Il Giornalino OTTOBRE. La Nostra Festa Patronale. Anno X - N. 8/2011. MENSILE d INFORMAZIONE. Parrocchia «S.
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- Antonietta Zanella
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1 Anno X - N. 8/ Il Giornalino MENSILE d INFORMAZIONE Parrocchia «S. OTTOBRE Responsabile Editoriale: Il Parroco Collaborazione: Gruppo Comunicazioni Sociali Parrocchiale TERESA DI GESÙ» Piazza E. Cesaro, TORRE ANNUNZIATA (NA) - Tel Fax «SANTA TERESA» La Nostra Festa Patronale Un triduo predicato da don Franco Soprano ha dato inizio ai festeggiamenti in onore della Patrona della nostra Parrocchia: Santa Teresa d Avila. Don Franco ci ha parlato di questa santa, dottore della Chiesa, che ha rinnovato l Ordine Carmelitano. Il fine che si prefiggeva di raggiungere era quello di una vita vissuta in modo semplice e fraterno alla luce del Vangelo e della Regola del Carmelo. È stata sicuramente l amicizia con il Signore che le ha consentito di superare le numerose difficoltà che ha incontrato in questa opera di rinnovamento che prevedeva, essenzialmente, una preghiera personale e silenziosa di due ore al giorno, di un ora di lettura e di ben due ore di ricreazione quotidiana la quale consentiva di crescere come persone e come fratelli, in un ambiente sano. Per festeggiare questa ricorrenza, un programma ben strutturato ha consentito di vivere e di lavorare, qualche giorno, gomito a gomito con tutti gli operatori della Parrocchia e con quanti hanno offerto la propria collaborazione per la buona riuscita della festa. È stata allestita una mostra di libri, di cartoline antiche, gentilmente prestate da due Parrocchiani e di foto riguardanti la vita parrocchiale a partire dal primo Parroco che hanno consentito di immergersi nel passato e di ritrovare tanti frati, fratelli e sorelle che ci hanno preceduto o che vivono ancora nell ambito parrocchiale. Nel giorno dedicato alla Santa sono state celebrate tre Messe di cui una solenne alle quali ha partecipato con gioia tutta la Comunità. Le serate sono state rallegrate dal Coro parrocchiale che si è esibito gioiosamente in piazza con le sempre gradite canzoni napoletane. Encomiabile è stato l impegno del Diacono Michele, che, con la collaborazione di Paolo uno degli operatori pastorali e di tutti coloro che hanno prestato la loro opera, ha allestito un appetitoso stand di panini e bibite. (continua a pag. 2) Don Franco e don Ciro hanno sottolineato soprattutto la sua necessità di pregare per raggiungere la perfetta unione con Cristo ed hanno augurato a noi tutti che, sull esempio della nostra protettrice, tendiamo all amicizia con Dio mediante l ascolto della Parola da vivere e da testimoniare e la preghiera. La notte fra sabato 29 e domenica 30 ottobre, alle ore 3 sposteremo le lancette dei nostri orologi un ora indietro. L ora legale lascia il posto a quella solare che resterà in vigore fino al 25 marzo La S. Messa vespertina di Domenica 30 Ottobre è celebrata alle ore Quindi mano agli orologi e spostiamo le lancette indietro di un ora.
