volumi erogati (mc/anno) Vol. ceduti (mc/anno) volumi fatturati (mc/anno)

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1 Ricognizione delle opere di acquedotto, fognatura e depurazione ENTE GESTORE Vol. prodotti (mc/anno) Vol. acquistati (mc/anno) Vol. ceduti (mc/anno) volumi erogati (mc/anno) volumi fatturati (mc/anno) Volumi domestici fatturati (mc/anno) abitanti serviti perdite lorde da erogato (%) perdite lorde da fatturato (%) dotaz. lorda (litri/ab giorno) dotaz. da mc domestici fatturati (litri/ab giorno) COMUNE DI SAN GIOVANNI VALDARNO COMUNE DI SAN GODENZO COMUNE DI SERRAVALLE PISTOIESE COMUNE DI TERRANUOVA BRACCIOLINI COMUNE DI VERNIO COMUNE DI VICCHIO CONSORZIO ACQUEDOTTO VALLE DEL LAMONE CONSORZIO AMAG-Agliana-Montale-Acqua- Gas CONSORZIO INTERCOMUNALE ACQUA GAS FIORENTINAGAS PUBLISERVIZI SPA SEABO srl TOTALE ATO Nota A livello di Ambito il volume acquistato da Gestori di Ambiti limitrofi è uguale a mc. Il volume ceduto è pari a mc, risorsa che il Consorzio acquedotto Valle del Lamone vende ai comuni romagnoli di Brisighella e Faenza. La somma dei volumi acquistati e ceduti ha quindi valore di sommatoria globale interna e il dato aggregato a livello di ambito perde il significato che ha a livello di singolo Gestore. In particolare: Fiesole acquista acqua da Firenze Figline Valdarno vende acqua a Incisa Valdarno Incisa compra acqua da Figline Valdarno e ne vende a Reggello Pian di Sco vende acqua a Reggello Rignano vende acqua a Bagno a Ripoli Sambuca compra acqua da SEABO (fuori ambito) Consorzio Acquedotto Valle del Lamone vende acqua a Brisighella e Faenza (fuori ambito) Fiorentina gas compra acqua da Firenze e Rignano sull'arno 20

2 Ricognizione delle opere di acquedotto, fognatura e depurazione Tabella 6 Volumi e utenze del servizio di acquedotto per ente gestore ENTE GESTORE A.M.I. - AZIENDA MULTISERVIZI INTERCOMUNALE utenze domestiche volumi domestici (mc/anno) utenze produttive volumi produttivi (mc/anno) utenze agricole volumi agricoli (mc/anno) altre utenze volumi altre utenze (mc/anno) TOTALE UTENZE VOLUMI TOTALI FATTURATI (mc/anno) ACQUE TOSCANE S.P.A AREA RAVENNA AZIENDA SERVIZI PUBBLICI COMUNE DI BARBERINO DI MUGELLO COMUNE DI CASTELFRANCO DI SOPRA COMUNE DI CAVRIGLIA COMUNE DI DICOMANO COMUNE DI FIGLINE VALDARNO COMUNE DI FIRENZE COMUNE DI INCISA VALDARNO COMUNE DI LONDA COMUNE DI LORO CIUFFENNA COMUNE DI MONTEVARCHI COMUNE DI PELAGO COMUNE DI PIAN DI SCO' COMUNE DI PONTASSIEVE COMUNE DI REGGELLO COMUNE DI RIGNANO SULL'ARNO COMUNE DI RUFINA

3 Ricognizione delle opere di acquedotto, fognatura e depurazione ENTE GESTORE COMUNE DI SAMBUCA PISTOIESE COMUNE DI SAN GIOVANNI VALDARNO COMUNE DI SAN GODENZO utenze domestiche volumi domestici (mc/anno) utenze produttive volumi produttivi (mc/anno) utenze agricole volumi agricoli (mc/anno) altre utenze volumi altre utenze (mc/anno) TOTALE UTENZE VOLUMI TOTALI FATTURATI (mc/anno) COMUNE DI SERRAVALLE PISTOIESE COMUNE DI TERRANUOVA BRACCIOLINI COMUNE DI VERNIO COMUNE DI VICCHIO CONSORZIO ACQUEDOTTO VALLE DEL LAMONE CONSORZIO AMAG-Agliana-Montale-Acqua-Gas CONSORZIO INTERCOMUNALE ACQUA GAS FIORENTINAGAS PUBLISERVIZI SPA SEABO srl TOTALE ATO

4 Ricognizione delle opere di acquedotto, fognatura e depurazione Tabella 7 Lunghezza delle reti di acquedotto per ente gestore ENTE GESTORE lunghezza totale adduttrici (Km) lunghezza totale rete distribuzione (Km) totale rete (Km) Popolazione Servita (da istat 96) metri rete/ab A.M.I. - AZIENDA MULTISERVIZI INTERCOMUNALE 133,3 146,4 279, ,4 ACQUE TOSCANE S.P.A. 58,4 59,2 117, ,8 AREA RAVENNA 11,0 8,0 19, ,2 AZIENDA SERVIZI PUBBLICI 37,8 700,0 737, ,5 COMUNE DI BARBERINO DI MUGELLO 35,4 57,8 93, ,4 COMUNE DI CASTELFRANCO DI SOPRA 20,5 14,0 34, ,9 COMUNE DI CAVRIGLIA 61,3 80,9 142, ,3 COMUNE DI DICOMANO 17,0 34,0 51, ,7 COMUNE DI FIGLINE VALDARNO 23,8 64,7 88, ,1 COMUNE DI FIRENZE 119,4 900, , ,7 COMUNE DI INCISA VALDARNO 13,5 30,7 44, ,2 COMUNE DI LONDA 24,1 30,0 54, ,2 COMUNE DI LORO CIUFFENNA 51,8 33,6 85, ,9 COMUNE DI MONTEVARCHI 22,4 121,5 143, ,6 COMUNE DI PELAGO 49,9 49,9 99, ,4 COMUNE DI PIAN DI SCO' 17,9 42,0 59, ,6 COMUNE DI PONTASSIEVE 28,6 74,0 102, ,0 COMUNE DI REGGELLO 65,0 94,5 159, ,0 COMUNE DI RIGNANO SULL'ARNO 26,8 32,2 59, ,9 COMUNE DI RUFINA 18,5 54,2 72, ,9 COMUNE DI SAMBUCA PISTOIESE 33,9 19,5 53, ,3 COMUNE DI SAN GIOVANNI VALDARNO 0,9 52,0 52, ,2 COMUNE DI SAN GODENZO 43,6 27,5 71, ,2 COMUNE DI SERRAVALLE PISTOIESE 14,3 28,7 43, ,5 23

