Prevenire l influenza

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1 03 Settembre-Novembre 2007 Prevenire l influenza La vaccinazione mette al riparo 12 > Salute e abitudini Fumo, vale la pena smettere 6 > Salute dei bambini Mantenere il neonato in buona igiene 18 > In collaborazione con Alliance Healthcare

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3 Scaricare dal reddito i medicinali a pag. 21 ARIA DI NOVITA Lo avrete notato subito, c è una novità da questo numero: la nostra rivista ha cambiato nome, passato da Farmacia e Salute ad Alphega Farmacia Magazine, da un lato per uniformare la denominazione a livello internazionale, dall altro per esprimere con immediatezza la realtà delle farmacie Alphega di cui è emanazione. E il primo passo di una trasformazione che gradualmente investirà la pubblicazione, con una grafica ancora più agile e invitante. E un altra novità è arrivata in tutte le farmacie da qualche settimana. Perché nell Italia delle mille complicazioni, dal primo luglio scorso di difficoltà ce n è una in più, e riguarda la possibilità di scaricare dalle tasse le spese per i medicinali. Ora non basta più, in mezzo agli altri documenti, il normale scontrino fiscale della farmacia: occorre invece quello cosiddetto parlante, che fino al 31 dicembre può essere sostituito da un documento rilasciato dal farmacista assieme allo scontrino di sempre. Esamineremo la questione nella rubrica Il consiglio del farmacista, riepilogando tutto il capitolo delle detrazioni per i medicinali. Del resto è una vecchia abitudine della pubblica amministrazione, quella di rendere le cose il più possibile contorte. E di un altra abitudine difficile da abbandonare, quella del fumo, ci occuperemo in questo numero, indicando anche i possibili modi per liberarsi una volta per tutte dalle sigarette. Vedremo poi come togliersi da torno anche un altro problema, che riguarda gli animali domestici: l infestazione da pulci, zecche e pidocchi, parassiti che arrecano fastidi e possono trasmettere diverse malattie. A proposito di malattie, una che d inverno risparmia poche persone - l influenza - si può prevenire efficacemente, proprio in questo periodo, con la vaccinazione: parleremo anche questo, oltre che di molto altro. Buona lettura. Senza pulci, zecche e pidocchi a pag. 6 sommario SALUTE DAL MONDO Informazioni di attualità SALUTE E ABITUDINI Fumo, vale la pena disassuefarsi SALUTE DEGLI ANIMALI Liberare dai parassiti cani e gatti DOSSIER PREVENZIONE Vaccinarsi per prevenire l influenza Una buona notte con la valeriana a pag. 22 SALUTE PER GLI ALTRI Nobile e senza rischi donare il sangue SALUTE DEI BAMBINI Mantenere il neonato in buona igiene IL CONSIGLIO DEL FARMACISTA Farmaci e tasse: come detrarre le spese DI SANA PIANTA Per nervi saldi e sogni d oro la valeriana Anno III, n. 3 - Settembre-Novembre 2007 Registrazione Tribunale di Milano N. 882 del 22 novembre 2005 Periodico trimestrale di DI PHARMA s.r.l., via Moggia 75/A, Lavagna - GE Edizione in esclusiva per le farmacie Alphega. Direttore responsabile Angelo Cambié ancambi@tin.it Redazione Florio Bovio Coordinamento scientifico e redazionale, grafica e impaginazione InterMedia Servizi Editoriali, via S. Antonino 3, Bergamo, tel , fax (Consulenza scientifica: Mariapia Fazio) Pubblicità InterMedia Servizi Editoriali, via S. Antonino 3, Bergamo tel , fax (Gestione spazi e materiali pubblicitari: Maria Grazia Palmerio) Editore Sinergie s.r.l., Corso Italia 1, Milano Stampa Galli Thierry Stampa s.r.l., via Caviglia 3, Milano Amministrazione DI. PHARMA s.r.l., via Moggia 75/A, Lavagna - Ge Tel , fax Proprietà letteraria riservata. La riproduzione intera o parziale in ogni forma e su qualunque supporto, anche citando la fonte, è vietata sia in italiano sia in ogni altra lingua. Diritti riservati in tutto il mondo.

4 salute dal mondo Lo stress rende i cibi più ingrassanti La tensione emotiva non solo induce a mangiare di più, ma fa anche trasformare maggiormente gli alimenti in grassi. Il cacao abbassa la pressione COLONIA Mangiare una piccola porzione al giorno di cioccolato fondente abbassa la pressione senza far salire l ago della bilancia. Lo rivela uno studio di Dirk Taubert dell Università di Colonia, in Germania, che conferma gli effetti benefici del cacao, ricco di polifenoli con funzione antiossidante. Su 44 persone tra i 56 e i 73 anni, con valori di pressione al limite della norma o ipertese, si è notato che poco più di sei grammi di cioccolato fondente, pari a 30 calorie, esercitano benefìci considerevoli sulla pressione, senza aumentare gli zuccheri del sangue e senza far accumulare grassi. Da preferire il cioccolato fondente, più ricco di polifenoli. STUDIO EUROPEO WASHINGTON Lo stress fa ingrassare non solo perché può indurre a mangiare di più, ma soprattutto perché fa trasformare di più gli alimenti in grassi. Oltretutto questi, sempre per effetto dello stress, si dispongono proprio dove sono più pericolosi, cioè attorno alla vita, conferendo quella forma a pera che è legata a ipertensione, diabete, malattie cardiovascolari. Zofia Zukowska della Georgetown University di Washington ha approfondito un fenomeno in parte noto, giungendo all individuazione del meccanismo che è alla base dell aumento di peso indotto dalla tensione emotiva. Responsabile è l ormone neuropeptide Y, finora noto per il suo ruolo di controllo dell appetito: in condizioni di stress fa accumulare maggiori quantità di grasso alle cellule adipose. Ci sono però anche persone che sotto stress tendono a dimagrire: i loro nervi periferici rilasciano un altro messaggero chimico, la noradrenalina, che al contrario induce a bruciare più grassi. Allergico al gatto un padrone su quattro LONDRA Il gatto in casa costituisce un problema potenzialmente grande per la salute: irrita i polmoni e può innescare reazioni allergiche di tipo asmatico in oltre un quarto delle persone, avverte uno studio condotto nell Imperial College di Londra. Questo animale emana dalla pelliccia una sostanza che, anche in seguito a una piccola esposizione, può indurre sintomi paragonabili alle prime fasi dell asma in persone che risultano vulnerabili alle più diffuse sostanze allergizzanti presenti nella polvere di casa, nell erba e nel terriccio del giardino. Lo studio, coordinato da Susan Chinn, ha interessato abitazioni di venti diverse zone europee. Tra i volontari, più di un quarto ha manifestato sintomi di almeno un allergia e ha mostrato difficoltà respiratorie in rapporto diretto con la quantità di allergene felino presente nell ambiente. VECCHI RIMEDI L olio di fegato, un antidepressivo BERGEN E un rimedio che rimanda ad altre epoche: un tempo lo si dava ai bambini - che ne odiavano il sapore - per aiutarli a stare in salute, grazie all alto contenuto di vitamine A e D. Ma adesso l aborrito olio di fegato di merluzzo dimostra anche altre potenzialità: in particolare, dice una ricerca condotta in Norvegia, può essere utile per tenere lontana la depressione. Ricercatori dell Università di Haukeland, a Bergen, hanno esaminato lo stato di salute e le abitudini alimentari di 22 mila persone con più di 40 anni, osservando che quanti (il 9 per cento dei soggetti esaminati) assumevano un cucchiaio al giorno di olio di fegato di merluzzo mostravano in percentuale sensibilmente minore - circa il 30 per cento - disturbi come stress, ansia e depressione. Secondo i ricercatori, questa è l ennesima prova degli effetti benefici prodotti dagli acidi grassi omega 3, che sono un componente fondamentale dell olio. Gli omega 3, secondo diversi studi, proteggono da ictus e infarto, e persino dai tumori. 4

