SCUOLA DELL INFANZIA PARITARIA GIOVANNI XXIII ANNO SCOLASTICO 2014/15

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1 SCUOLA DELL INFANZIA PARITARIA GIOVANNI XXIII ANNO SCOLASTICO 2014/15

2 OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO FORMATIVO Le INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO DEL 2012 individuano uno scenario culturale in cui al centro dell azione educativa c è il bambino in tutti i sui aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali e religiosi e conseguentemente le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che apprende, costruendo percorsi formativi sempre più rispondenti alla valorizzazione degli aspetti e delle inclinazioni peculiari della personalità di ciascuno e che favoriscano l acquisizione di strumenti che consentano ad ogni persona di affrontare positivamente l incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali presenti e futuri. Partendo da questo presupposto, le Indicazioni individuano come finalità generale della scuola lo sviluppo armonico e integrale della persona nella promozione della conoscenza, nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali, con il coinvolgimento attivo delle famiglie. Le Indicazioni Nazionali intendono, inoltre, promuovere e consolidare le competenze basilari irrinunciabili tese a sviluppare progressivamente, nel corso della vita, le 8 competenze-chiave definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell Unione europea: la comunicazione nella madrelingua e nelle lingue straniere; la competenza matematica-scientifica e tecnologica; la competenza digitale; l imparare a imparare; le competenze sociali e civiche; il senso di iniziativa e l imprenditorialità; la consapevolezza ed espressione culturale. Per quanto concerne la scuola dell infanzia, le finalità da promuovere nei bambini sono: Lo sviluppo dell identità Sviluppare e consolidare l identità significa imparare a conoscersi ed ad essere riconosciuti come persona unica e irripetibile. Significa vivere serenamente, stare bene, essere rassicurati nella molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato come può essere la scuola o la comunità parrocchiale. Vuol dire sperimentare diversi ruoli e forme d identità: quelle di figlio, alunno,membro di un gruppo, etc. Lo sviluppo dell autonomia Significa avere fiducia in sé stessi e fidarsi degli altri; provare soddisfazione nel fare da sé e saper chiedere aiuto o poter esprimer insoddisfazione e frustrazione elaborando progressivamente risposte e strategie; esprimere sentimenti ed emozioni; partecipare alle decisioni esprimendo opinioni, imparando ad operare scelte e ad assumere comportamenti e atteggiamenti sempre più consapevoli. Lo sviluppo delle competenze Acquisire competenze significa giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere sull esperienza attraverso l esplorazione, l osservazione e il confronto tra proprietà, quantità, caratteristiche, fatti; significa ascoltare, e comprendere, narrazioni e discorsi, raccontare e rievocare azioni ed esperienze e tradurle in tracce personali e condivise; essere in grado di descrivere, rappresentare e immaginare, ripetere, con simulazioni e giochi di ruolo, situazioni ed eventi con linguaggi diversi. Avviamento alla cittadinanza Significa scoprire l altro da sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni; acquisire consapevolezza della necessità di stabilire regole condivise, di comprendere che il dialogo è fondato sulla reciprocità dell ascolto, sull attenzione al punto di vista dell altro. Significa porre le base per un comportamento rispettoso degli altri, dell ambiente e della natura 2

3 TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE Le Indicazioni Nazionali individuano alcuni traguardi di sviluppo delle competenze suddividendoli in cinque campi di esperienza, i quali prefigurano come linea guida nella costruzione della progettazione curricolare della scuola dell infanzia. IL SÉ E L ALTRO Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini. Sviluppa il senso dell identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato. [ ] Riflette, si confronta, discute [ ] pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, [ ] IL CORPO E IL MOVIMENTO Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia di gestione della giornata a scuola. Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adotta pratiche corrette della cura di sé, di igiene e di sana alimentazione. Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all interno della scuola e all aperto. Controlla l esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella danza, nella comunicazione espressiva. Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento. LA CONOSCENZA DEL MONDO Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrarle; esegue misurazioni usando strumenti alla sua portata. Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana. Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo. Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti. Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell operare con i numeri sia con quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi, e altre quantità. Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra, ecc.; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali. IMMAGINI, SUONI, COLORI Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; [ ] Sviluppa interesse per l ascolto della musica e per la fruizione di opere d arte. Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti. Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro-musicali. 3

