EDUCAZIONE E QUALITÀ. Il ruolo della formazione in servizio
|
|
- Erica Romano
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 EDUCAZIONE E QUALITÀ. Il ruolo della formazione in servizio di Maurizio Parente La formazione continua rappresenta uno degli obblighi più importanti per educatori e insegnanti e ciò che più ne caratterizza la professionalità: un formatore che non si forma è una contraddizione in termini, un formatore che si forma un unica volta, all inizio del suo percorso professionale lo è altrettanto se non di più. Pensare la propria formazione come un dato concluso e chiuso una volta per tutte è assurdo, è indispensabile invece continuare a coltivare i propri saperi, verificandoli e ampliandoli per tutto l arco della vita. Per assicurare qualità al percorso educativo/formativo di bambini e studenti è necessario assicurare qualità all agire educativo e didattico di educatori e insegnanti. Sono gli educatori e gli insegnanti a fare la qualità di un servizio o di una scuola. Il problema allora è questo: come poter disporre di educatori e insegnanti di qualità? Le risposte sono molteplici e chiamano in causa la formazione iniziale universitaria di educatori e insegnanti, le modalità del reclutamento, lo stato giuridico ed economico, la progressione di carriera e il riconoscimento dei meriti anche attraverso forme premianti, ma il problema non si risolve se non si investe sulla formazione in servizio. La consapevolezza che l aggiornamento e la formazione in servizio siano da ritenersi fondamentali per i servizi educativi e per la scuola traspare, da una parte dalle ultime comunicazioni (COM. 66/2011) e raccomandazioni (Raccomandazione della CE 2013) della Comunità Europea e, dall altra, dai provvedimenti legislativi e normativi. Gli studi di settore mettono in risalto il legame esistente tra qualità degli educatori/insegnanti e innovazioni educative e didattiche. E. Chang è molto esplicita in tal senso: l insegnante ben preparato appare chiave di volta di tutte le innovazioni educativo-didattiche, quindi fattore determinante per la qualità della scuola. Ogni importante innovazione educativa, infatti, richiede sì una spinta esterna, ma l attuazione, sia pur lenta, esige l intelligenza, la preparazione e l attiva volontà dei docenti. È dunque chiaro che quando si parla di formazione di educatori e insegnanti non si fa riferimento solo al percorso di studio intrapreso per poterlo diventare, ad una formazione una tantum, ma anche e soprattutto a una formazione continua (lifelong learning) che assume aspetti e dimensioni molto diverse tra di loro: dalle grandi iniziative di formazione realizzate da agenzie nazionali e/o università ai piccoli corsi residenziali organizzati da Associazioni Culturali o Professionali, passando per i corsi di
2 aggiornamento organizzati dai singoli Comuni, dagli Uffici Scolastici, dai singoli servizi educativi o scuole. Gli obiettivi di questi corsi, i modelli didattici, le modalità di realizzazione, la durata e cadenza degli incontri, i profili dei destinatari, gli esperti chiamati a realizzarli sono molto diversi fra di loro e non è facile farne un resoconto completo ed esaustivo. Naturalmente non sempre la qualità e l efficacia di queste iniziative è adeguata ma, nonostante tutto, la varietà delle offerte ci sembra indicativa non solo della presenza di un mercato ma di una precisa esigenza, da parte di educatori e docenti, di una formazione che li accompagni lungo tutto il corso della propria carriera professionale. La consapevolezza della necessità della formazione in servizio si è fatta ancora più profonda oggi, nella cosiddetta società della conoscenza, una società che considera come vera ricchezza dell individuo quelle conoscenze e competenze che permettono di affrontare l incertezza di una realtà che cambia continuamente e che, molto probabilmente, chiederà ai nostri bambini e allievi di oggi, cittadini e lavoratori di domani, di modificarsi più volte nel corso della loro vita professionale e lavorativa. È importante promuovere una cultura in grado di mettere in evidenza l importanza di una formazione in servizio che sia per tutta la vita e che consenta ai servizi educativi e alla scuola di tenere il passo con la società che cambia. Una formazione continua, da realizzarsi attraverso i canali formali, quali possono essere appunto corsi di aggiornamento, seminari, convegni, libri ecc., ma anche informali quali giornali, riviste specializzate, partecipazione ad eventi di ampio respiro culturale. Ma, soprattutto, è richiesto che l aggiornamento vada inteso come una forma mentis, un apertura verso il nuovo, un interesse verso il cambiamento che si accresce con l accrescersi delle