5 Trattamento viso normalizzante specifico per pelli ipersensibili o facilmente irritabili con tendenza a secchezza. I prodotti sono formulati con un numero limitato di componenti selezionati per ridurre al minimo il rischio di reazioni allergiche o irritative. SENZA CONSERVANTI PARABENI, PROFUMO, ALCOOL, COLORANTI, LANOLINA O SUOI DERIVATI. CLINICAMENTE TESTATI SU SOGGETTI CON PELLI INTOLLERANTI. TESTATI PER NICKEL, COBALTO, CROMO, PALLADIO, MERCURIO. NON COMEDOGENICI. IN FARMACIA

6 salute e abitudini VANTAGGI ENORMI PER SALUTE, ASPETTO, EFFICIENZA E BENESSERE Fumo, vale la pena DISASSUEFARSI E un impresa che può risultare ardua, ma è necessaria per non arrecare ulteriori danni all organismo. Abbandonare le sigarette si può, e gli aiuti per farlo sono i più diversi. Compresi i farmaci. tumore della bocca, della laringe, della faringe, dell esofago, della vescica e del pancreas, le malattie del sistema circolatorio e dell apparato respiratorio, e pure patologie tipicamente femminili ma a loro volta favorite dal fumo come i tumori dell utero e della mammella, l inflertilità e la tendenza all aborto spontaneo. Se incominciare a fumare, dunque, è una delle cose più pericolose che si possano fare, smettere, anche se può sembrare complicato, è il miglior regalo che un fumatore possa farsi. Il fumo costituisce la principale causa evitabile di malattia e di morte nel nostro paese. Statistiche e studi scientifici dicono che il 50 per cento dei fumatori morirà a causa dei danni provocati da questa abitudine, e che chi fuma sigarette al giorno si accorcia la vita di 8-12 anni. I decessi dovuti al fumo sono maggiori di quelli complessivamente provocati da incidenti stradali, eroina, Aids, omicidi e suicidi. Solo in Italia se ne contano circa 90 mila ogni anno. Eppure nel nostro paese si continua a fumare, anche se l entrata in vigore della legge che vieta il fumo in tutti i luoghi 6 pubblici - rispettata, va detto, con grande senso di civiltà e tolleranza - ha prodotto effetti sicuramente positivi: anche grazie a questo, i fumatori stanno complessivamente diminuendo (oggi sono il 26,2 per cento della popolazione adulta contro il 27,6 del 2003), mentre resta ancora sensibilmente elevato il numero di donne con questa abitudine. Attualmente in Italia fuma quasi il 22,5 per cento delle donne, tanto che nella popolazione femminile il cancro dei polmoni, un tempo molto raro, oggi è in costante aumento, così come lo sono tutte le altre malattie legate al tabagismo: il Perché dire addio alle sigarette Il primo passo da compiere è decidere di abbandonare l abitudine del fumo. E per far questo è sufficiente esaminare i vantaggi che se ne ricaveranno, da molti punti di vista. La salute propria. Si riduce il rischio di patologie cardiovascolari (infarto, angina pectoris e occlusione dei vasi sanguigni dovuta a depositi aterosclerotici), patologie polmonari (enfisema, tumore), tumori tra cui quelli del cavo orale, del pancreas, della vescica, del rene e dell utero. La salute altrui. Si risparmia alle persone circostanti non soltanto un fastidio, ma anche il pericolo di una serie di danni a carico del sistema respiratorio e cardiovascolare, cui sono particolarmente suscettibili bambini, anziani, asmatici e allergici. L aspetto estetico. Vengono progressivamente eliminati gli effetti del fumo visibili sui denti, sulla cute (che nei fumatori, meno nutrita da parte dei capillari, appare pallida e grigiastra); si evitano anche le occhiaie sul viso tipiche di chi fuma. Le finanze personali. Chi rinuncia a fumare un pacchetto di sigarette al giorno risparmia in un anno migliaia di euro. L efficienza fisica. Aumenta la forza muscolare, e di conseguenza migliorano le prestazioni atletiche e l attitudine a compiere sforzi fisici, che il fumo di tabacco limita riducendo la capacità respiratoria e l ossigenazione del sangue.

