AERONAUTICA MILITARE COMANDO OPERAZIONI AEREE FERRARA ASILO NIDO AZIENDALE

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1 AERONAUTICA MILITARE COMANDO OPERAZIONI AEREE FERRARA ASILO NIDO AZIENDALE AQUILONE AZZURRO PROGETTO PEDAGOGICO 1

2 PROGETTO PEDAGOGICO Aquilone Azzurro PREMESSA Il Nido Aquilone Azzurro rappresenta un elemento distintivo nel ricco panorama dei servizi per la prima infanzia della provincia di Ferrara. È situato all interno della base logistica dell Aeronautica Militare, in via Wagner 60. Attivo dall anno scolastico 2009/2010, rappresenta infatti il primo esempio di Nido Aziendale, fortemente richiesto dall Aeronautica Militare di Ferrara, realizzato a favore dei propri dipendenti e grazie ad una convenzione stipulata con il Comune di Ferrara a favore della cittadinanza. Può rappresentare, inoltre, il primo esempio di nido di quartiere, esperienza, in qualche modo, capace di consentire e promuovere un recupero della dimensione familiare. Nel corso degli ultimi anni di attività il nido Aquilone Azzurro è stato oggetto di visite da parte dei principali referenti pedagogici della provincia di Ferrara, di delegazioni provenienti da altre realtà educative e dai membri del Consiglio Comunale di Ferrara, che ne hanno esaltato le caratteristiche innovative, le moderne pratiche pedagogiche e la qualità nella gestione. Si sono sperimentate nuove metodologie educative nella gestione dei rapporti con le famiglie, nuove ed assolutamente esclusive modalità di documentazione, nuove strumentazioni tecnologiche per il personale e i bambini, differenziazioni significative nell utilizzo degli spazi interni ed esterni. Il Nido ha inoltre adottato con successo la documentazione prevista dal sistema di Certificazione di qualità ISO9001 e ISO11034 della cooperativa sociale le pagine che gli ha permesso di superare brillantemente tre visite ispettive dell Ente Certificatore UNITER. L Associazione Temporanea d Impresa, che si occupa della gestione dell asilo nido Aziendale Aquilone Azzurro, è costituito da Cooperative che hanno maturato importanti esperienze nella gestione di servizi educativi rivolti all infanzia, la cooperativa sociale Le Pagine e la cooperativa Il Germoglio. Queste due cooperative da diversi anni gestiscono servizi pubblici e privati per la prima infanzia (asili nido, spazi bambini, centri per bambini e genitori, piccoli gruppi educativi, servizi di educatore domiciliare, sezioni primavera, scuole dell infanzia) e hanno, inoltre, una lunga tradizione anche nella gestione di servizi socio-culturali rivolti all infanzia. La struttura organizzativa e direzionale che propone l Ati prevede un coordinamento sia pedagogico che gestionale unitario, improntato sulle medesime linee guida e criteri direzionali, condivisi anche con l Istituzione per i Servizi Educativi, Scolastici e per le Famiglie del Comune di Ferrara. 2

3 FINALITÀ Il presente Progetto Pedagogico ha come costante riferimento la L.R. Emilia Romagna 10 gennaio 2000 n. 1, così come modificata dalla L.R. 14 aprile 2004 n. 8 e successive direttive, la L.R. n. 6 del 22 Giugno 2012 (norme in materia di servizi educativi per la prima infanzia) e il regolamento di gestione e funzionamento dell Asilo Nido Aquilone Azzurro. Le cooperative sociali Le Pagine e Il Germoglio, sostengono e promuovono i seguenti principi/orientamenti psicopedagogici: attività educativa in continuità con l intervento educativo della famiglia, quale prosecuzione e arricchimento; necessaria personalizzazione del rapporto nido-famiglia e rispetto dei tempi individuali di ogni bambino; sostegno alla genitorialità e promozione della cultura dell infanzia; nido quale dispensatore di molteplici esperienze di vita ai bambini; nido pensato a misura di bambino ; importanza della regia educativa, della predisposizione di un contesto educante e della costante documentazione del lavoro; continuità delle figure educative. Il nido rappresenta un occasione per avviare legami di affetto, di amicizia e di scambio, presentandosi non solo come ambiente ricco dal punto di vista sociale, ma anche come luogo di gioco e di attività mirate, di preziose opportunità di scambio comunicativo e di conoscenza. Il bambino è pensato dentro una trama di relazioni che, se dapprima sono eminentemente di aiuto a diventare autonomo, con il tempo conducono verso la reciprocità, l impegno e la presenza fattiva nei propri contesti di vita. Il bambino viene aiutato a diventare sempre più partecipe nel vivere con intenzionalità, consapevolezza e progettualità la propria vita quotidiana. Per questo motivo l intervento educativo, con una progressiva gradualità e specificità in base all età dei bambini, compresi fra i dodici e i trentasei mesi, punterà: allo sviluppo dell autonomia corporea, affettiva, sociale, cognitiva; al sostegno del loro desiderio e della loro tensione a voler esplorare, scoprire e a indagare il proprio mondo e ciò che va accadendo attorno a loro; ad un primo accompagnamento verso la complessità del mondo ma anche alla costruzione di relazioni significative. L autonomia è la capacità di far da sé, potendo sempre meglio governare se stessi e il contesto di vita, rispondendo ai problemi, alle questioni e alle novità che ogni giorno si incontrano. La conquista di ampi margini di autonomia è fondamentale per una sempre maggiore capacità di scegliere, muoversi, prendere iniziativa e seguire percorsi personali di scoperta e apprendimento. Pertanto sarà cura dare innanzitutto una specifica attenzione al bambino affinché possa raggiungere le capacità di base rispetto al tenersi pulito, al cibarsi, al camminare e infine al comunicare e al parlare. L intervento educativo concreto e quotidiano è caratterizzato da un ruolo educativo declinato in termini di regia educativa. Per regia educativa si intende la capacità di configurare un contesto di esperienze, gioco e impegno per i bambini, le cui variabili siano gestite consapevolmente dall educatore che coordina e fa evolvere il fare del bambino, con particolare attenzione alle relazioni fra bambini, modulando il proprio intervento a seconda dei momenti e delle specifiche situazioni. 3

