l informatore Festa dellamamma 9 e 10 maggio 2009 N 79 maggio NUOVA SERIE SOCIO FONDATORE FEDERAZIONE CURE PALLIATIVE ONLUS

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1 Trimestrale - Dir. resp. Luciano Foglietta - Red. C.so Mazzini, 65 - FORLÌ - tel. 0543/ Reg. Tribunale Forlì n. 568 del 18/3/ Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB Forlì - Stampa FILOGRAF LITOGRAFIA s.r.l. Iscr. Registro Nazionale della Stampa n del 30/10/ Codice di Impresa In caso di mancato recapito rinviare all Ufficio P.T. di Forlì per restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa. l informatore N 79 maggio NUOVA SERIE Festa dellamamma 9 e 10 maggio 2009 SOCIO FONDATORE FEDERAZIONE CURE PALLIATIVE ONLUS

2 Indice Editoriale...pag. 3 Sostenere l Istituto Oncologico Romagnolo...pag. 4 La Forza e il Sorriso allo IOR di Ravenna...pag. 5 Il Glossario dell Oncologia Moderna...pag. 6 Almaverde Bio, Apofruit e Commercianti Indipendenti Associati (CONAD CIA) a sostegno dei progetti dell IRST...pag.10 Bilancio 2008 IOR...pag.13 Un regalo da euro per l Oncologia...pag.14 I Progetti di ricerca del Gruppo di lavoro in Psico-Oncologia dello IOR...pag.15 La malattia e il dolore...pag Maggio 2009 Giornata Mondiale senza Tabacco...pag.18 Festa della Mamma 2009: i giorni, le piazze e le vie delle azalee...pag.20 Ringraziamento Augusto per la Vita e Menabò...pag.22 Dalle Sedi IOR: Cesena...pag.25 Dalle Sedi IOR: Faenza...pag.26 Dalle Sedi IOR: Forlì...pag.28 Dalle Sedi IOR: Lugo...pag.30 Dalle Sedi IOR: Meldola...pag.32 Dalle Sedi IOR: Ravenna...pag.33 Dalle Sedi IOR: Riccione...pag.34 Dalle Sedi IOR: Rimini...pag.35 I regali che abbiamo ricevuto a Natale...pag.37 Bomboniere Solidali...pag.38 ATTENZIONE: Nelle ultime settimane le Sedi dell Istituto Oncologico Romagnolo hanno ricevuto - e continuano a ricevere quotidianamente - segnalazioni da parte di persone contattate telefonicamente da individui che sollecitano offerte a sostegno dell assistenza dei malati oncologici terminali o al loro trasporto dal domicilio all ospedale. Preoccupati dall elevato numero di richieste di chiarimenti pervenuteci, desideriamo sottolineare che nessuno dei Collaboratori, dei Dipendenti o dei Volontari dell Istituto Oncologico Romagnolo è autorizzato a raccogliere fondi a domicilio (neanche preavvertendo telefonicamente). Si suggerisce alle persone che vengono contattate di chiedere con precisione il nome e il recapito dell organizzazione che sta chiedendo l offerta al fine di essere consapevoli dell effettiva destinazione dei fondi che si versano. 2 n. 79 maggio 2009 l informatore

3 EDITORIALE a cura del dott. Sergio Mazzi Presidente IOR Gentili Lettori, sempre con grande piacere accetto dalla Redazione la proposta di scrivere l editoriale del primo numero dell anno del nostro Informatore, questo, in particolare, in cui si celebra il trentennale di fondazione del nostro Istituto ( ). Non è mia intenzione spendere ulteriori parole rispetto a quelle già ampiamente usate dai media sulla situazione economica attuale, una situazione che, toccando imprese e famiglie, si ripercuote inevitabilmente sulle organizzazioni che operano grazie alla generosità della popolazione. Tuttavia, come si evince dagli studi di settore e come testimoniato dal nostro Bilancio 2008, appena approvato, l Istituto Oncologico Romagnolo è la dimostrazione che la solidarietà non è in recessione. Anche le organizzazioni non profit in questi tempi stanno navigando a vista e, mai come in questo momento, servono solide fondamenta e capacità di catalizzare e rispettare la fiducia della popolazione. Lo IOR, in trent anni di attività, ha costruito queste solide fondamenta grazie agli oltre Volontari che si recano nei suoi Uffici, raccolgono offerte, svolgono servizi di altissima utilità sociale, danno il loro contributo nelle manifestazioni e si avvicinano al letto del malato per offrirgli ascolto, compagnia e conforto. Inoltre, spetta soprattutto a loro il compito più difficile: cioè rappresentare lo IOR dai vicoli dei piccoli paesi alle piazze dei grandi centri, oltre che farsi testimoni dell impegno dell Istituto e coinvolgere in tutte le sue attività la popolazione romagnola. Fin da sempre lo IOR ha considerato la trasparenza un dovere verso tutta la popolazione, una vera priorità e, fin dal 1979, anno della sua costituzione, essa è stata caposaldo della sua attività. Proprio in un momento di difficoltà come quello attuale, questi sforzi vengono ripagati. La nostra promessa è che continueremo ad operare con lo stesso impegno, affinché tutta la popolazione possa conservare intatta la fiducia e la generosità dimostrata fino ad oggi nei nostri confronti. l informatore n. 79 maggio

4 Come si sostiene lo IOR Per alimentare la complessa attività dell Istituto e dare un serio impulso alla lotta contro il cancro, la partecipazione della popolazione Romagnola è fondamentale! Si può contribuire alla lotta contro il cancro in molti modi: 1. con un offerta in denaro a qualunque titolo (adesione annuale o in memoria); 2. con lasciti o donazioni; 3. devolvendo i proventi di eventi/manifestazioni; 4. aderendo alle nostre occasioni speciali (bomboniere, strenne natalizie, ecc.); 5. aderendo alle nostre iniziative dedicate alle aziende; 6. collaborando come Volontario. Per avere ulteriori informazioni è possibile telefonare allo o consultare il nostro sito La trasparenza per lo IOR è un aspetto fondamentale: i nostri bilanci, infatti, sono disponibili a chiunque ne faccia richiesta. Per semplicità, riassumiamo con questa semplice immagine come lo IOR impiega le offerte raccolte dalla popolazione romagnola: 8% 20% 72% alla Ricerca, all Assistenza e alle Cure Palliative Come diventare Volontari L Istituto Oncologico Romagnolo si regge sulla collaborazione e l opera di molti Volontari. Per diventare un Volontario IOR contatta la Sede IOR a te più vicina (Forlì, Cesena, Ravenna, Faenza, Lugo, Rimini, Riccione o Meldola) o invia una a volontari@ior-forli.it 4 n. 79 maggio 2009 l informatore

