Pianificazione integrata del commercio

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1 Pianificazione integrata del commercio Commercio in sede fissa, commercio su aree pubbliche, somministrazione di alimenti e bevande, vendita della stampa quotidiana e periodica, impianti per la distribuzione di carburante Marzo 2010 a cura di

2 Sommario 1 Relazione generale Il territorio La popolazione... 5 La popolazione residente... 5 La popolazione fluttuante: pendolarismo e presenze turistiche L economia La rete commerciale attuale Commercio al dettaglio in sede fissa Esercizi di Vicinato Medie Strutture di Vendita Riflessioni conclusive e linee strategiche per lo sviluppo del settore La programmazione della rete distributiva ( ) Commercio al dettaglio in sede fissa Premessa La normativa urbanistica commerciale nel Piano Strutturale e nel Regolamento Urbanistico Identificazione dei problemi Tipi di rete distributiva Coordinamento con gli strumenti urbanistici Zonizzazione e Criteri per la localizzazione delle attività commerciali Esercizi di vicinato (superficie di vendita inferiore a 150 mq) Empori polifunzionali Esercizi specializzati nella vendita esclusiva di merci ingombranti ed a consegna differita Medie strutture di vendita (superficie di vendita tra i 150 e i 1500 mq) Grandi strutture di vendita (superficie di vendita superiore ai 1500 mq.) Dotazione di parcheggi per le strutture commerciali Raccordi viari tra medie strutture di vendita e viabilità pubblica Commercio su aree pubbliche Il confronto con i comuni dell area Mercati periodici Fiere 30 Posteggi fuori mercato Riflessioni conclusive Pianificazione del settore Esercizi di somministrazione di alimenti e bevande Caratteristiche ed evoluzione della rete La distribuzione sul territorio comunale Pianificazione futura del settore di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande Requisiti per zona territoriale NOTE ESPLICATIVE Vendita della stampa quotidiana e periodica

3 Riflessioni conclusive e linee strategiche per lo sviluppo del settore Punti vendita esclusivi Punti vendita non esclusivi Impianti stradali di distribuzione dei carburanti Caratteristiche della rete La distribuzione sul territorio comunale Impianti esistenti. Fattispecie di incompatibilità e verifiche Verifiche di compatibilità degli impianti esistenti Riflessioni conclusive e linee strategiche per lo sviluppo del settore Aree disponibili per l installazione di impianti Indice delle tabelle Indice delle figure

4 1 Relazione generale 1.1 Il territorio La Lunigiana prende il nome dall insediamento d epoca romana di Luni, ed è stata da sempre un logo strategico di comunicazione tra l alto Tirreno e le regioni settentrionali d Italia. Fino all Unità d Italia i territori della Lunigiana erano divisi fra i Ducati di Modena, Parma ed il Granducato di Toscana. Il territorio di questi comuni coincide grosso modo con il bacino del fiume Magra e dei suoi affluenti fra il crinale appenninico ed il mare. L area presenta caratteristiche per lo più di alta collina (64,6% del territorio ad una quota superiore ai 600 m. s.l.m.) o montagnose (32,4% del territorio). Le più importanti infrastrutture di trasporto che insistono sul territorio della Lunigiana sono l autostrada A15 Parma La Spezia, che attraversa tutta l area del passo della Cisa al confine con la Liguria e la linea ferroviaria Pontremolese che correndo parallelamente al fiume Magra unisce la fascia litoranea tirrenica con l area padana ed alcune delle più importanti arterie transalpine. Entrambe le linee rappresentano la principale alternativa alle direttrici di collegamento nord-sud del paese che corrono nell area interna della regione, sebbene il livello qualitativo e le quantità di traffici che sopportano siano piuttosto limitate. Il comune di Villafranca in Lunigiana si trova sulla Via Francigena e può essere suddiviso nelle seguenti frazioni: Filetto, Fornoli, Irola, Malgrate Lunigiana, Merizzo, Mocrone e Virgoletta. Nel Capoluogo sono ben visibili i resti dell'antico borgo medioevale. Figura 1: Localizzazione del territorio comunale all interno della Lunigiana Filetto: Piccolo borgo, noto per le sue feste estive, soprattutto medioevali organizzate ad agosto dalla pro-loco. Conserva, poco distante dal quadrato delle mura, un'antica selva di castagni dalla quale una letteratura ottocentesca ha mutuato la credenza campanilistica di una diretta ispirazione dantesca per la nota metafora iniziale della Divina Commedia (che è invece una sicura matrice biblica). 4

5 Fornoli: situato nella val di Magra, fu un'importante zona di passaggio per pellegrini e viandanti in cammino lungo la via Francigena durante il Medioevo. Irola: Piccolo borgo, a nord di Villafranca in Lunigiana.,si divide in Irola di Sotto, Irola di Sopra e Numbria. Il paese vero e proprio, un tempo era costituito dal borgo che oggi è detto Irola di Sotto, la villa più antica e per lungo tempo sola, con l'oratorio dedicato alla Madonna delle Grazie, la Torre e altre case antiche dalla struttura maestosa con possenti portali in arenaria. Ad Irola di Sopra, sorta successivamente, svetta la Chiesa Parrocchiale dedicata a San Geminiano vescovo. Per Irola passava l'antica strada lombarda, chiamata anche Via del Volto Santo, che scendendo dal passo del Cirrone proseguiva per Lucca. Malgrate Lunigiana: è uno dei borghi medievali più antichi della Lunigiana ed è situato ai piedi dell appennino Tosco-Emiliano (250 m s.l.m. ) ed e dominato da un antico castello dotato di una slanciata torre cilindrica alta circa 25 metri. Merizzo: dista 5 km dal capoluogo comunale e sorge a 200 m sul livello del mare; vi risiedono 65 abitanti. Deve il proprio nome alla posizione soleggiata. Della parte più antica del borgo restano tratti murari e passaggi a volta di collegamento interno tra le case in pietra. All'ingresso del paese sorge la chiesa di San Michele e dal piazzale antistante si gode il panorama sulla vallata antistante. Mocrone: piccolo borgo inaccessibile a veicoli di grosse dimensioni, in quanto gli unici due ingressi sono delimitati da abitazioni. Vi si trova la pittoresca chiesetta di San Maurizio, che architettonicamente viene fatta risalire al XIII/XIV secolo. Nella piazza principale vi è una statua dedicata ad Alberico Benedicenti, autore di diversi studi scientifici in medicina e farmacia, la cui abitazione di famiglia è situata quasi all'ingresso del paese. Virgoletta: antico borgo medioevale situato sul colle del Vignale. Dalla torre di base quadrata con piccola cinta muraria, risalente al XII sec. costruita dalla Famiglia Corbellari, deriva questo curioso nome del paese. Leggendo le mappe dell'epoca troviamo "Verrucola Corbellariorum" alla sinistra della Valle della Magra, direzione sud. Nell'anno 1600 viene terminata la parte gentilizia del castello, da parte del Marchese Federico Malaspina. Il borgo di Virgoletta, arredato dei suoi portali, conduce alla piazza, ove troviamo la Chiesa dedicata ai Santi Gervasio e Protasio. All'interno possiamo ammirare l'altare dei "Corpi Santi" ed il "Paleo Marmoreo del 400". 1.2 La popolazione La popolazione residente Nel territorio della Lunigiana sono presenti 14 comuni i quali complessivamente hanno una popolazione di quasi abitanti. Tra i comuni più rappresentativi troviamo Aulla, Fivizzano e Pontremoli che da soli ospitano quasi la metà degli abitanti dell area.; in questo contesto gli abitanti del comune di Villafranca rappresentano l 8,6 % degli abitanti della Lunigiana (vedi Tabella 1). 5

6 Tabella 1: Popolazione residente nei comuni della Lunigiana Fonte: elaborazioni Simurg su dati ISTAT 2009 Abitanti V.% Aulla ,5 Bagnone ,4 Casola in Lunigiana ,9 Comano 774 1,4 Filattiera ,2 Fivizzano ,3 Fosdinovo ,7 Licciana nardi ,9 Mulazzo ,6 Podenzana ,8 Pontremoli ,9 Tresana ,7 Villafranca in Lunigiana ,6 Zeri ,2 Totale Lunigiana ,0 Per meglio analizzare l evoluzione demografica del territorio, insieme alle serie storiche dei residenti presenti nel comune di Villafranca in Lunigiana, prenderemo in esame anche ciò che è successo, dal punto di vista demografico, all interno del bacino omogeneo di utenza (BOU) numero 1 della regione Toscana denominato Lunigiana. Come possiamo vedere nella Figura 2, l andamento storico della popolazione all interno del bacino omogeneo di utenza considerato, segue due andamenti diversi tra loro; prima una continua e costante crescita fino al 1921, periodo durante il quale vengono superate le unità, poi un altrettanto regolare decrescita che ha praticamente dimezzato la popolazione residente, portandola a valori addirittura inferiori a quelli registrati nel In generale possiamo dire che è proprio negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, che si verifica un grosso movimento delle popolazione che dalle zone montane, attratta dal boom economico, si riversa verso le città e verso i centri più importanti della pianura. La Lunigiana, e di conseguenza il comune di Villafranca in Lunigiana, non fa eccezione. Figura 2: Andamento storico della popolazione nella Lunigiana Numero abitanti Fonte: elaborazioni Simurg su dati ISTAT 6

7 In questo contesto il comune di Villafranca in Lunigiana segue il medesimo andamento del bacino di riferimento con la differenza però, che dal 1971 in poi il calo si è interrotto e anzi nei tre periodi intercensuari seguenti si è avuto un aumento della popolazione arrivando, nel 2001, ad un valore intorno alle unità. Figura 3: Andamento storico della popolazione del comune di Villafranca in Lunigiana Numero abitanti Fonte: elaborazioni Simurg su dati ISTAT Negli ultimi sette anni, la tendenza al calo demografico in Lunigiana sembra essersi fermata, infatti analizzando la Figura 4 si può vedere come il numero degli abitanti sia leggermente aumentato passando da del 2001 a del 2009 registrando, quindi, un aumento di circa unità (+1,9%) che, quantomeno, sta ad indicare l attivazione di politiche per contrastare lo spopolamento e il superamento della fase di minimo storico abitativo. Figura 4: Andamento della popolazione nella Lunigiana negli ultimi anni Numero abitanti Fonte: elaborazioni Simurg su dati ISTAT 7

8 Negli ultimi anni il comune di Villafranca in Lunigiana è passata da del 2002 a abitanti attuali (vedi Figura 6) con un incremento percentuale pari al 5,5%. Solo i comuni di Podenzana (+19,2%), Fosdinovo (+13,4%) e Aulla (9,0%) hanno avuto incrementi di popolazione superiori. Come è possibile vedere dalla Figura 5 nel versante opposto, di comuni cioè in cui è proseguito il calo demografico anche negli ultimi anni, troviamo i comuni di Casola in Lunigiana che dal 2001 al 2009 ha perso il 14,4% di abitanti e il comune di Zeri che, sempre nello stesso periodo, ha visto un calo della popolazione di circa il 10%. Figura 5: Incremento della popolazione nei comuni della Lunigiana ( ) Totale Lunigiana Zeri Villafranca in Lunigiana Tresana Pontremoli Podenzana Mulazzo Licciana Nardi Fosdinovo Fivizzano Filattiera Comano Casola in Lunigiana Bagnone Aulla -14,4-9,8-4,2-5,5-3,3-3,0-2,8 1,9 2,4 2,1 3,3 5,5 9,0 13,4 19,2-20,0-15,0-10,0-5,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 Incremento % Fonte: elaborazioni Simurg su dati ISTAT Figura 6: Andamento della popolazione nel comune di Villafranca in Lunigiana negli ultimi anni Numero abitanti Fonte: elaborazioni Simurg su dati ISTAT 8