4 Il progetto educativo dell Asilo Nido Aziendale Aquilone Azzurro del C.O.A. di Ferrara traduce in scelte di carattere operativo, metodologico e strumentale gli orientamenti psico-pedagogici sopra descritti, promuovendo il Nido quale parte integrante delle risorse educative che l Amministrazione Difesa e il territorio rendono fruibili ai bambini e alle loro famiglie. STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL SERVIZIO L Asilo Nido Aziendale Aquilone Azzurro è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 7,00 alle ore 18,00. L apertura e la chiusura del Nido segue il calendario scolastico, approvato dall istituzione dei servizi scolastici e per le famiglie del Comune di Ferrara che, di norma, prevede l inizio dell anno scolastico il primo lunedì di settembre (le educatrici sono comunque in servizio a partire da fine agosto per le operazioni di sistemazione degli spazi e programmazione delle attività) e il termine l ultima settimana di luglio (circa 44 settimane di attività). È prevista la chiusura nel mese di Agosto e nelle giornate di festività. L Asilo Nido l Aquilone, sito in apposito locale costruito all interno della base logistica del C.O.A. di Ferrara, può accogliere fino a 28 bambini di età compresa tra 12 e 36 mesi,, le cui attività pedagogicoeducative vengono svolte in spazi appositamente organizzati per un unico gruppo sezione. La concreta organizzazione del Servizio tiene conto della reale presenza dei bambini nelle diverse fasce orarie in modo tale da garantire sempre il rapporto numerico educatori/bambini previsto dalla normativa vigente. La normativa regionale (Delibera del Consiglio Regionale n. 646/2005), richiede, infatti, un rapporto educatore/bambini full time di 1:7 ed educatore/bambini part time di 1:8. Per il personale ausiliario il rapporto richiesto è sempre il medesimo ed è pari a 1:21. L organico di servizio soddisfa pienamente i parametri fissati dalla normativa regionale e, al contempo, garantisce la necessaria flessibilità e adattabilità alla possibile diversa composizione che il gruppo dei bambini può assumere nel corso della gestione, in ragione delle differenti fasce di presenza scelte dalle famiglie (servizio full time con pranzo, servizio part time con pranzo, servizio part time senza pranzo). PROFESSIONALITÀ N MONTE ORE SUDDIVISIONE MONTE ORE SETTIMANALE Coordinatore Pedagogico 1 5 ore settimanali 5 ore settimanali presente comunque al bisogno Educatori 4 33 ore settimanali 30 ore a diretto contatto con i bambini 3 ore non frontali Collaboratori ore settimanali 25 ore settimanali - - Pediatra 1 4 ore mensili Presenza in servizio per n. 4 ore mensili / e per emergenze Ruoli e compiti del personale educatore L educatore dispone di competenze multiformi e diversificate quali, conoscenze psicologiche, sociali e pedagogiche relative all età evolutiva del bambino, capacità di osservare, programmare e verificare gli interventi educativi, capacità di scegliere strumenti e metodologie funzionali al raggiungimento degli obiettivi, capacità di interagire con le famiglie e la comunità sociale in modo da farsi interprete primario dei bisogni dei bambini e capacità di promuovere e gestire innovazioni, per quanto riguarda sia l aspetto metodologico-educativo che quello delle competenze professionali. L educatore, inoltre, 4

5 amplia ed approfondisce le proprie competenze e conoscenze attraverso un attività di aggiornamento permanente. I bambini costruiscono la propria intelligenza. Gli adulti devono fornir loro le attività ed il contesto. Loris Malaguzzi Ruoli e compiti del personale ausiliario Il personale ausiliario non esaurisce i propri compiti nella pulizia, nel riassetto dei locali per lo svolgimento di tutte le attività e nelle attività di lavanderia, ma è parte integrante del team di lavoro che, assieme, pur nella differenza di ruoli e mansioni, concorre allo sviluppo di tutte le potenzialità dei bambini. L approccio del personale ausiliario verso i bambini è, pertanto, il medesimo delle educatrici. E per questo motivo che il personale ausiliario, attivamente coinvolto nella vita del Nido, viene invitato a partecipare a determinati momenti di collettivo e ad alcune proposte di formazione. Le collaboratrici contribuiscono alla gestione delle principali routines della giornata al Nido quali l ingresso, il pasto (preparazione tavoli, merende, sporzionamento e assistenza durante i pasti, riassetto delle sezioni) e il momento dell uscita. Il programma orario giornaliero e settimanale L organizzazione, suscettibile di modifiche o variazioni in ragione delle reali esigenze del servizio, è la seguente: Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Educatore / / / / / Educatore / / / / / Educatore / / / / / Educatore / / / / / Ausiliario / / / / / Ausiliario / / / / /18.00 PROGETTAZIONE E ORGANIZZAZIONE EDUCATIVA DEL SERVIZIO SPAZI E MATERIALI La progettazione cura l intreccio tra gli elementi di natura organizzativa e relazionale e connota il contesto come luogo di relazioni significative, di apprendimenti e di scambi sociali. Ogni ambiente che si rivolge in modo specifico all infanzia deve tener conto dei bisogni e delle competenze dei bambini e offrire elementi ad essi adeguati. I bambini hanno con lo spazio un legame affettivo ed emotivo molto più intenso rispetto agli adulti e possiedono sensibilità e competenze percettive molto elevate, perché vivono lo spazio con tutto il corpo e gli attribuiscono un senso attraverso gli odori, i suoni, gli stimoli visivi. Per questo l organizzazione degli spazi di un asilo nido ha un rapporto stretto con la qualità del progetto educativo. Il modo in cui lo spazio è organizzato, le caratteristiche dei materiali e degli arredi influenzano i comportamenti sociali e cognitivi dei bambini e hanno grande rilevanza per il loro benessere. 5

6 Lo spazio parla, comunica: nel caso del nido dobbiamo fare in modo che parli del valore dell infanzia e delle sensibilità educative che il servizio costruisce intorno ai bambini. Ogni spazio, ambiente, materiale, attività deve essere pensata come potenziale fonte di apprendimento. La struttura che ospita l asilo nido Aquilone Azzurro si sviluppa su un unico livello nel quale sono collocati anche i servizi complementari (cucina, dispensa, lavanderia, ripostiglio, spogliatoi del personale, bagni del personale e ufficio) e gli ampi spazi dedicati ai bambini. Il nido Aquilone Azzurro è stato concepito e realizzato per accogliere n. 28 bambini di età compresa tra i 12 e i 36 mesi. Sono presenti, infatti, due stanze per il sonno e due bagni attrezzati ad accogliere differenti esigenze legate alla particolare fase di crescita, oltre a spazi comuni per il gioco libero e per il gioco strutturato. L attività di piccolo gruppo indispensabile per restituire ai bambini una dimensione di intimità e di esclusività nel rapporto educativo viene favorita e promossa costantemente attraverso la differenziazione delle proposte. Non vi sono quindi, secondo questa impostazione pedagogica, proposte e spazi per i più piccoli o giochi e aree per i grandi ma ogni bambino ha la possibilità, in piccolo gruppo, di sperimentare diverse proposte di attività. Questa scelta non preclude l utilizzo di spazi, arredi e materiali di gioco a nessun bambino e consente al tempo stesso alle educatrici di sperimentare attività cosiddette di intersezione, che coinvolgono, cioè, bambini che appartengono a fasce d età differenti. Un altro aspetto importante dello spazio nido è la presenza di luoghi fissi, facilmente individuabili dai bambini, come alcuni degli angoli destinati alle routines (camera da letto, bagno, spazio dedicato al pranzo), che assumono un identità spazio-temporale ferma e rassicurante. Al nido Aquilone Azzurro i bambini pranzano tutti assieme nell attrezzata zona pranzo, adiacente la cucina: vengono suddivisi in tavoli in risposta alle differenti esigenze e sostenuti nelle loro autonomie da un educatrice. Lo spazio al Nido deve dare risposta non solo ai bisogni dei bambini, ma anche a quelli degli adulti, sia operatori che genitori. Anche il gruppo educativo ha la necessità di vivere in un ambiente accogliente. Uno spazio con una precisa identità dove l educatore si riconosca come attore e fruitore allo stesso tempo (spazio destinato al personale). L ufficio del personale Attrezzato con computer portatile, stampante/fax e collegamento internet è attrezzato per rispondere a tutte le esigenze di programmazione del servizio che, dallo scorso anno opera anche attraverso un sito internet proprio. Per i genitori L ambiente del nido deve delinearsi ai genitori come sereno e rassicurante e insieme deve raccontare la presenza attiva dei loro figli. Un luogo dove il rapporto con la famiglia sia incoraggiato attraverso spazi funzionali da condividere e dove la relazione sia rispettosa dei tempi comunicativi del singolo. Grande importanza viene attribuita anche alla comunicazione scritta, che deve avere propri luoghi scelti per rendere efficace il passaggio di informazioni tra operatori e utenti (bacheca avvisi, angolo delle comunicazioni nido-famiglia e cornice digitale affissi nello spazio ingresso/accoglienza). 6