5 LA FORZA E IL SORRISO ALLO IOR DI RAVENNA Nella conferenza stampa tenutasi lo scorso 11 febbraio, è stato presentato al pubblico il programma La forza e il sorriso, un progetto di laboratori di make-up rivolti a donne con patologie oncologiche. Il progetto, che traduce e trasporta in Italia l esperienza americana Look Good...Feel Better, viene ospitato nei locali messi a disposizione dalla sede di Ravenna dell Istituto Oncologico Romagnolo, e fa seguito al grande successo del primo laboratorio pilota del 2 febbraio. Il programma è attivo in Italia dal 2006, sotto il patrocinio dell UNIPRO, l Associazione Italiana delle imprese cosmetiche, e si ispira direttamente all esperienza internazionale del progetto Good Look... Feel Better, nato negli Stati Uniti nel 1989 e diffuso in ben 19 paesi. Le consulenti di bellezza a disposizione delle partecipanti, sveleranno con piccoli e mirati consigli, come valorizzare il proprio aspetto, al fine di riconquistare, attraverso la cura della propria bellezza, l autostima e il benessere. La forza e il sorriso guida le partecipanti, circa 6 per ogni laboratorio, a prendersi cura della propria pelle, a scegliere e applicare il make-up adeguato alle proprie caratteristiche ed infine a valorizzare il proprio aspetto per fronteggiare le conseguenze della chemioterapia e della radioterapia, il tutto svolto in un clima rilassante ed assolutamente informale. Oltre ad esperte di Make-Up, le partecipanti avranno a loro disposizione una psicoterapeuta, che offrirà supporto psicologico e sostegno alle donne in cura. Il dottor Maurizio Marangolo, responsabile del progetto per l Istituto, ha sottolineato, durante la conferenza di presentazione del progetto, l importanza dell iniziativa, in quanto «E constatazione comune a tutti gli oncologi medici che, fra gli effetti indesiderati dei trattamenti oncologici, quelli riguardanti l aspetto estetico sono particolarmente avvertiti dalle pazienti. Gli effetti secondari di chemioterapia e radioterapia ha specificato il dottor Marangolo - influiscono negativamente sull aspetto esteriore delle donne in cura condizionandone l umore e lo stato psicologico. Per queste ragioni l Istituto Oncologico Romagnolo, con la collaborazione di CNA e Confartigianato, ha deciso di aderire al progetto La forza e il sorriso, un servizio di aiuto e assistenza alle nostre pazienti». L importanza del progetto risiede nell attenzione all aspetto non secondario della qualità della vita delle pazienti in cura, che traggono grande beneficio dal poter prendersi cura della propria bellezza, anche in momenti complessi come quelli della terapia. Questo importante aspetto è stato sottolineato anche dal dott. Sergio Mazzi, presidente dell Istituto Oncologico Romagnolo, che ha infatti dichiarato:«l importanza di questo progetto risiede proprio nell affiancare alla ricerca clinica oncologica che da anni coinvolge lo IOR, l attenzione e l assistenza necessarie a proteggere e mantenere alta la qualità della vita delle pazienti in cura». I laboratori di Make-Up del progetto La Forza e il Sorriso, sono chiaramente totalmente gratuiti, e tutte le partecipanti riceveranno, sempre in omaggio, una Beauty-bag, un kit di bellezza che servirà per mettere in pratica, anche da sole a casa, i consigli delle esperte di trucco. Il grande apporto della sede IOR di Ravenna è stato infine evidenziato anche dallo stesso presidente del progetto La forza e il sorriso in Italia, Pierangelo Cattaneo, che ha sottolineato come l attivazione di questo progetto anche in Italia, rappresenti un segno di forte sensibilità ed attenzione alle donne che soffrono. Tutti i dettagli e i calendari degli incontri sono disponibili sul sito internet IOR ( e su l informatore n. 79 maggio

6 IL GLOSSARIO DELL ONCOLOGIA MODERNA A cura del dott. Maurizio Marangolo Come promesso nel precedente numero, proseguiamo con la trattazione delle principali aree dell Oncologia moderna, in particolare con la seconda parte dedicata agli Screening Oncologici. Oggi parleremo di: Screening per le neoplasie del colon e del retto I tumori invasivi (adenocarcinomi) del colon-retto sono dovuti alla crescita anomala delle cellule della mucosa colica, cioè del rivestimento interno dell organo. Dal punto di vista epidemiologico si mantengono distinti i tumori del colon da quelli del retto (che si sviluppano entro 11 cm. dall ano) in quanto mostrano incidenza e mortalità diverse. Questo andamento suggerisce che i due tumori possano avere cause correlate, ma non completamente identiche, e caratteristiche biologiche diverse. Nel 90% dei casi il cancro del colon-retto è preceduto da una lesione benigna, il polipo adenomatoso, la cui rimozione comporta una netta riduzione del rischio di neoplasia. I polipi non sono altro che masserelle di tessuto sporgenti all interno del colon. Se hanno una larga base di impianto si definiscono sessili, se sono a forma di fungo si dicono peduncolati La probabilità di trasformazione neoplastica aumenta nei cosiddetti adenomi ad alto rischio che presentano cioè caratteristiche microscopiche specifiche (componente villosa, displasia grave) e dimensioni superiori a un centimetro. Anche in questo caso l asportazione del polipo, generalmente eseguita per via endoscopica, elimina il rischio di tumore in quella sede. Non tutti i polipi tendono a degenerare; si stima che circa il 25% degli adenomi ad alto rischio si trasformi in tumore maligno attraverso una serie di passaggi intermedi legati a mutazioni di carattere genetico(sequenza adenoma-carcinoma). La trasformazione del polipo in tumore invasivo e l accrescimento di questo è un processo molto lungo che di norma impiega molti anni. Epidemiologia dei tumori del colon retto In Emilia-Romagna i tumori del colon-retto costituiscono nelle donne la seconda causa sia di mortalità per tumore che di insorgenza di nuovi tumori, dopo quello della mammella. Negli uomini sono la seconda causa di mortalità per tumore, dopo quello del polmone, e la terza per insorgenza, dopo prostata e polmone. INCIDENZA In Emilia-Romagna, nel 2002, persone hanno avuto una diagnosi di tumore del colon-retto e la stima per il 2006 è di nuovi tumori. Nello stesso anno in Italia si stimano nuovi casi diagnosticati. E da notare che i tumori del colon e quelli del retto hanno un tasso di incidenza diverso, in particolare in Emilia-Romagna i primi sono quasi 2,5 volte più frequenti dei secondi. I dati regionali mostrano un aumento dei nuovi casi di tumore del colon-retto e in particolare del colon, più marcato nei maschi rispetto alle femmine. I tassi di incidenza regionale, per l anno 2002, sono pari a 107,5 tumori l anno per residenti negli uomini e 81,2 nelle donne. Un uomo su 18 in Emilia-Romagna (e uno ogni 20 in Italia), in assenza di altre cause di morte, si ammala di tumore del 6 n. 79 maggio 2009 l informatore

