TESTO UNICO DELLE DISPOSIZIONI CONTRATTUALI VIGENTI PER IL PERSONALE DELLA SEDE DI ROMA DELL UNIVERSITA CATTOLICA DEL SACRO CUORE

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1 TESTO UNICO DELLE DISPOSIZIONI CONTRATTUALI VIGENTI PER IL PERSONALE DELLA SEDE DI ROMA DELL UNIVERSITA CATTOLICA DEL SACRO CUORE (CCL DEL CCL DEL CCL DEL ) PARTE NORMATIVA PARTE ECONOMICA BIENNIO

2 -INDICE- PARTE I DISPOSIZIONI GENERALI E RELAZIONI SINDACALI TITOLO I -DISPOSIZIONI GENERALI ARTICOLO 1 -Campo di applicazione e definizioni- (Art. 1 del CCL come sostituito dall Art. 1 del CCL , confermato dall Art. 1 del CCL ) ARTICOLO 2 -Durata, decorrenza, tempi e procedure di applicazione del contratto- (Art. 2 del CCL come sostituito dall Art. 2 del CCL a sua volta sostituto dall Art. 2 del CCL ) TITOLO II -RELAZIONI SINDACALI E DIRITTI SINDACALI CAPO I -METODOLOGIE DI RELAZIONI ARTICOLO 3 -Obiettivi e strumenti- (Art. 3 del CCL ) ARTICOLO 3 BIS Relazioni sindacali- (Art. 3 del CCL ) ARTICOLO 4 -Contrattazione- (Art. 4 del CCL ) ARTICOLO 5 Tempi e procedure per la stipulazione o il rinnovo del contratto collettivo- (Art. 5 del CCL come sostituito dall Art. 4 del CCL ) ARTICOLO 6 Informazione, concertazione, consultazione e Commissioni paritetiche- (Art. 6 del CCL ) CAPO II FORME DI PARTECIPAZIONE ARTICOLO 7 Comitato per le pari opportunità- (Art. 7 del CCL come sostituito dall Art. 5 del CCL ) ARTICOLO 7 BIS Comitato paritetico sul fenomeno del mobbing- (Art. 6 del CCL ) CAPO III SOGGETTI SINDACALI ARTICOLO 8 Soggetti sindacali e titolarità delle prerogative - (Art. 8 del CCL ) ARTICOLO 9 Composizione delle delegazioni- (Art. 9 del CCL ) CAPO IV -PROCEDURE DI RAFFREDDAMENTO DEI CONFLITTI ARTICOLO 10 -Clausole di raffreddamento- (Art. 10 del CCL ) ARTICOLO 11 -Interpretazione autentica del contratto collettivo- (Art. 11 del CCL ) CAPO V COORDINAMENTO REGIONALE ARTICOLO 11 BIS Coordinamento regionale- (Art. 7 del CCL ) PARTE II RAPPORTO DI LAVORO CAPO I -COSTITUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO ARTICOLO 12 -Contratto individuale di lavoro- (Art. 12 del CCL come modificato dall Art. 26, comma 1 del CCL ) ARTICOLO 13 -Periodo di prova- (Art. 13 del CCL ) CAPO II -PARTICOLARI TIPI DI RAPPORTO DI LAVORO ARTICOLO 14 Rapporto di lavoro a tempo parziale- (Art. 14 del CCL come sostituito dall Art. 23 del CCL ) ARTICOLO 15 Orario di lavoro dei dipendenti con rapporto di lavoro a tempo parziale- (Art. 15 del CCL come sostituito dall Art. 24 del CCL ) ARTICOLO 16 Trattamento economico-normativo dei dipendenti a tempo parziale- (Art. 16 del CCL come sostituito dall Art. 25 del CCL ) ARTICOLO 17 Assunzioni a tempo determinato- (Art. 17 del CCL come modificato dall Art. 26, comma 2 del CCL )

3 PARTE III CLASSIFICAZIONE DEL PERSONALE CAPO I IL SISTEMA CLASSICATORIO: OBIETTIVI ARTICOLO 18 Obiettivi- (Art. 18 del CCL ) ARTICOLO 18 BIS Conferma dei principi del sistema- (Art. 8 del CCL ) ARTICOLO 18 TER Commissione paritetica per il sistema di classificazione- (Art. 9 del CCL ) CAPO II CLASSIFICAZIONE ARTICOLO 19 Il sistema di classificazione del personale- (Art. 19 del CCL ).. 43 ARTICOLO 20 Progressione interna nel sistema classificatorio- (Art. 20 del CCL ) ARTICOLO 21 -Criteri e procedure per i passaggi tra categorie - (Art. 21 del CCL ) ARTICOLO 22 Criteri e procedure per i passaggi all interno di ciascuna categoria - (Art. 22 del CCL ) ARTICOLO 23 Norma di inquadramento dei dipendenti in servizio- (Art. 23 del CCL ) ARTICOLO 24 Profili Professionali- (Art. 24 del CCL ) ARTICOLO 25 Norma confermativa dell inquadramento- (Art. 25 del CCL ) CAPO III-LE POSIZIONI ORGANIZZATIVE ARTICOLO 26-Posizioni organizzative e graduazione delle relative funzioni- (Art. 26 del CCL ) ARTICOLO 27 -Affidamento degli incarichi per le posizioni organizzative, loro revoca e relativa indennità- (Art. 27 del CCL ) PARTE IV SVOLGIMENTO DEL RAPPORTO DI LAVORO CAPO I -STRUTTURA DEL RAPPORTO DI LAVORO ARTICOLO 28 -Orario di lavoro- (Art. 28 del CCL come modificato dall Art. 26, comma 3 del CCL e come integrato dall Art. 4 del CCL ) ARTICOLO 29 -Riduzione dell orario- (Art. 29 del CCL ) ARTICOLO 30 -Mansioni superiori- (Art. 30 del CCL ) ARTICOLO 31 -Ferie e festività- (Art. 31 del CCL come modificato dall Art. 26, comma 4 del CCL ) ARTICOLO 32 -Riposo settimanale- (Art. 32 del CCL come modificato dall Art. 26, comma 5 del CCL ) CAPO II -INTERRUZIONI E SOSPENSIONI DELLA PRESTAZIONE ARTICOLO 33 -Permessi retribuiti- (Art. 33 del CCL come modificato dagli Artt. 26, comma 6 e 38, comma 1 del CCL ) ARTICOLO 34 -Permessi brevi- (Art. 34 del CCL ) ARTICOLO 35 -Assenze per malattia- (Art. 35 del CCL come sostituito dall Art. 21 del CCL ) ARTICOLO 36 -Mutamento di profilo per inidoneità psico-fisica- (Art. 36 del CCL ) ARTICOLO 37 -Infortuni sul lavoro e malattie dovute all attività lavorativa- (Art. 37 del CCL come sostituito dall Art. 22 del CCL ) ARTICOLO 38 -Astensione obbligatoria e facoltativa per maternità- (Art. 38 del CCL come modificato dall Art. 26, comma 7 del CCL ) ARTICOLO 39 -Servizio militare- (Art. 39 del CCL ) ARTICOLO 40 Aspettativa- (Art. 40 del CCL come modificato dall Art. 26, comma 8 del CCL ) CAPO III -ESTINZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO

