Angela P. G. Diventare genitori. vivere bene con il vostro bambino dalla nascita a 3 anni

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1 Angela P. G. Diventare genitori vivere bene con il vostro bambino dalla nascita a 3 anni 1

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4 Diventare genitori di Angela P.G Stampato da ilmiolibro.it II edizione settembre

5 INDICE 1. Prima del parto 2. La nascita 3. A casa 4. Il sonno 5. L alimentazione 6. L igiene e la salute 7. Piccoli progressi 8. Il gioco 9. Pericoli e rimedi 10. Un mondo fuori dalla porta 5

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7 Nella vita quotidiana ci sono situazioni dove il senso pratico è decisamente richiesto, insieme all organizzazione, ad una buona dose d ironia, d allegria e soprattutto di tranquillità. Diventando genitori questi elementi basilari dovrebbero essere sempre all ordine del giorno. L affetto e gli ormoni provvedono a sviluppare dei sensi che servono a proteggere la prole. Diventata mamma, durante le vacanze natalizie mi è piaciuto raggruppare (e possibilmente vorrei condividere) le mie riflessioni, scrivendo degli appunti di ciò che mi ha aiutata nell iniziare l esperienza dell essere genitore. Questo è il mio punto di vista, quello che abbiamo scelto per risolvere con mio marito i piccoli problemi pratici nella cura della bambina e crescere con lei, con i dubbi e le paure che, per fortuna, non siamo soli a provare. Il titolo di questa raccolta di pensieri ricorda un gioco che facevo da piccola divertendomi e a volte nelle pagine ci sono accenni alla gioco perché la nascita di una bambina fa ritornare tutti piccoli come quando si ascoltavano le fiabe. Per quanto sia bello andare con la testa tra le nuvole e giocare, è importante tenere i piedi per terra, perché la realtà può essere migliore dei sogni. Vorrei che in futuro fosse utile a qualcuno che ha appena iniziato l esperienza di mamma o papà. Forse servirà a rendere meno misterioso e complicato, per i nuovi addetti, il mondo 7

8 delle pappe e dei pannolini, quando, come noi, vorranno intraprendere il mestiere più impegnativo del mondo, cioè quello di genitori. Lo dedico a mio marito, che è un ineguagliabile papà e a mia figlia Elisa, la nuova ragione per la quale mi piace sorridere alla vita, ringraziandoli per averla trasformata. Sarebbe bello se un giorno, rileggendo alcune pagine della nostra storia, lei sorridesse pensando agli anni di cui si ricorderà poco ma che rivedrà attraverso le parole di una mamma ed di un papà, che si sentono semplicemente felici e speciali per ogni istante insieme alla loro piccola principessa. Lo dedico anche alle persone che hanno valorizzato la realizzazione del nostro sogno: a mia mamma, che è stata la prima a intuire che stava per diventare due volte mamma, cioè nonna della sua pescottina, e che per l esempio e l esperienza potrebbe scrivere in breve un enciclopedia insieme al mio grande e meraviglioso papà. A mia suocera, che gioca instancabile quando c è sua nipote e si diverte anche lei come fossero due bambine della stessa età. A mio suocero che ci segue dall alto e sentiamo presente nelle somiglianze con sua nipote. Che, comunque, ha riacceso una luce. Lo dedico agli zii che l ascoltano, la seguono e la viziano un po, insieme all altra piccola adorabile monella. Agli amici di sempre che cambiano e crescono con noi, alcuni con i loro frutti e quelli nuovi che la piccola calamita attira. Dice un vecchio proverbio che gli amici veri sono come il muro e l edera: insieme stanno in piedi e insieme cadono. Non scriverò ogni cosa che facciamo tutti i giorni, anche perché dice saggiamente una signora diventando mamme ci si dimentica dal naso alla bocca. 8