7 colon-retto entro i 74 anni. La probabilità di ammalarsi per le donne, in assenza di altre cause di morte, è una ogni 29 in Emilia-Romagna e una ogni 32 in Italia. MORTALITÁ Nel 2003 in Emilia-Romagna sono morte persone per tumore maligno, di queste (11,5%) per tumore del colon-retto. Nello stesso anno il tasso grezzo per residenti è di 43,3 decessi l anno negli uomini ( 31,2 per colon e 12,1 per retto) e 35,3 (26,7 colon e 8,5 retto) nelle donne. In Italia, nel 2002, si sono verificati decessi per tumore del colonretto. I tassi standardizzati (popolazione europea) dell Emilia-Romagna, relativi al periodo 2002, sono simili alla media nazionale ricavata dai Registri Tumori nel periodo : rispettivamente 26,7 e 25,3 negli uomini e 15,2 e 15,0 nelle donne. I grafici dei tassi regionali standardizzati di mortalità mostrano dalla seconda metà degli anni 90 al 2003 una sostanziale stabilità negli uomini e una flessione nelle donne che si osserva anche nel dato nazionale. Come per quasi tutte le neoplasie anche quelle del colon e del retto colpiscono l età avanzata (vedi figura) Figura 1:Andamento per età e sesso dei tassi di incidenza e mortalità regionali per tumori del colonretto (x Emilia-Romagna 2002). SOPRAVVIVENZA In Emilia-Romagna la sopravvivenza relativa a 5 anni per tumore del colon-retto è 59% negli uomini e 61%. I dati dei Registri Tumori indicano complessivamente per l Italia una sopravvivenza a 5 anni del 57% negli uomini e del 58% nelle donne. I fattori di rischio dei tumori del colon-retto a) Stile di vita Diversi studi epidemiologici e sperimentali hanno dimostrato che esistono fattori ambientali (in particolare relativi allo stile di vita ed all alimentazione) che si associano ad un aumentato rischio di cancro del colonretto. Tra i fattori dietetici, i più documentati sono: l eccessiva assunzione di grassi animali, di carni rosse e una dieta ipercalorica con zuccheri e carboidrati raffinati. Anche il sovrappeso si associa ad un aumento del rischio, mentre l attività fisica svolge un ruolo protettivo indipendentemente dal peso corporeo. Un alimentazione ricca di vegetali, fibre e cereali sembra al contrario associarsi ad un minore rischio di cancro colo-rettale. In sostanza anche per il cancro del colon-retto valgono le indicazioni già utili alla riduzione del rischio cardio-vascolare: dieta ipocalorica, ricca di vegetali e fibre e una regolare attività fisica. b) Fattori ereditari Indipendentemente dai fattori ambientali è possibile ereditare il rischio di ammalarsi di cancro del colonretto se nella famiglia di origine si sono manifestate alcune malattie che predispongono alla formazione di polipi e tumori dell intestino. Tra queste le più note sono le poliposi familiari (la poliposi adenomatosa familiare o FAP, la sindrome di Gardner, la sindrome di Turcot) e il cancro del colon-retto ereditario non associato a poliposi (detto HNPCC o sindrome di Lynch). Queste sindromi sono responsabili di una piccola parte dei tumori (2% circa), ma il loro studio ha permesso di identificare alcune mutazioni genetiche alla base dei tumori del colon-retto e di allestire test genetici per scoprire precocemente, all interno delle famiglie affette, i portatori della malattia consentendo di attuare adeguati provvedimenti di prevenzione e sorveglianza periodica a partire dall età giovanile. I polipi e i tumori che non rientrano nelle sindromi familiari sono definiti sporadici (anche se costituiscono la grande maggioranza dei cancri del colonretto), ma anche in questi casi sembra vi sia una certa predisposizione familiare (nel 15% circa dei casi): si stima infatti che i parenti di primo grado di persone affette da cancro del colon-retto abbiano un rischio aumentato di 2-3 volte rispetto al rischio generico. In queste persone si consiglia di iniziare la sorveglianza direttamente con la colonscopia 10 anni prima dell età di insorgenza del tumore nel parente affetto. l informatore n. 79 maggio

8 c) Età Fra i fattori non ereditari si ritiene importante l età: l incidenza è infatti dieci volte superiore tra le persone di anni rispetto a quelle di anni. d) Malattie dell intestino Alcune malattie croniche infiammatorie intestinali (come la rettocolite ulcerosa e il Morbo di Crohn) rendono necessari controlli periodici, in quanto costituiscono a loro volta un fattore di aumentato rischio per cancro del colon-retto. Lo screening Anche per le neoplasie del colon e del retto lo screening risponde alle regole generali che sono state ricordate nel primo di questa serie di articoli. In breve: ripetitibilità del test, sua affidabilità diagnostica, scarsa invasività e costi contenuti. I presupposti Si sa che in una alta percentuale di casi la neoplasia maligna ed infiltrante è preceduta, spesso di anni, da neoformazioni biologicamente benigne, in crescita progressiva chiamati polipi. L alterazione della superficie interna dell intestino, legata alla presenza dei polipi, ne favorisce il sanguinamento, in forma certamente non conclamata ma costantemente presente. Orbene, la possibilità di rilevare tracce di sangue nelle feci di soggetti asintomatici, è un ottimo sistema del avanzare il sospetto della presenza di una alterazione della superficie mucosa. La presenza di sangue occulto nelle feci deve quindi far pensare alla presenza di un polipo che potrebbe ancora non aver subito il processo di trasformazione maligna. La rimozione di questa neoformazione, per via endoscopica, può non solo risolvere da subito il problema del sanguinamento, ma soprattutto può portare alla bonifica della mucola del colon-retto scongiurando la trasformazione maligna del polipo stesso. Una percentuale, anche se non altissima, di neoplasie riconosce una certa familiarità: parenti di primo grado di pazienti portatori di neoplasia del colon e del retto sono a maggior rischio di sviluppo di neoplasia del grosso intestino. Infine è da ricordare che il tumore del colon-retto è caratteristico dell età avanzata; inoltre è noto che il tempo di insorgenza di una neoplasia è particolarmente lungo; si calcola che possano passare più di 5 anni prima che possa insorgere una neoplasia su una mucosa integra. La sequenza diagnostica Sulla scorta dei presupposti sopra menzionati lo screening per le neoplasie del colon e del retto si articola nelle seguenti fasi diagnostiche: A tutta la popolazione d ambo i sessi e di età compresa fra i 50 e i 70 anni viene gratuitamente consegnato un test per la ricerca del sangue occulto fecale (Hemoccult test). Tale test deve essere ripetuto ogni due anni. I soggetti risultati positivi al test vengono immediatamente avviati alla Pancolonscopia ( indagine endoscopica che studia il grosso intestino nella sua totalità). In caso di presenza di polipi questi vengono asportati nel corso della stessa indagine ed esaminati istologicamente Se l esame istologico risulta negativo per neoplasia maligna il paziente ripeterà, dopo due anni, la ricerca del sangue occulto Se l esame istologico risulta positivo per neoplasia il paziente viene avviato immediatamente alla chirurgia. I soggetti con familiarità per neoplasia del colonretto vengono invitati a sottoporsi, da subito, alla pancolonscopia. Qualora rifiuti l indagine gli viene proposta la ricerca del sangue occulto. I soggetti con età superiore a 70 anni vengono invitati, dal Medico di Famiglia, a sottoporsi ad una pancolonscopia che, però, non verrà mai più ripetuta a meno che non se ne evidenzi la necessità. Le attese Il fatto che attraverso questo iter si possano precocemente diagnosticare neoplasie maligne e quindi attuare un tempestivo intervento chirurgico è certamente granzia di elevata guaribilità. Se poi a questo aggiungiamo che la bonifica di neoformazioni benigne che, se lasciate in sede, possono subire una trasformazione maligna riduce enormemente il rischio di insorgenza di un tumore del grosso intestino. 8 n. 79 maggio 2009 l informatore