conoscenze, un ansia tesa al miglioramento che deve caratterizzare tutta la vita professionale. Nell individuazione dei modelli didattici di base, possiamo seguire le indicazioni di Luciano Galliani che individua tre paradigmi dominanti nella storia della didattica: razionalista-informazionista; sistemico-interazionista; costruttivista-sociale. Al paradigma razionalista-informazionista corrisponde un modello, un organizzazione didattica di tipo trasmissivo. Nel nostro caso quindi ci troviamo di fronte a un modello didattico razionalista-informazionista quando il processo di apprendimento consiste nella mera trasmissione di contenuti da una parte e nella semplice acquisizione di questi contenuti dall altra. Chi segue il corso quindi legge o comunque fruisce dei contenuti in maniera passiva, non è prevista molta interazione tra il corsista e il tutor o tra corsisti e corsisti e la valutazione di apprendimento di solito consiste in batterie di test. Al paradigma sistemico-interazionista corrisponde invece un modello didattico di tipo cooperativo. Il corso non è solo erogazione e fruizione di contenuti, ma è soprattutto scambio e confronto di esperienze e competenze. L apprendimento si fa in gruppo e
3 ogni membro di questo gruppo (docente, esperto, tutor o corsista che sia) contribuisce alla sua realizzazione. È il modello più diffuso e più efficace. Al paradigma costruttivista-sociale infine corrisponde un modello didattico laboratoriale. Il lavoro di gruppo diventa centrale, si punta moltissimo sull interazione, si vuole arrivare di solito alla realizzazione di un prodotto e si cerca di creare una comunità di apprendimento che continui oltre i limiti temporali del corso. Il primo modello è quello solitamente scelto per corsi di formazione o aggiornamento su argomenti tecnici o aspetti procedurali, il ruolo del tutor/esperto è quello di trasmettere sapere e non è necessario che i corsisti comunichino tra di loro. Il secondo modello viene privilegiato nei corsi che danno grande importanza ai contenuti e si ispirano a una didattica collaborativa in cui il ruolo del tutor/esperto è di facilitare il percorso e di stimolare lo scambio e il confronto tra i corsisti. Il terzo modello viene spesso adottato per percorsi ricolti a persone che già si conoscono e collaborano tra di loro: è un modello laboratoriale in cui il tutor ha un ruolo di stakeholder e tende a confondersi con i corsisti. In questi corsi è più importante il processo che i contenuti. Come è possibile evincere dalle brevi descrizioni, si tratta di tre modelli diversi che, in differenti contesti, possono avere la loro ragione d essere e la loro efficacia. La funzionalità di ogni modello è determinata dai bisogni formativi di chi partecipa e dagli obiettivi che vengono posti a fondamento del corso: se l obiettivo è quello di fornire informazioni a un pubblico vasto di formandi, nel tentativo di offrire un contributo teorico importante ma generale, appare evidente che l approccio forse più funzionale è quello razionalista-informazionista; se al contrario si lavora con servizi o scuole diverse dove l obiettivo non è solo quello di confrontarsi sui sistemi teorici, ma anche quello di valorizzare l esperienza maturata all interno di contesti diversi, favorendo la conoscenza e lo scambio reciproco, è utile fare ricorso al modello sistemicointerazionista; quando, al contrario, si lavora con un gruppo di educatori o docenti che hanno già avuto esperienze di lavoro comune, intenzionati a sperimentare nuovi percorsi e a interpretarli, ad accrescere l impatto del proprio operato nell esperienza pratica con i bambini o con gli alunni, a promuovere la circolarità delle esperienze, nell ottica della creazione di una comunità di apprendimento, si fa ricorso al modello costruttivista-sociale. Oggi, più di ieri, non è pensabile che un educatore o docente, che sia tale, viva in una realtà non impregnata di cultura, non sia informato sugli aspetti più importanti per la propria professionalità, non sia proteso verso uno studio continuo che gli permetta di essere costantemente aggiornato sulla evoluzione della scienza, della tecnica, delle teorie pedagogiche, psicologiche, della metodologia e della didattica. In questo quadro di estrema complessità è importante che l educatore o docente colga tutte le opportunità formative che possono essere offerte senza trascurare la necessità di assumere non certo un atteggiamento passivo verso le iniziative di formazione che è chiamato a ricevere, ma di essere un protagonista attivo del proprio percorso di autoaggiornamento: in qualche modo deve subito realizzarle, deve riflettere su quanto fatto in modo da promuoverne una ricaduta positiva immediata.
