DAL PROGETTO URBANO AL PIANO URBANISTICO. Urbanistica antica e moderna ed evoluzione della città
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1 DAL PROGETTO URBANO AL PIANO URBANISTICO Urbanistica antica e moderna ed evoluzione della città
2 URBANISTICA IN EVOLUZIONE L urbanistica nasce con i primi insediamenti umani e il progetto ha rappresentato il sistema con cui organizzare le città. Le città si trasformano profondamente con l avvio della rivoluzione industriale. L urbanistica moderna o pianificazione urbanistica nasce come risposta ai problemi posti dalla crescita della città industriale.
3 Il villaggio neolitico di Biskupin in Polonia
4 Questo libro si apre con una città che era simbolicamente un mondo e si conclude con un mondo che è diventato per molti aspetti pratici una città Lewis Mumford, La città nella storia, 1961
5 La Polis greca: Atene, Sparta Roma I Comuni medievali: Firenze, Siena URBS E CIVITAS La città come comunità Venezia e le repubbliche marinare Amsterdam e le città della Lega Anseatica
6 Roma
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8 LA CITTÀ ANTICA dimensione demografica e territoriale contenuta preciso confine spesso definito da mura netta distinzione fra città e campagna complessità funzionale MODERNA grandi dimensioni demografiche e territoriali assenza di confini mancanza di distinzione netta fra città e campagna organizzazione per aree monofunzionali
9 La città antica dimensione e confine
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12 La città antica: emergenze, immergenze, tessuto
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15 LA CITTA MODERNA: METROPOLI
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17 MEGALOPOLI
18 PROGETTO E PIANO CITTÀ ANTICA DIMENSIONI SPAZIALI CONTENUTE PROCESSI EVOLUTIVI LENTI SISTEMA DECISIONALE RISTRETTO RISORSE CONCENTRATE IN POCHE MANI CITTÀ MODERNA DIMENSIONI SPAZIALI NON CONTROLLABILI DINAMICHE EVOLUTIVE RAPIDE PLURALITA DI CENTRI DECISIONALI RISORSE DIFFUSE FRA DIVERSI OPERATORI
19 IL PROGETTO URBANO Obiettivo: il controllo della forma della città e del decoro Il progetto urbano si compone: un impianto di lottizzazione, ovvero la divisione del suolo mediante lotti edificabili; un regolamento edilizio. LA CITTA COME UN ARCHITETTURA PROGETTABILE IN OGNI SUA PARTE
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22 LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA CONTROLLO SULL USO DEL SUOLO MEDIANTE LA ZONIZZAZIONE, ovvero divisione del suolo in aree funzionali omogenee (residenza, servizi, industria, ecc.) NORMATIVA TECNICA, ovvero le regole da applicare nelle diverse ZTO; indici di fabbricabilità VINCOLI DI EDIFICABILITÀ
23 LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA Slittamento temporale della realizzazione attraverso un complesso di norme e regole prescrittive. Sequenza di piani organizzati scalarmente e gerarchicamente. Dimensione scientifica sostanziata da un apparato analitico che precede il piano e di cui ne è premessa tecnica indispensabile.
24 Il Piano regolatore generale di Roma
25 LA FORMAZIONE DEL PIANO URBANISTICO L evoluzione della disciplina urbanistica dal primo Ottocento alla metà del XX secolo
26 NASCITA E DEGRADO DELLA CITTA INDUSTRIALE LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE IL PROCESSO DI URBANIZZAZIONE IL DEGRADO DELLA CITTA slum e densità edilizie il degrado dei sistemi a rete e le condizioni igieniche promiscuità fra funzioni incompatibili elevato livello di congestione
27 COKETOWN TEMPI DIFFICILI
28 LA COSTRUZIONE DELLE FONDAMENTA 1. La comprensione dei meccanismi di funzionamento della città industriale e dei limiti della stessa. 2. La regolazione dei rapporti fra iniziativa privata e poteri pubblici: l esproprio per pubblica utilità e la rendita fondiaria. 3. La nuova organizzazione degli stati ed il passaggio dei poteri dai governi centrali alle municipalità.
29 LA CRITICA DI COKETOWN La letteratura: Charles Dickens, Tempi difficili Le indagini statali: La commissione Chadwick 1842 Il socialismo utopico: Owen, Fourier Marx ed Engels La critica dell Ideologia tedesca La situazione della classe operaia in Gran Bretagna (1845) La questione delle abitazioni
30 LA RENDITA FONDIARIA URBANA Il surplus pagato alla proprietà dei suoli a prescindere da qualunque forma di investimento. La rendita è la conseguenza dell affermarsi della proprietà privata dei suoli urbani. La società moderna industriale muta profondamente l essenza stessa della città che da bene con esclusivo valore d uso si trasformano in merce e prodotto dell economia del capitale.
31 L ESPROPRIO PER PUBBLICA UTILITA Acquisizione forzata dei suoli privati da parte dei poteri pubblici per la realizzazione di opere di utilità pubblica Nel 1850 Haussmann fa estendere il concetto di p.u. al risanamento urbano. ITALIA, Legge del 1865, Legge di Napoli del 1885 L annosa questione dell indennizzo
32 LA RISTRUTTURAZIONE DELLA CITTA EUROPEA La realizzazione di Regent Street a Londra (John Nash 1802) Il Piano di ristrutturazione di Parigi di Haussmann (1850) Il piano di Vienna e la realizzazione del Ring La ristrutturazione delle città Italiane: Napoli, Firenze,...
