LA QUALITÀ NEI SERVIZI SANITARI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "LA QUALITÀ NEI SERVIZI SANITARI"

Transcript

1 LEZIONE: LA QUALITÀ NEI SERVIZI SANITARI PROF. GIUSEPPE FERRAIOLO

2 Indice 1 INTRODUZIONE CHE COSA È LA QUALITÀ NEI SERVIZI SANITARI I CAMPI DI APPLICAZIONE DELLA QUALITÀ NEI SERVIZI SANITARI LE MOTIVAZIONI DEL BISOGNO DI QUALITÀ NEI SERVIZI SANITARI LE REGOLE E CHI LE STABILISCE LE FASI DEL CICLO DELLA VERIFICA E DEL MIGLIORAMENTO CONTINUO DELLA QUALITÀ 14 7 ANALISI DELLE FASI DEL CICLO DELLA QUALITÀ GLI INDICATORI BIBLIOGRAFIA di 23

3 1 Introduzione La cura delle malattie nel corso dei secoli e alle varie latitudini ha subito delle notevoli evoluzioni. Fino a qualche secolo fa pochi addetti ai lavori erano i depositari delle conoscenze, che applicavano più o meno sistematicamente a pochi eletti. Successivamente si è sviluppato il concetto di Sanità Pubblica, finalizzato a migliorare le condizioni di vita della comunità, attraverso interventi mirati che hanno decisamente cambiato la vita: la vaccinazione contro il vaiolo, per citarne uno. Arriviamo ai giorni nostri in cui i modelli sanitari non devono garantire solo la salute, curando le malattie, ma il benessere, diritto fondamentale e inalienabile di qualunque essere umano, prendendosi cura delle persone ammalate e non. Tutto questo diventa possibile in quanto il modello autoreferenziale dell ipse dixit viene progressivamente sostituito dal confronto tra le varie esperienze, con la conseguente introduzione di modifiche a comportamenti assistenziali consolidati e con la verifica dei risultati. Questo modo di affrontare l assistenza sanitaria diventa una necessità, quando si passa da un sistema di finanziamento della spesa a piè di lista all attuale sistema di finanziamento a budget, che impone di usare bene tutte le limitate risorse economiche e non economiche. Diventa quindi necessario applicare a tutte le attività connesse alla Sanità il concetto di Qualità. In tempi recenti, già a partire dagli anni 20 del secolo scorso nascono negli Stati Uniti d America e in Gran Bretagna i primi sistemi di controllo legati alla produzione di materiale bellico, con il fine preciso di proteggere la vita dei combattenti e di avere materiali non facilmente distruggibili. Solo negli anni 70 dello scorso secolo in Gran Bretagna si comincia a trasferire alla Sanità, i sistemi di supervisione della qualità, tipici dell industria, della produzione di beni materiali, affidandone la gestione ad Esperti esterni. Negli anni 80 sempre in Gran Bretagna si passa al concetto di VRQ cioè di verifica e revisione della qualità, per passare successivamente al concetto di MCQ cioè di miglioramento continuo della qualità, e al concetto di ISO 9000 cioè a fornire standard internazionali per le organizzazioni. 3 di 23

4 In Italia il DLgs 502 del 92 fa riferimento esplicito alla necessità di adottare sistemi di VRQ nelle strutture sanitarie, individuando le misure e gli indicatori per la verifica dei livelli di assistenza effettivamente assicurati in rapporto a quelli previsti. 4 di 23

5 2 Che cosa è la Qualità nei Servizi Sanitari Secondo Donabedian (1990) è il rapporto tra i miglioramenti ottenuti nelle condizioni di salute e i miglioramenti massimi raggiungibili sulla base dello stato attuale delle conoscenze, delle risorse disponibili, delle circostanze dei pazienti. E necessario dunque partire dall esistente ponendosi alcune domande: quali sono le azioni che svolgo ora per affrontare il problema X? quali risultati ottengo? quali risorse ho a disposizione? quali difficoltà incontro nell affrontare le varie tappe del processo? gli altri come affrontano lo stesso problema? gli altri che risultati ottengono? che cosa ottiene il mio paziente/utente? che cosa si aspetterebbe invece il mio paziente/utente? quali sono i punti critici che bisogna risolvere per primi? quali sono le risorse di cui avrò bisogno? quali sono i rischi che corro risolvendo i punti critici? Nel concetto di qualità, quindi sono implicite numerose variabili, che fondamentalmente fanno capo a tre assi: struttura, processo ed esito. All asse della struttura fa riferimento la qualità organizzativa, cioè le risorse disponibili in termini di personale, di attrezzature, di edifici, di materiali di uso, ecc. e la loro modalità di utilizzazione, ( numero di professionisti disponibili, numero di ore da poter dedicare all attività, reale utilizzabilità di spazi fisici, ecc.). All asse del processo è riferita la qualità professionale, vale a dire il prodotto, le prestazioni, la loro tempestività, la loro efficacia, l appropriatezza delle decisioni assunte, l uso delle risorse. Ci si riferisce in altri termini alla correttezza tecnica, al coordinamento ed integrazione delle varie azioni, alla continuità assistenziale, in sintesi al comportamento degli Operatori tutti. L analisi dei processi è fondamentale se si vuole ottenere un miglioramento. 5 di 23

6 All asse dell esito fanno riferimento le condizioni di salute modificate a seguito dell intervento messo in atto, sia come risultati intermedi che come risultati finali, quale il prolungamento della vita, la riduzione della sofferenza e delle disabilità, l aumento del tasso di diagnosi precoci, ma anche gli effetti iatrogeni indotti dagli interventi effettuati, piuttosto che la riduzione dell incidenza di una determinata malattia. Allo stesso asse si riferisce la qualità percepita dal paziente/utente dalla sua famiglia, dalla popolazione di riferimento. Secondo Focarile (1998) la qualità dell assistenza sanitaria deve rispondere analiticamente ad una serie di caratteristiche: Accessibilità La possibilità per gli utenti di accedere e/o utilizzare i servizi, nel luogo e nei tempi appropriati, in funzione dei bisogni e indipendentemente dalle caratteristiche individuali, sociali ed economiche. Appropriatezza Definisce un intervento sanitario (preventivo, diagnostico, terapeutico, riabilitativo) correlato al bisogno del paziente o della collettività, fornito nei modi e nei tempi adeguati, sulla base di standard riconosciuti, con un bilancio positivo tra benefici, rischi e costi. In pratica la cosa giusta, al paziente/utente giusto, nel momento giusto, nella maniera giusta, nella struttura giusta. Competenza È la messa in atto di comportamenti che consentono di eseguire con sicurezza ed efficacia le specifiche attività professionali, ottenendo esiti compatibili con best practice o standard di qualità definiti. Ciò richiede conoscenze, attitudini, appropriati atteggiamenti e abilità intellettuali e psicomotorie. Continuità Grado di integrazione nel tempo tra diversi operatori e strutture sanitarie e non sanitarie, che hanno cura dello stesso soggetto o gruppo di soggetti. 6 di 23

