BILANCIO SOCIALE 2006

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1 BILANCIO SOCIALE 2006

2 ITALIA LAVORO è una società per azioni, costituita nel 1997 in attuazione di una Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri, totalmente partecipata dal Ministero dell Economia e delle Finanze opera, per legge,come agenzia tecnica per conto del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e delle altre Amministrazioni Centrali dello Stato nella promozione e nella gestione di azioni nel campo delle politiche del lavoro dell occupazione e dell'inclusione sociale CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente: Marco Fabio Sartori Amministratore Delegato: Natale Forlani Consiglieri: Marcello Amato, Franco Chinetti, Maria Lucia Galdieri, Gian Mario Selis, Alessandro Rivera COLLEGIO SINDACALE Presidente: Pietro Schinigoi Sindaci effettivi: Claudio Lenoci, Gianluca Orrù MAGISTRATO DELLA CORTE DEI CONTI Ivan De Musso 2

3 SOMMARIO La struttura...5 Modelli di riferimento...5 PARTE PRIMA - L IDENTITA AZIENDALE...7 La storia...7 Corporate Governance e sistemi di gestione...8 La missione di Italia Lavoro...11 Le priorità...11 Il rapporto con gli stakeholder...11 Gli obiettivi strategici raggiunti nel La strategia per il PARTE SECONDA - IL RENDICONTO SOCIO ECONOMICO Lo Stato Patrimoniale e il Conto Economico...15 La tabella degli impieghi...17 Il Conto Economico del Valore Aggiunto...19 La distribuzione del valore aggiunto...20 PARTE TERZA LA RELAZIONE SOCIALE Gli Stakeholder di Italia Lavoro...24 Italia Lavoro e gli Azionisti...28 I risultati economici, patrimoniali e finanziari...28 Italia Lavoro e i Clienti...35 I Progetti di Italia Lavoro S.p.A I principali risultati raggiunti nel Italia Lavoro e i Partner...50 Italia Lavoro e i Partner Istituzionali...50 Italia Lavoro e i Soci...51 Le società a capitale interamente pubblico per la gestione di servizi pubblici locali...51 Italia Lavoro e i Fornitori...57 I fornitori di beni e servizi...57 La procedura acquisti e l albo fornitori...58 Gli occasionali e i professionisti...59 Italia Lavoro e lo Stato...61 Italia Lavoro e le Risorse Umane...63 Linee politiche e valori di riferimento...63 Politiche di sviluppo e valorizzazione del personale...65 La Formazione...66 PARTE QUARTA - IL VALORE SOCIALE AGGIUNTO

4 BILANCIO SOCIALE 2006 PREMESSA 4

5 La struttura L Identità Aziendale Il Rendiconto Socioeconomico La Relazione Sociale Il Valore Sociale Aggiunto presenta in sintesi i valori guida e il profilo della Società rappresenta la congiunzione con il Bilancio di Esercizio illustra le interazioni con gli stakehoder della Società offre una stima del valore sociale aggiunto generato dagli interventi di Italia Lavoro Modelli di riferimento Il Progetto CSR SC: per l individuazione delle macrocategorie di stakeholder e per le linee guida e i criteri condivisi per la valutazione, la rendicontazione e la verifica delle pratiche di Corporate Social Responsibility. E stato elaborato dall Università Bocconi di Milano per il Ministero del Lavoro e presentato nel dicembre L AccountAbility 1000 (AA 1000): per lo standard di processo di elaborazione utilizzato; il modello è stato sviluppato dall'isea (Institute of Social and Ethical Accountability), che si articola in cinque fasi, Pianificazione; Accounting; Auditing e reporting; Incorporazione; Impegno verso gli stakeholder. Le Linee Guida del Global Reporting Initiative (GRI): per i principi a cui il documento si ispira e per i contenuti fondamentali che devono essere sviluppati all interno del documento. Il GRI è un istituzione internazionale, affiliata alle Nazioni Unite, che ha fornito alcune Linee Guida utili per dare una rappresentazione pubblica della performance economica, ambientale e sociale in relazione alle attività, ai prodotti ed ai servizi di una organizzazione. Il Modello GBS: per gli indicatori di performance economica, sociale ed ambientale, per la struttura del documento e il modello di rendiconto socioeconomico. Presentato nel maggio 2001 dal Gruppo di studio per il Bilancio Sociale fornisce uno standard riguardo ai principi di redazione, alla struttura e ai contenuti che dovrebbe avere un bilancio sociale. In particolare è stato standardizzato un modello di rendiconto socio economico che permette di calcolare il valore aggiunto globale netto creato dall azienda e ripartito agli stakeholder. 5

6 BILANCIO SOCIALE 2006 PARTE PRIMA L Identità Aziendale 6

7 PARTE PRIMA - L IDENTITA AZIENDALE La storia 13 maggio 1997 Italia Lavoro Spa nasce in attuazione della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del per la promozione, la progettazione la realizzazione e la gestione di attività ed interventi finalizzati allo sviluppo dell'occupazione sull'intero territorio nazionale, con particolare riguardo alle aree territoriali depresse ed ai soggetti svantaggiati del mercato del lavoro. 21 maggio 1998 Il Decreto Interministeriale Tesoro-Lavoro del individua Italia Lavoro spa quale organo tecnico specifico per fornire supporto agli enti locali al fine di attuare interventi di politiche attive del lavoro. 9 gennaio 1999 con il D.Lgs. 1/99 la partecipazione azionaria di Itainvest spa in Italia Lavoro spa è stata trasferita al Ministero dell Economia e delle Finanze, che esercita i diritti dell azionista su Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri d intesa con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. 28 dicembre 2001 La legge del 28 dicembre 2001, n. 448 (Finanziaria 2002) stabilisce che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali si avvale di Italia Lavoro spa per la promozione e la gestione di azioni nel campo delle politiche attive del lavoro e dell assistenza tecnica ai servizi per l impiego. In tale contesto normativo Italia Lavoro spa si configura come una in house agency per l amministrazione. 31 marzo 2005 La legge del 31 marzo 2005, n. 43 stabilisce che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, nell'esercizio delle proprie funzioni in materia di politiche del lavoro, dell'occupazione, della tutela dei lavoratori, e delle competenze in materia di politiche sociali e previdenziali, si avvale di Italia Lavoro Spa, previa stipula di apposita convenzione. Per la promozione e la gestione di attività riconducibili agli ambiti di cui al comma 1, le altre amministrazioni centrali dello Stato possono avvalersi di Italia Lavoro Spa d'intesa con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, nel rispetto della convenzione di cui al comma 1. Per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali assegna a Italia Lavoro Spa 10 milioni di euro quale contributo agli oneri di funzionamento ed ai costi generali di struttura. 7

