Ricominciamo da tre GIORNALINO DEI SETTORI. Equipes Notre Dame Milano A e Milano B. Maggio 2007
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- Valeria Bonelli
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1 Equipes Notre Dame Milano A e Milano B GIORNALINO DEI SETTORI Maggio 2007 Ricominciamo da tre Maggio E come fosse ieri: l invito a essere coppia responsabile del nuovo settore Milano A. Sentivamo la responsabilità di rispondere si, sentendoci inadeguati al servizio; ma non potevamo continuare a tenere chiusa la nostra porta mentre qualcuno bussava per chiederci di fare qualcosa per i nostri amici END, sicuri che quel Cristo che ci aveva chiamati ci avrebbe dato la forza e la capacità di farlo al meglio. Abbiamo intrapreso, insieme in coppia, questo percorso del servizio, prima con passo incerto (e adesso cosa facciamo?) e poi sempre con più rinnovati slancio e passione (bisogna credere in ciò che si fa e farlo con entusiasmo), scoprendo di dover solo dare qualcosa di noi agli altri. In cambio ci siamo arricchiti con la conoscenza di tante realtà di coppie e della consapevolezza che bisogna essere prima di fare. Perché poi è il Signore che opera per mezzo nostro. E ora tempo di bilanci, dopo tre anni di servizio. Ci siamo presentati agli altri per come siamo, e abbiamo proposto iniziative, desiderosi di comunicare e di creare quel clima di relazione e di comunione nello Spirito, da noi tanto sentito. Abbiamo dovuto superare tante difficoltà di salute ma ci siamo sempre sentiti accompagnati da Gesù Cristo e dagli amici équipiers. Siamo stati utili strumenti di tutta quella grande ricchezza che esiste nel Movimento, consapevoli che il Signore ha bisogno delle mani e delle parole del nostro coniuge, del nostro prossimo, per comunicare la sua Parola. Ciò che stiamo per terminare ci ha aiutati a capire meglio che approfondire l'amicizia, aumentare l'apertura degli uni agli altri, prendersi a carico più totalmente, partecipare alla vita del Movimento (giornate, ritiri, sessioni, giornalino, ecc.) non è un fine ma un mezzo per aiutare ciascuno a realizzare una più grande comunione con Dio e un più grande dono di sé al prossimo, attraverso l ascolto, la relazione, il servizio. E quello che auguriamo a tutte le coppie e ad Antonella e Giovanni Grasso (équipe Milano 9) che, molto generosamente, hanno accettato di svolgere il servizio di coppia responsabile di settore. Ora ricominciamo da tre. L esperienza del servizio svolto in tre anni per noi è stata feconda, sotto tutti gli aspetti: come persona, come coppia, come famiglia, come apertura con gli altri. Continueremo nel nostro cammino di coppia cristiana unita dal matrimonio benedetto da Dio che, bussando un giorno alla porta dei nostri cuori, ha voluto accompagnarci e sostenerci, per vivere la vita che ci dona ogni giorno, alla sua presenza, consapevoli che, nelle sue mani, non possiamo disperare. Chiediamo a tutti di sostenere con la preghiera e l impegno i nuovi responsabili che ringraziamo insieme con tutti voi. Ricordando a tutti il ritiro (22 e 23 settembre) a Rota d Imagna, auguriamo buone vacanze a tutti, dopo un buon bilancio nelle vostre équipes. Dina e Michele Dicorato 1