9 Se disaggreghiamo la popolazione di Villafranca in Lunigiana per frazione (vedi Tabella 2) troviamo che oltre la metà della popolazione abita nel Capoluogo mentre il restante 44% risiede nelle frazioni, di cui solo quella di Filetto supera i 500 abitanti. Tabella 2: Popolazione residente nei comune di Villafranca in Lunigiana suddivisa per frazione Fonte: Dati Anagrafe Comune Villafranca in Lunigiana CAPOLUOGO Filetto 589 Fornoli 280 Mocrone 392 Virgoletta 425 Malgrate 322 Merizzo 93 Irola 32 TOTALE FRAZIONI TOTALE COMUNE La popolazione fluttuante: pendolarismo e presenze turistiche La presenza delle strutture viarie influenza anche le direttrici degli spostamenti pendolari per motivi di lavoro che riguardano il sistema locale. E evidente infatti, come i comuni più direttamente collegati a tali infrastrutture, segnatamente quelle autostradali, presentino un saldo positivo di spostamenti pendolari. I due centri di maggiori dimensioni lungo tale asse di collegamento (Pontremoli ed Aulla), fungono poi da centri attrattori di forza lavoro dai comuni contigui. Annualmente circa persone soggiornano nelle strutture ricettive presenti nel territorio comunale mentre per quanto riguarda le presenze turistiche (numero di arrivi turistici per giornate di permanenza), negli ultimi anni si sono assestate su valori superiori alle unità arrivando a sfiorare nel 2006 le presenze annuali. Si tratta di valori che portano a ritenere che attualmente il contributo del turismo all economia del sistema sia di medio/bassa rilevanza e che fanno intravedere una possibile vocazione turistica del territorio ancora non pienamente sviluppata. Figura 7: Andamento delle presenze turistiche nel comune di Villafranca in Lunigiana ( ) Fonte: elaborazioni Simurg su dati Regione Toscana presenze turistiche 9

10 La distribuzione delle presenze turistiche sulla base della nazionalità di provenienza ci mostra che oltre il 61% delle giornate di presenza sono di cittadini italiani (vedi Figura 8). Figura 8: Distribuzione delle presenze turistiche per nazionalità Stranieri 38,8% Italiani 61,2% Fonte: elaborazioni Simurg su dati Regione Toscana 10

11 1.3 L economia Storicamente le attività economiche che hanno caratterizzato l area sono state di tipo agricolo e la Lunigiana non ha mai sperimentato una transizione compiuta verso il settore secondario. Le uniche attività industriali di una qualche importanza a livello locale, che comunque rappresentano una quota assai ridotta degli addetti locali, sono costituite dall industria del legno, dei prodotti in metallo e dal settore alimentare. In molti casi queste attività non sono più attive. In particolare, nel comune di Villafranca in Lunigiana, una importante industria di produzione di pannelli in legno ha dismesso la produzione. Tabella 3: Distribuzione delle Unità Locali attive nel comune di Villafranca in Lunigiana, per settore economico Macro settore Attività economica UL Attive V.% Agricoltura 01 Agricoltura e caccia 31 5,8 Industria 14 Altre industrie estrattive 1 0,2 Industria 15 Industrie alimentari e delle bevande 18 3,3 Industria 17 Industrie tessili 3 0,6 Industria 18 Industria dell'abbigliamento 4 0,7 Industria 20 Industrie del legno e prodotti in legno 13 2,4 Industria 22 Editoria e stampa 1 0,2 Industria Materiali da costruzione,etc. 3 0,6 Industria 27 Produzione di metalli e loro leghe 1 0,2 Industria 28 Fabbricazione prodotti in metallo (escl. 29) 9 1,7 Industria 29 Fab. e installaz. macchine e app. meccan. 1 0,2 Industria 31 Fabbr. macchine e apparec. elettrici n.c.a. 6 1,1 Industria 32 Fab. apparec. radio-tv e per le comunicaz. 3 0,6 Industria 33 Fab. apparec. medici, di prec., ottici, orolog. 2 0,4 Industria 35 Fabbricazione altri mezzi di trasporto 2 0,4 Industria 36.1 Fabbricazione di mobili e infissi 1 0,2 Industria Altre industrie manifatturiere 3 0,6 Costruzioni 45 Costruzioni ,7 Comm. Ingrosso 50 Commercio autov., motoc. e vend. carbur. 26 4,8 Comm. Ingrosso 51.1 Intermediari del commercio 17 3,2 Comm. Ingrosso Commercio all'ingrosso 11 2,0 Comm. dettaglio 52 Commercio al dettaglio ,6 Alberghi e ristoranti 55 Alberghi e ristoranti 26 4,8 Servizi 60 Trasporti terrestri e mediante condotta 13 2,4 Servizi ,4 Attiv. di supporto e ausiliare ai trasporti 3 0,6 Servizi 63.3 Agenzie viaggio e operatori turistici 1 0,2 Servizi 64 Poste e telecomunicazioni 2 0,4 Servizi 65 Intermediaz. monetaria e finanan. (escl.66) 3 0,6 Servizi 67 Attività ausiliarie intermediazione finanziaria 11 2,0 Servizi 70 Attività immobiliari 17 3,2 Servizi 71 Noleggio macchinari, attrezzature, beni 3 0,6 Servizi 72 Informatica e attività connesse 7 1,3 Servizi 74 Altre attività professionali ed imprenditoriali 19 3,5 Servizi 80 Istruzione 3 0,6 Servizi 85 Sanità e altri servizi sociali 2 0,4 Servizi 92 Attività ricreative, culturali, sportive 7 1,3 Servizi 93 Altre attività dei servizi 22 4,1 NC NC Imprese non classificate 5 0,9 Totale ,0 Fonte: elaborazioni Simurg su dati Infocamere 11

12 Figura 9: Distribuzione percentuale delle Unità Locali per macro settore di attività Servizi 21,0% NC 0,9% Agricoltura 5,8% Industria 13,2% Alberghi e ristoranti 4,8% Costruzioni 21,7% Comm. dettaglio 22,6% Comm. Ingrosso 10,0% Tabella 4: Distribuzione delle Unità Locali attive nei comuni della Lunigiana, per settore economico (valori assoluti e valori %) Valori assoluti Agricoltura Industria Costruzioni Comm. Ingrosso Comm. dettaglio Alberghi e ristoranti Servizi NC Totale Aulla Bagnone Casola Lunigiana Comano Filattiera Fivizzano Fosdinovo Licciana Nardi Mulazzo Podenzana Pontremoli Tresana Villafranca Lunigiana Zeri Tot Lunigiana Valori assoluti Agricoltura Industria Costruzioni Comm. Ingrosso Comm. dettaglio Alberghi e ristoranti Servizi NC Totale Aulla 6,3 12,2 16,9 11,0 26,0 6,9 19,9 0,8 100,0 Bagnone 16,5 12,8 21,3 8,5 12,8 12,8 15,4-100,0 Casola Lunigiana 29,5 5,7 12,5 5,7 27,3 8,0 10,2 1,1 100,0 Comano 17,9 9,0 17,9 10,3 15,4 12,8 14,1 2,6 100,0 Filattiera 22,7 7,9 20,5 5,7 27,1 3,1 11,8 1,3 100,0 Fivizzano 26,2 11,8 19,5 4,7 15,3 7,4 14,6 0,5 100,0 Fosdinovo 17,9 10,6 16,4 8,3 15,4 10,4 19,4 1,5 100,0 Licciana Nardi 13,2 11,1 17,4 9,0 24,9 7,3 15,5 1,5 100,0 Mulazzo 16,7 10,4 20,7 10,0 23,0 10,4 8,1 0,7 100,0 Podenzana 11,9 7,6 33,1 5,1 11,0 12,7 17,8 0,8 100,0 Pontremoli 10,9 8,6 17,1 8,7 24,3 9,6 19,9 0,8 100,0 Tresana 18,8 7,4 23,5 5,4 24,8 8,1 12,1-100,0 Villafranca Lunigiana 5,8 13,2 21,7 10,0 22,6 4,8 21,0 0,9 100,0 Zeri 47,7 6,6 13,9 1,3 12,6 9,9 6,6 1,3 100,0 Tot Lunigiana 17,0 10,3 19,2 7,5 20,7 8,0 16,3 0,9 100,0 Fonte: elaborazioni Simurg su dati Infocamere 12

13 2 La rete commerciale attuale 2.1 Commercio al dettaglio in sede fissa Esercizi di Vicinato In riferimento ai negozi di vicinato, attualmente non è possibile fare un confronto tra i comuni toscani in quanto non esistono dati attendibili. Gli ultimi dati disponibili, ai quali facciamo riferimento in questo paragrafo, risalgono al 2005 e si riferiscono al censimento effettuato dalla Regione Toscana nell ambito dell Osservatorio Regionale del Commercio. Nel 2005 i negozi di vicinato presenti in provincia di Massa-Carrara erano nel complesso con una superficie di oltre mq.. La dotazione commerciale di vicinato del Bacino Omogeneo di Utenza della Lunigiana, del quale fa parte Villafranca insieme ad altri 9 comuni (Aulla Bagnone, Casola in Lunigiana, Comano, Filattiera, Fivizzano, Fosdinovo, Licciana Nardi, Mulazzo, Podenzana, Pontremoli, Tresana) è paria negozi che corrispondo ad oltre mq. di superficie di vendita. A livello comunale la dotazione di piccolo commercio era pari a 110 unità locali (30 alimentari e 80 non alimentari), abbastanza elevato per un comune al di sotto della soglia dei 5000 abitanti. La considerazione appena fatta risulta piuttosto evidente se prendiamo in considerazione la densità di esercizi, cioè il numero delle unità locali, rapportata al numero di abitanti. Dai dati emerge come la dotazione pro capite di negozi di vicinato di Villafranca si attesta intono a valori (22,7) abbastanza alti, superiori alla media del bacino (18,2) e alla media provinciale (19,6). La situazione rimane pressoché invariata in riferimento al settore alimentare (6,2) e non alimentare (16,5), che sono abbastanza elevati sia rispetto ai dati provinciali che a quelli del BOU di riferimento. Il dato è peraltro in linea con quanto rilevato da uno studio sul commercio del 2005 nel quale si evidenzia la situazione di sofferenza commerciale dei comuni toscani. Dallo studio emerge, infatti, che Villafranca è tra i comuni che versano in un condizione di lieve disagio commerciale, appena sottodimensionati rispetto alla dotazione media regionale. Negli ultimi anni, secondo le informazioni ottenute dall Ufficio Commercio del Comune di Villafranca, la situazione non ha subito sconvolgimenti, possiamo dire che ci sono state alcune chiusure ma grazie al turn over, il contingente numerico è rimasto grossomodo invariato; attualmente sono presenti 90 esercizi commerciali di vicinato. La differenza rispetto ai dati del censimento regionale del 2005, in cui risultavano 110 attività di vicinato, è probabilmente dovuta al fatto che in tale censimento erano stati erroneamente conteggiate attività presenti nella banca dati (come per esempio farmacie, tabaccai, edicole, ecc.) ma che non rientrano nelle attività di commercio di vicinato. 13

