Alta Qualità della Vita Adolescenti e intolleranza al lattosio
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- Elena Pesce
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1 Periodico quadrimestrale - N. 2 - Anno 1 - Settembre Spedizione in A.P.- 45% - art. 1 comma 1 legge 46 del Milano Alta Qualità della Vita Adolescenti e intolleranza al lattosio
2 Dr. Andrea Borsari Direttore Ricerca Sviluppo e Assicurazione Qualità Gruppo Granarolo Editoriale Congressi Granarolo nel secondo semestre 2005 è presente ai seguenti congressi: Questo secondo numero di Alta Qualità della Vita è dedicato a due categorie di persone con un rapporto spesso conflittuale con il latte e suoi derivati: intolleranti al lattosio e adolescenti. L intolleranza al lattosio, che interessa più della metà della popolazione mondiale e fino al 40% di quella italiana, induce spesso a limitare drasticamente o addirittura ad evitare il consumo di latte e latticini. Il contributo del Prof. Maffeis risulterà utile a chiarire il fenomeno e a fornire indicazioni dietetiche, per aiutare il soggetto intollerante ad evitare carenze nutrizionali. La nostra rubrica passerà velocemente in rassegna le principali esigenze nutrizionali del periodo adolescenziale, per evidenziare quanto il consumo di latte e derivati sia essenziale anche in questa fascia d età. Granarolo d altro canto mette sul mercato un ampia gamma di latti e yogurt, per cui al consumatore informato non risulta particolarmente faticoso coniugare salute e forma fisica; ancora una volta sottolineiamo l importanza della formazione/informazione del pubblico in materia di alimentazione e prevenzione, per la quale il medico, di famiglia o specialista, può giocare un ruolo da protagonista rd probiotics, prebiotics & new foods Roma, Università Urbaniana 4-6 settembre Congresso Società Italiana di Pediatria Montecatini, Palazzo dei Congressi 28 settembre / 2 ottobre 3. XI Corso Nazionale A.D.I. Perugia, Centro Congressi Aldo Capitini ottobre Periodico registrato al Tribunale di Busto Arsizio al n. 04/05 del 24/02/2005 Direttore Responsabile: Angelo Borella Edizioni: Kontrokorrente s.a.s. di T. Caniati & C., Via Castelfidardo Cislago (VA) Hanno collaborato: Prof. Claudio Maffeis, dott. Andrea Borsari (Granarolo), dott.ssa Graziella Lasi (Granarolo) Redazione: Romolo Lincher, Elena Adobati, Roberta Roggeri, Angelo Borella, Franca Discacciati. Grafica e stampa: Arti Grafiche Corbella s.r.l Cirimido (CO) Iscr. Registro Nazionale Stampa, legge 416 del , N del Per ulteriori informazioni, richieste e variazioni telefonare al n o inviare una a kontrok@libero.it I marchi, le denominazioni registrate e le denominazioni generiche che compaiono in questa rivista non possono essere in alcun caso utilizzate liberamente ed appartengono ai rispettivi proprietari. I prodotti citati, gli eventuali dosaggi e le modalità d impiego sono riportati sulla base dei dati forniti dai rispettivi produttori, l Editore, non potendo garantirne la correttezza, invita i lettori a verificarne l esattezza facendo riferimento alla bibliografia relativa ed alle specifiche di confezionamento.
