Dispensa di ANATOMIA DENTALE a uso delle classi prime di indirizzo odontotecnico CAVITÀ ORALE
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- Antonietta Casati
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1 Dispensa di ANATOMIA DENTALE a uso delle classi prime di indirizzo odontotecnico CAVITÀ ORALE La bocca o cavità orale (Fig. 1) è il primo tratto dell apparato digerente. È un organo cavo, di forma ovoide con l asse maggiore in direzione antero-posteriore. La bocca è delimitata da sei pareti: in alto dal palato; in basso dal pavimento buccale (muscoli sovraioidei sul quale poggia la lingua); anteriormente dalle labbra, che attraverso la rima labiale (orifizio labiale) ne permette l ingresso; lateralmente dalle guance; mentre posteriormente dall istmo delle fauci, un apertura che comunica con l orofaringe. La cavità orale è adibita alla prensione del cibo, alla sua triturazione (attraverso i denti) e insalivazione (mediante la saliva prodotta dalle ghiandole salivari maggiori e minori) al fine di produrre il bolo alimentare. Le arcate dentali (o gengivo-dentali) dividono la bocca in due parti: 1. il vestibolo della bocca è lo spazio ristretto, una sorta di fessura che si sviluppa in senso antero-laterale, delimitato dalla superficie esterna delle arcate dentali e dalle superfici interne delle labbra e dalle guance; 2. La cavità orale propriamente detta - occupa il restante spazio compreso tra la superficie posteriore delle arcate e l istmo delle fauci; è occupato interamente dalla lingua. CAVITÀ ORALE O BOCCA (Fig. 1)
2 ARCATA SUPERIORE (Fig. 2) ARCATA INFERIORE (Fig. 3) 2
3 Caratteristiche generali dei DENTI Sono organi di piccole dimensioni, duri, biancastri, infissi negli alveoli dentali, cavità dei processi alveolari delle ossa mascellari. Il mascellare superiore è detto semplicemente mascella, mentre il mascellare inferiore è comunemente chiamato mandibola. La disposizione dei denti è regolare, su due arcate dentali, superiore (Fig. 2) e inferiore (Fig. 3), conformate a ferro di cavallo con concavità posteriore. Osservando esternamente un dente si distinguono tre parti anatomiche: la corona; il colletto; la radice (Fig. 4 a destra). Il costituente principale del dente è la dentina o avorio; un particolare tessuto osseo che delimita all interno del dente la cavità pulpare e i canali radicolari. La corona è la parte più larga del dente, che sporge dalla gengiva, ossia che fuoriesce dall osso alveolare; è interamente ricoperta da un tessuto osseo durissimo, lo smalto, di colore normalmente biancastro. All interno della corona si trova la camera pulpare contenente la polpa dentale (tessuto molle riccamente vascolarizzato e innervato). Si parla di corona anatomica e di corona clinica. La corona anatomica è la parte del dente rivestita di smalto, mentre la corona clinica è la parte del dente visibile, che spunta dalla gengiva (Fig. 5). La radice è la parete più ristretta del dente, infissa nell alveolo dentale, di colore giallastro, di forma allungata, conoide, con l estremità inferiore appuntita (apice radicale); quest ultimo presenta un piccolo foro (forame apicale) attraverso il quale i vasi sanguigni e i nervi raggiungono la cavità pulpare. A seconda del dente la radice può essere singola o multipla. Esternamente alla dentina la radice è rivestita da un tessuto osseo detto cemento (meno resistente dello smalto). Si parla di radice anatomica e di radice clinica. La radice anatomica è la parte del dente rivestita dal cemento, mentre la radice clinica è la parte del dente non visibile, al disotto della gengiva (Fig. 5). Fig. 4 Dente: a destra, visto esternamente; a sinistra, in sezione longitudinale 3
