DISCIPLINARE TECNICO DELLA GESTIONE

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1 UNIONE EUROPEA REGIONE CALABRIA REPUBBLICA ITALIANA REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO AMBIENTE E TERRITORIO SETTORE N.2- Protezione dell Ambiente e Qualità della Vita Unità Organizzativa di Progetto Rifiuti Via Cosenza, 1/G Catanzaro Lido GARA PER L AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI GESTIONE DELL IMPIANTO DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI DI CATANZARO LOC. ALLI E DEI CONNESSI LAVORI DI RIEFFICIENTAMENTO FUNZIONALE ELABORATO n 4 DISCIPLINARE TECNICO DELLA GESTIONE TAVOLA N DATA I PROGETTISTI Ing. Ida Cozza Ing. Vincenzo De Matteis Ing. Demetrio Moschella Ing. Clementina Torchia UNITÀ TECNICA DI VERIFICA Dott. Geol. Alessia Filippone RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Ing. Michelangelo Anoja

2 INDICE 1. PREMESSA DURATA DELL APPALTO DI GESTIONE PRESA IN CONSEGNA DELL IMPIANTO ELENCO NON ESAUSTIVO DELLE PRINCIPALI PRESTAZIONI A CARICO DEL SOGGETTO GESTORE DESCRIZIONE DELLA LINEA RSU E DELLE ATTIVITA GESTIONALI... 5 Fase aerobica intensiva (ACT)... 6 Attenzioni gestionali minime obbligatorie... 7 Le azioni correttive in caso di mancato raggiungimento delle performences della FOS DESCRIZIONE DELLA LINEA VALORIZZAZIONE RD NON BIODEGRADABILI E DELLE ATTIVITA GESTIONALI Modalità di gestione e trattamento flussi monomateriale da RD I trattamenti per il recupero di carta e cartone I trattamenti per il recupero degli imballaggi in plastica Gestione e trattamento flussi multimateriale leggero da RD Descrizione del ciclo produttivo Schema di flusso Potenzialità della piattaforma Descrizione delle operazioni di recupero e trattamento dei rifiuti Organizzazione del processo di recupero dei materiali e relative aree di stoccaggio Efficienza di recupero richiesto Analisi merceologiche in ingresso Criteri gestionali Orario di apertura e personale impiegato Programma delle manutenzioni, pulizie e disinfestazioni Attività di monitoraggio e controllo Prescrizioni minime inerenti la salute e sicurezza dei lavoratori DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI MANSIONI OPERATIVE RICHIESTE IN FASE DI GESTIONE A. CAPO IMPIANTO b. ADDETTO PESA Fase di conferimento dei rifiuti: Fase uscita materiali: Regolamento di accesso Accettazione dei rifiuti Gestione delle non conformità in ingresso all impianto c. CAPO TURNO d. ADDETTO RICEZIONE E PRETRATTAMENTO RIFIUTI e. ADDETTO MOVIMENTAZIONI INTERNE ED ESTERNE F. RESPONSABILE PRESIDI AMBIENTALI Gestione processo di biostabilizzazione Gestione scrubbers Gestione biofiltro Durante il funzionamento della linea Fine produzione RACCOLTA DATI DI CONDUZIONE IMPIANTO A. REPARTI PRETRATTAMENTI RSU b. REPARTO DI BIOSTABILIZZAZIONE C. GENERALE CONTROLLI ENTOMOLOGICI E RELATIVI INTERVENTI A. MOSCHE E INSETTI b. DERATTIZZAZIONE LA MANUTENZIONE A. DEFINIZIONI Manutenzione ordinaria Manutenzione straordinaria programmata Manutenzione straordinaria di guasto B. MANUTENZIONE ORDINARIA (UNI 11063/2003) C. MANUTENZIONE STRAORDINARIA PROGRAMMATA E NON ATTIVITÀ MANUTENTIVE DI CARATTERE GENERALE PREVISTE IN APPALTO A. PULIZIA DELL IMPIANTO... 31

3 b. MANUTENZIONE DELLE OPERE EDILI C. MANUTENZIONE DELLE AREE A VERDE D. MANUTENZIONE E VERIFICA DEGLI IMPIANTI E DEI SISTEMI DI SICUREZZA e. MANUTENZIONE IMPIANTI AUSILIARI f. MANUTENZIONI EFFETTUATE DA DITTE ESTERNE G. MAGAZZINO E PARTI DI RICAMBIO SINTESI DESCRITTIVA ED OPERATIVA DELLE PRINCIPALI ATTIVITÀ MANUTENTIVE SULLE COMPONENTI ELETTROMECCANICHE ED ELETTRICHE a. PESA A PONTE b. TRITURATORI c. VAGLIO A DISCHI Lubrificazione Riduttori Supporti ritti Manutenzione ordinaria Interventi sull assieme carenatura Interventi sul raggruppamento elettrico (sistemi d arresto, quadro elettrico, motori, inverter) Manutenzione programmata Manutenzione straordinaria d. NASTRI TRASPORTATORI VARI Manutenzione ordinaria Interventi a cura dell operatore: Interventi a cura di personale specializzato: Interventi Mensili a cura di personale specializzato: Tappeto in gomma Catene di traino Struttura Motoriduttore Supporti cuscinetti - traino Supporti cuscinetti rinvio Alimentazione elettrica del motore Riepilogo delle attività manutentive e cadenze temporali e. VENTILATORI VARI f. SEPARATORI AD INDUZIONE g. SEPARATORI MAGNETICI Manutenzione giornaliera Manutenzione mensile Manutenzione annuale h. PORTONI AD AVVOLGIMENTO RAPIDO i. LINEA DI ASPIRAZIONE ARIE ESAUSTE Scrubber j. FILTRO A MANICHE Verifiche periodiche da eseguire Manutenzione straordinaria k. BIOFILTRO Manutenzione ordinaria Manutenzione straordinaria l. APPARECCHIATURE ELETTRICHE SALUTE E SICUREZZA FISICA DEI LAVORATORI E RISPETTO DELL'AMBIENTE a. RISPETTO DELLE NORME DI SICUREZZA b. ADEMPIMENTI DI CUI AL D.LGS. 81/ SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA a. SCOPO b. RESPONSABILITÀ Datore di lavoro c. INFORMAZIONE d. FORMAZIONE VIGILANZA-CONTROLLO SULLA QUALITA' SERVIZIO Legénda: Elemento per il quale si richiede particolare attenzione.

