PARTE PRIMA La teoria

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1 PARTE PRIMA La teoria

2 CAPITOLO 1 COMPORTAMENTO AL FUOCO DELLE STRUTTURE E DEI MATERIALI 1.1. GENERALITÀ Il comportamento al fuoco delle strutture e dei materiali comprende due componenti che, anche se distinte, si integrano vicendevolmente: resistenza al fuoco: riguarda gli elementi strutturali i quali in caso d incendio devono rispondere alle loro funzioni per un tempo determinato; reazione al fuoco: riguarda il grado di partecipazione del materiale combustibile al fuoco al quale è sottoposto. Entrambe le componenti devono avere determinate caratteristiche per consentire l esodo delle persone e l intervento dei soccorritori: gli elementi strutturali devono conservare stabilità, impermeabilità alla fiamma e al fumo, isolamento per un tempo stabilito, evitando così il collasso della struttura stessa prima di quel tempo stabilito; il materiale combustibile deve avere un grado di partecipazione al fuoco (infiammabilità, velocità di propagazione della fiamma, gocciolamento, produzione di calore, produzione di fumo, produzione di sostanze nocive) adeguato alla specifica destinazione della struttura. COMPORTAMENTO AL FUOCO: insieme di trasformazioni fisiche e chimiche di un materiale o di un elemento da costruzione sottoposto all azione del fuoco RESISTENZA AL FUOCO: attitudine di un elemento da costruzione (componente o struttura) a conservare, secondo un programma termico prestabilito e per un tempo determinato, stabilità, tenuta, isolamento termico REAZIONE AL FUOCO: grado di partecipazione di un materiale combustibile al fuoco al quale è sottoposto. I materiali sono assegnati alle classi (0, 1, 2, 3, 4, 5) in base all aumentare della loro partecipazione alla combustione (quelli di classe 0 non sono combustibili) parametri caratteristici parametri caratteristici - resistenza a temperatura di esposizione - resistenza nel tempo alla esposizione - capacità di accumulare calore - capacità di trasmettere calore - manifestazioni di tensioni interne di origine termica - degrado del materiale con diminuizione delle capacità portanti - collasso della struttura - infiammabilità (al momento dell innesco e della propagazione dell incendio) - velocità di propagazione della fiamma - gocciolamento (in special modo per tendaggi e controsoffittature) - sviluppo di calore nella unità di tempo - produzione di fumo - produzione di sostanze tossiche Figura 1.1. Comportamento al fuoco

3 CAPITOLO 2 DETERMINAZIONE DELLA RESISTENZA AL FUOCO DELLA STRUTTURA IN FUNZIONE DEL CARICO D INCENDIO D.M. 9 MARZO 2007 E D.M. 16 FEBBRAIO GENERALITÀ Le norme sono basate sul criterio fondamentale che la struttura debba resistere, senza rovinare, all incendio dei materiali combustibili contenuti nell edificio. L incendio nell edificio dipende dalla qualità e quantità dei materiali combustibili presenti nei singoli locali. La durata dell incendio, dipendente dalla qualità e quantità dei materiali combustibili presenti nei singoli locali dell edificio, classifica l edificio nei riguardi della resistenza al fuoco. Come si può notare, esiste una correlazione fra qualità e quantità di materiale combustibile presente nell edificio (carico di fuoco o carico d incendio), la durata dell incendio (dipendente dalla velocità di combustione) e la classe dell edificio. Il D.M. 9 marzo 2007 indica le seguenti definizioni: a) Capacità di compartimentazione in caso d incendio: l attitudine di un elemento costruttivo a conservare, sotto l azione del fuoco, oltre alla propria stabilità, un sufficiente isolamento termico ed una sufficiente tenuta ai fumi e ai gas caldi della combustione, nonché tutte le altre prestazioni se richieste. b) Capacità portante in caso di incendio: attitudine della struttura, di una parte della struttura o di un elemento strutturale a conservare una sufficiente resistenza meccanica sotto l azione del fuoco con riferimento alle altre azioni agenti. c) Carico d incendio: deve intendersi il potenziale termico netto della totalità dei materiali combustibili contenuti in uno spazio, corretto in base ai parametri indicativi della partecipazione alla combustione dei singoli materiali. Il carico di incendio è espresso in MJ; convenzionalmente 1 MJ è assunto pari a 0,054 kg legna equivalente. d) Carico d incendio specifico: carico di incendio riferito all unità di superficie lorda. È espresso in MJ/m 2. e) Carico d incendio specifico di progetto: carico d incendio specifico corretto in base ai parametri indicatori del rischio di incendio del compartimento e dei fattori relativi alle misure di protezione presenti. Esso costituisce la grandezza di riferimento per le valutazioni della resistenza al fuoco delle costruzioni.

4 22 CARICO DI INCENDIO f) Classe di resistenza al fuoco: l intervallo di tempo espresso in minuti, definito in base al carico di incendio specifico di progetto, durante il quale il compartimento antincendio garantisce la capacità di compartimentazione. g) Compartimento antincendio: parte della costruzione organizzata per rispondere alle esigenze della sicurezza in caso di incendio e delimitata da elementi costruttivi idonei a garantire, sotto l azione del fuoco e per un dato intervallo di tempo, la capacità di compartimentazione. h) Incendio convenzionale di progetto: è definito attraverso una curva di incendio che rappresenta l andamento, in funzione del tempo, della temperatura media dei gas di combustione nell intorno della superficie degli elementi costruttivi. La curva di incendio di progetto può essere: nominale: curva adottata per la classificazione delle costruzioni e per le verifiche di resistenza al fuoco di tipo convenzionale; naturale: curva determinata in base a modelli d incendio e a parametri fisici che definiscono le variabili di stato all interno del compartimento. i) Incendio localizzato: focolaio d incendio che interessa una zona limitata del compartimento antincendio, con sviluppo di calore concentrato in prossimità degli elementi costruttivi posti superiormente al focolaio o immediatamente adiacenti. j) Resistenza al fuoco: una delle fondamentali strategie di protezione da perseguire per garantire un adeguato livello di sicurezza della costruzione in condizioni di incendio. Essa riguarda la capacità portante in caso di incendio, per una struttura, per una parte della struttura o per un elemento strutturale nonché la capacità di compartimentazione rispetto all incendio per gli elementi di separazione sia strutturali, come muri e solai, sia non strutturali, come porte e tramezzi. k) Superficie in pianta lorda di un compartimento: superficie in pianta compresa entro il perimetro interno delle pareti delimitanti il compartimento. Nel Decreto Ministeriale 30 novembre 1983 (espressioni specifiche della prevenzione incendi), ai fini di un uniforme linguaggio ed uniforme applicazione delle norme emanate, viene definita la resistenza al fuoco come attitudine di un elemento da costruzione (componente o struttura) a conservare, secondo un programma termico prestabilito e per un tempo determinato in tutto o in parte, la stabilità R, la tenuta E, l isolamento I così definiti: stabilità: attitudine di un elemento da costruzione a conservare la resistenza meccanica sotto l azione del fuoco (si adotta la curva tempo-temperatura ISO 834); tenuta: attitudine di un elemento da costruzione a non lasciare passare né produrre, se sottoposto all azione del fuoco su un lato, fiamme, vapori o gas caldi sul lato non esposto; isolamento termico: attitudine di un elemento da costruzione a ridurre, entro

