4Luisa Moser. Insegnare la Preistoria. Scuole,
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- Angelina Belloni
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1 Insegnare la Preistoria. Scuole, 4Luisa Moser L archeologia restituita ai cittadini. Percorsi nella Preistoria dalla scuola dell infanzia alla quarta età 90 Soprintendenza per i Beni culturali, Ufficio per i Beni archivistici e archeologici, Trento Abstract Sono ormai quasi vent anni che la Soprintendenza per i Beni culturali, Ufficio per i beni archivistici e archeologici della Provincia di Trento, ha attivato tramite i propri Servizi Educativi una ricca offerta di percorsi rivolta alla conoscenza e alla corretta fruizione del patrimonio archeologico trentino, nella consapevolezza che solo un adeguata opera di formazione e di educazione possa portare ad una cultura del rispetto. Uno dei compiti prioritari di una Soprintendenza è infatti, accanto all esercizio delle sue funzioni di tutela e conservazione, quello della valorizzazione del patrimonio e delle aree di interesse archeologico: programmando interventi e investendo fondi atti a far conoscere a tutti i cittadini i risultati delle azioni di tutela e di ricerca, l istituzione cerca di favorire e di assicurare le migliori condizioni di utilizzo e di fruizione del patrimonio stesso ad ogni pubblico, al fine di incentivarne la conoscenza. Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco (Munari) I servizi educativi della soprintendenza di Trento Mettere in atto azioni educative in cui siano dichiarate intenzioni e obiettivi quali formare competenze, saperi e abilità trasferibili, organizzare processi di apprendimento, promuovere una fruizione ragionata partendo dal bene culturale, nel nostro caso il patrimonio archeologico, aiuta a creare un legame fra l utente e il bene che si spera poi duraturo nel tempo. Sicuramente i destinatari privilegiati dell azione educativa sono i cittadini in formazione quindi prioritariamente gli utenti della scuola. I Servizi Educativi della Soprintendenza hanno elaborato nel corso degli anni percorsi didattici variamente articolati e differenziati per grado scolastico, riguardanti le dinamiche storico-culturali che hanno interessato il territorio trentino dalla preistoria all età romana, oltre a laboratori specifici relativi alle metodologie dell indagine archeologica e alla musealizzazione e ad altri che riguardano le tecnologie in uso nell antichità. L offerta educativa rivolta alle scuole relativa alla pre-protostoria è assai varia e si articola in particolare in: laboratori di ricerca storica e tematici (Simulazione di scavo archeologico, Un metodo di ricerca storica: l indagine archeologica), laboratori sulle tecnologie in uso nell antichità (Sperimentare l argilla, Sperimentare tessendo, Dalla miniera al pugnale di rame), laboratori cronologici (Paleolitico-Mesolitico, Neolitico, La cultura retica) e uscite sul territorio presso le aree archeologiche di Acqua Fredda al Passo di Redebus, Montesei di Serso e Doss Castel a Fai della Paganella.
2 piccoli musei e territorio md Proporre alla scuola percorsi e laboratori di approfondimento che hanno come tema l archeologia, in particolare quella legata al territorio, quindi a scala locale, permette anche di lavorare in maniera multidisciplinare, di spaziare e di far interagire diverse discipline: l archeologia con la sua metodologia, le sue azioni e i suoi risultati, ma anche lo studio dell ambiente e del territorio, la geologia, la paleobotanica, l archeozoologia, l antropologia Lavorare con l archeologia permette inoltre di strutturare e proporre delle esperienze concrete quali appunto i laboratori di ricerca. I ragazzi, partendo dalle fonti, nel nostro caso i reperti, in copia o in originale, oppure dalle strutture (aree archeologiche sul territorio), osservano, analizzano, interrogano, confrontano, raccolgono dati, formulano domande e ipotesi, quindi riassumono ed espongono risultati. Gli alunni sono i protagonisti: simulano il lavoro dell archeologo apprendendo un metodo di indagine e di ricerca. Fanno un esperienza attiva e sono coinvolti emotivamente. Così facendo mettono in atto strategie e metodi, regole e prassi di