Progetto di valorizzazione degli interventi sui Beni Culturali dell Asse 4 del POR FESR DA LIGURI A ROMANI

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1 Progetto di valorizzazione degli interventi sui Beni Culturali dell Asse 4 del POR FESR DA LIGURI A ROMANI LA PREISTORIA E LA STORIA ANTICA DELLA LIGURIA LIGURIA HERITAGE

2 LIGURIA HERITAGE

3 Liguria Heritage un progetto innovativo per la valorizzazione dei beni culturali della Liguria La progettazione e l esecuzione del progetto Liguria Heritage sono stati affidati dalla Regione Liguria alla propria finanziaria, la FILSE, un soggetto che di mestiere promuove lo sviluppo economico dei territori. È nato così Liguria Heritage, un programma le cui risorse servono a fornire delle ragioni valide per fruire dei 96 beni culturali e monumenti appena recuperati. Solo in questo modo si sarebbero colti gli obiettivi economici di crescita prefissati. Per sviluppare il progetto la Regione ha deciso di puntare fortemente sull innovazione, avvalendosi della società regionale di informatica Liguria Digitale Scpa e si è orientata fin da subito verso le tecnologie ICT, le tecnologie dell informazione e della comunicazione, che creano l alleanza giusta ed efficace tra divertimento e cultura, apprendimento e, con una parola che si è affacciata da poco nel mondo della valorizzazione dei beni culturali, emozione. La Regione Liguria è certa che la chiave di efficacia del progetto stia non solo nella tecnologia, ma anche nella capacità di raccontare questi beni culturali. Come? Coinvolgendo, incuriosendo, stimolando ed emozionando. Regione Liguria 1

4 LE TRACCE PIÙ ANTICHE DEI LIGURI IN PROVINCIA DI GENOVA LE TRACCE PIÙ ANTICHE DEI LIGURI IN PROVINCIA DI GENOVA Miniere di Monte Loreto (Castiglione Chiavarese) La storia nelle viscere della terra, nelle miniere di rame più antiche d Europa, in provincia di Genova. Liguria Heritage mette a disposizione informazioni dettagliate e approfondite su uno dei più antichi siti archeologici del genovesato: la miniera di Monte Loreto. Il progetto europeo di Valorizzazione delle risorse naturali e culturali della Liguria (Asse 4 del POR FESR ) potenzia i siti archeologici e museali, fornisce strutture informative per permettere a tutti di conoscere le impronte delle prime popolazioni liguri attraverso cave che hanno vissuto vicende millenarie.

5 A Castiglione chiavarese, ultimo comune orientale della Provincia di Genova, nella zona di Monte Loreto, nella frazione di Masso, si trovano alcune delle migliori testimonianze della vita e dell attività mineraria in Liguria. Due luoghi di estrazione preistorici e una miniera di epoca ottocentesca, che furono a lungo fondamentali nel panorama economico della zona. Con l intervento nell ambito del progetto di Valorizzazione delle risorse naturali e culturali della Liguria (Asse 4 del POR FESR ), si intende portare a termine un complesso museale archeominerario allestendo gli spazi espositivi in una struttura già restaurata in precedenza e rendendo fruibili alcune emergenze storiche e culturali. Un po di storia MINIERE DI MONTE LORETO Comune di Castiglione Chiavarese: via Antonio Canzio, Castiglione Chiavarese (GE) Telefono: Fax: Sito: Interno della Miniera risalgono all inizio della fase storica della lavorazione dei metalli, l Età del Rame (circa 3600 a.c.). Si tratta delle più antiche miniere di Rame di tutta l Europa Occidentale. Sono state utilizzate per oltre due millenni, a fasi alterne: dopo la fase preistorica e un periodo di inattività, è ripreso lo sfruttamento in fase tardo-antica, in epoca moderna (XVII secolo), e infine dalla metà dell 800 fino al 900. Oltre al sito di Monte Loreto, occorre ricordare le grotte del Frascarese: la Grotta della Prima Ciappa, e la Grotta delle Fate, siti sepolcrali e abitativi a partire dall Età del Rame, e i ritrovamenti di San Nicolao: una campagna di scavi ha rivelato la presenza dell uomo con tracce che originano all epoca Neolitica e un hospitale di epoca romana rimasto in funzione durante tutto il Medioevo. Curiosità In queste miniere è stato trovato anche l oro: nella seconda metà dell 800 questo sito ha fornito circa il 10% della produzione nazionale. Proprio qui è stata estratta una pepita d oro di oltre 800 grammi di peso, che ha a lungo detenuto il record di più grossa pepita trovata in Italia. MINIERE DI MONTE LORETO Nella zona di Monte Loreto si estrae rame da tempi antichissimi: le prime tracce 3

