L affidamento bancario per le PMI: il punto di vista della banca

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "L affidamento bancario per le PMI: il punto di vista della banca"

Transcript

1 S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO L affidamento bancario per le PMI: il punto di vista della banca Dott. Alberto Ghiurghi 12 marzo Sala Convegni Corso Europa,11 Milano

2 Indice Premessa Slide 03 Gli steps propedeutici all apertura di una istruttoria Slide 05 La fase di istruttoria: finalità e sostenibilità del finanziamento Slide 14 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido Slide 20 Il controllo della variazione dei rischi in essere sui crediti erogati Slide 48 Evoluzione nel trattamento delle garanzie Slide 57 Appendice: Accordo per il credito e Nuove misure per le Pmi Slide 61 2

3 S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Premessa

4 Premessa L attività di affidamento a terzi costituisce l attività primaria per una azienda di credito ed è per questa fonte sia di profitti che di rischi. Per tali ragioni è sottoposta ad una regolamentazione severa ed a guidelines ben definite sia a livello di schema di regolamentazione internazionale (Comitato di Basilea per la Vigilanza Bancaria), sia a livello di Vigilanza Banca d Italia, circostanze che finiscono per influenzare, anche significativamente le scelte gestionali e commerciali di una banca. 4

5 S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Gli steps propedeutici all apertura di una istruttoria

6 Gli steps propedeutici all apertura di una istruttoria Lo statu quo della banca: - Analisi quali - quantitativa del portafoglio crediti già in essere; - Verifica dei ratios patrimoniali della banca; conseguenti valutazioni circa la loro capienza e l opportunità di sviluppare nuova clientela e/o espandere l attività con quella già in essere; - Valutazione, oltre i dettami regolamentari, dell impatto che un andamento avverso del portafoglio crediti potrebbe avere sullo stato patrimoniale e sul conto economico della banca; (what if scenario) - Analisi dello scenario macroeconomico attuale e di quello atteso; - Analisi settoriale: quadro di riferimento ed evoluzione prevista;

7 Gli steps propedeutici all apertura di una istruttoria (II) - - Definizione degli importi che la banca è disposta a destinare all erogazione di nuovi o ulteriori finanziamenti; - Individuazione delle forme tecniche di impiego da prediligere compatibilmente con le esigenze/recettività della clientela nello sviluppo del portafoglio fidi; - Individuazione delle forme tecniche di raccolta convenientemente e concretamente utilizzabili per finanziare le nuove erogazioni; -. 7

8 Gli steps propedeutici all apertura di una istruttoria (III) - - Definizione del match/mismatch di tasso che la Banca desidera/è disposta ad assumere; - Definizione del match/mismatch valutario che la banca desidera/è disposta ad assumere; - Il posizionamento commerciale desiderato. 8

9 Gli steps propedeutici all apertura di una istruttoria (IV) Le analisi di cui sopra sono finalizzate ad ottimizzare i seguenti obiettivi: - Consentire una allocazione coerente con le strategie della banca tra investimenti sui mercati finanziari e erogazione di finanziamenti; - (Nell uno come nell altro caso) Costruire/ottimizzare portafogli che, anche nel caso di forti stress sia endogeni sia, soprattutto, esogeni, consentano alla banca di rispettare i parametri regolamentari senza ricorrere a emergency plans, (strategie organizzative e gestionali da porre in essere in via straordinaria ed in ossequio allo schema regolamentare di Basilea 3 per evitare che il verificarsi di eventi straordinari possa pregiudicare una sana gestione della banca o avere influssi negativi sul corretto andamento del mercato del credito o di quelli finanziari). - 9

10 Gli steps propedeutici all apertura di una istruttoria (V) - - (ritornando nel mondo crediti) Redditività del portafoglio crediti: da ricercare con una accurata selezione dei potenziali clienti, evitando da aprire o mantenere in essere posizioni che presentano o si stima possano generare un profilo di rischio non coerente con la strategia della Banca; - Liquidabilità del portafoglio crediti: finalizzata a garantire la revisione o risoluzione dei rapporti con clienti per i quali dovessero deteriorarsi o venir meno i requisiti patrimoniali e/o reddituali e/o finanziari alla base dell affidamento a loro già concesso. - 10

11 Gli steps propedeutici all apertura di una istruttoria (VI) - - Diversificazione del rischio creditizio (e dei rischi a questo correlati, quali cambio, tasso, duration gap, ): ottenuta ricercando di ampliare a parità di fidi erogati la base della clientela, avendo cura di sceglierla tra i vari settori merceologici di attività, aree geografiche, Al riguardo rammentiamo che, a differenza di quanto accade nella gestione di portafogli mobiliari, dove l enhancement del profilo di rischio di portafoglio migliora solo marginalmente dopo averlo articolato in un sufficiente numero di titoli, nella gestione di portafogli creditizi il profilo di rischio migliora sempre (= diminuisce) all aumentare della diversificazione del portafoglio stesso. Si presterà poi attenzione a diversificare gli affidamenti anche per durata e forma tecnica. - 11

12 Gli steps propedeutici all apertura di una istruttoria (VII) - - Limitare le perdite causate dal default dell affidato: individuando, in sede di definizione dell affidamento, garanzie appropriate, per tipologia e valore, all ammontare del fido, alle sue caratteristiche ed alle caratteristiche, attività e settore propri dell azienda. Vedremo come requisito frequentemente richiesto per la concessione di un fido, oltre alla stima della capacità dell affidato di procedere al suo rimborso con la liquidità generata dall attività tipica di impresa e al rilascio di adeguate garanzie, (da utilizzarsi come ultima risorsa cui ricorrere), vi sia la valutazione dell esistenza di una seconda, significativa fonte di liquidità (e redditività) che, in caso di rallentamento dell attività principale, possa comunque garantire il rimborso in bonis dell erogato.. 12

13 Gli steps propedeutici all apertura di una istruttoria (VIII). Questo elemento, nei fatti, costituisce una discriminante se non nel se almeno nell a quali condizioni erogare il credito. Questo è tanto più vero quanto più la valutazione circa l affidamento dovesse avvenire: in un periodo di debolezza dell economia; nei confronti di aziende con standing creditizio medio o medio/basso; verso aziende operanti in settori con modeste barriere all entrata; nei confronti di imprese operanti in mercati per i quali non si dispone (ancora) di un track record consolidato. 13

14 S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO La fase di istruttoria: finalità e sostenibilità del finanziamento

15 La fase di istruttoria: finalità e sostenibilità del finanziamento Sequenziale alla precedente, e dato pertanto per acquisito, il rispetto del parametri regolamentari e delle strategie dell istituto di credito, in questa fase entrano in gioco variabili qualitative, quantitative ed esperienziali. Una prima disamina di tipo top/down riguarda i seguenti aspetti: - Analisi del comparto (o sub-settore) di attività del richiedente e del contesto territoriale in cui lo stesso opera; - Numero, qualità e rilevanza dei concorrenti (competitors); -. 15

16 - La fase di istruttoria: finalità e sostenibilità del finanziamento (II) - L evoluzione (sintetica) attesa nel comparto; - L evoluzione (analitica) attesa per ogni competitors; - L esame della struttura organizzativa della società in esame: offre vantaggi o presenta criticità particolari rispetto alla concorrenza? - Tipologia e qualità dei prodotti/servizi offerti dalla Società e dalla concorrenza. 16

17 La fase di istruttoria: finalità e sostenibilità del finanziamento (III) Entrano poi in gioco variabili non riconducibili ad un analisi quantitativa, riferibili non all impresa come entità ma ai suoi azionisti di riferimento ed ai managers: - Competenze imprenditoriali e manageriali; - Capacità organizzative; - Autonomia decisionale; - Helicopter capacity nel valutare il business e la sue prospettive; - Capacità di comprendere e gestire i rischi imprenditoriali. 17

18 La fase di istruttoria: finalità e sostenibilità del finanziamento (IV) Una volta assunte queste informazioni e quelle relative alla finalità dichiarata per il finanziamento richiesto si passerà a valutare: - se la finalità dichiarata è compatibile con la realtà e l evoluzione attesa del settore di attività e dell azienda richiedente; (analisi di settore, => di comparto,=> dell azienda => dei suoi peers); - 18

