SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE REGIONALE IN TOSCANA

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1 SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE REGIONALE IN TOSCANA ENTE 1) Ente proponente il progetto: Avis Regionale Toscana Via Borgognissanti, Firenze FI AVIS è l Associazione dei Volontari Italiani del Sangue. Nata a Milano nel 1927, è l unica associazione del settore presente in tutto il territorio nazionale, con oltre 3000 sedi comunali in tutte le regioni. In Toscana le sedi locali sono oltre 170 diffuse in tutte le province per un totale di oltre soci donatori iscritti. Dal 1972 è operante la sede AVIS Toscana con funzioni di indirizzo di politica associativa e di coordinamento, servizio e consulenza per le sedi del territorio. Le finalità principali di AVIS, in tutte le sue articolazioni territoriali, sono: la promozione della salute e del dono del sangue tra i cittadini lo sviluppo di una cultura solidale nella popolazione la cooperazione al programma regionale per il raggiungimento dell autosufficienza trasfusionale, così come previsto dalla Legge 219/2005 indicato nello specifico dal Programma d azione annuale per l autosufficienza del Sistema Trasfusionale Toscano 2) Codice regionale: RT 2S bis) Referente operativo responsabile del progetto: (Questa figura è compatibile con quella di operatore di progetto di cui al successivo punto 15) - NOME E COGNOME: Donata Marangio - XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX - INDIRIZZO MAIL:toscana@avis.it - TELEFONO: CARATTERISTICHE PROGETTO 3) Titolo del progetto: Dono cum laude Pisa 4) Settore di intervento del progetto: Educazione e promozione culturale - Area generale Codice identificativo dell'area di intervento: CODICE AREA GEN 1

2 5) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili: Il contesto territoriale in cui si realizza il progetto è l intera Provincia di Pisa. Un primo indicatore chiaramente misurabile e altamente indicativo è il numero di abitanti residenti in provincia di Pisa: Gli ultimi dati ISTAT disponibili (aggiornati al 1 gennaio 2010) indicano una popolazione residente nella Provincia di Pisa pari a abitanti. Contando l intera Regione Toscana complessivamente abitanti, Pisa - con una quota dell 11,10 % - è la seconda provincia più popolosa dopo ovviamente, Firenze. Seguono, con numeri leggermente più bassi Lucca ( abitanti pari al 10,51%) e Arezzo ( abitanti pari al 9,33%). (v. sotto la Tabella riepilogativa degli abitanti per provincia). Il focus sui giovani in Toscana e a Pisa. Da una elaborazione di dati dell anagrafe dei comuni (fonte i I giovani in Toscana vite e identità - Pacini editore 2011 ) i giovani tra i 19 e 34 anni residenti in Toscana sono (al 1 gennaio 2010) , e costituiscono il 17% circa dell intera popolazione toscana. La loro presenza non è distribuita ugualmente per provincia: infatti, quasi la metà dei giovani risiede nelle province di Firenze (27%), Pisa (11%), Lucca (10%). La provincia di Pisa conta ben giovani seconda solo a quella di Firenze che ne conta (v. grafico riepilogativo dei giovani per provincia). 2

3 Il contesto settoriale in cui si realizza il progetto è però rappresentato in particolare dalla popolazione universitaria pisana. Facendo nostre alcune perplessità rilevate autorevolmente anche da Maria Francesca Romano e Michela Natilli nell introduzione alla loro indagine I giovani in Toscana vite e identità - Pacini editore 2011, nonostante l indiscutibile autorevolezza e affidabilità delle fonti statistiche utilizzate, l uso dei dati dei residenti nei comuni può portare a delle discrepanze tra ciò che percepiamo nella vita reale e l immagine che emerge dalle statistiche. Sappiamo infatti che la residenza è un atto amministrativo e quindi possono essere registrate all anagrafe persone che non vivono realmente in quel comune, così come su un territorio possono essere presenti persone che continuano ad essere residenti in altri comuni. Questo vale particolarmente per quanto riguarda i giovani della provincia di Pisa che insieme alle altre città universitarie toscane (Firenze, Siena e più recentemente anche Lucca e Prato) è polo di attrazione proprio grazie alla frequenza di corsi di livello universitario e post-universitario: giungono a Pisa per studiare all università giovani residenti nelle altre province della stessa Toscana, giovani che risiedono nelle altre regioni italiane e giovani provenienti dall estero. Per questi motivi al fine di meglio definire il contesto settoriale di riferimento è utile integrare i dati sulla popolazione residente con dati sulla popolazione universitaria toscana e in particolare pisana. I dati reali sugli iscritti forniti dal MIUR ( - comprendono sia i residenti a Pisa sia coloro che vi istituiscono domicilio. Focus sulla popolazione universitaria toscana e pisana. Come detto, la presenza in Toscana di atenei storici costituisce un forte richiamo per i residenti in Toscana che vogliono intraprendere studi universitari. Tra gli studenti universitari residenti in Toscana oltre il 90% rimane a studiare nella Regione: sono solo 9mila quelli che scelgono di iscriversi in atenei fuori Toscana. (Fonte: Registrazioni amministrative del totale degli iscritti negli atenei di Pisa, Firenze, Siena e Siena Stranieri). L emigrazione degli studenti toscani è però più che compensata dalla immigrazione di circa 35mila studenti residenti in altre regioni d Italia o all estero e la loro presenza data la consistenza è chiaramente percepibile nelle città sedi universitarie (Fonte: Registrazioni amministrative del totale degli iscritti negli atenei di Pisa, Firenze, Siena e Siena Stranieri). Anche queste cifre danno una misura di 3