6 ARTE NELLA PIETRA IN PROVINCIA DI SAVONA ARTE NELLA PIETRA IN PROVINCIA DI SAVONA Art on Stone in Savona s Province (Sassello) La storia dei Liguri, degli antichi abitanti delle alture appenniniche, incisa per sempre nella pietra. Graffiti, segni e simboli sulle pendici più spettacolari della provincia di Savona. All interno del Parco del Beigua, Geoparco tutelato dall Unesco, il progetto di valorizzazione delle risorse naturali e culturali della Liguria (Asse 4 del POR FESR ) interviene per potenziare la fruizione turistica di questi siti archeologici preistorici. Un viaggio nelle epoche più remote della storia del territorio, sotto la guida di Liguria Heritage. 4

7 ARTE RUPESTRE AL GEOPARCO DEL BEIGUA Ente Parco del Beigua: sede in viale G.Marconi, Arenzano Intervento presso Torbiera del Laione - Sassello (SV) Telefono: Fax: info@parcobeigua.it Sito: Incisioni rupestri A due passi da Savona, Varazze e Arenzano, stretto tra le montagne ed il mare, il Parco del Beigua - il più vasto parco naturale regionale della Liguria - costituisce uno spettacolare balcone formato da montagne che si affacciano sul mare dove natura, storia, cultura e antiche tradizioni costituiscono elementi di straordinario pregio e interesse. L intervento nell ambito del progetto di valorizzazione delle risorse naturali e culturali della Liguria, (Asse 4 del POR FESR ), si pone come obiettivo quello di valorizzare i beni archeologici per incrementare il flusso turistico all interno del Geoparco e fornire agli enti pubblici elementi di conoscenza finalizzati alla gestione integrata del territorio, nonché alla promozione e valorizzazione turistica del comprensorio medesimo. Un po di storia Il territorio del Geoparco del Beigua ospita un importantissimo complesso di rocce incise, che costituisce una preziosa testimonianza di un popolamento antico dell area in questione e un sicuro valore scientifico per lo studio dell archeologia rupestre. La dura roccia ofiolitica, inalterabile negli anni, ha potuto conservare messaggi la cui origine si perde nella storia; sono segni incisi su massi in posizione elevata, presso ruscelli o fonti, che si rinvengono numerosi su entrambi i versanti dello spartiacque, soprattutto nell alta val Orba, presso Piampaludo e nelle zone di Alpicella e delle Faie, in corrispondenza di quelle che dovevano essere importanti aree di pascolo. Curiosità Fa parte del parco la Strada megalitica, di epoca preistorica, protetta da una serie di massi posizionati a paracarro. Probabilmente era un recinto sacro, rivolto a qualche divinità dei fulmini, dato che il vicino Monte Greppino presenta, per la sua composizione rocciosa, una notevole capacità di attirare i fulmini. ARTE RUPESTRE AL GEOPARCO DEL BEIGUA 5