14 Figura 10: Indice di presenza dei negozi di vicinato ALIMENTARI rispetto alla popolazione (Numero esercizi / abitanti) Vicinato Alimentare Tot Prov. Massa Tot Lunigiana Casola in Lunigiana Pontremoli Filattiera Fivizzano Zeri Aulla Villafranca in Lunigiana Tresana Bagnone Fosdinovo Comano Licciana Nardi Mulazzo Podenzana 0,9 1,9 6,3 6,8 6,4 6,2 5,7 5,6 5,4 5,2 5,2 8,8 8,2 8,1 10,7 12, Indice = Numero esercizi / abitanti Fonte: Elaborazioni Simurg su dati Regione Toscana Figura 11: Indice di presenza dei negozi di vicinato NON ALIMENTARI rispetto alla popolazione (Numero esercizi / abitanti) Vicinato Non Alimentare Tot Prov. Massa Tot Lunigiana Aulla Pontremoli Villafranca in Lunigiana Zeri Casola in Lunigiana Licciana Nardi Filattiera Fivizzano Comano Fosdinovo Bagnone Mulazzo Tresana Podenzana 0,0 3,1 1,9 1,4 11,4 10,5 9,5 9,1 8,0 7,5 6,5 6,2 13,3 16,5 19,9 18, Indice = Numero esercizi / abitanti Fonte: Elaborazioni Simurg su dati Regione Toscana 14

15 Figura 12: Indice di presenza dei negozi di vicinato TOTALI rispetto alla popolazione (Numero esercizi / abitanti) Vicinato Complessivo Tot Prov. Massa Tot Lunigiana Pontremoli Aulla Villafranca in Lunigiana Casola in Lunigiana Zeri Filattiera Fivizzano Licciana Nardi Fosdinovo Comano Bagnone Tresana Mulazzo Podenzana 0,9 3,8 8,7 7,1 11,7 11,6 19,6 18,2 18,5 16,8 15,7 14,3 22,7 21,8 26,3 28, Indice = Numero esercizi / abitanti Fonte: Elaborazioni Simurg su dati Regione Toscana 15

16 Medie Strutture di Vendita Attualmente, secondo i dati forniti dall Ufficio Commercio del Comune di Villafranca, le medie strutture presenti sul territorio sono in tutto 21 per una superficie complessiva di mq. Le medie strutture alimentari sono 4 con una superficie di vendita complessiva di quasi 3000 mq., mentre le restanti 17 strutture sono di generi non alimentari, per una superficie complessiva di poco più di 4900 mq.. Questo dato, che di per se non ci dice molto, diventa indicativo se rapportato alla popolazione residente. I risultati di questa operazione sono evidenziati nella Figura 3 che ci mostra la distribuzione della superficie di vendita relativa alle medie e grandi strutture commerciali per abitanti nei comuni del BOU di riferimento. Tabella 5: Elenco delle Medie Strutture di Vendita attive nel comune di Villafranca in Lunigiana INSEGNA INDIRIZZO TIPOLOGIA ANNO APERTURA SUPERFICIE NON ALIM ARREDAMENTI BATTAGLIA ALDO MORO 121 MEDIA DISTRIBUZIONE BARBIERI GABRIELLA NAZIONALE 3 MEDIA DISTRIBUZIONE BAZZA' GIUSEPPE & C. ALDO MORO MEDIA DISTRIBUZIONE SUPERFICIE ALIM BLANDINI WALTER VIA NAZIONALE MEDIA DISTRIBUZIONE CONAD CITY (JESSE) VIA XXV APRILE MEDIA DISTRIBUZIONE F.LLI BEGHINI NAZIONALE MEDIA DISTRIBUZIONE FRAG SAS VIA XXV APRILE 1 MEDIA DISTRIBUZIONE POLLI PIERO E FIGLI NAZIONALE 7 MEDIA DISTRIBUZIONE RIANI GABRIELE OTELLO ALDO MORO 141 MEDIA DISTRIBUZIONE ADORNI GABRIELE ALDO MORO 25 MEDIA DISTRIBUZIONE CAPRI SRL CHIUSURA 23 MEDIA DISTRIBUZIONE GHIRONI E GALEOTTI PRIMO MAGGIO - FILETTO MEDIA DISTRIBUZIONE LOCCIOLA LEONARDO ALDO MORO 120 MEDIA DISTRIBUZIONE LUNIAGRARIA VIA DELLA LIBERTA 40 MEDIA DISTRIBUZIONE NUOVA MOBILI LA REGINA NAZIONALE 3 MEDIA DISTRIBUZIONE POZZI GRAZIANO ALDO MORO 36 MEDIA DISTRIBUZIONE RICCI TIZIANO RAZZOLI 52 MEDIA DISTRIBUZIONE TOMELLINI SAS VIA XXV APRILE 15 MEDIA DISTRIBUZIONE STANDAR SRL VIA CISA MEDIA DISTRIBUZIONE ZAMMORI SRL PONTE MAGRA MEDIA DISTRIBUZIONE Fonte: Elaborazioni Simurg su dati Regione Toscana Dalle analisi emerge una notevole importanza della media distribuzione commerciale all interno del comune di Villafranca, rispetto agli altri comuni della Lunigiana. Per la precisione Villafranca ha una dotazione di circa 1627 mq. per 1000 abitanti, mentre la media del bacino si attesta a 654 mq e quella provinciale è di appena 408 mq.. 16

17 Figura 13: Sup. di vendita della Grande Distribuzione Organizzata per 1000 abitanti. Situazione dei comuni del BOU Lunigiana (Anno 2008) Alimentari Non Alimentare Tot. provincia 116,4 Tot. provincia 292,1 Totale Lunigiana Villafranca in Lunigiana Fosdinovo Licciana Nardi Aulla Pontremoli Filattiera Mulazzo Fivizzano Zeri Tresana Podenzana Comano Casola in Lunigiana Bagnone 173,0 202,8 111,2 68,7 24,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 417,3 396,2 443,1 610,1 Totale Lunigiana Licciana Nardi Aulla Villafranca in Lunigiana Mulazzo Pontremoli Zeri Fivizzano Filattiera Tresana Podenzana Fosdinovo Comano Casola in Lunigiana Bagnone 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 481,1 348,2 252,2 197,9 172,8 1389,3 1169,4 1017,3 815,3 Totale (Alimentare e Non Alim.) Tot. provincia 408,5 Totale Lunigiana 654,1 Licciana Nardi 1806,6 Villafranca in Lunigiana 1627,4 Aulla 1565,6 Mulazzo 884,0 Pontremoli 550,9 Fosdinovo 443,1 Filattiera 284,0 Zeri 252,2 Fivizzano 221,9 Tresana 0,0 Podenzana 0,0 Comano 0,0 Casola in Lunigiana 0,0 Bagnone 0,0 In riferimento al settore alimentare, Villafranca ha una dotazione molto superiore a tutti glia altri comuni del bacino di riferimento (600 mq.), così come la dotazione di commercio non alimentare (1017 mq.) che è seconda solo ai comuni di Licciana Nardi (1389 mq.) e Aulla (1169 mq.). Le medie strutture sono in prevalenza situate lungo l asse della Strada Statale 62, in buona parte all interno dell abitato del capoluogo. In tal senso si tenga conto che, come si vede dal Figura 14, ben 15 strutture (che corrispondono all 85 % delle sup. di vendita) su un totale di 21, hanno l accesso lungo la strada statale. E proprio questa la peculiarità della distribuzione commerciale del comune, che vede i negozi più grandi concentrati dove le possibilità commerciali sono maggiori in quanto possono contare sulla clientela in transito lungo questo importante asse viario. 17

18 Figura 14: Ripartizione della sup. di vendita (mq) delle medie strutture localizzate a Villafranca per via. (Anno 2009). Sup. Vendita in mq. delle medie strutture Altre vie 15% S. Statale 62 85% Riflessioni conclusive e linee strategiche per lo sviluppo del settore a) Quadro riassuntivo Riassumendo quanto detto sulla struttura distributiva locale è possibile evidenziare i seguenti punti: 1. Il comune di Villafranca riveste nel contesto della Lunigiana un ruolo importante sotto l aspetto della struttura commerciale, secondo solo ai comuni demograficamente più grandi (Aulla, Fivizzano e Pontremoli). In particolare la rete di distribuzione si caratterizza per la buona dotazione pro capite di piccolo commercio di vicinato e di medie strutture di vendita. Questa situazione unita alla buona dotazione di infrastrutture viarie fa si che il comune assuma un ruolo di attrattore, quasi fosse un piccolo capoluogo di provincia, per i comuni minori della Lunigiana. 2. Attualmente risultano attivi 110 negozi di vicinato, che nel corso degli ultimi anni hanno subito un lieve decremento delle unità locali; calo fisiologico in linea con il resto del BOU. Sorprende la quantità di medie strutture attive, 21 in tutto, che contribuiscono a rafforzare la struttura distributiva locale al punto da renderla, probabilmente, un centro di riferimento per molti dei piccoli comuni circostanti. 3. La buona dotazione commerciale e dei servizi, la vicinanza del casello autostradale e la presenza della SS62 che attraversa il territorio, contribuiscono a rafforzare quello che potremmo definire l effetto città. 4. I negozi di vicinato e le medie strutture sono in prevalenza situati nel capoluogo e lungo la Strada Statale 62. Le restanti frazioni/località, presentano una struttura distributiva orientata solamente verso il servizio della residenza. b) Le problematiche rilevate Premesso quanto sopra emergono le seguenti problematiche relative al settore commerciale: 1. lieve decremento del piccolo commercio di vicinato che dal 2001 al 2009 è diminuito di circa il 10%; 18