2 OTTOBRE Domenica 16 ottobre, è stata portata in processione per le strade del quartiere la statua della Santa, accompagnata da preghiere, da canti e da una banda di giovani musici che hanno fatto vibrare le corde dell animo, favorendo il clima di preghiera della Comunità che, guidata dai catechisti e dai più piccoli, ha camminato per le strade della Parrocchia. I fedeli hanno salutato e venerato la Santa dai balconi addobbati per l occasione. I festeggiamenti si sono conclusi con l offerta di piantine, la bella esibizione del gruppo O Pazziariello che ha richiamato diversi parrocchiani in piazza ed i fuochi d artificio. S. Messa Solenne presieduta da Don Antonio ASCIONE Il Parroco Don Ciro da inizio alla processione Un grazie ai commercianti, a tutti i fedeli che hanno contribuito al buon esito della festa ma soprattutto al nostro Parroco che ha profuso le sue energie per la realizzazione di tutto quanto lanciando un messaggio di fraternità fondato sull Amore di Dio così come auspica la nostra Santa patrona. La Comunità Lotteria PRO ATTIVITÀ ISTITUZ. DELLA PARROCCHIA ESTRAZIONE 7 GENNAIO 2012 Chiediamo, umilmente, la collaborazione di Voi tutti per la vendita di qualche blocchetto (sono solo 30 biglietti al costo di. 2,50) Ai genitori di: DARIO IMMACOLATA ANTONIO Il Signore benedica il frutto del vostro amore
3 Riuniti attorno all altare del Signore, Mercoledì 2 novembre ci accingiamo a celebrare il sacrificio eucaristico in suffragio delle anime dei compianti nostri fratelli che dal novembre scorso a tutt oggi sono tornati alla Casa del Padre. VITIELLO LANGELLA NASTI BUONAGRAZIA STANZIONE IZZO MERCURIO DI DONNA D AMBROSIO PISAPIA BALZANO VITIELLO FIORENZA CIRILLO ARIANO DE SANTIS CIRILLO FORMISANO CANGIANO MAZZA SORRENTINO MERCEDULA PANELLA RAIA FIORENZA MONTEFUSCO BUONOCORE PAGANO NOCERINO URAS CIOTOLA CARLUCCI OTTOBRE «Ai Defunti» SANTA F.CA GENNARO AMALIA GIULIO NATALE ATTILIO CLORINDA LUIGI GIOVANNI RITA GIOVANNINA MICHELE GAETANO ALDO FRANCESCO LORIS ANTONIO MARIO VINCENZO GIOACCHINO FILIPPO MARIA LUIGIA LUIGIA LUIGI SALVATORE LUIGI GIUSEPPINA OTTAVIO MARIALUISA FLORA ANNA PONTE FABBRI QUARTUCCIO DATI LA VECCHIA ACAMPORA PRISCO REDENTA ELISA ANTONIO CARMELA CIRA ASSUNTA ANNA Per tutti questi nostri amati fratelli, noi vogliamo elevare una speciale preghiera a Gesù Cristo, Giudice giusto e misericordioso. Egli che è morto in croce per tutti noi voglia concedere loro il premio per l opera svolta a servizio della Chiesa di Cristo e per il bene dell umanità, accogliendoli nella sua pace e nella gloria celeste. Per la santa Messa, che sarà celebrata il giorno dedicato ai defunti, tutti possono partecipare ai frutti del divino sacrificio, contribuendo, se lo desiderano, con una libera offerta. Le persone incaricate di raccogliere i nominativi da menzionare all inizio della liturgia sono le Signorine: Annamaria MONTELLA e Mirella SELLITTI «A noi che restiamo il compito di rendere vivo il Loro ricordo nelle nostre preghiere» La Comunità di S. TERESA
4 OTTOBRE «L Il bisogno più grande dell uomo è la felicità. Ma la felicità piena la si raggiunge non con il possesso delle cose, ma nella comunione delle persone, nell amore dato e ricevuto. Solo il rapporto con Dio impedisce che la comunione con le persone diventi possesso, calcolo e pretesa. Ciò che insidia l amore è il tradimento, quando uso te per me stesso = (egoismo). Questa è la definizione di peccato. Come Eva, non mi fido della strada di Dio per essere felice, ma mi costruisco una strada mia. Peccato è negare a Dio la possibilità di intervenire nella mia vita, come anche il tentativo di costruire un altra strada per noi e per i nostri simili, diversa, tutta nostra (vedi Adamo e la storia del vitello d oro). Il peccato è dunque cercarsi una salvezza, una liberazione, una pienezza, un Salvatore su propria misura. Come conseguenza la vita non è più ascolto, disponibilità, risposta all alleanza, ma affermazione di noi stessi, del nostro progetto, del nostro modo di vedere le cose. La molla segreta del peccato è un impazienza che ci fa preferire quanto