7 Efficacia attesa (efficacy) Capacità potenziale di un intervento di modificare in senso favorevole le condizioni di salute dei soggetti cui è rivolto. Efficacia pratica (effectiveness) Capacità osservata di un intervento di modificare in senso favorevole le condizioni di salute dei soggetti cui è rivolto, nell applicazione routinaria. Efficienza Capacità di raggiungere i risultati voluti in termini di salute, con il minore impegno possibile di risorse. Sicurezza Capacità di erogare interventi garantendo il minor rischio possibile per il paziente/utente e per gli operatori. Umanizzazione Livello di rispetto della cultura e dei bisogni individuali del paziente/utente, anche per ciò che riguarda l informazione e la qualità del servizio. E evidente che il concetto di qualità nell assistenza sanitaria non può essere declinato solo dal singolo Operatore, ma coinvolge l insieme delle strutture nelle quali opera. Spesso le situazioni da affrontare hanno carattere multidisciplinare che travalicano la singola struttura operativa e coinvolgono molte altre operatività, fino alla direzione strategica. Donabedian nei suoi tre aforismi dice: La qualità costa, ma costa ancor di più la non qualità, il non fare le cose giuste o il non farle nel momento giusto. Il denaro non sempre riesce a migliorare la qualità. 7 di 23

8 Ci sono miglioramenti di qualità che non valgono il costo aggiuntivo. 8 di 23

9 3 I campi di applicazione della Qualità nei Servizi Sanitari Tutte le azioni poste in essere nel sistema sanitario possono essere sottoposte a verifica di qualità, dato che concorrono in una qualche maniera a produrre degli esiti intermedi o finali. In maniera abbastanza generica proviamo ad indicare alcuni ambiti di applicazione, che valgono sia per servizi di diagnosi e cura che riabilitativi, che per quelli di prevenzione primaria e secondaria, inclusa l educazione sanitaria. La documentazione clinica o chiarezza e accuratezza nella compilazione, nella raccolta e nella registrazione dei dati; ecc. Le pratiche amministrative o tempi e modalità di evasione delle pratiche finalizzate all acquisto di beni e servizi; o le modalità di pagamento del ticket da parte dell utenza; ecc. Tempi di attesa per esami, per il rifornimento di materiali, farmaci, emoderivati, ecc. Accesso ai servizi o rispondenza degli orari di apertura degli ambulatori alle esigenze dell utenza; o adeguatezza degli orari di visita ai degenti alle situazioni trattate; o chiarezza nella comunicazione delle modalità di accesso ; ecc. Livelli di intervento domiciliare, ambulatoriale, Day Hospital, Day Surgry, ricovero programmato, ricovero obbligatorio, residenza protetta; Tempestività degli interventi in tutte le situazioni Diagnosi clinica o scelta di test diagnostici e al valore da attribuire loro o abilità nel condurre una anamnesi e nell effettuare un Esame obiettivo, ecc. Trattamento Follow-up o scelta dei tempi e delle modalità di attuazione; o Dimissione protetta e modalità di attuazione; ecc. 9 di 23

10 Coordinamento interno tra i componenti del servizio e esterno tra servizi o Organizzazione dei turni di servizio; o Attribuzione di compiti specifici; o Integrazione con i Servizi sociali degli Enti Locali e con il Tribunale per i Minorenni ecc. Relazioni umane tra Operatori o Clima sereno e costruttivo all interno del servizio; o Chiarezza nelle consegne; ecc. Relazioni umane tra Operatore paziente/utente, Operatore parente o Rispetto dell altro; o Informazioni ed istruzioni fornite con sufficiente chiarezza; o Comunicazione della diagnosi in maniera adeguata e in ambienti idonei; o Formazione adeguata del care-giver; ecc. Confort e pulizia delle strutture o Ambienti accoglienti, arredi ben tenuti; o Pulizia dei bagni e degli ambienti accurata e frequente; o Possibilità di accedere ad una edicola adiacente al punto di degenza; o Sala giochi nei servizi dedicati ai bambini; ecc. Possibilità di garantire privacy o Ambienti adeguati a garantire la riservatezza dei colloqui e delle pratiche cliniche; o Conservazione della documentazione cartacea o elettronica in maniera da garantire la privacy; ecc. 10 di 23

11 4 Le motivazioni del bisogno di Qualità nei Servizi Sanitari In un sistema a risorse limitate, come il nostro, diventa fondamentale stabilire delle regole chiare e condivise, allo scopo di evitare comportamenti diametralmente opposti di fronte allo stesso problema e mancanza di equità nell accesso alla prevenzione primaria e secondaria, con una variabilità degli esisti notevole. 11 di 23

12 5 Le regole e chi le stabilisce Stabilire le regole, i problemi da affrontare, è un atto di Politica Sanitaria, che lo Stato compie attraverso la elaborazione del Piano Sanitario Nazionale e di un sistema di indicatori. Questi ultimi sono articolati per aree di domanda: A) Assistenza Sanitaria in ambienti di vita e di lavoro B) Assistenza Sanitaria Distrettuale C) Assistenza Sanitaria Ospedaliera D) Assistenza Sanitaria Materno-Infantile E) Assistenza Sanitaria per la Salute Mentale F) Assistenza Sanitaria per gli anziani e sono finalizzati ad assistere i processi decisionali a livello centrale e regionale. A loro volta le Regioni devono elaborare il Piano Sanitario Regionale, monitorare i livelli essenziali di assistenza, determinare le tariffe, attraverso indicatori propri. Le Aziende Sanitarie e Ospedaliere garantiscono l erogazione dei livelli essenziali di assistenza, producono servizi e sviluppano indicatori per valutare A) il raggiungimento degli obiettivi posti dai piani sanitari nazionale e regionale B) i livelli di assistenza garantiti C) l efficacia complessiva degli interventi D) l efficacia e la qualità delle singole prestazioni E) l efficienza delle prestazioni e del sistema complessivo per produrle. Si tratta cioè di un sistema a cerchi concentrici in cui si passa da un livello generale ad un livello sempre più particolare. Per fare un esempio il PSN all interno del Progetto 12 di 23

