Il monetarismo a Chicago: Milton Friedman. Unità 5
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- Ambrogio Fausto Zanella
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1 Il monetarismo a Chicago: Milton Friedman Unità 5
2 Il monetarismo Teoria dovuta soprattutto a Milton Friedman Money matters: è importante per capire variazioni nella produzione, occupazione e prezzi Lo strumento davvero efficace per stabilizzare l'economia è la politica monetaria Influenza del monetarismo sui policy makers: anni settanta-ottanta ma indirettamente fino a oggi includendo le scelte di politica monetaria dell'ue
3 Milton Friedman Nasce a Brooklyn, New York il 31 luglio 1912 da una famiglia di immigrati molto poveri
4 Milton Friedman Insegna economia alla University of Chicago dal 1946 al 1977
5 Milton Friedman Successivamente al 1977 svolge ricerca presso la Hoover Institution della Stanford University
6 Milton Friedman È stato consigliere del candidato repubblicano Barry M. Goldwater alle presidenziali nel 1964 (vinse il presidente uscente Lyndon B. Johnson)
7 Milton Friedman Poi è stato consigliere di Richard Nixon, 37 presidente USA ( )...
8 Milton Friedman... e infine di Ronald Reagan, 40 presidente USA ( )
9 Milton Friedman Opinionista di Newsweek ( )
10 Milton Friedman Autore con la moglie Rose della serie di documentari televisivi e del libro Free to Choose
11 Milton Friedman Muore il 16 novembre 2006
12 Il pensiero politico In Capitalism and Freedom (1962) Friedman sostiene che l'intervento politico deve essere minimo perché il mercato è in grado di risolvere la maggioranza dei problemi sociali Un esteso intervento del governo pone a rischio il valore supremo: la libertà individuale
13 Il pensiero politico La libertà politica non può sussistere senza libertà economica Gli scambi guidati dal self-interest sono ostili a ogni potere coercitivo, incluso quello dei governi democratici Il mercato è veicolo di varietà
14 Il pensiero politico L'intervento pubblico è talvolta necessario contro monopoli e per risolvere esternalità Molti servizi pubblici possono essere privatizzati Parchi naturali Indebite intromissioni del governo: Sostegno all'agricoltura Controllo degli affitti Edilizia residenziale pubblica Regolamentazione di alcuni settori (trasporti, credito ecc.) Salari minimi Pensioni Coscrizione obbligatoria Mercati neri
15 Il pensiero politico Dal New Deal in poi, le politiche di stabilizzazione della domanda hanno amplificato (con ritardo) le fasi di espansione, aggravando i problemi La regolamentazione di prezzi e salari crea Razionamento Mercati neri
16 Il pensiero politico Radicalismo liberista: Contrario a forme di autorizzazione delle professioni Vouchers per l'istruzione Sopprimere l'assistenza pubblica e sostituirla con un'imposta negativa sul reddito per i più poveri Legalizzare le droghe In atti self-regarding, il paternalismo è inaccettabile per un liberale I crimini collegati sono dovuti proprio all'illegalità I prezzi calerebbero significativamente... ma non stimolerebbero un maggiore consumo
17 La teoria quantitativa della moneta M. Friedman, The Quantity theory of Money: a Restatement (1956) TQM caduta in discredito dopo la crisi del '29 Difesa solo a Chicago: Money matters Reinterpretata come teoria della domanda di moneta (non del reddito o del livello dei prezzi) esercitata indistintamente da famiglie e imprese: Gli individui domandano scorte liquide come qualunque altro tipo di ricchezza (stock), in base alla loro funzione di utilità, in modo da max f(u) pareggiando l'utilità marginale di ciascuna di esse ( teoria generale della scelta) L'UMa scontata dei consumi futuri deve essere uguale all'uma dei consumi presenti
18 La teoria quantitativa della moneta Esiste una relazione funzionale stabile tra domanda di moneta e un numero limitato di variabili: in particolare il reddito permanente Dipende dalle preferenze, dai rendimenti alternativi dei diversi tipi di investimento, dalla ricchezza totale Max f(u) con vincolo di bilancio dato dalla ricchezza totale da investire
