febbraio 2006 realtà industriale La voce dell Assindustria di Udine Il personaggio Giovanni Duratti: lezioni di alpinismo

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1 Speciale: Emergenza energia e gas febbraio realtà industriale La voce dell Assindustria di Udine L innovazione di InnovAction innovaction, ovvero quando alle parole seguono i contenuti. In questi ultimi anni il termine innovazione è stato certamente tra quelli più utilizzati, ed in parte abusati, per descrivere le strategie che il sistema Italia dovrebbe adottare per reggere la sfida competitiva con l agguerrita concorrenza internazionale. Tra il dire ed il fare però, come ricorda un proverbio, c è di mezzo il mare. Anzi, trattandosi di fare innovazione in Italia, oseremmo dire un oceano, stante i limitati investimenti in ricerca nel nostro Paese. Ebbene, se quel mare e quell oceano, in Friuli Venezia Giulia, si stanno riducendo, il merito è anche di iniziative quali InnovAction che ha dimostrato come si possa essere anche innovativi nel trattare l argomento innovazione. SEGUE A PAGINA 5 Federmeccanica Massimo Calearo: Sindacato da controparte a comparte Incontri Alberto Bombassei: Le verità del mercato del lavoro Il personaggio Giovanni Duratti: lezioni di alpinismo Obiettivo Austria Operazione Mitteleuropa all interno Spedizione in abb. post. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Udine Ferrovia Reg. Trib. Ud. n. 24/99

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3 Sommario agrodolce Agrodolce Editoriale L innovazione di InnovAction Speciale emergenza energia e gas Morandini: corsia preferenziale per i progetti esistenti A primavera il piano energetico regionale La parola alle imprese L angolo meteo: freddo eccezionale? Consorzio Friuli Energia: aggregazione per limitare i danni Federmeccanica Massimo Calearo: Sindacato da controparte a comparte Incontri Alberto Bombassei: Le verità sul mercato del lavoro Innovaction Innovare: una necessità La tutela delle idee Sostenibilità nel costruire Collaborazioni europee: scienza-industria-turismo Impresa e complessità: la nuova frontiera La meccanizzazione di Unacoma Marketing. Innova uguale competitività Innovaction flash Il personaggio Giovanni Duratti: lezioni di alpinismo Credito L operatività di Friulia 2005: torna la voglia di impresa Credito flash Azienda flash Aziende La sfida quotidiana delle Officine Nuove di Basaldella Scheda Fingestim Finanziaria, Acileasing e Acirent: insieme per un servizio senza paragoni Italricambi: patto con Oracle e Alfa Sistemi Intervento La riforma delle procedure concorsuali Obiettivo Austria Operazione Mitteleuropa Cultura La teoria della complessità Commento Prede o ragni Assindustria formazione Programma corsi di formazione marzo 2006 Palazzo Torriani Ambiente Un progetto per il Parco Alimentare di San Daniele Comune La Net spa espande la sua attività Provincia Lo sviluppo della Bassa Friulana Regione La regione parla in friulano Gruppo Giovani Imprenditori dell Industria Riflessioni sull etica per l azienda moderna Ethós, riflessioni sull etica per l azienda moderna Il libro del mese Industria e cultura Toyota: perché l industria italiana non progredisce Formazione La formazione edile di Esmea Arriva Formedil Fvg Associazione Magistrati Tributari Inaugurato l anno giudiziario tributario 2006 Logistica L importanza di una corretta definizione del costo logistico Sport Cesare Pancotto: Così si gestisce il gruppo Chi è Cesare Pancotto Web L opinione A proposito di energia e gas

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5 editoriale L innovazione di InnovAction uuu segue dalla prima È bastato fare un giro per Udine Fiere nella tre giorni di febbraio ( ) per superare legittime diffidenze rendendosi invece conto che la strada intrapresa può essere quella vincente. Negli stand, cui peraltro hanno partecipato in gran numero aziende associate all Associazione Industriali di Udine nonché la stessa Associazione con un proprio spazio espositivo insieme al Gruppo Giovani Imprenditori ed al Gruppo Servizi, si sono respirate so- InnovAction: sale sempre molto affollate ai convegni promossi dall Assindustria di Udine prattutto idee e un clima ideale per fanno ben sperare per il futuro perchè Redazione Direttore responsabile: Alfredo Longo Direttore editoriale: Carlo Tomaso Parmegiani ri@assind.ud.it Società editrice: Associazione degli Industriali della Provincia di Udine Largo Carlo Melzi, Udine, Tel A questo numero hanno collaborato: Giuseppe Carlini, Rossano Cattivello, Martina De Luca, Marco Di Blas, Francesco Gibertini, Irene Giurovich, Mauro Filippo Grillone, Andrea Ioime, Adriano Luci, Ezio Lugnani, Gianluca Pistrin, Paolo Sartor, Paolo Tarabocchia, Alessandra Tonelli, Marina Torrisi Progetto grafico, impaginazione, stampa: Graphic Linea, Via Buonarroti, Feletto Umberto Tavagnacco - Udine - Tel Fotoservizi: Foto Agency Anteprima, Diego Gasperi e Roberto Del Fabro Concessionaria per la pubblicità: Euronews, Piazza 1 Maggio, Udine Tel Chiuso in redazione il 21 febbraio 2006 promuovere e diffondere la cultura dell innovazione. E stato per certi versi sorprendente e incoraggiante vedere tanti giovani, studenti universitari, molti imprenditori e semplici curiosi affollare gli spazi espositivi, chiedere delucidazioni ed informazioni, appassionarsi dinanzi ad una delle tante innovazioni presentate, guardare il futuro che diventà realtà. Altrettanto bello e confortante, in special modo per l Assindustria che tanto impegno ha profuso per la loro organizzazione, vedere affollate, quasi sempre al limite della capienza, le sale che ospitavano i numerosi convegni. Partecipazione e interesse: questi sono i due segnali che anche gli industriali attendevano di cogliere da InnovAction. Due segnali che aprono prospettive che il futuro è dei giovani e delle idee. Ma, non dimentichiamolo, non c è futuro se non c è unità d intenti con le istituzioni. A Udine Fiere la voce delle istituzioni era presente. Eccome. Non solo gli imprenditori e l Università, ma anche la classe politica, in primis la Regione che dell innovazione ha fatto un suo cavallo di battaglia. E così, dopo InnovAction, pur davanti ad una realtà che rimane comunque incerta, possiamo guardare al futuro con maggiore fiducia e una più forte dose di ottimismo. Sull innovazione il Friuli si sta muovendo e bene. Ma attenzione: non crogioliamoci negli allori. La stessa InnovAction ha ora forse davanti il compito più arduo: quello di sapersi ripetere. Alfredo Longo Carlo Tomaso Parmegiani realtà industriale / febbraio 2006

