FONDATO NEL. ANNO XXXVI I N. 2 Marzo - Aprile 2008

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1 ANNO XXXVI I N. 2 Marzo - Aprile Direzione, Redazione, Amministrazione: Via T. Fraccon, ROVIGO (I) - Tel. e Fax (0425) Spedizione in A.P. / 40% - Comma 27 - Art. 2 - Legge 549/95 Filiale RO - Abbonamento annuo: Italia 14 - Estero 28 - Sostenitore 56 - Intestare a: «Polesani nel Mondo» - Rovigo - c.c. postale n ROVIGO FONDATO NEL 1970

2 IL QUINTO CENTENARIO PALLADIANO Un forte legame di amicizia alla base della costruzione della splendida villa di Fratta Polesine Villa Badoera Acinquecento anni dalla nascita di Andrea Palladio, Fratta si prepara a celebrare degnamente il centenario, evidenziando il ruolo fondamentale derivato al paese dalla costruzione di villa Badoer, opera splendida dell'insigne architetto. Una realizzazione questa che, nei secoli successivi, influenzò in modo determinante lo sviluppo urbano del paese che proprio dalla Badoera derivò una significativa impronta, tutt'oggi rilevabile in molti edifici, nonché negli intrecci storici del tutto particolari, sfociati nei primi decenni dell'ottocento col radicarsi a Fratta della Carboneria. Ma alla base di tutto, prima ancora dell'evento architettonico - destinato a divenire massimo riferimento non solo per Fratta ma anche per altri centri polesani (tra cui Polesella con villa Morosini e Canda con villa Nani Mocenigo) - vi fu una storia di affetti: un forte legame di amicizia tra Francesco Badoer e Giorgio Loredan. Due giovani spensierati ma non alieni da volontà di impegnarsi sul piano della cultura e dell'animazione, i quali a Venezia, con altri dodici amici, avevano dato vita Rustici della Badoera alla Compagnia della Calza, promuovendo incontri ed iniziative teatrali. E, a quanto pare, fu proprio la frequentazione di casa Loredan da parte di Francesco Badoer che favorì il matrimonio di quest'ultimo con Lucieta, sorella di Giorgio Loredan. Matrimonio che portò il Badoer a Fratta, avendo la moglie recato in dote parte dei terreni frattensi dei Loredan su cui fu poi innalzata la splendida villa. Costruzione a cui Palladio non lesinò le sue cure, lasciando interessanti informazioni nei suoi "Quattro libri dell'architettura"; ideata anche per cementare ulteriormente il legame e le frequentazioni tra le due famiglie, come attesta uno stemma affrescato in una stanza, in cui gli emblemi dei due casati appaiono appaiati. Ma non sempre il destino agevola le speranze dell'uomo, nemmeno quando queste sono improntate alle migliori intenzioni. La morte prematura di Giorgio Loredan spezzò infatti drammaticamente il fraterno rapporto tra i due amici veneziani che a Fratta intendevano farsi promotori di nuove comuni iniziative. La precoce scomparsa dell'amico non fu mai Il Ratto di Ganemide dimenticata da Francesco Badoer e, a quanto hanno evidenziato gli studiosi, fu tenuta viva da alcune rappresentazioni allegoriche dipinte nella villa dal pittore fiorentino Pierfrancesco Giallo. Particolarmente significativo da questo punto di vista appare l'affresco dedicato al Ratto di Ganimede, il bel giovane rapito da un'aquila e portato nell'olimpo per fungere da coppiere degli dei. Giorgio Loredan non ebbe dunque la possibilità di dimorare a Fratta, ove giunse invece Vincenzo Grimani che sposò un'altra sorella del Loredan, Lucrezia, sul cui terreno, mentre Palladio stava completando la Badoera, iniziò la costruzione dell'altra importante dimora cinquecentesca di Fratta: villa Grimani, poi passata ai Molin ora Avezzù. Nobiliare costruzione sulla quale, da qualche anno, si accendono i riflettori in occasione della riproposta, in chiave di drammatizzazione storica, del Banchetto dei Carbonari che qui si tenne l'11 novembre Lino Segantin

3 Marzo Aprile Polesani nel Mondo Bimestrale dell Associazione Polesani nel Mondo Una notizia di cronaca, immagini di squallore trasmesse in tv, tanti interrogativi in cerca di risposte; e le risposte arriveranno dalle autorità competenti. E il commento di don Luciano Cantini per la Pastorale dell'ufficio Nazionale Fondazione Migrantes, alla notizia dell'accusa ad una famiglia circense di aver sfruttato alcune persone di origine buigara. Secondo l'accusa la famiglia bulgara era costretta dai titolari, padre e figlio di Santa Croce di Magliana (Campobasso) e il genero di Lucera (Foggia), a vivere in condizioni di schiavitù. In particolare, le due figlie di 16 e 19 anni, sarebbero state costrette ad esibirsi, rispettivamente in una vasca con serpenti e in acqua gelida con piranha e tarantole. Per don Cantini c'è una verità, che non è però quella del Circo Marino, ma di tanti altri complessi come quello e di tante famiglie che da generazioni vivono con quel mestiere scritto nel loro CIRCO MARINO Dna. Il circo di piccole e medie dimensioni - spiega il sacerdote - sta vivendo un periodo difficile, un po' per le generali difficoltà congiunturali, un po' per l'emarginazione in cui è costretto a vivere. L'arrivo del circo era l"evento di un paese o di una città... si annunciava con manifesti e parate; adesso per il circo c'è solo la periferia, quando non è la discarica o un più deciso non c'è posto. Purtroppo la logica dell'umano genere è che l'emarginazione crei ancor più emarginazione, ed il degrado generi degrado. Riferendosi al fatto che le ragazze si esibivano con piranha e tarantole don Cantini si chiede: É possibile che l'uomo per divertirsi, invece di cercare il bello, cerchi il truculento? Il genere horror non è un invenzione del circo, purtroppo per sopravvivere si è costretti ad andare dietro alle richieste del mercato. Direttore Responsabile: Valentino Tonin Redazione: Marco Di Lello Adriano Mazzetti Adriano Romagnolo Anastasia Ghirardini Alessandro Vallese Capo Redattore: Lino Segantin Stampatrice: Alberto Brigo Editore - Rovigo Direzione Redazione Amministrazione: Via T. Fraccon, Rovigo (I) Tel. & Fax (0425) polesani_nel_mondo@libero.it Abbonamento annuo: Italia 15 Estero 28 Sostenitore 56 Intestare a: «Polesani nel Mondo» c.c. postale n Rovigo Spedizione in A.P. / 40% Comma 27 Art. 2 Legge 549/95 Filiale RO Aut. Trib. Rovigo n. 151/2 del 10/10/1972 Iscrizione Registro Nazionale Stampa Periodica: c/o Presidenza del Consiglio dei Ministri n del 15 febbraio 1977 GLI ARTICOLI FIRMATI IMPEGNANO SOLTANTO GLI AUTORI FUSIE FEDERAZIONE UNITARIA STAMPA ITALIANA ALL ESTERO Centenario Palladiano pag. 2 Lettere pag. 4/5 Piemonte pag. 6/7 Piemonte pag. 8 Camera di Commercio pag. 9 Il nostro Polesine pag. 10 Museo pag. 11 Iniziative culturali pag. 12 Iniziative polesane pag. 13 Rossi pag. 14 Curiosità pag. 15 Bottrighe pag. 16 Regione pag. 17 Idem pag. 18 Un pò di storia pag. 19 Bella Epoque pag. 20 copertina Lungo il Po Foto di Lino Segantin

4 Marzo Aprile UN SALUTO DALLE DOLOMITI Lettere Spett.le Redazione, ho letto con piacere delle varie interessanti iniziative rodigine e in particolare della mostra dedicata alla"belle Epoque". Vi ringrazio anche per l'invio del depliant sulla Mostra pittorica aperta presso il Palazzo Roverella di Rovigo dal 10 febbraio al 13 luglio. Chissà che non possa aver la gioia di visitarla. Frattanto vi allego una mia cartolina a china, della serie Le Dolomiti dell' Alto Adige". Spero vi piaccia. Un caro saluto al prof. Segantin e a tutta la redazione. vostro - Costantino Bombonato - CASA DEL POLESANO DEI VENETI E DEGLI ITALIANI Cà Cappello Porto Viro V (RO) Struttura di accoglienza, realizzata per favorire temporanei ritorni in Polesine da parte di emigrati italiani, con particolare riferimento ai Veneti e ai Polesani, Attualmente dispone: al piano superiore di 11 posti letto, tutti in stanza con bagno; al piano terra di una cucina, di un soggiorno e di una sala per conferenze o momenti di animazione. Per informazioni e prenotazioni: Tel. 0425/ polesani_nel_ mondo@libero.it Sede Centrale: Polesani nel Mondo Rovigo - Via Fraccon 11 4

