RAPPORTO ANNUALE 2010

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2 QUADERNI DELL OSSERVATORIO N 10 RAPPORTO ANNUALE 2010 Lodi, Settembre 2011 Indice Cap. 1 Il consumo di sostanze e di alcol in Italia e in Lombardia Cap. 2 Utenti tossicodipendenti afferenti al Ser.T. dell Asl di Lodi Cap. 3 Utenti alcoldipendenti afferenti al Ser.T. dell Asl di Lodi pag. 2 pag. 6 pag. 16 Cap. 4 Alcol e guida pag. 25 Cap. 5 altre forme di dipendenza nell attività del Ser.T.: il gioco d azzardo patologico e il tabagismo Cap. 6 L utenza delle Comunità terapeutiche nel territorio dell Asl di Lodi pag. 31 pag. 34 Cap. 7 Conclusioni pag. 36

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4 CAP. 1 CONSUMI, ABUSI E DIPENDENZE IN ITALIA E IN LOMBARDIA 1.1 IL CONSUMO DI SOSTANZE I nuovi dati presentati dalla Relazione annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze in Italia 1, relativamente alla situazione del Paese nel 2010, ripropongono e confermano alcuni importanti segnali già osservati anche l anno precedente e per vari aspetti indicativi di un cambiamento in corso. Il trend di progressiva crescita e diversificazione dei consumi, a tutte le fasce di età e soprattutto fra i giovani, che per tutti gli anni 90 ha caratterizzato il fenomeno in Italia, sembra essersi interrotto negli ultimi due anni. Assistiamo così a una riduzione della percentuale di consumatori nella popolazione generale e in parte anche nelle fasce di età precedentemente più esposte all espansione del fenomeno, ovvero i più giovani. Solo nella fascia di età anni non si osservano invece ancora significativi segnali di contrazione dell esposizione al consumo. I consumi di sostanze in Italia Diminuiscono i consumatori adulti. La riduzione fra il 2008 e il 2010 di coloro che hanno assunto una sostanza almeno una volta nell anno varia fra il meno 35,9% per l eroina e il meno 70,3% degli stimolanti. La cocaina mostra una riduzione del 57,1% e la cannabis del 63,6%. Si tratta quindi di una tendenza molto marcata che se confermata nei prossimi anni potrà davvero condurre ad un mutamento profondo del fenomeno. Tab.1 Consumo di sostanze fra la popolazione generale anni, (consumo almeno una volta nell anno) Differenza % fra val. assoluti Val. % su Val. % su ass.* poplaz. ass.* poplaz. Eroina ,39% ,25% -35,4% Cocaina ,10% ,90% -56,8% Cannabis ,30% ,20% -63,3% Stimolanti ,74% ,22% -70,0% Allucinogeni ,65% ,22% -65,9% * Valori assoluti stimati in base ai dati DemoIstat di popolazione residente ( Fonte: Studio GPS ITA Dipartimento Politiche Antidroga, Dipartimento Politiche Antidroga, Relazione annuale al Parlamento 2011 sul uso di sostanze stupefacenti e sulle tossicodipendenze in Italia Dati 2010, Presidenza del Consiglio dei Ministri,

5 Anche le indagini svolte fra la popolazione studentesca giovane (15-19 anni) 2 mostrano un generalizzato calo dei consumatori. Tuttavia le percentuali qui sono molto più contenute (tab.2) per tutti i tipi di sostanze, eccetto l eroina il cui consumo si riduce fortemente proprio fra i giovani. Le percentuali di consumatori fra i giovanissimi restano infatti decisamente più elevate che fra gli adulti, coinvolgendo ancora complessivamente quasi il 3% della popolazione per la cocaina e oltre il 18% per la cannabis. Il consumo giovanile è ancora un comportamento diffuso Infine, sempre dalla stessa indagine SPS-ITA, va segnalato il comportamento in controtendenza della popolazione studentesca di età 19-25, per la quale si assiste ancora a un trend crescente, sebbene a ritmi più contenuti, della percentuale di consumatori di cocaina e cannabis. La composizione del campione di indagine non permette tuttavia per l anno 2010 una stima precisa delle dimensioni numeriche del fenomeno 3. Tab.2 Consumo di sostanze fra la popolazione giovanile anni, (consumo almeno una volta nell anno) Differenza % fra val. assoluti Val. % su Val. % su ass.* poplaz. ass.* poplaz. Eroina ,3% ,8% -38,8% Cocaina ,6% ,9% -19,8% Cannabis ,2% ,5% -23,9% Stimolanti ,8% ,7% -39,5% Allucinogeni ,9% ,7% -7,3% * Valori assoluti stimati in base ai dati DemoIstat di popolazione residente ( Fonte: Studio GPS ITA Dipartimento Politiche Antidroga, 2011 Si mantiene elevato anche nel 2010 il comportamento di policonsumo, sia associando più sostanze differenti (soprattutto cannabis e stimolanti associati ad eroina o cocaina), sia associando l alcol. L alcol in particolare viene associato al consumo di cannabis dal 73,1% dei consumatori di quest ultima, alla cocaina dal 71,1% e all eroina dal 64,7% 3. Il policonsumo 2. SPS_ITA , Dipartimento Politiche Antidroga, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Politiche Antidroga, Relazione annuale al Parlamento 2011, cit. 4

6 I dati diffusi dalla Relazione annuale al Parlamento permettono di affiancare al dato sul consumo negli ultimi 12 mesi anche quello sul consumo almeno una volta nella vita, col quale è possibile studiare più nel dettaglio il grado di esposizione della popolazione al rischio. Il consumo occasionale Tab.3 Consumo di sostanze (almeno una volta nella vita), anni anni Eroina 1,9% 1,2% Cocaina 4,8% 4,1% Cannabis 22,4% 22,3% Stimolanti 2,8% 2,8% Allucinogeni 1,9% 4,2% Fonte: Dipartimento Politiche Antidroga, 2011 In questo caso si nota chiaramente come la differenza nelle percentuali fra la popolazione generale e la popolazione studentesca anni tenda a ridursi fortemente per tutti i tipi di consumo, fino quasi a scomparire nel caso dell uso di cannabis o di stimolanti, e comunque attestandosi su differenziali minimi anche per l eroina e la cocaina. Ciò è un evidente segnale di quanto la fascia di età anni sia cruciale per il rischio di esposizione al comportamento di consumo, ancorché di tipo esplorativo. In sostanza, è proprio in questa fascia di età che la grande maggioranza dei giovani sperimenta il consumo della maggior parte delle sostanze. Prova ne sia anche il fatto che la distanza fra i consumatori nell anno e quelli almeno una volta nella vita è fra i giovani piuttosto contenuta, variando da un +20,5% per la cannabis a un +64,7% per gli stimolanti. La sostanza più diffusa resta sempre la cannabis, sia nella popolazione generale che in quella giovanile. Si noti che quasi una persona su quattro nella popolazione generale ha consumato cannabis almeno una volta nella vita e che fra i giovani quasi uno su cinque l ha assunta negli ultimi 12 mesi. Se si considera il consumo nell ultimo mese, si arriva a quasi uno su otto. Si tratta di un livello valutato medio-alto rispetto alle medie europee, ed è il tipo di consumo che avvicina maggiormente maschi e femmine sia in prevalenza che in incidenza. Il 4,8% della popolazione generale ha consumato cocaina almeno una volta nella vita. Il consumo nell ultimo anno è invece molto ridotto nella popolazione generale (solo lo 0,9%), ma sale al 2,9% fra i giovani, e resta attestato all 1,3% anche considerando l ultimo mese. Almeno una volta nella vita, già a 15 anni Cannabis: consumo medioalto e diffuso Cocaina: i giovani sono ancora fortemente coinvolti 5