19 La teoria quantitativa della moneta W = ricchezza, inclusiva di moneta, obbligazioni, azioni, beni capitali, capitale umano w = frazione della ricchezza non umana Funzione della domanda di moneta: rm = rendimento della moneta È = 0 per moneta legale > 0 per moneta bancaria 1 dp e depositi M d = f P, rm, rb, re,, W, w, u P dt Μ2: permette di dare maggiore stabilità alla Md e la rende meno P = livello dei prezzi: il potere sensibile a varizioni degli altri tassi d'acquisto condiziona i di rendimento. Le principali servizi di comodità e sostituzioni avvengono all'interno sicurezza che offre come di M2 quando muta i mezzo di pagamento
20 La teoria quantitativa della moneta (1/P) (dp/dt) = πe = tasso di inflazione: misura il rendimento collegato al possesso di beni fisici, esprimendone l'apprezzamento o deprezzamento Funzione della domanda di moneta: u = tutto ciò che influisce sull'utilità di detenere moneta (gusti) rb = rendimento atteso sulle 1 dp M d = f P, rm, rb, re,, W, w, u obbligazioni Include anche i guadagni e perdite P dt in conto capitale re = rendimento delle azioni in termini reali, per cui include anche il saggio di variazione dei prezzi, oltre che del valore corrente delle azioni
21 La teoria quantitativa della moneta Circa W : Per rendere la funzione empiricamente definita, W è sostituito col valore del flusso di totale di reddito dell'operatore, opportunamente scontato Y Se il flusso è perpetuo: W = r Si tratta del reddito permanente (depurato delle componenti transitorie). NB: in quanto equiparato alla ricchezza, esso diviene una variabile patrimoniale Poiché il tasso di capitalizzazione del reddito non è una variabile indipendente, può essere omesso Inoltre si pone rm = 0; quindi: e M d = f P, r b, r e,,y p, w, u
22 La teoria quantitativa della moneta e Osservazioni: M d = f P, r b, r e,,y p, w, u Md è correlativamente correlata a Yp, rm (se presente) Negativamente a rb, re, πe Il passaggio micro macro è fatto assumendo che la dispersione dei valori attorno alla media sia costante nel tempo valori medi, quindi aggregabili
23 La teoria quantitativa della moneta Osservazioni: e M d = f P, r b, r e,, Y p, w, u La funzione è omogenea lineare nel reddito e nei prezzi Md reale non varia al variare di prezzi e reddito nominale (gli individui non soffrono di illusione monetaria) 1 Moltiplicando Yp e P per uno scalare = P si ottiene: Md e Yp = f r b, r e,,, w, u P P che esprime la domanda di moneta in termini reali Poiché per Friedman l'effetto di rb e re è limitato la domanda di moneta dipende soprattutto da Yp e P
24 La teoria quantitativa della moneta Osservazioni: La domanda di moneta è relativamente insensibile a variazioni nei tassi di interesse Perciò, anche perché collegata al reddito permanente è molto stabile più stabile della funzione keynesiana di consumo Si oppone alla teoria keynesiana che la domanda di moneta fluttui a ogni variazione delle aspettative e dei tessi d'interesse
25 La teoria quantitativa della moneta La velocità di circolazione della moneta 1 Assegniamo allo scalare il valore = Y p Si ottiene Md P e = f, r b, r e,, w, u Yp Yp 1 =Y p Da cui M d P e f, r b, r e,, w, u Yp Yp e Ponendo tale rapporto = V, r b, r e,, w, u P Yp Si avrà in equilibrio: MV, r b, r e, e, w, u =Y p P
26 La teoria quantitativa della moneta Yp e MV, r, r,, w, u =Y p b e La velocità di circolazione P della moneta Poiché Yp è il reddito (permanente) nominale, si ritrova la formula di Fisher MV = PT V, tuttavia, non è più una costante ma una funzione delle variabili incluse in V ( ), cioè della massimizzazione dell'utilità individuale Per ragioni analoghe a quelle viste, non solo la domanda di moneta è stabile, ma anche V, e le variazioni di V, se ci sono, sono prevedibili. V può mutare sensibilmente solo in caso di iperinflazione, quando è molto sensibile ai valori di πe.
