GESTIONE DEI PERICOLI NATURALI IN TICINO Rapporto strategico
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- Geronima Bianco
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1 GESTIONE DEI PERICOLI NATURALI IN TICINO Rapporto strategico Conferenza stampa 16 ottobre 2015 Sala del CC Comune di Morcote Roland David Caposezione forestale Presidente CPNat Repubblica e Cantone Ticino Dipartimento del territorio Divisione dell ambiente Pericoli naturali e nuove sfide Malgrado l insieme delle misure di controllo e prevenzione messe in atto, poco può essere fatto nei confronti dei pericoli che per loro natura si manifestano in modo improvviso e repentino. L anno scorso ne abbiamo purtroppo avuto una tragica testimonianza. Per cercare di evitare, nella misura del possibile, il ripetersi di situazioni simili, il Dipartimento del territorio ha proceduto ad una verifica critica della situazione. Il Rapporto strategico che presentiamo oggi illustra la strategia con cui intendiamo agire e presenta nel dettaglio una serie di misure complementari per gestire i pericoli naturali in modo più organico ed efficace. pag. 2 CPNat 1
2 Contenuti 1. Pericoli naturali in Svizzera 2. Pericoli naturali in Ticino 3. Pericoli naturali e uso del territorio 4. Premunizioni contro i pericoli naturali 5. Monitoraggi, allerta e gestione emergenze 6. Proposte alla luce degli eventi del Domande pag Pericoli naturali in Svizzera Il tema dei pericoli naturali ha acquisito rilevanza nella società. Le raccomandazioni e le direttive federali esistenti, basate sulle esperienze anche negative maturate durante gli eventi hanno permesso, nel corso degli ultimi trent anni, di accrescere le conoscenze nella pratica professionale. Attualmente la Confederazione sta elaborando un suo Rapporto sui pericoli naturali, sulla base di una mozione presentata nel pag. 4 CPNat 2
3 Il paradigma della gestione integrale dei rischi pag Pericoli naturali in Ticino La LTPnat (1990) disciplina l accertamento (livello conoscitivo), la premunizione e il risanamento (livello gestionale) dei territori esposti o colpiti da pericoli naturali, come pure il sussidiamento dei necessari provvedimenti (livello operativo). Il Decreto esecutivo concernente l'accertamento dei territori soggetti a pericoli naturali, entrato in vigore il 24 marzo 1995, ha inoltre specificato competenze, contenuto e procedura del Piano delle zone di pericolo. pag. 6 CPNat 3
4 Lo stato delle conoscenze sulla pericolosità del territorio pag. 7 Piani delle zone di pericolo (PZP) pag. 8 CPNat 4
5 Carta dei pericoli pag. 9 Accertamento tecnico dei pericoli: aspetti problematici Se le valanghe e i processi alluvionali dei corsi d'acqua principali sono più facilmente individuabili a livello morfologico e definibili in termini di frequenza e intensità dell evento, essendo la loro manifestazione legata direttamente alle precipitazioni, non altrettanto si può dire per i fenomeni di trasporto di massa nei corsi d'acqua di versante (colate detritiche torrentizie) e per i processi di frana spontanei (caduta sassi e scivolamenti superficiali). Anche statisticamente è evidente che nei secoli e nei decenni passati sono state le alluvioni dei corsi d acqua di valle e le valanghe a rappresentare la vera minaccia per i paesi ticinesi. In parte, si tratta di fenomeni prevedibili con alcuni giorni di anticipo, grazie al monitoraggio e ai modelli previsionali. La pericolosità di tali fenomeni è stata in parte ridimensionata grazie agli ingenti interventi di premunizione realizzati. Al contrario, i pericoli legati alle colate detritiche lungo i corsi d acqua e ai processi di crollo e scivolamento superficiale sono caratterizzati da elevata imprevedibilità temporale e complessità di definizione a livello morfologico e di possibili scenari di accadimento. pag. 10 CPNat 5
