1. Storia dell educazione dei sordi a cura di Raffaella Carchio psicologa

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "1. Storia dell educazione dei sordi a cura di Raffaella Carchio psicologa"

Transcript

1 1. Storia dell educazione dei sordi a cura di Raffaella Carchio psicologa La condizione dei sordi prelinguistici, ovvero delle persone diventate sorde prima dell acquisizione del linguaggio, fino alla seconda metà del 700 era davvero scoraggiante: la sordità era nota non tanto per la causa ma per gli effetti che comportava. Considerati incapaci di produrre un linguaggio comprensibile ai più, e quindi muti, erano ritenuti pressoché degli idioti sia dagli estranei che dai familiari. Venivano ignorati e ridicolizzati a causa dei loro tentativi di comunicare tramite gesti rudimentali o suoni gutturali, oltre che isolati e costretti a svolgere i lavori più umili. In un clima di così forte indifferenza, coloro che venivano definiti idioti lo diventavano davvero per la completa mancanza di stimoli sociali e culturali. I primi tentativi di educazione furono una necessità più che una volontà: le famiglie benestanti dell epoca che non avessero voluto vedere il proprio patrimonio disperso, dovevano istruire gli eredi, anche sordi, in modo che venissero considerati capaci legalmente. Possiamo rintracciare tentativi eccellenti già verso la fine del 500 sebbene il tipo di rieducazione fosse individuale e per pochi privilegiati. In quell epoca, il monaco spagnolo Pedro Ponce de Leon educò tre figli del governatore di Castiglia utilizzando un alfabeto manuale, che non fu mai stilato, ma probabilmente simile a quello adoperato da Melchor Yebra, suo contemporaneo, che ci è pervenuto per iscritto. Questo alfabeto veniva usato per dare sollievo spirituale agli ammalati: ogni lettera dell alfabeto corrispondeva a una preghiera e il malato, troppo provato per recitarla, la indicava semplicemente con la configurazione della mano e chi era vicino a lui, la recitava per suo conto. Sempre in Spagna, un altro nome influenzerà in modo decisivo l educazione dei sordi: Juan Pablo Bonet raccolse l eredità di Pedro Ponce de Leon e continuò l opera di educazione ai figli del governatore di Castiglia. Bonet scrisse anche il Trattato sull educazione dei sordi, testo in cui cerca di formalizzare un metodo per educare le persone sorde.

2 In Europa, chiunque si trovi ad educare un ragazzo sordo, prende spunto dall opera di Bonet, arricchendo il suo lavoro con le proprie esperienze personali. L educazione, però, è rivolta solo ai figli degli abbienti e le scoperte che ogni educatore compie sull educazione dei sordi non vengono divulgate. In Francia, l abate de L Epée rappresenta un eccezione per quei tempi; non geloso del proprio metodo, lo diffuse al punto che, nel 1755, fondò la prima scuola pubblica per sordi. L abate si era interessato all educazione dei sordi principalmente perché, se questi potevano confessarsi, avrebbero potuto anche salvare la propria anima. L abate ebbe in quel periodo una fondamentale intuizione: mise in relazione la sordità con la capacità di articolare i suoni e quindi intuì che i sordi non fossero muti ma semplicemente faticavano nell articolazione delle parole perché non sentivano la propria voce. Comprese anche che idee e suoni hanno un rapporto del tutto simile a quello che c è tra idee e caratteri scritti e quindi, se i sordi faticavano nell articolazione dei suoni, potevano imparare la lingua scritta attraverso l uso di segni convenzionali. L educazione ai sordi da parte dell abate consisteva quindi nell insegnare loro il francese scritto cioè una lingua che i sordi potevano vedere, abbinata all uso di segni che rappresentavano il significato della parola (segni metodici); l utilizzo di segni venne stimolato dagli stessi allievi dell abate che li utilizzavano tra loro per comunicare. De L Epée imparò il metodo utilizzato dai suoi studenti e lo completò con segni nuovi permettendo in questo modo un ampliamento del vocabolario. Divenne così noto il sistema dei segni metodici che consentiva di associare una parola scritta ad un segno e poneva in grado gli studenti di scrivere in francese sotto dettatura di un interprete. La scuola dell abate si aprì con 7 studenti ma nel 1785 ne contava già 75: nel 1789 venne dichiarata istituzione nazionale. Tutti gli sforzi del monaco non andarono dispersi neppure dopo la sua morte avvenuta nel 1789 perché si contavano già 21 scuole in Europa che adottavano il suo metodo. In Italia, Tommaso Silvestri si appropriò del metodo dell abate francese. Rimasto a Parigi per sei mesi, tornò a Roma dove cominciò ad insegnare a otto allievi sordi mietendo

3 un tale successo da far diventare famoso, anche nel nostro paese, il metodo di De L Epée; Silvestri, però, affiancò all uso dei segni metodici, la rieducazione orale. Negli anni successivi molte altre scuole furono aperte. La scuola di Torino, fondata nel 1838 dal sacerdote Francesco Bracco, utilizzava un metodo mimico che fu successivamente soppiantato dal metodo orale alcuni anni prima del Congresso Internazionale di Milano (1880). A Milano, nel 1805 venne aperto il Regio Istituto e nel 1854 venne fondato l Istituto per i Sordomuti Poveri di Campagna da parte di Giulio Tarra che darà un impulso decisivo all uso dell oralismo nell educazione dei sordi. A Bologna, nel 1850 Giuseppe e Cesare Gualandi adoperarono con i loro allievi metodi diversificati. Chi era più dotato usufruiva del metodo orale; chi lo era meno, del metodo mimico. In Francia, nonostante alcuni degli insegnamenti di De L Epée fossero andati perduti, le sue orme non furono abbandonate ma anzi migliorate quando l abate Ambrois Sicard fu investito dell incarico di dirigere la scuola francese come successore dell abate. L opera di Sicard si rivelò così efficace anche grazie alla presenza di Jean Marc Itard, medico interno alla scuola, che fu il precursore delle moderne tecniche riabilitative per sordi. Itard scrisse il primo trattato di otologia ed elucubrò una serie di esercizi che i sordi potevano compiere per migliorare la loro rieducazione. Itard era un fautore dell oralismo ma verso la fine della sua vita riconobbe l importanza dell uso dei segni per l educazione dei sordi. La fama di Sicard arrivò perfino oltre oceano approdando negli Stati Uniti grazie a Thomas Hopkins Gallaudet che fu finanziato dal padre di una sua allieva per imparare i metodi rieducativi utilizzati in Europa. Nel 1816, dopo aver conosciuto Sicard ed aver imparato il metodo utilizzato nella sua scuola, Gallaudet ripartì per gli Stati Uniti portando con sé un ex allievo di Sicard, Laurent Clerc che, durante la storica traversata in mare durata cinquanta giorni, insegnò i segni al suo compagno di viaggio. Quest ultimo, l anno successivo, fondò la prima scuola per sordi a Hartford nel Connecticut, seguita da molte altre in breve tempo. I segni francesi di Clerc non fecero fatica ad amalgamarsi a quelli indigeni, tanto che da quella miscellanea nacque l American Sign Language (ASL), la lingua dei segni americana.