4 quanto il dato relativo alla sola residenza possa discostarsi nella realtà dal luogo prevalente di domicilio. La popolazione universitaria di Pisa nell a.a conta iscritti (Fonte MIUR Di questi, circa il 52% sono femmine mentre il 48% maschi. E significativo il dato della composizione per regione di residenza degli iscritti all Università di Pisa nell a.a Su un totale di iscritti, sono residenti in Toscana mentre gli altri provengono da altre regioni d Italia o dall estero.(v. sotto il Grafico della popolazione universitaria pisana ripartita per regione di residenza ) Dei studenti dell Ateneo pisano residenti in Toscana oltre la metà, ovvero , sono residenti nelle provincie di Pisa (10.780) e Lucca (8294). (v. sotto il Grafico degli iscritti residenti in Toscana ripartiti per Provincia di residenza : 4

5 Spicca in maniera chiara come l Ateneo pisano attragga in particolar modo i tanti giovani residenti nella Provincia di Lucca e anche, seppur in misura minore, di Livorno: questo è dovuto, tra l altro, alla vicinanza geografica dei delle due città (meno di 30 km) e al loro facile collegamento. I iscritti all Ateneo Pisano sono ripartiti in 12 Facoltà Universitarie: la più frequentata è Ingegneria (10625 iscritti). Sempre l analisi dei dati del MIUR per il ci conferma che la popolazione universitaria pisana è per lo più giovane. Il 90% degli iscritti (pari a unità) è di età compresa tra i 18 e i 30 anni, il 6% è di età compresa tra i 30 e i 40 anni e solo 5

6 il restante 3% ha più di 40 anni (v. grafico Popolazione universitaria pisana per fasce d età) L analisi dei dati forniti dal MIUR ci consente anche di individuare la quota di studenti extracomunitari pari a 1220 unità tra i quali spicca la comunità albanese con 538 iscritti. Nella convinzione che il processo di reciproca comprensione e di integrazione culturale debba essere agito in una dimensione comunitaria, l attività progettuale si svolgerà congiuntamente per gli studenti stranieri e quelli italiani. E utile rilevare che dal 1999 è attiva a Lucca una sede decentrata della Segreteria Studenti dell Università di Pisa e che, proprio con l intento di avvicinare università e territorio, sono stati attivati corsi di livello universitario con svolgimento parziale a Lucca. Inoltre, dalla collaborazione tra le Università di Pavia, Pisa e della Svizzera Italiana di Lugano, la Fondazione Campus, il Comune e la Provincia di Lucca hanno organizzato, sempre a Lucca, il corso di laurea in Scienze del turismo ed il corso 6

7 di laurea magistrale in Progettazione e gestione dei sistemi turistici mediterranei che ogni anno contano diverse centinaia di alunni iscritti. Intervenire su questo segmento della popolazione permette di coinvolgere anche non residenti nel tentativo di riequilibrare, anche se parzialmente, il gap che vede costantemente aumentare la domanda e quindi il fabbisogno di sangue. Il Progetto quindi si rivolge alla vasta popolazione universitaria pisana in parte residente e in parte solo domiciliata e intende avviare un processo di sensibilizzazione e diffusione di valori di solidarietà e corretti stili di vita tra i giovani proponendo la donazione di sangue quale espressione di partecipazione civile e modello di vita sana e monitorata. I volontari in servizio, nella maggioranza dei casi donatori, parlando ad altri giovani, potranno contribuire a loro volta alla diffusione di suggerimenti e comportamenti corretti dal punto di vista sanitario e a una consapevole e partecipe vita civile e sociale. Obiettivo principale è quindi quello di sviluppare meccanismi di partecipazione partendo dai valori della solidarietà per approdare a quelli della salute e del bene comune, integrando la progettualità specifica nella rete di interventi già attivi sul tema. In quest ottica è evidente che il progetto di servizio civile in oggetto si pone anche come eccellente veicolo di promozione per la partecipazione degli studenti universitari al Servizio Civile Regionale. Nel dettaglio sarà compito dei volontari, nell ambito di una più ampia attività di promozione, programmare interventi specificatamente dedicati agli studenti universitari, - uomini e donne residenti e non, italiani e stranieri - che frequentano le 12 facoltà universitarie della provincia di Pisa; organizzare incontri informativi e visite guidate presso i Servizi Trasfusionali e/o le unità di raccolta disseminati sulla provincia e predisporre un calendario di giornate dedicate alla donazione di sangue degli studenti universitari. I volontari in servizio saranno anche introdotti alla collaborazione con le associazioni studentesche e i soggetti operanti in ambito universitario dell ateneo pisano per pianificare azioni congiunte a sostegno del progetto. Sin dalla fase di progettazione abbiamo raccolto le adesioni di: CUS Pisa (Centro Sportivo Universitario) (allegato 1) DSU Toscana (Azienda Diritto allo Studio Universitario della Regione Toscana) (allegato 2) A questo vanno aggiunti gli speciali contributi derivanti dalla consolidata partnership con Ufficio Scolastico Regionale della Toscana - v. protocollo d intesa (allegato 3) che faciliterà il contatto con i neodiplomati iscritti al primo anno di università, e la pluriennale collaborazione tra la sede Avis Comunale di Pisa e l Università degli Studi di Pisa, sostanziata dalla recente adesione di quest ultima al Comitato per le celebrazioni del 40^ anniversario di fondazione dell Avis pisana (allegato 4) Infine, i volontari potranno offrire supporto anche alla sede associativa di Lucca per lo svolgimento di interventi presso le facoltà distaccate di Lucca, realizzando così la totale copertura del progetto verso tutti gli iscritti dell ateneo. 7