8 TRA NAVI E RICCHE CITTÀ: I ROMANI IN PROVINCIA DI IMPERIA TRA NAVI E RICCHE CITTÀ: I ROMANI IN PROVINCIA DI IMPERIA Ventimiglia Romana Forte Dell'annunziata (Ventimiglia) Museo del Relitto Romano (Santo Stefano al Mare) L antica Albintimilium, la Ventimiglia romana, rivive nella sua magnificenza, tra le vicende delle guerre puniche, le fortificazioni e le grandi opere pubbliche come il teatro e le terme. La Liguria romana di tutti i giorni, quella dei commerci, è di scena a Santo Stefano al Mare, nelle cui acque è stato ritrovato un relitto carico di decine di anfore. Con il progetto europeo di Valorizzazione delle risorse naturali e culturali della Liguria (Asse 4 del POR FESR ) si valorizzano i ritrovamenti sul territorio, e si potenziano o si allestiscono ex novo spazi museali che permettano una conoscenza interattiva e multisensoriale dei reperti e della storia. Liguria Heritage illustra i traffici commerciali della Liguria antica, ma anche la tradizione romana in materia di grandi opere pubbliche. 6

9 Nel mare di fronte a Santo Stefano al Mare, conosciuta in epoca romana col nome di Porciana, è stato rinvenuta un imbarcazione romana affondata, con decine di anfore di terracotta. Il progetto di Valorizzazione delle risorse naturali e culturali della Liguria (Asse 4 del POR FESR ) si propone di potenziare e valorizzazione turisticamente questo relitto, con l allestimento di un museo interattivo con ricostruzioni e proiezioni di immagini dal fondo del mare. Un po di storia MUSEO DEL RELITTO ROMANO piazza della Stazione, Santo Stefano al Mare (IM) Telefono: Fax: info@comune.santostefanoalmare.im.it Sito: Relitto romano Il relitto di Santo Stefano rappresenta una delle più importanti testimonianze dirette relative ai traffici marittimi che durante l epoca romana interessarono le coste della Liguria. Attualmente sul fondale di fronte al borgo, a circa 58 metri di profondità e a due miglia e mezzo dalla costa, è visibile un deposito di molte anfore romane, prevalentemente integre, risalenti al I secolo avanti Cristo. Le indagini ad oggi condotte, limitate ad una ricognizione di superficie ed al recupero di un campione di anfora, non hanno consentito di definire l esatta estensione del giacimento archeologico (stimato in circa metri di lunghezza per 5-8 di larghezza, 150 metri circa quadrati di superficie), il numero delle anfore trasportate e l eventuale presenza di elementi lignei dello scafo dell antico naviglio. In ogni caso si tratta, probabilmente, del carico trasportato da una nave oneraria romana, affondata nel corso di un viaggio commerciale lungo la costa ligure. Curiosità Santo Stefano al Mare è una delle tappe dalla pista ciclabile Area 24, oltre 20 chilometri di strada riservata a pedoni e ciclisti sul tracciato dell antica ferrovia del Ponente, spostata a monte agli inizi del XXI secolo. Un percorso unico su una delle piste più lunghe del Mediterraneo, tra Ospedaletti e San Lorenzo al Mare. MUSEO DEL RELITTO ROMANO 7

10 VENTIMIGLIA ROMANA - FORTE DELL ANNUNZIATA VENTIMIGLIA ROMANA FORTE DELL ANNUNZIATA Via Verdi, Ventimiglia (IM) Telefono: Fax: museoventimiglia@libero.it Sito: Il museo L area di Ventimiglia è abitata fin dal Paleolitico, come dimostra il celebre insediamento dei Balzi Rossi, ma è con la dominazione romana che si sviluppa come importante centro urbano. Il Forte dell Annunziata, edificato nel XIX secolo, faceva parte del sistema difensivo di Ventimiglia finalizzato a rafforzare il confine occidentale del Regno Sabaudo. Monumento oggetto dell intervento dell Asse 4 del POR FESR , ospita il ricco ed importante museo Girolamo Rossi dedicato all antico mondo romano. La città ha sempre svolto un ruolo di confine tra culture e civiltà e, anche dopo la conquista, i romani la consideravano il confine dell Italia. Dopo la sottomissione definitiva dei Liguri Intemeli tra il 182 a.c. e il 181 a.c. da parte del console Lucio Emilio Paolo, nel I secolo d.c., con il conferimento della cittadinanza romana a tutti i suoi abitanti, voluta da Cesare nel 49 a. C., per Ventimiglia arrivò un lungo periodo di pace e stabilità, che portò alla costruzione di tutti gli importanti edifici pubblici ora visibili: le Terme e il Teatro, per costruire il quale addirittura venne abbattuta la vecchia cinta muraria repubblicana, non più necessaria grazie alla pax Romana. Nel 12 a.c. a Ventimiglia giunse la Aemilia- Scauri, una strada che collegava a occidente con Arles e la vicina Gallia meridionale e ad oriente con il complesso sistema viario che connetteva la costa ligure con la Pianura Padana e il resto del mondo romano. Un po di storia Ventimiglia, o la Albion Intemelion di Strabone, era un oppidum, ovvero una città fortificata, posta tra i due fiumi Roja e Nervia. I romani la occuparono definitivamente nel 180 a.c., alla fine di un periodo turbolento durante il quale il Ponente ligure fu alleato dei Cartaginesi e protagonista della Seconda Guerra Punica. Successivamente vennero i secoli della crisi e della decadenza, ed anche Ventimiglia, come tutto il ponente, subì i danni delle invasioni barbariche. Curiosità Il nome Ventimiglia deriva da Albintimilium, il nome che prese la città nell orbe romano. 8