8 Corporate Governance e sistemi di gestione L azionista, il Ministero dell Economia, ha scelto per Italia Lavoro, in aderenza alla sua natura giuridica e come previsto dalla Direttiva istitutiva, l assetto tipico delle Società per Azioni. Conseguentemente Italia Lavoro è amministrata da un Consiglio di Amministrazione, composto da un minimo di tre ad un massimo di sette membri che durano in carica 3 anni e sono rieleggibili. Il Consiglio di Amministrazione ha i più ampi poteri per l ordinaria e straordinaria amministrazione della Società e, più segnatamente, ha la facoltà di compiere tutti gli atti di gestione che ritenga opportuni per l attuazione e il raggiungimento degli scopi sociali. Il collegio sindacale è composto da 3 sindaci effettivi. Gli stessi restano in carica per 3 esercizi e scadono alla data dell assemblea convocata per l approvazione del bilancio relativo al terzo esercizio della carica L ALTA DIREZIONE L attuale Consiglio di Amministrazione, nominato il 3 agosto 2005 e composto da 7 membri, è presieduto da Marco Fabio Sartori, consigliere dal 3 luglio Il Consiglio di Amministrazione, il 25 agosto 2005, ha confermato per la terza volta nella carica di Amministratore Delegato, attribuendogli i poteri della gestione, Natale Forlani, già Consigliere d Amministrazione della Società dal 14 luglio 1999 e Amministratore Delegato dal 19 maggio Il 18 settembre 2001 l Ing. Mauro Tringali è stato designato come Coordinatore di Gestione delle attività aziendali. 8

9 STAFF - I processi tipici di supporto dell azienda (affari legali, amministrazione, controllo di gestione, risorse umane, approvvigionamenti, sistema qualità, bilancio sociale, monitoraggio e valutazione ecc.) sono concentrati negli staff che sono al servizio dell Alta Direzione e dei progetti. DIVISIONI Le Divisioni Promozione e Gestione Partecipate e Innovazione delle Tecnologie e Metodologie si occupano rispettivamente di promuovere e gestire le società partecipate e di garantire lo sviluppo, la gestione e la promozione dell infrastruttura tecnologica della Società. UNITÀ TERRITORIALI - Italia Lavoro opera attraverso una struttura centrale con sede a Roma ed una rete di Unità Territoriali in quasi tutte le regioni d Italia, che rappresentano la Società sul territorio sviluppando contatti e iniziative commerciali locali, progettando e realizzando sul territorio i progetti regionali o le iniziative previste dai grandi progetti nazionali. SEDE DI BRUXELLES - La Società dispone inoltre di un ufficio di rappresentanza a Bruxelles per la promozione delle attività in sede UE e la costruzione di relazioni internazionali e partnership con soggetti europei per la promozione di progetti transnazionali. PROGETTI - I servizi di Italia Lavoro sono erogati attraverso un modello centrato sulla gestione delle attività produttive per progetti. Lo scopo principale è quello di orientare e focalizzare l attività al raggiungimento del risultato finale e di pianificare, realizzare e controllare tutte le risorse, da quelle economiche a quelle umane, in maniera tale da gestire gli interventi in maniera efficace ed efficiente. BRUXELLES MILANO VICENZA BOLOGNA TORINO GENOVA PERUGIA SPOLETO FIRENZE PESCARA BARI LECCE ROMA NAPOLI POTENZA RENDE PALERMO LICATA 9

10 Il Sistema di Gestione per la Qualità Da aprile 2005 Italia Lavoro è certificata alla norma UNI EN ISO 9001:2000. Il Sistema di Gestione per la Qualità di Italia Lavoro è stato ritenuto sostanzialmente conforme ai requisiti della norma ISO; è stato dato un giudizio generale estremamente positivo sullo stato dell Organizzazione, sul grado di applicazione del Sistema, sul livello di motivazione e coinvolgimento della struttura, sull interpretazione costruttiva del Sistema e sulla volontà espressa di miglioramento dei processi e degli strumenti di controllo. Il livello di maturità raggiunto dal Sistema di Gestione aziendale, è stato definito buono ed è utilizzato per migliorare i processi e le performance aziendali. E stata, inoltre, riscontrata una particolare attenzione e sensibilità della struttura sulle tematiche della qualità e sull importanza di gestire i processi sia produttivi che di supporto in maniera efficace ed efficiente. I punti di forza che sono emersi dalla verifica sono risultati: l adozione dal marzo 2001 dell approccio per processi, promosso dalla UNI EN ISO 9001:2000 punto 0.2, e della sua funzionalità e coerenza agli orientamenti di progettazione organizzativa adottati dall azienda; il fatto che il modello di processo a cui fa riferimento Italia Lavoro è lo stesso individuato dalla norma basato sul principio di Deming noto come PDCA (Plan Do Check Act) in quanto la Società, attraverso il Sistema di Gestione per la Qualità che ha implementato, gestisce i suoi processi produttivi pianificandoli, realizzandoli, controllandoli e adottando azioni per migliorarli; la peculiarità dei processi diretti di Italia Lavoro che: Ø hanno un articolata fase di promozione, pianificazione, realizzazione e rilascio; Ø sono controllati e ripianificati in fase di progettazione e realizzazione allorquando emergano particolari problematiche o esigenze; Ø sono gestiti adottando le stesse metodologie, strumenti e modelli di rappresentazione propri della cultura del project management al fine di strutturare ed ottimizzare la gestione dell'insieme delle attività necessarie per la realizzazione di ogni tipologia di progetto. L organismo di Vigilanza ex D. Lgs. 231/2001 e il Codice Etico Il Consiglio di Amministrazione del 23 marzo 2004 ha deliberato di costituire un Organismo di Vigilanza ai sensi degli art. 6 e 7 del D.Lgs. 231/2001 che introduce nell ordinamento italiano un regime di responsabilità amministrativa (riferibile sostanzialmente alla responsabilità penale) a carico degli enti per alcuni reati commessi, nell interesse o a vantaggio degli stessi, da persone fisiche in posizione apicale o sottoposte alla direzione o vigilanza di uno dei soggetti sopra indicati. L organismo di Vigilanza di Italia Lavoro, chiamato tra l altro a valutare l idoneità, il funzionamento e l osservanza del Modello di organizzazione e gestione necessario a prevenire la commissione dei reati richiamati dal D.Lgs., è composto da 2 membri del CdA, non aventi deleghe operative, e da un dirigente. Il 22 luglio 2004 il CdA ha approvato il Codice Etico. 10