19 2. localizzazione spontanea ed eccessiva degli esercizi commerciali situati lungo la strada statale della SS 62, determinando così un rilevante fattore di squilibrio per tutto il territorio; 3. mancanza di una grande struttura di vendita che funga da attrattore commerciale, e rafforzi ulteriormente la rete commerciale in essere. c) Linee di intervento Il Codice del Commercio della Regione Toscana fissa i criteri generali per la programmazione commerciale e per la tutela delle risorse territoriali e i criteri generali di localizzazione per le tipologie di strutture di vendita, nonché i criteri di realizzazione dei raccordi viari, la dotazione e le caratteristiche dei parcheggi, i criteri per l arredo urbano. Il fine ultimo del quadro normativo appena delineato è quello di migliorare i servizi commerciali in termini di riqualificazione della qualità urbana e conseguire un razionale ed equilibrato sviluppo della rete distributiva. Partendo da questo presupposto appare evidente che l Amministrazione Comunale di Villafranca dovrebbe intervenire per fare fronte alle problematiche della rete commerciale sopra descritte. A tal proposito si propongono le seguenti linee di intervento da recepire negli strumenti di pianificazione territoriale e negli strumenti regolamentari: In linea generale, vista la buona dotazione di attività commerciali localizzate a Villafranca, in particolare nel capoluogo, sarebbe opportuno predisporre, misure volte non tanto a sviluppare la dotazione di negozi ma piuttosto consolidarla e qualificarla, agendo in particolare: 1. sulla razionalizzazione dei sistemi di fruizione delle aree in termini di traffico veicolare, pedonale e della mobilità in genere; 2. sulla riorganizzazione delle infrastrutture e l'arredo urbano; 3. graduare l inserimento delle medie strutture di vendita nel capoluogo e nelle aree centrali in modo da favorire il consolidamento della rete di negozi di vicinato; 4. al fine di incentivare la localizzazione di strutture di vendita all esterno dell asse della SS 62 e per rendere più agevole la fruizione dei servizi commerciali esistenti in riferimento al traffico veicolare, pedonale e della mobilità in genere, riteniamo opportuno: a) predisporre deroghe agli standard infrastrutturali per le aree, idonee ad insediamenti commerciali, che si trovano al di fuori dell asse della Statale; b) nel caso di nuovi insediamenti di medie strutture di vendita lungo la via SS 62, dovrebbero essere, al contrario, previsti standard commerciali più pesanti per disincentivare le localizzazioni. 5. l affermazione del ruolo strategico dei principali centri storici attraverso il miglioramento e potenziamento delle attrezzature commerciali e di pubblico esercizio, nonché quelle turistiche ricettive; 6. promuovere la qualificazione dei centri storici e dei centri abitati, favorendo l integrazione della residenza con altre funzioni commerciali, ricettive e di servizio, in grado di consolidare e migliorare le condizioni abitative dei residenti e incrementare l offerta commercial e turistica; 7. la valorizzazione e il riuso delle strutture produttive dismesse esistenti, al fine di favorire le potenzialità di sviluppo delle stesse, attraverso una riconversione commerciale e di servizio. 19

20 3 La programmazione della rete distributiva ( ) 3.1 Commercio al dettaglio in sede fissa Premessa La filosofia di liberalizzazione del settore introdotta con il D.Lgsl. 114/98 ha tolto la logica dei parametri numerici (in particolare il cosiddetto contingente), attribuendo ad altri strumenti le modalità per programmare e regolamentare le varie attività e tipologie di esercizi commerciali e del terziario di servizio. Resta da parte dei Comuni la naturale esigenza di guidare l evoluzione sia localizzativa, che dimensionale di questo ampio settore economico, su cui si concentra vieppiù la pressione di molti investitori. Le normative nazionali e regionali (e di conseguenza gli atti comunali), seguendo la filosofia orientata ad una maggiore liberalizzazione dell apertura e dell esercizio di attività economiche, in particolare di quelle commerciali e paracommerciali, individuano come criteri principali per orientare l insediamento e la localizzazione quelli urbanistici, ambientali e igienico-sanitari, cercando di superare i tradizionali vincoli numerici. Il Piano di urbanistica commerciale si propone di condizionare il diffondersi spontaneo e disordinato sul territorio comunale di attività diverse, e di favorire invece la concentrazione di esercizi e servizi nelle parti del comune più vocate e attrezzate, indirizzando le localizzazioni più rispondenti ad un ordinato e qualificato sviluppo territoriale. La normativa urbanistica commerciale nel Piano Strutturale e nel Regolamento Urbanistico. Il lavoro di analisi ha tenuto conto del quadro di riferimento comunale costituito dal Piano Strutturale, dal Regolamento Urbanistico (approvato con Delibera n.26 del ) e dalla relativa cartografia tecnica di riferimento. Il Piano Strutturale del Comune di Villafranca in Lunigiana Norme di governo del territorio Allegato B, stabilisce nelle direttive di carattere strategico e prescrizioni operative che le medie strutture sono insediabili solamente nell Utoe 7 Villafranca e Utoe 8 Panda Trada; sono invece escluse le grandi strutture di vendita. In generale il Regolamento Urbanistico di Villafranca non identifica esplicitamente le tipologie commerciali ammesse per ciascun ambito urbanistico, distinguendole secondo la classificazione regionale, ma individua una generica compatibilità con la funzione commerciale per i vari ambiti. E peraltro previsto un ambito a vocazione strettamente commerciale e direzionale identificato come C, dove viene espressamente identificata la 20

21 compatibilità rispetto al commercio di vicinato (sup. di vendita fino a 150 mq) e di medie dimensioni (sup. di vendita compresa tra i 150 mq e i 1500 mq). Identificazione dei problemi La valutazione preliminare ci offre un quadro della situazione attuale e delle problematiche del commercio a Villafranca utile per definire le scelte di indirizzo. Attualmente gli elementi problematici della situazione distributiva del comune di sono da individuare: 1. nel carattere non organico e nella localizzazione spontanea degli esercizi al dettaglio che, da un lato, sono diffusi nel territorio senza una logica funzionale e gerarchica della rete, e, dall'altro, nelle zone di maggiore presenza, come ad esempio Villafranca Capoluogo, non sono riusciti ancora a qualificare queste parti del territorio come aree commerciali significative e qualificate; 2. nella ridotta qualificazione e nella scarsa integrazione fra le strutture di vendita che pur essendo per la maggior parte di esse collocate lungo la SS 62 non costituiscono aggregazioni commerciali adeguate alle esigenze dell'utenza, per dotazione di attrezzature, servizi e arredo urbano; 3. nell'organizzazione spaziale ed urbanistica delle aggregazioni commerciali esistenti che potrebbero diventare dei centri commerciali naturali più attrattivi, se attrezzati con spazi e parcheggi funzionali. Tipi di rete distributiva Entrando più nello specifico, per quanto riguarda la rete distributiva degli esercizi di vicinato, si è rilevata: 1. una certa carenza di esercizi sia nel settore alimentare, che in quello extralimentare, specie nelle frazioni più distanti dai principali assi di comunicazione, 2. assenza di aree di aggregazione commerciale qualificate capaci di avere un significativo grado di attrazione, con l esclusione della zona del centro del capoluogo, 3. la zona del centro d altra parte non è valorizzata in modo adeguato, 4. scarsa integrazione tra punti vendita di vicinato e grande distribuzione, 5. mancanza di strategie organiche di qualificazione e promozione delle aree di aggregazione esistenti, 6. ridotta propensione innovativa e organizzazione imprenditoriale di tipo tradizionale. Per quanto riguarda le medie strutture di vendita del settore extralimentare, si è rilevato: una carenza di esercizi di beni di vestiario, per la persona e tecnologici, moderni e funzionali e con capacità attrattiva sovracomunale; lo stato di obsolescenza e inadeguatezza fisico-edilizia di alcune strutture. 21

22 Per quanto riguarda le grandi strutture di vendita, si è rilevata l assenza di strutture di questo tipo nel comune. Coordinamento con gli strumenti urbanistici Le previsioni del piano devono scaturire da un analisi del RU, per cui un primo livello di coordinamento è implicito nella presente normativa. Il piano commerciale costituisce un integrazione degli strumenti urbanistici, ponendosi di fatto come quadro di riferimento settoriale, ed individua perciò gli obiettivi, gli strumenti e le procedure per consentire la congruenza tra le previsioni del Piano strutturale e le esigenze di sviluppo e ammodernamento della rete commerciale. Un ulteriore livello di coordinamento andrà stabilito nell ambito degli strumenti urbanistici attuativi. E' necessario che nei progetti per le zone individuate dal PS, dal RU vengano acquisiti tutti i necessari elementi conoscitivi per valutare quali usi commerciali in particolare saranno ammissibili e che di converso, gli eventuali vincoli strutturali o localizzativi per indirizzare il tipo di utilizzo commerciale vengano stabiliti anche con mirate analisi socio-economiche. Nell indirizzare l evoluzione delle attività commerciali e paracommerciali si dovrà evitare la dispersione dei negozi nel territorio e si dovrà perseguire il principio della integrazione funzionale dei medesimi fra di loro e con i servizi pubblici, tendendo a creare, almeno per i generi di maggiore attrattività e frequenza di acquisto, dei poli o assi commerciali integrati. A tale scopo si dovrà avere riguardo al corretto inserimento delle attività commerciali nelle nuove costruzioni e nei cambi di destinazione d uso, in modo da garantire che i locali di vendita corrispondano come ubicazione e dimensione ai criteri indicati nel presente piano. I criteri di programmazione urbanistica riferiti al settore commerciale sono orientati ad una liberalizzazione per gli esercizi di vicinato e, anche, per le medie strutture, nel rispetto però di condizioni: 1. di accessibilità veicolare, 2. di dotazione di parcheggi, 3. di compatibilità ambientale, 4. di integrazione con altre funzioni, 5. di riqualificazione urbana, riprendendo le indicazioni contenute nel PIT. Zonizzazione e Criteri per la localizzazione delle attività commerciali Se l obiettivo degli strumenti di pianificazione urbanistica è quello di dotare il territorio dei servizi commerciali più adeguati alle esigenze della popolazione, rispondenti anche a standards urbanistici validi e congrui rispetto alle logiche economiche, è fondamentale che la pianificazione di settore offra una conoscenza precisa dell offerta commerciale esistente e potenziale: infatti solo attraverso la previsione di una offerta commerciale integrata e adeguata delle diverse forme distributive è possibile soddisfare i bisogni dei consumatori, nel rispetto delle logiche di mercato e delle esigenze del territorio. Nell indicazione di criteri per la previsione di servizi commerciali sul territorio, si deve tenere conto che le diverse aree hanno esigenze differenziate; possiamo per questo, in relazione alla 22

23 possibile presenza di servizi commerciali, distinguere lo spazio comunale nelle seguenti aree o zone che corrispondono alle Utoe del Piano Strutturale: Zona 1: Irola Zona 2: Mocrone Zona 3: Malgrate Zona 4: Il Piano Ca Madonna Zona 5: Bivio di Isaia Zona 6: Filetto Zona 7: Villafranca Zona 8: Panda - Trada Zona 9: Villafranca la Vigna Zona 10: Virgoletta Zona 11: Merizzo Zona 12: Fornoli Considerando il tipo di esercizio (o l insieme di esercizi) in rapporto alle aree del territorio si possono fornire concreti indirizzi per la localizzazione di strutture commerciali: infatti da un lato si determinano evidenti incompatibilità ambientali fra esercizi e zone e dall altro si evidenziano incongruità di tipo economico. Forniamo di seguito alcune indicazioni di massima sui criteri di dotazioni di standards ottimali dei diversi tipi di esercizi. Esercizi di vicinato (superficie di vendita inferiore a 150 mq) localizzazione e sulle In linea generale il posizionamento degli esercizi di vicinato è consenti in tutto il territorio (nel rispetto della normativa urbanistica e igienico sanitaria), in prevalenza nelle zone edificate residenziali in connessione con altri esercizi. Sono altresì da evitare le localizzazioni isolate su assi stradali al di fuori dei centri abitati. Questa indicazione riguarda soprattutto i singoli esercizi, specie se di dimensione fisica ridotta. Empori polifunzionali Nella zone agricole interessate da fenomeni di rarefazione del sistema distributivo e dei servizi, gli esercizi di vicinato possono svolgere in un solo esercizio, detto emporio polifunzionale, oltre all attività commerciale anche attività di somministrazione (nel rispetto della normativa igienico sanitaria) e altri servizi di interesse per la collettività, eventualmente in convenzione con soggetti pubblici o privati, secondo le modalità e le condizioni stabilite dal comune. Esercizi specializzati nella vendita esclusiva di merci ingombranti ed a consegna differita Gli esercizi specializzati nella vendita di merci ingombranti, così come definiti dal Codice del Commercio (L.R. 28/2005 art. 22, comma 1, lettera j), dovranno essere localizzati in prevalenza nelle zone a vocazione commerciale e direzionale (C). Per questa tipologia, come previsto dalla normativa, saranno applicata la riduzione degli standard di parcheggio per la sosta di relazione. 23