4 Si stima che nel 1869 ci fossero nel mondo 550 insegnanti per sordi e che il 41% degli insegnanti per sordi degli Stati Uniti fossero essi stessi sordi. Sempre negli Stati Uniti, nel 1864, venne approvata una legge che permetteva la trasformazione della Columbian Istitution for the Instruction of the Deaf and the Blind di Washington nel primo istituto superiore per sordi al mondo; il primo direttore fu Edward Gallaudet, figlio del più noto Thomas. Dopo il 1870, tutto ciò che fu conquistato per l educazione dei sordi venne spazzato via in meno di un ventennio. La repressione, il conformismo e l intolleranza verso la diversità, insieme alle pressioni del Clero e alla ricerca di una uniformità linguistica contribuirono allo smantellamento di ciò che si era fatto in precedenza per l educazione e l integrazione dei sordi. Ci si interrogò sul fatto se fosse giusto lasciare a delle persone con una minorazione la libertà di utilizzare una lingua diversa dalla maggioranza e al contempo se fosse adeguato relegare i sordi in una lingua sconosciuta alla maggior parte delle persone. Tutto questo, insieme a una corrente di pensiero già esistente all epoca che sosteneva l utilità della rieducazione alla parola, diedero una spinta decisiva verso l abbandono della lingua dei segni. Nonostante le buone intenzioni dei fautori dell oralismo, è certo che questo metodo fosse molto più complesso e difficile da apprendere per le persone sorde, che per altro non smisero di utilizzare i segni con amici e parenti. Il metodo era così difficile e faticoso che un solo educatore doveva occuparsi di un allievo; al contrario con l uso dei segni si poteva insegnare a più alunni contemporaneamente. Edward Gallaudet, allora direttore della scuola superiore per sordi di Washington, dopo aver visitato diverse scuole d Europa, propose una soluzione innovativa; utilizzare un metodo integrato che consentisse ai sordi di esprimersi nella loro lingua (la lingua dei segni) e al contempo permettesse loro una rieducazione ortofonica per non escluderli dalla vita della comunità udente; tale entusiasmo fu smorzato dal Congresso Internazionale degli Educatori dei Sordi tenutosi a Milano nel A causa della presenza di soli educatori udenti durante tale Congresso e alla partecipazione di Alexander Graham Bell

5 che fece sentire il peso della sua importanza in quanto figlio di specialisti, venne presa la decisione di bandire i segni dall educazione dei sordi e quindi da tutte le scuole. La rieducazione ortofonica non portava dei risultanti eccellenti sullo sviluppo intellettivo della persona sorda in quanto era molto lunga, complessa e puntava più all apprendimento dell articolazione dei suoni che alla comprensione dei contenuti; in questo modo il livello culturale delle persone sorde si abbassò. La lingua dei segni non morì perché veniva utilizzata comunque dalle persone sorde nella vita quotidiana ma anche oggigiorno appare una lingua impoverita nei contenuti in quanto per decenni non è più stata utilizzata in ambito scolastico ma solo per veicolare comunicazioni relative alla vita quotidiana. La prima conseguenza della decisione del Congresso fu che gli studenti sordi dovevano essere affidati unicamente a educatori udenti così la proporzione dei docenti sordi che insegnavano ai sordi, nel 1850 prossima al 50%, scese al 25% verso la fine del secolo e al 12% nel 1960 fino praticamente ad esaurirsi. Il clima ghettizzante che si respirava all epoca, portò alla creazione degli istituti per sordi e intorno agli anni cinquanta, alla formazione di classi speciali nelle scuole pubbliche. La situazione si modificò nel 1977 quando la legge n 517 riconobbe il diritto a qualsiasi portatore di handicap di essere inserito in una scuola normale (scuola primaria e secondaria di primo grado); è solo nel 1982 (legge n 270) che venne previsto l inserimento dei bambini sordi anche nelle scuole materne statali. Le scuole speciali si svuotarono in quanto la legge prevedeva la possibilità, per il genitore, di scegliere tra scuola speciale e scuola normale per il proprio figlio e, dato che la maggior parte dei genitori dei bambini sordi era udente, quasi tutti preferirono l inserimento nelle scuole normali. Se da una parte l integrazione era auspicata, dall altra gli insegnanti avrebbero dovuto garantire una competenza specifica nell insegnamento ai sordi, che si è rivelata spesso assente. Oltre a ciò ai ragazzi sordi è venuta a mancare una comunità di sostegno dove potersi incontrarsi, dialogare nella loro lingua e trovare modelli di riferimento a cui ispirarsi che non facciano parte del mondo degli udenti. Se da una parte l inserimento nella scuola speciale garantiva la specializzazione dei docenti sulla sordità, prevedeva la rieducazione ortofonica quotidiana e la possibilità per i bambini di