7 I bagni I bagni della sezione sono differenziati in modo tale da garantire un approccio individualizzato e conforme alle diverse esigenze espresse dai bambini: il bagno dei più piccoli è dotato di fasciatoio e vaschetta lavabimbi oltre a utili mensole e ripiani per riporvi i materiali necessari quali ad esempio la crema personale; nel bagno destinato ai bambini più grandi, sono presenti diversi lavandini ad altezza bambino e water per promuovere, stimolare e rinforzare le prime conquiste sfinteriche. Stanze del sonno Sono presenti due stanze del sonno, per favorire differenti modalità di approccio al sonno da parte di bambini in età e con esigenze differenti. In ognuna di queste sono presenti, generalmente, gli oggetti transizionali (quali ad esempio pupazzi, copertine, ciucci, ecc, si confronti D.W.Winncot) che i bambini portano con sé per addormentarsi; vi sono luci soffuse e musica dolce per invogliare al sonno. Queste due stanze, a seconda delle necessità, vengono adibite allo svolgimento di diverse attività: in quella che ospita i bambini più piccoli arredata con lettini a cassetto in legno è stata allestita la zona monitor/tv ; in quella che ospita i bambini più grandi arredata con comode brandine facilmente impilabili è stato allestito l angolo del gioco euristico o di scoperta. Il nido ha come compito principale quello di promuovere lo sviluppo dei bambini attraverso la sperimentazione di modalità pedagogico/educative differenti, momenti di gioco libero e strutturato, attività a tavolino e giochi motori. Lo spazio psico-motorio E stato allestito grazie alla disponibilità di un ambiente adiacente all asilo nido. Qui, un piccolo gruppo di bambini può sperimentare ed esercitare le proprie competenze motorie liberamente o seguendo precisi percorsi motori strutturati dalle educatrici. Lo spazio motorio rappresenta un luogo divertente e coinvolgente in grado di soddisfare il desiderio dei bambini di giocare insieme; un ambiente nel quale stimolare l innato interesse dei bambini per la motricità: saltare, tuffarsi, correre, calciare, lanciare, prendere, rotolare, strappare, appallottolare, avvolgere, soffiare, tirare, spingere, colpire, trasportare, sbattere, schiacciare, impilare, abbattere, centrare, dondolare, strisciare, pestare, toccare, prendere, sventolare; uno spazio nel quale stimolare la curiosità, la capacità di inventare esplorando materiali diversi. L organizzazione dello spazio educativo è legata alla necessità di coniugare il bisogno di intimità/sicurezza emotiva del bambino con l esigenza di esplorazione/scoperta. In questo senso lo spazio si qualifica come luogo intenzionalmente connotato (fotografie o immagini che identificano i diversi angoli di interesse), accogliente (spazio luminoso, aerato e riparato dai rumori esterni), accessibile (delimitando gli spazi solamente durante le attività strutturate) e leggibile (i contenuti dei cassetti porta-giochi sono riconoscibili tramite una fotografia posta su ciascuno che ritrae gli oggetti in esso racchiusi). L organizzazione dello spazio deve favorire e sostenere la molteplicità e la qualità delle relazioni, valorizzare la dimensione del piccolo gruppo e attribuire un attenzione particolare alla possibilità che il bambino possa ricostruirvi una sua sfera privata e personale, attraverso l utilizzo degli album casa-nido e di fotografie poste sugli armadietti personali, sia in bagno che in sezione. 7

8 Il giardino E inteso come un laboratorio all aria aperta, da utilizzarsi durante tutto l anno scolastico. Vivere fuori è un fattore che nella nostra organizzazione sociale viene spesso messo in secondo piano a favore di un vivere dentro, in locali più o meno confortevoli. Il Nido deve caratterizzarsi come ambiente di rottura di tutti i pericolosi stereotipi legati all infanzia, dei quali la necessità di fruire del giardino solamente con la bella stagione è uno degli esempi. TEMPI L Asilo Nido è aperto cinque giorni alla settimana, dal lunedì al venerdì, dalle ore 7,00 alle ore 18,00, con possibilità, per i genitori che ne faranno richiesta, di frequentare il Nido per mezza giornata usufruendo del pasto fino alle ore 14,00 o senza il pasto uscita prevista alle ore 12,00 - secondo il calendario scolastico in vigore presso il Comune di Ferrara, consegnato ogni anno alle famiglie. I tempi della quotidianità hanno un importanza particolare in relazione a bambini in età da 12 a 36 mesi, costituendo una sorta di telaio su cui costruire molteplici intrecci. Riteniamo fondamentale realizzare una precisa organizzazione dei tempi della giornata, consapevoli che il bambino ha bisogno di avvenimenti che si ripetono regolarmente, di routines che diventano situazioni conosciute, che danno sicurezza e benessere, che permettono di collocare accadimenti, episodi, attese, secondo sequenze spazio-temporali prevedibili. La capacità di provare ancora stupore è essenziale nel processo della creatività. Donald W. Winnicot Nello stesso tempo, ha bisogno di novità, di situazioni diverse che generino stupore e curiosità: il bambino stesso è portatore di cambiamento, che è connaturato alla crescita, ma anche al suo continuo interrogare e scoprire la realtà. E molto importante superare la dicotomia tra attività strutturate e momenti di cura, perché le cosiddette routines rappresentano per i bambini nella fascia di età interessata fondamentali occasioni di relazione, apprendimento e progressiva conquista di autonomie. L articolazione dei tempi della frequenza è discussa e ridefinita insieme al Coordinatore Pedagogico e agli educatori che compongono il gruppo-collettivo di riferimento, al fine di giungere a modalità condivise e unificate di organizzazione dei servizi, compatibilmente con la diversa natura e funzioni che li caratterizzano. Le scansioni temporali che sono di seguito delineate devono essere pertanto considerate come non date una volta per tutte, se non nelle linee essenziali. Le modalità organizzative dovranno, infatti, essere oggetto di continue rielaborazioni e riflessioni per individuare le strategie più efficaci da utilizzare in base alle età e alle esigenze del gruppo dei bambini e delle famiglie-utenti, al fine di garantirne la massima tranquillità e il benessere dei piccoli. La progettazione della giornata è da intendersi come movimento ricorsivo continuo connesso alle pratiche dell osservazione e della documentazione. L articolazione della giornata dal punto di vista pedagogico, prevede le seguenti scadenze: 8