5 Marzo - Aprile CIRCOLO VENETO Scuola di S. Marco in Albion SEDE 5 Southern St London N 1 9 A Y Cari amici, la nostra serata sociale annuale del 2 febbraio ha avuto un ottimo successo e ci dispiace che ancora una volta abbiamo dovuto rifiutare parecchi amici che volevano partecipare. Quest anno abbiamo avuto il piacere di aver con noi l Assessore della Regione Veneto, arch. Oscar De Bona, che durante la serata ha distribuito gli attestati della Regione a titolo di riconoscenza per il lavoro svolto da alcuni nostri veneti per oltre 50 anni di emigrazione, onorando così la Regione Veneto. Gli attestati sono stati consegnati ad Andreotti Odilo, Barazzuol Giovanni, Bognar Amelia, Calderato Maria, Cameran Luigi, Dal Din Lidia, De Lorenzo Pierina, De Vido Dante, Favretto Marcellina, Giovannell Gemma, Giradi Luigi e Rina, Montello Luigi e Fortunata, Zambon Luigi e Lidia. Il giorno successivo l Assessore ha partecipato anche all assemblea generale alla quale era presente un buon numero di soci. Come ogni anno il bilancio è stato approvato ed il comitato rieletto, al quale si è entrata a far parte Margherita Belli (da Verona). A nome del Circolo Veneto ringrazio l Assessore per la sua presenza, la sua disponibilità e le sue parole d incoraggiamento. Il calendario delle nostre manifestazioni per l anno è il seguente: 1 Festa di Prima Estate sabato 19 aprile, alle ore 8.00 p.m. dopo la messa delle ore 7.15p.m. (per favore, notate bene il nuovo orario) sempre presso il Centro Scalabrini di Brixton Rd. Sarà servito pollo in tocio con funghi e polenta, formaggio, dolce, vino e acqua, suonerà il nostro Marcello, il prezzo è, come gli altri anni L Siete vivamente pregati di prenotarvi il più presto possibile presso Marinetta ( ) 2 La Gita Annuale avrà luogo domenica 15 giugno. Andremo a visitare Woburn Abbey con visita in pullman al Safari Park. Partenza ore da YORK WAY. Il costo sarà di L andata e ritorno ed ingresso al Safari ed al parco, dove c è posto per consumare il vostro picnic e c è anche servizio ristorante.telefonate subito a Marinetta ( ) per le prenotazioni 3 Domenica 20 luglio ci sarà la Processione e Sagra della Chiesa Italiana, il Circolo sarà presente con la sua solita bancarella. 4 Il viaggio turistico-culturale si svolgerà il 7/8/9 ottobre. Quest anno andremo al South Dorset Coast e New Forest (sto organizzando il programma) rivolgersi a Marinetta. 5 Sabato 15 novembre festeggeremo la Festa di San Martino. Con spirito di solidarietà e collaborazione abbiamo parlato con alcuni membri del Circolo Trentino di Londra e abbiamo deciso di scambiare notizie ed informazioni utili perciò vi comunico che i Trentini terranno una festa al Club Italia il 29 novembre. Per ulteriori informazioni telefonate alla Antonia Collini-O Donnell Alessandra Giacon Tondelli Lettere L Associazione Polesani nel Mondo ringrazia Una Madonnina è giunta alla Casa del Polesano. Gradito dono di Alfredo Furini, polesano di Milano che mai dimentica la sua terra di origine. Un apprezzato segno di affetto presso cui soffermarsi per una preghiera soggiornando nella Casa durante una visita alla terra natia. 5

6 Marzo Aprile Piemonte SCIATA NOTTURNA Riuscita a iniziativa dello Sci Club Polesano di Nichelino GITA SULLA NEVE A PRATO NEVOSO Sabato 01 Marzo lo Sci Club Polesano ha organizzato una gita in notturna sulla neve di Prato Nevoso (Cn). In un clima quasi primaverile, il cielo stellato ci ha accompagnato in queste fantastiche discese tra i riflettori che illuminavano la pista a giorno. Tre ore di ininterrotte discese a tutta, mentre la fame ci assaliva, finalmente sono giunte le ore la fine della sciata, ma ci attendeva la succulenta cena in baita a base di Polenta Salciccia e Camoscio e vino a volonta. Ottimo servizio e con la grappa ed il limoncello ci siamo congedati anche dalla baita, saliti sul pulman, alla prima curva tutti addormentati. All'arrivo a Nichelino intorno alle ore 3.00 per qualcuno la giornata sportiva non era ancora finita, infatti 2 prodi si sono risvegliati alle ore 7.00 per una gara in bici con il G.S. Polesano. Un ringraziamento a tutti per la riuscita della gita sciatori e non. Ora ci si da appuntamento alla prossima gita del 16/03/ in a Champoluc (Ao). M.Trapella Nozze d oro NICHELINO 15 MAGGIO Il 15/05/ Loredana Mantovani e Alberto Bissacco festeggeranno i loro primi 50 anni di matrimonio. Soci dell'associazione fin dagli inizi, Alberto è stato membro del Direttivo per 20 anni donando insieme al fratello Enzo un prezioso contributo alla crescita dell'associazione. La Fameja di Nichelino ringrazia e si unisce alla loro gioia. Anche l Associazione Polesani nel Mondo augura tanta felicità e serenita. 6

7 Marzo - Aprile FESTA DELLA DONNA Sabato 8 Marzo, presso la nostra sede di Corso Francia 275 ha avuto luogo, la Festa della Donna, 8 marzo marzo proprio quest' anno compie 100 anni la 'Giornata internazionale della donna. Una storia che snodatasi in un secolo di storia ha visto nascere ideologie, movimenti politici, guerre. Un cammino difficile e in molti paesi ancora molto complesso ma sempre vissuto con grande tenacia, per raggiungere il grande obbiettivo dell'emancipazione e della liberazione delle donne. Si festeggia l' 8 Marzo, perché in tale data nel 1908 nella fabbrica tessile "Cotton" in cui lavoravano sole operaie, dove si protestava già da alcuni giorni, contro le terribili condizioni in cui le donne erano costrette a lavorare, il proprietario bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle donne di uscire, ma nello stabilimento purtroppo scoppiò un brutto incendio e le 129 operaie prigioniere morirono arse dalle fiamme. In Italia inizia ad essere festeggiata prima dello scoppio della I guerra mondiale, ma si interrompe durante il fascismo, per poi riprendere durante la lotta di liberazione come giornata di mobilitazione contro la guerra, e la rivendicazione dei diritti femminili. E' il 2 giugno che per la prima volta in tutta la storia nella sede di TorinoT d'italia la donna italiana vede riconosciuto il diritto al voto, e può partecipare in maniera attiva con il proprio voto alla nascita della Repubblica italiana. La vera popolarità e partecipazione, questa festa la ottiene però negli anni 70, anni che segnano i movimenti femminili e femministi, che operano anche per la legge di parità, il diritto al divorzio, ecc. nel dicembre 1977 l'assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione proclamando l'8 marzo come Festa Internazionale della donna. Questa giornata però, nata come giornata a favore delle donne, proposta come giornata di lotta internazionale da Rosa Luxemburg, in ricordo della tragedia vede sfumare a volte il vero significato, a favore di " motivazioni " più commerciali. Come dicevo anche la nostra associazione ha voluto festeggiare, le donne, in questa data per loro importante, organizzando una serata a tema, dove tra omaggi floreali alle donne presenti in sala, e una prelibata cena, preparata dalla cara Donatella, abbiamo potuto trascorrere, una splendida serata, allietati da una buona musica. La manifestazione svoltasi con notevole affluenza di pubblico, ha visto come partecipanti anche molti rappresentanti di associazioni amiche, che hanno voluto condividere con noi questa serata. Il Presidente della circoscrizione 3, il Dottor Paolino molto dispiaciuto per non averci potuto onorare della sua partecipazione perché trattenuto da improvvisi e improrogabili impegni, ha comunque fatto giungere alla nostra sede, i suoi calorosi auguri. Donne con le donne e per le donne, lavoriamo, badiamo alla casa, ai bambini, lottiamo ancora oggi per vedere riconosciuti sempre di più i nostri diritti, con gli uomini che brontolano sempre dietro di noi e viceversa, ma in fondo anche sei tutti e due ci lamentiamo dell' altro, stiamo bene cosi' perché questo ci da' il sale alla vita e ci sprona a lottare di più. Deborah Piemonte Programma 7 Giugno visita del Vescovo della Diocesi di Adria - Rovigo Mons. Lucio Soravito De Franceschi Vescovo di Adria - Rovigo ore Arrivo o VescV scovo o a Torino ore Celebrazione della Messa ore saluto o di benvenut venuto o al vesc scovo o e cenac ore ringraziamenti e trasferimen erimento o del VescV scovo o a Torino. 7