6 confrontarsi in un gruppo di pari, dall altra rischiava di limitare lo sviluppo intellettivo del sordo. Infatti, tutti i bambini, indipendentemente dal loro sviluppo intellettivo e dalle loro competenze, dovevano frequentare due volte la stessa classe; rimanevano fino alla maggiore età, quindi, negli istituti ma ne uscivano con un livello di scolarizzazione piuttosto basso. Oltre a ciò, spesso, gli istituti non si trovavano nella stessa città di residenza del bambino che era quindi costretto a rimanere nei convitti per il periodo di frequenza scolastica. Era usuale che i bambini tornassero a casa solo una volta al mese oppure durante le vacanze scolastiche. Attualmente esistono ancora alcune scuole speciali sul territorio italiano che sono sopravvissute alla chiusura degli istituti; è il caso dell Istituto Statale Magarotto di Torino e Padova, l Istituto Statale per Sordi di Roma e la Scuola Audiofonetica di Mompiano di Brescia (Bs). Questi istituti per poter rimanere aperti hanno previsto una integrazione al contrario cioè hanno aperto le porte anche all utenza normodotata che si è quindi andata ad integrare con l utenza sorda. I programmi didattici sono quelli previsti dal Ministero ma sopravvive ancora all interno di queste scuole una particolare attenzione per l insegnamento ai bambini sordi. In alcuni di questi istituti, ad esempio, è ampiamente valorizzata la lingua dei segni come strumento per veicolare i contenuti didattici e quindi le lezioni vengono svolte nelle due lingue (italiano lingua dei segni). A fronte di risultati talvolta deludenti con il solo utilizzo della rieducazione ortofonetica, a seguito di studi condotti sulla lingua dei segni e dell esempio fornito dall esperienza statunitense, le offerte scolastiche rivolte ai bambini sordi si sono lentamente evolute. Dall affermazione che la lingua dei segni sia di ostacolo all apprendimento e allo sviluppo della parola nel bambino sordo (Congresso Internazionale di Milano del 1880), si sta ritornando a considerare il valore della lingua dei segni anche per ciò che concerne l ambito scolastico; ci si sta orientando, in alcune realtà, verso l adozione di un modello bilingue italiano lingua dei segni. In Italia, prendendo ispirazione dalle ex scuole speciali ancora aperte, si stanno sviluppando alcuni progetti all interno di scuole statali tradizionali, che prevedono

7 l adozione del modello bilingue per l insegnamento ai bambini sordi. A Cossato, in provincia di Biella, nel 1994 è iniziato un progetto di bilinguismo lingua verbale lingua dei segni italiana per l integrazione dei bambini sordi nella scuola ordinaria, che si è sviluppato nella scuola dell infanzia di Cossato, per poi proseguire nella scuola primaria, in quella secondaria di primo grado e recentemente in una scuola secondaria di secondo grado di Biella. Attualmente circa 30 tra bambini e ragazzi sordi usufruiscono di questo progetto. A Milano, un progetto simile (progetto Vivilis) è stato avviato nel 2008 nell Istituto Comprensivo Statale Jacopo Barozzi (scuola dell infanzia, scuola primaria e secondaria di primo grado). Il progetto promuovere l integrazione del bambino sordo nella scuola normale anche attraverso la presenza di più bambini sordi inseriti nella stessa classe. Tra gli obiettivi del progetto troviamo: l utilizzo della lingua dei segni come strumento per veicolare contenuti didattici e per aiutare il bambino nella relazione con i pari e con gli adulti e come mezzo per l apprendimento dell italiano orale e scritto. Questo viene realizzato grazie alla presenza in classe dell assistente alla comunicazione per quasi tutto il monte ore frequentato dal bambino la specializzazione degli insegnanti curricolari sulla sordità in modo che non vengano disperse le conoscenze acquisite durante il ciclo di studi del bambino sordo l inserimento di più bambini sordi in una scuola dove gli insegnanti conoscano le modalità relazionali del bambino sordo, il suo modello culturale e la sua lingua e siano in grado di proporre materiale didattico adatto al bambino la presenza nel progetto di personale specializzato sulla sordità: l educatore sordo insegna la lingua dei segni ai bambini delle classi e agli insegnanti oltre che lavorare direttamente con il bambino sordo. La psicologa, esperta nella psicologia della sordità, segue il percorso emotivo del bambino sordo in ambito scolastico, sostiene i genitori nel percorso dei figli e fornisce consulenza agli insegnanti. L obiettivo di progetti come quelli sopra citati è la realizzazione di una scuola dove il bilinguismo sia lo strumento per superare le barriere comunicative ponendosi come ponte

8 fra due mondi, quello dei sordi e quello degli udenti, realizzando un arricchimento esperienziale e socio-culturale e garantendo pari opportunità di apprendimento e di partecipazione alla vita scolastica per il bambino sordo segnante.

CORSO DI (LINGUAGGIO DEI SEGNI ITALIANO) STORIA SULL EDUCAZIONE DEI SORDI

CORSO DI (LINGUAGGIO DEI SEGNI ITALIANO) STORIA SULL EDUCAZIONE DEI SORDI CORSO DI (LINGUAGGIO DEI SEGNI ITALIANO) STORIA SULL EDUCAZIONE DEI SORDI 1 Indice Argomenti 1. STORIA SULL EDUCAZIONE DEI SORDI 2. L'educazione linguistica oggi 3. Le nuove tecnologie nell'educazione

Dettagli

Alcuni dati sui servizi educativi a favore dei minori stranieri

Alcuni dati sui servizi educativi a favore dei minori stranieri Città di Torino Divisione Servizi Educativi Settore Integrazione educativa Alcuni dati sui servizi educativi a favore dei minori stranieri a cura di Carla Bonino Gli interventi che la Divisione Servizi

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro

Dettagli

Accoglienza come costruzione e condivisione di regole comuni. BENVENUTI NELLA NOSTRA SCUOLA Convegno 10 settembre 2015 Mirella Cova UST - Mantova

Accoglienza come costruzione e condivisione di regole comuni. BENVENUTI NELLA NOSTRA SCUOLA Convegno 10 settembre 2015 Mirella Cova UST - Mantova Accoglienza come costruzione e condivisione di regole comuni BENVENUTI NELLA NOSTRA SCUOLA Convegno 10 settembre 2015 Mirella Cova UST - Mantova Accoglienza Integrazione scolastica sociale Alfabetizzazione

Dettagli

SCHEDA DI RILEVAZIONE

SCHEDA DI RILEVAZIONE Allegato 3 RICERCA: SCUOLA ED IMMIGRAZIONE SCHEDA DI RILEVAZIONE PROGETTO OSSERVATORIO PERMANENTE SULLA CONDIZIONE DEGLI IMMIGRATI E SULLO STATO DEI PROCESSI DI ACCOGLIENZA E DI INTEGRAZIONE NELLE REGIONI

Dettagli

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica PREMESSA Il progetto continuità, nasce dall esigenza di garantire al bambinoalunno un percorso formativo organico e completo, che miri a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto,

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

L AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI

L AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI Finalita educativa generale: Favorire l inserimento, promuovere l integrazione scolastica e lo sviluppo delle potenzialità dell alunno disabile o in situazione di svantaggio nell apprendimento, nella comunicazione,

Dettagli

OGGETTO: Linee guida Progetto PERCORSO DI ORIENTAMENTO in collaborazione con la FS Prof. Sergio.

