TOPICS OBIETTIVI OBIETTIVI SPECIFICI. 1.A programmare e realizzare momenti di scambio di know how;
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- Leonzia Fantoni
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1 TOPICS Essendo i campi della gestione ambientale molteplici così come le esperienze innovative che vengono giornalmente messe a punto nei territori protetti, si è puntato a scambi di know how e best practices su tre linee di intervento, che interessano trasversalmente tutta la performance ambientale delle aree protette e che incidono più in generale sulle ATTIVITA' DI SVILUPPO REGIONALE. I temi di confronto scelti sono da inserirsi nel quadro più ampio della PIANIFICAZIONE TERRITORIALE e puntano alla cooperazione e alla ricerca di soluzioni comuni e condivise sul tema delle CATASTROFI NATURALE E/O ANTROPICHE, sul TURISMO e sull'ambiente. Nel primo tema rientra lo scambio di informazioni relativo agli incendi,fattore di perturbazione degli ecosistemi forestali che svolge un ruolo centrale nella regione mediterranea e un ruolo significativo nell'europa NordOrientale al fine di preservare la biodiversità. Nel secondo si colloca lo studio della capacità di carico dei territori per non impoverire né il patrimonio naturale né l'esperienza del visitatore e per puntare all'adesione alla Carta Europea del Turismo durevole. OBIETTIVI L'OBIETTIVO GENERALE del progetto è la costituzione, la gestione e la promozione di un sistema di rete tra le aree naturali protette che coordini e definisca lo scambio di studi, esperienze e informazioni sulle soluzioni di gestione del territorio più significative già messe in campo. Il Progetto è stato pensato come un sistema tassonomico - obiettivi strategici, obiettivi specifici e realizzazioni effettive -, sistematico e gerarchico, di risorse e di mezzi, messi in campo da tutti i soggetti coinvolti per il conseguimento ottimale dell'obiettivo generale individuato. Gli OBIETTIVI STRATEGICI che si perseguono sono: 1. Migliorare la cooperazione tra le aree protette; 2. Migliorare la visibilità delle aree protette; 3. Migliorare la performance degli enti di gestione delle aree protette sui territori; 4. Implementare nel lungo periodo la Rete. OBIETTIVI SPECIFICI In risposta all'obiettivo strategico 1 si tratta di garantire il seguente obiettivo specifico 1.A programmare e realizzare momenti di scambio di know how; In risposta all'obiettivo strategico 2 si tratta di garantire i seguenti obiettivi specifici 2.A realizzare una significativa campagna di pubblicizzazione; 2.B utilizzare l'information Technology; In risposta all'obiettivo strategico 3 si tratta di garantire i seguenti obiettivi specifici 3.A capitalizzare le migliori esperienze altrui per applicarle ciascuno nel proprio contesto locale; 3.B individuare percorsi comuni tra i partners per la formazione e/o l'aggiornamento delle risorse umane impiegate nei parchi per migliorarne skills e competenze. Poiché lo scambio non può essere immaginato come finito nel tempo è necessario perseguire l'obiettivo 4 attraverso 4.A allargamento del partenariato; 4.B miglioramento della cooperazione.
2 OUTPUTS Ciascuno degli obiettivi specifici individuati nel paragrafo precedente prevede una serie di realizzazioni effettive. Gli scambi di know how ( obiettivo 1.A) prevedono la realizzazione di ATELIERS INTERNAZIONALI nei quali ciascun partner presenti punti di forza e debolezza del proprio territorio nonché di tavoli di lavoro sui temi oggetto di scambio. La campagna di pubblicizzazione ( obiettivo 2.A) prevede un'attività di REPORTING, di preparazione di CONVENTIONS per diffondere i risultati dello scambio e di elaborazione della DOCUMENTAZIONE conclusiva del progetto che consiste nell'allestimento di una mostra itinerante e nella pubblicazione dei risultati su formato cartaceo. L'utilizzo delle moderne tecnologie permetterà di dare una visibilità alla Rete attraverso la progettazione e la realizzazione di un SITO WEB ( obiettivo 2.B) che proporrà i diversi modelli di approccio alla gestione del territorio favorendo un confronto tra i diversi attori sui percorsi e sulle direzioni possibili e promuovendo ambiti di discussione specialistici sulle best practices delle aree protette. Un primo esperimento è stato condotto attraverso la realizzazione a cura del Lead partner sito La progettazione e la realizzazione di una BANCA DATI ( obiettivo 3.A) punta a raccogliere e a monitorare in modo strutturato le esperienze e le