11 RECUPERO DELLE TRACCE LIGURI E ROMANE IN PROVINCIA DELLA SPEZIA Laboratorio per l archeologia di Ossegna (Maissana) Castellaro di Pignone Villa Romana del Varignano Vecchio (Portovenere) Dalle monumentali rovine della grande colonia di Luni agli insediamenti degli antichi liguri sulle aspre vette dell Appennino. Dalla villa romana di Portovenere ai castellari delle popolazioni che per prime abitarono il territorio dello spezzino. Grazie al progetto europeo di Valorizzazione delle risorse naturali e culturali della Liguria (Asse 4 del POR FESR ) si recuperano una serie di siti archeologici che gettano luce sulla storia antica dell estremo levante della Liguria, la zona dove maggiormente si concentrano le tracce del passaggio dalla dominazione ligure a quella romana. Intervento per intervento, Liguria Heritage illustra i dettagli della vita quotidiana dei liguri, i loro usi e abitudini, e i grandiosi segni del passaggio e della presenza romana sulle rive del Mar Ligure. 9 Castellaro di Zignago Museo degli Antichi Liguri al Castello di Madrignano (Calice al Cornoviglio) Luni RECUPERO DELLE TRACCE LIGURI E ROMANE IN PROVINCIA DELLA SPEZIA

12 CASTELLARO DI PIGNONE CASTELLARO DI PIGNONE Comune di Pignone: Via Casale, Pignone (SP) Telefono: Fax: Sito: Il percorso Direttamente alle spalle della costa delle Cinque Terre, a ridosso di Vernazza e Monterosso, sorge la discreta e caratteristica località di Pignone. Delizioso borgo medievale di case addossate l una all altra, abitato fin da epoca preromana, Pignone si fregia della Bandiera arancione del Touring Club ed è caratterizzato dal bel ponte medievale in pietra. In una zona di boschi e grotte, poco lontano dal borgo, si giunge all altopiano del Castellaro, sito archeologico di grande importanza che ha rivelato tracce di insediamenti dell Età del Bronzo e del Ferro. Un po di storia La zona del Castellaro di Pignone reca tracce di insediamenti umani a partire dalla età del Bronzo e del Ferro, fino a terrazzamenti che sfiorano il Novecento. I primi scavi furono effettuati negli anni 40 e portarono alla luce diverso materiale in argilla e terracotta. I muretti a secco presenti risalgono ad epoche diverse, a partire dalla Età del Bronzo. Il Castellaro è costituito da un altopiano circondato da boschi, con grandi rocce calcaree sulla sommità, che costituiscono una zona ricca di anfratti. Il termine Castellaro indica le parti più elevate dei monti che venivano utilizzate dalle popolazioni liguri per difendersi dalle invasioni. A differenza di altri, che erano solamente luoghi elevati e facilmente difendibili, quello di Pignone era munito di opere difensive in muratura. L intervento legato al progetto di Valorizzazione delle risorse naturali e culturali della Liguria, (Asse 4 del POR FESR ), si propone di effettuare una serie di scavi sistematici e rendere completamente fruibile il sito, recuperando le vie di accesso. Curiosità Il territorio del Comune di Pignone confina con quello di Monterosso e di Vernazza, le più occidentali delle Cinque Terre, patrimonio dell Unesco. Nei terrazzamenti si coltivano olivo e vite, base per la produzione dei famosi vini bianchi, dal Vermentino al passito Sciacchetrà. 10