4 I DISCORSI E LE PAROLE Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati. Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative. Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati. Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definire regole. [ ] riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia. Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media. L AMBIENTE DI APPRENDIMENTO Il curricolo della scuola dell infanzia non coincide con la sola organizzazione delle attività didattiche che si realizzano nella sezione e nelle intersezioni, negli spazi esterni, nei laboratori, negli ambienti di vita comune, ma si esplica in una equilibrata integrazione di momenti di cura, di relazione, di apprendimento, dove le stesse routines svolgono una funzione di regolazione dei ritmi della giornata e si offrono come base sicura per nuove esperienze e nuove sollecitazioni. L apprendimento avviene in una dimensione ludiforme carica di relazioni attraverso attività come: l esplorazione, l osservazione, la sperimentazione di materiali, il contatto con la natura, ma anche attraverso l ascolto, il dialogo, la negoziazione, la condivisione, il confronto, il racconto, l espressione di idee e pensieri che coinvolgono i bambini nelle loro esperienze personali e sociali. È in questo contesto che si costruiscono le relazioni tra insegnanti e bambini e tra il bambino e i compagni. Relazioni che pongono l insegnante nel ruolo di interlocutore, mediatore e facilitatore delle esperienze dei bambini. Ed è proprio per favorire la costruzione di relazioni e apprendimenti, che ogni anno l insegnante valuta gli spazi e li organizza cercando di creare un ambiente accogliente favorevole ai contesti di apprendimento e relazione. In base al curricolo e agli spazi l insegnante organizza il tempo scuola affinché sia funzionale al vivere bene, con un tempo per ogni cosa: un tempo per giocare, un tempo per riposare, un tempo parlare, un per fare, un tempo per pensare. METODOLOGIE Per il raggiungimento degli obiettivi educativi, didattici e formativi le insegnanti utilizzeranno le metodologie più idonee al gruppo sezione. Si alterneranno attività ludiformi ad attività collaborative. Per attività ludiformi si intende un complesso di proposte didattiche che possano mettere il bambino in una situazione problema, in cui le possibili soluzioni possano essere individuate dal singolo bambino o dall intero gruppo sezione. In altre attività, invece, l insegnante prima mostra ai bambini come svolgere il gioco e poi lascia spazio alla loro sperimentazione che può successivamente diventare col tempo anche un atto creativo. 4

5 Nelle attività collaborative invece le insegnanti predispongono delle attività in cui si richiede la partecipazione attiva di tutti i bambini per il raggiungimento di un fine comune. Favorite sono, inoltre, le attività espressive in cui il bambino utilizza diversi materiali e tecniche senza avere un obiettivo da raggiungere, ma semplicemente per il piacere di giocare e sperimentare la sua fantasia. Infine nelle attività per scoperta, il bambino conosce gli oggetti del mondo che lo circonda attraverso i 5 sensi. Per i bambini più grandi (5 anni) ci saranno momenti in cui favorire la conversazione, il confronto e la riflessione su tematiche che nascono spontaneamente dai loro vissuti. Nelle attività pomeridiane le insegnanti proporranno ai bambini delle attività di potenziamento nei diversi campi di esperienza con particolare attenzione per le aree linguistica e logico-matematica. MODALITÀ DI VERIFICA Per i bambini piccolissimi come obbiettivo dell osservazione individuiamo tre indicatori: ambientamento, inserimento e autonomia. Modalità: inizio anno,metà anno,fine anno. Per i bambini piccoli come obbiettivo dell osservazione individuiamo quattro indicatori: ambientamento, autonomia, relazione tra insegnante e bambino, relazione tra bambino e bambino. Modalità: inizio anno,metà anno,fine anno. Per i bambini medi come obbiettivo dell osservazione individuiamo tre indicatori: relazioni sociali,modalità di gioco, e partecipazione all attività didattica. Modalità :inizio anno, metà anno,fine anno. Per quanto riguarda la partecipazione all attività didattica verrà fatta una valutazione al termine di ogni nucleo tematico. Per i bambini grandi come obbiettivo dell osservazione individuiamo indicatori: relazioni sociali, partecipazione all attività, valutazione dell apprendimento, e valutazione delle competenze raggiunte. Modalità : per quanto riguarda le relazioni sociali verrà fatta una valutazione ad inizio, metà e fine anno. Inoltre per i bambini grandi verrà adottato il protocollo d intesa tra la Regione Veneto e l ufficio scolastico regionale per il Veneto per l attività di individuazione precoce dei casi sospetti di disturbo specifico dell apprendimento (DSA). L osservazione dei bambini verrà fatta nel mese di novembre utilizzando la griglia osservativa che permetterà agli insegnanti di rilevare le atipie di comportamento/apprendimento. Per i bambini che, in seguito all osservazione iniziale evidenzieranno cadute in una o più aree le insegnanti metteranno in atto misure di potenziamento. Per i bambini in cui dovessero persistere le difficoltà anche nella seconda osservazione prevista nel mese di marzo, le insegnanti valuteranno, in accordo con le famiglie un eventuale invio ai servizi per un approfondimento diagnostico. Sarà comunque cura delle insegnanti trasmettere gli esiti delle rilevazioni effettuate alla scuola primaria, utilizzando l apposito modello di segnalazione fornito dall USR. VERIFICA DEI PROGETTI: Al termine di ogni progetto le insegnanti, in collegio docenti, si confrontano sul percorso fatto evidenziandone i lati postivi per l apprendimento dei bambini. Inoltre verranno segnalati gli aspetti negativi che hanno invece riscontrato durante il percorso, suggerendo possibili strategie di intervento e miglioramento dell offerta formativa. 5