8 Coerentemente con le finalità istituzionali di AVIS, il progetto promuove la donazione del sangue come gesto di cittadinanza attiva e responsabile finalizzato al raggiungimento dell autosufficienza di sangue e di plasma. Grazie al lavoro svolto in tutta la regione, l offerta è cresciuta ma purtroppo in maniera sempre inferiore alla domanda e pertanto la forbice rischia continuamente di allargarsi. L obiettivo dell autosufficienza, traguardo sempre in crescita inarrestabile proprio a causa dell innalzamento dell età media della popolazione e del successo di molte terapie, viene annualmente individuato dal Centro Regionale Sangue della Regione Toscana tramite la delibera di programmazione dell autosufficienza trasfusionale, che stabilisce in termini quantitativi e qualitativi le donazioni necessarie a garantire l autosufficienza trasfusionale. Ogni anno nella nostra regione occorrono quasi donazioni (Fonte CRS proiezioni fabbisogno 2011) tra sangue intero, plasmaferesi e multicomponent; un dato in costante e progressiva lievitazione anche a causa dell aumento dell attrattività del Sistema Sanitario Toscano nei confronti di pazienti provenienti da altre regioni d Italia. Avis è in prima linea attraverso le proprie 177 sedi (1 sede regionale, 22 sedi provinciali/zonali, 153 sedi comunali, 1 sede di base), nell approvvigionamento costante di sangue e plasma agli ospedali toscani, e collabora con le Aziende Sanitarie e i Servizi trasfusionali nell attività di programmazione delle donazioni, per rispondere al crescente fabbisogno trasfusionale e contenere i rischi di improvvise carenze. Pertanto i pazienti delle Aziende Sanitarie della Toscana ed il Sistema Trasfusionale nel suo complesso si delineano coerentemente come beneficiari dell azione del Progetto. Nel corso del 2010, AVIS ha raccolto in Toscana donazioni - unità di sangue, plasma e multicomponent -, con un incremento del 3,3% rispetto all anno precedente: una contributo importante ma non ancora sufficiente al fabbisogno trasfusionale regionale. La raccolta Totale in Toscana nel 2010 è giunta a circa donazioni e ha visto il contributo di AVIS attestarsi al 48,83% del totale di tutte le Associazioni presenti sul territorio. 8

9 L area di Pisa (intesa come somma dell azienda ospedaliera di Pisa e dell azienda sanitaria 5 di Pisa) nel 2010 ha raccolto complessivamente donazioni (8,38% del totale). Se conteggiamo anche la zona di Lucca (AZ. Sanitaria 2) le donazioni salgono a più di pari al 8,60% del totale della raccolta AVIS. Un dato che in Toscana ha registrato un seppur minimo aumento rispetto agli anni passati, è l indice di donazione, dato dal rapporto tra il totale delle donazioni e i donatori attivi, che è salito mediamente all 1,91 rimanendo il valore più alto raggiunto negli ultimi anni. Se sono aumentate le aree geografiche che presentano un indice di donazione superiore a 2 (Livorno a 2,23,Versilia a 2,05), Pisa si attesta solo a 1,90 mentre Lucca ha quello più basso in assoluto 1,34. Un dato che può e deve 9

10 essere migliorato: per garantire le caratteristiche di periodicità e continuità nelle donazioni può essere fondamentale proprio l apporto dei giovani donatori. Non esistono dati certi sul numero di studenti universitari donatori, ma è un fatto che i nuovi donatori sono in prevalenza giovani compresi tra i anni. Avis Toscana è infatti impegnata costantemente sul fronte del reclutamento di nuovi donatori con risultati incoraggianti: l incremento dei nuovi donatori ogni anno è sempre stato di circa il 10% della forza associativa regionale. Nel 2010 i soci donatori sono , i donatori attivi , i nuovi soci Nuovi donatori dal 2001 al 2010 Seppure i risultati siano incoraggianti, l incremento della domanda non consente di abbassare la guardia. Nel 2010 i nuovi soci sono stati prevalentemente giovani infatti quelli con un età compresa tra i anni (4178) rappresentano il 56% del totale. Ciò significa che, anche grazie alle specifiche attività svolte, il segmento della popolazione al quale si rivolge questo progetto offre ampi margini di miglioramento della percentuale dei nuovi iscritti, per attuare un reale rinnovamento del bacino donatori. 10

11 Naturalmente si tratta di un processo progressivo, che occorre avviare fin da subito per poterne misurare i benefici in un arco temporale di qualche anno, ma che rappresenta un eccellente opportunità di risposta alle esigenze del sistema trasfusionale toscano. L Area di Pisa (AZ. Sanitaria 5, A.O. Pisana) nel 2010 ha raccolto 568 nuovi donatori (309 uomini e 259 donne). Di questi, ben 413 sono compresi nella fascia d età anni. Focalizzando l attenzione su questi indicatori (Nuovi donatori per classi d età e Indice di donazione a Pisa), integrati con il numero degli studenti universitari contattati e coinvolti direttamente nel progetto sarà possibile da una parte verificare la ricaduta del progetto sui destinatari, dall altra garantire una progressione di 11