lavoro che possono poi essere approfondite e implementate in ambito scolastico dall insegnante. Si vuole così fornire agli alunni un occasione di apprendimento diversa ma non separata e completamente avulsa da quanto normalmente svolgono in classe: l esperienza è calibrata ed adeguatamente inserita nel curricolo scolastico. I ragazzi si sentono in diretto contatto con il passato, vivono un momento unico, soddisfano diverse curiosità (osservano, toccano, annusano, manipolano). Inizialmente, a volte, se non sono abituati a questo metodo di indagine, sono un po disorientati, ma poi affinano le loro abilità e diventano esperti nell interrogare le fonti, nell individuare, ad esempio, come sono stati realizzati gli oggetti, a cosa potevano servire e poi, in un secondo momento, vogliono provare a fare. Con la fase della riproduzione e della creazione entrano in gioco altre abilità: il saper produrre seguendo delle azioni, mettendo in atto alcune sequenze che altri hanno già studiato, progettato e selezionato per loro 1. Dopo un attenta verifica e valutazione, si semplifica e si facilita l operatività predisponendo strumenti, materiali, tecnologie e prassi elementari: i passaggi troppo complicati o che prevedono l impiego di tempi più lunghi rispetto a quelli normalmente a disposizione per i percorsi proposti vengono raccontati o tralasciati. I laboratori didattici sono il frutto di una progettazione ragionata e sistematica, nonché di una continua sperimentazione e di confronti con archeotecnici e con i colleghi archeologi. I laboratori sono costantemente monitorati (gli educatori compilano al termine di ogni percorso una scheda di osservazione e controllo dell azione educativa) per verificare fattibilità, criticità e ricadute, grado di coinvolgimento e partecipazione, questo al fine di riprogettare e quindi riproporre, anche in altri contesti, i diversi laboratori. Questi in sintesi gli obiettivi che ci siamo prefissati nei laboratori proposti alle scuole: Imparare a conoscere il metodo di lavoro dell archeologo attraverso una simulazione di scavo e l analisi diretta dei reperti (fonti materiali). Fig. 1 Laboratorio di ricerca: Argilla che bel materiale (foto O. Michelon, Archivio Soprintendenza). Fig. 2 Visita al laboratorio di restauro con le classi della scuola primaria di Vela (foto Archivio Soprintendenza). 1. A tal proposito si sottolinea che l intento non è quello di proporre laboratori di archeologia sperimentale, che possono essere condotti solo dagli archeotecnici, gli specialisti nella disciplina. 91
3 Insegnare la Preistoria. Scuole, 4 Luisa Moser L archeologia restituita ai cittadini. Percorsi nella Preistoria dalla scuola dell infanzia alla quarta età Fig. 3 Esposizione dei lavori della scuola primaria di Vela (foto Archivio Soprintendenza). 92 Imparare ad interrogare il reperto tramite un attenta analisi delle sue caratteristiche principali attraverso delle schede semistrutturate; conoscere le potenzialità informative che può avere un reperto e imparare a ricavare informazioni dai reperti esaminati. Saper organizzare e rielaborare le informazioni e formulare delle ipotesi considerando gli elementi distintivi e caratterizzanti i reperti oggetto di analisi. Imparare a riconoscere le tecnologie usate per la produzione degli strumenti analizzati. Imparare a ricostruire, in base all analisi dei reperti e con l aiuto dell educatore, aspetti della vita dell uomo: economia, religiosità, modalità insediative, paesaggio, attività. Imparare a conoscere e poi ad utilizzare una terminologia specifica. Conoscere per i diversi periodi che di volta in volta sono argomento del laboratorio: i principali rinvenimenti in Trentino, le differenti tipologie di insediamenti e le manifestazioni artistiche presenti nella nostra regione nei periodi presi in esame. Recuperare la motivazione attraverso un esperienza di tipo operativo. Potenziare la capacità di concentrazione attraverso l analisi diretta delle fonti e la manualità: simulazione di scavo, la realizzazione di alcuni oggetti molto semplici (conchiglia forata, corda, tavoletta decorata, scortecciare con la selce dei noccioli, creazione di recipienti in argilla, preparazione di uno stampo per la