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1 POPOLARE LA CITTÀ 100 anni di case popolari a Piacenza a cura di Fabrizio Achilli, Daniele Fanzini, Valeria Poli, Cesarina Raschiani Collana Studi e Progetti - 19 Maggioli Editore Santarcangelo di Romagna 2009 ISBN Dalle origini liberali alla trasformazione fascista ( ) (F. Achilli) 2. Dal secondo dopoguerra alla trasformazione in azienda ( ) (C. Raschiani) 3. Residenza e città: le dinamiche insediative e la storia urbana di Piacenza (V. Poli) 4. La qualità della residenza popolare a Piacenza (D. Fanzini) La crisi strutturale dell ultimo decennio ha imposto la necessità di tornare a considerare con attenzione la natura e gli obiettivi dell edilizia sociale ed il valore di alcune politiche del passato (in particolare INA Casa e Gescal) che, per l efficacia delle loro azioni, hanno espresso interventi di indubbia qualità urbanistica e architettonica. Esperienze troppo sbrigative considerate superate, e spesso anche criticate per alcuni limiti, appaiono oggi portatrici di stimoli e suggerimenti che, se attualizzati e relazionati ai nuovi bisogni e alle possibilità offerte dalle innovazioni tecnologiche, possono rappresentare ancora oggi una importante fonte di orientamento delle politiche per la casa economica. Il libro documenta un periodo storico importante della città di Piacenza, con un metodo che intreccia aspetti di carattere documentale, fondamentali per un corretto approccio storico, e ampie considerazioni critiche in grado di stimolare la progettazione architettonica e urbana. Politecnico di Milano. Dipartimento BEST. UdR Governance, progetto e valorizzazione dell ambiente costruito

2 Collana STUDI E PROGETTI direzione Fabrizio Schiaffonati redazione Elena Mussinelli Unità di ricerca Governance, progetto e valorizzazione dell ambiente costruito Dipartimento BEST - Scienza e Tecnologie dell Ambiente Costruito Fabrizio Schiaffonati, Adriana Baglioni, Corrado Baldi, Oscar Bellini, Roberto Bolici, Giovanni Boncinelli, Maddalena Buffoli, Stefano Capolongo, Giorgio Casoni, Laura Daglio, Daniele Fanzini, Emilio Faroldi, Matteo Gambaro, Elisabetta Ginelli, Cristina Marchegiani, Luca Marescotti, Elena Mussinelli, Lorenzo Mussone, Massimiliano Nastri, Ilaria Oberti, Diletta Pellecchia, Francesca Plantamura, Andrea Poltronieri, Raffaella Riva, Andrea Tartaglia. Politecnico di Milano Facoltà di Architettura e Società Dipartimento di Scienza e Tecnologie dell Ambiente Costruito Building Environment Science & Technology - BEST DIDATTICA PROGETTI RICERCHE SAGGI ISBN Pubblicato a cura di Maggioli Editore Maggioli Editore è un marchio Maggioli S.p.A. servizio.clienti@maggioli.it Diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo sono riservati per tutti i Paesi. Finito di stampare nel mese di dicembre 2009 da Digitalprint Service

3 Acer Piacenza POPOLARE LA CITTA Cento anni di edilizia popolare a Piacenza

4 Sommario Premessa Presidente Acer Piacenza Introduzione Gruppo di lavoro personale Acer Piacenza pag.13 Presentazione Fabrizio Schiaffonati pag Dalle origini liberali alla trasformazione fascista ( ) Fabrizio Achilli 1.1 La fondazione in età giolittiana e la crisi bellica La situazione a Piacenza e i caratteri dello sviluppo La fondazione dell Istituto Gli uomini e la struttura delle origini Tra guerra e dopoguerra 1. Le novità legislative e l ultima amministrazione prefascista 1.2 L Istituto nel regime I cambiamenti nell Istituto locale La svolta degli anni Trenta Dalla crisi e alla ripresa costruttiva Conclusioni pag.21 pag.21 pag.22 pag.24 pag.27 pag.31 pag.33 pag.35 pag.43 pag.44