8 Marzo Aprile Piemonte Candelo in fiore Da sabato 24 maggio a lunedì 2 giugno Fiori, giardini, itinerari, cultura, sapori del Biellese e del Piemonte verso l'europa Organizzato da Pro Loco di Candelo in collaborazione con Comune di Candelo, Provincia di Biella, Regione Piemonte, Distretto dei fiori, ATL Biella,Camera di Commercio di Biella,, Ass. Florovivaisti Biellesi N ella storica cornice di uno dei 100 borghi più belli d'italia,bandiera arancione del Touring Club Italiano dal 2007, prestigiosi floricoltori orneranno angoli caratteristici con piante pregiate e decorazioni floreali. Visite anche in notturna nella suggestiva cornice policroma del Ricetto illuminato. Itinerari nel verde del Biellese. Mostre sulle bellezze turistiche del Biellese e del Piemonte dentro e fuori le mura. Spettacoli serali, musica, danza e animazione tra le rue. Il magico mondo delle "fiaba" si sposerà con le decorazioni floreali e le coreografie creando suggestioni uniche per grandi e piccini. Visite guidate su prenotazione. Trenino delle fiabe.mercatino dei fiori e tante, tante sorprese. Menù a tema nei ristoranti della città. PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE Sabato 24 maggio Ore mostre e itinerari fioriti tra le rue. Musica e animazioni Ore 11,00 Inaugurazione ufficiale Ore Spettacolo serale Domenica 25 maggio Ore Apertura mostre floreali e tematiche - Momenti di animazione teatrale, musica e danze. Ore Spettacolo serale Da lunedì 26 a venerdì 30 maggio Ore ,00 visite su prenotazione Ore apertura mostre tematiche, musica e animazioni Sabato 31 maggio e domenica 1 giugno Ore Apertura mostre floreali e tematiche - Momenti di animazione teatrale, musica e danze. Ore Spettacolo serale Lunedì 2 giugno Ore Apertura mostre floreali e tematiche - Momenti di animazione teatrale, musica e danze. 8 CONTATTI Ass. Turistica Pro Loco Candelo tel ; fax ; prolococandelo@tin.it; Comune di Candelo: tel ; fax ; cultura.candelo@ptb.provincia.biella.it. Ufficio accoglienza tel ATL Biella: tel ; fax ; info@atl.biella.it

9 Marzo - Aprile NUOVA EDIZIONE DEL CONCORSO "POLESANI CHE HANNO ONORATO LA PROVINCIA DI ROVIGO IN ITALIA E NEL MONDO" Le domande entro il 30 Aprile BANDO DI CONCORSO Art. 1 La Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Rovigo, promuove ed organizza l'iniziativa "Polesani che hanno onorato la provincia di Rovigo in Italia e nel mondo" riservata ai conterranei emigrati, che maggiormente si sono distinti nelle attività economiche e finanziarie, sociali, culturali, sportive e di ricerca scientifica o in altre attività particolarmente significative, acquisendo riconoscenza e benemerenza in Italia e all'estero. Art. 2 Il numero totale dei premi è costituito da 10 medaglie d'oro, accompagnate da un diploma, riservate a: - Imprenditori polesani emigrati per almeno 20 anni che, con la loro attività in qualsiasi settore economico, abbiano contribuito all'affermazione dell'iniziativa polesana nel mondo; - Lavoratori e pensionati polesani emigrati per almeno 20 anni che abbiano conseguito, con il loro lavoro, capacità e meriti anche nei rapporti umani e sociali, onorando particolarmente l'emigrazione polesana nel mondo; - Conterranei emigrati che si siano notevolmente distinti nelle attività di cui all'art. 1 del presente regolamento, a prescindere dalla durata della loro permanenza all'estero. Condizione essenziale per partecipare al concorso è quella di essere nati in provincia di Rovigo o di essere figli o nipoti, discendenti in linea retta (2^ e 3^ generazione), anche di un solo genitore o avo nato in provincia di Rovigo. I requisiti di cui al primo comma debbono essere posseduti alla data di scadenza del termine stabilito per la presentazione della domanda di ammissione all'iniziativa. Art. 3 Le domande di partecipazione dovranno essere accompagnate da una idonea documentazione dell'attività svolta (curriculum vitae, attestati o dichiarazioni di ambasciate e consolati, di enti pubblici e di associazioni, foto, giornali, pubblicazioni, ecc.). Inoltre dovrà essere allegata la dichiarazione sostitutiva, resa ai sensi del D.P.R. 28/12/2000, n. 445, attestante i dati di nascita, la cittadinanza, la qualifica di pensionato (per gli ex dipendenti collocati a riposo), l'assenza di contestazioni di tipo fiscale, di condanne penali e di procedimenti penali pendenti. La dichiarazione dovrà essere firmata dall'interessato che allega fotocopia di un documento di identità valido. La Camera di Commercio si riserva di effettuare idonei controlli, sulla veridicità delle dichiarazioni sostitutive. Art. 4 Le domande potranno essere presentate dagli stessi candidati o dai loro parenti o amici, da associazioni, da enti pubblici o da rappresentanze diplomatiche e dovranno pervenire alla Camera di Commercio di Rovigo entro il 30 aprile. Le stesse domande saranno esaminate da un'apposita commissione. I dati personali dei candidati saranno trattati nel rispetto delle disposizioni di cui al D.Lgv. n. 196/2003 e successive modificazioni e integrazioni. Art. 5 La Camera di Commercio si riserva la facoltà di conferire "motu proprio" premi fuori concorso ai cittadini polesani che in Italia e all'estero abbiano acquisito meriti eccezionali per l'attività svolta in campo professionale, scientifico, artistico, culturale e sociale. Devono comunque essere soddisfatti i requisiti di cui all'art. 3 relativi all'assenza di contestazioni di tipo fiscale, di condanne penali e di procedimenti penali pendenti. Art. 6 La proclamazione ufficiale dei vincitori e la loro premiazione avrà luogo a Rovigo con una speciale cerimonia, in data da destinarsi, che sarà tempestivamente comunicata agli interessati. Camera di Commercio La consegna dei premi potrà avvenire anche nel luogo di immigrazione nei modi e nelle circostanze che saranno ritenuti più idonei di volta in volta. Il Presidente Loredano Zampini 9

10 Marzo Aprile Pubblicazioni 10 L'idea di pubblicare un libro sul Polesineosserva don Valentino presidente dell'associazione Polesani nel Mondo - è nata nel corso del convegno del 2005, allorché si è capito chiaramente l'ansia di conoscere il nuovo Polesine da parte dei tanti emigrati dalla nostra terra e in molti casi, specie per l'emigrazione più lontana, quella nell'america latina, da parte dei figli dei figli degli emigrati, oggi interessati a tornare, magari per un breve soggiorno nella Casa del Polesano di Porto Viro" "Il Polesine di oggi - prosegue don Valentino - non è più quel- Il Nostro PolesINe E' in stampa il nuovo libro edito da Polesani nel Mondo lo emarginato e senza prospettive di un tempo quando era segnato dall'abbandono di tanti che nell'emigrazione individuavano la speranza per migliorare le condizioni della propria esistenza. Oggi si stanno valorizzando varie potenzialità della provincia di Rovigo, specie nell'ambito del turismo che scopre con interesse la terra caratterizzata dai due principali fiumi d'italia, una terra interessante non solo sotto il profilo naturalistico ma anche artistico ed architettonico". "Il libro 'Il Nostro Polesine' - ci dice Lino Segantin autore del libro - è un volume di 160 pagine, ricche di documentazioni fotografiche, dedicato a tutti i Polesani: innanzitutto a quelli che hanno dovuto lasciare la terra natia in cerca di migliori prospettive di vita, ma rivolto anche ai residenti che solo da qualche tempo hanno cominciato a scoprire le potenzialità del proprio territorio e a credere in esse. Contiene diversi spunti per la conoscenza di quella che giustamente è stata definita la terra dei grandi fiumi: itinerari collaudati dall'alto al basso Polesine, pagine di storia connesse con la possibilità di rintracciare tutt'oggi visivamente le tracce del passato, e poi ci sono alcuni scritti dedicati a momenti importanti della vita dell'associazione Polesani nel mondo". "Le bozze del volume sono state recentemente riviste - sottolinea Segantin - per cui è ormai giunto il momento di dare il via alle operazioni di stampa, per la quale si può fare affidamento in qualche sostegno individuato nell'ambito della provincia di Rovigo. Si conta che il libro sia pronto per fine Aprile, in modo che possa affiancarsi ad altre iniziative che incentivano la conoscenza e l'apprezzamento del Polesine. E le 'fameje' e i club dei Polesani del Mondo saranno ovviamente favoriti nella loro opera di visitazione e in quella di divulgazione della conoscenza di questo nostro Polesine" Nelle foto alcune delle immagini tratte dal volume "Il Nostro Polesine" che si prevede sarà pubblicato entro fine aprile.

