Distretto di Casalecchio di Reno - Piano attuativo 2011 Tavolo disabilità
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- Amedeo Speranza
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1 Schede obiettivi e azioni elaborate dal tavolo tematico disabili Distretto di Casalecchio di Reno - Piano attuativo 2011 Tavolo disabilità Obiettivi triennali (stabiliti dal Comitato di Distretto congiuntamente al T. Welfare e T. Sindacati) Obiettivi indicati nei precedenti piani e non ancora raggiunti (del tutto o in parte): - favorire l'integrazione sportiva delle persone disabili. - dare piena attuazione a quanto previsto nei Piani strutturali comunali in merito all'urbanistica e all'accessibilità dei disabili - mettere a sistema gli strumenti informativi sui Servizi disponibili, l utenza, ecc. Obiettivi e azioni 2011 (declinazione annuale degli obiettivi triennali, a cura dei tavoli tematici) Integrazione sportiva: consolidare il percorso di condivisione della bozza di convenzione tra EELL e società sportive, continuando a dedicare specifici incontri del Comitato di Distretto all argomento; rendere partecipi nella discussione gli assessori allo sport dei Comuni del Distretto finora non coinvolti e le società sportive interessate. Il CDI propone una giornata, da effettuare nella primavera 2011, per discutere del tema, presentando anche un indagine condotta da uno studente di scienze dell educazione proprio sulle realtà sportive e l inserimento dei disabili. Piani Strutturali Comunali: redigere la certificazione di alta accessibilità per gli edifici e condividerla a livello distrettuale creando un sistema da inserire nei Regolamenti Urbanistici Edilizi che incentivi tali realizzazioni. Comunità Includente: sul tema di quanto la città/il paese possa essere adatto, ospitale, favorente autonomia e benessere, si ribadisce la necessità di tenere in continua considerazione le problematiche relative all accessibilità in tutti gli ambiti di programmazione/progettazione (urbanistica, edilizia, viabilità, ambiente) per questo è necessario un confronto continuo tra Servizi sociali e altri Servizi che devono lavorare sinergicamente per evitare la realizzazione di opere non accessibili o su cui si dovrà investire per renderle accessibili (ottica del risparmio e ottimizzazione delle risorse). Barriere architettoniche: continuare a potenziare lo sforzo rivolto all abbattimento delle barriere architettoniche, installare ovunque semafori sonori per avvisare i non vedenti, creare percorsi agevolati per disabili per analisi cliniche e visite mediche, esiste già un percorso di precedenza per le visite di persone disabili concordato dal distretto con gli ospedali, va esteso alle visite specialistiche e nei poliambulatori. avviare il censimento sulle barriere architettoniche eseguito dai tecnici comunali con la collaborazione di associazioni e dei disabili stessi, coordinato dal tavolo di raccordo, integrazione e coordinamento, con il coinvolgimento dell UdP. Adattamento domestico: maggiore promozione dei servizi esistenti (caad e Regione) che devono essere fatti conoscere a tutti i possibili utenti. In programma ulteriori eventi formativi per gli operatori. Sistema informativo: mettere a sistema le varie guide/siti di informazione sui servizi esistenti in modo da renderli più fruibili per le famiglie. creare un documento di sintesi contenente i riferimenti normativi e i diritti sanciti per legge da consegnare a tutte le famiglie attraverso l assistente sociale responsabile del caso.