5 2. Dal secondo dopoguerra alla trasformazione in azienda ( ) Cristina Raschiani 2.1 Dalla caduta del fascismo alla Liberazione Gli ultimi anni di guerra 2.2 L istituto nella repubblica La lenta ricostruzione La gestione commissariale del Comitato di liberazione nazionale La ricostituzione degli organi di governo dell Istituto e alcune tendenze di lungo periodo L industrializzazione degli anni cinquanta e il miracolo economico I piani Ina-Casa e Gescal 2. Una nuova organizzazione interna Lotte sociali e riforma della casa Conclusioni pag. pag.52 pag.52 pag.58 pag Residenza e città: le dinamiche insediative e la storia urbana di Piacenza Valeria Poli 3.1 La costruzione storica della città moderna 3.2 quartieri. 4. La qualità della residenza popolare a Piacenza Daniele Fanzini 4.1 Dalla fondazione dell IACP al secondo dopoguerra Farnesiana 4.4 Quartiere San Giuseppe Baia del Re 4.5 Conclusioni pag.115 pag.131

6 Premessa PRESIDENTE ACER PIACENZA Con quest anno, si compiono i cento anni da quando a Piacenza è stato fondato un ente autonomo avente per iscopo esclusivo la costruzione e l esercizio di case popolari in Piacenza, sotto la denominazione di Istituto piacentino per le case popolari Il volume che presentiamo concretizza l idea che il precedente presidente dell Istituto, Romano Repetti, con il sostegno dell allora consiglio di amministrazione, aveva promosso proprio all inizio di questo secolo quando l Istituto si trasformava in Azienda. La sensibilità storica del presidente che mi ha preceduto è stata condivisa da me e dal consiglio di amministrazione attualmente in carica nel portare a termine questa impresa editoriale, ben consapevoli che non poteva essere trascurata l opera di ordine sociale svolta dall Istituto nel corso della sua storia per garantire abitazioni decorose alle categorie altamente disagiate. Il progetto di ripercorrere la vicenda storica dell Istituto, e non disperderne la memoria e il suo importante patrimonio di solidarietà e di ricchezza di esperienze positive nell affrontare il problema sociale della costruzione delle abitazioni per le classi economicamente più deboli, è il segno della consapevolezza della presenza nella nostra comunità di un istituzione e dell eredità politica e culturale intorno a cui essa nacque agli inizi del Novecento. Il vo a molteplici fattori quali, innanzitutto, gli interventi legislativi che hanno portato abbastanza presto l Istituto piacentino ad intrecciare i sentieri comuni tra gli Istituti nati da altre realtà territoriali, e poi il ruolo delle forze politiche e le risorse L evoluzione storica che ha affermato sia il diritto all abitazione, come requisito delle azioni volte a garantire l effettività di un tale diritto, ha avuto avvio da una principi classici del liberalismo politico ed economico della sostanziale estraneità dell organizzazione pubblica ai fatti economici. L ambiguità che derivava da

7 governi locali che a un tale assetto dei rapporti fra pubblico e privato seppero rispondere senza soggezione, certamente sulla scia di esperienze che localmente si erano avute in una situazione precedente non ancora regolamentata. Pur n di vigenza della legge Luzzatti vedono a Piacenza l ingresso dell edilizia popolare tra quelle che si affermeranno come le prime politiche municipali per i servizi pubblici. A Piacenza, le iniziative avviate instaurarono un attività dai risvolti perseguiti, a quella del pubblico servizio, con notevole anticipo se si pensa che una riforma della casa agli inizi degli anni settanta. I cento vicende e realizzazioni che hanno segnato l evoluzione del settore abitativo pubblico nel contesto dei processi sociali, politici e materiali che hanno caratterizzato la società piacentina nel corso del Novecento. Le vicende dell Istituto viste quindi l intento di celebrare il compimento dei cento anni, ma anche con l obiettivo di fornire uno strumento di analisi storica che non tralascia di soffermarsi anche su alcuni snodi problematici nella consapevolezza della complessità delle questioni prese in esame. All interno di un contesto legislativo e politico estremamente rapporti istituzionali e dialogare con il mondo politico per l acquisizione delle risorse indispensabili alla sua opera. Scrivere oggi la storia di un istituzione che ha rappresentato per Piacenza e la sua provincia il riferimento più importante per le politiche pubbliche per la casa è anche un occasione per cogliere alcuni passaggi della storia cittadina da un angolo visuale da cui osservare la trasformazione urbanistica della città e di come un punto di vista territoriale, questi quartieri danno concretamente forma a nuove e su alcuni centri della provincia è particolarmente evidente in corrispondenza dell attività, poi gli anni trenta e il lungo periodo della ricostruzione in cui l Istituto ha articolato la propria attività come costruttore per conto di organismi terzi, ma anche gli anni settanta con l attuazione dei Peep, senza dimenticare poi il suo dei quartieri di più lontana datazione. Si è quindi ritenuto utile approfondire alcune realizzazioni in quanto particolarmente indicative della evoluzione tecnologica del modo di produzione delle case popolari e di una cultura architettonica che si è sperimentata proprio nel settore abitativo pubblico.