24 Medie strutture di vendita (superficie di vendita tra i 150 e i 1500 mq) Come previsto dal Piano Strutturale le medie strutture sono ammesse solo nella Utoe 7 Villafranca e nell Utoe 8 Panda Trada, prioritariamente negli ambiti denominati in sede di Regolamento Urbanistico C. Grandi strutture di vendita (superficie di vendita superiore ai 1500 mq.) Nel comune non esistono esercizi di questa tipologia e non sono previsti dagli strumenti urbanistici vigenti. Tabella 6: Quadro riassuntivo delle previsioni commerciali per il comune di Villafranca in Lunigiana. Vicinato e medie strutture per Utoe Zone Vicinato Sup. Vendita mq. Medie strutture Sup. Vendita mq. Zona 1: Irola Consentito Non ammesse Zona 2: Mocrone Consentito Non ammesse Zona 3: Malgrate Consentito Non ammesse Zona 4: Il Piano Ca Madonna Consentito Non ammesse Zona 5: Bivio di Isaia Consentito Non ammesse Zona 6: Filetto Consentito Non ammesse Zona 7: Villafranca Consentito Consentite Zona 8: Panda - Trada Consentito Consentite Zona 9: Villafranca la Vigna Consentito Non ammesse Zona 10: Virgoletta Consentito Non ammesse Zona 11: Merizzo Consentito Non ammesse Zona 12: Fornoli Consentito Non ammesse 24

25 Dotazione di parcheggi per le strutture commerciali Conformemente a quanto previsto dal Codice del Commercio e dal Regolamento di attuazione, per superficie a parcheggio si intende l area destinata alla sosta dei veicoli ed ai relativi spazi di manovra, esclusi gli spazi destinati alla viabilità, a verde, a rampe di accesso e tutti gli spazi dove sia esclusa la sosta dei veicoli. Per ciascuna tipologia di esercizi di vendita di nuova attivazione (sono quindi esclusi gli edifici esistenti già a destinazione commerciale) in aggiunta agli standard previsti dal decreto ministeriale 1444 /68, la dotazione di parcheggi è individuata nella misura che segue: 1. parcheggi per la sosta stanziale, all interno degli edifici e nell area di pertinenza degli stessi, nella misura stabilita dalla L. 122/89, maggiorata degli spazi per il parcheggio temporaneo dei mezzi di movimentazione delle merci; 2. parcheggi per la sosta di relazione, nella misura indicata di seguito (punti a-b) per ciascuna tipologia di esercizi di vendita, sia nel caso di nuova costruzione sia nel caso di nuova destinazione commerciale di edifici esistenti. a) Per gli esercizi di vicinato i parcheggi per la sosta di relazione sono dimensionati nella misura di 1 metro quadrato per metro quadrato di superficie di vendita. Come previsto dalla normativa regionale L Amministrazione Comunale può ridurre o annullare la superficie a parcheggio in funzione delle caratteristiche dei luoghi e delle infrastrutture di collegamento. Pertanto si ritiene opportuno ridurre a zero la dotazione di parcheggi per la sosta di relazione nei centri storici delle singole frazioni del comune (Zone A). Nelle zone residenziali (B) la sosta di relazione per gli esercizi di vicinato viene ridotta a 0,30 mq. per ogni metro di superficie di vendita. Per le zone a vocazione commerciale e direzionale non viene prevista nessuna deroga alla dotazione minima per la sosta di relazione. Il Comune si riserva, inoltre, di ridurre la sosta di relazione nei seguenti casi: ubicazione dell esercizio in zone a traffico limitato o escluso; prevalente carattere pedonale dell utenza; collocazione dell esercizio in aree interessate dall operatività di programmi di riqualificazione urbana e commerciale. b) In riferimento alle medie strutture di vendita non si prevedono riduzione degli standard di parcheggio per la sosta di relazione che viene commisurata nella misura di 1,5 metri quadrati per metro quadrato di superficie di vendita. In caso di ampliamento di strutture di vendita, la dimensione dei parcheggi è commisurata alla parte di superficie di vendita oggetto di ampliamento. Raccordi viari tra medie strutture di vendita e viabilità pubblica Per evitare il rischio di eccessivo carico veicolare sulla viabilità principale, in particolare sulla SS 62, come previsto dalla normativa regionale, si ritiene opportuno che le medie strutture con superficie di vendita superiore a 800 metri predispongano un raccordo tra parcheggio e viabilità pubblica nel rispetto delle seguenti prescrizioni: 1. il raccordo fra il parcheggio destinato alla clientela e la viabilità pubblica, o comunque di accesso, deve essere indipendente o separato da ogni altro accesso, in particolare da 25

26 eventuali collegamenti fra viabilità pubblica, aree carico-scarico merci e accessi riservati ai pedoni; 2. il percorso di accesso al parcheggio deve essere segnalato con chiarezza dalla viabilità principale. La segnaletica stradale e quella di orientamento devono integrarsi in modo da consentire l immediata e univoca identificazione del percorso di accesso veicolare al parcheggio; 3. il raccordo fra parcheggio e viabilità deve essere costituito da almeno due varchi a senso unico separati, opportunamente distanziati e indipendenti tra loro. L entrata e l uscita devono essere tra loro distanti, anche quando insistono sullo stesso tratto viario. 26

27 3.2 Commercio su aree pubbliche Il confronto con i comuni dell area Per effettuare un analisi dello stato del commercio su aree pubbliche è necessario prendere in esame due aspetti differenti della situazione: in prima battuta, un raffronto all interno del comprensorio provinciale per capire in che modo Villafranca in Lunigiana, in riferimento ai principali indicatori di dotazione commerciale, si colloca nel territorio circostante; di seguito, un esame locale per effettuare un analisi più particolareggiata della situazione. Nel comprensorio della provincia di Massa-Carrara, si svolgono complessivamente 25 mercati annuali. A parte il mercato giornaliero di Massa si tratta prevalentemente di mercati settimanali che sviluppano in totale di quasi posteggi. Il confronto tra le reti di vendita dei comuni appartenenti alla stessa provincia fornisce alcune indicazioni interessanti; infatti, secondo i dati derivanti dal censimento effettuato dalla nostra società per conto della Regione Toscana, in termini di posteggi totali i comuni dove il commercio su aree pubbliche trova maggiori spazi, e dove di conseguenza l offerta commerciale è più considerevole, sono Carrara, Massa, Aulla e Montignoso, vale a dire tutti i comuni più rappresentativi del bacino provinciale (vedi Tabella 7). Tuttavia, per valutare meglio l ampiezza e l impatto di un mercato, è più significativo utilizzare, come indicatore, il numero di posteggi-giorno 1, questo poiché sull offerta gioca un ruolo più importante la periodicità del mercato piuttosto che il numero totale dei posteggi. I risultati di questo indicatore si possono osservare sempre dalla Tabella 7 (parte destra). Tabella 7: Caratteristiche dei mercati nei comuni della provincia di Massa-Carrara Comune Numero Posteggi Posteggi mercati totali giorno Aulla Bagnone Carrara Casola in Lunigiana 1 N.d. N.d. Comano 1 N.d. N.d. Filattiera Fivizzano Fosdinovo 1 N.d. N.d. Licciana Nardi Massa Montignoso Mulazzo Podenzana 1 N.d. N.d. Pontremoli Tresana 1 N.d. N.d. Villa Franca in Lunigiana Zeri 1 N.d. N.d. Totale complessivo Fonte: Elaborazioni Simurg su dati Regione Toscana 1 Per posteggi-giorno si intende il numero di giorni di operatività del posteggio riferiti alla periodicità dei mercati e delle fiere. In pratica, tale grandezza si ottiene moltiplicando il numero dei posteggi di un mercato per il numero di giorni che nell arco dell anno resta aperto. 27

28 La graduatoria cambia se rapportiamo i posteggi alla popolazione residente; questo procedimento consente di valutare in maniera più precisa il livello di sviluppo raggiunto dal commercio su aree pubbliche in un determinato territorio, tenendo conto della sua dimensione demografica. La Figura 15 mostra le risultanti di questa elaborazione; in particolare si nota come Villafranca in Lunigiana, con una dotazione di 536 posteggi giorno ogni abitanti si trova molto al di sopra della media di dotazione provinciale (383 posteggi giorno ogni abitanti). In conclusione, così come era lecito attendersi, si riscontra una forte e strutturata presenza di commercio su aree pubbliche laddove esistono realtà urbane di un certo rilievo (Massa, Carrara, Aulla e Montignoso); tali ambienti, infatti, si mostrano fecondi per la nascita ma soprattutto per la permanenza ed il potenziamento di eventi mercatali e fieristici, potendo garantire un bacino di utenza adeguato allo sviluppo delle manifestazioni. Se però rapportiamo le dotazioni rispetto alla popolazione residente le migliori posizioni le occupano i comuni di Pontremoli, Bagnone, Aulla e Villafranca in Lunigiana appunto. Figura 15: Dotazione di commercio su aree pubbliche nei comuni della provincia di Massa (Posteggi giorno mercati/1.000 abitanti) Totale Prov. Pontremoli Bagnone Aulla Villafranca Carrara Massa Mulazzo Licciana Nardi Montignoso Fivizzano Filattiera 129,6 383,5 400,0 397,7 318,9 312,8 245,2 237,9 544,8 536,4 632,5 826, Indice di presenza Fonte: Elaborazioni Simurg su banca dati Regione Toscana Nella Tabella 8 abbiamo riportato le giornate di svolgimento dei principali mercati provinciali; nella giornata di venerdì, giornata in cui si svolge il mercato di Villafranca, si tengono anche i mercati di Licciana Nardi, di Montignoso, oltre naturalmente a quello giornaliero di Massa. 28