27 La funzione di consumo M. Friedman, A Theory of the Consumption Function (1957) Il consumo in ciascun periodo ammonta a una frazione costante del reddito permanente, non di quello corrente I guadagni occasionali sono risparmiati Valenza anti-keynesiana: Se gli individui variano i consumi in funzione del reddito atteso di lungo periodo, la propensione marginale al consumo di variazioni di breve periodo è molto bassa il moltiplicatore è anch'esso molto basso il sistema economico è molto più stabile di quanto credesse Keynes
28 Le ricerche empiriche Friedman rimprovera ai keynesiani di aver misconosciuto ciò che la TQM aveva sempre sostenuto: l'importanza dello stock di moneta per determinare PY. La variazione di M può avere tre effetti: P V Y (reale) Gli effetti possono essere rilevati solo empiricamente indagini empiriche e storiche Obiettivo: dimostrare che le fluttuazioni di PY dipendono da variazioni di M e non della domanda
29 Le ricerche empiriche Risultati: V è molto stabile, i la influenza poco Problemi: Nei paesi in cui aumenta Y, V risulta decrescente nel lungo periodo Cioè: data V = PT/M, M cresce più di PT V ha nel breve periodo un andamento prociclico, cioè aumenta quando Y aumenta e viceversa. Quindi l'opposto che nel lungo periodo Come conciliare tutto ciò? Md dipende da Yp, quindi nel breve periodo quando Y supera Yp, gli individui acquistano più asset non monetari (es. beni durevoli) e quindi V aumenta. Md si proporziona a Yp, non a Y corrente (e in questo senso è stabile!) Nel lungo periodo M aumenta perché è un bene di lusso i cui servizi aumentano più di PY.
30 Le ricerche empiriche M. Friedman e Anna Schwartz, A Monetary History of the United States (1963) Vuole dimostrare che le oscillazioni di PY dipendono dalle variazioni dell'offerta di M e non viceversa. Tutte le fasi di espansione e crisi USA sono state precedute da espansione monetaria La crisi del '29 poteva essere evitata se la FED avesse erogato subito sufficiente moneta
31 Il meccanismo di trasmissione Se c'è un nesso stretto tra offerta di moneta e cicli, va spiegato: Nell'equazione della M, la moneta in eccesso può d essere spesa anche nell'acquisto di beni durevoli, se gli agenti ritengono che P crescerà. Cioè la trasmissione può essere diretta, non indiretta come nella IS-LM (dove la liquidità in eccesso porta all'acquisto di obbligazioni, quindi al calo di i, quindi all'aumento di I: meccanismo indiretto) Esempio: operazione di mercato aperto x immettere liquidità gli individui hanno in portafoglio più M di quella desiderata se ne liberano dapprima acquistando titoli simili aumentano di prezzo si rivolgono a titoli più rischiosi o beni durevoli inflazione M/P ritorna al livello ottimale i torna a salire
32 La critica alla curva di Phillips Curva di Phillips Alban W. Phillips ( ) La curva misura la correlazione statistica tra saggio di variazione dei salari monetari e volume della disoccupazione
33 La critica alla curva di Phillips AEA presidential address Mostra l'insussistenza del nesso tra inflazione e disoccupazione Supponiamo un mercato del lavoro in equilibrio Disoccupazione 4% Il governo aumenta M per ridurre la disoccupazione U. Aumenta Y e occupazione I prezzi dei prodotti salgono prima di quelli del lavoro (i lavoratori reagiscono più lentamente delle imprese ai ribassi di w/p) Nel periodo successivo I lavoratori chiedono aumenti di w La domanda di lavoro si riduce, U ritorna al suo livello precedente
34 La critica alla curva di Phillips AEA presidential address Gli effetti sulle variabili reali sono transitori Il trade-off può essere reso permanente solo accelerando continuamente ii tasso d'inflazione I lavoratori hanno un comportamento razionale e non soffrono di illusione monetaria: massimizzano le variabili reali I lavoratori hanno aspettative adattive: si attendono che l'inflazione corrente sia = a quella del periodo precedente