6 I nuclei tematici "A scuola con Sismotto e Favilla" Settembre "Con il bruco Maisazio gioco, conto e assaporo" Ottobre e Novembre "Benvenuto Gesù bambino!" Dicembre Un avventura per crescere Anno scolastico 2014/15 " A scuola di numeri col Mago Carletto " " La palestra delle parole! " Gennaio/Maggio Gennaio/Maggio A scuola con Gesù Tutto l anno 6

7 MOTIVAZIONE DEL PROGETTO: La documentazione dei progetti: A SCUOLA CON SISMOTTO E FAVILLA Parlare di sicurezza alla scuola dell Infanzia sembrerebbe un esagerazione o un eccessiva premura, in realtà essa passa in quel sottile intreccio di acquisizione di buone abitudini e corretti comportamenti che si apprendono quasi per gioco nelle routine quotidiane. Pertanto, prendere in esame i rischi e le condizioni pericolose che più sono rilevabili nei nostri ambienti, imparare a gestire le emergenze e a conoscere le regole della convivenza per stare bene insieme a scuola, deve essere un obiettivo che coinvolge anche i bambini già dalla scuola dell infanzia, così che la conoscenza e la consapevolezza aiutino a sviluppare la prevenzione del rischio che in realtà è l avvio alla cultura della sicurezza. Quindi la scuola intesa come un luogo sicuro, vuol dire guardarla con occhi nuovi, significa conoscere in modo diverso gli spazi e ciò che in essi vi è contenuto, affinché il viverci sia il più possibile senza rischi. OBIETTIVI: Rispettare e accettare semplici regole sociali; Acquisire comportamenti corretti da attuare nelle situazioni di emergenza; Comprendere l importanza di conoscere e rispettare alcune regole che preservano la propria e altrui sicurezza nella quotidianità della vita scolastica. Condividere e riconoscere alcuni simboli usati a scuola; Rafforzare l autonomia, la stima e la fiducia di sé e nelle proprie capacità e in quelle degli altri. TARGET: tutti i bambini della scuola dell infanzia TEMPI: Settembre 2014 SPAZI: Sezione, bagno, giardino e salone MATERIALI/ Storia e immagini tratte dal progetto Sicuramente-Noi ideato dalla STRUMENTI: FISM di Padova DESCRIZIONE ATTIVITÀ: Favilla la draghetta che scintilla ha un piccolo problemino non sputa fuoco ma deve stare molto attenta perché dalla sua coda escono piccole scintille che possono scatenare ovunque dei grossi incendi! Questa semplice storia ci ha permesso di parlare di sicurezza con i bambini anche molto piccoli. Il nostro simpatico personaggio ci ha accompagnato alla scoperta delle vie di fuga della scuola con la sua segnaletica; inoltre ci ha insegnato l importanza di lasciare sgombro il passaggio di fronte alle porte sicure. Abbiamo imparato cosa serve per spegnere un incendio e abbiamo anche assegnato il ruolo di apri/chiudi fila che responsabilizzano e allo stesso tempo valorizza bambini più grandi a cui è stato assegnato l incarico. 7