9 Vorrei consultare tutti i miei ricordi e farli apparire nella sfera di cristallo tutti insieme, nuvole comprese, ma ops. mi sono dimenticata come si fa! Questo è un racconto di una parte della nostra storia, di com è cambiata con l arrivo della nostra bambina. Non è facile, e se fosse una favola, per noi, sarebbe al più bella, ricca della nostra realtà quotidiana, che è magica perché fatta anche di tante cose belle e piccole coccole. Per concludere questa prefazione, vorrei conservare questa poesia mi ha colpita guardando su internet e che rileggerò ancora quando mi chiederò di cosa ha bisogno mia figlia: I bambini imparano ciò che vivono I bambini imparano ciò che vivono. Se un bambino vive nella critica impara a condannare. Se un bambino vive nell'ostilità impara ad aggredire. Se un bambino vive nell'ironia impara ad essere timido. Se un bambino vive nella vergogna impara a sentirsi colpevole. Se un bambino vive nella tolleranza impara ad essere paziente. Se un bambino vive nell'incoraggiamento impara ad avere fiducia. Se un bambino vive nella lealtà impara la giustizia. Se un bambino vive nella disponibilità impara ad avere una fede. Se un bambino vive nell'approvazione impara ad accettarsi. Se un bambino vive nell'accettazione e nell'amicizia impara a trovare l'amore nel mondo. Doret's Law Nolte Merate, gennaio

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11 1. PRIMA DEL PARTO Da ragazze, a donne, a mamme Ogni anno in tutta Italia le aziende sanitarie locali organizzano corsi pre-parto, così mentre la mia pancia lentamente lievitava ho accolto l invito, per curiosità e per socializzare. Alcuni parenti e curiosi mi chiedevano il riassunto degli incontri e se avremmo mimato il travaglio con le classiche inspira-espira (viste nel film con l attore bello del momento). Della mia gravidanza vorrei raccontarvi questa esperienza, tenendo per noi i motivi che la precedono, gli acquisti, i regali, gli esami, la fatica di prendere peso mentre lei giocava con il suo cordone ombelicale, gli sbalzi di umore, le mie preoccupazioni o fissazioni. Mi piace condividere questa opportunità che, scegliendola, mi ha aiutata a crescere e che mi sento di consigliare ad altri futuri genitori. Naturalmente una parte del corso era pratica: l ostetrica ci insegnava le posizioni più adatte per rilassarci durante la gravidanza e il parto, ma anche teorica con la spiegazione delle trasformazioni psicologiche e biologiche delle donne in gravidanza, del parto e dei neonati. 11

12 E stata molto paziente di fronte alle nostre domande, anche le più strane, e vorrei cogliere l occasione, quando si presenterà, per ringraziarla di nuovo per essere riuscita a rendere le nostre ansie più ragionevoli, trasformando gli e se.. in se magari pensassi.. o se facessi così... Io non riuscivo ad immaginarmi come sarebbe stata la mia piccola, ma mi piaceva l idea di tenerla in braccio e la gravidanza era una cosa che avevo desiderato molto. Ed è certo che il cambiamento di una donna in attesa non è solo nel corpo che si adatta per accogliere il nuovo essere facendogli spazio, ma avviene insieme anche nella testa. All inizio degli incontri i nostri discorsi della pausa giravano per lo più intorno al lavoro e alle ferie, eravamo abbastanza chiuse nei nostri problemi. Poi, mentre le pance crescevano abbiamo iniziato a parlare del girovita ingombrante e quindi del suo contenuto, dei lui o lei che vi abitavano. Così si diceva: sai che ho già lavato i pupazzetti di quando ero piccola? oppure mio marito gli ha già comprato la maglia di Pinco Pallino da calcio e anche stanotte non mi ha fatta dormire o devo alzare gli oggetti più pericolosi dalla cucina, inoltre sei già andata allo spaccio di articoli per neonati?, mentre nella testa si faceva concreta l idea che non saremmo tornate indietro da questo cambiamento. L incontro con i papà è stato bello per confrontare con loro quello che significava la gravidanza, il parto e diventare genitori, parlandone insieme condividevamo i nostri pensieri con altre persone che stavano vivendo le stesse emozioni. I più coraggiosi si dichiaravano disposti a seguire senza problemi le mogli in sala parto, qualcuno rifiutava categoricamente l idea, la maggioranza accettava per compiacere la consorte e per incontrare quell idea che vedevano crescere ma con la quale non 12