11 La missione di Italia Lavoro Offrire servizi e svolgere azioni nell ambito delle competenze esclusive e concorrenti che la Costituzione assegna allo Stato in materia di lavoro Le priorità Diritti di cittadinanza e livelli essenziali di prestazioni I cittadini svantaggiati prima di tutto Welfare to work per superare le crisi occupazionali Verso l Europa dell Innovazione e della conoscenza La Borsa e la riforma del mercato del Lavoro Scuola e lavoro per l occupabilità Integrazione e inclusione sociale in una società più equa Il rapporto con gli stakeholder Rispondere con efficacia ed efficienza agli indirizzi degli azionisti Valorizzare le risorse umane Sviluppare rapporti strategici con i partner Erogare servizi di qualità ai clienti Rafforzare il rapporto fiduciario con i fornitori Assicurare allo Stato rapporti collaborativi e trasparenti Coltivare il dialogo con la comunità, contribuendo allo sviluppo economico e sociale del territorio 11

12 Gli obiettivi strategici raggiunti nel 2006 Sono proseguite le attività già avviate rivolte alle competenze in capo al MLPS, e altre sono state avviate, con un ulteriore rafforzamento del ruolo di Agenzia strumentale del Ministero e sono state confermate a pieno titolo le attività che Italia Lavoro SpA svolge per conto di ulteriori Ministeri (Ministero Attività Produttive, MIUR, Ministero dell Ambiente, Ministero della Salute, ecc.).. È migliorato il profilo dell assistenza tecnica verso altre amministrazioni, volto sia alla organizzazione di reti relazionali, sia al trasferimento di tecnologie e metodologie di intervento; diverse azioni possono essere catalogate come best practice anche a livello Europeo e sono, come tali, presentate in consessi internazionali. E stato progettato, finanziato e avviato un importante programma (FIXO) finalizzato al collegamento tra Università e mercato del lavoro, che prevede l assistenza a poco più di 60 Università per la realizzazione ed il potenziamento dei servizi di placement, collegati alla Borsa Lavoro. L avanzamento del programma rivolto alla creazione della Borsa Nazionale del Lavoro, in particolare il collegamento con la rete federata della Borsa del Lavoro e già avvenuto per quattordici regioni in diverse modalità;in particolare su sei Regioni è stata costituita la redazione delle attività e sono stati conferiti i dati per oltre imprese e oltre cittadini Nelle aree di attività Welfare to Work, scuola lavoro, mobilità del lavoro, inserimento disabili, si è giunti alla definizione di modelli di servizio in grado di rispondere sia alla promozione e realizzazione di policy, sia alla qualificazione di servizi e reti di servizi nel territorio nazionale, secondo standard qualificati. Si è riscontrato nel corso del 2006 un notevole miglioramento del sistema procedurale relativo agli affidamenti derivanti dalle Direzioni dell ex MLPS, in particolare relativo al Fondo Nazionale per l Occupazione e al F.S.E., ottenendo un accelerazione i tempi della messa a regime degli interventi. Si è rafforzato l impegno nella creazione e nel sostegno di reti di relazione e collaborazione tra istituzioni, e tra operatori pubblici e privati, osservabile sia dalle convenzioni sottoscritte, sia dai processi realizzativi dei programmi, che applicano un approccio partecipativo a tutto campo con gli attori interessati (sia nella fase programmatica che realizzativa), relativo agli specifici ambiti di intervento. 12

13 La strategia per il 2007 Lo sviluppo dei programmi relativi all area dei servizi per l incontro domanda e offerta di lavoro si pone per il 2007 sotto una particolare lente densa di significato strategico. La motivazione risiede nel fatto che il 2007 è l anno in cui si manifestano i risultati di importanti interventi ed è l anno nel quale occorre consolidare e valorizzare le esperienze maturate in funzione di scelte più idonee allo sviluppo futuro anche relativamente all utilizzo delle nuove risorse comunitarie. Obiettivi strategici per il 2007 consolidamento ulteriore del ruolo di assistenza tecnica verso le Istituzioni e le Amministrazioni centrali e periferiche, finalizzato alla predisposizione delle reti di servizi, della progettazione e coordinamento delle azioni di politica attiva del lavoro, della formazione degli operatori, delle reti relazionali e di cooperazione pubblico privata completamento della Borsa Lavoro attraverso l evoluzione degli standard operativi e dei sistemi informativi che integrano i tre livelli fondamentali che compongono il SIL: la Borsa Lavoro, il SIL locale e la PLUS (la piattaforma per l erogazione dei servizi del lavoro) messa a regime dei prototipi di servizio (tecnologie, metodologie, interventi verso la domanda e l offerta, standard operativi, valutazione e monitoraggio) rivolti al Welfare to Work, scuola lavoro, mobilità e flussi migratori, disabilità e della loro diffusione territoriale nell ambito dei programmi di attività progressiva integrazione europea dei singoli programmi progetti volta a creare infrastrutture e scambi sovranazionali, assistendo in questa direzione anche le Istituzioni locali. completamento delle aree di attività rafforzando in particolare quelle relative ai flussi migratori, alla cooperazione internazionale e alla inclusione sociale; con particolare riguardo la diffusione di servizi rivolti al reinserimento degli immigrati disoccupati presenti nel territorio nazionale definizione e adeguamento alla nuova programmazione delle risorse comunitarie per il periodo