12 crescita nelle donazioni grazie all apporto di donatori giovani e più facilmente rispondenti alle caratteristiche di periodicità e continuità nelle donazioni in un area territoriale come quella di Pisa che è chiamata a contribuire al raggiungimento dell obiettivo dell autosufficienza di sangue in Toscana. 6) Obiettivi del progetto: Il progetto Dono cum laude - Pisa intende incentivare e promuovere l educazione alla salute, alla cittadinanza e alla solidarietà coinvolgendo studenti universitari sui temi della solidarietà e del dono. Nella 40 assemblea Avis Regionale Toscana del aprile scorso, l Associazione, nelle parole del Presidente, si è posta l obiettivo per il 2011 di incrementare ulteriormente le nostre donazioni di sangue e emocomponenti, riproponendo un nostro aumento pari al 3%. Un aumento significativo che passa inderogabilmente anche attraverso il contributo dei giovani impegnati nel Servizio Civile. I volontari di Servizio Civile coinvolti nel progetto e adeguatamente formati infatti contribuiranno a sviluppare spazi di riflessione sul senso della solidarietà, del dono e del dovere civico e si faranno anche portavoce di modelli di vita sani e monitorati nella prospettiva di promuovere la donazione periodica, associata e consapevole. Gli studenti universitari destinatari del progetto saranno sensibilizzati al volontariato e alla donazione come espressione di cittadinanza attiva, consapevole e democratica diventando essi stessi volano di diffusione dei medesimi valori. Attraverso la creazione di nuove reti tra singoli individui e organizzazioni verranno promosse opportunità di partecipazione rivolte al benessere del prossimo e al buon funzionamento del Sistema Trasfusionale e Sanitario Toscano. Obiettivi Specifici A) Attività di sensibilizzazione della popolazione universitaria, (residente o domiciliata) Il progetto Dono cum laude Pisa, in riferimento alle attività di sensibilizzazione della popolazione universitaria (residente o domiciliata) dell area pisana, si pone i seguenti obiettivi qualitativi: Orientamento alla cittadinanza attiva ed alla solidarietà Sensibilizzazione alla donazione come esercizio di cittadinanza consapevole e come opportunità di medicina preventiva Diffusione di corretti e sani stili di vita Informazione sui fabbisogni del Sistema Trasfusionale toscano in termini di consumi/utilizzo. Essendo il progetto fortemente innovativo per quanto riguarda il contesto settoriale di riferimento (popolazione universitaria pisana), non esiste una base di dati storici ricavabile da interventi precedenti da usare per ricavare indicatori di riferimento. Pertanto, sulla base dell analisi del contesto effettuata al punto 6 e dell esperienza maturata e dei risultati ottenuti in progetti su target simili (v. il Progetto di Servizio Civile Nazionale anno scolastico 2009/ scuole coinvolte, 93 classi coinvolte, 1652 alunni contattati, Progetto di Servizio civile Il dono nello zaino - IV edizione 2009/10 : 24 scuole aderenti, 100 classi coinvolte, 1790 alunni contattati), 12

13 il presente Progetto definisce i seguenti obiettivi e indicatori quantitativi: 1) Numero di studenti da contattare sul totale della popolazione universitaria Sensibilizzazione popolazione universitaria Universo di riferimento obiettivo obiettivo n. Facoltà UNIPI Facoltà da contattare Allievi da contattare 12 Almeno 6 Almeno 2500 Pari a allievi Circa allievi (pari al 5% della popolazione universitaria) 2) Numero di studenti da contattare sul totale dei residenti nella provincia nella fascia d età anni Sensibilizzazione popolazione giovane residente Universo di Obiettivo riferimento Residenti in provincia di Giovani da contattare Pisa tra i 19 e i 34 anni Almeno 2500 (pari al 3,43% della popolazione residenti nell area) B) Attività rivolte all autosufficienza trasfusionale In riferimento alle attività rivolte all autosufficienza trasfusionale il progetto si propone di contribuire pro quota al raggiungimento degli obiettivi di AVIS Pisa individuati in sede di programmazione regionale annuale per l anno 2011, ovvero: Innalzamento della raccolta di donazioni di sangue e emocomponenti: +3% Innalzamento della quota di ingresso nuovi donatori annuale: +3%. Incremento nel reclutamento di donatori nella fascia di età 18/24: + 3% Innalzamento dell indice donazione almeno fino a 2. Tabella riepilogativa obiettivi per il 2011 di AVIS Area Pisa Nuovi donatori Indice di Donazioni in fascia anni donazione (+3%) 425 (+ 3%) >=2 Pertanto per queste attività, sulla base dell analisi del contesto effettuata al punto 6 e in particolare sulla base dei risultati conseguiti nel 2010 nell area di Pisa il progetto Dono cum laude Pisa individua i seguenti indicatori quantitativi: 13