13 vivevano ancore un contatto diretto. Inoltre, per loro, diventava realtà anche l idea che non sarebbero stati più l unico centro di attenzioni e delle coccole. Abbiamo fatto pure le prove generali del travaglio, mimando comicamente, alla Twister, come potevano aiutarci. Gli esercizi per il pavimento pelvico possono avere un lato comico, se per esempio noi mamme dovevamo immaginare di scrivere con una matita infilata tra le gambe il nome di nostra figlia (per fortuna abbiamo scelto un nome corto..). La visita alle sale parto è stata invece una doccia fredda, specialmente quando abbiamo visto la sala con il lettino e gli strumenti medici, utili ma gelidamente statici. Passando tra le camere e i tavolini della sala pranzo ci siamo guardate un po spaurite, cercando di non sentire una mamma in travaglio che urlava trovavamo la forza di non pensarci chiedendo informazioni. Se aspetti un bambino non preoccuparti, dopo passa e quando terrai tuo figlio o tua figlia tra le braccia svaniranno tutti i dolori del mondo! A me del corso piaceva tanto anche la fase del rilassamento, quando ballavamo ondeggiando le pancione o quando, sdraiate sui materassini, ascoltavamo per qualche minuto la musica new age, lasciando i pensieri intricati per ascoltare la voce della nostra ostetrica che ci guidava verso la meta del viaggio. Poi, il taglio più adatto di capelli, il viso più stanco per il mal di schiena o perché la notte si dormiva meno e il numero di noi che diminuiva mentre l ostetrica ci aggiornava sulle nascite. 13

14 2. LA NASCITA Ci sono anch io! Alla nascita dei figli i novelli genitori trovano tra i pacchetti dono per la neonata alcune confezioni dall ospedale. Insieme a bacchetta, filtri e formule magiche regalano un paio di antenne, con le quali si assicurano che capteranno i segnali per aiutare la crescita armoniosa e serena dell infante. In realtà il parto è il completamento di un percorso di attese: del bambino, che vive subito da protagonista insieme ai genitori e li accoglie con naturale, fiducioso abbandono (anche i più incapaci tra loro), forse per apprezzare e ringraziare dell immenso dono della vita. Di nonni e zii che si danno alla pazza gioia in lavori artigianali per la culla, sferruzzamenti ed acquisti, che si riempiono d orgoglio all idea di una nipote e vanno in un brodo di giuggiole ogni volta che ne parlano con parenti ed amici. Nonostante il carico d aspettative e di tensioni la bambina finalmente vede la luce e dorme beata nel suo lettino al nido. La principessa fa i suoi primi piccoli sogni nel mondo e senti la gioia di parenti ed amici intorno a voi. 14

15 Per mia figlia io volevo subito l istinto materno migliore, invece mi sentivo confusa. Ripensavo al parto che non era andato come desideravo e volevo il morale su, ma, può capitare, non è sempre così. Inoltre la guardavo e non mi ritrovavo al 100% come madre, mi metteva in crisi perchè piangeva e non sapevo cosa fare. Sembrava una delle bambine viste dietro al vetro andando a trovare le amiche che avevano partorito, non ci credevo che fosse per noi, perché dopo tutta quella faticaccia non l avevo vista venire al mondo. La guardavo imbambolata con lui, come si guarda qualcosa di meglio di un gioiello luccicante. Mi sentivo bloccata da una responsabilità grande, volevo sparire e qualche lacrima scendeva mentre m incoraggiavano a fare, ma ognuno in modo diverso, perché siamo unici. Quel vuoto sembrava interminabile, quando pensavo che, avendo prodotto qualcosa di buono, avevo già fatto e dato tutto. Poi, ringraziando il cielo, qualcuno ti scuote: la famiglia, l ostetrica che forse vede in te una figlia e ti dà una scrollata, quella che non parla ma che si prende cura di te sorridendo con rispettosa attenzione. E ci sono i parenti, l amica dottoressa, gli amici che con il loro affettuoso calore sanno essere vicini. E ci sono le mamme, che hanno vissuto come te le stesse emozioni, a distanza di poche ore e imparano come te che, come diceva anche la Tatangelo in una canzonetta, questa vita nella vita nascendo ha dei bisogni primari, di latte, di cambiare il pannolino, di ninna nanne, di coccole e di tanto amore. Spingendo culle di plexiglas c incontravamo, ognuna con qualche illusione di meno e scambiamo frasi d incoraggiamento con le nostre amiche di pancia ed i loro neonati. 15