3 L intolleranza al lattosio Prof. Claudio Maffeis Clinica Pediatrica Università di Verona Il lattosio è un disaccaride prodotto dalla ghiandola mammaria dei mammiferi, e quindi presente naturalmente nel latte e in alcuni suoi derivati. È particolarmente abbondante nel latte umano, tanto da rappresentare circa il 40% dell apporto energetico giornaliero del lattante. Il latte vaccino ne contiene circa 50g per litro; la quantità diminuisce nello yogurt e nei formaggi freschi, per azzerarsi nei formaggi stagionati a pasta dura e semidura, come il parmigiano o l emmental (Tabella 1); durante la stagionatura, infatti, il lattosio viene fermentato dai batteri lattici utilizzati per la preparazione del formaggio. Viene inoltre utilizzato nell industria alimentare perché favorisce una buona miscelazione di coloranti e altri additivi: si ritrova comunemente in prodotti da forno, caramelle, budini, salse, gnocchi di patate, preparati per brodo, salumi, alcuni cibi in scatola. Il lattosio viene digerito nell intestino tenue grazie all enzima lattasi (florizina-idrolasi), una beta-galattosidasi presente sull orletto a spazzola degli enterociti che rivestono l apice dei villi; la lattasi idrolizza il lattosio in D-glucosio e D-galattosio (Figura 1) e compare già alla 23ma settimana di gestazione. La sua attività aumenta nel corso della gestazione fino a raggiungere il massimo alla nascita; resta massima per tutto il periodo in cui l allattamento costituisce il nutrimento esclusivo del bambino e, a partire dallo svezzamento, comincia a decrescere secondo uno schema geneticamente predefinito. 1 Figura 1. Idrolisi del lattosio operata dall enzima lattasi. Tabella 1. Contenuto di lattosio nel latte vaccino e alcuni suoi derivati. Alimento Contenuto 100 gr di lattosio gr Latte vaccino intero 4,8 Latte vaccino parzialmente scremato 4,9 Latte vaccino magro 4,9 Latte di capra 4,2 Latte di bufala 4,9 Latte in polvere intero 35,1 Latte in polvere magro 50,5 Yogurt da latte intero 3,2 Yogurt da latte magro 3,3 Ricotta fresca vaccina 4 Ricotta romana di pecora 3,2 Formaggini 6 Mozzarella 0,1-1,1 Emmentaler e formaggi a pasta dura 0,1 Parmigiano reggiano, grana padano e formaggi a pasta extra dura 0 Burro tracce Panna 3-5 Formaggi di pecora 0,1 Pane al latte 1,8 Si parla di intolleranza al lattosio quando il soggetto non è in grado, o lo è parzialmente, di digerire il lattosio assunto con gli alimenti. Sintomi caratteristici dell intolleranza al lattosio: Sintomo Causa Diarrea Gonfiore, distensione addominale e meteorismo Acidità delle feci Accumulo di acido lattico e lattosio indigerito nel colon, che richiamano acqua e sodio Metano, idrogeno e anidride carbonica prodotti dalla fermentazione del lattosio Acidi grassi volatili prodotti dalla fermentazione del lattosio I sintomi compaiono, in genere, entro poche ore dalla ingestione di lattosio 2.
4 Intolleranza primaria congenita primaria acquisita secondaria L intolleranza primaria congenita si manifesta fin dalla nascita, in quanto il neonato sviluppa diarrea non appena viene nutrito con latte materno o formulato e persiste per tutta la vita. L intolleranza primaria acquisita interessa più della metà della popolazione mondiale. Prima degli anni 60, si pensava che la condizione di deficit di lattasi in età adulta fosse un difetto; a partire da uno studio pubblicato nel invece, si è arrivati a capire che il declino dell attività lattasica è un processo geneticamente predeterminato ad esordio tardivo. Solo nella popolazione nord-europea ed in alcune tribù nomadi africane e arabe l attività lattasica si mantiene elevata anche in età adulta, (Tabella 2) consentendo la digestione di elevate quantità di latte e derivati 4,5. In Italia la popolazione affetta da deficit di lattasi varia tra il 15 e il 40%; la frequenza aumenta andando da Nord a Sud della penisola ed è particolarmente elevata nell area napoletana. Le cause più comuni dell intolleranza