9 CUD 2009 Al momento della compilazione del modello 730 o del CUD indica nell apposito riquadro in alto a sinistra Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale... la Partita Iva dell Istituto Oncologico Romagnolo: La tua scelta è importante per sostenere le tante attività dello IOR, tra cui lo sviluppo dell IRST, l Istituto Tumori di Meldola, che richiede ancora l aiuto di tutti per crescere e progredire.

10 ALMAVERDE BIO, APOFRUIT E COMMERCIANTI INDIPENDENTI ASSOCIATI (CONAD CIA) A SOSTEGNO DEI PROGETTI DELL IRST Meldola Lunedì 9 febbraio 2009, presso l Istituto Tumori della Romagna (IRST) si è tenuta la cerimonia di ringraziamento con cui l Istituto Oncologico Romagnolo e l IRST stesso hanno voluto premiare l impegno profuso da Almaverde Bio, Apofruit e Commercianti Indipendenti Associati (CONAD CIA) nel sostegno all attività di ricerca contro i tumori. Allo IOR è stato devoluto un contributo di euro a favore di due progetti di ricerca dal titolo Identificazione di marcatori biomolecolari predittivi di risposta e/o tossicità alla chemioterapia e Diagnosi precoce e trattamento del tumore al pancreas. Nello specifico l iniziativa, denominata Insieme per la Ricerca protrattasi per tutto il 2008, consisteva nel destinare il 2% del valore dei prodotti Almaverde Bio acquistati nei supermercati Conad e Margherita ad importanti ed innovativi progetti di ricerca per la cura e la prevenzione dei tumori avviati presso l Irst. Coinvolgendo in questo modo anche i consumatori, il meccanismo aveva inoltre la finalità di sensibilizzare il maggior numero di persone, diffondendo un educazione alimentare sana e corretta, che vede nel biologico una garanzia di qualità. Tra le rappresentanze dei Consigli di Amministrazione delle aziende presenti alla cerimonia citiamo, per l Istituto Oncologico Romagnolo, il presidente, dott. Sergio Mazzi; per l Istituto Tumori della Romagna, il direttore scientifico, prof. Dino Amadori; per Commercianti Indipendenti Associati, l amministratore delegato, dott. Vitaliano Brasini; per Almaverde Bio, il presidente, dott. Renzo Piraccini; per Apofruit, il presidente, dott. Enzo Treossi. La giornata si è aperta con l intervento del dott. Mazzi che ha ringraziato i presenti per aver permesso la realizzazione dei due progetti,oltre che per la costante sensibilità dimostrata negli anni. La proiezione di un video sui grandi traguardi raggiunti dall IRST, dopo un solo anno dalla sua inaugurazione, ha anticipato la presentazione tecnica dei progetti da parte del prof. Dino Amadori, direttore scientifico dell Irst. L Istituto Tumori della Romagna, infatti, concentrando la propria attenzione in maniera specifica sulla Ricerca Traslazionale, sulla For- 10 n. 79 maggio 2009 l informatore

11 mazione e sull Aggiornamento continuo del proprio personale, mira, fin dalla sua nascita, ad un rapporto di empatia con il paziente da parte di tutto lo staff medico, per offrire un ambiente il più familiare possibile al malato oncologico. Senza soluzione di continuità il prof. Amadori è passato ad illustrare nel dettaglio i due progetti ai presenti: il primo nasce con lo scopo di migliorare, secondo i principi della farmacogenetica e farmacogenomica, la comprensione della natura e del livello di risposta ai farmaci dei tumori, al fine di rendere più personale la terapia; il secondo si pone invece come obiettivo I ottimizzazione dei tempi di diagnosi, tramite I individuazione di nuovi marcatori, del tumore al pancreas, una forma tumorale che presenta una notevole difficoltà nella diagnosi precoce e nel trattamento. Infine, il prof. Amadori ha desiderato sottolineare come il contributo delle Aziende presenti si sia dimostrato ancora più prezioso alla luce dei notevoli costi che I attivazione, lo sviluppo e I effettiva applicazione di progetti così innovativi comportano. La cerimonia si è conclusa con la consegna da parte del dott. Mazzi di tre medaglie celebrative quale semplice ma sentito simbolo della gratitudine dello IOR e dell IRST. A margine della cerimonia, il prof. Amadori, nel consegnare il report sullo stato di avanzamento dei due progetti, ha salutato i presenti con la promessa di riconvocarli appena saranno pronti i risultati conclusivi di questi Studi. Quest importante giornata dimostra, ancora una volta, come la ricerca e la lotta contro i tumori necessitino dell aiuto di tutte le componenti della società, sia dei privati cittadini che delle realtà imprenditoriali locali. l informatore n. 79 maggio

12 V Congresso Nazionale Approccio globale al paziente oncologico I Congresso Nazionale della Società Italiana di Osteoncologia Presidente Dino Amadori novembre e 2009 Forlì, Hotel Globus topics MARCO MALTONI TONI IBRAHIM CARLO MILANDRI ANNALISA VOLPI Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la cura dei Tumori Via Maroncelli Meldola (FC) Tel ma.maltoni@ausl.fo.it t.ibrahim@irst.emr.it c.milandri@gmail.com a.volpi@ausl.fo.it Segreteria organizzativa STUDIO E.R. CONGRESSI GRUPPO TRIUMPH Via Marconi Bologna Tel Fax ercongressi@gruppotriumph.it Contenuti di una alleanza terapeutica : per una medicina umanistica Appropriatezza e proporzionalità dei trattamenti Per la migliore QdV possibile: farmaci orali, target therapies Il trattamento del dolore e degli altri sintomi del paziente oncologico Trattamenti multidisciplinari delle neoplasie Revisioni sistematiche e linee-guida in terapie di supporto e cure palliative L osteoncologia: studio delle alterazioni dell osso nel paziente oncologico Call for abstract: È aperta la sottomissione di abstract sui topics sopraelencati. Inviare il proprio abstract entro e non oltre il 15 giugno all indirizzo s.debenedittis@gruppotriumph.it