9 Ingresso e Accoglienza dei bambini e delle famiglie 7:00/9:00 Alla coppia genitore-bambino viene dedicata grande attenzione in relazione al momento della separazione. I tempi del distacco e del successivo riavvicinamento dovranno essere il più possibile adeguati alle modalità utili ad ogni coppia secondo criteri di personalizzazione e senza rigidi limiti temporali prestabiliti. Questa è anche un occasione importante per lo scambio di notizie con le famiglie. La colazione 9:00/9:30 E un momento in cui i bambini si ritrovano tutti insieme per consumare una colazione con frutta, biscotti o pane tostato. L appello/assemblea 9:30 circa E un occasione di condivisione e al tempo stesso un occasione per conoscersi e riconoscersi e scandisce l inizio della giornata. Le cure del corpo al bisogno Ogni qualvolta se ne registri la necessità e non solamente in tempi prestabiliti dall adulto: i bambini vengono accompagnati al bagno per il lavaggio delle mani e del cambio. I bambini più grandi, privi di pannolino, vengono fatti accomodare sul water. L attenzione individualizzata espressa da ogni bambino favorirà l acquisizione progressiva di autonomia nella cura della propria igiene personale. Per i più piccoli il cambio del pannolino, realizzato in modo non frettoloso, diventa un momento di scambio relazionale e di tenerezze. Sonno antimeridiano al bisogno Per i bambini che lo necessitano. Il gioco strutturato 9:30/11:00 Le attività proposte sono differenziate in rapporto 12:30/13:00 alla specifica fase di sviluppo raggiunta. 16:00/uscita L alimentazione 9:00/9:30 Il pranzo è un momento che rappresenta 11:30/12:30 15:45/16:00 9 un esperienza emotiva pregnante e significativa, che viene curata con grande attenzione e sensibilità, alle esigenze di ciascun bambino, in un contesto che è allo stesso tempo intimo e socializzante. Inoltre è un momento privilegiato della relazione adulto-bambino. Il sonno pomeridiano 13:30/15:30 Prima di entrare in dormitorio, i bambini vengono fatti rilassare con luci soffuse e musiche concilianti il sonno; vengono distribuiti i ciucci e gli oggetti personali. Questo per far sentire loro che si trovano in un ambiente sicuro, fidato, accogliente, al riparo da rumori ma anche che possa essere sentito come rassicurante e proprio. L uscita ore 12:00 Part time senza pasto. 12:30/14:00 Part time con pasto. 16:00/18:00 Full time.

10 Il commiato è un momento privilegiato di dialogo con i genitori sul trascorso della giornata e pertanto occasione fondamentale nella costruzione di una stabile e solida relazione con le famiglie. RELAZIONI Benessere La cura educativa si esprime nell ascolto e nell attenzione per il bambino, nella capacità di riconoscerne e bisogni di dipendenza e di autonomia e di fornirgli aiuto e incoraggiamento. Il benessere del bambino è legato alla qualità delle relazioni tra le persone adulte e tra i bambini che vivono il servizio, relazioni che devono essere oggetto costante di riflessione all interno del gruppo educativo. Importanti sono: i toni di voce (che devono essere calmi e pacati); i gesti affettuosi ( nel momento del cambio in modo che imparino ad avere l abitudine al contato fisico); L attenzione alla cura dell aspetto dei bambini; le interazioni tra gli operatori che se positive creano un atmosfera di calore. 10 Il bambino si costruisce un modello interno di sé stesso in base a come ci si è preso cura di lui. John Bwolby Personalizzazione L ambientamento è un avventura che coinvolge soprattutto a livello emotivo poiché richiede una separazione temporanea dalla famiglia, ma rappresenta per il bambino un occasione per fare nuove esperienze e per vivere nuove emozioni. Il percorso di ambientamento deve essere concepito in modo tale da restituire al bambino la percezione di continuità tra due ambienti - casa e Nido differenti, ma entrambi significativi ed educativi. Questo vuol dire assicurare una adeguata e attenta personalizzazione del percorso. Vi sono, infatti, bambini che hanno già fatto esperienze di separazione e sono pronti alla socializzazione secondaria, altri che hanno invece tempi più rallentati. E indispensabile, quindi, tener conto delle età e delle caratteristiche individuali e occorre raccogliere il maggior numero di informazioni nei colloqui individuali con la famiglia che precedono l ambientamento. Il periodo dell ambientamento coinvolge tutta la famiglia: al genitore viene chiesto di partecipare per un periodo alla nuova esperienza del bambino in modo tale da acquisire fiducia nelle educatrici e conoscere l ambiente nel quale il bambino vivrà durante la sua assenza. Non si può parlare di buon ambientamento del bambino se il genitore che lo accompagna non mostra completa fiducia nel personale educativo e tale rapporto non si può costruire apponendo limiti temporali precisi alla delicata fase dell ambientamento. L ambientamento a piccoli gruppi di bambini I nuovi bambini iscritti vengono inseriti a piccoli gruppi, il cui numero va definito in base alle richieste pervenute - secondo un calendario precisato nel modulo Programmazione ambientamenti/inserimenti - con la presenza di un genitore o di un familiare, compresenza resa obbligatoria almeno per la prima fase dell ambientamento. E facilmente intuibile quanto questa scelta organizzativa sia estremamente positiva per tutti; innanzitutto significa la possibilità di avere un educatore attento e disponibile al rapporto con i nuovi bambini e perciò in grado di conoscere e soddisfare i bisogni di ognuno. Così come vengono favorite la disponibilità dell educatore, la possibilità di poter realmente comunicare con i genitori, approfondendo ulteriormente la reciproca conoscenza,

11 l opportunità di instaurare un rapporto più personalizzato con il bambino, in un momento in cui è orientato principalmente al rapporto con l adulto, piuttosto che con i coetanei. Il genitore può, dalla presenza di altri adulti che come lui stanno vivendo la medesima esperienza, trarre conforto e condividere stati d animo, impressioni, risorse e fatiche. La presenza di un genitore o di una figura familiare durante l ambientamento Il bambino dipende completamente dagli adulti che si occupano di lui e i suoi primi contatti con la realtà sono mediati e resi possibili dai genitori. La figura familiare rappresenta la base sicura da cui il bambino parte per l esplorazione del nuovo ambiente, rappresenta il sostegno che gli comunica quella sicurezza emotiva necessaria alla voglia di conoscere e di accettare nuovi rapporti. Ed è per questo che la presenza del genitore o della figura familiare è obbligatoria almeno per la prima settimana di frequenza al nido. I tempi della permanenza della figura familiare sono da concordare con l educatore, così come si stabiliranno assieme l inizio del consumo del pasto e le possibili brevi assenze della mamma. Lavorare in piccolo gruppo Le esperienze di piccolo gruppo rappresentano un opportunità significativa per i bambini. Il piccolo gruppo rappresenta una situazione intima, capace di favorire i contributi dei bambini e di valorizzare le individualità di ciascuno. Nello stesso tempo è una condizione favorevole che permette ai bambini di relazionarsi tra di loro attraverso forme dl collaborazione, imitazione, che lascia spazio al confronto tra punti di vista diversi. La stessa diversa età dei bambini, che partecipano ad un esperienza di piccolo gruppo, facilita e sollecita l acquisizione di competenze sempre più alte e le relazioni si fanno più ricche e costruttive. Figura adulta di attaccamento plurimo La modalità di riferimento più adeguata e funzionale al servizio comporta una figura adulta di attaccamento plurima, secondo la quale i bambini non vengono affidati esclusivamente alle cure di un educatore che diventa riferimento unico per lui e la sua famiglia; questo consente al bambino di sperimentare differenti modalità di cura e diversi livelli di attaccamento con i diversi educatori. Questo sistema facilita il bambino nella gestione dei rapporti con i diversi estranei che può incontrare nel servizio: colleghi sostituti dei titolari, coordinatore, responsabili del committente o della cooperativa, operatori. Tali adulti non diventano così fonte di angoscia ogni qualvolta varcano la porta della sezione. Sono fattori di qualità, da parte degli operatori, nella ricerca della costruzione di una relazione con i bambini sicura e attenta: la postura corporea, che consenta loro di rapportarsi in maniera paritaria ai bambini; il tono di voce, adeguato alla necessità di creare un ambiente allo stesso tempo intimo e socializzante che promuove scambi comunicativi anche orizzontali tra bambino e bambino; l abbigliamento adeguato allo stare con i bambini. Tutta l organizzazione del servizio sarà monitorata, verificata e valutata affinché ogni momento della vita dello stesso non scada nella banale ripetizione meccanica e automatica di pratiche educative date per scontate e ovvie una volta messe in campo. LE ATTIVITA Al nido Aquilone Azzurro i bambini potranno condividere ampi spazi per il gioco comune, adibiti anche all accoglienza di bambini e genitori al momento dell ingresso mattutino e del congedo pomeridiano. 11