5 PARTE PRIMA 2. Determinazione della resistenza al fuoco della struttura 23 un dato limite, la trasmissione del calore (gli eurocodici prevedono il raggiungimento della superficie esterna di una temperatura media di 140 C e massima di 180 C). Pertanto si identifica: con il simbolo REI un elemento costruttivo che deve conservare, per un tempo determinato, la stabilità, la tenuta e l isolamento termico; con il simbolo RE un elemento costruttivo che deve conservare per un tempo determinato, la stabilità e la tenuta; con il simbolo R un elemento costruttivo che deve conservare, per un tempo determinato, la stabilità. Per la classificazione degli elementi non portanti il criterio R è automaticamente soddisfatto qualora siano soddisfatti i criteri E ed I. REI REI Predeterminato * R. Conservare stabilità ** R.E. Conservare stabilità e tenuta *** R.E.I Conservare stabilità, tenuta e isolamento Figura 2.1 Classificazione di resistenza al fuoco In relazione ai requisiti dimostrati, gli elementi strutturali vengono classificati da un numero che esprime i minuti primi. Le norme fissano le seguenti classi di resistenza al fuoco (D.M. 9 marzo 2007): REI RE R Il numero indica, in minuti primi, il tempo durante il quale l elemento costruttivo deve conservare, se esposto ad un incendio standard nel forno sperimentale, le caratteristiche richieste. Per cui, ad esempio: REI 15 indica che l elemento costruttivo deve conservare stabilità, tenuta e isolamento termico per 15 minuti primi; RE 15 indica che l elemento costruttivo deve conservare la stabilità e la tenuta per 15 minuti primi; R 15 indica che l elemento costruttivo deve conservare la stabilità per 15 minuti primi.

6 PARTE SECONDA Guida per l uso del programma

7 CAPITOLO 1 DESCRIZIONE DEL SOFTWARE 1.1. POTENZIALITÀ DEL PROGRAMMA Il programma Carico di incendio consente di calcolare il calcolo del carico di incendio degli edifici e della resistenza al fuoco delle strutture, utilizzando il metodo tabellare di cui ai DD.MM. 16/2/2007 e 9/3/ REQUISITI MINIMI DI SISTEMA I requisiti minimi di sistema per il funzionamento del programma sono: Windows 98/NT/2000/XP INSTALLAZIONE Per avviare la procedura di installazione del software è necessario lanciare il programma SETUP.EXE. Al termine dell installazione viene creato un gruppo di lancio dei programma con nome CARINC con all interno i file: CARINC, che visualizza la finestra di avvio del programma; DM_9_3_2007, pdf, consente di avviare, tramite Acrobat Reader, la visualizzazione del decreto del Ministero dell interno del 9 marzo 2007; DM_16_2_2007, pdf, consente di avviare, tramite Acrobat Reader, la visualizzazione del decreto del ministero dell interno del 16 febbraio La scelta di CARINC visualizza la finestra iniziale; per avviare il programma è sufficiente eseguire il comando AVVIA CARINC. Figura 1.1 Finestra iniziale del programma

8 142 CARICO DI INCENDIO Il sistema di protezione Il programma allegato al testo è protetto con sistema Product Activation, sviluppato per contrastare la pirateria nel pieno rispetto dei diritti del consumatore finale. Product Activation permette infatti di: attivare via Internet il programma in qualsiasi momento dell anno; riconoscere automaticamente il pc in caso di formattazione o sostituzione del disco fisso (via Internet, se la prima attivazione è stata effettuata via Internet); utilizzare la protezione con le stesse modalità di una chiave hardware, quindi con possibilità di effettuare più installazioni, con un solo utilizzo per volta; effettuare la registrazione online del prodotto, indispensabile per usufruire del servizio di assistenza tecnica gratuita Dario Flaccovio Editore, per problemi legati alla funzionalità del software. Per conoscere in dettaglio le diverse possibilità offerte da Product Activation _ è consigliabile leggere con attenzione i paragrafi seguenti Istruzioni per la attivazione via Internet Al primo avvio, il programma visualizzerà la finestra ATTIVAZIONE GUIDATA, con una nota informativa sulla privacy. Il mancato consenso al trattamento dei dati, pur consentendo il pieno utilizzo del programma e della esclusiva funzionalità dell utilizzo della protezione, come chiave software, non consentirà di effettuare una nuova attivazione via Internet in caso di riformattazione o sostituzione del disco fisso. Effettuata la scelta di cui sopra, si visualizzerà la finestra ATTIVAZIONE GUIDATA. 1. Scegliere la opzione ATTIVARE TRAMITE INTERNET. 2. Cliccare il tasto AVANTI. 3. Permettere al sistema di collegarsi ad Internet. 4. Inserire il codice libro, riportato nel libro dietro la bustina del CD. 5. Compilare i dati relativi alla registrazione del prodotto per usufruire dell assistenza tecnica gratuita. 6. Attendere il messaggio di corretta effettuazione della attivazione. A questo punto l attivazione è completata. Una volta completata la attivazione, ci si può disconnettere da Internet La chiave software Il sistema di protezione del software consente all utente di utilizzare il programma su più computer; il funzionamento, identico a quello delle chiavi hardware; in questo caso la chiave è virtuale ed è depositata nel server del sito Grazie a questa potenzialità, un utente potrà quindi installare il programma su più computer (ad esempio a casa, in ufficio e nel portatile) con piena possibilità deci-

