Le azioni e gli strumenti per la riduzione della produzione di rifiuti finanziate dalla Regione Toscana

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1 La riduzione dei rifiuti:buone pratiche a confronto - ARPAT - FIRENZE - 23 novembre 2009 Le azioni e gli strumenti per la riduzione della produzione di rifiuti finanziate dalla Regione Toscana Arch. Marisa Valtancoli

2 Regione Toscana - Dati produzione rifiuti urbani 2008 Periodo RUtotali t/anno RU t/anno RDtotali t/anno %RDsu RU+RD RD procapite Kg/ab/die RUtotali procapite Kg/ab/die RDprocapite anno RUtotali procapite anno anno ,58 0,64 1, Regione Toscana - Composizione merceologica dei Rifiuti Urbani - anno 2008 Carta, cartone 11,8% Vetro 3,4% Lattine 0,2% Plastiche 1,5% Metalli 1,4% Organico 6,6% Sfalci e potature Legno 4,0% 3,0% RU indifferenziati 66,0% Altro 0,6% ex RUP 0,1% Altro ingombrante 1,2% Stracci 0,3%

3 1.000 Regione Toscana Evoluzione della produzione annua RU-RD anni , ,10 7, ,50 22,02 25,60 27,14 31,20 17,83 13,81 10, , , , , % RD RD procapite kg/ab/anno RU totali procapite kg/ab/anno

4 Dati certificati di produzione rifiuti urbani 2008 efficienza RD (con spazzamento, non ai fini del pagamento del tributo) Provincia Abitanti censiti Totale RU +RD t/anno RU t/anno RD tot. t/anno %RD su tot. RU RD procapite kg/ab/anno RU totali procapite kg/ab/anno RU totali procapite kg/ab/die Arezzo , ,65 Firenze ,76 242, ,79 Grosseto , ,02 Livorno ,92 235, ,97 Lucca , ,06 Massa-Carrara ,75 167, ,92 Pisa , ,75 Pistoia ,02 202, ,79 Prato , ,18 Siena ,68 279, ,83 TOTALE REGIONE ,58 232, ,87

5 Regione Toscana Deliberazione del Consiglio Regionale Toscano n 7 aprile 1998, n. 88 L.R. 4/95, art. 5 - Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti - approvazione primo stralcio relativo ai rifiuti urbani e assimilati 2.3 Interventi atti alla riduzione della produzione dei rifiuti La Regione e gli Enti di programmazione intermedia fra cui i soggetti richiamati all art 24 comma 3 della L.R. 72/97 nonché i soggetti operativi attiveranno tavoli di concertazione con enti e operatori economici finalizzati alla stipula di accordi volontari e accordi di programma per la minimizzazione di rifiuti nella grande distribuzione. L'accordo di programma sarà rivolto a favorire: modalità di distribuzione e imballo dei prodotti freschi che riducano la presenza di imballi possibilità di deposito diretto degli imballi secondari presenza di bevande in contenitori riutilizzabili con deposito cauzionale diffusione di sistemi di consegna a domicilio di bevande in contenitori riutilizzabili Minimizzazione dei rifiuti nel circuito della ristorazione collettiva: L'accordo di programma sarà in particolare rivolto a favorire la sostituzione di contenitori a perdere per le bevande (bottiglie) e per la distribuzione di alimenti e bevande (bicchieri, stoviglie, cestelli, posate a perdere) impiegati nella ristorazione collettiva.(.) A partire dal 01/01/99 è fatto divieto per le mense pubbliche della Regione, degli Enti Locali ed altri Enti ed Aziende pubbliche di utilizzare i materiali a perdere di cui sopra.