13 obiettivo Materno-Infantile (POMI) adottato con DM del ed attualmente vigente, considera tra i problemi da affrontare la salvaguardia della gravida e del neonato e indica, tra gli obiettivi da raggiungere, l assistenza presso Centri di III livello almeno dell 80% delle gravide e dei neonati ad alto rischio e suggerisce quale azione generica da compiere quella di garantire l afferenza al punto nascita competente per bisogni di salute, attivando un servizio di Trasporto Assistito materno ; per misurare e quindi valutare le azioni svolte, fornisce quali indicatori la percentuale di gravide e neonati ad alto rischio assistiti al III livello e la percentuale di Servizi di Trasporto Assistito Materno attivati su quelli previsti ed altri ancora. A questo punto le varie Regioni nell ambito del Piano Sanitario Regionale hanno elaborato una serie di obiettivi e di azioni possibili nei rispettivi territori al fine di garantire la salvaguardia della gravida e del neonato, fornendo alle Aziende Sanitarie i necessari strumenti per il raggiungimento degli obiettivi e gli indicatori per la valutazione Le Aziende Sanitarie al loro interno, considerando la specifica realtà, hanno assunto iniziative specifiche, in rapporto alle risorse disponibili. In altri termini il problema evidenziato dal PSN è stato affrontato all interno delle Direzioni strategiche di ogni singola Azienda, e poi dagli Operatori dei singoli punti nascita pubblici e privati, dei singoli Consultori familiari, del Sistema di Trasporto locale. Questi dopo aver valutato tutti gli aspetti del problema, hanno attivato delle procedure condivise aderenti alla propria realtà operativa, in cui denominatore comune è l esito del processo: garantire l assistenza presso Centri di III livello della gravida e del neonato ad alto rischio, realizzando il trasporto in utero, adeguatamente assistito. E stato quindi compito della Equipe locale attivare il ciclo della qualità attraverso le su fasi, prevedendo la procedura più idonea nella specifica realtà. 13 di 23

14 6 Le fasi del ciclo della Verifica e del Miglioramento Continuo della Qualità A) Individuazione dei problemi e scelta delle priorità B) Definizione dei criteri validi e di livelli soglia accettabili (standard) PLAIN = Pianifica zione approfon dita prima di agire C) Studio sull entità e sulle cause dei problemi D) Applicazione degli interventi correttivi E) Monitoraggio dei risultati DO = Mettere in atto le azioni studiate CHECK = verificare l esito delle azioni F) Ripresa del ciclo ACT = Ripetere il processo se l esito non è positivo 14 di 23

15 7 Analisi delle fasi del ciclo della Qualità A) Individuazione dei problemi e scelta delle priorità Sono molti i possibili sistemi attraverso i quali un gruppo di Operatori, grande o piccolo, anche appartenenti a profili professionali molto diversi, può individuare un problema da sottoporre a verifica: L Audit è uno strumento attraverso il quale è possibile individuare carenze e criticità utilizzando, ad esempio, la revisione di cartelle cliniche, sulla base di criteri e standard ben precisati; lo scostamento dagli standard può anche graduare le priorità. L analisi di indicatori quali l evento sentinella, definibile come l evento che anche se si verifica una sola volta indica l esistenza di un problema assistenziale da approfondire, oppure l incidente critico, vale a dire un evento sfavorevole, non grave per la salute del paziente, ma che si sarebbe potuto evitare. Le tecniche di gruppo, come ad esempio il brain-storming, che consente a tutti i partecipanti di esprimersi a ruota libera nella identificazione dei problemi, secondo le visioni più diverse, tutte con pari dignità; sarà compito poi del conduttore del gruppo fare ordine nelle idee espresse, adeguandole alle reali possibilità di lavoro. I questionari specialmente sulla percezione da parte degli utenti, servono ad individuare i problemi più vari. Le indagini conoscitive, ad esempio sulla variabilità delle procedure all interno di un gruppo. 15 di 23

16 Le segnalazioni dall esterno attraverso denunce, reclami, ecc. Un problema per essere affrontato nell ottica del miglioramento delle procedure e dei risultati intermedi ed eventualmente finali, non deve essere teorico o stare solo nella mente del Capo ma deve riguardare l attività in cui i partecipanti sono direttamente coinvolti; essere specifico, non generico e abbastanza piccolo; comportare un elevato beneficio per il paziente/utente, cioè una efficacia almeno teorica, quando si mettono in pratica i miglioramenti; presentarsi frequentemente oppure essere un evento sentinella ; prevedere in maniera realistica i possibili miglioramenti, tenendo anche conto delle eventuali resistenze insuperabili; essere stato affrontato in maniera valida da studi precedenti; essere facilmente valutabile in tutti i suoi risvolti; Un esempio su come analizzare un problema potrebbe essere rappresentato con il diagramma di Ishikawa, in questo caso utilizzato per analizzare il fenomeno caduta dei pazienti per mese e per anno. Si tratta di un diagramma causa-effetto, in cui cause connesse ai metodi, ai materiali, al personale, all ambiente e al paziente, possono concorrere a generare l effetto caduta dei malati. 16 di 23

17 Ambiente Suolo scivoloso Piani inclinati Ingombri Assenza di sbarre di appoggio ai muri, alle docce, ai W.C. W.C. troppo bassi Inadatto agli handicap specifici Porte vetrate Personale Dimentica di bloccare le ruote Dimentica di sollevare le sbarre Manca di formazione per tenere un malato Manca di sorveglianza dei soggetti a rischio Ignora i rischi incombenti Non insiste sulla necessità di chiamare Ostacolato dalla manutenzione difettosa Fa delle cadute lui stesso Poco numeroso la notte Indaffarato la mattina Tempi di risposta ai campanelli lunghi a certe ore Paziente Affetto da patologia che altera la coscienza Prova a superare un problema di locomozione Accusa un deficit crescente di equilibrio Si alza troppo velocemente dal letto Si sveglia dall anestesia Non realizza il rischio Ha paura di disturbare chiamando Caduta dei pazienti per mese e per anno Letti troppo alti Materiali ad angoli acuti Letti senza sbarre MATERIALE Campanello fuori dalla portata del malato Mezzi di contenimento non adatti Manutenzione difettosa Uso eccessivo di sonniferi Assenza di dialogo con i pazienti Assenza di consegne chiare METODO Diagramma di Ishikawa Relazione presentata da A. Jacquerye nella 4^ giornata sulla ricerca infermieristica Berna di 23