16 Se guardavo la mia, così piccola, mi sembrava una fragile bambolina; ogni volta che la vedevo il mondo intorno sembrava svanire di fronte alla sua, per noi, meravigliosa, incantevole, piccola bellezza. La prima magia l ha realizzata lei, quando ritornata in me, sono diventata per lei una neomamma a tutti gli effetti e con tutti i difetti. Dopo qualche altro sfogo liberatorio, lasci correre le idee di perfezione e le paranoie perché vuoi dedicarti a lei. Hai capito che la gravidanza termina con il parto, appunto, ma che questo vuol dire partenza, inizio, anche per te, nel darle insieme a lui, oltre la possibilità di nascere, il meglio di voi stessi ogni giorno. La nascita di nostra figlia è diventata partenza per tutti, insieme, con i suoi piccoli ritmi ed i suoi problemi. 16

17 3. A CASA Riti e regole Un rito sacro è una scelta alla quale aderisci per convinzione, fiducia, educazione, condivisione di valori positivi che credi abbiano un origine superiore, speranza che va al di là dei limiti della finitezza umana, un dono e un opportunità alla quale vuoi che tua figlia si avvicini perché desideri che faccia parte anche della sua vita. I riti famigliari sono quell insieme di abitudini che fanno bene ai genitori e ai figli. Danno tranquillità, aiutano i genitori ad organizzare meglio giornata con un pizzico di personalità, aiutano i bambini a sentire il ritmo continuo che c è nella vita, come il pulsare rassicurante del cuore della mamma di quando abitavano nel suo pancione. La ripetizione delle azioni stabilite insieme, inoltre, permette ai bambini avere un po di controllo su quello che avviene, perché è bello che ci sia sempre qualcosa da scoprire, ma è meglio sapere ogni tanto quello che si farà dopo e non avere sorprese sgradevoli. I riti famigliari in questo senso hanno per me qualcosa di sacro, perché ogni famiglia li costruisce insieme secondo le preferenze 17

18 del bambino e le necessità dei genitori, adattandosi reciprocamente nel rispetto di regole comuni e formando così l unicità di ogni nucleo famigliare. La casa si costruisce con un mattone per volta ed è formata da molti elementi. Parliamo, per esempio, dei riti della buona notte: noi abbiamo deciso che quando è ora di andare a fare la nanna il papà ha il compito di insegnarle a lavare i denti e metterle il pigiama. Dopo, qualche volta, guardano insieme un cartone o leggono una favola e si danno un bacio grande. Poi lui accende la luce bassa, quindi io le faccio bere il latte con il biberon, che spesso è solo una piacevole abitudine, diciamo le preghiere insieme e spenta la luce la coccolo e canto finchè non si addormenta. Questa è stata la nostra scelta, dettata da ragioni pratiche e dalle nostre personali preferenze, ma il bello è che ogni famiglia ha la possibilità di scegliere. Anche se sembra difficile, offre un infinità di soluzioni in risposta alla domanda: come facciamo per addormentare la bambina? Non è detto che ci sia un metodo migliore degli altri, i riti famigliari non sono standard e non vanno seguiti alla lettera ogni volta come una prescrizione medica, possono essere ampliati. Similmente ogni bambina ha le sue abitudini nei giochi e, anche se si diverte a lanciarli dappertutto è contenta quando il giorno dopo li ritrova in ordine. Significa che qualcuno si sta preoccupando di farla sentire a suo agio. Penso che anche per questo i riti piacciono molto ai bambini, che adorano le filastrocche e le frasi in codice quando incontrano i nonni. E loro, imparando a fare un uso sapiente del tempo, gli insegnano anche ad allenare la memoria. 18