4 ARTICOLO 41 -Cause di cessazione del rapporto di lavoro- (Art. 41 del CCL ). 93 ARTICOLO 42 -Obblighi delle parti- (Art. 42 del CCL come modificato dall Art. 26, comma 9 del CCL ) ARTICOLO 43 -Termini di Preavviso- (Art. 43 del CCL ) CAPO IV -NORME DISCIPLINARI ARTICOLO 44 Codice di comportamento- (Art. 44 del CCL come sostituito dall Art. 11 del CCL ) ARTICOLO 45 -Sanzioni disciplinari e responsabilità- (Art. 45 del CCL come sostituito dall Art. 12 del CCL ) ARTICOLO 46 -Procedure disciplinari- (Art. 46 del CCL come sostituito dall Art. 13 del CCL ) ARTICOLO 47 -Sospensione cautelare in corso di procedimento disciplinare- (Art. 47 del CCL ) ARTICOLO 48 Rapporto tra procedimento disciplinare e procedimento penale- (Art. 14 del CCL ) ARTICOLO 48 BIS -Sospensione cautelare in caso di procedimento penale- (Art. 48 del CCL come sostituito dall Art. 15 del CCL ) ARTICOLO 49 -Costituzione ed attività della Commissione di Disciplina- (Art. 49 del CCL come sostituito dall Art. 16 del CCL ) ARTICOLO 50 Controversie individuali- (Art. 50 del CCL ) CAPO V -POLITICHE DI SVILUPPO E GESTIONE DEL PERSONALE ARTICOLO 50 BIS Obiettivi- (Art. 17 del CCL ) ARTICOLO 50 TER Nuovi profili- (Art. 18 del CCL ) ARTICOLO 50 QUATER Investimenti sul personale- (Art. 19 del CCL ) CAPO VI -DISPOSIZIONI PARTICOLARI ARTICOLO 51 -Formazione e aggiornamento professionale - ( Art. 51 del CCL ) ARTICOLO 51 BIS-Formazione ed ECM- (Art. 20 del CCL ) ARTICOLO 52 -Congedi per la Formazione- (Art. 52 del CCL ) ARTICOLO 53 -Previdenza Complementare- (Art. 53 del CCL ) PARTE V -TRATTAMENTO ECONOMICO DEL NUOVO SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE ARTICOLO 54 -Trattamento economico stipendiale di prima applicazione- (Art. 54 del CCL ) ARTICOLO 55 -Norme transitorie e finali dell'inquadramento economico di prima applicazione- (Art. 55 del CCL come modificato dall Art. 26, comma 10 del CCL ) ARTICOLO 56 -Criteri per la progressione economica orizzontale- (Art. 56 del CCL come integrato dall Art. 3 del CCL ) ARTICOLO 57 -Struttura della retribuzione ed incrementi tabellari- (Art. 57 del CCL ) ARTICOLO 58 Trattamento di Fine Rapporto- (Art. 58 del CCL ) ARTICOLO 59 -Lavoro straordinario- (Art. 59 del CCL come modificato dall Art. 26, comma 11 del CCL ) ARTICOLO 60 -Indennità per particolari condizioni di lavoro - ( Art. 60 del CCL ) ARTICOLO 61 Indennità di posizione- (Art. 61 del CCL ) ARTICOLO 62 Indennità peculiari dell U.C.S.C.- (Art. 62 del CCL ) ARTICOLO 63 -Indennità di funzione- (Art. 63 del CCL ) ARTICOLO 64 Indennità ad personam- (Art. 64 del CCL ) ARTICOLO 65 -Indennità di residenza- (Art. 65 del CCL )

5 ARTICOLO 66 -Indennità per assegno di studio- (Art. 66 del CCL ) ARTICOLO 67 Indennità di mansione- (Art. 67 del CCL ) ARTICOLO 68 Indennità per indumenti di lavoro (calzature) - ( Art. 68 del CCL ) ARTICOLO 69 -Indennità di produttività- (Art. 69 del CCL ) ARTICOLO 70 -Indennità di semiturno- (Art. 70 del CCL ) ARTICOLO 71 Indennità maggiorata di turno notturno- (Art. 71 del CCL ) ARTICOLO 72 Indennità aggiuntive- (Art. 72 del CCL ) ARTICOLO 73 Assegni ad personam U.C.S.C.- (Art. 73 del CCL ) PARTE VI-SISTEMI DI FINANZIAMENTO ARTICOLO 74 -Finanziamento del sistema classificatorio e della progressione economica- (Art. 74 del CCL ) ARTICOLO 75 - Fondo per il finanziamento del trattamento accessorio legato al lavoro straordinario e a particolari condizioni di lavoro- (Art. 75 del CCL ). 160 ARTICOLO 75 BIS - Fondo per i compensi di lavoro straordinario e per la remunerazione di particolari condizioni di disagio, pericolo o danno - ( Art. 29 del CCL ) ARTICOLO 75 TER -Fondo per i compensi di lavoro straordinario e per la remunerazione di particolari condizioni di disagio, pericolo o danno- (Art. 7, comma 1 CCL ) ARTICOLO 76 Fondo per il finanziamento del trattamento di incentivazione- (Art. 76 del CCL ) ARTICOLO 76 BIS -Fondo per il finanziamento del trattamento di incentivazione- (Art. 30 del CCL ) ARTICOLO 76 TER -Fondo per il finanziamento del trattamento di incentivazione- (Art. 7, comma 2 del CCL ) ARTICOLO 77- Fondo per il finanziamento delle fasce retributive, delle posizioni organizzative, della parte comune dell'ex-indennità di qualificazione professionale e dell'indennità professionale specifica- (Art. 77 del CCL ) ARTICOLO 77 BIS -Fondo per il finanziamento delle fasce retributive, delle posizioni organizzative, del valore comune delle ex indennità di qualificazione professionale, dell indennità professionale specifica e dell indennità di coordinamento- (Art. 31 del CCL ) ARTICOLO 77 TER -Fondo per il finanziamento delle fasce retributive, delle posizioni organizzative, del valore comune delle ex indennità di qualificazione professionale, dell indennità professionale specifica e dell indennità di coordinamento- (Art. 7, commi 3 e 4 del CCL ) ARTICOLO 78 - Riconversione delle risorse economiche destinate al finanziamento della indennità infermieristica e del livello VIII bis- (Art. 78 del CCL ) PARTE VII BIENNIO ECONOMICO CAPO I INCREMENTI TABELLARI, FINANZIAMENTO DEI TRATTAMENTI ECONOMICI, INDENNITA DI RISCHIO RADIAZIONI ARTICOLO 79 -Incrementi tabellari- (Art. 79 del CCL ) ARTICOLO 80 -Finanziamento dei trattamenti economici- (Art. 80 del CCL ). 176 ARTICOLO 81 -Indennità di rischio da radiazioni- (Art. 81 del CCL come modificato dall art. 26, comma 12 CCL ) CAPO II FINANZIAMENTI AGGIUNTIVI PER IL RUOLO SANITARIO E PER LE ASSISTENTI SOCIALI ARTICOLO 82-Individuazione delle risorse aggiuntive per il ruolo sanitario e tecnico, profilo di assistente sociale- (Art. 82 del CCL )