18 8 Gli indicatori A questo punto vi è la necessità di costruire una serie di strumenti che servono a rilevare e misurare i vari processi: è necessario ricorrere ad un set di indicatori. Non si tratta di misure dirette della qualità, ma di strumenti da utilizzare per monitorare il successo delle performance e per evidenziare eventuali problemi da approfondire, per migliorare e monitorare la qualità di importanti funzioni di direzione, di gestione, cliniche, di sostegno, di gradimento, in grado comunque di influenzare gli esiti delle cure erogate ai pazienti. Poiché la qualità dell assistenza sanitaria è caratterizzata da una ampia varietà di componenti, gli indicatori dipendono da che cosa si intende paragonare o misurare. La loro scelta va operata dopo aver accuratamente analizzato gli indicatori utilizzati in esperienze analoghe. Abitualmente gli indicatori esprimono un rapporto in cui il numeratore rappresenta l evento che si sta misurando e il denominatore la base scelta per il calcolo: il rapporto tra il numero dei TC e il numero totale dei parti avvenuto in un punto nascita; possono però esprimere anche un dato numerico semplice: popolazione residente in un certo ambito geografico. Possono essere molto utili anche indicatori basati su eventi sentinella. Gli indicatori possono misurare con quanta appropriatezza, efficacia, efficienza sono stati portati a termine processi di tipo clinico, amministrativo o di altro tipo. Gli indicatori si possono utilizzare anche per misurare un processo oppure un esito delle cure. Gli indicatori inoltre devono essere affidabili, cioè devono identificare con precisione ed accuratezza gli eventi-indicatore tra tutti i casi a rischio di essere evento-indicatore, devono cioè evitare i falsi negativi e i falsi positivi, ma devono essere anche validi, cioè identificare gli eventi meritevoli di ulteriore approfondimento. E necessario sempre indicare la frequenza con la quale l indicatore va rilevato. In linea di massima un indicatore potrà essere di Accessibilità-equità Struttura e organizzazione Efficienza operativa 18 di 23

19 Qualità tecnico-scientifica del processo assistenziale Qualità umana del processo assistenziale Esito intermedio Esito finale Soddisfazione del paziente/utente Per ciascuno degli indicatori individuati, prima di decidere di applicarlo è bene porsi qualche domanda del tipo: Verrà utilizzato per modificare le probabilità di decisione? E rilevabile in modo accurato e riproducibile? In quanto tempo è possibile rilevarlo? Con quale frequenza va rilevato? Vale davvero la pena di rilevarlo? E evidente che utilizzare uno strumento di misura complicato, non facilmente rilevabile e che magari ha poche probabilità di indurre modifiche rappresenta solo uno spreco di risorse umane, tecnologiche ed economiche. B) Definizione dei criteri validi e di livelli soglia accettabili (standard) I criteri Rappresentano le azioni da compiere per realizzare l obiettivo posto da un indicatore oppure per migliorare o eliminare i vari aspetti negativi che caratterizzano il problema. Devono essere semplici, comprensibili da tutti; ragionevolmente eseguibili; riproducibili, azioni che anche altri possono compiere in un analogo contesto; misurabili; In sintesi devono essere delle variabili che consentono di giudicare la qualità di una prestazione o di un trattamento (Morosini e Perraro 1993). Lo standard o valore soglia 19 di 23

20 E il livello di adesione ad un criterio, ad una azione, ritenuto accettabile; si tratta di un dato numerico. Sia i criteri che gli standard vengono definiti in base a Letteratura, Stato dell arte, Esperienza professionale. C) Studio sull entità e sulle cause dei problemi Più volte si è fatto riferimento alla necessità di reperire in letteratura situazioni analoghe a quella che si sta verificando o cercando di migliorare, ma che siano di buona qualità. Ciò si traduce nella Evidence Based Medicine. L argomento specifico viene trattato in altra lezione. D) Applicazione degli interventi correttivi A questo punto terminata l analisi critica del materiale disponibile è necessario mettere in pratica le migliori azioni per risolvere il problema che si era posto. Ma è necessario porsi delle domande: 1. Il test diagnostico o la procedura o l intervento terapeutico che la letteratura ha dimostrato inequivocabilmente essere il più idoneo, nella realtà operativa della quale ci stiamo occupando è disponibile, è accettabile sul piano etico, è riproducibile? 2. I pazienti/utenti ai quali si andrà ad applicare la procedura, a praticare il test diagnostico, ad attuare l intervento terapeutico o riabilitativo, sono sovrapponibili ai pazienti/utenti descritti negli articoli recensiti? In pratica vi sono buone probabilità di ottenere gli stessi esiti descritti negli studi consultati? 3. Vi è un effettivo vantaggio nell applicare ai pazienti/utenti dei quali ci occupiamo questa procedura o questo trattamento o questo intervento terapeutico? La messa in pratica delle buone procedure è condizionata fortemente dalla disponibilità sia degli Operatori che dei pazienti/utenti. 20 di 23

21 Bisogna però dire che se alcune situazioni si possono modificare nella quotidianità senza grandi stravolgimenti, tutta la serie di azioni che coinvolgono trasversalmente più equipe o profili professionali molto diversi necessitano di una attività di governo del sistema. Oggi noto come Clinical Governace o Governo Clinico. Si tratta in pratica di integrare gli strumenti metodologici della EBM e della EBHC in tutti i processi di governo dell organizzazione sanitaria. Uno dei fondamenti del governo clinico sono le linee-guida per l orientamento nella pratica clinica, ma l altro fondamento è l applicazione degli strumenti Evidence-Based non solo ai processi professionali, ma anche ai processi strutturali, organizzativi, finanziari. E) Monitoraggio dei risultati Presuppone che tutte le singole azioni che hanno caratterizzato i vari comportamenti degli Operatori, inerenti il problema dal quale si è partiti, siano state opportunamente registrate su supporto cartaceo oppure elettronico. La verifica dei risultati intermedi o finali va fatta ad intervalli di tempi prefissati dal gruppo che lavora alla verifica o al miglioramento della qualità di un certo intervento terapeutico o di una certa procedura. La discussione dei risultati raggiunti può innescare la ripresa del ciclo. In conclusione Tutte le attività di verifica e di miglioramento continuo della qualità dell assistenza sanitaria sono oggi doverose, nonostante le innegabili difficoltà. E necessario comunque che un tale processo, perchè risulti veramente utile, coinvolga attivamente tutto il gruppo che concorre alla realizzazione delle singole attività connesse al problema identificato e rappresenti un sistema per fornire al paziente utente un prodotto finale migliore, senza mai costituire un sistema per far emergere responsabilità o colpe individuali, per valutare i singoli operatori stilando l elenco dei buoni e dei cattivi. 21 di 23