7 Cosa accade nel corpo quando si smette di fumare DOPO 20 MINUTI DOPO 8 ORE DOPO 24 ORE DOPO 48 ORE DOPO 72 ORE DA 2 SETTIMANE A 3 MESI DOPO DOPO 9 MESI DOPO 5 ANNI DOPO 15 ANNI La pressione sanguigna tende a normalizzarsi. La quantità di monossido di carbonio nel sangue scende verso la norma e aumenta il livello di ossigeno. Capelli, dita e alito non hanno più l odore del fumo. Il senso del gusto e dell olfatto migliorano. E più facile respirare grazie al rilassamento dei bronchi; aumenta la capacità polmonare: la nicotina è ormai completamente smaltita. Aumenta l energia, il viso è più roseo e rilassato, il colorito della pelle più luminoso, i capelli più splendenti. Il lavoro e le altre attività risultano più facili. Tosse, congestione, fatica e respiro corto diminuiscono. Le ciglia vibratili dell apparato respiratorio, precedentemente paralizzate dal fumo, tornano in azione con loro la capacità di combattere le infezioni. L energia è sempre maggiore. Il rischio di morte per tumore polmonare comincia a ridursi progressivamente fino al 50 per cento circa (dopo 10 anni), diminuisce la possibilità di tumori in altre sedi anatomiche: bocca, esofago, faringe, laringe, reni, vescica e pancreas. L esposizione ad attacchi cardiaci comincia ad abbassarsi gradualmente. Il rischio di decesso per tumore polmonare è paragonabile a quello di una persona che non ha mai fumato. ALCUNI ACCORGIMENTI PER AIUTARSI, PRIMA E DOPO Comprare un pacchetto da dieci sigarette alla volta: basta con le scorte. Cambiare marca di sigarette, passando a una qualità che non piace. Tenere le sigarette lontano dagli occhi. E quindi dal cuore. Evitare di fumare nei luoghi e nelle situazioni più congeniali e piacevoli. Cambiare gli orari abituali del fumo. Modificare il modo in cui si tiene la sigaretta, per esempio cambiando mano. Usare un solo posacenere e lavarlo sempre dopo avere fumato. Dopo ogni sigaretta, mettere via il pacchetto. Rifiutare tutte le sigarette che vengono offerte. Porsi limiti: non fumare più in soggiorno, in camera, in automobile eccetera. Dopo i pasti, alzarsi subito da tavola e lavare i denti. Ridurre i caffè e i cibi che richiamano la sigaretta. Quando si ha voglia di fumare, bere lentamente un bicchiere d acqua, tenere le mani occupate, respirare molto lentamente, impegnarsi in qualche attività. Mettere da parte i soldi che si risparmiano non comprando le sigarette. Scompaiono inoltre i dolori muscolari e i crampi cui, soprattutto dopo un attività fisica prolungata, il fumatore è soggetto più frequentemente. Il Benessere. La lunga serie di modificazioni che avvengono dopo l addio alle sigarette (riquadro a fianco) comporta, oltre a una progressiva riduzione dei rischi per la salute, un miglioramento dello stato generale e della gradevolezza complessiva di vivere. Compiere il grande passo Una volta che si sia presa la decisione di smettere, occorre progettare l attuazione. Per far questo è opportuno: esaminare le proprie abitudini, individuando luoghi, situazioni, orari in cui viene voglia di fumare, in modo da evitarli o affrontarli preparati; programmare nuove attività, anche facendosi aiutare da parenti e amici; andare a camminare o a correre, frequentare nuovi luoghi in cui non verrebbe in mente di accendere una sigaretta; scegliere una data in cui smettere, e il giorno prima liberarsi di sigarette, accendini e posacenere. per rendere meno traumatico il distacco, nel periodo precedente modificare le consuete abitudini di fumatore, rendendole più scomode e meno piacevoli (riquadro in basso) e aspirando meno frequentemente la sigaretta. Il primo giorno senza sigarette deve diventare un giorno speciale: non è male concedersi un premio per non aver fumato, qualcosa che si abbia sempre sotto gli occhi e che si senta di non meritare più se si cadesse in tentazione. E importante, a questo punto, cambiare la propria routine, e quando il desiderio di fumare farà sentire agitati e tesi, non lasciarsi vincere dalla sigaretta ma impiegare questo surplus di energia in qualche attività. Occorre tener presente che gli eventuali effetti collaterali spiacevoli prodotti dalla sospensione del fumo dureranno al massimo qualche settimana. 7

8 le risposte del vostro farmacista salute e abitudini IL TEST Calcolate che cosa vi serve per smettere ❶ Quante sigarette fuma al giorno? Fino a 10 Da 11 a 20 Da 21 a o più ❷ Qual è il contenuto di nicotina delle sue sigarette (è indicato sul pacchetto)? 0,8 mg o meno 0,9-1,3 mg 1,4 mg o più ❸ Aspira il fumo della sigaretta? Mai Qualche volta Sempre ❹ Quanto tempo dopo il risveglio fuma la prima sigaretta? Più di un ora Da mezz ora a un ora Meno di mezz ora Meno di 5 minuti ❺ Fuma di più durante il mattino che nel resto della giornata? No Sì ❻ A quale sigaretta rinuncerebbe meno volentieri? La prima della giornata Qualsiasi altra ❼ Fuma anche quando è ammalato, con raffreddore e/o tosse? No Sì ❽ Le è difficile non fumare nei luoghi in cui è vietato? No Sì Punteggio da attribuire a ogni risposta: Se il totale è tra 0 e 4 basta un po di volontà; se è tra 4 e 8 può aiutare qualche farmaco: chiedete al farmacista; se è più di 8, è opportuno il supporto del medico. COME AGISCONO I FARMACI PER LA DISASSUEFAZIONE DAL FUMO? La nicotina, che si trova in ogni prodotto del tabacco, è a tutti gli effetti una droga che crea dipendenza. I metodi farmacologici per la disassuefazione dal fumo hanno l obiettivo di ridurre la sintomatologia dovuta alla dipendenza fisica da questa sostanza, anche se non sono in grado di gestire le difficoltà derivanti dalla dipendenza psicologica. Sono basati sulla somministrazione controllata di nicotina e sono formulati come cerotti, gomme da masticare, inalatori e pastiglie da sciogliere in bocca. QUESTI PRODOTTI SI POSSONO ACQUISTARE SENZA PRESCRIZIONE MEDICA? Sì, ma è molto importante chiedere consiglio al farmacista. Inoltre i risultati migliori si ottengono quando c è un supporto medico o psicologico. I medici che prescriveranno la terapia sostitutiva con nicotina formuleranno trattamenti individualizzati basati su fattori quali il numero di sigarette fumate al giorno, gli anni di abitudine al fumo, il grado di dipendenza e così via. Nei casi più complicati potranno affiancare farmaci che forniscano un aiuto sul versante psicologico della disassuefazione. ESISTONO RISCHI LEGATI ALL USO DEI PRODOTTI A BASE DI NICOTINA? L impiego va evitato sotto i 18 anni, in gravidanza, nell allattamento e in presenza di patologie cardiovascolari, ulcera e gastrite acuta. Il metodo migliore Non esiste un metodo migliore di altri per smettere di fumare. Alcuni fumatori lo fanno in un solo giorno, altri gradualmente, alcuni da soli, altri con il sostegno di farmacista, medico e/o psicoterapeuta. Molti, in ogni caso, desiderano o hanno bisogno di usare uno specifico e collaudato programma. Ecco i metodi principali. Metodi di autoapprendimento. Sono disponibili libri, guide, materiale su Internet che guidano a smettere da soli. La loro efficacia è relativamente bassa. Approccio di gruppo. Nelle terapie collettive i partecipanti possono creare un ambiente di supporto e sostegno vicendevole che è particolarmente importante nelle fasi difficili della terapia. Il livello di cessazione, in genere, è piuttosto alto. Suggerimenti del medico. Il dottore può evidenziare, in base alla cartella clinica e a semplici test sul respiro e sulla funzionalità cardiaca, quanto sia urgente smettere. Potrà anche fornire consigli su come procedere e prescrivere prodotti specifici (riquadro in basso). E stata dimostrata l efficacia di un intervento di consulenza medica individuale. Metodi di condizionamento. Sono programmi il cui scopo è trasformare in estremamente spiacevoli le sensazioni derivanti dal fumo, e comprendono tra l altro metodi di concentrazione e anche lo shock elettrico. Queste terapie, se non associate a programmi per il mantenimento, danno risultati mediocri. Ipnosi. Per questa via si forniscono suggestioni finalizzate a modificare il comportamento nei riguardi del fumo. Occorre che il terapista sia qualificato. Agopuntura. Con l infissione di aghi in determinati punti del corpo si mira a ridurre gradualmente il desiderio di fumare. Esistono solo pochi dati sull efficacia di questo metodo. PER SAPERNE DI PIU Numero verde SOS Fumo della Lega italiana per la lotta ai tumori:

9 PER PRIMA COSA HO SMESSO DI PROVARCI DA SOLA. NiQuitin pastiglie è il metodo efficace per smettere di fumare che aiuta a combattere la tua voglia di sigaretta. Le pastiglie NiQuitin rilasciano la nicotina velocemente, riducendo in maniera significativa i sintomi da crisi di astinenza, come il desiderio di fumare la mattina appena svegli. NiQuitin ti aiuta a smettere di fumare. È un medicinale. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Attenzione: i medicinali vanno assunti con cautela, per un breve periodo di tempo, non superando le dosi consigliate e solo per le indicazioni riportate nel foglio illustrativo. In caso di dubbio rivolgersi al medico o al farmacista. Depositato presso il Ministero della Salute il 06/06/2005. L Aut. Min. non si riferisce ai contenuti del sito internet.

10 salute degli animali PULCI, ZECCHE E PIDOCCHI ARRECANO FASTIDIO E MALATTIE Liberare dai parassiti CANI E GATTI Spesso ai proprietari di animali domestici sfugge la percezione delle infestazioni, che si evidenziano solo se comincia il grattamento. Ma a questo punto i danni possono già esserci. Vivere con un animale in casa è un esperienza che riserva molti piaceri, ma rende anche necessarie alcune precauzioni. Un problema spesso trascurato è quello dell infestazione da parassiti come pulci, zecche e pidocchi: i proprietari tendono a illudersi che i propri animali ne siano risparmiati, magari perché cani e gatti, uscendo di rado, hanno poche occasioni di essere infestati. In realtà, non esistono animali esenti dal rischio di parassiti. Spesso sfugge anche la percezione del problema: ci si sente tranquilli perché non si rilevano parassiti sull animale e nell ambiente domestico, oppure perché il cane o il gatto non si grattano. In realtà il prurito si manifesta solo se gli animali hanno sviluppato una risposta allergica alla puntura degli insetti, e in questo caso è ancora più raro ritrovare pulci e affini perché cani e gatti allergici cercano di eliminarli, allontanandoli dal proprio corpo tramite il grattamento oppure ingerendoli con il leccamento e il mordicchiamento. In ogni caso, l infestazione crea disagio per l animale, e ne mette a rischio la salute: oltre a sottrarre sangue, i parassiti possono infatti veicolare diverse malattie infettive, alcune delle quali possono poi passare all uomo. E dunque importante non sottovalutare il problema, e affrontarlo agendo su più fronti, anche con l impiego di prodotti specifici che il vostro farmacista saprà consigliarvi. Le pulci Questi insetti sono attratti dal calore corporeo e, una volta raggiunto l ospite, vi si insediano e si nutrono del suo sangue. Le punture sono causa di deperimento e anemia, ma possono sviluppare reazioni allergiche dovute alla sensibilizzazione ad alcune componenti della saliva del parassita. In questi casi, poche punture sono sufficienti a scatenare una violenta crisi pruriginosa che negli animali domestici si manifesta con mordicchiamento, grattamento e leccamento nelle aree più colpite (dorso, inguine, addome), accompagnati da arrossamento, papule (lesioni rilevate simili a punture di zanzara), forfora, escoriazioni e un progressivo diradamento del mantello. Anche l uomo può essere aggredito dalle pulci, se il cane o il gatto sono particolarmente infestati oppure se gli animali domestici sono allontanati da casa anche temporaneamente; in questo caso l allergia alla puntura si manifesta con puntini rossi in rilievo attorno alle caviglie o in altre sedi del corpo. Le pulci possono veicolare malattie come la teniasi (infestazione da verme intestinale piatto), che in alcuni casi si trasmette anche ai bambini, o la bartonellosi, meglio conosciuta come malattia da graffio del gatto (infezione batterica che colpisce circa persone all anno). Le pulci adulte che vivono sull ospite costituiscono il 5 per cento della popolazio- 10