2 Promuovere la banca dati esistente sui servizi per disabili ( sia ai cittadini che agli operatori (urp, servizi sociali); occorre che oltre ad utilizzarla, i servizi competenti la mantengano aggiornata. Sollecitare la Provincia perché integri i vari strumenti informativi presenti sul territorio provinciale. Facilitare l accesso all informazione nei punti di entrata del sistema dei Servizi (sportelli sociali, urp). Sportello di informazione giuridica: si conferma la necessità di tale sportello. si tratta di un servizio gratuito che rappresenta un opportunità informativa e consulenziale per quegli aspetti così complessi e delicati come, ad esempio, la questione successoria, della tutela, amministratori di sostegno, ecc. Amministratore di sostegno: verificare la possibilità di mettere a disposizione corsi di formazione per amministratori di sostegno (Fondazione dopo di noi). Trasporti: impegnare i Comuni del Distretto di Casalecchio di Reno a ripensare i bandi per il trasporto scolastico prevedendo l utilizzo di mezzi attrezzati per il trasporto disabili. Verificare l impegno di ATC a garantire entro l anno 2011 alcune corse accessibili in orari scuola-lavoro lungo le principali direttrici distrettuali. Verificare l impegno di FER a rendere accessibile la linea Casalecchio-Vignola a fronte del rinnovo del materiale rotabile. Impegnare, i Comuni che ancora non l hanno fatto, a censire l accessibilità delle fermate degli autobus e delle stazioni ferroviarie per programmare gli interventi necessari per renderle accessibili. Portare questi argomenti all attenzione del Comitato di Distretto convocando una seduta sull argomento, coinvolgendo gli Assessori ai trasporti dei Comuni del Distretto. Obiettivo 1 evoluzione dei Servizi 1.1 impegno, con priorità assoluta, a definire entro il termine di 6 mesi dall Atto di indirizzo di criteri omogenei Integrazione tra i vari soggetti, istituzionali e non, nella programmazione concreta delle attività correlate ai Piani di Zona, al fine di realizzare sul territorio un maggior coordinamento di opportunità ma anche di possibili risorse umane/strutturali ed economiche. L'ASC ha incontrato le Associazioni per conoscerle e per fare una condivisione di obiettivi, in particolare sulle attività per il tempo libero. Questo punto, oggi più che mai, va rilanciato, dal momento che si è di fronte ad una forte carenza di risorse. L obiettivo è mettere in rete le opportunità per farle diventare patrimonio del Distretto, opportunità che devono essere accessibili a tutti, a prescindere dalle appartenenze. Consolidare il gruppo di lavoro "permanente" che si occupa di tempo libero e di soggiorni estivi attualmente offerti sul territorio dai diversi attori sociali. Tale obiettivo è ritenuto dal tavolo una priorità assoluta, nonostante il fatto che proprio su tale aspetto i margini di azione del tavolo siano ridotti. Attivare il progetto Educatore di istituto così come elaborato della Conferenza Territoriale per il miglioramento dell offerta formativa - ambito 2, allargata ai tavoli del Piano di Zona. Questo permetterà maggiore flessibilità da parte della scuola nella gestione degli alunni disabili e dei ragazzi con problemi di apprendimento (situazioni a cavallo tra il disagio e l handicap).
3 per la valutazione dei bisogni e per la definizione di percorsi personalizzati in relazione ai bisogni Obiettivo 1 evoluzione dei Servizi 1.2 valorizzare e rafforzare lo strumento del PAI e sviluppare la collaborazione e l integrazione istituzionale attorno ai bisogni individuali e rafforzare, la partecipazione degli utenti, delle loro famiglie e delle loro forme associative, ciascuno al proprio livello alla definizione dei progetti assistenziali Obiettivo 1 evoluzione dei Servizi 1.3 favorire i percorsi di autonomia e vita Continuare a verificare che le novità previste dall accordo territoriale sulla legge 104/ 92 vengano recepite ed attuate soprattutto con riferimento all'integrazione negli istituti superiori, richiedendo informazioni anche alle scuole. Continuare la verifica di quanto indicato dall'accordo di programma sulla presenza dell'educatore anche nell'extrascuola. Continuare a verificare l attuazione dell accordo territoriale sulla legge 104/ 92 assieme alla Conferenza territoriale per il miglioramento dell offerta formativa - ambito 2. In particolare si propongono due azioni fondamentali: la messa a sistema di incontri programmati tra conferenza territoriale e tavoli del Piano di Zona; organizzazione di una giornata di informazione sugli accordi rivolta a genitori ed insegnanti. Il testo degli accordi deve essere distribuito alle famiglie, agli insegnanti ed al personale ATA, educatori. Copie dell accordo sulla 104 vanno distribuite nelle sedi dei servizi comunali, gli operatori devono essere sensibilizzati sul tema al fine di orientare le famiglie che richiedono ulteriori informazioni. Il tavolo propone di dedicare il prossimo 3 dicembre a questo argomento con un evento di carattere distrettuale. Disabili stranieri: attendiamo azione regionale volta a censire i disabili stranieri sul Distretto per comprendere qual è attualmente la situazione e progettare eventuali azioni specifiche volte a superare ostacoli culturali e linguistiche. Progetto di vita Individualizzato: occorre maggiore coordinamento nella presa in carico, nella valutazione e costruzione del PAI strumento essenziale contenente tutti gli interventi educativi scolastici (PEI) ed extrascolastici. E necessario che la famiglia abbia ben chiaro chi sono i suoi punti di riferimento in tutto il percorso. Formazione/consulenza/accompagnamento: il CDI si rende disponibile ad organizzare incontri allargati su tematiche da concordare, in collaborazione con l'ausl. Percorsi di autonomia: consolidare le esperienze presenti sul territorio. Attivare percorsi per soggetti con disabilità di media gravità che, se opportunamente sostenuti, potranno vedere in futuro diminuire i pericoli di aggravamento della loro condizione. Diversificare l offerta di strutture (ad esempio, promuovendo piccoli gruppi appartamento, o coinvolgendo le famiglie in modalità nuove).