33 JOHN NASH IL PROGETTO PER REGENT STREET 1825 Da Carlton House a St James
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37 L URBANISTICA DELL OTTOCENTO IL REGOLAMENTO EDILIZIO Creta ed Ippocrate di Coo Vitruvio e Nerone I Comuni medievali Il Regolamento di Polizia di Berlino del 1852 e il piano Hobrecht LA LOTTIZZAZIONE Partitura del territorio in lotti edificabili Ippodamo da Mileto Il Cardo e il Decumano Le città rinascimentali La scacchiera ortogonale ottocentesca
38 ILDEFONSO CERDÀ Cerdà Ildefonso y Suñer (Barcellona ) Ingegnere catalano, autore del Piano di ampliamento di Barcellona 1859, il cui progetto è corredato da una monumentale relazione che rappresenta il testo instauratore della moderna disciplina urbanistica: La Teoria general de la urbanizacion.
39 IL PIANO DI BARCELLONA
40 Isolato di 113 m. di lato con 4 smussature di 20 m. Strade larghe 20 m. Assi principali 60/80 m. Un centro sociale e religioso per ogni quartiere di 25 isolati, un mercato ogni 4 quartieri, un parco ogni 8 quartieri, un ospedale ogni 16 quartieri
41 Il piano di Chicago del 1909 Daniel H. Burnham Il piano di Burnham per Chicago 1910: la scacchiera dilatata fino ad organizzare una metropoli di 3 milioni di abitanti
42 L ESPERIENZA DELLA GERMANIA 1808, Riforma dell Amministrazione dello Stato ed istituzione delle municipalità elettive in Prussia 1875, Legge Bismarck sancisce il ruolo centrale dello Stato nella pianificazione urbanistica 1891, Bauzonen Plan di Francoforte I manuali di Baumeister e Stubben
43 RICHARD M. BAUMEISTER Nel suo manuale Baumeister opera una prima sistematizzazione del tema, distinguendo all interno della città tre diverse zone funzionali: quelle industriali, comprendenti anche i magazzini, il commercio all ingrosso, nonché alcune aree abitative per la classe operaia; quelle commerciali comprendenti negozi al dettaglio e botteghe artigianali; quelle residenziali. Queste ultime possono essere opportunamente distinte in sotto zone in base alla tipologia edilizia prevista (alta, media e bassa densità).
44 IL NEW YORK ZONING ACT F. L. Olmsted e la nascita del Park Movement negli USA L esperienza del Central Park a Manhattan Il Movimento City Beautiful NEL 1916 IL NEW YORK ZONING ACT DEFINISCE: gli usi del suolo consentiti o vietati; le altezze massime consentite ai fabbricati; la massima percentuale di superficie che era possibile coprire all interno di ogni lotto edificabile
45 IL NEW YORK ZONING ACT
46 F.L. OLMSTED E IL PARK SYSTEM
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48 PATRICK GEDDES ( ) Laureato in biologia si interessa di studi sociologici ed urbani. Autore di Cities in evolution (1915), nel quale descrive per la prima volta il processo di formazione delle aree metropolitane.
49 PATRICK GEDDES ( ) Sostenitore della Survey preliminare al piano Fautore di un urbanistica dei cittadini (esperienza indiana) È considerato il padre dell ORGANICISMO
50 IL PIANO MODERNO IL GOVERNO DELL ESPANSIONE URBANA
51 IL MODELLO QUANTITATIVO Obiettivo:dimensionamento (previsione) degli assetti futuri Analisi preliminare di tipo statistico quantitativo: popolazione, attività, ecc Modelli matematici previsionali Analisi dei fabbisogni e della domanda Standard urbanistici
52 IL MODELLO AUTORITATIVO Lo Stato esercita il diritto dovere della pianificazione in funzione della sua neutralità e del bene comune. Il piano è un insieme di vincoli e di norme prescrittive esercitati in funzione del bene comune La pianificazione è gerarchicamente organizzata e il livello superiore detta le regole a quello inferiore
53 IL MODELLO A CASCATA La pianificazione agisce mediante una sequenza ordinata scalarmente e temporalmente di diversi piani (territoriali, generali, particolareggiati) Il piano scalarmente superiore detta le regole a quello inferiore (esecutivo) Il piano scalarmente superiore precede temporalmente quello inferiore
54 IL MODELLO MULTIDISCIPLINARE La pianificazione è un attività che si esercita mediante il contributo di diverse discipline per dare risposta alla complessità della città Due questioni ancora aperte: Il ruolo dell urbanista I rapporti con le discipline economiche
55 IL MODELLO MULTIDISCIPLINARE LA STORIA MARCEL POETE GLOTZ (La città greca) e PIRENNE (La città medie) PIERRE LAVEDAN LA SOCIOLOGIA MAX WEBER LA SCUOLA DI CHICAGO LEFEBVRE, CASTELLS LA GEOGRAFIA ECONOMICA LE TEORIE LOCALIZZATIVE DI VON TUNEN E LOSCH LE LOCALITA CENTRALI DI W. CHRISTALLER
56 LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE Il Park Movement negli Usa e F.L. Olmsted La dimensione urbana metropolitana Il piano come strumento onnicomprensivo di assetto economico sociale, oltre che fisico
57 LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE GLI STATI UNITI ROOSEVELT, IL NEW DEAL ED IL PIANO DELLA TENNESSEE VALLEY LA GRAN BRETAGNA IL GREATER LONDON PLAN E LE NEW TOWNS LA FRANCIA IL PLAN DE LA REGION PARISIENNE E LE VILLES NOUVELLES L ITALIA LA BONIFICA DELL AGRO PONTINO IL PROGETTO 80
58 1901 Ebenezer Howard La città giardino
59 1942, Il Greater London Plan di Sir P. Abercrombie
60 LE NEW TOWNS: MILTON KEYNES
61 LE NEW TOWNS: STEVENAGE
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