19 -. La fase di istruttoria: finalità e sostenibilità del finanziamento (V) - quali importi e forme tecniche di finanziamento possono, alla luce delle considerazioni sopra svolte, essere sostenute dal borrower. Un peso, ancorché di ultima istanza nella valutazione dei fidi sostenibili, andrà assegnato anche alle garanzie offerte; (analisi societaria e delle garanzie offerte). Vedremo in chiusura di questo dibattito come il passaggio dal quadro regolamentare di Basilea 2 a quello di Basilea 3 abbia condotto a significativi cambiamenti nelle preferenze delle aziende di credito; - se la tipologia di affidamento richiesta è coerente con le finalità dello stesso. 19

20 S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido

21 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido *** La dottrina vorrebbe che si iniziasse ad affrontare questo argomento analizzando l approccio noto a livello internazionale come: The Five C s of Credit Finalizzato a valutare, anche se ancora in prima approssimazione, lo standing creditizio del cliente ed il tipo di credito che si pensa verrà richiesto. *** - 21

22 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido (II) Le cinque C dei crediti sono: - Charachter: mira a capire l etica dell interlocutore per comprendere l intenzione e la determinazione che egli ha di ripagare le obbligazioni che intende assumere. - Capacity: mira a stimare se i cash flows futuri possono essere stabilmente sufficienti per rimborsare il credito richiesto. - Capital: consiste in una valutazione di adeguatezza dei capitali necessari per svolgere l attività di impresa. - 22

23 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido (III) - - Conditions: si tratta di valutare il contesto economico e settoriale in cui opera il richiedente, sia per valutare se l attività svolta rientra tra quelle che la banca è disposta a finanziare, sia per integrare, se necessario, le informazioni gia disponibili in Banca. - Collateral (garanzie): valutazione della tipologia e caratteristiche delle garanzie e stima di quello che esse rappresentano per chi è disposto a concederle come collateral

24 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido (IV) - Ma ragioni di tempo impongono un rapido passaggio all analisi delle informazioni necessarie e strumentali per l assunzione di decisioni circa il se ed a quali condizioni sia possibile erogare un finanziamento. 24

25 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido (V) L approccio oggi seguito dalle principali banche può dirsi di tipo matriciale, ed afferisce le seguenti aree: (ovviamente le domande da porre sono esposte in via indicativa: sarà l esperienza del settorista e la conoscenza che lo stesso ha dell azienda e del settore a fargli calibrare i quesiti nel modo più opportuno, evitando domande che potrebbero essere ridondanti o suonare provocatorie all interlocutore ed avendo comunque presente che quelle che seguono devono ritenersi informazioni di base e che non mancheranno, prima dell erogazione, occasioni per formulare domande più circostanziate). 25

26 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido (VI) Quesiti inerenti il richiedente - Qual è la ragione sociale dell impresa? - In che forma giuridica è costituita? - Dove ha sede? - Da quanti anni opera? - Quali beni/servizi produce? - Chi sono i soci di maggioranza e con quali quote? - I soci hanno altre o precedenti esperienze imprenditoriali? - A chi è affidata la direzione della società? - 26

27 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido (VII) - La direzione è separata dalla proprietà? - Che estrazione ha e da dove proviene il management? - Quanti dipendenti ha? - La società è in utile? E negli esercizi precedenti? - Ritiene i mezzi propri adeguati alla dimensioni dell Azienda ed alle attività svolte? - Qualora il fido venisse concesso, ritiene che a garanzia dello stesso saranno posti solo assets di proprietà dell impresa o anche beni o garanzie personali da parte di uno o più soci? - Chi sono i principali clienti e fornitori della società e quali sono i loro indirizzi? - Quali sono i tempi medi di pagamento e di incasso? - Ci sono in essere contenziosi? Se sì, l impresa è attore o convenuta? 27

28 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido (VIII) Quesiti inerenti l affidamento - A quanto ammonta attualmente l esposizione debitoria della società? (con gli ovvi distinguo per le situazioni nelle quali i soci possiedono altre società o la società fa parte di un gruppo). - Quale importo intenderebbe ottenere come prestito? [Consideriamo al riguardo il fatto che l equazione importo richiesto modesto = assunzione di rischi limitati non è vera o, per lo meno, non è vera durante le fasi di normale andamento dell azienda. Viene infatti lecito chiedersi perché tralasciando eventuali considerazioni di carattere fiscale l azienda abbia da indebitarsi (o incrementare l indebitamento esistente) per effettuare operazioni che eccedono di poco la sua ordinaria amministrazione] - Come è giunto a quantificare l importo che richiede? - 28

29 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido (IX) - - Stima di avere pianificato esaustivamente i futuri fabbisogni finanziari? - Di quale durata ed in quale forma tecnica vorrebbe avvenisse l affidamento? - Si metta ora nell ottica della banca: ritiene che l ammontare che mi ha appena chiesto ed i tempi del suo rimborso siano coerenti con la finalità del finanziamento? - Ritiene il finanziamento adeguatamente garantito dal valore degli assets presenti in azienda? - Se del caso, sarebbe interessato a prendere in considerazione anche tempi e modalità di rientro differenti da quelli che mi ha indicato come ottimali? - Qualora Le venisse concesso, come e in quali tempi pensa che utilizzerà l affidamento? 29

30 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido (X) Quesiti finalizzati a capire se il richiedente sarà in grado di rimborsare il prestito - Con quali mezzi pensa di rimborsare il prestito? - In base alla conoscenza che ha dell azienda, può ragionevolmente ritenere che i flussi di cassa generati dall attività saranno sufficienti per rimborsare le rate? - Qualora vi fosse un significativo calo dell attività, esiste una seconda fonte di reddito per rimborsare il prestito? - Per quanto Le è dato sapere, di quale patrimonio possono disporre i garanti? 30

31 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido (XI) Informazioni afferenti le garanzie - Quali beni pensa saranno offerti in garanzia? - A chi appartengono? - Dove sono ubicati? - Possono essere visionati? - Stima queste garanzie sufficientemente liquide? - Su questi beni esistono dei vincoli o gravami? - Il valore di questi assets, o di altri assets assimilabili a quelli offerti a garanzia, è soggetto a forti oscillazioni o a repentine svalutazioni? Per quali motivi? - A quale uso è destinato il bene? - La detenzione del bene comporta dei costi? se si di quale tipo e indicativamente di quale ammontare? 31

32 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido (XII) Informazioni sui rapporti del richiedente con sistema creditizio il - Abitualmente con quali banche lavora? - Ha richiesto preventivi per questo fido anche ad altre banche? - Perché ha pensato di rivolgersi alla nostra banca? - Ha altri affidamenti in essere? - Se si, di quale ammontare e durata ed in quale forma? 32

33 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido (XIII) Molte tra le informazioni richieste potranno essere verificate tramite la seguente documentazione, la cui correttezza formale è rilevante quanto quella di merito: - Bilanci certificati dell ultimo quinquennio o ciclo economico, articolati in Stato Patrimoniale, Conto Economico, Cash Flow Statement e Relazione sulla gestione; - Posizione finanziaria e contabile aggiornate; - Evidenza di ogni contenzioso legale promosso da o contro la Società; - Elenco dei fornitori; - 33

34 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido (XIV) - - Elenco dei clienti; - Elenco dei contratti più recenti stipulati con i principali clienti e fornitori - Elenco (se esistente) delle garanzie rilasciate a favore di terzi (rischi indiretti) - (se l importo e la natura del finanziamento richiesto lo meritano): Business plan - 34

35 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido (XV) Inoltre, qualora si ritenga che l affidamento richiesto possa essere erogato, andrà richiesta sino da ora adeguata documentazione ed assunte dettagliate informazioni sui beni che l azienda intende offrire in garanzia, quali: - Documentazione comprovante l effettiva proprietà della società sui beni immobili offerti in garanzia; - Attestazione delle garanzie/fidejussioni offerte da terzi nella forma richiesta dall ufficio legale della Banca. 35