11 Marzo - Aprile Famiglie al Museo Ragazzi e genitori per cinque domeniche alla scoperta delle realtà museali polesane, con animazioni e assaggi gastronomici Nella provincia di Rovigo sono molteplici le strutture museali che, diffuse in varie aree, si presentano quasi come sentinelletutrici del territorio. La conoscenza del Polesine non può pertanto prescindere dall'accesso a queste importanti realtà, coordinate dall'assessorato alla Cultura della Provincia con la sigla SMP (Sistema museale provinciale). E da qualche tempo non mancano le iniziative per favorirne l'approccio in una visione indubbiamente accattivante. Dopo il successo registrato lo scorso anno dal programma "I Musei si incontrano a tavola", quest'anno è stata lanciata l'iniziativa "Famiglie al Museo", promossa da SMP, sotto l'egida dell'assessorato alla Cultura della Provincia, la sponsorizzazione di AlìAliper e la fattiva collaborazione della Coldiretti. Coinvolte cinque realtà museali, dove genitori e ragazzi hanno l'opportunità di trascorrere qualche ora imparando in forma giocosa e gustando i sani prodotti della terra, grazie ad una merenda proposta dalla Coldiretti polesana. Il via all'iniziativa è stato dato domenica 6 aprile, con l'apertura delle porte del Museo Baruffaldi di Badia Polesine all'insegna del curioso programma "Un ritratto senza pennello" seguito da un laboratorio dedicato al ritratto animato dai giovani della coop. Le Coccinelle ed allietato dalla merenda predisposta dalle aziende "Campagna Amica" della Coldiretti. Il successo dell'iniziativa depone positivamente per il proseguo del programma che prevede il secondo incontro domenica 27 aprile (dalle alle 18.30), allorchè si spalancheranno le porte del Septem Maria Museum dell'amolara di Adria. Il tema sarà costituito dalle acque, con riferimento alle civiltà che si sono sviluppate in Polesine intorno alla rete fluviale. Un itinerario cicloturistico ed iniziative di animazione predisposte da Turismo & Cultura allieteranno il pomeriggio che si concluderà al ristorante ostello Amolara con una merenda all'insegna della tradizione enogastronomica. Domenica 11 maggio, stesso orario, le famiglie sono invitate al Museo delle acque di Crespino sul tema della memoria del fiume con una particolare illustrazione dalla storia mitologica di Fetonte fatta da Raffaele Peretto ed animazione musicale degli allievi de "La Bottega della Musica" coordinati da Laura Marangoni di Turismo & Cultura. Domenica 18 Maggio andrà ancora in scena la cultura delle acque e della bonifica presso il Museo Regionale di Ca' Vendramin a Taglio di Po. La Coop Aqua presenta un'animazione sul libro "Una storia di acque, di gatti e di topi". Infine l'8 giugno sempre dalla alle 18.30, la famiglie sono attese al museo della Corte di Ca' Cappello nella sezione della chiesetta di Porto Levante. Stavolta l'attenzione si appunterà su i pesci del Delta e sulla conformazione ambientale del posto. Suggestiva l'animazione proposta con un itinerario in carrozza nella strada delle valli. Anche qui merenda finale con la Coldiretti e Turismo & Cultura. Tutti i musei che partecipano all'iniziativa regaleranno alle famiglie i coupon per accedere a prezzo di favore alla mostra allestita a Rovigo presso il palazzo Roverella sulla Belle Epoque. L.S. Nelle foto alcune sezioni del Museo Baruffaldi di Badia Polesine Eventi 11

12 Marzo - Aprile INIZIATIVE CULTURALI:ACCORDO TRA COMUNE E REGIONE Iniziative 12 Da Venezia euro o a Rovigo per manifestazioni teatrali e musicali Rovigo e gli incontri di spettacolo è l'accordo di programma siglato lo scorso 29 febbraio a palazzo Nodari, tra Regione Veneto e Comune di Rovigo. Si tratta di un finanziamento di euro per la realizzazione di una serie di manifestazioni che spaziano dalle proposte teatrali, ai concerti, agli spettacoli di danza. Un'articolata proposta culturale che contribuisce ad offrire all'intero territorio, con il coinvolgimento delle realtà limitrofe, un ricco e qualificato programma. "La firma di questo protocollo - ha sottolineato il sindaco Fausto Merchiori, affiancato dal dirigente alla Cultura Domenico Santaniello - è la conferma di un rapporto che si estrinseca in più ambiti e in particolare nel settore della cultura, anche grazie alla Fondazione, sempre sostenuta dalla Regione, che avendo ora ottenuto pieno titolo giuridico potrà iniziare ad operare. Stiamo cercando di far convergere dal territorio le realtà esistenti che meritano di essere valorizzate dall'amministrazione, cercando di farle crescere. L'accordo di programma ha permesso di dare Il Teatro Sociale di Rovigo Il Sindaco Fausto Melchiorri l assessore regionale Isi Coppola e il dirigente alla Cultura Domenico Santaniello un po' più di respiro ad alcune di queste realtà". L'accordo, come ha spiegato l'assessore regionale al Bilancio Isi Coppola, non è semplicemente un finanziamento, "ma si tratta di condividere un progetto in una visione di coordinamento culturale sul territorio che mette in collegamento diverse realtà. E' il primo accordo di questo tipo e dimostra un ulteriore attenzione verso Rovigo, che sul piano culturale sta raggiungendo obiettivi di immagine di tutto rilievo ed è a pieno titolo riconosciuta in un percorso avviato dalla Regione. La firma di oggi lancia un messaggio positivo di sensibilità, attenzione e volontà di crescita". Nel dettaglio il programma prevede la realizzazione di due rassegne di spettacoli di teatro ragazzi, in collaborazione con il conservatorio "F. Venezze" e con la Fondazione teatro don Bosco di Rovigo, di due spettacoli di danza con l'ente Rovigo festival, di un concerto gospel e di tre concerti sinfonici con l'orchestra Filarmonica Veneta e l'orchestra di Padova e del Veneto, di sette concerti di musica da camera in collaborazione con la Società musicale Venezze di Rovigo e la realizzazione di rassegne musicali, di prosa e di teatro ragazzi per un totale di 16 spettacoli, in collaborazione con la Fondazione teatro don Bosco di Rovigo. L. S.