8 Inqua dell edilizia popolare e l attualità del tema sociale della casa che ripropone un esigenza di garanzia dei livelli minimi del servizio abitativo e in quali termini si possa ancora parlare di edilizia sovvenzionata. Dall avvio dell esperienza degli Istituti autonomi per le case popolari ad oggi tanto è però cambiato. Con autonomi pubblici si sono trasformati in Aziende Casa Emilia-Romagna (ACER), diventando Enti pubblici economici con caratteristiche particolari, che li avvicinano molto di più ad un soggetto privato piuttosto che pubblico e con compiti di gestione del patrimonio immobiliare pubblico abitativo. Contestualmente, la proprietà degli immobili di edilizia residenziale pubblica è stata trasferita per legge ai Comuni sui cui territori si trovano, e gli stessi Comuni, insieme alla Provincia di Piacenza, sono divenuti sostanzialmente soci dell ACER di Piacenza di cui costituiscono la Conferenza degli Enti. mentre ACER rappresenta, innanzitutto, lo strumento utilizzato per la gestione del patrimonio immobiliare e per la sua manutenzione ordinaria e straordinaria. Tale attività, infatti, è rimasta quella principale tra le funzioni svolte dalla Azienda Case, anche perché quella fascia di cittadini che necessitano di un alloggio pubblico a basso costo non è andata ad esaurimento ma, anzi, soprattutto in questi tempi di crisi, ha subito un costante incremento. Si tratta però di una fascia di utenti che non solo hanno il problema di un reddito particolarmente basso, ma che sono anche, ed in misura sempre maggiore, interessate da problematiche di carattere sanitario, oltre che di generale disagio sociale e povertà culturale. E si tratta di uno spaccato che interessa non solo i mediazione sociale come nuova frontiera del proprio impegno nella società piacentina. Ma oggi inoltre ha preso forma anche uno strato sociale composto da pubblica e non abbastanza ricca per sostenere i canoni di mercato. Si tratta di una nuova classe sociale alla quale ancora una volta ACER, come strumento delle Amministrazioni locali, cerca di dare una risposta mediante la nuova esperienza dell Agenzia per la locazione, assumendo in locazione patrimonio privato e concedendolo in sublocazione a canone concordato o, comunque, tendenzialmente più basso rispetto a quello di mercato. Sempre per rispondere ai suddetti bisogni, le ACER, soprattutto quelle emiliane che hanno instaurato una forte sinergia tra di loro, si pongono anche come soggetti protagonisti del c.d. piano casa per la realizzazione dell edilizia residenziale sociale a locazione permanente. 11

9 energetico del patrimonio abitativo immobiliare pubblico, nel rispetto delle giuridiche e tecniche appositamente formate per rispondere anche a questa nuova Oggi, dunque, le nuove Aziende si muovono confrontandosi con le esigenze che emergono nella società ed esplorando nuovi ambiti di intervento. Le ACER, insomma, si pongono come Aziende strumentali degli Enti Locali in grado di affrontare tutti i temi delle politiche abitative e di coniugare insieme gli aspetti sociali, economici, costruttivi e di sviluppo urbanistico, proponendo una soluzione armonica dell offerta abitativa. Nel ringraziare tutti coloro che hanno collaborato alla stesura ed alla pubblicazione di questo libro, spero che questo, come rivisitazione e approfondimento del passato, ciascuno nel proprio ambito i dipendenti dell ACER di Piacenza che hanno compreso e dato forza a questo grande cambio di passo della loro Azienda, gli Enti Locali con i quali vi è un utile rapporto di scambio e piena collaborazione e la gran parte dei nostri utenti che cercano di conservare nel migliore dei modi il spetta nel popolare la città. Il PRESIDENTE DI ACER PIACENZA Flavio Antelmi 12

