rame notizie ASSOCIATE ALL IIR Il rame nella tradizione artigianale L IIR a favore dell occupazione giovanile European Copper Roofing Campaign

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1 Rame Notizie Periodico trimestrale - N. 25, anno X, III trimestre 97 Direttore responsabile: Ruggero Revelli Redazione: Vincenzo Loconsolo Direzione, redazione: IIR Milanofiori,Str.4 - Pal.A Assago (MI) Tel. (02) Fax (02) ist-rame@wirenet.it Amministrazione, abbonamenti, pubblicità:consedit SAS Via Giovannino De Grassi, Milano Tel. (02) Fax (02) consedit@tin.it 2 AZIENDE rame notizie 25 qualsiasi ASSOCIATE ALL IIR Spedizione in A.P. - 45%- art. 2 comma 20/B legge 662/96 - Filiale di Milano Di questo numero sono stati stampati esemplari da: Coop. Grafica Bergamasca srl - Albegno di Treviolo (BG) Registrazione del Tribunale di Milano n. 699 del 19/10/87 Prezzo di un singolo fascicolo: Lire Abbonamento annuo Italia (4 numeri): Lire (tramite versamento sul c/c postale n , intestato a Consedit sas). L abbonamento decorrerà, salvo diversa indicazione, dal primo numero raggiungibile e può avere inizio in periodo dell anno. 3 EDITORIALE Il rame nella tradizione artigianale 4 FORMAZIONE L IIR a favore dell occupazione giovanile 6 COPERTURE Il rame in Campania: alla riscoperta di una tradizione 18 ATTUALITÀ European Copper Roofing Campaign 20 DESIGN L arte dell ornamento in rame 24 CULTURA Simbologia del rame e della natura nell arte 29 APPLICAZIONI Un oasi a Linate 30 NOTIZIARIO sommario

2 Aziende associate all IIR A.D.I. Sas Strada Statale Regina km 3, Potenza Picena (MC) Tel. 0733/ Fax 0733/ ALDO PENNACCHI0 Via Malaspina 28/A Palermo (PA) Tel. 091/ Fax 091/ ASTEC Srl Via dell Artigianato Dosson di Cassier (TV) Tel. 0422/ Fax 0422/ CARLO COLOMBO & C. spa Via Euripide, Agrate Brianza (MI) Tel. 039/ Fax 039/ CODELCO Huerfanos 1270 P.O. Box 150-D Santiago (Cile) Tel / Fax 00562/ CO.FI.METAL srl Via del Fornaccio, 3/B - Vallina Bagno a Ripoli (FI) Tel. 055/ Fax 055/ COMAP ITALIA srl Via Stipeti, Coselli (LU) Tel. 0583/ Fax 0583/ EUROPA METALLI Spa Borgo Pinti, Firenze(FI) Tel. 055/ Fax 055/ GIACOMINI Spa Via peralzo S. Maurizio d Opaglio (NO) Tel. 0322/ Fax 0322/96256 IBP BANNINGER ITALIA Srl S.S.Asolana, San Polo di Torrile (PR) Tel. 0521/ Fax 0521/ IP ALFONSI Srl Zona Industriale P.l.P. Sanbucheto Recanati (MC) Tel. 071/ Fax 071/ MANICA spa Via all Adige, Rovereto (TN) Tel. 0464/ Fax 0464/ M.B.E. snc di Minoletti Bruno Enrico Via per Re, Malesco (VB) Tel. 0324/ Fax 0324/92332 METALRAME Srl Nucleo Industriale Pianodardine Avellino (AV) Tel. 0825/ Fax 0825/ S.A. EREDI GNUTTI METALLI spa Via Volta, Brescia (BS) Tel. 030/ Fax 030/ S.O.S. ITALIA srl Via Matteotti, Arona (NO) Tel. 0322/ Fax 0322/ ZANOLETTI METALLI Spa Via Leonardo da Vinci, Trezzano sul Naviglio (Ml) Tel. 02/ Fax 02/ L e coperture di rame sono ancora una volta l argomento principale della nostra rivista, tuttavia oggi il punto di osservazione è differente. È ben noto che il tetto di rame al Centro e Sud Italia ha ancor oggi una diffusione abbastanza limitata. Un primo esame sul campo, svolto nel- Il rame nella tradizione artigianale l ambito del più ampio contesto di un dottorato di ricerca in corso presso il Dipartimento di Ingegneria Edile della Facoltà di Ingegneria di Napoli diretta dal prof. Benito De Sivo, ha messo in evidenza alcuni fattori ai quali possiamo attribuire la responsabilità della situazione attuale ma anche la disomogeneità tra zone geografiche molto vicine e comunque nello stesso ambito regionale della Campania. La tradizione della lavorazione artigianale del rame e delle leghe di rame, in assenza dei necessari supporti istituzionali per la formazione professionale, sta ormai scomparendo senza essere sostituita da attività similari in altri settori economici, come ad esempio l edilizia, verso le quali riversare il bagaglio di esperienza. La conseguenza che ne deriva, è che dobbiamo ulteriormente intensificare la nostra attività di promozione ed informazione tecnica al fine di non disperdere il patrimonio culturale esistente. Tra le nostre iniziative, in questa ottica e di cui daremo notizie più dettagliate nel prossimo numero, troviamo la partecipazione al prossimo SITEP a Bari dal 6 al 9 febbraio ed al convegno sulle coperture, il 7 febbraio, nell ambito dello stesso salone, la prosecuzione dei corsi presso la Scuola Lattonieri di Fornaci di Barga, l organizzazione di seminari presso le scuole ed Università. Ruggero Revelli E D I T O R I A L E 2 Rame notizie III trimestre 1997 Rame notizie III trimestre

3 F O R M A Z I O N E Corso a partecipazione gratuta per giovani disoccupati Importante iniziativa dell Istituto Italiano del Rame a favore dell occupazione giovanile Nell ambito delle numerose attività dell Istituto Italiano del Rame, trova spazio una nuova iniziativa: la promozione e l organizzazione di un corso professionale per Tecnologi in Edilizia Bioecologica. Il corso è stato organizzato in collaborazione con il Centro di Formazione Professionale di Cormano (Milano) e l ITIS Feltrinelli (Milano) nel quadro di un progetto formativo Regione Lombardia/Ministero del Lavoro/Fondo Sociale Europeo e si rivolge a giovani diplomati e laureati che desiderino entrare nel mondo del lavoro attraverso la strada preferenziale di una solida preparazione di base e di un adeguato periodo di tirocinio. L obiettivo del corso è la formazione di una figura professionale specializzata, in grado di confrontarsi con una nuova branca dell architettura: l architettura bioecologica (o bioarchiettura), le cui tematiche, sempre più attuali, prendono in considerazione i criteri progettuali, la scelta dei materiali e la valutazione delle fonti energetiche compatibili con l ambiente nel realizzare una nuova costruzione o nel rinnovarne una già esistente. Tali figure potranno inserirsi in aziende edili, studi di progettazione, imprese di manutenzione e gestione impianti di climatizzazione, ecc., armonizzando le esigenze strettamente tecniche con le esigenze ambientali e salutari. Le domande dovranno pervenire entro il 30 gennaio 1998 a: Istituto Italiano del Rame MILANOFIORI STR. 4 PAL. A ASSAGO (MI) Telefono: (02) Fax: (02) ist-rame@wirenet.it Bando per l ammissione al corso di formazione di TECNOLOGO IN EDILIZIA BIOECOLOGICA L Ente CONSORZIO PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE DI CORMANO, nel quadro di un progetto formativo Regione Lombardia / Ministero del LAvoro / Fondo Sociale Europeo, organizza un corso per n. 15 persone. Finalità Fornire le basi teoriche necessarie allo svolgimento di un attività a forte carattere interdisciplinare con competenze in edilizia, tecnologie costruttive a basso impatto ecologico e risparmio energetico. (possibili sbocchi) edilizia, legno mobili e arredamento, elettricità ed elettronica Destinatari Giovani disoccupati di età inferiore ai 25 anni (in possesso di diploma di maturità o di attestato/diploma di qualifica professionale) o di età inferiore ai 27 anni (in possesso di laurea o di diploma universitario). In entrambi i casi il limite di età è riferito alla data del verbale di selezione. Ammissione L ammissione al corso è subordinata al superamento di una prova di selezione per titoli e colloqui effettuata da un apposita commissione. Modalità di realizzazione del corso Struttura del corso: formazione teorico/pratica (650 ore) e tirocinio/stage (350 ore) Durata: dal 15/2 al 15/12/98 Articolazione giornaliera: diurno Frequenza obbligatoria Sede del corso: ITIS Feltrinelli - P.za Tito Caro Lucrezio, 8 - Milano Al termine dell intervento formativo è prevista una verifica finale per il rilascio di un attestato regionale di TECNOLOGO IN EDILIZIA BIOECOLOGICA Modalità di partecipazione Domanda di ammissione al corso in carta libera, completa di dati anagrafici, curriculum vitae, indirizzo, recapito telefonico, corredata dalla seguente documentazione: certificato di disoccupazione rilasciato dalla Sezione Circoscrizionale per l impiego o dichiarazione sostitutiva ai sensi dell art. 4 Legge n. 15/1968 copia del titolo di studio certificato relativo alla posizione rispetto agli obblighi di leva È ammessa in luogo della prescritta documentazione una dichiarazione sostitutiva sottoscritta dall interessato. (ai sensi dell art. 3 comma 2 della L. 127/97) Le domande dovranno pervenire a: Istituto Italiano del Rame (tel. 02/ ) entro il 30 gennaio Il corso è finanziato dal Fondo Sociale Europeo, dal Ministero del Lavoro e dalla Regione Lombardia. LA PARTECIPAZIONE È GRATUITA. 4 Rame notizie III trimestre 1997 Rame notizie III trimestre