12 La creazione di molteplici e differenziati angoli di interesse consente ai bambini la libera scelta delle attività e favorisce l acquisizione autonoma di competenze motorie, simboliche e linguistiche. Il più grande segno di successo per un insegnante è poter dire: i bambini stanno lavorando come se io non esistessi. Maria Montessori Il gioco simbolico Attraverso il quale, nello spazio appositamente attrezzato, i bambini possono far finta di preparare la pappa, vendere e acquistare al mercato, fare la spesa, fare la lavatrice, mettere a letto la bambola o portarla in giro col passeggino, vestirla, cambiarla, giocare con il tavolo degli attrezzi, insomma, giocare ad imitare la vita di mamma e papà. Al Nido Aquilone Azzurro un angolo di interesse è adibito a piccola abitazione con un tavolo sempre apparecchiato, una cucina con alimenti e stoviglie, uno stendibiancheria con relativo asse e ferro da stiro. Questo spazio, molto frequentato dai bambini, consente ai bambini di riprodurre attraverso il gioco le azioni che quotidianamente vedono svolgere dalla mamma e dal papà e questo contribuisce a farli sentire più vicini. Il gioco dei travestimenti Prevede l utilizzo di vestiti, scarpe e cappelli con i quali far finta di essere principesse o vigili del fuoco, la mamma e il papà. Al Nido Aquilone Azzurro verrà allestito uno spazio all interno del quale i bambini potranno giocare ad essere qualcun altro travestendosi. I bambini devono avere la possibilità di fare esperienze estetiche; occorre sollecitare il senso del bello e il gusto per l arte da vedere e creare. Al momento la difficoltà maggiore (abbiamo già molti indumenti da poter adibire allo scopo) è individuare una zona sufficientemente intima dove i bambini possano giocare senza essere disturbati. Il gioco dei travasi Con materiali naturali come farine, pasta, ecc., ma anche sabbiere nelle quali, con l aiuto delle educatrici, si possono manipolare sabbia ed acqua. La predisposizione di un attrezzato atelier/laboratorio ha consentito alle educatrici di disporre di uno spazio chiuso dove poter realizzare attività cosiddette sporchevoli, tra le quali quella dei travasi è sicuramente una delle principali. Fondamentali per sviluppare nei bambini la manualità fine, la precisione dell oggetto nello spazio, la collocazione del loro schema corporeo nello spazio e nel tempo, sono la manipolazione di piccoli oggetti e la trasformazione di materiali. La manipolazione è una delle opportunità di conoscenza per il bambino nei confronti del mondo circostante; sollecita curiosità e disponibilità alla scoperta, introducendo il bambino alle prime operazioni di concettualizzazione. Attraverso i giochi del riempire e del travasare, il bambino consolida la capacità di equilibrio, sperimentando altresì nozioni topologiche e matematiche (sopra/sotto, pesante/leggero, dentro/fuori ). Il gioco euristico Con l utilizzo di diversi materiali (come tappi, conchiglie, spazzole ecc., oggetti di ferro o di legno, contenitori grandi e piccoli). Il contributo dell educatrice in questo gioco è nella selezione attenta e curata degli oggetti. Come sostiene la Goldschmied: Uno degli aspetti più attraenti e creativi sta nell infinita possibilità di combinazione che va ben oltre quanto ci si possa immaginare. 12

13 Il gioco euristico (evoluzione del Cestino dei Tesori, adatto a bambini che ancora non camminano) consiste in una serie di cassetti trasparenti, chiaramente identificabili dai bambini, contenenti materiali tra i quali sono banditi plastica e materiali sintetici adatti a molteplici esperienze di gioco ed esplorazione autonoma da parte dei bambini. A questo scopo nei cassetti sono presenti: oggetti di origine naturale: pigne, castagne; oggetti di materiali naturali quali gomitoli di lana/cotone, sottopentola in paglia, pennelli da barba, pettini in legno, spazzole in setole naturali; oggetti di legno quali mollette da bucato, anelli delle tende, cucchiai; oggetti di metallo quali mazzi di chiavi, catenelle, pentolini, coperchi dei vasetti di marmellata, formine per biscotti; oggetti di vari tessuti e stoffe. Il gioco euristico ha quindi lo scopo di favorire l'esplorazione tattile di vari materiali, che stimola la concentrazione e l'immaginazione del bambino, per consentirgli di inventare un suo utilizzo sempre diverso e originale. Attività musicale I bambini, anche molto piccoli, amano la musica e possono essere educati all ascolto di musica colta ed avviati alla discriminazione sonora, attraverso l utilizzo di un carrello musicale contenente diversi istrumenti musicali, semplici da manipolare come i tamburelli e le maracas, i sonagli, lo xilofono e il piatto della batteria. Attività motoria Percorsi strutturati e non, sperimentati nell ambiente adibito a palestra adiacente al nido. I bambini devono avere la possibilità di muoversi per acquisire specifiche abilità corporee. Compito delle educatrici è quello di proporre attività che sviluppino il senso motorio, che promuovano la motricità dei bambini e che li aiutino a considerare il proprio corpo come un vero e proprio canale comunicativo ed espressivo. Biblioteca interna al Nido Grazie alla collaborazione delle famiglie frequentanti, alle quali è stato chiesto di portare al nido qualche libro amato dai propri figli, abbiamo attivato un servizio di prestito tra famiglie, gestito dal personale educatore. I bambini, ogni 15 giorni, vengono condotti a piccoli gruppi negli spazi biblioteca, allestiti all interno di uno dei due dormitori, per la lettura, la scelta e la presa in prestito dei libri, da riconsegnare nel corso delle due settimane successive. Accompagnati da un educatrice referente per il progetto, i bambini hanno la possibilità di sfogliare i libri, leggerli con l educatrice, guardarli assieme agli altri bambini e scegliere quelli da portare a casa, dove potranno leggerli con calma insieme a mamma e papà. Vi sono persone che, vedendo un bel posto, dicono: qui leggerei bene un intero pomeriggio. Luogo e libro intrattengono fra loro uno scambio di specchi paralleli, un circolo virtuoso di benessere: si rendono belli a vicenda. Bruno Tognolini (da Leggimi forte, Salani) Il verbo leggere non sopporta l imperativo. Daniel Pennac 13