14 BILANCIO SOCIALE 2006 PARTE SECONDA Il Rendiconto Socio Economico 14

15 PARTE SECONDA - IL RENDICONTO SOCIO ECONOMICO Il rendiconto socio economico rappresenta la principale congiunzione tra il Bilancio Sociale e il Bilancio di esercizio approvato dall Assemblea dei Soci; in particolare è una chiave di lettura del bilancio civilistico più funzionale alle finalità proprie del bilancio sociale Lo Stato Patrimoniale e il Conto Economico Lo Stato Patrimoniale e il Conto Economico della Società sono stati riclassificati per renderli più chiari e facili da leggere IMPIEGHI Stato Patrimoniale Stato Patrimoniale sintetico al FONTI DI sintetico al 31 dicembre 2006 FINANZIAMENTO 31 dicembre dicembre dicembre dicembre dicembre 2005 Liquidità immediate Passività correnti operative Liquidità differite Passività correnti finanziarie - - Attività disponibili PASSIVITA' CORRENTI ATTIVO CORRENTE Passività consolidate operative Passività consolidate finanziarie - - Immobilizzazioni materiali PASSIVITA' CONSOLIDATE Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni finanziarie CAPITALE DI TERZI Crediti oltre l'esercizio succ ATTIVO IMMOBILIZZATO CAPITALE PROPRIO CAPITALE INVESTITO TOTALE DELLE FONTI

16 CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO al 31 dicembre dicembre dicembre 2005 ricavi delle vendite e prestazioni (1) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti (2) variazioni dei lavori in corso (3) incrementi di immobilizzazioni immateriali (4) altri ricavi e proventi (5) = Valore della produzione del periodo (A) per mat. prime, suss., di consumo e di merci (6) variazione delle rimanenze di materie prime sussidiarie, di consumo e merci (11) 0 0 = Consumi di materie (Costo del Venduto) Consumi di servizi (7+8+14) = Consumi di materie e servizi (B) = Valore Aggiunto (A-B) Costi per il personale (9) = Margine operativo lordo ammortamenti e svalutazioni (10) Accantonamenti (12+13) = Risultato operativo Saldo della gestione finanziaria ( ) = Risultato della gestione ordinaria Saldo della gestione straordinaria (20-21) = Risultato prima delle imposte imposte sul reddito dell'esercizio = UTILE DELL'ESERCIZIO

17 La tabella degli impieghi La tabella degli impieghi permette di evidenziare i costi della produzione sostenuti per le attività svolte da Italia Lavoro nell esercizio 2006 nell ambito delle aree strategiche di intervento; la tabella permette di cogliere, cosa che la sola lettura del conto economico non consente, il reale significato e l effettiva portata delle attività di Italia Lavoro, la cui mission, pur essendo la Società un soggetto di diritto privato, è essenzialmente di tipo pubblico, sociale in particolare Dall analisi dei costi della produzione suddivisi per area strategica gli investimenti di Italia Lavoro sulle politiche per l occupabilità sono aumentati del 20% (rispetto all ammontare complessivo dei costi della produzione dell intero esercizio finanziario 2006) nell ultimo anno, attestandosi a un valore vicino ai 23 milioni di euro. Gli sforzi concentrati nell area strategica Servizi per l incontro domanda e offerta di lavoro sono stati pari a euro, passando dal 38% del 2004 al 18% del Le attività relative all area Politiche attive per il reinserimento delle categorie deboli nel mercato del lavoro hanno prodotto euro di costi passando dal 29% al 20% negli ultimi 2 anni. Area Strategica Servizi per l'incontro domanda e offerta di lavoro Politiche per il reinserimento fasce deboli e disoccupati di lunga durata progetti Costi della produzione 2006 numero % uro % 24 20, , , ,9 Politiche per l occupabilità 19 16, ,6 Politiche migratorie e cooperazione internazionale Politiche per i diversamente abili e per l inclusione sociale 19 16, ,0 3 2, ,6 Altro 19 16, ,1 Totale , ,0 17

18 3% % 20% 30% 8% 22% 3% % 26% 10% 7% 27% 1% % 29% 12% 7% 13% 0% 20% 40% 60% 80% 100% incontro D/O lavoro occupabilità diversamente abili e inclusione sociale reinserimento immigrati e coop.ne int.le Altro 18

19 Il Conto Economico del Valore Aggiunto La riclassificazione del Conto Economico in funzione del Valore Aggiunto Globale Netto, secondo il modello del Conto Economico del Valore Aggiunto studiato dal GBS 1 consente di quantificare il valore aggiunto (includendo esclusivamente partite che transitano in bilancio) prodotto da Italia Lavoro nell esercizio 2006 e distribuito ad alcuni stakeholder interni ed esterni che hanno contribuito a determinarlo CONTO ECONOMICO DEL VALORE AGGIUNTO 2004, 2005, dicembre dicembre dicembre 2004 ricavi delle vendite e prestazioni (1) variazioni delle rimanenze di prodotti in 0 corso di lavorazione, semilavorati e finiti (2) variazioni dei lavori in corso (3) incrementi di immobilizzazioni immateriali (4) altri ricavi e proventi (5) = Valore della produzione del periodo (A) = Costi intermedi della produzione = Valore Aggiunto Caratteristico Lordo (A-B) C) Componenti finanziari e straordinari + Saldo gestione finanziaria ( ) Saldo gestione straordinaria (20-21) = TOTALE (gestione accessoria + gestione stra.ria) = Valore aggiunto globale lordo (A-B+C) ammortamenti e svalutazioni (10) = Valore aggiunto globale netto Il valore aggiunto globale netto creato e distribuito agli stakeholder è pari a euro, di cui il 32% e il 45% è stato ripartito ai dipendenti e ai collaboratori, il 3% all impresa e il 20% allo Stato 1 I principi di Redazione del Bilancio Sociale GBS Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale, maggio