6 ARTICOLO 83 -Trasformazione dei posti e passaggi- (Art. 83 del CCL ) ARTICOLO 84 Coordinamento: funzione e indennità- (Art. 84 del CCL come modificato dall art. 26, comma 13 CCL ) CAPO III -DISPOSIZIONI FINALI ARTICOLO 85 -Norma programmatica- (Art. 106 del CCL ) ARTICOLO 86 -Effetti dei nuovi stipendi- (Art. 107 del CCL ) PARTE VIII BIENNI ECONOMICI e CAPO I TRATTAMENTO ECONOMICO ARTICOLO 87 -Stipendio tabellare, fasce e trattamento economico iniziale- (Art. 27 del CCL ) CAPO II INDENNITA ARTICOLO 88 -Indennità Professionale Specifica- (Art. 28 del CCL ) ARTICOLO 89 -Indennità per turni notturni e festivi- (Art. 28 bis del CCL ) ARTICOLO 90 -Indennità per l assistenza domiciliare- (Art. 28 ter del CCL ). 188 ARTICOLO 91 -Risorse per la contrattazione- (Art. 32 del CCL ) ARTICOLO 92 -Utilizzo delle risorse aggiuntive regionali per la contrattazione- (Art. 33 del CCL ) ARTICOLO 93 -Norma di riequilibrio- (Art. 34 del CCL ) ARTICOLO 94 -Indennità professionale specifica spettante al personale del ruolo sanitario profili di infermiere, infermiere pediatrico, assistente sanitario e ostetricadestinatari del passaggio dalla posizione D a Ds- (Art. 35 del CCL ) CAPO III -DISPOSIZIONI FINALI ARTICOLO 95 -Effetti dei nuovi stipendi- (Art. 36 del CCL ) PARTE IX BIENNIO ECONOMICO CAPO I TRATTAMENTO ECONOMICO ART. 96 -Stipendio tabellare, fasce e trattamento economico iniziale- (Art. 6 del CCL ) ART. 97 -Risorse per la contrattazione- (Art. 8 del CCL ) CAPO II -DISPOSIZIONI FINALI ART. 98 -Effetti dei nuovi stipendi- (Art. 9 del CCL ) PARTE X DISPOSIZIONI INTEGRATIVE ARTICOLO 99 -Diritto di assemblea- (Art. 85 del CCL come modificato dall Art. 5, comma 1 del CCL ) ARTICOLO 100 -Patronato Sindacale- (Art. 86 del CCL ) ARTICOLO 101 -Servizio di pronta disponibilità- (Art. 87 del CCL ) ARTICOLO 102 -Lavoro notturno - (Art. 88 del CCL come modificato dall art. 26, comma 14 del CCL ) ARTICOLO 103 -Tutela dei dipendenti in particolari condizioni psico-fisiche- (Art. 89 del CCL ) ARTICOLO 104-Tutela dei dipendenti portatori di handicap-(art.90 del CCL ) 203 ARTICOLO 105 -Comando- (Art. 91 del CCL ) ARTICOLO Diritto allo studio - ( Art. 92 del CCL come modificato dall Art. 26, comma 15 del CCL ) ARTICOLO 107 -Copertura assicurativa- (Art. 93 del CCL come modificato dall Art. 5, comma 2 del CCL ) ARTICOLO 108 -Patrocinio legale- (Art. 94 del CCL come modificato dall Art. 5, comma 3 del CCL ) ARTICOLO 109 -Clausole speciali- (Art. 95 del CCL ) ARTICOLO 110-Diritti derivanti da invenzione industriale-(art. 96 del CCL ) 210 6

7 ARTICOLO 111 -Mensa- (Art. 97 del CCL come modificato dall art. 26, comma 16 del CCL ) ARTICOLO 112 -Attività sociali, culturali e ricreative- (Art. 98 del CCL ) ARTICOLO 113 -Disciplina sperimentale del telelavoro- (Art. 99 del CCL ) ARTICOLO 114 -Retribuzione e sue definizioni- (Art. 100 del CCL ) ARTICOLO 115 -Struttura della busta paga- (Art. 101 del CCL ) ARTICOLO 116 -Banca delle ore- (Art. 102 del CCL ) ARTICOLO 117 -Trattenute per scioperi brevi- (Art. 103 del CCL ) ARTICOLO 118 -Trattamento economico dei dipendenti in distacco sindacale- (Art. 104 del CCL ) ARTICOLO 119 -Trattamento di trasferta- (Art. 105 del CCL ) PARTE XI DISPOSIZIONI FINALI ARTICOLO 120-Norme di rinvio- (Art. 108 del CCL ) ARTICOLO 121 -Abrogazioni e disapplicazioni- (Art. 109 del CCL ) ARTICOLO 122 Norme finali e di rinvio- (Art. 10 del CCL ) ALLEGATO A- (Allegato A del CCL ) ALLEGATO B- (Allegato B del CCL ) ALLEGATO C- (Allegato C del CCL ) ALLEGATO D- (Allegato D del CCL ) ALLEGATO E- (Allegato E del CCL ) ALLEGATO F- (Allegato F del CCL ) ALLEGATO G- (Allegato G del CCL ) ALLEGATO H- (Allegato H del CCL ) ALLEGATO I- (Allegato I del CCL ) ALLEGATO L- (Allegato L del CCL ) ALLEGATO M-(Allegato M del CCL ) ALLEGATO N- (Allegato N del CCL ) ALLEGATO O- (Allegato O del CCL ) ALLEGATO P- (Allegato P del CCL ) ALLEGATO Q- (Allegato Q del CCL ) ALLEGATO R- (Allegato R del CCL ) ALLEGATO S- (Allegato A del CCL ) ALLEGATO T- (Allegato B del CCL ) ALLEGATO U- (Allegato C del CCL ) ALLEGATO V- (Allegato D del CCL ) ALLEGATO W- (Allegato E del CCL ) ALLEGATO X- (Allegato F del CCL ) ALLEGATO Y- (Allegato G del CCL ) ALLEGATO Z- ( Allegato H del CCL ) ALLEGATO AA- (Tabella A del CCL ) ALLEGATO BB- (Tabella B del CCL ) ALLEGATO CC- (Tabella C del CCL ) ALLEGATO DD- (Tabella D del CCL ) ALLEGATO N. 1- ( Allegato n. 1 del CCL come modificato dall Art. 26, comma 17 e dall Allegato n. 1 del CCL ) ALLEGATO N. 2- ( Allegato n. 2 del CCL ) ALLEGATO N. 3- ( Allegato n. 3 del CCL ) ALLEGATO N. 4- ( Allegato n.4 del CCL ) ALLEGATO N. 5- (Allegato n. 5 del CCL come integrato dall Art. 26, comma 17 del CCL )