9 PARTE SECONDA 1. Descrizione del software 143 sionale di scelta su quale computer lavorare. La chiave potrà essere collegata e scollegata infinite volte Come collegare la chiave per la prima volta La chiave viene collegata per la prima volta contestualmente alla attivazione via Internet del prodotto Come scollegare la chiave 1. Avviare il programma. 2. Selezionare dal menu GUIDA il comando TOGLI CHIAVE SOFTWARE. 3. Permettere al sistema di collegarsi a Internet. 4. Confermare di voler rimuovere la chiave, quando il messaggio contenuto in una finestra lo richiederà Come collegare una chiave scollegata La chiave rimossa potrà essere collegata su un qualsiasi pc dotato di collegamento Internet, previa installazione del programma, seguendo queste istruzioni: 1. Avviare il programma. 2. Avviare la procedura ATTIVAZIONE VIA INTERNET. 3. Comunicare il codice libro, quando richiesto. 4. Collegarsi ad Internet. 5. Confermare di attivare la chiave, quando il messaggio contenuto in una finestra lo richiederà Esempi riepilogativi sull utilizzo della chiave software Un utente che desideri utilizzare il programma allegato al testo su un pc tower e un portatile che siano entrambi dotati di collegamento a Internet, dovrà: 1. Installare il programma su uno dei due computer (ad esempio il tower). 2. Attivare on line il programma e lavorarci. 3. Nel momento in cui riterrà utile trasferire il lavoro sul portatile, richiamare il comando TOGLI CHIAVE SOFTWARE e confermare. 4. Installare il programma sul portatile (se non lo ha già fatto) e avviarlo. 5. Selezionare l opzione ATTIVAZIONE VIA INTERNET e cliccare su AVANTI. 6. Confermare di voler attivare la chiave. Allo stesso modo, un utente che disponga di una rete composta da un numero indefinito di pc (tutti collegati a Internet), potrà installare il programma su tutti i pc e decidere su quale postazione lavorare, disattivando preventivamente la chiave dalla postazione attiva (come sopra esposto) e attivandola poi in una qualsiasi altra postazione, per tutte le volte che lo riterrà utile e per tutte le postazioni.

10 144 CARICO DI INCENDIO Assistenza tecnica La richiesta di assistenza tecnica per la risoluzione dei problemi legati alla funzionalità del software vanno inoltrate unicamente via fax ( ) o via e- mail (help@darioflaccovio.it).

11 CAPITOLO 2 AMBIENTE DI LAVORO 2.1. FINESTRA DATI GENERALI Il programma effettua il calcolo del carico di incendio e la verifica tabellare della resistenza al fuoco delle strutture utilizzando i criteri riportati nel D.M. 9 marzo 2007 e del D.M. 16 febbraio In questa nuova versione del programma il carico di incendio può essere calcolato come somma della combinazione di tutti i materiali presenti nell archivio, ai quali si possono aggiungere materiali definiti dall utente, e raccolta di materiali complessi il cui valore medio è stato precalcolato in sede di realizzazione del programma (ad esempio, armadio con il contenuto, letto comprensivo di lenzuola, coperte, materasso, cuscino, ecc.). Il programma visualizza la finestra di immissione dati generale (figura 2.1). Figura 2.1 Finestra principale del programma 2.2. TOOLBAR Nella toolbar sono presenti i comandi principali del programma: NUOVO APRI SALVA CREA CREAZIONE RELAZIONE

12 146 CARICO DI INCENDIO IMPOSTAZIONE RELAZIONE AVVIO DEL WORDPROCESSOR NORMATIVA MANUALE IN LINEA MENU Nella barra dei menu sono presenti i seguenti menu: FILE RELAZIONE GESTIONE MACRO OPZIONI FINESTRE HELP Menu FILE Il menu FILE contiene i comandi descritti di seguito. NUOVO APRI SALVA SALVA CON NOME USCITA Crea un nuovo documento. Apre un documento esistente relativo a un calcolo del carico di incendio, con gli strumenti classici di Windows. Permette di salvare il lavoro in corso di elaborazione; se ancora non è stato assegnato un nome al lavoro, viene visualizzata la finestra SALVA CON NOME. Permette di salvare il progetto in corso di definizione, assegnando allo stesso un nome. Permette di uscire dal programma; se i dati impostati non sono stati salvati viene visualizzato un messaggio di avviso Menu RELAZIONE Nel menu RELAZIONE sono presenti i comandi descritti di seguito. CREA RELAZIONE Permette la creazione della relazione di calcolo del carico di incendio; viene richiesto di assegnare, con gli strumenti usuali di Windows, il nome al file che sarà registrato in formato.rtf nella directory predefinita (l utente può modificare la scelta della directory).

13 PARTE SECONDA 2. Ambiente di lavoro 147 IMPOSTA RELAZIONE Permette la visualizzazione della finestra OPZIONI DI SCELTA, che presenta tre schede di scelta dell editore di testi che si intende utilizzare, in modo da poter impostare: videoscrittura relazione dati utente. Figura 2.2 Schede di opzione di sistema Nella scheda VIDEOSCRITTURA, scegliendo l opzione BLOCCO NOTE DI WINDOWS viene utilizzato l editor interno del programma che permette la visualizzazione e la modifica dell analisi. Se l utente è in possesso di un editor tipo Word per Windows, occorrerà scegliere la casella di opzione WORD, e quindi indicare nell apposita casella di testo il nome dell editor e il percorso dove è registrato (Esempio: c:\msoffice\winword\winword.exe); oppure attraverso il comando SFOGLIA avviare la ricerca dell editor dell utente. Qualora l utente volesse utilizzare l editor di Windows, occorre selezionare la casella di opzione WRITE che permette l utilizzo del Write in Windows 3.xx e del Wordpad in Windows 95. Nella scheda RELAZIONE, che permette di impostare i valori per la formattazione della pagina, l opzione MARGINE SUPERIORE permette di definire il numero di righe vuote da lasciare come margine superiore nella impostazione delle pagine del documento. L opzione MARGINE INFERIORE permette di definire il numero di righe vuote da lasciare come margine inferiore nella impostazione delle pagine del documento. L opzione MARGINE SINISTRO permette