fusione, filatura tramite fusaiola e tessitura con telaio orizzontale ecc ). Conoscere, in modo giocoso e partecipato, come è organizzato un museo e come è stato realizzato. Imparare a riconoscere, selezionare, utilizzare gli oggetti che possono servire per realizzare un esposizione. Formare una più consapevole cultura del rispetto e della salvaguardia dei beni culturali. In un laboratorio di ricerca quindi, partendo dall analisi dei reperti, secondo la metodologia propria dell indagine archeologica, gli alunni affrontano anche altre problematiche: si interrogano sulle dinamiche di occupazione del territorio, sui cambiamenti climatici, sul modo in cui l uomo si è rapporta-
4 piccoli musei e territorio md to con l ambiente in cui si è trovato a vivere, come ha modificato o come ha imparato a sopravvivere. Si iniziano quindi a comprendere e conoscere le trasformazioni che sono avvenute nel tempo, i grandi cambiamenti e le innovazioni tecnologiche, il modo di vivere e l economia degli uomini che sono vissuti in un determinato territorio in periodi lontani dai noi. Si impara quindi partendo dai dati materiali a fare inferenze, a fare collegamenti e a calare quanto appreso nel laboratorio didattico con quanto affrontato in classe: l esperienza su scala locale può poi aprire uno sguardo su un panorama più ampio e capire e conoscere cos è avvenuto in quello stesso periodo nel resto del mondo. I progetti didattici in partenariato Secondo quanto previsto dall accordo quadro del 20 marzo 1998 fra Ministero per i Beni Culturali e Ministero per la Pubblica Istruzione, i Servizi Educativi si sono anche attivati a realizzare progetti in partenariato con le scuole del territorio. Nel corso degli ultimi anni scolastici in particolare sono stati attuati progetti in zone dove si trovano aree archeologiche musealizzate o scavi archeologici di rilevanza particolare (Fiavè 2, Fai della Paganella 3, Vela 4, Mezzocorona 5, Sanzeno 6, Gardolo 7 ). I progetti didattici in partenariato sono inseriti nel curriculum scolastico e prevedono l approfondimento e la conoscenza degli aspetti caratteristici del territorio e l uso didattico delle risorse che lo stesso offre. Nei progetti sul territorio il patrimonio archeologico locale è al centro dell attività, diventa direttamente fruibile e godibile nonché un documento concreto e un luogo privilegiato attraverso cui acquisire un metodo di studio e d indagine. In questo modo gli alunni acquisiscono la percezione del bene culturale come ricchezza inestimabile della comunità, come bene a cui affezionarsi, da cui attingere informazioni, che va conosciuto, indagato, valorizzato e tutelato. Tutti i progetti didattici attivati hanno visto una progettazione condivisa, iniziale e in itinere, fra gli educatori museali della Soprintendenza e gli insegnanti partecipanti. I progetti erano articolati in più momenti che prevedevano attività con la presenza dell insegnante e/o dell educatore museale in classe, momenti di rielaborazione, uscite sul territorio e laboratori pratici. Per quanto riguarda i progetti con la scuola primaria di Vela, di Fai della Paganella e di Fiavé, abbiamo inizialmente effettuato un sopralluogo sul territorio per circoscrivere il campo d indagine, per motivare i ragazzi alla ricerca e far scaturire curiosità. È quindi nata nei ragazzi l esigenza di invitare un esperto in grado di rispondere alle loro molteplici curiosità. L educatrice, esperta di archeologia, è quindi intervenuta in classe per rispondere alle domande emerse durante il sopralluogo e per raccontare tramite alcuni oggetti, immagini e copie di reperti il lavoro dell archeologo che, attraverso lo scavo e l analisi dei reperti, riesce a ricostruire la vita dell uomo nel passato. Gli alunni hanno in questo modo conosciuto i diversi momenti di cui si compone uno scavo archeologico, con particolare riferimento alle ricerche effettuate nelle singole località e alla storia del sito. Al termine di questa prima fase è emersa naturalmente l esigenza di poter conoscere il viaggio che un reperto compie una volta riportato alla luce. La fase successiva si è quindi svolta presso il laboratorio di restauro della Soprintendenza, dove i restauratori e i disegnatori hanno guidato le classi alla scoperta e alla conoscenza del laboratorio, mostrando e spie- 2. Progetto didattico realizzato da Cecilia Cremonesi nell anno scolastico e da Luisa Moser nell anno scolastico Hanno partecipato al progetto tutte le classi della scuola primaria di Fiavè. 