Scuola2000 PENSIONI: SI SALVI CHI PUÒ! QUINQUENNIO DI PERMANENZA IN PROVINCIA: SI, NO, SEMBRA PARE

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1 CENTRO STUDI E SERVIZI SCUOLA 2000 Scuola2000 PENSIONI: SI SALVI CHI PUÒ! È scoppiata la sindrome del si salvi chi può. Non a torto! Tutti a chiedere se le tabelle che abbiamo pubblicate nello scorso numero del Giornalino sono reali o riguardano solo i nuovi assunti: Riguardano proprio TUTTI, almeno tutti coloro che non hanno i requisiti per andare in pensione al Tra l altro dal 1 gennaio di questo anno TUTTI siamo al contributivo nel senso che i periodi maturati da gennaio in poi si aggiungono alla pensione sulla base dei contributi versati. A proposito di contributivo si sprecano le domande riguardo al quesito che segue. Con il contributivo??? Alcune insegnanti ci hanno chiesto e richiesto se la norma che prevede la possibilità per il personale femminile di andare in pensione entro il 2015 con almeno 57 anni di età e 35 di servizio sia ancora in vigore. Lo è, a condizione che l insegnante in questione opti per il sistema contributivo e che, conseguentemente, il calcolo della pensione sia effettuato con tale meccanismo. A questo punto, mancando i precedenti, viene la domanda successiva: ma con quanto andrei in pensione? Nessuno all Inpdap e tanto meno in ex Provveditorato (a proposito anche ex Inpdap ) si sbilancia non avendo, tra l altro programmi informatici ad hoc. Tuttavia se tutti sconsigliano un motivo dovrà pur esserci: che altro se non l ipotesi di pensioni decurtate di circa o quasi il 50%??? Se e quando vi saranno dati più precisi, sarà nostra cura comunicarli a tutti. Che almeno rimanga la trasparenza! QUINQUENNIO DI PERMANENZA IN PROVINCIA: SI, NO, SEMBRA PARE Legge voluta dalla Lega Nord Padania con tanto di squilli di tromba e rullare di tamburi! Poi sono iniziati i distinguo (gli invalidi, i malati gravi,) poi i semi distinguo (coloro che assistono un familiare con la L.104) poi blocco sui trasferimenti ma sulle assegnazioni ad annum si può discutere Arrivati in fondo, insomma, solo i soliti 4 fessi, si saranno fatti 5 anni di servizio nella provincia in cui hanno conseguito il ruolo. Come dire: Fatta la legge. La nostra posizione? Diritto assoluto alla mobilità sempre e comunque, con altrettanta serietà però prevedere norme serie contro gli assenteisti a gogò, contro i soliti furbetti che il modo di cavarsela lo trovano sempre e comunque Chi scrive è andato di ruolo nella provincia di Milano in un periodo in cui non c erano né vincoli di permanenza né altro: esisteva però l obbligo di residenza e i trasferimenti erano così CHIARI che se non c era posto stavi lì. Ergo, senza morire, me ne sono stato tre anni a Milano e per tornare a Lucca ho dovuto vincere un altro concorso perché neppure al quarto anno avevo ottenuto il trasferimento. A quell ora la normativa era così chiara che si limitava a 5-6 pagine. Oggi siamo a pagine e regna il più assurdo e assoluto casino (quando ci vuole ci vuole!!!). Poi ci si chiede perché il nostro paese è in crisi? Abbiamo pagato per anni un Ministro alla semplificazione che, a parte il rogo di norme tanto per fare immagine, è riuscito a complicare ulteriormente ogni cosa. E i sindacalisti? Siccome, come i preti, devono essere loro a mediare la norma, perché fare regole e procedure semplici e alla portata di tutti? Giammai! E dopo noi che ci staremmo a fare? Perché non vi chiedete chi paga lo stipendio anche a Lucca e in Toscana alle decine o centinaia di esonerati, distaccati, comandati ecc. ecc. che non mettono MAI un piede in classe??? Paghiamo TUTTI NOI, come sempre! (belzebù) NELL INTERNO ALLE PAGG. 4-5 LE ULTIME NOTIZIE SUL TFA PRIMO RINVIO PER LA COMUNICAZIONE DEI TRASFERIMENTI A PAG. 2 PER SAPERNE DI PIÙ Scuola 2000 pagina 1