11 ne globale: il restante 95 per cento si trova nell ambiente frequentato dall animale: la sua cuccia, ma anche divani, tappeti, moquette, parquet e tutte le altre aree in comune con il proprietario. Per meglio proteggersi e resistere alle condizioni ambientali avverse, gli insetti cambiano aspetto attraverso la metamorfosi; tra l altro le forme immature formano bozzoli molto resistenti alle intemperie (e anche agli antiparassitari): si annidano e restano vitali per svariati mesi, sino a che, a primavera, completano il loro sviluppo in insetto adulto e si liberano nell ambiente, attaccando gli animali domestici. Per affrontare in modo corretto il problema della protezione del cane, del gatto e della casa dalle pulci, è importante intervenire su tutti gli stadi di sviluppo del parassita. Le zecche Si tratta di piccoli acari marroni o grigi capaci di arrampicarsi con velocità e destrezza su piante e animali. Molte specie di zecche sono in grado di infestare sia gli animali sia l uomo. Vivono generalmente nei prati e nei boschi, aggredendo i loro ospiti mentre passeggiano all aperto. Una volta raggiunta la preda si fissano alla sua pelle mediante un rostro e iniziano a succhiarne il sangue, fino a triplicare le loro dimensioni: in 5-6 giorni una zecca può raggiungere la grandezza di un pisello. Reperire le zecche sul corpo di cani e CONTRO GLI INSETTI GLI INIBITORI DELLA CRESCITA Un passo avanti nella lotta ai parassiti del cane e del gatto - in particolare delle pulci - è stato fatto con l impiego degli inibitori della crescita (IGR). Queste molecole simulano l azione dell ormone giovanile degli insetti, che si trova in concentrazioni piuttosto alte allo stadio larvale, ma deve diminuire per permettere il passaggio della larva a pupa. Agiscono sulle uova e le larve disseminate nell ambiente, in modo da interrompere il loro ciclo vitale. In pratica gli IGR, simulando l azione dell ormone giovanile, ingannano l organismo dell insetto: mantenendone sempre alto il livello inibiscono la schiusa delle uova e la metamorfosi da larva a pupa (terzo stadio della vita che precede quello adulto). Il principio è che se l insetto non riesce a raggiungere lo stadio adulto, non sarà neanche in grado riprodursi, e quindi l infestazione può essere in questo modo prevenuta o interrotta. Applicati sull animale, gli IGR agiscono per contatto e risultano efficaci anche contro gli insetti adulti: hanno infatti la capacità di penetrare nella cuticola (la pelle, potremmo dire) dell insetto e di concentrarsi nelle ovaie delle femmine, ostacolando la deposizione delle uova e inibendo la schiusa di quelle già deposte. Presentano una tossicità molto bassa per gli animali e per l uomo. gatti è semplice: accarezzando gli animali si percepiscono piccoli rilievi cutanei duri e tondeggianti, e a una attenta osservazione si notano le zampe. Le zecche possono causare disturbi di vario genere, dall anemia grave a edema e prurito nei punti d inoculo. La conseguenza più grave riguarda la trasmissione di molteplici microrganismi responsabili di gravi malattie. I pidocchi Anche i pidocchi attaccano gli animali domestici, pur se con minore frequenza rispetto alle pulci. Il loro ciclo vitale è estremamente complesso (da uova a ninfe ad adulti), e ha luogo sempre e solo sull animale colpito (le uova, dette lendini, restano attaccate ai peli e non cadono a terra). I pidocchi si nutrono di sangue che succhiano dall ospite. Possono passare da un animale all altro tramite il contatto diretto o indiretto, attraverso tappeti, coperte, cucce o l utilizzo di spazzole o pettini infestati. La loro sopravvivenza può variare dai due ai tre giorni al di fuori dell ospite, con un rischio minore, anche se presente, di infestazione dell ambiente domestico. In ogni modo i pidocchi del cane e del gatto sono specifici per questi ospiti, e non possono attaccare l'uomo. Nel caso di una infestazione da questi parassiti, cani e gatti si grattano insistentemente nelle aree colpite, provocandosi escoriazioni più o meno estese. In poco tempo il mantello assume un aspetto opaco, polveroso e disordinato con presenza di molta forfora. I pidocchi provocano un indebolimento generale dell organismo, e se l infestazione è molto pesante anche gravi forme di anemia. Inoltre questi insetti, come le pulci, possono trasmettere al cane o al gatto la tenia 11

12 DOSSIER PREVENZIONE PER L EPIDEMIA E ANCORA PRESTO, MA BISOGNA IMMUNIZZARSI PER TEMPO Vaccinarsi per prevenire L INFLUENZA Un iniezione di un preparato che contiene i virus più diffusi e aggressivi in questa stagione mette al riparo non solo da una malattia fastidiosa e in alcuni casi pesante, ma soprattutto dalle complicanze, che soprattutto in alcune categorie di persone, come anziani e malati, possono essere particolarmente gravi. Tipiche dell autunno sono varie infezioni respiratorie che si presentano con sintomi per buona parte simili a quelli influenzali. Ma l influenza vera e propria è tutt altra cosa: l Organizzazione mondiale della sanità, che la segue costantemente, la definisce come una affezione respiratoria acuta a esordio brusco e improvviso con febbre superiore ai 38 C, accompagnata da almeno un sintomo generale tra cefalea, malessere generalizzato, debolezza, sudorazione con brividi, e da almeno un sintomo respiratorio tra tosse, mal di gola e congestione nasale. E per questa forma è un po presto: lo scorso anno il picco di diffusione dell influenza ci fu a metà febbraio (grafico nella pagina a fianco), e anche gli anni precedenti prima di metà dicembre il numero di persone ammalate è sempre stato molto basso (grafico a pagina 14). A provocare la malattia sono i virus influenzali, classificati in tre tipi: A, B e C, quest ultimo con scarso rilievo per l uomo poiché causa casi sporadici. I virus influenzali di tipo A possono essere suddivisi in sottotipi sulla base delle proteine presenti sulla loro superficie, vale a dire l emoagglutinina (H), con cui il virus si lega alle cellule umane attaccandole, e la neuraminidasi (N), un enzima necessario per la propagazione del virus nelle vie respiratorie. Si conoscono 16 sottotipi del virus A: tutti sono capaci di provocare la malattia negli uccelli, ma solo alcuni negli uomini. 12

13 Un'epidemia di influenza prodotta da un nuovo virus che abbia acquisito la capacità di trasmettersi da uomo a uomo, non trovando - proprio perché nuovo - alcuna persona già immune, può estendersi rapidamente a tutto il mondo. In questo caso si parla di pandemia influenzale. Negli ultimi 300 anni se ne sono sviluppate dieci, tre delle quali nel XX secolo; tutte si sono diffuse nel mondo entro un anno dal loro esordio. Sono state: nel , la Spagnola, da virus A (H1N1): si calcola che da 20 a 50 milioni di persone siano morte per questa infezione in tutto il mondo, per lo più a causa di complicanze che gli antibiotici, non ancora scoperti, avrebbero consentito di curare; nel , l Asiatica, da virus A (H2N2): causò circa 70 mila morti solo negli Stati Uniti; nel , la Hong Kong, da virus A (H3N2): causò approssimativamente 34 mila decessi negli Stati Uniti. Il virus circola ancora oggi, provocando epidemie stagionali per le quali è ora possibile una prevenzione con il vaccino. I vantaggi della prevenzione La vaccinazione antinfluenzale, che va attuata proprio in questo periodo, costituisce il mezzo più efficace e sicuro per prevenire la malattia e le sue complicanze. I vaccini, la cui composizione può variare di anno in anno a seconda delle caratteristiche dei ceppi di virus influenzali circolanti, hanno un efficacia, negli adulti in buone condizioni di salute, variabile dal 70 al 90 per cento; negli anziani sono in grado di ridurre la mortalità legata alla malattia del per cento. L efficacia nei bambini dei vaccini usati in Italia è attorno al 70 per cento. Le conseguenze favorevoli della vaccinazione sono su due versanti: fornisce una protezione individuale, che consente tra l altro di evitare le complicanze della malattia, soprattutto nei soggetti per i quali queste possono essere particolarmente gravi (per esempio gli anziani e le persone affette da patologie); Quale vaccino e quale dosaggio a seconda dell età ETA VACCINO MODALITA DI SOMMINISTRAZIONE Da 6 a 36 mesi split o sub-unità 1/2 dose (0,25 ml), da ripetere a distanza di almeno 4 settimane nei bambini che vengono vaccinati per la prima volta Da 3 a 9 anni split o sub-unità/ 1 dose (0,50 ml), da ripetere virosomiale a distanza di almeno 4 settimane nei bambini che vengono vaccinati per la prima volta Oltre 9 anni split o sub-unità/ 1 dose (0,50 ml) virosomiale Oltre i 65 anni split o sub-unità/ 1 dose (0,50 ml) adiuvato (incluso il virosomiale) QUANTI SU MILLE I CONTAGIATI LO SCORSO ANNO anni 5-14 anni anni 65 anni e oltre totale popolazione setti mana 13