13 ISTITUTO ONCOLOGICO ROMAGNOLO COOP. SOCIALE - ONLUS BILANCIO CONSUNTIVO AL 31/12/2008 ISTITUTO ONCOLOGICO ROMAGNOLO COOP. SOCIALE - ONLUS BILANCIO CONSUNTIVO AL 31/12/2008 STATO PATRIMONIALE ATTIVITA' Esercizio 2008 Esercizio 2007 A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti - - B) Immobilizzazioni C) Attivo Circolante D) Ratei e risconti TOTALE ATTIVO (A+B+C+D) PASSIVITA' Esercizio 2008 Esercizio 2007 A) Patrimonio netto B) Fondi per rischi ed Oneri C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato D) Debiti E) Ratei e risconti TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO (A+B+C+D+E) CONTO ECONOMICO Esercizio 2008 Esercizio 2007 A) Valore della produzione B) Costi della produzione Differenza tra valore e costi della produzione (A-B) C) Proventi e oneri finanziari (62.799) (60.285) D) Rettifiche di valori di attività finanziarie: - ( ) E) Proventi e oneri straordinari (4.693) Risultato prima delle imposte (A-B+-C+-D+-E) ) Imposte sul reddito d'esercizio (77.000) ( ) 23) Utile (perdita) dell'esercizio (85.313) l informatore n. 79 maggio

14 UN REGALO DA 650 MILA EURO PER L ONCOLOGIA L eccezionale gesto della Famiglia Buldrini di Lugo regala allo IOR per l Oncologia lughese la cospicua eredità avuta dal fratello Enzo, come da sua volontà. LUGO 26 febbraio Abituati a leggere e ad ascoltare fatti di cronaca sempre più gravi ed inquietanti che si susseguono giornalmente a ritmo incalzante, non si può che rimanere piacevolmente stupiti da un nobile e generoso gesto compiuto così vicino a noi. A Lugo, infatti, nello scorso mese di febbraio, Paolo Buldrini e la moglie Maria Assunta Montanari hanno devoluto euro allo IOR, da destinarsi alla formazione di personale specializzato nella lotta e nella cura dei tumori, all acquisto di apparecchiature ad alto contenuto tecnologico e allo sviluppo dell assistenza ai malati oncologici, in memoria ed in esecuzione della volontà di Enzo Buldrini. In questa occasione ci preme ricordare che pochi anni fa beneficiammo di un altra ingente somma di denaro, che fu spesa per l acquisto di apparecchiature diagnostiche per l oncologia di Lugo, proveniente dalle volontà testamentarie della Sig.ra Silvana Nuti, moglie di Enzo. In tal modo le famiglie Buldrini, lasciano alla Comunità di Lugo un indelebile impronta di sè stesse, fatta di generosità e, come dice lo stesso dott. Cruciani, un meraviglioso gesto di solidarietà e speranza per il futuro. Raffaele Cortesi, Sindaco di Lugo, nel corso di una conferenza stampa nella quale l Istituto Oncologico Romagnolo è stato rappresentato dal suo Presidente, dott. Sergio Mazzi, accompagnato dal Direttore, dott. Vincenzo Erroi e dal Consigliere responsabile delle sede di Lugo, Rositano Tarlazzi, ha illustrato dettagliatamente come verrà investita una simile somma: il progetto prevede la presenza di un giovane medico specializzando in Oncologia, proveniente dall Università di Ferrara, con un costo di euro, in modo che, al termine della specializzazione, possa rimanere ad operare in Romagna. Con altri euro verrà sostenuta e rafforzata l assistenza domiciliare ai pazienti oncologici; euro saranno invece investiti nel progetto di un Hospice ospedaliero, gestito direttamente dal primario del Reparto di Oncologia di Lugo, il dott. Giorgio Cruciani. Infine euro saranno utilizzati per avviare un corso di formazione dedicato agli infermieri. I rimanenti euro, invece, serviranno ad alimentare nel corso dei prossimi anni tutti questi progetti. 14 n. 79 maggio 2009 l informatore

15 A testimonianza di questo nobilissimo gesto, nel reparto di Oncologia dell ospedale lughese, sarà affissa una targa in ricordo dei coniugi Silvana Nuti ed Enzo Buldrini e di ringraziamento per i coniugi Maria Assunta Montanari e Paolo Buldrini. La nostra riconoscenza verso i protagonisti di questa vicenda, invece, risiederà nel ricordo di persone riconosciutesi nell attività solidale espressa dallo IOR nei suoi 30 anni di vita, condividendone e sostenendone valori ed attività, in contrapposizione agli schemi ed ai comportamenti prevalenti nella nostra società. E la vicinanza, il sostegno e la collaborazione delle persone che rendono possibile la realizzazione di nuove idee ed il raggiungimento di nuovi obiettivi: non parole, ma gesti concreti come quello della Famiglia Buldrini, che consentono di alimentare la speranza do noi tutti: quella di debellare de finiti vamente la malattia oncologica. In conclusione della conferenza, il dott. Mazzi ha ringraziato di cuore Paolo Buldrini e Maria Assunta Montanari, rispettosi delle volontà solamente dichiarate di Enzo e non scritte in alcun testamento; episodi, questi, talmente edificanti da farci considerare positivamente la persona umana. I Progetti di ricerca del Gruppo di lavoro in Psico-Oncologia dello IOR L attività del gruppo di lavoro di psico-oncologia dello IOR sta continuando con impegno intenso anche sul versante della ricerca, area importante per migliorare il livello di assistenza alle persone colpite da cancro e ai familiari, nonché per rendere più specifiche i percorsi formativi degli operatori e dei Volontari. Si è concluso l importante studio nazionale sulla validazione Italiana del Termometro del distress, strumento di misura del disagio emozionale secondario alla malattia neoplastica e dei problemi a questa conseguenti, che ha visto la partecipazione attiva del gruppo di lavoro di psicooncologia dello IOR. Sono inoltre iniziate collaborazioni con altri centri di riferimento nazionali e internazionali su temi ineranti l area della psico-oncologia che rendono la Romagna un riferimento importante per quanto attiene a questa disciplina. Il gruppo di lavoro di psico-oncologia presenterà nella giornata dello IOR che si terrà il 4 ottobre la propria attività per il riconoscimento maggiore di questo lavoro attento e continuo effettuato da anni nelle sedi IOR e nei diversi contesti assistenziali della Romagna. l informatore n. 79 maggio