13 Marzo - Aprile Il Polesine turistico in mostra a Padova Interessante per il territorio tra Adige e Po la promozione attuata nell'ambito dell'iniziativa "Vacanze Weekend" Si è ben qualificato il Polesine in occasione della manifestazione espositiva "Vacanze Weekend" realizzata a Padova presso i padiglioni di PadovaFiere lo scorso 8 e 9 marzo. Annotazioni positive anche nel corso della conferenza inaugurale tenuta presso lo stand di Legambiente-Turismo, aperta da Pierantonio Macola, membro del Comitato Organizzativo del Salone che ha sottolineato le buone previsioni per il riguardanti gli arrivi in Italia di turisti da tutto il mondo, specialmente nel Veneto, che si conferma come prima meta turistica preferita dagli stranieri. "Un turismo questo - ha sottolineato Macola - che chiede sempre più qualità e mete originali a contatto con la natura". La parola è poi passata all'assessore regionale Renzo Marangon che ha sottolineato l'impegno della Regione per favorire il settore, lasciando il compito di illustrare le iniziative in essere al dirigente regionale Romeo Toffano della Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi della Regione Veneto, che ha presentato al pubblico il nuovo circuito che riunisce i sei parchi regionali, Colli Euganei, Lessinia, Dolomiti D'Ampezzo, Delta del Po, Fiume Sile e Dolomiti Bellunesi, costituito per promuovere la straordinaria bellezza di queste aree naturali. E' seguito l'intervento di Federico Saccardin, Presidente della Provincia di Rovigo, che ha rilevato come il territorio polesano presenti flussi turistici fortemente differenziati dovuti all'elevata specificità delle aree che lo compongono:turismo di balneazione, turismo ambientale e città d'arte. "Data questa complessità - ha osservato - abbiamo deciso di dotarci di un piano strategico di sviluppo turistico che individui alcune linee operative che favoriscano la diffusione della conoscenza del territorio e, nel contempo, attraggano un maggiore movimento. La Provincia - ha proseguito Saccardin - si è già attivata, ad esempio, con specifici progetti per l'individuazione di percorsi ciclabili che ben si integrano con le caratteristiche del territorio e, in parallelo, sta procedendo nella valorizzazione dei prodotti tipici della zona. Tra le iniziative di promozione e valorizzazione del territorio, va segnalata la prossima uscita dell'opera "Quaderno faunistico della Provincia di Rovigo. Guida agli ambienti e alla fauna del Polesine", realizzata dagli Assessorati al Turismo e alle Risorse Faunistiche della Provincia di Rovigo per diventare un'utile strumento di divulgazione e di approfondimento dei diversi e complessi ambienti naturali di cui si compone il territorio polesano e della fauna che li popola." Presente in conferenza stampa anche Silvano Finotti sindaco di Porto Tolle che ha sottolineato come nel Delta vi siano potenzialità non sufficientemente valorizzate. "Abbiamo pertanto deciso - ha detto - di fare sistema insieme ai nostri operatori e di investire in un'attività di promozione coordinata e congiunta attraverso fiere, eventi ed iniziative a carattere nazionale." E i risultati non sono mancati con una crescita significativa (ben 50% nel 2007 rispetto all'anno precedente) con una ricaduta concreta sull'intero territorio in termini di crescita del PIL ( nel 2007, previsti nel ). La parola è quindi passata a Roberta Nesto, Vice Sindaco di Cavallino Treporti, comune del litorale veneto e modello positivo di sviluppo turistico in armonia con tradizione e ambiente. A conclusione Sandra Spazzini, responsabile di Legambiente Turismo ha premiato alcune fra le migliori strutture 2007 certificate Ecolabel. L.S. iniziative 13

14 Marzo Aprile Un pò di storia Un pò di storia 14 Un italiano nel paese dei dollari Dal Polesine a New York nel XIX secolo: riscoperta la prestigiosa figura di Adolfo Rossi. Fu giornalista e poi apprezzato diplomatico E' stata una interessante riscoperta di uno dei più interessanti personaggi polesani vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento, quella che lo scorso 26 marzo ha avuto come teatro l'archivio di Stato di Rovigo. Nell'ambito delle iniziative per la X Settimana della Cultura, è stata infatti presentata la tesi di laurea "Un italiano nel paese dei dollari: l'attività del pubblicista rodigino Adolfo Rossi ( ) attraverso le sue carte di archivio". Presenti all'incontro, aperto da Luigi Contegiacomo direttore dell'archivio di Stato di Rovigo, l'autrice Paola Mutti, la relatrice Giorgetta Bonfiglio Dosio ed Emilio Franzina dell'università di Verona. Presupposto dello studio della giovane ricercatrice, la presenza dell'archivio privato del giornalista polesano depositato stabilmente presso l'archivio di Rovigo. E sulla figura del Rossi e le sue molteplici esperienze, che lo portarono a divenire uno dei diplomatici italiani più accreditati dell'era giolittiana, si sono soffermati tutti i relatori, ad iniziare da Franzina che ha lumeggiato la vita di emigrante del giovane Rossi, fino all'approdo al giornalismo in una New York in fase di notevole espansione. E fu proprio nella metropoli americana che Adolfo Rossi, non ancora ventiduenne, partito dal Polesine "in cerca di fortuna", colse l'occasione insperata di divenire redattore del "Progresso Italo Americano". Ebbe così inizio una fervida attività giornalistica, che portò l'intraprendente polesano ad interessarsi di molte Adolfo Rossi in Africa Adolfo Rossi a Santa Fe vicende e a compiere dei reportage davvero singolari. Non pochi dei quali ebbero un rilevante impatto nell'opinione pubblica, tanto da accreditarlo come uno dei più validi reporter dell'epoca. Tra i suoi più eclatanti servizi giornalistici, da citare quello sul colera di Napoli, seguito da un reportage sulla Sardegna che comprendeva un'intervista ad un temuto brigante dell'epoca, fino all'incarico di inviato speciale in Eritrea, quando non ebbe remore a denunciare l'inadeguatezza delle forze italiane. E purtroppo l'analisi di Adolfo Rossi, nel frattempo espulso dall'africa con l'accusa di disfattismo, si manifestò quanto mai esatta, con il tragico epilogo della disfatta delle truppe italiane presso Adua. Ma forse il reportage giornalistico più importante fu svolto dal Rossi in Brasile, allorché, indossati i panni di un umile bracciante, seguì tutta la trafila dell'ingaggio, fino ad approdare in una fazenda brasiliana dove non erano assicurati i più elementari diritti dei lavoratori. Il suo servizio giornalistico aprì gli occhi su una realtà di sfruttamento troppo a lungo tollerata, che prendeva le mosse dal La famiglia Rossi biglietto di viaggio transoceanico pagato dai latifondisti brasiliani: una sorta di specchietto per le allodole ai danni dei poveri emigranti, che spesso si trovavano poi a vivere in situazioni che rasentavano la schiavitù. Paola Mutti, autrice della tesi - conclusasi anche con l'importante risultato pratico di una oculata catalogazione dei numerosi documenti relativi ad Adolfo Rossi - si è soffermata, assieme alla relatrice della tesi Giorgetta Bonfiglio Dosio, a lumeggiare altri episodi della vita dell'illustre polesano che fu chiamato dal Ministero degli Esteri a dar vita ad una Commissione di inchiesta sull'emigrazione e poi a ricoprire l'incarico prima di Ispettore viaggiante e poi di console per mettere a punto sistemi di tutela a favore degli emigrati italiani. Furono anni di intensi spostamenti negli Stati Uniti, poi nel sud Africa, ed infine nell'america latina, dove trovò la morte a Buenos Aires all'età di 64 anni, mentre ricopriva la prestigiosa carica di Ministro Plenipotenziario. Lino Segantin