14 DOSSIER PREVENZIONE settimana le risposte del vostro farmacista INFLUENZA: DIFFUSIONE IN ITALIA NEGLI ULTIMI ANNI CI SONO CASI IN CUI SI DEVE EVITARE LA VACCINAZIONE? Il vaccino antinfluenzale non deve essere somministrato a: lattanti al di sotto dei sei mesi, per la mancanza di dati clinici: soggetti che abbiano manifestato reazioni anafilattiche alle proteine dell uovo (in caso di semplice allergia, da verificare con test specifici, la somministrazione deve avvenire in ambiente specialistico); soggetti che nel passato abbiano sviluppato severe reazioni al vaccino; soggetti che abbiano sviluppato la sindrome di Guillain Barrè (una malattia del sistema nervoso periferico) entro sei settimane da una precedente vaccinazione antinfluenzale. Alle persone con malattie autoimmuni il vaccino va somministrato solo dopo una attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio. PUO VACCINARSI CHI ABBIA UN INFEZIONE IN CORSO? Se si tratta di un infezione lieve, senza compromissione dello stato generale anche se accompagnata da febbre non alta, sì. Altrimenti è bene aspettare. UNA PERSONA IN TRATTAMENTO CON CORTISONICI PUO ESSERE VACCINATA? I cortisonici possono originare una reazione non ottimale al vaccino, e quindi, come con tutti gli altri farmaci che alterano la risposta immunitaria, bisogna aspettare un mese dalla fine del trattamento prima di procedere alla vaccinazione. Terapie locali, o anche sistemiche purché a basse dosi e per brevi periodi, sono però compatibili con il vaccino. assicura una protezione collettiva, che consiste nel rallentare, riducendo il numero delle persone ammalate, la diffusione e la circolazione del virus, con ricadute favorevoli anche a livello individuale. La composizione del vaccino viene stabilita ogni anno dal Ministero della salute in base alle informazioni fornite dall Organizzazione mondiale della sanità e dall Istituto superiore di sanità. La vaccinazione è consigliata per la protezione di tutti coloro che non abbiano specifiche controindicazioni (riquadro a sinistra), anche se alcune categorie vengono considerate prioritarie dal Ministero della salute nei programmi dei servizi territoriali di prevenzione (riquadro a destra). Come si fa la vaccinazione In Italia i tipi di vaccino disponibili sono: vaccino split, contenente virus influenzale frammentato; vaccino a subunità, contenente solo le proteine di superficie emoagglutinina e nuraminidasi, purificate; vaccino adiuvato, cioè un vaccino a subunità contenente in più una sostanza che stimola la produzione di anticorpi contro le proteine di superficie; un tipo particolare di vaccino adiuvato è quello virosomiale, in cui gli antigeni virali vengono combinati con fosfolipidi, i principali costituenti della membrana nelle cellule umane. I vaccini a subunità hanno meno tendenza a provocare reazioni avverse; quelli adiuvati sono particolarmente indicati per la vaccinazione delle persone con più di 65 anni, e quelli virosomiali possono essere impiegati anche per la vaccinazione dei bambini a partire dai 36 mesi di età. Poiché la maggior parte della popolazione è stata, con tutta probabilità, già infettata nel corso degli ultimi anni dai virus influenzali contenuti nel vaccino, una sola dose di vaccino è sufficiente per l immunizzazione a tutte le età, con la sola esclusione di quella infantile (riquadro nella pagina precedente). Il vaccino va somministrato per via intra- 14

15 Ecco chi dovrebbe vaccinarsi contro l infuenza Queste le categorie che il Ministero della salute considera prioritarie nei programmi per la vaccinazione antinfluenzale. ❶ Soggetti di età pari o superiore a 65 anni. ❷ Bambini di età superiore a 6 mesi e adulti, gli uni e gli altri affetti da: malattie croniche a carico dell apparato respiratorio (inclusa l asma di grado severo, la displasia broncopolmonare e la fibrosi cistica); malattie croniche dell apparato cardiocircolatorio, comprese le cardiopatie; diabete mellito e altre malattie metaboliche; malattie renali con insufficienza renale; malattie oncologiche, anche passate; malattie degli organi che producono il sangue e presenza di emoglobina anomala nei globuli rossi; malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, soppressione della risposta immunitaria indotta da farmaci o da HIV; malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale; patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici. ❸ Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale. ❹ Bambini affetti da patologie neurologiche e neuromuscolari. ❺ Donne che saranno nel secondo e terzo trimestre di gravidanza durante la stagione epidemica (diversi studi hanno messo in evidenza il maggior rischio di serie complicazioni dell influenza in questa fase della gestazione, anche in assenza di condizioni mediche predisponenti; tuttavia i vaccini antinfluenzali attualmente usati non comportano, in nessuna fase della gravidanza, i rischi connessi all impiego di vaccini a base di virus viventi attenuati). ❻ Individui di qualunque età ricoverati in strutture per lungodegenti. ❼ Medici e personale sanitario di assistenza. ❽ Familiari di soggetti ad alto rischio (per interrompere la catena di trasmissione, soprattutto quando i soggetti ad alto rischio non possano essere vaccinati per la presenza di vere controindicazioni). ❾ Addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo: personale degli asili nido, insegnanti di scuole dell infanzia e dell obbligo; addetti delle poste; dipendenti della pubblica amministrazione e della difesa; forze di polizia, inclusa la polizia municipale; volontari dei servizi sanitari di emergenza; personale di assistenza delle case di riposo. ❿ Personale che, per motivi occupazionali, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani: detentori di allevamenti e addetti all attività di allevamento; addetti al trasporto di animali vivi; macellatori e vaccinatori; veterinari pubblici e libero-professionisti. PER SAPERNE DI PIU Informazioni sulla Sorveglianza epidemiologica e virologica dell influenza coordinata dall'istituto superiore di sanità (FLU-ISS) nel sito Internet muscolare: al di sopra dei nove anni l iniezione va fatta nella parte più alta ed esterna del braccio, mentre nei bambini e nei lattanti la sede raccomandata è la parte anteriore della coscia, verso l esterno. I vaccini antinfluenzali contengono solo virus inattivati o parti di questi, e non possono essere quindi responsabili di infezioni da virus influenzali. Tuttavia, sindromi respiratorie con sintomi simili all influenza, a partire dal comune raffreddore, possono presentarsi in ogni momento (anche subito dopo la vaccinazione), provocate da numerosi agenti batterici e virali nei cui confronti il vaccino non offre copertura. Effetti collaterali che possono essere realmente provocati dal vaccino sono invece: reazioni locali nel punto dell iniezione, che si manifestano con dolore, arrossamento, tumefazione; reazioni allergiche come orticaria e asma, soprattutto in persone con ipersensibilità alle proteine dell uovo o ad altri componenti del vaccino; rare manifestazioni (per le quali peraltro la correlazione con la somministrazione di vaccino è solo sospetta) come momentanea riduzione delle piastrine nel sangue, nevralgie, disordini neurologici tra cui la sindrome di Guillain Barrè, che produce debolezza dapprima agli arti e poi al resto dell organismo, con formicolii e riduzione della sensibilità. Considerata la situazione climatica italiana e l andamento stagionale delle epidemie influenzali nel nostro paese (grafico nella pagina a fianco), il periodo migliore per la vaccinazione è da metà ottobre a fine dicembre. Anticipare rispetto a questa epoca potrebbe avere come conseguenza, soprattutto nelle persone anziane, un calo degli anticorpi proprio nel periodo di maggiore diffusione dell influenza. Il vaccino va conservato a temperature comprese tra 2 e 8 gradi centigradi. Fuori dal frigorifero deve rimanere meno possibile; per trasporti che non siano molto brevi è bene usare un contenitore per surgelati all interno del quale sia presente un elemento refrigerante, con cui la confezione non deve venire a contatto. 15