6 Regione Toscana Legge Regionale 18 maggio 1998, n. 25 smi -REGIONE TOSCANA NORME PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI E LA BONIFICA DEI SITI INQUINATI ART. 4 - Riduzione della produzione dei rifiuti. Condizioni per il rilascio delle autorizzazioni per le medie e le grandi strutture di vendita. Condizioni per i capitolati di appalti pubblici. Comma 2. La Regione, le province, i comuni e gli altri enti, istituti ed aziende soggette alla vigilanza degli stessi, sono tenuti ad impiegare, per le proprie necessità ed in misura non inferiore al quaranta per cento del fabbisogno, carta e cartoni prodotti utilizzando, integralmente o prevalentemente, residui recuperabili. Essi sono altresì tenuti ad utilizzare, nell'identica misura del quaranta per cento del fabbisogno annuale relativo, manufatti in plastica riciclata.

7 Regione Toscana Legge Regionale 18 maggio 1998, n. 25 smi - REGIONE TOSCANA NORME PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI E LA BONIFICA DEI SITI INQUINATI Comma 3- Ai soggetti di cui al comma 2 è fatto divieto di utilizzare nelle proprie mense, per la somministrazione degli alimenti o delle bevande, contenitori e stoviglie a perdere.(..) Comma 7. Nei capitolati per appalti pubblici di opere, di forniture e di servizi sono inserite specifiche condizioni per favorire l'uso di residui recuperabili, secondo le modalità indicate nel piano regionale

8 Regione Toscana Piano Regionale per la gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio DCRT n. 167 del Al fine di sostenere azioni idonee a ridurre la formazione dei rifiuti di imballaggio, la Regione si impegna a sostenere le Amministrazioni Pubbliche e gli operatori singoli ed associati con incentivi da risorse finanziarie messe a disposizione da programmi comunitari, statali e regionali di sostegno economico e/o finanziamento a progetti di eco compatibilità, quali ad esempio: Progetti per la reintroduzione, nei cicli produttivi di imbottigliamento, di macchine per il ririempimento dei vuoti (sterilizzatrici, ) o per l ammodernamento degli esistenti; Progetti per l introduzione di dispenser per l erogazione di prodotti alla spina (acqua, vino, bevande, detergenti, caffè, cereali e tutti i prodotti che lo consentono) Progetti per l adozione in contesti estesi a più realtà produttive (es. consorzi di produttori) di contenitori standardizzati per la vendita di bevande (per tipologia di prodotto); Progetti per l introduzione di sistemi a rendere per gli imballaggi secondari e terziari in plastica e/o legno (cassette per ortofrutta e pallets) nei mercati generali ortofrutticoli, nei centri di stoccaggio, distribuzione, lavorazione e condizionamento (selezione, confezionamento, peso, etichettatura e prezzatura) di prodotti ortofrutticoli per la GDO (supermarkets, discounts, catering, ecc) e nei centri di produzione pasti; Progetti per l acquisto di macchinari per la riduzione volumetrica degli imballaggi al fine di migliorare le operazioni di stoccaggio e trasporto; Progetti e campagne pubbliche di comunicazione e sensibilizzazione sulle azioni possibili e/o intraprese al fine di prevenire la formazione di rifiuti di imballaggio.

9 Regione Toscana Piano Regionale per la gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio DCRT n. 167 del Nei bandi di gara per l affidamento dei servizi per la pulizia dei locali della Regione, delle Province e dei Comuni, nonché di tutti gli Enti, istituti, aziende o amministrazioni soggette a vigilanza della Regione, delle Province o dei Comuni regionali, costituiscono parametri per l individuazione dell offerta più vantaggiosa: l utilizzo di ricariche e detersivi concentrati; la garanzia di conferimento differenziato dei rifiuti di imballaggio (contenitori per liquidi in vetro e plastica e per le lattine in alluminio e banda stagnata) e delle frazioni merceologiche (carta e cartone) che siano state raccolte separatamente; Nei bandi di gara per l affidamento del servizio di ristorazione e di fornitura di bevande e acqua : che bevande e acqua siano fornite per mezzo di distributore automatizzato alla spina o con ricarica a rendere; che bevande e acqua siano confezionate con vuoto a rendere. Qualunque sistema di distribuzione di bevande e acqua dovrà rispettare i parametri igienicosanitari previsti dalla normativa vigente.