14 148 CARICO DI INCENDIO di definire lo spazio lungo il margine sinistro di allineamento della relazione. L opzione MARGINE DESTRO permette di definire lo spazio lungo il margine destro di allineamento della relazione. Il comando CAMBIA permette di scegliere il carattere di stampa della relazione. Nella scheda DATI UTENTE è possibile inserire i seguenti dati: INTESTAZIONE RAGIONE SOCIALE INDIRIZZO CODICE FISCALE PARTITA IVA. AVVIA WORD PROCESSOR Permette l avvio dell editor di testi scelto con la funzione OPZIONE DI SISTEMA VIDEOSCRITTURA Menu GESTIONE MACRO Nel menu GESTIONE MACRO sono presenti i comandi descritti di seguito. INIZIO MACRO FINE MACRO ELENCO MACRO RIMUOVI MACRO Permette la definizione di una macro (le macro sono elementi complessi costituiti da più materiali e/o oggetti per i quali l utente ha già effettuato il calcolo del carico di incendio memorizzandoli con un nome). I dati di una macro devono essere inseriti allo stesso modo di un calcolo del carico di incendio. Permette di assegnare un nome alla macro e di memorizzarla alla fine della immissione dei dati. Visualizza un elenco delle macro definite dall utente. Permette di eliminare permanentemente una macro dall archivio definito in precedenza Menu OPZIONI Il menu OPZIONI presenta alcuni comandi che permettono di aggiungere elementi nell archivio del programma, attraverso finestre di editing; in queste sono presenti i comandi di navigazione descritti di seguito. Permette di andare al primo materiale (record) dell elenco; i materiali vengono presentati in ordine alfabetico.

15 PARTE SECONDA 2. Ambiente di lavoro 149 Permette di andare al materiale (record) precedente. Permette di andare al materiale (record) successivo. Consente di andare all ultimo materiale (record) dell elenco; i materiali sono presentati in ordine alfabetico. Permette di aggiungere un nuovo materiale/oggetto/comparto in archivio. Permette di eliminare un nuovo materiale/oggetto/comparto dall archivio. Conferma l immissione di un nuovo record e la registrazione in archivio. Annulla l immissione di un nuovo record. I comandi presenti nel menu sono indicati di seguito. EDITA MATERIALI PREDEFINITI Permette di aggiungere dei materiali con il relativo potere calorifero nell archivio del programma; i materiali immessi dall utente faranno parte in modo permanente dell archivio stesso. Viene visualizzata la finestra di editor di materiali che permette di interagire con l archivio del programma. Cliccando sul comando riportante il segno + è possibile inserire un nuovo materiale; affinché l immissione venga registrata nell archivio generale dei materiali, occorre cliccare su OK per confermare l immissione del dato. Figura 2.3 Finestra EDITING DEI MATERIALI EDITA OGGETTI PREDEFINITI Permette di aggiungere degli oggetti con il relativo potere calorifero medio (o calcolato) nell archivio del programma; una volta immessi dall utente faranno parte in modo permanente dell archivio stesso. Viene visualizzata la finestra di editor degli oggetti che permette di interagire con l archivio del programma.

16 150 CARICO DI INCENDIO Figura 2.4 Finestra EDITING OGGETTI PREDEFINITI EDITA COMPARTI PREDEFINITI Permette di aggiungere dei comparti con il relativo potere calorifero medio (o calcolato) nell archivio del programma; una volta immessi dall utente faranno parte in modo permanente dell archivio stesso. Viene visualizzata la finestra di editor dei comparti che permette di interagire con l archivio del programma. Figura 2.5 Finestra EDITING COMPARTI PREDEFINITI IMPOSTA AMBIENTE Permette l impostazione dell ambiente del programma, possono essere modificati i colori, i caratteri, ecc. mediante la finestra IMPOSTAZIONE DELL AMBIENTE DI LAVORO. Per cambiare un parametro occorre cliccare nei vari cerchi per avviare l editor di colori. Figura 2.6 Finestra impostazione dell ambiente di lavoro

17 PARTE SECONDA 2. Ambiente di lavoro Menu FINESTRE Dal menu FINESTRE è possibile gestire la disposizione delle finestre sullo schermo. CASCATA AFFIANCATE Ordina le finestre presenti sullo schermo in cascata. Ordina le finestre presenti sullo schermo affiancate fra di loro Menu HELP Il menu HELP permette di accedere alla guida in linea del programma. HELP CARICO INCENDIO Avvia l help ipertestuale del programma.

18 CAPITOLO 3 GUIDA ALL UTILIZZO DEL PROGRAMMA 3.1. NUOVO PROGETTO Eseguendo il comando NUOVO dalla toolbar o dal menu FILE viene visualizzata la finestra di richiesta dati, DEFINIZIONE NUOVO PROGETTO, contenente tre riquadri di immissione dati: DEFINIZIONE COMMESSA DEFINIZIONE IDENTIFICATIVO PROGETTO NUMERO COMPARTIMENTI. Figura 3.1 Finestra DEFINIZIONE NUOVO PROGETTO DEFINIZIONE COMMESSA DEFINIZIONE IDENTIFICATIVO PROGETTO NUMERO COMPARTIMENTI Consente di inserire il nome della cartella nella quale saranno salvati i file relativi al progetto al quale si sta lavorando. Consente di inserire il nome del progetto al quale si sta lavorando. Consente di inserire il numero dei compartimenti da analizzare, che compongono il progetto e per i quali si intende calcolare il calcolo del carico di incendio. Il comando CANCELLA permette di annullare le scelte fatte precedentemente, mentre la scelta del tasto CONFERMA permette di acquisire i dati e procedere con il calcolo. La finestra successivamente visualizzata (figura 3.2) consente di gestire le aree compartimentali.

19 154 CARICO DI INCENDIO Figura 3.2 Finestra di gestione aree compartimentali Viene quindi mostrato il progetto con i compartimenti che lo contengono. Attenzione Qualora fosse mostrato solo il nome del compartimento, occorre cliccare due volte sul nome del compartimento per visualizzare la struttura ad albero IL COMPARTIMENTO Cliccando due volte con il tasto sinistro del mouse sul nome del compartimento si espande l albero per l immissione dei dati del compartimento: ESTENSIONE COMPARTIMENTO SUPERFICIE STRUTTURE LEGNO VALORE CARICO INCENDIO CLASSE EDIFICIO VERIFICA STRUTTURE. Cliccando su COMPARTIMENTO: SENZA NOME vengono visualizzati i seguenti comandi: AGGIUNGE AREA COMPARTIMENTALE RIMUOVE AREA COMPARTIMENTALE PROPRIETÀ CAMBIO I.C. TABELLARE => PREDEFINITO CAMBIO I.C. PREDEFINITO => TABELLARE. AGGIUNGE AREA COMPARTIMENTALE RIMUOVE AREA COMPARTIMENTALE Permette di aggiungere una nuova area compartimentale. Permette di cancellare il compartimento in esame.