4 Il colletto rappresenta il punto di passaggio tra la corona e la radice a livello del quale lo smalto si continua con il cemento (colletto anatomico) o, più semplicemente, è il punto in cui il dente si mostra sulla gengiva (colletto fisiologico) (Fig. 5). Fig. 5 1= Corona anatomica 4= Radice clinica 2= Corona clinica A= Colletto fisiologico 3= Radice anatomica B= Colletto anatomico In sezione longitudinale gli strati osservabili sono (Fig. 4 a sinistra): 1. Nella corona smalto/ dentina/ cavità pupare (polpa dentale); 2. Nella radice cemento/ dentina/ canali radicolari (vasi sanguigni e terminazioni nervose). I denti sono circondati dalla gengiva, una mucosa rosacea che a livello dell osso alveolare è ben salda al periostio (gengiva aderente), mentre a livello dei denti è libera (gengiva libera) e delimita con questi i solchi gengivali. Tra dente e dente la gengiva forma le cosiddette papille gengivali. Il PARODONTO è un insieme di strutture aventi la funzione di ancorare il dente agli alveoli dentali. Questo apparato di sostegno si compone di quattro parti: gengiva/ cemento/ legamento alveolo-dentale/ osso alveolare. Il legamento alveolo-dentale, detto anche periodontale, si compone di fibre connettivali che collegano, principalmente, il cemento che riveste la radice alla gengiva e all osso alveolare. Funzioni dei denti: 1) tagliare, lacerare e triturare i cibi; 2) fonetica; 3) estetica. 4
5 Osservando la corona di un dente si evidenziano cinque facce: 1. Faccia esterna (vestibolare o facciale): è quella che guarda verso il vestibolo della bocca. Questa faccia è detta anche labiale per i denti anteriori o buccale per quelli posteriori; 2. Faccia interna (linguale): è quella rivolta verso la lingua. È detta anche faccia palatale per i denti dell arcata superiore, poiché guarda il palato; 3. Faccia triturante (occlusale): questa può avere forma diversa a seconda del dente che si osserva. Negli incisivi si riduce a un margine tagliente (margine incisale), nei canini a una punta più o meno arrotondata (cuspide), mentre nei premolari e molari è una vera e propria superficie triturante ricca di cuspidi separate da solchi e fossette (incavature); 4 e 5. Facce prossimali (facce di contatto): sono quelle che guardano i denti contigui. La superficie più vicina al piano mediale è detta faccia mesiale (mediale), mentre l altra più distante è nota come faccia distale (laterale). L uomo è un animale ETERODONTE perché possiede denti di forma e dimensione diversa (incisivi, canini, premolari e molari) (Fig. 6); questo è in relazione alla sua alimentazione onnivora, ossia che si nutre di cibi differenti (carne, verdura, pesce). I denti taglienti e appuntiti servono per incidere, strappare e tagliare il cibo, mentre quelli a superficie ampia, accidentata, pluricuspidata sono ottimi per triturarlo. Fig. 6 - Tipi di denti A= Incisivo; B= Canino; C= Premolare; D= Molare L uomo è anche un organismo DIFIODONTE, ossia presenta, nell arco della vita, due distinte dentature (dentizioni): A. Dentizione primaria (decidua o da latte) (Fig. 7): È costituita da 20 denti (10 per arcata, 5 per emiarcata) così divisi: 8 incisivi (4 superiori, distinti in 2 centrali e 2 laterali, e 4 analoghi inferiori); 4 canini (2 superiori e 2 inferiori); 8 molari (4 superiori, distinti in 2 primi premolari e 2 secondi premolari, e 4 analoghi inferiori); I denti da latte compaiono dal 6 mese e la dentatura si completa verso il 30 mese di vita. 5