4 1. PREMESSA Il presente documento costituisce parte integrante e sostanziale dell appalto avente ad oggetto l affidamento per una durata pari a 12 mesi, di quanto segue: la gestione del polo tecnologico, comprendente le fasi che vanno dall accettazione dei RU conferiti dai Comuni, al trattamento degli stessi, sino allo smaltimento dei rifiuti derivanti dai processi di lavorazione della linea impiantistica del RU indifferenziato e della frazione secca del rifiuto urbano proveniente da RD. Nello specifico il servizio di gestione comprende: o la gestione della linea di trattamento del RU indifferenziato per una potenzialità pari a t/a; o la gestione della linea di trattamento della frazione secca del RU proveniente da RD per un quantitativo pari a t/a; o la gestione dell impianto di trattamento del percolato, prevalentemente prodotto dalla esaurita discarica di servizio annessa all impianto; o la gestione post-operativa e le attività di copertura provvisoria, di sorveglianza e controllo della sopra citata discarica, secondo il piano approvato nell originario provvedimento autorizzativo; o l attività di trasferenza del rifiuto tal quale eccedente la capacità impiantistica giornaliera di trattamento degli impianti, verso l impianto di Rende e/o Corigliano; o La gestione comprende altresì: o l esecuzione, durante tutto il periodo della gestione, degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria (programmata e di guasto), necessari ad assicurare la continuità del servizio richiesto; o quanto necessario per l ottenimento/voltura di tutte le autorizzazioni per l esercizio delle attività sopra elencate (AIA, VIA, CPI, ecc.). progettazione esecutiva e realizzazione degli interventi di riefficientamento funzionale degli impianti cui al Progettazione definitiva degli interventi di riefficientamento funzionale. Per tali interventi la S.A. ha redatto il progetto definitivo, sulla base del quale l appaltatore dovrà redigere il progetto esecutivo degli interventi. progettazione esecutiva e realizzazione degli interventi di copertura provvisoria della discarica cui al Progettazione definitiva degli interventi di riefficientamento funzionale. Per tali interventi la S.A. ha redatto il progetto definitivo, sulla base del quale l appaltatore dovrà redigere il progetto esecutivo degli interventi. Il Soggetto aggiudicatario è altresì obbligato al pieno rispetto di tutte le prescrizioni autorizzative e legislative vigenti nonché di quelle che eventualmente dovessero intervenire nel periodo della gestione. Per le caratteristiche tecniche e funzionali di ciascun impianto, nonché per le specifiche delle attività di gestione si rimanda agli elaborati grafici e descrittivi prodotti, nonché agli stati di consistenza degli impianti. Di seguito, per le finalità del presente documento, si descrivono le tre filiere di trattamento. 2. DURATA DELL APPALTO DI GESTIONE La durata dell'appalto di gestione è fissata in 12 mesi a decorrere dalla data del verbale di consegna. La Stazione Appaltante ai sensi delle vigenti disposizioni di legge, si riserva sin d ora la possibilità di procedere all esecuzione in via d urgenza del contratto. Qualora dopo la scadenza del contratto, fosse necessario un lasso di tempo per esperire una nuova gara di appalto, il Soggetto Gestore è obbligato alla prosecuzione dello stesso, alle medesime condizioni e per il periodo di tempo necessario indicato dalla Stazione appaltante. In tale ipotesi nulla in più oltre alla tariffa è riconosciuto al Soggetto Gestore. 3. PRESA IN CONSEGNA DELL IMPIANTO Il Soggetto Gestore prende in consegna l impianto nello stato di fatto e di diritto in cui si trova al momento dell aggiudicazione dell Appalto. Con la presa in consegna, esso è l unico responsabile dello stesso. Durante il periodo della gestione il Soggetto Gestore è tenuto a segnalare tempestivamente alla Stazione Appaltante le eventuali sensibili variazioni delle caratteristiche qualitative e quantitative dei rifiuti conferiti all impianto rispetto a quelle previste all atto dell inizio della gestione operativa. Alla scadenza del servizio il Soggetto Gestore deve riconsegnare l impianto perfettamente funzionante in ogni parte ed in buono stato di conservazione, salvo il normale deperimento dovuto all'uso. 4. ELENCO NON ESAUSTIVO DELLE PRINCIPALI PRESTAZIONI A CARICO DEL SOGGETTO GESTORE Sono a totale carico del Soggetto Gestore dell impianto le seguenti obbligazioni: 4 di 50

5 a) garantire il processo di trattamento delle diverse frazioni conferibili, sia nella fase transitoria che a seguito dell ottenimento della nuova AIA, in maniera tale ammendante compostato misto, materie prime seconde di tipo plastico, ferroso e non ferroso nel più assoluto rispetto delle migliori tecniche disponibili; b) effettuare tutte le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria dell impianto prevista dall appalto e comunque ogni azione tesa a evitare fermo impianti, riduzione della sua capacità produttiva, la produzione di flussi non conformi, eccetera; c) garantire la presenza sull impianto del personale come stabilito dall Analisi dei costi della gestione e nel Capitolato Speciale d Appalto- Generalità; d) effettuare tutte le analisi previste dal PMEC secondo il Piano di Monitoraggio e Controllo dell impianto allegato al D.D.G. n del 25 maggio 2010 e, successivamente, secondo quanto previsto dall autorizzazione AIA; e) effettuare tutte le eventuali analisi integrative qualora richiesto dagli Enti di controllo o dalla Stazione Appaltante; f) mantenere in piena efficienza funzionale il sistema di trattamento delle arie esauste e porre particolare attenzione ad una corretta gestione del sistema di biofiltrazione. g) Garantire l organizzazione e l effettuazione della trasferenza dei rifiuti eccedenti la capacità di trattamento dell impianto e il trasporto dei rifiuti, nel pieno rispetto della normativa del settore; h) Dotarsi di adeguate scorte di materiali di consumo, attrezzature, parti di ricambio, in maniera tale da garantire la massima continuità dell esercizio della piattaforma; i) Corrispondere, a seguito della volturazione delle utenze, i canoni per i vari consumi di acqua e combustibili; j) Garantire la perfetta manutenzione del verde e della vegetazione presente in impianto; k) Garantire la pulizia quotidiana delle aree interne ed esterne all impianto; all uopo si doterà di sistema di spazzatura e aspirazione industriale delle polveri; l) Provvederà a redigere il DVR e all applicazione delle norme in materia di sicurezza sul luogo di lavoro (D.Lgs. 81/2008); m) Attenersi a tutte le disposizioni generali e particolari, nonché alle prescrizioni e agli obblighi previsti nel Capitolato Speciale d Appalto - Generalità 5. DESCRIZIONE DELLA LINEA RSU E DELLE ATTIVITA GESTIONALI La linea prevede l impiego del processo di biostabilizzazione del RSU e la successiva selezione finalizzata a recuperare i seguenti materiali : materiale ferroso e non ferroso grezzo da avviare al riutilizzo. Il rifiuto, tramite due benne a polipo istallate su un carroponte semovente, verrà conferito alla prima fase di trattamento, costituita da una macchina trituratrice avente una bocca di carico di ampie dimensioni opportunamente dimensionata per lacerare gli oggetti voluminosi ed i contenitori condominiali e familiari in plastica dei rifiuti, liberandone il contenuto. Realizzando una blanda triturazione in termini dimensionali del prodotto che l attraversa consente di operare a valle una corretta selezione dei vari componenti. La macchina, riesce a rompere gli involucri senza spingere troppo il processo di triturazione e predisponendo al meglio i materiali da selezionare successivamente. Il materiale triturato viene avviato ad un deferrizzatore e successivamente ad un vaglio a dischi, dove viene separato in frazione umida e frazione secca. La frazione umida viene, per mezzo di un nastro di trasporto in gomma convogliata all esterno, verso l unico cilindro Dano funzionante, CD08, mentre la frazione secca, viene, mediante un ulteriore nastro di trasporto in gomma NT14, convogliata verso lo scarico esterno negli appositi cassoni. La frazione umida convogliata nei cilindri Dano, viene trasportata tramite nastri verso il reattore di compostaggio, dove avviene il processo di bioessiccamento. Con processo di bioessiccamento si deve intendere un processo biologico aerobico a carico di una biomassa volto, in seguito allo sfruttamento del calore prodotto dalle reazioni di degradazione aerobiche, all essiccamento ed alla parziale biostabilizzazione della frazione biodegradabile. La metodologia di trattamento aerobico adottata è del tipo a tunnel statici ad aerazione forzata (biotunnel), il cui funzionamento si può concettualmente sintetizzare come segue: All'interno di uno spazio chiuso (il tunnel) viene insufflata (per mezzo di tubi posti nel pavimento) aria che penetra la matrice dei compost ivi depositata (nessun rivoltamento). Una volta attraversato il materiale l'aria viene aspirata dalla parte superiore del tunnel e re-insufflata nel pavimento (ricircolazione). Durante tale processo l'aria può essere miscelata con aria fresca (quando richiesto dai parametri di processo) mediante l'apertura, comandata dal sistema informatizzato di controllo, di una opportuna serranda (controllo e gestione informatizzati). Esauriti i propri compiti di ossigenazione della massa organica l'aria viene inviata al sistema di lavaggio (scrubber) e successivamente al biofiltro (doppio sistema di depurazione). 5 di 50