noi riusciamo a vedere, a capire, desiderare, piuttosto che il lungo lavoro di assimilazione di quella logica diversa che è la logica di Dio e del suo patto. La mancanza di rispetto e di obbedienza ai comandamenti e a tutto quello che il Signore può chiederci in ogni momento, non è che un segno, un sintomo di questa scelta. Il peccato è sempre una mancanza di fiducia (fede) in Dio. La confessione è recuperare questa fiducia; confessare a Dio, attraverso il Sacerdote, di aver sbagliato e riconoscere che solo la sua strada è quella giusta. PERCHÈ LA CONFESSIONE? Perché Gesù ce l ha chiesta. A te darò le chiavi del regno dei cieli, qualunque cosa legherai. (Mt 16,19) - La pace sia con voi, a chi rimetterete i peccati saranno rimessi (Gv 19,23) - Se noi confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto, e li rimetterà. (1 Gv 1,9). Il sacramento è sempre stato chiamato Confessione, Riconciliazione, Penitenza. CONFESSIONE: sottolinea l atto del penitente in vista dell assoluzione. Si richiede onestà di fronte al proprio male. PENITENZA: l accento è posto sul cammino che una persona deve fare per cambiare, e riguarda non solo il comportamento ma anche la mentalità. Ultimo Martedì del mese ore / Celebrazione del Sacramento della Penitenza Un confessore comunque è disponibile tutti i giorni dalle ore alle ore «LA CONFESSIONE» RICONCILIAZIONE: l accento viene posto sull intervento di Dio e sulla mediazione della Chiesa. Dio ci riconcilia a sé, è Lui l artefice. Dio è intervenuto e io sono nuovo. La confessione è prima di tutto un atto di fede. Fede che esce dalla genericità e si esprime in un gesto preciso: Credo che Dio possa farmi nuovo!. Non dobbiamo dare troppa importanza alle cose esteriori, prete, luogo, emozioni Cerchiamo allora di essere più preoccupati di convertirci. Dio mi mette accanto un fratello (il sacerdote) che mi aiuti, che mi incoraggi ad essere totalmente sincero in quel momento, senza paura. Il ministro non è un giudice: è il volto del Padre, un interprete della sua misericordia. Per cui la confessione non è un tribunale, non è solo una denuncia, ma una celebrazione. Confessione è incontro con Dio, la straordinaria scoperta che Lui solo ti può dare la pace e la gioia che ti permetterà di lottare per lasciare il peccato, di rinunciare a comportamenti egoistici. Questo sacramento a poco a poco ci guarisce: ed è per riaffermare questa speranza che si va a confessarsi; non perché ne ho voglia o perché mi piace. Ma perché solo accogliere il perdono di Dio ci permette di rialzarci e di rimetterci in cammino. Da soli siamo così poveri, così deboli che non siamo in grado di affrontare il futuro che ci aspetta. Da soli non possiamo renderci giusti da noi stessi, ristabilire un rapporto di comunione con Dio. L accusa dei peccati non serve a dio: Egli già conosce le nostre colpe. Serve a noi perché ci accorgiamo dove siamo malati. Perché lo scopo non è mai formale, ma veramente ricevere la forza di cambiare in meglio. Come fare l esame di coscienza Occorre sincerità totale senza tentare di minimizzare. Riconosciamo tanto più i nostri peccati, quanto più cerchiamo di essere vicini a Dio e ci preoccupiamo di essere fedeli a Lui. Quando abbiamo l impressione di non aver nessun peccato è perché siamo così tiepidi nel nostro rapporto con Il Signore che non abbiamo la sensibilità necessaria per renderci conto di quanto siamo lontani da Lui. Se lo amiamo davvero non ci capita di autogiustificarci facilmente e comprendiamo bene le manchevolezze e i peccati che facilmente commettiamo nell adempimento dei nostri impegni, nei rapporti con il nostro prossimo, e tutte le offese e le mancanze di rispetto direttamente nei confronti di Dio. Confrontiamoci con la Parola di Dio, con i Dieci Comandamenti, con le Beatitudini, e facciamo quotidianamente l esame di coscienza. Solo così è possibile mantenere un sereno controllo sulla nostra vita cristiana, potendo riconoscere se stiamo camminando verso la maturità e verso una sufficiente testimonianza dell amore di Dio nella nostra vita di ogni giorno. Pasquale B.