secondaria sono: infezioni batteriche o virali, infestazioni parassitarie, celiachia, morbo di Crohn, colite ulcerosa, sindrome del colon irritabile, fibrosi cistica, enteropatia da HIV, grave malnutrizione infantile 6,7. Anche trattamenti antibiotici, chemioterapici o con radiazioni ionizzanti possono determinare ipolattasia, come conseguenza della loro tossicità sulla mucosa intestinale o di una azione di inibizione diretta dell attività lattasica. Caratteristiche condizione rara, su base genetica, caratterizzata dalla totale assenza dell enzima lattasi declino dell attività lattasica che insorge tardivamente ed è geneticamente predeterminato condizione di temporaneo deficit di lattasi causato da patologie o situazioni che comportano un danneggiamento della mucosa del tenue Trattamento totale eliminazione dalla dieta di qualsiasi alimento contenente lattosio riduzione della quantità di lattosio ingerito quotidianamente risoluzione del danno a livello intestinale, al fine di ripristinare la capacità di digerire il lattosio; temporanea riduzione o eliminazione del lattosio e successiva graduale reintroduzione. Popolazione Incidenza di ipolattasia tipo adulto (4,5) Nord-europei 2-15% Americani caucasici 15% Italiani 15-40% Arabi 20-75% Indiani d America % Asiatici % Neri Americani 60-80% Aborigeni australiani 85% Esaminiamo ora più in dettaglio la condizione di intolleranza primaria acquisita, o ipolattasia di tipo adulto. L osservazione che la percentuale di soggetti intolleranti è alta nelle aree geografiche a minor consumo di latte e, viceversa, è rara tra le popolazioni che ne consumano abitualmente grandi quantità 4,5, pareva sostenere l ipotesi che la lattasi fosse un enzima inducibile; in realtà nessuno studio lo ha mai dimostrato. Solo nei soggetti lattasipersistenti l attività lattasica viene modulata in base alla quantità di lattosio ingerita, mentre negli ipolattasici non aumenta in risposta all aumento del consumo di latte. La modulazione della concentrazione di lattasi è stata ed è tuttora oggetto di numerosi studi, che hanno dimostrato l esistenza di controlli a livello trascrizionale, traduzionale e post-traduzionale 8,9. Il fenotipo lattasi-persistente è una condizione ereditaria, autosomica dominante; almeno nella popolazione nordeuropea, risulta fortemente correlata con un polimorfismo puntiforme di due sequenze introniche situate 13.9 e 22 kilobasi prima della tripletta iniziale del gene della lattasi 10. Diversi autori hanno infatti dimostrato che la variazione di un singolo nucleotide, C/T_(13910) e G/ A_(22018), impedisce il fisiologico spegnimento della trascrizione del gene per la lattasi in età adulta 11. La complessità dei meccanismi di regolazione della quantità di lattasi si manifesta in una estrema variabilità di quadri clinici associati all ipolattasia; si va da individui completamente asintomatici, a comparsa di sintomatologia dopo ingestione di quantità di lattosio variabili da individuo a individuo. La natura e l intensità dei sintomi dipendono anche, a parità di lattosio ingerito, da caratteristiche individuali quali il tempo di transito gastrointestinale, il tipo di dieta, le caratteristiche della flora fermentativa Tabella 2. Epidemiologia del deficit di lattasi.
5 del colon; infatti un rallentamento dello svuotamento gastrico aumenta la capacità di digerire il lattosio, come pure l assunzione contemporanea di alimenti ricchi di fibre 6. Anche l assunzione di piccoli carichi giornalieri di lattosio sembrerebbe indurre modificazioni della flora batterica del colon, che si adatta alla presenza di lattosio determinando una riduzione della sintomatologia fermentativa 12,13. Laddove la comparsa dei disturbi non segua in tempi brevi l assunzione di lattosio, non è infrequente che l intolleranza venga confusa con la sindrome del colon irritabile 14,15. Gli effetti di una dieta priva di lattosio sulla sintomatologia riferita dal paziente