10 PERCORSO DI LAVORO PER LA PREDISPOSIZIONE DELLE INTESE AMBIENTALI D.G.R.T. n 453 /2000 approvazione studio ARRR CISPEL che prevedeva ipotesi di accordi volontari tra Enti Locali e operatori del settore L Assessorato all Ambiente della Regione Toscana promuove dei Tavoli di concertazione tecnica finalizzati a potenziali accordi volontari regionali con soggetti pubblici o privati dei settore del recupero/riciclo dei materiali provenienti da RD, affidandone la gestione ad Agenzia Regione Recupero Risorse. D.G.R.T. n 242/2002 vengono approvate le finalità delle intese ambientali individuando il Dip. Politiche Territoriali e Ambientali - Area Rifiuti e Bonifiche come struttura organizzativa regionale responsabile del procedimento D.G.R.T. n 100/2003 vengono approvati i testi delle intese ambientali e definite la procedure 6 MARZO 2003 Conferenza di stipula delle intese

11 D.G.R.T. n 100/2003 LE INTESE AMBIENTALI VOLONTARIE 1- Produzione di compost di qualità e promozione di un mercato dell'impiego a fini agronomici 2- Promozione del recupero e riciclaggio dei rifiuti inerti non pericolosi da costruzione e demolizione 3 - Interventi di riduzione e promozione del riciclaggio degli imballaggi in plastica 4 - Interventi a favore della prevenzione ed avvio al riciclaggio dei beni durevoli dismessi 5- Interventi di riduzione e promozione del riciclaggio degli imballaggi cellulosici 6- Interventi di riduzione e promozione del riciclaggio degli imballaggi in vetro 7- Interventi di riduzione e promozione del riciclaggio degli imballaggi in legno

12 Progetti di riduzione nella produzione di rifiuti urbani Studi rivolti a minimizzare la produzione di rifiuti in settori specifici quali ad esempio il settore della ristorazione scolastica, mense universitarie, mense aziendali, feste popolari ecc Contenitori riutilizzabili, dispenser,, vuoto rendere, utilizzo di materiali non imballati: rientrano in questa area gli interventi orientati all utilizzo di prodotti sfusi (acqua del rubinetto), a prodotti con contenitori ori riutilizzabili (dispenser( dispenser,, sistemi di ricarica, vuoto a rendere) Recupero di derrate alimentari da supermercati, ipermercati (prodotti ancora commestibili ma con imballaggio danneggiato tale da non consentirne la vendita) mense (pasti non somministrati), ecc. da destinare a iniziative assistenziali mense di carità, famiglie disagiated ecc.

13 Progetti di riduzione nella produzione di rifiuti urbani Riutilizzo di beni durevoli (elettrodomestici, computer, mobili, giocattoli, vestiti): rientrano in questa area gli interventi tesi ad agevolare lo scambio e il riuso di prodotti usati ancora funzionanti (borsini locali, riutilizzo di pc vetusti, mercatini, riuso di giocattoli presso scuole e asili nido, riutilizzo di vestiti, progetti più ampi di formazione per realizzare strutture di riparazione dei prodotti etc). Green procurement: : rientrano in questa area gli interventi tesi a promuovere presso la pubblica amministrazione e le imprese private l acquisto di prodotti a minor impatto ambientale. Compostaggio domestico della frazione organica e verde: rientrano in questa area la ulteriore diffusione delle tecniche di compostaggio domestico;