8 DICHIARAZIONE CONGIUNTA N. 1 DEL CCL DICHIARAZIONE CONGIUNTA N. 2 DEL CCL DICHIARAZIONE CONGIUNTA N. 3 DEL CCL DICHIARAZIONE CONGIUNTA N. 4 DEL CCL DICHIARAZIONE CONGIUNTA N. 1 DEL CCL DICHIARAZIONE CONGIUNTA N. 2 DEL CCL DICHIARAZIONE CONGIUNTA N. 3 DEL CCL DICHIARAZIONE CONGIUNTA N. 4 DEL CCL DICHIARAZIONE CONGIUNTA N. 5 DEL CCL DICHIARAZIONE A VERBALE N. 1 DEL CCL DICHIARAZIONI A VERBALE N. 2 DEL CCL DICHIARAZIONE A VERBALE N. 3 DEL CCL DICHIARAZIONE A VERBALE N. 4 DEL CCL DICHIARAZIONE A VERBALE N. 5 DEL CCL DICHIARAZIONE A VERBALE N. 6 DEL CCL DICHIARAZIONE A VERBALE N. 7 DEL CCL DICHIARAZIONE A VERBALE N. 8 DEL CCL DICHIARAZIONE A VERBALE N. 9 DEL CCL DICHIARAZIONE A VERBALE N. 10 DEL CCL DICHIARAZIONE A VERBALE N. 11 DEL CCL DICHIARAZIONE A VERBALE N. 12 DEL CCL DICHIARAZIONE A VERBALE N. 13 DEL CCL DICHIARAZIONE A VERBALE N. 14 DEL CCL DICHIARAZIONE A VERBALE N. 15 DEL CCL DICHIARAZIONE A VERBALE N. 16 DEL CCL DICHIARAZIONE A VERBALE N. 17 DEL CCL DICHIARAZIONE A VERBALE N. 18 DEL CCL DICHIARAZIONE A VERBALE N. 19 DEL CCL DICHIARAZIONE A VERBALE N. 20 DEL CCL DICHIARAZIONE A VERBALE N. 1 DEL CCL

9 GUIDA ALLA LETTURA Il presente Testo Unico costituisce un testo coordinato risultante dal combinato disposto dei CC.CC.LL. vigenti per il personale non dirigente della Sede di Roma dell Università Cattolica del Sacro Cuore. Esso è stato redatto muovendo dall impianto originario del CCL relativo al quadriennio (I e II Biennio Economico) di cui è stata conservata, per quanto possibile, anche la numerazione degli articoli. Su tale impianto originario sono stati poi innestati i successivi CC.CC.LL. relativi ai quadrienni (I e II Biennio Economico) e (I Biennio Economico). Il succedersi nel tempo dei sopracitati contratti, in alcuni casi, ha prodotto l effetto di modificare, integrare ovvero disapplicare specifiche previgenti disposizioni pattizie, in altri casi, invece, ha determinato una sovrapposizione di articoli in conseguenza della conferma degli articoli precedenti da parte di quelli successivi. Nel Testo Unico, pertanto, sono contemplati: - articoli che riproducono norme nelle versione originaria in quanto non disapplicate nè modificate e/o integrate da norme successive; - articoli che riproducono norme come puntualmente modificate e/o integrate da norme successive; - articoli dai quali sono state espunte norme puntualmente disapplicate da norme successive. Le vicende modificative, integrative, disapplicative ovvero confermative dei singoli articoli possono essere agevolmente ricostruite attraverso la rubrica degli articoli stessi che, tra parentesi, dà conto di tali vicende citando i CC.CC.LL. da cui gli articoli sono stati originariamente introdotti e successivamente, in vario modo, eventualmente modificati. Al fine di agevolare la lettura e di facilitare la consultazione del documento, si precisa che nel presente Testo Unico: - con l espressione presente CCL si intende il contratto vigente pro tempore che è quello desumibile dai riferimenti contenuti nella rubrica dell articolo; - con l espressione dipendente in servizio si intende il dipendente in servizio alla data di entrata in vigore del contratto vigente pro tempore che è quello desumibile dai riferimenti contenuti nella rubrica dell articolo; - sono conservati in Lire e corredati della conversione in Euro gli importi originariamente indicati in valuta Lire con la sola eccezione delle Tabelle di Parte Economica. Merita precisare che il Testo Unico, elaborato alla stregua dei criteri redazionali sopra illustrati, è stato arricchito altresì con il richiamo in nota a piè di pagina: - del contenuto del singolo articolo o dei singoli articoli dei provvedimenti normativi citati nel testo; - dell indicazione di eventuali modifiche, integrazioni, abrogazioni dei provvedimenti normativi citati nel testo. Deve intendersi non modificato né integrato né abrogato un provvedimento normativo citato nel testo che non viene richiamato in nota. 9

10 PARTE I DISPOSIZIONI GENERALI E RELAZIONI SINDACALI- TITOLO I -DISPOSIZIONI GENERALI- ARTICOLO 1 -Campo di applicazione e definizioni- (Art. 1 del CCL come sostituito dall Art. 1 del CCL , confermato dall Art. 1 del CCL ) 1. Il presente contratto si applica a tutto il personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato o determinato, esclusi i dirigenti e i docenti, dipendente dall UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE che presta la propria opera presso la Sede di Roma. 2. Per i dipendenti con rapporto di lavoro a tempo determinato, il presente contratto definisce particolari modalità di applicazione degli istituti normativi. 3. Nel testo del presente contratto per: a) U.C.S.C. si intende l U.C.S.C. Sede di Roma, comprendente Facoltà e annesso Policlinico Universitario A. Gemelli ; b) Policlinico si intende il Policlinico Universitario A. Gemelli ; c) OO.SS. si intendono le Rappresentanze Sindacali dei dipendenti di cui al comma 1, stipulanti il presente contratto; d) dirigente responsabile si intende il dirigente preposto alle strutture con gli incarichi individuati dall ordinamento aziendale; e) "unità operativa", "struttura organizzativa", unità organizzativa o "servizio" si indicano genericamente articolazioni interne della Sede di Roma, come individuate dall ordinamento aziendale; f) CCL si intende il contratto collettivo di lavoro U.C.S.C. Sede di Roma; g) CCNL si intende il CCNL del Personale del Comparto SSN assunto dalle parti come modello di riferimento; h) monte salari si intende il monte salari del personale della Sede di Roma dell U.C.S.C. come base di calcolo individuata con riferimento agli stessi criteri utilizzati dall Aran per il calcolo degli oneri contrattuali stimati per le aziende e gli enti del SSN ai quali si applica il relativo CCNL, e cioè considerando tutte le somme, rilevate dal bilancio della Sede di Roma dell U.C.S.C., che sono state corrisposte nell'anno di riferimento al personale destinatario del presente CCL, in servizio in detto anno, a titolo di trattamento economico principale ed accessorio, ivi compreso il trattamento incentivante, al netto degli oneri riflessi a carico della Sede di Roma dell'u.c.s.c.. 4. Nel testo del presente contratto, i riferimenti normativi al Decreto Legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni ed integrazioni (in particolare il D. Lgs. 19 giugno 1999, come modificato ed integrato dai D. Lgs. nn. 49, 168 e 254 tutti del 2000) sono riportati 10