2 NOTIZIE UTILI Trattenuta Enam: è tempo di agire!!! Diciamolo francamente: è una vergogna! Si sopprime un ente, l Enam, ma non la trattenuta obbligatoria sulla busta paga. Si obietta che le funzioni dell Enam sono passate all Inpdap ma se ora è soppresso anche questo Ente?!?! E tempo di agire ferma restando la questione dei BENI MOBILI ED IMMOBILI DELL ENTE (di cui, peraltro, nessuno parla..) è il momento di ottenere o per via contrattuale e attraverso ricorso al Giudice del lavoro, che la trattenuta obbligatoria cessi e siano lasciati liberi i singoli insegnanti di aderire o meno. Chi è d accordo ci fornisca il proprio nominativo e valuteremo l opportunità di una causa collettiva. Tempi trasferimenti: primo rinvio Siamo già al primo rinvio: per la scuola dell infanzia e la primaria il termine per la comunicazione degli organici è stato fissato al 30 aprile e la pubblicazione dei movimenti, per entrambi gli ordini di scuola al 28 Maggio (salvo ulteriori rinvii!!!) Concorso a Dirigenti: lenta è la Toscana! La pubblicazione degli elenchi di coloro che hanno superato le prove scritta del Concorso a Dirigente Scolastico è prevista per il 15 maggio p.v. Organici Intanto in questi giorni si sta lavorando agli organici: soliti problemi, soliti perdenti posto anche se la situazione è leggermente meno peggio rispetto agli ultimi due anni. Tra l altro, serve prestare particolare attenzione alla tabella di vicinorietà per evitare spiacevoli sorprese. Aggiornamento delle GAE: a quando? Prevista dalla legge (il così detto Milleproroghe) si attende ora, presumibilmente a maggio, l emanazione dell O.M. che preveda la riapertura (in coda per coloro che non hanno potuto iscriversi neppure con riserva). Perché, dico io, non si riapre anche per coloro che per gravi motivi o per semplice dimenticanza non abbiano presentato domanda di mantenimento in graduatoria? In questo caso si tratterebbe di persone che sono già state iscritte e che ora non lo sono più. Staremo a vedere! Grazie Regione Toscana, ma Quando la Regione Toscana supporta e compensa le inefficienze dello Stato istituendo scuole dell Infanzia o aggiungendo specialisti per il sostegno dei disabili, non si può che essere d accordo e sottolineare scelte di valenza e spessore culturale condivisibili e che vanno sicuramente a vantaggio della scuola pubblica e dell utenza più debole. Però qualche piccolo però lasciate che possiamo esprimerlo liberamente. Sulle sezioni dell infanzia, ad esempio, non sarebbe più logico e funzionale che fosse l Ufficio Scolastico territoriale (ex provveditorato) a gestirle? Ad oggi sono le singole istituzioni scolastiche (da sole o consorziate) a farlo e questo determina qualche incongruenza e qualche strana e diversa procedura da un luogo ad un altro. Al punto che queste sezioni rischiano di diventare dal punto di vista giuridico una sorta di corpo estraneo con complicazioni normative e procedurali: E Dio sa, invece, quanto ci sarebbe bisogno di semplificazione. Stessa questione per il sostegno: bene, bravi!!! Però perché riservarsi la formazione e qualche altra procedura di tutoraggio che finisce per diminuire le risorse disponibili senza benefici reali per la scuola vissuta. Comunque, ce ne fosse!!! Distacchi sindacali o presso Enti: oltre insegnanti non entrano in classe In una intervista rilasciata al Corriere della Sera, Lucrezia Stellacci, capo dipartimento del Ministero dell istruzione afferma: Se il ministero dell Economia è stato così rigido sull ipotesi di fare diecimila assunzioni è perché sulla scuola pesano altri 40mila stipendi, per la precisione Si tratta di docenti distaccati presso altri ministeri oppure in permesso sindacale. Gli studenti - continua la Stellacci - non ne traggono alcun beneficio, ma il loro stipendio è sempre a carico del nostro bilancio. Le diecimila assunzioni, dice la Stellacci, sicuramente sarebbero servite, perché abbiamo tanti progetti e senza investire diventa tutto più difficile anche nel tempo pieno che in questi anni ha sofferto. (N.d.r.: NO COMMENT anche se ci sarebbe molto molto da dire) Scuola 2000 pagina 2

