PREVENZIONE SECONDARIA
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- Jacopo Baldini
- 8 anni fa
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1 PREVENZIONE
2 PREVENZIONE SECONDARIA 1 LIVELLO DELLA PREVENZIONE SECONDARIA Con il termine di screening, si intende un esame sistematico condotto con mezzi clinici, strumentali o laboratoristici nella popolazione nel suo insieme o in un sottogruppo di essa, volto ad identificare patologie in fase preclinica, precursori/ indicatori della malattia o indicatori di situazioni di rischio. Accertamento diagnostico precoce di malattia in fase iniziale asintomatica
3 Lo screening è l identificazione in via presuntiva di una malattia o di un difetto non riconosciuto, mediante l impiego di un test, di esami o di altre procedure che possono essere applicate rapidamente (Organizzazione Mondiale della Sanità)
4 Per poter fare uno screening è necessario avere 1. Caratteristiche precise della malattia Malattia adatta malattia relativamente importante (prevalenza, gravità) Fase preclinica diagnosticabile Tempo di latenza congruo Trattamento precoce efficace la malattia sia curabile (guarigione, <mortalità, migliore qualità di vita)
5 2. Test di screening idoneo Rapido: di facile esecuzione Sicuro: privo di rischi Poco costoso: comporterebbe una spesa eccessiva per la sanità Facilmente applicabile: non/poco invasivo Sensibile: deve identificare i veri positivi Specifico: deve identificare i veri negativi
6 Ambiti di applicazione dello Screening Individuare malattia nella sua fase iniziale o a rischio di insorgenza l intervento precoce porta ad un significativo miglioramento della prognosi (ex:diabete) la possibilità di guarigione (ex:k mammella in fase iniziale) condizione predisponente o fortemente a rischio per lo sviluppo di malattia in cui l intervento può evitare la comparsa della malattia (ex:familiarità ipertensione arteriosa)
7 Alcuni aspetti particolari dello screening Riguarda persone apparentemente sane Deve assicurare indubbi vantaggi di salute Chiamata attiva della popolazione a rischio Prestazioni assicurate gratuite Adeguato sistema informativo per la gestione delle chiamate e per la valutazione di efficacia Controlli di qualità continui per assicurare un livello di prestazioni efficaci ed efficienti
8 l obiettivo del test è la riduzione della mortalità e il miglioramento della qualità di vita indicatore che risulta evidente solo dopo alcuni anni dall inizio del programma
9 Quali sono gli screening oncologici in Italia?
10 Programmi di screening oncologici previsti CA MAMMELLA CA COLON RETTO CA CERVICE
11 Organizzazione Primo livello Mammografia Ricerca sangue occulto fecale Pap-test Secondo livello Approfondimento senologico Colonscopia Colposcopia Terapia dei casi screen detected
12 Quali sono gli screening neonatali in Italia?
13 Le principali patologie, attraverso prelievo da tallone nel neonato, sono: Ipotiroidismo congenito Iperplasia congenita del Surrene o Sindrome adrenogenitale congenita Deficit di biotinidasi Galattosemia Fenilchetonuria e Iperfenilalaninemia Malattia delle urine a sciroppo d'acero o Leucinosi Difetti dell'ossidazione degli acidi grassi Difetti del ciclo della carnitina Glutarico Aciduria di tipo I e II Isovalerico Aciduria Propionico Aciduria Tirosinemia
14 NEONATALI Test su goccia di sangue Esame obiettivo Altri test Test in discussione Fenilchetonuria Cardiopatie congenite Deficit uditivi Deficit della biotina Ipotiroidismo congenito Cataratta congenita Iperplasia adrenale congenita Fibrosi cistica Criptorchidismo Distrofia muscolare di Duchenne Anemia mediterraneatalassemia. Molte altre patologie rare Altre malformazioni
15 Screeninig uditivo
16 Lo screening uditivo neonatale consente di individuare un difetto uditivo congenito entro i primissimi mesi di vita di un bambino, prima che si manifestino i sintomi legati alla deprivazione sonora. Lo screening uditivo prevede la somministrazione, da parte di personale qualificato Tecnico Audiometrista, di un test audiologico specifico e oggettivo a tutti i neonati (chiamato "universale").
17 Razionale clinico dello screening La patologia non è visibile al momento della nascita: il neonato appare sano La patologia ha un'incidenza relativamente alta nella popolazione nazionale Un ritardo nella diagnosi genera danni irreversibili o morte del bambino L'esistenza di un test semplice, attendibile ed economico Un intervento tempestivo migliora il decorso della patologia e rende buona la qualità della vita dell'individuo
18 TERZIARIA: si rivolge al soggetto MALATO E un insieme di attività, interventi ed opere attuati con il fine prioritario di migliorare la qualità di vita del paziente malato, evitare le complicanze e allungare l aspettativa di vita.
19 Consiste nella prevenzione delle complicanze di una malattia già in atto ed irreversibile. E' tipica delle malattie croniche (riabilitazione fisica e assistenza psicologica ad infartuati, traumatizzati), ma anche di alcune malattie infettive (AIDS, epatiti B e C, tubercolosi). Lo scopo è di: allungare significativamente la sopravvivenza, impedire l invalidità dei malati cronici (riabilitazione), migliorare la qualità della vita, far acquisire funzioni perdute, reinserire i soggetti nella società.
20 L OSPEDALE COME LUOGO ANTROPOLOGICO TO CURE TO CARE Luogo in cui le persone non sono entità anonime, ma si differenziano e sentono riconosciuta la propria identità (Marc Augè, 1996)
21 Nella fase critica è importante che la paziente e la famiglia possano far riferimento ad un alleanza costruita insieme durante tutto l iter terapeutico. La paziente la famiglia potranno così affidarsi con fiducia alla capacità professionale ed umana dell équipe anche di fronte alle fasi più critiche della malattia. A.Guido, P.Paglia, Supporto multidisciplinare in Oncoematologia pediatrica, Esperienze a confronto, 2011
22 Oltre all aspetto psicologico è importantissimo anche l aspetto riabilitativo (domiciliare o nelle strutture apposite).
23 Facciamo un esempio: il Parkinson Prevenzione primaria: attività fisica, frutta e verdura Prevenzione secondaria: non proprio possibile, ma accertamenti ai primi sintomi aiuterebbero la prognosi Prevenzione terziaria: riabilitazione!!
24 40-60 % dei pazienti affetti da m. di Parkinson presentano disabilità che limita in modo significativo: - le attività della vita quotidiana - la sicurezza e l autonomia del cammino con elevato rischio di cadute, complicate nel 18% dei casi da fratture
25 PATOLOGIA Classificazione ICDH (International Classification of Disabilities and Handicaps) dell'organizzazione mondiale della sanità (1980)
26 La terapia del dolore domiciliare è un altro aspetto fondamentale per la prevenzione terziaria. Aiuto indispensabile sia per il malato che per i familiari.
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