4 indipendente, garantire la continuità della presa in carico in tutte le fasi della vita e sostenere la permanenza al domicilio Estendere le esperienze che riguardano adolescenti/giovani disabili che sono di estrema importanza per la costruzione di una personalità autonoma e di conseguenza di una vita autonoma. Queste esperienze purtroppo sono limitate ad alcuni comuni. Si tratta di esperienze che richiedono integrazione fra sociale e sanitario (neuropsichiatria). Tempo libero: consolidare il sotto tavolo di coordinamento e progettazione per le attività di tempo libero che si dovrà occupare, tra l altro, di sistematizzare e promuovere la conoscenza di tutte le attività promosse sul Distretto. Allargare il numero di soggetti coinvolti nel sottotavolo, inserendo altre Associazioni sportive e culturali ed i centri giovanili. Sui soggiorni estivi: L intenzione è di rendere maggiormente omogenei i contributi per i soggiorni ai disabili tra i Comuni del Distretto attraverso la stesura di linee-guida per le modalità di funzionamento e finanziamento del Servizio nei 9 Comuni. Si sottolinea l importanza di questo tema che non può essere trattato superficialmente e che non deve essere visto come marginale. Coinvolgere realtà che non si occupano specificatamente di disabilità inserendo i/le ragazzi/e disabili in attività aperte a tutti per favorire l'integrazione in attività del tempo libero. Occorre rafforzare un educazione del contesto alla diversità. Viene ribadito che sono i ragazzi cosiddetti normali che devono essere educati alla diversità. Questo progetto entra a pieno titolo in un percorso di autonomia. Si ribadisce come, proprio nella fascia adolescenziale, l integrazione extrascuola è fondamentale per la qualità della vita del ragazzo disabile. Occorrono spazi di integrazione con facilitatori ed educatori, quali mediatori nei rapporti tra "normali e disabili" Occorre integrare risorse del territorio (ad esempio, quelle dei Centri Servizio per il volontariato, o delle associazioni di volontariato presenti, ecc.) e cercare di condividere percorsi e vedere come tali percorsi si possono integrare: tale metodo deve diventare sempre più una prassi consolidata di lavoro. Si propone di potenziare il coinvolgimento di ragazzi disabili in progetti di integrazione entro la attività dei centri giovanili; ciò anche attraverso il raccordo e l'integrazione (a livello progettuale) tra gli assessorati che si occupano di giovani e di minori di 18 anni (assessorato alle politiche sociali, alle politiche culturali, alle politiche giovanili, alle pari opportunità). Si ricorda anche la necessità di tenere presente il tema dell'"estate" (campi solari, soggiorni estivi, altre attività). Occorre riuscire a trovare opportunità diverse e criteri comuni per l'accesso a tali opportunità. Pensare anche ad attività che possano coinvolgere disabili gravi e gravissimi.