20 PARTE SECONDA 3. Guida all utilizzo del programma 155 PROPRIETÀ CAMBIO C.I. TABELLARE => PREDEFINITO CAMBIO C.I. PREDEFINITO => TABELLARE Permette di definire il nome del compartimento che si sta esaminando. Permette di passare dal calcolo tabellare a quello predefinito. Permette di passare dal calcolo predefinito a quello tabellare. In questa fase disattivati i comandi CAMBIO C.I. TABELLARE => PREDEFINITO e CAM- BIO C.I. PREDEFINITO => TABELLARE sono attivi, alternativamente, se durante la definizione del valore del carico di incendio si sceglie il calcolo tabellare (analitico) o il calcolo predefinito (scegliendo cioè, il valore del calcolo del carico di incendio, da un archivio di valori medi precalcolati, per le varie attività) Estensione compartimento Cliccando due volte su ESTENSIONE COMPARTIMENTO, oppure attraverso il comando PROPRIETÀ viene visualizzata la finestra di immissione dal dato relativo all area compartimentale. Figura 3.3 Finestra CAMBIO ESTENSIONE COMPARTIMENTO Nel riquadro è necessario inserire il valore dell area in metri quadri. Cliccando su OK il dato viene accettato Superficie strutture in legno Il decreto del Ministero dell interno 9 marzo 2007 ha annullato il decreto del Ministero dell interno del 6 marzo 1986 che descriveva un metodo per calcolare il contributo al carico di incendio delle eventuali strutture in legno presenti all interno del compartimento. La relativa voce del menu non è stata eliminata solo a titolo di promemoria, pertanto qualunque dato immesso non sarà accettato Valore carico di incendio Cliccando due volte su VALORE CARICO DI INCENDIO viene visualizzata la finestra di immissione dei dati relativi al calcolo che può essere effettuato in due modi

21 156 CARICO DI INCENDIO diversi, tramite l attivazione dei comandi CAMBIO C.I. TABELLARE => PREDEFINITO e CAMBIO C.I..PREDEFINITO => TABELLARE visualizzati cliccando con il tasto destro del mouse su VALORE CARICO DI INCENDIO. CAMBIO C.I. TABELLARE => PREDEFINITO Permette di effettuare il calcolo mediante la scelta di una attività dall elenco presentato; per questa il programma visualizza il valore del carico di incendio desunto dall eurocodice 1 parte 1-2 prospetto E4. Questi dati rispondono a quanto richiesto dal D.M. 9 marzo 2006 relativamente al punto 2.2: Qualora, in alternativa alla formula suddetta, si pervenga alla determinazione di q f attraverso una valutazione statistica del carico di incendio per la specifica attività, si deve far riferimento a valori con probabilità di superamento inferiore al 20%. Nel file Attività predefinite.xls, presente nella directory di installazione del programma, sono riportati i valori del carico di incendio predefinito calcolati da vari autori. Se l utente lo desidera può riportarli all interno dell archivio del programma (file Compart.dbf) o mediante un programma in grado di gestire i file archivio realizzati nel formato.dbf, oppure tramite l apposita funzione del programma: OPZIONI > EDITA COMPARTI PREDEFINITI CAMBIO C.I. PREDEFINITO => TABELLARE Permette di effettuare il calcolo mediante la somma dei poteri caloriferi delle sostanze prelevate dall archivio del programma o immessi dall utente, moltiplicati per i rispettivi pesi. Il metodo preimpostato (default) di calcolo è quello tabellare. Nel primo caso si ottiene la visualizzazione della finestra di immissione dati (figura 3.4). Figura 3.4. Finestra di immissione dati in caso di calcolo predefinito

22 PARTE SECONDA 3. Guida all utilizzo del programma 157 La finestra presenta nella parte superiore una toolbar, con i comandi descritti di seguito. Figura 3.5. Toolbar MATERIALI Permette di inserire nelle caselle della griglia sottostante i materiali prelevati dall archivio del programma. OGGETTI Permette di inserire nelle caselle gli oggetti prelevati dall archivio del programma. Gli oggetti sono degli elementi costituiti da più materiali per i quali il programma ha già memorizzato il valore del carico di incendio. MACRO Permette di inserire nelle caselle le macro definite dall utente e prelevate dall archivio del programma. Le macro sono elementi complessi costituiti da più materiali e/o oggetti per i quali l utente ha già effettuato il calcolo del carico di incendio e li ha memorizzati con un nome Esempio Il seguente esempio è tratto da un calcolo effettuato con il programma nel quale sono contenuti un oggetto e un macro predefiniti. Materiale Quantità Pot. Cal. [Kcal/h] Totale [Kcal/h] Acetilene Paglia Alcool etilico (*) Banco lavoro con piedi in acciaio (*) Armadio per abiti (+ contenuto) (**) Stanza albergo , Nel compartimento sono presenti elementi composti contrassegnati da * che vengono considerati come materiali singoli; per essi si considera il potere calorifico medio. Sono stati definiti oggetti (contrassegnati da **) il cui potere calorifico è dato dalla somma degli elementi che lo compongono. Nella fattispecie si ha:

23 158 CARICO DI INCENDIO Macro: stanza albergo Materiali Quantità Potere Cal. [Kcal] Totale Abiti ,00 Legno ,00 Cotone ,00 Poliuretano ,00 Poliestere ,00 Armadio (+ contenuto) per abiti ,00 Acetaldeide ,00 Cliccando sul comando MATERIALI, nella sezione materiale è possibile scegliere tra le opzioni del menu a tendina (figura 3.6) che permette di selezionare il materiale desiderato. Figura 3.6. Scelta del materiale Cliccando sul comando OGGETTI, nella sezione MATERIALE permette è possibile scegliere l oggetto desiderato tra le opzioni del database proposte dal menu a tendina (figura 3.7). Figura 3.7. Scelta dell oggetto