36 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido (XVI) E inoltre utile, dove possibile, parlare con i principali clienti e soprattutto i fornitori del richiedente. - I clienti possono infatti fornire indicazioni circa la qualità dei beni/servizi prodotti, la puntualità nella loro consegna, valutare la competitività dell azienda nel proprio settore e confermare se i termini di pagamento sono effettivamente quelli dichiarati dal richiedente. - Le informazioni dai fornitori sono utili per sapere se l azienda è regolare nei pagamenti e se ed eventualmente con quale frequenza richiede delle dilazioni di pagamento. 36

37 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido (XVII) Scontata poi l interrogazione della C.R./Centrale Rischi per assumere informazioni sullo standing bancario del richiedente. *** Va segnalato come alla lettura della posizione in C.R. vada riservata maggiore rilevanza rispetto al passato. Se è infatti vero che oggi come ieri è un significativo indicatore della esposizione creditizia della (potenziale) controparte, con il passaggio da 180 a 90 giorni dei termini per la segnalazione alla C.R. medesima, la stessa è venuta a costituire un indicatore forse grezzo ma comunque significativo circa l esistenza di tensioni di liquidità in capo al prenditore.. 37

38 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido (XVIII) Tale circostanza: - se strutturale costituisce una grave pregiudiziale circa l opportunità di erogare nuovi affidamenti, dal momento che gli stessi dovrebbero essere ripagati con la liquidità propria dell azienda; - se legata al modello organizzativo/posizionamento competitivo dell azienda stessa potrebbe essere motivo altrettanto pregiudiziale circa l erogazione di almeno alcune forme tecniche di finanziamento segnatamente quelle a medio e a lungo termine o - in subordine, condizionarne il pricing, in quanto alla banca verrebbe implicitamente richiesto di farsi carico, oltre che dei rischi propri del finanziamento, anche della debolezza del circolante dell azienda e/o della sua incapacità o impossibilità di abbreviare i tempi di incasso dalla clientela. *** 38

39 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido (XIX) Doverose, poi: - una visita agli stabilimenti, necessaria per valutare qualità, efficienza e environmental compliance dei processi produttivi, stato e qualità dei macchinari utilizzati e, più in generale, gli aspetti che interessano da vicino lo svolgimento delle attività core dell azienda; - una visita agli uffici, utile, oltre che per raccogliere i dati economici, patrimoniali e finanziari dell esercizio in corso e quindi conoscere l attuale stato di salute del richiedente, anche per conoscere periodicità e metodologia di rilevamento dei dati contabili. E consigliabile che i dati raccolti siano sia sintetici riguardanti cioè l azienda nel suo complesso sia analitici al fine di valutare i margini di contribuzione e gli oneri generati dalle varie linee di prodotto/servizi. 39

40 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido (XX) Terminata questa fase di raccolta di informazioni e di dati, viene il momento di valutare se, oltre alla volontà, il richiedente potrà avere la concreta capacità di ripagare il prestito che intende contrarre. Possiamo dividere questo step in due parti: 40

41 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido (XXI) 1. Riclassificazione ed analisi di bilancio, svolta attraverso i tre metodi di: 1.A Analisi orizzontale (H - analysis): consiste nel confronto, su base annuale (meglio su basi temporali più ristrette dove particolari circostanze o la natura dei beni prodotti sia caratterizzata da una certa stagionalità) delle varie voci di bilancio. 1.B Analisi verticale (V - analysis): utile in particolare quando si desidera costruire indici, evidenziare il peso di determinate voci e i margini di contribuzione/costo di differenti attività aziendali tra loro e rispetto al totale di bilancio.. 41

42 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido (XXII) 1.C Analisi dei trend (Trend analysis): studia l evoluzione dell andamento delle varie linee di business. Naturalmente assume maggiore significatività al crescere della serie storica disponibile ed all aumentare del numero di concorrenti osservato. Dove si sia assistito a significative evoluzioni nel mercato in cui opera l azienda, tali da configurare un cambiamento strutturale della produzione può essere opportuno segmentare l analisi e estendere la comparazione a differenti competitors per rendere omogeneo nel tempo e nei settori il confronto tra i ratios del cliente e quelli dei concorrenti. Questo approccio è noto anche come business performance : l andamento degli indici dell impresa richiedente e il confronto con i concorrenti, consente di valutare il reale andamento dell impresa. Ad esempio, con un analisi comparata degli indici si può capire se una determinata linea di business dell azienda considerata è in calo perché la stessa non vi ha investito o non sa essere efficiente su quei determinati prodotti o se ne soffre anche la concorrenza a causa della disaffezione dl pubblico verso questi prodotti; è facile comprendere come le conclusioni cui si giunge siano parecchio differenti. 42

43 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido (XXIII) 2. Analisi della azienda, svolta valutandola nella sua interezza e nelle sue tre, tipiche, articolazioni: - Gestione caratteristica; - Gestione finanziaria; - Extraordinary items. Valutando non solo i rispettivi margini di contribuzione, ma anche l evoluzione di detti margini nel tempo. 43

44 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido (XXIV) Relativamente alla gestione caratteristica sono sin troppo scontate le considerazioni circa l assoluta rilevanza che la stessa sia sostenibile nel tempo e possa prospetticamente dirsi caratterizzata da una marginalità almeno non decrescente. In mancanza, l esistenza di una seconda linea di gestione propria dell azienda potrebbe divenire, conditio sine qua non se non relativamente al se dell erogazione, almeno alle condizioni della stessa. 44

45 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido (XXV) La dimensione della gestione finanziaria di una PMI non può definirsi una grandezza rilevante in assoluto. Tuttavia è utile conoscerne andamento ed evoluzione nel tempo per: valutare se l entità del finanziamento richiesto è coerente con la dimensione dell azienda e le previsioni circa il suo divenire; conoscere il posizionamento (dimensionale) dell azienda e della sua tesoreria rispetto ai peers; comprendere se contribuisce ad ottimizzare la gestione tipica di azienda o, al contrario, costituisce un mero centro di costo. analizzata in backtesting, permette di valutare se un azienda è cresciuta nel tempo in misura maggiore o minore rispetto i concorrenti. 45

46 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido (XXVI) A completamento della conoscenza dell azienda, più di una considerazione sui controlli interni. Non suoni provocatoria l affermazione che l espletamento di qualificati controlli interni a presidio delle aree tipiche di un azienda [fornitori, produzione, clientela/incassi, amministrazione e finanza] costituisce per una banca un elemento centrale quanto l andamento della gestione tipica e della gestione finanziaria. Queste forme di controllo le risultano infatti indispensabili in quanto, ove posta in condizione di recepire segnali di early warning di rallentamento o deterioramento dell attività aziendale, può confrontarsi con l azienda circa le possibili aree/piani di intervento o, nella peggiore della ipotesi, attivare quanto prima le previsioni contrattuali a sua tutela. Superfluo pertanto sottolineare come l imprenditore o i suoi consulenti debbano essere in grado di assicurare un costante presidio a tale aspetto.. 46

47 La fase di istruttoria: l informativa per un istruttoria di fido (XXVII) Ma se quello appena disegnato è uno scenario pessimistico, più realista è l ipotesi che se verifichino scostamenti tra risultati preventivati e risultati conseguiti. Tale analisi, se effettuata nel tempo fornisce infatti utili indicazioni circa: la capacità della proprietà/direzione di formulare budget attendibili; la sua tempestività nell intraprendere, quando necessarie, manovre correttive. Fattori, l uno come l altro, in grado di fare meglio comprendere le competenze imprenditoriali del cliente. 47

48 S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Il controllo della variazione dei rischi in essere sui crediti erogati

49 Il controllo della variazione dei rischi in essere sui crediti erogati Abbiamo visto come in fase di istruttoria e di analisi finanziaria finalizzata all erogazione del fido debba essere effettuata un analisi della sostenibilità nel tempo dell ammortamento del debito. => Il limite di questa analisi è che, anche se effettuata con la massima diligenza, non può ovviamente - incorporare gli accadimenti futuri 49