29 Tabella 8: Giornate di svolgimento dei mercati nei comuni della provincia di Massa Comune Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom Aulla Bagnone Carrara Casola in Lunigiana Non disponibile Comano Filattiera Fivizzano Fosdinovo Non disponibile Licciana Nardi Massa Montignoso Mulazzo Podenzana Non disponibile Pontremoli Tresana Non disponibile Villafranca in Lunigiana Zeri Non disponibile Fonte: Elaborazioni Simurg su dati Regione Toscana Mercati periodici Attualmente nel comune di Villafranca in Lunigiana si tiene un solo mercato annuale che si svolge settimanalmente il venerdì. La scheda sottostante riepiloga le caratteristiche generali di questo mercato composto da 50 posteggi di cui 35 destinati alla vendita di generi non alimentari e 11 riservati alla vendita di generi alimentari. Luogo di svolgimento Ubicazione Svolgimento Cadenza Giorno CARATTERISTICHE GENERALI Villafranca in Lunigiana Via Razzoli (da intersezione con Via XXV Aprile fino all'intersezione con Via Malaspina inclusa piazzetta retrostante il Palazzo Comunale) Piazza S. Giovanni e Via Borgo Annuale Settimanale Venerdì ORARIO Invernale Estivo Accesso Vendita Sgombero Settore COMPOSIZIONE Posteggi Superficie mq Superficie media mq Alimentare ,0 Non alimentare ,0 Produttori agricoli ,0 Portatori di handicap ,0 Totale posteggi ,6 Superficie totale

30 Fiere Attualmente l Amministrazione Comunale di Villafranca in Lunigiana gestisce direttamente tre manifestazioni fieristiche la più importante delle quali Fiera di San Genesio si svolge a Filetto il 24 e 25 agosto e ha una dotazione complessiva di 250 posteggi. Le altre due fiere si svolgono nel Capoluogo e sono la Fiera di San Giovanni (ultima domenica di giugno) con 36 posteggi e la Fiera di San Francesco (prima domenica di ottobre) con una dotazione di 65 posteggi. La situazione attuale è riassunta nelle schede seguenti. CARATTERISTICHE GENERALI Nome Fiera di San Genesio Luogo di svolgimento Filetto Ubicazione Via San Genesio, Via Selva dei Castagni Svolgimento Annuale Giorno Agosto Orario dalle 8,00 alle 24,00 COMPOSIZIONE Settore Posteggi Superficie mq Superficie media mq Alimentare ,0 Non alimentare ,0 Totale posteggi ,0 Nome Luogo di svolgimento Ubicazione Svolgimento Giorno CARATTERISTICHE GENERALI Fiera di San Giovanni Villafranca Capoluogo Piazza San Giovanni, Piazza Repubblica, Via Borgo Annuale Ultima Domenica di Giugno Orario dalle 8,00 alle 20,00 COMPOSIZIONE Settore Posteggi Superficie mq Superficie media mq Alimentare ,0 Non alimentare ,0 Produttori Agricoli ,0 Totale posteggi ,0 30

31 Nome Luogo di svolgimento Ubicazione Svolgimento Giorno CARATTERISTICHE GENERALI Fiera di San Francesco Villafranca Capoluogo Piazza Stazione. Via Roma, Via Razzoli, Via San Francesco Annuale Prima Domenica di Ottobre Orario dalle 8,00 alle 20,00 COMPOSIZIONE Settore Posteggi Superficie mq Superficie media mq Alimentare ,0 Non alimentare ,0 Totale posteggi ,0 Posteggi fuori mercato Attualmente sono previsti, ma non operativi 3 posteggi fuori mercato nella frazione di Filetto nell area di Via San Genesio, con una superficie complessiva di 90 mq, la cadenza prevista è di norma settimanale anche se non è esclusa la possibilità di attività giornaliera. Tabella 9: Quadro della situazione relativa ai posteggi fuori mercato Ubicazione Svolgimento Cadenza Superficie (mq) Selva di Filetto Via San Genesio Selva di Filetto Via San Genesio Selva di Filetto Via San Genesio Annuale Settimanale 30 Annuale Settimanale 30 Annuale Settimanale 30 Riflessioni conclusive Di seguito vengono elencate le riflessioni conclusive derivanti dall analisi della situazione attuale del commercio su aree pubbliche nel comune di Villafranca Lunigiana: 1. la dotazione commerciale relativa ai mercati appare nel complesso buona e più che adeguata alle esigenze della popolazione, come evidenziato dagli indici rispetto ai residenti che mostrano un allineamento con le dotazioni dei comuni limitrofi e un valore superiore rispetto alla media provinciale, esiste, tuttavia, una limitata possibilità di espansione (magari in termini di qualche posteggio in più) giustificata dal trend di continua crescita della popolazione. All interno di questo quadro di insieme sostanzialmente positivo si evidenzia che le frazioni e località più piccole e decentrate sono sprovviste di commercio su aree pubbliche. 31

32 2. Le fiere sono caratterizzate da un evento molto importante (Fiera di San Genesio) in grado di attrarre visitatori da fuori comune e da due eventi minori, ma comunque significativi, che si svolgono nel Capoluogo. Anche in questo caso sembra che la dotazione sia più che strutturata e in grado di soddisfare le esigenze della popolazione residente e di quella turistica. 3. Per quanto riguarda i posteggi fuori mercato, risulta evidente che la loro istituzione risponde ad una corretta programmazione di questa forma di commercio su aree pubbliche che potrebbe rappresentare una valida risposta alle carenze evidenziate al punto 1, cioè colmare la mancanza di commercio su aree pubbliche nella piccole frazioni. Pianificazione del settore L insieme dei cambiamenti previsti nell ambito di questa programmazione è finalizzato alla valorizzazione della funzione del commercio su area pubblica nonché alla riqualificazione del tessuto urbano. Sulla base di questi obiettivi generali e tenuto conto delle considerazione emerse nella fase di analisi, si è ritenuto opportuno operare cercando di dare impulso al commercio su aree pubbliche mediante l istituzione di una serie di posteggi fuori mercato nelle piccole frazioni e località del comune che attualmente risultano sprovviste rispetto a questa forma di commercio. Pertanto con il presente piano si andranno ad istituire i seguenti posteggi fuori mercato: Frazione Località Quantità Ubicazione Villafranca Capoluogo 2 Piazzale Fina Stagionali Villafranca Capoluogo 1 Località il Pino Virgoletta 1 Piazza centrale c/o parcheggio Merizzo 1 Piazza della Chiesa Fornoli 1 Piazza Don Adriano Filippi c/o parcheggio Malgrate 1 Piazza Castello Irola di Sopra 1 Piazza dei Caduti In riferimento al mercato settimanale del venerdì e della Fiera di San Genesio, San Giovanni e San Francesco, si conferma la precedente collocazione dei posteggi e il loro numero. Con l obiettivo di promuovere e rivitalizzare il commercio nei centri storici potranno essere previste una manifestazione commerciale a carattere straordinario esclusivamente destinata alla vendita e alla promozione di prodotti di artigianato, artigianato artistico, antiquariato e alimenti tipici. Il Comune si riserva la possibilità di affidare a soggetti terzi la gestione degli eventi, così come previsto dalla normativa regionale. 32

33 3.3 Esercizi di somministrazione di alimenti e bevande Caratteristiche ed evoluzione della rete Al fine di ottenere un quadro dettagliato della dotazione strutturale della rete degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande del comune di Villafranca in Lunigiana, ci sembra opportuno eseguire un analisi preliminare partendo da un confronto con gli altri comuni del bacino omogeneo di utenza della Lunigiana. A tal fine faremo riferimento ai dati derivanti dall ultimo censimento del settore della somministrazione, che la nostra società ha svolto per conto della Regione Toscana, nell ambito dell Osservatorio regionale sul commercio. Se prendiamo in considerazione il principale indicatore di densità comunemente utilizzato nelle analisi quantitative del settore (numero di esercizi ogni abitanti), vediamo che, come riportato nella Figura 16, il comune di Villafranca in Lunigiana con un valore di 4,7 esercizi ogni abitanti, ha una dotazione minore rispetto al dato medio della Lunigiana (6,9 esercizi ogni abitanti) e si pone negli ultimi posti tra tutti i comuni del comprensorio; ciò sta ad indicare una dotazione numerica probabilmente adeguata alle esigenze della popolazione ma con possibilità di espansione. Figura 16: Distribuzione degli indici di densità (N. esercizi / abit.) degli esercizi di somministrazione nei comuni della Lunigiana Totale Lunigiana Comano Zeri Pontremoli Casola in L. Aulla Fosdinovo Mulazzo Podenzana Licciana Nardi Fivizzano Bagnone Villafranca in L. Filattiera Tresana 4,7 4,5 4,4 6,9 6,7 6,2 6,2 6,1 5,9 5,5 8,3 7,7 10,3 9,9 9,6 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 9,0 10,0 11,0 indice di densità Fonte: Elaborazioni Simurg su dati Regione Toscana 33

34 Figura 17: Andamento, negli ultimi anni, del numero degli esercizi di somministrazione nel comune di Villafranca in Lunigiana Fonte: Elaborazioni Simurg su dati Regione Toscana Numero esercizi La distribuzione sul territorio comunale Attualmente nel territorio comunale sono attivi 24 esercizi di somministrazione di alimenti e bevande che possono essere suddivisi in 13 Bar e 11 Ristoranti. Oltre la metà delle attività (13) sono situate nel Capoluogo mentre 3 bar e 3 ristoranti sono situati nella frazione di Filetto. La rete degli esercizi di somministrazione comunale si estende poi anche in altre frazioni e in particolare 2 ristoranti a Mocrone, un bar a Merizzo e Fornoli e un ristorante a Malgrate. Tabella 10: Numero attuale dei Esercizi di Somministrazione suddivisi per zona Num. Tipologia Indirizzo Zona Commerciale 1 Bar Piazza della Vittoria, 2 Capoluogo 2 Bar Via Roma, 7 Capoluogo 3 Bar Via Monsignor Razzoli, 52 Capoluogo 4 Ristorante Via Borgo, 15 Capoluogo 5 Bar Via Aldo Moro, 61 Capoluogo 6 Bar Piazza della Stazione, 1 Capoluogo 7 Bar Piazza della Resistenza, 5 Capoluogo 8 Bar Via Chiusura, 10/c Capoluogo 9 Ristorante Via Cisa Capoluogo 10 Ristorante Via Nazionale Capoluogo 11 Bar Via Monsignor Razzoli, 78 Capoluogo 12 Ristorante Piazza S. Giovanni Capoluogo 13 Bar - Ristorante Piazza San Niccolò Capoluogo 14 Bar - Ristorante Via San Genesio, 13 Filetto 15 Bar Viale Italia, 68 Filetto 16 Bar Via Selva de Castagni, 42 Filetto 17 Bar - Ristorante Via Selva de Castagni, Filetto 18 Ristorante - discoteca Via S.Ginesio Filetto 19 Bar Viale Italia Filetto 20 Bar Via Cisa, 2 Fornoli 21 Ristorante Piazza Da Faje, 3 Malgrate 22 Bar Via Bassignani Merizzo 23 Ristorante Piazza Benedicenti, 50 Mocrone 24 Ristorante Via Provinciale, 17 Mocrone Fonte: SUAP Comune Villafranca in Lunigiana 34