forniranno informazioni importanti per formulare la diagnosi corretta. L intolleranza al lattosio determina una drastica riduzione del consumo quotidiano di latte e latticini; ne consegue spesso un insufficiente apporto di calcio, condizione tanto più rischiosa quanto più giovane è il soggetto intollerante 16. Un deficit di calcio in età giovanile infatti, impedisce alla massa ossea di svilupparsi adeguatamente; se essa non raggiunge il livello ottimale geneticamente determinato ( picco di massa ossea ) entro i primi anni di vita, il rischio di sviluppare osteoporosi in età senile aumenta considerevolmente 17. La maggioranza dei soggetti intolleranti, tuttavia, è in grado di digerire piccole quantità di lattosio (5-10g per singola dose) 18, soprattutto se associate a cibi che rallentano il transito intestinale. Pertanto in tutti i casi di intolleranza risulta utilissima l assunzione di latte a ridotto contenuto Test diagnostici che possono aiutare ad identificare un effettivo deficit di lattasi: 1. Breath test all idrogeno: misura la quantità di idrogeno escreta dai polmoni dopo carico orale di lattosio. 2. Test da carico di lattosio: misura l aumento della glicemia nelle 2 ore successive all ingestione di lattosio. 3. Test di tolleranza al lattosio con etanolo: misura la galattosemia. 4. Determinazione del potere riducente fecale: rileva la presenza di zuccheri riducenti non assorbiti nelle feci. 5. Determinazione del ph fecale: la presenza di acido lattico e acidi grassi nelle feci ne determina l acidità (ph 5.5). 6. Cromatografia dello zucchero su carta: identifica nelle feci il tipo di zucchero malassorbito. 7. Determinazione del galattosio nelle urine: test quantitativo o qualitativo, tramite strisce enzimatiche 6. di lattosio, in cui la maggior parte del lattosio è stato predigerito grazie all aggiunta di una lattasi ottenuta da lieviti. Anche lo yogurt risulta ben tollerato per varie ragioni: ridotto contenuto di lattosio (30-40% in meno rispetto al latte); capacità di rallentare lo svuotamento gastrico; azione di una lattasi prodotta dallo Streptococcus thermophilus, che si attiva nel digiuno aiutando la digestione del lattosio ingerito 19,20,21. Da ultimo, è stato osservato che l assunzione di microrganismi probiotici può alleviare i disturbi associati alla maldigestione del lattosio 22. Possiamo quindi concludere che la completa eliminazione delle fonti di lattosio dalla dieta si impone solo nei rari casi di ipolattasia primaria congenita; in tutti gli altri casi non è consigliabile, soprattutto per evitare possibili ed importanti carenze nutrizionali. 1 - Wang Y, Harvey CB, Hollox EJ, et al.: The genetically programmed down-regulation of lactase in children. Gastroenterology 1998; 114: Swagerty DL Jr, Walling AD, Klein RM: Lactose intolerance. Am. Fam. Physician. 2002, 65(9): Cuatrecasas P. et al.: Lactase deficiency in the adult: a common occurrence. Lancet 1965; 1: Scrimshaw NS, Murray EB: Prevalence of lactose maldigestion. Am. J. Clin. Nutr. 1988; 48 (Suppl): Sahi T: Genetics and epidemiology of adult-type hypolactasia. Scand. J. Gastroenterol. 1994; 29 (Suppl 202): Vesa TH et al.: Lactose intolerance. J. Am. Coll. Nutr. 2000; 19, (90002): 165S-175S. 7 - Nichols BL et al.: Effects of malnutrition on expression and activity of lactase in children. Gastroenterology 1997; 112: Witte J, Lloyd M, Lorenzsonn V, Korsmo H, Olsen W: The biosynthetic basis of adult lactase deficiency. J. Clin Invest. 1990; 86 (4): Olds LC. Sibley E.: Lactase persistence DNA variant enhances lactase promoter activity in vitro: functional role as a cis regulatory element. Hum. Mol. Genet. 2003; 12(18): Enattah NS, Sahi T, Savilahti E, Terwilliger JD, Peltonen L, Jarvela I.: Identification of a variant associated with adult-type hypolactasia. Nat. Genet. 2002; 30(2): Sterchi EE, Lentze MJ, Naim HY: Molecular aspects of disaccharidase deficiencies. Baillieres Clin. Gastroenterol. 