6 Aria e matrice possono essere umidificati durante il processo per mezzo di irroratori posti all'interno dei tunnel che impiegano per tale compito i percolati, le condense e le acque di lavaggio provenienti dalla matrice e dai piazzali di ricezione. Di seguito si espone lo schema funzionale della linea RSU oggetto di affidamento. Nel diagramma di flusso seguente viene riassunto il bilancio di massa del processo di bioessiccamento. La perdita di processo (rimozione dell acqua e degradazione del carbonio organico) è stimabile intorno al 10% del peso iniziale dell RSU. In base ai dati esposti, in dipendenza della composizione merceologica assunta in progetto, saranno prodotte annualmente circa ton di scarti (CER ) che verranno smaltiti in discarica secondo i criteri di qualità stabiliti dalla normativa vigente. Tali valori potranno subire leggeri scostamenti al variare della composizione merceologica. FASE AEROBICA INTENSIVA (ACT) Il materiale, proveniente dal trattamento preliminare viene convogliato, mediante un trasportatore a nastro, alla fase aerobica intensiva (ACT). La metodologia di fermentazione adottata è del tipo a tunnel statici ad aerazione forzata il cui funzionamento si può operativamente sintetizzare come segue: All'interno di uno spazio chiuso (il tunnel) viene insufflata (per mezzo di tubi posti nel pavimento) aria che penetra la matrice del compost ivi depositata (nessun rivoltamento). Una volta attraversato il materiale l'aria viene aspirata dalla parte superiore del tunnel e re-insufflata nel pavimento (ricircolazione). 6 di 50

7 Durante tale processo l'aria può essere miscelata con aria fresca (quando richiesto dai parametri di processo) mediante l'apertura, comandata dal sistema informatizzato di controllo, di una opportuna serranda (controllo e gestione informatizzati). Esauriti i propri compiti di ossigenazione della massa organica l'aria viene inviata al sistema di lavaggio (scrubber) e successivamente al biofiltro (doppio sistema di depurazione). Aria e matrice possono essere umidificati durante il processo per mezzo di irroratori posti all'interno dei tunnel che impiegano per tale compito i percolati, le condense e le acque di lavaggio provenienti dalla matrice e dai piazzali di ricezione. (nessun smaltimento di percolati è normalmente previsto all esterno). Figura 1 Layout area biotunnel (E) ed aia raffinazione FOS (10) Dopo questa fase, la frazione organica stabilizzata viene stoccata nell aia coperta a dx del capannone di biostabilizzazione. Il reparto di raffinazione esistente non è attivo. Si prevede inoltre il monitoraggio della qualità del prodotto finale secondo la normativa vigente. Attenzioni gestionali minime obbligatorie Ogni cumulo, facente parte della linea di compostaggio della Forsu, formato all interno delle biocelle ed inviato al reparto di maturazione sarà identificato mediante apposita scheda anagrafica dove saranno riportati i seguenti dati: numero della biocella; data inizio formazione cumulo; data fine formazione cumulo; tempo di permanenza all interno della biocella; parametri medi riscontrati nel periodo (temperatura, umidità, ph e altri richiesti); data di movimentazione da biocella a maturazione; identificazione settore di deposito in maturazione; parametri di processo medi rilevati in maturazione (temperatura, umidità, ph); Ai fini della semplificazione gestionale tutti i dati di processo saranno verificati e ricavati automaticamente dalle misure effettuate mediante apposite sonde, prelievi e dalle elaborazioni del software di gestione del processo. Per garantire la corretta conduzione del processo saranno effettuati i seguenti controlli periodici. Giornalmente: verifiche dell efficienza dei ventilatori di insufflazione delle biocelle e della maturazione con cadenza giornaliera; verifica dei tempi di lavoro dei ventilatori; verifica della corretta formazione dei cumuli, altezza e dimensioni; verifica dei tempi di permanenza all interno di ogni fase del processo; controllo e periodica pulizia del sistema di insufflazione a pavimento. Settimanalmente: controllo dello svuotamento e della periodica pulizia dei pozzetti di raccolta del percolato; verifica periodica della tenuta e, nel caso vi fossero delle perdite, procedere alla fermata del ventilatore e provvedere immediatamente alla sigillatura; manutenzione programmata elettrica meccanica di ogni singolo componente dei tre reparti, biocelle, maturazione e stoccaggio. 7 di 50

8 Le azioni correttive in caso di mancato raggiungimento delle performences della FOS Il Soggetto Gestore preliminarmente deve predisporre e mantenere attive procedure documentate per assicurare che le matrici organiche in ingresso siano conformi ai requisiti specificati sia dalla normativa vigente che all autorizzazione rilasciata. Tale elemento costituisce la condizione preliminare per garantire un buon prodotto in uscita. Pertanto dovranno essere effettuate le seguenti analisi in conformità della norma UNI EN 45: residui verdi e lignocellulosici: un'analisi chimica (tab. A, Direttiva 766/00) ogni 6 mesi, sia per lo sfalcio sia per il triturato lignocellulosico ; FORSU: un'analisi merceologica all'anno per ambito omogeneo di provenienza ed un'analisi chimica (tab. A, Direttiva 766/00) l'anno su un campione rappresentativo della FORSU conferita in 3 giorni consecutivi. Ogni qualvolta si verifichi una variazione nella tipologia del materiale ritirato, l'impianto deve provvedere ad un controllo analitico del materiale stesso. Il materiale presente nell impianto deve essere sempre chiaramente identificato, mediante cartelli di identificazione che lo accompagnano in ogni fase dello stoccaggio (iniziale e finale), del processo (biossidazione, maturazione). In particolare su ogni cumulo in maturazione deve essere posto idoneo cartellino indicante la tipologia, la quantità e la percentuale di residui utilizzati, la data di formazione, le temperature rilevate, il numero di rivoltamenti effettuati. Allorquando il relazione al monitoraggio posto in essere si dovessero riscontrare delle non conformità si dovrà procedere come segue: La FOS potrà essere in particolare: reimmesso nel ciclo produttivo, nel caso la non conformità possa essere corretta in questo modo (scarsa umificazione, non totale igienizzazione). Esso dovrà poi essere ricontrollato, secondo quanto previsto in precedenza; declassato e ceduto per utilizzi non agronomici purché rispetti i limiti di legge (copertura di discariche, recuperi ambientali, ecc.) che devono comunque essere autorizzati; scartato ed inviato in discarica, quando le concentrazioni delle sostanze indesiderate (ad esempio i metalli pesanti) rendono il prodotto non conforme alla normativa vigente. Azioni correttive Le procedure per le azioni che devono correggere le non conformità comprendono la ricerca delle cause delle non conformità relative al prodotto, ai processi e al sistema qualità, nonché la registrazione dei risultati delle indagini. In particolare, per quanto riguarda il prodotto possono verificarsi le seguenti situazioni: una FOS con elevato contenuto di metalli pesanti o di inerti, o ad elevata salinità o reazione, o dotato di squilibri nutrizionali, deve la sua non conformità alla non adeguatezza delle matrici in ingresso; una FOS a basso tasso di umificazione, o contaminato da agenti patogeni o fitotossico, deve la sua non conformità ad un'inadeguata conduzione del processo: fase di maturazione troppo breve, non raggiungimento di temperature adeguate, contaminazioni di vario genere ed origine. Per quanto riguarda il processo, invece, i problemi possono essere mancato raggiungimento delle temperature stabilite (55-60 C), o loro instabilità nel tempo. Ciò può essere dovuto a: rapporto C/N non ottimale nella miscela, per cui il processo biossidativo stenta a partire; frequenza troppo bassa di rivoltamento (in fase di maturazione), per cui la miscela può risultare disomogenea, con zone in cui il processo biossidativo si blocca; frequenza troppo alta di rivoltamento, per cui il calore viene disperso troppo in fretta. presenza eccessiva di odori sgradevoli, che derivano per lo più da scarsa ossigenazione del materiale, che così va incontro a fermentazione anaerobica con rilascio di gas maleodoranti. Le azioni correttive necessarie per eliminare le cause della non conformità per il prodotto dovranno essere le seguenti: per FOS ad elevato contenuto di inerti è necessario verificare se è possibile un'ulteriore separazione ( vagliatura finale più spinta); una FOS a basso tasso di umificazione va reimmesso nella fase di maturazione e lasciato riposare ulteriormente; una FOS che ha rivelato presenza di agenti patogeni o di sostanze fitotossiche dovrà essere reimmesso in testa, nella fase di biossidazione, affinché raggiunga nuovamente temperature di C per almeno tre giorni. Per il processo, invece: se non viene raggiunta la temperatura prefissata, sarà necessario ottimizzare la frequenza dei rivoltamenti (in fase di maturazione), e/o verificare il rapporto C/N del materiale, rendendolo eventualmente compatibile con l innesco del processo; se sussistono eccessivi odori sgradevoli, è necessario omogeneizzare e riossigenare il materiale per eliminare eventuali zone di anaerobiosi. 8 di 50

