Centro Studi. Il credito a Lucca, Pistoia e Prato

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1 Centro Studi Il credito a Lucca, Pistoia e Prato Ottobre 2014

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3 Sintesi / premessa Sono segnali discordanti quelli che provengono dagli indicatori del credito nella prima parte dell'anno. Da un lato, la maggior parte dei condizionamenti negativi che avevano pesato sull'offerta a partire dal 2011 sono scomparsi o si sono molto attenuati nelle loro conseguenze. La liquidità a disposizione delle banche si è ampliata, non soltanto come conseguenza degli interventi esterni della Bce, ma anche grazie ad una rinnovata capacità delle banche italiane di finanziarsi sul mercato. La prospettiva dell'unione bancaria ha fornito un incentivo all'ottenimento di migliori requisiti di patrimonio ed ha fornito la base per una migliore valutazione di mercato. Il costo dei finanziamenti si è ridotto, grazie alla discesa dei principali tassi di riferimento ed anche grazie alla possibilità di utilizzare forme di raccolta meno costose, anche vista la riduzione delle erogazioni. La domanda di fondi per investimento da parte delle imprese è tornata su livelli normali, secondo le valutazioni delle banche e, d'altra, parte, le indagini presso le aziende segnalano il miglioramento dell'equilibrio finanziario e delle possibilità di accesso al credito. Per contro, i dati sul livello dei finanziamenti erogati lascerebbero poco spazio all'ottimismo. Nell'area Lucca, Pistoia e Prato la discesa dell'accordato per cassa è proseguita in modo marcato (-8,1% nel secondo trimestre del 2014). Si tratta di una flessione superiore rispetto alle dinamiche già estremamente negative prevalenti nella seconda fase della crisi. Inoltre, la discesa incerta dei tassi che si osserva nel comparto a breve termine, debole contropartita di condizioni molto migliorate sui mercati finanziari, sembra più che compensata dalla crescita costante dei rendimenti sulle scadenze più lunghe. La riduzione persistente dello stock di finanziamenti in essere dipende in effetti da forze contrapposte. Alcuni fattori sembrano aver contribuito ad una riduzione più o meno permanente della domanda di credito, probabilmente con un peso diverso nelle diverse realtà territoriali. Il livello delle attività aziendali potrebbe essere tuttora superiore a quanto richiesto secondo le ragionevoli prospettive di medio periodo, mentre il costo elevato in rapporto alle prospettive economiche e la perdurante disponibilità ridotta di credito bancario potrebbero aver indotto a ridurre comunque l'incidenza dei finanziamenti esterni nel passivo delle aziende. Alla ricerca di rendimenti accettabili dal punto di vista delle banche si è probabilmente posto il problema se elevare la tolleranza al rischio, accettando impieghi marginali, ovvero ristrutturare l offerta, cambiando mercato. E' una conseguenza probabilmente indesiderata di diversi anni di irrigidimento dei criteri di erogazione dei prestiti, che hanno finito per minare alla base le possibilità di espansione degli impieghi. In effetti, nell'area Lucca-Pistoia-Prato, l'incidenza dell'esposizione nei confronti del settore produttivo è ulteriormente scesa rispetto a quella nei confronti delle famiglie. La discesa è anche più evidente se si prendono gli impieghi vivi, al netto delle sofferenze. E' un tipo di evoluzione che presenta una logica economica, che tuttavia sembra in profonda contraddizione con le possibilità di una concreta e strutturata ripresa dell'economia. 3

4 L'erogazione di nuovi finanziamenti potrebbe però essere stata nascosta dalla contemporanea scadenza di vecchi finanziamenti e dalla crescita delle sofferenze. Infatti, ci sono diversi casi in cui si vede una crescita dello stock dei finanziamenti. A Prato e soprattutto a Pistoia il livello dei finanziamenti oltre il breve termine alle attività industriali è aumentato rispetto al minimo più recente. A Lucca, dove nella riduzione dei finanziamenti in essere alle attività industriali hanno probabilmente prevalso effetti di domanda, è però cresciuto il comparto a breve, legato in modo più diretto con l'operatività corrente. In definitiva, la ripresa sembra aver prodotto almeno qualche effetto positivo. Gli indicatori di rischio sono molto migliorati a Prato ed a Pistoia, nelle attività industriali si conferma un rapporto sofferenze/impieghi basso in una prospettiva nazionale. Qualche tenue segnale di normalizzazione si è fatto strada nel settore immobiliare, dove si è interrotta la caduta delle erogazioni per acquisto di immobili, soprattutto abitativi, mentre resta difficilmente decifrabile la situazione nel settore delle costruzioni, dove la presenza di un livello di utilizzo dei finanziamenti ormai stabilmente avviato al 100% e la perdurante flessione delle erogazioni destinate al finanziamento dell'attività corrente mostrano un sistema impegnato in prevalenza nella gestione dell'esistente. Avvertenza La Banca d Italia mette a disposizione del pubblico una nutrita serie di dati statistici relativi all attività creditizia (BDS - base dati statistica). Quando si vogliono utilizzare queste informazioni per le finalità dell analisi economica, vengono alla luce diverse limitazioni, di cui si deve tener conto per evitare interpretazioni scorrette e al limite fuorvianti. Il motivo per cui i dati sono raccolti non è infatti rappresentato dall analisi economica, tantomeno di livello territoriale, bensì il supporto per l attività di vigilanza sulle banche e gli intermediari finanziari e creditizi svolta dalla Banca d Italia (dati statistici dalla matrice dei conti di vigilanza) ovvero la valutazione della rischiosità degli affidamenti (dati statistici della centrale dei rischi). Nel primo caso, ovvero per i dati provenienti dalla matrice di vigilanza, la rilevazione è di tipo censuario, cioè riguarda la totalità dei rapporti intrattenuti dagli intermediari soggetti a vigilanza, mentre è tipicamente soggetta a soglie per i dati provenienti dalla centrale dei rischi. Un altra tipologia di dati è quella che deriva da rilevazioni condotte su un campione di banche, come le rilevazioni sui tassi di interesse. Un elemento di particolare difficoltà è rappresentato dal cambiamento, peraltro abbastanza frequente, dei criteri adottati per la rilevazione dei diversi fenomeni, cambiamento che può dipendere dal corretto adempimento di obblighi legali (per esempio, il cambiamento negli standard contabili adottati conduce a classificare in modo diverso, nel corso del tempo, le medesime partite) e, in certi casi, dalle modifiche alla metodologia sottostante la rilevazione o dei criteri di classificazione. Si tratta di cambiamenti che possono determinare anche una diversa classificazione dei medesimi prestiti nel corso del tempo. Un elenco non esaustivo delle (molte) discontinuità delle serie storiche, collegate al cambiamento dei criteri di classificazione, è riportato nell appendice del Bollettino Statistico della Banca d Italia. Fa parte della metodologia correntemente adottata dalla Banca d Italia per le proprie pubblicazioni il calcolo delle serie storiche delle variazioni sulla base di dati preventivamente depurati dalle operazioni di riclassificazione e di cartolarizzazione. Si tratta di informazioni che non fanno parte della base informativa pubblica, su cui è basato questo lavoro. Anche per questo motivo, si possono osservare differenze fra i dati qui riportati, basati esclusivamente sul contenuto della base informativa pubblica, e quelli presenti in altre fonti. Per i dati relativi ad ambiti territoriali ristretti come quello provinciale, inoltre, intervengono limitazioni sul dettaglio delle informazioni disponibili per il pubblico, probabilmente dettate dall opportunità di nascondere andamenti che potrebbero essere troppo facilmente riferiti a particolari soggetti. Pur con tutte queste limitazioni, adottando le precauzioni sempre necessarie per la lettura di fenomeni complessi, i dati forniscono indicazioni utili per valutare anche a livello provinciale l evoluzione di molti aggregati significativi dell attività creditizia. Le valutazioni e conclusioni espresse appartengono ovviamente soltanto al Centro Studi di Confindustria Lucca, Pistoia e Prato 4