50 Il controllo della variazione dei rischi in essere sui crediti erogati (II) Per ovviare a questo limite le Banche effettuano periodicamente un analisi (update) del proprio portafoglio crediti. Circa le tecniche di effettuazione di tale check non vi era, sino a qualche anno fa, una visione uniforme. Oggi, con l introduzione del quadro regolamentare di Basilea nelle sue successive declinazioni che obbliga le banche a soddisfare ratios patrimoniali in funzione (tra l altro) dei rischi creditizi in essere ed al conseguente sviluppo di una complessa matrice di covarianze, prevale un approccio di tipo top/down. Si parte cioè dall esame dello scenario macroeconomico internazionale, si valutano quali influenze lo stesso può avere sull economia nazionale per poi scendere verso un analisi settoriale e quindi dei singoli clienti, integrata con alcune considerazioni circa gli accadimenti nel frattempo intercorsi. 50

51 Il controllo della variazione dei rischi in essere sui crediti erogati (III) Verranno in particolare considerati: - i cambiamenti della posizione dell azienda nel proprio settore e sul proprio mercato e le relative motivazioni; - il verificarsi di situazioni particolari che abbiano portato all acquisizione o perdita di vantaggi competitivi; - l entrata o l abbandono del settore da parte di nuovi e vecchi competitors; - la possibilità e gli impatti che, all interno dello stesso settore potrebbero avere operazioni di aggregazione tra società. 51

52 Il controllo della variazione dei rischi in essere sui crediti erogati (IV) Questa verifica può condurre a diversi risultati: 1. conferma delle condizioni in essere; 2. conferma delle condizioni in essere ma inserimento dell azienda in un creditwatch con implicazioni negative; 3. formulazione di proposta di rinegoziazione delle condizioni e/o della durata del prestito ivi compresa la presa in considerazione della istruttoria di una moratoria. (cfr. Accordo per il credito e Nuove misure per le Pmi). 4. mantenimento del prestito subordinatamente al rilascio di ulteriori garanzie; 5. avvio di istruttoria finalizzata alla revoca del prestito. 52

53 Il controllo della variazione dei rischi in essere sui crediti erogati (V) Circa la periodicità di questa analisi. vexata quaestio. Almeno semestralmente, ma è doveroso segnalare come le maggiori istituzioni finanziarie, caldeggiate in questo anche dalla Vigilanza siano solite far girare i portafogli ogni mese. E tale considerazione sposta ovviamente il focus sull importanza dei dati andamentali, ancora più sentita negli anni della crisi, dove la volatilità dei risultati può ormai dirsi una regola. Tempo e rispetto per la competenza di chi ascolta impediscono di ritornare sull argomento, rimandando per il merito alle considerazioni svolte in precedenza. 53

54 Il controllo della variazione dei rischi in essere sui crediti erogati (VI) Solo alcuni highlights al riguardo da chi vede l economia reale da una prospettiva bancaria. - Evoluzione attesa del settore di attività: una informativa periodica almeno infrannuale e comunque in concomitanza ad ogni accadimento rilevante: utile per confrontare le stime dell ufficio studi con la realtà percepita dall azienda; - Territorialità e individuazione degli istituti creditizi con cui dialogare. L introduzione del quadro regolamentare di Basilea 3 ha contribuito a riportare il focus sulla territorialità e caratteristiche proprie dell azienda cliente: diviene per questo importante per una società che voglia poter disporre di un canale bancario sempre aperto, mantenere in essere almeno due rapporti:.. 54

55 Il controllo della variazione dei rischi in essere sui crediti erogati (VII).. uno, con una banca di respiro internazionale, in grado di rendere edotta una realtà anche di modeste dimensioni dell evoluzione e delle scelta che stanno effettuando aziende ad essa assimilabili che, per distanza geografica o altro, non vengono neppure percepiti come competitor dalla cliente; un secondo con una realtà più fortemente ancorata al territorio e che, al di là dei modelli di rating che il sistema bancario è chiamato ad adottare, sappia valutare i trascorsi con l imprenditore. Per pesare questa affermazione riporto la constatazione che la valutazione sulla realtà territoriale di aziende per il resto tra loro del tutto assimilabili, può influire per uno o due notch sul merito creditizio, con le implicazioni che da tale circostanza discendono. 55

Basilea 2: Vincere insieme la sfida del RATING

Basilea 2: Vincere insieme la sfida del RATING Basilea 2: Vincere insieme la sfida del RATING Il Comitato di Basilea viene istituito nel 1974 dai Governatori delle Banche Centrali dei 10 paesi più industrializzati. Il Comitato non legifera, formula

Dettagli

Sulla base dei valori di riferimento indicati sono assegnati alle imprese i seguenti punteggi: A 100% 3 75% < A < 100% 2 0 < A 75% 1

Sulla base dei valori di riferimento indicati sono assegnati alle imprese i seguenti punteggi: A 100% 3 75% < A < 100% 2 0 < A 75% 1 A. Procedura Ordinaria - Modello di valutazione per le imprese in contabilità ordinaria operanti nei settori: industria manifatturiera, edilizia, alberghi (società alberghiere proprietarie dell immobile),

Dettagli

CORSO DI FINANZA AZIENDALE

CORSO DI FINANZA AZIENDALE CORSO DI FINANZA AZIENDALE presso UNINDUSTRIA TREVISO SERVIZI & FORMAZIONE, Piazza delle Istituzioni 12-31100 Treviso PERCHÉ PARTECIPARE? L obiettivo principale del percorso è formare professionalità in

Dettagli

IL RAPPORTO BANCA IMPRESA STA CAMBIANDO?

IL RAPPORTO BANCA IMPRESA STA CAMBIANDO? http://www.sinedi.com ARTICOLO 15 SETTEMBRE 2007 IL RAPPORTO BANCA IMPRESA STA CAMBIANDO? Fin dal passato il rapporto tra banca e soggetti economici non è mai stato stabile e lineare e questo dipende in

Dettagli

I contributi pubblici nello IAS 20

I contributi pubblici nello IAS 20 I contributi pubblici nello IAS 20 di Paolo Moretti Il principio contabile internazionale IAS 20 fornisce le indicazioni in merito alle modalità di contabilizzazione ed informativa dei contributi pubblici,

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

Imparare è un esperienza, tutto il resto è solo informazione Albert Einstein

Imparare è un esperienza, tutto il resto è solo informazione Albert Einstein Imparare è un esperienza, tutto il resto è solo informazione Albert Einstein! CAPITAL GROUP CAPITAL INSURANCE AGENCY CAPITAL BROKER kartilia Engineering Systems and Solutions LA REALE MISSIONE E VISIONE

Dettagli

MODELLO DI COMUNICAZIONE FINANZIARIA

MODELLO DI COMUNICAZIONE FINANZIARIA MODELLO DI COMUNICAZIONE FINANZIARIA Check list delle informazioni di riferimento Applicato dalle Banche che hanno aderito alla proposta di Accordo di CONFINDUSTRIA PESARO-URBINO FINALITA E CONTENUTI DEL

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 182 183 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto Economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 36 37 38 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

MORATORIA SUL CREDITO DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE Sospensione dei debiti verso le banche

MORATORIA SUL CREDITO DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE Sospensione dei debiti verso le banche A cura di: Dott. Antonio Fortarezza MORATORIA SUL CREDITO DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE Sospensione dei debiti verso le banche Il 3 agosto 2009 il Ministro dell'economia e delle finanze, il Presidente

Dettagli

Outlook finanziario dell agricoltura europea

Outlook finanziario dell agricoltura europea Gian Luca Bagnara Outlook finanziario dell agricoltura europea I prezzi agricoli hanno colpito i titoli dei giornali negli ultimi cinque anni a causa della loro volatilità. Tuttavia, questa volatilità

Dettagli

VALUTARE GLI EQUILIBRI DELL IMPRESA

VALUTARE GLI EQUILIBRI DELL IMPRESA VALUTARE GLI EQUILIBRI DELL IMPRESA Quattro valori fondamentali per valutare una impresa sono: 1. Il Capitale Operativo Investito, che è dato dal Capitale Fisso (Costi pluriennali a lenta rotazione) +

Dettagli

BUSINESS PLAN e FINANZIAMENTI

BUSINESS PLAN e FINANZIAMENTI BUSINESS PLAN e FINANZIAMENTI 1 PREVENIRE I RISCHI si può? Sì, prima di avviare l impresa, con realismo e piedi per terra business plan (fatto da soli, vedi sito www. pd.camcom.it, miniguide) 2 PREVENIRE