3 PROFESSIONE DOCENTE C È ANCORA UN TEMPO PER IL MERITATO RIPOSO? di Anna Angeli* Ieri (11 Aprile) ho letto su La Stampa questo articolo: Diventar vecchi è una tragedia. Ma fortunatamente non più per i vecchi. Per l umanità intera. Questo delicato pensiero traspare dalla profezia del Fondo Monetario Internazionale, noto ente benefico con il cuore a forma di trappola. «Se entro il 2050 la vita media dovesse aumentare di tre anni più delle stime attuali» sostengono i buttafuori dell economia globale, «i già elevati costi del Welfare crescerebbero del 50 per cento». Lo scenario è da film catastrofico. Milioni di anziani che vanno e vengono dagli ospedali terremotando i bilanci delle Asl e le mazzette dei politici. I prezzi dei badanti alle stelle. Il peso di un esercito di indomiti e canuti nullafacenti a gravare sulle spalle di rari lavoratori precari e precocemente invecchiati. I fondi pensione senza più nessuno che paga la pensione finiranno per andare a fondo, trascinandosi dietro le Borse, gli Stati e lo stesso Fondo Monetario. Come scongiurare lo sfacelo annunciato? Qualcuno dovrà pur sacrificarsi. Escludendo che quel qualcuno sia il Fondo Monetario, non restano che i vecchietti del Se l assenza di diluvi universali dovesse malauguratamente protrarsi, ci toccherà mettere in pratica la soluzione avanzata dallo scrittore Martin Amis: entrare in una cabina al compimento del novantesimo anno, schiacciare un bottone e adios. Per lo spread, questo e altro. Cinquant anni separano queste esternazioni da un bel racconto di Dino Buzzati, Cacciatori di vecchi (lo si può leggere nella raccolta Le cronache fantastiche di Dino Buzzati, Mondadori). Scritto nel 1962, quel racconto presentiva l incombente guerra di generazioni che avrebbe caratterizzato i due decenni successivi. Vi si immaginava un mondo in cui i quarantenni, già considerati decrepiti, dovevano darsi alla macchia per sfuggire a bande di ragazzi, delle specie di club, di compagnie, di sette, dominate da un odio selvaggio verso gli anziani, come se questi fossero responsabili delle loro scontentezze, malinconie, delusioni, infelicità, così tipiche, da che mondo è mondo, della giovinezza. I vecchi, nel racconto di Buzzati, vengono linciati, picchiati, eliminati. Eppure non si arrendono e lottano per salvarsi, altro che sottomettersi volontariamente all eutanasia È solo fantasia, d accordo. Ma se è vero che a volte la letteratura sa dirci della realtà molto più della cronaca, nella distanza tra il cinismo tetro di Amis, l amaro apologo morale di Buzzati e la constatazione del Fondo Monetario si misura la profondità della perdita del senso della vita. In merito, credo sia dovuta una riflessione, su chi sono gli anziani. A che età lo si diventa, cosa può pretendere un anziano dalla società e cosa un uomo può ancora dare alla collettività, a chi e in che modo? I temi sono molti e per fortuna i sessantenni, quelli che fino a pochi anni fa erano considerati anziani, oggi non lo sono più, proprio perché grazie al benessere generale, vivono nel pieno delle loro forze, spesso ben inseriti nella realtà quotidiana, della famiglia e (volenti o nolenti) del lavoro, tanto che il loro lavoro è di fondamentale sostegno allo sviluppo pardon allo welfare del paese. Lo sarebbe anche la loro esperienza se solo fosse valorizzata. Dunque il problema si è spostato negli anni, in quanto la vita media si è allungata ed i cittadini che hanno superato i 70, se non gli 80 sono sempre più numerosi e si trovano ad affrontare da soli le molteplici carenze assistenziali, economiche, previdenziali, ed affettive, che la nostra arida società non ha saputo affrontare. Carenze quindi generate dall evoluzione della società sempre più attenta a chi produce