22 Bibliografia 1. Linee-guida per l assistenza alla gravidanza ed al parto normale in Regione Campania allegato alla D.G.R.C. n 2413 del Pisacane A e Panico S.: Evidence-based Nursing Manuale per infermieri ed altri operatori della sanità- Ed. Carocci Faber Perraro F. Seminario sulla VRQ nell assistenza Sanitaria novembre Cartabellotta A. : Note di metodologia clinica. Ricerca e Sanità Vol I n Cartabellotta A. in 6. Pagliaro L. et Al. citato in 7. Decreto ministeriale 24 aprile 2000 Adozione del progetto obiettivo materno-infantile relativo al Piano sanitario nazionale per il triennio Linee-guida alle Aziende sanitarie e Ospedaliere della Regione Campania sulla promozione dell allattamento al seno. Allegato alla D.G.R.C. n 2041 del Rapporto Ossrvasalute 2008 citato in Dirigenza Medica n Sckett D. La medicina basata sulle evidenze. Come praticare ed insegnare l EBM- Centro Scientifico Editore Torino, Piano Nazionale Linee-guida, Manuale metodologico in Calamandrei C. La soddisfazione degli infermieri in relazione alla soddisfazione dei pazienti, Management infermieristico 3; Governo clinico e sicurezza dei pazienti, Glossario Ministero della salute luglio Raccomandazione: Formazione alla qualità- Società Italiana per la Qualità dell Assistenza Sanitaria SIQuAS-VRQ in Raccomandazione: Indicatori clinici- Società Italiana per la Qualità dell Assistenza Sanitaria SIQuAS-VRQ in Raccomandazioni sulla gestione del rischio clinico per la sicurezza dei pazienti- Società Italiana per la Qualità dell Assistenza Sanitaria SIQuAS-VRQ in Raccomandazione: I tempi e le liste di attesa- Società Italiana per la Qualità dell Assistenza Sanitaria SIQuAS-VRQ in 22 di 23

23 18. Raccomandazione: I sistemi di valutazione esterna della qualità- Società Italiana per la Qualità dell Assistenza Sanitaria SIQuAS-VRQ in G. Quintiliani, F. Gori I sistemi di qualità e l Appropriatezza Professionale in Professionale.pdf 20. Donabedian A., La qualità dell assistenza sanitaria, Vol.1 NIS Firenze Focarile F.,Indicatori di qualità nell assistenza sanitaria- Centro scientifico Editore Morosini P.L. e Perraro F., Enciclopedia della gestione della qualità in Sanità Centro Scientifico Editore AA.VV. Qualità professionale e percorsi assistenziali Manuali di formazione per la valutazione e il miglioramento della qualità professionale Roma Ancona Maggio 2005 Istituto superiore di Sanità Agenzia Regionale Sanitaria Marche Ministero della Salute Wagner ED (2004). Editorial: Chronic disease care. BMJ 328: di 23

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo

Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia Dott. A. Gandolfo Sistema Qualità Il Sistema Qualità è un sistema di gestione che ha lo scopo di tenere sotto controllo i processi di una

Dettagli

Le verifiche di qualità. Antonino Salvia

Le verifiche di qualità. Antonino Salvia Le verifiche di qualità 1) Obiettivi della qualità 2) Dimensioni correlate alla qualità 3) Concetto di quality assurance 4) Metodologie di approccio alla qualità 5) Audit clinico nel percorso stroke 6)

Dettagli

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Le norme cosiddette organizzative definiscono le caratteristiche ed i requisiti che sono stati definiti come necessari e qualificanti per le organizzazioni al

Dettagli

Questionario conoscitivo ALSO

Questionario conoscitivo ALSO Questionario conoscitivo ALSO Nello scorso mese di giugno è stata costituita a Gravedona un organizzazione di volontariato denominata : ASSOCIAZIONE LARIANA SOSTEGNO ONCOLOGICO (ALSO) camminiamo insieme.

Dettagli

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Pagina 1 di 6 Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Il presente documento è inteso a suggerire una allocazione ottimale dei pazienti che non

Dettagli

PROTOCOLLI, PROCEDURE E PIANI ASSISTENZIALI

PROTOCOLLI, PROCEDURE E PIANI ASSISTENZIALI PROTOCOLLI, PROCEDURE E PIANI ASSISTENZIALI I PDTA e i protocolli nel Dipartimento di area Medica Specialistica Infermiera pediatrica coordinatrice Sabrina Contini PROTOCOLLI, PROCEDURE E PIANI ASSISTENZIALI

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto

Dettagli

PROCEDURE - GENERALITA

PROCEDURE - GENERALITA PROCEDURE - GENERALITA Le PROCEDURE sono regole scritte, utili strumenti di buona qualità organizzativa, con le quali lo svolgimento delle attività viene reso il più possibile oggettivo, sistematico, verificabile,

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

Il Sistema Qualità nei servizi di salute mentale. Il caso P.A.M.A.P.I.

Il Sistema Qualità nei servizi di salute mentale. Il caso P.A.M.A.P.I. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA MASTER UNIVERSITARIO DI I LIVELLO IN FUNZIONI DI COORDINAMENTO NELLE PROFESSIONI SANITARIE Il Sistema Qualità nei servizi di salute mentale.

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO

PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO Delle strategie REGIONALI (B) a cura di Sara Barsanti Introduzione L area di valutazione del conseguimento delle strategie regionali (area B) ha

Dettagli

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento

Dettagli

L infermiere al Controllo di Gestione

L infermiere al Controllo di Gestione L infermiere al Controllo di Gestione Una definizione da manuale del Controllo di gestione, lo delinea come l insieme delle attività attraverso le quali i manager guidano il processo di allocazione e di

Dettagli

Valutazione dello Stress Lavoro Correlato: cosa fare se

Valutazione dello Stress Lavoro Correlato: cosa fare se Valutazione dello Stress Lavoro Correlato: cosa fare se I suggerimenti che seguono fanno riferimento al documento regionale Decreto Direzione Generale Sanità Regione Lombardia n 10611 del.15/11/2011 -

Dettagli

Role plaing esperienziale: ATTUAZIONE DI UN PROGETTO DI NURSING

Role plaing esperienziale: ATTUAZIONE DI UN PROGETTO DI NURSING Implementazione ed Attuazione di Progetti per il Miglioramento del Servizi Sanitari ANCONA 19 E 20 OTTOBRE 2012 Role plaing esperienziale: ATTUAZIONE DI UN PROGETTO DI NURSING Consiste nel destrutturare

Dettagli

L integrazione professionale per l assistenza a domicilio: infermieri e fisioterapisti a confronto

L integrazione professionale per l assistenza a domicilio: infermieri e fisioterapisti a confronto L integrazione professionale per l assistenza a domicilio: infermieri e fisioterapisti a confronto Stefania Franciolini, Direttore U.O. Servizio Assistenza Infermieristica Territoriale Simonetta Tamburini,

Dettagli

LA GESTIONE DEL RISCHIO PROFESSIONALE IN MEDICINA GENERALE

LA GESTIONE DEL RISCHIO PROFESSIONALE IN MEDICINA GENERALE S.I.M.G. LA GESTIONE DEL RISCHIO PROFESSIONALE IN MEDICINA GENERALE Strumenti e metodi di identificazione ed analisi di eventi avversi. L approccio reattivo e proattivo Damiano Parretti Arezzo 26 febbraio