5 OTTOBRE MOMENTO GIOIOSO DI FRATERNITÀ E CONDIVISIONE Siamo in tempo di crisi, periodo lungo ed incerto caratterizzato da manovre economiche, dalla onnipresenza delle banche e della fretta del nostro incedere. Ognuno corre, si dimena, si vive nell agitazione e nell indifferenza, tutti coniughiamo un solo verbo: sopravvivere. Eppure, avvertiamo che il meglio di noi stessi viene sottovalutato, i legacci dei sacrifici ci stringono troppo, impedendoci di respirare, portiamo in giro, presentiamo agli altri non il bello, il nuovo, la speranza, ma la paura. Però, noi della Parrocchia di S. Teresa, con la gioia di redenti siamo riusciti a colorare questa stagione autunnale troppo lunga e con il calore delle relazioni personali, col conoscerci, con lo stare insieme, avendo l intendo, di costruire rapporti autentici, abbiamo dato vita e fondata: la banca del accoglienza. Si, l accoglienza è accettazione dell altro così com è, senza pregiudizi, senza distinzione alcuna, senza chiedere a nessuno alcun titolo credenziale, senza porgli alcuna domanda. Tutto questo però non è uno slogan, è realtà, infatti la domenica dopo la S, Messa delle ore 10,00 tutti i partecipanti sono invitati a salire al primo piano delle sale catechistiche, per vivere in pienezza il momento di accoglienza. Può sorgere, per dirla alla Lubrano, una domanda spontanea. Cosa significa vivere l accoglienza? Tutti sappiamo che il convivio, lo stare attorno ad un tavolo imbandito di leccornie che stuzzicano il palato e che facilitano il processo degli enzimi gastrici è una cosa bellissima, non a guardarla ma a consumarla. Però questa degustazione è condita dal nostro dire, dal raccontarci le nostre esperienze, dalle risate di tutti quanti noi, dal nostro sentirci amati da Lui e pian piano, serpeggia la volontà di implementare una Chiesa viva, operante sul territorio e al servizio di tutti, perché ovunque risuonino e si realizzano le parole di Cristo: Venite a ma voi tutti che siete stanchi ed oppressi ed io vi ristorerò. Il mio giogo è soave e il mio carico è leggero. Anna COZZOLINO Non siamo mai soli Chi cerca trova: e trova che Gesù vive in noi; così come viviamo noi in Lui. Ed Egli vuol vivere in noi, e l anima nostra, se libera, resta inquieta finché non vive in Lui. E dunque non siamo mai soli: Dio è in noi, con noi: di che temeremo allora? Se è guardata nella realtà, di Lui, nell amore, di Lui, la vita si fa tutta bella, sia quando si presenti con aspetti di amore sia quando si ottenebra in forme di dolore. Sempre Dio c è. In ogni creatura dobbiamo vedere Gesù: e, sotto tale luce, ogni creatura si appressa a noi per ripeterci la parola di Lui: Non temete: sono io. Perciò non la temiamo: l amiamo. Se pur si presentasse nella veste del carnefice, noi potremmo dirle con i martiri: Non ti temiamo perché ti amiamo. Non fai paura, perché in te c è Gesù. Se mai è Gesù crocifisso, piagato, abbandonato, anche Gesù morto: ma sempre Lui è. Può venirci incontro sotto le spoglie di un bisognoso: è Gesù; può contrarre il viso in smorfie d odio, di disperazione, di superbia: è Gesù fattosi colpa. Può persino cercare di depravarsi nei ragionamenti dell ateismo: anche così è Gesù; è Gesù nella tomba. E quindi noi conviviamo sempre con Cristo Lo abbiamo in noi, Lo abbiamo nel fratello. Tutta la vita è un colloquio con Lui ed una convivenza con Lui; si sta sempre in Dio, in Lui infatti viviamo, ci muoviamo e siamo. Noi cioè partecipiamo la vita di Lui vivendola sempre; o meglio Egli sempre vive, cresce e s avvia a maturità in noi. da: La divina avventura di Igino Giordano Avrà luogo a MILANO dal 30 Maggio al 3 Giugno 2012 il VII Incontro Mondiale delle Famiglie sul tema LA FAMIGLIA: IL LAVORO E LA FESTA" Il prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie costituisce un'occasione privilegiata per ripensare il lavoro e la festa nella prospettiva di una famiglia unita e aperta alla vita, ben inserita nella società e nella Chiesa, attenta alla qualità delle relazioni oltre che all'economia dello stesso nucleo familiare (Dalla Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI)