4 Da questo punto di vista, quando si parla di aggiornamento, l adozione di approcci didattici che privilegino metodologie costruttiviste è particolarmente importante: tale approccio induce a riflettere su quanto fatto fino a questo momento, consente di tirare fuori le proprie competenze, di condividerle, di rimetterle in gioco, in modo da trasformarle e ri-orientarle. Insomma la formazione e l aggiornamento degli educatori e degli insegnanti è affare complesso e non di facile soluzione, tuttavia si è ormai raggiunto la convinzione che per essere efficace deve cercare di rispettare i seguenti principi: cicli di apprendimento permanente La capacità di apprendere, la propensione ad essere impegnati in cicli di apprendimento permanente sono le condizioni per dare senso ad un sistema di formazione lungo tutta la carriera. L idea di professionalità è quella che vuole educatori e insegnanti che siano professionisti della conoscenza in continuo apprendimento. Non ha alcun senso concepire la formazione in servizio come una pioggerella che ogni tanto rinfresca il terreno. Continuità e organicità sono i fattori che rendono efficace la formazione proposta; attenzione ai bisogni formativi di educatori e insegnanti La formazione in servizio non deve essere il frutto di un progetto pensato da esperti che calano le proprie idee su anonimi partecipanti. Al contrario dobbiamo muovere da una progettazione in grado di dare voce ai bisogni reali di chi è in formazione, offrendo risposte concrete a problemi che, in modi diversi, ricadono sui servizi o sulla scuola. L obiettivo, infatti, deve essere non tanto quello di creare percorsi ideali, ma situazioni concrete in cui i partecipanti abbiano la possibilità di ricevere e dare attraverso un processo di co-costruzione della conoscenza e dell esperienza; riflessione sulla pratica La riflessione sulla pratica è una delle dimensioni ineliminabili di ogni azione di formazione nel campo delle professioni dell apprendimento. Riflettere sulla pratica significa potenziare il senso delle azioni, dare valore ai comportamenti della quotidianità, attribuendo ad ognuno significati precisi. L educatore o insegnante deve essere un professionista riflessivo, che ragiona sull esperienza per ricavare modelli di azione, più consapevoli ed efficaci. La riflessività, intesa come capacità di riflettere continuamente sulla propria pratica professionale, viene considerata come il carattere distintivo dell educatore/insegnante di qualità. La formazione allora deve rappresentare un occasione per sollecitare i professionisti a riflettere su quello che fanno: solo così possiamo stimolare la loro motivazione;
5 promozione di ricerca e sperimentazione La ricerca e la sperimentazione sono considerati strumenti molto validi per lo sviluppo professionale di educatori e insegnanti. Tali professionisti non devono essere solo consumatori, passivi o attivi, dei corsi di aggiornamento, sono essi stessi risorse per comprendere e rinnovare l esperienza e i processi di apprendimento. A tal proposito risultano molto utili i laboratori esperienziali e didattici, nonché gli scambi pedagogici e le reti tra servizi, tra scuole, tra educatori, tra insegnanti. Il laboratorio costituisce una delle più efficaci modalità di ricerca esperienziale e didattica. Rappresenta la condizione migliore per trasformare l esperienza in sezione o in classe, in uno strumento privilegiato di apprendimento professionale. La costituzione di reti locali favorisce gli scambi di materiali, gli accessi alle informazioni, l avvio di dibattiti, la costruzione condivisa di percorsi e progetti esperienziali e didattici. Questo comporta l interazione e la comunicazione tra pari. Lo scambio e la condivisione di esperienze hanno un efficacia maggiore della trasmissione dall alto verso il basso. La diffusione di buone pratiche è la via migliore per lo sviluppo professionale dei docenti. Voglio dire che le politiche della formazione in servizio devono tendere a favorire e sollecitare il protagonismo degli educatori e degli insegnanti; qualità della ricaduta formativa È importante provare a promuovere azioni volte a rilevare quanto un corso di aggiornamento ha realmente inciso sul miglioramento di ciò che l educatore/insegnante fa in sezione o in classe. Ciò può voler dire promuovere un possibile e opportuno processo di accompagnamento del gruppo di educatori o insegnanti, finalizzato a chiarire non solo gli aspetti rimasti in ombra, ma anche a verificare come, nella realtà concreta, educatori e insegnanti riescono ad applicare quanto appreso. In tal senso occorre un forte impegno affinché le iniziative di formazione di educatori e insegnanti abbiano una concreta ricaduta sulla pratica quotidiana. In questo quadro, Enti e agenzie del territorio devono mettersi al servizio delle istituzioni educative per la prima infanzia e della scuola, nonché delle esigenze locali, con la prospettiva di supportare, attraverso azioni ed interventi mirati, la progettazione complessiva di queste istituzioni. Gli interventi formativi possono risultare efficaci se: prevedono una collaborazione mirata, corrispondente cioè a specifiche esigenze e progetti tra servizio educativo/rete dei servizi educativi o scuola/rete di scuole e Istituzioni, Enti, Agenzie preposte a sostenere la formazione continua di educatori
6 e docenti (Centri di ateneo/interateneo, USR, IRRE, INVALSI, INDIRE, Associazioni disciplinari e professionali, Agenzie formative del territorio); riconoscono ai soggetti la capacità di riflettere criticamente sul proprio vissuto professionale e sull efficacia dell azione che essi stanno svolgendo; offrono, ai soggetti, l occasione per mettere a confronto idee, esperienze, pratiche professionali e si avvalgono perciò di modalità integrate tra formazione a distanza ed in presenza (e-learning con formula blended) che permettono più facilmente scambi, comunicazioni e riflessioni in un ambiente formativo destinato ad un consistente numero di soggetti; sono percepiti dai soggetti come concreti, utili e spendibili in ambito lavorativo anche nei casi di riconversione professionale; concorrono a determinare positive relazioni interpersonali e a sviluppare la collegialità, anche promuovendo progetti esperienziali e/o disciplinari, anche trasversali in collegamento di rete tra più servizi o tra più scuole; sono promosse e sostenute dal coordinamento pedagogico (nel caso dei servizi educativi alla prima infanzia) o dal dirigente scolastico (nel caso della scuola) che assume la leadership della sua istituzione per i progetti formativi condotti anche in collaborazione con reti di servizi o scuole, agenzie o istituti formativi; concorrono a costituire il portfolio personale delle esperienze e competenze professionali acquisite documentando processi e prodotti (formali, non formali, informali anche in autoformazione); concorrono a qualificare e rafforzare la professionalità dell educatore e del docente. Concludiamo questa breve riflessione evidenziando come una formazione in servizio di qualità, rappresenti il nodo focale intorno al quale si impernia lo sviluppo professionale di ogni educatore e insegnante che, consapevolmente, decida di rivedere in modo costante il proprio modo di lavorare per avere ricadute sempre più positive sui bambini e sugli allievi. Bibliografia Ambrosio G. (a cura di), Il primato della formazione, Glossa, Milano Ribolzi L., Formare gli insegnanti, Carocci, Roma Cambi F., Catarsi E., Colicchi Lapresa E., Le professionalità educative. Tipologia, interpretazione e modello, Carocci, roma, Ongari B., Tomasi F., (a cura di), Nido d infanzia. Prospettive di ricerca e spunti per la formazione, Erickson, Trento, Matteini M., Fabbri C., Mauro D., Adulti in relazione nei contesti educativi: formazione sistemica per insegnanti di nido, scuola per l infanzia e per l integrazione, Junior, Bergamo, 2003.
PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica
PREMESSA Il progetto continuità, nasce dall esigenza di garantire al bambinoalunno un percorso formativo organico e completo, che miri a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto,
DettagliIL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.
IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi
DettagliAttività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli.
DOCUMENTAZIONE Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli. Attività di elaborazione, raccolta, organizzazione e diffusione di documenti.
DettagliItalian Model European Parliament
Italian Model European Parliament IMEP è un progetto innovativo, per giovani studenti, riconosciuto a livello internazionale. Nel ruolo di europarlamentari terranno discorsi, scriveranno proposte di legge
DettagliALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:
ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei
DettagliRUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI
INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104
DettagliPercorsi di Educazione alla legalità per la scuola primaria e la scuola secondaria di primo e secondo grado
Premessa Percorsi di Educazione alla legalità per la scuola primaria e la scuola secondaria di primo e secondo grado Giovanna Baldini e Cristiana Vettori Libera Scuola Pisa Creare comunità consapevoli,
DettagliPsicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice
INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------
DettagliPRIMARIA OGGI: COMPLESSITÀ E PROFESSIONALITÀ DOCENTE. Venerdì 13 e Sabato 14 Settembre 2013 Firenze
PRIMARIA OGGI: COMPLESSITÀ E PROFESSIONALITÀ DOCENTE Venerdì 13 e Sabato 14 Settembre 2013 Firenze Il tirocinio all Università Milano Bicocca La formazione attraverso la consapevolezza della complessità
DettagliRELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI.SCOL.A.
RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI.SCOL.A. Con il Consiglio di Lisbona e negli obiettivi della dichiarazione di Copenaghen si è tracciato un percorso ambizioso da realizzare entro il 2010: realizzare la
DettagliChi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981
Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire
DettagliProgetto 5. Formazione, discipline e continuità
Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento
Dettagligiovani l opportunità di un sereno e armonioso sviluppo;
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Protocollo d Intesa tra MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA DIREZIONE GENERALE PER LO STUDENTE e CSI CENTRO SPORTIVO ITALIANO
DettagliATTIVITA DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE DOCENTI
ATTIVITA DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE DOCENTI RESPONSABILITÀ EDUCATIVA Perseguire l innovazione didattica con efficacia, praticando sperimentazioni e attivando corsi di formazione che consentano alla
Dettagliil Sistema di Indicatori di Qualità del sistema InFEA del Piemonte
REGIONE PIEMONTE In.F.E.A. - attività di sistema il Sistema di Indicatori di Qualità del sistema InFEA del Piemonte Provincia di Torino Lab. ter. Canavese Lab. ter. Pinerolese 13 gennaio 2010 valutare?
DettagliIstituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016
Finalità della Scuola del primo ciclo Compito fondamentale della scuola del primo ciclo d istruzione, che comprende la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di primo grado, è la promozione del pieno sviluppo
DettagliL OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario
L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica
DettagliPROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro
DettagliPROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE
PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità
DettagliProgetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE
Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE L interesse verso la lettura ed il piacere ad esercitarla sono obiettivi che, ormai da anni, gli insegnanti della scuola primaria di Attimis si prefiggono
DettagliUNO SGUARDO OLTRE LA SCUOLA ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO E PROGETTO DI VITA
ENTE DI APPARTENENZA ASSOCIAZIONI Coinvolgimento prima e durante l esperienza Riflessione sull esperienza Collegamenti con realtà vissuta Scoperta di nuovi bisogni e nuove opportunità Possibilità di provare
DettagliAnalisi dati questionario gradimento del sito web dell'istituto
Analisi dati questionario gradimento del sito web dell'istituto Premessa La valutazione del grado di soddisfazione degli utenti rappresenta un importante aspetto nella gestione di qualsiasi organizzazione,
DettagliA cura di Roberta Ferdenzi, componente del Coordinamento pedagogico provinciale di Piacenza