OGGETTO: Linee guida Progetto PERCORSO DI ORIENTAMENTO in collaborazione con la FS Prof. Sergio. Distretto Scolastico N 53 Nocera Inferiore (SA) Prot. n. 1676 C/2 Nocera Superiore,18/10/2012 A tutti i docenti All attenzione della prof. Sergio FS di riferimento All attenzione di tutti i genitori Tramite

Dettagli

SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11

SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11 SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11 Le rilevazioni degli apprendimenti A.S. 2010 11 Gli esiti del Servizio nazionale di valutazione 2011 e della Prova nazionale 2011 ABSTRACT Le rilevazioni degli

Dettagli

Forum regionale per l Educazione degli Adulti in Toscana

Forum regionale per l Educazione degli Adulti in Toscana Forum regionale per l Educazione degli Adulti in Toscana Progetto Linguaggi PASSEPARTOUT POR Toscana Ob. -Competitività regionale e occupazione FSE 007 013 Asse IV Capitale umano A.D. 174 del 30.06.010

Dettagli

PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare

PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare Sottogruppo coordinato da Fortunata Capparo (verbale 2 incontro - 18 /11 2002) L ispettore Gandelli ha iniziato l incontro

Dettagli

Progetto Comes, sostegno all handicap

Progetto Comes, sostegno all handicap TITOLO Progetto Comes, sostegno all handicap TEMPI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Destinatari Minori disabili (fascia d età 3/14 anni) frequentanti la scuola dell obbligo, affetti da patologie varie: ipoacusia,

Dettagli

Plurilinguismo: dal mondo a casa nostra Poster 6

Plurilinguismo: dal mondo a casa nostra Poster 6 1 Plurilingue?! Si, ma come? Spiegazioni Domande Risposte Corrette Note Non è assolutamente possibile dare una breve definizione scientifica che sia in grado di rendere la complessità del sistema di segni

Dettagli

CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO

CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO L ISTITUZIONE SCOLASTICA E IL NUOVO SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE L Istituzione Scolastica ha proceduto alla definizione del proprio Curricolo operando l essenzializzazione

Dettagli

Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI

Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO Il fenomeno della elevata presenza

Dettagli

Uff. I. - OLIMPIADI DI PROBLEM SOLVING - Informatica e pensiero algoritmico nella scuola dell'obbligo

Uff. I. - OLIMPIADI DI PROBLEM SOLVING - Informatica e pensiero algoritmico nella scuola dell'obbligo Uff. I - OLIMPIADI DI PROBLEM SOLVING - Informatica e pensiero algoritmico nella scuola dell'obbligo Il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Direzione Generale per gli Ordinamenti

Dettagli

GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP

GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP ISTITUTO COMPRENSIVO E. CURTI GEMONIO Pagina 1 di 6 GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP Entro i termini e i criteri previsti dalla legge, sulla base del numero di

Dettagli

ATTIVITÀ OFFERTA ALLE SCUOLE NEL CORSO DELL ANNO SCOLASTICO 2014/2015

ATTIVITÀ OFFERTA ALLE SCUOLE NEL CORSO DELL ANNO SCOLASTICO 2014/2015 ATTIVITÀ OFFERTA ALLE SCUOLE NEL CORSO DELL ANNO SCOLASTICO 2014/2015 1. Percorsi in classe; 2. Parco Educastrada; 3. Visitando s'impara: visita all interno del Comando della Polizia Locale; 4. Incontri

Dettagli

Allievi di madrelingua non italiana della scuola secondaria di secondo grado e della formazione professionale

Allievi di madrelingua non italiana della scuola secondaria di secondo grado e della formazione professionale Allievi di madrelingua non italiana della scuola secondaria di secondo grado e della formazione professionale SCHEDA PER IL PERCORSO DIDATTICO PERSONALIZZATO da compilare sia per allievi neo-arrivati che

Dettagli

AUTOREGOLAZIONE PER IL COMPITO

AUTOREGOLAZIONE PER IL COMPITO B5 queste schede ti aiuteranno a scoprire quanto sia utile autointerrogarsi e autovalutarsi potrai renderti conto di quanto sia utile porsi domande per verificare la propria preparazione se ti eserciterai

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Stampa COMUNICATO STAMPA Scuola, si chiudono con successo le iscrizioni on line: 1,557.601 milioni di domande registrate, il 99,3% Quasi

Dettagli

I.Ri.Fo.R. Regionale Toscano Onlus. Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici

I.Ri.Fo.R. Regionale Toscano Onlus. Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Nuove norme in materia di diritto allo studio degli alunni con disabilità e di insegnanti di sostegno

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Nuove norme in materia di diritto allo studio degli alunni con disabilità e di insegnanti di sostegno Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 1561 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato GIANNI FARINA Nuove norme in materia di diritto allo studio degli alunni con disabilità e

Dettagli

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI

SCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI SCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI Analisi dei dati relativi al questionario di valutazione sulla qualità dell integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Progetto ICF Dal modello ICF

Dettagli

Indicazioni nazionali per il curricolo

Indicazioni nazionali per il curricolo Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell infanzia e del primo ciclo di istruzione a cura di Valentina Urgu per l I.C. Monastir L ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO Indicazioni quadro di riferimento

Dettagli

Libro consigliato Verso l'autonomia di Anna Contardi Percorsi educativi per ragazzi con disabilità intellettiva

Libro consigliato Verso l'autonomia di Anna Contardi Percorsi educativi per ragazzi con disabilità intellettiva PROGETTAZIONE DEL PDF E DEL PEI- PROGETTO DI VITA E MODELLI DI QUALITÀ DELLA VITA Prof. Simone Consegnati Indice della lezione: Libro consigliato... 1 Il libro In breve... 1 Per costruire un percorso efficace...