11 come D. Lgs. n. 502 del Le LL. nn. 53 del 2000, 1204 del 1971 e la L. 104 del 1992 e successive modificazioni ed integrazioni sono confluite nel T.U. n. 151 del 2001 in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità. 11

12 ARTICOLO 2 -Durata, decorrenza, tempi e procedure di applicazione del contratto- (Art. 2 del CCL come sostituito dall Art. 2 del CCL a sua volta sostituto dall Art. 2 del CCL ) 1. Il presente contratto concerne il periodo 1 gennaio dicembre 2009 per la parte normativa ed è valido dal 1 gennaio 2006 fino al 31 dicembre 2007 per la parte economica. 2. Gli effetti giuridici decorrono dal giorno successivo alla data di stipulazione, salvo diversa prescrizione del presente contratto, previa approvazione degli Organi Direttivi delle parti. La stipulazione si intende avvenuta al momento della sottoscrizione del contratto da parte dell U.C.S.C. e delle OO.SS.. 3. Gli istituti a contenuto economico e normativo con carattere vincolato ed automatico sono applicati dall U.C.S.C. entro 60 giorni dalla data di stipulazione del presente contratto. 4. Alla scadenza, il presente contratto si rinnova tacitamente di anno in anno qualora non ne sia data disdetta da una delle parti con lettera raccomandata almeno tre mesi prima di ogni singola scadenza. In caso di disdetta, le disposizioni contrattuali rimangono in vigore fino a quando non siano sostituite dal successivo contratto collettivo. 5. Per evitare periodi di vacanza contrattuale, le piattaforme sono presentate tre mesi prima della scadenza del contratto. Durante tale periodo e per il mese successivo alla scadenza del contratto, le parti negoziali non assumono iniziative unilaterali né procedono ad azioni dirette. 6. Dopo un periodo di vacanza contrattuale pari a tre mesi dalla data di scadenza della parte economica del presente contratto o a tre mesi dalla data di presentazione delle piattaforme presentate a livello nazionale per il contratto collettivo del comparto del personale del SSN, se successiva, ai dipendenti sarà corrisposta la relativa indennità, secondo le scadenze previste dall Accordo sul costo del lavoro del 23 luglio Gli importi dell indennità di vacanza contrattuale vengono riassorbiti negli incrementi stipendiali derivanti dal rinnovo contrattuale. 7. Fino alla definizione di un nuovo assetto della contrattazione collettiva, in sede di rinnovo biennale della parte economica, secondo i termini del CCNL SSN, ulteriore punto del negoziato, sarà costituito dalla comparazione tra l inflazione programmata e quella effettivamente intervenuta nel precedente biennio, secondo quanto previsto dall Accordo sul costo del lavoro del 23 luglio

13 TITOLO II -RELAZIONI SINDACALI E DIRITTI SINDACALI- CAPO I -METODOLOGIE DI RELAZIONI- ARTICOLO 3 -Obiettivi e strumenti- (Art. 3 del CCL ) 1. Il sistema delle relazioni sindacali, nel rispetto delle distinzioni delle responsabilità dell U.C.S.C. e delle OO. SS., è riordinato in modo coerente con l'obiettivo di contemperare sia l'interesse dei dipendenti al miglioramento delle condizioni di lavoro e alla crescita professionale sia l'esigenza dell U.C.S.C. di incrementare e mantenere elevate l'efficacia e l'efficienza della attività didattica e di ricerca, dell attività amministrativa e dei servizi sanitari erogati. 2. Il predetto obiettivo comporta la necessità di uno stabile sistema di relazioni sindacali, che si articola nei seguenti modelli relazionali: a) contrattazione, la quale si svolge sulle materie, con i tempi e le procedure indicati nel presente contratto; b) informazione, concertazione e consultazione. L'insieme di tali istituti realizza i principi della partecipazione che si estrinseca anche nella costituzione di Commissioni Paritetiche; c) interpretazione autentica del contratto collettivo. 13

14 ARTICOLO 3 BIS Relazioni sindacali- (Art. 3 del CCL ) 1. Si riconferma il sistema delle relazioni sindacali previsto dal CCL del Personale della Sede di Roma dell U.C.S.C , con le modifiche riportate al successivo comma 2 e ai seguenti articoli. 2. Per effetto degli Accordi stipulati, in data 18/22 novembre 2005, dall U.C.S.C. e dalle OO.SS. firmatarie, in sostituzione dei residui distacchi sindacali di cui al comma 8 dell art. 8, sono state concordate 1000 ore aggiuntive annue per ciascuna sigla firmataria degli accordi anzidetti ad eccezione della CGIL per la quale sono state concordate ore annue equivalenti al distacco ancora in essere al novembre 2005 diminuite delle ferie e delle festività. 14