2 END Milano Maggio NOI, COPPIA IN CAMMINO CON Al momento di stendere l ultimo editoriale come C.R.S. ci vengono in mente tante immagini che hanno accompagnato, come icone, questi nostri tre anni. Abbiamo scelto di soffermarci sul bassorilievo che sta peregrinando tra le famiglie del nostro settore, perché ben rappresenta il nostro essere coppia in cammino con Innanzitutto abbiamo avvertito che il Signore è stato ed è con noi nella nostra quotidianità familiare, come pure nel nostro servizio alla Chiesa attraverso il movimento. E a Lui che ci siamo rivolti con fiducia e sicuramente con più tenacia e perseveranza per essere collaboratori guidati dal Suo Spirito. Il servizio ci ha chiesto di dargli più tempo, tempo tolto al tempo, di fermarsi nel silenzio e nella preghiera, e di questo siamo grati. Abbiamo poi avvertito di aver camminato con tante altre coppie in una rete di relazioni sempre più ampia e ricca, colma di affetto, stima reciproca e di storie, le nostre storie, che si sono intrecciate con quelle delle coppie che ci hanno accolto e che abbiamo accolto: coppie di collegamento, coppie pilota, coppie DIP, coppia RC, ma anche coppie dell Equipe Regione, coppie in pilotaggio, coppie del nostro settore e coppie del settore Milano A, in particolare Dina e Michele. Da queste coppie abbiamo ricevuto gratuitamente e gioiosamente e attraverso loro abbiamo cercato di far giungere la nostra cura a tutte le altre del settore. Non sappiamo quanto siamo stati efficienti, ma certo tutte sono state nel nostro cuore. Incontrare, ascoltare, camminare con tante coppie ci ha fatto spesso cogliere che la famiglia è davvero buona notizia e che ogni famiglia nella sua quotidianità sa scrivere pagine di Vangelo attraverso l accoglienza non solo del coniuge ma anche dei figli, degli amici, dei genitori anziani, del genero e/o della nuora,..alcune di loro ci hanno permesso di vivere concretamente come una situazione di sterilità, se messa nelle mani del Signore, possa trasformarsi in gioiosa fecondità, attraverso l adozione o altre forme di accoglienza o di servizio. Tante sono le coppie giovani che ora sono nel nostro settore: il loro entusiasmo, la loro freschezza sta giovando enormemente al movimento; la presenza dei tanti figli vivacizza il nostro ritrovarci. Tante sono anche le coppie meno giovani, come la nostra: esse sono state per noi da stimolo con la loro perseveranza, col loro esempio, con la loro tranquilla allegrezza, come dice il Manzoni, segno di benedizioni riconosciute ed accolte. Il movimento, con questo servizio, ci ha abbondantemente ricolmato di gioia e speranza, ci ha allargato gli orizzonti, ci ha fatto sentire più Chiesa. Quello che oggi ci preme è allora ringraziare per quanto ricevuto. Un grazie, ma non ultimo per importanza, ai consiglieri Spirituali, primo tra tutti a don Domenico Sirtori (C.S. dell Equipe di Settore). Avremmo voluto incontrarli tutti personalmente, ma per una serie di motivi, non ci è stato possibile. Abbiamo però incontrato tutti i C.S. delle nuove equipe : a loro l augurio di un cammino END che risulti significativo per la loro vocazione e umanamente attraente. Ai C.S. di vecchia data (di equipe) un grazie per il loro rimanere fedeli alle rispettive equipes. Il grazie più grande, lo dobbiamo, e con noi tutto il settore Milano B, ad Anna ed Alberto Tiziani che hanno accettato di sostituirci nel servizio di C.R.S. Grazie Anna, Grazie Alberto, ma anche grazie ai vostri figli. In bocca al lupo! E un avventura che vale!!!! Gigi e Mary Con queste semplici parole le coppie dell equipe Notre Dame dei settori di Milano vogliono ringraziare per tutto il tempo donato e l affettuosa accoglienza con cui MARY e GIGI, DINA e MICHELE hanno accompagnato tutti noi in questi tre anni di cammino insieme. Un grazie di cuore da tutti noi