24 PARTE SECONDA 3. Guida all utilizzo del programma 159 Cliccando sul comando MACRO, è possibile scegliere, nella sezione MATERIALE, la macro desiderata tra le opzioni proposte dal database (figura 3.8). Figura 3.8 Scelta della macro Qualunque sia l impostazione scelta, l immissione dei dati rimane identica, in quanto occorre scegliere dalla sezione MATERIALI il materiale, l oggetto o la macro; a seguito della immissione della quantità, eseguendo il comando CALCO- LO I.C. il programma visualizza nella toolbar il potere calorifero totale dei materiali immessi. Occorre scegliere il materiale interessato e inserire nella casella di immissione posta nelle immediate vicinanze il quantitativo della sostanza scelta; il dato va immesso in chilogrammi se si tratta di materiale allo stato solido (es. legno), in litri se si tratta di materiale allo stato liquido (es. benzina), in metri cubi se si tratta di materiali allo stato gassoso (es. metano); per gli oggetti o per le macro, il dato va immesso in unità, in quanto è memorizzato nel programma il valore delle chilocalorie generate dal l incendio di un oggetto predefinito o di una macro definita dall utente. I valori da riportare nelle sezioni MI e FI sono quelli previsti dal D.M. 9 marzo 2007 e hanno il seguente significato: M i fattore di partecipazione alla combustione dell i-esimo materiale combustibile pari a 0,80 per il legno e altri materiali di natura cellulosica e 1,00 per tutti gli altri materiali combustibili; F i fattore di limitazione della partecipazione alla combustione dell i-esimo materiale combustibile pari a 0 per i materiali contenuti in contenitori appositamente progettati per resistere al fuoco; 0,85 per i materiali contenuti in contenitori non combustibili e non appositamente progettati per resistere al fuoco; 1 in tutti gli altri casi. Il programma accetta unicamente i valori previsti dalla normativa, pertanto non possono essere immessi altri valori; in questo caso vengono visualizzate finestre di errore (figura 3.9). Figura 3.9 Finestra di errore per l immissione di un valore errato di F i

25 160 CARICO DI INCENDIO Attenzione Per ottenere il calcolo del carico di incendio, è sempre obbligatorio eseguire il comando CALCOLO C.I., a differenza della versione precedente del programma Copia di elementi già definiti Nella toolbar sono presenti determinate icone che permettono all utente di copiare elementi già definiti da un compartimento all altro e/o all interno dello stesso compartimento, semplificando in tal modo l operazione di input dei dati. IMPOSTAZIONE MODO SELEZIONE Permette l attivazione dei comandi relativi alla copia. COPIA Consente la copia del testo selezionato sulla tabella di immissione dati. Un esempio di selezione è visibile in figura Figura 3.10 Selezione di un testo È possibile selezionare, indifferentemente, l intero blocco di dati o solo la denominazione dei materiali. INCOLLA Permette di incollare il testo selezionato sulla tabella di immissione dati (relativamente a qualunque compartimento). TAGLIA Consente il taglio del testo selezionato, che rimane in memoria (se non si eseguono altre operazioni di taglio o copiatura) e può essere incollato in qualsiasi altro compartimento o nello stesso.

26 PARTE SECONDA 3. Guida all utilizzo del programma 161 Attenzione Se non si esce dalla finestra di immissione dei dati di calcolo del carico di incendio, i dati del compartimento in esame non saranno aggiornati Classe del compartimento Cliccando due volte su CLASSE EDIFICIO della finestra GESTIONE AREE COMPARTI- MENTALI viene visualizzata la finestra di immissione dei dati relativi alla determinazione della classe dell edificio mediante il calcolo dei coefficienti modificativi del carico di incendio specifico così da ottenere il carico di incendio specifico di progetto così come previsto dal D.M. 9 marzo La norma prevede: Il valore del carico d incendio specifico di progetto (q f,d ) è determinato secondo la seguente relazione: q f,d = δ q1 δ q2 δ n q f [MJ/m 2 ] dove: δ q1 è il fattore che tiene conto del rischio di incendio in relazione alla dimensione del compartimento e i cui valori sono definiti in tabella 1. Tabella 1 Superficie in pianta lorda del compartimento (m 2 ) A < 500 1, A < , A < , A < , A < ,80 A ,00 δ q1 δ q2 è il fattore che tiene conto del rischio di incendio in relazione al tipo di attività svolta nel compartimento e i cui valori sono definiti in tabella 2. Tabella 2 Classi di rischio Descrizione δ q2 I Aree che presentano un basso rischio di incendio in termini di probabilità di innesco, velocità di propagazione delle fiamme e possibilità di 0,80 controllo dell incendio da parte delle squadre di emergenza II Aree che presentano un moderato rischio di incendio come probabilità d innesco, velocità di propagazione di un incendio e possibilità di controllo 1,00 dell incendio stesso da parte delle squadre di emergenza III Aree che presentano un alto rischio di incendio in termini di probabilità d innesco, velocità di propagazione delle fiamme e possibilità di controllo dell incendio da parte delle squadre di emergenza 1,20

27 162 CARICO DI INCENDIO δ n = δ i è il fattore che tiene conto delle differenti misure di protezione e i cui valori sono definiti in tabella 3. Tabella 3 ni δ ni, Funzione delle misure di protezione Sistemi automatici di estinzione ad altro acqua δ n1 δ n2 Sistemi di evacuazione automatica di fumo e calore δ n3 Sistemi automatici di rivelazione, segnalazione e allarme di incendio δ n4 Squadra aziendale dedicata alla lotta antincendio 1 δ n5 Rete idrica antincendio interna δ n6 interna e esterna δ n7 Percorsi protetti di accesso δ n8 Accessibilità ai mezzi di soccorso VVF δ n9 0,60 0,80 0,90 0,85 0,90 0,90 0,80 0,90 0,90 1 Gli addetti devono avere conseguito l attestato di idoneità tecnica di cui all art. 3 della legge 28 novembre1996, n. 609, a seguito del corso di formazione di tipo C di cui all allegato IX del decreto interministeriale 10 marzo q f è il valore nominale della carico d incendio specifico da determinarsi secondo la formula: n gi Hi mi Ψ i q f = i= l A [MJ/m 2 ] dove g i massa dell i-esimo materiale combustibile [kg]; H i potere calorifico inferiore dell i-esimo materiale combustibile [MJ/kg]; I valori di H i dei materiali combustibili possono essere determinati per via sperimentale in accordo con UNI EN ISO 1716:2002 ovvero essere mutuati dalla letteratura tecnica; m i fattore di partecipazione alla combustione dell i-esimo materiale combustibile pari a 0,80 per il legno e altri materiali di natura cellulosica e 1,00 per tutti gli altri materiali combustibili; ψ i fattore di limitazione della partecipazione alla combustione dell i-esimo materiale combustibile pari a 0 per i materiali contenuti in contenitori appositamente progettati per resistere al fuoco; 0,85 per i materiali contenuti in contenitori non combustibili e non appositamente progettati per resistere al fuoco; 1 in tutti gli altri casi; A superficie in pianta lorda del compartimento [m 2 ]. Viene quindi visualizzata la finestra di immissione dati, INDICI DI RIDUZIONE: COMPARTIMENTO NUMERO, al cui interno sono presenti tre sezioni:

28 PARTE SECONDA 3. Guida all utilizzo del programma 163 D_Q1 RISCHIO DI INCENDIO IN RELAZIONE ALLE DIMENSIONI DEL COMPARTI- MENTO; D_Q2 RISCHIO DI INCENDIO IN RELAZIONE ALL ATTIVITÀ SVOLTA NEL COMPARTI- MENTO; D_QN MISURE DI PROTEZIONE REALIZZATE A PROTEZIONE DEL COMPARTIMENTO. Figura 3.11 Finestra indici di riduzione Accanto alla singola domanda, necessaria a determinare le condizioni reali dell incendio è riportata in verde la dicitura Nessun valore definito, indicante che per quella opzione non è stato scelto alcun valore. Al passaggio del cursore sulla scritta verde, si attiva la funzione di scelta; per visualizzare le opzioni è necessario cliccare sul tasto destro del mouse. Figura 3.12 Opzioni di scelta Attenzione Per ottenere il calcolo della classe del compartimento devono essere definiti tutti i parametri D_q anche se qualcuno di essi non è pertinente il caso in esame, in questa ipotesi (esclusivamente per i valori D_qn) occorrerà scegliere l opzione NO.

29 164 CARICO DI INCENDIO Nella parte inferiore della finestra di immissione dati è riportato il valore del prodotto dei coefficienti D_q1 e D_q2 e il coefficiente D_qn come prodotto dei singoli D_qn i. Nell ultima riga viene indicato il valore del carico di incendio specifico di progetto calcolato e il valore della classe determinata dalla tabella 4 di cui al D.M. 9 marzo Alcune scelte dei parametri D_qn a volte, per indicazione della normativa, si escludono a vicenda; in questo caso il programma provvede automaticamente ad effettuare le varie esclusioni. Alla chiusura della finestra, tramite il comando di chiusura posto nell angolo in alto a destra della finestra stessa, viene visualizzato un messaggio di avvertimento (figura 3.13): cliccando su YES viene eseguito l aggiornamento dei valori calcolati del compartimento in esame, NO annulla il calcolo, mentre CANCEL annulla il messaggio. Finestra 3.13 Finestra di informazione Attenzione Se non si esce dalla finestra di immissione dei dati di calcolo dei coefficienti maggiorativi e riduttivi, i dati del compartimento in esame non saranno aggiornati Verifica strutture Cliccando due volte su VERIFICA STRUTTURE nell albero presente nella finestra GESTIONE AREE COMPARTIMENTALI viene visualizzata la finestra di immissione dei dati relativi alla verifica tabellare delle strutture del compartimento in esame, con i criteri di confronto dei dati sperimentali, proposti dal decreto del Ministero dell interno del 16 febbraio La verifica delle strutture avviene in funzione della classe del compartimento prima calcolata. Impostando il tipo di strutture e stabilendo gli spessori dei ricoprimenti delle armature o delle strutture stesse (nel caso per esempio di muri), in funzione della classe del compartimento, determinata con il calcolo del carico di incendio, il programma verifica se la resistenza al fuoco R delle strutture è maggiore o minore della classe del comparto: se la R è minore della classe, un messaggio avvertirà della mancata verifica e della necessità di variare qualcuno dei dati immessi, nel caso le strutture non risultino verificate. Nel caso di strutture in legno, la verifica deve essere effettuata utilizzando il

30 PARTE SECONDA 3. Guida all utilizzo del programma 165 metodo analitico proposto dalla norma UNI 9504, riportato pertanto il valore ottenuto nell apposito riquadro di scelta multipla del programma. La finestra verifiche strutture consta di tre schede, visualizzabili con i comandi in basso a destra: COMPARTIMENTAZIONE PORTANTI ORIZZONTALI Compartimentazione Per le strutture di compartimentazione la finestra di immissione dati è rappresentata in figura Figura 3.14 Scheda COMPARTIMENTAZIONE Occorre anzitutto effettuare la scelta sul tipo di struttura, quindi inserire il dato relativo allo spessore della parete di compartimentazione nell apposito riquadro di immissione che si è attivato. Nel riquadro sottostante R.E.I. (MAX) viene riportato il valore della resistenza al fuoco dell elemento strutturale in esame (figura 3.15). Figura 3.15 Valore della massima resistenza al fuoco Mentre, nella parte inferiore della finestra è presente il riquadro R.E.I. (MIN), dove viene riportato il valore di resistenza al fuoco minimo richiesto dalla classe del compartimento in esame. La resistenza al fuoco determinata per l elemento strutturale di compartimentazione è da intendere ottenibile solo se la struttura è realizzata in conformità con il contenuto del punto D.4 e D.6 (per le pareti non portanti in calcestruzzo) del D.M. 16 febbraio 2007.