5 La situazione generale Nella prima pare del 2014 l offerta di credito ha potuto riposare su condizioni dei mercati finanziari migliori rispetto agli anni peggiori della crisi, tuttavia, le turbolenze che hanno interessato i mercati nel mese di ottobre, con la caduta delle quotazioni azionarie ed il rialzo dello spread Btp-Bund a seguito delle valutazioni negative di agenzie di rating relative ad alcune banche greche hanno messo in luce aspetti non marginali di precarietà della situazione. Le condizioni distese dei mercati infatti, hanno riposato su elementi in qualche modo artificiali. Nonostante il progressivo rientro, il finanziamento straordinario della BCE al sistema finanziario italiano resta elevato, come contropartita di un disequilibrio persistente nei flussi di capitale, rappresentato dal saldo negativo dell Italia nel sistema di compensazione europeo. La comunicazione dell esito della verifica sulle attività e degli stress test sui bilanci delle maggiori banche europee ( di rilevanza sistemica ) prevista per la fine di ottobre potrebbe rappresentare l opportunità di rimuovere una parte della sfiducia che condiziona i rapporti fra gli operatori, ma potrebbe anche incidere negativamente sugli equilibri fin qui faticosamente ottenuti. L abbondanza di capitale sui mercati riposa anche su fattori slegati dall economia reale, e sconta un margine di incertezza tanto maggiore quanto più le previsioni si spingono avanti nel tempo. Resta non definita la tempistica con cui la Fed procederà alla riduzione degli stimoli monetari, come anche i tempi ed i modi con cui la BCE applicherà eventualmente politiche analoghe di sostegno alla liquidità. L ultimo rapporto del Fmi 1 evidenzia come, sui mercati finanziari internazionali, la valutazione di mercato di tutte le categorie di attività, indipendentemente dal rischio, sia ai massimi storici, con bassissima volatilità, nonostante una crescita molto incerta dell economia reale. In una prospettiva storica, tuttavia, le condizioni di raccolta delle banche sono state favorevoli. Tenuto conto del fabbisogno ridotto di fondi determinato dal basso livello dei finanziamenti erogati le 1 (GFSR di ottobre) 5

6 banche hanno inoltre proseguito nello spostamento della raccolta verso forme meno costose, con l ulteriore riduzione della componente obbligazionaria e la crescita dei depositi in c/c. Nonostante una complessiva discesa, evidente soprattutto per le piccole operazioni a breve termine, ed in particolare dopo giugno, il differenziale fra i tassi di interesse di mercato italiani e quelli tedeschi si è mantenuto su livelli elevati, soprattutto sulle scadenze più lunghe. I dati dell indagine Istat sul clima di opinioni delle aziende italiane suggeriscono l esistenza di un mercato duale del credito. E rimasto elevato, in modo persistente, il numero di aziende che non hanno avuto accesso al credito 2. Più che il livello assoluto desta perplessità il fatto che si tratti di una quota sostanzialmente invariata dal 2011, all incirca doppia rispetto al Nei confronti di tale fascia marginale, forse toccata poco o per niente dalla ripresa, si direbbe quindi che il sistema del credito continui ad agire nel senso della sottrazione di finanziamenti, e questo nonostante che, in generale, non abbia smesso di migliorare sia la valutazione delle aziende sulle condizioni di liquidità, come anche la valutazione sulle possibilità di accesso al credito. E anche il risultato delle normative via via più restrittive che hanno privilegiato la stabilità del sistema finanziario rispetto alle necessità di crescita dell economia. La percezione di un miglioramento del clima trova riscontro nelle valutazioni fornite dalle banche sulla domanda espressa dalle imprese, vista su livelli decisamente più normali a metà dell anno, soprattutto grazie all aumento della richiesta di finanziamenti per investimenti. Secondo le valutazioni degli stessi operatori, le condizioni di erogazione del credito restano stringenti, senza allentamenti nei criteri di concessione dei prestiti 3. 2 nella media dei tre mesi che terminano a settembre il 16% per le piccole aziende manifatturiere italiane, fino a 50 addetti, in marginale diminuzione rispetto all inizio dell anno era il 18%. Il rifiuto della banca è indicato all incirca nell 80% dei casi di non accesso al credito richiesto, il che porta ad una quota di aziende che non hanno ottenuto il credito richiesto per rifiuto della banca al 13%. 3 indagine Bank Lending Standards, edizione di luglio

7 Tassi di interesse Segnali di normalizzazione per i tassi sulle operazioni autoliquidanti ed a revoca. Non si arresta il rialzo dei tassi sulle operazioni a scadenza, nonostante le condizioni favorevoli della provvista. In media manca corrispondenza fra rialzo dei tassi ed indicatori di rischio. La prima parte del 2014 mostra un rialzo dei tassi di interesse nel comparto delle operazioni a scadenza (mutui etc.). Si tratta di un movimento non interrotto nell ultimo anno e mezzo che ha interessato la generalità delle province italiane. La contemporanea lieve riduzione che si osserva nel comparto a breve, specialmente nel secondo trimestre rispetto al primo, ha prodotto un rientro appena percettibile per la media delle operazioni rispetto al primo trimestre (-0,03 punti di differenza per la media dell area Lucca-Pistoia-Prato rispetto al primo trimestre). Tassi attivi sui finanziamenti per cassa - medie trimestrali giugno 2014 (2014 II trim.) settore produttivo famiglie consumatrici operazioni Lucca Pistoia Prato Toscana Italia Lucca Pistoia Prato Toscana Italia autoliquidanti 5,3 5,2 5,7 5,5 5,1 +0,0-0,1-0,2-0,1-0,1 a scadenza 3,2 3,4 3,4 3,1 3,3-0,0 +0,2 +0,2 +0,2 +0,2 a revoca 9,5 8,7 9,6 8,8 7,9-0,6-0,5 +0,1-0,5-0,1 autoliquidanti 5,7 8,1 5,9 5,4 4,9-0,2 +1,0 +0,3 +0,2-0,1 a scadenza 3,1 2,9 2,8 3,0 3,1 +0,1 +0,2 +0,1 +0,1 +0,1 a revoca 7,3 5,8 4,8 5,7 5,2 +0,2 +0,2-0,4 +0,0-0,1 Fonte: elaborazioni CS Confindustria Lucca, Pistoia e Prato su dati Banca d'italia - BDS differenza (anno precedente) Il rialzo dei tassi potrebbe, in prima battuta, essere legato all aumento della domanda di credito. Il livello sembra in assoluto elevato nel confronto con gli altri principali riferimenti europei, ancora di più se si considera in termini reali, al netto dell inflazione. Il rialzo dei tassi non trova corrispondenza con le condizioni favorevoli della provvista nella prima parte dell anno, molto migliorate rispetto agli anni precedenti, e con la liquidità elevata a disposizione del sistema del credito. In via del tutto ipotetica potrebbe essere presente un effetto statistico, legato alla scadenza di vecchi prestiti caratterizzati da tassi di interesse molto bassi. Inoltre, il ribasso dei tassi di mercato è divenuto più evidente soprattutto nella seconda parte dell anno, mentre i pochi nuovi 7