19 Il rapporto che lega nonni e nipoti è speciale, penso perché rivedono in loro i figli e rinascono, di riflesso questa volta, come genitori. Spesso si sentono meno assillati da problemi di varia natura che hanno avuto nell allevare i figli. Poi i nonni sanno dare ai nipoti, soprattutto, quello di cui hanno veramente bisogno, cioè il tempo e la capacità di ascoltarli, perché i bambini amano le favole ma anche chi impara a volare con la loro fantasia. I nipoti piccoli ricambiano questi doni con gesti di confidenza e di semplice affettuosità che dedicano solo ai nooni e possono involontariamente dare spazio a sentimenti di malcelata gelosia nei genitori, me compresa, che vorrebbero i figli solo per sé. Per allontanare quest idea ripensavo che una bambina piccola capisce chi le vuole bene ed è capace di distribuire affetto, senza fare distinzione, ad ogni componente della famiglia, perché per lei è importante il ricambiare con istintiva naturalezza i gesti. Non credo che sia uno sbaglio essere sensibili. Sa anche bene da chi in quel momento proviene l amore ed è in grado di distinguere tra nonni e genitori, ciò bastava per me a chiarire che il legame tra me e lei non sarebbe stato alterato. Detto questo, spero, senza eccessi di fiducia, che dei genitori in grado di allevare bene dei figli siano altrettanto bravi nell accudire qualche volta la nipotina. Comunque, come per giocare bene bisogna stabilire dall inizio delle regole, così dovrebbe essere nella vita familiare, che non è un gioco. Per noi chiarire alcune cose, per esempio preferiremmo che nostra figlia non mangiasse gli spuntini dopo una certa ora, è stato utile per diminuire infelicità e mal di pancia. 19

20 E sicuramente bene stabilire alcune regole, perchè se la rigidità nell attuarle può essere la causa di aggressività e problemi d incomprensione, l assenza ne può creare di peggiori. L elasticità è la prima parola, credo, che un genitore dovrebbe mettere nel suo vocabolario. Non è facile da attuare, così come rispondere in pratica alla domanda: è più semplice e opportuno trovare un alternativa interessante perché finisca di strillare come una sirena o dirle di no? Diciamoli pure questi no, qualche volta, se è comunque rispetto per una persona che cresce.. Infatti, mentre cerchiamo una risposta a questo quesito la bambina comunque cresce. Se proviamo a darle ascolto quando cerca, a modo suo, di far emergere le sue opinioni, scuramente ne vale la pena. E non sarebbe lo stesso amore di bimba senza qualche capriccio. 20

21 4. IL SONNO Un bel ricordo? La prima figlia è decisamente una svolta nella vita delle persone che vogliono farsi stravolgere. Il primo cambiamento è che, ancora prima di poggiare il seggiolino auto con il suo prezioso contenuto in casa, tutto ruota intorno a lei. Quando apre quei suoi occhietti da cerbiatta riesce a catalizzare l attenzione, perfino del più distratto e indifferente degli osservatori, con lo sguardo magnetico di una stella appena caduta dal cielo. Mentre tutti l ammirano lieti ed estatici, la piccola non fa molto di più che mangiare e dormire, dormire, dormire, producendo a volte buffi rumorini e flautolenze varie. Ti meravigliano perché ti chiedi come faccia una cosina così piccola a produrre suoni tanto corposi (che da grande potranno essere tacciati di maleducazione). Per fortuna, il suo è un papà molto affettuoso e premuroso, come il mio, e tra padre e figlia si è stabilito fin dall inizio un amorevole accordo, anche sonoro. Prima dello svezzamento, prepararsi a trascorrere la notte non era difficoltoso e il sonno notturno regolare conciliava la ripresa dell energie. In pratica parlando del sonno devo dire che nei 21