Dettagli

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio 1 di 6 La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio Come possono essere classificate le operazioni di gestione? La gestione aziendale è l insieme coordinato di operazioni attraverso le quali l impresa

Dettagli

La CR come strumento per la previsione dell insolvenza e la diagnosi delle manipolazioni contabili

La CR come strumento per la previsione dell insolvenza e la diagnosi delle manipolazioni contabili S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE La centrale rischi interbancaria e le centrali rischi private: istruzioni per l uso La CR come strumento per la previsione dell insolvenza e la diagnosi delle manipolazioni

Dettagli

Le evidenze dell analisi del patrimonio informativo di EURISC Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF

Le evidenze dell analisi del patrimonio informativo di EURISC Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF Barometro CRIF della domanda di credito da parte delle famiglie: a ottobre ancora vivace la domanda di mutui (+42,5%) e prestiti finalizzati (+17,8%). In controtendenza, si consolida la flessione dei prestiti

Dettagli

LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La continuità

LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La continuità LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La continuità aziendale Novembre 2013 Indice 1. Introduzione 2. La responsabilità della Direzione 3. La responsabilità del revisore 4. Gli indicatori per valutare la continuità

Dettagli

CORSO DI TECNICA BANCARIA A.A. 2012-2013

CORSO DI TECNICA BANCARIA A.A. 2012-2013 Università degli Studi di Cagliari Dipartimento di Scienze Economiche ed Aziendali CORSO DI TECNICA BANCARIA A.A. 2012-2013 Dott. Rundeddu Vincenzo Le operazioni di Impiego 2 Bibliografia della corrente

Dettagli

Relazione sulla gestione

Relazione sulla gestione PIANORO CENTRO SPA SOCIETA' DI TRASFORMAZIONE URBANA Sede legale: PIAZZA DEI MARTIRI 1 PIANORO (BO) Iscritta al Registro Imprese di BOLOGNA C.F. e numero iscrizione: 02459911208 Iscritta al R.E.A. di BOLOGNA

Dettagli

Garanzia confidi_sezione breve termine

Garanzia confidi_sezione breve termine Garanzia confidi_sezione breve termine Scheda prodotto DESCRIZIONE PRODOTTO CapitaleSviluppo attraverso il servizio di accesso alla garanzia dei confidi offre alle imprese un importante strumento atto

Dettagli

Il ruolo del Dottore Commercialista nell attività di rating advisory ed il visto di conformità sul merito creditizio

Il ruolo del Dottore Commercialista nell attività di rating advisory ed il visto di conformità sul merito creditizio S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Rating Advisory e reporting finanziario del rischio d impresa Il ruolo del Dottore Commercialista nell attività di rating advisory ed il visto di conformità

Dettagli

Nota integrativa nel bilancio abbreviato

Nota integrativa nel bilancio abbreviato Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale N. 120 23.04.2014 Nota integrativa nel bilancio abbreviato Categoria: Bilancio e contabilità Sottocategoria: Varie La redazione del bilancio in forma

Dettagli

Pianificazione economico-finanziaria Prof. Ettore Cinque. Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria

Pianificazione economico-finanziaria Prof. Ettore Cinque. Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria Bilanci preventivi e piani finanziari perché utilizzarli? Simulazione di scenari e valutazione impatto variabili di business Analisi compatibilità

Dettagli

MODELLO TEORICO DEI REQUISITI DI PROFESSIONALITA DEGLI AMMINISTRATORI

MODELLO TEORICO DEI REQUISITI DI PROFESSIONALITA DEGLI AMMINISTRATORI MODELLO TEORICO DEI REQUISITI DI PROFESSIONALITA DEGLI AMMINISTRATORI Approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 3 marzo 202 OBIETTIVI Ai fini del corretto assolvimento delle funzioni

Dettagli

AVVISO COMUNE. Tutto quello che è utile sapere

AVVISO COMUNE. Tutto quello che è utile sapere AVVISO COMUNE Tutto quello che è utile sapere Per aiutare le piccole e medie imprese del paese a contrastare le difficoltà finanziarie collegate alla crisi, arrivando al momento della ripresa nelle migliori

Dettagli

IL RUOLO DEL CENTRO FIDI TERZIARIO QUALI GARANZIE?

IL RUOLO DEL CENTRO FIDI TERZIARIO QUALI GARANZIE? IL RUOLO DEL CENTRO FIDI TERZIARIO QUALI GARANZIE? II Forum annuale sulla Finanza d impresa Gli strumenti per affrontare la crisi e sostenere la crescita delle PMI Prato, 23 aprile 2009 Email: a.doti@centrofiditerziario.it

Dettagli

Dai prestiti contro garanzie ai prestiti contro valore. La evoluzione del rapporto Banche/ PMI

Dai prestiti contro garanzie ai prestiti contro valore. La evoluzione del rapporto Banche/ PMI Dai prestiti contro garanzie ai prestiti contro valore La evoluzione del rapporto Banche/ PMI Il contesto I riflessi della crisi sui criteri di valutazione delle PMI Esaurimento del modello un solo rating

Dettagli

INDICE. Pagina 1 di 11 Economia e gestione delle aziende ristorative 2 Selezione a cura di Marcello Sanci

INDICE. Pagina 1 di 11 Economia e gestione delle aziende ristorative 2 Selezione a cura di Marcello Sanci INDICE LA GESTIONE FINANZIARIA DELLE IMPRESE RISTORATIVE... 2 Il fabbisogno finanziario:concetto e problematiche... 3 Definizione di fabbisogno finanziario... 3 Le fonti di finanziamento... 3 Scelta tra

Dettagli

Leasing secondo lo IAS 17

Leasing secondo lo IAS 17 Leasing secondo lo IAS 17 Leasing: Ias 17 Lo Ias 17 prevede modalità diverse di rappresentazione contabile a seconda si tratti di leasing finanziario o di leasing operativo. Il leasing è un contratto per

Dettagli

L analisi per flussi ed il rendiconto finanziario

L analisi per flussi ed il rendiconto finanziario L analisi per flussi ed il rendiconto finanziario L analisi di bilancio si compone di due strumenti complementari per la valutazione delle condizioni di economicità delle aziende: gli indici ed il rendiconto

Dettagli

ALLEGATO 4 FONDO DI GARANZIA REGIONALE PO FESR BASILICATA 2007 2013. DGR Basilicata n. 2124 del 15.12.2009 e DGR Basilicata n. del.07.

ALLEGATO 4 FONDO DI GARANZIA REGIONALE PO FESR BASILICATA 2007 2013. DGR Basilicata n. 2124 del 15.12.2009 e DGR Basilicata n. del.07. ALLEGATO 4 - Pag. 1 di 13 ALLEGATO 4 FONDO DI GARANZIA REGIONALE PO FESR BASILICATA 2007 2013 DGR Basilicata n. 2124 del 15.12.2009 e DGR Basilicata n. del.07.2011 RICHIESTA DI AMMISSIONE ALLA CONTROGARANZIA

Dettagli

Osservatorio regionale sul credito dell Emilia-Romagna

Osservatorio regionale sul credito dell Emilia-Romagna Osservatorio regionale sul credito dell UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA ISTITUTO GUGLIELMO TAGLIACARNE INDAGINE DICEMBRE 2012 DOMANDA ED OFFERTA DI CREDITO IN PROVINCIA DI FORLI - CESENA 1.1 L assetto finanziario

Dettagli

al budget di cassa mensile

al budget di cassa mensile un esempio molto semplice : dal bilancio previsionale al budget di cassa mensile Lo stato patrimoniale dell anno x : ATTIVO PASSIVO Cassa 5.000 Fornitori Clienti 300.000 Banche Scorte 100.000 Capitale

Dettagli

RENDICONTO FINANZIARIO

RENDICONTO FINANZIARIO RENDICONTO FINANZIARIO IN OTTICA BASILEA 2 1 Utilità del Rendiconto finanziario L utilità del rendiconto finanziario trae motivo dal fatto che non si ha, quasi mai, coincidenza fra gli andamenti economici

Dettagli

Note per la lettura dei report

Note per la lettura dei report Note per la lettura dei report Report strutturali 0. IMPRESE REGISTRATE PER STATO DI ATTIVITÀ. ANNO 2012 E TASSO DI CRESCITA 2012 Contiene la distribuzione dell insieme delle imprese registrate, ovvero

Dettagli

Principali indici di bilancio

Principali indici di bilancio Principali indici di bilancio Descrizione Il processo di valutazione del merito creditizio tiene conto di una serie di indici economici e patrimoniali. L analisi deve sempre essere effettuata su un arco

Dettagli

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO http://www.sinedi.com ARTICOLO 27 OTTOBRE 2008 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO PRODUZIONE DI VALORE E RISCHIO D IMPRESA Nel corso del tempo, ogni azienda deve gestire un adeguato portafoglio di strumenti

Dettagli

Oggetto: Finanziamenti PMI Mutui Sospensione pagamento quote capitale Accordo ABI/PMI.