Dettagli

PROGETTO VIAGGI D ISTRUZIONE

PROGETTO VIAGGI D ISTRUZIONE PROGETTO VIAGGI D ISTRUZIONE Anno scolastico 2011-2012 PREMESSA I Viaggi d Istruzione effettuati durante l anno scolastico sono iniziative integrative dell attività didattica e del percorso formativo dei

Dettagli

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE 2000 Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 86 del 29 settembre ARTICOLO 1 - RIFERIMENTI LEGISLATIVI L affido è disposto dal Comune, o chi da esso delegato, in

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

Piazza Mercoledì 1234, 45678 Roma. Tel. 012 34 56 78 Fax 123 45 67 89. www.adatum.com

Piazza Mercoledì 1234, 45678 Roma. Tel. 012 34 56 78 Fax 123 45 67 89. www.adatum.com Piazza Mercoledì 1234, 45678 Roma Tel. 012 34 56 78 Fax 123 45 67 89 www.adatum.com Sommario Introduzione... 3 Qual è lo scopo del progetto?... 4 A chi è rivolto l intervento?... 5 Come si articolerà il

Dettagli

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 Indice Introduzione pag. 9 Ringraziamenti» 13 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 1. I contenuti curati, interessanti e utili aiutano il business» 15 2. Le aziende

Dettagli

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018 MACRO OBIETTIVO 7 Codici indicatori: 7.6.1 PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018 Programma: Mantenimento e Implementazione del Sistema per supportare le istituzioni scolastiche nella promozione della

Dettagli

LINEE GUIDA PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA SCOLASTICA SPECIALISTICA (SASS) DEL COMUNE DI CARLOFORTE

LINEE GUIDA PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA SCOLASTICA SPECIALISTICA (SASS) DEL COMUNE DI CARLOFORTE Allegato 4 AREA CULTURA DEMOGRAFICI SERVIZI SOCIALI COMUNE DI CARLOFORTE PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS UFFICIO SERVIZI SOCIALI LINEE GUIDA PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA SCOLASTICA SPECIALISTICA (SASS)

Dettagli

CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE Gruppo di Ricerca DEAL (Dislessia Evolutiva e Apprendimento delle Lingue) Università Ca Foscari Venezia CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE A. FORMAZIONE PER LA SCUOLA PRIMARIA FORMAZIONE

Dettagli

QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati)

QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati) QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati) 1) Pensi alla sua istituzione scolastica, comprensiva delle diverse sedi e dei diversi gradi di scuola. Quanto è d accordo con le seguenti affermazioni?

Dettagli

L ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE

L ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE Mozione n. 684 presentata in data 3 giugno 2014 a iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, D'Anna, Camela, Comi, Bugaro, Perazzoli, Pieroni, Badiali, Eusebi, Foschi, Natali Progetto di Parent Training L

Dettagli

I colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta claudia.trombetta@email.

I colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta claudia.trombetta@email. I colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta claudia.trombetta@email.it CTI Monza, 20 Novembre 2015 Prima parte: comprendere

Dettagli

Viale Trastevere, 251 Roma

Viale Trastevere, 251 Roma PROGETTO SPORTELLO DI ASCOLTO ATTIVITA DI COUNSELING PSICOLOGICO RIVOLTO AGLI STUDENTI, INSEGNANTI E FAMIGLIE ISTITUTO SAN GAETANO Viale Trastevere, 251 Roma ANNO SCOLASTICO 2014-2015 Una proposta a cura

Dettagli

COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE.

COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE. COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE. UNA METAFORA PER SPIEGARE I DSA La psicologa americana ANIA SIWEK ha sviluppato in anni di pratica professionale un modo semplice ed efficace di spiegare i DSA ai bambini,

Dettagli

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A PROTOCOLLO D'INTESA TRA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE (di seguito denominato Ministero) E DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A (di seguito denominata Casa Editrice) VISTO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n.

Dettagli

coinvolgimento di tutti gli educatori (insegnante di classe, di sostegno, assistenti educatori)

coinvolgimento di tutti gli educatori (insegnante di classe, di sostegno, assistenti educatori) FINALITA EDUCATIVA GENERALE: Favorire l inserimento, promuovere l integrazione scolastica e lo sviluppo delle potenzialità dell alunno disabile o in situazione di svantaggio nell apprendimento, nella comunicazione,

Dettagli

LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA

LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA primo ciclo d istruzione Lo sfondo comune e il quadro normativo Il PEI come strumento di progettazione e di valutazione Isp. Luciano Rondanini LA VALUTAZIONE

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE

ISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE ISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE Ferraro Adele Anno Scolastico 2013 2014 ATTIVITA di Continuità educativo - didattica Accoglienza PROGETTO Conoscere per

Dettagli

ASSOCIAZIONE ONLUS TU SEI MIO FIGLIO

ASSOCIAZIONE ONLUS TU SEI MIO FIGLIO PROFILO DELL UTENZA E opportuno premettere che sono stati raccolti i dati relativi a 63 persone/famiglie, che si sono rivolte all associazione da fine 2009 ad oggi. Per alcune di queste, ai fini di fornire

Dettagli

Progetto accoglienza Scuola dell infanzia

Progetto accoglienza Scuola dell infanzia Progetto accoglienza Le docenti di scuola dell infanzia del IV istituto comp. G. Verga di Siracusa hanno stilato il progetto accoglienza per i bambini iscritti all anno scolastico 2011/2012 Motivazioni

Dettagli

Facilitare, per quanto possibile, i contatti fra lo studente e la scuola italiana.

Facilitare, per quanto possibile, i contatti fra lo studente e la scuola italiana. Liceo Scientifico Statale Piero Gobetti di Torino Mobilità degli Studenti - Regolamento d Istituto a.s. 2015/16 Il documento presente si rivolge ai Genitori, agli Studenti e ai Docenti e costituisce norma,

Dettagli

MIUR. La Nuova Secondaria Superiore

MIUR. La Nuova Secondaria Superiore La Nuova Secondaria Superiore Una Riforma complessiva Con l approvazione del Consiglio dei Ministri del 4 febbraio nasce la Nuova Scuola Secondaria Superiore. E la prima riforma complessiva del secondo

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO «TRENTO 5» 38122 Trento (TN) Via San Giovanni Bosco, 8 CF 80016460224

ISTITUTO COMPRENSIVO «TRENTO 5» 38122 Trento (TN) Via San Giovanni Bosco, 8 CF 80016460224 ISTITUTO COMPRENSIVO «TRENTO 5» 38122 Trento (TN) Via San Giovanni Bosco, 8 CF 80016460224 Tel. 0461/263331 - Fax 0461/984463 www.istitutotrento5.it segr.ic.tn5@scuole.provincia.tn.it ic.tn5@pec.provincia.tn.it

Dettagli

3) COSA PENSANO I GIOVANI DEL LAVORO CHE LI ATTENDE..Questionario (Report Collettivo)