10 Introduzione GRUPPO DI LAVORO PERSONALE ACER PIACENZA La prima domanda che ci siamo posti allorquando ci è stato proposto di realizzare una pubblicazione nell occasione del centenario dell Istituto è stata quale taglio darle. Ci siamo messi allora nell ottica del lettore e, a seguito di numerosi confronti ci è sembrato interessante ed utile proporre un testo che potesse dare informazioni sull attività svolta dall ente in chiave storica, sociologica ed urbanistica, ma che potesse contemporaneamente descrivere l evoluzione tecnologica delle costruzioni, applicata all edilizia pubblica, in risposta di un esigenza abitativa a origini e oggi sempre più marcatamente conciliare il basso costo delle opere con la qualità. Sulla base di tali prerogative abbiamo scelto quindi di concentrarci sugli elementi sopra descritti con l intento di far emergere, ove possibile, dalla trattazione temporale dell attività svolta nel corso di dieci decenni, il rapporto tra politiche dell istituto. E con tale coscienza che il lettore potrà affrontare la lettura del testo nella chiave che più lo interessa. 13

11 In b Il contesto, gli uomini, le politiche 1. Dalle origini liberali alla trasformazione fascista ( ) - La fondazione in età giolittiana e la crisi bellica Eme La situazione a Piacenza e i caratteri dello sviluppo La fondazione dell Istituto Gli uomini e la struttura delle origini Tra guerra e dopoguerra Le novità legislative e l ultima amministrazione prefascista - L Istituto nel regime I cambiamenti nell Istituto locale La svolta degli anni Trenta Dalla crisi e alla ripresa costruttiva Brevi conclusioni difabrizio Achilli 2. Dal secondo dopoguerra alla trasformazione in azienda ( ) - Dalla caduta del fascismo alla Liberazione Gli ultimi anni di guerra - L istituto nella Repubblica La lenta ricostruzione La gestione commissariale del Comitato di liberazione nazionale La ricostituzione degli organi di governo dell Istituto e alcune tendenze di lungo periodo L industrializzazione degli anni cinquanta e il miracolo economico I piani Ina-Casa e Gescal Una nuova organizzazione interna Lotte sociali e riforma della casa Conclusioni 14 di Cesarina Raschiani

12 Le realizzazioni 3. Residenza e città: le dinamiche insediative e la storia urbana di Piacenza Premessa La costruzione storica della città moderna quartieri. di Valeria Poli 4. La qualità della residenza popolare a Piacenza Premessa Dalla fondazione dell IACP al secondo dopoguerra Farnesiana Quartiere San Giuseppe Baia del Re Conclusioni di Daniele Fanzini Nella speranza di esser riusciti a centrare l obiettivo postoci e, quindi, di aver prodotto un testo d interesse per il lettore, è doveroso ringraziare i componenti dell attuale Consiglio di Amministrazione aziendale che hanno permesso e, quando necessario, spronato la redazione della pubblicazione. Il Gruppo di lavoro personale ACER PC Ing. Alfonso Gagliano Direttore Rag. Fiorenza Ghizzoni-Responsabile Uff. URP Ing. Matteo Stragliati Sig.ra Gianna Ferrari 15

13 Presentazione FABRIZIO SCHIAFFONATI In questi ultimi tempi si va imponendo, di nuovo, all attenzione del dibattito e delle iniziative politiche il tema della casa economica. In Italia, nella seconda metà degli anni novanta, si sono avute diverse iniziative che, con riferimento alla fase economica, ai bisogni e al rapporto domanda-offerta nel settore dell abitazione, diversi contesti territoriali. Il Piano quindicennale dell INA Casa e il successivo Piano della Gescal hanno rappresentato programmi di intervento di grande peso quantitativo, nonché di indubbie valenze urbanistiche ed architettoniche, nella linea delle politiche di intervento pubblico nell ambito dell edilizia popolare già varate in Italia all inizio del Novecento, con la fondazione su base provinciale degli Istituti Economici Case Popolari. Con l istituzione delle Regioni, negli anni settanta, muta e si evolve il quadro degli operatori del settore delle costruzioni nell ambito dell edilizia economica. È questa una svolta di notevole importanza, già in parte avviata con i programmi della Gescal di incentivazione di interventi cooperativistici e privati nella forma dell edilizia economica, convenzionata all interno di più ampi programmi urbanistici di anni novanta, a forme di intervento più complesse, sulla base di nuove legislazioni nazionali e regionali (PRU, PII, PRUSST, Contratti di Quartiere) mirate al più urbana, nel contempo e nell ottica dell allargamento della partecipazione alle scelte urbanistiche ed edilizie. La crisi strutturale dell ultimo decennio ha imposto la necessità di tornare a riconsiderare con grande attenzione la natura e gli obiettivi dell edilizia sociale. In particolare l ampliarsi della forbice tra il bisogno abitativo e le fasce di utenza in grado di accedere ad un libero mercato, seppur calmierato dalle forme di edilizia 17