5 Ricognizione delle opere di acquedotto, fognatura e depurazione ENTE GESTORE lunghezza totale adduttrici (Km) lunghezza totale rete distribuzione (Km) totale rete (Km) Popolazione Servita (da istat 96) metri rete/ab COMUNE DI TERRANUOVA BRACCIOLINI 17,1 52,3 69, ,5 COMUNE DI VERNIO 36,4 83,4 119, ,6 COMUNE DI VICCHIO 22,5 94,5 117, ,8 CONSORZIO ACQUEDOTTO VALLE DEL LAMONE 35,5 47,0 82, ,9 CONSORZIO AMAG-Agliana-Montale-Acqua-Gas 44,2 92,0 136, ,2 CONSORZIO INTERCOMUNALE ACQUA GAS 140, , , ,0 FIORENTINAGAS PUBLISERVIZI SPA 200,3 249,8 450, ,5 SEABO srl 0,0 0,9 0, ,0 TOTALE ATO 1.424, , , ,5 24

6 Ricognizione delle opere di acquedotto, fognatura e depurazione Normalmente, come è lecito attendersi, i valori di ml/ab aumentano all aumentare della popolazione dei comuni e della loro dispersione territoriale, per cui comuni collinari o montani risultano avere valori pro-capite di rete di gran lunga superiori delle grandi città o dei comuni di pianura. I valori più bassi, di circa 3 ml/ab servito si registrano per il comune di Firenze e per quello di S.Giovanni Valdarno. Normalmente i valori medi risultano essere compresi tra i 7 e i 20 metri per abitante servito, con un picco di 61 per il Comune di S.Godenzo legato alla presenza di ben 71 Km di rete (di cui solo 41 di adduttrici) a servizio di poco più di 1100 abitanti. Ancora più eclatante è il caso di 2 frazioni del comune di Marradi gestite da Area Ravenna a cui fanno capo 19 km di rete per servire circa 100 abitanti. Il dato di lunghezza pro-capite per abitante servito a livello di ambito risulta essere di circa 5.5 metri per abitante, valore che risente del forte peso che hanno i grossi agglomerati urbani della piana di Firenze, Prato e Pistoia rispetto al resto della popolazione disseminata nel territorio dell ambito. In tabella 8 è riportato, in riferimento alle reti di distribuzione, un valore medio pesato di età delle tubazioni che dà una prima indicazione sullo stato di vetustà delle tubazioni e quindi sul probabile stato di conservazione ed il relativo livello di efficienza strutturale. 13 comuni dell ambito, tra cui Firenze e Pistoia presentano l anno medio di costruzione delle tubazioni delle reti di distribuzione precedente al 1965 (1957 per Firenze e 1956 per Pistoia), avendo quindi un certo grado di vetustà mentre i comuni rimanenti presentano gli anni medi di realizzazione che variano dai primi anni 70 a metà degli anni 80. A livello di ambito, l età media delle reti di distribuzione è di circa 27 anni, essendo il 1971 l anno medio di costruzione. 25

7 Ricognizione delle opere di acquedotto, fognatura e depurazione Tabella 8 Anno medio di costruzione delle reti di acquedotto per ente gestore Comune Lunghezza rete di distribuzione (Km) anno medio di costruzione rete Agliana Bagno a Ripoli Barberino di Mugello Calenzano Campi Bisenzio Cantagallo Carmignano Castelfranco di Sopra Cavriglia Dicomano Fiesole Figline Valdarno Firenze Greve in Chianti Impruneta Incisa Valdarno Lastra a Signa Londa Loro Ciuffenna Marradi Montale Montevarchi Pelago Pian di Sco Pistoia Poggio a Caiano Pontassieve Prato Reggello Rignano sull'arno Rufina Sambuca Pistoiese San Giovanni Valdarno San Godenzo Scandicci Serravalle Pistoiese Sesto Fiorentino Signa Terranuova Bracciolini Vaglia Vaiano Vernio Vicchio Totale Ambito

8 Rapporto sullo stato attuale dei servizi di fognatura Autorità di Ambito Territoriale Ottimale n. 3 Mediovaldarno Piazza Indipendenza, n 28 - FIRENZE Rapporto sullo stato attuale dei servizi di fognatura e depurazione Firenze giugno

9 Rapporto sullo stato attuale dei servizi di fognatura Indice 1. IL SERVIZIO DI FOGNATURA LA POPOLAZIONE SERVITA TIPOLOGIA DELLE RETI DI RACCOLTA CARATTERISTICHE DELLE RETI STATO DI CONSERVAZIONE IL SERVIZIO DI DEPURAZIONE LA POPOLAZIONE SERVITA GLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI...6 i

10 Rapporto sullo stato attuale dei servizi di fognatura 1. Il servizio di fognatura 1.1. La popolazione servita Il dato sulla popolazione servita è di grande importanza, perché qualifica il livello di penetrazione raggiunto dal sistema delle fognature dinamiche; è quindi un buon indicatore della qualità del servizio. Nel valutare tale dato occorre tenere comunque conto delle diverse caratteristiche del territorio e dei differenti modelli di insediamento della popolazione. La Tab. 1.1 riporta la percentuale di copertura del servizio così come desunta dalle schede della ricognizione; si è al dato sulla popolazione residente al 1996 affiancata la percentuale di abitanti in case sparse rilevata dal Censimento ISTAT Essendo il grado di copertura del servizio allo stato attuale un dato di stima, esso può essere affetto da un certo margine di errore. Il confronto tra la percentuale di copertura del servizio e quella relativa agli abitanti in case sparse ci offre una prima valutazione sulla attendibilità di quanto emerso. E infatti assai improbabile che i residenti in case sparse siano tutti allacciati alla pubblica fognatura; è piuttosto verosimile che essi siano dotati di sistemi privati di smaltimento dei propri reflui. Ciò significa che esistono per taluni Comuni ragionevoli dubbi sull effettivo grado di copertura del servizio. Il valore medio a livello di Ambito è comunque secondo i dati rilevati pari all 87%. Ricordiamo che uno studio preliminare PROAQUA del 96 sul territorio dell ATO valutava i serviti da fognature nell 82% dei residenti. Rilevazioni svolte recentemente nelle Province di Rimini, Ravenna e Forlì hanno fornito le seguenti percentuali di popolazione servita: 88,5% - 83,5% - 73,3% Tipologia delle reti di raccolta Lo sviluppo complessivo delle reti di raccolta ammonta a circa 3200 Km. Si tratta in prevalenza di reti miste; l 88% delle lunghezze censite si riferisce a reti di raccolta di acque nere e bianche (Tab. 1.2). Solo in alcuni Comuni è sensibile la presenza di reti separate: Agliana, Firenze, Montevarchi, Pistoia, Prato, Quarrata, Serravalle Pistoiese, Sesto Fiorentino. Ricordiamo che è in atto una tendenza allo sviluppo di sistemi separati anche nelle zone già in precedenza coperte da fognature miste. 1