9 6. DESCRIZIONE DELLA LINEA VALORIZZAZIONE RD NON BIODEGRADABILI E DELLE ATTIVITA GESTIONALI Nell ambito della piattaforma oggetto del presente affidamento è prevista la gestione della esistente, e revampata, linea di valorizzazione di flussi provenienti dalla raccolta differenziata. Tale sezione, nella gestione della plastica e delle frazioni cellulosiche da RD dovrà essere gestita come centro comprensoriale (CC) nel quadro dell accordo con COREPLA e COMIECO nel pieno rispetto delle specifiche prestazionali ed operative fissate dalla Convenzione ANCI-CONAI. La funzione della piattaforma quindi sarà quella di prepulizia e condizionamente volumetrico del flusso monomateriale conferito e quella di selezione del flusso multimateriale nell ottica di ottenere flussi assimilabili al monomateriale. L obiettivo del pretrattamento sarà quello di massimizzare i contributi CONAI sulla raccolta successivamente conferita ai CSS. Com è noto infatti i materiali provenienti dalle raccolte differenziate devono essere generalmente sottoposti ad una fase di pretrattamento prima di poter essere avviati alla successiva fase di recupero spinto che avverrà in un CSS (Centro di selezione spinta) individuato nell ambito della convenzione con COREPLA. Tale pretrattamento dovrà garantire ai comuni che conferiscono la propria raccolta, di massimizzare la tariffa riconosciuta da COREPLA ai sensi della convenzione. Sulla base del predetto accordo i comuni convenzionati dovranno essere messi in condizione di poter conferire, in uscita dal CC di Catanzaro Alli, ai CSS convenzionati con COREPLA i seguenti flussi rifiuti di imballaggio in plastica aventi le caratteristiche evidenziate nel relativo disciplinare tecnico. Flusso "A" Flusso "B" Flusso "C" Flusso "D" Conferimento monomateriale di provenienza urbana limite max traccianti 20% peso imballaggi in plastica limite max frazioni estranee 20% peso totale imballaggi conferiti conferimento monomateriale di provenienza non domestica comunque conferito al servizio pubblico, con significativa presenza di traccianti limite max frazioni estranee 20% peso totale quantitativo lordo conferito Conferimento monomateriale di provenienza urbana finalizzata al solo conferimento di CPL limite minimo CPL > 90% in peso sul quantitativo lordo conferito limite max altre frazione 10% in peso sul quantitativo lordo conferito Conferimento multimateriale di provenienza urbana limite max percentuale di traccianti 20% in peso sul totale imballaggi in plastica conferiti La piattaforma oggetto di gestione assume la quindi a tutti gli effetti la denominazione e funzione di CC (centro comprensoriale). La selezione operata sui predetti flussi ha due finalità distinte a seconda del tipo di raccolta differenziata considerata: raccolte monomateriali: in questo caso lo scopo della selezione consiste nell'eliminazione di materiali erroneamente conferiti, riportando il limite max di frazioni estranee al di sotto del 20%; raccolte multimateriali di tipo leggero: la selezione dovrà consentire la separazione delle frazioni secche raccolte in flussi distinti per le singole frazioni, eliminando i conferimenti impropri. I flussi singoli ottenuti dovranno essere equiparabili alle raccolte monomateriali. I materiali trattabili provenienti dalla RD sono quindi quelli previsti in autorizzazione ed in particolare: frazioni cellulosiche (carta/cartoni) plastiche monomateriali da RD di provenienza urbana raccolta multimateriale leggera da RD di provenienza urbana vetro ( da gestire, al di fuori della linea, come di seguito riportato) Tra gli obiettivi primari deve essere gara garantita la massima valorizzazione dei materiali conferiti, in modo da rendere possibile la massimizzazione dei contributi CONAI. Per quanto concerne la linea tecnologica presente si ritiene che la stessa possa rappresentare una soluzione semplice e funzionale all ottenimento dei risultati qualitativi richiesti. 9 di 50

10 Per la raccolta differenziata presso grandi utenze commerciali di flussi monomateriali quali cartoni e/o plastica monomateriale pulita è prevista la possibilità di bypassare il sistema e alimentare direttamente la linea di imballaggio la cui capacità oraria è largamente dimensionata. Figura 2 Schema di lavorazione linea valorizzazione RD non biodegradabile Ricevimento e stoccaggio Questa sezione permette di stoccare il materiale in ingresso al fine di accumularne una quantità sufficiente per il successivo trattamento che verrà svolto, se necessario, per campagne al fine di evitare continui cambi di lavorazione sulla linea che, inevitabilmente, provocherebbero ritardi e scarsa produttività. Lo stoccaggio differenziato avverrà per mezzo di setti realizzati con new jersey appoggiati sul pavimento, quindi amovibili. La soluzione non rigida offre notevoli vantaggi sul piano della flessibilità in relazione alla prevedibile continua variazione dei quantitativi e della composizione merceologica del materiale conferito. Lo stesso costituisce un polmone di accumulo in caso di arresti temporanei della linea di cernita per guasti elettrici o meccanici. Nella sezione verranno svolti i primi controlli qualitativi del materiale conferito con l allontanamento di eventuali ingombranti, o diversi, che potrebbero pregiudicare le successive operazioni. Sezione di cernita All interno della stessa si separano, per mano dell uomo, le parti valorizzabili ( o eventualmente quelle di scarto) dal flusso principale. L ampio ricorso alla manualità viene giustificato dall incertezza sulla composizione merceologica ma, soprattutto, dal variare continuo di quest ultima man mano che la raccolta cresca significativamente. Recupero metalli Consente il recupero, alla fine del nastro di selezione, tramite campo magnetico della componente ferrosa dei metalli e di quelli non ferrosi tramite correnti parassite prelevandole dalla corrente destinata allo scarto. Sezione di compattazione 10 di 50