8 prestiti potrebbero aver inciso poco o nulla sulla media. Ragionevolmente, hanno operato anche fattori come l esigenza di maggiore redditività che vada a compensare le perdite pregresse sui crediti. Non si può neppure escludere che abbia pesato una percezione di rischio genericamente elevato, che riguarda l intero sistema produttivo. La correlazione fra l andamento dei tassi e del livello di rischio nelle province italiane, espresso dal tasso di ingresso in sofferenza, non sembra sostenibile in generale, anche se presenta una ragionevolezza in alcuni casi particolari 4. Indicazioni di tensione inferiore anche rispetto al passato recente, compaiono invece nei comparti tipicamente riferiti alle operazioni a breve termine, verosimilmente legati all immediata operatività aziendale. L evoluzione favorevole potrebbe essere legata alla ripresa in atto all interno di alcuni settori produttivi, come anche potrebbe aver trovato contropartita nella risoluzione di situazioni pregresse di tensione. Hanno ragionevolmente influito le migliori condizioni dei mercati e gli interventi di riduzione dei tassi della Bce. Nel comparto a breve dei rischi autoliquidanti (sconto di effetti etc.), si intravede un certo rientro a Prato, rispetto al livello relativamente elevato che ha caratterizzato tutto il periodo della crisi e specialmente gli anni dopo il Potrebbe trattarsi di una minor percezione di rischio sistemico, consentita dal miglioramento della congiuntura. A Lucca e Pistoia, il livello è rimasto in linea con il valore mediano delle province del centro-nord, ovvero un livello non particolarmente elevato. 4 E molto bassa la correlazione riscontrata nelle province italiane fra crescita dei tassi a scadenza e livello o incremento del tasso di ingresso in sofferenza (r=0,253 per il tasso di decadimento dei finanziamenti per cassa, r=0,179 per la variazione del tasso di decadimento dei finanziamenti per cassa. In entrambe i casi il test sulla possibilità che il coefficiente angolare della regressione sia diverso da zero presenta valori ampiamente al di sotto della significatività). Un esame visuale suggerisce invece la presenza di correlazione in alcuni casi province specifici. 8

9 Indicazioni più decise di riduzione dei tassi, soprattutto a Lucca ed a Pistoia, hanno riguardato il comparto dei rischi a revoca, che comprende anche operazioni quali scoperto di conto corrente etc., ove è previsto il rientro a semplice richiesta, senza preavviso 5. Il lieve rialzo rispetto al primo trimestre che si osserva per Prato non sembra tale da escludere una stazionarietà di fondo. Certamente, il livello medio osservato nella prima parte del 2013 è decisamente più normale, nel confronto con le altre province italiane, rispetto al livello medio durante la prima fase della crisi. Crediti autoliquidanti Rappresentano finanziamenti concessi per consentire alla clientela di avere la immediata disponibilità di crediti non ancora scaduti vantati nei confronti di terzi, per cui l intermediario segnalante abbia il controllo dei flussi di cassa. Il rapporto coinvolge quindi oltre all'intermediario e al cliente anche un terzo soggetto debitore di quest'ultimo. A titolo esemplificativo, le operazioni incluse sono rappresentate da anticipo per operazioni di factoring, anticipo salvo buon fine (ri.ba.), anticipo su fatture, anticipi su documenti rappresentativi i crediti commerciali (cambiali, polizze marittime, titoli rappresentativi di merce), sconto di portafoglio su ordini confermati, anticipo all esportazione (fatture nei confronti di clientela considerata solvibile dalla banca o con assicurazione Sace), finanziamento a fronte di cessione del credito ai sensi dell'articolo 1260 del Codice Civile, prestiti contro cessione di stipendio, acquisto di crediti a titolo definitivo. Si tratta in generale di operazioni caratterizzate da un livello basso di rischio per l istituto. Crediti a scadenza In questo caso manca la presenza di un terzo creditore e la categoria presenta un livello di rischio leggermente superiore a quello dei rischi autoliquidanti. Si tratta di operazioni di finanziamento con scadenza fissata contrattualmente e prive di una fonte di rimborso predeterminata, come per esempio anticipazioni attive, anticipi su crediti futuri connessi con operazioni di factoring, aperture di credito in conto corrente dalle quali l'intermediario può recedere prima della scadenza contrattuale solo per giusta causa, leasing mutui, finanziamenti a valere su fondi di terzi in amministrazione comportanti l'assunzione di un rischio per l'intermediario, sconto di portafoglio finanziario diretto, prestiti personali, prestiti subordinati, solo se stipulati sotto forma di contratto di finanziamento, pronti contro termine e riporti attivi, altre sovvenzioni attive, qualora il soggetto debitore non versi in stato di insolvenza. Crediti a revoca Si tratta dei prestiti sia a tempo indefinito, che per un periodo prefissato, per cui la banca può recedere, ovvero chiedere il rientro immediato, senza che ci siano particolari motivazioni specifiche. Nella categoria rientrano le aperture di credito in conto corrente concesse per elasticità di cassa con o senza una scadenza prefissata per le quali l'intermediario si sia riservato la facoltà di recedere indipendentemente dall'esistenza di una giusta causa. In questo caso, dei fidi a revoca, non è necessario che l'intermediario invochi un evento particolare, ma si riserva di revocare il fido in qualunque momento, senza uno specifico preavviso particolare (di norma i classici quindici giorni). Il livello di rischio per la banca è superiore a quello dei rischi a scadenza, perché manca una tempistica stabilita entro la quale il prestito deve venire restituito. La revoca, inoltre, costituisce di solito un sintomo negativo in ordine ai rapporti e alla solvibilità del cliente. In questa categoria confluiscono inoltre i crediti scaduti e impagati derivanti da operazioni riconducibili alla categoria di censimento rischi autoliquidanti, vale a dire il cosiddetto insoluto. 5 a Lucca, Pistoia e Prato, sia pure con accenti e tempistiche leggermente diverse, i dati riportati nella BDS evidenziano una riduzione dei numeri relativi alle operazioni a revoca pressoché costante durante l ultimo anno e mezzo, il che potrebbe essere messo in relazione con una riduzione del livello delle operazioni più rischiose. Il potrebbe è d obbligo, vista la natura campionaria dell indagine sui tassi di interesse. L aumento che si osserva a Prato fra giugno 2011 e la fine del 2012 potrebbe essere collegato a situazioni di tensione definite, ancorché rilevanti. Nel medesimo periodo il settore dei servizi ha fornito il maggiore contributo alla crescita del monte delle sofferenze 9