sperimentazioni di modelli gestionali, legati ai singoli contesti locali e potenzialmente esportabili e replicabili nell'ambito dei paesi della Rete Sarà costruita su un'avanzata piattaforma tecnologica web-based, sarà consultabile attraverso il Sito e sarà gestita dall'osservatorio. In ottemperanza all'obiettivo 3.B è previsto l'inserimento di MODULI FORMATIVI ON-LINE su sito web e la produzione sulle tematiche specifiche scelte quali oggetto di scambio, di moduli formativi comuni e condivisi da somministrare alle risorse umane impiegate nei parchi. Gli obiettivi 4.A e 4.B si concretizzano attraverso la creazione di una struttura di coordinamento, l' OSSERVATORIO PERMANENTE, che punti ad intensificare la cooperazione allargando ad altri enti di gestione i risultati del progetto, implementando l'attività di scambio e ricercando nuove possibili forme di finanziamento destinate alla cooperazione. RISULTATI I RISULTATI si esplicano A) nella messa in rete di realtà di gestione ambientale che al momento non trovano,se non in iniziative puntiformi, il luogo dove colloquiare e dove confrontarsi sulle strategie da mettere in campo per la realizzazione dello sviluppo durevole dei territori; B) nel coinvolgimento,attivo e fattivo,dei paesi terzi nella programmazione europea,in assenza di un quadro chiaro di riferimento; C) nel rendere fruibili, attraverso le azioni di scambio e l'information technology, modelli e azioni di gestione esportabili tra le aree protette e dalle aree protette alla restante parte del territorio in un'ottica di sviluppo durevole; D) nella crescita e nel miglioramento delle competenze degli addetti alla gestione delle aree protette
3 La DURABILITÁ dei RISULTATI sono assicurati dal fatto che il progetto individua una struttura di coordinamento nell'osservatorio Permanente che terrà le fila del partenariato e strumenti quali la banca dati e il sito web capaci di veicolare in modo veloce e in tempo reale le informazioni ai partners mantenendo costante nel lungo periodo lo scambio di know how. Inoltre l'osservatorio si farà garante nella messa in campo di una strategia per l'attuazione di ulteriori forme di cooperazione amplificando in tal modo gli impatti del progetto in termini di miglioramento della coesione sociale e territoriale tra Stati. La REPLICABILITÁ dei RISULTATI è dimostrabile già in questa fase in quanto nell'ambito la progettazione integrata l'ente PNV ha già messo in campo una ulteriore condivisione di strategie per le aree protette del bacino del Mediterraneo, partners di Rete dei Parchi, che si concluderà nel 2008 che prevede sperimentazioni su siti pilota. I due progetti sono tra loro fortemente interrelati, ampliando di fatto l'intensità della cooperazione, in quanto i risultati della sperimentazione saranno diffusi attraverso la Rete, mentre la Rete fornirà ai partner del progetto del Parco nazionale del Vesuvio i moduli formativi da somministrare ai dipendenti delle aree protette per migliorarne le competenze. IMPATTI Gli IMPATTI, resi duraturi dal coordinamento dell'osservatorio Permanente riguardano 1) il miglioramento della cooperazione nell'ambito dell'ue e con i paesi MEDA attraverso un partenariato ampio e motivato in rete; 2) il miglioramento dell'efficacia della messa in opera dei Fondi Strutturali e dei programmi comunitari in generale attraverso la possibilità di attivare altre iniziative di cooperazione BENEFICIARI I BENEFICIARI PRIMARI della Rete sono gli enti di gestione delle aree protette che trovano il contenitore nel quale poter acquisire conoscenze,scambiare informazioni e confrontarsi sulle scelte di programmazione per la realizzazione dello sviluppo sostenibile. I BENEFICIARI SECONDARI sono tutti gli Enti che contribuiscono alla gestione dei territori in quanto la Rete offre già in questa prima fase di cooperazione la possibilità di fruire delle esperienze altrui innovative ed ecocompatibili valutando ex post punti di forza e debolezza di ciascuna iniziativa,di supportare le proprie decisioni e di comunicare le stesse agli stakeholders. I BENEFICIARI INDIRETTI,che fruiscono gli impatti della Rete,sono gli abitanti dentro e fuori dell'europa che vedono,attraverso il miglioramento della coesione e della cooperazione tra paesi,la crescita della competitività delle aree geografiche,la possibilità della ristrutturazione in senso ecologico del territorio attraverso la riqualificazione dello spazio fisico e la valorizzazione delle diversità culturali e biologiche.