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7 speciale emergenza energia e gas Morandini: corsia preferenziale per i progetti esistenti Il continuo aumento della bolletta energetica del Paese, la forte dipendenza dalle importazioni per la produzione di energia, il rischio di una possibile crisi energetica dietro l angolo: sono tutti temi all ordine del giorno che fanno parlare esperti, giornalisti e politici di una vera e propria emergenza energia. Realtà Industriale ha affrontato l argomento con Giuseppe Morandini, presidente del Consiglio centrale Piccola Industria di Confindustria e vicepresidente di Confindustria. Dottor Morandini, di fronte all emergenza energia della quale tutti parlano, quali sono le proposte e le richieste di Confindustria? All inizio di febbraio il Comitato di Presidenza di Confindustria riunitosi a Milano ha indicato due diversi ordini di priorità. Nel breve periodo la necessità di predisporre una corsia preferenziale per i progetti che sono già in cantiere e che spesso sono bloccati da veti locali. Fra i suddetti progetti vanno privilegiati gli elettrodotti di interconnessione con l estero per quello che riguarda l energia elettrica e i rigassificatori per ciò che attiene il problema dell approvigionamento di gas metano. Al momento in Italia esistono una ventina di centrali progettate e bloccate da veti locali, un paio di gasdotti, sei elettrodotti e sei siti di stoccagio di metano fermi per gli stessi motivi, nonchè otto rigassificatori progettati, a fronte di uno funzionante, per i quali non si sono ancora avviati i lavori. Insomma un numero elevato di progetti in lista d attesa che se da una parte danno conto del livello di sensibilità e disponibilità che i privati hanno verso questo tipo di investimenti, dall altra mettono a luce l impotenza dello Stato a fronte delle opposizioni locali. Per quanto riguarda il medio periodo, invece, Confindustria ritiene prioritaria la diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Lungo questa strada va assolutamente riconsiderata la produzione di energia attraverso il carbone che con le nuove tecnologie è diventata una materia prima pulita ed ecocopatibile. Ci vuole, infine, anche il coraggio di riprendere la ricerca relativa al nucleare. Gli altri Paesi la stanno già facendo, anzi non l hanno mai interrotta e io credo che nel medio-lungo periodo si possa arrivare a qualche soluzione tecnologica che renda ancor più conveniente l utilizzo di questa fonte. Ultima priorità è quella di lavorare tutti insieme ad un serio piano di risparmio energetico. E, infatti, molto significativo il dato in base al quale con la riduzione di un grado di temperatura e di un ora di esercizio degli impianti di riscaldamento, riusciamo a risparmiare, a livello nazionale, una ventina di milioni metri cubi di metano a giorno. Ciò dà la dimensione di quale possa essere l impatto di una seria politica di risparmio energetico, che deve necessariamente partire dalla qualità degli edifici che oggi noi tutti abitiamo. Bisogna cominciare a ragionare in termini di bilancio energetico degli edifici. Il riferimento al carbone come combustibile è dovuto al fatto che è l unica materia prima della quale il nostro Paese ha una certa ricchezza? Più che per questi motivi, perchè ci permetterebbe di svincolarci dal petrolio e di avere una risorsa garantita per almeno un migliaio d anni. Inoltre il carbone garantisce un mercato di approvvigionamento molto più ampio di quello del gas o del petrolio stesso che ci consentirebbe di non legarci ad un ristretto numero di fornitori. In tema di nucleare recentemente la grosse Koalition che guida la Germania ha confermato la decisione del precedente governo di non costruire più nuove centrali e di dismettere lentamente quelle esistenti. Questo anche perchè sembrerebbe che ai ritmi di consumo attuale le Giuseppe Morandini riserve d uranio si possano esaurire in circa quar a n t a n n i. S e questo è vero, ha senso ritornare a pensare al nucleare quando ci vogliono diversi anni per mettere in piedi una centrale nucleare ex novo? Io mi sono riferito alla ricerca perchè penso che sia un errore assoluto abbandonarla in un settore così importante. D altra parte mi risulta che attualmente ci siano una trentina di centrali nucleari in costruzione nel mondo, fra le quali una addirittura in Finlandia che è sicuramente uno dei Paesi verdi per eccellenza. Bisogna saper valutare anche in modo complessivo l andamento degli investimenti nei vari Paesi. La Cina, ad esempio, sta costruendo in questo momento otto centrali nucleari e vuole arrivare a venti nel giro di pochi anni. Questo è il panorama complessivo. A questo punto dobbiamo decidere cosa vogliamo fare di questo Paese, se vogliamo o meno salire su quel treno. La Regione sta predisponendo il piano energetico. Anche da noi si è molto discusso per questioni legate ad alcuni elettrodotti. Come valuta il ruolo e la situazione della nostra regione in rapporto alla questione energetica? Il tema dell energia è talmente ampio che va visto almeno su base nazionale. Non se ne può fare una questione di campanile. Ovviamente questa Regione, avendo i confini, ha un grandissimo ruolo internazionale da giocare nella partita energetica. Ha la grandissima responsabilità di contribuire a rendere competitivo non solo il proprio comparto produttivo, ma di dare un contributo alla competititività dell intero Paese. Bisogna avere, quindi, una politica che sappia ragionare ad un livello adeguato. Carlo Tomaso Parmegiani realtà industriale / febbraio 2006

8 speciale emergenza energia e gas A primavera il piano energetico regionale Gli obiettivi: risparmio energetico, riduzione dei costi, innovazione, minimizzazione dell impatto ambientale, sviluppo delle fonti rinnovabili Da tempo si attende che la Regione metta ordine alle richieste degli imprenditori, alle esigenze dei cittadini e dunque alle diverse opinioni in merito alla questione energia. La squadra del presidente Riccardo Illy lo sta facendo predisponendo il Piano energetico regionale (PER), la cui bozza potrà essere consultabile così si è espresso a Tolmezzo l assessore alla Pianificazione territoriale, mobilità e infrastrutture di trasporto, Lodovico Sonego, il 7 febbraio scorso a primavera. Anche tra i consiglieri regionali c è chi scalpita per avere informazioni a riguardo, così il presidente della Commissione Ambiente, Uberto Fortuna Drossi, ha chiesto a Sonego di parlarne il 7 marzo prossimo a Trieste, nel Palazzo di piazza Oberdan. Del PER sono già noti i sei macro-obiettivi, resi noti dopo il seminario svoltosi a Villa Chiozza di Cervignano a fine gennaio, seminario con il quale l amministrazione regionale ne ha licenziati, con il concorso di tutte le Direzioni, i fondamenti della bozza. La Direzione regionale della Pianificazione territoriale è ora al lavoro per la stesura vera e propria del PER che sarà adottato dalla Giunta e sottoposto ad un ampia consultazione nonché alle procedure di VAS (Valutazione ambientale strategica) e a quelle di Agenda 21 (ampio coinvolgimento e confronto con gli Enti locali, con le categorie imprenditoriali e con le associazioni sindacali e dei cittadini dei territori coinvolti). Ai lavori del seminario era intervenuto direttamente il presidente Illy, che si era espresso sottolineando la necessità che il Piano energetico si prefigga l obiettivo del contenimento del costo dell energia elettrica e del gas, nonché abbia lo scopo di favorire l innovazione nella produzione e nel consumo dell energia. Sei, dicevamo, i grandi obiettivi del PER. Eccoli riassunti: Primo: il PER si prefigge, anche in un orizzonte temporale di medio-lungo La produzione di energia da fonti rinnovabili fra i desideri del Piano energetico regionale termine, di contribuire ad assicurare tutta l energia necessaria alle famiglie e alle imprese del territorio per mantenere e migliorare i tassi di crescita economica di una regione europea avanzata e ricca quale è il Friuli Venezia Giulia. Secondo: il PER si prefigge di aumentare l efficienza del sistema energetico del Friuli Venezia Giulia riducendo l assorbimento per unità di servizio mediante l incremento diffuso della innovazione tecnologica e gestionale. Terzo: il PER si prefigge ogni azione utile a ridurre i costi dell energia sia per le utenze business che per quelle domestiche. Per tale scopo si ritiene essenziale contribuire al massimo sviluppo della concorrenza tra gli operatori e in questo modo promuovere la nascita di un vero mercato dell energia. Quarto: il PER si prefigge di minimizzare l impatto ambientale delle attività di produzione, trasporto, distribuzione e consumo di energia, nonché la sostenibilità ambientale e l armonizzazione di ogni infrastruttura energetica con il paesaggio e il territorio. Quinto: il PER si prefigge lo sviluppo dell innovazione e della sperimentazione tecnologica e gestionale per la produzione, il trasporto, la distribuzione e il consumo dell energia. Sesto: il PER si prefigge la promozione e il sostegno della produzione dell energia da fonti rinnovabili anche ai fini dell applicazione del protocollo di Kyoto. Il piano si prefigge in particolare lo sfruttamento delle biomasse, delle fonti idroelettriche, del solare termico e fotoelettrico, della geotermia, della fonte eolica e dei rifiuti. Questi obiettivi sono stati condivisi anche sulla base dell accordo di concertazione firmato il primo agosto 2005 dalla Regione con i Comuni, le Comunità montane, le Province, le associazioni di categoria, i sindacati, le associazioni ambientaliste e dei consumatori. L assessore Sonego ha annunciato, sempre in attuazione del PER, che sta predisponendo anche un disegno di legge per organizzare la domanda dei consumatori sia nel campo dell energia elettrica sia del gas. Martina De Luca realtà industriale / febbraio 2006