22 primi mesi, sinceramente, le notti in bianco non sono state molte, ma il latte artificiale è sostanzioso e aiuta dormire. Inoltre dopo un parto cesareo con anestesia totale, chiudiamo un occhio Il problema del sonno, effettivamente, non aveva influito molto e le nostre vite non erano stravolte, perché tutto sommato la nostra piccola meraviglia aveva appena cominciato a cambiarci dentro. Devo dire che la signorina tutto pepe aveva tentato all inizio di tenerci svegli tutta la notte. Quando la pargola reclamava, anche dopo le ventitré, che non voleva dormire, ci sarebbe piaciuto spiegarle che anche noi avevamo diritto al sonno, ma avevamo fatto conoscenza diretta da poco e inoltre non parlavamo ancora la stessa lingua. Da quando abbiamo iniziato a comunicare meglio, invece, se non ha voglia di dormire, non ascolta. Per raggiungere il risultato della pace notturna abbiamo tentato diverse strategie. Le passeggiate al chiaro di luna, stagione permettendo (mai dimenticare il ciuccio o il biberon con l acqua) sono molto romantiche spingendo una carrozzina che sta per esplodere. Poi le canzoncine melodiche di ogni tipo, le gocce per le colichine e tanta calma e i massaggi sul pancino, di cui racconterò parlando dei malanni. Cercavamo di mettere a suo agio la nuova arrivata per la notte abbassando luci e voci, poi ci siamo accorti che per quanto insistessimo non dormiva più di quanto lei decideva di avere bisogno. Inoltre, a volte si addormentava più volentieri con i Gun s Roses ed i Metallica che con le classiche ninnananne. Insomma ci stava insegnando che anche lei, come noi d altronde, aveva le sue preferenze per il sonno e per ogni altra scelta. 22

23 In breve, dalle undici di sera siamo passati alle dieci e poi più presto, piano piano si stava ambientando, regolandosi in base ai nostri ritmi. La piccola stella si addormentava in braccio ed io allenavo la memoria nel ricordare le ninna nanne di quando ero piccina. Poi l adagiavo nel lettino con il suo coniglio di pezza e uscivo gattonando all indietro per non svegliarla. Le ore attive, minime all inizio, erano un opportunità per conoscere meglio, osservandoli con attenzione, i componenti della famiglia, i parenti e le tende, i tappeti, i quadri ed andare a trovare altri neonati. Al mattino ci siamo regalate delle belle passeggiate in centro con la carrozzina, accogliendo i consensi e i complimenti di molte signore del paese. Verso gli undici mesi la pargola ha deciso che al mattino aveva di meglio da fare che dormire, ma nel pomeriggio i pisolini, prima due poi solo uno, erano un occasione del riposino anche per la mamma, oppure per fare progetti e confezionare con le mie manine cose carine, da farle indossare e da regalare. Dopo i dieci mesi abbiamo deciso che, per quanto fosse gratificante, potevamo tenere in braccio la cicciotta anche in altri momenti del giorno e abbiamo iniziato a farla addormentare nel lettone. In pratica dovrebbe essere utile per quando inizierà a dormire nel suo letto, perché comunque starò con lei prima che si addormenti con i riti della buona notte. Spesso accade, quando sembra che stia già dormendo profondamente da qualche ora, che si risvegli chiedendo di essere presa in braccio. Personalmente, non mi sembra che sia stata inventata una formula magica, una soluzione unica a questa situazione che accomuna tanti genitori. Perché ogni notte è diversa dalle altre ed ogni bimbo è unico. 23