11 Ottimizza, riducendone i volumi, lo stoccaggio dei materiali selezionati conferendo loro elevata densità e forma stabili; essa consta principalmente di due presse: una per carta e plastica una per metalli. Alla sezione di compattazione della carta è possibile alimentare direttamente il materiale idoneo conferito separatamente Modalità di gestione e trattamento flussi monomateriale da RD Le frazioni provenienti da raccolta differenziata monomateriale possono riguardare: 1. materiali cellulosici provenienti dalla raccolta stradale e porta a porta della carta, dalle rese di giornali e riviste, dal conferimento di imballaggi di cartone di esercizi commerciali, ecc; 2. imballaggi in materie plastiche provenienti da raccolta stradale e porta a porta; Tali frazioni vengono processate all interno della piattaforma principale I trattamenti per il recupero di carta e cartone I rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata monomateriale della carta/cartone, dopo l apertura degli eventuali sacchetti saranno avviati ad una cabina di selezione manuale che cercherà di eliminare le frazioni improprie. Il flusso passante perverrà al sistema di pressatura ed imballaggio. Qualora il flusso cellulosico risulti pulito si potrà procedere al solo condizionamento volumetrico. SCHEMA DI PRINCIPIO GESTIONE DI CARTA/CARTONE PROVENIENTI DALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA MONOMATERIALE RACCOLTA E CONFERIMENTO DI FRAZIONI CELLULOSICHE PROVENIENTI DALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA CER CER ALIMENTAZIONE SEZIONE DI PRETRATTAMENTO E SELEZIONE SCARTI A RECUPERO ENERGETICO/ DISCARICA CARTA/ CARTONE PRESSATURA 6.3. I trattamenti per il recupero degli imballaggi in plastica I rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata monomateriale della plastica, dopo l apertura degli eventuali sacchetti, verrà alimentata alla linea di selezione. 11 di 50

12 SCHEMA DI PRINCIPIO GESTIONE DEI MATERIALI PLASTICI PROVENIENTI DALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA MONOMATERIALE RACCOLTA E CONFERIMENTO DI PLASTICA ETEROGENEA DALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA CER ALIMENTAZIONE ALLA LINEA DI VALORIZZAZIONE E SELEZIONE MANUALE ESISTENTE REVAMPATA SCA RECU ENERG DISCA PLASTICHE MISTE PULITE AI CSS COREPLA 6.4. Gestione e trattamento flussi multimateriale leggero da RD L intercettazione dei rifiuti di imballaggio in plastica e metalli è spesso congiunta nel multimateriale, che in base alla presenza o meno del vetro viene definito multimateriale pesante e multimateriale leggero. La piattaforma potrà trattare esclusivamente multimateriale leggero. I trattamenti di selezione presenti nella piattaforma vengono quindi applicati alle raccolte multimateriale di tipo leggero comprendente metalli (ferrosi e non), imballaggi in PET e PE, film in PE, eccetera, per produrre flussi omogenei (plastica mista, ferrosi, non ferrosi e scarti). Il multimateriale leggero dopo la fase di apertura dei sacchi viene quindi alimentato alla linea di selezione semiautomatica la cui funzione sarà quella di suddividere i flussi costituenti il multimateriale eliminando le frazioni improprie. SCHEMA DI PRINCIPIO GESTIONE DI FLUSSI MULTIMATERIALE LEGGERO PROVENIENTI DALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA (PL) RACCOLTA E CONFERIMENTO DI FRAZIONI MULTIMATERIALE DALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA (PL) CER ALIMENTAZIONE ALLA ALLA LINEA LINEA DI VALORIZZAZIONE DI RECUPERO SPINTO E SELEZIONE DI NUOVA MANUALE REALIZZAZIONE ESISTENTE SCARTI A RECUPERO ENERGETICO/ DISCARICA PET PLASTICHE MISTE PULITE Ferrosi Non Ferrosi INDUSTRIE DII TRASFORMAZIONE 6.5. Descrizione del ciclo produttivo Tipologia, classificazione e codifica dei rifiuti ammissibili I materiali ammessi in ingresso alla piattaforma sono i rifiuti urbani e i rifiuti speciali non pericolosi, comunque raccolti in modo differenziato. Le frazioni in ingresso all impianto saranno prevalentemente costituite da: 1. Carta mista (giornali, riviste, cartone); 2. Imballaggi cellulosici (cartone) provenienti da raccolta selettiva; 3. Plastica; 4. Materiali raccolti in modo congiunto come plastica e lattine; 5. Vetro (bottiglie e contenitori) ; 6. Lattine e contenitori in banda stagnata (ferro) ; 7. Lattine e contenitori in alluminio; 8. Legno; 12 di 50

13 9. Rifiuti ingombranti e teli in plastica. La piattaforma, nel suo insieme potrà quindi operare come: Linea di Valorizzazione Manuale per il controllo di qualità delle frazioni cellulosiche, ivi comprese le necessarie operazioni di pressatura; Piattaforma CO.RE.PLA (CC) per: o la valorizzazione delle varie frazioni costituenti il flusso di plastica monomateriale o la selezione in flussi omogenei, da raccolta multimateriale leggera plastica e lattine di metalli ferrosi e non ferrosi (lattine e contenitori in banda stagnata e lattine e contenitori in alluminio), ivi comprese le necessarie operazioni di pressatura; L impianto è in grado di trattare un quantitativo massimo come da prospetto seguente: CELLULOSICI MULTI LEGGERO PLASTICA MISTA TOTALE t/a t/a t/a t/a Dati operativi della piattaforma scenario monomateriale carta/cartone g/anno 310 h/turno 6 turni/giorno 1 quantitativo annuo 4000 Flusso Flusso IN Impurità Resa operatore N Operatori Cernita Recuperi OUT t/a 10% = 400t/a 0,3 t/h 7 2,1 t/h = t/a 94 t/a 97% Dati operativi della piattaforma scenario monomateriale plastica mista g/anno 310 h/turno 6 turni/giorno 1 quantitativo annuo 3000 Flusso Flusso IN Impurità Resa operatore N Operatori Cernita Recuperi OUT t/a 30% = 900t/a 0,2 t/h 7 1,4 t/h = t/a 369 t/a 87% Dati operativi della piattaforma scenario multimateriale leggero g/anno 310 h/turno 6 turni/giorno 1 quantitativo annuo 3000 Flusso Flusso IN Impurità Resa operatore N Operatori Cernita Recuperi OUT t/a 30% = 900t/a 0,2 t/h 7 1,4 t/h = t/a 369 t/a 87% che saranno tuttavia modificabili tra le diverse frazioni in ragione delle esigenze del mercato e dall efficacia delle singole raccolte. 13 di 50

14 Con riferimento alle operazioni di recupero indicate nell Allegato C alla Parte IV del D.L.vo 152/2006 e s.m.i., l impianto è autorizzato a eseguire, sui rifiuti conferiti, le attività di Riciclaggio/Recupero (R 5 ), (R 12 ) Scambio di rifiuti (da intendersi, secondo quanto specificato ex comma 5 dell art. 39 del D.L.vo 3 dicembre 2010, n. 205, che In mancanza di un altro codice R appropriato, può comprendere le operazioni preliminari precedenti al recupero, incluso il pretrattamento come, tra l'altro, la cernita, la frammentazione, la compattazione, il condizionamento, il ricondizionamento, la separazione, il raggruppamento prima di una delle operazioni indicate da R 1 a R 11 ) e Messa in riserva (R 13 ). Infatti, benché quasi tutto il materiale in ingresso possa essere avviato alla linea di selezione, si ritiene utile poter gestire i rifiuti mediante le operazioni R 12 e R 13, che consentono, anche in caso di fermo impianto, di garantire la continuità del servizio. In tale evenienza i rifiuti, se necessario, potranno essere sottoposti a operazioni preliminari al recupero, quali cernita, compattazione, raggruppamento, o sola messa in riserva ed inviati con lo stesso codice d ingresso ad altri impianti per le operazioni di selezione e trattamento. Individuazione delle aree di lavorazione Le aree di gestione dei rifiuti indicate nel Layout impiantistico sono identificate con campiture cromatiche e sigle, ed individuano le zone principali ove vengono gestiti i rifiuti/materiali in ingresso ed in uscita. Tutte le aree di stoccaggio del materiale pre e post trattamento sono pavimentate con cemento armato trattato superficialmente al quarzo, al fine di garantire la resistenza all usura e l impermeabilità delle superfici. Le aree di lavorazione interne al complesso impiantistico sono le seguenti: 1. Area scarico/ricevimento rifiuti 2. Area stoccaggio materiali da valorizzare 3. Area di carico 4. Area Valorizzazione 5. Aree stoccaggi provv. ferrosi 6. Aree stoccaggi provv. non ferrosi 7. Aree stoccaggi provv. MPS 8. Area stoccaggio materiali di Scarto 9. Area di carico pressa 10. Area stoccaggio e carico esterna 11. Area stoccaggio vetro 12. Container non processabili La porzione di capannone posta sul lato est sarà dedicata al ricevimento e scarico dei materiali in ingresso: i mezzi conferitori saranno pertanto avviati, dopo le operazioni di pesatura, verso tale superficie. Nell area di scarico/ricevimento verrà effettuata una prima cernita a terra del rifiuto conferito: in caso di presenza di materiale non trattabile nelle linee per dimensione o per incompatibilità di trattamento, esso verrà separato e trasferito alla relativa area di deposito, da cui sarà successivamente avviato all idonea operazione di recupero/smaltimento. 14 di 50