3 END Milano Dicembre 2006 Una festa per la famiglia Siamo stati a lungo incerti se partecipare o no al Family Day. Parlandone con amici e conoscenti si percepiva poco entusiasmo, molte perplessità, paura che venisse strumentalizzato. D altra parte, come non condividere l idea che fosse utile risvegliare l interesse di tutta la società su questo tema così importante? Si parla tanto di famiglia quando succedono fatti di cronaca o quando si cercano motivazioni a comportamenti devianti, ma non si parla abbastanza di famiglia, e soprattutto non si fa nulla per aiutarla, nel concreto delle piccole e grandi necessità di tutti i giorni. La società conta sulla famiglia per educare e crescere futuri cittadini eppure pare dimenticarsi che, solo se i suoi componenti (genitori e figli) stanno bene, la famiglia può realizzare al meglio questo compito fondamentale a vantaggio di tutti. La famiglia non è soltanto un valore cattolico, appartiene a tutta la comunità. A Roma abbiamo trovato il clima di festa che ci aspettavamo. Tante famiglie, moltissimi bambini, ragazzi, genitori e nonni, anche provenienti da luoghi molto lontani, erano lì per testimoniare che la famiglia è il pilastro su cui poggia la realizzazione umana di ognuno di noi. Per questo bisogna incoraggiarla, aiutarla, sostenerla e investire su di essa tutte le possibili energie. Bella e significativa la scelta degli organizzatori di alternare agli interventi dei responsabili delle associazioni che hanno promosso la manifestazione testimonianze molto concrete. Mamme e papà come noi raccontavano della loro vita, del loro lavoro per mantenere la famiglia, del loro impegno per gli altri anche all esterno della famiglia, delle loro difficoltà ma insieme anche della loro certezza che quella fatica aveva un senso: che tutti abbiano la possibilità di sperimentare quotidianamente quell affetto reciproco senza il quale è così difficile crescere e vivere. Forse non poca meraviglia ha destato l'intervento di Ernesto Emanuele, presidente di "Famiglie separate cristiane", che fa parte del Forum delle Associazioni familiari: Ancor più delle coppie unite, noi, in quanto separati, possiamo gridare l importanza della stabilità familiare per la crescita fisica e psicologica dei nostri figli. E andato al sodo anche il cantante Povia che in un applauditissimo monologo ha recitato: Lo so, ma ditemi se queste, rispetto ad altre, non sono priorità I diritti dei bambini sono più importanti di quelli dei grandi! Nell intervento conclusivo Eugenia Roccella risponde laicamente ai nostri dubbi iniziali: Non siamo qui a esibire le nostre famiglie, a ritenerci superiori a qualcuno o a giudicare gli altri. Le nostre famiglie sono come tutte le altre: belle, brutte, così così: famiglie in cui si litiga, in cui si soffre, magari non ci si capisce, e che qualche volta si rompono. Ma sono preziose in ogni caso, perché proteggono gli individui dall invadenza dello stato e del mercato e creano quel senso profondo di appartenenza, di consapevolezza delle origini, così necessario allo sviluppo dell identità individuale, della personalità. Con questa consapevolezza, stanchi ma soddisfatti, siamo tornati alla quotidianità delle nostre famiglie. Marina Savaré (Milano 10) Davide Martinelli (Milano 11) IL 19 MAGGIO SI E SPOSATO IL FIGLIO DI MICHELE E DINA DICORATO FELICITAZIONI ALLA GIOVANE COPPIA E AI NOSTRI RESPONSABILI DI SETTORE 3
4 END Milano Maggio 2007 La bellezza della sessione nazionale Vi ricordiamo l articolo sulla sessione nazionale,visto che siete ancora freschi, questo il breve promemoria che ci siamo trovati nella posta elettronica la sera del 1 Maggio. Freschi non è il termine più appropriato : il viaggio di rientro da Sassone (che è una frazione di Ciampino, lontana dall aeroporto a cui ci viene sempre da pensare) è durato 11 ore, ma comunque la soddisfazione di aver deciso di partecipare nuovamente è molto grande e cerchiamo di condividere cosa ci siamo portati a casa. Sono solo frammenti.. Per prima cosa, come in tutte le occasioni di questo genere, si ha la grande opportunità di respirare il movimento al di fuori della propria