7 Infine l eroina si conferma un tipo di consumo in generale diminuzione fra i giovani, e comunque attestata su un livello stabilmente inferiore rispetto alle medie europee. La popolazione dei soggetti assistiti nei Ser.T., invece, mantiene negli anni una connotazione prossima più al profilo tradizionale della tossicodipendenza che alle nuove tendenze recenti. Infatti a livello nazionale resta molto elevata la presenza di eroina come sostanza di uso primario (70,1%), segnando addirittura un lieve incremento rispetto al A questo proposito, nei servizi dell Asl di Lodi si osserva un dato in controtendenza, con una riduzione di 5 punti percentuali, che resta tuttavia al di sopra della media nazionale e soprattutto di quella regionale lombarda. Rispetto ai dati regionali, nei Ser.T. dell Asl di Lodi anche la cannabis compare in misura più elevata e in netto incremento sul 2009, mentre resta marcatamente sottorappresentata la cocaina (17,7% contro il 27,9% media regionale). Segnaliamo tuttavia che il dato nazionale in questo caso si ferma addirittura al 15,2%. Nel territorio dell Asl di Lodi, quindi, il profilo dell utenza assistita sembra mantenere caratteristiche in linea più con le medie nazionali che con la situazione generale lombarda. Eroina: continua il lento declino Il profilo tradizionale dell utenza dei Ser.T. I Ser.T. dell Asl di Lodi: pochi casi di cocainomani Tab.4 Principali sostanze di abuso primario da parte degli utenti dei Ser.T., 2010 (Comparazione con dati regionali e nazionali) Prov. di Lodi Lombardia Italia eroina cannabinoidi cocaina Altre ,7% 9,2% 17,4% 2,7% ,8% 6,0% 17,3% 0,9% ,3% 8,4% 27,9% 1,4% ,0% 8,3% 28,3% 4,4% ,1% 9,2% 15,2% 5,5% ,9% 8,8% 15,6% 5,7% ; Dipartimento politiche antidroga, 2011 A livello nazionale, dopo un progressivo calo osservato fino al 2009 del numero dei nuovi utenti assistiti nel corso dell anno dalla rete dei Ser.T., nel 2010 osserviamo una netta inversione di tendenza con un ritorno ad un incremento di circa il 4,7%, paragonabile a quelli osservati negli anni dal 2000 al Dalla fine degli anni 90 fino al 2006 tale valore è stato in crescita; dal 2006 al 2008 è calato del 5% e per la prima volta nel 2009 tale calo ha anche causato la diminuzione del numero totale di utenti. Il saldo complessivo dell utenza torna ora a crescere: gli u- tenti totali dei servizi sono aumentati del 4,8% rispetto al 2009, e tale incremento assume una rilevanza tale da incidere anche rispetto al 2008 (più 1,2%). La domanda di trattamento riprende a crescere 6

8 Contrariamente alla tendenza nazionale, a livello regionale lombardo il 2010 vede invece un repentino ridimensionamento dell utenza dei Ser.T. che cala complessivamente addirittura del 13%. A calare sono in primo luogo i nuovi utenti nell anno (meno 18%), ma anche l utenza già in carico dagli anni precedenti si riduce vistosamente (meno 12,1%). In Lombardia invece il calo di utenza nei Ser.T. è marcato Tab.5 Utenti tossicodipendenti nei Ser.T., (Comparazione con dati regionali e nazionali) Asl di Lodi Reg. Lomb. Italia Asl di Lodi Reg. Lomb. Italia Asl di Lodi Reg. Lomb. Italia Nuovi utenti Già in carico Totale utenti a Tasso di rinnovo dell utenza (% utenti nuovi 22,0% 27,5% 21,3% 20,1% 22,1% 20,2% 24,2% 21,0% 20,2% su totale utenti) Tasso di crescita domanda totale (differ. % rispetto +2,7% +1,3% +3,0% +1,1% -1,0% -3,5% +3,9% -- b +4,8% anno precedente) Domanda di trattamento (% utenti in carico su popolaz ) 0,62 0,43 0,44 0,66 0,52 0,52 0,68 -- b 0,47 a. Indice di copertura del 90% b. Dato incompleto a livello regionale e pertanto non confrontabile Fonte: Asl di Lodi, elab. Osservatorio Territoriale Dipendenze, 2011; Dipartimento politiche antidroga, 2011 Fig.1 Nuovi utenti nell anno presso i Ser.T., (Italia) Nuovi utenti Fonte: Dipartimento Politiche Antidroga,