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11 Impieghi L esposizione delle banche nei confronti del sistema produttivo 6 ha continuato a ridursi nei primi mesi del 2014 (nella media dei tre mesi terminanti in luglio, rispetto all anno precedente, a Lucca - 9,7%, a Pistoia -0,5%, a Prato -3,7%). Nella maggior parte dei casi si è trattato di una flessione superiore rispetto a quella registrata nei confronti delle famiglie, con un ulteriore aumento, quindi, del peso relativo di quest ultima categoria di impieghi rispetto a quelli nei confronti delle imprese. La flessione inferiore rispetto alla media italiana (-5,1%) che si riscontra a Pistoia e Prato si spiega essenzialmente grazie ad un evoluzione meno negativa dei prestiti alle imprese medio-grandi, il che potrebbe anche essere messo in relazione con la ripresa dell attività di investimento (vedi oltre la sezione sui finanziamenti per cassa). 6 Gli impieghi corrispondono all esposizione totale delle banche, indipendentemente dalla forma tecnica (per cassa, crediti di firma etc.) ed indipendentemente dalla classificazione delle partite (in bonis, in sofferenza etc.). I dati sulla consistenza dei prestiti pubblicati nella Base Dati Statistica disponibile per il pubblico, in particolare quelli relativi ai prestiti alle imprese, mostrano una discontinuità ben visibile fra dicembre 2013 e gennaio Secondo le avvertenze pubblicate nel supplemento al Bollettino Statistico "moneta e banche" della Banca d'italia, edizione di marzo 2014, il salto di serie è originato "dalla riorganizzazione di primari gruppi bancari. Tali operazioni spiegano quasi per intero le variazioni rispetto ai mesi precedenti". Per fornire un quadro ragionevole sull'andamento dei prestiti a livello locale al netto, per quanto possibile in base alle informazioni pubblicamente disponibili, degli effetti non riconducibili ad effettive transazioni, si è ricorso all'espediente di calcolare serie di indici ottenute raccordando la nuova serie, a partire da gennaio, con la vecchia, fino a dicembre 2013, provvedendo a sostituire la variazione congiunturale dicembregennaio con una stima (mediana mobile secondo Stuetzle) basata sui valori adiacenti. Si tratta ovviamente di una operazione accettabile solo in termini di approssimazione. Senza tener conto della correzione applicata per il salto di serie la flessione degli impieghi negli ultimi tre mesi si trasformerebbe in stazionarietà o lieve flessione, il che non cambierebbe in modo sostanziale le valutazioni complessive sull'evoluzione del credito ed in particolare la serie delle variazioni congiunturali annualizzate. Si sottolinea che le serie storiche pubblicate nella base dati statistica della Banca d Italia si riferiscono agli impieghi dei soli soggetti bancari. La ragionevolezza dell operazione effettuata è confermata dal confronto delle serie ottenute con i dati di fonte centrale dei rischi ed anche dal confronto con elaborazioni realizzate dal nucleo ricerca economica di Firenze della Banca d Italia. 11

12 Per Pistoia, questo andamento rappresenta una conferma, non così per Prato. La riduzione del rapporto fra impieghi ed impieghi vivi è proseguita senza particolari cambiamenti a Prato e Pistoia, mentre ha accelerato a Lucca 7. In definitiva, i dati mensili che giungono fino al mese di luglio confermano in massima parte le tendenze emerse durante il periodo della crisi. Impieghi totali (consistenze, milioni di Euro) Lucca Pistoia Prato Toscana Italia Lucca Pistoia Prato Toscana Italia Lucca Pistoia Prato Toscana Italia Amministrazioni pubbliche ,4-6,4 +8,2-3,1 +2,1-3,6-5,6 +12,3-3,3 +1,5 Societa' finanziarie e assicurative ,9 +4,4-3,7-32,9-5,4-20,4 +12,5 +5,0-26,9-1,0 Settore produttivo ,7 +0,3-3,6-2,3-4,5-9,7-0,5-3,7-3,0-5,1 Societa' non finanziarie ,1 +1,4-3,3-2,0-4,7-11,0 +0,2-3,4-2,8-5,3 Quasi soc. non finanziarie non artigiane ,2 +3,2-6,1-3,3-3,6-5,0 +3,5-5,7-3,3-3,9 Quasi soc. non finanziarie artigiane ,6-3,8-7,2-5,3-7,3-5,3-2,6-7,6-5,1-7,5 Famiglie produttrici ,0-6,4-2,3-2,9-3,4-3,5-6,6-2,5-3,2-3,7 Famiglie consumatrici ,7-0,6-1,2-0,2-0,8-0,8-0,8-1,2-0,4-0,9 **residente e non residente, non IMF Fonte: elaborazioni CS Confindustria Lucca Pistoia e Prato su dati Banca d'italia - BDS rispetto allo stesso periodo anno precedente: luglio 2014 var.% tendenziale (mese) var.% tendenziale (media ultimi 3 mesi) Impieghi vivi per branca di attività e dimensione (consistenze, milioni di Euro) Lucca Pistoia Prato Toscana Italia Lucca Pistoia Prato Toscana Italia Lucca Pistoia Prato Toscana Italia Imprese medio-grandi ,0-1,0-8,8-7,1-8,7-15,9-2,2-8,9-8,0-9,4 Imprese piccole ,7-9,2-7,9-7,2-7,1-7,4-9,4-7,8-7,4-7,4 Settore produttivo ,2-3,1-8,8-7,1-8,4-14,3-4,1-8,9-7,9-9,0 Famiglie consumatrici etc ,8-1,9-2,7-1,0-1,5-1,8-2,3-2,9-1,3-1,6 altri ,5-7,1 +5,5-19,8-1,2-6,9-5,9 +10,8-16,5-0,0 Totale clientela ordinaria residente ,6-2,7-6,5-6,8-4,5-10,0-3,4-6,5-6,9-4,6 Fonte: elaborazioni CS Confindustria Lucca Pistoia e Prato su dati Banca d'italia - BIP rispetto allo stesso periodo anno precedente: luglio 2014 var.% tendenziale (mese) var.% tendenziale (media ultimi 3 mesi) Una annotazione particolare riguarda il settore delle costruzioni a Prato. In base ad una lettura congiunta dei dati sugli impieghi vivi (che, presentano diverse oscillazioni pronunciate di non semplice lettura), dei dati sui finanziamenti per cassa e sulle sofferenze presenti nella base informativa pubblica 8, ha mostrato segni di stabilizzazione per il livello degli impieghi nel periodo più recente. 7 si direbbe, essenzialmente a causa della crescita repentina delle sofferenze nel settore delle costruzioni. Si veda più avanti l apposita sezione 8 ed anche sulla base di elaborazioni realizzate dal Nucleo ricerca economica della Banca d Italia di Firenze 12