15 Qualora il materiale presenti caratteristiche tali da non necessitare di operazioni di selezione/valorizzazione esso sarà direttamente trasferito all area di carico monomateriale, presso il nastro che alimenta direttamente la pressa imballatrice; altrimenti il rifiuto sarà disposto nell area da cui si provvederà ad alimentarlo alla linea di selezione. L area occupata dalle apparecchiature e dai macchinari costituenti la linea di trattamento rappresenta il cuore dell attività di recupero e valorizzazione dei materiali e in tale area non sono previsti stoccaggi di materiali/rifiuti. L area posta sotto tettoia, è destinata allo stoccaggio dei materiali selezionati e imballati per i quali è preferibile evitare l esposizione diretta agli agenti atmosferici, per non comprometterne il reimpiego. In caso di esigenze di maggiore stoccaggio, nelle aree circostanti l edificio, potranno essere eventualmente depositati i materiali trattati contenuti in cassoni scarrabili con copertura a tenuta, oppure materiali non soggetti a deterioramento se esposti agli agenti atmosferici (balle di materiali plastici, balle di cartone) e comunque non suscettibili di fenomeni di dispersione o dilavamento Schema di flusso Nell immagine seguente e riportato lo schema a blocchi delle lavorazioni che saranno eseguite presso la piattaforma di trattamento semi-automatica. Le operazioni manuali saranno effettuate ad inizio linea, sui nastri di carico, e nella cabina di selezione Potenzialità della piattaforma Le caratteristiche dell impianto di selezione previsto consentono un ampia possibilità di gestione, con opzioni diverse della sequenza di lavorazione in relazione alle caratteristiche del materiale da trattare. Infatti, in considerazione della variabilità del grado di impurità presente nel materiale in ingresso, la piattaforma è orientata verso una soluzione impiantistica che consenta di operare sulle frazioni tradizionalmente oggetto della raccolta differenziata, per le quali i servizi di conferimento separato sono piuttosto maturi, ma che permetta comunque di rispondere con flessibilità alle necessita dettate dal mercato ed all evoluzione della composizione merceologica del materiale conferito. Si prevede quindi di poter gestire la piattaforma come una semplice linea di selezione, riduzione volumetrica e confezionamento di carta e cartone, tessuti, plastica, lattine, materiali ferrosi ecc..., presso cui sarà comunque possibile 15 di 50

16 il conferimento e lo stoccaggio di vetro, rifiuti ingombranti o altri rifiuti non lavorabili nella linea, destinati alla sola operazione di messa in riserva. Con la configurazione impiantistica, che consentirà dunque una gestione elastica della piattaforma, sarà possibile trattare flussi di materiali provenienti da raccolte differenziate raccolti nelle forme precedentemente illustrate. Inoltre, alcune tipologie di materiali (vetro e rifiuti vetrosi, ingombranti, RAEE non pericolosi, ecc...) non potranno essere oggetto di selezione sulla linea, ma esclusivamente destinate allo stoccaggio in un area definita dell impianto, previa eventuale selezione grossolana a terra Descrizione delle operazioni di recupero e trattamento dei rifiuti DESCRIZIONE DELLO SCHEMA DI PROCESSO Al fine di fornire indicazioni circa il complesso delle attività mediante le quali effettuare la valorizzazione dei materiali conferiti, viene riportato nel seguito un elenco sintetico delle operazione di gestione dei rifiuti che dovranno essere svolte presso l impianto: 1. Accettazione dei materiali in ingresso, 2. Pesa dei materiali, 3. Controllo a vista della qualità del materiale in ingresso, 4. Scarico del materiale nell area ricevimento, 5. Alimentazione dei materiali alla Linea Impianto, mediante il polipo o pala di alimentazione, che in linea generale prevede i seguenti passaggi: o Apertura manuale dei sacchi (se necessaria) e collocazione del materiale sfuso nell area di alimentazione, o Trasferimento, mediante nastro trasportatore, nella cabina di cernita dove viene effettuata la separazione manuale: i prodotti selezionati, per caduta tramite botole, sono inviati nelle aree di accumulo sottostanti, o Separazione in prossimità del fine linea del nastro, dei materiali ferrosi e non ferrosi (mediante separatore magnetico e separatore a correnti parassite), 6. Alimentazione, mediante nastro di carico con tratto iniziale in fossa, alla pressa imballatrice. A tale sezione di impianto sarà avviato sia il prodotto della sezione di selezione, sia il materiale omogeneo direttamente proveniente dalla raccolta differenziata che non necessita di valorizzazione lungo la linea. 7. Stoccaggio nelle apposite aree del materiale trattato, ad eccezione di alcuni codici per i quali è prevista la sola fase di deposito, in particolare la macrocategoria del vetro, le batterie ed accumulatori (CER ), le apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso (CER ), gli ingombranti (CER ). 8. Movimentazione dei materiali in uscita attraverso la pala di movimentazione materiali e il carrello elevatore per la movimentazione delle balle; i materiali si presentano sotto varie forme a seconda della tipologia (ad esempio, balle di frazioni recuperate, sfusi in container, ecc.). 9. Pesatura, predisposizione della documentazione di trasporto ed avvio alle operazioni di recupero/smaltimento finale Organizzazione del processo di recupero dei materiali e relative aree di stoccaggio L organizzazione del processo di recupero dei materiali è stato previsto mediante l individuazione delle aree di lavorazione e della linea produttiva come precedentemente descritto. In generale è possibile osservare che il trattamento dei rifiuti viene effettuato in funzione della quantità di frazione estranea presente ed in funzione delle tipologie di materiale che si intende ottenere. Come detto, sarà possibile inviare il rifiuto direttamente alla linea di riduzione volumetrica qualora esso presenti un contenuto basso/trascurabile di frazioni estranee ovvero avviato alla linea di selezione semiautomatica nel caso di elevate impurità o di particolari esigenze di miglioramento merceologico del materiale, producendo quindi materiali qualitativamente superiori ai fini dei corrispettivi CONAI. La scelta del trattamento da effettuare scaturisce dalla qualità del rifiuto in ingresso e dalla tipologia di prodotto desiderato in uscita (per esempio cartone, piuttosto che la cd cartaccia, costituita da una miscela di materiali da macero, cartoncino e carta stampata, ecc.). Nella tabella di pagina seguente sono riportati, con una vista sinottica, tutti i rifiuti ammissibili nella piattaforma RD, raggruppati per macrocategorie omogenee, con indicazione delle operazioni di trattamento ad esse associate ed i flussi previsti in uscita; sono altresì indicate le aree di stoccaggio/deposito dei materiali trattati. MACROCATEGORIE di RIFIUTI FILIERA DEL RECUPERO AMMISSIBILI Operazioni di Flussi previsti in Area di 16 di 50