equipe di base. Le relazioni e le testimonianze sono interessanti e stimolanti, ma quello che più rimane è soprattutto l apertura generale che abbiamo riscontrato nelle coppie partecipanti. Alcuni li conoscevamo già, altri li abbiamo incontrati per la prima volta; ma con tutti si è instaurato subito un clima di grande familiarità e confidenza. Una cosa curiosa che abbiamo notato è che se con le coppie coetanee si crea facilmente un rapporto di amicizia, le coppie più anziane tendono ad avere un atteggiamento protettivo, quasi volessero metterti sotto le ali della loro esperienza. Abbiamo incontrato esperienze di vita molto ricche, dimostrazione di come una fede vissuta e coltivata in coppia aiuti ad accettare e reggere il peso delle difficoltà e del dolore che fanno parte delle nostre storie. Il tema della sessione Erano circa le 4 del pomeriggio sul mare della Galilea riguardava la chiamata e la conseguente sequela di Cristo, prima individuale, poi di coppia e nelle END. E stato introdotto da una relazione sul Battesimo e sulla conversione personale. Quando ci siamo sposati la formula usata nel rito non era io accolgo te e prima della sessione la nuova versione ci lasciava un po perplessi. Ora di meno. Ripensare al nostro Battesimo ci ha fatto percepire meglio cosa ne è il presupposto: essendo diventati di Cristo, è Lui che ci ha affidati uno all altra e in tal senso abbiamo potuto accoglierci a vicenda. Partecipare ci ha dato la grande opportunità di dedicare più giorni a noi due, a riscoprire quello che ci fa essere in sintonia; sintonia che nei ritmi quotidiani, lavorativi e non, corre il rischio di rimanere nascosta o soffocata; ci ha aiutato a ripensare alle nostre quattro del pomeriggio,ala nostra risposta, alla nostra ricerca personale e in coppia. Quest anno abbiamo deciso di partecipare coi bambini: sarà che li vediamo crescere in fretta e acquisire la loro autonomia, intravediamo i primi segni dell adolescenza e sappiamo che avremo problemi nuovi da affrontare, a partire da un accelerazione dei tempi del distacco. E stata anche per loro una bella esperienza di incontro con altri bambini ed animatori, al punto che se prima di partire imperava il mugugno, al momento del rientro non volevano più lasciare il gruppo di nuovi amici. Le giornate avevano un ritmo piuttosto serrato, ma gli argomenti trattati erano molto interessanti e coinvolgenti. Ci siamo trovati a riflettere su quanto possa essere laborioso per gli organizzatori preparare una sessione. Parlando con una delle coppie che ha curato i momenti di preghiera del mattino e la veglia siamo rimasti colpiti dall intensità della preparazione : circa 60 ore di lavoro, per momenti che in totale saranno durati poco più di 3 ore. Un rapporto di 20 a 1: come se per arrivare a dire Z si dicessero prima tutte le altre lettere per essere sicuri di aver scelto quella che suona meglio. E questo per svolgere bene il servizio richiesto. Vale la pena riflettere su questo fatto prima di preparare la preghiera per la riunione di equipe. In conclusione siamo tornati ancora più convinti che la partecipazione a eventi di questo rilievo aiuti a non cadere nella sindrome del truciolo che si ripiega su se stesso o a quella del riccio che si chiude, ma a ricordare che siamo parte di un movimento 4
