Grazia Carla Francescato 2 - Loredana Panariti 3 - Giulio Lauri 4 - Rita Auriemma 5 - Igor Komel 6 - Paola Marzinotto 7 - Paolo Querini 1 - Silvio Berlusconi 2 - Bernabò Bocca 3 - Giulio Camber 4 - Manlio Contento 5 - Vanni Lenna 6 - Renato Carlantoni 7 - Rossana Cellini POPOLO DELLE LIBERTA FARE PER FERMARE IL DECLINO 1 - Luciano Mauro (Udine) 2 - Marco Gergolet (Gorizia) 3 - Gianfranco Vettorello 4 - Marta Biasutti (Udine) 5 - Stefano Borean (Pordenone) SCELTA CIVICA CON MONTI 1 - Alessandro Maran (Grado) 2 - Roberto Molinaro (Udine) 3 - Maria Pia Fantini (Roma) 4 - Leonardo Zappala (Messina) 5 - Ivo Della Polla (Trieste) 6 - Gianpaolo Piccini (Codroipo) 7 - Antonella Pulsator (Trieste) 1 - Lorenzo Cenni 2 - Erminia De Felice 3 - Marco Gentile 4 - Giovanni Parisi 5 - Caterina Corse 6 - Donatella Poretti 7 - Maurizio Turco AMNISTIA GIUSTIZIA E LIBERTÀ FRATELLI D ITALIA INTESA POPOLARE FORZA NUOVA 1 - Guido Crosetto 2 - Stefano Zecchi 3 - Giovanni Castaldo 4 - Mario Della Toffola 5 - Gionata Pacor 6 - Maurizio Marmoli 1 - Sergio Bornancin 2 - Franco Piani 3 - Sergio Di Gianfilippo 4 - Francesco Snidero 5 - Fabio Bolzicco 6 - Edoardo Cucchini 7 - Roberto Iseppi 1 - Giorgio Cembalo (Trieste) 2 - Lionello Quargnali (Grado) 3 - Roberto Cecchini (Trieste) 4 - Cristiano Bottizer (Trieste) 5 - Elena Radin (Trieste) 6 - Ugo Fabbri (Pescara) 7 - Isabella Bonifacio (Trieste) 2/2
20 22 GEN 2013 Messaggero Veneto Nazionale Regionale pagina 10 il dibattito LA SPECIALITÀ PER CONSERVARE IL VECCHIO di LEOPOLDO COEN Come non condividere le preoccupazioni e le critiche espresse da Giuseppe Ragogna nell editoriale di domenica? È davvero sconfortante constatare come, ancora una volta, la specialità regionale sia utilizzata per conservare ciò che invece andrebbe profondamente innovato, anziché per creare opportunità allo sviluppo. Se alle considerazioni espresse da Ragogna si aggiungono poi le parole del presidente di Unindustria Pordenone, Agrusti, lette nell intervista pubblicata nelle pagine interne, viene veramente da chiedersi a che cosa serva oggi la specialità, visto l uso o, meglio, il non uso che se ne è fatto. E purtroppo il bilancio che se ne deve trarre è pesantemente negativo. Limitandosi alle questioni di carattere istituzionale (ma che comunque esercitano effetti assai rilevanti anche nel rapporto tra amministrazione e imprese), si deve rimarcare come l azione di governo sull assetto del sistema degli enti locali sia stata, e continui a essere anche in questo finale di legislatura, del tutto inadeguata rispetto alle necessità del momento. Pur tralasciando il faticoso processo di trasformazione delle comunità montane, che pare aver posto più problemi di quanti ne abbia effettivamente risolti, parla da sé la vicenda relativa alla trasformazione o soppressione delle province. Poche volte infatti, come in questo caso, alla perentorietà delle dichiarazioni di intenti è seguito un nulla di fatto. Un nulla di fatto che rischia di costare in modo assai pesante ai contribuenti, non solo in termini di spesa corrente, ma soprattutto per l inefficienza prodotta da un sistema pubblico basato su una catena decisionale disarticolata in ben quattro livelli di governo e priva, tra l altro, di un autorevole centro che funga da coordinatore. Questione risalente, questa delle province, ma che pur tuttavia ha visto avviato un progetto di riforma finalmente significativo. Discutibile nel metodo, certamente, ma ampiamente condiviso (più tra gli elettori che tra gli