15 Marzo - Aprile L'AGLIO: UNA STRAORDINARIA RICCHEZZA DI STORIA E NON SOLO Nella straordinaria ricchezza di essenze che costituisce il Regno vegetale, solo una piccolissima parte di queste è stata addomesticata dall 'uomo avviando, di fatto, l'agricoltura. Un processo evolutivo che dura tutt' ora, che si avvale di metodologie e strumenti ben diversi da quelli dei nostri antenati ma che "pescano" sempre in quell 'unicum di creature che la biologia intende come "biodiversità". A soffermarsi per approfondire le conoscenze su una specie qualsiasi coltivata, imbarazza nella scelta. Nella nostra storia e cultura si sono depositate, nell'arco dei millenni, esperienze e testimonianze che riguardano gli aspetti arcani, reconditi, di proprietà loro attribuite atte non solo a soddisfare la fame, sempre incombente, ma anche attese di salute fisica e spirituale. Proprietà le cui conoscenze potevano essere patrimonio di pochi iniziati e che nell' immaginario collettivo spesso sconfinavano nell' esoterismo e nella superstizione. Una di queste specie è l'aglio che credo si possa annoverare fra quelle oggetto dei particolari interessi prima richiamati. Un pò di storia. Gli studiosi ritengono che l'aglio, al pari di altre specie affini del genere Allium, come la cipolla, il porro, lo scalogno catalogate nella famiglia delle Liliacee, sia originario dalle regioni interne montagnose, dell'asia. A suffragare tale ipotesi vi è l'accertato uso alimentare e in medicina che quelle popolazioni ne fanno da tempo immemorabile. Per certi aspetti l'aglio è una pianta strana. Erbacea a ciclo annuale, ha il fusto sottoterra attorno al quale sono saldati i bulbilli che costituiscono il bulbo o "testa"; la parte aerea è un insieme di una diecina di foglie, laminate o semicilindriche, che si originano dal bulbo e ricoperte di una sostanza cerosa, alte una trentina di cm. La perpetuazione della specie avviene per via agamica, cioè per parti della stessa pianta madre, ovvero per cloni. In questo modo i "figli" hanno lo stesso corredo genetico del genitore: sono come fotocopie. I fiori, quando raramente si formano sono, in genere, sterili. Per questo la specie ha scarsissima variabilità genetica e le differenze fra le non molte "varietà" sono da imputare ai fattori che interagiscono nella coltivazione quali le condizioni pedoclimatiche e gli interventi antropici. In effetti, il panorama varietale è costituito da soggetti che presentano caratteristiche somatiche poco dissimili fra loro ma dalle quali si può evincere l'area di coltivazione. Si riferiscono al colore delle tuniche che rivestono i bulbilli o a piccole differenze nella forma e grossezza del bulbo, per cui accanto all'aglio bianco troviamo quello rosa e quello rosso con distinzioni intermedie. In Polesine si coltiva il bianco, detto anche "piacentino", in quanto deriverebbe da una popolazione coltivata in quel territorio e ben ambientatasi fra Adige e Po da molti anni, o secoli. Si seminano i bulbilli preparati ("spiculati") in novembre, depositandoli nel letto di semina a una profondità di tre-quattro cm. a distanze variabili fra i dieci-quidici cm. sulla fila e venti-venticinque tra le file. Con i tepori primaverili dal bulbillo spuntano le prime foglioline che completano l'apparato epigeo in circa due mesi. In luglio il prodotto nuovo è maturo per essere raccolto, in parte venduto fresco e in parte lasciato ad asciugare al sole e poi portato sull'aia e accatastato in piccole pile per completare l' essiccazione. Successivamente viene lavorato a mano con un' operazione di toilettatura consistente nella pulitura delle tuniche che rivestano i bulbi, spazzolatura ed eliminazione di parte delle foglie e delle radici secche. Segue la confezione in trecce, piccoli mazzetti, grappoli, reti celle, varianti in peso da qualche etto fino a kg. Il Polesine, da sempre, è la prima provincia veneta in assoluto come investimenti e produzione. Attualmente la superficie investita interessa una I trentina di comuni con circa 600 ettari distribuiti a cavallo del Canalbianco da Trecenta fino ad Adria dalla quale si ottengono, mediamente, qli di bulbi, il 14% della produzione nazionale. E' una coltura di "nicchia"che esprime un prodotto noto per le sue peculiarità, frutto della lunga selezione massaie praticata dai coltivatori, che s'identificano nella "testa" grossa, di particolare lucentezza bianca, soda al tatto, conservabile a lungo e, soprattutto, molto aromatizzata. Basta passare nelle zone aglicole al tempo della raccolta, per inebriarsi del caratteristico, inconfondibile odore, o profumo, a seconda che lo s'intenda. A difesa di queste sue eccellenze, un gruppo di giovani coltivatori ha dato vita alla cooperativa "Polesine" per promuovere il prodotto e per ottenere dall 'Ue il marchio DOP (denominazione di origine protetta) per il quale l'iter della pratica è a buon punto. Per l'uso, l'aglio spazia dalla cucina alla trasformazione industriale per prodotti impiegati in farmacia e in altri usi. In giusta quantità è un alleato della salute, come attesta l'impiego secolare nella medicina popolare. Nel 65-70% di acqua contenuta nel bulbo sono presenti gli oli essenziali che ne caratterizzano le proprietà, come i composti solforati di cui l' alliina è il principale e dalla quale, per l'azione enzimatica che accompagna le fasi della masticazione e della digestione, si sviluppano altri numerosi composti biologicamente attivi. Un vero scrigno per contrastare le malattie del "benessere", quali l'arteriosclerosi, l'infarto, l'invecchiamento cerebrale, alcune forme di tumori, gli alti valori del colesterolo e della pressione arteriosa, con in più azioni antisettiche, ecc. L'industria prepara formulatiatti a diversi impieghi come oli essenziali, polveri disidratate, estratti vari, capsule per favorirne il consumo diretto "dell' aglio per non far incorrere il consumatore nel noto disagio procurato I dall' espirazione, mediante la quale è eliminata parte delle sostanze prima richiamate. Un' alitosi, per dirla con ilarità, "...terrificante, capace di fulminare le mosche di passaggio!". La medicina popolare attribuisce proprietà quasi taumaturgiche. Chi scrive ricorda che da bambino (e non era il solo) ha dovuto dormire con una collana di spicchi d'aglio attorno al collo impostagli dalla nonna "...per far morire i vermi", abituali ospiti nell'intestino in quei tempi. L'aglio, stante le sue virtù, si è prestato, come ricordato, a vezzi, dicerie, storie, proverbi più o meno salaci che hanno alimentato la fantasia popolare di cui è ricca la nostra etnografia. Una per tutte: "...metete on spigo d'ajo nel c...e te savarè da pollastrello. Orazio Cappellari Prodotti polesani 15

16 Marzo Aprile Lo storico carnevale di Bottrighe Una manifestazione di grande richiamo, le cui radici risalgono al 1860 Iniziative 16 Il carnevale di Bottrighe è il più antico del Delta. Notizie sulla sua origine risalgono infatti al In quei tempi gli artigiani del posto, raggruppati in associazione, formarono quella che divenne poi la gloriosa "Società degli Artisti". Un gruppo di fantasiosi animatori, organizzatori di interminabili veglioni carnevaleschi e di grandi sfilate di carri allegorici tutti costruiti sul posto. Una tradizione che si avvia a festeggiare i 150 anni, che nel corso del tempo ha visto sostituirsi alla guida vari gruppi di bottrighesi e che dal 1990, ininterrottamente, è divenuta prerogativa del Gruppo Sportivo Bottrighe, associazione che si può paragonare ad un'autentica Pro Loco. E' stato impresso nuovo vigore all'antica festosa manifestazione, che oggi pertanto si presenta come l'unica del genere in tutto il Basso Polesine. Ne vanno fieri gli organizzatori che si avvalgono dell'aiuto di molti volontari, tutti animati da tanta passione, grazie alla quale riescono a coinvolgere tantissimi concittadini. E il premio del loro impegno e delle tante ore profuse per realizzare l'atteso evento è dato dal pubblico, sempre numerosissimo al Carnevale di Bottrighe ed ogni anno sempre di più partecipe. Anche nell'ultima edizione, nonostante l'incertezza del tempo, circa tremila persone hanno affollato il centro storico del paese rivierasco. Un successo che si Costumi Veneziani del Gruppo Arcobaleno di Bottrighe è caratterizzato come il premio più ambito al lungo lavoro preparatorio. Un'attività che ogni anno impegna per molte settimane gli attivisti della manifestazione: capitanati dall'infaticabile dottor Antonio Boni, consiglieri, collaboratori ed amici del Gruppo Sportivo, con il supporto di altre associazioni del posto, si mettono al lavoro, per mesi, nei capannoni delle aziende agricole locali per costruire i manufatti, sempre diversi dall'anno precedente, con figure di cartapesta interamente realizzate a mano a seguito della intelaiatura in ferro e poi rivestite di carta incollata, strato dopo strato, ed infine dipinte con colori vinilici brillanti ed infine l'installazione di meccanismi in grado di dar vita a movimenti, spesso creati dall'artigiano Giuliano Girotto. Il carnevale di Bottrighe si caratterizza dunque come una importante realtà, qualificandosi nel suo settore come interessante punto di attrazione nell'ambito di un ampio circondario. Diviene inoltre stimolo per la presenza di alcuni carri provenienti da altri paesi bassopolesani come Corbola e Cà Emo, e Bojon nel veneziano, tutti compartecipi dell'atmosfera festosa che qui si crea e che si chiude ogni volta con il f a l ò beneaugurante a Rè Carnevale, seguito da un applauditissimo spettacolo pirotecnico quel paese. Re Carnevale della ditta Maltarello di Arquà, azienda polesana da sempre presente nelle feste di Roberto Marangoni