14 1) Obiettivo Donazioni Donazioni Almeno 260 Circa 1 donazione ogni 100 studenti contattati 2) Obiettivo Nuovi donatori in fascia anni Nuovi donatori in fascia anni 250 Pari al 10% dei contattati 7) Definizione sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile: 7.1 Risorse umane complessive necessarie per l espletamento delle attività previste, specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell ente. Le risorse umane necessarie per lo svolgimento delle attività del progetto e per il raggiungimento degli obiettivi previsti sono indicate quantitativamente nello schema seguente: Risorse Umane Dipendenti Responsabile istituzionale associativo (Presidente, Segretario e Consigliere) 1 4 Il personale dipendente avrà un ruolo strategico nell accompagnamento e nel supporto all attività dei volontari nella sede, soprattutto per la familiarizzazione con le attività e le procedure gestionali della stessa associazione. Pertanto il dipendente potrà introdurre i volontari in servizio nelle attività di gestione della sede, nelle modalità di contatto con le associate, nell organizzazione di attività finalizzate alla formazione dei soci e nell organizzazione e realizzazione di manifestazioni istituzionali o di promozione. Ogni volontario avrà come riferimento anche responsabili associativi della sede ( Presidente, Segretario, 2 Consiglieri) che lo accompagneranno durante la fase di inserimento nella sede e di conoscenza della specifica realtà associativa. L apporto di queste risorse sarà fondamentale soprattutto in termini di conoscenza e condivisione della identità associativa : chi siamo noi, la mission associativa di AVIS, la storia dell associazione e dell organizzazione. 14

15 7.2 Ruolo ed attività previste per i volontari nell ambito del progetto. Per poter testimoniare adeguatamente l esperienza associativa, i volontari dovranno entrare nel vivo dell attività della sede e collaborare a tutti gli aspetti della vita sociale. Si prevede pertanto un loro progressivo coinvolgimento nello svolgimento delle attività associative, funzionale ad una opportuna acquisizione di consapevolezza del funzionamento interno e alla sperimentazione di attività operative di back office utili alla loro formazione complessiva. Vista la stretta operatività tra le Sezioni Avis di Pisa e quella di Lucca si prevede che l attività dei volontari in servizio possa essere svolta in distaccamento presso la sede Avis Comunale di Lucca, per un periodo massimo di 30 giorni nei 12 mesi di svolgimento del servizio, come indicato al punto 6.2 del Prontuario concernente la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale del 4/02/2009. Il seguente diagramma di Gantt mostra le attività in una sequenza logico temporale dalla quale si evince facilmente l andamento delle 5 attività previste nel corso dei 12 mesi di svolgimento del progetto: ATTIVITA MESE Attività 1 inserimento dei volontari di Servizio Civile (1 mese) In questa fase i volontari, accompagnati dal proprio Operatore di Progetto, dai Responsabili istituzionali associativi e dai dipendenti della sede conoscono l ambiente associativo, le attività, le procedure di gestione e le persone con le quali si dovranno relazionare durante l anno e iniziano a familiarizzare con l ambiente associativo AVIS. Attività 2 formazione (generale e specifica) dei volontari di Servizio Civile La formazione si divide in due fasi: generale e specifica. 1) La formazione generale dei volontari di servizio civile inizierà nel corso del primo mese per concludersi entro i primi cinque mesi (150 giorni) di servizio. Le giornate di formazione avranno una durata di 4 o 8 ore come da calendario organizzativo del piano didattico per un totale di 42 ore. Come indicato ai punti del presente progetto, la formazione generale sarà svolta presso l ente con formatori accreditati e, coerentemente con quanto previsto dal paragrafo 2 delle Linee guida per la formazione generale dei volontari, sono coinvolti esperti per l approfondimento di tematiche specifiche. I contenuti della formazione sono definiti in base alle Linee guida UNSC del 4 aprile 2006 e dell area di intervento del progetto. 2) La formazione specifica ha inizio nel corso del primo mese di servizio e si concluderà entro il decimo mese come indicato ai punti del presente progetto. La formazione specifica è organizzata in due parti: 15