16 salute per gli altri DA ANCHE LA POSSIBILITA DI TENERE CONTROLLATA LA SALUTE Un gesto nobile e senza rischi: DONARE SANGUE Nonostante l aumento delle donazioni, l autosufficienza nazionale non è raggiunta. E di sangue c è sempre più bisogno Il sangue umano è un prodotto naturale non riproducibile artificialmente, indispensabile per la vita. E un tessuto costituito da una parte liquida, il plasma, e da una parte corpuscolata, rappresentata da globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Nonostante i progressi tecnologici e scientifici, il sangue costituisce ancora oggi una risorsa insostituibile nella terapia di molte malattie, sia in ambito chirurgico sia nella terapia medica. Anzi, l evoluzione delle tecniche terapeutiche porta a un aumento continuo del fabbisogno di sangue, che, per esempio, è un supporto indispensabile in molte terapie oncologiche, nel trattamento delle malattie congenite del sangue (come l anemia mediterranea), in tutte le operazioni di trapianto d organo, LA CRESCITA COSTANTE DELLE DONAZIONI IN ITALIA negli interventi di chirurgia ad alta specializzazione e in quelli in emergenza. Per questo il consumo di sangue è in costante aumento: nel 2006 c è stata una crescita dell 1,1 per cento rispetto al Donare sangue è una scelta di solidarietà ma anche un investimento sul proprio stesso futuro: la disponibilità di questo bene è un patrimonio collettivo di cui ciascuno può usufruire al momento del bisogno. In Italia, nonostante l aumento costante delle donazioni (grafico in basso), non è stata ancora raggiunta l autosufficienza nazionale, anche perché esistono forti squilibri tra regioni con eccedenza (per lo più al Nord e al Centro) e regioni carenti (principalmente al Sud): questo crea uno stato di emergenza e di carenza continuo, per sanare il quale l unica strada percorribile è quella di una acquisizione di consapevolezza, da parte dei cittadini, riguardo alla necessità della donazione periodica del sangue. La donazione non comporta rischi di alcun genere per la salute, in quanto il sangue si rinnova in continuazione ed è quindi possibile privarsene in parte, senza che l organismo ne risenta. Il donatore ha anche la possibilità, dovendo farsi controllare periodicamente lo stato di salute, di fare prevenzione. Chi può essere donatore? Chiunque abbia più di 18 anni e meno di 65, un peso corporeo non inferiore ai 50 chilogrammi, sia in buono stato di salute e conduca uno stile di vita privo di comportamenti a rischio può presentarsi in una sede dell AVIS (Associazione volontari italiani del sangue) e chiedere di iscriversi per poter donare il proprio sangue. Il possibile donatore sarà sottoposto a un colloquio preliminare (anamnesi) e a una visita medica completa per verificare se vi siano controindicazioni alla donazione. Successive analisi di laboratorio confermeranno l effettiva idoneità: tutte queste indagini sono volte a tutelare tanto la salute del donatore quanto quella del ricevente. Per il giudizio di idoneità esiste una serie di criteri, stabiliti da decreti ministeriali, raccomandazioni delle Società scientifiche, dell Unione Europea e dell Organizzazione Mondiale della Sanità. 16