9 In questo contesto, la rete di servizi dell Asl di Lodi mantiene invece un andamento più prossimo a quello nazionale, registrando un marcato aumento di nuova utenza (più 25%) che produce un incremento dell utenza complessiva nell anno del 3,9%. Si noti come i Ser.T. dell Asl di Lodi mostrino da diversi anni una capacità di risposta al bisogno numericamente elevata rispetto alle medie sia regionale che nazionale: la percentuale di utenza assistita rispetto alla popolazione residente è infatti su questo territorio stabilmente superiore allo 0,6% per mille, contro risultati regionali e nazionali oscillanti fra lo 0,4% e lo 0,5%. La rete dei Ser.T. dell Asl di Lodi segue il trend nazionale 1.2 IL CONSUMO DI ALCOL Parallelamente, anche il consumo di alcol a livello nazionale mostra lievi segnali di ridimensionamento, soprattutto per quanto riguarda i comportamenti di consumo abituali e continuativi. Risultano invece in espansione, e soprattutto fra i giovani, i comportamenti di consumo occasionale e fuori dai pasti, in particolare di bevande diverse da vino e birra (superalcolici, cocktail, ecc.) 4. Il consumo almeno una volta nell anno ha riguardato nel 2010 il 67,6% della popolazione complessiva, con una differenza significativa fra maschi e femmine (rispettivamente 81,4% e 54,8%) 5. L indagine SPS-ITA sulla popolazione studentesca ha però evidenziato anche un incidenza più elevata nella popolazione scolarizzata di anni: qui il consumo nell ultimo anno raggiunge infatti un livello elevatissimo con l 82,3%, che si attenua solo marginalmente se si considera il consumo nell ultimo mese (71,8%). Questi consumi risultano certamente direttamente correlati all età, ma è importante considerare che già a 15 anni la quota di coloro che hanno assunto alcol negli ultimi 12 mesi è pari a ben il 61,7%. Il consumo di alcol in Italia: un quadro contradditorio L abitudine si acquisisce da giovanissimi Tab.6 Consumo di alcol nella popolazione scolarizzata di anni, Almeno una volta nella vita 86,3% Almeno una volta nell anno 82,3% Almeno una volta nel mese 71,8% Fonte: Dipartimento Politiche Antidroga, Istat, L uso e l abuso di alcol in Italia, Statistiche report, aprile Istat, cit.. 6. SPS-ITA , cit. 8

10 Fig.2 Consumo di alcol nella popolazione scolarizzata di anni per sesso ed età, 2010 (almeno una volta nell anno) 100,0 80,0 60,0 40,0 20,0 0,0 15 anni 16 anni 17 anni 18 anni 19 anni Maschi 64,5 77,0 83,8 88,1 89,9 Femmine 59,1 71,0 77,2 81,7 83,5 Fonte: Dipartimento Politiche Antidroga, 2011 Inoltre per queste fasce di età il differenziale fra maschi e femmine tende a ridursi fortemente, fino a livelli molto poco significativi: nel 2010 si osserva una prevalenza dell 85% fra i maschi e del 79,8% fra le femmine. Lo stesso pattern si ripresenta relativamente al dato sulle ubriacature: il 47,7% dei giovani anni si è ubriacato almeno una volta nell ultimo anno. Se si considerano separatamente maschi e femmine le percentuali sono pressoché equivalenti fino ai 16 anni (intorno al 30%) per arrivare a distanziarsi solo di 14 punti percentuali all età di 19 anni (maschi 53,1% e femmine 39%) 7. In generale, sopra ai 24 anni, e in modo crescente al crescere dell età, il differenziale maschi-femmine torna ad allargarsi posizionandosi sopra ai punti percentuali 8. Fra i giovani, maschi e femmine senza differenze Le ubriacature Fig.3 Ubriacature nella popolazione scolarizzata di anni per sesso ed età, 2010 (almeno una volta nell anno) 60,0 40,0 20,0 0,0 15 anni 16 anni 17 anni 18 anni 19 anni Maschi 18,3 31,3 41,5 49,1 53,1 Femmine 18,3 26,7 33,5 37,9 39,0 Fonte: Dipartimento Politiche Antidroga, Dipartimento Politiche Antidroga, Relazione annuale al Parlamento 2011, cit. 8. Istat, cit. 9

11 Malgrado quindi il parziale calo delle percentuali di consumatori osservato nel corso del 2010, assistiamo ancora a una diffusione dei comportamenti di consumo di alcol molto elevata e soprattutto con una pervasività davvero marcata fra la popolazione giovane. 1.3 IL GIOCO D AZZARDO Infine, va ricordato che i Ser.T. stanno da alcuni anni allargando la propria offerta di presa in carico anche a nuove forme di dipendenza (dal gambling alla dipendenza da Internet, ad esempio) che saranno certamente in forte e- spansione nei prossimi anni, ponendo alla rete dei servizi sfide nuove ed estremamente impegnative sia in termini quantitativi che di innovazione e riqualificazione della risposta. Sotto questo profilo, il fenomeno più rilevante è oggi certamente la forte diffusione del gioco d azzardo in tutte le sue forme sia tradizionali sia on-line e la conseguente e- mersione presso i servizi di un numero crescente di casi di giocatori patologici in situazione di dipendenza. In Italia l economia del gioco, in tutte le sue forme, dalle scommesse alle cosiddette macchinette, dai gratta&vinci al gioco on-line, dalle corse di cavalli al lotto, eccetera, ha raggiunto ormai numeri da primato: sono almeno 35 milioni gli Italiani coinvolti nel gioco 9, per una raccolta complessiva che ha superato nel 2010 i 60 miliardi di euro. Il trend appare ogni anno sempre più marcato e impressionante: nessun freno è stato posto a nessun livello a questo fenomeno; fra il 2005 e il 2010 si è avuto un incremento della spesa per gioco del 148%, tanto che oggi l Italia ricopre una posizione di assoluto primato mondiale, essendo uno dei paesi a maggiore incidenza della spesa per gioco. Le nuove dipendenze Il gambling in Italia 9. Si intende, in tal senso, il numero di italiani che hanno avuto almeno un occasione di gioco nel corso dell anno in questione. 10

12 I dati diffusi dal Dipartimento politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio 10 dicono che nel 2010 l 1% della popolazione generale è affetta da gambling patologico e ben il 5% risulta classificabile come a rischio di sviluppare questa patologia. Ancora più preoccupanti risultano i dati relativi alla popolazione giovane di età anni: qui addirittura il 10% risulta avere problemi legati al gioco e la metà di questi ha una effettiva dipendenza. Si tratta quindi di un fenomeno molto diffuso e la cui gravità è amplificata dalle forti implicazioni sistemiche per la vita delle persone, delle famiglie, della società, delle istituzioni pubbliche. La Lombardia è la regione d Italia dove si gioca di più, seguita dal Lazio. Per quanto concerne la provincia di Lodi, sono disponibili soltanto dati relativi al 2007 secondo cui la raccolta complessiva del gioco è stata pari a 169 milioni di euro, con un incidenza pari al 2,82% del Pil provinciale 11. Sebbene non vi siano dati più aggiornati, è ovviamente possibile ipotizzare per gli ultimi anni un progressivo incremento del fenomeno anche in questo territorio in misura non dissimile da quanto rilevato a livello regionale e nazionale. Lombardia in primo piano Anche il territorio della provincia di Lodi è quindi sottoposto a tutte queste nuove pressioni che si traducono da alcuni anni in un diffuso ampliamento delle tipologie di utenza e incremento dei relativi accessi al servizio. Tab.7 Altra utenza (alcol, gap, tabacco) nei Ser.T. dell Asl di Lodi, Alcol GAP Tabacco Alcol GAP Tabacco Alcol GAP Tabacco Nuovi utenti Già in carico Totale utenti ; 10. Dipartimento Politiche Antidroga, Relazione annuale al Parlamento 2011, cit. 11. Nomisma, Gioco e Pil. Il ruolo del gioco per i sistemi economici territoriali, Bologna,