3) COSA PENSANO I GIOVANI DEL LAVORO CHE LI ATTENDE..Questionario (Report Collettivo) 4f Cassiano da Imola anno 2003/2004 3) COSA PENSANO I GIOVANI DEL LAVORO CHE LI ATTENDE..Questionario (Report Collettivo) Dati emersi tramite questionario effettuato su un totale di 80 persone, con maggioranza

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DEI SERVIZI DI TRASPORTO E MENSA SCOLASTICA

REGOLAMENTO COMUNALE DEI SERVIZI DI TRASPORTO E MENSA SCOLASTICA COMUNE DI BASCHI PROVINCIA DI TERNI REGOLAMENTO COMUNALE DEI SERVIZI DI TRASPORTO E MENSA SCOLASTICA (Approvato con delibera consiliare n. 50 del 30.09.2010) TITOLO I Norme Generali TITOLO II Trasporto

Dettagli

Relazione sullo svolgimento della Funzione Strumentale stranieri A.S. 2014-2015

Relazione sullo svolgimento della Funzione Strumentale stranieri A.S. 2014-2015 ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI VIA MANIAGO Via Maniago, 30 20134 Milano - cod. mecc. MIIC8D4005 Relazione sullo svolgimento della Funzione Strumentale stranieri A.S. 2014-2015 Affidata dal Collegio Docenti

Dettagli

Gentile Dirigente Scolastico,

Gentile Dirigente Scolastico, Gentile Dirigente Scolastico, grazie per aver aderito al progetto VALES, un progetto del Ministero della Pubblica Istruzione in collaborazione con l INVALSI. Come sa, l obiettivo del progetto VALES è quello

Dettagli

La Dislessia è uno dei disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA» (LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 ) Lucia Scuteri 30.06.

La Dislessia è uno dei disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA» (LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 ) Lucia Scuteri 30.06. La Dislessia è uno dei disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA» (LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 ) Alla base della dislessia ci sarebbe una comunicazione carente fra le aree cerebrali

Dettagli

Istituto Comprensivo Alto Orvietano FABRO

Istituto Comprensivo Alto Orvietano FABRO MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DELL UMBRIA Istituto Comprensivo Alto Orvietano FABRO PROTOCOLLO ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI PREMESSA Relativamente

Dettagli

Percorsi dida+ci per la ges/one e lo sviluppo del bilinguismo a scuola. Luana Cosenza, Luisa Salva0 Università per Stranieri di Siena

Percorsi dida+ci per la ges/one e lo sviluppo del bilinguismo a scuola. Luana Cosenza, Luisa Salva0 Università per Stranieri di Siena Percorsi dida+ci per la ges/one e lo sviluppo del bilinguismo a scuola Luana Cosenza, Luisa Salva0 Università per Stranieri di Siena Seminario/Workshop Analfabe/smi e alfabe/zzazione in contes/ migratori:

Dettagli

Lastampa.it 03.10.2013. SCUOLA 03/10/2013 Le nostre scuole? Poco internazionali Italia in ritardo negli scambi con l estero

Lastampa.it 03.10.2013. SCUOLA 03/10/2013 Le nostre scuole? Poco internazionali Italia in ritardo negli scambi con l estero SCUOLA 03/10/2013 Le nostre scuole? Poco internazionali Italia in ritardo negli scambi con l estero Il 33% degli studenti che partono scelgono destinazioni in Europa, il 24% Usa e Canada e il 23% l America

Dettagli

Materiale per gli alunni

Materiale per gli alunni Testi semplificati di storia Materiale per gli alunni LIVELLO DI COMPETENZA LINGUISTICA RICHIESTA: A2- B1 SI RIVOLGE A: studenti della scuola secondaria di I grado al 3 anno Prerequisiti: Gli alunni sanno

Dettagli

GELMINI E TREMONTI: 8 MILIARDI IN MENO ALLA NOSTRA SCUOLA

GELMINI E TREMONTI: 8 MILIARDI IN MENO ALLA NOSTRA SCUOLA GELMINI E TREMONTI: 8 MILIARDI IN MENO ALLA NOSTRA SCUOLA I governi di destra hanno fatto cassa tagliando per anni proprio in questo settore vitale; noi, al contrario, investiamo sulla scuola per ottenere

Dettagli

Da dove nasce l idea dei video

Da dove nasce l idea dei video Da dove nasce l idea dei video Per anni abbiamo incontrato i potenziali clienti presso le loro sedi, come la tradizione commerciale vuole. L incontro nasce con una telefonata che il consulente fa a chi

Dettagli

IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI

IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI CI SONO ANGELI IN CITTA Tutte le Aree dell Autismo IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI San Salvo 25-05-2013 PALMA MONICA AREA DISABILITA L. 104/92 Legge Quadro per l assistenza, l integrazione

Dettagli

La famiglia davanti all autismo

La famiglia davanti all autismo La famiglia davanti all autismo Progetto Ministeriale di Ricerca Finalizzata - 2004 (ex art. 12 bis d. lgs. 229/99) Ente Proponente Regione Lombardia Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale Responsabile

Dettagli

Il ruolo del chimico per la sicurezza ambientale

Il ruolo del chimico per la sicurezza ambientale ambientale di Piero Frediani * Ciampolini A. (a cura di). L innovazione per lo sviluppo locale ISBN 88-8453-362-7 (online) 2005 Firenze University Press Nell Anno Accademico 1996-97 l Università di Firenze

Dettagli

Sviluppo del linguaggio. Le fasi dello sviluppo del linguaggio

Sviluppo del linguaggio. Le fasi dello sviluppo del linguaggio Sviluppo del linguaggio Le fasi dello sviluppo del linguaggio 1 2 Sviluppo del linguaggio: fase pre-linguistica I bambini sviluppano la capacità di parlare secondo una sequenza ordinata di fasi: passando

Dettagli

Identità e filosofia di un ambiente

Identità e filosofia di un ambiente Comune di Novellara nido comunale d infanzia Birillo Identità e filosofia di un ambiente Storia Il nido d infanzia comunale Birillo viene inaugurato nel 1971. Nasce come nido costituito da due sezioni

Dettagli

Identità e filosofia di un ambiente

Identità e filosofia di un ambiente Comune di Novellara scuola comunale dell infanzia Arcobaleno Identità e filosofia di un ambiente Storia La scuola dell infanzia Arcobaleno nasce nel 1966 ed accoglie 3 sezioni. La scuola comunale è stata

Dettagli

LINGUA INGLESE E SECONDA LINGUA COMUNITARIA

LINGUA INGLESE E SECONDA LINGUA COMUNITARIA LINGUA INGLESE E SECONDA LINGUA COMUNITARIA (I traguardi sono riconducibili al Livello A1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue del Consiglio d Europa per la sc. primaria) (I traguardi