16 2a) Nella prima parte, che si attuerà nei primi tre mesi di servizio, i docenti, volontari o consulenti dell ente nominati in base alle competenze e ai titoli erogheranno i moduli formativi indicati al punto 30. 2b) La seconda parte sarà realizzata tra il primo ed il decimo mese di servizio e si svolgerà a cura dell operatore di progetto e dei volontari dirigenti associativi che realizzeranno dei laboratori secondo la filosofia learning by doing, calandosi appieno nella realtà associativa. Attività 3 Contatti con le facoltà Dopo l attività n. 1 (inserimento) e la n. 2 (formazione), i volontari di servizio civile si attiveranno in sede nella ricognizione e nella successiva comunicazione con le facoltà universitarie contattando le Segreterie delle Facoltà e le varie associazioni studentesche per verificare il loro interesse e la loro disponibilità ad aderire al progetto inviando apposita informativa sulle modalità di intervento. Raccolte le disponibilità delle Facoltà, i volontari assistiti dagli operatori associativi - propongono in autonomia e sulla base delle indicazioni fornite dall Operatore di Progetto, una programmazione degli interventi da svolgere. La collaborazione dei partner e dei sostenitori di progetto già individuati sin dalla fase progettuale, e cioè : CUS Pisa (Centro Sportivo Universitario) DSU Toscana (Azienda Diritto allo Studio Universitario della Regione Toscana) l Università di Pisa e il protocollo d intesa in essere con l Ufficio Scolastico Regionale della Toscana, favoriranno l accoglienza delle proposte di intervento. Allo scopo di fornire un feedback costante e continuo sull andamento del progetto i contatti con le Facoltà e le Associazioni universitarie coinvolte verranno mantenuti durante tutto l arco del progetto. Attività 4 Interventi nelle Facoltà Universitarie I volontari, sulla base degli accordi stabiliti, individuano all interno delle sedi delle varie facoltà dell ateneo luoghi particolarmente frequentati dagli studenti per fissare stand con materiale informativo e fornire informazioni di primo livello. In accordo con le facoltà verranno organizzati incontri informativi di approfondimento. Agli studenti interessati verranno proposte visite ai centri trasfusionali e quindi la donazione. Durante gli incontri i volontari potranno raccogliere, nel rispetto della normativa vigente sulla privacy, i dati anagrafici ed i recapiti personali (numero di telefono ed ) degli studenti maggiorenni che acconsentono all utilizzo dei propri dati per poterli informare su tutte le attività associative. A questi ultimi verrà inoltrata periodicamente la newsletter, verranno informati su eventi, convegni ed iniziative organizzati da AVIS. Una visita al servizio trasfusionale dove sarà possibile, per gli studenti che lo vorranno, effettuare la donazione sarà organizzata periodicamente in accordo con le associazioni studentesche e le agenzie operanti in ambito universitario. Attività 5 Supporto alle attività della sede di attuazione Fin dal primo giorno di servizio, i volontari di servizio civile saranno presenti nella sede di attuazione. L Operatore di Progetto, dopo averli introdotti e presentati ai dirigenti associativi e al personale dipendente, aver mostrato i locali e le risorse tecniche e strumentali a disposizione, predisporrà un primo calendario delle attività da svolgere in sede e fuori sede, in linea con gli obiettivi del progetto presentati al 16

17 punto 6 e individuate tra quelle ordinarie dell Associazione. In particolare i volontari in servizio potranno collaborare con la struttura operativa nella gestione dei rapporti con le associate sul territorio, nell organizzazione di eventi, iniziative e attività sociali in genere, nelle attività di segreteria, redazione di report e ricerche su vari argomenti di interesse associativo. Inoltre, per favorire l incremento delle donazioni di sangue e plasma nella direzione dell autosufficienza trasfusionale, i volontari in servizio potranno svolgere attività di accoglienza presso i Servizi Trasfusionali dell area pisana, svolgendo opera di informazione, orientamento e promozione verso i donatori. Nel corso dei 12 mesi di servizio i volontari potranno avvalersi quotidianamente del supporto e della guida del proprio operatore di Progetto, del personale volontario e di quello dipendente che collaborano con la sede. 8) Numero dei volontari da impiegare nel progetto(min. 2, max. 10): 2 9) Numero posti senza vitto: 2 10) Numero posti con vitto: 0 11) Numero ore di servizio settimanali dei volontari: 30 12) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 4, massimo 6) : 6 13) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: Poiché Avis è un associazione di volontariato, alcune iniziative indirizzate ai soci si concentrano durante il fine settimana. In questi casi sarà chiesta ai volontari in servizio disponibilità a collaborare nella prospettiva di una reciproca flessibilità oraria che consenta di recuperare le ore di servizio maturate durante queste giornate. E inoltre richiesta specifica disponibilità agli spostamenti fuori sede per le attività collegate al progetto. I volontari potranno operare anche presso la sede associativa di Lucca per realizzare interventi presso le facoltà distaccate di Lucca, per un periodo massimo di 30 giorni nei 12 mesi di svolgimento del servizio, come indicato al punto 6.2 del Prontuario concernente la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale del 4/02/

18 14) Sede/i di attuazione del progetto: N. Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo 1 AVIS COMUNALE PISA PISA Piazza Vittorio Emanuele II, 18 PISA N. vol. per s e d e 18

19 15) Nominativo operatore di progetto (almeno uno per sede): - NOME E COGNOME: Chiara Bardotti - XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX - INDIRIZZO MAIL: pisa.comunale@avis.it - TELEFONO: 050/ CURRICULUM: v. allegato 5 16) Omissis 17) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati di progetto: Il monitoraggio del Servizio Civile è inteso da AVIS Toscana come un azione costante nel corso dell evolversi del progetto, al fine di raccogliere i dati utili per confermare il sistema, le attività e i processi coordinati o, a seguito dell individuazione di elementi di criticità e/o di forza, per correggere e migliorarne l andamento attraverso specifiche riprogettazioni di dettaglio. Il piano di monitoraggio interno è volto a valutare: - l efficacia del progetto: intesa come raggiungimento degli obiettivi previsti; - l efficienza del progetto: intesa come il rispetto dell articolazione delle attività previste in sede progettuale e come valutazione della qualità percepita dai diversi attori coinvolti (volontari, operatore di progetto, destinatari e beneficiari del progetto). Durante il primo mese di servizio sarà somministrato ai volontari un questionario per rilevare le loro aspettative, motivazioni e aspirazioni riguardo al Servizio Civile e all attività presso AVIS Toscana. Entro il nono mese di servizio saranno organizzati: - un seminario della durata di almeno quattro ore in cui i volontari saranno guidati nella realizzazione di una autovalutazione delle conoscenze e competenze acquisite fino a quel momento e 2 colloqui individuali con ciascuno per rilevare il livello di soddisfazione dell attività svolta, le mansioni realmente effettuate e le eventuali problematiche emerse durante i primi mesi di servizio; - un seminario con l operatore di progetto durante il quale sarà sottoposto un questionario per la rilevazione di informazioni su gradimento del servizio, attività svolta, andamento del progetto, eventuali difficoltà riscontrate nel lavoro con i volontari. Con cadenza trimestrale i volontari di Servizio Civile dovranno compilare un modulo dove dovranno indicare: - il numero di facoltà/associazioni contattate -il numero di facoltà/associazioni aderenti al progetto - il numero di studenti contattati complessivamente - le ore di intervento svolte - il numero di studenti iscritti all associazione - il numero di studenti che hanno donato in seguito agli interventi dei volontari di Servizio Civile Nel corso del dodicesimo (12 ) mese: - si trasmetterà all operatore di progetto il report dei contatti raccolti durante gli interventi dei volontari, finalizzato alla valutazione dell efficacia del progetto; - si organizzerà un incontro rivolti ai volontari: l incontro avrà una durata massima di quattro ore durante il quale sarà somministrato ai volontari un questionario di soddisfazione per valutare l efficacia e l efficienza del progetto e il livello di 19