6 OTTOBRE «LA BIBBIA IN PILLOLE» Nello scorso numero del giornalino parrocchiale abbiamo parlato della suddivisione della Bibbia in Antico Testamento (A.T.) e Nuovo Testamento (N..T.) e anche da quali libri essi sono formati. Questa volta entreremo un po più nello specifico dei testi e lo faremo partendo dal N.T.. L A.T. è inteso come preparazione, attesa della venuta di Cristo, il N.T. è compimento, attuazione. Gesù, secondo la Bibbia, è il compimento delle promesse ripetute e illustrate nel corso dei secoli. S. Agostino affermava che il N.T. è nascosto nel l A.T. e l A.T. diventa chiaro nel N.T. Il N.T. Comprende: i 4 Vangeli, gli Atti, le 15 lettere di Paolo, le 7 lettere cattoliche, l Apocalisse. Il vocabolo Vangelo significa «buona notizia», «lieto evento» e deriva dal greco; nell A.T. significava annuncio di vittoria e i profeti l adoperarono per indicare il compimento delle promesse messianiche. Gesù, salendo al cielo, ordinò agli Apostoli di predicare il Vangelo, non ordinò di scriverlo, perché il metodo ordinario per trasmettere una dottrina era l insegnamento orale. Così a Gerusalemme, a Damasco, in Antiochia ed in Roma il Vangelo della vita e della dottrina di Gesù fu predicato dagli Apostoli e dai loro discepoli: è questa la Catechesi Apostolica o orale. Dopo circa 20 anni però essi cominciarono a mettere per iscritto la loro predicazione poiché le comunità cristiane crescevano, ci si allontanava dal periodo di vita di Gesù e sorgeva il pericolo che il Suo messaggio fosse alterato e non integralmente trasmesso. Nacquero così i 4 Vangeli attribuiti agli Apostoli Matteo e Giovanni e ai loro discepoli Marco e Luca. Ad ogni libro fu data l impronta etnica del popolo a cui era destinato;infatti ognuno scelse, dall immenso materiale di predicazione del Maestro, ciò che meglio poteva contribuire alla conversione dei lettori. I Vangeli rappresentano la sintesi del divino e umano di Gesù: il figlio di Dio si è fatto uomo per insegnarci il Vangelo con le parole e con l esempio, e tutto si com- pendia nella rivelazione dell amore. Il Vangelo, poema della carità, è pure il codice della legge che incombe sugli uomini per conquistare la propria felicità. S. Agostino, avendo notato che Gesù esige dagli uomini collaborazione per raggiungere la redenzione, affermava: «Colui che ha creato te senza di te, non salverà te senza di te». Il Vangelo non è un libro facile perché tratta principalmente di argomenti spirituali e quindi richiede, in chi lo legge, una umiltà di cuore, una sensibilità, una interiorità, qualità che la vita frenetica di oggi rende sempre più rare e difficili. Matteo, detto Levi, apostolo di Gesù e testimone oculare dei fatti, scrisse il suo Vangelo in lingua aramaica, rivolgendosi agli ebrei, per dimostrare loro, secondo la profezia, che il Signore era il loro Messia. Marco, discepolo di Pietro, secondo quello che Lui aveva udito, scrisse in greco e dimostra, a base di miracoli, che Gesù è Dio. Luca, medico, compagno di fatiche di Paolo, scrisse il suo libro in greco, attingendo notizie dallo stesso Paolo e da Pietro e a Lui Maria confidò i più intimi segreti del suo cuore materno. Giovanni, apostolo prediletto del Signore, scrisse in greco e rivelò la Sua divina natura: il Verbo Incarnato. Il Vangelo di Giovanni è completamente diverso dagli altri sia per contenuto che per esposizione: si dilunga in discorsi, narra pochi miracoli con fine chiaramente apologetico, ossia in difesa della dottrina cristiana. Giovanni fa svolgere il ministero di Gesù prevalentemente in Giudea, invece che in Galilea come fanno gli altri tre. L.C. Lettore della Parrocchia Il prosieguo sul prossimo numero del giornalino parrocchiale Ogni primo Giovedì del mese ADORAZIONE NOTTURNA del SS. Sacramento L esposizione avrà luogo al termine della S. Messa vespertina fino alle ore ed è riservata specialmente a giovani, professionisti, studenti, uomini e donne adulti.