13 CAP. 2 UTENTI TOSSICODIPENDENTI AFFERENTI AL SER.T. DELL ASL DI LODI 2.1 UTENZA E TREND Tab.4 Utenti tossicodipendenti in carico e appoggiati nei Ser.T. dell Asl di Lodi, Distretto di Distretto di Distretto di Tutti Lodi Casale S.Angelo Nuovi utenti Già in carico Totale Appoggiati Tab.5 Utenti nuovi e già in carico nel Ser.T. ASL di Lodi, Distretto di Lodi Distretto di Casale Distretto di S.Angelo Tutti Nuovi utenti 17,3% 25,4% 27,5% 23,8% 20,3% 21,2% 20,1% 24,2% Già in carico 82,7% 74,6% 72,5% 76,2% 79,7% 78,8% 79,9% 75,8% Fig.2 Utenti in carico ai Ser.T. dell Asl di Lodi, (analisi per distretto) Lodi Casalpusterlengo S Angelo Anche nei dati del 2010 troviamo conferma del continuo ma lento incremento dell utenza totale del Ser.T. Nell ultimo anno si è però interrotta la tendenza recente al calo dei nuovi ingressi. In sostanza, mentre l incremento dal 2005 al 2009 è stato legato soprattutto ad una bassa percentuale di dimissioni dal servizio, con relativo progressivo invecchiamento dell utenza, nel 2010 assistiamo a un incremento Si consolida una nuova tendenza all incremento di utenza 12. Il dato elevato del presidio di S.Angelo deriva principalmente dalla maggiore concentrazione di strutture comunitarie in questo distretto rispetto agli altri due. 13. Fino al 2007 i dati dei tossicodipendenti riferiti all Asl di Lodi erano trattati insieme a tabagisti e giocatori d azzardo. Pertanto il confronto fino al 2007 viene effettuato sul totale delle tre tipologie. Il lieve decremento del 2008 rispetto al 2007 va quindi attribuito principalmente a questa differenza. Sommando i tre gruppi, il totale è pari a 951 utenti nel 2007, 977 nel 2008, nel 2009 e nel

14 netto di utenza incidente (+25%), con un contributo significativo al rinnovo dell utenza complessiva. Una lettura sul lungo periodo ci mostra quindi come tutto l ultimo decennio sia caratterizzato da un lento ma continuo processo espansivo del servizio, segnato da due tendenze parallele: la prima, costante e vigorosa, è il rallentamento delle dimissioni; la seconda, più altalenante negli anni ma comunque significativa, è l attrazione di nuova utenza. In questo solco di lungo periodo, il dato dell ultima annualità è un segnale da considerare con attenzione di una rinnovata capacità di attrazione da parte del servizio, che dimostra le potenzialità ancora elevate dei Ser.T. nella risposta ai fabbisogni anche delle nuove generazioni. L utenza in carico complessivamente nel 2010 presso le tre sedi del Ser.T. dell Asl di Lodi ammonta a persone. Di questi però sono tossicodipendenti, mentre i rimanenti sono distribuiti fra tabagisti e giocatori d azzardo patologici. L utenza che è stata presa in carico al Ser.T. nel corso del 2010 (cosiddetta utenza incidente) è pari al 24,2% del totale, percentuale che è tornata a crescere, anche in misura rilevante, dopo tre anni di costante diminuzione (20,1% nel 2009, 22% nel 2008 e il 30,1% nel 2007). Se quindi negli anni scorsi il Ser.T. sembrava in affanno proprio nella propria capacità di interazione efficace con il territorio di riferimento, i nuovi dati mostrano una decisa ripresa. Questo dimostra tuttavia anche la presenza di un bisogno sul territorio che non accenna nei fatti alla diminuzione. Un altro dato che trova conferma nel 2010 è però la crescente apertura negli ultimi anni della forbice fra i diversi presidi. Sul lungo periodo tutti e tre i presidi del territorio dell Asl di Lodi registrano un incremento marcato di utenza complessiva: dal 2005 ad oggi si rileva un +67% a S.Angelo, +63% a Lodi e +32% a Casalpusterlengo. Diversamente, però, i trend recenti si stanno muovendo secondo un sentiero divergente: dal 2008 al 2010 Lodi evidenzia un incremento ancora marcato (+45% in due anni), Casalpusterlengo pur aumentando, si ferma a +14% e S.Angelo mostra un deciso calo di utenza in entrambe le annualità, per un totale di -33%. Nel dettaglio, emerge anche che il maggior contributo in termini assoluti alla crescita dell utenza è dato dai nuovi accessi di tossicodipendenti presso il presidio di Lodi, che rappresentano il 63% del totale di tutti gli utenti incidenti nell intero territorio dell Asl. Fra i motivi di questo risultato va però ricordata anche l elevata incidenza dei detenuti presso la casa circondariale di Lodi, che nel 2010 ha avuto un forte tourn-over con un incidenza eccezionale di detenuti tossicodipendenti fino ad ora non noti al Ser.T. (oltre 70 casi). I nuovi accessi al servizio tornano a crescere. L incremento di utenza si concentra su un solo presidio: Lodi 13

15 2.2 SESSO ED ETÀ Tab.6 Distribuzione per sesso e per età degli utenti tossicodipendenti del Ser.T. dell A.S.L. di Lodi, Nuovi utenti Già in carico Tutti Maschi Femmine Totale Età Anno 2009 Anno 2010 <15 0,1 0, ,5 2, ,7 8, ,2 16, ,1 17, ,1 19, ,7 17, ,7 11,3 >49 4,9 7,6 Totale 100% 100% Fig.3 Utenza tossicodipendente incidente nell anno, < >49 Maschi Femmine I dati del 2010 sanciscono una conferma ormai certa del trend già evidenziato l anno scorso. Da quattro anni infatti notiamo il progressivo aumento percentuale dell utenza giovane e di quella più anziana, a scapito di un lento ma appunto ormai certo ridimensionamento dell utenza di età intermedia, quella cosiddetta storica dei Ser.T. Il lento mutamento del profilo demografico dell utenza 14