11 Rapporto sullo stato attuale dei servizi di fognatura Al di là di motivazioni di tipo tecnico, questa politica si traduce spesso nel mantenere il controllo da parte dei gestori aziendali sulle condotte delle sole acque nere; l allontanamento delle acque bianche rischia di entrare in una zona d ombra in cui le competenze (e gli oneri di gestione) vedrebbero Comuni e Consorzi di bonifica coinvolti con ruoli non chiaramente definiti. Questa tendenza è emersa di recente in alcune aree della Romagna dove le aziende si gestione hanno perseguito una forte politica di separazione delle reti; nella provincia di Rimini il 41% della lunghezza delle reti è relativa a fognature separate, in quella di Forlì il 36%. Ricordiamo che ai sensi del DPCM 4 Marzo 1996 le fognature separate si devono prevedere di norma, salvo ragioni tecniche, economiche ed ambientali contrarie, nelle zone di nuova urbanizzazione e nei rifacimenti di quelle preesistenti. Rispetto a tale indicazione riteniamo si debbano porre almeno due questioni: 1. il raccordo tra la gestione del servizio idrico integrato e gestione idraulica del territorio; 2. la valutazione delle ricadute sulla tariffa che importanti trasformazioni dell attuale sistema fognario avrebbero nei confronti degli utenti Caratteristiche delle reti Oltre alla estensione della rete di raccolta sono state censite le lunghezze dei collettori fognari, che allontanano i reflui dalle aree urbane e li convogliano allo scarico. La lunghezza di rete e collettori è sull intero territorio dell ATO pari a 3700 Km con una dotazione media di 3,2 metri per abitante residente (Tab. 1.3). Studi svolti su ambiti della Toscana indicano valori similari nell ordine di 3,4-3,5 m/ab, mentre indagini più recenti condotte in Romagna hanno portato alla rilevazione di dotazioni più consistenti, di 5 m/ab a Forlì, 5,4 a Rimini e 6,4 a Ravenna. Questi maggiori valori unitari sono da correlare in parte ad una maggiore capillarità del servizio, ed in parte al già citato fenomeno di separazione delle reti. Rileviamo come per taluni Comuni i valori siano ampiamente al di sopra della media; la natura dei territori e la tipologia delle abitati può in taluni casi giustificare tali scostamenti, in altri, trattandosi di lunghezze derivate da stime, può porsi un problema di correttezza del dato. Sull intero Ambito il diametro pesato per le reti è di 549 mm; si tratta di un valore elevato ma congruente con la prevalente natura mista delle reti. 2

12 Rapporto sullo stato attuale dei servizi di fognatura Anche in questo caso il dato medio essendo frutto nella gran parte dei casi di stime, risente della diversa affidabilità con cui queste sono state effettuate dai tecnici locali. La successiva Tab. 1.4 aiuta ulteriormente a caratterizzare la struttura delle reti di raccolta. Si tratta innanzi tutto di sistemi fognanti che mantengono la prerogativa di un funzionamento a gravità, ed in cui le condotte in pressione riguardano tratti limitati, presenti in circa un terzo dei comuni dell ATO. Ricordiamo che le reti in pressione ancorchè necessarie rappresentano quasi sempre un elemento di complicazione gestionale, sia per i costi energetici aggiuntivi, sia per la maggiore onerosità delle manutenzioni. Importante è anche il dato relativo alla tipologia degli spechi, che identifica l assetto prevalente delle opere anche secondo un criterio di specializzazione. Circa il 6% dei Km di rete censiti sono stati classificati nella tipologia dei canali; in tre Comuni sono segnalati consistenti lunghezze, Campi Bisenzio, Pistoia e Prato. In questi casi è possibile che esistano tratti di rete che utilizzano fossi e scoli di campagna, in cui vi è quindi ancora commistione con l assetto idraulico del territorio. E possibile che si tratti anche di canali che nel corso del tempo sono stati oggetto di interventi di copertura, anche se rimangono dubbi sulla funzionalità e sulla correttezza con cui questi interventi sono chiamati a rispondere alla luce delle attuali normative (DPCM 4 Marzo 1996) Stato di conservazione La Tab. 1.5 riporta il giudizio qualitativo che i gestori hanno espresso sullo stato di conservazione delle reti esistenti. Il quadro che emerge permette le seguenti considerazioni: a livello di Ambito, per circa il 7% della lunghezza delle reti viene fornito un giudizio di insufficienza. Una decina di Comuni segnalano questo stato per oltre il 20% della estensione delle proprie reti, evidenziando un livello di criticità che andrà prioritariamente recepito dal piano degli adeguamenti; sempre a livello di Ambito, circa il 37% della lunghezza delle reti è considerata in buone condizioni; non dovrebbero porsi quindi nell immediato problemi di manutenzioni o ristrutturazioni significative; per il 55 % delle reti lo stato attuale di conservazione viene considerato sufficiente, pur con situazioni che si diversificano all interno dei singoli Comuni; in nessun Comune viene segnalata una condizione di ottimalità nella conservazione delle reti. 3

13 Rapporto sullo stato attuale dei servizi di fognatura Nell intero Ambito la vita media delle reti, pesata rispetto alla loro lunghezza, è di 42 anni; su questo risultato incide in maniera rilevante la rete di Firenze, che datata come anno medio 1930, incide per oltre il 20% della lunghezza delle reti sull intero Ambito. Non sempre è possibile riscontrare una buona sovrapposizione tra il giudizio sulla conservazione delle reti ed il loro periodo di realizzazione. Se ad oggi il giudizio sull intero parco fognario è dunque soddisfacente, questo stesso giudizio, che però non è di eccellenza, ci porrà il problema di come nei prossimi anni intervenire su queste opere perché il loro stato di conservazione non decada, ma anzi si possa migliorare. Vedremo nel piano degli adeguamenti che il problema della riabilitazione e del mantenimento delle reti fognarie è destinato ad assumere una importante incidenza nel bilancio dei costi del servizio. 4