4 C O P E R T U R E Il rame in Campania: alla riscoperta di una tradizione NUNZIA SORBINO I n Campania, a Napoli e nella sua provincia, in particolare, esisteva una tradizione di operatori abbastanza fiorente nel passato, le cui radici vanno gradualmente sparendo. L arte dei maestri ramaioli, che si esprime nei piccoli oggetti di uso quotidiano, in opere minori di un certo valore artistico, ed infine nell edilizia, trova in Campania alcuni centri di antica tradizione in Rua Catalana a Napoli, Santa Anastasia e Buccino. In queste zone, infatti, sopravvive a fatica quella figura di artigiano, col suo bagaglio di ingegno e tecnica, che svolge e tramanda nell ambito familiare questa attività di trasformazione del materiale col proprio lavoro, quasi esclusivamente di tipo manuale. Tale tipo di attività va scomparendo, non solo perché non sufficientemente tutelata, ma soprattutto poiché viene trascurato l addestramento della nuove leve. Storicamente la figura dell artigiano si è evoluta nel tempo, dal demiurgo, quale rappresentante della classe sociale autonoma individuata in Atene dalla riforma di Teseo (le altre classi indicate erano quella degli eutripadi, cioè cittadini di buona nascita e quella dei geomori, i coltivatori), agli artificies della Roma antica, organizzati nei cosiddetti Collegia Opificium. Questi ultimi si può dire che abbiano rappresentato la prima forma organizzativa dei mestieri. I Collegia si sono posti, quindi, come antesignani delle Corporazioni delle Arti dell Età Medioevale. L istituto corporativo, infatti, si può dire che si sia trasmesso, senza profonde fratture, dal mondo antico al medioevo. Le corporazioni si possono definire come associazioni di mercanti e di liberi artigiani accomunati dalle funzioni e dal culto. Nel medioevo le condizioni richieste per essere ammessi in una corporazione riflettevano questioni morali e qualità personali, indipendentemente da valori tecnici. Dai Notiziari di Corte del XVIII sec. Giuseppe Galasso ha rilevato che, nella statistica del 1807, le occupazioni tecniche, quali ad esempio quella degli incisori, erano incluse tra le arti, unitamente ad altre attività escluse dalle professioni liberali. Ancora Galasso ha riportato delle tabelle statistiche del 1871, da cui si evince l esistenza in Napoli all epoca di 63 ramieri esercenti il mestiere in proprio, 211 ramieri per conto altrui. Al 1890 risalgono le Scuole Officine del Museo Artistico Industriale, nel cui programma d insegnamento troviamo tre diversi tipi di officine attinenti rame, bronzo ed altre leghe metalliche, ciascuna delle quali divisa in varie sezioni: Officina di fusioni in bronzo ed altre leghe metalliche 1 sez.: fusioni a terra mediante staffe, fusioni a cavo, ovvero a cera perduta statue, candelabri e candelieri, vasi, coppe e cose simili; 2 sez.: scuola di aggiustatore e mettitore d insieme, esercizi di mondare i pezzi fusi dai getti e dalle sbavature, preparare i pezzi per il cesello, mettere insieme i diversi pezzi secondo il modello e patinare; 3 sez.: scuola di tornire gli oggetti di metallo; Officina di cesello e sbalzo 1 sez.: scuola di cesello; 2 sez.: scuola di sbalzo sopra lastre di rame, di argento ed altri metalli; Officina di incisione industriale sopra acciaio e leghe metalliche 1 sez.: incisione di lettere alfabetiche e di fregi; 2 sez.: punzoni per stampe, suggelli e stemmi; punzoni per oreficeria ed argenteria; conii per medaglie. Queste Scuole erano frequentabili dopo la quarta elementare, con età minima stabilita a dodici anni e con accesso regolato da concorso. La situazione odierna è abbastanza diversa da allora. Innanzitutto non esiste una scuola di mestiere così organizzata, mentre nuovi materiali hanno soppiantato l uso del metallo per molti oggetti. A ciò bisogna aggiungere che non è l artigiano con una consolidata esperienza ad avvicinarsi alle nuove tecnologie, ma sono altre figure, con un bagaglio conoscitivo più giovane in relazione al materiale, che si cimentano in questo campo. In città, a Napoli nella zona di Rua Catalana, precisamente al Vico Della Graziella si è rilevato che esistono non più di tre operatori che lavorano il rame, altri lavorano la lamiera zincata, altri hanno limitato l attività alla vendita. Si tratta, comunque di artigiani che non hanno produzione in serie, ma che eseguono oggetti singoli per conto di architetti, con tempi di attesa molto lunghi, in quanto operano da soli, senza apprendisti o lavoranti. In provincia, a Santa Anastasia, si segnala una presenza artigiana più organizzata. L ambiente di lavoro non è molto confortevole, per la verità, ma i sistemi operativi sono estremamente affascinanti. Vi sono diversi apprendisti che 6 Rame notizie III trimestre 1997 Rame notizie III trimestre

5 UNA BOTTEGA ARTIGIANA Fig. 1 - Operatore al tornio. Fig. 2 - I vari tipi di palo, in primo piano il michiale Fig. 3 - Operatore al michiale Fig. 4 - Operatore alla bordatrice Fig. 5 - Operatore al bilancino. Fig. 6 - Rifinitura a mano degli oggetti. Figg. 7, 8 - Esemplari prodotti operano solamente a mano con strumenti arcaici. I procedimenti sono tanto elaborati che viene da chiedersi quale debba essere alla fine il valore dell oggetto prodotto. Le attrezzature adoperate sono il mantice, con l incudine ed il ceppo, per le lavorazioni degli oggetti alla forgia. Dalle lastre vengono ricavati vari tipi di vasi, paioli, pentole, portaombrelli, bracieri, fioriere, ecc.. Per ogni forma viene adoperato un tondino di ferro che funge da misura di riferimento rispetto alla lunghezza della lastra da tagliare. La lastra viene calandrata a mano, mentre si adopera il tornio tiralastre per modellare lastre e dischi circolari (fig. 1). Vari tipi di pali in ferro infissi nel terreno, a testa piana, a testa arrotondata, a tasso piano e tondo, con la vavera, con la lingua, permettono di realizzare particolari arrotondamenti, becchi e sagomature su pezzi di piccolo taglio (fig. 2). Il michiale, che è un tipo di palo con guide svasate in legno, permette di sagomare forme particolarmente lunghe (fig. 3). La formatura viene eseguita battendo la lastra con una mazzuola in legno sui vari tipi di palo e sul michiale. Le caratteristiche bordature di molti oggetti sono ottenute adoperando la minuarda, i fori sono fatti uno per uno con il bilancino (fig. 4-5). Alla fine, anche la saldatura viene eseguita a forgia (fig. 6). Esaminando le realizzazioni, si nota che nonostante il limitato numero degli strumenti di lavoro, l artigiano riesce, comunque, a generare valori espressivi diversi e di notevole valenza, anche se naturalmente con una produttività numericamente limitata (fig. 7-8). Parallelamente alla tradizione artigianale vi sono da considerare le realizzazioni in edilizia delle maestranze operanti in una zona dove certamente il rame non è tra i materiali il cui impiego nell edilizia storica sia abbastanza diffuso. Le motivazioni sottese ad un simile dato sono, come sempre accade, molteplici e di varia natura. In primo luogo il ra- 9 Fig. 9 - Cupola di Santa Maria La Nova (NA). Fig Santuario della Madonna Dell Arco (NA). Fig Cupola della chiesa dei SS. Severino e Sossio (NA) Rame notizie III trimestre 1997 Rame notizie III trimestre