7 OTTOBRE «VENTIDUE OTTOBRE» Sono passati 189 anni dal fatidico 22 ottobre Torre Annunziata, città di Maria, ha saputo conservare il ricordo dell evento che la vide prodigiosamente salva per intercessione di Maria SS. della Neve. Fin dai primi giorni di quell ottobre il Vesuvio - sempre temuto e più volte distruttore di questa terra (memorabili, tra tante, le eruzioni del 79, che distrusse Pompei ed Oplonti, e del 1631, che raggiunse anche Terra Vecchia di Bosco, oggi la Torre Annunziata da Corso Garibaldi in su) - dette inquietanti segni premonitori. Ma il 20, il 21 e il 22 furono giorni di terrore: pioggia di cenere e lapilli, boati terrificanti, l avanzare di due correnti laviche in direzione di Resina e di Boscotrecase. Processione del 22 Ottobre La mattina del 22 la situazione precipitò. Torre era avvolta da una caligine intensa, a tratti rischiarata da lampi. Si soffocava. Fu necessario accendere i lumi in pieno giorno. Vi fu uno slancio di fede: il popolo, ritrovata la speranza nell estremo pericolo, corse ai piedi della Madonna della Neve, sfidando il pericolo stesso. Nel perdurare delle fitte tenebre, si organizzò la processione penitenziale che raggiunse il Largo Santa Teresa (oggi Piazza Cesàro), quella che, considerando anche quanto accadde nel 194-4, io chiamerei Piazza dei Miracoli. Ivi la sacra Immagine fu fatta sostare. Don Bosco Baly, del Clero dell Archidiocesi napoletana, uomo di santa vita, parlò ai concittadini, esortandoli alla conversione e alla rinnovata fiducia della Madre di Dio. Mentre il Sacerdote, insieme col popolo, supplicante, chiedeva l allontanamento del tremendo flagello, l oscurità incombente fu squarciata mira- colosamente da un raggio di sole che andò a posarsi sul volto della Vergine. L eruzione ebbe termine: ancora una volta Torre fu salva. Fu allora che gli Amministratori della Città promisero, per voto, che quel giorno sarebbe stato ricordato dalle future generazioni. E il 22 ottobre di ogni anno ricordiamo, con gioia festosa e con gratitudine, come in una vigorosa sintesi, non solo quanto accadde nell ottobre 1822, ma anche gli eventi in cui la presenza materna di Maria fu determinante per la salvezza della nostra Torre. Con quale spirito celebriamo, quest anno, la festa del voto? Da tanti segni appare che la nostra fede, non alimentata dalla preghiera e da una coerente vita cristiana, è destinata ad affievolirsi e a non tradursi in opere feconde di bene e di progresso. Se si svaluta tutto ciò che è soprannaturale, se ci è i- gnoto e non desiderato l intimo pulsare della vita della Grazia, se trascuriamo l obbligo di santificare la festa, non c è da meravigliarsi, poi, se non sentiamo più vibrare in noi la voce della Parola di Dio e resta inascoltato l invito insistente della Mamma celeste a rientrare in noi stessi per ravvivare la nostra fede in Lei, nel suo Figlio, nella santa Chiesa. In queste condizioni si registra anche la graduale rinuncia all osservanza dei nostri doveri, primi fra tutti quelli che ci legano alla famiglia, al lavoro, alla civile convivenza. Il 22 ottobre, che viene preparata come giornata di riflessione e di preghiera, richiama in ogni torrese, vicino o lontano, il ricordo della Madonna della Neve, della celeste Protettrice, della Madre cara, ed invita ad operare in noi un radicale cambiamento nel suo Nome soavissimo che invochiamo con tanto amore e con inestinguibile speranza. Prof. Alfonso MONSURRÒ Visita il sito della Parrocchia Per ricevere le newsletter con le informazioni circa le attività parrocchiali, manda una al seguente indirizzo di posta elettronica: santateresadigesu@gmail.com
