Il Rating Advisory e attività professionale a supporto della continuità aziendale
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1 Il rapporto banca-impresa Il Rating Advisory e attività professionale a supporto della continuità aziendale Massimo Talone Milano, 18 ottobre 2012
2 Differenze strutturali e competitive tra piccole e medie imprese italiane E necessario adottare da parte di banche e advisor un approccio necessariamente differenziato ai problemi di valutazione economico-finanziaria e di rischio tra micro e piccole imprese dal un lato e medie imprese dall altro
3 Analisi Unioncamere-Mediobanca 2013 Esistono differenze strutturali rilevanti tra le piccole e medie imprese italiane: Le medie imprese italiane non si discostano per dimensione media e elementi strutturali da quelle dei nostri principali competitor europei (Germania, Francia e Spagna) Le micro e piccole imprese sono strutturalmente più deboli e caratterizzate da un significativo gap competitivo rispetto alla media Ue oltre che alle medie imprese 3 S.A.F.-
4 Analisi Unioncamere-Mediobanca 2013 L evidenza statistica dimostra che non vi sono grandi differenze strutturali e competitive tra le medie imprese UE. L Italia, dopo la Germania, rimane il paese UE con maggiore presenza di imprese manifatturiere di media dimensione con un forte vantaggio competitivo. 4 S.A.F.-
5 Analisi Unioncamere-Mediobanca 2013 (segue) In Italia, su un totale di imprese operative, le PMI sono ma ben (pari al 94,6% del totale) sono micro imprese (fatturato fino a 2 milioni di Euro e < 10 dipendenti occupati). Le piccole imprese (fatturato > 2 milioni di Euro e fino a 10 milioni Euro e < 50 dipendenti occupati) sono solo (pari al 4,8% del totale). Le medie imprese (fatturato > 10 milioni di Euro e fino a 50 milioni Euro e < 250 dipendenti occupati) sono solo (pari allo 0,5% del totale). Ciò nonostante, le micro imprese italiane contribuiscono relativamente poco rispetto al resto delle imprese all occupazione (47% sul totale) e al valore aggiunto (29% sul totale) a causa della loro dimensione limitata, della loro strutturale debolezza finanziaria (sottocapitalizzazione, bassa redditività, squilibrio delle fonti di finanziamento, eccessivo capitale circolante) e scarsa competitività (basso livello di internazionalizzazione, inesistenza di sistemi di pianificazione e controllo, management coincidente con la proprietà, opacità informativa e carenza nella comunicazione con i loro stakeholer). Fonte: Eurostat (dati stimati 2010) 5 S.A.F.-
6 Punti di debolezza strutturali delle PMI italiane I principali fattori che penalizzano uno sviluppo industriale finanziariamente sostenibile e che limitano l approvvigionamento alle fonti di finanziamento esterno da parte delle PMI riguardano per lo più le micro e le piccole aziende: e nei loro confronti che si riscontrano i più forti fenomeni di contingentamento di credito bancario
7 Principali punti di debolezza delle PMI Coincidenza tra proprietà e management Carenza nei modelli di corporate governance Assoluta insufficienza dei sistemi di pianificazione e controllo Opacità informativa e carenza nella comunicazione finanziaria Sottocapitalizzazione e multi-affidamento Sovradimensionamento del capitale circolante Livelli di autofinanziamento insufficienti 7 S.A.F.-
8 I principali fattori di cambiamento provenienti dal sistema finanziario e l impatto sulle PMI Nei prossimi anni l attività bancaria subirà cambiamenti rilevanti che incideranno fortemente sulla gestione delle PMI e spingeranno verso una significativa disintermediazione creditizia: Adozione della normativa comunitaria sui default delle banche ( ) Entrata in vigore delle nuove regole imposte da Basilea 3 La nuova versione dell IFRS 9, ancora in discussione, relativo alla valutazione degli attivi bancari (impairment test sui crediti) 8 S.A.F.-