5 END Milano Dicembre 2006 e che quindi dobbiamo muoverci per consolidare la consapevolezza che l equipe è un mezzo per cercare Cristo in coppia e da qui riscoprire il senso del metodo come strumento della conversione personale e di coppia. Susanna e Roberto Gardella A favore della famiglia Partiamo da un esempio: una società valuta positivamente che dei giovani si lancino in una nuova avventura imprenditoriale e cerca di premiare l iniziativa con incentivi e agevolazioni. Spostiamoci alla famiglia fondata sul matrimonio. Anche qui dei giovani iniziano un impresa : ma quali incentivi e sostegni vengono offerti alla coppia che si avventura su questa strada? Già abbiamo detto delle ricadute positive di questo osare l amore per l intera società. E un contributo costruttivo non solo per il presente e il futuro ma anche per la bontà delle relazioni che possono essere distribuite nell ambiente sociale. E giusto quindi che la politica si impegni ad approvare e attuare provvedimenti capaci di favorire queste famiglie nel costituirsi, nel muovere i primi passi e nel far rifluire nella società il loro influsso positivo. Anche questo è un segnale di innovazione politica, vista la pressoché totale assenza di interventi a favore di chi si impegna a formare una nuova famiglia. Ad uno sguardo attento la scelta del modello di famiglia fondata sul matrimonio dice infatti l assunzione di un di più di impegno e di responsabilità, il riconoscimento della rilevanza pubblica dell affetto che lega ad una persona, l attenzione a costruire non solo il bene individuale ma anche quello comune. Qualcuno potrebbe dire che proprio su questi risvolti pubblici la famiglia oggi è in affanno: il patto di stabilità é fortemente messo in crisi dalla percentuale sempre crescente di conflitti, di separazioni e di divorzi e, in secondo luogo, il numero di figli è costantemente in ribasso nel nostro paese, che sta attraversando un inverno demografico che sembra non terminare. Può apparire fondata quindi la critica che la famiglia basata sul matrimonio non stia mantenendo oggi nei confronti della società quelle promesse impegnative da cui parte. Perché allora riconoscerle attenzioni e favori? E proprio questo il punto: non è che la debolezza manifestata dalla famiglia basata sul matrimonio sia legata anche all abbandono in cui l ha lasciata il legislatore, dopo le affermazioni alte del dettato della Costituzione, proprio in riferimento al contributo che poteva riversare nella società? Se la nostra società versa in condizioni di precarietà relazionale non è perché c è troppa famiglia al suo interno, ma perché forse ce n è troppo poca e il poco che c è non è valorizzato per quello che merita. Sostenere la voglia di impresa di due giovani che stanno per costruire la loro famiglia a partire dal matrimonio non significa introdurre una discriminazione nei confronti di altri. Significa invece agire con saggezza e lungimiranza politica. E un investimento per il futuro. Don Silvano Caccia (tratto da Avvenire del 21 aprile 2007) BENVENUTO AL PICCOLO ANTONIO Lo accolgono Tiziana e Giuseppe Con Francesco e Sofia Milano 11 5
6 END Milano Maggio 2007 L esperienza della coppia di collegamento..se proprio non c è nessun altro. e così cominciò la nostra avventura di coppia di collegamento detto fatto ci ritrovammo a far parte dell equipe di settore insieme a Gigi e Mary Besana, Ettore e Loredana Caloni, Giuseppe e Bruna Ramondino e Don Domenico Sirtori con cui abbiamo passato dei momenti stupendi. Inesperti, timorosi, con solo due anni di equipe, ci siano buttati fiduciosi e convinti che in qualche modo avremmo fatto. Cogliamo l occasione per ringraziare i nostri compagni di viaggio per il sostegno datoci e la pazienza avuta nei nostri confronti. Essere coppia di collegamento ci ha permesso di allargare la nostra visione sul movimento, un apertura verso le altre equipes che va oltre le singole giornate di settore. Abbiamo avuto la possibilità di conoscere meglio coloro che hanno prestato servizio con noi e di entrare nelle equipes collegate dove ci siamo sempre sentiti accolti. E stato molto bello scoprire i tanti modi