6 Fig Chiesa di S.Vitale a Fuorigrotta (NA). Fig Chiesa dell Incoronata a Capodimonte (NA) Fig Chiesa del Rifugio (Purgatorio ad Arco) all Avvocata (NA). Fig Chiesa di S. Nicola alla Carità (NA). Fig Chiesa di S. Carlo all Arena (NA). 17 me e le lastre metalliche in genere sono estranee alla tradizione locale, alla costumanza della città di Napoli nell arte del fabbricare, non essendo peraltro materiali reperibili in loco. L architettura locale, da sempre e dovunque è quella che nasce dal soddisfacimento di determinate esigenze. In quanto propria del luogo, inoltre, ha origine da caratteristiche peculiari, quali il clima, la ventosità del sito, l economia ed anche la psicologia degli abitanti. L adozione di materiali autoctoni, poi, accentua e sancisce il carattere di appartenenza al luogo specifico di certe architetture, anche se le caratteristiche del paesaggio urbano napoletano, sia nel suo tessuto storico che nell ambiente naturale e marino, rappresentano una condizione ideale per l inserimento di coperture ed accessori in rame. In Campania, per quanto strettamente attiene alle coperture, si sottolinea la diversità delle soluzioni nei centri costieri e nei centri appenninici. Sulla base di queste premesse è facile verificare che nei centri costieri la mancanza di necessità dei tetti a falde, e la preponderante diffusione dei tetti a terrazze, maggiormente godibili per il clima mite della regione, hanno fatto in modo che il rame non fosse adottato nelle realizzazioni comuni. Anche De Fusco rileva che le città della Campania si avvalgono dei tetti a falda per rafforzare la loro potenzialità espressiva, quale elemento compositivo oltre che funzionale, ad eccezione della città di Napoli dove persiste la povertà delle coperture a terrazzo. Roberto Pane nell illustrare il panora- 10 Rame notizie III trimestre 1997 Rame notizie III trimestre

7 a Fig S. Marco di Palazzo a Pizzofalcone (NA). Fig Basilica di Santa Chiara (NA). Figg. 20a e 20b - Edificio in costruzione a Solofra (AV) con copertura in lastre di rame giuntate a doppia aggraffatura. ma urbano della Napoli Medioevale così si esprime in un documento del XII secolo...(l ) espressione lastrico a cielo aperto sta a provare che il sistema delle terrazze di copertura era già in uso nel Medioevo. Laddove sono presenti, le caratteristiche cupolette delle architetture indigene dei piccoli centri sono rivestite non in metallo, bensì nel tipico battuto di lapillo e calce. Tuttavia bisogna considerare che negli ambiti storicamente consolidati le coperture in rame costituiscono dei segni che si armonizzano molto bene al contesto, contribuendo in modo positivo al decoro urbano, soprattutto in una città come Napoli. Infatti la sua conformazione di città obliqua fa in modo che i tetti e le cupole degli edifici siano percepiti da molti punti, connotandone in maniera decisiva l immagine. Inoltre, come mostra il caso del Museo Archeologico di Cipro, la valenza estetica del rame è notevolmente esaltata nel suo accostamento al mare ed al cielo, nelle sfumature cromatiche del verde e dell azzurro. Come testimonianza del passato esistono esempi di coperture in rame molto importanti, quasi esclusivamente nell e- 20a 20b 21b 22 bolicamente vicine allo spirito del tempio cristiano, interpreta in un certo modo la rappresentatività delle fabbriche. In relazione all uso del rame, bisogna tuttavia operare una distinzione tra le realizzazioni più antiche rilevate a Napoli, che riguardano quanto già evidenziato, e cioè le cupole degli edifici sacri o storici, le realizzazioni decisamente più recenti delle altre città campane, quali Avellino, Solofra ed i comuni limitrofi, ed infine le realizzazioni minori, costituite da strutture minime, quali chioschi, negozi, cappelle funerarie, a carattere più o meno effimero, con basamento, copertura, o elementi di ornamento in rame. Le indagini svolte nell area considerata hanno permesso di individuare gli esempi più significativi esistenti. A Napoli su un patrimonio di edifici religiosi di numero elevatissimo solo alcu- dilizia storica, per edifici monumentali, soprattutto a carattere ecclesiastico, a sottolineare il carattere di voluta importanza e durata nel tempo. Molte realizzazioni risalgono al periodo angioino, con l intervento di architetti francesi che si dedicarono alla costruzione di edifici religiosi di grande valore artistico. All epoca risale, ad esempio, la cupola di Santa Maria La Nova (fig. 9). La valenza del materiale di cui la ricchezza e la durata nel tempo sono simni hanno la copertura metallica. In particolare le chiese di Santa Maria di Piedigrotta, Santa Caterina a Chiaia, S. Ferdinando di Palazzo e S. Francesco di Paola hanno cupole rivestite in piombo. Per quest ultima, sita nella riscoperta Piazza Plebiscito, la scelta del piombo risponde certamente ad un esigenza di armonizzazione cromatica con tutti i colori della piazza, dalla pietra di rivestimento della chiesa, alla pavimentazione della piazza stessa. In Santa Caterina a Chiaia le aperture si estendono oltre il tamburo, interessando la stessa cupola che ha una copertura con giunto a tassello. La verticalizzazione dell impianto è sottolineata da costolature binate poste lungo i meridiani. Elemento curioso al termine delle costolature è il pluviale, che raccoglie l acqua che defluisce al di sopra delle finestre. La presenza di coperture in rame è numericamente maggiore. In particolare si segnalano le cupole dei seguenti santuari: S. Severino e Sossio; S. Domenico Maggiore (cupoletta); Chiesa del Rifugio (Purgatorio ad Arco) all Avvocata; Santa Maria La Nova nel Largo omonimo; Donnalbina nella strada omonima; Monteverginella; S. Marco Di Palazzo in Piazza Santa Maria Degli Angeli a Pizzofalcone; S. Carlo All Arena in Via Foria; S. Nicola alla Carità in Piazza Carità; S. Vitale a Fuorigrotta; Mausoleo di Posillipo; Incoronata a Capodimonte. In provincia vi sono altre realizzazioni risalenti a questi ultimi anni, quali la Chiesa di Massa Di Somma alle pendici del Vesuvio, il Campanile della Chiesa di Pomigliano, il Campanile della Chiesa di Sant Anna in Bacoli. L episodio fuori città più importante, comunque, è costituito dalla cupola del Santuario della Madonna del Rosario in Pompei, unitamente a quello della Figg. 21a e 21b - Esempi di copertura in pannelli tipo Tegostil in edificio per civili abitazioni in Solofra (AV) Fig Copertura in lamiera grecata di rame in Solofra (AV) 12 Rame notizie III trimestre 1997 Rame notizie III trimestre