24 Quando si sveglia nel cuore della notte, se non si calma con dei suoni simili a quelli per richiamare il gatto, la prendo in braccio e il silenzio con alcune coccole è ricuorante, ci basta per sollevare il morale di entrambe. Spesso in questo modo si riaddormenta. Altre volte sto vicino a lei in silenzio, oppure le dico che ci sono le stelline o che è tardi e tutti dormono, ma così mi ripete i nomi dei parenti e si sveglia del tutto. Alzare la voce è inutile. Se insiste per essere tenuta in braccio svegliandosi più volte, le tengo la mano stringendola forte nella mia in modo che capisca che comunque le sono accanto oppure dorme per un po con noi. Quando si addormenta nel lettone, ancora adesso alcune mosse di karate o il sedere sulla mia faccia ci ricordano che cerca di definire i suoi spazi per il sonno. Ma prima di dormire, mentre canto, a volte, la sua manina cerca il mio viso e, come per incanto, quella semplice carezza mi fa sentire la mamma più felice della terra, dandomi la carica per affrontare le prossime impegnative giornate. 24

25 5. L ALIMENTAZIONE Il latte, le pappe, il pasto Misurini di latte artificiale, calibrati con la precisione del nonno chimico e disciolti in acqua, avevano fornito il sostegno liquido adeguato della neonata e dalla bilancia venivano conferme che stavamo agendo bene. Non ho avuto la fortuna di dare a mia figlia il mio latte che per poche gocce,ma mi consolo pensando che cresce sana e cicciotta. Il problema più discusso dei primi mesi era comunque quando e quanto deve mangiare sta figliola? Troppo, troppo poco, troppo spesso, a richiesta, a orario. Abbiamo scelto l orario flessibile, cioè calcolato in base alla crescita e l attenzione alle richieste e al buon senso. Poi siamo passati alle pappe. La neonata diventa lattante quando non è ancora bambina, ma non è più cosi piccola da nutrirsi solo di latte. Nella fase dello svezzamento, il passaggio alle famose pappe, la pediatra ci ha consigliato un suo ricettario con alcune indicazioni per la preparazione dei cibi. Mi è servito per non 25

26 sentirmi smarrita nella ricerca di una soluzione adeguata per questo delicato problema. Diciamo che non brillo sempre in cucina, mi piace preparare dei manicaretti particolari quando ho qualche idea e mi dispiaceva che mia figlia iniziasse male il rapporto con il cibo, dato che il gusto per la buona tavola è fonte di piaceri oltre che di sostentamento. Trascrivo il menù, sottolineando, come ha scritto la dottoressa, che sono consigli per una corretta alimentazione (dal 6 mese). L allattamento al seno è il modo migliore per nutrire il vostro bambino fino al 6 mese di vita, non associando alimenti o bevande. Dal 6 mese si potrà iniziare lo svezzamento introducendo elementi diversi dal latte materno o artificiale. Non aggiungere sale e zucchero prima dell anno di vita, non introdurre latte vaccino (neanche diluito) prima dell anno di vita. Brodo vegetale: in un litro d acqua far bollire per circa un ora 1 patata, 1 zucchina, 1 carota; lasciar riposare dieci minuti quindi filtrare. La prima pappa: Sciogliere in ml di brodo vegetale caldo 2 cucchiai di crema di riso + 1 cucchiaio d olio extravergine d oliva + un cucchiaio di parmigiano. Dopo alcuni giorni sarà possibile aggiungere ¼ di omogeneizzato di carne (iniziare preferibilmente con carni bianche dal sapore più delicato come tacchino, pollo, vitello) ed un cucchiaio di verdure passate. Incrementare gradualmente la quantità di carne fino ad un intero vasetto nell arco di alcuni mesi, Come proseguire: Dopo circa un mese introdurre la seconda pappa, sostituendo la carne con il formaggio (formaggini ipolipidici per l infanzia, ricotta fresca, crescenza, robiola). La crema di riso potrà essere alternata con semolino, mais e tapioca o multicereali. Si potrà anche introdurre la frutta a fine pasto (mela, pera, banana). Il brodo vegetale potrà essere arricchito con verdura di stagione (sedano e spinaci dopo il 9 mese, pomodoro dopo i 10 mesi di vita). 26