ricchezza e sempre meno disponibile a sostenere il prossimo che non può produrre Fino a pochi decenni fa gli anziani vivevano nell ambiente famigliare per tutto l arco della vita mentre oggi molti, i più fortunati, vengono accolti in case di riposo: un eufemistico modo di dire per intendere più in sintesi solitudini poste l una accanto altra. La terza età, se opportunamente valorizzata, sarebbe, al contrario, una risorsa sociale inesauribile, non fosse altro come serbatoio di memoria storica, professionale, sociale. Invecchiamento attivo significa non solo buona salute, ma anche lotta contro l isolamento sociale, in particolare rafforzando la partecipazione degli anziani alla vita comunitaria, sociale, culturale, sportiva e culturale, valorizzando il loro ruolo attraverso il volontariato, la creazione di associazioni Mi si affaccia alla mente un pensiero: Emarginando i vecchi ci sbarazziamo dei valori, della memoria che fa di una nazione uno stato civile e libero culturalmente etico? Oggi dov è l etica? Scuola 2000 pagina 3 *insegnante di scuola dell Infanzia I.C. Montecarlo

4 TFA TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO (a cura di E. Falaschi) Il Tirocinio Formativo Attivo (TFA) è un corso abilitante all insegnamento istituito dalle università ai sensi del Decreto Ministeriale 10 settembre 2010, n Ha durata annuale e attribuisce, tramite un esame finale, il titolo di abilitazione all insegnamento in una delle classi di abilitazione previste dal DM 39/1998 e dal DM 22/2005. Per conoscere le classi di abilitazione alle quali si può accedere con il titolo di studio posseduto, si può consultare l apposita applicazione sui titoli di accesso predisposta dal Ministero. Il percorso formativo del TFA è articolato in: a) 18 CFU di insegnamenti di scienze dell educazione; c) 18 CFU di insegnamenti di didattiche disciplinari e laboratori pedagogico-didattici b) 19 CFU di tirocinio indiretto e diretto di 475 ore svolto presso le istituzioni scolastiche; Il DM 14 marzo 2012 ha attribuito all Università degli Studi di Firenze, all Università di Pisa, all Università degli Studi di Siena e all Università per Stranieri di Siena i posti per ciascuna classe di abilitazione. Il coordinamento della formazione degli insegnanti in Toscana è demandato ad una Commissione interateneo composta dai Prorettori alla Didattica, Delegati del Rettore per la Formazione degli Insegnanti e dai Presidi delle Facoltà interessate o loro delegati. La gestione delle attività di ciascun corso di TFA è affidata al Consiglio di Corso di tirocinio. La frequenza dei corsi di TFA è incompatibile con l iscrizione a corsi di dottorato di ricerca o a qualsiasi altro corso che dà diritto all acquisizione di crediti formativi universitari o accademici, in Italia e all estero (art. 3 comma 6 del DM 249/2010). Per ulteriori informazioni scrivere a tfa@adm.unifi.it CORSI ATTIVATI IN TOSCANA TFA TRANSITORI 2011/12 - ATENEI TOSCANI Decreto Ministeriale 14 marzo 2012 n. 31 Classe Denominazione Università sede amministrativa TFA I grado Università Consorziate Posti A043 ITALIANO, STORIA E GEOGRAFIA Firenze Pisa, Siena, per Stranieri di 100 Siena A059 MATEMATICHE E SCIENZE Siena Firenze, Pisa 50 A245 A345 A445 A545 LINGUE STRANIERE Pisa Firenze, Siena, per Stranieri di Siena TFA II grado A013 CHIMICA E TECNOLOGIE Firenze Pisa, Siena 20 CHIMICHE A019 DISCIPLINE GIURIDICHE ED Pisa Firenze, Siena 40 ECONOMICHE A029 EDUCAZIONE FISICA Firenze Pisa, Siena 25 A036 FILOSOFIA, PSICOLOGIA E Firenze Pisa, Siena 25 SCIENZE DELL EDUCAZIONE A037 FILOSOFIA E STORIA Siena Firenze, Pisa 30 A038 FISICA Pisa Firenze, Siena 18 A039 GEOGRAFIA Firenze Pisa 15 A042 INFORMATICA Pisa Firenze, Siena 20 A047 MATEMATICA Pisa Firenze, Siena 40 A048 MATEMATICA APPLICATA Pisa Firenze, Siena 10 A049 MATEMATICA E FISICA Pisa Firenze, Siena Scuola 2000 pagina 4