1990; 4 (1): Rossi M, Maiuri L, Fusco MI, Salvati VM, Fuccio A, Auricchio S, Mantei N, Zecca L, Gloor SM, Semenza G: Lactase persistence versus decline in human adults: multifactorial events are involved in down-regulation after weaning. Gastroenterology 1997; 112 (5): Hertzler SR, Savaiano DA: Colonic adaptation to daily lactose feeding in lactose maldigesters reduces lactose intolerance. Am J Clin Nutr 64: , Hertzler SR, Savaiano DA, Levitt MD. Fecal hydrogen production and consumption measurements: Response to daily lactose ingestion by lactose maldigesters. Dig Dis Sci 42: , Shaw A. et al. : Lactose intolerance : problems in diagnosis and treatment. J. Clin.. Gastroenterology 1999; 28 (3): Vesa TH, Seppo LM, Marteau PR, Sahi T, Korpela R: Role of irritable bowel syndrome in subjective lactose intolerance. Am. J. Clin. Nutr. 1998; 67: Heather Y. et al.: Diagnosis, symptoms and calcium intakes of individuals with self-reported lactose intolerance. J. Am. Coll. Nutr. 2005; 24 (1): Di Stefano M et al.: Lactose malabsorption and intolerance and peak bone mass. Gastroenterology 2002; 122 : Vesa TH, Korpela RA, Sahi T.: Tolerance to small amounts of lactose in lactose maldigesters. Am. J. Clin. Nutr. 1996; 64(2): Rosado JL, Solomons NW, Allen LH: Lactose digestion from unmodified, low-fat and lactose-hydrolyzed yogurt in adult lactose maldigesters. Eur. J. Clin. Nutr. 1992; 46: Arrigoni E, Marteau P, Briet F, Pochart P, Rambaud J-C, Messing B: Tolerance and absorption of lactose from milk and yogurt during short-bowel syndrome in humans. Am. J. Clin. Nutr. 1994; 60: Marteau P, Flourié B, Pochart P, Chastang C, Desjeux JF, Rambaud JC: Effect of the microbial lactase (EC ) activity in yoghurt on the intestinal absorption of lactose: an in vivo study in lactase-deficient humans. Br. J. Nutr. 1990; 64:
6 Latte e latticini nell adolescente, energia per la crescita Le caratteristiche più evidenti dell età puberale e adolescenziale sono la rapida crescita corporea e la comparsa dei tratti somatici dell adulto. La crescita massima si verifica generalmente tra i 13 e i 16 anni nei maschi e tra gli 11 e i 15 anni nelle femmine (vedi sito EUFIC European Food Information Council). A ciò corrisponde un incremento del fabbisogno energetico, che non sempre viene soddisfatto in maniera adeguata. È tipico di molti adolescenti, infatti, sentirsi a disagio nel proprio corpo in rapida trasformazione e, di conseguenza, inseguire i modelli televisivi di magrezza (soprattutto le ragazze) e prestanza fisica imponendosi diete fai da te o saltando i pasti. Nella realtà, al contrario, si assiste ad un aumento dell obesità tra i bambini e gli adolescenti, spesso imputabile non tanto a disfunzioni metaboliche quanto ad una alimentazione scorretta o sbilanciata. Le carenze più frequentemente osservate tra gli adolescenti sono di ferro e di calcio, nutrienti il cui fabbisogno aumenta proporzionalmente al ritmo di crescita. Il fabbisogno di ferro aumenta principalmente come conseguenza dell aumento del volume ematico e della massa muscolare e, nelle ragazze, della comparsa delle mestruazioni. Attenzione dunque ad incrementare il consumo di alimenti ricchi di ferro, quali carni magre e pesce, legumi, vegetali di colore verde scuro, noci, cereali arricchiti di ferro e altri semi. Il fabbisogno di calcio incrementa notevolmente poiché durante l adolescenza viene depositato nelle ossa il 45% del calcio totale dell adulto 1,2 ; la nostra massa ossea continua ad aumentare anche successivamente, fino a anni; negli anni successivi si verifica una progressiva perdita di massa ossea, particolarmente pronunciata, nel sesso femminile, durante i primi anni della menopausa. È facile intuire che il raggiungimento di un non adeguato livello massimale di mineralizzazione ossea, che viene tipicamente raggiunto al termine dello sviluppo puberale, può incrementare il rischio di sviluppare, in età avanzata, patologie a carico