27 Nella preparazione della pappa potrà essere utilizzato il passato di verdura invece del brodo (se utilizzate mixer o frullatore il passato deve riposare almeno 30 minuti). A 10 mesi si possono iniziare con le pastine micro ed introdurre il pesce (iniziare con sogliola, platessa, trota) e i legumi. A 12 mesi si può introdurre il tuorlo ed a 13 l albume, a 12 mesi s introdurrà anche il latte vaccino. Si tratta di cucinare seguendo regole di corretta alimentazione da non dimenticare man mano che il bambino cresce. Non tutti i bambini hanno gli stessi gusti, né tutte le famiglie le stesse abitudini alimentari. (..) Il brodo vegetale si prepara con verdure fresche di stagione adatte al bambino: patate, carote, fagiolini, piselli, spinaci, sedano, carciofi, coste, bietole, zucchine, zucca e tutte le varietà di insalate. Inizialmente utilizzarne solo alcuni tipi (patata, carota e zucchina), poi progressivamente aggiungere una verdura nuova tutte le settimane. Così facendo si abitua pian piano il bambino a nuovi sapori e si valuta se le novità sono ben tollerate (reazioni allergiche, peggioramento delle scariche, ecc.). Sono da evitare cavoli, cavolfiori, verze, cipolle che hanno aromi troppo forti, spesso sgraditi al bambino e il pomodoro, che può essere potenzialmente allergizzante. Le verdure disponibili devono essere ben pulite, lavate e bollite per un'ora circa in un litro di acqua non salata. Il brodo così preparato può essere conservato in frigorifero, ben tappato, per 1-2 giorni. Per le prime pappe si utilizza solo il brodo filtrato, scartando le verdure bollite. Nelle settimane successive le verdure utilizzate si passano (o si frullano) e se ne aggiungono 1-2 cucchiai al brodo vegetale. In ½ litro d acqua far bollire le patate sbucciate, le carote grattate e la zucchina per 1 ora, a gr. di brodo filtrato aggiungere 2-3 cucchiai di crema di riso o mais e tapioca e 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva. Dopo 3-4 giorni aggiungere ½ liofilizzato o omogeneizzato di carne di agnello, dopo una settimana pollo, poi tacchino e coniglio. Dopo 3-4 giorni aggiungere 2 cucchiaini di passato di patate e di carote e 1 cucchiaino di parmigiano grattugiato. Arricchire quindi il brodo aggiungendo uno per volta lattuga, erbette, zucchine, coste, sedano. 27

28 Dopo la pappa 50 gr. di mela o pera grattugiata con limone. La seconda pappa, dopo 4 settimane dallo svezzamento, si prepara come la prima pappa, sostituendo alla carne 20 grammi di parmigiano gratuggiato, ricotta, grana, formaggino Penso che sia utile ed in questo mi ritengo fortunata rispetto ad altre mamme alle quali non è capitato così. Capisco che i gusti variano molto ed esiste il problema delle intolleranze alimentari, ma mi sembrerebbe più logico se noi mamme avessimo delle linee comuni, con la possibilità di variare sul tema, secondo le abitudini famigliari. La pesca e la fragola omogeneizzate sono digeribili per un stomachino di sei mesi? Possibile che nel 2008 alcune mamme debbano cercare queste cose su Focus o Wikipedia? Rischiamo di perdere la sostanza cercando delle risposte a domande simili. Già coinvolgere una figlia quando non vuole mangiare è una bella faticaccia, il genitore per imboccarla si dimentica spesso del pasto, mangia poco e male.così abbiamo rispolverato le vecchie glorie dei nostri cartoni animati, intonando anche le colonne sonore delle favole Disney, con lo Zecchino d Oro alternato alle più belle degli anni e via cantando. Per diversi mesi, inoltre, il tavolo del seggiolone è stato popolato di giochini: obiettivamente si capisce quanto può essere gratificante per un genitore vedere la figlia che, mentre mangia, impara a stringere il sonaglio e a muoverlo. Quando lo tira milioni di volte dal seggiolone guardandoti e ridendo sotto i baffetti di yogurt ed esclamando oh,oh, capisci che forse dovresti cambiare tattica e optare per qualcos altro. Dato che in casa nostra per scelta a pranzo, e a volte anche a cena, la televisione è spenta, i libri sono un ottimo aiuto nel 28

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