8 DESCRIZIONE ATTIVITÀ: scoperto quali sono le pareti portanti della scuola dove mettersi a riparo, e inoltre hanno imparato i comportamenti d attuare in caso di terremoto. Sismotto, dal grande piedotto, ha lasciato le sue impronte nella hall della scuola incuriosendo i bambini a saperne di più su uno dei fenomeni naturali che spaventano il nostro territorio. Grazie a questo personaggio i bambini hanno Questi personaggi ci hanno insegnato che non ci sono solo regole da conoscere in caso di eventi naturali pericolosi, ma anche nella nostra quotidianità è importante conoscere, comprendere e rispettare alcune regole che ci permettono di vivere gli spazi della scuola in sicurezza e di giocare tutti insieme serenamente. REGOLE GIARDINO: cosa si può e cosa non si può fare in giardino! REGOLE DEL SALONE: ogni bambino può giocare liberamente su qualsiasi angolo gioco del salone lasciando il corridoio centrale che porta verso la porta sicura. Si sale dalle scale dello scivolo Non si va dietro la siepe Non si lanciano i sassi in aria, verso i compagni, in strada, Non ci si arrampica sugli alberi 8

9 METODOLOGIE TECNICHE E STRATEGIE: I due simpatici draghetti hanno rappresentato lo sfondo integratore del progetto accoglienza che ha suscitato nei bambini curiosità e interesse, ma anche in qualche caso un po di paura verso il mondo delle regole sociali e della sicurezza all interno della scuola. Attraverso il racconto, la drammatizzazione, l osservazione e riconoscimento di diversi simboli i bambini hanno imparato e interiorizzato alcune nozioni fondamentali per il loro benessere all interno dell ambiente scolastico. MODALITÀ DI VERIFICA: Osservazione occasionale dei comportamenti dei bambini; Simulazione improvvisa di una situazione di emergenza. VERIFICA GLOBALE DEL PROGETTO: Si ravvisa il bisogno di continuare a ricordare e rinforzare le regole sociali apprese specialmente nel salone della scuola e del giardino. I personaggi hanno coinvolto efficacemente i bambini e saranno utilizzati anche in primavera per potenziare gli apprendimenti appresi e per correggere i comportamenti inadeguati nell uso del giardino. Resta da trovare una soluzione per far capire ai bambini, l importanza di rispettare l uso degli spazi nel salone al piano terra. CON IL BRUCO MAISAZIO GIOCO, CONTO E ASSAPORO MOTIVAZIONE DEL PROGETTO: OBIETTIVI: Il protagonista il Bruco Maisazio tratto dal libro Eric Carle, sarà per i bambini quel personaggio che li accompagnerà alla scoperta della frutta e verdura e delle sue caratteristiche. I bambini avranno la possibilità di conoscere, assaporare alcuni prodotti della natura e di giocare a contarli e classificarli. L albo illustrato sarà anche lo spunto per costruire la linea del tempo con i bambini. Il progetto, quindi, mira a costruire un percorso didattico che consenta ai bambini da un lato di sperimentare la frutta e la verdura e dall'altro acquisire e potenziare alcuni concetti matematici e temporali (prima/dopo e i giorni della settimana). Il piccolo bruco Maisazio rappresenta lo sfondo integratore per una pluralità di attività che coinvolgono le seguenti aree di apprendimento: Competenza linguistica. Obiettivi: ascolto, comprensione e rielaborazione personale della storia; arricchimento del lessico; Competenza logico-matematica Obiettivi: classificazione, counting, sequenza temporale di eventi e costruzione della linea del tempo ( giorni della settimana), stima del peso; Competenza psicomotoria Obiettivi: manipolazione, attività di coordinazione oculo-manuale, di ritaglio, conoscere e riconoscere la frutta, assaporare e manipolare attraverso i sensi; 9

10 TARGET: TEMPI: SPAZI: MATERIALI/ STRUMENTI: DESCRIZIONE ATTIVITÀ: Competenza affettivo-relazionale. Obiettivi: la storia del bruco ha permesso ai bambini di parlare, disegnare liberamente parti della storia di aiutarsi a vicenda, e condividere tra loro pensieri e idee. tutti i bambini della scuola dell infanzia Ottobre e Novembre Sezione e salone Frutta, pasta di sale, colori di vario genere con relativi supporti cartacei, immagini, foto e albi illustrati Il progetto nasce dal racconto di E.Carle Il piccolo bruco Maisazio e coinvolge tutti i campi di esperienza consentendo a noi insegnanti di osservare i bambini nelle varie aree di apprendimento. Dalla drammatizzazione della storia e dalla sua rappresentazione graficopittorica sia strutturata come lavoro collettivo che individuale. Per molti bambini l interesse è stato tale da suscitare la voglia di disegnare in mille modi diversi il nostro nuovo amico ed essere presente nella quotidianità coinvolgendo anche mamma e papà. Impariamo i giorni della settimana attraverso la storia del bruco Con la pasta di sale costruiamo il protagonista della storia! 10