3. Progetto didattico realizzato da Francesca Bazzanella nell anno scolastico Hanno partecipato al progetto tutte le classi della scuola primaria di Fai della Paganella. 4. Progetto didattico realizzato da Cecilia Cremonesi nell anno scolastico Hanno partecipato al progetto tutte le classi della scuola primaria di Vela. 5. Progetto didattico realizzato da Francesca Bazzanella, M. Raffaella Caviglioli, Luisa Moser e Rosa Roncador con le insegnati Luisa Schonsberg e Fabrizia Trentini con due classi della scuola primaria di Mezzocorona negli anni Progetto didattico realizzato da Francesca Bazzanella, Mirta Franzoi, Michela Paoli e Rosa Roncador con tutta la scuola primaria di Sanzeno nell anno scolastico Progetto didattico realizzato da Francesca Bazzanella, M. Raffaella Caviglioli, Cecilia Cremonesi, Mirta Franzoi, Luisa Moser, Michela Paoli, Rosa Roncador e Elena Silvestri nell anno scolastico , con tutte le classi del secondo ciclo della scuola primaria di Gardolo, Meano e Vigo Meano. 93
5 Insegnare la Preistoria. Scuole, 4 Luisa Moser L archeologia restituita ai cittadini. Percorsi nella Preistoria dalla scuola dell infanzia alla quarta età Fig. 4 Uscita all area archeologica Dos de la Forca (foto Archivio Soprintendenza) Fascicolo 23: A scuola con l archeologia Il sito neolitico de La Vela di Trento. Progetto didattico con la scuola primaria San Vigilio di Vela Trento, anno scolastico A cura di Cecilia Cremonesi. 9. Fascicolo 24: A scuola con l archeologia - Alla scoperta dell abitato fortificato del Doss Castel di Fai della Paganella. Progetto didattico con la scuola primaria Don Luigi Rossi di Fai della Paganella - Trento, anno scolastico A cura di Francesca Bazzanella. gando tutte le fasi che un reperto segue una volta arrivato dallo scavo. In questo modo è stato possibile ammirare alcuni reperti originali rinvenuti a Vela, a Fiavè e a Fai Doss Castel, conoscere come sono stati restaurati, catalogati e disegnati. L uscita presso il laboratorio di restauro è stato un momento particolarmente interessante e coinvolgente per i ragazzi poiché hanno potuto vedere per la prima volta da vicino gli oggetti ritrovati nel territorio in cui vivono ed hanno inoltre conosciuto le diverse figure professionali che collaborano con l archeologo. Gli alunni hanno affrontato attraverso schede semistrutturate, che semplificavano le schede abitualmente usate dall archeologo, lo studio dei reperti, realizzati appositamente in copia per i progetti, in modo che potessero essere facilmente manipolati. Analizzandoli e descrivendoli nelle loro caratteristiche, hanno formulato ipotesi sulla realizzazione, sull utilizzo e sulla storia di ogni manufatto. Tutte le informazioni ricavate nel corso delle uscite e nei momenti di lavoro con l educatore museale sono state poi rielaborate e approfondite in classe dagli insegnanti che hanno anche lavorato autonomamente nelle diverse discipline (geografia, scienze, italiano, educazione all immagine) su alcuni aspetti. Momenti pratici ed esperienze operative nelle fasi finali del progetto sono risultati poi utili per riprendere e conoscere da vicino alcune tecnologie utilizzate nell antichità, oltre che per ricavare informazioni dalla sperimentazione diretta. Diversi sono stati gli esiti di questi tre progetti: libretti didattici che documentano il lavoro svolto dalle classi (a Vela 8 e a Fai della Paganella 9 ); una mostra didattica realizzata dai bambini all interno di un allestimento permanente sul territorio che documenta lo scavo archeologico alla Vela di Trento; pannelli didascalici che accompagnano il percorso di visita all area archeologica di Fai della Paganella; un racconto illustrato dai bambini che narra la storia del villaggio retico di Fagàn (a Fai della Paganella); un questionario somministrato dai bambini alla comunità di Fiavè e un modellino delle palafitte di Fiavè attualmente esposto presso il Museo delle Palafitte di Fiavè.