Oggetto: Finanziamenti PMI Mutui Sospensione pagamento quote capitale Accordo ABI/PMI. Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica 00198 Roma - via Panama 62 tel.068559151-3337909556 - fax 068415576 e-mail: confetra@confetra.com - http://www.confetra.com Roma, 6 agosto

Dettagli

NOTA AIFIRM Associazione Italiana Financial Industry Risk Managers 23 luglio 2013

NOTA AIFIRM Associazione Italiana Financial Industry Risk Managers 23 luglio 2013 NOTA AIFIRM Associazione Italiana Financial Industry Risk Managers 23 luglio 2013 E stato introdotto nell ordinamento di vigilanza italiano il concetto di risk appetite framework (RAF). E contenuto nella

Dettagli

Strumenti finanziari Ias n.32 e Ias n.39

Strumenti finanziari Ias n.32 e Ias n.39 Strumenti finanziari Ias n.32 e Ias n.39 Corso di Principi Contabili e Informativa Finanziaria Prof.ssa Sabrina Pucci Facoltà di Economia Università degli Studi Roma Tre a.a. 2004-2005 prof.ssa Sabrina

Dettagli

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO Roberto Del Giudice Firenze, 10 febbraio 2014 Il progetto Si tratta del più grande fondo italiano di capitale per lo sviluppo, costituito per dare impulso alla crescita

Dettagli

Export Development Export Development

Export Development Export Development SERVICE PROFILE 2014 Chi siamo L attuale scenario economico nazionale impone alle imprese la necessità di valutare le opportunità di mercato offerte dai mercati internazionali. Sebbene una strategia commerciale

Dettagli

Lo sviluppo e la redazione di un Business Plan. Dr.ssa Michela Floris

Lo sviluppo e la redazione di un Business Plan. Dr.ssa Michela Floris Lo sviluppo e la redazione di un Business Plan Dr.ssa Michela Floris All impresa dall idea Dr.ssa Michela Floris 2 Il Business Plan Che cos è? Quale è la sua funzione? Chi sono i soggetti interessati?

Dettagli

A volte il risultato della revisione è l'attribuzione di un rating peggiorativo, che può portare alla revoca in tronco degli affidamenti!

A volte il risultato della revisione è l'attribuzione di un rating peggiorativo, che può portare alla revoca in tronco degli affidamenti! Accade spesso che la banca vada a visitare l azienda solo quando deve acquisirne la relazione o, successivamente, per collocare nuovi prodotti o chiedere maggiori flussi di lavoro o relazioni indotte,

Dettagli

3 PASSI NELL IMPRESA E NEL LAVORO AUONOMO. Appunti di Finanza Aziendale Dott. Vulpinari Gianluigi

3 PASSI NELL IMPRESA E NEL LAVORO AUONOMO. Appunti di Finanza Aziendale Dott. Vulpinari Gianluigi 3 PASSI NELL IMPRESA E NEL LAVORO AUONOMO Gli elementi utili per aprire un attività imprenditoriale Rovigo, 14 maggio 2008 Appunti di Finanza Aziendale Dott. Vulpinari Gianluigi La scelta di intraprendere

Dettagli

Strategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA

Strategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA Classification Policy PREMESSA, FONTI NORMATIVE ED OBIETTIVO DEL DOCUMENTO... 3 1. DEFINIZIONI... 3 1.1. CLIENTI PROFESSIONALI...

Dettagli

Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale

Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale N. 4 09.01.2015 Legge di Stabilità 2015: moratoria dei mutui e finanziamenti La quota capitale della rata può essere sospesa fino al 2017 Categoria:

Dettagli

ANALISI QUANTITATIVA E QUALITATIVA DEL CAPITALE IN SEDE DI COSTITUZIONE DI AZIENDA

ANALISI QUANTITATIVA E QUALITATIVA DEL CAPITALE IN SEDE DI COSTITUZIONE DI AZIENDA ANALISI QUANTITATIVA E QUALITATIVA DEL CAPITALE IN SEDE DI COSTITUZIONE DI AZIENDA IL CAPITALE LORDO IN SEDE DI ISTITUZIONE FASI DELL ISTITUZIONE: PROGETTO: PROGRAMMAZIONE ATTIVITÀ, LOCALIZZAZIONE, CAPITALI

Dettagli

La redazione del bilancio abbreviato e le indicazioni del CNDCEC

La redazione del bilancio abbreviato e le indicazioni del CNDCEC La redazione del bilancio abbreviato e le indicazioni del CNDCEC a cura del Dott. Diego Boschiroli e del Dott. Francesco Monaco 1 SCALETTA } Redazione bilancio abbreviato art. 2435-bis } Procedura di approvazione

Dettagli

DOMANDA ED OFFERTA DI CREDITO IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA

DOMANDA ED OFFERTA DI CREDITO IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA DOMANDA ED OFFERTA DI CREDITO IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA 1.1 - L assetto finanziario delle aziende Nel corso del 2014 la provincia reggiana evidenzia un saldo tra imprese che presentano aumenti e diminuzioni

Dettagli

Matrice Excel Calcolo rata con DURATA DEL FINANZIAMENTO determinata dall'utente

Matrice Excel Calcolo rata con DURATA DEL FINANZIAMENTO determinata dall'utente Matrice Excel Calcolo rata con DURATA DEL FINANZIAMENTO determinata dall'utente L'acquisto di un immobile comporta un impegno finanziario notevole e non sempre è possibile disporre della somma di denaro

Dettagli

ssctsp OFFERTA FORMATIVA PER LE IMPRESE DEL TERZIARIO Le applicazioni amministrative e finanziarie

ssctsp OFFERTA FORMATIVA PER LE IMPRESE DEL TERZIARIO Le applicazioni amministrative e finanziarie Le applicazioni amministrative e finanziarie 1 LA CONTABILITA AZIENDALE L esatta esposizione degli indici e degli altri elementi che compongono la contabilità è fondamentale per formulare correttamente

Dettagli

Studio di Economia e consulenza Aziendale s.r.l. Moratoria dei finanziamenti alle piccole e medie imprese: proroga al 31 dicembre 2014

Studio di Economia e consulenza Aziendale s.r.l. Moratoria dei finanziamenti alle piccole e medie imprese: proroga al 31 dicembre 2014 News per i Clienti dello studio del 23 Luglio 2014 Ai gentili clienti Loro sedi Moratoria dei finanziamenti alle piccole e medie imprese: proroga al 31 dicembre 2014 Gentile cliente, con la presente desideriamo

Dettagli

REALIZZARE UN BUSINESS PLAN

REALIZZARE UN BUSINESS PLAN Idee e metodologie per la direzione d impresa Ottobre 2003 Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. REALIZZARE UN

Dettagli

BASILEA II. Il ruolo del Dottore Commercialista consulente d impresa. Milano, 12 maggio 2004

BASILEA II. Il ruolo del Dottore Commercialista consulente d impresa. Milano, 12 maggio 2004 BASILEA II Il ruolo del Dottore Commercialista consulente d impresa Relatore: Aldo Camagni Presidente commissione finanza, controllo di gestione e contabilità d impresa dell Ordine dei Dottori Commercialisti

Dettagli

FONDO DI GARANZIA L INTERVENTO PUBBLICO DI GARANZIA SUL CREDITO E MICROCREDITO ALLE PMI CRITERI DI ACCESSO E MODALITA OPERATIVE