16 LA MALATTIA E IL DOLORE a cura del dott. Marco Maltoni Responsabile Comitato Ospedale Senza Dolore, AUSL Forlì introduzione di Franco Marzo Volontario Istituto Oncologico Romagnolo Introduzione La malattia, secondo una bella immagine di Sri Ramakrishna ( ), è il prezzo che l anima paga per abitare il corpo e, prima o poi, ogni essere umano si accorge di tale affitto, quasi che proprio la malattia maturi in ciascuno di noi un attenzione più interessata a questo particolare e, soprattutto, indesiderato reddito! Un attenzione (ossia, una preoccupazione) che nasce dal torpore del precedente benessere del corpo di fronte alla tendenza a passare, quando si teme la gravità di una patologia, dal fisico al metafisico: l eterno bisogno di dare un significato, almeno dignitoso, alla fatica di essere uomo. Perché quello vero, pare, debba restare noto soltanto a Dio, anche se l uomo, direttamente implicato in questa fatica, si chiede da sempre perché non possa conoscerlo pure lui. La malattia è l evento, talvolta serio e severo, che risveglia una sensibilità distratta dal monotono andamento del vivere quotidiano e permette di scoprire nell intimo di ognuno di noi quell inquilino dimenticato: cerchiamo allora di diventarne amico, di conversare con lui, di seguirne finalmente le indicazioni ed accettare l aiuto del potere consolatorio dell anima. Vivere da uomo sulla terra non è certo facile per nessuno, ma se l anima paga per abitare il corpo con la propria sofferenza (gli aspetti psicologici ed esistenziali della malattia), il corpo reagisce molto spesso con il dolore: il dolore fisico. Tale dolore non è spesso direttamente legato alla malattia in se stessa ma da essa deriva attraverso le azioni curative, oppure può essere causato dalle lesioni derivanti da un trauma od anche (ed è forse la situazione più positiva) dalle contrazioni che precedono la nascita di una nuova vita. Tuttavia, deve essere recepito da tutti il concetto che il dolore fisico non è inevitabile e va invece affrontato ed eliminato non solo nei malati terminali ma in qualsiasi situazione, dal dolore postoperatorio alle emicranie croniche. A questo scopo, qui di seguito, viene descritto dal dottor Marco Maltoni, Responsabile del Comitato Ospedale Senza Dolore dell AUSL di Forlì, quanto è stato fatto fino ad oggi nel nostro territorio per il trattamento del dolore. Il trattamento del dolore Nella Azienda Unità Sanitaria Locale di Forlì è presente dal 2002 una commissione denominata Comitato Ospedale Senza Dolore (COSD). L istituzione di tale comitato era prevista e suggerita in una serie di normative nazionali e regionali. L obiettivo è quello di promuovere e coordinare iniziative che vadano a favore della rilevazione sistematica e del trattamento del sintomo dolore in tutte le situazioni cliniche che si presentano durante un ricovero ospedaliero. Recentemente il COSD ha esteso la propria attività anche sugli ambiti territoriali. Naturalmente, vi è grande consapevolezza da parte di tutti gli operatori che la sofferenza umana non può essere azzerata e deve essere accompagnata nel modo più significativo possibile. Quando si parla di Ospedale Senza Dolore e di cura del dolore cosiddetto inutile, si fa riferimento al dovere, per tutti gli operatori, di affrontare in modo appropriato il dolore fisico presente in tante patologie, che può essere ridotto, praticamente sempre, a bassi livelli, sopportabili per il paziente. Tale controllo ha, naturalmente, anche un impatto positivo sugli aspetti psicologici (depressione, ansia) ed esistenziali della malattia. Il COSD è composto da professionisti di diversi reparti ospedalieri e del territorio (medici, infermieri, farmacisti) e della Direzione Sanitaria, e da rappresentanti del Volontariato, fra i quali il Sig. Franco Marzo dell Istituto Oncologico Romagnolo. L azione del COSD si attua in più direzioni: favorendo la formazione degli operatori, suggerendo alla Direzione Sanitaria le modifiche organizzative che ritiene appropriate, raccogliendo e valutando i dati relativi 16 n. 79 maggio 2009 l informatore

17 al controllo del dolore. I settori principali di intervento possono essere identificati nel modo seguente: 1) dolore cronico oncologico; 2) dolore cronico non oncologico; 3) dolore acuto post-operatorio; 4) altri aspetti. Dolore Cronico Oncologico. Nella organizzazione della USL di Forlì, il Dolore Oncologico è trattato dalla Unità di Cure Palliative, diretta dal sottoscritto, che ha sviluppato tale competenza fin dagli anni 90. L assistenza ai pazienti con dolore cronico da neoplasia viene effettuata in regime di ricovero nei due hospice di Forlimpopoli e Dovadola, a domicilio in collaborazione e integrazione con il Medico di Famiglia, in consulenza nei diversi reparti dell ospedale e all IRST di Meldola e in un ambulatorio settimanale che si svolge all IRST. Un questionario sulla soddisfazione del trattamento ricevuto viene somministrato ai familiari dei pazienti ricoverati. Il servizio prevede anche l attivazione della figura dello psicologo, nei casi in cui sia ritenuta necessaria. Nel corso del 2008 sono state aggiornate le Lnee-Guida Aziendali per il trattamento del dolore cronico oncologico. All IRST è in corso una sperimentazione clinica che riguarda la valutazione dell efficacia di una elettroanalgesia tramite neuromodulazione con Scrambler Therapy (un elettromedicale di recente introduzione clinica). Dolore Cronico non Oncologico. Nel corso del 2008 si è formalizzata l attività dell Ambulatorio Antalgico per il Dolore Non Oncologico, il cui responsabile è il dott. Giovanni Calbi, della Unità Operativa di Anestesia. Il COSD ha supportato in modo forte l Unità Operativa di Anestesia nell opera di sensibilizzazione istituzionale per una presa di consapevolezza della necessità di tale servizio. All ambulatorio sono dedicati un medico e un infermiere, che svolgono, al momento, attività bisettimanale. I dolori trattati sono quelli di natura osteoarticolare, vascolare, neurologica. E stato attivato anche un percorso di riferimento, per i casi che necessitano di ricovero per manovre particolari, con la sezione di Medicina del Dolore di Villa Serena diretta dal dott. Gilberto Pari. Dolore Post-Operatorio (DPO). I pazienti vengono informati sul trattamento del dolore postoperatorio al momento della visita anestesiologica nel percorso preoperatorio. L informazione pre-chirurgica è effettuata agli operandi di tutti i reparti chirurgici. Periodicamente viene effettuata una rilevazione sulla soddisfazione di tale trattamento. E in via di completamento una procedura ad hoc sulle modalità di rilevazione e trattamento del DPO per gli operatori delle diverse unità chirurgiche. Altri aspetti. a) Gestione del programma Parto senza dolore Nell anno 2008 si è consolidata l attività di Anestesia Perdurale nel parto delle donne che desideravano tale approccio. Ciò è stato possibile grazie alla organizzazione comune delle Unità Operative di Anestesia e di Ostetricia-Ginecologia b) Formazione in terapia del dolore e in cure palliative I Corsi sulle tematiche del dolore e delle cure palliative nel 2008 sono stati sei: hanno riguardato il dolore oncologico, il dolore postoperatorio, il dolore in chirurgia toracica, la cura domiciliare del paziente oncologico, la formazione in Hospice, e la formazione sul campo di un progetto regionale per il mantenimento del controllo del dolore oncologico. Sono stati coinvolti, in modo multiprofessionale e multidisciplinare, medici di cure palliative, medici di famiglia, medici delle UU.OO. di Chirurgia e Oncologia e infermieri di tutti gli assetti assistenziali. c) Valutazione del dolore Una scheda di rilevazione del dolore è stata inserita nella cartella informatizzata di tutte le Unità Operative dell ospedale e nelle cartelle cartacee dei reparti e dell assistenza domiciliare che non hanno la cartella informatica. Naturalmente i programmi di formazione dovranno favorire la compilazione di questi strumenti. d) Giornate di sensibilizzazione Nella USL di Forlì sono state effettuate sia la Giornata del sollievo promossa dalla Regione Emilia-Romagna in maggio, sia la giornata di San Martino ( Contro la sofferenza inutile della persona inguaribile ) promossa dalla Federazione Cure Palliative in novembre. e) Comunicazione alla cittadinanza Le notizie relative a tutti gli aspetti organizzativi sono state immesse sul Numero Verde Regionale l informatore n. 79 maggio