13 CASTELLARO DI ZIGNAGO Comune di Zignago: piazza IV Novembre, Zignago (SP) Telefono: Fax: con una stazione multimediale e mostra archeologica permanente. Un po di storia Durante l età del bronzo le capanne venivano costruite nel pendio, su ripiani ottenuti con muri a secco, che risultano i più antichi della Liguria. CASTELLARO DI ZIGNAGO Il percorso Sulla dorsale appenninica tra Liguria e Toscana, incastrato tra i monti della Lunigiana, sorge Zignago, piccolo comune tra collina e montagna, affacciato sulla verdeggiante e incontaminata Val di Vara. Zignago è una località in cui la Storia ha lasciato tracce di grande rilevanza, dai luoghi di culto degli antichi Liguri che popolarono il territorio prima della dominazione romana, alle fortificazioni e ai tracciati bizantini, fino alle tracce di villaggi medievali, testimonianza della vita di tutti i giorni della gente comune, un concentrato di storia e credenze sui monti che, a pochi chilometri dal mare, si inerpicano verso l interno. Nell ambito del progetto di Valorizzazione delle risorse naturali e culturali della Liguria (Asse 4 del POR FESR ) si intende valorizzare i siti del Castellaro e di Monte Dragnone, due dei più rilevanti dell intero sistema dell area di Zignago, Il fenomeno dei temporali, frequenti attorno alle due vette, veniva interpretato come segno della presenza di poteri soprannaturali, come in Grecia per il monte Olimpo: nel X secolo a.c., sulla vetta del Castellaro, venne costruita una capanna dedicata alla Dea Madre, dove negli anni di poca pioggia si facevano offerte. I Liguri Apuani, nel IV secolo a.c., effettuavano riti con libagioni sulla vetta del monte Dragnone, dove poi è stato costruito il Santuario mariano, ancora oggetto di pellegrinaggio. Sul Castellaro i bizantini eressero un castello con torre e doppia cinta muraria per controllare l eventuale arrivo di truppe longobarde, tracciando un sentiero ancora visibile. Curiosità Lo sfruttamento della steatite del monte Dragnone è iniziato nell età del rame ed è proseguito fino al Novecento. 11

14 LABORATORIO PER L ARCHEOLOGIA DI OSSEGNA LABORATORIO PER L ARCHEOLOGIA DI OSSEGNA Comune di Maissana: piazza Municipio, Maissana (SP) Telefono: Fax: comunedimaissana@pec.it Sito: Il Laboratorio Immersa nel verde dei boschi, circondata da valli incontaminate, ma a pochi chilometri dal mare della Riviera di Levante, Maissana, piccolo borgo rurale di origine romana adagiato tra la val di Vara e la val Petronio, rappresenta un oasi di benessere. Come tante altre località della zona, soprattutto nell alto spezzino sul crinale appenninico, anche Maissana reca tracce di presenze preistoriche sul suo territorio: nella zona di valle Lagorara, infatti, è stata individuata un antichissima miniera a cielo aperto di diaspro rosso. Grazie al progetto di Valorizzazione delle risorse naturali e culturali della Liguria (Asse 4 del POR FESR ) si intende allestire un ex edificio scolastico già ristrutturato, che sorge nella frazione di Ossegna, con laboratori di archeologia sperimentale e di analisi, rendendolo funzionale ad attività didattiche e divulgative preliminari alla visita vera e propria del sito archeologico. Un po di storia Il sito archeologico di Valle Lagorara è stato scoperto nel L analisi degli elementi emersi ha permesso di datarlo al periodo tra il III e II millennio a.c.: gli abitanti preistorici della zona estraevano il diaspro come materia prima per preparare gli strumenti di pietra scheggiata. Il sito archeologico ha restituito un enorme quantità di manufatti in diaspro rosso, costituita per la maggior parte da scarti di cavatura e schegge di lavorazione. Dallo studio delle tracce di scavo è stato possibile ricostruire la catena operativa che portava alla produzione di punte di freccia. Curiosità La valle del Borsa, piccolo affluente del Vara, è conosciuta anche come valle dei mulini, per i numerosi mulini ad acqua installati lungo il corso del torrente. Vicino al sito archeologico di Valle Lagorara sorgono i Casoni della Pietra, costruzioni immerse nel verde, realizzati come rifugi temporanei per pastori e animali. A Licciorno, invece, si possono visitare le grotte delle streghe. 12