16 In questo quadro generale, sia gli uomini che le donne contribuiscono, sebbene in modo proporzionalmente differente, al mutamento di profilo. In particolare, le donne, pur con numerosità complessiva sempre limitata, registrano nel 2010 un incremento di utenza incidente a tutte le età. Complessivamente tuttavia l utenza dei Ser.T. risulta sempre caratterizzata in primo luogo da un età media avanzata, dovuta soprattutto alla presenza di una quota importante di utenza in carico da diversi anni e a un limitato tasso di ricambio, ma in parte anche al continuo accesso al servizio di utenza in età già avanzata: i picchi di accesso al servizio si osservano infatti sì nella fascia anni ma anche in quella 30-39, con una presenza non marginale anche nella fascia anni. La specificità dell utenza incidente femminile è invece data da una presenza maggiore proprio nelle fasce di età estreme, sotto i 25 e sopra i 49 anni. Inoltre, il fatto che fra i giovanissimi (sotto i 19 anni) l utenza incidente femminile sia quasi pari a quella maschile sembra confermare un avvicinamento fra i sessi nei comportamenti di consumo delle sostanze tra le giovani generazioni. Stiamo parlando tuttavia in questo caso di numerosità molto limitate e non pare opportuno considerare questi dei veri e propri trend di periodo. Le vischiosità di un modello davvero fortemente consolidato Maschi e femmine quasi e- quivalenti fra le giovani generazioni 15

17 2.3 LIVELLO DI ISTRUZIONE E SITUAZIONE OCCUPAZIONALE Tab.7 Profilo dei tossicodipendenti per titolo di studio, Elementari 7,0 5,2 5,2 5,6 Licenza di scuola media 67,2 75,1 75,2 71,9 Licenza di scuola superiore 23,5 18,4 18,1 20,2 Laurea 2,3 1,3 1,5 2,3 Totale 100% 100% 100% 100% Tab.8 Profilo tossicodipendenti per situazione occupazionale, Occupati 64,9 63,4 62,4 62,7 Disoccupati 20,3 22,2 22,8 21,9 Studenti 1,7 1,2 1,2 1,9 Occupazioni saltuarie 5,8 5,7 5,4 5,3 Pensionati (+ pensioni di invalidità) 1,5 0,1 0,7 2,1 Altro 5,8 7,4 7,5 6,1 Totale 100% 100% 100% 100% Fig.4 Profilo dei tossicodipendenti per profilo occupazionale, 2010 Impiegati - 11,6 Artigiani - 7,4 Liberi prof. - 5,0 Imprenditori - 0,0 Operai - 72,4 Altro - 3,6 16

18 La nuova spinta data dall ingresso di utenza giovane porta con sé anche qualche modificazione nei profili sociografici medi dell utenza: il livello di studio, in primo luogo, torna a crescere lievemente, soprattutto nella fascia di istruzione più elevata (torna a superare il quinto del totale, esattamente il 22,5%, quota di utenza con titolo di studio superiore). Si tratta però di variazioni contenute e non particolarmente significative; oltretutto una lettura sul lungo periodo mostra andamenti molto altalenanti e decisamente privi di un trend evidente. Il fenomeno è sempre più trasversale Anche il profilo ocupazionale, pur con qualche cambiamento anch esso riconducibile soprattutto all elevato tasso di utenza incidente nell anno, risulta abbastanza stabile nel tempo. L unico trend interessante da questo punto di vista è il raddoppio abbondante degli impiegati (che arrivano fino all 11,6%) e la scomparsa dei, comunque già pochissimi, imprenditori. Nel complesso, il profilo comune dell utenza del Ser.T. resta quello di un occupazione regolare, in massima parte come operaio (sono ancora il 72,4% del totale), e che vede salire al secondo posto le occupazioni impiegatizie (11,6%) e al terzo quelle artigianali (7,4%). Si tratta cioè, anche sotto il profilo del lavoro, di un utenza non più ascrivibile alle categorie classiche del marcato disagio socio-economico, ma fortemente diversificata e diffusa e certamente in grado di mimetizzare i propri comportamenti di consumo di sostanze stupefacenti. Le occupazioni professionali o imprenditoriali restano invece ancora marginali nel profilo complessivo. 17

19 2.4 SOSTANZE DI ABUSO Fig.6 Utenza tossicodipendente per sostanza d abuso primaria, 2010 Cocaina; 17,4 Cannabis; 9,2 mdmda; 0,1 Eroina; 70,7 Altro; 2,5 Fig.7 Utenza tossicodipendente per sostanza d abuso primaria, (1) (1) (1) altro 5,3 4,4 13,9 0,8 2,8 2,5 mdma 0,5 0,1 0,2 0,1 0,2 0,1 eroina 69,0 78,4 67,3 75,8 73,1 70,7 cocaina 19,4 13,5 13,1 17,3 17,5 17,4 cannabis 5,8 3,6 5,5 6 6,4 9,2 (1) La riduzione della voce altro dal 2008 è dovuta a una maggiore completezze dei dati raccolti. 18

20 Non basta certo il debole incremento già segnalato nei nuovi accessi al servizio per modificare significativamente la tipologia di dipendenza e il profilo per sostanze di abuso che caratterizza i Ser.T. dell Asl di Lodi. L uso di eroina come sostanza primaria, e quindi fonte principale di dipendenza, resta ancorata intorno al 71%. Malgrado si rilevi una lieve diminuzione complessiva lungo l arco di tutto l ultimo quinquennio, non sembra ancora possibile parlare di un vero e proprio trend, data l esiguità delle variazioni e anche la ricorrenza di alcune oscillazioni non marginali. Prevale ancora l utenza eroinomane, pur con i primi segnali di un cambiamento La lentezza del processo di ricambio dell utenza che caratterizza la rete dei Ser.T. a livello nazionale si ripercuote quindi anche a Lodi in un profilo della tossicodipendenza per tipo di sostanze di abuso tuttora ancorato alla tipologia classica della dipendenza da eroina. La cocaina è la seconda sostanza per diffusione, utilizzata dal 17,4% degli utenti dei Ser.T. Anche se il dato è in linea con la media generale nazionale, che è pari al 15,5% dell utenza, si noti che la media regionale di utenza cocainomane nei Ser.T. si colloca intorno al 28%, oltre dieci punti percentuali in più rispetto a Lodi. Poiché non vi sono davvero ragioni specifiche per sostenere una particolarità del territorio dell Asl di Lodi rispetto al contesto regionale relativamente alla diffusione del consumo di cocaina, in questo caso possiamo certamente affermare che il Ser.T. continua a soffrire una relativa difficoltà ad affrontare questo tipo di fenomeno di abuso. Infatti ormai da tre anni la quota di utenti con dipendenza da cocaina come sostanza primaria è stabile fra il 17,3% e il 17,5% dell utenza, e inferiore alla media regionale. La cocaina conferma un ruolo importante, anche se forse sottostimato Infine, sommando però sostanza primaria e secondaria rileviamo invece che la cocaina coinvolge oltre il 45% dell utenza in totale, a conferma di una diffusa sovrapposizione del consumo delle due sostanze. La tipologia a maggiore incremento è invece l abuso di cannabis. Sia come sostanza primaria che secondaria si colloca a un livello decisamente meno rilevante in termini assoluti (9,2% come utilizzo primario), ma è l unica a subire un incremento costante nel quinquennio nonché davvero significativo nell ultimo anno (era al 6,4% nel 2009). Il consumo di cannabinoidi continua a crescere. 19