14 Rapporto sullo stato attuale dei servizi di fognatura 2. Il servizio di depurazione 2.1. La popolazione servita E stato richiesto nella fase di ricognizione ai diversi gestori di indicare se le reti fognarie censite fossero prima dello scarico finale soggette a depurazione completa o in forma parziale, o se del tutto prive di qualsiasi trattamento. La Tab. 2.1 restituisce secondo il diverso grado di depurazione i dati relativi a numero delle reti censite, lunghezza e popolazione servita. Questi dati offrono complessivamente un quadro di larga insufficienza nello smaltimento dei reflui urbani; l impressione che si deriva è quella di uno sforzo fin qui incentrato sull allontanamento degli scarichi dagli insediamenti civili, ma non concluso attraverso idonee opere di trattamento finale. I dati generali a livello di ATO indicano come solo il 30% delle reti censite sia soggetta a depurazione completa: a queste reti sono associati rispettivamente uno sviluppo di circa il 20% dei Km ed una popolazione di residenti (22% della popolazione servita da reti fognarie). Un altro 8% delle reti è soggetto a depurazione parziale: ad esso corrisponde il 18% dei Km censiti e il 17% circa della popolazione servita da fognatura. La questione rilevante è dunque relativa a ciò che oggi non subisce alcun tipo di depurazione. Il 62% delle reti censite giunge allo scarico senza alcun trattamento preliminare; queste reti presentano una estensione che raggiunge il 62% dell intera infrastruttura di raccolta e soprattutto su di esse insiste una popolazione di oltre abitanti (il 60% dei residenti serviti da fognatura non subisce alcun processo di depurazione dei propri scarichi). Questi dati pur se frutto di stime fornite dai gestori, e quindi soggetti ad imprecisioni che sono evidenti su taluni Comuni, complessivamente offrono un quadro verosimile che viene sostanzialmente confermato dalla successiva analisi sulle dotazioni impiantistiche Gli impianti di depurazione Sono stati censiti 113 impianti la cui potenzialità di progetto è valutata in circa Abitanti Equivalenti. Il carico che viene trattato da questi impianti è stimato nell ordine di A.E. L apparente buona capacità depurativa del parco impianti non deve tuttavia trarre in inganno. E noto infatti che ai depuratori di Figline, Prato, Vaiano e Vernio giungono importanti scarichi provenienti dall industria, e che vengono stimati in quasi A.E. 5

15 Rapporto sullo stato attuale dei servizi di fognatura La capacità depurativa riservata al comparto dei reflui civili si può dire dunque che possa essere nell ordine dei A.E.. Questo dato non è dissimile da quello ricavato per altra via sugli abitanti che, serviti da pubblica fognatura, sono anche soggetti a depurazione (si veda la Tab. 2.1). In termini di prospettiva, quanto emerge lascia prevedere la necessità di un ingente sforzo volto a colmare il deficit attuale di potenzialità. Si ritiene che, stante la struttura socio-economica del territorio dell ATO la dotazione impiantistica dovrà evolvere in futuro verso il raddoppio della attuale capacità fino a raggiungere un rapporto di 2,2-2,3 tra Abitanti Equivalenti e Abitanti residenti, valore che in aree mediamente strutturate individua una sufficiente saturazione del fabbisogno ascrivibile alla componente civile ed alla quota di liquami industriali che recapitano in fognatura Caratteristiche degli impianti La Tab. 2.3 riassume alcuni dati che bene rappresentano l attuale assetto delle infrastrutture depurative. Prevalente è la tipologia degli impianti a fanghi attivi, con o senza nitrificazione: 75 unità realizzano una potenzialità di progetto pari a circa A.E. ed un carico trattato di A.E.. Limitati sono nel numero e nella potenzialità le vasche Imhoff ed i letti percolatori. Esistono inoltre alcuni impianti i cui indirizzi costruttivi non sono classificabili secondo una casistica tradizionale, ma la cui potenzialità è residuale rispetto a quanto descritto. Giova ricordare che ad oggi, in assenza dell impianto di Firenze - San Colombano, il depuratore di Prato - Baciacavallo concentra il 60% del carico trattato. Pertanto l attuale assetto di opere è costituito da impianti di taglia mediamente inferiore ai A.E., con i problemi conseguenti sul piano gestionale e dei controlli. La successiva Tab. 2.4 consente di caratterizzare ulteriormente il parco impianti. Le informazioni desumibili confermano sostanzialmente una certa povertà tecnologica delle strutture esistenti. I trattamenti terziari riguardano un numero limitato di impianti: l abbattimento delle sostanze azotate è segnalato in 12 impianti e quello del fosforo in soli tre impianti. La disinfezione delle acque in uscita dopo i trattamenti avviene in 21 unità. La presenza di apparecchiature di telecontrollo è localizzata su 13 depuratori, mentre una qualche forma di presidio, per lo più temporaneo del personale è indicata in 32 impianti. 6

16 Rapporto sullo stato attuale dei servizi di fognatura Queste caratteristiche sono peraltro congruenti con la struttura dell apparato depurativo, che come si è visto è costituito da un numero elevato di impianti di piccola taglia per i quali difficilmente è possibile prevedere un alto livello tecnologico e condizioni di monitoraggio adeguate. Considerazioni a parte vanno fatte per lo sviluppo della linea fanghi. Degli impianti censiti circa 30 sono interessati da un completamento della linea acque con trattamento dei fanghi per via aerobica o anaerobica. Per altri 40 impianti è segnalato il trasferimento dei fanghi ad altro impianto. Questo fatto va giudicato positivamente, in quanto mostra come le gestioni più evolute abbiano cercato di superare la frammentazione degli impianti con una centralizzazione del trattamento sulle unità di maggiori dimensioni. D altra parte questi dati confermano anche la precarietà del quadro esistente; per altri 40 impianti sono infatti segnalati trattamenti poco affidabili, o in taluni casi del tutto assenti. Questi casi riguardano evidentemente la realtà dei piccoli impianti, con potenzialità solitamente inferiori ai A.E. La vita media del patrimonio impiantistico in essere è di circa 12 anni; la maggior parte dei depuratori è stata realizzata a metà degli anni 80 in concomitanza con gli ingenti sforzi sostenuti in quel periodo grazie agli specifici finanziamenti previsti dal Fondo Investimenti Occupazione. Mediamente si può dire che il parco impianti si trova circa a metà del ciclo di vita utile e che nel prossimo decennio occorrerà adeguare e ristrutturare progressivamente quanto è oggi in attività. 7

17 Rapporto sullo stato attuale dei servizi di fognatura Tab Popolazione servita da fognatura CC Comune Pop. Resid. abitanti copertura copertura nell'anno 1996 case sparse Lotti Proaqua 1 Agliana % 80% 92% 2 Bagno a Ripoli % 99% 67% 3 Barberino di Mugello % 90% 84% 4 Borgo San Lorenzo % 95% 82% 5 Calenzano % 100% 90% 6 Campi Bisenzio % 95% 92% 7 Cantagallo % 78% 67% 8 Carmignano % 100% 73% 9 Castelfranco di Sopra % 78% 73% 10 Cavriglia % 100% 77% 11 Dicomano % 81% 79% 12 Fiesole % 93% 77% 13 Figline Valdarno % 86% 90% 14 Firenze % 99% 79% 15 Firenzuola % 86% 53% 16 Greve in Chianti % 99% 54% 17 Impruneta % 100% 79% 18 Incisa Valdarno % 78% 91% 20 Londa % 75% 60% 21 Loro Ciuffenna % 80% 74% 22 Marradi % 90% 76% 23 Montale % 89% 72% 24 Montemurlo % 95% 99% 25 Montevarchi % 98% 90% 26 Palazzuolo sul Senio % 100% 59% 27 Pelago % 95% 76% 28 Pian di Sco % 92% 86% 29 Pistoia % 57% 74% 31 Pontassieve % 85% 86% 32 Prato % 90% 98% 33 Quarrata % 47% 61% 34 Reggello % 80% 76% 35 Rignano sull'arno % 85% 59% 36 Rufina % 91% 84% 37 Sambuca Pistoiese % 81% 60% 38 San Giovanni Valdarno % 99% 97% 39 San Godenzo % 68% 60% 40 San Piero a Sieve % 90% 81% 42 Scarperia % 70% 73% 43 Serravalle Pistoiese % 59% 53% 44 Sesto Fiorentino % 99% 96% 45 Signa % 95% 76% 46 Terranuova Bracciolini % 95% 64% 47 Vaglia % 92% 62% 48 Vaiano % 78% 76% 49 Vernio % 99% 78% 50 Vicchio % 83% 62% Totale % 87% 82% Nota. I comuni di Lastra a Signa, Poggio a Caiano e Scandicci non hanno fornito dati sul servizio di fognatura durante la ricognizione. Tuttavia si dispone del dato di copertura di PROAQUA pari rispettivamente all 86% per Lastra a Signa ( residenti Istat 96), 96% per Poggio a Caiano (8.329 residenti) e 96% per Scandicci ( residenti). Gli abitanti coperti dal servizio di fognatura a livello di Ambito sono in totale pari a secondo il dato di copertura PROAQUA. 8