8 Fig Edificio residenziale con copertura in scandole di rame in Atripalda (AV). Figg. 24a e 24b (a destra in alto nella pagina a fianco) - Complesso Commerciale Il Mercatone di Avellino. Madonna Dell Arco (fig. 10). Quest ultimo fu restaurato da Camillo Guerra, che nel 1960 fece eseguire anche il rivestimento del Mausoleo di Posillipo, che era stato a sua volta progettato nel 1880 da Alfonso Guerra. Il profilo del Mausoleo spicca nel panorama che inquadra la parte occidentale del golfo di Napoli (fig. 11, in apertura del servizio). Per entrambe le realizzazioni sono state adoperate le classiche scandole a forma rombica con lato di 40 cm disposte con le diagonali secondo gli archi meridiani della cupola. Trattandosi di cupole a sesto molto rialzato i giunti sono stati semplicemente piegati. Ad eccezione di Monteverginella in tutte le testimonianze elencate in precedenza non sono state adoperate scandole, bensì lastre, cioè elementi di forma trapezia di dimensioni maggiori. In queste realizzazioni la scelta del rame, anche se attiene esclusivamente al rivestimento della cupola, caratterizza in modo marcato l oggetto architettonico. Ancor più l immagine è influenzata dalla scelta tecnologica di applicazione operata dal progettista, come si può notare dalle immagini proposte a 24b La cupola dei SS. Severino e Sossio non è molto ogivata, come mostra il rapporto diametro/altezza, ma riceve uno slancio verso l alto dalle costolature sottolineate da coprigiunti abbastanza marcati, che sono posti in prosecuzione dei contrafforti sporgenti, a voler indicare le linee di forza della stessa (fig. 12). Essi non vanno mai ad interferire con le finestrature del tamburo contribuendo così all idea di una notevole organicità compositiva. Anche il lanternino superiore, elemento sovrastante la cupola costituito da un piccolo tamburo con cupolino, è rivestito in rame. Di impianto simile è la cupola della 25 Chiesa di S. Vitale, che svetta nella conca di Fuorigrotta, nella quale il tamburo è di forma ottagonale, ed i costoloni si dipartono proprio dagli spigoli dello stesso (fig. 13). Per le cupole dell Incoronata e dell Avvocata, entrambe sormontate da lanternino in rame, il discorso ha gli stessi presupposti. Esse sono volumetricamente molto slanciate, e presentano dei ringrossi che ne accentuano la verticalità, anche se sono meno marcati che nel caso precedente. La minore enfasi dei costoloni rispetta l assenza dei contrafforti del tamburo, che presenta, nei pieni tra le finestre, solo dei ringrossi (fig ). La cupola dell Incoronata, la cui sagoma appare in primo piano percorrendo la tangenziale verso Oriente, è ulteriormente caratterizzata dalla presenza di piccole aperture. Nella basilica di Donnalbina l enfasi verso l alto è affidata ad un maggiore spessore delle aggraffature lungo i meridiani, rispetto ai paralleli in cui il giunto è ribattuto. In Santa Maria La Nova, che è situata nel centro storico e si intravede da Piazza Municipio, non sembrano prevalere né il giunto verticale, né quello orizzontale tra le lastre che sono di forma pressoché quadrata, l effetto così generato è di una maggiore uniformità. Simile impatto visivo assume la cupoletta laterale della Basilica di S. Domenico Maggiore. La cupola della Chiesa di S. Nicola alla Carità presenta costolature piuttosto schiacciate, che seguono esattamente nella forma e nelle proporzioni i ringrossi del tamburo. I giunti orizzontali e verticali hanno la stessa valenza visiva. Essa è interessata da finestre poste tra le costolature, che ne interrompono la geometria (fig. 16). Molto più schiacciata risulta la cupola della Chiesa di S. Carlo all Arena, nella quale sono maggiormente in evidenza i giunti lungo i meridiani (fig. 17). In S. Marco di Palazzo a Pizzofalcone le costolature sono bipartite e modana- Fig Nuove garitte al Palazzo Reale in Piazza Plebiscito (NA). 14 Rame notizie III trimestre 1997 Rame notizie III trimestre

9 Fig Chioschetto a Baia (NA). Fig Gazebo del Bar-ristorante Villa Giulia in Madonna Dell Arco (NA). Fig Cabine di deposito al Granatello di Portici (NA). te esattamente nello stesso modo dei ringrossi del tamburo. Il suo profilo emerge netto, osservando la parte orientale del golfo di Napoli, facendo quasi da contrappunto al Castel Dell Ovo (fig. 18). Esempio importante in città, quasi unico, di copertura a falda rivestita in rame è costituito ancora una volta da un edificio sacro, la Chiesa di Santa Chiara, la cui copertura è stata interamente rifatta nel dopoguerra (fig. 19). Bisogna spostarsi nell area di Avellino per rilevare coperture di edifici per civili abitazioni eseguite in rame ad opera di maestranze locali. Nei vari casi sono state osservate diverse tipologie di applicazione. A Solofra sono state individuate varie realizzazioni; vi è l esempio di tetto a falda con lastre unite dalla classica doppia aggraffatura (figg. 20a e 20b), vi si trova una tipologia di copertura morfologicamente più movimentata con pannelli tipo Tegostil (figg. 21a e 21b), fino alla semplice lamiera grecata in rame (fig. 22) Ad Atripalda si può notare una interessante copertura del tipo a scandole per un edificio a destinazione residenziale, eseguita abbastanza bene da una ditta locale (fig. 23). Una copertura avente una quadratura considerevole, eseguita in rame, è quella relativa al complesso del Mercatone di Avellino, opera dell arch. Carmine Colucci (figg. 24a e 24b). Si tratta di un opera dalla valenza architettonica fortemente innovativa, che per le dimensioni dell area interessata, m 2, ha le caratteristiche di intervento urbanistico. De Fusco la valuta formalmente sintesi di manierismo corbusiano, high tech, e sistemazione architettonico-urbanistica. Configura una grande piazza con passaggi pedonali e spazi commerciali. I passaggi pedonali sono coperti da grandi volte a botte rivestite in rame. Dello stesso materiale sono rivestite le doppie falde che caratterizzano il tetto degli spazi commerciali. Il rame si sposa bene con i mattoni a faccia vista e le travi reticolari che sostengono tali coperture. La struttura, tuttavia, non ha avuto molto successo e le coperture in particolare versano in cattive condizioni. Probabilmente ciò è dovuto ad imperizia nell applicazione delle lastre ed all uso improprio degli accessori. Dalle indagini condotte si è constatato che non più di un paio di ditte hanno la capacità operativa di condurre in modo esemplare questo tipo di lavoro. Tra le realizzazioni di tipo minore si può rilevare l uso di scossaline di rivestimento per frontalini di balconi, in Via S. Domenico al Vomero, grondaie e frontalini adoperati nella Scuola Svizzera in Via Manzoni. Il materiale attualmente è stato riscoperto dagli architetti a dai designers, di cui incontra, in questo momento il favore nel campo del cosiddetto interior design, nelle ristrutturazioni, nell allestimento di unità commerciali. In particolare sono stati osservati diversi negozi, varie tipologie di chioschi, realizzati su disegno da architetti locali. Nell ambito di quest ultima tipologia, si illustrano le nuove garitte di guardia del Palazzo Reale in Napoli (fig. 25), realizzate con struttura in ferro verniciata e pannelli in rame ed acciaio, ed il chioschetto-gelateria a Baia, zona Flegrea, realizzato in rame e tufo (fig. 26), un connubio insolito ed armonioso. Un pessimo effetto, invece, mostrano le tegole rivestite con sottilissima lamina di rame del gazebo del bar-ristorante Villa Giulia (fig. 27), con una robusta struttura in legno lamellare e giardini molto curati, a Madonna Dell Arco. La consistenza del materiale, infatti, viene tradita dai numerosi distacchi della pellicola ramata di rivestimento, che risulta sfogliata nonostante la realizzazione sia piuttosto recente. Un idea pregevole è stata quella di rivestire in rame le cabine di deposito delle attrezzature dei pescatori nello storico contesto del Granatello di Portici. Tuttavia, come si può vedere dal documen- to fotografico, lo spunto di per sé valido è stato annullato da un approssimazione progettuale seguita da una realizzazione abbastanza scadente (fig. 28). NOTE BIBLIOGRAFICHE 1) O. Ciriello, F. Custode - De Magistris Artium seu artificibus... in Manuale del Recupero delle antiche tecniche costruttive napoletane dal trecento all ottocento. - Clean Ed. 1996, Napoli 2) R. De Fusco - La Campania: architettura e urbanistica del Novecento in Storia e civiltà della Campania, il novecento a cura di Giovanni Pugliese Carratelli - Electa Ed. 1996, Napoli 3) R. Pane - Immagine di Napoli nel tempo in Storia di Napoli, vol.i ) G. Guerra - Il rivestimento in rame della cupola del Mausoleo di Posillipo - Ist. Di Architettura Tecnica 1962, Napoli 5) G. Galasso Professioni, arti e mestieri della popolazione di Napoli nel XIX sec. 6) Museo Artistico Industriale, Programma di insegnamento , Napoli 7) C. Comoletti - Il Rame sui tetti - Electa Ed.1994, Milano 8) AA.VV., - Rame Notizie, Rivista trimestrale edita a cura dell Istituto Italiano del Rame, n. 21/96 9) U. Santamaria Amato - Cupole e campanili di Napoli - Tip. Laurenziana 1989, Napoli Si ringraziano per la collaborazione prestata i sigg. Giovanni Tortora, consulente dell Istituto Italiano del Rame Antonio Barbarisi e l artigiano Alfredo Magnetta. L ing. Nunzia Sorbino è dottoranda di ricerca in Ingegneria per il recupero edilizio e l innovazione tecnologica, facoltà di Ingegneria, Università degli Studi Federico II 16 Rame notizie III trimestre 1997 Rame notizie III trimestre