6 piccoli musei e territorio md Fig. 5 Laboratorio Acqua Fredda caldo metallo (foto Archivio Soprintendenza). Il progetto didattico con due classi della scuola primaria di Mezzocorona, della durata triennale, è stato articolato in diversi incontri che prevedevano per le diverse annualità una progressione di conoscenze, competenze, abilità e attività adatte alle diverse fasi di apprendimento dell alunno. Sono stati individuati i periodi da indagare testimoniati da tracce archeologiche significative sul territorio (per la classe terza il Mesolitico e il Neolitico; per la classe quarta le età dei metalli: Rame, Bronzo e Ferro; per la classe quinta: l età romana). Sono stati inoltre concordati i temi e gli aspetti su cui si voleva focalizzare l attenzione e che si intendevano sviluppare (economia e ambiente, insediamenti, religiosità e spiritualità/mondo dei morti) e sono state quindi accuratamente selezionate e individuate le fonti (materiali, iconografiche e scritte) da sottoporre all analisi e alla ricerca degli alunni per produrre informazioni. I ragazzi hanno operato e lavorato in diversi ambiti: sul territorio con l analisi diretta dell ambiente, del paesaggio, degli scavi archeologici (Mezzocorona Dos de la Forca), in aree archeologiche musealizzate (Fai della Paganella, spazio archeologico sotterraneo del Sas e Palazzo Lodron a Trento, Giontec e Drei Canè a Mezzocorona), in biblioteca (dove è esposto il calco della sepoltura mesolitica di Mezzocorona), in classe e in laboratori didattici (presso le aule della Soprintendenza). Gli alunni hanno costruito il loro percorso di ricerca e di conoscenza delle realtà archeologiche attraverso attività di ricerca-azione, laboratori pratici e lavori di gruppo (cooperative learning). Partendo dall osservazione e dall analisi dei reperti hanno affrontato le principali problematiche legate al lavoro dell archeologo e degli specialisti che operano sul campo. Hanno analizzato, letto, interpretato, operato confronti, incontrato diversi esperti e lavorato in modo interdisciplinare per ricostruire per ogni periodo indagato, attraverso le molteplici informazioni ricavate, un quadro completo della vita delle popolazioni che abitavano sul loro territorio e la funzionalità degli oggetti presi in esame. I laboratori pratico-sperimentali (costruzione di arco, frecce, oggetti ornamentali e decorativi, lavorazione dell argilla e del filo di rame, sbalzo di lamine di rame, affresco e laboratorio di cucina), l incontro con l archeotecnico Giorgio Chelidonio, specialista nella lavorazione della selce, sono stati momenti in cui i ragazzi hanno potuto riorganizzare e rielaborare le informazioni e le competenze precedentemente acquisite, attraverso un esperienza di tipo operativo. L uscita alle aree archeologiche, il contatto diretto con le strutture ancora in situ e con i manufatti che esse hanno restituito, anche attraverso l aiuto di schede operative appo- 95
7 Insegnare la Preistoria. Scuole, 4 Luisa Moser L archeologia restituita ai cittadini. Percorsi nella Preistoria dalla scuola dell infanzia alla quarta età 96 sitamente strutturate, di planimetrie e disegni ricostruttivi, si sono tradotti in una vera e propria ricerca sul campo, permettendo ai ragazzi di sperimentare in prima persona il metodo dell indagine archeologica. Dopo ogni incontro con l educatore, le insegnanti hanno rielaborato in classe e approfondito i temi affrontati. Le informazioni ricavate sono state riprese e visualizzate, mediante la realizzazione di disegni e testi scritti, su un lungo cartellone che rappresentava la linea del tempo e che è rimasto appeso in classe per la durata triennale del progetto. Gli alunni hanno fissato così, giorno dopo giorno, il risultato del loro lavoro di ricerca e hanno anche visivamente ricostruito la storia, sistemando con minuzia