20 La distribuzione del valore aggiunto VALORE AGGIUNTO GLOBALE NETTO Dipendenti Stato salari e stipendi oneri sociali dip TFR oneri sociali coll altri costi imposte Impresa Finanziatori utili non distribuiti interessi e oneri fin accantonamenti Collaboratori emolumenti

21 Collaboratori 45% Dipendenti 32% Stato 20% Impresa 3% Stakehoder uro % uro % uro % Dipendenti , , ,0 Stato , , ,4 Impresa , , ,0 Finanziatori , , ,0 Collaboratori , , ,6 Azionisti 0 0,0 0 0,0 0 0,0 Valore aggiunto globale netto , ,% , Valore aggiunto globale netto

22 Dipendenti Stato Impresa Collaboratori 22

23 BILANCIO SOCIALE 2006 PARTE TERZA La Relazione Sociale 23

24 PARTE TERZA LA RELAZIONE SOCIALE Questa sezione contiene la descrizione qualitativa e quantitativa dei risultati ottenuti in relazione agli impegni assunti, ai programmi realizzati ed agli effetti prodotti sui singoli stakeholder. Oltre ai risultati economici desunti dal bilancio d esercizio e già indicati nel prospetto del valore aggiunto, Italia Lavoro ha prodotto e distribuito, in modo diretto o indiretto con maggiore o minore consapevolezza, altre utilità per i propri stakeholder, che qui si cercherà di identificare, descrivere e, fin dove possibile, misurare (valore sociale aggiunto) Prima Parte L Identità Aziendale Seconda Parte e Quarta Parte Rendiconto Socioeconomico e Valore Sociale Aggiunto Terza Parte La Relazione Sociale Valore aggiunto globale netto FORNITORI STATO RISORSE UMANE (FINANZIATORI) (IMPRESA) ITALIA LAVORO RELAZIONI Valore sociale aggiunto AZIONISTI CLIENTI PARTNER (COMUNITA ) Gli Stakeholder di Italia Lavoro Nel processo di elaborazione del documento Italia Lavoro ha prestato grande attenzione nell individuare i suoi interlocutori perché, proprio per la particolarità dell attività svolta e degli obiettivi sociali da conseguire, alcuni di loro non sono solo strategici ma fondamentali per il raggiungimento della mission aziendale. La mappa che è stata scelta per la loro rappresentazione evidenzia come Italia Lavoro ponga tutti i suoi stakeholder sullo stesso piano; la differenza sta nel diverso grado di coinvolgimento, dovuto ad una differente intensità di rapporti, che sarà illustrato più dettagliatamente nella Relazione Sociale. 24

25 Gli stakeholder individuati, con i quali la Società ha un intensità di rapporti maggiore rispetto agli altri, sono raggruppati in 7 categorie conformemente al modello CSR 2 (Corporate Social Responsibility), scelto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e quindi fatto proprio anche da Italia Lavoro: azionisti (Ministero del Lavoro e Ministero dell Economia) risorse umane (dipendenti e collaboratori) clienti (committenti/concedenti e destinatari) partner (soci e partner istituzionali) fornitori (fornitori di beni e servizi, consulenti, prestatori d opera occasionali) Stato Comunità (collettività, generazioni future, opinione pubblica) Gli stakeholder individuati formano una sorta di sistema solare attorno a Italia Lavoro. La loro posizione nella figura non acquisisce particolari significati dalla vicinanza o lontananza dal centro, bensì dalla collocazione lungo i due assi cartesiani che propongono due principali dimensioni: 2. Il progetto CSR-SC (Corporate Social Responsability), consiste nello sviluppo di linee guida e criteri condivisi per la valutazione, la rendicontazione e la verifica delle pratiche di Responsabilità Sociale di Impresa SR, è stato inserito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali tra le priorità del semestre di Presidenza italiana dell'unione Europea (2 semestre 2003) 25

26 la mappa degli stakeholder Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Alto potere decisionale e di indirizzo Governo AZIONISTI Ministeri Soci Partecipate Ministero dell Economia e delle Finanze PARTNER Regioni Provincie Committenti / Concedenti CLIENTI Comuni Imprese e Associ.ni Beneficiari non Diretti Istituzionali Giovani disoccupati Fasce deboli del mercato del lavoro Disabili e immigrati Beneficiari Diretti Dipendenti RISORSE UMANE Lavoratori socialmente utili Disoccupati di lunga durata Collaboratori FORNITORI STATO COMUNITA Basso potere decisionale e di indirizzo 26

27 ITALIA LAVORO E GLI AZIONISTI La MISSIONE verso lo stakeholder è: Rispondere con efficacia ed efficienza agli indirizzi degli azionisti Con riferimento alla MAPPA DEGLI STAKEHOLDER l Azionista è il Governo attraverso il Ministero dell Economia e delle Finanze, titolare del diritto di voto in Assemblea ed il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, titolare del potere di indirizzo 27

28 Italia Lavoro e gli Azionisti Italia Lavoro Spa è partecipata totalmente dal Ministero dell Economia e delle Finanze, che esercita i diritti dell azionista su Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri d intesa con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. (D.Lgs. 1 gennaio 1999) Nel rapporto con il Governo nella sua veste di azionista della Società, attraverso il Ministero dell Economia e delle Finanze, che possiede dal 1999 il 100% delle azioni di Italia Lavoro, e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, titolare del potere di indirizzo, l impegno della Società è rivolto essenzialmente verso il mantenimento ed il consolidamento della solidità economica, patrimoniale e finanziaria raggiunta in questi anni, perché l obiettivo indicato dagli azionisti, considerata la natura e la mission aziendale di Italia Lavoro, non è certamente quello di conseguire profitti da distribuire. I risultati economici, patrimoniali e finanziari Valore della produzione Margine Operativo Lordo EBITDA Margine Operativo Netto EBIT Utile d'esercizio Patrimonio Netto Capitale circolante netto Il valore della produzione, pari a euro e in linea con il trend di crescita delle attività aziendali, è aumentato di quasi 23 milioni di euro negli ultimi 4 anni. I costi della produzione sono stati pari a euro, quasi 13 milioni di euro in più rispetto al 2005, e determinano un margine operativo netto (EBIT) negativo per poco più di 630 mila euro. 28

