Piano di Recupero di un gruppo di fabbricati denominati I Giannini in Loc. Manziana. Norme Tecniche di Attuazione COMUNE DI AREZZO
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1 COMUNE DI AREZZO Piano di Recupero di un gruppo di fabbricati denominati I Giannini in Loc. Manziana. Proprietà: Azienda Agricola Fattoria di Policiano di Orietta Carpi Bono Norme Tecniche di Attuazione Maggio 2014
2 ART. 1) INDIVIDUAZIONE CATASTALE L area è catastalmente individuata al catasto fabbricati del Comune di Arezzo Sez. B F.81, p.lla 25 ed al Catasto terreni del Comune di Arezzo sez.b al F.81 p.lle 24,26; tutta la proprietà è intestata all Azienda Agricola di Policiano di Orietta Carpi Bono; ART. 2) DATI URBANISTICI Dati urbanistici Superficie territoriale Superficie lotti (1,2,3) Strada di accesso all area 5050 mq mq. 500 mq. ART. 3) DIVISIONE DELL AREA IN LOTTI ll piano prevede la suddivisione del territorio interessato dall intervento nelle seguenti zone: Lotto1, Lotto2, Lotto3, strada di ingresso privata. LOTTO SUPERFICIE FONDIARIA LOTTO EDIFICIO INTERVENTO AMMESSO SUL ALTEZZA MASSIMA IN GRONDA NUMERO MASSIMO PIANI Lotto mq 1 restauro e mq. Esistente esistente risanamento conservativo sostituzione 20 mq. edilizia per realizzazione scala esterna di collegamento Lotto mq 2 sostituzione mq. (vedi art. 5) 2 piani edilizia Lotto mq 3 sostituzione mq. (vedi art. 5) 2 piani edilizia TOTALE 4550 mq mq Nel caso in cui nel lotto 1 la SUL recuperata non sia utilizzata per la realizzazione delle scale esterne, questa potrà essere utilizzata nei lotti 2 e 3.
3 E ammesso il trasferimento di SUL tra i lotti 2 e 3 per un massimo del 20% a parità della SUL totale e con l obbligo di presentazione di progetto unitario in caso di modifica della SUL prevista per ogni lotto. Gli elaborati grafici allegati (tav. n. 7) individuano gli allineamenti da osservare rispetto al fabbricato 1 e rispetto al lato di ingresso dalla Via Del Duca. Gli interventi saranno realizzati per l edificio 1 soggetto a restauro tramite SCIA mentre i nuovi edifici 2 e 3 saranno realizzati con singoli Permessi a Costruire. Negli edifici 2 e 3 saranno realizzabili massimo 2 unità abitative per edificio. ART. 4) PIANI ABITABILI: Nell edificio 1, soggetto a restauro, è prescritto il mantenimento dei piani esistenti. Negli edifici 2 e 3, derivanti da intervento di sostituzione edilizia, sono prescritti due piani abitabili : piano terra e piano primo. Non sono ammessi piani sottotetti. Almeno 1/3 (un terzo) della SUL deve essere localizzata al piano primo. ART. 5) ALTEZZE ESTERNE IN GRONDA DEGLI EDIFICI: L altezza massima in gronda dell edificio 1 è quella esistente, rispettivamente pari a m L altezza massima degli edifici 2 e 3 deve essere inferiore di almeno 50 cm rispetto a quella dell edificio 1. ART. 6) DISTANZE DAI CONFINI E DAGLI EDIFICI: La distanza dalle pareti dei fabbricati ai confini del lotto, dovrà essere min. di ml sul lato verso l edificio 1, mentre sui restanti tre lati la distanza potrà essere di ml La distanza tra pareti finestrate deve essere min. di ml Fili fissi, distanze ed allineamenti sono indicati negli elaborati grafici allegati (tavola n. 7) ART. 7) LOGGE E PORTICATI: Le logge ed i porticati potranno essere realizzati all interno o all esterno della scatola muraria, mantenendo sempre la prevalenza della massa muraria rispetto ai vuoti. I parapetti delle logge dovranno essere realizzati in muratura. ART. 8) TERRAZZE A SBALZO E A TASCA: Non è consentita la realizzazione di terrazze, balconi a sbalzo, terrazze a tasca in copertura. ART. 9) ABBAINI A TETTO: Non è consentita la realizzazione di abbaini. ART. 10) TETTOIE A SBALZO (FRANCESCANE) E consentita la realizzazione di tettoie a sbalzo solo sugli edifici 1, 2 e 3, con profondità massima di m. 1,50 e collocate in corrispondenza degli ingressi principali.