dell apparato scheletrico. La razione giornaliera raccomandata (RDA) di calcio, per la fascia d età 9-18 anni, è di g 3 ; diversi studi epidemiologici hanno evidenziato che in quasi tutte le fasce di età l assunzione di calcio è inferiore alla RDA. Dal momento che, nei bambini e negli adolescenti, circa i ¾ dell apporto quotidiano di calcio vengono assunti tramite il latte e i suoi derivati, si comprende l importanza di incentivarne il consumo: oltretutto è ormai dimostrato che una dieta ricca di calcio aiuta a controllare il peso corporeo, grazie alla sua capacità di utilizzare il grasso nelle cellule e di rallentarne la produzione 4. In commercio esiste una tale varietà di latti e latticini che non è difficile soddisfare sia il desiderio di essere in forma che i fabbisogni nutrizionali del corpo in rapida crescita; certamente i ragazzi andrebbero guidati nell imparare a distinguere gli alimenti buoni e sani da quelli solo buoni (al palato, ma non per la salute!). È utile anche proporre loro le altre principali fonti di calcio, quali fagioli, spinaci, bietole, crocifere (cavolfiori, broccoli, cavoli, rape). Vaginiti: Lo yogurt bianco, purché di ottima qualità, può aiutare nel caso di vaginiti. Non solo assumendolo quotidianamente, ma addirittura inserendolo direttamente in vagina (dopo averlo diluito con un po di acqua) ristabilisce più rapidamente un ambiente favorevole alla flora batterica non patogena. 1 - Weaver, C.M.: The growing years and prevention of osteoporosis in later life. Proceedings of the Nutrition Society, 2000; 59: Ruolo nutrizionale del calcio nell età pediatrica. Doctor Pediatria, 3/2000: Caracushansky M, O Brien K. O., Levine M.A.: Come rafforzare la struttura scheletrica e mantenerla sana. Doctor Pediatria, aprile 2004, Barba G, Troiani E, Russo P, Venezia A, Siani A. Association between body mass and frequency of milk consumction in children. B M J. Nutr January vol 93 (15-19)
7 Lo yogurt un prezioso alleato della nostra salute Lo yogurt viene prodotto inoculando nel latte i batteri specifici Streptococcus thermophilus e Lactobacillus bulgaricus che crescono e si moltiplicano nella successiva fase di maturazione. Durante l incubazione i batteri operano una vera e propria predigestione dei più importanti costituenti del latte: il lattosio viene scisso nei due monosaccaridi semplici (D-glucosio e D-galattosio) e successivamente trasformato in acido lattico e le caseine - le proteine più caratterizzanti del latte - vengono parzialmente coagulate. L acido lattico, presente nella misura dell 1%, favorisce la digeribilità delle proteine e dei grassi e l assimilazione di calcio, fosforo e magnesio. Rispetto al latte, lo yogurt ha un maggiore contenuto vitaminico grazie alla sintesi operata dai batteri (soprattutto le vitamine del gruppo B). Per queste sue caratteristiche può essere dato con vantaggio a bambini, anziani, donne in gravidanza. Il suo consumo si rivela particolarmente benefico nelle gastriti e nelle ulcere, nelle stitichezze e nelle diarree, nelle coliti, nelle cure disintossicanti, nelle infiammazioni dell apparato urogenitale; durante e dopo una terapia antibiotica lo yogurt contribuisce a ricostituire la flora batterica del colon. Numerosi studi inoltre, hanno messo in evidenza che il consumo regolare di yogurt può avere effetti benefici sul sistema immunitario e aiutare a prevenire malattie degenerative come il cancro e l aterosclerosi 1,2,3,4. Vista la notevole varietà di yogurt in commercio, è necessario acquisire alcune informazioni per sapersi destreggiare fra le diverse proposte e poter scegliere con cognizione di causa. Per legge si può chiamare yogurt solo il prodotto ottenuto da latte fermentato con i due batteri sopracitati. Le caratteristiche organolettiche possono variare a seconda del tipo di latte utilizzato e delle proporzioni tra i due batteri fermentanti. 