18 31 MAGGIO 2009 GIORNATA MONDIALE SENZA TABACCO L istituto Oncologico Romagnolo, con il coordinamento della dott.ssa Monti e dott.ssa Gentilini della Sede IOR di Faenza e il coinvolgimento della dott.ssa Di Marco delle Sede IOR di Rimini, continua, in occasione della Giornata Mondiale senza Tabacco, il suo impegno di promozione della salute tra i giovani studenti delle scuole della Romagna. Questa attività, promossa dallo IOR in collaborazione con le Aziende Usl di Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini, prevede la diffusione di progetti di prevenzione di comportamenti a rischio e promozione di corretti stili di vita, con il coinvolgimento in quest anno scolastico di oltre ragazzi che si vanno ad aggiungere ai raggiunti negli scorsi 16 anni. L ottima adesione riscontrata è un importante conferma della solidità della collaborazione intrapresa con il mondo della scuola. A partire dal 2005 lo IOR si è fatto promotore in Romagna del progetto interregionale Disagio immaginario e comunicazione che ha come obiettivo di coinvolgere i giovani nella ricerca di strumenti nuovi per la prevenzione delle dipendenze con particolare riguardo a fumo e alcol, che vede coinvolte altre quattro regioni oltre all Emilia Romagna: le operatrici IOR hanno così coinvolto il Liceo Artistico Pier Luigi Nervi di Ravenna che ha partecipato a tutte le tappe del progetto con ragazzi da loro opportunamente formati. L Istituto Oncologico Romagnolo ha anche favorito la partecipazione della scuola ai vari momenti di incontro facendosi carico delle spese: in quest anno scolastico un gruppo di dodici studenti accompagnato dall insegnante referente prof.ssa Scarpone ha così potuto partecipare sia all incontro di Vicenza del novembre 2008, che a quello di Mantova del marzo Anche quest anno verrà organizzata una campagna di sensibilizzazione in occasione della Giornata Mondiale senza Tabacco, con un manifesto realizzato a partire dai lavori dei ragazzi coinvolti nelle attività di promozione della salute e con iniziative che si svolgeranno in varie città e scuole. Il manifesto e il programma delle manifestazioni è in fase di definizione.per quanto riguarda la prevenzione dell abitudine al fumo, con particolare attenzione alle donne, L istituto Oncologico Romagnolo ha aderito al concorso a premi Fatti un dono il fumo non ti dona promosso dalla Azienda Usl di Ravenna e riservato alle fumatrici residenti in provincia di Ravenna. In particolare, continua la collaborazione dell Istituto Oncologico Romagnolo con la Regione Emilia Romagna per il coordinamento di alcuni progetti sulla prevenzione del fumo di tabacco, nonchè la partecipazione della dott.ssa Monti al gruppo di lavoro del Centro Regionale di Didattica Multimediale Luoghi di prevenzione. 18 n. 79 maggio 2009 l informatore

19 Per informazioni su come contribuire: Istituto Oncologico Romagnolo tel

20 9 e 10 Maggio 2009, Festa della Mamma: i giorni, le piazze e le vie delle Azalee Il 9 e 10 maggio esprimiamo il nostro affetto alle mamme di ogni età con le azalee dello IOR. Ecco dove: FORLI : sabato 9 nei centri commerciali di via Balzella, via Curiel, via Tina Gori e alla Conad Cava di via Conca; sabato 9 e domenica 10 in piazza Saffi, piazzale Giovanni XXIII, ospedale Pierantoni (padiglione Nuovo Morgagni), ingresso dei Giardini Pubblici di piazzale della Vittoria; domenica 10 al Parco Urbano (ingresso di via Pertini); sabato 9 e domenica 10 in piazzale Pieve a San Martino in Strada; sabato 9 e domenica 10 lungo Viale Roma, davanti al bar Allangolo; sabato 9 e domenica 10 lungo la via Cervese, presso il distributore Agip; BERTINORO: sabato 9 e domenica 10 in piazza della Libertà; CASTROCARO: sabato 9 nel piazzale Conad; sabato 9 e domenica 10 all ingresso delle Terme di viale Marconi; CIVITELLA: domenica 10 in piazza Matteotti; CUSERCOLI: domenica 10 in Largo Matteotti; DOVADOLA: venerdì 8 e sabato 9 in piazza della Vittoria; FIUMANA: sabato 9 in Piazza Pertini; FORLIMPOPOLI: sabato 9 e domenica 10 in piazza Garibaldi; GALEATA: sabato 9 e domenica 10 in piazza Gramsci; TERRA DEL SOLE: sabato 9 e domenica 10 in piazza d Armi; MELDOLA: sabato 9 e domenica 10 in piazza Orsini; durante la settimana presso la sede IOR dell IRST; ROCCA SAN CASCIANO: sabato 9 e domenica 10 in piazza Garibaldi; PORTICO: sabato 9 in via Roma presso gli alimentari Roberta Bendoni; sabato 9 e domenica 10 al Ristorante Al Vecchio Convento ; PREDAPPIO: sabato 9 presso Conad Nello e Conad Predappio; sabato 9 e domenica 10 in piazza Garibaldi e in Via Matteotti 90; PREMILCUORE: sabato 9 in Piazza dei Caduti e domenica 10 in via Roma; SANTA SOFIA: sabato 9 e domenica 10 davanti alla parrocchia di Santa Lucia; SAN PIERO IN BAGNO: sabato 9 e domenica 10 presso i Giardini Pubblici; CESENA: sabato 9 davanti all Ipercoop Lungosavio, all Ipermercato Famila di Torre del Moro, al Montefiore- Conad in zona stadio e all A&O in Piazza Magnani a San Mauro; sabato 9 e domenica 10 in Corso Sozzi (angolo Via Vescovado); CESENATICO: sabato 9 e domenica 10 in Corso Garibaldi; GAMBETTOLA: sabato 9 e domenica 10 alla mostra scambio in Corso Mazzini; GATTEO: sabato 9 e domenica 10 nel piazzale della Chiesa; LONGIANO: sabato 9 e domenica 10 nella piazza del Municipio; MILANO MARITTIMA: sabato 9 e domenica 10 presso l area antistante la rotonda I Maggio; SAVIGNANO: sabato 9 e domenica 10 in Corso Vendemini; SAN MAURO PASCOLI: sabato 9 e domenica 10 in Piazza Battaglini; FAENZA: sabato 9 e domenica 10 in piazza del Popolo; 20 n. 79 maggio 2009 l informatore