10 Coperture&Latton Coperture&Lattoneria Informazioni dalla Il 1998 all insegna dal Rame Con il 1998 la Campagna Europea Rame per Coperture entrerà nel suo 5 anno di attività con l obiettivo di proseguire, ampliare e migliorare le varie iniziative promozionali che stanno incontrando un crescente favore da parte delle categorie professionali e che trovano riscontro in un costante incremento dell utilizzo del rame sul mercato italiano che, ricordiamo, è il secondo per importanza in Europa a non grande distanza da quello tedesco, distanza che risulta peraltro colmata e superata se ci si riferisce ai consumi pro capite e non alle quantità in assoluto. La Scuola Lattonieri di Fornaci di Barga continuerà a costituire il fulcro delle attività della Campagna. La formula dei suoi corsi si è dimostrata premiante grazie a un agile articolazione. Nello spazio di 3 giornate è stata concentrata un intensa attività teorico-pratica che permette ai partecipanti di acquisire sia informazioni e conoscenze in merito alle caratteristiche e prestazioni delle coperture di rame sia un esperienza diretta sulle tecniche di montaggio. La visita guidata allo stabilimento di produzione dei laminati di rame, alla conclusione del corso, è un ulteriore momento di approfondimento: infatti, oltre alla spettacolarità di alcune fasi della produzione si può apprezzare il grande impegno necessario a garantire la qualità, certificata secondo gli standard europei EN ISO 9000, del prodotto che viene impiegato nella lattoneria. Analoghe, ma ovviamente più ristrette nello svolgimento, le Giornate di studio che si svolgono presso la scuola e alle quali si aggiungono varie iniziative esterne, come gli incontri e i seminari effettuati presso l Università a beneficio degli studenti e laureandi di architettura e ingegneria edile, come pure presso le scuole e i corsi professionali. Da segnalare in proposito la collaborazione con la Facoltà di Architettura e la Scuola Professionale Edile di Firenze per il progetto Campo scuola unico del genere in Italia e di cui si parla più avanti. Come pure da segnalare la costante presenza della Campagna, con un suo moderno stand, alle fiere di settore più qualificate e in particolare al Saie di Bologna, dove i visitatori possono assistere alla proiezione del filmato I tetti di rame e acquisire informazioni verbali e documentazioni di vario genere. Nel 1998 la Campagna sarà nuovamente presente al SAIE e alla prima edizione del Sitep - Tetto e pareti, che si terrà a Bari dal 6 al 9 febbraio. Per entrambe queste manifestazioni diamo sin d ora appuntamento ai nostri lettori. La Campagna, con le sue iniziative, si rivolge alle varie categorie dei professionisti dell edilizia. In particolare agli installatori, gli esperti nell applicazione del rame, coloro che più da vicino ne conoscono e ne apprezzano la rispondenza e l affidabilità, che non li lascia mai delusi, come pure i progettisti, ovvero gli architetti, gli ingegneri e i tecnici dell edilizia, che sanno di potere fare affidamento sul rame per la versatilità, i suoi numerosi e spesso unici pregi estetici e funzionali, che consentono soluzioni di sicura riuscita. A essi la Campagna del Rame per Coperture e Lattoneria porge un cordiale saluto, confermando la sua disponibilità per informarli, assisterli e ospitarli alle sue manifestazioni. MAURIZIO MAGGINI Campagna Europea Rame per Coperture e Lattoneria Il cantiere del Mese È stato completato in questi giorni il campanile della Chiesa di S. Antonio da Padova a Marina di Pietrasanta (LU). Da una prima idea, che risale al 1932, ripresa in occasione del 7 centenario della nascita di S. Antonio, l ing. Mario Maffei ha potuto concretizzare l opera che vede oggi un campanile di 33 metri di altezza completato da una cuspide ottagonale alta 7 metri. Quest ultima è stata ricoperta dal posatore Romano Donato di Montevarchi (AR), con rame 6/10 di produzione Europa Metalli con la tecnica dell aggraffatura semplice di lastre parallele alla linea di gronda. La problematica più importante da affrontare era quella della sintonia fra chiesa e campanile: la Sovrintendenza ha accettato questo progetto: un altra conferma, se ce ne fosse bisogno, della grande versatilità del rame nell edilizia. Giunti di dilatazione Canali di gronda e converse sono anch essi soggetti al fenomeno della dilatazione (e contrazione) termica a causa delle variazioni di temperatura che avvengono sia nel corso della giornata sia stagionalmente; È pertanto necessario calcolare gli effetti del fenomeno al fine di valutare la necessità o meno di installare speciali elementi, detti appunto giunti di dilatazione, che rendono possibile uno scorrimento reciproco di due tratti di grondaia senza generare sforzi al loro interno che possano provocare danneggiamenti o rotture. L intervallo di temperatura da considerare non è quello dell aria bensì quello superficiale del metallo che, sulla base di dati sperimentali, è compreso tra un minimo di -20 C e un massimo di +60 C. Il calcolo si esegue con la seguente formula: L = L x coefficiente dilatazione x t dove L è la variazione di lunghezza L è la lunghezza del canale di gronda t è la variazione di temperatura Il coefficiente di dilatazione, per il rame, è 1,68 mm/m (x 100 C). Facendo un esempio numerico e considerando una grondaia della lunghezza di 14 m, avremo: L= x 1,68 mm 1000 mm x 100 C x 80 C = 18,816 mm 20 mm Questo valore rappresenta la variazione complessiva, in realtà l allungamento da considerare è quello che avviene tra la temperatura della gronda al momento dell installazione e la temperatura massima. Pertanto, considerando una temperatura al momento dell installazione di 20 C avremo: L= x 1,68 mm 1000 mm x 100 C x (60-20) C = 9,408 mm 10 mm In modo analogo otteniamo la contrazione massima: L= x 1,68 mm 1000 mm x 100 C x (-40) C = 9,408 mm 10 mm Variazioni di lunghezza dell ordine di quelle qui esemplificate non sono sopportabili da una gronda di rame; in questo caso sarebbe necessario installare un giunto di dilatazione. Un esempio di come possa essere realizzato un giunto è mostrato dalla figura 1; i due tratti di gronda vengono chiusi da due testate a loro volta sormontati da una chiusura per impedire che l acqua, proveniente dalle falde del tetto, possa infiltrarsi nello spazio libero tra le due testate. La lunghezza di sormonto tra i due tratti di gronda dovrà essere tale da permettere la massima escursione possibile, calcolata come visto precedentemente, incrementata di 5-10 mm per maggiore sicurezza. È evidente infine che il canale di gronda viene suddiviso in due tratti indipendenti che dovranno scaricare in due pluviali distinti. Solitamente il giunto viene montato centralmente e i due pluviali agli estremi, in questo caso i due tratti di gronda dovranno avere una pendenza contrapposta come esemplificato nella figura 2. Fig. 1 Fig. 2 Sezione trasversale 1 - Pluviale 2 - Giunto di dilatazione 1 Sezione longitudinale 2 1 Scuola Lattonieri Ci siamo lasciati, nel n. 24 di Rame Notizie, con un arrivederci al SAIE di Bologna. L appuntamento non è caduto nel vuoto perché ci è stata data l opportunità d incontrare tante persone nonché coloro che hanno frequentato i nostri corsi e, a distanza di tre, quattro anni, hanno ancora vivo il ricordo dell esperienza fatta. È stata una manifestazione che ha superato le nostre previsioni: oltre addetti ai lavori, attraverso l apposita scheda, ci hanno richiesto materiali, informazioni, documentazione tecnica, richiesta di partecipazione ai corsi; mentre la presenza nel nostro stand, per i cinque giorni di fiera, si è aggirata intorno alle presenze. Ma un altro fatto ha caratterizzato questo periodo: l apertura della Scuola Lattonieri di Firenze, gestita da noi in collaborazione con la ditta Alpewa di Bolzano e l Università e la Scuola edile di Firenze. È proprio da una sollecitazione dell Università, che nei giorni 30 e 31 si è potuto svolgere il corso 0 al quale hanno partecipato laureandi di architettura del corso del prof. Latina. Soddisfazione dei partecipanti che hanno potuto seguire sia la parte teorica, tenuta dall ing. Comoletti, autore fra l altro del volume Il rame sui tetti e del dr Billi, chimico ricercatore che ha trattato il problema della corrosione/autoprotezione del rame, nonché quella pratica dove i presenti sono venuti a contatto con il metallo, piegandolo, aggraffandolo, brasandolo, posandolo sui diversi modelli di tetto: ricreando in pratica tipologie di coperture diverse. Un progetto importante portato a compimento dove l Università di Firenze si avvale della Scuola Lattonieri di Fornaci di Barga che ha, come scopo prioritario, l organizzazione di corsi per le facoltà di Architettura e Ingegneria: una collaborazione Azienda privata/università, unica in Italia, che va a integrare quel bagaglio culturale e che gli studenti migliorano con la verifica in officina. Ci auguriamo che in seguito a questa prima esperienza altri, in settori diversi, possano seguire il nostro esempio: la preparazione professionale dei nostri tecnici e progettisti risulterà certamente accresciuta. MILVIO SAINATI Scuola Lattonieri di Fornaci di Barga Tel. (0583) Fax (0583) Coperture&Latton