20 soddisfazione nei confronti dell esperienza svolta. 18) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge regionale 25 luglio 2006, n. 35: nessuno 19) Omissis 20) Omissis CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 21) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Il progetto consentirà l approfondimento delle conoscenze nel campo delle attività delle associazioni non profit e del terzo settore più in generale. Più specificatamente offrirà l occasione per frequentare momenti formativi di alto livello sui temi della comunicazione, della relazione interpersonale e delle scienze sociali, preparatori rispetto all attività di sensibilizzazione presso i giovani. Saranno introdotti i principi generali della metodologia delle life-skills e della peer education, finalizzati all acquisizione nei giovani di capacità critiche e di potenziamento dei percorsi di ragionamento. Verranno inoltre affrontati argomenti di carattere scientifico relativi all ambito trasfusionale e della medicina preventiva, dell educazione alla salute al fine di fornire completa consapevolezza della materia che si va ad affrontare. I volontari parteciperanno inoltre ad eventi di alta formazione rivolti alle Associazioni del dono organizzati dal CeSVoT, Centro Servizi Volontariato Toscana, Ente terzo rispetto al proponente progetto e che rilascerà ai volontari apposito attestato di partecipazione e certificazione delle competenze acquisite (v. accordo con CeSVoT, allegato 6) Per quanto riguarda l attività di ufficio i volontari apprenderanno lavorando in team, spaziando dalla segreteria, alla gestione degli archivi, dalla collaborazione per l organizzazione di eventi, alla gestione della rappresentanza associativa passando attraverso la ricognizione di dati, l elaborazione di ricerche e quindi l utilizzo di software di diffuso uso. Al termine del servizio sarà pertanto rilasciato specifico attestato ad ogni volontario sulla formazione effettuata e sulle competenze acquisite da parte di AVIS Regionale Toscana. Formazione generale dei volontari 22) Sede di realizzazione: Sede Avis Regionale Toscana Borgognissanti 20 - Firenze 20

21 23) Modalità di attuazione: In proprio, presso l ente con formatori accreditati dell ente. Si prevede, secondo quanto previsto dal paragrafo 2 delle Linee guida per la formazione generale dei volontari, l intervento di esperti per la trattazione di alcune specifiche tematiche. 24) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Il piano formativo generale prevede metodologie formative di tipo misto (con lezioni frontali per almeno il 50% del monte ore complessivo e dinamiche non formali per almeno il 20% del monte ore complessivo, e con l impiego di testimonianze), con particolare prevalenza assegnata alle tecniche di partecipazione attiva e di coinvolgimento dei volontari attraverso l utilizzo di: - brainstorming; - giochi di ruolo; - discussioni aperte; - momenti di autovalutazione; - simulazioni; - problem solving; - lezioni frontali; - formazione a distanza. Le giornate formative previste avranno una durata di 4 o 8 ore per un totale di 42 ore complessive di cui 5 ore di Formazione a Distanza. La Formazione generale si svolgerà entro il termine dei primi cinque mesi di servizio. I formatori utilizzeranno pc, videoproiettore e lavagna a fogli mobili e distribuiranno dispense cartacee attinenti i temi trattati. 25) Contenuti della formazione: I contenuti della formazione generale sono perfettamente coerenti con le indicazioni della Determina Direttoriale UNSC Linee guida per la Formazione Generale dei giovani in servizio civile nazionale del 4 aprile 2006 e del settore di attività del progetto in base al quale si mettono a punto opportuni approfondimenti e integrazioni della traccia formativa suggerita dalla sopra citata Determina Direttoriale. È previsto l approfondimento dei seguenti moduli formativi: 1) L identità del gruppo in formazione: analisi delle aspettative, condivisione delle motivazioni, creazione di un identità del gruppo in formazione; particolare 21