15 ARTICOLO 4 -Contrattazione- (Art. 4 del CCL ) 1. La contrattazione riguarda le materie e gli istituti di cui al comma 2, secondo le clausole di rinvio del presente art. 4 ed in conformità ai criteri e procedure indicate nel successivo art In sede di contrattazione sono regolate le seguenti materie: I. trattamento economico fondamentale, in analogia al CCNL del Comparto Sanità; II. III. trattamento economico accessorio sulla base di sistemi di incentivazione dei dipendenti fondati su obiettivi, programmi e progetti di incremento della produttività e di miglioramento della qualità del servizio, con la definizione di criteri generali delle metodologie di valutazione e di ripartizione delle risorse del Fondo di cui agli artt. 76, 76 BIS e 76 TER; i criteri per la ripartizione delle risorse derivanti dalle seguenti voci, ai fini della loro assegnazione ai Fondi di cui agli artt. 75, 75 BIS, 75 TER; 76, 76 BIS, 76 TER; 77, 77 BIS, 77 TER: a) economie conseguenti alla trasformazione di rapporti di lavoro da tempo pieno a tempo parziale non sostituiti con corrispondenti assunzioni, fermo restando che tali economie vanno adeguate in base agli eventuali rientri dal tempo parziale, anche nel corso dell'anno; b) specifiche disposizioni di legge nazionali e/o regionali, finalizzate alla incentivazione di prestazioni o di risultati dei dipendenti; c) risorse aggiuntive o integrative erogate dalla Regione Lazio, in analogia a quanto previsto dal CCNL del SSN; d) una quota degli eventuali minori oneri derivanti dalla riduzione stabile o dalla trasformazione di posti di organico dei dipendenti; IV. lo spostamento delle risorse tra i Fondi di cui agli artt. 75, 75 BIS, 75 TER; 76, 76 BIS, 76 TER; 77, 77 BIS, 77 TER, per la finalizzazione tra i vari istituti; V. le modalità e le verifiche per l'attuazione della riduzione dell'orario di lavoro, di cui all'art. 29; VI. VII. i programmi annuali e pluriennali dell'attività di formazione professionale, riqualificazione ed aggiornamento dei dipendenti, per adeguarli ai processi di innovazione; le linee di indirizzo e i criteri sia per la garanzia e il miglioramento dell'ambiente di lavoro che per l'attuazione degli adempimenti rivolti a facilitare l'attività dei dipendenti disabili; VIII. le conseguenze degli effetti delle innovazioni tecnologiche e organizzative e dei processi di disattivazione o riqualificazione e riconversione dei servizi sulla qualità e professionalità del lavoro e dei dipendenti in base alle esigenze dell'utenza; IX. i criteri generali per le politiche dell'orario di lavoro di cui all'art. 28; 15

16 X. l individuazione dei casi in cui è elevabile il contingente della trasformazione dei rapporti di lavoro da tempo pieno a tempo parziale di cui all'art. 14; XI. XII. le pari opportunità, per le finalità e con le procedure indicate dall'art. 7, anche alla luce della L. 10 aprile 1991, n ; i criteri generali per l'attribuzione dei trattamenti legati a compensi per lavoro straordinario. 3. La contrattazione riguarda, altresì, le seguenti materie relative al sistema classificatorio dei dipendenti: a) i criteri generali per la definizione delle procedure di selezione per i passaggi all'interno di ciascuna categoria, di cui all'art. 22; b) il completamento ed integrazione dei criteri per la progressione economica orizzontale, di cui all'art Le componenti salariali relative alla produttività da attribuire a livello di contrattazione sono correlate ai risultati conseguiti nella realizzazione dei relativi programmi con le modalità previste dall art Fermi restando i principi di comportamento delle parti indicati dall art. 3, comma 1, e dall art. 10, sulle materie di cui al comma 2, dal V al IX punto, non direttamente implicanti l erogazione di risorse destinate al trattamento economico, decorsi trenta giorni dall inizio delle trattative senza che sia raggiunto l accordo, le parti riassumono le rispettive prerogative e libertà di iniziativa e di decisione. D intesa tra le parti, il termine citato è prorogabile di altri trenta giorni. 1 La presente legge è stata abrogata dall'art. 57, D. Lgs. 11 aprile 2006, n. 198, ad eccezione dell'articolo 11. Da allora è vigente in materia il D.Lgs n. 198 Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma dell'articolo 6 della L. 28 novembre 2005, n

17 ARTICOLO 5 Tempi e procedure per la stipulazione o il rinnovo del contratto collettivo- (Art. 5 del CCL come sostituito dall Art. 4 del CCL ) 1. Il contratto collettivo ha durata quadriennale per la parte normativa e biennale per la parte economica e si riferisce a tutti gli istituti contrattuali previsti dall art. 4 da trattarsi in un unica sessione negoziale, tranne per le materie che, per loro natura, richiedono tempi di negoziazione diversi, essendo legate a fattori organizzativi contingenti. 2. L U.C.S.C. provvede, ai sensi dell art. 9, comma 1, a costituire la delegazione abilitata alle trattative di cui al comma 1 ed a convocare le delegazioni sindacali di cui all art. 9, comma 2, per l avvio del negoziato, entro trenta giorni dalla presentazione delle piattaforme. 3. Le parti si incontrano periodicamente per la verifica dell attuazione del contratto collettivo. 4. Il contratto collettivo conserva la sua efficacia fino alla stipulazione del successivo contratto. 17

18 ARTICOLO 6 Informazione, concertazione, consultazione e Commissioni paritetiche- (Art. 6 del CCL ) 1. Gli istituti dell informazione, concertazione e consultazione sono disciplinati come indicato ai punti seguenti: A) INFORMAZ1ONE: - L U.C.S.C., allo scopo di rendere trasparente e costruttivo il confronto tra le parti a tutti i livelli delle relazioni sindacali, informa periodicamente e tempestivamente le Organizzazioni Sindacali di cui all art. 9, comma 3, sugli atti di valenza generale concernenti il rapporto di lavoro, l organizzazione degli uffici e la gestione complessiva delle risorse umane. - Nel caso di materie oggetto di contrattazione o di concertazione e di consultazione, l informazione è preventiva. - Ai fini di una più compiuta informazione, le parti, su richiesta, si incontrano con cadenza almeno annuale ed, in ogni caso, in presenza di iniziative concernenti linee di organizzazione degli uffici e dei servizi, iniziative per l innovazione tecnologica degli stessi, eventuali processi di dismissione, di esternalizzazione e di trasformazione. B) CONCERTAZIONE - Le Organizzazioni Sindacali di cui all art. 9, comma 3, ricevuta l informazione, possono attivare, mediante richiesta scritta, la concertazione sulle seguenti materie: a) articolazione dell orario di servizio; b) verifica periodica della produttività delle strutture operative; c) definizione dei criteri per la determinazione della distribuzione dei carichi di lavoro; d) andamento dei processi occupazionali. - La concertazione è, altresì, prevista per l attuazione del sistema classificatorio, in ordine alla definizione dei criteri e modalità di: a) svolgimento delle selezioni per i passaggi tra le categorie, di cui all art. 21; b) valutazione delle posizioni organizzative e definizione della graduazione delle funzioni, di cui all art. 26; c) conferimento degli incarichi relativi alle posizioni organizzative e loro valutazione periodica, di cui all art. 27; d) sistemi di valutazione permanente, di cui all art La concertazione si svolge in appositi incontri, che iniziano entro le quarantotto ore dalla data di ricezione della richiesta e si concludono nel termine tassativo di trenta giorni dalla data della richiesta medesima. Dell esito della concertazione è redatto verbale dal quale risultano le posizioni delle parti nelle materie oggetto della stessa. C) CONSULTAZIONE - La consultazione delle Organizzazioni Sindacali di cui all art. 9, comma 3, prima dell adozione degli atti interni di organizzazione aventi riflessi sul rapporto di lavoro, è facoltativa. Essa si svolge, obbligatoriamente, su: 18