5 TFA TITOLI DI ACCESSO 3) Possono partecipare alle prove di accesso coloro i quali, privi di abilitazione per la relativa classe di concorso, entro la data di presentazione della domanda di partecipazione al test preliminare previsto a livello nazionale, fissata dal decreto direttoriale di cui al comma 7: a) sono in possesso dei titoli di ammissione alle classi di concorso di cui al decreto 30 gennaio 1998, n. 39, ovvero dei titoli di accesso alle classi di concorso di cui al decreto del Ministro dell istruzione, dell università e della ricerca 9 febbraio 2005, n.22 o in possesso di laurea magistrale che, secondo l allegato 2 al decreto del Ministro dell università e della ricerca del 26 luglio 2007 e successive modifiche ed integrazioni, è corrispondente ad una delle lauree specialistiche cui fa riferimento il decreto del Ministro dell istruzione, dell università e della ricerca 9 febbraio 2005, n.22; b) abbiano conseguito il titolo di cui alla lettera a) a condizione che alla data di entrata in vigore del Decreto, ovvero nell anno accademico , fossero iscritti al relativo corso di laurea magistrale o specialistica; c) per le classi di concorso A029 e A030, risultano in possesso del diploma rilasciato dagli istituti superiori di educazione fisica (ISEF) già valido per l accesso all insegnamento di educazione fisica. 4) I soggetti di cui al comma 3, lettere a) e b) devono altresì essere in possesso alla data di scadenza delle iscrizioni fissata dal decreto di cui al successivo comma 7, degli esami o dei crediti formativi universitari che danno titolo all insegnamento nelle rispettive classi di concorso. PROVE DI ACCESSO I contenuti delle prove di accesso al Tirocinio Formativo Attivo (TFA) sono stabiliti dall art. 1 comma 5 del Decreto Ministeriale 11 novembre 2011 relativo alla Definizione delle modalità di svolgimento e delle caratteristiche delle prove di accesso ai percorsi di tirocinio formativo attivo di cui all articolo 15, comma 1, del decreto del Ministro dell istruzione, dell università e della ricerca 10 settembre 2010, n Il medesimo Decreto stabilisce che la prova di accesso al TFA consta di un test preliminare, di una prova scritta e di una prova orale, definendo altresì le modalità di formazione della graduatoria per l ammissione, come di seguito schematizzato. Test preliminare predisposto dal Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (MIUR): il calendario è definito con decreto direttoriale della competente direzione generale del MIUR; mira a verificare le conoscenze disciplinari relative alle materie oggetto di insegnamento di ciascuna classe di concorso e le competenze linguistiche di lingua italiana; costituito da 60 quesiti, ciascuno formulato con quattro opzioni di risposta, fra le quali il candidato ne deve individuare l unica esatta quesiti sono volti a verificare le competenze in lingua italiana, anche attraverso quesiti inerenti la comprensione di uno o più testi scritti; - Gli altri quesiti sono inerenti alle discipline oggetto di insegnamento della classe di concorso: - risposta corretta vale 0,5 punti; - risposta non data o errata vale 0 punti. - Il test ha la durata di tre ore. Per essere ammesso alla prova scritta il candidato deve conseguire una votazione non inferiore a 21/30. Prova scritta predisposta da ciascuna università; valutata in trentesimi, stabilita dalle università secondo i seguenti criteri: a) l oggetto è costituito da una o più discipline ricomprese nella classe di concorso cui il percorso di tirocinio formativo attivo si riferisce; b) la prova verifica le conoscenze disciplinari, le capacità di analisi, interpretazione e argomentazione, il corretto uso della lingua italiana e non può pertanto prevedere domande a risposta chiusa. Scuola 2000 pagina 5