14 Progetto da casa al nido Il progetto intende accogliere il bisogno di ogni singolo bambino di continuare a coltivare la propria identità privata all interno della vita di gruppo. Ogni bambino, infatti, arriva al nido con la propria storia che va valorizzata per costruire una reale continuità educativa. Attraverso la creazione, da parte delle nuove famiglie al momento dell inserimento e da tutte le altre durante il corso dell anno scolastico, di un piccolo, semplice album con le foto di casa (genitori, nonni, cane/gatto, stanza da letto, giocattolo preferito e altre foto che i genitori ritengono significative per il bambino) i bambini hanno la possibilità di trattenere al nido (e guardare quando preferiscono) un pezzetto di casa loro. Questo semplice libretto funge da ponte affettivo tra casa e nido e consente alle educatrici di raccontare la storia di ogni bambino al bambino stesso e a tutti i suoi compagni. PROPOSTE EDUCATIVE La qualità delle proposte educative è legata all organizzazione ed articolazione dell ambiente, ai tempi con cui si succedono le attività e ai modi con cui vengono promosse e gestite dall adulto. La varietà, la coerenza, la continuità e la significatività delle esperienze educative devono essere garantire nell ambito di una progettazione delle proposte volte a promuovere autonomia e sviluppo del bambino e ad arricchirne il bagaglio esperienziale. Nel progettare le attività da svolgersi all interno di un nido non si può fare a meno di affrontare la relazione con il gioco: il gioco, fondamentale per l evoluzione psicologica della persona, è un potente strumento di maturazione e di adattamento che ha origine con le prime modalità di interazione realizzate con il mondo esterno. Gli educatori utilizzano il gioco come strumento privilegiato per indirizzare l attività educativa, per conoscere e arricchire il mondo affettivo e relazionale di ciascun bambino, il suo mondo fantastico e creativo, ed infine per verificarne il grado di sviluppo e maturazione psicofisica. La centralità del gioco, come matrice di percorsi culturalmente sempre più definiti, troverà evidenza nell allestimento degli spazi e nelle modalità di intervento degli educatori, che andranno dal sostegno dell iniziativa individuale, alla costituzione di piccoli gruppi. La conquista del saper giocare, sapere che rimanda alla coltivazione della fantasia, dell immaginazione e della creatività nell ambito dello sviluppo della funzione simbolica e costruttiva di nuovi mondi, trova il suo inizio nel sostegno all esplorazione; sostegno che procede poi verso la manipolazione e quindi alla costruzione e al gioco di finzione fino alle prime forme di narrazione, drammatizzazione e ricostruzione del mondo andando ad interessare tutti gli ambiti di sviluppo delle competenze dei bambini. La centralità del gioco e dell approccio laboratoriale non può che rimandare alla centralità del corpo e delle mani per una pedagogia che sostenga l intelligenza sensoriale, sociale, affettiva e conoscitiva del corpo e delle mani, tramiti insostituibili e fondamentali nel processo di costruzione dell identità personale e di incontro con la realtà. L osservazione dei bambini, la cura del corpo, l attenzione alle differenze, la precisa mentalizzazione di ogni bambino da parte degli educatori e infine gli ampi margini di iniziativa dei bambini sono a sostegno dello sviluppo e consolidamento della fiducia di base, della sicurezza di sé del bambino, fiducia e sicurezza sostenute anche dall incontro fattivo con gli altri bambini. Il bambino impara a crescere grazie alle relazioni con l ambiente in cui vive, fatto di persone, oggetti e situazioni. E in questo orizzonte di consapevolezza dell intervento educativo adulto che si collocheranno le proposte di attività, la cui offerta sarà ampia, diversificata e significativa, al fine di incoraggiare le 14

15 capacità individuali di scelta. Il Nido Aquilone Azzurro rappresenta l unico esempio provinciale di nido dotato di monitor touch screen per attività con i bambini. Oltre ad essere utilizzato per la visione con bambini e famiglie di foto/dvd, collegandolo al computer portatile in dotazione alla struttura funge da monitor per la realizzazione di giochi adatti a bambini di età 12/36 mesi, in particolare: giochi di narrazione per sequenze e di costruzione storie; giochi motori e di conoscenza dello schema corporeo; giochi di imitazione; giochi musicali. La disponibilità di uno spazio attrezzato e la collaborazione con esperti psicomotricisti, favorirà la realizzazione di un percorso di psicomotricità. La psicomotricità fa si che il bambino riesca attraverso il gioco, il movimento, la relazione di gruppo e con il conduttore, a potenziare le proprie risorse psico-fisiche. Durante l attività di psicomotricità, il bambino ha la possibilità di giocare, muoversi ed esprimersi liberamente utilizzando una serie di materiali semplici e poco strutturati che favoriscono le tre tipologie di attività ludica caratteristiche del gioco psicomotorio: gioco senso motorio, quando è prevalente il piacere di muoversi (correre, saltare, rotolare ecc) sperimentando e affinando le proprie abilità motorie; gioco simbolico, quando è prevalente l interesse per il gioco con gli oggetti, il fare finta di stimolando l attività di rappresentazione cognitiva attraverso la costruzione e la manipolazione di simboli; gioco di socializzazione. quando il gioco è tra bambini, di confronto e di collaborazione. Al nido Aquilone Azzurro verranno proposti, a piccoli gruppi nella stanza psicomotoria, giochi e attività psicomotorie con l utilizzo di materiali destrutturati (cerchi, palle, corde, stoffe, bastoni morbidi, ecc) che consentano ai bambini la libera espressione delle proprie capacità in fieri, rendendoli sempre più abili conduttori di se stessi. Sotto la guida esperta di una psicomotricista i bambini sperimenteranno se stessi in rapporto a movimenti sempre più complessi (salto, caduta, equilibrio) e concetti logico-matematici di crescente complessità: dentro/fuori, sopra/sotto, pesante/leggero, vicino/lontano, ecc. Un ulteriore progetto innovativo che il coordinamento pedagogico delle Ditte hanno proposto è relativo ad un percorso di Zooantropologia Didattica, con la consulenza scientifica dell Associazione Culturale Sirio, lupo celeste. Il progetto ha avuto come obiettivo principale la conoscenza del cane da parte dei bambini. Per i bambini del nido il contatto con animali addestrati alla Pet Therapy, gestiti da un esperta comportamentalista referee pet operator rappresenta un esperienza formativa di straordinaria importanza. Garantire al bambino un contatto precoce con il mondo animale ne favorisce lo sviluppo psicosociale, e ne fa un individuo flessibile, aperto alle diversità e completo. Il progetto si è sviluppato attraverso diversi incontri che hanno portato i bambini a conoscere prima un cane di peluche (che impareranno a gestire, ad amare come fosse un cane vero e che potranno portare a casa) per poi entrare in contatto con due splendidi e perfettamente addestrati cani di piccola 15