14 18 convenzionata e cooperativa. Questa crisi prettamente economica e connessa alla modalità di formazione dei redditi familiari e individuali, evidenzia anche l insorgenza di nuove fasce di povertà e di diversi utenti (nuovi nuclei familiari, propri bisogni con i prezzi e gli standard abitativi attualmente sul mercato. In questo mutato contesto è diventato necessario e sempre più urgente rivedere e reimpostare la politica sulla casa. Il Governo ha varato un Piano Casa che, per ora, solo limitatamente può far fronte ad un bisogno così esteso. Ma più in generale altri soggetti, Enti locali, imprenditori, fondazioni bancarie, si stanno ponendo il problema di varare iniziative con l obiettivo di offrire alloggi a prezzi di vendita, C è un ritorno quindi a considerare con maggiore attenzione le valenze e i valori di loro azioni, nonché per la qualità, in alcuni casi, dell impostazione urbanistica e architettonica dei progetti. Esperienze considerate superate, e spesso anche criticate per indubbi limiti, appaiono oggi portatrici di stimoli e suggerimenti che, se attualizzati e relazionati ai nuovi bisogni e alle possibilità offerte dalle innovazioni tecnologiche, possono rappresentare ancora fonte di orientamento delle politiche per la casa economica. Un ritorno quindi, pur nelle mutate condizioni, ad una maggiore attenzione per un coordinamento degli interventi a scala edilizia Non a caso in questo contesto socio-economico si palesa sempre più l attenzione, a livello locale, a rivalutare alcune politiche attuative del passato e ad approfondire quanto realizzato alla scala comunale. Il testo Popolare la città. Cento anni di La st ha privilegiato l illustrazione degli interventi più consistenti, le politiche dei grandi quartieri delle città italiane, le architetture dei Maestri e dei professionisti di maggiore notorietà. Ricca è certamente la disamina e lo studio di questi casi, mentre molti altri episodi, considerati minori sono sullo sfondo spesso dimenticati. Il quadro invece è più articolato, e quando ci affacciamo su altre realtà non ancora indagate, troviamo episodi degni di maggiore attenzione, in grado di ampliare il punto di osservazione ed arricchire la storia dell edilizia popolare ed economica. Una storia che richiede oggi di essere rivisitata anche alla luce del valore testimoniale e documentale che molti di questi episodi rivestono, nel contesto nazionale e locale, nella narrazione dello sviluppo delle metodologie sia ai portati progressisti della rivoluzione del Razionalismo e del Funzionalismo architettonico. La sostenibilità, economica, sociale e ambientale, rimanda alla necessità di