di fare equipe..ognuna, pur seguendo il metodo, ha la sua particolarità, il suo modo di pregare, il suo modo di vivere l incontro.. Prestare questo servizio è stato una grande opportunità di crescita personale per essere più attenti alle necessità delle altre persone, capire che ci sono tante realtà diverse dalla propria. Il tempo, sempre tiranno, non ci ha permesso di visitare spesso le equipe collegate che ricordiamo affettuosamente: Bellusco1, Carugate1, Monza2 e la neo entrata Paderno2. Sono passati tre anni e con un po di rammarico l attuale equipe di settore sta per volgere al termine; noi continueremo comunque per un altro anno per evitare il ricambio completo. pronti per un altra avventura. Anna e Loris E NATO EMANUELE CONGRATULAZIONI A MAMMA LAURA E PAPA IVAN PADERNO 2 TESTIMONIANZA END ALLA MANIFESTAZIONE INSIEME PER L EUROPA Insieme per l Europa è un libero convergere di movimenti cristiani (tra i quali le END) cattolici, evangelici, anglicani e ortodossi che, mantenendo la propria autonomia, agiscono insieme in determinate occasioni per scopi condivisi, portando il contributo del proprio carisma e della propria spiritualità ( per maggiori informazioni consultare il sito: Sabato 19 maggio 2007 si è svolta a Milano nella chiesa di Santo Stefano in Piazza Santo Stefano la manifestazione testimonianza dell unità possibile in Europa, ispirata ai valori della fraternità e della condivisione. L incontro di Milano ha ripreso i temi trattati a Stoccarda sabato 12 maggio anche attraverso esperienze frutto dell impegno dei movimenti che operano sul territorio metropolitano in risposta alla domanda di fraternità. Nel corso della manifestazione Monica e Marco Sironi, dell Equipe Paderno 1 del Settore Milano B, hanno reso una testimonianza, accompagnata da un grande ed interminabile applauso e qui di seguito riportata, su MATRIMONIO E FAMIGLIA: L ESPERIENZA DELL ADOZIONE Siamo Monica e Marco e abitiamo a Paderno Dugnano, piccola città a nord di Milano. Abbiamo un figlio, Paolo, di due anni. La nostra storia inizia nell estate del 1995 quando ci siamo conosciuti durante una vacanza estiva dell azione cattolica. Presto abbiamo scoperto di avere desideri, speranze e interessi comuni e ci siamo innamorati. Il nostro è stato sin dall inizio un fidanzamento convinto e profondo: i nostri genitori hanno capito che facevamo sul serio ben presto abbiamo iniziato a parlare di progetti comuni e di matrimonio Volevamo un famiglia aperta, accogliente e soprattutto numerosa non ci spaventava l idea di avere molti figli anzi era il nostro desiderio più grande! Finiti gli studi e sistemato il lavoro, ci siamo sposati nel febbraio del 2001: ci siamo concessi un po di tempo per rinforzare la nostra unione e per imparare ad amarci come marito e moglie, scoprendo la bellezza di vivere insieme 6
7 END Milano Dicembre 2006 A quel punto ci sentivamo pronti per allargare la nostra famiglia e abbiamo iniziato a cercare di avere dei figli: i primi tentativi falliti non ci hanno spaventato pregavamo il Signore perché ci benedicesse con il dono di un bambino. Ma con il tempo sono emersi alcuni problemi fisici ed entrambi ci siamo sottoposti a due piccoli interventi chirurgici che avrebbero dovuto, secondo i medici, risolvere la nostra momentanea sterilità. Anche questi ultimi tuttavia non hanno dato i risultati sperati ed è a questo punto che è iniziata la nostra grande e profondissima sofferenza Gli amici ci annunciavano con gioia che sarebbero diventati padre e madre e noi facevamo sempre più fatica a gioire con loro perché, Signore, noi no? chiedevamo nelle nostre preghiere Ci sentivamo abbandonati, come se il Creatore della Vita non avesse il tempo di ascoltarci. I figli