15 LUNI Via Luni, Ortonovo (SP) Telefono: Fax: Sito: LUNI Situata tra Liguria e Toscana, fulcro della Lunigiana, il territorio che da essa prende il nome, Luni, frazione del Comune di Ortonovo, è famosa per l anfiteatro e la fiorente colonia romana, ma in realtà il territorio era già frequentato dai Liguri Apuani nel III secolo a.c. L intervento, finanziato con i fondi dell Asse 4 del POR FESR , riguarda il completamento degli scavi archeologici e l allestimento del teatro per ospitare eventi teatrali e musicali. Un po di storia Luni Luni divenne colonia romana nel 177 a.c., ma era frequentata già a partire dal III secolo a.c. dai Liguri Apuani come dimostrato dagli scavi archeologici. La fortuna della città era quella di rappresentare un punto focale dei commerci: la parte preponderante della ricchezza dell antica Luni proveniva dalle attività estrattive nelle Alpi Apuane e dalla loro esportazione. Lo spazio urbano, seguendo i precetti del De Architectura di Vitruvio, si configurava con un orientamento che la proteggeva dai freddi venti settentrionali e dai venti caldo umidi del sud. Era dotata di un Foro in posizione centrale, sul quale si aprivano spazi pubblici, attività commerciali e attività di culto. Nel II secolo d.c. fu costruito l anfiteatro, edificio di forma ellittica riservato ai giochi e agli spettacoli dei gladiatori. Nell alto medioevo Luni divenne baluardo bizantino contro i Goti e i Longobardi, ma anche meta di pellegrinaggi per alcune reliquie custodite nella Cattedrale di Santa Maria e porto d imbarco per Santiago di Compostela. Luna viene progressivamente abbandonata nel medioevo: infatti non fu più in grado di replicare i fasti del passato, dopo un lungo declino causato dalle incursioni dei pirati e dal progressivo insabbiamento del porto. Curiosità Il teatro permetteva, grazie alle gradinate coronate alla sommità da una galleria porticata, una capienza di ben 7000 posti a sedere, a testimonianza della grande frequentazione della colonia durante l età imperiale. 13