11 D E S I G N L arte dell ornamento in rame GIOVANNI SCHIAVO CAMPO In mostra a Milano centocinquanta composizioni firmate da due artisti-stilisti americani degli anni 40 e 50. Il gioiello di rame appartiene a un filone diverso dalla oreficeria tradizionale in oro e in argento. La nostra tradizione nel campo dell ornamento ha escluso il rame, che pure era impiegato a questo scopo nell antichità, come lo è tutt oggi presso diversi popoli: forse perché questo metallo, con il suo colore rosso, evoca idee marziali associate alle armi. E del resto lo si ritrova con questa connotazione aggressiva anche in una cerimonia di scambio di doni narrata in un racconto dei pellerossa Kwakliutl dell isola di Vancouver, nella Columbia Britannica, che descrive una curiosa pratica in uso tra le popolazioni native americane: un potlatch, una sfida di ricchezze tra due capi rivali che fanno a gara nell umiliarsi a vicenda con le offerte più sfarzose, tra le quali compaiono laminette di rame di giacimento alluvionale lavorate ad arte. Una rivalutazione del rame è comunque in atto anche per il gioiello, il cui pregio dipende soprattutto dalle lavorazioni. Vi è tuttavia da rilevare un filo di continuità tra l esperienza artistica di questo secolo e la rinnovata sensibilità odierna verso il rame. Il confronto è al centro di una mostra in allestimento in questi giorni (fine ottobre, inizi novembre) alla galleria Terzo Millennio in via Sant Andrea 12, a Milano, che accanto ai lavori di alcuni artisti contemporanei (Claudia Callea, Bice Derrico, Nelle fotografie (fotografo: Olindo Steffenini), gioielli di Francisco Rebajes e Jerry Fels e di altri artisti in mostra (Mario Cesari e Bice Derrico, collana su busto con cinture di Fels) 20 Rame notizie III trimestre 1997 Rame notizie III trimestre

12 Mario Cesari, Giovanni Lepore, Gioia Olivastri, in arte Ogi, e Scavi di Caterina, alias Caterina Vescovi), propone i gioielli in rame prodotti in America da Francisco Rebajes a New York e da Jerry Fels a Los Angeles che tra gli anni hanno improntato il gusto di un epoca, ma che oggi sono sicuramente poco conosciuti dal grande pubblico. Francisco Torres Rebajes, nato a Puerto La Plata, Repubblica Domenicana, nel 1906 da genitori di origine spagnola, si trasferì a New York nel 1923 e iniziò nel 1932 la sua attività di disegnatore e produttore di oggetti ornamentali, aprendo uno studio sulla 4a Street del Greenwich Village, su incoraggiamento di Juliana Force, direttrice del Whitney Museum of American Art, che casualmente aveva potuto apprezzare alcuni animali da lui ritagliati nella lamiera di una lattina. Nel 1940 aprì quindi un negozio al 377 della Fifth Avenue destinato alla vendita dei gioielli e oggetti in rame e argento da lui disegnati e realizzati a macchina dagli operai che lavoravano nel laboratorio al West Fourth 17. Il disegno del gioiello di Rebajes è improntato a linee essenziali, dalla figurazione forte e espressiva, con richiami all arte geometrica e primitiva che evidenziano l influsso delle avanguardie artistiche contemporanee. Le lavorazioni rispecchiano le modalità del cosiddetto studio jewellery, quel tipo di ornamento realizzato interamente con componenti metalliche prefabbricate e montate con leggere varianti per creare un ampia varietà di modelli: fibbie, spille, orecchini, collane, bracciali. I componenti prefabbricati sono ottenuti con semplici lavorazioni meccaniche: torniti e fresati, lavorati a sbalzo, a incisione, a filo, macchinati da lamiera. Non mancano esemplari in rame smaltato, anche se la preferenza di Rebajes è comunque per il rame privo di colorazioni, o tutt al più con patine naturali, in qualche caso ossidato. Queste caratteristiche rimarcano la differenza del gioiello di Rebajes rispetto a quello di Fels, che nel 1940 avviò la sua fabbrica Renoir, con una produzione articolata su due linee di ornamenti: fantasia di rame, firmati Renoir, e in rame smaltato a fuoco, firmati Matisse. Già con questa ispirazione a due protagonisti della pittura, appare chiara in Fels la preferenza verso il colore, che assume aspetti pittorici nella ricerca degli smalti così come di particolari materiali e finiture da associare al metallo. Il gioiello, prodotto anche in questo caso industrialmente, è rifinito a mano con grande attenzione alla qualità finale. L aspetto decorativo e astratto di queste creazioni le avvicina ai tessuti e agli arredi di quel periodo, che si esaurisce verso la fine degli anni 50 con l avvento, nell abbigliamento, della moda degli abiti geometrici a sacco e a trapezio che richiedevano ornamentazioni più elaborate per compensarne la linearità. Il calo progressivo delle vendite costrinse così Fels a chiudere la sua attività nel 64. Questa proposta della Galleria Terzo Millennio, tra l altro allestita con il contributo della Lamfer Spa di Milano, produttore di tubi, gomiti e altri elementi edilizi in rame (collocati nelle teche a supporto dei gioielli), prosegue una ricerca nel campo dell ornamento artistico cominciata dalla gallerista, Costanza Fiani, dal settembre 95 con una serie di rassegne tematiche, tra cui nel 96 la mostra Made in Art alla quale parteciparono con i loro lavori numerosi artisti contemporanei. 22 Rame notizie III trimestre 1997 Rame notizie III trimestre

13 Rame e arte C U L T U R A Simbologia del rame e della natura nell arte GIOVANNI SCHIAVO CAMPO Diversi popoli considerano il rame generatore di forza e di energia. I Dogon, tribù del Mali, rappresentano per esempio il sole come un vaso di terra incandescente avvolto da spire di rame. I suoi raggi, che, in Africa, al tempo delle brume calde e delle tempeste, assumono colori ramati, si trasformano, penetrando nelle viscere della terra, in acqua di rame da cui si ritiene abbia origine il metallo; e monte acqua di rame è detta una montagna del territorio Dogon ricca di minerale di rame. Dalle acque si fa discendere l origine del rame; ma dall acqua dipende anche la vegetazione. I russi identificano perciò gli Urali, ricchi di giacimenti e di vegetazione, con la Signora della montagna di rame, che ha occhi verdi e indossa un abito di malachite. Sul filo delle associazioni sole-acqua-terra-vegetazione, la simbologia del rame concorre a definire un mito attuale per l arte contemporanea, in cui si riconoscono i medesimi significati. Per esempio nel lavoro della scultrice tedesca Rebecca Horn, che in diversi casi è ricorsa al rame, come all ultima Biennale di Venezia, anche qui associato alle immagini del sole e dell acqua: tubi di rame terminanti a imbuto, trattenuti a terra con blocchi di pietra grezza, si snodano per tutto lo spazio occupato dall installazione, sprigionandosi, come raggi, dal nucleo costituito a sua volta da colonnine di rame. In un altro intervento dell 89 a Bath, in Gran Bretagna, intitolato Plenilunio scomparso, l artista ha cercato di far rivivere l ambiente termale, in parziale abbandono, con un allestimento basato su contenitori conici di vetro e rame disseminati nel giardino e semisommersi in una delle vasche, con un impianto di pompaggio con tubi di rame per creare effetti circolatori di acque sotterranee e suggerire così idee di osmosi vitale, di purificazione lustrale e di rigenerazione, con un accenno all antico nome romano di Bath, Acquae Sulis, dal gaelico Sul, l Occhio del Giorno, Jelica Tipic, autoedizione, 1996, lamina di ottone e autoritratto in acetato, cm. 35 x 10 cm Ryoichi Hayashi, tavolo, 1991, legno, bronzo, ferro, 90,5 x 93,5 x 44,5 cm L arte contemporanea esprime un concetto di natura che nel caso del rame trova riscontro nella simbologia legata alla natura del metallo. 24 Rame notizie III trimestre 1997 Rame notizie III trimestre