6 Vittime per pericoli naturali pag Pericoli naturali e uso del territorio Gli indirizzi del PD: scheda V5 (23 ottobre 2009) - PZP quale strumento base di lavoro - Provvedimenti pianificatori - Ripartizione dei compiti tra Cantone e Comuni Trasposizione dei PZP nei Piani regolatori Analisi delle domande di costruzione pag. 12 CPNat 6
7 4. Premunizioni contro i pericoli naturali La prevenzione più efficace contro i pericoli naturali è essenzialmente l'utilizzo adeguato del territorio in modo da evitare i pericoli, mentre gli interventi di tipo strutturale dovrebbero essere considerati in seconda analisi. Lo sfruttamento intenso del territorio limita la possibilità di intervenire unicamente con scelte tecniche e pianificatorie. Diventa quindi spesso inevitabile la messa in atto d interventi di protezione. Tra le misure tecniche si annoverano non solo opere di premunizione classiche, ma anche la cura del bosco di protezione, la manutenzione dei corsi d'acqua, gli impianti di sorveglianza e i sistemi di preallarme e allerta. pag. 13 Coordinamento e sussidiamento delle opere La responsabilità del coordinamento e del sussidiamento dei progetti di protezione a livello cantonale è definita in funzione della tipologia del fenomeno: per le opere di protezione contro valanghe, movimenti di versante, caduta sassi e premunizioni torrentizie in bosco; Ufficio dei corsi d acqua per le premunizioni lungo i corsi d acqua e i laghi; Divisione delle costruzioni per interventi che mirano alla protezione delle strade cantonali. pag. 14 CPNat 7
8 5. Monitoraggio, allerta e gestione emergenze Monitorare un evento naturale è un modo di operare che consente di approfondire la conoscenza del fenomeno e della sua pericolosità, attivando azioni per la riduzione degli effetti indesiderabili e per la mitigazione del rischio. Trattandosi di un intervento non strutturale (a differenza, per esempio, di un argine o di una rete paramassi) e generalmente economico, sempre di più il monitoraggio viene applicato per la gestione integrale dei rischi. pag. 15 Monitoraggi stato 2015 pag. 16 CPNat 8
9 Monitoraggi stato 2015 pag. 17 Formazione di esperti locali Sul piano locale, a fronte di casi positivi di organizzazione, consolidati come nel caso delle valanghe nell Alto Ticino, e dell'esondazione dei laghi, gli eventi hanno anche evidenziato alcune lacune nella gestione delle emergenze nel coinvolgimento e nell'assunzione di responsabilità, con particolare riferimento alle frane, alla caduta sassi e ai pericoli di alluvionamento. Una risposta in tal senso è offerta dalla figura del consulente locale specializzato in pericoli naturali ( Naturgefahrenberater ), promossa dall'ufam alla luce degli eventi di maltempo che hanno interessato la Svizzera negli ultimi anni. Secondo gli auspici, questa figura deve fornire un supporto alle Commissioni locali e ai responsabili per la sicurezza (in primis il sindaco) in materia di pericoli naturali. pag. 18 CPNat 9
10 6. Proposte alla luce degli eventi del 2014 Adeguamento e verifica dei PZP Procedure di approvazione - L elaborazione dei PZP rappresenta un compito mai concluso, poiché il territorio è in continua evoluzione, nuovi fenomeni possono manifestarsi e nuove esigenze di utilizzo del territorio possono richiedere una nuova valutazione o un maggiore dettaglio dell analisi. - Quest attività di costante riesame e aggiornamento è stata messa sotto pressione dall evento dell autunno scorso, che ha avuto come effetto indiretto l incremento di richieste di revisione di PZP da parte degli enti locali, portando a un riesame delle priorità definite dai servizi e aggravando la situazione di sovraccarico già presente in alcuni casi. pag. 19 Adeguamento e verifica dei PZP Procedure di approvazione - Per assicurare l accompagnamento degli attuali incarti di PZP in revisione e in fase di adozione (oltre 60) ed evadere le nuove richieste, è necessario pensare ad una riorganizzazione delle risorse umane a disposizione dei Servizi cantonali attivi in questo settore. In quest ambito, nelle prossime settimane, proposte concrete saranno sottoposte alla Direzione del DT. pag. 20 CPNat 10