16 MUSEO DEGLI ANTICHI LIGURI AL CASTELLO DI MADRIGNANO MUSEO DEGLI ANTICHI LIGURI AL CASTELLO DI MADRIGNANO Comune di Calice al Cornoviglio: Frazione Piano di Madrignano Calice al Cornoviglio (SP) Telefono: comunecalice.sp@legalmail.it Sito: Castello di Madrignano Sul crinale appenninico tra Liguria e Toscana, sui monti che delimitano la val di Vara, il castello di Madrignano, nel comune di Calice al Cornoviglio, è una testimonianza storica straordinaria delle vicende medievali della Liguria. Si inserisce nell ampio sistema di elementi storici del territorio spezzino: castelli, torri, sistemi difensivi e murari che delineano il profilo della provincia della Spezia. In val di Vara si sono conservati gli ambienti in cui viveva la popolazione ligure. E l antico popolo del Cigno, che ha lasciato una traccia importante con la necropoli di Genicciola, testimonianza non solo degli usi sepolcrali, ma anche della vita quotidiana delle antiche genti di Liguria. Con l intervento nell ambito del progetto di Valorizzazione delle risorse naturali e culturali della Liguria, (Asse 4 del POR FESR ), si intende completare il restauro del castello per fornire un adeguata sede a un centro studi dedicato ai reperti della necropoli di Genicciola. Un po di storia La necropoli di Genicciola, situata a cavallo fra i comuni di Podenzana (Massa Carrara) e Calice al Cornoviglio, è un sito di grandissima importanza realizzato in un periodo compreso tra la fine del IV e il II secolo a.c. e ospita un ottantina di tombe a cassetta. Il castello di Madrignano fa la sua comparsa nella storia, per la prima volta, in un documento di Federico Barbarossa del La famiglia Malaspina domina la zona dalle mura del castello e tiene nelle sue mani questa frazione fino alla conquista, nel 1416, da parte della Repubblica di Genova. In questo frangente, i Fieschi diventano feudatari in luogo dei Malaspina. In un contesto storico ormai radicalmente mutato, l edifico venne distrutto all inizio del Settecento negli scontri tra gli eserciti franco-spagnoli e gli austriaci. Non avendo subito interventi invasivi negli ultimi due secoli, il castello è arrivato fino a noi senza sovrastrutture o modifiche e le sue forme sono totalmente autentiche. 14

17 VILLA ROMANA DEL VARIGNANO VECCHIO A Varignano, frazione di Portovenere, comune inserito, con le Cinque Terre, nei siti Patrimonio dell Umanità Unesco, è stata rinvenuta una villa romana marittima con tanto di darsena e banchina. Una villa padronale che costituisce una testimonianza unica nel territorio ligure: fungeva infatti sia da azienda agricola che da luogo di svago e riposo. L intervento, nell ambito del progetto di Valorizzazione delle risorse naturali e culturali della Liguria (Asse 4 del POR FESR ), prevede lo scavo archeologico del sedimento sottostante al casale, il restauro e recupero di murature, solai e copertura e la realizzazione di servizi igienici e rampe esterne per l accesso ai disabili in vista di una sua fruizione turistica. Un po di storia Comune di Portovenere: via Giuseppe Garibaldi, Portovenere (SP) Telefono: Sito: Villa romana Sorto in posizione particolarmente favorevole, il sito rivela tracce di presenza umana a partire dal II secolo a.c. Il primo nucleo della villa viene edificato nel periodo successivo alla fondazione della colonia di Luni e dopo il 155 a.c., anno in cui i Liguri Apuani vengono definitivamente sottomessi dai Romani. Agli inizi del I secolo a.c. viene costruito un nuovo complesso residenziale che, attraverso il succedersi di diverse fasi costruttive, rimane stabilmente abitato fino al VI secolo d.c. Successivamente, dopo un periodo di abbandono, tutta l area comincia ad essere curata da un gruppo di monaci olivetani. Allo stesso tempo vengono edificati tre casali rustici, realizzati rispettivamente utilizzando le fondamenta romane della grande cisterna, dei porticati della Grande Corte e di uno dei due atri della parte residenziale. Curiosità La parte più antica di Portovenere era situata sul promontorio dove attualmente sorge la chiesa di San Pietro, edificio religioso costruito dai genovesi per ringraziare gli abitanti del borgo per l aiuto fornito alla conquista della vicina Lerici. In origine in questo luogo sorgeva un tempio a Venere Ericina: il nome del borgo è legato proprio a questo tempio della dea dell amore. VILLA ROMANA DEL VARIGNANO VECCHIO 15