16 taglia (con pedigree e certificazioni sanitarie) da conoscere e con i quali giocare. PARTECIPAZIONE DELLE FAMIGLIE E RAPPORTI CON IL TERRITORIO La prassi consolidata delle tradizionali strutture per la prima infanzia non incoraggia la permanenza dei genitori nei servizi al di fuori dell orario di ingresso e uscita dei bambini. Il Nido Aziendale l Aquilone Azzurro in ragione della particolare ubicazione e della contiguità rispetto all esperienza di lavoro di almeno uno dei familiari - promuove, al contrario, forme di relazione attiva con le famiglie che prevedano, tra l altro, la loro presenza nonché la partecipazione ad alcuni momenti di organizzazione e gestione delle attività. Ciò in funzione non solo di un reciproco arricchimento esperienziale famiglia/servizio, ma anche aspetto innovativo - per consentire ai genitori inedite opportunità di coinvolgimento e conoscenza diretta di momenti importanti di questa fase di crescita del proprio bambino, altrimenti vissuti in modo solo indiretto, attraverso la documentazione e l informazione ricevuta dal personale educativo dei servizi. Il Nido l Aquilone Azzurro viene concepito come luogo d incontro tra figure allevanti, genitori ed educatori. Elementi cardine nell organizzazione della giornata educativa devono divenire il concetto di flessibilità e di adattabilità alle esigenze delle singole famiglie frequentanti, le quali devono poter trovare, all interno del Nido, risposte adeguate alle proprie necessità organizzative. Le occasioni di incontro che si propongono si delineano in quanto segue. Incontro di inizio anno L assemblea con i nuovi genitori permette una prima conoscenza reciproca ed è finalizzata alla presentazione alle famiglie delle linee organizzative e progettuali del Nido, del suo personale, del regolamento di frequenza e delle strategie di ambientamento. Colloqui individuali preliminari all ambientamento Il colloquio coi genitori prima dell inizio della frequenza del bambino è finalizzato non solo alla raccolta di informazioni sul bambino e le sue abitudini e alla presentazione degli obiettivi e delle modalità più idonee a realizzare un buon ambientamento, ma anche ad instaurare un primo rapporto di fiducia tra educatori e genitori che potrà in seguito approfondirsi. Il colloquio individuale può ripetersi nel corso dell anno sia per affrontare problematiche particolari che per offrire un occasione di dialogo più corposo e ravvicinato attorno allo sviluppo della personalità del bambino. Incontri quotidiani di entrata/uscita Gli incontri quotidiani all entrata o all uscita del bambino sono il momento dello scambio delle informazioni su come è trascorsa la giornata, sulle attività svolte, sull alimentazione ed il sonno del bambino ed in generale sulle esperienze vissute al Nido. Allegati al piano di lavoro La programmazione delle attività viene presentata in una serie di allegati che saranno consegnati ai genitori in corso d anno; si tratta di piccoli fascicoli con i quali verrà affrontato un tema ogni volta diverso, entrando così nello specifico delle attività e degli obiettivi educativi prefissati. Assemblee di sezione Gli incontri di sezione hanno come contenuto privilegiato le vicende del gruppo dei bambini e delle educatrici, le linee progettuali da seguire, la presentazione delle attività educative svolte, ma anche le 16

17 curiosità dei genitori, i loro dubbi e ansie al fine di soddisfare il loro bisogno di dialogo e confronto. Questi incontri, generalmente coordinati dal Coordinatore Pedagogico, possono essere svolti con cadenze fisse (ad es. mensile) e/o in occasione di problematiche particolari. In ragione degli argomenti da affrontare, può essere presente anche il Responsabile referente. Comitato di Gestione Vi partecipano i rappresentanti dei genitori, del personale educativo e ausiliario, dell Amministrazione oltre al Coordinatore Pedagogico ed ha come scopi istituzionali quelli di favorire la presenza attiva delle famiglie creando occasioni di dibattito sulla qualificazione alla vita nell asilo nido, di collegamento con altri servizi del territorio, di sensibilizzazione alle problematiche educative. Consulenze individuali Incontri richiesti dai genitori o su richiesta delle educatrici su problematiche specifiche del bambino all interno del servizio o in famiglia. Le feste Sono sempre un momento di grande partecipazione, dove genitori, nonni, fratellini e amici festeggiano tutti insieme al personale e ai bambini dell Asilo Nido in occasione di eventi particolari quali il Natale o la fine dell anno scolastico. Laboratori per i genitori Sono occasioni in cui i genitori contribuiscono concretamente ad allestire, costruire, preparare decorazioni, oggetti, o altro per arricchire gli spazi del Nido in occasione di feste o avvenimenti particolari. Di solito sono un pretesto per conoscersi meglio e per passare piacevoli momenti insieme aggregati dall obiettivo del fare in comune. Le uscite con i bambini a grande gruppo Nel caso di uscite a grande gruppo con i bambini si potrà richiedere la collaborazione dei genitori, che potranno essere coinvolti nella proposizione e nella progettazione dell esperienza. Le uscite didattiche, aventi la finalità di esplorare il territorio circostante al Nido, diventa occasione di conoscenza e apprendimento significativo in funzione della costruzione del senso di appartenenza al contesto sociale da parte del Servizio educativo ma anche da parte degli interlocutori esterni. Per far crescere un bambino ci vuole un intero villaggio. Proverbio africano Dall anno educativo si è sperimentato un innovativo strumento di comunicazione quotidiana con le famiglie. E stato realizzato il sito internet del Nido Aziendale Aquilone Azzurro, con un area riservata agli iscritti protetta da username e password personale e riservata nella quale inserire fotografie delle attività, progettazioni, documenti audio/video, regolamento del servizio, regolamento pediatrico, comunicazioni alle famiglie ma anche uno spazio riservato al cerco/offro gestito dalle famiglie e uno spazio per le domande al coordinatore pedagogico. Un servizio per l infanzia si propone anche come luogo per attivare scambi, confronti e riflessioni sulle questioni tematiche educative che coinvolgono i genitori e i loro figli. Promuovere una cultura della genitorialità, anche nel contesto delle problematiche che appartengono ad una comunità, significa 17