Dettagli

Tariffari e politiche di rimborsi regionali

Tariffari e politiche di rimborsi regionali L attività di day surgery nella Regione Lombardia è praticata sin dagli anni 70 in diverse strutture ospedaliere della Regione; dove venivano trattate in day hospital alcune patologie ortopediche pediatriche

Dettagli

La valutazione dell opinione degli studenti sulla didattica

La valutazione dell opinione degli studenti sulla didattica La valutazione dell opinione degli studenti sulla didattica Gli esiti della rilevazione 2012-2013 Anna Maria Milito 26 novembre 2013 La rilevazione dell opinione degli studenti sulla didattica Importanza

Dettagli

La valutazione dello stress lavoro-correlato nell ASS N. 1 Triestina

La valutazione dello stress lavoro-correlato nell ASS N. 1 Triestina La valutazione dello stress lavoro-correlato nell ASS N. 1 Triestina ANALISI DELLO STRESS LAVORO-CORRELATO E IMPLEMENTAZIONE DEGLI STANDARD HPH 1 e 4 Maria Peresson Medico del lavoro Marco Rizzo Tecnico

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

Appendice III. Competenza e definizione della competenza Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,

Dettagli

Miglioramento continuo dell assistenza infermieristica in ambito chirurgico attraverso la discussione dei casi

Miglioramento continuo dell assistenza infermieristica in ambito chirurgico attraverso la discussione dei casi MODULO DI PRESENTAZIONE per la valutazione e l accreditamento di progetti di AUDIT CLINICO GENERALITÀ Titolo del Miglioramento continuo dell assistenza infermieristica in ambito chirurgico attraverso la

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Il moderno ruolo del medico di assistenza primaria nel sistema delle cure domiciliari distrettuali

Il moderno ruolo del medico di assistenza primaria nel sistema delle cure domiciliari distrettuali Il moderno ruolo del medico di assistenza primaria nel sistema delle cure domiciliari distrettuali Ovidio Brignoli, MMG, Brescia (Vice-Presidente SIMG - Società Italiana di Medicina Generale) Cosa dovrebbe

Dettagli

COME NASCE E IN CHE COSA CONSISTE L EBM

COME NASCE E IN CHE COSA CONSISTE L EBM LEZIONE: LA MEDICINA BASATA SULLE PROVE DI EVIDENZA PROF. GIUSEPPE FERRAIOLO Indice 1 COME NASCE E IN CHE COSA CONSISTE L EBM ---------------------------------------------------------------- 3 2 L EVOLUZIONE

Dettagli

ANALISI. Questionario per il personale ASI. Data Sezione del documento / Motivo della revisione Revisione 14.01.2011 Prima emissione documento A

ANALISI. Questionario per il personale ASI. Data Sezione del documento / Motivo della revisione Revisione 14.01.2011 Prima emissione documento A Pagina: 1 di 13 Data Sezione del documento / Motivo della revisione Revisione 14.01.2011 Prima emissione documento A Pagina: 2 di 13 QUESTIONARIO PER IL PERSONALE In seno all analisi SWOT, al fine di valutare

Dettagli

I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001

I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001 I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001 Percorsi di ampliamento dei campi di applicazione gestiti in modo

Dettagli

Corso formazione su Sistema di gestione della qualità. Standard ISO 9001:2000/2008 Vision 2000

Corso formazione su Sistema di gestione della qualità. Standard ISO 9001:2000/2008 Vision 2000 Corso formazione su Sistema di gestione della qualità Standard ISO 9001:2000/2008 Vision 2000 Concetto di qualità La parola Qualità sta a significare l'insieme delle caratteristiche di un prodotto/servizio

Dettagli

Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale

Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale PREMESSA Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche

Dettagli

Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI

Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI In base alla delibera della Giunta Regionale N 225 del 3/4/2006, la direzione sanitaria

Dettagli

Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali

Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali Scopo della prevenzione incendi è il conseguimento della sicurezza contro gli incendi mediante la determinazione degli strumenti idonei ad ottenere:

Dettagli

Indagine qualita percepita

Indagine qualita percepita Sistema di Gestione per la Qualità - Ospedale M. G. Vannini Report sulla qualità percepita OSPEDALE M. G. VANNINI Direttore Sanitario Dott.ssa Maura Moreschini Sistema qualità certificato UNI EN ISO 9001:2008

Dettagli

Competenze generali delle professioni sanitarie SUP. Competenze professionali specifiche del ciclo di studio in Cure infermieristiche

Competenze generali delle professioni sanitarie SUP. Competenze professionali specifiche del ciclo di studio in Cure infermieristiche Competenze finali per le professioni sanitarie SUP Versione III 9 maggio 2011 Documenti tradotti dal testo ufficiale in lingua tedesca e francese pubblicato sul sito della Conferenza dei Rettori delle

Dettagli

La Ricerca Infermieristica: Stato dell arte e prospettive

La Ricerca Infermieristica: Stato dell arte e prospettive UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche Coordinatore Didattico: Prof. Giancarlo Di Vella aa 2011/2012 Tesi Sperimentale

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

Politiche della Qualità Servizio Qualità e Medicina Legale Azienda ULSS 4 Alto Vicentino

Politiche della Qualità Servizio Qualità e Medicina Legale Azienda ULSS 4 Alto Vicentino Politiche della Qualità Servizio Qualità e Medicina Legale Azienda ULSS 4 Alto Vicentino Anno 2014-2015 Un Sistema qualità per l eccellenza socio-sanitaria I piani ed i documenti di governo del sistema

Dettagli

Gli interventi delle professioni sanitarie

Gli interventi delle professioni sanitarie Gli interventi delle professioni sanitarie 19 febbraio 2015 Dott. BALDINI CLAUDIO Direttore UOC Direzione Professioni Sanitarie Territoriali ASL 11 EMPOLI 23/02/2015 1 Secondo me la missione delle cure

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SIF CAPITOLO 08 (ED. 01) MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO

MANUALE DELLA QUALITÀ SIF CAPITOLO 08 (ED. 01) MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO INDICE 8.1 Generalità 8.2 Monitoraggi e Misurazione 8.2.1 Soddisfazione del cliente 8.2.2 Verifiche Ispettive Interne 8.2.3 Monitoraggio e misurazione dei processi 8.2.4 Monitoraggio e misurazione dei

Dettagli

Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche

Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche Ecco la proposta della Fondazione Maruzza Lefebvre D Ovidio, della fondazione Livia Benini, di altre Fondazioni ed Associazioni Italiane e successivamente

Dettagli

Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti

Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti Rapporto dal Questionari Studenti SCUOLA xxxxxxxxx Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il questionario studenti ha lo scopo di indagare alcuni aspetti considerati rilevanti per assicurare il benessere