9 Tre grandi imprese friulane, tre autorevoli esperti nel settore energia, tre domande semplici e dirette. 1) Come sta affrontando la vostra azienda l emergenza energia e gas? Paolo Felice (Ferriere Nord): La Ferriere Nord SpA si caratterizza per processi produttivi ad altissimo consumo di energia elettrica e gas naturale e perciò da sempre siamo impegnati ad affrontare il tema del risparmio energetico. A titolo di esempio, rispetto a trenta anni fa, il consumo specifico al forno elettrico per tonnellata di acciaio prodotta è sceso da 550 kwh/ton a 320 kwh/ ton. Inoltre tutti gli investimenti impiantistici sono da sempre caratterizzati dalla ricerca del miglioramento dell efficienza e razionalizzazione dei fattori energetici. Sul fronte dei costi abbiamo contrattualizzato le forniture di energia elettrica con la clausola dell interrompibilità, che consente al Gestore delle rete di interrompere le forniture in caso di necessità ed all azienda un miglioramento tariffario. Adriano Pidutti (Fant o n i S p a ) : Un emergenza energetica è stata dichiarata a livello nazionale e noi ne abbiamo preso atto. A seguito delle decisioni del Ministero e dell Autorità Energia Elettrica e Gas, ci siamo posti la domanda su cosa potevamo fare come Fantoni per aderire alla richiesta finalizzata alla riducibilità dei consumi e non come, a mio avviso erroneamente dichiarato, alla loro interrompibilità. In altre parole nessuna impresa dovrà chiudere, a meno che non lo voglia, i rubinetti del gas, ma parzializzare il suo utilizzo. Che fare allora? Noi abbiamo da sempre cercato di ottimizzare le fonti di produzione di energia, compresa quella termica, ed in questa ottica abbiamo usato ed usiamo ancora speciale emergenza energia e gas La parola alle imprese Adriano Pidutti oggi come combustibile gli scarti di produzione del legno non riutilizzabili nei cicli produttivi (le cortecce e la polvere che si genera in fase di levigatura dei pannelli) che fortunatamente sono combustibili. Secondo la nostra valutazione riusciremo a compensare il fabbisogno termico corrispondente all opzione di riducibilità da noi esercitata incentivando questa combustione. Giordano Rinaldi (Danieli Spa): Da tempo noi abbiamo attivato un sistema di parzializzazione dell energia elettrica. Uno dei miei tecnici sta seguendo appositamente la problematica del risparmio energetico. Sulla base dell indicazione di chi ci fornisce energia e sulla base del contratto stipulato dal Consorzio Friuli Energia, di cui facciamo parte, stiamo ottimizzando i nostri consumi e le nostre curve di carico per abbassare il consumo e relativi costi. Non solo. Abbiamo anche impostato orari di prove/collaudi con particolari consumi energetici in ore notturne ed installato strumentazioni nelle cabine elettriche dove saremo in grado, analizzando reparto per reparto i consumi reali, e di intervenire ad hoc. E un sistema che va dunque gestito, controllato e tarato continuamente. Per quanto riguarda il gas, la Danieli non si può definire un grandissimo consumatore. Non per questo non teniamo nella giusta considerazione la richiesta pervenutaci di un suo utilizzo più razionale. In tale ottica siamo intervenuti sulla temperatura interna nelle varie officine abbassandola leggermente ed effettuiamo con metodicità le prove di combustione sui nostri impianti di riscaldamento. 2) Come si è arrivati, secondo voi, a questa situazione di crisi in Italia? Paolo Felice: Innanzitutto l Italia non è dotata, se non limitatamente, di risorse naturali. In secondo luogo la produzione di energia elettrica è essenzialmente basata su combustibili ricchi, metano e olio combustibile, trascurando il carbone ed il nucleare. La situazione è diventata dunque drammatica, creando un sorta di effetto domino con ricadute negative su tutto il sistema economico e produttivo. Il confronto con altri paesi europei è impietoso, in particolare Francia e Germania, dove accorte politiche nel settore della produzione dell energia elettrica hanno consentito alle imprese alta competitività internazionale. Adriano Pidutti: Parlerei di un momento di criticità imputabile ad una sinergia in negativo di concause. In questo periodo le elevate punte di consumo richiedono fonti di approvvigionamento molto robuste che vanno inevitabilmente ad insistere sulle reti. La conseguenza e l attesa sono che tutti i sistemi girino al 100%, se non addirittura oltre. Contestualmente, però, si sono registrati i noti episodi nell Europa dell Est che, tra beghe più o meno mascherate e giochi di potere, hanno determinato la richiesta di riducibilità dei consumi. Nel contempo non dobbiamo dimenticare che non è stata attuata una politica nazionale in campo energetico che fosse in grado di dare concrete risposte ai ben noti incrementi di consumi energetici di energia elettrica e gas. In particolare nel settore gas non si sono realizzati gli ormai indispensabili punti di rigassificazione del GNL (metano liquido) che avrebbero dato concreta risposta ai bisogni crescenti, diversificando le fonti di approvvigionamento. Inoltre da diversi anni assistiamo ad una tendenza a puntare tutto sul metano come fonte di energia e questo provoca squilibri. Giordano Rinaldi: La mia opinione è che stiamo pagando a caro prezzo la carenza di centrali. Anche la Danieli deve passare attraverso l Assindustria e il Consorzio Friuli Energia per acquistare energia elettrica, ma il Consorzio non può far miracoli perchè, nonostante i mille meritevoli sforzi con cui si prodiga, è condannato a restare un contraente che comunque subisce le regole imposte dal mercato. 3) Quali le possibili soluzioni? Paolo Felice: Sul breve l unica strada da percorrere è quella di dismettere le centrali obsolete sostituendole con centrali ad alto rendimento e convertendole da metano a carbone. In prospettiva andrebbe recuperata la produzione da nucleare, sulla base delle nuove tecnologie, ma forse qui la battaglia è già persa. Per rientrare nel nucleare ci vogliono sicuramente decenni sss realtà industriale / febbraio 2006

10 Speciale emergenza energia e gas uuu e le nostre imprese non hanno questa disponibilità di tempo. La riduzione dei consumi del gas naturale per la produzione di energia renderebbe meno pesante la nostra dipendenza dall estero; ricorrerendo inoltre alla tecnologia dei rigassificatori risulterebbe possibile incrementare le fonti di approvvigionamento. Su tutto ciò è tuttavia sorta nel nostro paese nel corso degli anni una seria difficoltà di consenso alla realizzazione di infrastrutture di qualsiasi natura, strade, ponti, centrali, elettrodotti, elemento rilevante e non trascurabile nella lettura dei fenomeni di delocalizzazione che hanno caratterizzato ampia fascia dei settori industriali. Adriano Pidutti: Le soluzioni si basano su una stabilità del sistema. Stabilità significa diversificazione delle fonti, stoccaggi adeguati, trasporto consono ai livelli dei consumo. A mio avviso devono essere riconsiderati i combustibili classici (carbone ed olio combustibile) anche a momentaneo scapito del conseguente impatto ambientale, mentre nel con- tempo si deve accelerare al massimo la ricerca ed attuazione di sistemi adeguati ai fabbisogni del Paese, come può essere ad esempio il nucleare, integrando comunque il prezioso contributo di tutte le fonti rinnovabili. Una scelta operata con sollecitudine in tal senso porterà a soddisfare i consumi che aumentano di anno in anno, ed anche contenere l impatto sul sistema gas determinato dai grossi produttori di energia che hanno fatto la conversione dei vecchi sistemi basati su carbone ed olio combustibile a gas metano, senza tralasciare gli effetti delle nuove installazioni basate esclusivamente su metano. Giordano Rinaldi: In primis ci vuole la volontà politica di cambiare la situazione ed in un secondo tempo, di conseguenza, anche i mezzi e gli opportuni investimenti. Se si vuole davvero che in Italia le aziende continuino a produrre ricchezza per il territorio, occorre aiutarle, specie quelle che fanno innovazione. Occorre che lo Stato o la Regione seguano da vicino le imprese per risolvere le loro problematiche ambientali ed energetiche. Specifico il concetto. Di fatto, pur attuando tutti gli interventi possibili per ridurre i consumi, il Sistema di Produzione e Gestione dell Energia non aiuta gli Imprenditori che vogliono realizzare o mantenere le unità produttive in Italia anziché delocalizzare. Da un lato si chiede di investire e non delocalizzare, dall altro si mantiene un regime di monopolio e di finta liberalizzazione, si impedisce l acquisto di energia a prezzi più competitivi dall estero (Slovenia ed Austria ad es.), non ci sono progetti ed incentivi per la realizzazioni di impianti per l utilizzo di fonti alternative (eolico, biomasse, ecc..) ed alla fine, anche se ci fosse la possibilità di nuovi impianti, subentrano mille difficoltà perché il nucleare é pericoloso, il carbone inquina, gli elettrodotti, i gasdotti, le linee ad alta tensione nessuno le vuole! Però tutti vogliono posti di lavoro che generino ricchezza. Ma dove sono i nostri Governanti che, al di sopra e per il bene delle parti, decidono le strategie a medio-lungo termine e realizzano i progetti? Alfredo Longo l angolo meteo: freddo eccezionale? R ecord! Quanto volte abbiamo letto o sentito pronunciare questa parola dai giornalisti in questi ultimi mesi. Ma il freddo è stato veramente eccezionale? Se prendiamo in esame la temperatura media registrata a Udine a dicembre e gennaio notiamo che è stata solo di mezzo grado inferiore alla norma. Certo ben due volte si sono toccati i meno dieci in città (30 dicembre e 25 gennaio), ma picchi simili si sono toccati anche altre volte negli ultimi anni (marzo 2005, gennaio 2003, 2002, 2000). Ondate fredde ben più lunghe ed intense, con temperature costantemente negative anche di giorno in pianura, le abbiamo avute nel 1996 e 1985 e prima ancora nel 1963, 1956, 1954, Temperature di venti gradi sottozero vengono registrate quasi ogni inverno alla stazione dell Osmer di Tarvisio, anche se quest inverno, per ora, la temperatura media è stata di quasi due gradi inferiore alla norma; non sorprendono neppure i -24 dello scorso gennaio a Fusine, se confrontati con i -33 del In montagna, anche se complessivamente in misura minore rispetto alla media, la stagione invernale è risultata abbastanza nevosa grazie agli abbondanti apporti registrati soprattutto in occasione delle nevicate di fine dicembre (mediamente cm di neve fresca). Gianluca Pistrin Temperatura min, med, max a Tarvisio da dicembre 2005 a gennaio 2006 Temperatura min, med, max a Udine da dicembre 2005 a gennaio min med max realtà industriale / febbraio min med max