13 Impieghi Si tratta di tutti i finanziamenti erogati dalle banche a soggetti non bancari, indipendentemente dalla forma tecnica, al lordo delle poste rettificative e al netto dei rimborsi. L aggregato è quindi idoneo a descrivere l esposizione complessiva del sistema bancario nei confronti della clientela. Secondo le annotazioni al Bollettino Statistico della Banca d Italia l'aggregato comprende: mutui, scoperti di conto corrente, prestiti contro cessione di stipendio, anticipi su carte di credito, sconti di annualità, prestiti personali, factoring, altri investimenti finanziari (per es. carta commerciale, rischio di portafoglio, prestiti su pegno, impieghi con fondi di terzi in amministrazione), sofferenze ed effetti insoluti e al protesto di proprietà. L'aggregato e' al netto delle operazioni pronti contro termine, comprende le sofferenze e il protesto di proprietà. Corrisponde ai prestiti vivi aumentati delle sofferenze. Da ottobre 2008, gli impieghi sono calcolati al valore nominale, in precedenza erano calcolati al valore contabile; da dicembre 2008 l aggregato degli impieghi comprende il leasing, secondo la definizione IAS; da dicembre 2008 l aggregato non comprende i riporti e comprende invece i conti correnti di corrispondenza. La fonte dei dati è la matrice dei conti di vigilanza. Si tratta quindi di una rilevazione censuaria, che comprende la totalità dei rapporti in essere intrattenuti dagli operatori soggetti a vigilanza. L aggregato imprese private risulta quasi coincidente con le società non finanziarie (a meno delle associazioni fra imprese non finanziarie e delle imprese pubbliche ). Nei dati originali, si osserva uno scalino molto pronunciato fra maggio e giugno 2010, per il credito erogato alle famiglie consumatrici. Mentre non sono presenti annotazioni particolari nella base dati pubblica della Banca d Italia, si può ritenere che esso dipenda dalla applicazione dei nuovi criteri contabili IAS, che ha comportato la reiscrizione in bilancio di attività e corrispondenti passività precedentemente omesse. Ai fini di quanto esposto, sembra invece irrilevante la nuova classificazione delle attività economiche secondo Ateco2007, dal momento che la classificazione dei soggetti adottata per gli impieghi prende in considerazione i settori istituzionali (famiglie, imprese etc). Impieghi vivi si tratta dei finanziamenti erogati, al netto delle sofferenze e dei pronti contro termini. La rilevazione presenta una discontinuità metodologica particolarmente evidente in corrispondenza del mese di giugno A partire da tale data, la applicazione dei nuovi criteri contabili IAS ha comportato la reiscrizione in bilancio di attività e corrispondenti passività precedentemente omesse. Inoltre, la nuova classificazione delle attività economiche secondo Ateco2007 ha probabilmente comportato uno spostamento di soggetti fra le diverse categorie. Nel caso in cui non si fosse determinato alcuno spostamento di soggetti fra le diverse categorie, conseguente al cambiamento dei criteri di classificazione statistica, sulla sola base della applicazione dei criteri IAS, quindi, le serie a partire da giugno 2010 dovrebbero teoricamente presentare uno scostamento sistematico in aumento rispetto alle precedenti serie. Questo è in effetti quanto si osserva anche per Pistoia a livello dell intero settore produttivo. Il fatto che a partire dalla stessa data sia diminuito il livello delle serie relative all industria manifatturiera e relativa ai servizi (e sia al contempo aumentato il livello della serie relativa all edilizia) sembra quindi essere verosimilmente da collegare alla nuova classificazione delle attività economiche (spostamento di unità statistiche precedentemente classificate come manifatturiere e di servizi verso l edilizia). Società Comprende le unità istituzionali dotate di personalità giuridica che producono beni e servizi non finanziari destinabili alla vendita. La loro attività è distinta da quella dei proprietari. Comprende le società di capitali, i consorzi, le cooperative, le holding. Quasi-società Comprende gli organismi senza personalità giuridica che dispongono di una contabilità completa e il cui comportamento economico e finanziario si differenzia da quello dei proprietari, nel senso che la relazione de facto tra l unità produttiva e i proprietari è analoga a quella esistente tra una società di capitali e i suoi azionisti. Sono comprese nell ambito delle quasi-società : 1) le società in nome collettivo e in accomandita semplice e inoltre 2) le società semplici, le società di fatto e le imprese individuali (artigiani, agricoltori, piccoli imprenditori, liberi professionisti e comunque tutti coloro che svolgono un attività in proprio), queste ultime sempre che abbiano un numero di addetti superiore alle cinque unità. Famiglie produttrici le società semplici, le società di fatto, le imprese individuali, la cui funzione principale sia produrre beni e servizi non finanziari destinabili alla vendita, con numero di addetti fino a cinque unità. Imprese piccole Società in accomandita semplice e in nome collettivo, società semplici, società di fatto, e imprese individuali con meno di 20 addetti, comprese le famiglie produttrici. Imprese medio-grandi Società di capitali e altre società non finanziarie con almeno 20 addetti. Attività industriali Sezioni Ateco 2007 B (estrazione minerali), C (attività manifatturiere), D (energia elettrica, gas, vapore, aria condizionata), E (acqua, fogne, rifiuti), per attività svolte nel settore istituzionale delle attività produttive (diverso da pubblica amministrazione, società finanziarie e assicurative, famiglie consumatrici). Costruzioni Sezione Ateco 2007 F (costruzioni), per attività svolte nel settore istituzionale delle attività produttive (diverso da pubblica amministrazione, società finanziarie e assicurative, famiglie consumatrici). Servizi Sezioni Ateco 2007 G (commercio e riparazioni), H (trasporto e magazzinaggio), I (alloggio e ristorazione), J (informazione e comunicazione) K (finanziarie e assicurative) L (immobiliari), M (professionali scientifiche e tecniche), N (noleggio, agenzie di viaggi), O (amministrazione pubblica), P (istruzione), Q (sanità e assistenza), R (artistiche, sportive, intrattenimento), S (attività di servizi), T (famiglie e convivenze come datori di lavoro), per attività svolte nel settore istituzionale delle attività produttive (diverso da pubblica amministrazione, società finanziarie e assicurative, famiglie consumatrici). Altre attività produttive Sulla base delle definizioni precedenti, per differenza, dovrebbe comprendere la sola sezione Ateco 2007 A (Agricoltura), sempre per attività svolte nel settore istituzionale delle attività produttive (diverso da pubblica amministrazione, società finanziarie e assicurative, famiglie consumatrici). 13