29 Tale margine deriva dalle attività dei progetti svolti nell esercizio al netto dell apporto di alcune componenti positive e negative che derivano da fattori estranei e non ripetibili all attività caratteristica dell Azienda. Il core delle attività svolte dalla Società è rappresentato da progetti finanziati da Enti e Istituzioni, che non possono generare un margine operativo positivo in quanto il valore dei ricavi imputati a bilancio è pari a quello dei costi sostenuti Valore della produzione Costi della produzione Nonostante l EBIT negativo, l utile di esercizio si è attestato a una cifra pari a euro grazie all incidenza della gestione finanziaria netta per , di cui euro di proventi da partecipazioni dovuti alle plusvalenze realizzate dalle cessioni di partecipazioni azionarie, per circa mila euro, e a dividendi incassati dalle società collegate nel corrente esercizio per circa 640 mila euro Utile d'esercizio

30 Margine Operativo Lordo - EBITDA Risultato operativo - EBIT Il patrimonio netto della società al 31 dicembre 2006 pari a poco più di 92 milioni di euro registra un incremento di mila euro a seguito dell avanzo generato dalla fusione per incorporazione della società controllata SCO per mila euro e dell utile di esercizio che Italia Lavoro ovviamente non distribuisce destinandolo alle riserve di patrimonio netto per poco più di 369 mila euro Patrimonio Netto Confermando il trend di crescita dei costi della produzione relativi al personale, dovuto anche quest anno dall aumento del volume e della complessità delle attività di Italia Lavoro, i costi del 30

31 personale ammontano a euro con un incremento del 19% rispetto allo stesso valore del costi del personale

32 Analisi Economica MOL / Valore della produzione 31 dicembre dicembre dicembre dicembre ,9% 2,8% 0,2% 2,2% Debt/equity ratio 1,72 1,37 1,51 2,01 ROE (Return On Equity) ROI (Return On Investment) 6,4% 7,0% 1,0% 0,4% 1,3% 0,1% -0,9% -0,2% Per la natura e la mission di Italia Lavoro gli indicatori di redditività del Patrimonio Netto e degli investimenti, il ROE e il ROI, seppur indicativi non costituiscono un obiettivo per la Società ma, al più, un vincolo. Il Debt equity ratio nel 2006 si è attestato ad un valore di 2,01 mentre il rapporto tra margine operativo lordo e valore della produzione è pari a 2,2%. 12% 10% 9,9% MOL / Valore della produzione ROE (Return On Equity) 8% 7,0% ROI (Return On Investment) 6% 6,4% 4% 2% 0% -2% -4% 1,3% 2,8% 1,0% 2,2% 0,1% 0,2% 0,4% ,2% -0,9% 3 Debt/equity ratio 2,01 2 1,72 1,37 1,

33 Analisi Patrimoniale e Finanziaria Gli indicatori di natura patrimoniale rilevano un ottima solidità patrimoniale. In particolare dall'esame dei rapporti di composizione % degli investimenti e delle fonti di finanziamento emerge una struttura finanziaria fondamentalmente sana ed equilibrata in quanto il capitale proprio (33,2%) copre interamente l'attivo immobilizzato (11,8%) e parte dell'attivo corrente. Dal confronto con il bilancio 2005 emerge un incremento significativo dell attivo corrente dal 81,3% al 88,2% che copre tutte le passività correnti e parte di quelle consolidate ,2% 11,8% ,3% 18,7% ,0% 26,0% ,6% 24,4% 0% 20% 40% 60% 80% 100% attivo corrente attivo immobilizzato ,0% 2,8% 33,2% ,2% 3,0% 39,8% ,8% 6,1% 42,1% ,7% 7,5% 36,8% 0% 20% 40% 60% 80% 100% passività correnti passività consolidate capitale proprio 33

34 ITALIA LAVORO E I CLIENTI La MISSIONE verso lo stakeholder è Erogare servizi di qualità Con riferimento alla MAPPA DEGLI STAKEHOLDER i Clienti raccolgono i Committenti/Concedenti ossia tutti i soggetti pubblici o privati che affidano attività o incarichi a Italia Lavoro a fronte di un corrispettivo di tipo economico (Committenti) ovvero tutti i soggetti pubblici o privati che concedono contributi a fronte di progetti sviluppati da Italia Lavoro (Concedenti) e i Destinatari ossia sono i soggetti coinvolti direttamente e indirettamente nelle attività svolte dalla Società 34

35 Italia Lavoro e i Clienti Lo stakeholder clienti, come già anticipato nella prima parte del documento, raccoglie i Committenti/Concedenti e i Destinatari delle azioni e delle attività di Italia Lavoro. Per rendere efficace questa parte della relazione si ritiene opportuno rendicontare questa categoria di stakeholder per area strategica di intervento; tale scelta è significativa in quanto a ciascuna area strategica corrisponde un target specifico di destinatari diretti o indiretti delle attività realizzate nell ambito dei progetti della Società. I Progetti di Italia Lavoro S.p.A. I servizi di Italia Lavoro sono erogati attraverso l ideazione, la pianificazione e la realizzazione di progetti le cui finalità sono l individuazione, la promozione e il sostegno di possibili forme di stabilizzazione occupazionale delle fasce deboli del mercato del lavoro e lo sviluppo di servizi che facilitano l incontro tra la domanda e l offerta di lavoro tra le imprese e i cittadini. Dal punto di vista gestionale tutti i progetti adottano le stesse metodologie, strumenti e modelli di rappresentazione di project management al fine di strutturare ed ottimizzare la gestione dell'insieme delle attività necessarie per la realizzazione di ogni tipologia di progetto. Il processo, gestito da team completamente dedicati, è realizzato attraverso varie fasi articolate tra loro - promozione, pianificazione, realizzazione e rilascio - regolate da un apposita procedura aziendale e da output specifici da elaborare al termine di ogni fase (progetto esecutivo, report di avanzamento, etc.); ciascuna fase segue un percorso più o meno complesso, in funzione degli obiettivi da raggiungere e dell impegno economico ed organizzativo del progetto stesso. Tutti i progetti sono raggruppati in 5 aree strategiche di intervento (oltre a una sesta residuale) che corrispondono ad altrettante aree di intervento della società, riconducibili tutte alla mission aziendale. Area Servizi per l incontro domanda offerta di lavoro : Gli interventi di questa area, prevalentemente di assistenza tecnica per il miglioramento della qualità dei servizi rivolti all incontro domanda e offerta di lavoro, sono finalizzati a migliorare l efficacia dei servizi per l occupazione offerti dai Servizi per l Impiego, facilitare la creazione di un mercato del lavoro più efficiente ed aperto attraverso la Borsa Lavoro, favorire, con azioni di sostegno, la mobilità delle persone e delle imprese e sviluppare opportunità e condizioni che garantiscano l occupazione secondo standard di qualità e trasparenza. Area Politiche attive per il reinserimento delle fasce deboli e disoccupati di lunga durata (Welfare to Work) Gli interventi di questa area intendono, attraverso azioni integrate di riorientamento, formazione, sostegno al reddito e accompagnamento al lavoro, favorire l inserimento dei disoccupati di lunga durata e/o il reinserimento di lavoratori in cassa integrazione, mobilità, disoccupazione speciale, lavoratori socialmente utili Area Politiche per l occupabilità Gli interventi di questa area sono dedicati alla formazione permanente, che aumenta le possibilità di occupazione e la qualità dei lavori, o sono rivolti ai giovani disoccupati per prepararli e orientarli alla scelta professionale, 35