17 Vetro [101110] [101112] [150107] [160120] [170202] [191205] [200102] Plastica [020104] [070213] [070217] [120105] [150102] [160119] [160306] [170203] [191204] [200139] Metalli ferrosi e non ferrosi [020110] [100210] [120101] [120102] [120103] [120104] [150104] [160117] [160118] [170401] [170402] [170403] [170404] [170405] [170406] [170407] [170411] [190102] [191001] [191002] [191202] [191203] [200140] Carta e cartone [030308] [150101] [150105] [200101] Lignocellulosici [030101] [030105] [030301] [150103] [170201] [191207] [200138] trattamento uscita stoccaggio R 12 - R 13 R 12 - R 13 R 12 - R 13 R 3 - R 12 - R 13 R 12 - R 13 [191205] [191212] [191204] [191212] [191202] [191203] [191212] M.P.S. [191201] [191212] [191207] [191212] AMD 2 AMD 1 AMD 2 AMD 1 AMD 2 MPS in ACT; AMD 1 ACT AMD 1 AMD Efficienza di recupero richiesto L efficienza di recupero (E rec ), inteso come rapporto tra la quantità complessiva di materiali selezionati avviati ad impianti di recupero (Q rec ) e la quantità totale di rifiuti in ingresso (Q tot ), è un indice delle prestazioni dell'impianto in termini di recupero globale di materia. E rec = Q rec / Q tot Per il centro di valorizzazione RD in argomento, in ragione delle semiautomatizzazione della linea di ed in considerazione della tipologia provenienza dei materiali in ingresso, auspicando il continuo e progressivo miglioramento dei servizi di raccolta delle frazioni recuperabili svolte sul territorio, si richiede una efficienza di recupero superiore al 70%; tale dato dovrà essere ulteriormente migliorato qualora i flussi più consistenti di materiale in ingresso saranno garantiti da raccolte effettuate su singole frazioni merceologiche Analisi merceologiche in ingresso I Comuni conferenti in impianto, dovranno effettuare in contraddittorio con il Gestore dell impianto, un analisi merceologica del rifiuto con cadenza semestrale al fine di poter stabilire in maniera ponderale i quantitativi di frazioni recuperate attribuibili al Comune medesimo. Qualora, al fine di una variazione della qualità merceologica del rifiuto conferito, un Comune ne facesse richiesta, l analisi merceologica sarà opportunamente ripetuta prima della scadenza semestrale ed a questo nuovo esito sarà riferito il quantitativo di frazioni recuperate in uscita dall impianto di selezione Criteri gestionali Descrizione delle procedure di gestione dei rifiuti Nel presente paragrafo viene descritta la procedura operativa che viene richiesta per la gestione dei rifiuti conferiti presso la piattaforma di valorizzazione: FASE 1 PROCEDURE di OMOLOGA e ACCETTAZIONE La prima fase del processo è quella di accettazione dei rifiuti: tale operazione viene svolta dal personale amministrativo e dall addetto alla pesa. In questa fase si eseguono una serie di controlli, secondo le seguenti procedure operative e cioè: 17 di 50

18 1. verifica dell accettabilità del rifiuto in ingresso, se presente nell elenco dei codici CER autorizzati; 2. verifica documentale del carico (autorizzazioni necessarie all ingresso all impianto, formulario di identificazione dei rifiuti); 3. controllo visivo del rifiuto trasportato; 4. pesatura del rifiuto. FASE 2 SCARICO RIFIUTI da AVVIARE AL RECUPERO Con l accettazione del carico, il materiale verrà preso in consegna dagli addetti dell impianto, che indirizzano l automezzo verso l area di ricevimento dei rifiuti, e procedono allo scarico dei rifiuti stessi. L addetto allo scarico provvede a movimentare i rifiuti, per mezzo di benna, carrello, pala, ecc... a seconda del tipologia del materiale, ed a caricare i rifiuti stessi sui nastri di alimentazione della linea di cernita o direttamente alla pressa, avendo sempre cura di garantire uno idoneo spazio di accesso alle altre aree e ampi corridoi di transito e movimentazione. FASE 3 - TRATTAMENTO Come detto, a seconda delle caratteristiche del rifiuto, i materiali vengono avviati alla linea di selezione semiautomatica precedentemente descritta, ovvero direttamente alimentati al nastro di carico della pressa imballatrice. Alla fine del ciclo di lavorazione si effettua la presso-legatura dei rifiuti/materiali recuperati, ovvero gli stessi sono stoccati all interno di box e contenitori nelle rispettive zone di stoccaggio post-trattamento. Le balle di rifiuto in uscita dalla pressa possono essere stoccate una sull altra fino ad un altezza di circa 5 metri, in virtù della stabilita garantita dalla legatura automatica. FASE 4 - STOCCAGGIO dei MATERIALI TRATTATI ed AVVIO a RECUPERO / SMALTIMENTO Durante la gestione operativa dell impianto si prevede che, tendenzialmente, i quantitativi di materiale in ingresso e di materiale in uscita siano sostanzialmente bilanciati. Al raggiungimento dei quantitativi di stoccaggio prefissati o comunque sufficienti per rendere l evasione del carico funzionale ed economicamente vantaggiosa, si provvede al trasferimento dei rifiuti stoccati agli impianti di smaltimento/recupero finale autorizzati. I materiali selezionati sono caricati su automezzi per il trasporto al destino finale, ed una volta eseguite le operazioni di pesatura e registrazione FIR in uscita, trasferiti alle specifiche destinazioni. Il SW di gestione con cui sarà gestito l intero processo consente il monitoraggio in tempo reale dei quantitativi di rifiuti presenti in impianto e segnala tempestivamente, in caso di raggiungimento di soglie di stoccaggio definite, la necessità di procedere al trasferimento dei rifiuti presso le assegnazioni finali. Nelle zone di stoccaggio verrà presa ogni precauzione al fine di garantire uno stoccaggio ordinato, attuando modalità gestionali idonee a consentirne l identificazione, un facile accesso ed una agevole movimentazione Orario di apertura e personale impiegato Si considera il funzionamento dell impianto per 52 settimane annue, con sei giornate di apertura impianto organizzate su un turno da 6 ore. Inoltre in fase gestionale dovranno essere garantite, su un secondo turno giornaliero, le attività manutentive necessarie. In definitiva, si dovranno garantire n 6 giorni lavorativi effettivi della linea di selezione articolati su un turno, un secondo turno per attività manutentive e una giornata di fermo. La valutazione del personale che si dovrà impiegare è riportata nella tabella che segue. L'orario dei conferimenti potrà essere anticipato o posticipato previo accordi con i produttori/conferitori, in relazione a specifiche esigenze di servizio. Per particolari interventi di manutenzione straordinaria potrà essere impiegato ulteriore personale per il tempo strettamente necessario all esecuzione degli stessi Programma delle manutenzioni, pulizie e disinfestazioni Al fine di mantenere in buono stato di conservazione ed in piena efficienza le infrastrutture ed i macchinari utilizzati presso la piattaforma, vengono prescritti una serie di interventi di verifica da attuare durante la fase di gestione operativa dell impianto, che dovranno interessare i seguenti ambiti: a. manutenzione di macchinari, apparecchiature ed equipaggiamenti b. pulizia piazzali esterni ed aree di lavoro c. interventi di disinfestazione e derattizzazione 18 di 50