Dettagli

Questionario Conosci l Europa

Questionario Conosci l Europa Questionario Conosci l Europa L Antenna Europe Direct Isernia della Camera di Commercio di Isernia opera sul territorio come intermediario tra l'unione europea ed i cittadini a livello locale. La sua missione

Dettagli

Nota sullo svolgimento delle prove INVALSI 2012 2013 per gli allievi con bisogni educativi speciali

Nota sullo svolgimento delle prove INVALSI 2012 2013 per gli allievi con bisogni educativi speciali Nota sullo svolgimento delle prove INVALSI 2012 2013 per gli allievi con bisogni educativi speciali 1 A.S. 2012 13 Bisogni educativi speciali. Documento pubblicato il 23.4.2013 1. Premessa A titolo di

Dettagli

CORSO DI INFORMATICA PER ADULTI

CORSO DI INFORMATICA PER ADULTI ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROVELLASCA CORSO DI INFORMATICA PER ADULTI Docente: Ing. ALDO RUSSO 18 novembre 2015 LA PAROLA ALL ESPERTO Il posto dello strumento informatico nella cultura è tale che l educazione

Dettagli

IIS. BRERA-LAGRANGE Via Litta Modignani, 65 Milano

IIS. BRERA-LAGRANGE Via Litta Modignani, 65 Milano IIS. BRERA-LAGRANGE Via Litta Modignani, 65 Milano Relazione finale progetto Alternanza scuola/lavoro ITI-Liceo Anno scolastico 2014/2015 Referente Prof.ssa Serino Antonella Lo stage rappresenta un esperienza

Dettagli

YouLove Educazione sessuale 2.0

YouLove Educazione sessuale 2.0 YouLove Educazione sessuale 2.0 IL NOSTRO TEAM Siamo quattro ragazze giovani e motivate con diverse tipologie di specializzazione, due psicologhe, una dottoressa in Servizi Sociali e una dottoressa in

Dettagli

Nelle famiglie adottive l esperienza scolastica di un figlio riveste un ruolo molto importante ed è in alcuni casi fonte di preoccupazione.

Nelle famiglie adottive l esperienza scolastica di un figlio riveste un ruolo molto importante ed è in alcuni casi fonte di preoccupazione. SOS scuola Nelle famiglie adottive l esperienza scolastica di un figlio riveste un ruolo molto importante ed è in alcuni casi fonte di preoccupazione. Un aiuto per decidere quando inserirlo a scuola Il

Dettagli

COMUNICAZIONE UMANA. Linguaggi, Lingue, Lingue dei segni

COMUNICAZIONE UMANA. Linguaggi, Lingue, Lingue dei segni COMUNICAZIONE UMANA Linguaggi, Lingue, Lingue dei segni Varese - 3 giugno 2008 Unità didattica seminariale a cura della dott.ssa Enrica Rèpaci Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi dell

Dettagli

PROGETTO D INCLUSIONE PER ALUNNI CON LO SPETTRO AUTISTICO

PROGETTO D INCLUSIONE PER ALUNNI CON LO SPETTRO AUTISTICO Istituto Comprensivo Statale F. FILZI Via Ravenna 15 MILANO PROGETTO D INCLUSIONE PER ALUNNI CON LO SPETTRO AUTISTICO NASCE nel 1996 con l iscrizione di un bambino con autismo e la formazione di alcuni

Dettagli

A cura di Roberta Ferdenzi, componente del Coordinamento pedagogico provinciale di Piacenza

A cura di Roberta Ferdenzi, componente del Coordinamento pedagogico provinciale di Piacenza Provincia di Piacenza Settore Sistema Scolastico e servizi alla persona e alla comunità RIFLESSIONI SUL LAVORO DEL COORDINATORE CHE OPERA PER FACILITARE, SUPPORTARE, SVILUPPARE LA CRESCITA PROFESSIONALE

Dettagli

PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI LINGUA INGLESE

PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI LINGUA INGLESE ISTITUTO COMPRENSIVO AUGUSTA BAGIENNORUM BENE VAGIENNA PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI LINGUA INGLESE ANNO SCOLASTICO. PRESUPPOSTI PEDAGOGICI L Istituto Comprensivo di Bene Vagienna favorisce ormai da anni l

Dettagli

5. PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI

5. PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI 5. PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI INTRODUZIONE NORMATIVA I minori stranieri presenti sul territorio nazionale hanno diritto all istruzione indipendentemente dalla regolarità

Dettagli

HANDICAP FISICI. Sotto argomento 2.1

HANDICAP FISICI. Sotto argomento 2.1 HANDICAP FISICI Sotto argomento 2.1 Le principali disabilità fisiche riguardano: A. Il movimento delle persone B. Gli occhi devono avere occhiali o usare il Braille C. Orecchie A. Handicap motorio Le persone

Dettagli

LE LEGGI CHE DISCIPLINANO L ADOZIONE E L AFFIDO FAMILIARE

LE LEGGI CHE DISCIPLINANO L ADOZIONE E L AFFIDO FAMILIARE LE LEGGI CHE DISCIPLINANO L ADOZIONE E L AFFIDO FAMILIARE Legge 184/83 E la prima normativa specifica che disciplina l adozione e l affidamento dei minori. Legge 28 marzo 2001 n.149 Disciplina dell adozione

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO LUCCA2. Progettazione curricolare della lingua inglese

ISTITUTO COMPRENSIVO LUCCA2. Progettazione curricolare della lingua inglese ISTITUTO COMPRENSIVO LUCCA2 Progettazione curricolare della lingua inglese FINALITÀ/TRAGUARDI Le finalità dell insegnamento delle lingue straniere nella scuola secondaria di I grado, inserita nel vasto

Dettagli

O P E N S O U R C E M A N A G E M E N T PILLOLE DI TEST COMPRENSIONE. w w w. o s m v a l u e. c o m

O P E N S O U R C E M A N A G E M E N T PILLOLE DI TEST COMPRENSIONE. w w w. o s m v a l u e. c o m O P E N S O U R C E M A N A G E M E N T PILLOLE DI TEST COMPRENSIONE w w w. o s m v a l u e. c o m COMPRENSIONE (RELAZIONI) Qualità generale delle relazioni. Capacità della persona di costruirsi relazioni