22 importanza viene riconosciuta al lavoro di gruppo attraverso il quale si favorisce la socializzazione e la conoscenza reciproca dei volontari e si offre a ciascuno maggiore possibilità di espressione 4 ORE + 2 ORE di FAD 2) Dall obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà 3 ORE 3) Il dovere di difesa della Patria 3 ORE 4) La difesa civile non armata e nonviolenta 2 ORE 5) La protezione civile 3 ORE 6) La solidarietà e le forme di cittadinanza 3 ORE 7) Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato 2 ORE + 2 ORE di FAD 8) La normativa vigente e la Carta di impegno etico 4 ORE 9) Diritti e doveri del volontario del servizio civile 4 ORE 10) Presentazione dell Ente - 7 ORE 11)Il lavoro per progetti 2 ORE + 1 ORA di FAD 26) Durata: 42 (di cui 5 ore di FAD) Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 27) Sede di realizzazione: Sede Avis Regionale Toscana Borgognissanti 20 - Firenze 28) Modalità di attuazione: Le 42 ore di formazione specifica saranno effettuate in proprio, con il ricorso a personale e volontari dell ente e consulenti esterni. In particolare questi ultimi saranno individuati in base a competenze, titoli ed esperienze specifiche per fornire ai volontari le conoscenze di carattere teorico pratico legate alle attività previste dal progetto e ritenute necessarie dall ente per la realizzazione dello stesso. 29) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La formazione specifica sarà sviluppata con tre diverse modalità integrate: La prima modalità prevede lezioni in aula, per un totale di 23 ore, e comprenderà i moduli formativi indicati al paragrafo 30 erogati con lezioni successive organizzate in giornate di lavoro di 4 o 8 ore. Le metodologie alla base del percorso formativo e le tecniche impiegate per attuarlo in questa prima fase saranno le seguenti: 22

23 Lezioni frontali Seminari Simulazioni/giochi di ruolo. La seconda modalità si svolgerà attraverso le attività della sede di attuazione del progetto per un totale di 9 ore, e vedrà coinvolti i volontari assegnati alla sede e l operatore di progetto con la supervisione dei formatori della formazione specifica: verranno affrontati i contenuti indicati al paragrafo 30. Le metodologie alla base di questa seconda parte del percorso formativo e le tecniche impiegate per attuarle saranno le seguenti: Applicazioni pratiche (Laboratori) Esperienze dirette. La terza modalità, complementare alle due precedenti, prevederà Formazione a Distanza pari a 10 ore totali, attraverso l uso di una piattaforma dedicata sulla quale i volontari in servizio troveranno materiali di consultazione e documenti utili per l approfondimento dei contenuti formativi. La tecnica impiegata per attuarla sarà la seguente: FAD Formazione a distanza Uso di piattaforma Moodle 30) Contenuti della formazione: Lezioni in aula (23 ore) e FAD (7 ore) La donazione come espressione di cittadinanza 2 ore + 1 ora FAD Storia del servizio trasfusionale. La donazione di sangue e plasma in Italia ed in Toscana. Regolamentazione e normativa nazionale sulla donazione. Il lato tecnico e scientifico del dono 3 ore + 1 ora FAD Stili di vita e educazione alla salute 2 ore Elementi di psicologia della Salute 2 ore Idee e strategie per l inserimento della popolazione immigrata nelle attività di Avis Toscana 2 ore + 1 ora FAD Tecniche di comunicazione interpersonale 2 ore I percorsi regionali di donazione e trapianto - 2 ore + 1 ora FAD Le attività di Avis in Toscana 2 ore + 1 ora FAD L organizzazione associativa 2 ore + 1 ora FAD Avis Toscana e istituzioni scolastiche: un modello di lavoro - 4 ore + 1 ora FAD Laboratori e esperienze dirette (9 ore) e FAD (3 ore) Funzionamento e organizzazione interna 3 ore+ 1 Fad Utilizzo del gestionale associativo 3 ore+ 1 Fad Utilizzo intranet associativa e/o sito web e/o newsletter - 3 ore+ 1 Fad 31) Durata: 42 ore (di cui 10 di FAD) Altri elementi della formazione 32) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: 23

24 Il monitoraggio della formazione generale e specifica attuata per il progetto di Servizio Civile prevede la rilevazione della soddisfazione dei volontari rispetto all andamento degli interventi di formazione attuati per evidenziarne punti di forza e/o punti di debolezza al fine di mettere in atto le opportune azioni di miglioramento. Infatti, al termine degli interventi formativi, verrà sottoposto ai volontari coinvolti apposito questionario anonimo in cui sarà possibile esprimere liberamente la propria valutazione sulla qualità del corso organizzato da Avis Toscana. Tutte le domande che compongono il questionario prevedono una risposta chiusa; solo l ultima domanda presume una risposta aperta con la possibilità di fornire eventuali suggerimenti. Le informazioni e i dati raccolti vengono opportunamente elaborati. La prima parte del questionario ha l obiettivo di rilevare il giudizio sull esperienza formativa nel suo complesso, in particolare in termini di ricadute sulle attività che impegneranno il volontario, ma di riscontrarne anche i limiti principali e le criticità per mettere in atto eventuali attività di riprogettazione del percorso. La seconda parte del questionario è finalizzata a raccogliere una valutazione sulla competenza e sull efficacia dei formatori coinvolti sia nella formazione generale sia nella formazione specifica. In particolare i volontari saranno chiamati ad esprimere un giudizio su una scala che va da negativo a molto buono, sulla competenza, sulla comunicativa e sulla capacità di gestire il gruppo di ogni formatore coinvolto nell attività. La terza parte del questionario vuole rilevare il livello di fruibilità di tutto il materiale consegnato durante gli incontri dedicati alla formazione e sul valore dell impiego della Piattaforma di Formazione a Distanza nell ambito del progetto di Servizio Civile. 23 Settembre 2011 Il Responsabile legale dell ente Luciano Franchi 24

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