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18 salute dei bambini UN ATTIVITA COMPLESSA, CHE RICHIEDE MOLTI ACCORGIMENTI Mantenere in buona igiene IL NEONATO Non bisogna mettere il bambino sotto una campana di vetro, ma occorre in ogni caso cercare di ridurre il contatto con i microrganismi, evitare irritazioni e tenere il corpicino pulito. Curare l igiene di un neonato è un attività complessa, che innanzitutto consiste nel tenere pulita ogni parte del corpicino. La pelle, delicata e sensibile, tende a irritarsi con gli stessi liquidi fisiologici come sudore, urina, saliva. Man mano che il bambino crescerà, avrà molte più occasioni per sporcarsi, e le sue necessità di pulizia cambieranno di conseguenza. Quindi occorrerà eliminare con cura ogni giorno anche residui di latte, di cibo e di tutto ciò con cui il piccolo si sarà lordato. I bambini sono naturalmente dotati di meccanismi di difesa immunitaria, che devono attivare per creare gli anticorpi con cui mettersi al riparo dalle infezioni. L esposizione ai microrganismi non deve dunque essere annullata - ammesso che sia possibile - ma va in ogni modo ridotta, tenendo conto che questa avviene per lo più attraverso le mani, il respiro e il contatto di corpi estranei con la pelle o le mucose del piccolo. In questo contesto, rivestono notevole importanza alcune semplici regole di igiene: IL BAGNETTO: PULIZIA E GIOCO, MA CON ATTENZIONE Il bagnetto può essere eseguito anche nei primi giorni dopo la nascita. La temperatura ideale dell acqua è tra i 32 C e i 35 C, a seconda della percezione del piccolo e, perciò, del suo gradimento: il controllo della temperatura può essere fatto con termometri a lettura istantanea o, più tradizionalmente, col contatto del gomito con l acqua. Si può fare il bagnetto direttamente nella vasca di casa o, ancora meglio, in una vaschetta per bambini; in questo caso, sul fondo sistemare un tappetino di gomma per ridurre il rischio di scivolamento. Se si usa la vaschetta per bambini, accertarsi ogni volta che questa venga sistemata su un piano molto stabile e grande, adeguato a contenere tutto quanto occorre: si eviterà così di doversi allontanare anche solo un istante dal piccolo lasciandolo solo nell acqua, una cosa da evitare nel modo più assoluto. Se si usa la vasca grande, fare molta attenzione vista la notevole massa d acqua; l opzione del bagno in vasca grande offre d altro canto al genitore l opportunità di immergersi accanto al figlio. La stanza dove viene fatto il bagno dovrà essere sufficientemente riscaldata, ma si dovrà evitare l eccessivo surriscaldamento e la relativa umidità. Esiste un ampia possibilità di scelta tra prodotti tutti di acidità, detergenza e comfort adeguati alle caratteristiche della cute di quest età; non va tuttavia escluso l uso del tradizionale sapone cosiddetto neutro. un accurata detersione delle mani che dovrà precedere qualsiasi operazione per accudire in maniera diretta il bambino; l uso da parte dell adulto di mascherine sterili a protezione della bocca e delle narici, opportuno per evitare il passaggio di microrganismi al neonato attraverso il respiro, in caso di infezioni delle vie respiratorie che abbia chi accudisce direttamente il piccolo al momento della poppata, del cambio di pannolino e così via. La detersione Soprattutto dopo il distacco definitivo del cordone ombelicale - che in ogni caso non impedisce l immersione del bambino in acqua - il neonato può fare il bagnetto, un operazione che va condotta con attenzione anche perché non priva di pericoli (riquadro a sinistra). Questo momento - il cui scopo, al di là della pulizia, è anche quello di attivare la circolazione sanguigna della pelle e la traspirazione - può costituire un occasione di gioco che il bambino gradisce, e in questo caso lo si può protrarre con finalità di divertimento; ma può anche essere vissuto con disagio o tensione, e allora non si deve forzare: meglio diradarne la frequenza e detergere il piccolo in altro modo, per esempio per mezzo di spugnature con acqua a temperatura adeguata; tra l altro acqua e sapone possono essere sostituiti da latte detergente o da altri prodotti tra i molti disponibili. Dopo il bagnetto non è assolutamente indispensabile applicare creme o latte idratante sulla pelle del bambino. Può invece essere molto utile - anche in occasione del cambio di pannolino (riquadro a destra) - l applicazione di una pasta o una crema sul sederino, per prevenire irritazioni da urine e feci. È invece sicuramente pericoloso l uso del borotalco, che può essere inalato dal bambino se cosparso in quantità cospicua sul torace e sugli arti superiori o, peggio, aspirato direttamente dal contenitore, se il piccolo lo utilizza per gioco. Subito dopo il bagnetto si possono ta- 18

19 gliare le unghie del piccolo, che si saranno ammorbidite con l acqua. Utilizzare, per questa operazione, forbicine a punta arrotondata. Pulire orecchie e naso CAMBIO DEL PANNOLINO, UN RITO DA IMPOSTARE BENE Il cambio del pannolino è un operazione molto ricorrente, soprattutto nei primi giorni dopo la nascita: imparare da subito a eseguirlo correttamente consente di evitare disagi e pericoli al piccolo, e mette al riparo dalla possibilità di acquisire abitudini non corrette. Tolto il pannolino, il neonato può essere lavato con acqua nel lavandino del bagno: lo si terrà a pancia in giù e ben appoggiato su un braccio, mentre lo si detergerà con l altra mano utilizzando sapone o altro detergente. Al risciacquo si può procedere direttamente sotto al rubinetto, dopo aver verificato che l acqua corrente sia tiepida. Per evitare che eventuali fonti d infezione passino dall ano ai genitali, sia nei bambini sia a maggior ragione nelle bambine, sarà opportuno lavare e asciugare procedendo dal davanti al dietro e mai viceversa. L offerta di prodotti è ampia, ma andrebbero preferiti, almeno nei primi tempi, i detergenti che non contengono profumi e hanno un basso grado di acidità: meglio se si tratta di emulsioni leggere che non ungono la cute. Il pannolino deve essere non troppo aderente, ma di misura adatta e posizionato con gli adesivi davanti. Nei maschietti ancora in attesa del distacco del cordone ombelicale, nel pannolino il pene va rivolto verso il basso, per evitare che, facendo la pipì, il piccolo bagni il cordone. Di fronte a banali arrossamenti del sederino è spesso sufficiente, se le condizioni ambientali lo consentono, detergere e asciugare delicatamente la parte e lasciarla esposta alla circolazione d aria con l applicazione di un pannolino lasciato molto largo, oppure ponendo per qualche ora il piccolo a pancia in giù adagiato su un pannolino aperto che raccolga la pipì. La pulizia dell orecchio del neonato deve limitarsi al padiglione esterno e all accesso del condotto uditivo: non utilizzare bastoncini con cotone idrofilo o altro materiale estraneo all interno del condotto, in quanto il piccolo, reagendo a stimoli dolorosi o fastidiosi, potrebbe improvvisamente compiere bruschi movimenti del capo, con il rischio che si producano lesioni del timpano. Anche per la pulizia interna del naso non si devono usare corpi estranei, ma tutt al più l instillazione di qualche goccia di acqua o di soluzione fisiologica, per migliorare la fluidificazione del muco favorendone la rimozione. L alimentazione L allattamento al seno evita tutti i rischi di contaminazioni del latte. Nel caso in cui, invece, il bambino sia alimentato con latte artificiale, i genitori devono porre la massima attenzione all igiene dei contenitori (sia del latte in polvere, sia di quello liquido), delle tettarelle, dei biberon, delle ghiere. È buona pratica porre, dopo un accurato lavaggio, tutto l occorrente per la poppata in soluzioni disinfettanti, o in acqua bollente per quindici minuti. E importante poi seguire precauzioni che evitino ulteriori contaminazioni, in particolare prestando la massima attenzione a ogni manipolazione che preceda il contatto del biberon con la bocca del piccolo. Soprattutto nel momento in cui viene trasferito il latte liquido dal contenitore al biberon, oppure quando viene ricomposto il latte in polvere, bisogna evitare di appoggiare la tettarella o il misurino su superfici improprie, per non vanificare gli effetti delle precauzioni prese precedentemente nelle procedure di lavaggio e di sterilizzazione. 19

20 Fidati è Specchiasol Diego Dalla Palma per Specchiasol. Doppia azione. Doppio risultato. La doppia risposta naturale al sovrappeso e al ristagno di liquidi *. *In associazione ad una dieta ipocalorica e attività fisica. Leggere le avvertenze.

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