17 Marzo - Aprile SINERGIE PER LO SVILUPPO DEL DELTA La Regione è al lavoro per concretizzare l'idea di una sorta di salone per la promozione dei prodotti tipici del Delta, nel quartiere fieristico del CENSER a Rovigo. Lo ha annunciato l'assessore regionale al Bilancio IIsi Coppola partecipando ad un incontro pubblico sul tema "Delta, città-territorio" promosso presso il Museo della bonifica a Taglio di Po (Rovigo), dal Lions Club Contarina Delta Po, a cui ha partecipato anche l'assessore regionale al territorio Renzo Marangon. Sono intervenuti i sindaci dei comuni del Parco regionale del Delta del Po per confrontarsi sulle possibili sinergie da mettere in atto in settori strategici dei servizi ai cittadini e dello sviluppo di un territorio irripetibile ma non ancora adeguatamente valorizzato. L'iniziativa di cui ha parlato l'assessore Coppola nasce da una proposta di Slow Food, l'associazione che organizza il Salone del Gusto di Torino e che l'anno scorso ha promosso con successo un viaggio in bicicletta lungo il corso del Po per gli studenti dell'università della Biodiversità, conclusosi proprio in Polesine. Slow Food ha ora proposta che venga istituita una Comunità del Delta per la promozione dei prodotti tipici polesani, attraverso la quale dar vita ad una manifestazione destinata ad avere nel tempo un respiro internazionale, aprendosi prima alle comunità dei delta del Mediterraneo e successivamente a quelle di tutto il mondo. L'assessore Coppola ha inoltre posto l'accento su altre progettualità per la valorizzazione del territorio palesano e sul ruolo del Parco regionale. In questo contesto ha ricordato anche i progetti, avviati e finanziati dalla Regione, per eliminare non solo i punti critici della navigazione interna ma anche per rendere navigabili tutte le lagune venete in modo da offrire anche questa opportunità di una forma di turismo nei confronti della quale in Europa I, l'attenzione è in costante crescita. Da parte sua l'assessore Marangon ha sottolineato che dieci anni fa proprio lo stimolo dell'istituzione del parco ha fatto sì che gli enti locali del Delta abbiano saputo fare sistema con una visione d'insieme del territorio che altre realtà invece non hanno ancora, anticipando in questo la recente legge regionale che ha aperto una nuova stagione per la programmazione urbanistica del Veneto. Marangon ha inoltre evidenziato che la provincia di Rovigo è quella che risulta meglio gestita dal punto di vista del governo del territorio. Anche in relazione alle nuove norme regionali è la provincia che, insieme a Padova, ha dato vita al maggior numero di PATI (piani di assetto territoriale intercomunali), avendo compreso che non è più pensabile una programmazione del territorio senza una visione d'insieme che obbliga ad allacciare rapporti tra comuni vicini. Regione IL POLESINE MODELLO NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI L'assessore regionale alle politiche del territorio, Renzo Marangon, è intervenuto oggi al convegno "Dall'emergenza all'efficienza. Il modello Polesine nella gestione dei rifiuti urbani", tenutosi a Villadose (Rovigo) per iniziativa della Ecogest srl Polesine, azienda a totale capitale pubblico che si occupa della gestione del ciclo competo di raccolta, trasporto, trattamento, trasformazione, recupero e smalti mento dei rifiuti. Per quanto riguarda la raccolta differenziata la Provincia di Rovigo conferma i dati di eccellenza della Regione, che nel 1997 hanno raggiunto una media del 49% degli scarti, il che equivale al, 1 5 milioni di tonnellate da riciclare, a fronte di una media nazionale del 24,3 e che pone il Veneto al primo posto tra le Regioni a Statuto ordinario. A questo proposito l'assessore Marangon, dopo aver ribadito che tali risultati sono stati raggiunti grazie alla collaborazione tra tutti gli enti e la Regione e alla sensibilità dei cittadini, ha ricordato che il Veneto fin dal 1998 ha approvato il Piano regionale per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani. Un sistema che fino ad oggi ha funzionato, ma che necessita di essere riorganizzato per rispondere alle nuove esigenze. "Allora che fare? - si è chiesto l'esponente regionale. E' indubbio che per gestire il ciclo dei rifiuti è importante unire le varie realtà in un'utility, senza però correre nel rischio -ha precisato -di sovradimensionarle e "ministerializzarle", facendo perdere quel rapporto con le realtà locali e soprattutto con i cittadini". "Altra esigenza per il futuro prossimo della nostra Regione -ha poi aggiunto Marangon - è quello rappresentato dalla realizzazione di nuovi impianti di termovalorizzazione. "In questo siamo fermi da vent'anni e non bisogna avere paura delle novità, che non necessariamente rispondono a logiche politiche, ma che spesso riguardano questioni che non sono né di destra, né di sinistra, ma sono solo nell'interesse dei cittadini". 17

18 Marzo Aprile ECONOMIA: PRESENTATI DATI UNIONCAMERE; il VENETO CONTINUA A CRESCERE Regione Il 2007 per l'economia veneta è stato ancora un anno positivo, con una crescita del 2, l %, nonostante il difficile momento internazionale legato all'instabilità dei mercati finanziari, agli effetti negativi del "supereuro" sull'export, al crescere della bolletta energetica. Il dato è emerso oggi nel corso della presentazione delle ultime rilevazioni statistiche su "L'economia del Veneto 2007 e previsioni " da parte di Unioncamere Veneto. Lo studio, presentato dal Presidente Federico Tessari, ha evidenziato che l'economia regionale, per fatturato, Pii e occupazione, rimane saldamente in testa nelle classifiche nazionali ed europee. Anche per il, nonostante le difficoltà, Unioncamere prevede per il Veneto un incremento (1,2-1,6%) superiore alla media nazionale ed alle previsioni della Commissione Ue, che per l'italia indica una crescita dello 0,7%, e dell'ocse, che arriva all'l,l %. "Siamo di fronte a dati -ha detto l'assessore regionale all'economia intervenendo alla presentazione - che descrivono un Veneto vitale e decisamente più avanzato dell'italia il che, se da un Iato è motivo di grande soddisfazione, dall'altro è anche fonte di preoccupazione, perché una stagione di riforme come quella che attende il nostro Paese sarebbe ben più agevole se lo sviluppo fosse più omogeneo tra nord, centro e sud. La realtà è invece quella di una Nazione a tre velocità, rispetto alla quale bisognerà anche valutare l'ipotesi di un intervento di diversificazione dei livelli contrattuali, che tenga conto del reale costo della vita nelle diverse aree del territorio". Il tasso regionale di crescita del Veneto rilevato da Unioncamere (il 2,1 % nel 2007) è superiore a quello dell'emilia Romagna (1,9%) e della Toscana (l,l %), in linea con quello del Piemonte, e leggermente inferiore a quello della Lombardia (2,2%). Complessivamente, le Regioni del Nordest continuano a trainare l'economia italiana con una crescita tra il 2,1 e il 2,2%, contro 1'1,5% del centro e 1'1,4% del sud. SANITA'. PIU POLITICHE PER LE DONNE 18 Le donne hanno in sanità un ruolo importante e sono partecipi dei successi che il Servizio sanitario regionale ha raggiunto in questi anni a livello nazionale, ma anche in ambito europeo. Il Veneto ha per la prima volta un Assessore donna alla guida delle politiche sanitarie. Stimolare le donne a partecipare alle attività quotidiane del Servizio sanitario regionale e soprattutto supportarle a fare "proselitismo culturale" è l'obiettivo della giornata di studio "Le donne in sanità. Esperienze e prospettive." Promosso dall'azienda ospedaliera di Verona al Centro Marani. La presenza delle donne, secondo l'assessore alle Politiche sanitarie che oggi è intervenuto al dibattito, si ferma purtroppo a livelli di responsabilità professionale limitata. Pensare ad un organizzazione innovativa che tenga conto della necessità di conciliare i tempi della vita con quelli del lavoro è il progetto su cui lavorare. Alle donne si devono dare gli strumenti indispensabili per realizzarsi, se lo desiderano, nel mondo della professione e ciò significa soprattutto garantire più servizi per l'infanzia e modulare gli orari della città secondo flessibilità e elasticità. Le donne del comparto sanitario veneto sono il 74% del personale; nella dirigenza non medica del Veneto le donne sono il 56%, mentre nella dirigenza medica sono il 30,7%. La presenza delle donne nelle università di Padova e di Verona è ancora modesta: le docenti di prima fascia sono solo il 9,5% e le responsabili di struttura complessa il 13,5%. Pur essendo il Veneto una Regione avanzata nelle politiche per le donne, il cammino da compiere è ancora lungo e, secondo all'assessore alle Politiche sanitarie, dovrà porre al centro non tanto le pari opportunità quanto le opportunità da garantire alle donne non per il genere che rappresentano, quanto per le loro capacità e le loro competenze. Soprattutto nel Servizio sanitario regionale dove maggiori sono le aspettative dei cittadini. La Regione del Veneto destina alla sanità ogni bilancio 7 miliardi e mezzo di euro che hanno permesso di raggiungere livelli di eccellenza nella qualità delle prestazioni, ma che dovranno essere investiti sempre di più nelle risorse umane. Per l'assessore a cambiare devono essere anche le politiche del welfare che ancora poco sanno conciliare i molteplici ruoli che le donne svolgono contemporaneamente. Occorrono servizi per l'infanzia innovativi e calibrati sulle evoluzioni che hanno subito il mondo delle professioni e soprattutto la famiglia altrimenti si rischia di parlare di "segregazione" del lavoro femminile come riferiscono molti sociologi e come ha ricordato l'assessore che al tempo stesso ha ribadito l'urgenza di investire le risorse del Veneto sul territorio sia per la sanità che per il sociale senza continuare, come accade oggi, a finanziare Regioni che sono in difficoltà perché male gestiscono "la cosa pubblica". Le politiche per le donne passano quindi necessariamente per le politiche delle riforme: servono scelte di grande coraggio che l'assessore alle Politiche sanitarie è certa il Veneto saprà fare guardando al futuro delle giovani generazioni di donne.