6 B. Dentizione permanente (Fig. 8): È costituita da 32 denti (16 per arcata, 8 per emiarcata) così divisi: 8 incisivi (4 superiori, distinti in 2 centrali e 2 laterali, e 4 analoghi inferiori); 4 canini (2 superiori e 2 inferiori); 8 premolari (4 superiori, distinti in 2 primi premolari e 2 secondi premolari, e 4 analoghi inferiori); 12 molari (6 superiori, distinti in 2 primi molari, 2 secondi molari e 2 terzi molari, e 6 analoghi inferiori). I denti permanenti vanno a sostituire, a cominciare dal 6 anno, i denti decidui. I terzi molari, detti anche denti del giudizio, normalmente, compaiono tra il 18 e 25 anno di età; possono anche non erompere la gengiva o addirittura non formarsi! Fig. 7 - Dentizione decidua Fig. 8 - Dentizione permanente RIASSUMENDO La dentatura permanete si compone di 32 elementi. Si dividono in DENTI ANTERIORI = incisivi e canini e DENTI POSTERIORI = premolari e molari. 16 denti per arcata (superiore o mascellare inferiore o mandibolare) 8 denti per emiarcata o quadrante. Per ogni emiarcata abbiamo 8 denti così suddivisi e nominati: 2 incisivi (centrale e laterale); 1 canino; 2 premolari (primo e secondo); 3 molari (primo, secondo e terzo = dente del giudizio). IDENTIFICAZIONE E NOMENCLATURA DEI DENTI Per identificare un dente si deve utilizzare una specifica e codificata nomenclatura in relazione ai seguenti parametri: 1. il tipo di dentizione (decidua o permanente); 2. il tipo di dente (incisivo, canino ecc.) e la sua posizione spaziale (incisivo centrale o laterale); 3. arcata: superiore o inferiore; 4. quadrante (emiarcata) di appartenenza, destro (dx) o sinistro (sx). 6
7 Piani spaziali di riferimento Per piano s intende quella parte di superficie immaginaria contenuta all interno della congiunzione di almeno tre punti non disposti su una medesima retta. 1. PIANO SAGITTALE-MEDIANO È il piano verticale che passa per la sutura sagittale (quella che unisce le due ossa parietali) e divide il corpo umano in 2 parti speculari, parte destra e parte sinistra. Questo piano divide le arcate dentali in due EMIARCATE, quella di destra e quella di sinistra (Fig. 9). 2. PIANO TRASVERSALE È un piano orizzontale, ortogonale al predicente, che divide il corpo umano in due metà asimmetriche (superiore e inferiore). Il piano trasversale tracciato a livello della rima labiale (piano occlusale) divide le due arcate in superiore e inferiore (Fig. 10). Fig. 9 - Piano Sagittale-mediano Fig Piano Trasversale In ambito odontoiatrico e odontotecnico per facilitare l identificazione dei denti si usano sistemi grafici codificati a livello nazionale o internazionale. In tutti questi sistemi la bocca è idealmente divisa in 4 quadranti (emiarcate) per mezzo dei suddetti piani. Quadrante superiore destro Quadrante superiore sinistro Quadrante inferiore destro Quadrante inferiore sinistro 1. Sistema di Palmer Con questo sistema i diversi tipi di denti (incisivo centrale, laterale, canino ecc.) vengono rappresentati usando i numeri arabi da 1 a 8, per la dentatura permanente, o quelli romani da I a V, in caso di dentatura decidua. Per indicare la specifica posizione spaziale del dente, nei quattro quadranti o emiarcate, si colloca il numero, arabo o romano, all interno delle superfici delimitate da una croce, le cui rette ortogonali corrispondono ai 2 piani, sagittale-mediano e trasversale. 7
8 Numerazione usata per rappresentare i denti permanenti: 1= incisivo centrale o mediale 5= secondo premolare 2= incisivo laterale 6= primo molare 3= canino 7= secondo molare 4= primo premolare 8= terzo molare (dente del giudizio) Numerazione impiegata per raffigurare i denti decidui: I= incisivo mediale IV= primo molare II= incisivo laterale V= secondo molare III= canino In alternativa ai numeri romani, per la dentatura decidua, si possono usare le lettere maiuscole dell alfabeto: A= incisivo mediale D= primo molare B= incisivo laterale E= secondo molare C= canino Alcuni esempi Rappresentazione del canino destro superiore (dentizione permanente): Rappresentazione del canino destro superiore (dentizione decidua): Per semplificare si adopera questa simbologia: 8