4 ART. 11) MATERIALI DA COSTRUZIONE: Per la realizzazione degli interventi previsti dal presente piano di recupero saranno utilizzati i materiali tradizionali, tipici della cultura costruttiva toscana. Per gli edifici 2 e 3 la struttura portante potrà essere indifferentemente realizzata con muratura portante o intelaiatura in c.a e le tamponature saranno realizzate in laterizio. Per le rifiniture esterne sarà utilizzato intonaco civile tinteggiato a calce, con colori che siano compresi nella scala delle terre chiare, da definire in sede di progetto definitivo. L edificio 1 potrà mantenere la finitura esterna di muratura facciavista. E consentita la realizzazione di elementi tipo gelosia in laterizio secondo gli schemi tipologici tipici della tradizione costruttiva toscana. Le soglie ed i davanzali saranno in pietra serena o cotto. Le finestre saranno in legno con scuri interni in legno naturale o colorate nei colori della tradizione, da definire in fase di progetto definitivo. Nell edificio 1 non è consentito l impiego di persiane ed avvolgibili ma solo sistemi di oscuramento interni (scuri). Negli edifici 2 e 3 è ammesso l impiego di persiane in legno. Le coperture saranno a falde inclinate del tipo a capanna o padiglione; Il manto di copertura sarà realizzato in cotto con tegole e coppi del tipo invecchiato. Gli aggetti di gronda saranno realizzati secondo la tipologia tipica toscana, ossia con travicelli in legno e mezzane in laterizio, seggiola in legno e canale di gronda con pluviali e discendenti in rame oppure in alternativa con l aggetto in pianelle di cotto poste a sbalzo. ART. 12) RECINZIONI: Al fine di mantenere l unitarietà dell impianto, non è consentita la realizzazione di recinzioni a delimitazione dei lotti attraverso muretti, ringhiere e siepi. ART. 13) PISCINE: E consentita la realizzazione di piscine, una per lotto, di forma rettangolare; i materiali previsti per le sistemazioni esterne e per le pavimentazioni saranno quelli utilizzati per gli edifici, ossia pietra serena o cotto, salvo per il giro vasca che potrà essere realizzato in travertino o materiali simili. L interno vasca delle piscine dovrà essere di color beige chiaro. ART. 14) SCHEMI TIPOLOGICI Gli schemi tipologici per i lotti 2 e 3 indicati nella tavola 10-Tipologie-schemi tipologici sono da intendersi come indicativi. In ogni caso gli edifici dovranno avere forma regolare e compatta. ART. 15) PARCHEGGI I parcheggi privati a servizio degli edifici 2 e 3 potranno essere realizzati, in ottemperanza della Legge 122/89 e secondo le quantità previste dal vigente Regolamento Urbanistico in superficie, contigui agli edifici. Non è ammessa la realizzazione di autorimesse pertinenziali nel lotto 1 (edificio 1).
5 Le autorimesse pertinenziali nei lotti 2 e 3 dovranno essere realizzate addossate agli edifici. ART. 16) VIABILITA INTERNA E PAVIMENTAZIONI ESTERNE La nuova viabilità di accesso dalla strada del Duca, sarà realizzata come strada bianca inghiaiata e contestuale al primo progetto presentato. Non sono ammesse pavimentazioni in asfalto o in conglomerato. Le pavimentazioni esterne di modesta estensione sono ammesse in contiguità degli edifici e delle piscine impiegando materiali e modalità di posa in opera tradizionali e consoni al contesto rurale. Non sono ammesse pavimentazioni in asfalto o in conglomerato. ART. 17) TETTOIE La superficie accessoria recuperata (94.98 mq.) come riportato alla Tav.5, sarà ricostruita come tettoie; queste potranno essere distribuite in tutti i lotti, costituite da struttura puntiforme, libere su più lati o parzialmente libere per non più del 50 % del perimetro. ART. 18 PRESCRIZIONI PER GLI INTERVENTI DI SOSTITUZIONE EDILIZIA Nell'ambito degli interventi di sostituzione edilizia le demolizioni degli edifici esistenti sono preventive alla costruzione dei nuovi edifici. ART. 19) ALBERATURE ESISTENTI RESEDE EDIFICIO 1: Le alberature presenti nel resede del lotto 1, costituite da un querceto posto a sud della proprietà, dovranno essere mantenuto in quanto elemento qualificante l intera zona. Un volta realizzati i nuovi edifici dovrà essere ripristinato il reticolo idrografico di superficie. ART. 20) DIVIETO DI EDIFICABILITA ALL INTERNO DEL PERIMETRO DEL PIANO DI RECUPERO: All interno del perimetro del Piano di Recupero non potrà essere realizzato nessun tipo di nuovo edificio anche se richiesto dall Azienda Agricola tramite Piano di miglioramento Agricolo Ambientale per la conduzione del fondo. ART. 21) NORMA FINALE Per quanto non previsto espressamente nelle presenti N.T.A. si rimanda al vigente Regolamento Urbanistico e Regolamento Edilizio del Comune di Arezzo. Arezzo lì 26/05/2014 I tecnici incaricati Arch. Stefano Benatti Arch. Rino Cappelletti
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