e attenzione le singole informazioni relative ad economia, ambiente, insediamenti, necropoli e religiosità per ogni periodo preso in esame, partendo dal proprio territorio per poi allargare lo sguardo verso panoramiche sempre più ampie. Questo approccio ha permesso alle insegnanti di poter approfondire le tematiche selezionate anche in senso diacronico, sottolineando lo sviluppo, il cambiamento e la diversificazione di alcuni aspetti nelle società antiche. Il progetto in partenariato svolto con la scuola primaria di Mezzocorona è documentato dalla pubblicazione Con l archeologia sulle tracce del passato. La Piana Rotaliana dalla preistoria all età romana. Progetto didattico 10 che è stato distribuito gratuitamente a tutti gli insegnanti dei due Istituti Comprensivi del territorio e a tutte le scuole della Provincia di Trento. La pubblicazione 11 intende diventare uno strumento per gli insegnanti da applicare nelle sue singole parti o nel suo complesso per poter affrontare lo studio della storia nelle diverse classi partendo dal territorio, così come suggerito anche dai piani di studio nazionali e provinciali che indicano fra i vari obiettivi del secondo biennio della scuola primaria: imparare a riconoscere gli elementi significativi del passato nel proprio ambiente di vita, imparare a riconoscere le tracce storiche presenti nel territorio e a comprendere l importanza del patrimonio storico artistico e culturale. Lavorare in partenariato con le scuole del territorio è stato particolarmente significativo poiché ha permesso ai diversi attori coinvolti di potersi costantemente confrontare sulle azioni e le prassi didattiche messe in atto. Sono stati inoltre condivisi saperi, competenze, metodologie e strategie e sono stati continuamente monitorati e valutati gli esiti e le ricadute delle singole azioni educative. Fig. 6 Archeologia sperimentale presso il Museo Retico di Sanzeno (foto Archivio Soprintendenza). 10. F. Bazzanella, M. R. Caviglioli, L. Moser, R. Roncador, Con l archeologia sulle tracce del passato, 2010, pp La pubblicazione racchiude tutti i momenti del progetto svolto per cui il lettore potrà trovare agevolmente le fasi di attuazione, gli strumenti e le metodologie impiegate, le procedure seguite, le attività e i prodotti realizzati dai ragazzi.
8 piccoli musei e territorio md Oltre la scuola, la formazione continua Negli ultimi anni, in seguito all esperienza maturata con il mondo scolastico, ad attività didattiche svolte in occasioni di importanti mostre archeologiche ed in concomitanza con la riflessione sui pubblici attuata a livello nazionale ed internazionale, è maturata la scelta di rivolgersi a fasce diverse di pubblico nel desiderio di sperimentare e promuovere la formazione permanente del cittadino, la cosiddetta lifelong learning, come avviene ormai in tutte le istituzioni che si occupano di educazione al patrimonio. Nella consapevolezza che per ogni pubblico è necessaria una ricerca e un analisi su motivazioni, bisogni e attese, si sono quindi pensati, elaborati e strutturati, nell ottica di una sperimentazione sistematica e verificabile, percorsi formativi diversi rispetto alle tradizionali visite guidate, rivolti a pubblici differenti per esigenze e fasce d età: famiglie, adolescenti diversamente abili, adulti singoli e gruppi di adulti. Una sperimentazione significativa, che ha portato risultati positivi, sia personali che anche di pubblico, è stato il progetto in partenariato rivolto ad un gruppo di adolescenti diversamente abili che frequentavano il centro Fig. 7 Piè zoppi man di fata le meraviglie di Vulcano presso area archeologica Acqua Fredda al passo di Redebus (foto Archivio Soprintendenza). 97 Fig. 8 L ultimo guerriero retico. Lettura interpretata presso il villaggio di Fai della Paganella (foto Archivio Soprintendenza).