9 2. Sistema universale Con questo sistema i denti permanenti si indicano usando i numeri arabi da 1 a 32. Per convenzione il numero 1 è attribuito al 3 molare superiore di destra per poi procedere, nella numerazione, da destra verso sinistra, fino al 3 molare superiore di sinistra (a cui si assegna il numero 16) e continuando nell arcata inferiore, da sinistra verso destra, si conferisce al 3 molare inferiore sinistro il numero 17, mentre all analogo destro il numero 32. Riassumendo: Per i denti decidui il procedimento è analogo impiegando, però, le lettere maiuscole da A a T. Ad esempio, per indicare il solito canino sinistro superiore si scriverà semplicemente 11 nella dentatura permanente, mentre con la lettera maiuscola H per la dentatura decidua. 3. Sistema F.D.A. (Federetion Dentistry International) o metodo della doppia cifra Questo sistema identifica i denti attraverso due numeri: il primo si riferisce al quadrante corrispondente all emiarcata in cui si trova il dente da rappresentare; il secondo, invece, indica il tipo di dente (incisivo centrale, canino ecc.) come già illustrato nel metodo di Palmer. Nella dentizione permanente i quadranti (emiarcate) si indicano, convenzionalmente, con i seguenti numeri arabi: 1= emiarcata superiore destra (quadrante sup. dx) 2= emiarcata superiore sinistra (quadrante sup. sx) 3= emiarcata inferiore sinistra (quadrante inf. sx) 4= emiarcata inferiore destra (quadrante inf. dx) Ad esempio, per indicare il canino sinistro superiore (dentizione permanente) si scriverà semplicemente 23. 9
10 Nella dentizione decidua i quadranti (emiarcate) si indicano, convenzionalmente, con i seguenti numeri arabi: 5= emiarcata superiore destra (quadrante sup. dx) 6= emiarcata superiore sinistra (quadrante sup. sx) 7= emiarcata inferiore sinistra (quadrante inf. sx) 8= emiarcata inferiore destra (quadrante inf. dx) Ad esempio, per indicare il canino sinistro superiore (dentizione decidua) si scriverà Altro sistema di codificazione (del + e -) I tipi di denti (incisivo centrale, laterale, canino ecc.) si indicano seguendo il sistema di Palmer (numeri arabi da 1 a 8 per la dentizione permanente, numeri romani da I a V per quella da latte), mentre per indicare l arcata si usano convenzionalmente i segni + (arcata superiore) o (arcata inferiore), posizionandoli a destra o a sinistra del numero per indicare la rispettiva emiarcata di destra o di sinistra. Esempi Nella dentatura permanente il canino sinistro superiore si rappresenta con +3, mentre il canino destro superiore con 3+. Nella dentatura da latte il canino sinistro superiore si rappresenta con +III, mentre il canino destro superiore con III+. Divisione topografica della corona e della radice Per indicare con esattezza punti ben precisi del dente (ad esempio per specificare la posizione di una carie) le superfici della corona (coronale) e della radice (radicolare) vengono divise in terzi, secondo piani orizzontali e verticali (fig. 11). A livello della corona 2 piani orizzontali la suddividono in: 1. Terzo incisivo (detto occlusale per i denti posteriori) è quello che comprende la faccia triturante; 2. Terzo cervicale è quello che comprende il colletto. 3. Terzo medio è quello compreso tra il terzo incisivo e il terzo cervicale; Due piani orizzontali dividono la radice in: 1. Terzo cervicale è quello che comprende il colletto; 2. Terzo apicale è quello che comprende l apice della radice; 3. Terzo medio è quello compreso tra il terzo cervicale e il terzo apicale. 10
11 Due piani verticali dividono l intero dente in 3 terzi verticale che prendono il nome della faccia vicina (limitrofa), a eccezione del terzo di mezzo che è detto mediano per distinguerlo dal terzo medio orizzontale. Osservando la faccia vestibolare o linguale avremo: 1. Terzo mesiale; 2. Terzo mediano 3. Terzo distale. Guardando le facce prossimali troveremo: 1. Terzo vestibolare; 2. Terzo mediano; 3. Terzo palatale o linguale. Fig Divisione topografica della corona e della radice 11
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