18 Rapporto sullo stato attuale dei servizi di fognatura Tab Tipologia delle reti di raccolta CC Comune n Reti Rete bianca Rete mista Rete nera Totale Rete (Km) (Km) (Km) (Km) 1 Agliana 4 5,3 46,8 15,9 68,0 2 Bagno a Ripoli 11 46,8-46,8 3 Barberino di Mugello 3-46,0-46,0 4 Borgo San Lorenzo 14-43,3-43,6 5 Calenzano 11-37,6-37,6 6 Campi Bisenzio 1-135,0-135,0 7 Cantagallo 7-24,1-24,1 8 Carmignano 7-33,6-33,6 9 Castelfranco di Sopra 5 2,2 8,9-11,1 10 Cavriglia 8-12,1-12,1 11 Dicomano 2-6,5-6,5 12 Fiesole 8 0,3 78,4 1,0 79,7 13 Figline Valdarno 7 0,6 36,7-37,3 14 Firenze 22 40,0 654,6 50,4 745,0 15 Firenzuola 6-18,6-19,6 16 Greve in Chianti 9 26,5-26,5 17 Impruneta 11 4,4 71,1 2,4 77,9 18 Incisa Valdarno 5-23,2-23,2 20 Londa 1-3,0-3,0 21 Loro Ciuffenna 21 0,6 75,9-76,5 22 Marradi 5-14,0-14,0 23 Montale 4 0,4 24,1 5,7 30,1 24 Montemurlo 3-57,0-57,0 25 Montevarchi 8 4,9 37,7 30,0 72,6 26 Palazzuolo sul Senio 1-3,5-3,5 27 Pelago 6 0,0 8,7-8,8 28 Pian di Sco 4-12,5-12,5 29 Pistoia ,5 74,0 287,2 31 Pontassieve 8 0,8 59,2 0,8 60,9 32 Prato 1 26,0 468,0 26,0 520,0 33 Quarrata 6-13,0 13,0 26,0 34 Reggello 12-53,5-53,5 35 Rignano sull'arno 10-13,9-13,9 36 Rufina 5-10,3-10,3 37 Sambuca Pistoiese 13-8,9-8,9 38 San Giovanni Valdarno 4 0,8 23,9 3,4 28,0 39 San Godenzo 4-5,9-5,9 40 San Piero a Sieve 1-11,4-11,4 42 Scarperia 5 1,2 37,2 1,2 39,5 43 Serravalle Pistoiese 6 26,0 5,5 23,0 54,5 44 Sesto Fiorentino 2 10,0 100,0 10,0 120,0 45 Signa 10-30,8-30,8 46 Terranuova Bracciolini 18 0,5 40,1 0,5 41,0 47 Vaglia 7-12,7-12,7 48 Vaiano 3-39,0-39,0 49 Vernio 6-25,2-25,2 50 Vicchio 9-51,9-51,9 Totale , ,0 257, ,2 9

19 Rapporto sullo stato attuale dei servizi di fognatura Tab Caratteristiche delle reti di fognatura CC Comune Lungh. (km) Diametro Lungh. (km) rete+ rete medio (mm) collettori collettori m/ab.serv. 1 Agliana 68, ,7 71,7 6,2 2 Bagno a Ripoli 46, ,3 70,1 2,7 3 Barberino di Mugello 46, ,0 7,5 4 Borgo San Lorenzo 43, ,5 45,1 3,6 5 Calenzano 37, ,4 40,0 4,1 6 Campi Bisenzio 135, ,0 4,6 7 Cantagallo 24, ,0 39,1 18,2 8 Carmignano 33,6 1,5 35,1 3,4 9 Castelfranco di Sopra 11, ,8 11,9 7,2 10 Cavriglia 12, ,1 24,2 3,9 11 Dicomano 6, ,4 10,9 3,9 12 Fiesole 79, ,6 84,3 6,0 13 Figline Valdarno 37, ,1 40,4 14,0 14 Firenze 745, ,7 774,7 2,2 15 Firenzuola 19,6 49 5,2 24,8 13,5 16 Greve in Chianti 26, ,9 33,4 5,0 17 Impruneta 77, ,0 82,9 7,4 18 Incisa Valdarno 23, ,9 26,1 7,3 20 Londa 3, ,0 4,0 3,5 21 Loro Ciuffenna 76, ,8 87,3 26,2 22 Marradi 14, ,1 19,1 7,1 23 Montale 30, ,6 60,7 6,8 24 Montemurlo 57, ,0 72,0 4,3 25 Montevarchi 72, ,6 3,2 26 Palazzuolo sul Senio 3,5 6,5 10,0 6,5 27 Pelago 8, ,1 12,9 2,1 28 Pian di Sco 12, ,8 18,3 4,8 29 Pistoia 287, ,7 359,9 4,2 31 Pontassieve 60, ,1 69,0 3,9 32 Prato 520, ,9 598,9 3,9 33 Quarrata 26, ,0 1,2 34 Reggello 53, ,0 141,5 10,3 35 Rignano sull'arno 13, ,7 15,6 3,0 36 Rufina 10, ,3 12,5 2,0 37 Sambuca Pistoiese 8, ,3 15,2 17,4 38 San Giovanni Valdarno 28, ,3 43,3 2,6 39 San Godenzo 5, ,8 10,7 20,1 40 San Piero a Sieve 11,4 11,4 3,3 42 Scarperia 39, ,5 17,8 43 Serravalle Pistoiese 54, ,0 56,5 6,8 44 Sesto Fiorentino 120, ,0 2,4 45 Signa 30, ,5 31,3 2,3 46 Terranuova Bracciolini 41, ,7 54,7 6,3 47 Vaglia 12, ,7 4,2 48 Vaiano 39, ,0 45,0 5,9 49 Vernio 25, ,9 29,1 4,9 50 Vicchio 51, ,3 58,2 13,7 Totale 3.192, , ,2 3,7 10