14 INCENTIVI ALLA RIDUZIONE DEI RIFIUTI URBANI ALLA FONTE Le pratiche di autocompostaggio sono una modalità di riduzione alla fonte dei rifiuti come stabilito nella DCRT 88/98. Ai fini della determinazione del contributo per lo smaltimento dei rifiuti in discarica, viene riconosciuta in aggiunta alla percentuale di efficienza di RD attestata, una quota fissa secondo lo schema seguente. N di Abitanti del Comune serviti rispetto alla popolazione residente Incentivo 5 0,7% dei residenti < N < 1,5% dei residenti 0,4 8 1,5% dei residenti < N < 3% dei residenti 0, % dei residenti < N < 6% dei residenti 1,2 67 N > 6% dei residenti 1,7 Totale 120 comuni di cui 11 non hanno ottenuto l incentivo. L incentivo può essere riconosciuto solo a fronte della comprovazione dell effettivo monitoraggio (25%del totale) periodico riguardo al reale utilizzo dei composter da parte degli utenti.

15 COMUNE DI FIRENZE Quartiere 5

16 COMUNE DI FIRENZE Quartiere 5

17 COMUNE DI FIRENZE Quartiere 4

18 Cedit e Baccini ortofrutta cassette riutilizzabili - CPR System

19 COMUNE DI EMPOLI RECUPERO MERCI

20 COMUNE DI EMPOLI RECUPERO MERCI

21 Regione Toscana Interventi in materia di riduzione della produzione rifiuti. trasferimento di risorse alle Province che selezionano gli interventi che risultano in linea con i criteri stabiliti nella DGRT n.536 e 537/2007 Azioni per l annualità 2007 Si ritiene necessario finanziare azioni finalizzate alla prevenzione e riduzione della produzione dei rifiuti, privilegiando, per l annualità 2007, azioni di: 1. Riduzione della produzione rifiuti attraverso la gestione sostenibile di manifestazioni pubbliche,feste e sagre; 2. Riduzione della produzione rifiuti nelle mense pubbliche; 3. Promozione dell incontro tra domanda e offerta di servizi di riparazione, scambio e vendita di articoli usati, noleggio e servizi di ricarica; 4. Installazione di fontanelli per la distribuzione di acqua di alta qualità a consumo libero per l utenza; 5. Distribuzione di composter domestici.

22 PIR 3.3 Efficienza e sostenibilità nella politica dei rifiuti Risorse attribuite nel 2007 in materia di Riduzione della produzione rifiuti Interventi in materia di Riduzione della produzione rifiuti afferenti il Protocollo di Intesa per la gestione dei rifiuti negli Ato di Firenze Prato Pistoia di cui alla DGRT n.63/2007. Le Province selezionano gli interventi che risultano in linea con i criteri stabiliti nella DGRT n.537/2007. Risorse trasferite Provincia Firenze ,00 Pistoia ,00 Prato ,00 Circondario Empolese Valdelsa ,00 Tot ,00 Interventi in materia di riduzione della produzione rifiuti extra piana. Le Province selezionano gli interventi che risultano in linea con i criteri stabiliti nella DGRT n.536/2007 Risorse trasferite Provincia Arezzo ,00 Grosseto ,00 Livorno ,00 Lucca ,00 Massa Carrara ,00 Pisa ,00 Siena ,00 Tot ,00

23 PIR 3.3 Efficienza e sostenibilità nella politica dei rifiuti Risorse attribuite nel 2007 in materia di Riduzione della produzione rifiuti compostaggio domestico

24 PIR 3.3 Efficienza e sostenibilità nella politica dei rifiuti Risorse attribuite nel 2007 in materia di Riduzione della produzione rifiuti Ecocentri

25 PIR 3.3 Efficienza e sostenibilità nella politica dei rifiuti Risorse attribuite nel 2007 in materia di Riduzione della produzione rifiuti Fontanelli di qualità e acqua in brocca

26 PIR 3.3 Efficienza e sostenibilità nella politica dei rifiuti Risorse attribuite nel 2007 in materia di Riduzione della produzione rifiuti Mense e e sagre