Dettagli

Le associazioni sportive e G+S-Kids

Le associazioni sportive e G+S-Kids Le associazioni sportive e G+S-Kids Le associazioni sportive hanno un ruolo importante e prezioso nello sviluppo di bambini e giovani. Per la vostra associazione sportiva G+S-Kids è una piattaforma per

Dettagli

2 FINALITA FORMATIVE DELLA SCUOLA PRIMARIA

2 FINALITA FORMATIVE DELLA SCUOLA PRIMARIA 2 FINALITA FORMATIVE DELLA SCUOLA PRIMARIA Il nostro impianto educativo vuol porre al centro la ricerca del sé nella scoperta della necessità dell altro. Noi siamo tutti gli altri che abbiamo incontrato

Dettagli

SCUOLA MARIA SS. DEL BUON CONSIGLIO Via delle Vigne Nuove, 104 ROMA ISTITUTO SUORE DEGLI ANGELI PROGETTO EDUCATIVO

SCUOLA MARIA SS. DEL BUON CONSIGLIO Via delle Vigne Nuove, 104 ROMA ISTITUTO SUORE DEGLI ANGELI PROGETTO EDUCATIVO SCUOLA MARIA SS. DEL BUON CONSIGLIO Via delle Vigne Nuove, 104 ROMA ISTITUTO SUORE DEGLI ANGELI PROGETTO EDUCATIVO Anno scolastico 2014-2015 1 PREMESSA La SCUOLA CATTOLICA svolge la sua missione educativa

Dettagli

I libri di testo. Carlo Tarsitani

I libri di testo. Carlo Tarsitani I libri di testo Carlo Tarsitani Premessa Per accedere ai contenuti del sapere scientifico, ai vari livelli di istruzione, si usa comunemente anche un libro di testo. A partire dalla scuola primaria, tutti

Dettagli

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca ISTITUTO COMPRENSIVO ENEA TALPINO NEMBRO Scuola dell Infanzia di Nembro Scuole Primarie di Nembro Selvino Scuole Secondarie di 1 grado di Nembro

Dettagli

A.Bagni Alla cortese Attenzione ANNO SCOLASTICO 2012/2013 STAR BENE A SCUOLA SPORTELLO DI ASCOLTO PSICOLOGICO (SAP)

A.Bagni Alla cortese Attenzione ANNO SCOLASTICO 2012/2013 STAR BENE A SCUOLA SPORTELLO DI ASCOLTO PSICOLOGICO (SAP) Non c'è intelligenza senza emozioni, Non c'è apprendimento senza desiderio. Non c'è scuola senza un po' di volonta' e vita. A.Bagni Alla cortese Attenzione Del Dirigente Scolastico Del Collegio docenti

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

3 CIRCOLO DIDATTICO DI CARPI ANNO SCOLASTICO 2005/2006

3 CIRCOLO DIDATTICO DI CARPI ANNO SCOLASTICO 2005/2006 Scheda allegato A) 3 CIRCOLO DIDATTICO DI CARPI PROGETTO PER L INTEGRAZIONE DI ALUNNI STRANIERI NELLA SCUOLA ELEMENTARE ANNO SCOLASTICO 2005/2006 Premessa La scuola si fa portavoce dei valori fondamentali

Dettagli

Identità e filosofia di un ambiente

Identità e filosofia di un ambiente Comune di Novellara nido comunale d infanzia Aquilone Identità e filosofia di un ambiente Storia Il nido d infanzia comunale Aquilone viene inaugurato nel 1974. Nasce come nido costituito da tre sezioni

Dettagli

ESPERIENZE CON IL PON. Il Piano Integrato del Fondo Sociale Europeo 2013-14

ESPERIENZE CON IL PON. Il Piano Integrato del Fondo Sociale Europeo 2013-14 ESPERIENZE CON IL PON Il Piano Integrato del Fondo Sociale Europeo 2013-14 SOMMARIO INTRODUZIONE 2 PROGRAMMAZIONE DELLA SCUOLA PER L ISTRUZIONE 3 IL PIANO INTEGRATO FSE 2013-14 4 I FONDI STRUTTURALI PER

Dettagli

ITALIANO PONTE TRA LE CULTURE NEL MEDITERRANEO

ITALIANO PONTE TRA LE CULTURE NEL MEDITERRANEO ITALIANO PONTE TRA LE CULTURE NEL MEDITERRANEO 1 PERCHÉ CONOSCERE L ITALIANO È UN PLUSVALORE? 2 Perché conoscere l italiano è un plusvalore? Un esempio dal Marocco Malika Eddakhch- docente di italianistica

Dettagli

I dati sulla disabilità

I dati sulla disabilità I dati sulla disabilità In applicazione alla Legge 104/92 viene effettuato l accertamento della presenza di handicap in situazione di gravità. Complessivamente nell anno 2004 nella U.S.L. 5 sono stati

Dettagli

Circolo Didattico di Travagliato (Bs) Titolo: LA CORNICE E IL SUO QUADRO

Circolo Didattico di Travagliato (Bs) Titolo: LA CORNICE E IL SUO QUADRO Circolo Didattico di Travagliato (Bs) Titolo: LA CORNICE E IL SUO QUADRO Descrizione Il progetto può essere considerato un efficace esempio di come azioni progettate per rispondere a bisogni educativi

Dettagli

Procedura di Responsabilità Sociale

Procedura di Responsabilità Sociale Pag. 1 di 5 INDICE 1. Generalità... 2 2. Responsabilità... 2 3. Procedura... 3 3.1 Piano di rimedio per bambini lavoratori... 3 3.2. Selezione ed assunzione di giovani lavoratori... 4 3.3. Comunicazione

Dettagli

PROTOCOLLO ACCOGLIENZA ALUNNI DISABILI

PROTOCOLLO ACCOGLIENZA ALUNNI DISABILI ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE A.COSTA Scuola dell infanzia G.B.Guarini Scuole primarie A.Costa G.B.Guarini A.Manzoni Scuola Secondaria di I grado M.M.Boiardo - Sezione Ospedaliera Sede: Via Previati, 31

Dettagli

Progetto Non uno di meno per l integrazione positiva delle ragazze e dei ragazzi immigrati

Progetto Non uno di meno per l integrazione positiva delle ragazze e dei ragazzi immigrati Ministero della Pubblica Istruzione Osservatorio nazionale per l integrazione degli alunni stranieri e per l educazione interculturale Progetto Non uno di meno per l integrazione positiva delle ragazze

Dettagli