20 Rapporto sullo stato attuale dei servizi di fognatura Tab Caratteristiche delle reti CC Comune Funzionamento idraulico (Km) Tipologia spechi (Km) a gravità in pressione canali condotte 1 Agliana 66,2 1,8-68,0 2 Bagno a Ripoli 46, ,8 3 Barberino di Mugello 46,0-0,2 45,9 4 Borgo San Lorenzo 43, ,6 5 Calenzano 37, ,6 6 Campi Bisenzio 135,0-121,5 13,5 7 Cantagallo 24, ,1 8 Carmignano 33, ,6 9 Castelfranco di Sopra 10,5-2,2 8,9 10 Cavriglia 12, ,1 11 Dicomano 6, ,5 12 Fiesole 79, ,7 13 Figline Valdarno 36,9 0,4 0,6 36,7 14 Firenze 686,0 14,0-745,0 15 Firenzuola 15, ,6 16 Greve in Chianti 24,8 1,7-26,5 17 Impruneta 37, ,9 18 Incisa Valdarno 23, ,2 20 Londa 3, ,0 21 Loro Ciuffenna 76, ,5 22 Marradi 11,7 1,5-14,0 23 Montale 28,4 1,7-30,1 24 Montemurlo 57,0-3,0 54,0 25 Montevarchi 71,5 1,1 3,1 69,5 26 Palazzuolo sul Senio 3, ,5 27 Pelago 8,3 0,5-8,8 28 Pian di Sco 10, ,5 29 Pistoia 266,4 10,3 43,4 241,8 31 Pontassieve 60,2 0,8 6,7 52,7 32 Prato 494,0 26,0 26,0 494,0 33 Quarrata 20,9 4,8-25,7 34 Reggello 53, ,5 35 Rignano sull'arno 13, ,9 36 Rufina 10, ,3 37 Sambuca Pistoiese 8, ,9 38 San Giovanni Valdarno 28, ,0 39 San Godenzo 5, ,9 40 San Piero a Sieve 11, ,4 42 Scarperia 39, ,5 43 Serravalle Pistoiese 50,0 4,5-54,5 44 Sesto Fiorentino 119,0 1,0-120,0 45 Signa 30,8-1,8 29,0 46 Terranuova Bracciolini 40,6 0,5-41,0 47 Vaglia 12, ,7 48 Vaiano 39, ,0 49 Vernio 25, ,2 50 Vicchio 51, ,9 Totale 3.018,2 70,5 208, ,9 11

21 Rapporto sullo stato attuale dei servizi di fognatura Tab Stato di conservazione delle reti di fognatura CC Comune Stato della rete (Km) anno medio insufficiente sufficiente buono ottimo di realizzaz. 1 Agliana 15,0-53, Bagno a Ripoli , Barberino di Mugello - 37,5 8, Borgo San Lorenzo - 43, Calenzano 5,8 3,9 28, Campi Bisenzio , Cantagallo 24, Carmignano , Castelfranco di Sopra - 6,0 5, Cavriglia - 3,7 8, Dicomano 0,5 3,0 3, Fiesole 57,6 16,1 5, Figline Valdarno 3,0 11,6 22, Firenze - 674,8 70, Firenzuola - 19, Greve in Chianti - 25,6 0, Impruneta - 0,2 77, Incisa Valdarno - 13,2 10, Londa 0,4-2, Loro Ciuffenna 4,8 68,9 6, Marradi 0,9 1,5 9, Montale - 14,1 16, Montemurlo - 28,5 28, Montevarchi 15,1 35,3 22, Palazzuolo sul Senio - 3, Pelago - 3,4 5, Pian di Sco - 6,6 5, Pistoia 10,7 51,9 224, Pontassieve 18,5 39,1 3, Prato - 390,0 130, Quarrata - 13,0 13, Reggello - 3,5 29, Rignano sull'arno - 10,6 5, Rufina 4,0 1,1 5, Sambuca Pistoiese 5,4 1,4 2, San Giovanni Valdarno - 19,0 9, San Godenzo 4,8 0,9 0, San Piero a Sieve - 11, Scarperia - 23,8 15, Serravalle Pistoiese - 36,5 18, Sesto Fiorentino - 50,0 70, Signa 15,4 13,9 1, Terranuova Bracciolini 1,8 22,5 15, Vaglia - 12, Vaiano - 1,8 37, Vernio 1,5 23, Vicchio 40,1 6,2 5, Totale 229, ,4 1190,

22 Rapporto sullo stato attuale dei servizi di fognatura Tab Popolazione servita da depurazione Depurazione Depurazione completa Depurazione parziale Depurazione assente CC Comune n reti Km Abitanti n reti Km Abitanti n reti Km Abitanti 1 Agliana 1 18, , , Bagno a Ripoli 5 30, , , Barberino di Mugello 0 0, , , Borgo San Lorenzo 3 20, , , Calenzano 1 0, , , Campi Bisenzio 0 0, , , Cantagallo 0 0, , , Carmignano 1 1, , , Castelfranco di Sopra 0 0, , , Cavriglia 5 7, , , Dicomano 0 0, , , Fiesole 3 71, , , Figline Valdarno 5 35, , , Firenze 2 4, , , Firenzuola 6 19, , , Greve in Chianti 2 2, , , Impruneta 8 36, , , Incisa Valdarno 0 0, , , Londa 0 0, , , Loro Ciuffenna 0 0, , , Marradi 3 10, , , Montale 4 30, , , Montemurlo 1 30, , , Montevarchi 1 12, , , Palazzuolo sul Senio 1 3, , , Pelago 3 6, , , Pian di Sco 1 5, , , Pistoia 19 71, , , Pontassieve 3 47, , , Prato 0 0, , , Quarrata 6 26, , , Reggello 4 15, , , Rignano sull'arno 5 10, , , Rufina 0 0, , , Sambuca Pistoiese 0 0, , , San Giovanni Valdarno 3 25, , , San Godenzo 0 0, , , San Piero a Sieve 0 0, , , Scarperia 0 0, , , Serravalle Pistoiese 2 23, , , Sesto Fiorentino 0 0, , , Signa 0 0, , , Terranuova Bracciolini 5 5, , , Vaglia 2 1, , , Vaiano 1 35, , , Vernio 1 10, , , Vicchio 1 40, , ,7 959 TOTALE , , ,