9 Schema logico di riferimento SCUOLA DI ALTA diformazione Rating LUIGI Advisory MARTINO ANALISI ANDAMENTALE Analisi Centrale dei Rischi Analisi dei conti bancari Analisi dei saldi di tesoreria ANALISI DI BILANCIO Normalizzazione dei bilanci Analisi storica dei bilanci Analisi prospettica dei bilanci ANALISI QUALITATIVA Analisi congiuturale Analisi del settore Analisi strategica Analisi organizzativa Analisi gestionale RATING ANDAMENTALE RATING BILANCIO RATING QUALITATIVO RATING COMPLESSIVO D IMPRESA
10 Schema generale di rating model
11 Esempio di analisi qualitativa 11
12 Il sistema di riferimento: framing operativo Gli attori principali del sistema competitivo in Italia: 1) Imprese (manifatturiere, commerciali, di servizi, edili, di logistica e trasporto, ecc.); 2) Banche e sistema finanziario; 3) Stakeholders dell ambiente competitivo (clienti, fornitori, concorrenti, potenziali nuovi entranti, prodotti sostitutivi) ; 4) Erario. ERARIO CLIENTI IMPRESE FORNITORI CONCORRENTI BANCHE PRODOTTI SOSTITUTIVI NUOVI ENTRANTI 12 S.A.F.-
13 Il sistema di riferimento: analisi competitiva La fonte della maggior parte delle informazioni riguardanti l analisi competitiva risiede nel questionario informativo compilato dalla società. L obiettivo del questionario è di acquisire informazioni riguardo i singoli elementi del modello di Porter in modo da definire dettagliatamente il background competitivo in cui opera l impresa. Clienti Fornitori Principali clienti/fornitori (per % fatturato) Modalità di pagamento Tempi di dilazione pagamenti Potenziali entranti Concorrenti Prodotti sostitutivi Principali concorrenti (per volume d affari) Punti di forza/debolezza rispetto alla concorrenza Dinamiche settoriali (entrata/ uscita concorrenti, nuovi prodotti..) 13
14 Esempio di rating assignment Se l impresa non comunica costantemente e correttamente i dati qualitativi alla banca questa non può recepirli nel proprio sistema di rating assigment sottostimando significativamente il rating complessivo e penalizzando l impresa nel medio-ungo termine
15 Come l impresa gestisce la liquidità Valori su base mensile ANDAMENTO FLUSSI DI TESORERIA (in condizioni di certezza) Riserva di liquidità Riserva di credito Flussi di cassa cumulati Limite di fido Riserva di liquidità Flussi di cassa mensili 15 S.A.F.-
16 e come la vede la banca Valori su base mensile ANDAMENTO FLUSSI DI TESORERIA (in condizioni di incertezza) Riserva di liquidità Flussi di cassa ponderati per le PD cumulate su base annua (1- i Pd i ) RISCHIO = VaR Riserva di credito 0 ago-11 ott-11 dic-11 feb-12 apr-12 giu-12 ago-12 ott-12 dic-12 feb-13 apr-13 giu-13 ago-13 ott-13 dic-13 feb-14 apr-14 giu-14 ago-14 ott-14 dic-14 feb-15 apr-15 giu-15 ago-15 ott-15 dic-15 feb-16 apr-16 giu-16 ago-16 ott-16 dic Flussi di cassa cumulati certi Limite di fido Riserva di liquidità Flussi di cassa incerti Flussi di cassa cumulati incerti 16 S.A.F.-
17 Il questionario informativo Corporate Governance Compagine sociale Amministratori Sindaci Organo di vigilanza 17
18 Il questionario informativo Notizie generali Breve cronistoria aziendale Assetto proprietario Fase del ciclo di vita Obiettivi strategici Punti forza e debolezza 18
19 Il questionario informativo Struttura dell offerta Descrizione dei prodotti Prospettive del mercato Tassi di crescita aree d affari Composizione del fatturato per aree d affari 19
20 Il questionario informativo Sistema competitivo Principali clienti Principali fornitori Principali concorrenti Grado di internazionalizzazione della clientela 20
21 Le 10 regole d oro del Rating Advisory 1. Chiedere sempre informazioni alla banca (rating e scala rank, stato del rapporto, concessione e monitoraggio fidi) 2. Migliorare la comunicazione finanziaria con la banca 3. Verificare e monitorare il credito (fidi e pricing, garanzie) 4. Monitorare il rating bancario (andamentale, bilancio,..) 5. Programmare in tempo il fabbisogno finanziario e di tesoreria 6. Mantenere sempre un adeguata capitalizzazione 7. Introdurre procedure di Enterprise Risk Management 8. Semplificare e razionalizzare la corporate governance 9. Aumentare la dimensione aziendale 10. Rafforzare le procedure interne di programmazione e controllo 21
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