11 La liberalizzazione dei mercati dell energia rappresenta un fattore decisivo di competitività, se unita alla sicurezza dell approvvigionamento, al miglioramento della qualità del servizio di fornitura ed all abbassamento dei costi per i consumatori. La disponibilità di energia a costi contenuti e con livelli di qualità adeguati alla complessità dei processi di produzione, rappresenta un elemento determinante per lo sviluppo competitivo e la crescita dell economia di ogni paese. In Italia si consumano ogni anno oltre 300 miliardi di kwh di energia elettrica e oltre 100 miliardi di mc di gas metano. Fino a qualche anno fa la gestione completa del ciclo energetico di queste due fonti era praticamente tutta appannaggio di ENEL ed ENI. Dal 1999 per l energia elettrica e dal 2000 per il gas è stato avviato un processo di liberalizzazione che dovrà portare il sistema energetico italiano completamente verso il mercato. Il passaggio dal sistema di monopolio al libero mercato, come tutte le trasformazioni strutturali, esplicherà completamente i suoi effetti positivi sul medio-lungo termine. Ancora oggi la posizione dominante dei due ex monopolisti determina una scarsa concorrenza e condiziona l andamento degli approvvigionamenti e dei prezzi. La situazione che stiamo vivendo in questo periodo, sia per quanto riguarda i prezzi dell energia elettrica ancora disallineati rispetto ai principali Paesi europei, sia relativamente alla scarsità di approvvigionamento di gas per far fronte alla crescente domanda interna, è figlia diretta della imperfetta liberalizzazione del mercato energetico italiano. Nel grafico che segue si possono fare alcuni raffronti sul costo dell energia elettrica per una azienda manifatturiera di piccole e medie dimensioni (e quindi con consumi altrettanto contenuti), caratteristica del panorama produttivo italiano. Una delle cause principali di questo fenomeno è sicuramente il mix di fonti primarie utilizzate in Italia per produrre energia c e n Speciale emergenza energia e gas consorzio friuli energia: aggregazione per limitare i danni Prezzi P r e z z idell elettricità d e l l ' e l e t t r i c i t à per p e r uso u s o industriale* i n d u s t r i a l e * - cent/kwhc e n t / k W h A n n o a l n e t t o t a s s e Anno 2005 al netto tasse b e l g i o d a n i m a r c a f r a n c i a g e r m a n ia i r l a n d a i t a l i a r e g n o u n i t o s v e z i a a u s t r i a U E 1 5 U E 2 5 Fonte: elaborazioni su dati Eurostat. *Classe di consumo: consumo annuo 2000 MWh, peak 500 kw, carico annuale 4000 h elettrica. Come noto nel nostro paese è stata abbandonata la produzione da fonte nucleare e si utilizza poco carbone. Dalla prevalenza di olio combustibile di qualche tempo addietro, si sta andando velocemente verso un massiccio utilizzo del gas, combustibile che consente di ottenere rendimenti di conversione molto più elevati e minore inquinamento (anche rispetto ai parametri del Protocollo di Kyoto). Questa modifica del mix di fonti dovrebbe portare nel medio periodo (entro il 2010) ad una diminuzione del costo dell energia elettrica per i consumatori in generale e per le imprese in particolare, consentendo un riallineamento con i prezzi europei. Il ricorso massiccio al gas può però mettere in pericolo le sicurezza degli approvvigionamenti, in quanto le infrastrutture che permettono di importare il gas in Italia (l import di gas rappresenta oltre l 85 % del nostro fabbisogno) non sono in questo momento assolutamente sufficienti per far fronte all aumento della domanda, dovuto, in parte, alle difficili condizioni climatiche del periodo, ma, per la maggior parte, all aumento di richiesta per la produzione termoelettrica. E, nei prossimi anni, con l entrata in funzione delle centrali di generazione già autorizzate, questo fenomeno si aggraverà. Solo la posa di nuovi gasdotti ed il potenziamento di quelli esistenti unitamente alla rapida realizzazione di impianti di rigassificazione al fine di consentire di importare il gas liquefatto via nave, potrà farci uscire da quella che si sta rivelando una vera e propria crisi energetica per il nostro paese, ancor più pericolosa di quella del 2003, in quanto la mancanza di gas può mettere a rischio non solo gli usi termici ma anche gli usi elettrici. Soprattutto per le piccole e medie imprese non è semplice muoversi in uno scenario come quello delineato, con la conseguenza che le aziende vedono crescere continuamente il costo dell energia, ben al di sopra dei tassi medi di inflazione, e diminuire quindi la propria competitività sui mercati internazionali. L aggregazione della domanda, che si è concretizzata dall inizio della liberalizzazione attraverso la costituzione dei Consorzi di acquisto favoriti dalle Associazioni aderenti a Confindustria, ha rappresentato un freno a questo trend, grazie alla capacità di proporre contratti di fornitura, sia per l energia elettrica che per il gas, alle migliori condizioni di mercato. All interno dell Associazione Industriali di Udine è stato costituito nel 2000 il Consorzio Friuli Energia che ha coagulato le esigenze di numerose piccole e medie imprese della provincia, favorendo la fornitura di energia a prezzi competitivi. Operando inizialmente (dal 2000) nel campo delle Quota % forniture di energia elettrica e successivamente (2003) in quello delle forniture di gas, il Consorzio Friuli Energia rappresenta attualmente uno dei più grandi consorzio del nord Italia in quanto a consumi e numero di aziende consorziate (circa 350 imprese consorziate per oltre 500 milioni di kwh). Nel 2005 è stato anche costituito un gruppo di acquisto per la fornitura di traffico telefonico che ha aggregato la domanda di oltre 140 aziende. Uno dei prossimi campi di intervento del Consorzio sarà quello di favorire nelle imprese l attenzione al risparmio energetico o per meglio dire all aumento dell efficienza energetica dei processi e degli utilizzi, un tema particolarmente importante in un momento in cui l evoluzione degli scenari energetici richiede risposte immediate ed efficaci. La costruzione di nuove infrastrutture o la modifica degli asset energetici richiede un periodo più o meno lungo, mentre gli interventi di razionalizzazione negli usi finali dell energia elettrica e del gas, laddove convenienti e fattibili, sono caratterizzati da una rapidità di intervento nettamente superiore, apportando benefici immediati sia all intero sistema paese, sia direttamente alla gestione economica delle imprese. Ing. Francesco Gibertini, Area Energia Associazione Industriali di Udine realtà industriale / febbraio

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13 federmeccanica Massimo Calearo: Sindacato da controparte a comparte a chiusura del contratto me- è stata faticosa, Ltalmeccanico ma alla fine è da considerarsi soddisfacente per entrambe le parti. Anzi. Spero che il sindacato abbia capito che ora, nel contesto di una competizione globale, deve trasformarsi da controparte a comparte. Oramai, infatti, la guerra non è più tra capitale e lavoro ma tra i diversi sistemi paese. E quanto ha affermato il presidente di Federmeccanica Massimo Calearo nell incontro che ha avuto a Palazzo Torriani con i giornalisti prima di partecipare all incontro del coordinamento triveneto delle imprese metalmeccaniche. Calearo, accompagnato dal Direttore generale Roberto Santarelli, ha ricordato la lunga genesi della sottoscrizione del contratto: C è voluto un anno per arrivare alla firma a causa di una parte del sindacato che non voleva sedersi al tavolo delle trattative e che evidentemente non riteneva importante la variabile tempo che invece è fondamentale per la vita delle imprese. Speravamo che le regole del 93 potessero venir modificate facilmente. Non è stato così. Ad ogni modo, dopo molte notti insonni, la firma è stata apposta: È stata una grande soddisfazione ha commentato Calearo - vedere che l intesa è stata approvata all unanimità dalla giunta di Confindustria. Quello metalmeccanico è il contratto del paese. Prende tutta l Italia: da Enna a Bolzano; dalla grande alla micro-impresa; dalla cantieristica all elettronica fino al terzista che fa torneria. Il merito è anche di aver posto sotto i riflettori un principio: ovvero, che l economia in Italia non può più nascondersi dietro ad un dito. Dobbiamo vivere di mercato e di competitività. Il nostro paese sta in piedi nella misura in cui l industria manifatturiera è in grado di uscire fuori dai confini nazionali. Ha aggiunto a tale riguardo il Direttore di Federmeccanica Santarelli: Il contratto nazionale va bene ma, per il futuro, il sistema contrattuale dovrebbe essere tarato secondo le esigenze di ogni singola azienda e del luogo in cui si produce. Calearo si è quindi soffermato sulla congiuntura economica: Non anticipo i dati della trimestrale di settore che presenteremo martedì prossimo. Dico solo che eppur qualcosa si muove. La ripresa Da sinistra: Roberto Santarelli, Massimo Calearo e Alberto Toffolutti è lenta, ma c è. E in atto una inversione di tendenza. In questo clima di bicchiere mezzo pieno, l allungamento del contratto fino a tutto il 2007 può consentire alle nostre imprese di impegnarsi di più sui problemi di mercato piuttosto che sulle annose vertenze sindacali. Calearo ha quindi parlato del problema dimensionale delle imprese: Dobbiamo permettere alle nostre aziende di crescere. Con le piccole e micro-imprese non andiamo da nessuna parte. La nicchia rischia di diventare un loculo. Non è possibile poi che il 70% dell innovazione fatta dal nostro paese sia appannaggio delle grandi imprese che rappresentano solo lo 0,12% del totale. Un concetto che Alberto Toffolutti, capogruppo delle metalmeccaniche aderenti all Assindustria, ha ripreso con i dati relativi alla Provincia di Udine: All Assindustria sono iscritte 250 aziende metalmeccaniche per un totale di dipendenti, una media di 49,6 dipendenti per impresa. Se scomponiamo il dato vediamo che 71 sono le micro-imprese fino a 10 dipendenti; 37 le piccole imprese da 11 a 15 dipendenti; 97 le medie imprese da 16 a 50 dipendenti e 45 le grandi imprese con più di 50 dipendenti, di cui solo 7 oltre 250 dipendenti. Toffolutti, che ha auspicato regole certe per avere una contrattazione di secondo livello, si è detto convinto che la legge 4 regionale nello sviluppo competitivo delle Pmi sia in grado di offrire alle imprese friulane gli strumenti per crescere. Toffolutti ha altresì ricordato il grande onore per l Assindustria friulana di ospitare il primo coordinamento triveneto nelle settimane immediatamente successive alla chiusura del contratto. Abbiamo vissuto questo evento molto intensamente. Abbiamo anche noi dedicato tempo ed impegno a questo combattimento dualistico destinato a non finire mai. Le conclusioni di Calearo: Bisogna prendere provvedimenti a favore della competitività simili a quelli adottati in Francia e Germania, con interventi che aumentino la flessibilità, snelliscano la burocrazia, migliorino le infrastrutture e rendano il belpaese attrattivo per gli investimenti. Dall altro ha sostenuto Santarelli bisogna intervenire sul cuneo fiscale e contributivo perché non è possibile che 100 euro di salario netto in più per i dipendenti costino alle aziende 221 euro. Noi vorremmo che i nostri dipendenti potessero ricevere non 100, ma 200 o 300 euro in più di stipendio gli ha fatto eco Calearo, ma con quei costi finiremmo fuori mercato. Calearo, che ha infine ricordato l azione dell imprenditrice friulana Cristina Papparotto all interno del Consiglio Direttivo di Federmeccanica, ha espresso parole di elogio per il coordinamento: Ha fatto un ottima operazione di sistema, presentandosi a livello nazionale come voce unica e compatta. a.l. realtà industriale / febbraio