8 CORSI DI CATECHESI Sacramento del Battesimo Si celebra ogni quarta Domenica del mese È previsto un incontro di Catechesi per i genitori e i/ Padrini / e Madrine dei bambini: il Sabato che precede la Celebrazione del Battesimo alle ore Catechismo dei ragazzi Ha luogo il: Lunedì, Martedì e Giovedì dalle ore alle ore Sacramento della Confermazione (Cresima) Il corso di preparazione avrà luogo: la Domenica per gli Adulti alle ore il Sabato per gli Adolescenti alle ore Sacramento del Matrimonio Il corso di preparazione avrà luogo ogni Lunedì alle ore La Segreteria Parrocchiale è aperta nei seguenti giorni e orari stabiliti: LUNEDÌ - MERCOLEDÌ - SABATO dalle ore alle ore GIOVEDÌ dalle ore alle ore ORARIO DELLE CELEBRAZIONI SANTE MESSE FERIALE: Ore Celebrazione della Parola di Dio Ore Celebrazione S. Messa vespertina FESTIVO: Ore Una Comunità che prega Puoi pregare con la Comunità ogni giorno feriale Ore Lodi Mattutine Ore Vespro a seguire il S. Rosario Ore S. Messa Vespertina Primo Giovedì ore Adorazione Notturna Ogni Giovedì ore Adorazione Eucaristica Ultimo Martedì ore Celebrazione del SACRAMENTO DELLA CONFESSIONE Il Parroco riceve tutti i giorni ore 17.00/20.00 MARTEDÌ 01 Solennità di TUTTI I SANTI SS. Messe ore MERCOLEDÌ 02 COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUN- TI. Ore S. Messa in memoria di tutti i defunti della parrocchia, in particolare di quelli dell ultimo anno. GIOVEDÌ VENERDÌ GIOVEDÌ DAL 14 AL 16 GIOVEDÌ 03 Adorazione Eucaristica prolungata notturna del SS. Sacramento dalla fine della S. Messa vespertina alle ore Primo Venerdì del mese ore esposizione del SS. Sacramento - celebrazione dei Vespri a seguire il S. Rosario della Divina Misericordia ore S. Messa 10 Ore celebrazione dei Vespri a seguire il S. Rosario animato dal gruppo di preghiera San PIO da Pietrelcina ore S. Messa. Triduo in onore di S. ELISABETTA Ore Vespri. A seguire il S. Rosario. Ore S. Messa. 17 SANTA ELISABETTA D UNGHERIA Patrona dell ORDINE FRANCESCANO SECOLARE. Ore Vespri. A seguire il S. Rosario. Ore Celebrazione Eucaristica - Rinnovo della Professione dei Terziari Francescani e benedizione del pane DOMENICA 27 PRIMA DOMENICA DI AVVENTO SS. Messe ore MARTEDÌ CALENDARIO NOVEMBRE 29 Confessioni mensili - Presente un confessore dalle ore alle ore Inizio Novena dell IMMACOLATA ore celebrazione dei Vespri a seguire il S. Rosario ore S. Messa della Novena. FAMIGLIA FRANCESCANA L ORDINE FRANCESCANO SECOLARE II Venerdì del mese alle ore IV Domenica del mese alle ore ARALDI e ARALDINI il Sabato ore Mensile a diffusione interna - Composizione e stampa in proprio - Copia gratuita Il Bollettino mensile e tutte le informazioni Parrocchiali sono redatte grazie al prezioso contributo del GRUPPO COMUNICAZIONI SOCIALI
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