35 Figura 18: Distribuzione percentuale per zona dei Esercizi di Somministrazione nel comune di Villafranca in Lunigiana Villafranca in Lunigina; 13 Filetto; 6 Fornoli; 1 Malgrate; 1 Mocrone; 2 Merizzo; 1 Fonte: Elaborazioni Simurg su dati SUAP Comune Villafranca in Lunigiana Oltre alle attività appena descritte, e per completare il quadro delle attività non soggette a programmazione comunale, bisogna far riferimento a 9 circoli privati con attività di somministrazione rivolta ai propri soci (Art. 48 lett. d). Pianificazione futura del settore di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande Alla luce delle valutazioni fatte nel paragrafo precedente, possiamo quindi affermare che la rete degli esercizi di somministrazione di Villafranca in Lunigiana è in sostanziale equilibrio. Il contingente attuale appare, quindi, in grado di offrire un servizio sufficiente alla popolazione residente e fluttuante. Alla luce di questa evidenza e in considerazione delle esigenze che potranno nascere in futuro durante il periodo di validità della presente pianificazione, sarà necessario attuare politiche di settore che siano in grado di sviluppare sia numericamente, ma soprattutto qualitativamente, la rete degli esercizi di somministrazione comunale. Come detto precedentemente, nel Decreto Bersani (legge 4 agosto 2006, n. 248); sono presenti indicazioni riguardo la tutela della concorrenza nel settore della distribuzione commerciale che, al fine di garantire la libertà di concorrenza secondo condizioni di pari opportunità ed il corretto ed uniforme funzionamento del mercato, nonché di assicurare ai consumatori finali un livello minimo ed uniforme di condizioni di accessibilità all'acquisto di prodotti e servizi sul territorio nazionale, prevedono che le attività economiche di distribuzione commerciale, ivi comprese la somministrazione di alimenti e bevande, siano svolte, tra l altro, senza limiti riferiti a quote di mercato e a distanze minime, e senza limitazioni quantitative all'assortimento merceologico. Proprio basandosi su queste linee generali del Decreto Bersani, e seguendo le indicazioni dettate dalla Regione Toscana nella Legge Regionale n. 34 del 5 Giugno 2007 Modifiche al Codice del commercio al cui art. 25 sostituzione dell art.43 della l.r. 28/2005- definisce che l apertura e il trasferimento di sede degli esercizi di alimenti e bevande sono soggetti a dichiarazione di inizio attività ai sensi della normativa vigente non facendo più riferimento alla previsione di utilizzare parametri numerici negli atti di programmazione comunale (art. 43, 35

36 comma 2 l.r.28/2005), l Amministrazione comunale di Villafranca in Lunigiana considerando l importanza strategica di pianificare un settore ormai bloccato da molto tempo, ha deciso di procedere nella redazione di questa pianificazione tenendo presenti le indicazioni di massima contenute nella normativa nazionale e regionale. In particolare per quanto riguarda gli esercizi di somministrazione sono stati aboliti i parametri numerici e la pianificazione del settore sarà guidata attraverso l introduzione di criteri qualitativi con l obiettivo di migliorare l offerta di esercizi di somministrazione sul territorio comunale. L elevazione degli standard qualitativi, che sicuramente gioverà alla rete di vendita comunale, sarà un punto fermo della pianificazione futura del settore; si cercherà, infatti, di adottare provvedimenti che contribuiscano a costruire una rete di esercizi contraddistinta da elementi di qualità (sia nei prodotti proposti alla clientela che nelle caratteristiche delle strutture di esercizio). D altro canto, un reale rilancio del settore può avere concrete speranze soltanto intervenendo sulla tipologia di proposta commerciale, ossia su una diversa caratterizzazione della rete (o di parte di essa). I criteri che saranno presi in considerazione possono essere riassunti nelle seguenti macrotipologie: - Criteri localizzativi e strutturali; - Criteri professionali e organizzativi; - Altri criteri relativi a servizi aggiuntivi. Tali parametri qualitativi saranno previsti come requisiti obbligatori anche nel caso di trasferimenti di attività all interno del comune e saranno adeguati a seconda delle realtà territoriali in cui, l esercizio di somministrazione, svolgerà la propria attività, secondo la seguente zonizzazione: Zona A ZONIZZAZIONE PREVISTA Capoluogo (corrispondente all UTOE 7 Villafranca) REQUISITI PREVISTI Criteri qualitativi obbligatori Zona B Resto del territorio Criteri qualitativi obbligatori Requisiti per zona territoriale Nella zona A del Capoluogo saranno previsti solamente esercizi in grado di offrire dei servizi di qualità superiore; in particolare saranno selezionate le attività che si doteranno di requisiti strutturali che offrano ai clienti ambienti climatizzati e dotati di isolamento acustico per evitare problemi con i residenti degli edifici attigui, oltre che la possibilità di accesso alle persone disabili. Sarà inoltre richiesta l apertura annuale di almeno 300 giorni e un apertura settimanale di almeno 50 ore. Altro aspetto obbligatorio per le nuove aperture, e auspicabile anche per gli esercizi attivi, riguarda l adesione alle iniziative di valorizzazione organizzate o patrocinate 36

37 dall Amministrazione Comunale e la diffusione di informazioni e materiale illustrativo di interesse per la collettività. Ultimo criterio obbligatorio è quello relativo alla presenza di almeno un servizio igienico, aperto a chiunque ne faccia richiesta, di cui sia garantita l apertura, la manutenzione e la pulizia durante l intero orario di apertura al pubblico dell attività. ZONA A) DEL CAPOLUOGO CRITERI QUALITATIVI OBBLIGATORI Criteri localizzativi e strutturali Locali climatizzati Riscaldamento e Area condizionata nel locale somministrazione Locali interni dotati di isolamento acustico se l attività risulta confinante con abitazioni Accesso garantito anche alle persone disabili Presenza di almeno un servizio igienico, aperto a chiunque ne faccia richiesta, dotato di lavabo e WC., di cui sia garantita l apertura, la manutenzione e pulizia durante l intero orario di apertura al pubblico dell attività Criteri professionali e organizzativi Apertura annuale (apertura minima di 300 giorni/anno) Apertura settimanale di almeno 50 ore Altri criteri Adesione alle iniziative di valorizzazione del territorio comunale organizzate o patrocinate formalmente dall Amministrazione Comunale Publicizzazione delle iniziative del Comune e/o diffusione di informazioni di interesse per la collettività mediante apposite strutture, depliant, materiale illustrativo nel rispetto delle indicazioni impartite dalla Amm.Comunale Possibilità di pagamento elettronico (bancomat, carta di credito) tramite utilizzo di terminali di pagamento elettronico POS Menù a disposizione del cliente o elenco dei prodotti offerti, tradotti almeno in un altra lingua straniera Menù con piatti / prodotti tipici della tradizione locale e Toscana Carta dei vini con almeno 3 denominazioni prodotte da aziende del comprensorio Nella zona B del resto del territorio, al fine di incentivare nuove aperture i nuovi esercizi dovranno possedere dei criteri obbligatori minimi. ZONA B) RESTO DEL TERRITORIO CRITERI QUALITATIVI OBBLIGATORI Criteri localizzativi e strutturali Criteri professionali e organizzativi Altri criteri 37

38 Locali interni dotati di isolamento acustico se l attività risulta confinante con abitazioni Accesso garantito anche alle persone disabili presenza di almeno un servizio igienico, aperto a chiunque ne faccia richiesta, dotato di lavabo e WC., di cui sia garantita l apertura, la manutenzione e pulizia durante l intero orario di apertura al pubblico dell attività Apertura annuale (apertura minima di 300 giorni/anno) Apertura settimanale di almeno 50 ore Adesione alle iniziative di valorizzazione del territorio comunale organizzate o patrocinate formalmente dall Amministrazione Comunale Publicizzazione delle iniziative del Comune e/o diffusione di informazioni di interesse per la collettività mediante apposite strutture, depliant, materiale illustrativo nel rispetto delle indicazioni impartite dalla Amm.Comunale Menù a disposizione del cliente o elenco dei prodotti offerti, tradotti almeno in un altra lingua straniera Menù con piatti / prodotti tipici della tradizione locale e Toscana Carta dei vini con almeno 3 denominazioni prodotte da aziende del comprensorio NOTE ESPLICATIVE Il possesso dei criteri qualitativi obbligatori non è richiesto in caso di titolarità e/o gestione in locali di somministrazione esistenti e in quelli nei quali è stata esercitata, come ultima attività, quella di somministrazione Il possesso dei criteri qualitativi obbligatori non è richiesto nel caso di trasferimento dovuto a comprovata necessità per motivi gravi come, ad esempio, sfratto esecutivo non per morosità. Il possesso e il mantenimento dei criteri qualitativi obbligatori sarà soggetto a controlli e verifiche da parte dell Amministrazione comunale; nel caso di non corrispondenza con quanto dichiarato si potrà procedere alla sospensione dell attività e, in caso di non ripristino dei requisiti necessari, alla sua chiusura (art. 107 L.R. 28/2005). Attività che non rientrano nella presente programmazione Art 48 Codice del Commercio, L.R. 7 febbraio 2005, n. 28: a) esercizi nei quali la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande viene effettuata congiuntamente ad attività prevalente di spettacolo, trattenimento e svago, in sale da ballo, sale da gioco, locali notturni, stabilimenti balneari, impianti sportivi, nonché congiuntamente ad attività culturali, in cinema, teatri, musei, librerie, gallerie d arte. L attività congiunta si intende prevalente nei casi in cui la superficie utilizzata per il suo svolgimento è pari ad almeno tre quarti della superficie complessivamente a disposizione per l esercizio dell attività, esclusi magazzini, depositi, uffici e servizi. Non costituisce attività di spettacolo, trattenimento e svago la semplice musica di accompagnamento e compagnia; 38

39 b) esercizi situati all interno delle aree di servizio delle strade extraurbane principali e delle autostrade, come definite dal decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada) da ultimo modificato dal decreto legge 27 giugno 2003, n. 151, convertito, con modificazioni, dalla legge 1 agosto 2003, n. 214 e nelle stazioni dei mezzi di trasporto pubblico, sui mezzi di trasporto pubblico; c) empori polifunzionali; d) sedi ove si svolgono le attività istituzionali delle associazioni e dei circoli di cui all articolo 2 del d.p.r. 235/2001; e) mense aziendali e negli esercizi di somministrazione annessi ad aziende, amministrazioni, enti e scuole nei quali la somministrazione viene effettuata nei confronti del personale dipendente, degli studenti e di tutti coloro che a qualsiasi titolo sono ospitati nella struttura; f) con somministrazione presso il domicilio del consumatore; g) con somministrazione senza fini di lucro, in favore delle persone alloggiate o ospitate per fini istituzionali da ospedali, case di cura, case per esercizi spirituali, asili infantili, scuole, case di riposo, caserme, stabilimenti delle forze dell ordine, strutture d accoglienza per immigrati o rifugiati e altre simili strutture di accoglienza o sostegno. Nelle strutture turistico-ricettive di cui agli artt. 26, 27, 28 e 30 (alberghi, R.T.A., campeggi, villaggi turistici) della L.R. 42/2000 aventi specifica destinazione d uso turistico ricettiva, l attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande può esercitarsi con estensione al pubblico generico mantenendo in essere la destinazione ricettiva alberghiera. L attività di somministrazione al pubblico deve essere mantenuta entro la percentuale massima del 25% della superficie totale dell unità immobiliare avente destinazione ricettiva alberghiera, quale attività di somministrazione congiunta del Codice del Commercio. L attività di somministrazione al pubblico, e non ai soli ospiti della struttura, deve comunque essere esercitata in locali in possesso dei requisiti igienico sanitari e di sicurezza, asseverati nella DIA ex art. 43 del Codice del Commercio. 39