4 COORDINAMENTO STRATEGICO Il progetto presenta un partenariato molto ampio e mette in campo numerose realizzazioni tanto da necessitare di una struttura organizzativa efficace ed efficiente e che sia da referenza a tutte le aree geografiche.il coordinamento strategico è a tre livelli: 1. COMITATO SCIENTIFICO con il compito di garantire la qualità delle informazioni scambiate e la bontà della metodologia adottata per il trasferimento delle stesse tra i partners e di amplificare l'impatto della Rete riproponendone i risultati nei contesti scientifici saldando anche la divisione tra il mondo della ricerca e le amministrazioni che devono realizzare le innovazioni che emergono da essa.sarà costituito da 3 personalità riconosciute per la loro competenza dall'intero partneriato e individuate nel II atelier.la procedura di lavoro consiste in incontri semestrali. Un regolamento interno sarà redatto al 1 incontro.i compiti saranno:a)vagliare i risultati degli scambi pervenuti attraverso le relazioni dei Responsabili dei Tavoli di Lavoro e i project work elaborati nella fase di formazione;b)garantire la qualità del marketing management;d)presiedere alle attività dell'osservatorio Permanente. 2. COMITATO DI PILOTAGGIO con il compito di supervisionare lo stato di avanzamento del progetto nel rispetto dei tempi e delle risorse previste nella presentazione del progetto a finanziamento INTERREG.Sarà costituito dal Coordinatore Generale del Progetto espresso dal Lead Partner e da 4 Coordinatori d'area referenti per le zone INTERREG. La procedura di lavoro consiste in incontri semestrali.un regolamento interno sarà redatto al 1 incontro.i compiti saranno:a)referenza per il partenariato;b)trait d'union tra il coordinamento operativo e il coordinamento finanziario;c)supervisione sugli eventi internazionali e nazionali e sulla documentazione prodotta della Rete;d)produzione dei rapporti di stato avanzamento lavori a margine degli incontri. 3. COORDINAMENTO FINANZIARIO che realizza il monitoraggio finanziario che può costituire un punto di debolezza nella messa in opera del progetto.sarà costituito dal Coordinatore Finanziario espresso dal Lead Partner che si avvarrà del supporto di un Segretariato Tecnico. Il Coordinatore Finanziario si interfaccerà con il Coordinatore Generale e con l'unità di Pianificazione con cadenza mensile.i compiti sono:a)rispondere al monitoraggio finanziario richiesto dall'autorità di gestione INTERREGIIIC;b)garantire l'efficienza dell'iniziativa;c)mantenere i contatti con i Coordinatori d'area per le questioni relative alla rendicontazione del progetto.
5 CONTESTO Il progetto RETE DEI PARCHI si inquadra nel tema generale della collaborazione e del coordinamento tra Paesi nell'ambito della tutela dei patrimoni culturali, naturali e paesaggistici e della gestione degli stessi da parte degli enti locali impegnati con le loro azioni su quelle aree. Le aree naturali protette sono dei veri e propri incubatori di esperienze e laboratori sperimentali di innovazioni che non incidono sul patrimonio naturale dei luoghi, riqualificano lo spazio fisico e modificano in senso ecologico i comportamenti umani. Questo bagaglio di informazioni e buone pratiche è il substrato su cui deve realizzarsi una rete tra regioni a partire dai livelli più decentrati. La condivisione di saperi e di tecniche può realizzarsi attraverso processi di tipo empirico su sperimentazioni nei contesti locali che vengono valutate ex post rispetto ad una possibile riproposizione in contesti analoghi o differenti. Come le aree protette costituiscono una infrastruttura ambientale estesa a più vasti territori, così la Rete dei Parchi persegue l'obiettivo generale di costituire una via privilegiata, fra i nodi di tale infrastruttura che coordini e definisca lo scambio di studi, esperienze e informazioni sulle soluzioni di gestione del territorio più significative già messe in campo e che evidenzi le possibili sinergie e complementarità attivabili con la cooperazione. La problematica affrontata dalla Rete necessita pertanto di un Partenariato significativamente ampio che veda coinvolte da un lato le aree protette gravitanti nella regione mediterranea che per le loro peculiarità devono valorizzare tutte quelle sinergie derivanti dalla messa in rete di risorse, competenze ed esperienze gestionali, e dall'altro le altre aree protette, che per le loro caratteristiche storiche, paesaggistiche e naturalistiche assumono un ruolo complementare alle prime. Le azioni della Rete sono nel contesto del P.I.C. INTERREG in quanto realizzano 3 obiettivi fondamentali del programma: il trasferimento di competenze e conoscenze e gli scambi di esperienze e best practices; la ricerca di modalità di relazione e modelli procedurali comuni tra paesi; la verifica e lo sviluppo di una programmazione e progettazione sui comuni obiettivi dell'ue. Le prospettive della Rete sono in linea in particolare con INTERREG IIIC in quanto creano un modello partecipativo di cooperazione che supera l'impatto negativo delle frontiere sullo sviluppo economico e sull'integrazione territoriale e migliora la coesione sociale e territoriale E' importante sottolineare, infine, che la credibilità della Rete nel raggiungere gli obiettivi che essa si pone sta nel fatto che il livello di cooperazione sarà anche più spinto di quello presentato con questo progetto in quanto il PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO, attraverso fondi propri, attiverà attività sperimentali su siti pilota in aree protette della bacino del Mediterraneo, i cui risultati saranno anch'essi oggetto di scambio con i partners della Rete non coinvolti direttamente nella sperimentazione contribuendo in modo significativo al raggiungimento dell'obiettivo generale.
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