27 PIR 3.3 Efficienza e sostenibilità nella politica dei rifiuti Risorse attribuite nel 2007 in materia di Riduzione della produzione rifiuti Totale dei comuni interessati dai progetti ammessi a finanziamento

28 STUDIO ARRR per la riduzione dei rifiuti e gestione sostenibile dei servizi di ristorazione collettiva Il progetto prevede di promuovere l utilizzo di piatti, bicchieri e posateria convenzionali e pluriuso, diffondere, dove possibile, l utilizzo dell acqua della rete idrica e di dispenser per la somministrazione di acqua e bevande, riducendo considerevolmente la quantità dei rifiuti da imballaggio prodotti e l impatto ambientale legato alla logistica collegata. valutare la possibilità di organizzare il recupero dei pasti non somministrati, da destinare a mense di indigenti gestite da associazioni di volontariato ONLUS e dello scarto post-consumo a ricoveri per animali. Contesti Applicazione di un format di ristorazione sostenibile inizialmente per le mense pubbliche, mense sanitarie, scuole e università, case di riposo, mense militari. Successivamente promuovere l utilizzo per le mense aziende a capitale prevalentemente pubblico e private.

29 STUDIO ARRR per la riduzione dei rifiuti e gestione sostenibile dei servizi di ristorazione collettiva Si tratta di fornire lo strumento base per consentire ai soggetti utilizzatori di richiedere quelle caratteristiche prestazionali necessarie a minimizzare la produzione dei rifiuti e più in generale a ridurre l impatto ambientale del servizio di ristorazione. redazione di capitolati tipo per il servizio di ristorazione, considerando le peculiarità e le esigenze specifiche di ogni settore considerato favorire la raccolta differenziata degli scarti di preparazione o post-consumo da avviare a recupero e l utilizzo di detergenti ecologici e a minor impatto ambientale per il lavaggio delle stoviglie. corsi di formazione per la divulgazione dei capitolati di ristorazione per i soggetti che adotteranno le specifiche dei capitolati tipo prevedere riduzioni della tariffa di igiene urbana monitoraggio in continuo

30 Recupero delle merci invendute dei supermercati GDO - analisi e linee guida Recupero di merci invendute a causa di: difetti evidenti nella confezione, il prodotto è stato concepito come campione gratuito di cui è vietata la vendita, il packaging del prodotto è considerato superato dall azienda produttrice, il prodotto presenta una data di scadenza troppo ravvicinata rispetto alle esigenze del cliente, errori nella programmazione della produzione, lancio di un nuovo prodotto con quantitativi di prodotto anche superiori alla domanda ecc. Il progetto di recupero potrebbe essere esteso al recupero di merci fresche invendute (frutta, pane, verdure ecc.) e anche di prodotti già pronti ( prodotti del banco di gastronomia) che si avvicinano alla data di scadenza. La merce recuperata viene destinata a mense di indigenti gestite da associazioni di volontariato ONLUS e laddove non siano garantite certe condizioni, a ricoveri per animali.

31 Recupero delle merci invendute dei supermercati GDO - analisi e linee guida Obiettivo del progetto è la realizzazione, anche attraverso la verifica e la valutazione dell impegno organizzativo richiesto nelle diverse esperienze già realizzate, di linee guida che possano essere utilizzate per la creazione di progetti locali. Si tratta cioè di fornire lo strumento base per consentire ai soggetti interessati di realizzare progetti che siano in grado di rispondente ai criteri di igiene e sicurezza stabiliti dalla normativa di settore. Tutti i soggetti coinvolti nell attuazione del progetto hanno un bilancio positivo: le associazioni che assistono persone disagiate a cui vanno i beni recuperati; le attività commerciali che risparmiano nello smaltimento di prodotti destinati a diventare rifiuti, ottenendone anche vantaggi di immagine e talora anche sgravi fiscali e possibili riduzioni della tariffa di igiene urbana le pubbliche amministrazioni che offrono in tal modo un servizio.

32 Grazie per l attenzione

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