14 Sopra - Hidetoshi Nagasawa, «Rotolo», 1979, bronzo, 163 x 100 cm Pagina a destra - Alik Cavaliere, «La natura», , bronzo, ferro, oggetti 75 x 70 x 70 cm A destra - Rebecca Horn, «Plenilunio scomparso», installazione, Bath 1989, imbuti di vetro, rame, sistema di pompaggio (da Flash Art) connesso alla natura solare dello zolfo presente nelle sorgenti termali. L associazione rame-vegetazione è al centro dell opera di Alik Cavaliere (di cui il mondo artistico lamenta la perdita in questi giorni), che da anni interpreta in scultura la tradizione, che in fondo nasce in Italia, del giardino. Il giardino è un luogo mitico, ma per Cavaliere è anche uno scenario dei dintorni quotidiani. Talvolta vi compaiono personaggi che si districano da intri- chi di rami, o da reti, e che, liberandosi, scoprono un sembiante umano. La natura vegetale, col suo rigoglio di forme, diventa così, coerentemente, simbolo di trasformazione, di eternità in continuo divenire: come lo è per Dante quando incontra nell Inferno, nel secondo girone del settimo cerchio, i suicidi tramutati in piante. Il bronzo permette a Cavaliere di trasporre l ambivalente simbolismo delle piante: ambivalente al punto da dar luogo all immagine dell albero rovesciato, che peraltro ribadisce il ruolo del mondo vegetale come recettore di energia. Esprime infatti il fluire verso il basso, dentro la terra, dove penetrano i rami, dell energia che le radici attingono idealmente in alto, dalla fonte della manifestazione e dell essere: il sole. Il rame giallo, l ottone, rende ancora più esplicita la natura solare del materiale: compare in una serie di lavori di Jelica Tipic realizzati tra il 96 e il 97, in cui gioca spesso, ma non sempre, il testo scritto, a sua volta riconducibile, in relazione con l immagine del fiore, all idea di illuminazione spirituale. La simbologia del fiore, che impronta la composizione, è essenziale e di per sé chiara nei riferimenti, dall Induismo alla civiltà del Nilo. E da questa artista di origine croata, passiamo a tre scultori orientali che operano a Milano (come, a 26 Rame notizie III trimestre 1997 Rame notizie III trimestre

15 Fumio Itai, «Paesaggio di fiume», 1995, bronzo, 90 x 50 x 120 cm parte la Horn, tutti gli artisti citati finora), rispecchiando posizioni e generazioni diverse. Hidetoshi Nagasawa è il più anziano (è nato in Manciuria nel 1940) e anche il più sensibile alla compenetrazione tra Oriente e Occidente, a volte con citazioni dall una o dall altra tradizione, grazie a un repertorio visivo ampio e soprattutto arricchito da esperienze diverse (dalla fotografia alla performance). La sensibilità dell artista è però ancorata a reminescenze del mondo tradizionale del villaggio. Un opera del 79 in bronzo esprime bene alcune connessioni già individuate, come l associazione rameacqua, vegetazione-libro, suggerita fin dal titolo, Rotolo. Ma ciò che emerge è che si tratta di un microcosmo che racchiude una totalità da contemplare. Il quasi coetaneo Fumio Itai, giapponese di Oita, procede rendendo durevole una realtà che è essa stessa frammento del paesaggio. Compaiono l idea dell acqua e i materiali del fiume, di cui il bronzo traduce la consistenza, ma, grazie alle patine, anche la sensazione dei depositi vegetali; tuttavia l acqua è come si fosse prosciugata, abbandonando come una spoglia senza vita l ambiente che ha prodotto. Ciò finisce d altra parte per alludere a una dinamica vitale, ora in espansione, ora in regresso, ma in costante azione, quanto meno sempre latente. A questo riconoscimento di una natura ricca di fermenti è vicino anche un altro artista giapponese, più giovane di Itai di quasi diciassette anni, Ryoichi Hayashi, che lavora, accanto al bronzo e al rame, metalli diversi come il ferro e l alluminio. Della sua produzione abbiamo scelto un tavolo, non solo per le qualità compositive e tecniche della realizzazione, con tasselli di ferro annegati nel bronzo quasi a creare un mosaico, ma anche perché il rapporto tra i materiali suggerisce una volta di più l associazione tra bronzo e vegeta- zione, con l utilizzo di tronchi non lavorati come sostegni. Anche Hayashi ha finito, più di recente, per rendere esplicita la dimensione mitica del suo lavoro: passando dalla fusione alla lamina metallica e all installazione ambientale, incentrata su cumuli di pietre riprodotte in rame o in alluminio o con combinazioni fra metalli. L idea di anima-sasso di Hayashi si collega a motivi al fondo della cultura giapponese. Ciò che esprime è un legame con la terra come suolo nativo capace di autogenerare, in analogia col mito greco di Deucalione e Pirra che, unici sopravvissuti al Diluvio, danno vita a una nuova stirpe di autoctoni (appunto generati dalla terra ) lanciando pietre che si trasformano in esseri umani. A questo sembra alludere un installazione del 93, intitolata Il giardino del tempo passato dove sassi in lamina di rame, accumulati entro l intelaiatura di una casa costruita in tubo di rame, assumono, nelle loro forme, impronte del viso e del corpo umano (mani, piedi, orecchie, naso) che sono naturalmente quelli dell artista. 28 Rame notizie III trimestre 1997

16 Un legame materico tra la città e la sua storia A P P L I C A Z I O N I Un oasi a Linate Mariagrazia Bruno I rame, grazie alla sua duttilità, si adatta ad una grande varietà di campi di applicazione e può essere integrato ad altri materiali di origine naturale. Nel 1993 l aeroporto di Linate fu oggetto di importanti lavori di adeguamento che oltre a comprendere un ampliamento delle strutture preesistenti previdero anche interventi sugli interni, con la creazione di nuovi percorsi e di un nuovo ristorante aperto non solo ai passeggeri ma anche al pubblico. Il progetto di Aldo Rossi aveva tra le altre finalità anche quella di caratterizzare l areoporto di Linate con delle soluzioni formali che costituissero un legame con la città e la sua storia: i rivestimenti in marmo di Candoglia utilizzati anche sulle torri esterne richiamano alla memoria la lunga vicenda che ha legato Milano alla costruzione della sua cattedrale e a tutte le attività cui la Fabbrica del Duomo ha dato origine in passato. Dal lavoro di estrazione nelle cave e di trasporto del marmo lungo i canali, all apporto dei migliori artigiani dell epoca fino alla nascita di quella alacre operatività legata alla moltitudine di piccoli e grandi commerci che ancora oggi costituisce uno dei caratteri fondamentali della città. L intervento di cui parliamo in queste pagine, degli architetti Gian Franco Facchetti, Umberto Orsoni e Clara Pagnoni, che hanno ripreso il suggerimento del marmo di Candoglia del progetto globale, è un esempio di come il rame, grazie alla sua duttilità, si adatti ad una grande varietà di campi di applicazione e possa essere felicemente integrato ad altri materiali di origine naturale. L oasi-scultura di Linate é nata dall esigenza di risolvere il problema costituito da quattro pilastri su basamento collocati proprio al centro del percorso che conduce al ristorante Linate Domani. La loro presenza, antiestetica ed ingombrante, interferiva anche sulla chiarezza del percorso impedendo un andamento regolare. I progettisti hanno mantenuto un solo pilastro in vista, come unico vincolo strutturale esteticamente tollerabile mentre gli altri elementi portanti sono stati rivestiti in lamelle di rame con introduzioni di volumi a tronco di cono che ne hanno interrotto la linearità trasformandoli in presenze scultoree che richiamano le forme del cactus. Le basi dei pilastri sono state integrate in una struttura che ha inglobato l area delimitata dagli elementi portanti, formata da terrazzature riempite con ciotoli del Ticino, argilla espansa e piante naturali. Per la cordonatura a vista sono stati impiegati gli sfridi del rivestimento in marmo di Candoglia delle torri esterne posati a spacco. Questa rivisitazione dell area ha dato origine ad una vera e proria oasi in cui le piante virtuali. si sono perfettamente integrate con quelle naturali, associandosi felicemente ai ciotoli di fiume e al marmo. A dispetto della presen- Rame notizie III trimestre