arrivano quando meno te lo aspetti ci dicevano parenti e amici e così la nostra vita quotidiana continuava: gli impegni lavorativi, quelli parrocchiali ma la nostra ferita era sempre più profonda. Ricordo una notte passata piangendo accanto a mio marito in cui dissi: Signore dove ci vuoi condurre? Stiamo perdendo la strada. Qualche giorno dopo rivolgendo la stessa domanda al nostro sacerdote siamo rimasti colpiti dalla sua parola e dalla sua semplice risposta anche Maria non sapeva dove l avrebbe condotta il Signore, eppure si è fidata e ha detto il suo sì! Fino a quel momento avevamo chiesto al Signore di ascoltarci ma noi non ci eravamo messi in ascolto della Parola speciale che Lui aveva da dire a noi, suoi figli. E così abbiamo ricominciato a pregare profondamente, a frequentare santuari dove affidare a Maria il nostro dolore Nell inverno tra il 2003 e il 2004 abbiamo sentito la necessità di cominciare un nuovo cammino di coppia e con alcuni amici abbiamo conosciuto l esperienza dell Equipe Notre Dame dando vita appunto ad una nuova equipe Oggi, ripensandoci, crediamo che quello sia stato uno dei momenti di svolta più significativi della nostra vita. Innanzitutto perché abbiamo sentito che il nostro dolore veniva accolto e condiviso grazie ad una esperienza di fede semplice ma autentica e molto profonda. E poi perché entrava con noi in equipe una coppia di neo-genitori adottivi, che noi non conoscevamo prima. L esperienza di Silvia e Simone (ancora oggi in equipe con noi) ci ha scosso, ha suscitato in noi grandi emozioni e numerosi interrogativi. Diciamo la verità: noi non possiamo affermare, come altre persone, di avere da sempre desiderato di adottare un figlio in effetti, a ben pensarci, fino a quel momento la nostra idea di famiglia era molto diversa Ma quell inverno e la successiva estate in noi qualcosa stava cambiando di fronte al peso di ammettere la nostra sterilità che per noi era diventata una pesantissima Croce un giorno il nostro Parroco ci disse: Io credo che voi siate comunque una coppia feconda, di una fecondità diversa in fondo poi ci sono altri modi per aprirsi alla vita!. Forse non lo volevamo ammettere, ma il Signore ci stava chiedendo con sempre maggiore chiarezza di percorrere un altra strada Lo ricordiamo bene: è stata l estate in cui ci colpivano le riflessioni sulla Risurrezione di Gesù dopo la croce, dopo la sofferenza e il vuoto Desideravamo disperatamente (perdonateci l espressione) risorgere dal nostro vuoto interiore! Insieme abbiamo deciso che non avremmo proseguito con le ulteriori cure mediche che ci erano state prospettate e il 29 novembre 2004 eravamo alla Cancelleria del Tribunale dei Minori per consegnare tutti i moduli e i documenti per dare la disponibilità all adozione di un bambino Non senza incertezze e timori: le nostre famiglie ci facevano le solite domande: e se fosse di colore?...e se un giorno vi chiederà di tornare dalla sua vera madre? ve lo daranno piccolo vero?!!!? E noi a cercare di tranquillizzarli: non vi preoccupate, andrà tutto bene ma anche noi comprendevamo che la strada dell adozione non è ne semplice ne immediata. Il 14 febbraio 2005 iniziavamo il corso con la nostra ASL in preparazione all adozione ricordiamo ancora la data perché è stato esattamente due giorni prima della nascita di nostro figlio come avremmo saputo dopo quasi fosse un segno del destino Gli incontri con gli psicologi, gli assistenti sociali, il giudice del tribunale dei minori in quei lunghissimi mesi ci sembravano ostacoli insormontabili, inutilità burocratiche: perché con tutti i bambini abbandonati, bisognava perdere tempo tra carte, incontri e discussioni? Oggi ci rendiamo conto che parliamo di adozione con parole molto diverse, con sentimenti e atteggiamenti cambiati e sicuramente la maggiore consapevolezza che abbiamo della nostra genitorialità è dovuta anche a tutte queste persone che in quei giorni non avremmo voluto conoscere ma che hanno segnato il nostro cammino e la nostra crescita. Dopo aver ottenuto, non senza fatiche, l idoneità all adozione internazionale, nel marzo del 2006 abbiamo incontrato alcuni responsabili di uno 7