36 offrendo loro la possibilità di acquisire competenze specialistiche attraverso l'integrazione fra periodi di studio e di lavoro e aiutandoli a entrare nel mondo del lavoro attraverso l'attività di collocamento. Area Politiche Migratorie e Cooperazione Internazionale Gli interventi di questa area intendono favorire il regolare inserimento degli stranieri disposti a venire a lavorare nel nostro paese attraverso un sistema stabile di relazioni tra soggetti istituzionali e sociali nazionali e soprattutto in paesi esteri in cui è maggiore la pressione migratoria verso il nostro paese anche attraverso la realizzazione di un sistema informativo, formativo e di selezione che consenta l'incontro fra domanda e offerta di lavoro e la stima sempre più precisa del fabbisogno di manodopera straniera. Questi interventi intendono, inoltre, sviluppare servizi di assistenza tecnica per il trasferimento in altri paesi di know how e buone prassi italiane ed europee sui temi delle politiche attive per il lavoro e della creazione d impresa. Area Politiche per i diversamente abili e per l inclusione sociale Gli interventi di questa area intendono fornire servizi e strumenti che consentano alle imprese di semplificare la selezione e i conseguenti obblighi di collocamento delle persone diversamente abili e a quest ultime di facilitare il loro inserimento lavorativo. Area Altro Gli interventi di questa area, non direttamente collegati ad alcuna delle aree sopra citate, sono identificabili, in prevalenza, come progetti di comunicazione e sensibilizzazione sulle tematiche delle politiche del lavoro. I progetti attivi nel 2006 sono stati 104, di cui il 22,1% si riferiscono rispettivamente alle aree strategiche di intervento concernenti lo sviluppo dei servizi per l incontro tra domanda e offerta di lavoro e il reinserimento delle categorie deboli nel mercato del lavoro. Importante è anche l area Politiche per l Occupabilità e Politiche migratorie e cooperazione internazionale che nel 2006 hanno visto attivi ciascuno 18 progetti pari al 17,3 % del totale. Più della metà del valore della produzione della Società (37,9%) è relativo a progetti che fanno riferimento all area strategica dei Servizi per l incontro domanda offerta di lavoro e a quella del Reinserimento, contro l 8,3% e il 2,6% rispettivamente dell Area Politiche Migratorie e Politiche per l inclusione sociale. Infine si segnala l aumento, sia come numero di progetti attivi (17) e sia come valore della produzione (20,9% del totale della produzione) della corrispondente voce Altro. 36

37 Area Strategica Servizi per l incontro Domanda e offerta di lavoro Politiche attive per il reinserimento delle categorie deboli nel mercato del lavoro progetti attivi 2006 valore della produzione 2006 numero % uro % 23 22,12% ,28 17,91% 23 22,12% ,39 20,66% Politiche per l Occupabilità 18 17,31% ,79 29,87% Politiche Migratorie e Cooperazione Internazionale Politiche per i diversamente abili e per l'inclusione sociale 18 17,31% ,12 8,14% 5 4,81% ,81 2,63% Altro 17 16,35% ,56 20,78% Totale progetti ,00% ,96 100,00% Nel 2006 sono stati avviati 20 nuovi progetti mentre ne sono terminati 14; di questi ultimi, 4 hanno iniziato le attività nel 2002, 10 nel 2003, 12 nel 2004, 9 sono i progetti iniziati e conclusi nel Area Strategica Servizi per l incontro Domanda e offerta di lavoro Politiche attive per il reinserimento delle categorie deboli nel mercato del lavoro progetti attivi 2005 progetti attivi 2006 numero % numero % 23 23,5% 23 22,1% 37 37,8% 23 22,1% Politiche per l Occupabilità 6 6,1% 18 17,3% Politiche Migratorie e Cooperazione Internazionale Politiche per i diversamente abili e per la inclusione sociale 15 15,3% 18 17,3% 2 2,0% 5 4,8% Altro 15 15,3% 17 16,3% Totale progetti ,0% ,0% Come risulta dal grafico la distribuzione del numero dei progetti per area strategica tra il 2005 e il 2006 (tranne che per l area Reinserimento fasce deboli e DLD e l area Occupabilità) è omogenea. 37

38 progetti attivi 2005 progetti attivi Incontro D/O di lavoro Fasce deboli e DLD Occupabilità Immigrazione e coop.ne int.le Disabili Altro Totale progetti 38