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15 Finanziamenti per cassa La riduzione persistente dei finanziamenti in essere dipende da forze contrapposte. Vari fattori sembrano aver contribuito ad una riduzione più o meno permanente della domanda di credito. Casi di crescita dei finanziamenti potrebbero essere nascosti dalla contemporanea crescita delle sofferenze e scadenza di vecchi finanziamenti. Nella ricerca di rendimenti accettabili si pone il problema se elevare la tolleranza al rischio, accettando impieghi remunerativi, ma marginali, ovvero ristrutturare l offerta, cambiando mercato. Non è semplice individuare elementi di novità nell evoluzione dei finanziamenti per cassa 9 nell area Lucca-Pistoia-Prato. I dati aggregati per i primi due trimestri dell anno mostrano una prosecuzione puntuale delle tendenze emerse a partire dal 2011, con la riduzione persistente dei finanziamenti accordati ed utilizzati dal settore produttivo. E difficile attribuire un significato concreto alla lieve accentuazione della flessione che si osserva nel secondo trimestre. Finanziamenti per cassa - totale scadenze (banche e finanziarie segnalanti C.R.) Lucca-Pistoia-Prato Italia media* 2014-I 2014-II media* 2014-I 2014-II accordato Attività industriali -4,9-4,5-5,6-6,7-8,0-7,3 Costruzioni -11,5-15,2-11,8-10,6-12,1-12,8 Servizi -8,1-7,8-9,6-7,5-8,5-7,4 Altre attività produttive 4,0 5,6 1,3 1,7-1,7 1,2 Famiglie produttrici -7,3-6,6-8,0-6,2-5,9-5,9 Totale settore produttivo -7,2-7,2-8,1-7,4-8,5-7,8 utilizzato Attività industriali -4,9-4,5-5,9-7,6-7,9-6,8 Costruzioni -8,1-10,1-8,2-8,3-10,9-10,8 Servizi -8,3-10,1-10,5-7,1-9,4-7,9 Altre attività produttive 6,0 4,6 5,4 3,4-1,2 0,8 Famiglie produttrici -6,7-5,9-6,2-5,0-5,0-4,7 Totale settore produttivo -6,9-7,8-8,1-7,0-8,7-7,6 * variazione % media per anno da 2011-III a 2013-IV. Variazione tendenziale per 2014-I e 2014-II Fonte: elaborazioni CS Confindustria Lucca, Pistoia e Prato su dati Banca d'italia - BDS D altra parte, i dati sul livello dei finanziamenti si riferiscono ad aggregati ampi e consentono di cogliere soltanto il risultato finale di movimenti diversi, che a loro volta rappresentano il punto di 9 Come nel caso degli impieghi vivi, la rilevazione dei finanziamenti per cassa non comprende le sofferenze, ma sono comprese le operazioni pronti contro termine attive. A differenza della rilevazione sugli impieghi vivi, che deriva dalla matrice dei conti di vigilanza ed è quindi censuaria e copre tutti gli impieghi nei confronti dei soggetti non bancari, la rilevazione sui finanziamenti per cassa ha come fonte le segnalazioni alla centrale dei rischi ed è soggetta a soglie di censimento, ovvero non comprende i finanziamenti inferiori ad una certa soglia (30mila Euro da gennaio 2009). Rispetto alle tabelle degli impieghi e degli impieghi vivi, che riportano dati riferiti alle sole banche, le tabelle dei finanziamenti per cassa si riferiscono alla totalità dei soggetti segnalanti alla centrale dei rischi (salvo diversa indicazione). Comprendono, oltre alle banche, le finanziarie e gli altri intermediari che, in base alle normative vigenti, sono tenuti alle segnalazioni. La rilevazione permette di confrontare l andamento dei finanziamenti accordati con l importo utilizzato, l importo coperto da garanzie e i margini disponibili e la presenza di sconfinamenti 15

16 equilibrio ottenuto tramite l applicazione di forze contrapposte. Si possono fare ipotesi sul ruolo di fattori strutturali e congiunturali che potrebbero aver prodotto un andamento come quello osservato. Finanziamenti per cassa - tutti i soggetti segnalanti alla C.R. (Milioni di Euro) Breve termine giugno 2014 var% tendenziale Lucca Pistoia Prato Toscana Italia Lucca Pistoia Prato Toscana Italia Importo accordato imprese Attivita' industriali ,4 +0,4-8,7-6,2-6,0 imprese Costruzioni ,0-10,8-8,4-15,7-15,6 imprese Servizi ,9 +2,5-4,6-4,5-5,8 imprese Altri ,9 +22,8-41,2 +3,0 +0,1 Famiglie produttrici ,9-4,9-13,2-9,6-8,7 Totale settore produttivo ,7 +0,6-7,4-6,4-6,9 Attivita' non produttive ,2 +12,4 +4,9-42,4-11,7 Totale comprese non produttive ,6 +1,7-6,5-14,6-8,0 Importo utilizzato imprese Attivita' industriali ,8 +2,1-9,0-2,8-4,2 imprese Costruzioni ,8-7,6 +3,9-11,7-13,1 imprese Servizi ,7-2,0-8,3-4,4-4,3 imprese Altri ,2 +33,3-26,7-0,5-1,8 Famiglie produttrici ,5 +0,9 +2,3-4,5-5,6 Totale settore produttivo ,4 +0,3-7,4-4,6-5,5 Attivita' non produttive ,6-1,7 +14,4-14,7-7,4 Totale comprese non produttive ,8 +0,1-5,9-6,1-5,9 Oltre il breve termine giugno 2014 var% tendenziale Lucca Pistoia Prato Toscana Italia Lucca Pistoia Prato Toscana Italia imprese Attivita' industriali ,0 +3,5-2,7-4,9-9,3 imprese Costruzioni ,0-8,7-11,1-11,0-11,1 imprese Servizi ,7-9,5-9,1-6,0-8,5 imprese Altri ,3 +2,3-17,4-4,5 +1,8 Famiglie produttrici ,8-10,0-8,2-5,4-4,9 Totale settore produttivo ,1-6,7-8,3-6,3-8,6 Attivita' non produttive ,6-4,2-4,1-14,2-3,2 Totale comprese non produttive ,9-5,7-6,7-10,2-5,8 imprese Attivita' industriali ,1 +3,5-3,3-7,7-9,0 imprese Costruzioni ,2-8,4-6,4-9,1-9,8 imprese Servizi ,8-8,9-9,2-5,7-9,6 imprese Altri ,4 +3,5-4,5-3,8 +1,6 Famiglie produttrici ,8-9,1-7,3-5,3-4,5 Totale settore produttivo ,3-6,3-7,3-6,4-8,7 Attivita' non produttive ,9-4,2-4,1-14,7-3,9 Totale comprese non produttive ,0-5,4-6,1-10,3-6,2 Fonte: elaborazioni CS Confindustria Lucca, Pistoia e Prato su dati Banca d'italia - BDS Il livello della domanda di finanziamenti, indipendentemente dagli elementi congiunturali potrebbe essersi strutturalmente ridotto a causa di diversi fattori. La crisi ha determinato la scomparsa di una parte non sempre marginale, certamente non trascurabile del sistema produttivo. Per molte aziende le difficoltà sono state acuite da un equilibrio finanziario precario, reso insostenibile dalla crisi, equilibrio che vedeva nella disponibilità di credito delle banche uno degli elementi fondanti per la prosecuzione dell attività. Il processo di selezione, 16