eletti) in modo trasversale tra le varie forze politiche rappresentate al governo centrale e in Consiglio regionale. Ma qui in Fvg, da quanto è dato capire, non passerà né la proposta avanzata dal consigliere Pedicini (per quanto discutibile, davvero molto meglio della conservazione dello status quo), né l ipotesi del commissariamento. È vero che attualmente pendono dinanzi alla Corte costituzionale alcuni ricorsi contro i decreti statali di riforma dell ente intermedio e che dunque per conoscere quale sarà la via corretta per procedere alla sua radicale trasformazione, se non soppressione, bisogna ancora aspettare. Ma è altrettanto vero che, in attesa del giudizio, come ricorda anche l editoriale, in altre regioni già numerose province sono state commissariate una volta giunte a scadenza. Viene perciò da chiedersi perché in Fvg non si faccia altrettanto. Perché, a ben vedere, questa sarebbe la scelta più ragionevole e prudente: se il processo riformatore venisse per così dire convalidato dalla Corte, si sarebbe già compiuto un primo importante passo nella direzione giusta; se, viceversa, il progetto governativo venisse bocciato, si potrebbe comunque procedere all elezione in tempi brevi. Non agire, invece, produce danni. Infatti, mantenendo fermo tutto così com è a ogni costo, per mere ragioni di opportunismo politico e non certo sulla base di un progetto razionale, si corre il rischio di vedere congelata la situazione attuale fino al 2018, termine naturale della scadenza degli organi neo eletti della provincia poiché, come ha già avuto modo di affermare la Corte, questi avrebbero tutto il diritto di completare il mandato prima di procedere al loro scioglimento. Il che equivale a dire che si potrebbe ricominciare a parlare della razionalizzazione complessiva del sistema dell apparato amministrativo regionale e locale, solo a partire dalla legislatura seguente a quella che sta appena per iniziare. Un gran uso della specialità davvero, non c è che dire: se non è autolesionismo questo... 1/1 Editoriale
21 22 GEN 2013 Messaggero Veneto Nazionale Regionale pagina 10 gherghetta «Province senza risorse» UDINE «Partiamo da un dato di fatto: il presidente della Regione Tondo, in occasione dell approvazione della legge finanziaria 2013 ha assicurato che prima della scadenza della legislatura la Regione approverà una manovrina di bilancio in grado di consentire a Comuni e Province di approvare i rispettivi bilanci», ha dichiarato il presidente dell Unione regionale delle Province e Presidente della Provincia di Gorizia, Enrico Gherghetta. «Ho sempre detto che chiudere le Province costa di più, e mi hanno sempre risposto che invece la Regione pensa di risparmiare 5 o 6 milioni di euro. Questione di punti di vista ma una cosa è certa, con la finanziaria regionale alle Province sono stati tagliati 11 milioni di euro, pari al 21% dei fondi: un taglio che rappresenta il doppio di quanto i miei avversari pensavano di risparmiare chiudendo le Province», ha ricordato, aggiungendo «allora chiedo, avete tagliato il doppio del consentito, non vi sembra di esagerare?». «Questi tagli, come promesso dal Presidente Tondo, vanno ridimensionati ad un livello di minimo consentito, non chiediamo di più, questo vuol dire che se la Giunta regionale non provvederà a restituire almeno il 50% di quanto sottratto con i tagli ha concluso il Presidente le Province non saranno in grado di chiudere i loro bilanci». 1/1 Taglio medio
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