Dettagli

Azienda Sanitaria Firenze

Azienda Sanitaria Firenze Azienda Sanitaria Firenze I Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro in relazione al D.Lgs. 231/01 DALLA VERIFICA DELL APPLICAZIONE FORMALE ALLA VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DEL

Dettagli

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS Area Disabilita Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS OBIETTIVI Come recita l articolo 12 della legge 104/92, scopo generale dell

Dettagli

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 (art. 14 comma 5 - d.lgs 150/2009) sintesi dati Generali, per Area e tipologia di dipendente Le Amministrazioni pubbliche, nella prospettiva di

Dettagli

Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015

Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015 Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015 DEFINIZIONE DI BUDGET Il Budget è lo strumento per attuare la pianificazione operativa che l Istituto intende intraprendere nell anno di esercizio

Dettagli

Riforma "Specialista del commercio al dettaglio" Direttive concernenti lo svolgimento di esami modulari per candidati specialisti del commercio al

Riforma Specialista del commercio al dettaglio Direttive concernenti lo svolgimento di esami modulari per candidati specialisti del commercio al Specialista del commercio al Riforma "Specialista del commercio al " Direttive concernenti lo svolgimento di esami modulari per candidati specialisti del commercio al (La designazione di persone o gruppi

Dettagli

Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta

Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base Prof. A. Mistretta Il medico di medicina generale (MMG) Garantisce l assistenza sanitaria Si assicura di promuovere e salvaguardare la salute in un rapporto

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI

SCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI SCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI Analisi dei dati relativi al questionario di valutazione sulla qualità dell integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Progetto ICF Dal modello ICF

Dettagli

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli; Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui

Dettagli

Il progetto regionale di ricerca MACONDO

Il progetto regionale di ricerca MACONDO Il progetto regionale di ricerca MACONDO Reggio Emilia, 12-12 12-20082008 Relatrice: Cristina Pedroni Cos è MACONDO? Un progetto multicentrico di Ricerca Oncologica(di durata triennale) che coinvolge la

Dettagli

La valutazione nella didattica per competenze

La valutazione nella didattica per competenze Nella scuola italiana il problema della valutazione delle competenze è particolarmente complesso, infatti la nostra scuola è tradizionalmente basata sulla trasmissione di saperi e saper fare ed ha affrontato

Dettagli

DAL CASE MANAGER AL CARE MANAGER. Infermiera care manager in medicina interna Derossi Valentina

DAL CASE MANAGER AL CARE MANAGER. Infermiera care manager in medicina interna Derossi Valentina DAL CASE MANAGER AL CARE MANAGER Infermiera care manager in medicina interna Derossi Valentina La nostra storia inizia MARZO 2007 L infermiere CASE Manager in Medicina Interna (PROGETTO FLORENCE) CASE

Dettagli

COMPETENZE DIGITALI. Le digital Competence Framework mi permettono di : Esplorare nuovi contesti tecnologici in modo flessibile.

COMPETENZE DIGITALI. Le digital Competence Framework mi permettono di : Esplorare nuovi contesti tecnologici in modo flessibile. COMPETENZE DIGITALI Competenze digitali o digital skills. Un approccio in 3D, un mutamento in corso. L immersività generata dagli ambienti multimediali ci sollecitano un esigenza nuova e educabile: sviluppare

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Gestione degli audit interni ambientali e di salute e sicurezza sul lavoro 3. APPLICABILITÀ La presente

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

REGIONANDO 2000 REGIONE EMILIA ROMAGNA AZ OSP. POLICLINICO MODENA

REGIONANDO 2000 REGIONE EMILIA ROMAGNA AZ OSP. POLICLINICO MODENA REGIONANDO 2000 REGIONE EMILIA ROMAGNA AZ OSP. POLICLINICO MODENA SPERIMENTAZIONE DI METODOLOGIE, STRUMENTI DI SUPPORTO, FORMAZIONE PER UNA ATTIVITA' SISTEMATICA DI MEDICAL AUDIT PRESSO IL POLICLINICO

Dettagli

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

COMUNE DI SOLBIATE ARNO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi

Dettagli

Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega?

Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega? Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega? Pordenone, Marzo 2014 Dott.ssa Catia Cassin Delega In ambito gestionale per delega

Dettagli

Distinguere tra bisogni di cura standard e individualizzati. Valutazione delle esigenze e traduzione di queste in azioni adeguate

Distinguere tra bisogni di cura standard e individualizzati. Valutazione delle esigenze e traduzione di queste in azioni adeguate Linee guida per la costruzione di test per la valutazione degli esiti dei percorsi di apprendimento per Coordinatori all interno delle strutture residenziali per anziani Queste linee guida sono rivolte

Dettagli

LE MALATTIE AUTOIMMUNI IN GRAVIDANZA

LE MALATTIE AUTOIMMUNI IN GRAVIDANZA LE MALATTIE AUTOIMMUNI IN GRAVIDANZA Beatrice Berluti, Andrea Luigi Tranquilli Istituto di Scienze Materno-infantili Sezione di Clinica Ostetrica e Ginecologica Parlare di malattie autoimmuni in gravidanza

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

Risultati dell indagine per la rilevazione del grado di soddisfazione del Centro Diurno Disabili del Comune di Calolziocorte

Risultati dell indagine per la rilevazione del grado di soddisfazione del Centro Diurno Disabili del Comune di Calolziocorte Risultati dell indagine per la rilevazione del grado di soddisfazione del Centro Diurno Disabili del Comune di Calolziocorte 01 A cura di Àncora Servizi Premessa metodologica Àncora Servizi, in collaborazione

Dettagli

Funzioni di gestione degli interventi: esperti

Funzioni di gestione degli interventi: esperti Funzioni di gestione degli interventi: esperti Percorso dell esperto: La documentazione dell attività I soggetti che hanno il compito di programmare e attuare percorsi formativi nell ambito del piano dell

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO 1. Finalità degli interventi emblematici 2 2. Ammontare delle assegnazioni e soggetti destinatari 2 3. Aree filantropiche di pertinenza

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 65 BIS DEL 12 DICEMBRE 2005

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 65 BIS DEL 12 DICEMBRE 2005 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 65 BIS DEL 12 DICEMBRE 2005 REGIONE CAMPANIA - Giunta Regionale - Seduta del 18 novembre 2005 - Deliberazione N. 1584 - Area Generale di Coordinamento N.