18 quindi agire per favorire il superamento dell isolamento sociale e psicologico di molte famiglie ed alimentare le occasioni di confronto sulle pratiche educative tra i genitori, tra i genitori e gli operatori e con esperti esterni nei vari campi. In quest ottica, il nido Aquilone Azzurro promuove diverse iniziative: Progetto: Confronto diretto con le famiglie. Consulenze educative gratuite per le famiglie iscritte al Nido l Aquilone a cura del Coordinatore Pedagogico Incontri a tema con esperti quali dietisti, pedagogisti, psicologi, educatori, pediatri La pediatra utilizzata dalle Ditte a disposizione del servizio per n. 4 ore mensili così come richiesto da capitolato di gara oltre ad essere referente primario per ogni dubbio/necessità in merito a questioni sanitarie delle educatrici gestirà n. 3 incontri formativi/informativi con le famiglie sui seguenti temi: le malattie stagionali e i loro effetti sui bambini; piccoli e grandi traumi domestici; gestione delle emergenze La Dietista incaricata dalle Ditte organizzerà e gestirà n. 1 incontro formativo/informativo per le famiglie sul tema: alimentazione nella prima infanzia Implementazione della dotazione di giocattoli e arredi di materiale povero, in risposta alle mutevoli esigenze dei bambini frequentanti e delle loro famiglie. Continuità con la Scuola dell Infanzia Un progetto educativo che contribuisce alla costruzione di una cultura per l infanzia non può prescindere dal concetto di continuità tra il nido e scuola dell infanzia. Per rispondere a questa esigenza, si possono prevedere percorsi finalizzati ad agevolare la conoscenza della scuola dell infanzia da parte delle famiglie dei bambini che frequentano l ultimo anno di nido. In tal modo, la famiglia potrà assumere scelte consapevoli e vivere come interessante la fase di passaggio; il bambino potrà essere facilitato nel cambiamento. Di seguito si illustrano le modalità operative che le cooperative utilizzano nei nidi gestiti: definizione di protocolli condivisi tra Nido e scuola dell Infanzia relativi alla fase di passaggio incontri tra il personale educativo dei due servizi per affrontare eventuali problematiche o approfondire aspetti specifici del passaggio trasmissione di documentazione relativa all ultimo anno di asilo nido del bambino, ad es. utilizzando la scheda di passaggio Nido/Scuola dell Infanzia in cui vengono riportate le informazioni sul bambino e sul suo percorso esperienziale al nido incontri tra genitori, bambini, educatori e insegnanti delle scuole coinvolte, ecc. momenti di conoscenza per bambini e genitori come visite guidate nella scuola, partecipazione a feste e attività comuni, ecc. Purtroppo, però, anche i progetti più ambiziosi si scontrano con la scarsa disponibilità riscontrata da parte delle scuole dell infanzia del territorio. Se a questo aggiungiamo la particolarità dell utenza del nido Aquilone Azzurro, che in quanto non inserita in graduatoria comunale spesso non riesce a trovare posto alla scuola dell infanzia comunale (o conosce la definita destinazione solo a settembre) diventa chiara la difficoltà che le ditte incontrano nella realizzazione di un progetto di passaggio nido/scuola dell infanzia secondo le aspettative. Per i suddetti motivi è intenzione delle scriventi elaborare, nel corso degli anni educativi, un progetto di passaggio nido/materna da realizzarsi con diverse scuole dell infanzia di gestione privata. Le educatrici dei plessi coinvolti collaboreranno fin dall inizio dell anno scolastico per realizzare assieme un protocollo di passaggio che consenta ai bambini del nido Aquilone Azzurro, indipendentemente dalla reale destinazione per l anno successivo, di conosce e vivere momenti di scambio con bambini di 18

19 età differenti, ambienti diversi ed educatrici nuove. Durante il corso dell anno, il nido Aquilone Azzurro si apre al territorio facendosi conoscere e attivando iniziative educative che coinvolgono anche cittadini che non utilizzano il servizio; prima fra tutte sono le giornate di Nido Aperto, durante le quali i genitori interessati possono visitare la struttura e confrontarsi con le educatrici sulle metodologie utilizzate. E inoltre presente in struttura una bacheca adibita allo scambio di informazioni tra i genitori sulle iniziative presenti sul territorio riguardanti l infanzia. PROGRAMMAZIONE, OSSERVAZIONE E DOCUMENTAZIONE La progettazione educativa rappresenta lo strumento attraverso il quale si dichiarano gli intenti pedagogici volti a promuovere processi cognitivi, affettivo relazionali e di socializzazione dei bambini. L elaborazione del Progetto Educativo viene compiuta, all inizio dell anno scolastico, dal coordinatore Pedagogico dell Asilo Nido. Vi si esplicitano gli orientamenti e le finalità del servizio, le modalità di inserimento dei bambini, l organizzazione delle routines e delle altre attività, degli spazi e dei tempi, la giornata al nido. Il progetto educativo viene illustrato all inizio dell anno scolastico alle famiglie. Dal Progetto Educativo si passa, dopo la fase degli inserimenti, ovvero quando risulta più completa la visione del gruppo dei bambini e della bambine del Nido, alla definizione della Programmazione Annuale o Piano di Lavoro che sarà attuato nel corso dell anno e presentato alle famiglie frequentanti. Per il passaggio dal Progetto Educativo al Piano di lavoro si utilizzano, quali principali metodologie di lavoro, l osservazione e la documentazione, applicate poi costantemente nel corso di tutto l anno scolastico. Il metodo osservativo Attraverso l osservazione l educatore acquisisce la conoscenza della realtà di ogni bambino, i sui tempi, bisogni e comportamenti. L osservazione è un elemento propulsore della conoscenza che permette di verificare l organizzazione dei tempi e degli spazi, l adeguatezza delle proposte di attività, la puntualità degli interventi, in un ottica di continua tensione educativa. Gli obiettivi dell osservazione sono quelli di conoscere, comprendere, programmare, documentare e consentire così di evitare l improvvisazione educativa, favorire scelte educative contestuali, costruire un primo archivio-dati di ogni bambino in grado di segnalarne le tappe evolutive e delineare la storia della sezione e del Nido. L osservazione deve essere guidata da schemi interpretativi (non si può osservare se non si sa cosa osservare). Di seguito si incidano alcuni strumenti e metodi di osservazione: griglie di osservazione: devono condurre a descrizioni organizzate, dettagliate e precise; in una scala di misurazione le risposte non chiuse (si/no); strumenti meccanici: macchina fotografica, registratore, videocamera, ecc. La documentazione La documentazione è parte integrante del progetto e pratica educativa fondamentale attraverso la quale è possibile raccontare, rendere visibile e trasmissibile il percorso didattico, generare maggiore 19

20 consapevolezza professionale nel personale, dare un significato alle esperienze e arricchire la memoria per continuare ad apprendere dalle esperienze. La documentazione può essere pensata per i bambini, per i genitori, per il personale e, quindi, può essere realizzata con linguaggi e codici diversi, ma anche con strumenti e supporti diversi (cartacei, informatici, ecc Le procedure e gli strumenti documentativi, devono garantire la costante adesione alle finalità e agli obiettivi delineati dal progetto e l adattamento dell intervento educativo alle esigenze del bambino e della sua famiglia. E importante avere ben presente che cosa si vuol far capire e come ; esistono molti modi di dire le cose, ma ciascun modo può illuminare dei particolari. Fondamentale è la documentazione che testimonia il percorso di crescita del bambino e delle esperienze che ha condotto all Asilo Nido, le sue relazioni con le educatrici, il personale ausiliario, il gruppo dei bambini, così da contribuire alla consapevolezza e alla valorizzazione dei suoi cambiamenti e delle sue conquiste in un processo di costruzione della sua identità. Di seguito si riporta sinteticamente la documentazione utilizzata dalla Cooperativa sociale le pagine, parte integrante delle procedure esplicitate nel Sistema di Certificazione di Qualità UNI EN IS0 9001:2008 e UNI 11034:2003 da questa adottata, messa a disposizione del servizio. La sotto descritta documentazione è già stata adottata con evidenti risultati nel corso degli anni educativi appena trascorsi e ha prodotto, nel gruppo di lavoro, abitudine alla registrazione puntuale e competente di quanto accade nel servizio. La presenza di documentazione sempre aggiornata consente, inoltre, all'amministrazione Militare, di avere quotidianamente a disposizione dati aggiornati sull'andamento delle attività del Nido. La documentazione attualmente in uso presso il Nido Aquilone Azzurro è la seguente: Scheda dati anagrafici e riferimenti Diario del bambino Scheda colloquio per l inserimento Schede di monitoraggio delle routines Programmazione ambientamenti/inserimenti Consegne di nido / Scheda di informazione quotidiana Calendario ambientamento individuale Verbali Scheda verifica inserimenti Questionario di soddisfazione delle famiglie Scheda di osservazione delle criticità Questionario di soddisfazione del evolutive committente DURATA Il Progetto Pedagogico ha durata triennale. Occorre che alla fine di tale periodo il progetto sia rivisto all interno del gruppo di lavoro, condiviso con le famiglie utenti del servizio ed eventualmente aggiornato. Settembre

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