5 E' indispensabile continuare a rafforzare i momenti di sensibilizzazione nei giovani e nelle scuole che permettono di lavorare sul disabile e fare "cultura sulla disabilità". Promuovere ed implementare i seguenti progetti attivati o in fase di attivazione: Progetto musica, Progetto facilitatori dello sport, Progetto calcetto, Progetto computer. Cominciare a porsi in un ottica di possibile revisione del sistema di contribuzione delle famiglie (fatto salvo la possibilità di prevedere forme di selettività in base al reddito) al costo del sostegno educativo in accompagnamento nelle attività del tempo libero (in base al bisogno e alle necessità dei giovani disabili), data l importanza delle attività inclusive del tempo libero per le famiglie stesse. Obiettivo 2 Lavoro 2.1 qualificazione e manutenzione dell inserimento lavorativo, che deve partire da percorsi di formazione qualificanti per il lavoro e prevedere per alcuni anni un accompagnamento della persona inserita, guardando nel suo complesso alla fascia di età 16/ sostegno alle coop. B, anche attraverso azioni di riqualificazione manageriale del personale dirigente Inserimenti lavorativi: viene ribadita la necessità di potenziare l inserimento lavorativo dei disabili, pur nella consapevolezza della grossa crisi che stiamo attraversando e che rende difficile per tutti l accesso al mercato del lavoro. Banca Dati distrettuale Inserimenti lavorativi: mantenere aggiornata tale banca dati. Monitorare gli inserimenti lavorativi nel tempo. Incentivare l applicazione delle legge 68/ 99 da parte degli enti locali (pur tenendo conto delle effettive possibilità degli stessi enti locali determinate dal rispetto del patto di stabilità). Monitorare i dati relativi all applicazione della legge 68/ 99 da parte degli enti locali. Cooperative Sociali tipo B: sostenere e promuovere le cooperativa sociali di tipo B presenti sul territorio, anche attraverso gli affidi diretti di Servizi da parte degli EE.LL. ed inserendo clausole sociali nei bandi pubblici. A tal proposito, si ribadisce le nuove sfide e opportunità che potrebbero presentarsi per le cooperative sociali di tipo B: gestione dei rifiuti, energie rinnovabili, riciclaggio. In esito al seminario dedicato alla cooperazione sociale di tipo b, proseguire le azioni di sensibilizzazione delle figure tecniche delle amministrazioni comunali a promuovere la collaborazione con le Coop. sociali di tipo B. Anche in merito alla disabilità acquisita e alla necessità di reinserire nel mondo del lavoro questi disabili, le cooperative sociali di tipo b rappresentano un opportunità da sostenere. Sulla necessità di percorsi formativi: occorre diversificare ma anche potenziare l offerta attuale per i ragazzi in uscita dalle scuole superiori. Bilancio di competenza: occorre rilanciare questo strumento adattandolo ai nuovi bisogni.
6 Punti condivisi in sede di Tavolo congiunto disabili-minori e famiglie Azioni qualificanti della programmazione 2011 sono stati l effettuazione di 2 tavoli congiunti minori e disabili nei quali si sono chiarite le rispettive competenze: in particolare al tavolo disabili si è affidato il compito di occuparsi di minori disabili. Sono stati condivisi alcuni obiettivi e relative azioni-interventi; si tratta di azioni ritenute particolarmente qualificanti per la promozione dell inclusione dei disabili minori e promossi nell ambito del tavolo disabili. In particolare: VEDI SOPRA, OBIETTIVO 1, AZIONE 1.1. area disabilità Integrazione scolastica: progetto Educatore di Istituto; 1-2 incontri annui della Conferenza territoriale per il miglioramento dell offerta formativa - ambito 2 e tavoli per il monitoraggio sull attuazione della L.104/ 92; informazione e sensibilizzazione alle famiglie e ai cittadini sull accordo di programma. Percorsi di autonomia: estensione dei percorsi di autonomia anche ai disabili con meno di 18 anni. Integrazione sportiva: implementazione delle Convenzioni fra EELL e polisportive per agevolare l accesso allo sport dei disabili. Tempo libero: costruzione di un coordinamento tra quanti si occupano nel distretto di tempo libero; dal tavolo congiunto è emersa anche la proposta di continuare le azioni di sensibilizzazione e informazione rispetto alle attività promosse dalle associazioni di famigliari che di norma agiscono su un comune anche in altri comuni, così da rafforzare e consolidare la rete a livello distrettuale.
Ambito Distrettuale 6.1
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