8 END Milano Maggio 2007 degli Enti autorizzati in Italia all adozione nei paesi esteri; ci sono piaciuti subito per la loro franchezza ma anche per la loro grande umanità quando si adotta un bambino senza famiglia, ci dissero, innanzitutto bisogna superare il proprio egoismo per mettere al centro i suoi bisogni. Ed erano parole vere...noi eravamo colmi del nostro reciproco amore, dovevamo imparare a donarci insieme ad un altra persona ad accoglierla senza pretese! L Ente al quale ci siamo rivolti ci consigliò di preparare i documenti per un Paese in quel momento aperto alle adozioni internazionali a causa della grandissima povertà: la Cambogia. Noi abbiamo accettato e ci siamo messi in attesa sarebbero passati, secondo alcune stime indicative, circa mesi. Con grande serenità abbiamo cominciato a fare progetti per quell estate e per il successivo inverno: lavori da portare avanti, servizi alla nostra comunità parrocchiale e un viaggio in Terra Santa per affidare al Signore il nostro cammino adottivo. Purtroppo la guerra con il Libano ha bloccato il viaggio e ci siamo organizzati per andare a Santiago di Compostela Pronti ormai a fare le valigie, la sera del 2 agosto 2006 alle ore riceviamo una telefonata dalla referente del nostro Ente autorizzato le cose in Cambogia stanno andando bene, i documenti sono arrivati prima del previsto tenetevi pronti a partire entro la fine di agosto perché c è un bambino per voi. Uno scrittore e genitore adottivo dice che l adozione è l unica avventura straordinaria per cui non occorre essere eroi ed è proprio vero mai avremmo pensato di cambiare i nostri progetti in così breve tempo, mai avremmo pensato di fare un travaglio di tredici ore di volo per abbracciare nostro figlio, mai avremmo pensato di vedere la Cambogia, un paese che ben poche persone conoscono e di costruire lì una parte della nostra vita! Abbiamo conosciuto Punloeu, Paolo, nostro figlio, il 10 settembre 2006: aveva 19 mesi, era piccolo per la sua età, i suoi occhi neri bellissimi l Istituto dove l abbiamo incontrato era la sua casa da circa un anno. Abbiamo scelto di battezzare Paolo il 28 gennaio 2007, Festa della Sacra Famiglia; la nostra bomboniera per i numerosi parenti e amici che hanno festeggiato con noi era un biglietto che riportava una poesia scritta da un genitore adottivo dell Associazione con la quale siamo andati in Cambogia Abbiamo pensato che meglio di altre parole potesse esprimere ciò che avevamo vissuto: così potevamo ringraziare per ciò che tutti in qualche modo avevano voluto condividere con noi e che ancora vorranno condividere Giorni passati a pensare, giorni passati a sperare, giorni passati Ma adesso sei qui: a dare luce ai nostri occhi, a dare gioia ai nostri cuori, a dare senso alla nostra vita. Forse un giorno ti chiederai perché: perché proprio io, perché proprio voi, perché proprio noi Una sola risposta ti sapremo dare: il bisogno di amore ci ha fatti incontrare Monica Marco con Paolo VI RICORDIAMO: IL 22 E 23 SETTEMBRE 2007 RITIRO DI SETTORE A ROTA IMAGNA IL OTTOBRE 2007 A IESOLO SESSIONE INTERREGIONALE PER LE COPPIE DELLE GIOVANI EQUIPES. ADESIONI ENTRO IL 30 GIUGNO IL 12 E 13 NOVEMBRE 2007 RITROVO A ROMA PER TUTTI I CONSIGLIERI SPIRITUALI 8
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