1 - Meydani SN, Ha W-K. Immunologic effects of yogurt. Am Clin Nutr. 2000; 71: Van de Water J, Keen CL, Gershwin ME. The influence of chronic yogurt consumption on immunity. J. Nutr. 1999; 129:1492S-1495S. 3 - James W. Anderson, Stanley E. Gilliland: Effect of Fermented Milk (Yogurt) Containing Lactobacillus Acidophilus L1 on Serum Cholesterol in Hypercholesterolemic Humans. J. Am. Coll. Nutrition 1999; Vol. 18, No. 1: Peters RK, Pike MC, Garabrant D, Mack TM.: Diet and colon cancer in Los Angeles County, California. Cancer Causes Control Sep;3(5): divagando www. La prima enciclopedia online completamente gratuita. Sviluppata da un progetto Wikimedia Foundation, sembra che il sito ormai sia uno dei primi 100 più frequentati al mondo. Gli articoli sono in continua espansione, in molteplici lingue, tra cui l italiano (oltre articoli) e, naturalmente, l inglese (oltre articoli). Il motore di ricerca è veloce ed il risultato è completo, corredato da definizione, link, grafica, fotografie, esempi, storia e tanto altro. Provate, ad esempio, ad inserire il termine India : il risultato è una lunga pagina con una descrizione compatta, precisa ed essenziale, ma la presenza di un numero enorme di link consente di espandere la ricerca nella direzione che si vuole. Il futuro della conoscenza è qui. Vuoi imparare l inglese ma non hai il tempo di frequentare un corso? Nessun problema, puoi farlo comodamente da casa tua, quando vuoi e dedicando il tempo che puoi. Dopo l iscrizione si ha a disposizione una settimana di prova, e dopo un test iniziale si viene assegnati al livello di competenza, che comprende una serie di esercizi di vario genere, corredati spesso da filmati. Una volta raggiunto il limite del 70% delle risposte esatte, si può passare a quello successivo. Ma la caratteristica più importante sono le lezioni collettive con maestri madrelingua online, che vengono tenute ogni ora, 24 ore al giorno, e alle quali si può partecipare quando si vuole, senza prenotazione. Basta essere dotati di cuffia e microfono. Durante la lezione viene utilizzata una lavagna virtuale. Oltre alle lezioni collettive è possibile prenotare lezioni individuali (da pagare a parte), a qualunque ora e senza doversi spostare da casa!
8 atte Accadì Latte Accadì Alta Digeribilità Latte Accadì Alta Digeribilità compare nel 1976 come risultato di lunghe ricerche condotte dalla Centrale del Latte di Milano per ottenere un latte nuovo, che non comporti problemi di digeribilità. Ogni litro di latte, infatti, contiene normalmente circa 50 g di lattosio, che deve essere scomposto, durante la digestione, nei due zuccheri semplici D-glucosio e D-galattosio. In ACCADI Alta Digeribilità le molecole di lattosio sono già scomposte, per circa il 95%, in D-glucosio e D-galattosio, quindi immediatamente e più facilmente digeribili e assimilabili. Il latte ACCADI è un poco più dolce del latte normale proprio perché contiene libero il D-glucosio che deriva dal lattosio. Ricerche cliniche confermano la buona rispondenza del latte ACCADI alle esigenze di chi vuol riprendere il consumo del latte dopo averlo abbandonato e di chi, giovane o adulto, ha constatato di non digerirlo. E disponibile nelle tre varianti: parzialmente scremato, parzialmente scremato con vitamine e scremato ed inoltre può essere trovato sia nella referenza a pastorizzazione elevata che UHT a lunga conservazione. La differenza? Il latte Accadì a pastorizzazione elevata si conserva per 20 giorni a temperatura di frigorifero ( C). Il latte Accadì UHT a lunga conservazione può essere conservato a temperatura ambiente per 90 giorni. Energia (kcal) Proteine (g) 3,1 3,1 Carboidrati (g) 4,9 4,9 di cui: D-Glucosio 2,2 2,2 D-Galattosio 2,2 2,2 Lattosio 0,5 0,5 Grassi (g) 1,6 0,1 Calcio (mg) valori nutrizionali medi (per 100ml di prodotto) Latte parzialmente scremato Latte scremato
acqua; grassi (saturi e insaturi); zuccheri; proteine; elementi minerali; vitamine; enzimi.
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