14 incontri Alberto Bombassei: Le verità sul mercato del lavoro Alberto Bombassei e Giovanni Fantoni Contro le strumentalizzazioni la forza dei dati. Il vice-presidente di Confindustria per le relazioni industriali e gli affari sociali, Alberto Bombassei, ha rintuzzato a palazzo Torriani le critiche mosse alla Legge Biagi e alla richiesta degli imprenditori di incrementare la produttività aziendale. Parlando con i giornalisti prima dell incontro con il Consiglio Direttivo allargato dell Associazione Industriali di Udine, Bombassei ha citato un indagine di Confindustria sui risultati della Legge Biagi contestando l etichetta che qualcuno ha voluto attribuirle di aver prodotto eccessiva precarizzazione del mercato del lavoro. E bene precisare che i dati si riferiscono al 2004, primo anno di applicazione della Biagi. Dalla ricerca è emerso che il 95% degli addetti delle imprese del centro-nord dispone di un regolare contratto a tempo indeterminato. La flessibilità - ha sottolineato l imprenditore che è anche presidente e amministratore delegato della Brembo di Curno (Bg) - riguarda dunque soltanto il 5% del totale. Se è vero poi che con l entrata in vigore della legge le aziende si sono avvalse nella metà dei casi della possibilità di assumere a tempo determinato, è altrettanto vero che nell arco di due/tre anni quei contratti si tramutano a tempo indeterminato. Questo per concludere che il nostro giudizio sulla legge è positivo. Tutto ovviamente è perfettibile ma è bene che qualsiasi Governo vinca le elezioni faccia tesoro degli ottimi risultati raggiunti. Se proprio di effetti di precarizzazione si vuol parlare questi vanno ricercati non nel mondo dell industria, bensì nel pubblico impiego. Bombassei ha parlato poi di produttività: Nessuno di Confindustria si è mai sognato di chiedere il sabato lavorativo, ma, piuttosto, di lavorare più ore durante l anno. Anche qui i dati supportano la proposta. Ci troviamo in un contesto altamente competitivo e Un momento dell incontro a palazzo Torriani tra il Consiglio Direttivo dell Assindustria e il vice-presidente di Confindustria Alberto Bombassei in Italia si lavora di meno rispetto alla media annuale europea (1.650 ore), all America (1.800) e ai Paesi emergenti. In qualità di ex presidente di Federmeccanica, il vicepresidente di Confindustria è ritornato sul travagliato iter di rinnovo del contratto metalmeccanico. I contratti dovrebbero sempre venir sottoscritti nei tempi richiesti dalla legge anche se nessuno può obbligare l altro a porre una firma se i contenuti non sono condivisibili. Nel caso del rinnovo del contratto metalmeccanico le responsabilità del ritardo sono di tutti anche se va detto che Federmeccanica ha ricevuto le proposta dalla controparte tre mesi dopo la scadenza fissata. In linea di massima non si tratta di un cattivo contratto. E comunque oneroso per gli imprenditori e recepisce parzialmente le forme da noi richieste di incremento della competitività. Certo in altri Paesi ci si adegua con maggiore facilità ai cambiamenti epocali in corso. In Germania il sindacato tedesco accetta le nuove regole del gioco tese ad introdurre nuove flessibilità. Chi non si adegua rischia di soccombere. E un monito che vale per tutti: Governo, imprenditori, sindacati, lavoratori. Altrimenti, d ora in poi, si parlerà solo di crisi e di delocalizzazione. Bombassei ha chiuso il suo intervento parlando di innovazione e di InnovAction, fiera cui Confindustria ha dato il suo patrocinio. Ben vengano queste iniziative. Il tempo e i denari per l innovazione sono sempre ben spesi. L Italia, nel panorama mondiale, è in ritardo. Gli investimenti, sia pubblici che privati, sono minori rispetto ai nostri competitors. Eppure la cultura dell innovazione è la chiave di lettura per poter competere, ridurre i costi e riorganizzare il lavoro. Noi imprenditori dobbiamo sviluppare innovazione a 360 ed in tutti in settori. Dobbiamo andare dove si fa ricerca. Il riavvicinamento tra industria e università è dunque una strada obbligata che va perseguita con impegno reciproco. a.l. 14 realtà industriale / febbraio 2006