17 con tutta probabilità, non si è ancora concluso (infatti, resta elevata la quota di aziende che non ottiene il credito richiesto ). Le difficoltà prolungate nell accesso al credito, divenute particolarmente evidenti dopo il 2011, il progressivo e mai completamente interrotto processo di irrigidimento dei criteri applicati per la concessione del credito (anche come conseguenza della messa a regime di Basilea3 ), il livello dei tassi sistematicamente elevato rispetto alle ragionevoli prospettive di redditività hanno probabilmente agito nel senso di ridurre in modo strutturale il ruolo del credito bancario rispetto al finanziamento aziendale, anche per le aziende strutturalmente in equilibrio, con l eliminazione dell esposizione non indispensabile e ricorrendo a forme alternative di finanziamento. All inizio del 2014, come adesso, la ripresa dell economia presentava una diffusione molto irregolare, che certamente non riguarda tutto il sistema produttivo. Come conseguenza, in media, la capitalizzazione delle aziende potrebbe trovarsi ancora al di sopra del livello considerato ragionevolmente necessario in un ottica di medio periodo (una spia di questo fatto potrebbe essere fornita dal livello dell occupazione previsto, ragionevolmente correlato con le prospettive economiche di medio periodo vedi per esempio l indagine Confindustria Pistoia sulla congiuntura, edizione di luglio

18 In definitiva, casi di crescita dei finanziamenti erogati potrebbero semplicemente non essere visibili nei dati che mostrano il livello dei finanziamenti accordati ed utilizzati in essere, perché il flusso crescente delle sofferenze e la chiusura di vecchi finanziamenti contribuiscono alla riduzione dello stock più di quanto i nuovi finanziamenti contribuiscano alla crescita. Segnali di inversione di tendenza vanno cercati nei dettagli dei dati, più che nelle medie.infatti, sono presenti alcuni ambiti selezionati dove lo stock dei finanziamenti è aumentato. Per quanto detto, si tratta di segnali che dovrebbero essere valutati soprattutto in termini qualitativi, sulla base di ipotesi ragionevoli sul sistema di forze in azione. Finanziamenti per cassa - tutti i soggetti segnalanti alla C.R. (Milioni di Euro) giugno 2014 Breve termine Lucca Pistoia Prato Toscana Italia Lucca Pistoia Prato Toscana Italia Utilizzato/ accordato differenza (anno precedente) imprese Attivita' industriali ,6 +1,0-0,2 +1,9 +0,9 imprese Costruzioni ,5 +2,5 +10,7 +3,6 +2,1 imprese Servizi ,2-2,3-2,4 +0,1 +0,9 imprese Altri ,0 +4,9 +21,8-2,1-1,1 Famiglie produttrici ,8 +4,2 +10,1 +3,8 +2,1 Totale settore produttivo ,3-0,2-0,0 +1,1 +0,9 Attivita' non produttive ,5-8,0 +5,0 +15,8 +2,7 Totale comprese non produttive ,0-0,9 +0,4 +5,1 +1,2 Oltre il breve termine giugno 2014 differenza (anno precedente) Lucca Pistoia Prato Toscana Italia Lucca Pistoia Prato Toscana Italia Utilizzato/ accordato imprese Attivita' industriali ,2-0,1-0,6-2,7 +0,4 imprese Costruzioni ,1 +0,3 +4,9 +2,2 +1,5 imprese Servizi ,1 +0,7-0,0 +0,3-1,0 imprese Altri ,1 +1,1 +14,9 +0,7-0,2 Famiglie produttrici ,0 +1,0 +0,9 +0,1 +0,4 Totale settore produttivo ,0 +0,5 +1,1-0,1-0,1 Attivita' non produttive ,7 +0,1-0,1-0,5-0,7 Totale comprese non produttive ,0 +0,3 +0,7-0,1-0,4 Fonte: elaborazioni CS Confindustria Lucca, Pistoia e Prato su dati Banca d'italia - BDS Nelle attività industriali, sia a Prato che a Pistoia il livello dei finanziamenti oltre il breve termine a giugno 2014 è superiore rispetto al minimo precedente 11. A Lucca si può ragionevolmente supporre che abbiano prevalso elementi di riduzione del livello della domanda di credito di tipo più o meno strutturale. D altra parte, proprio a Lucca il comparto dei finanziamenti a breve, legato all operatività aziendale corrente, ha mostrato un recupero apprezzabile, più o meno come a Pistoia. Vale l osservazione che a Pistoia, il livello dei finanziamenti per cassa alle attività industriali (generalmente in crescita durante l ultimo anno) ha presentato una correlazione molto elevata con l andamento dei finanziamenti erogati al primo 1% di affidati, il che porterebbe a 11 i tratta di indicazioni coerenti con l andamento delle erogazioni per acquisto di macchine, attrezzature, mezzi di trasporto presenti nei dati sui finanziamenti oltre il breve termine riportati più avanti, il che porterebbe a considerare probabile una certa ripresa della domanda per investimenti 18

19 supporre che la crescita del monte dei finanziamenti potrebbe in effetti essere sostenuta soltanto da una quota numericamente ridotta di aziende 12. In generale, nelle attività industriali, l evoluzione dei finanziamenti a Lucca ha mostrato elementi di distensione che sembrano rimandano verso un livello ridotto della domanda. L utilizzato in rapporto all accordato è diminuito di 1,3 punti rispetto ad un anno prima, a causa della diminuzione dei finanziamenti oltre il breve termine. Nel comparto a breve la crescita dell accordato è stata accompagnata da un lieve incremento della quota di utilizzo. I margini disponibili si sono ampliati. La quota di finanziamenti in sconfinamento e la quota degli importi garantiti si sono ridotte. Al contrario a Pistoia la crescita complessiva dei finanziamenti (+1,4%), ha riguardato sia le scadenze entro il breve termine, ovvero finanziamenti legati all attività corrente, che quelle oltre il breve, con l aumento della quota di utilizzo, un incidenza leggermente aumentata degli sconfinamenti ed una crescita corrispondente nell incidenza delle garanzie. A Prato, nonostante la riduzione complessiva dell accordato non in sofferenza, sia in termini tendenziali che rispetto al periodo immediatamente precedente, si è prodotto un certo aumento della quota di utilizzo. Anche se in flessione rispetto all anno prima, i finanziamenti utilizzati sono cresciuti rispetto al periodo precedente, essenzialmente grazie alle scadenze oltre il breve termine. Sia a Prato che a Pistoia, sia pure con accenti diversi, l evoluzione osservata sembra rimandare ad una prevalenza dei fattori legati alla crescita della domanda. Nel settore delle costruzioni è soprattutto evidente l ulteriore crescita, generalizzata, della quota di utilizzo (fra +1,3 punti rispetto ad un anno prima a Pistoia e +6,1 punti a Prato rispetto all anno precedente). Nel comparto delle scadenze oltre il breve termine la quota di utilizzo ha raggiunto il 100% nella media nazionale, a Prato e Pistoia è stata di poco inferiore, leggermente superiore a Lucca, il che rimanda verso una sostanziale chiusura dei rubinetti del credito e fa 12 i finanziamenti alle attività industriali rappresentano comunque solo una frazione dei finanziamenti erogati al primo 1% di affidati 19