21 Poiché certamente il consumo di cannabinoidi osservabile dall attività dei Ser.T. rappresenta solo una porzione molto limitata del fenomeno nella popolazione generale, soprattutto considerando tutte le forme del consumo non problematico o dell abuso leggero, risulta evidente che tale incremento è il segnale di un continuo aumento della diffusione di questo comportamento di consumo. Ciò detto, l aumento relativo nell ultimo anno così marcato dell utenza in carico al Ser.T. per dipendenza da cannabis è solo in parte spiegabile con il trend generale dei consumi di questa sostanza, che è sì in crescita ormai da almeno 5 anni ma con incrementi fino ad ora mai così rilevanti. La forte variazione del 2010 va probabilmente fatta risalire almeno in parte anche all incremento dei casi di lavoratori segnalati in base alle nuove norme sul consumo nei luoghi di lavoro e all elevato numero di utenti detenuti. Fig.8 Utenza tossicodipendente per sostanza d abuso primaria, 2010 (Dati percentuali per distretto) cannabis eroina cocaina mdma Lodi 11,8 65,7 22,4 0,2 Casale 8,9 79, S.Angelo 3,9 81,3 13,8 0 Il dato medio provinciale è comunque frutto anche di differenze marcate fra i tre presidi territoriali del Ser.T. Lodi in particolare si distanzia dai presidi di Casalpusterlengo e di S.Angelo Lodigiano, mostrando una quota significativamente più elevata di consumatori di cocaina, pari a circa il doppio degli altri due Il presidio di Lodi ha in carico una quota di cocainomani molto maggiore Per converso gli altri due presidi raggiungono percentuali dell 80-81% di eroinomani fra l utenza totale, mentre per quanto riguarda la cannabis sono Lodi e Casalpusterlengo a trainare l evidenza del fenomeno che invece nel presidio di S.Angelo resta ancora marginale. 20

22 2.5 I TRATTAMENTI Tab.9 Trattamenti effettuati dal Ser.T. dell Asl di Lodi, 2010 Numero di trattamenti Val. % Psicosociale ,6 Metadone integrato ,7 Altri farmaci non sostitutivi ,4 Buprenorfina ,2 I trattamenti effettuali presso i Ser.T. possono essere aggregati in tre macrocategorie standard: i cosiddetti trattamenti drug-free, con intervento esclusivamente di carattere psicosociale; i trattamenti metadonici, solitamente integrati con intervento psicosociale; i trattamenti che prevedono l impiego di altri farmaci non sostitutivi. Per il 2010, a causa di un problema tecnico di estrazione dei dati, non è possibile contabilizzare correttamente i trattamenti effettuati in strutture residenziali e in carcere. Per questo motivo il confronto in valori assoluti con il 2009 risulta impossibile. Poiché tuttavia i trattamenti extra Ser.T. sono una minoranza, possiamo considerare comunque significativa la distribuzione percentuale dei differenti tipi di trattamento. La tipologia di trattamento principale erogata è sempre quella con metadone (33,7%) e, complessivamente, sommando i trattamenti con altri farmaci non sostitutivi, si arriva al 61,1%. I trattamenti di tipo farmacologico continuano quindi a caratterizzare l intervento nei Ser.T. Il pluriennale ridimensionamento dei trattamenti di carattere esclusivamente psicosociale, che si è manifestato nei dati in modo costante almeno dal 2006, sembra invece ormai quasi esaurito: nel 2010 sono stati il 25,6% del totale contro il 26,5% del Si tenga tuttavia presente che l impiego del metadone e dei farmaci sintomatici rappresenta quasi sempre solo un a- spetto di un trattamento strutturalmente integrato, pertanto una gran parte di quel 61,1% di casi suddetti va certamente ascritta anche alla categoria dei trattamenti psicosociali. Il trattamento farmacologico Il trattamento psicosociale è stabilizzato Integrazione Un lieve incremento nella diffusione dei trattamenti con buprenorfina è infine l unica variazione significativa rilevata nel 2010, con un 13,2% rispetto all 11% del

23 CAP. 3 UTENTI ALCOLDIPENDENTI AFFERENTI AL SER.T. DELL ASL DI LODI 3.1 UTENZA E TREND Tab.10 Utenti alcoldipendenti in carico nel Ser.T., Distretto di Lodi Distretto di Casalpusterlengo Distretto di S.Angelo Tutti Nuovi utenti Già in carico Totale Tab.11 Utenti alcoldipendenti: analisi per distretto, Distretto di Lodi Distretto di Casalpusterlengo Distretto di S.Angelo Tutti Nuovi utenti 10,7% 14,0% 46,8% 37,9% 49,2% 26,8% 16,4% 16,5% Già in carico 89,3% 86,0% 53,2% 62,1% 50,8% 73,2% 83,6% 83,5% Fig.9 Utenti alcoldipendenti: incidenza e utenza totale, Già in carico Nuovi utenti Fig.10 Utenti alcoldipendenti: analisi per distretto, Lodi Casalpusterl S Angelo

24 Anche il 2010 ha significato per il Ser.T. dell Asl di Lodi un nuovo e significativo aumento di utenza alcoldipendente. Il trend che si va così delineando è ben marcato e sta progressivamente incidendo sui servizi che vedono sia incrementare il carico di utenza, sia modificarsi i profili e le caratteristiche dell utenza stessa. Novo trend di crescita dell utenza. Dal 2009 al 2010 l incremento complessivo di utenza è dell 11,5%, minore dell incremento precedente (16,9% dal 2008 al 2009) ma ancora molto rilevante. Il risultato è un carico totale nell anno di 903 casi, dei quali 149 (il 16,5%) sono nuovi utenti entrati in carico nel corso dell anno. L incremento è quindi dovuto in parte alle permanenze in carico piuttosto lunghe (più anni), ma in parte anche all incremento della domanda di accesso al servizio, dato che fa ritenere altamente probabile la conferma nei prossimi anni di questo trend. Tuttavia va sottolineato un andamento molto differenziato fra i vari presidi territoriali del Ser.T. In particolare l aumento di utenza nel 2010 è attribuibile quasi totalmente al presidio di Lodi e in piccola misura a Caslapusterlengo, mentre il presidio del Ser.T. di S.Angelo mostra una lieve riduzione di utenza. Considerando soltanto l utenza incidente, addirittura è solo il presidio di Lodi a registrare un valore per il 2010 superiore al 2009, negli altri due presidi si è manifestata una contrazione, che per S.Angelo determina una riduzione del 50% rispetto al La netta prevalenza del servizio di Lodi deriva ancora dal fatto che per molti anni questo è stato l unico presidio operativo sull alcol, mentre l inversione del trend su S.Angelo e il rallentamento su Casalpusterlengo segnano un mutamento di tendenza, visto che gli anni precedenti avevano fatto segnare per entrambi un deciso sviluppo. Presìdi territoriali: permangono differenze quantitative importanti 23