Provincia di Piacenza Settore Sistema Scolastico e servizi alla persona e alla comunità RIFLESSIONI SUL LAVORO DEL COORDINATORE CHE OPERA PER FACILITARE, SUPPORTARE, SVILUPPARE LA CRESCITA PROFESSIONALE
DettagliIndicazioni nazionali per il curricolo
Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell infanzia e del primo ciclo di istruzione a cura di Valentina Urgu per l I.C. Monastir L ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO Indicazioni quadro di riferimento
DettagliUn ambiente di apprendimento e centralità e-tutor
Un ambiente di apprendimento e centralità e-tutor Indire Didattica e formazione Seminario formatori di Lingue 2006 L e-tutor una figura centrale nell intero percorso formativo Per la gestione dei gruppi
DettagliEDUCARE ALLA STRADA: EDUCARE ALLA SICUREZZA Pubblicati i nuovi testi di educazione stradale dell ACI
EDUCARE ALLA STRADA: EDUCARE ALLA SICUREZZA Pubblicati i nuovi testi di educazione stradale dell ACI L incidentalità stradale è soprattutto un problema culturale. Questo fondamentale concetto, per quanto
DettagliAgenda degli incontri
PROGETTO DI FORMAZIONE LEARNING BY DOING Descrizione Percorso Un percorso di formazione per supportare i docenti a formare in modo esplicito le competenze trasversali dei loro allievi. E ormai noto che
DettagliELABORAZIONE QUESTIONARIO DI GRADIMENTO FORMAZIONE DIRIGENTI E DOCENTI
ELABORAZIONE QUESTIONARIO DI GRADIMENTO FORMAZIONE DIRIGENTI E DOCENTI Premessa La Campagna Straordinaria rivolta alle Scuole ha previsto anche la realizzazione di interventi formativi rivolti a docenti
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all
DettagliAlternanza scuola e lavoro al Vittorio Veneto un ponte verso il futuro
Alternanza scuola e lavoro al Vittorio Veneto un ponte verso il futuro 1 Laboratorio della conoscenza: scuola e lavoro due culture a confronto per la formazione 14 Novembre 2015 Alternanza scuola e lavoro
DettagliIl Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria
Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-based learning (apprendimento basato su un problema) è un metodo di insegnamento in cui un problema costituisce il punto di inizio del processo
DettagliVisita il sito www.epc.it
Guarda tutti i titoli in collana Visita il sito www.epc.it seguono diapositive di esempio del corso selezionato Durante la proiezione di questa diapositiva il relatore si presenta ed effettua un rapido
DettagliCostruire le competenze chiave di cittadinanza
Costruire le competenze chiave di cittadinanza Incontri di formazione per gli insegnanti dell ICS Silvio Pellico di Arluno a.s. 2014/2015 Periplo s.n.c. Via Appiani 5-20121 Milano - Tel. + 39 02 36551556
DettagliAzione di sistema per l'obbligo di istruzione e la continuità fra Secondarie di I e II grado - Fase 2- USP Torino"
Azione di sistema per l'obbligo di istruzione e la continuità fra Secondarie di I e II grado - Fase 2- USP Torino" Competenze d asse e di cittadinanza Docenti: Cipriani Anna, Ist. Mag. Berti - TO Del Sonno
DettagliIl disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano
Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano 9 aprile 2014 Premessa Mi è stato chiesto di mettere
DettagliPROGETTI COMENIUS LIFE LONG LEARNIG
PROGETTI COMENIUS LIFE LONG LEARNIG FORMAZIONE A CHELTENHAM (UK)- 26 ott/3 nov 2013-26 apr/4mag 2014 SUL METODO C.L.I.L. PER L INSEGNAMENTO BILINGUE DI DISCIPLINE UMANISTICHE NELLA SCUOLA SUPERIORE Durante
DettagliCorso annuale di Perfezionamento e di Aggiornamento Professionale (1500 ore 60 CFU) (Legge 19/11/1990 n. 341- art. 6, co. 2, lett.
Libera Università degli Studi San Pio V di Roma Anno Accademico 2009/2010 Corso annuale di Perfezionamento e di Aggiornamento Professionale (1500 ore 60 CFU) (Legge 19/11/1990 n. 341- art. 6, co. 2, lett.
DettagliBES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica
Agenzia per la valorizzazione dell individuo nelle organizzazioni di servizio Corso di formazione BES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica Sito internet: www.avios.it E-mail: avios@avios.it
DettagliIl RUOLO DELLA SECONDARIA II
Orientamento per il successo scolastico e formativo Il RUOLO DELLA SECONDARIA II seconda parte 2011/2012 ruolo orientativo della secondaria II una scuola che ha un RUOLO DI REGIA Sostiene i propri studenti
DettagliSCUOLA DI ORGANIZZAZIONE Modello metodologico e metodologie per la formazione Approccio metodologico Il modello formativo messo a punto e utilizzato dalla Scuola di Studi Socio-economici e Organizzativi
DettagliL EDUCAZIONE AMBIENTALE E IL RINNOVAMENTO DEL PROCESSO DI INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO. Carlo Fiorentini
L EDUCAZIONE AMBIENTALE E IL RINNOVAMENTO DEL PROCESSO DI INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO Carlo Fiorentini La collaborazione ci ha portato ad individuare 5 aspetti caratterizzanti l educazione ambientale 1.