15 considerare la globalità degli aspetti che si connettono nei processi di trasformazione e sviluppo urbano, e rispetto ai quali l impostazione del Movimento Moderno fattori di un abbassamento della qualità urbana e ambientale, vi è certamente, negli ultimi decenni, l allontanamento dai dettami progressisti di quell epoca. Ciò non solo per i discutibili caratteri linguistici della fase post-modernista, ma forse ancor più per l irrazionalità di molte soluzioni urbanistiche nonché per la bassa qualità delle tipologie proposte e delle tecnologie utilizzate. Il testo Popolare la città. Cento anni di edilizia popolare a Piacenza si articola in due parti. Una prima approfondisce Il contesto, gli uomini, le politiche ; un punto centrale per focalizzare il ruolo fondamentale che la decisione assume nell ambito delle politiche attraverso il portato di idee, di obiettivi, di convinzioni, espresse da amministratori pubblici. Un approccio che comunemente, nell ambito degli studi la conoscenza del quadro degli attori del processo edilizio e delle modalità della formazione delle decisioni, è sempre fondamentale per capire la vera natura delle politiche pubbliche, traendone quindi insegnamenti per i programmi futuri che comunque nascono sempre in continuità con quanto già fatto, segnando avanzamenti e nuovi approcci quanto più vi è consapevolezza critica dei limiti dei programmi precedenti. In una seconda parte del testo, Le realizzazioni, l attenzione è rivolta ad una lettura puntuale, articolata e molto approfondita degli interventi nella città nell arco di un secolo. Tale lettura non opera un semplice repertoriamento degli episodi più importanti, ma evidenzia criticamente gli elementi di qualità che nei diversi cicli realizzativi è stato possibile raggiungere. Il commento non appare quindi la semplice registrazione del susseguirsi cronologico dei diversi progetti, ma rappresenta la contestualizzazione delle politiche dell edilizia pubblica nello sviluppo della città di Piacenza. Dal punto di vista della storia dell architettura balzano agli occhi progetti, urbanistici e architettonici, di grande valenza sia cosiddetto quartiere modello INA Casa a sud del nucleo urbano, di un episodio, l asilo, di una indiscutibile qualità formale, una eccellenza tutto sommato non adeguatamente registrata nei libri di architettura. Gli autori di questo testo, Achilli, Raschiani, Fanzini e Poli, documentano quindi città, Piacenza, dalle notevoli potenzialità di sviluppo urbanistico ed edilizio. Con un metodo che intreccia aspetti di carattere documentale, sempre fondamentali per un corretto approccio storico, con ricche considerazioni critiche in grado di stimolare la progettazione architettonica e urbana.

16 4.5 - Conclusioni L edilizia sociale rappresenta da sempre un importante campo di sperimentazione conciliare il basso costo delle opere con residenziale pubblica. Gli esiti di ques su tutto il territorio nazionale il cui valore, a prescindere dalla funzione sociale del costruito, si manifesta nelle caratteristiche architettoniche e tecnico costruttive di L analisi condotta, assumendo la città di Piacenza come campo di osservazione, ha assunto un limitato numero di realizzazioni considerate rappresentative di un particolare periodo storico e per ciascuna di esse ha cercato di metterne in luce gli l attenzione agli aspetti igienico-funzionali delle prime realizzazioni; il gi e a misura d uomo del secondo dopoguerra; le sperimentazioni tecno-tipologiche tese ad accrescere la produttività del cantiere e a migliorare il rapporto qualità-costo delle realizzazioni operate a l attenzione ai temi della sostenibilità sociale e ambientale degli ultimi Il quadro che ne esce descrive una situazione non dissimile a quella di tante altre città italiane nelle quali l impegno di tecnici, funzionari, dirigenti degli istituti autonomi per le case popolari hanno permesso di segnare un distacco qualitativo indiscutibile tra edilizia sociale ed edilizia di mercato. 51 L architettura nell edilizia sociale 51 E. Piroddi, op. cit

17 Fonti A. Acocella, L edilizia residenziale pubblica in Italia dal 1945 ad oggi, Cedam, AA. Storia e struttura del settore edilizio dal dopoguerra ad oggi, Clup, AA.Questione urbana e sviluppo edilizio AA. Case romane. La periferia e le case popolari AAStoria di Piacenza: l Ottocento M. Di Sivo, Normativa e tipologia dell abitazione popolare. L origine e lo sviluppo nelle leggi della casa dal 1902 al 1980 F. Schiaffonati, Storia e prospettive della residenza sociale in Italia, in D. Fanzini (a cura di), Il progetto nei programmi complessi di intervento E. Mussinelli, Tecnologie e progetto per la qualità ambientale negli interventi di riabilitazione dell edilizia residenziale pubblica, in D.Fanzini (a cura di), Il progetto nei programmi complessi di intervento F. IraVico Magistretti architetto e designe M. Mulazzani, Giuseppe Vaccaro IACP di Piacenza, L edilizia residenziale pubblica a Piacenza. Il quartiere di Barriera Roma e il recupero del patrimonio edilizio Istituto Luigi Sturzo (a cura di), Fanfani e la casa. Gli anni Cinquanta e il modello italiano di welfare state. Il piano INA-Casa 141

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