25 3.2 SESSO ED ETÀ Tab.12 Distribuzione per sesso ed età degli utenti alcolodipendenti del Ser.T. dell A.S.L. di Lodi, (Tutti gli utenti) Anno 2009 Anno 2010 maschi femmine Totale maschi Femmine Totale <15 0,5 0,0 0,4 0,6 0,7 0, ,8 2,7 1,1 1,5 2,7 1, ,3 0,7 2,0 3,1 2,7 3, ,1 0,7 1,9 3,6 0,7 3, ,1 5,5 6,8 7,6 6,0 7, ,4 10,3 11,2 11,2 11,3 11, ,1 12,3 14,6 14,0 12,7 13, ,9 15,8 15,1 12,9 10,7 12, ,3 11,6 11,4 10,3 13,3 10, ,2 7,5 9,8 10,2 8,0 9, ,2 12,3 9,8 8,8 9,3 8,9 >64 15,2 20,5 16,2 16,2 22,0 17,2 Fig.11 Utenza alcoldipendente incidente nell anno, < >59 Maschi Femmine Fig.12 Utenza alcoldipendente già in carico dagli anni precedenti, < >59 Maschi Femmine

26 Fig.13 Utenza alcol dipendente: differenza di sesso, % 90% 80% % 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Femmine 15,5% 16,4% 18,4% 18,9% 18,00% 17,30% Maschi 84,5% 83,6% 81,6% 81,1% 82,00% 82,70% La distribuzione per età conferma che la fascia che sta contribuendo maggiormente ad aumentare l utenza totale del servizio è quella anni, che infatti comincia ad evidenziarsi anche in relazione all utenza complessiva. Si tratta di un trend generale che emerge sotto molti aspetti anche a livello nazionale, ma che procede parallelamente alla diffusione di comportamenti di consumo a rischio fra la popolazione giovane e giovanissima, soprattutto nella forma del consumo occasionale. I 40enni si confermano l utenza principale, ma crescono i giovani e giovanissimi I giovani e gli adolescenti sono presenti fra l utenza del Ser.T. già da un quinquennio e il trend non sembra arrestarsi nemmeno nel 2010, interessando sempre più sia i maschi che le femmine. L utenza prevalente è comunque di gran lunga quella anziana, o comunque over 50, che nel 2010 rappresenta il 46,9% del totale. Il confronto fra il profilo dell utenza incidente e quello dell utenza già in carico dagli anni precedenti è molto esplicito nel mostrare il mutamento in atto: se l utenza anziana occupa ancora il primo posto, gli adulti e i giovani e giovanissimi stanno rapidamente trasformando la piramide demografica all interno dei Ser.T. e porteranno necessariamente nei prossimi anni i servizi a dover affrontare u- tenza del tutto nuova, con nuove esigenze, nuove forme di problematicità, persino nuove motivazioni. Tutto ciò comporterà sicuramente la necessità di riprogettare i servizi alcologici nei Ser.T., dotandoli forse anche di competenze e strumenti di intervento innovativi. 25

27 3.3 LIVELLO DI ISTRUZIONE E SITUAZIONE OCCUPAZIONALE Tab.13 Profilo degli alcoldipendenti per titolo di studio, Elementari 27,7% 30,5% Licenza di scuola media 50,5% 49,7% Licenza di scuola superiore 18,4% 17,1% Laurea 3,4% 2,7% Totale 100% 100% Tab.14 Profilo degli alcoldipendenti per situazione occupazionale, Occupati 54,6% 51,4% Disoccupati 14,9% 14,4% Studenti 0,4% 0,0% Occupazioni saltuarie 2,6% 2,5% Pensionati (+ pensioni di invalidità) 17,3% 21,1% Altro 10,2% 10,6% Totale 100% 100% Fig.14 Profilo degli alcoldipendenti per profilo occupazionale, 2010 Liberi prof. - 7,6 Altro - 4,2 Impiegati - 10,4 Operai - 65,6 Artigiani - 7,6 Imprenditori - 4,5 L incremento del livello medio di istruzione registrato negli ultimi anni sembra essersi bruscamente arrestato nel 2010 e anzi si nota un inversione del dato. Parallelamente, si rileva un lieve calo degli impiegati e un incremento degli operai. Sostanzialmente stabili le altre categorie occupazionali. Questi trend potranno però essere confermati solo con i dati di almeno un altra annualità. Bassa istruzione, ma ora anche minore stabilità occupazionale 26

28 L utenza alcoldipendente dei Ser.T. dell Asl di Lodi mostra quindi un profilo socio demografico sempre più distante da quello dei tossicodipendenti. Il basso livello di istruzione è testimoniato dal 30,5% con sola licenza elementare, contro il 5,6% dei tossicodipendenti. Anche la quota di laureati, nell ultimo anno si è ridotta dal 3,4% al 2,7% e complessivamente la percentuale di utenti con istruzione superiore è inferiore di circa 3 punti percentuali negli alcoldipendenti. La condizione occupazionale sembra aver imboccato nell ultimo anno un trend inverso a quello mostrato negli anni precedenti. Calano gli occupati, e calano in generale le persone attive, a fronte invece di un incremento di percettori di pensione che, includendo le pensioni di invalidità, arriva a +4 punti percentuali (21,1% al 2010). I mutamenti profondi avvenuti nel mondo del lavoro negli ultimi due anni, a seguito della situazione di crisi economica generale, e le conseguenti frequenti insorgenze di situazioni di difficoltà e di emergenza individuale possono aver certamente influito sulle caratteristiche generali dell utenza di questi servizi. Resta tuttavia evidente il profilo tipico del problema della dipendenza da alcol nella nostra epoca. Una percentuale elevata di utenza in condizione di occupazione regolare, affiancata da una consistente quota di percettori di pensione. Non si scordi inoltre la forte presenza di donne fra l utenza più anziana (ciò che caratterizza e differenzia fortemente l alcoldipendenza dalla tossicodipendenza), soprattutto perché si tratta in gran parte di donne sole, probabilmente in condizioni di difficoltà complesse sul piano psicosociale oltre che economico e relazionale. Infine non si deve sottovalutare che, affianco all utenza consolidata e più adulta, accede oggi ai servizi una popolazione più giovane, portatrice di comportamenti di consumo caratterizzati principalmente dalla ricerca degli effetti specifici delle sostanze e meno dalla risposta a un disagio; un u- tilizzo dell alcol con finalità molto specifiche in setting ben definiti (la discoteca, l uscita con la compagnia, ecc.). Si tratta quindi di consumi molto più mirati e in qualche misura anche gestibili e compatibili, ovviamente entro determinati limiti, anche con un lavoro continuativo e stabile. Ciò implica anche per i Ser.T. una sfida costante per offrire interventi nuovi che sappiano essere efficaci anche a fronte di utenze con esigenze del tutto nuove. Aumentano invece i pensionati Donne anziane: una fascia debole e a rischio crescente Le nuove forme di consumo 27