20 pensare ad un sistema impegnato essenzialmente a gestire, in modo più o meno fruttuoso, i finanziamenti in corso. D altra parte, anche il finanziamento dell operatività corrente è rimasto in drastica frenata, con riduzioni dell importo accordato che nell ultimo anno si sono distribuite fra il 8,4% di Prato e il -15% di Lucca. Finanziamenti per cassa Crediti per cassa, al netto delle sofferenze, censiti dalla Centrale dei rischi, accordati o erogati, esclusi i crediti di firma. Si tratta di una rilevazione soggetta a soglie (Da gennaio 2009, 30mila Euro). Non sono comprese le attività cedute e non cancellate. L'utilizzato dei "finanziamenti per cassa" si differenzia dagli "impieghi" per l'assenza delle sofferenze e per la presenza dei "pronti contro termine". Nell'ammontare relativo alla quota assistita da garanzia reale, se il fido e' coperto da privilegio, l'importo garantito non comprende l'effettivo controvalore della garanzia, vista la difficoltà di determinare l'importo relativo. Accordato operativo: Ammontare del credito direttamente utilizzabile dal cliente in quanto riveniente da un contratto perfezionato e pienamente efficace. 20

21 Qualità del credito La crescita dello stock di sofferenze nel settore produttivo ha accelerato leggermente nel secondo trimestre, nelle tre province di Lucca, Pistoia e Prato. Si tratta di un dato che riflette però in prevalenza la sedimentazione delle sofferenze vecchie e forse anche fenomeni di tipo contabile 13. Il tasso di ingresso in sofferenza, calcolato a partire dalle nuove sofferenze e sterilizzando i dati dalle variazioni che dipendono da riclassificazioni, ha infatti mostrato una discesa piuttosto significativa sia a Prato che a Pistoia, mentre è leggermente aumentato a Lucca (rispettivamente: - 1,8 punti, -0,3 punti e +1,2 punti rispetto all anno precedente per il tasso annualizzato; -0,9 punti a Pistoia per le sole imprese 14 ). Tasso annualizzato di ingresso in sofferenza (trend)* (banche, finanziare ed enti particolari segnalanti) giugno 2014 (2014 II trim.) differenza (anno precedente) Lucca Pistoia Prato Toscana Italia Lucca Pistoia Prato Toscana Italia numero soggetti imprese 4,4 4,2 3,2 3,7 3,8 0,3 0,0-0,4 0,0 0,3 famiglie produttrici 2,9 3,3 2,3 2,8 2,6-0,2 0,3-0,9 0,0 0,1 totale settore produttivo 3,8 3,8 2,9 3,3 3,3 0,1 0,1-0,6 0,0 0,2 importi imprese 5,0 3,7 4,6 4,3 4,4 1,2-0,9-1,9-1,7-0,3 famiglie produttrici 3,4 8,0 3,8 4,6 3,7-0,4 4,0 0,0 1,0 0,4 totale settore produttivo 4,8 4,2 4,6 4,3 4,3 1,1-0,3-1,8-1,4-0,2 * tasso di decadimento trimestrale annualizzato dei finanziamenti per cassa. Trend stimato con stl Fonte: elaborazioni CS Confindustria Lucca, Pistoia e Prato su dati Banca d'italia - BDS In una prospettiva nazionale, si può osservare che nel secondo trimestre, a Lucca, Pistoia e Prato il tasso di ingresso in sofferenza degli importi 15 è rimasto al di sotto del livello mediano delle 13 il salto di serie verificatosi a dicembre, originato da operazioni di riorganizzazione di gruppi bancari nazionali impone di utilizzare in ogni caso con cautela il confronto fra i dati del 2014 ed i dati del I dati sulle sofferenze di livello provinciale pubblicati nella BDS si riferiscono alle sole banche 14 al netto delle microaziende: famiglie produttrici 15 il rischio che un euro di finanziamento utilizzato non in sofferenza all inizio del periodo sia classificato in sofferenza alla fine. Si considerano dati perequati, che attenuano le oscillazioni di breve periodo. Sia il livello di Prato che di Lucca, quest ultima limitatamente all ultimo trimestre, superano invece il tasso medio italiano per qualche decimale nell ultimo trimestre 21

22 province italiane. Nel caso di Prato si è trattato di un rientro importante rispetto al livello dei tre anni precedenti. A Prato, l evoluzione favorevole è stata confermata anche dal numero ridotto dei soggetti entrati in sofferenza nel trimestre. Il rischio che un affidato non in sofferenza all inizio del periodo sia stato classificato in sofferenza alla fine, è sceso infatti al di sotto del valore mediano delle province italiane, forse grazie all esaurimento di situazioni pregresse di tensione ma anche, più probabilmente, grazie alla ripresa del distretto tessile. Nei singoli settori, il rapporto fra finanziamenti in sofferenza e finanziamenti utilizzati a Lucca, Pistoia e Prato è rimasto in ogni caso in linea con i valori registrati nel gruppo centrale che comprende il 50% delle province italiane. Nel settore delle attività industriali, Pistoia ha conservato un livello del rapporto basso in una prospettiva nazionale e sensibilmente inferiore rispetto al periodo iniziale della crisi. La crescita ragionevolmente contenuta delle sofferenze nell intero settore produttivo è il risultato di movimenti diversi. Nelle attività industriali, il rapporto fra sofferenze e finanziamenti utilizzati è diminuito rispetto al trimestre immediatamente precedente a Lucca ed in misura superiore a Prato. Il rapporto è rimasto quasi fermo a Pistoia 16. Il settore delle costruzioni si contraddistingue per una 16 il tasso di crescita del rapporto differenza fra dati di livello successivi rapportata allo stock iniziale di finanziamenti non in sofferenza - è calcolato sulla base di dati perequati per attenuare le oscillazioni di brevissimo periodo e differisce 22

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