Dettagli

MService La soluzione per ottimizzare le prestazioni dell impianto

MService La soluzione per ottimizzare le prestazioni dell impianto MService La soluzione per ottimizzare le prestazioni dell impianto Il segreto del successo di un azienda sta nel tenere sotto controllo lo stato di salute delle apparecchiature degli impianti. Dati industriali

Dettagli

ALLEGATO H VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI DIPENDENTI COMUNE DI CINISI Prov. Palermo

ALLEGATO H VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI DIPENDENTI COMUNE DI CINISI Prov. Palermo SCHEDA di 3 II Fattore di Valutazione: Comportamenti professionali e organizzativi e competenze Anno Settore Servizio Dipendente Categoria Profilo professionale Responsabilità assegnate DECLARATORIA DELLA

Dettagli

LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO

LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO NELLE AZIENDE SANITARIE Le presenti linee di indirizzo regionali per la gestione del rischio clinico nelle Aziende Ospedaliere e nelle Aziende Unità

Dettagli

INTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE. Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata

INTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE. Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata INTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata L infermiere Dal D.M. 14 Settembre 1994 n, 739: Art. 1: l infermiere è responsabile dell assistenza

Dettagli

LA COMUNICAZIONE EFFICACE

LA COMUNICAZIONE EFFICACE LA COMUNICAZIONE EFFICACE Corso ECM Formazione a Distanza su piattaforma multimediale interattiva web Obiettivo formativo: Comunicazione efficace, privacy ed il consenso informato Ore di formazione previste:

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Criteri di selezione del collettivo e definizioni

Criteri di selezione del collettivo e definizioni Appendice A Criteri di selezione del collettivo e definizioni Introduzione L indagine sull integrazione sociale delle persone con disabilità è stata realizzata nell ambito del progetto Sistema di Informazione

Dettagli

L esecuzione di monitoraggi ed analisi si esplica principalmente nelle seguenti attività:

L esecuzione di monitoraggi ed analisi si esplica principalmente nelle seguenti attività: Pag. 1 /6 8 Misurazione analisi e 8.1 Generalità L Istituto pianifica ed attua attività di monitoraggio, misura, analisi e (PO 7.6) che consentono di: dimostrare la conformità del servizio ai requisiti

Dettagli

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica

Dettagli

L esperienza dell Università di Bologna

L esperienza dell Università di Bologna PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA ASSE E Capacità Istituzionale Obiettivo specifico 5.1 Performance PA Linea 2 WEBINAR Ciclo delle Performance nelle Università: La programmazione della formazione e il

Dettagli

Project Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi

Project Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi Project Management Modulo: Introduzione prof. ing. Guido Guizzi Definizione di Project Management Processo unico consistente in un insieme di attività coordinate con scadenze iniziali e finali, intraprese

Dettagli

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito 1 ISA 610 USING THE WORK OF INTERNAL AUDITORS Questo principio tratta

Dettagli

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile

Dettagli

Sostegno e Accompagnamento Educativo

Sostegno e Accompagnamento Educativo Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE Il presente documento, presentato in V commissione in occasione dell audizione del 23 settembre, si compone di due parti: Introduzione e

Dettagli

Metodologie per l identificazione e la qualificazione del rischio nell attività del Collegio Sindacale

Metodologie per l identificazione e la qualificazione del rischio nell attività del Collegio Sindacale Metodologie per l identificazione e la qualificazione del rischio nell attività del Collegio Sindacale Prof. Valter Cantino Università degli Studi di Torino 1 IL RIFERIMENTO ALLA GESTIONE DEL RISCHIO NELLE

Dettagli

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus Partire dalla culla.. Esiste un rapporto diretto tra il tempismo con cui ha luogo il processo

Dettagli

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Come indicato nel Piano Annuale della Performance (P.A.P.), predisposto a partire dall anno 2015, l Azienda annualmente esplicita gli obiettivi,

Dettagli

Sistema Qualità UNI EN ISO 9001 ED 2008

Sistema Qualità UNI EN ISO 9001 ED 2008 1 SCOPO Questa procedura stabilisce le modalità per la conduzione e per la gestione degli audit condotte presso ITCS G. Zappa al fine di verificare la corretta attuazione e l'adeguatezza delle disposizioni

Dettagli

1. C è spazio, e quanto, per l adozione locale di linee-guida e raccomandazioni

1. C è spazio, e quanto, per l adozione locale di linee-guida e raccomandazioni VII PRESENTAZIONE Le linee-guida e le raccomandazioni scientifiche nella vita vera del Servizio Sanitario Nazionale, ovvero come creare un clima che ne favorisca l adozione sul campo Qualche mese fa sono

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

Seminario su D.Lgs.81/08

Seminario su D.Lgs.81/08 Seminario su D.Lgs.81/08 La Valutazione del Rischio Per individuare le Misure di Prevenzione e Protezione a tutela della Salute e Sicurezza dei lavoratori Piacenza, 17/11/2010 Anna Bosi Dipartimento Sanità

Dettagli

I modelli normativi. I modelli per l eccellenza. I modelli di gestione per la qualità. ! I modelli normativi. ! I modelli per l eccellenza

I modelli normativi. I modelli per l eccellenza. I modelli di gestione per la qualità. ! I modelli normativi. ! I modelli per l eccellenza 1 I modelli di gestione per la qualità I modelli normativi I modelli per l eccellenza Entrambi i modelli si basano sull applicazione degli otto principi del TQM 2 I modelli normativi I modelli normativi

Dettagli

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni Norma di riferimento: ISO/IEC 27001:2014 5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni pag. 1 di 5 Motivazione Real Comm è una società che opera nel campo dell Information and Communication Technology.

Dettagli

ENTE TITOLARE: ISTITUTO VENETO PER IL LAVORO

ENTE TITOLARE: ISTITUTO VENETO PER IL LAVORO ENTE TITOLARE: ISTITUTO VENETO PER IL LAVORO PROGETTO 2/1/1/1758/2009 Riconoscimento e certificazione delle competenze acquisite in ambiente di lavoro dagli occupati in contratto di apprendistato AzioneMacro

Dettagli

Modulo: Scarsità e scelta

Modulo: Scarsità e scelta In queste pagine è presentato un primo modello di conversione di concetti, schemi e argomentazioni di natura teorica relativi all argomento le scelte di consumo (presentato preliminarmente in aula e inserito

Dettagli

POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA

POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA COMPLETIAMO IL TUO PROCESSO POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA Rifra Masterbatches S.p.A. Via T. Tasso, 8 25080 Molinetto di Mazzano (BS) Tel. +39 030 212171 Fax +39 030 2629757 R.I. 01006560179

Dettagli

Il Consiglio federale svizzero, visto l articolo 96 della legge federale del 18 marzo 1994 2 sull assicurazione malattie (legge), 3 ordina:

Il Consiglio federale svizzero, visto l articolo 96 della legge federale del 18 marzo 1994 2 sull assicurazione malattie (legge), 3 ordina: Ordinanza sul calcolo dei costi e la registrazione delle prestazioni da parte degli ospedali, delle case per partorienti e delle case di cura nell assicurazione malattie 1 (OCPre) del 3 luglio 2002 (Stato

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di

Dettagli