DettagliLa mediazione sociale di comunità
La mediazione sociale di comunità Percorso di formazione destinato agli operatori e alle operatrici del numero verde contro la tratta della Provincia di Milano Elvio Raffaello Martini Agosto 2008 MartiniAssociati
DettagliIL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca PROTOCOLLO DI INTESA TRA IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR E LA SOCIETA DANTE ALIGHIERI Protocollo d'intesa Tra
DettagliJ. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo
J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo L utopia dell educazione L educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che
DettagliCURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO
CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO L ISTITUZIONE SCOLASTICA E IL NUOVO SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE L Istituzione Scolastica ha proceduto alla definizione del proprio Curricolo operando l essenzializzazione
Dettagli1 Circolo Didattico di Sondrio - Commissione per l handicap Progetto A piccoli passi
QUESTIONARIO DI AUTOVALUTAZIONE SULLA QUALITÁ DELL INTEGRAZIONE SCOLASTICA Questo questionario è rivolto a tutte le insegnanti della scuola e vuole essere un occasione di riflessione sulle variabili di
DettagliII.11 LA BANCA D ITALIA
Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria
DettagliPROGETTO DIDATTICO LAVORARE IN CONTINUITA
Comune di Casalecchio di Reno ASILO NIDO R. VIGHI PROGETTO DIDATTICO LAVORARE IN CONTINUITA Per un progetto di territorio: uno spazio e un tempo per l incontro Anno educativo 2007/2008 A cura del Collettivo
DettagliInsegnare con il blog. Materiale tratto da:
Insegnare con il blog Materiale tratto da: Weblog La parola "blog" nasce dalla contrazione del termine anglosassone "weblog" che, letteralmente, significa "traccia nella rete". Il blog infatti rappresenta
DettagliQUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14
QUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14 Questionari per: - docenti dell istituto - alunni classi terze secondaria - genitori classi terze secondaria Composti da tre punti di analisi con 8 domande
DettagliIl modello formativo dei progetti PON docenti
Il modello formativo dei progetti PON docenti Scuola- Presidio Comunità Tutor Blended Collaborazione Laboratorio Peer- Educa5on Competenze Sperimentazione Personalizzazione Ricerca- azione Innovazione
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO STATALE CAPACCIO PAESTUM
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE CAPACCIO PAESTUM Località Villaggio 84047 CAPACCIO (SA) - C.M. SAIC8AZ00C Tel. 0828725413/0828724471 Fax. 0828720747/0828724771 e-mail SAIC8AZ00C@istruzione.it Ascolta i bambini
DettagliAMBITO: Promozione dell apprendimento. DESTINATARI: Istituzioni Scolastiche di qualsiasi ordine e grado della Regione.
Allegato 2 alla D.G.R. n. 201 del 1 febbraio 2008 PROGETTO SPECIALE Promozione del successo scolastico interventi finalizzati al recupero delle difficoltà di apprendimento e/o al potenziamento dei saperi
DettagliScuola Primaria di Marrubiu
Scuola Primaria di Marrubiu SESTANTE 2 Anno scolastico 2007/2008 Page 1 of 6 SOMMARIO MOTIVAZIONI...3 QUALE PROGETTO... 3 FINALITA... 4 OBIETTIVI CON VALENZA ORIENTATIVA...4 PERCORSI FORMATIVI...4 ATTIVITA
DettagliINDICAZIONI NAZIONALI 2012 IL TESTO SLIDE 3 A CURA DELLA DOTT.SSA GIOVANNA GRISETA
INDICAZIONI NAZIONALI 2012 IL TESTO SLIDE 3 A CURA DELLA DOTT.SSA GIOVANNA GRISETA Quali le novità più evidenti? FINALITA GENERALI : Scuola, Costituzione, Europa; Profilo dello studente(nuovo) L ORGANIZZAZIONE
DettagliADM Associazione Didattica Museale. Progetto Vederci Chiaro!
ADM Associazione Didattica Museale Progetto Vederci Chiaro! Chi siamo? Dal 1994 l'adm, Associazione Didattica Museale, è responsabile del Dipartimento dei Servizi Educativi del Museo Civico di Storia Naturale
DettagliPATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s.