21 BRISIGHELLA: sabato 9 e domenica 10 in piazza Carducci; CASOLA VALSENIO: sabato 9 e domenica 10 in piazza Oriani; CASTELBOLOGNESE: sabato 9 e domenica 10 in piazza Bernardi; MARRADI: sabato 9 e domenica 10 presso la Confraternita di Misericordia; MODIGLIANA: sabato 9 e domenica 10 in corso Garibaldi; RIOLO TERME: sabato 9 e domenica 10 in corso Matteotti; SOLAROLO: domenica 10 in piazza Gonzaga; TREDOZIO: sabato 9 e domenica 10 in via XX Settembre; LUGO: sabato 9 al parcheggio Ipercoop, alla Crai Pagliuti e davanti il Supermercato Crai La Fornace ; sabato 9 e domenica 10 nel Pavaglione di piazza Martiri; ALFONSINE: sabato 9 nei piazzali della Coop e della Conad, sabato 9 e domenica 10 in piazza Gramsci e in piazza Monti; BAGNACAVALLO: sabato 9 al Centro Commerciale La Pieve; sabato 9 e domenica 10 in via Mazzini Portico Opere Pie; BAGNARA: sabato 9 in piazza Marconi; BARBIANO: sabato 9 in piazza Alberico; BELRICETTO: sabato 9 al parcheggio vicino a Blu Village Cafè; BIZZUNO: sabato 9 vicino al Bar Coop Culturale; CONSELICE: sabato 9 e domenica 10 in piazza Foresti; COTIGNOLA: sabato 9 in piazza Vittorio Emanuele II; FILO D ARGENTA: venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 alla Sagra del Pesce Azzurro ; FUSIGNANO: sabato 9 vicino al Supermercato Conad; sabato 9 e domenica 10 in piazza Corelli; GIOVECCA: sabato 9 vicino al Forno; MASIERA: sabato 9 presso Alimentari Tassinari. MASSALOMBARDA: sabato 9 al piazzale Coop, al piazzale Conad e a quello Crai; sabato 9 e domenica 10 in piazza Matteotti; ROSSETTA: sabato 9 vicino al forno; SANT AGATA SUL SANTERNO: sabato 9 in piazza Umberto I; SAN BERNARDINO: sabato 9 in piazza San Bernardino; SAN LORENZO: sabato 9 in piazza 8 Marzo; SAN PATRIZIO: sabato 9 in piazza Mameli; SAN POTITO: sabato 9 vicino al forno; SANTA MARIA FABRIAGO: sabato 9 in piazza Versari; TRAVERSARA: sabato 9 nel parcheggio della Chiesa; VILLA SAN MARTINO: sabato 9 davanti alla Farmacia; VILLANOVA DI BAGNACAVALLO: sabato 9 in piazza Martiri; VOLTANA: sabato 9 in piazza Unità; RAVENNA: sabato 9 e domenica 10 in Piazza Einaudi e Piazza XX Settembre; sabato 9 presso Esp Shopping Center; CERVIA: sabato 9 presso la Coop di Piazzale Roma e il Conad di Via Caduti della Libertà; MARINA DI RAVENNA: sabato 9 e domenica 10 in Piazza Dora Markus; MEZZANO: sabato 9 presso la Coop di Via Borghi e domenica 10 in Piazza della Repubblica; PINARELLA DI CERVIA: sabato 9 presso il Conad di Via Platone; RUSSI: venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 in Piazza Farini, sabato 9 presso Coop e Conad; SAN PIETRO IN VINCOLI: venerdì 8 in Via Farini 107 presso il Circolo dei Repubblicani; SANTO STEFANO: sabato 9 presso Autoscola Emiliani di Via Cella 425; SAVARNA: sabato 9 presso la Coop di Via dei Martiri; RICCIONE: sabato 9 e domenica 10 in Viale Ceccarini angolo via Dante, all interno del Centro Commerciale Conad Boschetto (tutto sabato e domenica mattina), in corso F.lli Cervi piazzale ex-acli; CATTOLICA: sabato 9 e domenica 10 nel piazzale Nettuno, CORIANO: sabato 9 e domenica 10 in piazza Don Minzoni; MISANO ADRIATICO: sabato 9 Conad Rio Agina; domenica 10 in piazza della Repubblica; MORCIANO DI ROMAGNA: sabato 9 di fronte a Conad; SAN GIOVANNI IN MARIGNANO: domenica 10 in piazza Silvagni; SALUDECIO: domenica 10 in piazza del Beato Amato; RIMINI: venerdì 8 e sabato 9 al Mercato Coperto, sabato 9 alla Coop Celle,sabato 9 e domenica 10 in piazza Cavour e in piazza Tre Martiri; venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 al Centro Commerciale Le Befane e all Iper Malatesta ; sabato 9 e domenica 10 nel piazzale Boscovich, domenica 10 nel piazzale Fellini,; BELLARIA: domenica 10 all Isola dei Platani; BELLARIVA: sabato 9 e domenica 10 nel Piazzale Gondar; MIRAMARE: sabato 9 e domenica 10 davanti alla chiesa Sacro Cuore di via Marconi; SANTARCANGELO: venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 in piazza Ganganelli; TORRE PEDRERA: domenica 10 in Piazza Anita Sacchini e in via San Salvador (Farmacia Lido) e chiesa San Giovanni in Bagno; VISERBA: sabato 9 e domenica 10 in piazza Pascoli; VILLA VERUCCHIO: sabato 9 presso il Conad di Via Casale, sabato 9 e domenica 10 presso il Centro Commerciale Le Torri e in piazza Europa. l informatore n. 79 maggio

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