17 I cactus in rame delimitano l area costituita da terrazzature riempite di ciotoli di fiume ed argilla espansa. La cordonatura è in marmo di Candoglia. Ai pilastri ricoperti in rame sono stati aggiunti volumi a forma di tronco di cono. za di quattro pilastri anonimi la natura è riuscita ad inserirsi negli spazi freddamente funzionali di un aeroporto. La chiarezza dei percorsi è un elemento di fondamentale importanza in strutture che devono accogliere una tale complessità di funzioni. Chi le percorre è spesso assalito, nonostante la chiara leggibilità dei più sofisticati sistemi di segnaletica da un senso di disorientamento dovuto a quella che viene spesso recepita come un a certa uniformità di trattamento degli spazi. Il viaggiatore distratto dall ansia dello spostamento e collocato temporaneamente in una struttura che non gli é familiare non recepisce con l attenzione necessaria quei suggerimenti spaziali fondati sui mutamenti di colore o di trattamento delle superfici il cui valore indicativo risulta invece molto chiaro al progettista che ha sempre una visione molto precisa dell articolazione degli spazi nel loro insieme. L oasi creata con i cactus in rame, oltre a qualificare l area antistante il ristorante ha invece anche la funzione di costituire un segnale di immediata reperibilità sul territorio, non solo per quanto riguarda l accesso al ristorante stesso, ma anche per chi deve seguire altri percorsi. La sua collocazione strategica usufruisce anche di un elemento naturale aggiunto costituito dalla luce proveniente da un lucernario soprastante, la cui presenza consente il maantenimento di un habitat ottimale per le piante inserite fra i cactus in rame: e non c è dubbio che la superficie del rame risponda con suggestivi cambiamenti di intensità del colore alle mutazioni della luce stessa. Le sculture sono state realizzate dalla Malnati Sas, di Milano in stretta collaborazione con i progettisti che hanno seguito personalmente tutte le fasi del lavoro. Partendo da un modello in cartone costituito da assemblaggi diversi di tre o quattro forme di base a tronco di cono, si è proceduto, utilizzando una lamiera rivettata di 15/10 di spessore, prima al taglio e poi alla ricostituzione dei volumi che sono stati fissati alle strutture portanti per mezzo di squadrette e piccoli tiranti. La colorazione del rame che doveva essere sui toni del verde ha implicato un percorso abbastanza avventuroso: dopo alcune ricerche è stato reperito un liquido, la cui composizione è mantenuta rigorosamente segreta, utilizzato da alcuni artigiani di Firenze per conferire una patina antica ai bronzi di recente creazione. Dopo aver trattato il rame con una spazzola metallica per renderne più ricettiva la superficie, si è proceduto all applicazione del liquido con una pennellessa. La colorazione che ne è derivata è ricca di sfumature e conferisce un aspetto di maggior organicità ai cactus virtuali nati dal triste cemento. 30 Rame notizie III trimestre 1997

18 D AI NOSTRI LETTORI ARTIGIANI DEL RAME LAVORARE IL RAME IN PEZZI UNICI Realizzazioni esclusive e personalizzate contraddistinguono la produzione dell azienda Rame d arte di Emilio e Roberto Tironi con sede a Osio Sotto, in provincia di Bergamo. Nelle immagini, significativi esempi di prodotti al confine tra espressione artistica e pura tecnica di lavorazione, un interessante cappello in rame per tre comignoli, una elaborata porta d ingresso sempre in rame cesellato e sbalzato, e un pregevole piatto in rame cesellato e sbalzato con finiture a coste Avete esempi di lavorazione che vorreste fare conoscere ai lettori di Rame notizie? Inviateci le immagini corredate delle didascalie e un breve profilo della vostra attività. Compatibilmente con lo spazio a disposizione e le richieste ricevute, saranno pubblicate, gratuitamente, in questa rubrica. Rame notizie III trimestre

19 MOSTRE & CONVEGNI A TRENTO DAL 18 AL 20 FEBRAIO 1998 EDILIZIA E AMBIENTE È il primo della serie di convegni del progetto Trento Ambiente in cui verranno affrontate tematiche specifiche con importanti ricadute sull ambiente, sulla popolazione e sui lavoratori delle diverse aree interessate. Il convegno è rivolto ai liberi professionisti, ai tecnici degli enti pubblici e delle aziende del settore. Riguarda il benessere e la salubrità degli spazi interni (abitazioni, uffici, ambienti destinati a comunità); affronterà quindi i problemi legati al microclima, all illuminazione, alla qualità dell aria e al rumore. Il programma completo può essere richiesto alla segreteria del convegno: Alessandra Giacomazzi, Agenzia Provinciale per la Protezione dell Ambiente, piazza Vittoria, 5, Trento; telefono 0461/ A NAPOLI IL 13 FEBBRAIO 1998 ABITARE VERDE L Istituto Nazionale di Bioarchitettura - sezione di Napoli, nel rinnovare per il secondo anno l esperienza della mostra convegno progetto città verde, tenutasi con successo a Napoli nel novembre 96, ha voluto sperimentare una nuova formula per la promozione di prodotti ecocompatibili per l architettura. L occasione è nata dalla collaborazione con la manifestazione SANA NAPO- LI - 1 Salone dei prodotti e delle tecnologie ecocompatibili per il Mediterraneo, febbraio 1998, quartiere fieristico della Mostra d Oltremare. L I.N.B.A.R. acquisirà un padiglione all interno del Sana - Settore Ambiente, nel quale verrà allestita un esposizione sul tema della progettazione integrata con l uso dei materiali, prodotti, sistemi e impianti ecocompatibili. L esperienza progettuale sarà incentrata sul tema del recupero degli spazi esterni e vedrà, come scenari applicativi, quattro diversi argomenti di ricerca di attuale interesse: la istituzione degli ecomusei in Campania; il recupero degli spazi esterni nei centri storici; la riqualificazione del Parco Virgiliano a Napoli; la progettazione di attrezzature balneari ecocompatibili. I progetti, integrati con la documentazione dei prodotti adottati saranno esposti, all interno del padiglione, in un area destinata alla sezione Inbar di Napoli, fortemente caratterizzata dall allestimento che vedrà l impiego diretto di materiali e prodotti ecocompatibili. Nell ambito della manifestazione in cui l Istituto Italiano del Rame sarà presente con uno stand, si terrà un convegno articolato su quattro temi principali, La sostenibilità dell ambiente costruito, Gli spazi aperti della città: progetto e multimedialità ; La politica ambientale nelle scelte operative oltre a una serie di interventi tra i quali Il rame nella bioarchitettura tenuto dal direttore dell Istituto Italiano del Rame, ing. Vincenzo Loconsolo. Per informazioni sulla rassegna: Segreteria organizzativa INBAR, telefono 081/ A BARI AL 6 AL 9 FEBBRAIO SITEP, TETTI & PARETI Idea - costruzione è il filo rosso che unisce le diverse iniziative in cui si articola il Sitep, in cui la ricerca sui materiali, sulla tecnica e sulla forma si confronta con il mondo della produzione edilizia, le Associazioni di categoria, le aziende. Nella mattinata del 7 febbraio (h. 10,30, Sala B), organizzato in collaborazione con l Istituto Italiano del Rame, si terrà un seminario dal tema La copertura. Tra i vari temi trattati segnaliamo Tetti di rame: caratteristiche e tecniche di posa in opera a cura di Vincenzo Loconsolo. 32 Rame notizie III trimestre 1996

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