11 Assaggiamo la frutta bendati Indovina? Che frutto è? Prima abbiamo assaggiato l uva poi l abbiamo schiacciata con le mani per berne il succo e alla fine con la pasta salata l abbiamo ricreata Attività per 5 anni Frutta creativa!!! Stampi con la frutta : tagliata a metà divento un simpatico strumento pittorico giochiamo con i cerchi e la frutta classificando in base alla forma, al colore, e visto che ci siamo: contiamo!! 11

12 a tutta frutta e perché non proviamo a pesarla? (Stima del peso) Rielaborazione grafica di alcuni racconti sulla frutta e verdura.. piccolo, medio o grande? Facciamo un po di ordine! 12

13 Quanti sono? Qual è l insieme più numeroso giochiamo con le quantità! castagnata a scuola Verifica dei concetti topologici e spaziali La digestione (attività per i bambini grandi) con le vitamine diventiamo più forti! 13

14 METODOLOGIE TECNICHE E STRATEGIE: MODALITÀ DI VERIFICA: Il bruco Maisazio sfondo integratore di questo progetto partendo dalla narrazione ha dato opportunità ai bambini di imparare molteplici concetti. Utilizzando la metodologia per scoperta i bambini hanno assaporato, manipolato e conosciuto i vari prodotti della natura. Attraverso l attività ludiformi hanno imparato a classificare secondo criteri dati, a stimare il peso della frutta, il conteggio, gioco con il memory della frutta, gioco indovina il frutto Abbiamo dato ampio spazio ad attività grafico-pittoriche in cui i bambini hanno colorato, ritagliato,incollato, concetti topologici (sopra,sotto e vicino) riordinato le sequenze (prima, ora,dopo), riordinato per ordine di grandezze, contato, classificato e rappresentato graficamente le diverse storie sulla frutta. Con la settimana del bruco hanno cominciato a imparare la successione temporale e allo stesso tempo ad esercitare il conteggio attraverso i numeri contenuti nella filastrocca. Osservazione dei comportamenti dei bambini (giochi strutturati) Attività grafiche e pittoriche Benvenuto gesù! MOTIVAZIONE DEL PROGETTO: Con i simboli natalizi si propone di trasmettere ai bambini i valori cristiani tradotti nelle buone azioni. Il progetto prenderà avvio con la Festa della Luce e si completerà con la festa di Natale in cui si svolgerà la nascita di Gesù Bambino segno di amore e di luce nel mondo. La festa, inoltre sarà un momento di condivisione e partecipazione di tutte le famiglie. OBIETTIVI: Osservare il mondo riconosciuto dai Cristiani e da tutti gli uomini religiosi, come Dono di DIO PADRE Creatore. Scoprire la persona di Gesù di Nazareth, come viene presentata dai Vangeli, e come viene celebrata nelle feste cristiane. Festeggiare l'inizio dell'avvento con la festa della Luce Vivere il Santo Natale con una partecipazione dei bambini e delle loro famiglie in chiesa. TARGET: tutti i bambini della scuola dell infanzia TEMPI: Fine novembre 2014 prima settimana di gennaio 2015 SPAZI: Sezione, salone, Chiesa MATERIALI/ STRUMENTI: Musiche e lumini colori e cartoncino per la Festa della Luce. Musiche e schede grafiche, racconti e albi illustrati sulla storia di Gesù Pittura per i fondali della festa. 14

15 DESCRIZIONE ATTIVITÀ: È ormai una nostra tradizione creare un momento di condivisione e convivialità in cui i bambini della scuola dell infanzia, con i bambini del Nido Integrato, il parroco e le educatrici, si preparano al periodo natalizio. Ogni anno, infatti, i bambini preparano una base per i lumini che vengono accesi durante la festa, creando un momento magico e suggestivo in cui poter spiegare ai bambini che l amore di Dio è come il caldo abbraccio dei lumini accesi sotto l albero di Natale. Di fronte al nostro grande albero di Natale e al presepe ligneo abbiamo cantato, recitato gli insegnamenti di Gesù che ci invita alla pace, al rispetto e comprensione reciproca. perché di Dio è luce! I lumini preparati dai bambini continua 15

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