FONDO DI GARANZIA L INTERVENTO PUBBLICO DI GARANZIA SUL CREDITO E MICROCREDITO ALLE PMI CRITERI DI ACCESSO E MODALITA OPERATIVE FONDO DI GARANZIA L INTERVENTO PUBBLICO DI GARANZIA SUL CREDITO E MICROCREDITO ALLE PMI CRITERI DI ACCESSO E MODALITA OPERATIVE Massimo Generali MPS Capital Services SpA RTI per la Gestione del Fondo di

Dettagli

Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese L. 662/96 L. 266/97

Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese L. 662/96 L. 266/97 Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese L. 662/96 L. 266/97 GARANZIA DIRETTA (Banca) Oggetto e finalità Favorire l accesso alle fonti finanziarie delle PMI mediante la concessione di una garanzia

Dettagli

IL RENDICONTO FINANZIARIO

IL RENDICONTO FINANZIARIO IL RENDICONTO FINANZIARIO IL RENDICONTO FINANZIARIO INDICE IL RENDICONTO FINANZIARIO,... 2 LA POSIZIONE FINANZIARIA NETTA,... 3 IL RENDICONTO FINANZIARIO DELLA POSIZIONE FINANZIARIA NETTA,... 6 PRIMO PASSO:

Dettagli

MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO

MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO Data: Ottobre, 2013 UniCredit Group - Public MISSION E AMBITO DI COMPETENZA L Internal Audit è una funzione indipendente nominata dagli Organi di Governo della Società ed è parte

Dettagli

IL RUOLO DEL DOTTORE COMMERCIALISTA

IL RUOLO DEL DOTTORE COMMERCIALISTA IL RUOLO DEL DOTTORE COMMERCIALISTA IN OTTICA BASILEA 2 DOTT. GABRIELE TROISE - troise@innofin.net 1 PRINCIPI ISPIRATORI DI BASILEA 2 BASILEA 2 E UNA NORMATIVA DIRETTA ALLE BANCHE. FUNZIONE PRECIPUA DELLA

Dettagli

Linee guida per l accesso al Fondo di Garanzia PMI da parte dei liberi professionisti

Linee guida per l accesso al Fondo di Garanzia PMI da parte dei liberi professionisti Linee guida per l accesso al Fondo di Garanzia PMI da parte dei liberi professionisti Premessa Indice 1. A cosa serve il Fondo di Garanzia 2 2. Quali operazioni possono essere garantite ad un libero professionista

Dettagli

SEMINARIO LEASING E NOLEGGIO OPERATIVO: SERVIZI FINANZIARI DI COMPAGNIA DELLE OPERE DI MILANO. Milano, 11 marzo 2015

SEMINARIO LEASING E NOLEGGIO OPERATIVO: SERVIZI FINANZIARI DI COMPAGNIA DELLE OPERE DI MILANO. Milano, 11 marzo 2015 SEMINARIO LEASING E NOLEGGIO OPERATIVO: SERVIZI FINANZIARI DI COMPAGNIA DELLE OPERE DI MILANO Milano, 11 marzo 2015 Premessa: Il ruolo di Compagnia delle Opere, i servizi finanziari Bisogno a cui risponde

Dettagli

Lezione 1. Uniformità sistema creditizio. Basilea 1. Basilea 2, fattori di ponderazione, il concetto di rating

Lezione 1. Uniformità sistema creditizio. Basilea 1. Basilea 2, fattori di ponderazione, il concetto di rating Lezione 1 Basilea 2, fattori di ponderazione, il concetto di rating Uniformità sistema creditizio Il Comitato di Basilea fu istituito nel 1974 tra i governatori delle Banche Centrali del G10. Obiettivo

Dettagli

Domanda e offerta di credito

Domanda e offerta di credito 2/5/2013 Domanda e offerta di credito La situazione registrata nel 2012 in provincia di Nel 2012 si è registrata una contrazione della domanda di credito. Rispetto alla media regionale le imprese modenesi

Dettagli

Finanziare il Fotovoltaico. Analisi economica, finanziaria, fiscale e patrimoniale tra diverse forme tecniche di finanziamento

Finanziare il Fotovoltaico. Analisi economica, finanziaria, fiscale e patrimoniale tra diverse forme tecniche di finanziamento Finanziare il Fotovoltaico Analisi economica, finanziaria, fiscale e patrimoniale tra diverse forme tecniche di finanziamento Novembre 2009 Indice 1. Finanziare il fotovoltaico: il caso della XYZ Srl 2.

Dettagli

Parimenti una gestione delle scorte in maniera non oculata può portare a serie ripercussioni sul rendimento sia dei mezzi propri che di terzi.

Parimenti una gestione delle scorte in maniera non oculata può portare a serie ripercussioni sul rendimento sia dei mezzi propri che di terzi. Metodo per la stima del ROE e del ROI in un azienda operante nel settore tessile abbigliamento in funzione delle propria struttura di incasso e pagamento e della gestione delle rimanenze di magazzino.

Dettagli

ING Lease (Italia) S.p.A. Informativa al pubblico Pillar III 31/12/2013

ING Lease (Italia) S.p.A. Informativa al pubblico Pillar III 31/12/2013 ING Lease (Italia) S.p.A. Informativa al pubblico Pillar III INTRODUZIONE La disciplina di Basilea II è una iniziativa internazionale in base alla quale gli istituti finanziari dei Paesi aderenti vengono

Dettagli

Finanziamento Immobiliare Finanziamenti strutturati, leasing, mezzanine e NPL

Finanziamento Immobiliare Finanziamenti strutturati, leasing, mezzanine e NPL Finanziamento Immobiliare Finanziamenti strutturati, leasing, mezzanine e NPL Giacomo Morri Antonio Mazza Capitolo 6 GLI ACCORDI DI BASILEA E I FINANZIAMENTI IMMOBILIARI STRUTTURATI Il Nuovo Accordo Obiettivi

Dettagli

SoftwareSirio Modelli di Board

SoftwareSirio Modelli di Board SoftwareSirio Modelli di Board Business Intelligence e Performance Management vendite logistica e acquisti commesse scadenziari riclassificazione di bilancio Sirio informatica e sistemi SpA Sirio informatica

Dettagli

Il Bilancio di esercizio

Il Bilancio di esercizio Il Bilancio di esercizio Il bilancio d esercizio è il fondamentale documento contabile che rappresenta la situazione patrimoniale e finanziaria dell impresa al termine di un periodo amministrativo e il

Dettagli

Perfare MASSIMIZZARE IL VALORE DELL ATTUALE GAMMA DI PRODOTTI

Perfare MASSIMIZZARE IL VALORE DELL ATTUALE GAMMA DI PRODOTTI Perfare Perfare Percorsi aziendali di formazione e assistenza operativa MASSIMIZZARE IL VALORE DELL ATTUALE GAMMA DI PRODOTTI Costruire un piano di azioni concrete per ottenere il massimo valore dall attuale

Dettagli

Gestione e fabbisogno finanziario

Gestione e fabbisogno finanziario Albez edutainment production Gestione e fabbisogno finanziario Classe IV ITC In questo modulo: Il fabbisogno finanziario La situazione finanziaria ottimale L interdipendenza tra fonti di finanziamento

Dettagli

GUIDA DI APPROFONDIMENTO IL CONTROLLO DI GESTIONE: IL SISTEMA DI REPORTING

GUIDA DI APPROFONDIMENTO IL CONTROLLO DI GESTIONE: IL SISTEMA DI REPORTING WWW.SARDEGNAIMPRESA.EU GUIDA DI APPROFONDIMENTO IL CONTROLLO DI GESTIONE: IL SISTEMA DI REPORTING A CURA DEL BIC SARDEGNA SPA 1 S OMMAR IO LA FUNZIONE DEI REPORT... 3 TIPOLOGIA DEI REPORT... 3 CRITERI

Dettagli

Indici di Bilancio. Prof. Fabio Corno Dott. Stefano Colombo. Milano-Bicocca University All rights reserved

Indici di Bilancio. Prof. Fabio Corno Dott. Stefano Colombo. Milano-Bicocca University All rights reserved Indici di Bilancio Prof. Fabio Corno Dott. Stefano Colombo Milano-Bicocca University All rights reserved Milano, marzo 2012 Gli indici di bilancio I dati desumibili dal bilancio possono essere trasformati

Dettagli

LA TRASFORMAZIONE DEI SISTEMI AMMINISTRATIVI E CONTABILI: IL PASSAGGIO DALLA CONTABILITÀ FINANZIARIA AI NUOVI SISTEMI CONTABILI (CO.GE.