19 In merito al punto a., prima dell avvio delle attività sarà redatto uno specifico Piano delle manutenzioni, nel quale verranno evidenziate le scadenze dei singoli interventi su ciascuna macchina e registrata l effettuazione di tali operazioni, consentendo di monitorare i processi ed inoltrare prontamente richieste di intervento al fornitore esterno in caso di anomalia. La gestione delle attività di manutenzione ordinaria, da effettuarsi secondo le frequenze suindicate oltre che sulla base delle evidenze di esercizio, sarà gestita tramite l utilizzo di checklist e/o software gestionale dedicato. In riferimento al punto b., pur escludendo la presenza in impianto di materiale organico putrescibile o che possa rappresentare un richiamo per specie indesiderate, si provvederà ad attivare un programma annuale di interventi di derattizzazione e disinfestazione da affidare ad una ditta esterna. In merito infine agli interventi di cui al punto c. sopracitato, in considerazione della possibilità di spargimento sui piazzali e presso le aree di trattamento dei rifiuti, sarà necessario procedere alla pianificazione e al controllo dell esecuzione delle pulizia delle aree esterne e delle aree di lavoro, con rimozione tempestiva dei rifiuti accidentalmente fuoriusciti durante i conferimenti e degli eventuali colaticci. A tal fine saranno utilizzate presso l impianto spazzatrici industriali e lavapavimenti, che unitamente alle reti di drenaggio progettate per le acque meteoriche e per gli spandimenti accidentali, contribuiranno a garantire la salubrità degli ambienti di lavoro e la protezione delle matrici ambientali Attività di monitoraggio e controllo Prima dell avvio della nuova fase gestionale dell impianto sarà redatto un apposito Piano di monitoraggio e controllo delle performances ambientali correlate all esercizio dell intero sistema impiantistico proposto. A titolo non esaustivo si forniscono le prime indicazioni circa i presidi di monitoraggio ed i sistemi che saranno oggetto dei controlli. Per quanto concerne il programma dei controlli ambientali si prevede una serie di controlli di carattere generale che riguardano essenzialmente: o o o o la qualità delle acque di scarico ai pozzetti di campionamento, con frequenza semestrale; la qualità delle acque sotterranee, nei piezometri di controllo, con cadenza annuale; le emissioni sonore, con cadenza biennale al perimetro del complesso impiantistico, i rifiuti in ingresso e i rifiuti in uscita, con frequenza annuale. I risultati dei controlli effettuati saranno registrati ed archiviati presso gli uffici amministrativi secondo le procedure di gestione documentale definite in fase di messa in marcia dell impianto Prescrizioni minime inerenti la salute e sicurezza dei lavoratori Durante l operatività dell impianto dovranno essere rispettate tutte le procedure di sicurezza, finalizzate a garantire la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e della collettività. L accesso all'impianto e l esercizio dell operazioni sarà permesso al personale autorizzato e idoneamente formato, informato ed addestrato, nonché dotato di idonei DPI e specifiche attrezzature di lavoro; non deve essere ammessa la presenza di operatori ed estranei nelle aree di manovra e di lavorazione in fase di esercizio. L utilizzo dei mezzi e le operazioni di movimentazione rifiuti saranno condotti nel rispetto delle norme sulla sicurezza e di quanto indicato nelle procedure interne appositamente redatte per l attività in oggetto. All uopo dovrà esser effettuata una dettagliata analisi della sicurezza degli ambienti di lavoro, valutando i diversi fattori di rischio specifici della complessa attività lavorativa e considerando le molteplici fonti di pericolo, di varia natura (tecnica, ambientale, organizzativa), a secondo della zona e della fase di lavoro. Si evidenzia nel seguito una sintetica elencazione delle potenziali fonti di pericolo presenti e le misure previste per la prevenzione/riduzione o l eliminazione del rischio e per garantire la salubrità degli ambienti di lavoro. a. Ambiente di lavoro 19 di 50

20 Le attività lavorative si svolgono principalmente all interno del fabbricato ed, in parte all esterno di esso, sulla viabilità di servizio e sul piazzale dove potranno essere stoccate talune frazioni di materiale recuperato. L attività di selezione manuale dei rifiuti è limitata alla linea di trattamento nella cabina di cernita del materiale da valorizzare; gli operatori, durante le lavorazioni, disporranno di tutti i dispositivi di protezione individuali (DPI) necessari ad operare in sicurezza. Il ciclo di lavorazione previsto rende inoltre estremamente limitata la presenza di operatori a terra lungo la linea. Saranno altresì attivate procedure di monitoraggio per il rispetto degli standard di sicurezza ed igiene nell ambiente lavorativo, mediante modalità che coinvolgono tutte le componenti della struttura aziendale, nonché redatti gli specifici documenti di valutazione del rischio con la periodicità prevista dalla normativa, con relativi aggiornamenti in caso di modifiche sostanziali al ciclo produttivo. Condizioni microclimatiche In merito al confort termico da garantire negli ambienti confinati dell impianto in esame, particolare attenzione dovrà essere posta lungo la linea di trattamento, in special modo nella cabina di cernita e controllo finale del trattamento. Infatti in esse vengono effettuate le lavorazioni con presenza continuativa e fissa di operatori; pertanto gli ambienti saranno adeguatamente condizionati per garantire una temperatura interna idonea ai fabbisogni dell attività svolta. Il mantenimento della temperatura dei locali (tramite riscaldamento o raffrescamento a seconda delle stagioni) sarà assicurata dal sistema di climatizzazione presente e da un adeguato sistema di distribuzione. Gli uffici, gli spogliatoi, i locali dei servizi, ecc... sono anch essi dotati di impianto di riscaldamento e raffrescamento. Polveri Le lavorazioni e le tipologie dei rifiuti selezionati e trattati sono tali da non avere un impatto significativo in relazione alla dispersione di polveri in atmosfera, anche in considerazione della tipologia di materiale trattato ed in virtù dell assenza di apparecchiature notoriamente polverigene (separatori ad aria, balistici, vagli trituratori ecc..). I ricambi d aria previsti, oltre alla dotazione di DPI idonei, garantirà altresì la minimizzazione del rischio da polveri in ambiente di lavoro per il personale impiegato. b. Rischio meccanico Le attività suscettibili di generare situazioni di pericolo per il personale addetto alle normali pratiche operative sono prevalentemente riconducibili a: 1. operazioni di manutenzione dell impianto; 2. coinvolgimento dell operatore impiegato nella selezione manuale/controllo qualità dei rifiuti; 3. problemi legati all investimento da parte dei mezzi d opera impiegati per la movimentazione del materiale. Per quanto concerne i rischi indicati al punto 1. (urto, schiacciamento, attrito o abrasione, caduta, trascinamento, ecc.), essi sono contenuti in via preliminare sia dalle caratteristiche stesse dell impianto, intrinsecamente durevole ed esigente di limitati interventi manutentivi, sia dal grado di automazione della linea stessa. E inoltre opportuno osservare che tutte le attrezzature ed macchinari installati sono conformi alle direttive europee in materia di sicurezza e possiedono le relative certificazioni di prodotto. Tutte le parti in movimento delle macchine sono adeguatamente protette in modo da renderle inaccessibili agli operatori durante il funzionamento. I nastri trasportatori sono dotati di sistemi arresto disposti su tutta la lunghezza degli stessi in modo da indurre immediatamente, in caso di necessità, la fermata in sicurezza della parte di impianto relativa. Tutte le zone sopraelevate nonché le bocche di scarico sono protette da adeguate barriere anticaduta. In merito al punto 2. il cui rischio è prioritariamente riconducibile ad errori o comportamenti scorretti praticati dall operatore, dovranno essere garantite l adeguata formazione ed informazione degli addetti ed un opportuna organizzazione del lavoro, con procedure scritte dettagliate e con specifiche indicazioni circa la dotazione di idonei dispositivi di protezione individuali. Con riferimento al punto 3., fatte salve le indicazioni espresse in precedenza circa la formazione ed informazione dei lavoratori, si dovrà provvedere a segnalare con idonea segnaletica i percorsi e le superfici ad uso esclusivamente perdonale, oltreché garantire la piena efficienza dei dispositivi frenanti, dei sistemi di avvertimento acustico e luminoso, ecc. di tutti i mezzi d opera impiegati. c. Esposizione al traffico 20 di 50

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