19 a) organizzazione e disciplina degli uffici, nonché consistenza e variazione delle dotazioni organiche; b) casi di cui all art del D. Lgs. 19 settembre 1994, n Ai fini degli aspetti applicativi del predetto D. Lgs. 626/94, le parti rinviano ad un apposito Regolamento 4 che, adottato dall U.C.S.C. nel rispetto degli stabiliti livelli di relazioni sindacali, contenga i seguenti principi: - numero di rappresentanti per la sicurezza pari a 6; - elezione dei rappresentanti per la sicurezza nell ambito delle rappresentanze sindacali di tutto il personale docente e non docente presenti all interno dell U.C.S.C.; - fruizione, ai fini dell espletamento dei compiti di cui all art. 19 D. Lgs. 626/94, di appositi permessi retribuiti orari pari a 40 ore annue per ogni rappresentante. 2. Allo scopo di assicurare una migliore partecipazione dei dipendenti alle attività dell U.C.S.C., è prevista la possibilità di costituire, a richiesta e senza oneri aggiuntivi per l U.C.S.C., una Commissione bilaterale ovvero Osservatori per l approfondimento di specifiche problematiche, in particolare concernenti l organizzazione del lavoro in relazione ai processi di riorganizzazione dell U.C.S.C. ovvero alla riconversione o disattivazione delle strutture sanitarie nonché concernenti l ambiente, l igiene e sicurezza del lavoro e le attività di formazione. Tali organismi, ivi compreso il Comitato per le pari opportunità di cui all art. 7, hanno il compito di raccogliere dati relativi alle predette materie che l U.C.S.C. è tenuta a fornire e di formulare proposte in ordine ai medesimi temi. La composizione dei citati organismi, che non hanno funzioni negoziali, è di norma paritetica e deve comprendere una adeguata rappresentanza femminile Attribuzioni del rappresentante per la sicurezza. [1. Il rappresentante per la sicurezza: a) accede ai luoghi di lavoro in cui si svolgono le lavorazioni; b) è consultato preventivamente e tempestivamente in ordine alla valutazione dei rischi, alla individuazione, programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione nell'azienda ovvero unità produttiva; c) è consultato sulla designazione degli addetti al servizio di prevenzione, all'attività di prevenzione incendi, al pronto soccorso, alla evacuazione dei lavoratori; d) è consultato in merito all'organizzazione della formazione di cui all'art. 22, comma 5; e) riceve le informazioni e la documentazione aziendale inerente la valutazione dei rischi e le misure di prevenzione relative, nonché quelle inerenti le sostanze e i preparati pericolosi, le macchine, gli impianti, l'organizzazione e gli ambienti di lavoro, gli infortuni e le malattie professionali; f) riceve le informazioni provenienti dai servizi di vigilanza; g) riceve una formazione adeguata, comunque non inferiore a quella prevista dall'art. 22; h) promuove l'elaborazione, l'individuazione e l'attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salute e l'integrità fisica dei lavoratori; i) formula osservazioni in occasione di visite e verifiche effettuate dalle autorità competenti; l) partecipa alla riunione periodica di cui all'art. 11; m) fa proposte in merito all'attività di prevenzione; n) avverte il responsabile dell'azienda dei rischi individuati nel corso della sua attività; o) può fare ricorso alle autorità competenti qualora ritenga che le misure di prevenzione e protezione dai rischi adottate dal datore di lavoro e i mezzi impiegati per attuarle non sono idonei a garantire la sicurezza e la salute durante il lavoro. 2. Il rappresentante per la sicurezza deve disporre del tempo necessario allo svolgimento dell'incarico senza perdita di retribuzione, nonché dei mezzi necessari per l'esercizio delle funzioni e delle facoltà riconosciutegli. 3. Le modalità per l'esercizio delle funzioni di cui al comma 1 sono stabilite in sede di contrattazione collettiva nazionale. 4. Il rappresentante per la sicurezza non può subire pregiudizio alcuno a causa dello svolgimento della propria attività e nei suoi confronti si applicano le stesse tutele previste dalla legge per le rappresentanze sindacali. 5. Il datore di lavoro è tenuto a consegnare al rappresentante per la sicurezza, su richiesta di questi e per l espletamento della sua funzione, copia del documento di cui all articolo 4, commi 2 e 3, nonché del registro degli infortuni sul lavoro di cui all articolo 4, comma 5, lettera o) (Comma così sostituito dall'art. 3, L. 3 agosto 2007, n. 123). 5-bis. I rappresentanti territoriali o di comparto dei lavoratori, di cui all articolo 18, comma 2, secondo periodo, esercitano le attribuzioni di cui al presente articolo con riferimento a tutte le unità produttive del territorio o del comparto di rispettiva competenza (Comma così aggiunto dall'art. 3, L. 3 agosto 2007, n. 123)]. 3 Il presente Decreto è stato abrogato dall'art. 304, D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, con i limiti e la decorrenza ivi previsti. Da allora è vigente in materia il medesimo D.Lgs. 9 aprile 2008, n Il Regolamento quadro sugli Aspetti applicativi del D. Lgs. 626/1994 (artt. 11, 18, 19) attualmente in vigore è stato adottato in data