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s. 2014 15 L obiettivo del patto di corresponsabilità è quello di impegnare le
DettagliPIATTAFORMA DEI VALORI DI RIFERIMENTO, DEI CRITERI PEDAGOGICI COMUNI CENTRI DI ESERCITAZIONE AI METODI DELL'EDUCAZIONE ATTIVA DEL PIEMONTE
PIATTAFORMA DEI VALORI DI RIFERIMENTO, DEI CRITERI PEDAGOGICI COMUNI CENTRI DI ESERCITAZIONE AI METODI DELL'EDUCAZIONE ATTIVA DEL PIEMONTE CEMEA CENTRI DI ESERCITAZIONE AI METODI DELL'EDUCAZIONE ATTIVA
DettagliCOMITATO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA
COMITATO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA ASSOCIAZIONI CHE PARTECIPANO ALLA GESTIONE IN RETE DEL PROGETTO. UISP Comitato regionale ER (capofila) Arci Comitato regionale Emilia Romagna CSI Comitato regionale Emilia
DettagliREGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità
REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della
DettagliGRUNDTVIG - Partnenariato di apprendimento. Breve descrizione del programma
GRUNDTVIG - Partnenariato di apprendimento Breve descrizione del programma Il programma settoriale Grundtvig nasce per rispondere alle esigenze didattiche e di apprendimento delle persone coinvolte in
DettagliPiano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE "ANTONIO GRAMSCI" Albano/Pavona ANNO SCOLASTICO 2014/15 Piano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente PREMESSA La formazione e l aggiornamento
DettagliPremessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento
Premessa Ad Meliora è anche Sicurezza. Ci rivolgiamo principalmente ad aziende operanti nel settore del terziario erogando: corsi di adempimento normativo: in funzione della tipologia di azienda e dei
DettagliLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE
LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato
DettagliINTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006)
INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) Siamo nell ultimo anno di programmazione, per cui è normale fare un bilancio dell attività svolta e dell
DettagliInsegnare - L'educazione linguistica a 40 anni dalle "Dieci Tesi" Benvenuto alla nostra indagine
Benvenuto alla nostra indagine Indagine elaborata da un gruppo di lavoro promosso dalla rivista insegnare, in occasione del quarantennale della pubblicazione delle Dieci Tesi per l Educazione linguistica
DettagliPiano Nazionale Scuola Digitale visione e strategie
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Piano Nazionale Scuola Digitale visione e strategie Direttore Generale della DGSSSI MIUR Maria Letizia Melina Il P.N.S.D. e l Agenda l Digitale
DettagliLA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA
Mirella Pezzin - Marinella Roviglione LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA Nelle Indicazioni per il curricolo del 2007, alla sezione Centralità della persona
DettagliRelatore: Paula Eleta
A scuola nessuno è straniero Firenze, 30 settembre 2011 Sessione: L integrazione comincia dai più piccoli Una scuola aperta che guarda al futuro Percorsi interculturali e di integrazione presso le Scuole
DettagliPROGETTO DI FORMAZIONE PER COMPRENDERE, SPERIMENTARE E FAR PROPRIO IL METODO
LO SPAZIO MAGICO DELLA RELAZIONE TM Metodo di intervento sulle dinamiche relazionali e sulla prevenzione del disagio nella Scuola dell Infanzia e nella Scuola Primaria PRIMO LIVELLO PROGETTO DI FORMAZIONE
DettagliACCORDO QUADRO PER LA DIFFUSIONE E L IMPLEMENTAZIONE DI BUONE PRATICHE DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO. Tra UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE DI NOVARA
ACCORDO QUADRO PER LA DIFFUSIONE E L IMPLEMENTAZIONE DI BUONE PRATICHE DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO Tra UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE DI NOVARA Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
DettagliAlma Foti, Consiglio Nazionale Anasf
I Professionisti Certificati EFPA per una ducazione finanziaria corretta e consapevole del risparmiatore ANASF ASSOCIAZIONE NAZIONALE PROMOTORI FINANZIARI Esperienze di educazione finanziaria Alma Foti,
DettagliPartecipazione delle Famiglie ed Educazione familiare
Partecipazione delle Famiglie ed Educazione familiare di Enzo Catarsi La partecipazione dei genitori La consapevolezza dell importanza della presenza dei genitori nel nido nasce sulla base di importanti
DettagliGRUPPI DI INCONTRO per GENITORI
Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione
DettagliPremesso che il Sistema di e-learning federato per la pubblica amministrazione dell Emilia-Romagna (SELF):
CONVENZIONE PER L ADESIONE AL SISTEMA DI E-LEARNING FEDERATO DELL EMILIA-ROMAGNA PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L UTILIZZO DEI SERVIZI PER LA FORMAZIONE Premesso che il Sistema di e-learning federato
DettagliPREFAZIONE Questo volume sintetizza l esperienza decennale del Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant Anna nell ambito della formazione manageriale e, coerentemente con le logiche
DettagliUFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DELLA SARDEGNA
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DELLA SARDEGNA PROGETTO DI FORMAZIONE PER DOCENTI E DIRIGENTI - A.S. 2012-2013 Curricolo,apprendimenti e valutazione nelle nuove indicazioni nazionali per il primo ciclo dell
DettagliIstituto Scolastico comprensivo G. Lanfranco Gabicce Mare. Educare nell era digitale ARGG! : un esperienza di didattica aumentata NADIA VANDI
Istituto Scolastico comprensivo G. Lanfranco Gabicce Mare Educare nell era digitale ARGG! : un esperienza di didattica aumentata Perché la scuola si è occupata di tecnologie digitali Esperienza di didattica
DettagliCome accompagnare le scuole nel processo di autovalutazione
Roma 27-11-2014 Come accompagnare le scuole nel processo di autovalutazione A cura di Giancarlo Cerini A cura di Giancarlo Cerini L e t r e g a m b e d e l s i s t e m a Istituti nazionali: Invalsi, Indire,
DettagliL uso e il significato delle regole (gruppo A)
L uso e il significato delle regole (gruppo A) Regole organizzative: devono essere rispettare per far sì che la struttura possa funzionare e che si possa vivere in un contesto di rispetto reciproco; Regole
DettagliPROPOSTA PERCORSO DI CITTADINANZA E COSTITUZIONE IL COMUNE
PROPOSTA PERCORSO DI CITTADINANZA E COSTITUZIONE IL COMUNE FINALITA' Educare alla democrazia, alla legalità, alla cittadinanza attiva, producendo una graduale ma solida presa di coscienza dei beni, dei
DettagliLavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet
Lavorare in Rete Nulla su di Noi senza di Noi a cura di Nunzia Coppedé Cosa significa lavorare in rete Significa lavorare con diversi attori per affrontare insieme una causa comune La rete informale Le
DettagliSeminari per referenti locali e tutor di Volontari lettori Obiettivi dei seminari
Seminari per referenti locali e tutor di Volontari lettori Obiettivi dei seminari Comunicare NpL Fase 4 Prima azione: Azioni per una corretta ed efficace messa a sistema del volontariato in Nati per Leggere
DettagliPROGETTO CONTINUITÀ. Istituto Compresivo Rita Levi-Montalcini. Una scuola da scoprire e da vivere
PROGETTO CONTINUITÀ Istituto Compresivo Rita Levi-Montalcini [Plesso di Arbostella, Plesso di Fuorni, Plesso di Mariconda, Plesso di Mercatello] Una scuola da scoprire e da vivere icritalevimontalcini.gov.it
DettagliL esperienza dell Università di Bologna
PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA ASSE E Capacità Istituzionale Obiettivo specifico 5.1 Performance PA Linea 2 WEBINAR Ciclo delle Performance nelle Università: La programmazione della formazione e il
DettagliLa scuola italiana è inclusiva?