15 Innovare: una necessità Tutti d accordo al convegno inaugurale di InnovAction innovaction hi non innova muore. Non ha usa- mezzi termini il presidente della Cto Regione, Riccardo Illy, nel suo intervento all inaugurazione di InnovAction, il Salone della conoscenza delle idee, dell innovazione a servizio delle imprese. E proprio sulla necessità dell innovazione sono ruotati quasi tutti gli interventi che si sono susseguiti al convegno d apertura al quale hanno preso parte: la presidentessa di UdineFiere, Gabriella Zontone e il magnifico rettore dell Università di Udine, Furio Honsell che hanno portato i saluti come organizzatori; il presidente della Regione, Riccardo Illy, che ha svolto le considerazioni introduttive; l ideatore del pensiero laterale, Edward De Bono, che ha tenuto un applaudita lezione; la professoressa Cristiana Compagno dell Università di Udine, il vicepresidente di Confindustria, Alberto Bombassei, l assessore regionale alle attività produttive, Enrico Bertossi, il direttore generale di Sviluppo Italia, Roberto Spingardi, il presidente dell Assindustria di Udine, Giovanni Fantoni, la presidentessa di Area Science Park, Maria Cristina Pedicchio, il professor Piero Formica della Dean International Faculty of Entrepreneurship di Abu Dhabi, che hanno preso parte ad una piacevole ed interessate tavola rotonda moderata dal direttore della rivista di managment L Impresa sul tema Dalla Creatività all innovazione ; il Viceministro dell Istruzione, Università e Ricerca Scientifica, Guido Possa che ha tratto le conclusioni. Gabriella Zontone in apertura ha ricordato come Innovaction abbia visto la luce dopo quasi due anni di lavoro che ha coinvolto, oltre alla Fiera, la Regione e tutte le principali realtà del mondo accademico e produttivo del Fvg ed ha sostenuto che una delle maggiori innovazioni di Innovaction è stata quella di riuscire a superare le storiche divisioni di campanile e a presentarci come regione unita ed innovativa. Furio Honsell, dapprima ha ricordato come l innovazione sia soprattutto comprendere come la ricerca si possa calare nelle problematiche che derivano dall economia e come, comunque, dare una definizione di innovazione sia una sorta di contraddizione in termini, perchè, una volta che la si è data, essa è gia vecchia. Quindi, ha confermato l appoggio incondizionato dell Università di Udine ad InnovAction perché da tempo ormai, alle tradizionali missioni dell Università, ovversia la ricerca e l alta formazione, abbiamo aggiunto la volontà di diventare motore dello sviluppo territoriale. Nelle sue note introduttive Riccardo Illy ha sostenuto che il Friuli Venezia Giulia può disporre di tre Università con 50mila studenti iscritti e circa 100 istituti di ricerca, pubblici e privati, dove operano quasi 8mila addetti, nonchè un elevato numero di imprese vocate all esportazione e, quindi, naturalmente internazionali e pronte a diventare globali. Sono queste condizioni che, secondo Illy, possono attrarre in regione investimenti che in parte sono già arrivati, vedasi Vaartsila o Electrolux, ma che possono crescere e hanno fatto sì che una ricerca del Financial Times abbia indicato il Fvg come la prima regione europea per la capacità di attrarre investimenti. Innovaction ha avuto il convinto appoggio della Regione, ha poi aggiunto Illy, proprio per mantenere questa posizione, oltre che per diffondere la consapevolezza della necessità di innovare e mettere in contatto fra loro i diversi attori della filiera dell innovazione. Nella sua lezione Edward De Bono ha illustrato le tappe dell innovazione, dall intenzione di innovare, al pensiero, all azione, affermando, però, che spesso ci sono molti ostacoli sulla strada dell innovazione. In Italia, ad esempio - ha detto, spesso si confonde fra stile e nuove idee e, inoltre, l innovazione è ostacolata anche dalla necessità dell approvazione sociale molto diffusa nella mentalità mentre spesso, secondo De Bono, per innovare bisogna essere un po bloody-minded, evitando di raccontare troppo le proprie idee innovative e avendo la capacità di resistere alle eventuali reazioni negative, andando avanti a testa bassa anche quando manca l approvazione sociale. Nella successiva tavola rotonda, Cristiana Compagno dopo aver illustrato il lavoro fatto per realizzare Innovaction, ha sottolineato l importanza del Salone per poter lavorare sulle condizioni di contesto che permettono l accelerazione dell innovazione. In tal senso ha detto il mondo universitario ha fatto grandi passi avanti innestando l attività di trasferimento tecnologico sulle proprie funzioni tradizionali. Alberto Bombassei ha sostenuto che che le difficoltà all innovazione in Italia derivano spesso da un assenza di metodo nello sfruttare una creatività che non ha eguali al mondo. A differenza della creatività ha aggiunto - l innovazione va sostenuta con metodo. Per questo abbiamo la necessità assoluta di cambiare il nostro modello culturale. Bisogna fare sì che i nostri ragazzi non abbiano come riferimento l Isola dei famosi, ma i premi Nobel per la fisica. Ha ricordato, quindi, come solo il 12% delle esportazioni italiane siano nel campo del high-tech e come l innovazione sia, invece, un vantaggio anche economico perchè mediamente un euro investito in innovazione nel giro di 3/5 anni ne frutta tre. In conclusione, Bombassei, ha sostenuto come le nostre aziende siano condannate a crescere affermando che in tal senso vale sempre la provocatoria frase del presidente Montezemolo secondo la quale è meglio avere in azienda qualche figlio scemo in meno e qualche bravo manager in più. Enrico Bertossi ha evidenziato che da sempre il Fvg ha una grande tradizione di politica industriale e che la spinta verso l innnovazione ne costituisce la versione più aggiornata e moderna. La Regione ha detto per favorire l innovazione, oltre a promulgare leggi e fornire finanziamenti, ha puntato su una strategia di messa in relazione tra mondo accademico e mondo produttivo, delle diverse imprese tra loro e sulla crescita dimensionale delle imprese. Roberto Spingardi ha invitato ad evitare la cultura del piagnisteo, sostenendo che l Italia deve far leva sui tanti punti di forza che possiede. Basti pensare ha detto ai molti nomi di italiani che hanno contribuito allo sviluppo tecnologico mondiale o al fatto che solo in Fvg in una quindicina d anni abbiamo creato oltre 150 imprese in settori ad alto sviluppo tecnologico. Gli ha fatto eco Giovanni Fantoni che ha invitato gli imprenditori a ritrovare fiducia in sè stessi, cercando ragioni forti per riprendere il ciclo di investimenti. Si è messo troppo a lungo in dubbio ha affermato il valore del manifatturiero che è invece la parte trainante dell economia. Per competere c è bisogno di innovare in ogni campo, anche nei criteri di gestione aziendale, adottando, ad esempio, i criteri sviluppati dalla Toyota che, con il coinvolgimento di ogni livello della struttura produttiva, è riuscita a flessibilizzare i livelli di produzione, diminuendo i costi e aumentando la produzione stessa. La sinergia fra ricerca, industria e pubblica amministrazione e il recupero di valori come meritocrazia, trasparenza, collaborazione, nonchè la necessità da parte di tutti di assumere le proprie responsabilità, sono stati al centro dell intervento della presidente di Area Science Park, Maria Cristina Pedicchio che li ha indicati come precondizioni necessarie per vincere la sfida dell innovazione. E bello vedere tutta questa collaborazione ed apertura al mondo in una regione italiana, ha sostenuto Piero Formica secondo il quale in Italia si tende, invece, a ragionare per compartimenti stagni mentre per innnovare bisogna fare sistema, aprendosi contestualmente agli stimoli provenienti dal mondo e ai conflitti cognitivi che non devono diventare conflitti affettivi e possono, anzi, rivelarsi modi frizzanti per crescere. Nel trarre le conclusioni il Viceministro Guido Possa ha fatto i complimenti all intera regione per l attitudine positiva e collaborativa dimostrata a tutti i livelli perchè è sempre più necessario puntare sullo sviluppo della cultura della collaborazione. Successivamente ha ricordato come le politiche verso l innovazione intraprese dalla Regione facciano il paio con gli sforzi fatti dal Governo per modernizzare il sistema economico nazionale e per portare sempre più giovani e studenti vicini alla ricerca e all innovazione. Infine si è complimentato con le università regionali per essere uscite dalla turris eburnea mettendosi a disposizione della crescita del territorio ed ha auspicato che l esempio di Udine e Trieste possa fare scuola. c.t.p. realtà industriale / febbraio