40 3.4 Vendita della stampa quotidiana e periodica 3.2. La rete di vendita attuale e la localizzazione sul territorio Nel comune sono presenti 4 punti vendita della stampa quotidiana e periodica, tre localizzati nel capoluogo e uno nella frazione di Filetto. Tabella 11: Elenco dei punti vendita della stampa presenti a Villafranca. Anno 2010 Num. Ragione sociale Tipologia Indirizzo Zona Commerciale 1 Drovandi Roberta Esclusivo Via Baracchini, 29 Capoluogo 2 Galeotti Catia Esclusivo Via Monsignor Razzoli, 14 Capoluogo 3 Marselli Carlo Esclusivo Via Roma, 39 Capoluogo 4 Pratici Tiziano Esclusivo Viale Italia Filetto Come si vede dalla Figura 19, la dotazione di punti vendita di Villafranca per mille abitanti è pari a 0,9, quindi lievemente sottodimensionata rispetto alla media del bacino di riferimento. Questo ovviamente non significa che sul territorio vi siano problemi di reperibilità dei prodotti editoriali, ma è sicuramente un dato da tenere in considerazione nella nostra analisi. Più rilevante è invece cercare di capire se la rete di vendita è ben organizzata sotto l aspetto localizzativo, in altre parole è necessario che la popolazione residente e quella che abitualmente transita attraverso il comune possa reperire giornali e riviste con una certa facilità. Figura 19: Distribuzione degli indici di densità (N. esercizi / abit.) delle edicole nei comuni della Lunigiana Totale Lunigiana Comano Casola in L. Zeri Licciana Nardi Mulazzo Aulla Fivizzano Bagnone Tresana Fosdinovo Villafranca in L. Filattiera Pontremoli Podenzana 0,5 1,1 1,2 1,2 1,1 1,1 1,0 1,0 0,9 0,9 0,8 0,7 1,5 2,6 2,5 0,0 1,0 2,0 3,0 indice di densità Fonte: Elaborazioni Simurg su dati Regione Toscana 40

41 Tre dei quattro punti vendita sono collocati nell area centrale del capoluogo. Per la precisione un punto vendita si trova in prossimità del semaforo posto all intersezione tra la SS 62 (in quel tratto Via 25 aprile) e Via Roma; un punto vendita è collocato in via Razzoli in prossimità del Palazzo del Municipio; un punto vendita è collocato nei pressi del nucleo più antico dell abitato lungo la SS 62 (in quel tratto via Baracchini). L altro punto vendita si trova nel piccolo centro urbano di Filetto, si tratta quindi di un punto vendita ad esclusiva fruizione locale. Le altre frazioni o località risultano totalmente sguarnite di punti di distribuzione, siano essi esclusivi e non esclusivi. Come si può facilmente desumere da questa breve analisi siamo di fronte ad una rete di vendita che garantisce la distribuzione dei giornali nelle aree più urbanizzate del comune, in particolare in quelle lungo la strade statale, mentre risultano più penalizzate le località esterne collocate nel contesto rurale, determinando un certo disagio per la popolazione che risiede lontano dagli assi di grande comunicazione. Figura 20: Distribuzione territoriale dei punti vendita della stampa. Anno 2010 E E E E Distribuzione dei punti vendita collocati sul territorio 41

42 Edicola numero 1 Via Baracchini Edicola numero 2 Via Razzoli Edicola numero 3 Via Roma Riflessioni conclusive e linee strategiche per lo sviluppo del settore Come abbiamo specificato sopra, sotto l aspetto localizzativo la rete di vendita sembra garantire nel complesso, all interno del territorio comunale, una sufficiente diffusione della stampa di quotidiani e periodici, in particolare nelle aree centrali collocate lungo la strada statale. Pertanto un eventuale potenziamento della rete distributiva dovrebbe garantire una più diffusa dislocazione delle rivendite evitando, se possibile, le collocazione lungo la strada statale. In sintesi, le direttrici di intervento lungo le quali si muove la presente programmazione sono essenzialmente quattro: coprire le zone attualmente sprovviste di rivendite di giornali e riviste; garantire una adeguata copertura di aree a forte gravitazione; fornire il servizio in quelle aree che vedranno crescere l utenza residente e/o gravitante in ragione di futuri potenziamenti insediativi; cercare di stimolare e dare nuova linfa ad una domanda che da qualche anno sembra essere meno dinamica. 42

43 Alla luce di queste considerazioni nonché di quelle fatte in occasione dell analisi della rete attuale dei punti vendita e delle sue criticità, per il futuro assetto della rete dei punti vendita della stampa quotidiana e periodica si prevede quanto segue: Punti vendita esclusivi Le nuove aperture di punti vendita esclusivi, così come definiti dal Codice del Commercio (L.R. 28/2005) non è sottoposta ad alcuna parametrazione numerica o distanziometrica. Superficie minima Per garantire un adeguato livello di qualità in riferimento all esposizione dei giornali e delle riviste e per promuovere ed assicurare una migliore funzionalità al settore mediante parità di trattamento tra le varie testate, il limite minimo di superficie adibita alla vendita della stampa all interno dei nuovi punti vendita esclusivi dovrà essere di almeno 6 metri quadrati. Punti vendita non esclusivi Le nuove aperture di punti vendita non esclusivi, così come definiti dal Codice del Commercio (L.R. 28/2005) non è sottoposta ad alcuna parametrazione numerica o distanziometrica. Superficie minima Come per i punti esclusivi, per garantire un adeguato livello di qualità in riferimento all esposizione dei giornali e delle riviste e per promuovere ed assicurare una migliore funzionalità al settore mediante parità di trattamento tra le varie testate, il limite minimo di superficie adibita alla vendita della stampa all interno dei nuovi punti vendita non esclusivi dovrà essere di almeno 4 metri quadrati. Al fine di agevolare l attivazione di nuovi punti vendita nei piccoli centri, la superficie minima sopra riportata è ridotta a zero nelle seguenti frazioni o località: Filetto, Fornoli, Macrone, Virgoletta, Malfrate, Merizzo, Irola. 43

44 3.5 Impianti stradali di distribuzione dei carburanti Il presente Piano per l assetto della rete comunale degli impianti stradali di distribuzione di carburanti ad uso di autotrazione ha come obiettivo principale quello di recepire le indicazioni presenti nella normativa regionale. In particolare le analisi e le valutazioni del documento saranno finalizzate a: - razionalizzare l assetto della rete di distribuzione esistente, in modo da garantire un articolata ed equilibrata presenza del servizio nel territorio comunale; - ammodernare il sistema distributivo di carburanti, anche attraverso la riduzione del numero di impianti; - diffondere i carburanti ecocompatibili che costituiscono una priorità per la politica regionale del settore; - verificare e, in caso di bisogno, migliorare le condizioni di compatibilità tra gli impianti e i relativi siti di ubicazione, relativamente alle esigenze della viabilità e all assetto del territorio; - elevare la qualità del servizio fornito all utenza sia migliorando le caratteristiche strutturali e le prestazioni degli impianti, sia favorendo la nascita di quei servizi complementari che affiancano la distribuzione di carburante (servizi auto e servizi commerciali). Caratteristiche della rete Al fine di analizzare in maniera precisa la rete comunale, è opportuno eseguire un analisi della rete distributiva riferita ad un ambito territoriale più vasto rispetto a quello locale per valutare poi come la dotazione comunale si inserisce all interno di esso. Il bacino della Lunigiana conta 30 impianti di distribuzione di carburanti. Come si può vedere dalla Tabella 12 il comuni maggiormente forniti sono Aulla (7 impianti) e Pontremoli (6 impianti). Eccetto i comuni di Casola in Lunigiana e Podenzana che non presentano alcun impianto sul loro territorio, tutti gli altri comuni appartenenti al bacino di utenza contano per lo meno 1 impianto. 44

45 Tabella 12: La rete dei distributori di carburante della Lunigiana per comune Impianti Comune n. % Aulla 7 23,3 Bagnone 1 3,3 Casola in Lunigiana 0 0,0 Comano 1 3,3 Filattiera 1 3,3 Fivizzano 3 10,0 Fosdinovo 1 3,3 Licciana Nardi 3 10,0 Mulazzo 3 10,0 Podenzana 0 0,0 Pontremoli 6 20,0 Tresana 1 3,3 Villafranca in Lunigiana 2 6,7 Zeri 1 3,3 Totale Lunigiana ,0 Fonte: Elaborazioni Simurg su dati Regione Toscana Tabella 13: Popolazione residente nei comuni della Lunigiana Fonte: Elaborazioni Simurg su dati ACI Autocarri trasp. Comune Autovetture Motocicli merci Aulla Bagnone Casola in Lunigiana Comano Filattiera Fivizzano Fosdinovo Licciana Nardi Mulazzo Podenzana Pontremoli Tresana Villafranca in Lunigiana Zeri Totale Lunigiana Nonostante il numero ridotto di distributori presenti sul territorio dei comuni della Lunigiana, analizzando gli indicatori di diffusione riportati nella Figura 22 e nella Figura 21, si può sostenere che la dotazione generale sia sufficiente alle esigenze della popolazione. In particolare facendo riferimento all indice di impianti rispetto alla popolazione residente (Residenti/Impianti) possiamo notare che il valore di un distributore ogni abitanti è leggermente peggiore rispetto alla media della Lunigiana (1.893 abitanti per ogni impianto) e abbastanza il linea con la media regionale (2.200 abitanti ogni impianto). 45

46 Figura 21: Indice di presenza dei distributori rispetto alla popolazione Totale Lunigiana Podenzana Casola in Lunigiana Comano Mulazzo Zeri Pontremoli Aulla Licciana Nardi Bagnone Tresana Filattiera Villafranca in Lunigiana Fivizzano Fosdinovo Abitanti per distributore Fonte: Elaborazioni Simurg su dati Regione Toscana e ISTAT La valutazione della rete non cambia se passiamo ad analizzare un secondo indicatore relativo al numero delle autovetture per impianto; anche in questo caso il valore è leggermente peggiore di quello medio della Lunigiana in cui ad ogni distributore possiamo associare circa autovetture. Figura 22: Indice di presenza dei distributori rispetto al parco autovetture Totale Lunigiana Podenzana Casola in Lunigiana Comano Mulazzo Zeri Pontremoli Aulla Licciana Nardi Bagnone Tresana Filattiera Villafranca in Lunigiana Fivizzano Fosdinovo Autovetture per distributore Fonte: Elaborazioni Simurg su dati Regione Toscana e ACI 46

47 La distribuzione sul territorio comunale Nel territorio del Comune di Villafranca in Lunigiana sono presenti due distributori di carburante, entrambi posti lungo la strada di scorrimento principale. Questi due impianti, anche sulla base dagli indicatori di diffusioni riportati nella Figura 22 e nella Figura 21, appaiono appena sufficienti a fornire un servizio minimo di rifornimento alla popolazione comunale. Figura 23: Localizzazione degli impianti di distribuzione di carburanti nel comune di Villafranca in Lunigiana Di seguito viene riportata una scheda riepilogativa dell impianto con la descrizione delle principali caratteristiche tecniche e la sua localizzazione. 47

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