Napoli 7 aprile 2014 La scuola italiana è inclusiva? Relatore: BES DSA - DVA ICF PEI PDP PAI : INCLUSIONE SUCCESSO FORMATIVO : Il termine "integrazione" scolastica è stato racchiuso e sostituito dal termine
DettagliIdentità e ruolo dei referenti zonali
Identità e ruolo dei referenti zonali I laboratori IRC come occasione di formazione riflessiva P r o f. A n d r e a P o r c a r e l l i U n i v e r s i t à d i P a d o v a Finalità dell educazione 2 La
DettagliIl Master in Didattica delle Scienze per Insegnanti di Scuola Primaria dell Università di Torino
La qualità nell'insegnamento delle scienze Convegno conclusivo del Master sulla Didattica delle scienze Università degli Studi di Milano-Bicocca, 9-10 novembre 2009 Il Master in Didattica delle Scienze
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE
ISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE Ferraro Adele Anno Scolastico 2013 2014 ATTIVITA di Continuità educativo - didattica Accoglienza PROGETTO Conoscere per
DettagliTECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA
ISTITUTO COMPRENSIVO RIVA 1 PIANO DI STUDIO DI ISTITUTO TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA PREMESSA Secondo le Linee Guida per l elaborazione dei Piani di Studio Provinciali (2012) la TECNOLOGIA, intesa nel suo
DettagliATTIVARE RETI E PROMUOVERE PARTNERSHIP FINALIZZATE
SEMINARIO USR LOMBARDIA 2015 ATTIVARE RETI E PROMUOVERE PARTNERSHIP FINALIZZATE Theofanis Vervelacis FORMAZIONE COME.. Vivere l organizzazione nel quotidiano agire Estraniarsi all organizzazione guardarla
DettagliLA DIDATTICA PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE. Dino Cristanini
LA DIDATTICA PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE Dino Cristanini LE COMPONENTI DI UNA COMPETENZA CONOSCENZE ABILITÀ OPERAZIONI COGNITIVE DISPOSIZIONI COME PROMUOVERE LO SVILUPPO DI UNA COMPETENZA FAVORIRE
DettagliValutare gli apprendimenti per promuovere la qualità dell istruzione. Francesca Storai - Indire
Valutare gli apprendimenti per promuovere la qualità dell istruzione Francesca Storai - Indire 17 e 18 novembre 2014 Centro Congressi Frentani - Roma Nel 2009 iniziammo da qui. * * Media PISA OCSE in matematica
DettagliI libri di testo. Carlo Tarsitani
I libri di testo Carlo Tarsitani Premessa Per accedere ai contenuti del sapere scientifico, ai vari livelli di istruzione, si usa comunemente anche un libro di testo. A partire dalla scuola primaria, tutti
DettagliLa Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt)
SCHEDA 8 La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) Verona, Italia, 5-9 luglio 2000 LA SFIDA DI VERONA Investire in salute significa promuoverne
DettagliRICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009
RICERCA-AZIONE ovvero l insegnamento riflessivo Gli insegnanti sono progettisti.. riflettono sul contesto nel quale devono lavorare sugli obiettivi che vogliono raggiungere decidono quali contenuti trattare
DettagliISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO
ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA
DettagliCORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
Gruppo di Ricerca DEAL (Dislessia Evolutiva e Apprendimento delle Lingue) Università Ca Foscari Venezia CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE Si riporta di seguito l offerta formativa
DettagliCHE COS E L AUTO MUTUO AIUTO
1 CHE COS E L AUTO MUTUO AIUTO L Auto Mutuo Aiuto è una metodica semplice e spontanea, un approccio sociale, una cultura, una filosofia, sicuramente una risorsa. E un modo di trattare i problemi che ciascuno
DettagliCORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
Gruppo di Ricerca DEAL (Dislessia Evolutiva e Apprendimento delle Lingue) Università Ca Foscari Venezia CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE A. FORMAZIONE PER LA SCUOLA PRIMARIA FORMAZIONE
Dettagli