LA TRASFORMAZIONE DEI SISTEMI AMMINISTRATIVI E CONTABILI: IL PASSAGGIO DALLA CONTABILITÀ FINANZIARIA AI NUOVI SISTEMI CONTABILI (CO.GE. LA TRASFORMAZIONE DEI SISTEMI AMMINISTRATIVI E CONTABILI: IL PASSAGGIO DALLA CONTABILITÀ FINANZIARIA AI NUOVI SISTEMI CONTABILI (CO.GE. E COAN) Prof.ssa Claudia SALVATORE Università degli Studi del Molise

Dettagli

Commenti ABI al Position Paper CONSOB in materia di Aumenti di Capitale con rilevante effetto diluitivo

Commenti ABI al Position Paper CONSOB in materia di Aumenti di Capitale con rilevante effetto diluitivo Commenti ABI al Position Paper CONSOB in materia di Aumenti di Capitale con rilevante effetto diluitivo 03/06/2010 POSITION PAPER Premessa La tematica della gestione degli aumenti di capitale con rilevante

Dettagli

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO Fonti interne: autofinanziamento Fonti esterne: capitale proprio e capitale di debito Capitale proprio: deriva dai conferimenti dei soci dell azienda e prende il nome, in contabilità,

Dettagli

Business plan. (schema di riferimento ) DENOMINAZIONE IMPRESA:

Business plan. (schema di riferimento ) DENOMINAZIONE IMPRESA: Business plan (schema di riferimento ) DENOMINAZIONE IMPRESA: 1 Dati progettuali di sintesi Nome impresa Indirizzo (sede legale) Forma giuridica Data di costituzione Numero soci Capitale sociale Attività

Dettagli

LA GESTIONE AZIENDALE

LA GESTIONE AZIENDALE LA GESTIONE AZIENDALE GESTIONE = insieme delle operazioni che l impresa effettua, durante la sua esistenza, per realizzare gli obiettivi perseguiti dal soggetto economico. ESERCIZIO = parte di gestione

Dettagli

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO Gabriele Cappellini Milano, 18 ottobre 2011 Il progetto Si tratta del più grande fondo italiano di capitale per lo sviluppo, costituito per dare impulso alla crescita patrimoniale

Dettagli

Matrice Excel Calcolo rata con IMPORTO DEL FINANZIAMENTO determinato dall'utente

Matrice Excel Calcolo rata con IMPORTO DEL FINANZIAMENTO determinato dall'utente Matrice Excel Calcolo rata con IMPORTO DEL FINANZIAMENTO determinato dall'utente L'acquisto di un immobile comporta un impegno finanziario notevole e non sempre è possibile disporre della somma di denaro

Dettagli

Cash flow e capacità di rimborso

Cash flow e capacità di rimborso Cash flow e capacità di rimborso Descrizione 1. I fabbisogni finanziari I fabbisogni finanziari di una azienda sono determinati da: incremento delle attività; decremento delle passività. Appartiene alla

Dettagli

Il Factoring e le piccole e medie imprese

Il Factoring e le piccole e medie imprese Il Factoring e le piccole e medie imprese Uno strumento per migliorare le performance aziendali e ridurre i rischi finanziari delle PMI anche in ottica di Basilea 2 Marino Baratti Amministratore Delegato

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Il sistema monetario

Il sistema monetario Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti

Dettagli

ABI: le modalità operative per smobilizzo crediti PA e investimenti Pmi

ABI: le modalità operative per smobilizzo crediti PA e investimenti Pmi COMUNICATO STAMPA ABI: le modalità operative per smobilizzo crediti PA e investimenti Pmi Inviati alle banche i protocolli siglati con le Associazioni delle imprese, in attesa della pubblicazione dei 4

Dettagli

Vademecum Accordi di Basilea. Basilea 1 (Accordi in vigore dal 1998)

Vademecum Accordi di Basilea. Basilea 1 (Accordi in vigore dal 1998) Vademecum Accordi di Basilea Basilea 1 (Accordi in vigore dal 1998) Patrimonio di vigilanza per il rischio: 8% dell attivo ponderato [max rischio ponderazione = 100%] Classificazione delle attività rischiose

Dettagli

SCATTO. il prestito partecipativo di Fidi Toscana

SCATTO. il prestito partecipativo di Fidi Toscana SCATTO il prestito partecipativo di Fidi Toscana FINALITA BENEFICIARI SETTORI AMMISSIBILI PROGRAMMA D ATTIVITA Anticipare all impresa, alle migliori condizioni del mercato e sulla base di un programma

Dettagli

www.assobusiness.com info@assobusiness.com

www.assobusiness.com info@assobusiness.com www.assobusiness.com info@assobusiness.com Gestione Business Finanziamento a breve termine, con piano di rientro, pensato per soddisfare le esigenze finanziarie di breve periodo e consente di soddisfare

Dettagli

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI.

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. 1. Premessa. Per effetto della globalizzazione dei mercati è sempre più frequente la creazione di gruppi transfrontalieri, di gruppi cioè in cui le diverse imprese sono localizzate

Dettagli

Matrice Excel Calcolo rata con TASSO DI INTERESSE determinato dall'utente

Matrice Excel Calcolo rata con TASSO DI INTERESSE determinato dall'utente Matrice Excel Calcolo rata con TASSO DI INTERESSE determinato dall'utente L'acquisto di un immobile comporta un impegno finanziario notevole e non sempre è possibile disporre della somma di denaro sufficiente

Dettagli

Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA

Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA La deliberazione della Giunta regionale n. 39/17 del 10.10.2014 fornisce indirizzi in materia di programmazione, gestione e controllo delle società

Dettagli

Verso Basilea 2 Minacce in vista per le PMI?

Verso Basilea 2 Minacce in vista per le PMI? Confederazione Nazionale dell Artigianato e della Piccola e Media Impresa Verso Basilea 2 Minacce in vista per le PMI? relazione di Eugenio Pavarani Dipartimento di Economia Università di Parma Collecchio,

Dettagli

L esperienza del Credito Italiano nelle gestione del rischio con metodi statistici - focus sul portafoglio small business -

L esperienza del Credito Italiano nelle gestione del rischio con metodi statistici - focus sul portafoglio small business - L esperienza del Credito Italiano nelle gestione del rischio con metodi statistici - focus sul portafoglio small business - Claudio Queirolo - Responsabile Studi ed Attività Creditizia - Credito Italiano

Dettagli

IAS 40 - OIC 16: Investimenti immobiliari

IAS 40 - OIC 16: Investimenti immobiliari IAS 40 - OIC 16: Investimenti immobiliari Roma, marzo/maggio 2015 Finalità e ambito di applicazione Un investimento immobiliare è una proprietà immobiliare posseduta per: Percepire canoni d affitto Ottenere

Dettagli

Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN)

Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN) Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN) Il calcolo del valore attuale netto (VAN) serve per determinare la redditività di un investimento. Si tratta di utilizzare un procedimento che può consentirci di

Dettagli

La BDCR Assilea per la valutazione del profilo di rischio delle imprese

La BDCR Assilea per la valutazione del profilo di rischio delle imprese La BDCR Assilea per la valutazione del profilo di rischio delle imprese Luciano Bruccola, Assilea / Conectens RES, ConfiRes 2015 Firenze, 25 febbraio 2015 La Banca Dati Centrale Rischi Assilea BDCR Elementi

Dettagli

I SISTEMI DI PERFORMANCE MANAGEMENT

I SISTEMI DI PERFORMANCE MANAGEMENT http://www.sinedi.com ARTICOLO 8 GENNAIO 2007 I SISTEMI DI PERFORMANCE MANAGEMENT In uno scenario caratterizzato da una crescente competitività internazionale si avverte sempre di più la necessità di una

Dettagli

L impatto in bilancio delle operazioni di ristrutturazione

L impatto in bilancio delle operazioni di ristrutturazione L impatto in bilancio delle operazioni di ristrutturazione Alberto Tron Presidente Comitato Financial Reporting Standards ANDAF Crisi di impresa e informazione finanziaria: scenario di riferimento In questi

Dettagli