9 Insegnare la Preistoria. Scuole, 4 Luisa Moser L archeologia restituita ai cittadini. Percorsi nella Preistoria dalla scuola dell infanzia alla quarta età 98 diurno Il Paese di Oz, che è localizzato in un palazzo adiacente alla nostra struttura. I ragazzi hanno partecipato ai laboratori adeguatamente strutturati per loro che avevano come tema la lavorazione dell argilla nell antichità, il mosaico, l affresco e la tessitura. Durante l estate sia presso il Museo Retico di Sanzeno, in concomitanza con esposizioni temporanee, sia presso le aree archeologiche di Fiavè, Acqua Fredda al Passo di Redebus, a Fai della Paganella, San Martino di Tenno e San Martino di Lundo si propongono laboratori didattici, spettacoli teatrali, performance musicali e laboratori di archeologia sperimentale condotti da esperti, rivolti a gruppi di famiglie e ad un pubblico diversificato. Le attività di laboratorio e di archeologia sperimentale sono pensate e progettate per fornire un momento formativo comune, partecipato e significativo: bambini e adulti lavorano fianco a fianco, condividendo conoscenze e competenze e mettendo in atto ciascuno le proprie abilità. Gli spettacoli teatrali e le performance musicali sono sempre legate al museo e/o all area archeologica che li ospita: gli eventi così raccontano la storia del sito, il museo e il patrimonio si integrano con ciò che viene proposto e sono contestualizzati e non diventano un mero contenitore dell evento in sé. Le attività promosse in particolare durante l estate sono organizzate in collaborazione con i diversi partner che operano sul territorio, in particolare aziende di promozione turistica, comuni, consorzi delle pro loco e associazioni. Le comunità in cui il bene archeologico è collocato vengono coinvolte direttamente nell azione di valorizzazione: in questo modo i cittadini si sen- Fig. 9 Laboratorio di ricerca nell ambito del progetto con la scuola primaria di Fiavè (foto Archivio Soprintendenza).
10 piccoli musei e territorio md tono responsabili, hanno un coinvolgimento attivo ed anche emotivo nella programmazione delle attività legate al patrimonio e metteranno in atto buone pratiche di tutela e conservazione. Riferimenti bibliografici F. Bazzanella, 2008, A scuola con l archeologia - Alla scoperta dell abitato fortificato del Doss Castel di Fai della Paganella. Progetto didattico con la scuola primaria Don Luigi Rossi di Fai della Paganella - Trento, anno scolastico Fascicolo 24. F. Bazzanella, M. R. Caviglioli, L. Moser, R. Roncador, 2010, Con l archeologia sulle tracce del passato. La Piana Rotaliana dalla Preistoria all epoca romana. Progetto Didattico. Soprintendenza per i Beni librari, archivistici e archeologici della Provincia Autonoma di Trento. C. Cremonesi, 2007, A scuola con l archeologia - Il sito neolitico de La Vela di Trento. Progetto didattico con la scuola primaria San Vigilio di Vela - Trento, anno scolastico Fascicolo 23. L. Moser, 2006, Long way. I 15 anni di esperienza dei Servizi Educativi della Soprintendenza. In «Archeoworks», n. 2. Esperimenti ed esperienze di archeologia a Fiavè e dintorni. Provincia Autonoma di Trento. 99 I servizi educativi L équipe di lavoro dei Servizi educativi costituita, oltre che da chi scrive, da educatrici museali laureate in archeologia con master di specializzazione in didattica museale e dell antico, con anni di esperienza nel campo della progettazione e della sperimentazione didattica, elabora laboratori e percorsi e svolge attività di ricerca al fine di rendere esplicita la valenza comunicativa e didattica di ogni oggetto del patrimonio archeologico. Operando all interno della Soprintendenza, abbiamo la possibilità di essere in contatto e di collaborare con gli archeologi, avendo quindi un costante aggiornamento delle attività di ricerca, di scavo e di tutela sul territorio. Lo staff dei Servizi Educativi lavora anche costantemente per aggiornare e ampliare la pubblicazione dei quaderni didattici A scuola con l archeologia: Si tratta di approfondimenti tematici e schede operative inerenti i percorsi proposti o i progetti realizzati in occasione di mostre temporanee o di esperienze in partenariato con le scuole del territorio. Tutte le iniziative dei Servizi Educativi vengono inoltre pubblicizzate tramite la distribuzione del materiale informativo A scuola con l archeologia per quelle attività che hanno come utenza il mondo della scuola, attraverso la stampa e la rivista Archeologos, per quelle proposte che si rivolgono a tutte le altre fasce di pubblico. Le educatrici museali che hanno lavorato in questi anni per i Servizi Educativi con competenza, professionalità ed entusiasmo sono: Francesca Bazzanella, M. Raffaella Caviglioli, Cecilia Cremonesi, Michela Paoli, Mirta Franzoi, Elia Forte, Costanza Miotello, Rosa Roncador ed Elena Silvestri, a cui rivolgo il mio personale ringraziamento per il lavoro di educazione al patrimonio che quotidianamente svolgono con le scuole e sul territorio.
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