31 166 CARICO DI INCENDIO In particolare: Murature non portanti di blocchi (tabella D.4.1 del D.M. 16 febbraio 2007) La tabella riporta i valori minimi in [mm] dello spessore s di murature di blocchi di laterizio (escluso l intonaco) sufficienti a garantire i requisiti EI per le classi indicate esposte su un lato che rispettano le seguenti limitazioni: altezza della parete fra i due solai o distanza fra due elementi di irrigidimento con equivalente funzione di vincolo dei solai non superiore a 4 m; presenza di 10 mm di intonaco su ambedue le facce ovvero 20 mm sulla sola faccia esposta al fuoco. Murature in blocchi di calcestruzzo normale (tabella D.4.2 del D.M. 16 febbraio 2007) La tabella riporta i valori minimi in [mm] dello spessore s di murature di blocchi di calcestruzzo normale (eluso l intonaco) sufficienti a garantire i requisiti EI per le classi indicate esposte su un lato che rispettano le seguenti limitazioni: altezza della parete fra i due solai o distanza fra due elementi di irrigidimento con equivalente funzione di vincolo dei solai non superiore a 4 m; facciavista o con 10 mm di intonaco su ambedue le facce ovvero 20 mm sulla sola faccia esposta al fuoco. Murature in blocchi di calcestruzzo leggero (tabella D.4.3 del D.M. 16 febbraio 2007) La tabella riporta i valori minimi in [mm] dello spessore s di murature di blocchi di calcestruzzo leggero (massa volumica netta non superiore a 1700 kg/m 3 ) sufficienti a garantire i requisiti EI per le classi indicate esposte su un lato che rispettano le seguenti limitazioni: altezza della parete fra i due solai o distanza fra due elementi di irrigidimento con equivalente funzione di vincolo dei solai non superiore a 4 m. Murature in blocchi di pietra squadrata (tabella D.4.4 del D.M. 16 febbraio 2007) La tabella riporta i valori minimi in [mm] dello spessore s di murature di blocchi di pietra squadrata sufficienti a garantire i requisiti EI per le classi indicate esposte su un lato che rispettano le seguenti limitazioni: altezza della parete fra i due solai o distanza fra due elementi di irrigidimento con equivalente funzione di vincolo dei solai non superiore a 4 m. Pareti non portanti esposte su un lato (tabella D.6.4 del D.M. 16 febbraio 2007) La tabella riporta i valori minimi in [mm] dello spessore s sufficiente a garantire il requisito EI per le classi indicate di pareti non portanti esposte su un lato che rispettano le seguenti limitazioni: altezza effettiva della parete (da nodo a nodo) 6 m (per pareti di piani intermedi) ovvero 4,5 m (per pareti dell ultimo piano); rapporto tra altezza di libera inflessione e spessore inferiore a 40.

32 PARTE SECONDA 3. Guida all utilizzo del programma Strutture portanti Per le strutture portanti la finestra di immissione dati è rappresentata in figura Figura 3.16 Scheda PORTANTI Nella sezione STRUTTURE PORTANTI occorre effettuare la scelta sul tipo di strutture, quindi, a seguito dell attivazione della relativa sezione, immettere i dati richiesti. Le opzioni sono: cemento armato cemento armato precompresso legno acciaio protetto acciaio non protetto. STRUTTURE IN C.A. EC.A.P. Selezionando queste due opzioni vengono attivate le seguenti sezioni: travi pareti pilastri. Travi Nel caso di elementi strutturali in cemento armato e in cemento armato precompresso esistono due opzioni: 1. sezione costante: immettere i dati relativi alla larghezza b della sezione e alla distanza a dall asse delle armature alla superficie esposta; 2. sezione variabile: immettere i dati relativi alla larghezza b della sezione, alla distanza a dall asse delle armature alla superficie esposta e alla larghezza d anima b w di travi con sezione a larghezza variabile.

33 168 CARICO DI INCENDIO Pilastri Nel caso di elementi strutturali in cemento armato esistono due opzioni: 1. sezione rettangolare: in questo caso immettere i dati relativi alla larghezza b (lato minore) della sezione e alla distanza a dall asse delle armature alla superficie esposta; 2. sezione circolare: in questo caso immettere i dati relativi alla diametro della sezione circolare, alla distanza a dall asse delle armature alla superficie esposta. Inserendo lo spessore del copriferro tramite il menu a tendina, il programma determina automaticamente la resistenza al fuoco delle strutture portanti. Si richiede inoltre di indicare se l esposizione all incendio avviene su più lati o su un solo lato. Pareti Nel caso di pareti portanti in cemento armato esistono due opzioni relative alla esposizione; si richiede infatti di indicare se la parete è esposta su un solo lato oppure su entrambi i lati: 1. spessore della parete: in questo caso immettere i dati relativi allo spessore della parete in c.a. o in c.a.p.; 2. distanza a dall asse delle armature: immettere la distanza fra l asse delle armature e la superficie della parete esposta all incendio. Inserendo lo spessore del copriferro tramite il menu a tendina, il programma determina automaticamente la resistenza al fuoco delle strutture portanti. Attenzione Le note di cui alle tabelle D.6.1 (travi), D.6.2 (pilastri) e D.6.3 (pareti) del D.M. 16 febbraio 2007 impongono che in caso di armature pre-tese (strutture in cemento armato precompresso) i valori a della distanza d asse delle armature dalla superficie esposta devono essere aumentati di 15 mm. Il programma ne tiene conto automaticamente riducendo di 15 mm il valore impostato nella casella di scelta multipla di impostazione della distanza d asse delle armature. STRUTTURE IN LEGNO Viene richiesta la resistenza delle strutture in legno precalcolata come previsto dalla UNI-CNVVF STRUTTURE IN ACCIAIO PROTETTO Occorre immettere i dati richiesti dalle seguenti sezioni. TIPO ELEMENTO Richiede il tipo di elemento strutturale selezionando l apposita opzione: colonna o trave o tirante. R. RICHIESTA Richiede di immettere la resistenza che si vuole ottenere.

34 PARTE SECONDA 3. Guida all utilizzo del programma 169 FATTORE DI SEZIONE TIPO DI RIVESTIMENTO Richiede di inserire il fattore di sezione previsto dall eurocodice 3 (UNI EN ); il fattore di sezione per un elemento di acciaio è il rapporto tra l area di superficie esposta e il volume dell acciaio; per un elemento rivestito è il rapporto tra l area della superficie interna del rivestimento esposto e il volume dell acciaio. Consente di scegliere la tipologia dell elemento protettivo, a seguito della quale si ottiene lo spessore del rivestimento per ottenere la R richiesta. STRUTTURE IN ACCIAIO NON PROTETTO Nel caso di elementi strutturali in acciaio non protetto vengono disattivate tutte le caselle di immissione dati, pertanto la casella relativa alla resistenza al fuoco delle strutture si imposta automaticamente a 15, che è la resistenza massima che si ha per definizione in questo tipo di strutture. Attenzione Per R.E.I. delle strutture portanti si intende la resistenza meccanica in quanto non ha senso parlare per queste strutture di isolamento e tenuta Strutture orizzontali Per le strutture orizzontali la finestra di immissione dati è rappresentata in figura Figura 3.17 Scheda ORIZZONTALI Nelle sezioni della finestra STRUTTURE ORIZZONTALI occorre inserire i seguenti dati: spessore totale di solette e solai, H; spessore S dell intonaco;

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