35 La critica alla curva di Phillips Curva di Phillips tradizionale: π = h (U) con: π = tasso d'inflazione U = disoccupazione h' (U) < 0 (pendenza negativa)
36 La critica alla curva di Phillips Curva di Phillips con aspettative: π = h (U) + πe con: πe = tasso d'inflazione atteso Date aspettative adattive, πe = βπ-1= inflazione del periodo precedente moltiplicata per il coefficiente β > 0 I salari nominali includono le aspettative di inflazione e la nutrono
37 La critica alla curva di Phillips Se πe = 0, le due funzioni sono equivalenti e vale il trade-off. Se πe > 0, la curva si sposta verso nord-est Il trade-off vale solo nel breve periodo Nel lungo periodo l'inflazione attesa è = a quella effettiva, β = 1 La curva di Phillips di lungo periodo è verticale, in corrispondenza del saggio naturale di disoccupazione
38 La critica alla curva di Phillips Saggio naturale di disoccupazione: Dipende da condizioni tecnologiche, demografiche, istituzionali (organizzazione del mercato del lavoro, mobilità, sussidi di disoccupazione, tempi medi di ricerca del lavoro, ecc.) Naturale, ma non immutabile Contiene disoccupazione frizionale e strutturale Non riflette quella ciclica Accolta anche dai keynesiani: NAIRU (NonAccelerating Inflation Rate of Unemployment) La priorità tende a essere la lotta all'inflazione e non il pieno impiego Stagflazione anni '70
39 La politica economica La politica fiscale keynesiana è meno efficace della politica monetaria L'economia reale è tendenzialmente stabile e può essere solo squilibrata da errate politiche monetarie (l'opposto di Keynes) Politica fiscale: la spesa pubblica è finanziata o con espansione monetaria (e allora è politica monetaria) oppure vendendo titoli (e allora è riduzione di altre spese) l'effetto netto dipende dalle spese alternative la maggiore offerta di titoli eleva i e scoraggia la spesa privata dei potenziali mutuatari (crowding-out)
40 La politica economica Politica monetaria Nel breve periodo la variazione di M ha effetti sia su Y e occupazione, sia su P. Nel lungo periodo solo su P. Dato che al contrario dei keynesiani per Friedman Md è stabile, la quantità di moneta in circolazione dipende dall'offerta. Se è insufficiente spinte deflazionistiche Se è eccessiva spinte inflazionistiche
41 La politica economica Politica monetaria: Ma non deve avere come scopo la piena occupazione (tasso di disoccupazione naturale) Ogni politica attivistica (keynesiana) è destinata al fallimento: non sappiamo abbastanza Le politiche anticicliche agiscono con ritardo: gli effetti si fanno sentire quando l'economia ha iniziato a ripartire, e amplificano gli effetti inflazionistici Obiettivo: crescita monetaria fissa e costante, che colleghi automaticamente l'emissione di base monetaria alla crescita del PIL PIL USA + 3% Ms deve crescere del 3-5%
42 La politica economica Politica monetaria: La regola di emissione del circolante va posta nelle costituzioni Difficoltà legate alla instabilità del moltiplicatore monetario 100% money = riserve pari al volume dei depositi FED sotto controllo del potere legislativo, ritenuto più stabile Le banche centrali non devono più porsi l'obiettivo di controllare i. Non sono in grado di farlo nel medio-lungo periodo M cresce i cala inizialmente la spesa aumenta maggiore domanda di prestiti maggiori P cresce i
43 La controrivoluzione monetarista Negli anni settanta Friedman si considera protagonista della controrivoluzione contro il keynesismo. Dichiarazioni radicali e prudenza politicoeconomica Bisogna distinguere tra il Friedman economista e il Friedman comunicatore
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