6 VITA ASSOCIATIVA Iscrizioni: è Record! anzi Super record! Grazie a tutti coloro che continuano ad avere fiducia in Scuola 2000 o che per la prima volta ci manifestano la loro fiducia. Per il quinto anno consecutivo è RECORD di iscritti, nonostante i pensionamenti, il calo dell organico, il fatto che da noi l iscrizione non è automatica. Quest anno 2012, poi, possiamo parlare davvero di SU- PER RECORD in quanto gli iscritti in regola con l iscrizione al 31 marzo u. s. erano aumentati del 16,93%. Un grande risultato che dimostra attaccamento e senso di appartenenza e ci impegna a fare sempre di più e meglio senza promettere la luna ma con serietà e impegno. Se qualche ritardatario volesse ancora provvedere può farlo in sede o con una delle seguenti modalità: - Tramite il Bollettino di Conto Corrente Postale n intestato a Centro Studi Scuola 2000 Via Pisana 1181/d Lucca - Tramite Bonifico Bancario sul Conto Corrente del Centro Studi Scuola 2000 codice Iban: IT12E Queste le quote: - Ruolo e pensionati: 35,00 - Supplenti Annuali: 30,00 - Supplenti Temporanei: 15,00 - Assicurazione R. C. INS. (facoltativa): 10,00 (in aggiunta). Ricordiamo che la consulenza e gli altri servizi sono gratuiti per gli iscritti. Nuovo direttivo Come ogni anno nel mese di febbraio si è proceduto al rinnovo del Direttivo di Scuola 2000 che risulta così composto: - Alfredo Pierotti (Presidente) - Angeli Anna Lucca - Barbara Belli Lucca - Cinzia Bertolucci Lucca - Renata Biagi Zona Versilia - Andrea Biso Massa Carrara - Lara Corsi Lucca - Rosina Corso Lucca - Cecilia Fabbri Firenze - Elena Falaschi Pisa - Maria Cristina Fiori Zona Garfagnana - Silvia Gianni Lucca - Nadia Palomba Lucca - Silvia Panigada Lucca - Simona Martini Lucca Il libro di Cecilia C.FABBRI-E.FALASCHI - P. SPICA - L. TOZZI, IL CANTA- STORIE, Canzoni, racconti, giochi e attività per lo sviluppo del linguaggio, Erickson Questa proposta nasce dal lavoro congiunto di una pedagogista, una maestra, un pittore e un musicista. Come in ogni ambito professionale (e non solo), quando riusciamo a integrare e valorizzare sguardi diversi, solitamente otteniamo risultati più ricchi e significativi. Ognuno degli autori, nell ambito della propria attività e delle proprie esperienze personali, ha avuto l opportunità e la fortuna di osservare molti bambini, il loro comportamento, il loro sviluppo il loro mondo e da loro ha imparato molto. E proprio da queste diverse osservazioni è emersa l idea di un libro da giocare, cantare, colorare, riflettere. Abbiamo pensato di offrire ai bambini, ai genitori, agli insegnanti, agli educatori, un percorso mirato al corretto sviluppo del linguaggio, sia relativamente all aspetto fonetico-fonologico che al più generale sviluppo cognitivo-linguistico. L intero volume si presenta come un percorso di divertimento linguistico: le canzoni, corredate dalle parole e dagli spartiti musicali sono strutturate su ritmi e melodie coinvolgenti e risultano di facile memorizzazione; i disegni, originali ed evocativi, stimolano nel bambino lo spirito di osservazione e la discriminazione della figura-sfondo e soprattutto la creatività e la fantasia; i giochi e le attività propongono input di riflessione linguistica con cui giocare e divertirsi, storie da costruire e ricostruire e approfondimenti curiosi su parole e modi di dire. Abbiamo voluto dare voce ai bambini, alla loro voglia di parlare, di raccontare e di raccontarsi, ai loro tempi linguistici, a volte troppo veloci, a volte molto lenti. Che l adulto sappia sostenere questo bisogno, impegnandosi ad ascoltare! Non ci resta che augurare a tutti buona lettura, buon ascolto, buon canto, buon disegno, buon lavoro buon divertimento! Cecilia, Elena, Lorenzo, Pietro Scuola 2000 Direzione e Redazione: Via Pisana 118/d S.Anna Lucca. Direttore responsabile: Laura Sartini. Direzione: Alfredo Pierotti. Hanno collaborato: Anna Angeli, Cecilia Fabbri, Elena Falaschi, Nadia Lucchesi. Scuola 2000 pagina 6

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