23 Rapporto sullo stato attuale dei servizi di fognatura Tab Impianti di depurazione censiti CC Comune Impianti Potenzialità di progetto (AE) Carico attuale (AE) 1 Agliana Bagno a Ripoli Borgo San Lorenzo Calenzano Carmignano Cavriglia Fiesole Figline Valdarno Firenze Firenzuola Greve in Chianti Impruneta Incisa Valdarno Lastra a Signa Marradi Montale Montevarchi Palazzuolo sul Senio Pelago Pistoia Pontassieve Prato Quarrata Reggello Rignano sull'arno Sambuca Pistoiese San Giovanni Valdarno Serravalle Pistoiese Terranuova Bracciolini Vaglia Vaiano Vernio Vicchio Totale

24 Rapporto sullo stato attuale dei servizi di fognatura Tab Caratteristiche degli impianti Tipologia dell'impianto Impianti censiti Potenzialità di progetto (AE) Carico attuale (AE) Imhoff Letti percolatori Ossidazione senza nitrificazione Ossidazione con nitrificazione Totale

25 Rapporto sullo stato attuale dei servizi di fognatura Tab Caratteristiche degli impianti CC Comune Impianti Linea acque con Linea acque con Linea acque con Linea fanghi con Linea fanghi con Telecontrollo Presidio censiti denitrificazione defosfatazione disinfezione digestione aerobica digestione anaerobica 1 Agliana Bagno a Ripoli Borgo San Lorenzo Calenzano Carmignano Cavriglia Fiesole Figline Valdarno Firenze Firenzuola Greve in Chianti Impruneta Incisa Valdarno Lastra a Signa Marradi Montale Montevarchi Palazzuolo sul Senio Pelago Pistoia Pontassieve Prato Quarrata Reggello Rignano sull'arno Sambuca Pistoiese San Giovanni Valdarno Serravalle Pistoiese Terranuova Bracciolini Vaglia Vaiano Vernio Vicchio Totale

26 17 Rapporto sullo stato attuale dei servizi di fognatura

27 Autorità di Ambito Territoriale Ottimale n. 3 del Medio Valdarno FIRENZE Piazza Indipendenza, 28 Tel 055, Fax 055, atotre@tin.it 1 Analisi della domanda attuale e futura dei servizi idrici - Sintesi 28 maggio maggio 1999 Analisi della domanda.doc 13 Data creazione. Data aggiornamento Nome del file pagine

28 Autorità di Ambito Territoriale Ottimale n.3 del Medio Valdarno Analisi della domanda 1 Analisi della domanda.doc Rev. Pag 2di 13 indice 1 Introduzione La popolazione Idroesigenza industriale I carichi inquinanti Il turismo Le superfici irrigue Le proiezioni dei fabbisogni e dei carichi...10 Indice delle tabelle Tabella 1 - Acqua fatturata e stime degli usi (1996, 2007 e 2017)...11 Tabella 2-1 Carichi inquinanti attuali e prospettici, (1996, 2007 e 2017)...12 Tabella 3 - Carichi inquinanti in BOD (2007 e 2017)...13 Autorità di Ambito Territoriale Ottimale n. 3 del Medio Valdarno

29 Autorità di Ambito Territoriale Ottimale n.3 del Medio Valdarno Analisi della domanda 1 Analisi della domanda.doc Rev. Pag 3di 13 1 Introduzione L'indagine compiuta presso i comuni e gli enti acquedottistici ha permesso di raccogliere dati sui volumi fatturati per tutti i gestori dell'ambito e per i diversi usi, domestico produttivo agricolo e altri usi, per quasi tutti (non tutti) i gestori. Uno dei compiti principali della presente indagine è quello di riuscire a valutare il volume di risorsa attualmente consumato dagli abitanti residenti; volume a cui poi va aggiunto il consumo relativo agli altri usi: quello degli abitanti non residenti, quello delle attività produttive e dei servizi, gli usi pubblici. La determinazione più esatta possibile della dotazione giornaliera procapite è il momento chiave dell'analitica dei consumi, in quanto il consumo domestico può essere considerato l'anima del servizio acquedottistico, seguito dai consumi civili (servizi pubblici e privati) e dai consumi connessi alle attività urbane (commercio, artigianato, uffici, ecc.). Inoltre, dalla definizione più precisa possibile del consumo per abitante discende una migliore proiezione del consumo domestico ai diversi traguardi temporali. I dati restituiti dall'indagine sui gestori di acquedotto presentano alcuni problemi. Il primo, più vistoso, è che per le gestioni consortili (es, CONSIAG) o che interessano più comuni (es, Fiorentina Gas), è disponibile solo il dato globale e non il dato per comune. Per risolvere questo problema si sono utilizzate informazioni provenienti da altre indagini (relative al 1995), riguardanti però solo i volumi globali, e si sono costruite le stime dei diversi usi (turistico, attività e servizi). Il secondo problema riguarda la mancanza dell'informazione sui diversi usi, in presenza del dato generale dei volumi fatturati. Anche in questo caso abbiamo proceduto a stimare gli usi. Un terzo problema, meno visibile ma più radicale, è dato dal fatto che molti gestori che hanno fornito un'informazione dettagliata includono negli usi domestici i consumi delle case di vacanza (tutti) e molti consumi pubblici (caserme, scuole, ospedali, ecc.). Ciò falsa irrimediabilmente l'ammontare dei consumi domestici ed è stato necessario, là dove le dotazioni procapite sembravano troppo elevate rispetto a casi ben documentati, accertarsi, con ausilio delle stime teoriche, dell'entità delle presenze turistiche e dell'occupazione, 'aggiustando' conseguentemente i dati. Dotazioni ufficiali superiori, anche di molto, ai 150 l/ab/d non sembrano infatti credibili. A una verifica di questo problema presso CONSIAG, si è constatato infatti che abitualmente i gestori includono negli usi domestici, altri usi di tipo pubblico (certamente case di cura e ospedali) che alterano i risultati. CONSIAG, su nostra sollecitazione, ha fornito un dato di uso domestico 'ripulito' su tre comuni senza particolari presenze turistiche (seconde case): Prato, Sesto Fiorentino e Scandicci. In questi comuni, che secondo le schede di rilevazione risultavano possedere una dotazione per abitante pari a 150 l/ab/d, dopo la verifica i consumi risultano di circa 130 l/ab/d. Un'altra verifica presso il comune di Firenze ha consentito di attribuire un consumo annuo per abitazione di circa 132 mc. La composizione media di un nucleo familiare è di 2,48 persone, nell'ipotesi che un nucleo familiare corrisponda ad una abitazione la dotazione procapite sarebbe quindi di circa 146 l/d. Sappiamo però che circa l'8% delle abitazioni è 3