16 16 realtà industriale / febbraio 2006

17 Di fronte al cambio epocale che si sta vivendo, dall era dell industria a quella della conoscenza, l innovazione rappresenta l unico scatto che può permettere traguardi certi. Significa cambiare mentalità e rischiare per il nuovo. Il requisito necessario è un grande sforzo di creatività. Parola di Marino Firmani, capogruppo Servizi alle imprese dell Assindustria di Udine che ha promosso a Udine Fiere, durante la ribalta d Innovaction, una serie di convegni per approfondire le strategie competitive. Oltre 250 società sono rappresentate dai Servizi che contribuisce allo sviluppo di nuove tecnologie e all internazionalizzazione delle imprese. Tutto ciò che riguarda management ed informatica passa attraverso questo settore dell Associazione. Le idee si producono, ma devono anche essere difese: e proprio sulle barriere protettive per mettere al sicuro le scoperte si è incentrato il convegno L innovazione e la tutela delle idee: una guerra di posizione o una corsa contro il tempo?. Prendendo le mosse dal nuovo codice del diritto industriale (D. Lgs 30/2005) e dalla brevettibilità dei software, oltre che dalla riforma in atto sul diritto d autore, i relatori hanno affrontato l aspetto della competizione vincolato a una buona qualità di protezione delle invenzioni. Dobbiamo porre la massima attenzione agli strumenti tecnico-giuridici per mettere in sicurezza le idee ha premesso Firmani, dal momento che un sistema di salvaguardia protegge l inventore, favorisce la circolazione d idee in antitesi a quel segreto industriale che li- La tutela delle idee Sostenibilità nel costruire Da sinistra: Asquini, Firmani, Sostero, Lazzari, Conti io conviene. Per una vita sana e all in- del rispetto della natura. So- Bsegna stenibilità nel costruire: innovazione più business, il secondo convegno promosso dall Assindustria durante Innovaction, ha voluto porre l attenzione sulla progettazione e la realizzazione degli edifici in maniera compatibile con i dettami ecologicamente corretti. L Associazione è in prima linea nel soddisfacimento di queste esigenze grazie al Gruppo di lavoro Bioarchitettura, impegnato a far cambiare registro a un settore, quello dell edilizia appunto, in cui l approccio conservatore deve essere capovolto in un approccio futurista. Purtroppo si tratta di un settore in cui la scelta dei materiali e degli impianti è stata improntata a metodologie tradizionali, ha asserito Marino Firmani, capogruppo Servizi alle imprese dell Associazione. Che ha ricordato come dallo sviluppo sostenibile si possa creare profitto. Intanto, si sono gettate le basi per un progetto assieme ai russi che sono rimasti entusiasti delle offerte tecnologiche in vetrina a Innovaction: Ci hanno chiesto la nostra partnership per la costruzione di un centro di ricerca in Russia sulle fonti energetiche rinnovabili, un iniziativa per la quale il governo russo ha stanziato 20 milioni di dollari, ha reso noto Elvio Ermacora (Biocostruire Srl). La scommessa attorno a cui ruota la sostenibilità delle costruzioni si può riassumere in una sola frase, ossia come riuscire ad elevare la qualità della nostra vita attraverso la fruizione di abitazioni costruite con criteri e materiali innovativi nel pieno rispetto del ciclo naturale dell ambiente. Un capitolo-bio che raggruppa vari aspetti: dalla bioarchitettura alla certificazione dei materiali, dalla certificazione energetica degli edifici all applicazione delle innovazioni tecnologiche fino alla domotica. Il pensiero corre subito al fattore economico: quanto mi costa una casa ecocompatibile? Il vantaggio futuro che innovaction mita la possibilità di scoperte. Per Luigi Gregori (Cogito Srl), coordinatore del convegno, le problematiche attualmente sul tappeto concernono la disomogeneità della normativa, la scarsa conoscenza del sistema, la difficoltà L intervento di Gilberto Petraz nell accesso ai brevetti esistenti e il brevetto damento di una parte dei brevetti. Di parere discorde l intervento del dott. Abramo, membro come speculazione, concetto avvertito da gran parte delle aziende. Il brevetto protegge il tracciato e le condizioni, ha spiegato Gilberto Pegrammazione e alle Infrastrutture del CNR della Direzione Centrale Supporto alla Protraz (Glp Srl), agitando lo spauracchio per il e del Laboratorio di Studi sul Trasferimento possibile incremento di brevetti-spazzatura in Tecnologico e l Imprenditorialità dell Università di Roma Tor Vergata, nel quale sono stati seguito alle norme presenti nell ultima Finanziaria. Mentre per quanto riguarda il software, analizzati i ritorni di investimento derivanti è possibile proteggerlo per com è scritto. Insomma, la forza di un brevetto consiste nella diricerca universitari. Dall Università all open dalla cessione di licenze da parte degli istituti modalità con cui si difende il software: i brevetti valgono nella misura in cui fra inventore adattamento alle varie piattaforme, con costo source: Quest ultimo si piega in termini di e colui che stende il brevetto c è continuità. di sviluppo ridotto rispetto al modello tradizionale e viene pure creato un percorso per la user Nella partita delle idee gioca un ruolo fondamentale anche l Università di Udine che dimostra il suo dinamismo, come ha illustrato Rafnecta Srl). Intanto, si propaga il software open innovaction, ha chiarito Carlo Daffara (Cofaele Testolin, presidente della Commissione source, riprova ne siano gli stessi Comuni di brevetti: Molte idee vengono trasferite nel Udine e Tavagnacco, la cui rete Internet sfrutta settore produttivo, anche se bisogna attrezzarsi per affrontare i contenziosi sui brevetti e Bottega (Studio Iannece&Associati, Tecnoteca il modello alternativo, come ha ricordato Fabio per progettare borse di studio internazionali in Srl). Brevettare per vincere. modo da dare il via a venture-capital con l affi- i.g. ne viene da una costruzione di questo tipo, ancora oggi non è monetizzato, ha precisato Sostero, richiamando l attenzione sul valore aggiunto: maggior risparmio energetico nel breve e lungo periodo; minor impatto ambientale delle costruzioni attraverso l uso di materiali riciclabili ed eco-compatibili; migliore qualità della vita presente e futura; diminuzione dell inquinamento dovuto alle minori immissioni in atmosfera dei prodotti della combustione delle centrali termiche che incidono molto di più del traffico veicolare cittadino di ogni giorno. Si deve guardare con un occhio rivolto da un lato agli incentivi che la Regione intende elargire mediante l applicazione della legge 23 dell agosto dell anno scorso sull edilizia sostenibile il cui regolamento, denominato protocollo dovrebbe essere in fase di emanazione; dall altro con un occhio rivolto alle banche che potrebbero introdurre all interno della loro procedura di analisi per il rilascio di un mutuo o di un finanziamento in genere per l acquisto di un abitazione proprio i criteri di costruzione sostenibile. Fondamentale nel processo di ambientalizzazione sia il diploma dell edificio, ovvero la sua certificazione, come ha spiegato Lucio Asquini (Artech Srl), sia l involucro, trattato da Carlo Conti (Conti e Associati Srl), sia gli impianti e la loro gestione, argomenti affrontati durante il convegno rispettivamente da Andrea Lazzari (System Service Srl) e Stefano Petris (Mangart Srl). Investire nel bio produce innovazione e buona vita. Irene Giurovich realtà industriale / febbraio

18 innovaction Collaborazioni europee: scienza-industria-turismo Il market-place diventa la nuova frontiera della competitività friulana. I distretti industriali virtuali rappresentano un mercato in espansione, da agganciare al più presto. L Assindustria non si è lasciata scappare la ghiotta opportunità e ha stretto un alleanza con i finlandesi per battezzare il distretto virtuale, come ha annunciato Marino Firmani, capogruppo dei Servizi alle imprese, durante il convegno Collaborazioni europee: Scienza-Industria-Turismo, organizzato a Innovaction in collaborazione con Eidon Spa e Fi.Mar Srl di Udine. I finlandesi riuniti nella loro associazione degli industriali hanno chiesto all Assindustria udinese di allearsi nel Wooden virtual cluster, ovvero il distretto industriale virtuale sul legno. Già siglata una lettera d intenti che ha preparato il terreno per un gemellaggio in nome del legno. Obiettivo: creare strumenti di ricerca e di orientamento per raggiungere alti livelli di competition. Prossimo step: creare un gruppo di lavoro misto che preveda la realizzazione di un progetto di fattibilità con lo scopo di individuare le necessità delle industrie locali. La collaborazione fra piccole e medie imprese attraverso reti virtuali consente il trasferimento di conoscenze in tempo reale: si tratta di un sistema di collaborazione pratica e fattiva per intrecciare relazioni tecnologiche, ha osservato Adriano Luci, vicepresidente vicario dell Assindustria. Bisogna compiere una rivoluzione di sguardo: Dobbiamo avere una visione meno localistica - ha spiegato Luci - meno arrugginita. Ed è qui che s innesta la riflessione sulle potenzialità del turismo: La leva turistica - ha proseguito - rappresenta la carta vincente per promuovere il nostro territorio, coinvolgendo il settore dell agricoltura e i vari campi economici. Sviluppare le applicazioni turistica significa anche oliare la macchina attrattiva del Friuli Venezia Giulia, secondo Luci: Per una Regione come la nostra che può fare dell ospitalità il suo fiore all occhiello, è ora di premere sull acceleratore delle proposte, anche perché c è ancora molto da compiere sul fronte delle infrastrutture. Un compito quest ultimo all interno del quale devono assolvere alla loro mission anche gli imprenditori: Abbiamo urgenza di una mentalità aperta e più dinamica. Questo implica andarsi a proporre, fare il primo passo e non restare in attesa che siano gli altri a venirci a cercare: Non restate abbarbicati ai vostri confini, è stato l appello lanciato da Luci. L allargamento del concetto di rete ha portato all Ue Connection, ovvero allo Spnoff nella nostra Regione di Codesnet, la rete europea ideata dal Politecnico di Torino. Il campo d interesse del progetto in Friuli Ve- Pierantonio Salvador e Adriano Luci nezia Giulia concerne la logistica e l alimentare, come ha illustrato Pierantonio Salvador, di Eidon Spa Udine. Per dare continuità a Codesnet, che fra un anno e mezzo termina, abbiamo pensato a queste rete capitanata da Eidon, con la garanzia dell Assindustria. Pensare all oggi vuol dire anche preoccuparsi del futuro: ne è un esempio Co2 Net, ovvero una rete d eccellenza internazionale, di cui fa parte l Istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica sperimentale di Trieste (Ogs), con la finalità di riuscire ad eliminare l anidride carbonica. Be competitive with international work. i.g. Impresa e complessità: la nuova frontiera azienda, e qualsiasi gruppo di persone che fanno qualcosa insieme, sono L organizzazioni che vanno verso il futuro in un ambiente complesso e turbolento, affrontando di continuo situazioni mutevoli e imprevedibili. Muovendosi nel cosiddetto caos troveranno sempre nuovi obiettivi sui quali far convergere le loro energie, senza tuttavia tralasciare di esplorare strade che porteranno ad altre impreviste possibilità. Quale sarà il grado di complessità che potranno sopportare? Sulla risposta a questa domanda si gioca l evoluzione in tutti i suoi aspetti, sociali, culturali, di relazione e di comunicazione. Ad una situazione sempre più complessa è Da sinistra: Scifo, Tonon, De Toni e Greco necessario rispondere con una molteplicità di approcci, in una logica di apertura in rete. Resta comunque determinante la capacità dell uomo di risolvere le complicazioni più con l intuizione e la fantasia, piuttosto che con qualsiasi processo logico o lineare. Il convegno organizzato dal Gruppo Giovani imprenditori dell Associazione Industriali di Udine, in collaborazione con l Università degli Studi di Udine, ha voluto rappresentare, nell ambito di Innovaction, un approfondimento dei criteri di gestione della complessità dei mercati, delle filiere e della gestione della conoscenza. Ha aperto i lavori Matteo Tonon, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell Assindustria udinese, affrontando il tema della complessità, intesa come caos attraverso tre filoni principali: organizzazione interna, variabili che influiscono sul mercato e strategie da attuare. In un mondo così fuori da uno schema fisso ha affermato l azienda di successo non può essere ormai solo efficiente. Dobbiamo renderci conto, e non per fare filosofia, che nessuna efficienza senza innovazione di processo sarà in grado di consolidare i benefici duramente ottenuti applicando un saper fare tradizionale. I due motori devono essere sempre accesi e presidiati ha continuato -, implementando un sistema dell and (efficienza ed efficacia), scardinando la cultura dell or (efficienza o efficacia). In conclusione la complessità, prendendo in prestito la parole di De Toni, è la madre del nuovo, dell inaspettato, della creatività, della sorpresa. Sono seguiti gli interventi di quattro relatori che, ognuno secondo un proprio punto di vista, hanno interpretato e analizzato il tema della complessità. Il primo, dal titolo Sette anni di complessità, è stato presentato da Giuseppe Scifo, docente di Gestione Sistemi Complessi all Università Carlo Cattaneo LIUC; il secondo contributo di Furio Suggi Liverani, Direttore del Dipartimento di Ricerca e Innovazione di Illycaffè, riguardava la Complessità dei mercati e innovazione ; il terzo, dal titolo La complessità del sistema di comunicazione della Scienza, introdotto da Pietro Greco, direttore del Master in Comunicazione della Scienza presso la SISSA di Trieste, e l ultimo contributo L emergenza dal basso è il futuro più affascinante per le organizzazioni, apportato da Alberto De Toni, che nell occasione ha riportato qualche passaggio del suo libro sulla teoria della complessità Prede o ragni. Marina Torrisi 18 realtà industriale / febbraio 2006