11 Legge geoinformazione e pericoli naturali Nell ambito della ridefinizione del mandato di prestazione alla SUPSI, nel campo dei pericoli naturali è previsto il recupero di risorse, attribuite alla e a disposizione sia di UPIP che di UCA, per occuparsi del tema in modo da ottimizzare il lavoro e nel contempo ridurre i costi complessivi. pag. 21 Proposte di modifica della LTPnat I principali obiettivi di revisione sono: - lo snellimento della procedura di adozione del PZP; - l introduzione del concetto di gestione integrata dei rischi legati ai pericoli naturali; - un adeguamento terminologico, in particolare sulla base della nuova LGI; - l abrogazione del PCPR; - l introduzione di una competenza sussidiaria dei Comuni per le misure tecniche e organizzative e del Consiglio di Stato per eventuali misure coattive e sostitutive. pag. 22 CPNat 11
12 Proposte di modifica della Legge edilizia Nell analisi dell evento dell autunno 2014 ci si è resi conto dell importanza di poter meglio gestire gli effetti antropici sulla sicurezza dei cittadini. Allo scopo, tenuto conto delle problematiche riscontrate in particolare lo scorso anno, si propone una modifica della Legge edilizia, con l obiettivo seguente: - richiedere la presentazione di una perizia tecnica laddove un nuovo intervento edilizio potrebbe avere un influsso importante sulla morfologia del terreno; - Nell ambito del Regolamento d applicazione verranno definite nel dettaglio le casistiche per le quali si prevede che vengano presentate le perizie in sede di domanda di costruzione. pag. 23 Adeguamento misure di pianificazione del territorio Nell ambito della gestione pianificatoria ed edilizia dei territori esposti a pericoli naturali, emerge essenzialmente un ritardo temporale tra l acquisizione giuridica del PZP e la sua trasposizione a PR con relativo disciplinamento d uso. - Si propone di risolvere la problematica inserendo nella decisione di adozione del PZP una clausola che obblighi l autorità comunale a trasporre le risultanze del PZP nella pianificazione comunale entro un congruo termine. pag. 24 CPNat 12
13 Gestione delle emergenze Riconosciuto il ruolo preminente degli enti locali nell allestimento dei piani di sicurezza e nella gestione immediata dell emergenza (evacuazione, informazione diretta alla popolazione), i Servizi Cantonali devono fornire la loro consulenza e il loro supporto in particolare nelle fasi di preparazione, pre-allerta e allerta e coordinamento generale durante un evento importante. - Si propone la creazione sistematica di organizzazioni locali o regionali da affiancare alle Autorità locali per la preparazione e la gestione di situazioni di emergenza, facendo capo nel limite del possibile a strutture già esistenti. - Si propone di definire un modello organizzativo specifico per i servizi cantonali di riferimento per i pericoli naturali, UPIP e UCA, sulla base di organigrammi e mansionari da esercitare e attivare in caso di necessità. pag. 25 Informazione sullo stato dei Piani delle zone di pericolo A partire dal 1. gennaio 2016, anche nel nostro Cantone sarà possibile, sul sito web dell amministrazione, visionare lo stato dei piani delle zone pericolo, nel dettaglio per singolo Comune e per singolo mappale. Si tratta di un importante traguardo volto ad una corretta e trasparente informazione del cittadino su questa importante e sensibile tematica. pag. 26 CPNat 13
14 Domande pag. 27 CPNat 14
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