19 Marzo - Aprile L'incredibile armata rodigina Nella primavera del 1848 un gruppo di riottosi "crociati" rodigini in marcia verso Legnago Il vento insurrezionale, che precedette la prima guerra di Indipendenza, soffiò gagliardo anche a Rovigo e, nella giornata del 19 Marzo 1848, il popolo in tumulto ottenne il ritiro delle guarnigioni austriache. Seguì la creazione di un Comitato di gestione della città presieduto dal conte Domenico Angeli che avviò i primi provvedimenti amministrativi. Ma ben presto il Comitato si trovò a fronteggiare una situazione imprevista: la pretesa da parte di un acceso gruppo di popolani di continuare la rivolta, dando a questa una connotazione di tipo sociale, con l'assalto delle case dei ricchi per dividere i beni. L'astuzia dell'ebreo Giuseppe Ancona, attivo membro del Comitato, scongiurò l'infausto evolversi della situazione. Egli infatti ideò una accorata lettera di aiuto inviata ai rodigini dalla città di Legnago ancora in mano agli austriaci. E nel capoluogo polesano si attivò subito un'iniziativa per rispondere positivamente all'appello diffuso in città, dando vita ad una sorta di "crociata" per liberare Legnago. "Il risultato - ci informa il cronista dell'epoca Eugenio Piva - superò l'aspettativa, raggiungendo la cifra degli arruolati a circa 120. ( )l'ultimo periodo della lettera diceva che per vincere i tedeschi ogni arma sarebbe servita; dunque, in luogo dei fucili -che mancavano- si prendessero le forche (tridenti). E le forche furono adottate....schierata questa truppa singolare colla fronte verso il Municipio, comparve al pergolo il capitano don Quaglia, il quale dopo un discorso di circostanza - che fece versare molte lagrime - impartì loro la benedizione. Al rullo dei tamburi, e con in testa il Comandante Giro, e un cappuccino portante la croce, incominciò la sfilata fra le acclamazioni dei cittadini, più che commossi esultanti per vedersi liberati, con uno stratagemma bene riuscito, da tale genìa." Il passaggio per il Polesine dell'inusitata armata suscitò non poche preoccupazioni, tanto che i più correvano a mettersi al sicuro chiudendosi nelle proprie abitazioni. A sera i crociati rodigini giunsero frattanto a Badia, ove - avverte sempre Eugenio Piva - "ci volle del bello e del buono perchè i badiesi si persuadessero a riceverli in città e ospitarli". Il comportamento degli improvvisati patrioti non fu però disdicevole, come si era temuto, "e ciò a merito della fermezza del Comandante Giro e degli altri graduati che a tale scopo si erano sacrificati." L'incredibile armata rodigina ovviamente non giunse mai a Legnago, e ciò non solo perchè nessuno colà li attendeva, ma perchè gli eventi del '48 iniziarono a volgere negativamente per gli insorti che da varie parti d'italia si erano mobilitati, a fianco dell'esercito piemontese, per il confronto armato contro l'austria. La I Guerra di Indipendenza, dopo i primi esiti positivi, iniziò infatti ben presto a volgere al peggio. Il mesto epilogo dell'azione insurrezionale e il conseguente scioglimento dell'armata rodigina, sono così Le vecchie carceri, utilizzate dagli austriaci per imprigionare criminali e dissidenti politici. Disegno di Eugenio Piva documentati da Eugenio Piva. "Nell'attesa dell'inevitabile catastrofe, il Comitato ordinò lo scioglimento della crociata di Badia: e la catastrofe non si fece attendere, perchè susseguì immediata alla capitolazione di Vicenza. Dopo di ciò la popolazione assistette con animo disacerbato allo sfilamento della truppa e dei crociati, i quali tornarono da dove erano venuti, decimati e avviliti. Tali avvenimenti dolorosi sono indimenticabili!". L'evidente delusione dei rodigini per il triste epilogo del moto insurrezionale è ben descritta da Eugenio Piva nei suoi "Ricordi", nei quali l'autore si sofferma poi a tratteggiare il clima poliziesco instaurato dall'austria dopo il ritorno in città delle truppe imperiali. Il capitolo del '48 viene però chiuso dal Piva con un bilancio positivo sotto il profilo storico, con la seguente osservazione: "La rivoluzione del sebbene condotta da un popolo inesperto ed ingenuo - lasciò però dietro di sè un germe fecondatore di effetti salutari. Fra l'altro in quell'epoca i cittadini, senza distinzione di classe si affratellarono nei nomi santi di patria e libertà, e la vita trascorse nella preparazione in comune delle lotte avvenire, con tutte quelle precauzioni che l'esperienza del 1848 aveva insegnato". Lino Segantin Un pò di storia 19

20 la Belle epoque A rovigo A Palazzo Roverella quadri di grande effetto, fetto, rappresentazioni azioni fedeli di un epoca turbinosa e creativa Adue mesi dalla sua inaugurazione si caratterizza come un evento davvero di grande rilievo nel panorama nazionale la mostra "La Belle Epoque", voluta dalla Fondazione della Cassa di Risparmio con il pieno appoggio del Comune di Rovigo e dell'accademia dei Concordi, ed il patrocinio di Regione e Provincia, che resterà aperta fino al 13 luglio Colpiscono per l'immediatezza comunicativa i significativi quadri approdati nelle ampie sale del quattrocentesco palazzo Roverella. In essi non vi sono sottintesi o rimandi a concettualità remote: vi è l'immediata rappresentazione del mondo vorticoso a cavallo tra XIX e XX secolo e lo spirito della belle epoque. Vi è la trasposizione sulla tela della ricercata eleganza di belle signore, la "fotografia" del desiderio di apparire, come si manifestava in quel turbinoso periodo segnato dalla rapida ascesa della classe borghese. La donna innanzitutto, icona stessa di un'epoca tumultuosa e liberatoria in cui si registrava un primo sicuro passo verso l'emancipazione femminile, se non di tutta la società certamente delle appartenenti alle classi più agiate. Ed è con dei bellissimi primi piani che si apre la mostra: "Gaby", signora con cappellino del 1880, ritratta di profilo da Giuseppe De Nittis; "Signora con ombrellino", dolcissima quanto elegante giovane donna immortalata da Vittorio Matteo Corcos; "Ritratto di Signora", spumeggiante profilo di giovane ritratta di spalle, opera del 1892 di Plinio Novellini; sino all'esplosivo quadro di Giovanni Boldini "Madame de Joss a mezza figura" del Una rassegna ampia e davvero significativa, alla quale i curatori Francesca Cagianelli e Dario Matteoni, coadiuvati da Alessia Vedova, hanno voluto dare dei confini certi: non solo circa l'aspetto cronologico, ma anche relativamente agli autori scelti, tutti esclusivamente italiani, come chiaramente recita il sottotitolo "Arte in Italia ". Una mostra che, oltre al talento di tanti artisti (63 per la precisione), oltre all'impatto emotivo con quadri di sicura valenza estetica, si prefigge un obiettivo innovativo sotto il profilo della storia dell'arte. Quello di far emergere un aspetto tutt'altro che noto: che, artisticamente parlando, la Belle Epoque non fu un fenomeno esclusivamente francese, ma coinvolse ampiamente il mondo delle arti figurative italiane. Pittori che, se è vero che attinsero proprio a Parigi la linfa per le loro opere, è altrettanto vero che mantennero costanti rapporti con la terra d'origine, lasciando oltre che in Francia anche in Italia una significativa traccia dell'arte di questo periodo tanto dinamico ed effervescente. E' così che, accanto alla triade dei grandi autori ben noti come Zandomenighi, De Nittis e Boldini, appaiono nella rassegna rodigina molti altri nomi, alcuni conosciuti come Corcos o Selvatico, ma altri in attesa di una giusta valorizzazione. Ed anche questo è dunque un traguardo che si propone l'impegnativo lavoro compiuto dai curatori della mostra: far rientrare nella storia dell'arte italiana l'importanza di questa pagina finora poco nota. Un traguardo raggiunto sondando non solo le più note collezioni pubbliche, ma anche molte private, un lavoro che ha portato all'individuazione di un nucleo tanto significativo di opere (circa 150) che per altri tre mesi faranno bella mostra di sé presso il quattrocentesco palazzo di piazza Vittorio Emanuele. Informazioni e prenotazioni Call center lun-ven: Lino Segantin

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