30 Autorità di Ambito Territoriale Ottimale n.3 del Medio Valdarno Analisi della domanda 1 Analisi della domanda.doc Rev. Pag 4di 13 occupato da non residenti; la dotazione quindi andrebbe abbassata sottraendo il consumo idrico della popolazione non residente. Ulteriori problemi derivano da una certa confusione nelle cifre riportate sui volumi di acqua prodotta, erogata e fatturata non sempre logicamente coordinati. Per quanto riguarda fognatura e depurazione, le informazioni sui volumi da utenze produttive scaricati in rete sono in alcuni casi manchevoli e nel caso di Firenze poco credibili (circa doppi del fabbisogno idrico stimato per l'industria). Anche i dati sulla popolazione servita non sembrano sempre attendibili. Firenze con il 31,5% della popolazione residente fattura oltre il 41% dell'acqua venduta; seguono nella graduatoria gli altri capoluoghi di provincia Prato e Pistoia. La dotazione media nelle aree dell'ambito è di 132 l/ab/d, con una variabilità compresa fra i 100 e i 138 l/ab/d. Secondo le nostre stime gli usi domestici rappresentano il 62,3% dei volumi fatturati; quindi gli altri usi incidono ormai in maniera molto significativa sul complesso del consumo (e del fatturato). Nella fognatura i ricavi da utenze domestiche sono solo il 60,2% dei ricavi totali realizzati dai gestori dell'ambito, grazie soprattutto al comune di Firenze, senza di questo la percentuale salirebbe al 70,4%. Nella depurazione invece i ricavi domestici sono ancora minori, il 57,7% circa. Complessivamente il volume fatturato attualmente dai gestori è di circa 91,5 milioni di mc, così ripartiti in base ai dati dei gestori ritoccati dalle nostre stime: 55,5 milioni di mc/anno per gli usi domestici, 6,1 milioni di mc/anno per gli usi turistici, 30 milioni di mc/anno di altri usi (commerciali, terziari e industriali, servizi). Per quanto riguarda fognatura e depurazione i carichi inquinanti complessivi dell'ambito provenienti dai diversi 'produttori' sono stati valutati e in parte stimati e ammontano a 5,1 milioni di AE circa, di cui 1,074 milioni provenienti da abitanti residenti, 92mila dalle presenze turistiche (si è considerato il numero di presenze/giorno nel mese di punta), 3,8 milioni di AE dalle attività produttive e 161mila AE dai servizi. Si tratta di un carico notevole rispetto al quale la capacità di trattamento in impianti è molto limitata, solo 1,4 milioni di AE potenziali. Una parte di questo carico viene immessa in reti pubbliche di fognatura: il 90% per gli abitanti residenti e fluttuanti e per i servizi, il 30% per le attività produttive. Il resto, e cioè il 10% degli scarichi civili e il 70% degli scarichi industriali, viene quindi immesso direttamente nei corsi d'acqua o in altri in luoghi. 2 La popolazione La struttura demografica e insediativa tende ormai a smorzare le dinamiche e a raggiungere una certa stabilità (anche nel Pratese, più vivace sul piano demografico). I fenomeni di distribuzione della popolazione sono ancora particolarmente accentuati, ma si ritiene che i processi diffusivi non possano continuare con l'intensità degli anni passati, per i costi crescenti (sociali e individuali: ambiente, casa, trasporti) a carico della popolazione e delle 4

31 Autorità di Ambito Territoriale Ottimale n.3 del Medio Valdarno Analisi della domanda 1 Analisi della domanda.doc Rev. Pag 5di 13 amministrazioni. Tuttavia, occorre dare per scontato l'ulteriore spostamento della popolazione in zone periferiche dove spesso le dotazioni idriche sono inferiori alla media. Negli anni 80 il numero dei nuclei familiari dell'ambito (che può essere assunto in via approssimativa come il numero di utenti dei servizi idrici) è cresciuto del 3,2% (oltre tredicimila nuclei in più) contro una diminuzione della popolazione dell'1,6%. Il numero medio dei componenti il nucleo familiare è passato da 2,91 a 2,78. L'incremento dei nuclei ha interessato quasi tutti i comuni dell'ambito, ad esclusione di alcuni centri maggiori (Firenze, Pistoia, San Giovanni Valdarno, Montevarchi) e di pochi comuni della collina-montagna a forte spopolamento e invecchiamento. Sviluppando la proiezione demografica ed introducendo un'ipotesi di ulteriore diminuzione del numero medio dei componenti il nucleo familiare, da 2,78 a 2,65, alla fine del periodo avremo nuclei familiari, circa 54mila nuclei familiari in più rispetto al La proiezione demografica è stata costruita facendo proseguire il calo della popolazione fino al 2003 di circa il 2,1% sul 1991 come applicazione del trend attuale e prevedendo una inversione nel periodo successivo (ripresa del saldo naturale abbinata allo stesso trend del saldo migratorio) pari allo 0,1% medio annuo. Gli abitanti in case sparse sono diminuiti nell'aretino dal 13,7% del 1981 all'11,5% del La diminuzione è generale ma fanno eccezione i comuni di San Giovanni Valdarno e di Pian di Sco. Analoga la diminuzione della popolazione dei nuclei (dal 3,3% al 2,3%); uniche e piccole eccezioni Castelfranco e Cavriglia. Nel Pratese la diminuzione degli abitanti in case sparse è altrettanto significativa, anche se la realtà insediativa è molto più polarizzata (dal 3% al 2%). Eccezioni sono Carmignano e Vaiano dove invece la popolazione si è distribuita sul territorio. L'evoluzione dei nuclei non è stata rilevante. Lievemente discordanti le tendenze in azione nella zona fiorentina dove nel decennio la popolazione in case sparse è rimasta pressoché invariata (dal 5,2 al 5,1%) e dove si registra una maggiore diffusione in molti comuni (Barberino, Calenzano, Impruneta, Lastra a Signa, Londa, Pontassieve, San Godenzo, San Piero a Sieve, Signa). Inoltre, è rilevante l'evoluzione degli abitanti dei nuclei che in assoluto sono da ritenersi stabili ma in termini relativi sono aumentati dall'1,9% al 2,1%; incremento che è modesto ma è il risultato di andamenti contrastanti: diminuzioni anche forti in alcuni comuni, forti incrementi in altri (Borgo San Lorenzo, Figline, Greve, Lastra, Pelago, Rignano). Anche nell'area Pistoiese gli abitanti in case sparse risultano stabili (dall'8,8 all'8,7%), grazie soprattutto ai comportamenti del capoluogo e del comune di Montale. Non paiono rilevanti, sebbene in diminuzione, le tendenze degli abitanti dei nuclei. I posti di lavoro sono nell'intero ambito aumentati del 5,2% nel passato decennio, in ogni zona ad esclusione del Pratese dove una buona crescita dell'occupazione nei servizi non è riuscita a compensare la forte diminuzione dell'occupazione industriale. In genere, la distribuzione dei posti di lavoro ha favorito lo sviluppo dei comuni di cintura e del Valdarno; i tre capoluoghi infatti, pur nella loro diversità e capacità attrattiva, perdono decisamente posizioni nell'occupazione industriale, ma anche nel commercio e nelle attività terziarie e di servizio, anche se mantengono (Firenze in particolare) la grande maggioranza degli addetti non industriali. 5

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