39 I principali risultati raggiunti nel Le Azioni rivolte agli Organismi del mercato del lavoro Nel 2006, sono complessivamente le azioni svolte dai programmi e progetti di Italia Lavoro che coinvolgono, con attività di networking o come azioni propedeutiche ad un coinvolgimento diretto, organismi di varia natura (enti e organismi istituzionali, imprese e associazioni datoriali, ecc.). La netta prevalenza delle azioni (il 66%) è svolto da progetti finalizzati all evoluzione dei servizi del mercato del lavoro (Area Servizi per l incontro domanda e offerta di lavoro, 34,4%) e dai progetti finalizzati al reinserimento delle categorie deboli del mercato del lavoro (Area Reinserimento categorie critiche, 31,7%), mentre il restante 34% è distribuito tra le altre aree strategiche, soprattutto dai progetti di Occupabilità e Politiche Migratorie. azioni che hanno raggiunto organismi del MdL per area strategica (2006) Disabilità; 0,6% Immigrati; 7,7% Altro; 1,0% Reinserimento; 31,7% Servizi incontro D/O; 34,4% Occupabilità; 24,5% Il 73% delle azioni (n ) ha raggiunto, in particolare, il sistema della domanda (imprese di varia tipologia, associazioni datoriali, ecc.). 3 I principali risultati raggiunti dai progetti di Italia Lavoro S.p.A. nel 2006 sono rappresentati dagli indicatori comuni di realizzazione, forniti allo Staff Monitoraggio e Valutazione della Società dai team di progetto. 39

40 azioni che hanno raggiunto organismi del MdL per tipologia (2006) Azioni su altri organismi; 26,9% Azioni su imprese e associazioni datoriali; 73,1% Sono invece le azioni che coinvolgono direttamente organismi di varia natura del mercato del lavoro realizzate prevalentemente dai progetti dell Area Sviluppo servizi D/O (4.448) seguita dall area Politiche per l Occupabilità con oltre azioni e dall area Servizi Reinserimento Categorie Critiche (3.562 azioni) e infine, con oltre 780 azioni dall area Politiche Migratorie e Cooperazione Internazionale. Servizi per l incontro Domanda e Offerta di lavoro Politiche attive per il reinserimento delle categorie deboli del MdL Enti/organismi istituzionali Imprese e associazioni datoriali Totale azioni che coinvolgono direttamente Organismi del MdL Politiche per l Occupabilità Politiche Migratorie e Cooperazione Internazionale Politiche per i diversamente abili e per la inclusione sociale Altro

41 Gli enti e organismi istituzionali (centrali, regionali e locali) sono stati coinvolti in 583 azioni prevalentemente dai progetti delle aree Reinserimento Categorie Critiche (236 azioni), Politiche Migratorie e Cooperazione Internazionale (111 azioni) e Disabilità (106 azioni). azioni che hanno coinvolto organismi del MdL per area strategica (2006) Disabilità; 0,8 Immigrati; 6,1 Altro; 1,2 Reinserimento; 27,6 Servizi incontro D/O; 29,8 Occupabilità; 34,5 Le azioni di politica attiva del lavoro, come tirocini, stage, azioni di reinserimento, ecc., che hanno coinvolto le imprese e le associazioni datoriali sono state (il 95% del totale), svolte prevalentemente nell ambito di progetti che fanno riferimento all area Servizi per l incontro domanda e offerta di lavoro (4.374), quella relativa alle Politiche per l Occupabilità (3.797) ed infine al Reinserimento delle categorie deboli nel mercato del lavoro (3.324). 41

42 azioni che hanno coinvolto organismi del MdL per tipologia (2006) Azioni su altri organismi; 4,5% Azioni su imprese e associazioni datoriali; 95,5% In particolare i Centri per l Impiego sono stati coinvolti in 684 azioni, di cui il 43% riguardano l area Politiche attive per il reinserimento delle categorie deboli nel mercato del lavoro e il 30% l area Servizi per l incontro Domanda e Offerta di lavoro. Gli operatori dei Centri per l Impiego coinvolti dai programmi e progetti di Italia lavoro sono stati 1.794, in prevalenza (il 67,4%) nell ambito delle attività che fanno riferimento all area Servizi per l incontro domanda e offerta di lavoro. Servizi per l incontro Domanda e Offerta di lavoro Politiche attive per il reinserimento delle categorie deboli nel MdL Azioni che hanno coinvolto CPI Operatori dei CPI coinvolti Politiche per l Occupabilità Politiche Migratorie e Cooperazione Internazionale Politiche per i diversamente abili e per la inclusione sociale Altro

43 azioni che hanno coinvolto i CPI per area strategica (2006) Immigrati; 2,2% Disabilità; 0,0% Altro; 2,3% Reinserimento; 43,1% Servizi incontro D/O; 30,3% Occupabilità; 22,1% Disabilità; 0,0% Immigrati; 4,1% Altro; 0,0% operatori dei CPI coinvolti per area strategica (2006) Reinserimento; 28,5% Servizi incontro D/O; 67,4% Occupabilità; 0,0% L analisi dell andamento delle azioni che hanno coinvolto gli organismi del mercato del lavoro negli ultimi 4 anni, tra il 2003 e il 2006, evidenzia un aumento di oltre unità nel 2006 rispetto al 2005 e di oltre unità rispetto al

44 azioni che hanno coinvolto organismi del MdL per anno (2003, 2004, 2005, 2006)

45 Le Azioni rivolte ai lavoratori Nel 2006, lavoratori sono stati coinvolti in azioni di politica attiva (orientamento, formazione, accompagnamento al lavoro, stage o tirocinio); per oltre il 70% ( soggetti) attraverso azioni a loro direttamente rivolte e per il restante 29,4% ( soggetti) attraverso attività di assistenza tecnica. Servizi per l incontro Domanda e Offerta di lavoro Politiche attive per il reinserimento delle categorie deboli nel MdL lavoratori coinvolti direttamente lavoratori coinvolti indirettamente totale lavoratori coinvolti Politiche per l Occupabilità Politiche Migratorie e Cooperazione Internazionale Politiche per i diversamente abili e per la inclusione sociale Altro Totale lavoratori coinvolti per area strategica (2006) Immigrati; 21,1% Reinserimento; 42,5% Servizi incontro D/O; 19,9% Occupabilità; 16,5% I soggetti coinvolti in percorsi di orientamento sono (in massima parte, soggetti, coinvolti nell ambito dei progetti dell Area Politiche attive per il reinserimento delle categorie deboli nel mercato del lavoro ) e in percorsi di formazione. 45

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