20 CAPO II FORME DI PARTECIPAZIONE- ARTICOLO 7 Comitato per le pari opportunità- (Art. 7 del CCL come sostituito dall Art. 5 del CCL ) 1. Il Comitato per le pari opportunità, istituito presso l U.C.S.C. nell ambito delle forme di partecipazione previste dall art. 6, comma 2, svolge i seguenti compiti: a) raccolta dei dati relativi alle materie di propria competenza, che l U.C.S.C. è tenuta a fornire, nel rispetto delle disposizioni del D.Lgs. n. 196 del 2003 in materia di protezione dei dati personali; b) formulazione di proposte in ordine ai medesimi temi anche ai fini della contrattazione collettiva, come indicato dall art. 4, comma 2, punto XI; c) promozione di iniziative volte ad attuare le direttive dell Unione Europea per l affermazione sul lavoro della pari dignità delle persone, nonché azioni positive ai sensi della L. n. 125/ Il Comitato, presieduto da un rappresentante dell U.C.S.C., è costituito da un componente designato da ciascuna delle Organizzazioni Sindacali stipulanti il presente contratto e da un pari numero di rappresentanti dell U.C.S.C.. Il presidente del Comitato designa un vicepresidente. Per ogni componente effettivo è previsto un componente supplente. 3. Nell ambito dei vari livelli di relazioni sindacali previsti per ciascuna delle materie sotto indicate, sentite le proposte formulate dal Comitato per le pari opportunità, sono previste, per favorire effettive parità nelle condizioni di lavoro e di sviluppo professionale, misure che tengano conto anche della posizione delle lavoratrici in seno alla famiglia: a) accesso ai corsi di formazione professionale e modalità di svolgimento degli stessi anche ai fini del perseguimento di un effettivo equilibrio, a parità di requisiti professionali, nei passaggi interni e nel conferimento degli incarichi di posizione organizzativa e di coordinamento del sistema classificatorio; b) flessibilità degli orari di lavoro in rapporto agli orari dei servizi sociali nella fruizione del part-time. 4. L U.C.S.C. favorisce l operatività del Comitato e garantisce tutti gli strumenti idonei al suo funzionamento. In particolare, valorizza e pubblicizza con ogni mezzo, nell ambito lavorativo, i risultati del lavoro da esso svolto. Il Comitato adotta, altresì, un regolamento per la disciplina dei propri lavori ed è tenuto a svolgere una relazione annuale sulle condizioni delle lavoratrici all interno dell U.C.S.C., fornendo, in particolare, informazioni sulla situazione occupazionale in relazione alla presenza nelle varie categorie e nei vari profili nonché sulla partecipazione ai processi formativi. 5. Il Comitato per le pari opportunità rimane in carica per la durata di un quadriennio e comunque fino alla costituzione del nuovo; i componenti del Comitato possono essere rinnovati nell incarico per un solo mandato. Per la partecipazione alle riunioni non è previsto alcun compenso. Ai componenti del Comitato designati dalle Organizzazioni Sindacali stipulanti il 5 La presente legge è stata abrogata dall'art. 57, D. Lgs. 11 aprile 2006, n. 198, ad eccezione dell'articolo 11. Da allora è vigente in materia il D.Lgs n. 198 Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma dell'articolo 6 della L. 28 novembre 2005, n

21 presente contratto è attribuito, per la partecipazione alle riunioni, un monte massimo di 10 ore annue di permesso retribuito. 21

22 ARTICOLO 7 BIS Comitato paritetico sul fenomeno del mobbing- (Art. 6 del CCL ) 1. Le parti prendono atto che il fenomeno del mobbing, inteso come forma di violenza morale o psichica in occasione di lavoro -attuato dal datore di lavoro o da altri dipendenti- nei confronti di un lavoratore, va prevenuto, rilevato e contrastato efficacemente. Esso è caratterizzato da una serie di atti, atteggiamenti o comportamenti, diversi e ripetuti nel tempo in modo sistematico ed abituale, aventi connotazioni aggressive, denigratorie e vessatorie tali da comportare un degrado delle condizioni di lavoro e idonei a compromettere la salute o la professionalità o la dignità del lavoratore stesso nell ambito della unità operativa di appartenenza o, addirittura, tali da escluderlo dal contesto lavorativo di riferimento. 2. In relazione al comma 1, le parti, anche con riguardo alla risoluzione del Parlamento Europeo del 20 settembre 2001, riconoscono la necessità di avviare adeguate ed opportune iniziative al fine di contrastare la diffusione di tali situazioni, che assumono rilevanza sociale, nonché di prevenire il verificarsi di possibili conseguenze pericolose per la salute fisica e mentale del lavoratore interessato e, più in generale, migliorare la qualità e la sicurezza dell ambiente di lavoro. 3. Nell ambito delle forme di partecipazione previste dall art. 6, comma 2 è, pertanto, istituito, entro sessanta giorni dall entrata in vigore del presente contratto, uno specifico Comitato Paritetico con i seguenti compiti: a) raccolta dei dati relativi all aspetto quantitativo e qualitativo del fenomeno del mobbing in relazione alle materie di propria competenza, nel rispetto delle disposizioni del D.Lgs. n. 196 del 2003 in materia di protezione dei dati personali; b) individuazione delle possibili cause del fenomeno, con particolare riferimento alla verifica dell esistenza di condizioni di lavoro o fattori organizzativi e gestionali che possano determinare l insorgere di situazioni persecutorie o di violenza morale; c) formulazione di proposte di azioni positive in ordine alla prevenzione e alla repressione delle situazioni di criticità, anche al fine di realizzare misure di tutela del dipendente interessato; d) formulazione di proposte per la definizione dei codici di condotta. 4. Le proposte formulate dal Comitato vengono presentate all U.C.S.C. per i conseguenti adempimenti tra i quali rientrano, in particolare, la costituzione ed il funzionamento di sportelli di ascolto, nell ambito delle strutture esistenti, l istituzione della figura del consigliere/consigliera di fiducia nonché la definizione dei codici, sentite le organizzazioni sindacali stipulanti. 5. In relazione all attività di prevenzione del fenomeno del mobbing, il Comitato valuterà l opportunità di attuare proponendo, nell ambito dei piani generali per la formazione, previsti dall art. 51, idonei interventi formativi e di aggiornamento del personale, che possono essere finalizzati, tra l altro, ai seguenti obiettivi: a) affermare una cultura organizzativa che comporti una maggiore consapevolezza della gravità del fenomeno e delle sue conseguenze individuali e sociali; 22

23 b) favorire la coesione e la solidarietà dei dipendenti, attraverso una più specifica conoscenza dei ruoli e delle dinamiche interpersonali all interno degli uffici/servizi, anche al fine di incentivare il recupero della motivazione e dell affezione all ambiente lavorativo da parte del personale. 6. Il Comitato è costituito da un componente designato da ciascuna delle Organizzazioni Sindacali stipulanti il presente contratto e da un pari numero di rappresentanti dell U.C.S.C.. Il Presidente del Comitato viene designato tra i rappresentanti dell U.C.S.C., il vicepresidente dai componenti di parte sindacale. Per ogni componente effettivo è previsto un componente supplente. Ferma rimanendo la composizione paritetica del Comitato, di esso fa parte anche un rappresentante del Comitato per le pari opportunità, appositamente designato da quest ultimo, allo scopo di garantire il raccordo tra le attività dei due organismi. 7. L U.C.S.C. favorisce l operatività del Comitato e garantisce tutti gli strumenti idonei al suo funzionamento. In particolare valorizza e pubblicizza con ogni mezzo, nell ambito lavorativo, i risultati del lavoro svolto dallo stesso. Il Comitato adotta, altresì, un regolamento per la disciplina dei propri lavori ed è tenuto ad effettuare una relazione annuale sull attività svolta. 8. Il Comitato di cui al presente articolo rimane in carica per la durata di un quadriennio e comunque fino alla costituzione del nuovo. I componenti del Comitato possono essere rinnovati nell incarico per un solo mandato. Per la partecipazione alle riunioni non è previsto alcun compenso. Ai componenti del Comitato designati dalle Organizzazioni Sindacali stipulanti il presente contratto è attribuito, per la partecipazione alle riunioni, un monte massimo di 10 ore annue di permesso retribuito. 23

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