19 La meccanizzazione di Unacoma Marketing. Innova uguale competitività Qu a n d o circa 200 tra imprenditori e quadri, docenti universitari e studenti, amministratori Pubblici provenienti da diverse regioni d Italia si accalcano per partecipare e, in diversi casi, attendono in piedi per 3 ore fino all ultimo degli interventi significa che c era una aspettativa premiata da un concreto interesse. L evento organizzato dall AISM Associazione Italiana Marketing e TP Associazione Italiana Pubblicitari Professionisti con le rispettive Delegazione e Gruppo, rappresentati da Giuseppe Carlini e Francesco Beltrame, ha ottenuto un notevole successo soprattutto grazie ai relatori che hanno coinvolto i partecipanti. Alberto Marino docente di Marketing a Bergamo e alla Cattolica di Milano ha inquadrato la tematica ritornando ai fondamentali. Il riallineamento aziendale tra esigenze del mercato e attitudine delle risorse a soddisfarle passa per l applicazione delle tecniche di marketing. Solo se si è in grado di pensare e valutare l innovazione in termini di benefici per Il vice-presidente nazionale di Unacoma, Carlo Tonutti L intervento di Giuseppe Carlini, della M.C. Management Consulting l impresa e per il mercato, le idee, le intuizioni e le invenzioni diventano vere innovazioni. Lorenzo Marini titolare dell omonima agenzia ha affascinato gli astanti sul tema innovazione = creatività. Cavalcando tra spot e illustrazioni la sua capacità di descrivere il mondo che ci circonda con le sue fantasie, aspirazioni, crude realtà, ha dato una visione pessimistica di insieme aperta verso un ottimismo di tipo risorgimentale sulla capacità dell uomo per uscire dall Inferno che si è costruito innovando a favore di una nuova e migliore capacità di comunicare. Antonio Margoni, presidente Media Consultant, ha disegnato la mappa dei veicoli di comunicazione attuali e futuri commentando i punti di forza e di debolezza oltre le innumerevoli peculiarità di veicoli che dal digitale terrestre spaziano fino ai poster innovaction Anche l Associazione italiana dei costruttori di macchine per l agricoltura e il movimento terra - Unacoma - ha presenziato alla prima edizione di InnovAction. Partecipare ad una fiera di questo tipo - ha spiegato il vice-presidente di Unacoma Carlo Tonutti nel corso di uno specifico workshop tenutosi venerdì 10 febbraio - ha un significato importante in termini di comunicazione, perché consente di far conoscere un settore dell industria italiana che si colloca ai primi posti a livello mondiale per fatturato, ricchezza di gamma e qualità della produzione, e che esprime un contenuto tecnologico elevato; ma ha soprattutto un valore strategico, perché costituisce l occasione per acquisire informazioni tecniche, avviare contatti e sviluppare collaborazioni nella prospettiva di rendere la meccanica agricola sempre più competitiva. Al pari di altri settori industriali, quello della meccanizzazione deve fronteggiare la concorrenza di Paesi di nuova industrializzazione, capaci di produrre a costi nettamente inferiori rispetto a quelli europei, e di porsi sul mercato con strategie aggressive. Rispondere sul piano della qualità, conservando il vantaggio di una tecnologia superiore, è la strada obbligata per il nostro comparto ha detto Tonutti che ha aggiunto: La meccanizzazione, del resto, deve rispondere alle esigenze di un agricoltura sempre più evoluta, spinta anche dalla riforma della politica agricola comunitaria verso produzioni di maggiore qualità e a più alto valore aggiunto, e verso metodi di coltivazione eco-compatibili, capaci di conciliare la produttività con la salvaguardia delle risorse naturali. Anche in questo caso la ricerca e l innovazione sono la leva fondamentale per rendere l offerta di tecnologie meccaniche costantemente adeguata alla domanda. Fra le priorità in fatto di ricerca e innovazione dobbiamo indicare le applicazioni dell elettronica, lo sviluppo dell automazione e della robotica, la realizzazione di sistemi di controllo a distanza, lo sviluppo di nuovi materiali con riferimento a quelli derivati da materie prime vegetali e che sono rinnovabili ed eco-compatibili. La sfida ha ribadito Tonutti - è quella di produrre meccaniche sempre più intelligenti e sensibili, vale a dire capaci di adattarsi alle più diverse situazioni e di gestire un altissimo numero di variabili, quali sono quelle relative al clima, al contesto naturale, alle particolari esigenze di ogni coltivazione e di ogni singola pianta. Per realizzare questo, l industria della meccanizzazione deve operare in sinergia con altri ambiti disciplinari, quello delle scienze agronomiche, chimiche, fisiche, dell elettronica e dell informatica, e deve sviluppare una metodologia capace di combinare le diverse competenze in un sistema organico. Con il suo progetto sui nuovi materiali, e con le ipotesi di ricerca sul trattore biodegradabile (fabbricato interamente con materie prime di origine vegetale) e sui microrobot agricoli (capace di muoversi in combinazione con altri robot compiendo operazioni colturali, interventi fitosanitari e misurando parametri climatici), l Unacoma intende proprio evidenziare l interesse per un lavoro interdisciplinare e di ampio respiro, augurandosi di trovare ambiti di comune interesse con enti e soggetti che autorevolmente rappresentano il mondo della ricerca e della sperimentazione. a.l. interattivi con chi avvicinandosi con un cellulare sarà in grado di dialogare. Un mondo alla Orwell per certi versi ma sicuramente pieno di sfide entusiasmanti e concrete opportunità. Gianni Cottardo icona del management mondiale di cui è stato a capo di una delle più importanti agenzie mondiali, ha descritto le macroevoluzioni delle tendenze dei consumi, tutt altro che entusiasmanti, e le nuove tendenze, quindi vie innovative, della collaborazione del profit e no profit. Si sono succedute due interviste/dialogo tra: Giuseppe Carlini, partner senior della M.C. Management Consulting di Udine e Roberto Siagri, presidente dell Eurotech di Amaro che ha raccontato come da tecnico si sia adeguato al ruolo di marketing manager per ascoltare il mercato della domanda a cui offrire adeguandoli i primi prodotti frutto delle intuizioni del gruppo fondatore ed oggi sempre più consolidati da ricerche e riscontri che hanno portato l Azienda alla quotazione in Borsa e all acquisto di aziende funzionali alla mission ormai internazionale. Tiziana Pittia, Espressione, ha presentato Andrea Vincenti, AUDI Manager Eurocar Italia, che ha dimostrato come un centro vendita non sia solo un luogo di esposizione ma di incontro tra molteplici interpreti il mondo economico, culturale, politico. Il gran finale con Ernesto Illy, presidente CENTROMARCA, che con estrema semplicità e autorevolezza ha spiegato ai presenti la fondamentale importanza dell etica vissuta come raggiungimento di una reputazione che va alimentata e rinnovata durante tutto l arco temporale della vita del brand ma, soprattutto, dell azienda intesa come insieme di risorse umane tese al soddisfacimento del mercato. 90 secondi di applausi per un intervento che ha suggellato il successo di tutta la manifestazione. g.c. realtà industriale / febbraio

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