29 3.4 SOSTANZE DI ABUSO Fig.15 Utenza alcoldipendente per sostanza d abuso primaria, 2010 Birra - 14,9 Superalc. - 12,3 Vino - 60,3 Altro - 12,5 Fig.16 Utenza alcoldipendente per sostanza d abuso primaria, Vino Superalcool Birra Altro Fig.17 Utenza alcoldipendente per sostanza d abuso primaria, analisi per distretto 100% 80% 60% 40% 20% 0% altre sostanze birra superalcolici vini lodi 12,6% 15,2% 13,2% 58,3% casale 0,0% 17,2% 3,8% 78,8% s angelo 15,9% 6,8% 9,1% 68,2% 28

30 Torna a crescere il consumo relativo di vino, interrompendo anche in questo caso un trend degli ultimi anni che sembrava consolidato. Al 2010 il vino rappresenta il consumo prevalente per ben il 60,3% dell utenza. Contemporaneamente, continua a crescere in generale l importanza relativa delle altre bevande varie, mentre uno dei tratti caratteristici dell utenza dei servizi dell Asl di Lodi è la percentuale contenuta di casi con consumo primario di birra che, dopo il calo significativo di metà anni 2000 ha mostrato solo lievi fluttuazioni ma mai segni reali di ripresa. Il vino torna a dominare il profilo dei consumi Si noti anche che, a livello nazionale, l incremento di consumatori riguarda in realtà soprattutto i consumi occasionali, di birra e di altri alcolici, mentre i consumatori problematici di vino risultano in diminuzione. Il presidio di Lodi, forse anche grazie alla numerosità assoluta molto più alta, presenta una maggiore variabilità dei comportamenti di consumo, assai più articolati fra le diverse tipologie di modalità di assunzione. Il presidio più omogeneo risulta invece S.Angelo, dove l utenza più tradizionale consumatrice di vino raggiunge ancora il 78,8% del totale. 29

31 3.5 I TRATTAMENTI Tab.15 Alcoldipendenza: trattamenti effettuati dal Ser.T., 2010 Numero di trattamenti % Solo psicosociale ,3 Alcover 56 6,1 Naltrexone 16 1,7 Altri farmaci ,8 Totale ,0 Tab.16 Alcoldipendenza: trattamenti effettuati dal Ser.T., 2010 (Analisi per distretto) Distretto di Lodi Distretto di Casale Distretto di S.Angelo Solo psicosociale 46,3% 33,8% 31,3% Alcover 6,3% 9,9% -- Naltrexone 1,2% 9,9% -- Altri farmaci 46,2% 46,5% 68,8% Totale 100% 100% 100% La tipologia di intervento prevalente per il trattamento presso il Ser.T. dell utenza alcoldipendente è in assoluto quella farmacologica anti-astinenziale e di disassuefazione (55,6%). Si rileva tuttavia una tendenza alla ripresa dei trattamenti di tipo psicosociale non integrato, che passano dal 41,9% del 2009 al 44,3% del I cambiamenti sotto questo profilo sono lenti nel tempo, a testimonianza di un modello di intervento ormai molto consolidato, tuttavia il 2010 è il primo anno da oltre un quinquennio in cui i trattamenti farmacologici mostrano una tendenza alla riduzione. Un modello di intervento ormai consolidato, ma con segnali di cambiamento Nei tre diversi presidi si rilevano dati piuttosto differenziati, ma ciò è in gran parte dovuto al fatto che storicamente il presidio di Lodi è stato per molti anni l unico attivo per il trattamento dell alcoldipendenza, tanto che la numerosità assoluta di utenti raggiunge ancor oggi l 86% del totale dell intero territorio provinciale. Va sottolineato che il Ser.T. opera in stretto rapporto anche con una solida rete associativa molto presente che tramite Alcolisti anonimi e Acat permette l organizzazione di gruppi informativi e gruppi di autoaiuto presso la sede del Dipartimento. I supporti sul territorio: autoaiuto e comunità terapeutiche 30

32 CAP. 4 ALCOL E GUIDA Il Dipartimento delle Dipendenze dell Asl di Lodi effettua dal 2008 una rilevazione tramite questionario sui soggetti e- saminati dalla Commissione Patenti per sospensione della patente a causa di guida in stato di ebbrezza. Il questionario viene compilato su base volontaria, di conseguenza non è possibile ottenere una copertura totale dell universo delle persone effettivamente esaminate. Nei tre anni di applicazione del questionario, tuttavia, si è riusciti a raggiungere un buon livello di adesione e per il 2010 i questionari raccolti compilati sono stati ben 494 (pari alla metà del totale dei soggetti esaminati), con un incremento del 15% rispetto all anno precedente. Il monitoraggio con la collaborazione della Commissione Patenti Tab.17 Attività della Commissione Patenti nel 2010 Totale Motivazione Conferma validità Revisione Totale dei soggetti esaminati dalla Commissione nel (44 non confermati) 532 (67 non idonei) Tab.18 Rilevazione tramite questionario nel 2010 Soggetti che hanno compilato validamente il questionario Totale Senza limitazioni Esito della Commissione Validità limitata Da rivedere 494 2,6% 90,4% 7,0% Fonte: Asl di Lodi, elaborazioni Osservatorio Territoriale Dipendenze, 2011 Tab.19 Distribuzione dei questionari compilati per età e sesso, 2010 Età V. ass. V. % , , , , , , , ,4 61 e più 11 2,2 Totale ,0 Dati mancanti 2 0, > 60 femmine maschi

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