18 IL PROGETTO Un progetto europeo di comunicazione integrata e multicanalità Lo strumento ideale è stato individuato in un progetto di comunicazione integrata da sviluppare su più canali. Al sito internet bilingue, che raccoglie le schede di presentazione dei beni recuperati, si affiancano oltre trenta audioguide in italiano e in inglese previste per i principali castelli della Liguria, due app bilingue per sistemi android e ios, un blog, che ha valore di rivista scientifica, nel quale gli specialisti del settore potranno condividere le loro conoscenze, la pubblicazione di guide cartacee e multilingue e la realizzazione della realtà aumentata per 4 siti, con avatar tridimensionali di personaggi storici a condurre i visitatori attraverso suggestive ricostruzioni. Il progetto Liguria Heritage, dedicato alla valorizzazione di 97 beni culturali recuperati grazie ai fondi dell Asse 4 del POR FESR , è un prodotto editoriale tecnologicamente avanzato e all avanguardia affidato a Liguria Digitale Scpa (Ex Datasiel). Nasce dall esigenza di invogliare alla fruizione delle ricchezze della Liguria che, una volta recuperate, hanno bisogno di uno strumento duttile che le valorizzi. Particolare attenzione è rivolta al mondo dei social network. Grazie a Facebook, Twitter, Youtube e Pinterest si è costruita una rete di comunicazione efficace con gli addetti ai lavori - i sistemi regionali e locali di promozione turistica, i Comuni e le persone che si adoperano in vari modi per la promozione del territorio - e con cittadini e turisti, una rete che ci permette di unire con profitto sinergie, progetti ed eventi promozionali. La Regione punta sui beni culturali come volano per lo sviluppo dell economia e del turismo, perché è solo con la presenza dei visitatori che si colgono gli obiettivi di crescita e si crea economia. 16

19 Credits Realizzazione: Coordinamento: Testi: Liguria Digitale Scpa Carlo Brozzo, Marco Gozzi, Antonio Petruzzella, Lorenzo Rizzo Serena Montaldo, Giacomo Revelli Hanno collaborato: Annalisa Acquaro, Alessio Cardullo, Nicola Cavagnaro Progetto grafico e impaginazione: Fotografie: Stampa: Simona Franci Carlo Brozzo, Imma Ciaravolo, Marco Gozzi Giuseppe Lang - Arti Grafiche Via Romairone 66 (Ge) piazza De Ferrari 1 - Genova tel fax PEC: protocollo@pec.regione.liguria.it piazza De Ferrari Genova tel fax sede legale: via Peschiera 16 - Genova tel fax filse@filse.it PEC: filse.filse@pec.cstliguria.it via XX settembre 42 - Genova tel fax info@liguriadigitale.it

20 Gli interventi DA LIGURI A ROMANI IMPERIA: Museo del relitto romano (Santo Stefano al Mare), Forte dell Annunziata (Ventimiglia) SAVONA: Arte rupestre al Geoparco del Beigua Arte Rupestre al Geoparco del Beigua (Sassello) SV GE IM Ventimiglia Romana Forte Dell'annunziata (Ventimiglia) Museo del Relitto Romano (Santo Stefano al Mare) Per i beni contrassegnati da questo simbolo è disponibile l applicazione di realtà aumentata Liguria Heritage AR, scaricabile gratuitamente per smartphone e tablet dagli Store.

21 GENOVA: Miniere di Monte Loreto (Castiglione Chiavarese) SP Laboratorio per l archeologia di Ossegna (Maissana) Castellaro di Zignago Miniere di Monte Loreto (Castiglione Chiavarese) Museo degli Antichi Liguri al Castello di Madrignano (Calice al Cornoviglio) Castellaro di Pignone Villa Romana del Varignano Vecchio (Portovenere) Luni LA SPEZIA: Luni, Castellaro di Pignone, Castellaro di Zignago, Laboratorio per l archeologia di Ossegna (Maissana), Museo degli Antichi Liguri al Castello di Madrignano (Calice al Cornoviglio), Villa romana del Varignano Vecchio (Portovenere)

22 della stessa collana: LA LIGURIA FEUDALE STORIE DI MARCHESI, CONTI E MERCANTI ELEGANZA DEL VIVERE DIMORE E GIARDINI DEI LIGURI PASSATO E FUTURO LA RETE MUSEALE DELLA LIGURIA SAPER FARE LA CULTURA MATERIALE DEI LIGURI LA LIGURIA,TERRA DI FORTI LA DIFESA DELLA REPUBBLICA, LA DIFESA DEL REGNO SABAUDO LIGURIA HERITAGE f redazione@liguriaheritage.it twitter.com/liguriaheritage video.liguriaheritage.it blog