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1 Allegato 10 INCLUSIONE L integrazione scolastica delle persone con Bisogni Educativi Speciali vede il nostro Paese in posizione di avanguardia rispetto agli altri e il supporto normativo sancisce in modo inequivocabile l integrazione come valore. Essa si realizza mediante un diffuso e capillare lavoro di rafforzamento della qualità professionale degli insegnanti e con loro di tutto il personale sulle problematiche dell handicap. Azioni di aggiornamento di tipo tradizionale e l attivazione di laboratori didattici in cui sia possibile realizzare interventi preventivi nell azione didattica, evidenziano come gli alunni con disabilità possano usufruire dei vantaggi dell integrazione, guadagnando una motivazione positiva sulla scuola nel complesso. Gli insegnanti concordano sul valore del lavoro di equipe per una integrazione utile al bambino/ragazzo e operano su aspetti fondamentali: - DIDATTICI : che permettono agli alunni disabili di avere una parte attiva nelle attività educative; - SOCIALI: che permettono all alunno di restare in classe il maggior tempo possibile al fine di poter essere coinvolti in attività con i compagni, mettendo in atto un comportamento adeguato al contesto ed aumentando la probabilità dell emissione di comportamenti idonei in altre situazioni al di fuori di quelle scolastiche... - PARALLELI, che consistono nel far praticare all alunno attività individualizzate all interno della classe. FINALITA GENERALI Le finalità generali si ravvisano in due diverse direzioni: - Favorire una reale ed efficace integrazione nel contesto scolastico attraverso la condivisione da parte di tutti gli operatori impegnati nelle diverse esperienze - Potenziare le capacità personali di ogni bambino/ragazzo. 1

2 Per gli alunni che presentano disabilità di gravissima entità, la scuola intende promuovere in via prioritaria lo sviluppo dell autonomia personale. Un aspetto particolarmente importante per un corretto ed equilibrato processo educativo e d apprendimento, è l attenzione alla realtà extrascolastica, il cui rapporto comunicativo è particolarmente considerato e favorito. Dalle finalità generali si enucleano i seguenti obiettivi specifici: - Consolidare la coscienza del proprio sé. - Potenziare l autostima e la percezione positiva di sé. - Sviluppare le conoscenze spaziali e le capacità di orientamento nello spazio. - Sviluppare le conoscenze temporali e le capacità di orientamento nel tempo. - Promuovere l acquisizione di tutti i tipi di linguaggi. - Potenziare le autonomie personali. METODOLOGIA La metodologia verte su cinque aspetti fondamentali: - La responsabilità organizzativa: con questo fattore si vuole intendere che la scuola, là dove è in atto l integrazione, è nelle condizioni di poter modificare gli ambienti architettonici, gli orari, di lezione, la composizione del gruppo classe, ecc. - La presenza di risorse aggiuntive: oltre la comune dotazione di insegnanti curricolari e di sostegno, in funzione dei bisogni educativi specifici dell allievo in situazione di handicap, nella classe intervengono anche operatori con professionalità diverse da quella docente (Servizio Civile). - La cooperazione scuola-famiglia: la partecipazione attiva delle famiglie con le quali si condividono processi decisionali e scelte operative. - Il coinvolgimento diretto del Dirigente Scolastico: l integrazione non viene delegata, ma seguita personalmente dal capo d Istituto. - Comportamento cooperativo tra gli insegnanti di sostegno e gli insegnanti curricolari e specializzati perseguono attivamente un obiettivo comune: l integrazione degli alunni con disabilità quali membri della classe. 2

3 Al fine di ottenere ciò, sono modificati ruoli degli insegnanti le routine di classe e le attività didattiche cercando il più possibile di trattare gli alunni con disabilità come gli altri. La presenza a tempo pieno di un insegnante specializzato nella classe significa che gli adulti coinvolti devono definire come suddividersi e condividere la responsabilità per l alunno disabile e i suoi compagni di classe. Gli scopi e le caratteristiche principali di questi tre tipi di modificazioni si possono riassumere in 1. modifiche al ruolo dell insegnante 2. modifiche alla routine di classe 3. modifiche alle attività di classe MODIFICHE AL RUOLO DELL INSEGNANTE Vengono modificati i ruoli degli insegnanti così che l alunno appartenga fisicamente alla classe dell insegnante curricolare che opera in collaborazione con l insegnante di sostegno, ma riceva aiuto dall insegnante specializzato. RESPONSABILITA DELL INSEGNANTE CURRICOLARE Trattare l alunno con disabilità come gli altri, per quanto è possibile, o meglio dare ad ognuno ciò che serve in base alla propria storia. Fornire aiuti ed adattamenti specifici (ad es. mantenere la vicinanza, sensibilizzare i compagni affinché si relazionino con l alunno in situazione di disabilità). RESPONSABILITA DEGLI INSEGNANTI SPECIALIZZATI Essere presenti negli orari concordati Adattare i materiali Fornire insegnamento individualizzato Aiutare gli altri alunni e collaborare con gli insegnanti di classe. Rispondere alle richieste del gruppo classe in veste di con-titolare MODIFICHE ALLA ROUTINE DI CLASSE Vengono modificati le routine di classe e l ambiente fisico perché l alunno stia vicino ai compagni e seduto in modo simile a loro. 3

4 Insegnanti e compagni forniscono aiuto fisico perché l alunno possa restare con il gruppo. Vengono cambiati i tempi e i luoghi delle attività secondo le necessità. MODIFICHE ALLE ATTIVITA DIDATTICHE Si mantiene un collegamento tematico tra l attività didattica della classe e l insegnamento individualizzato; il grado di partecipazione varia. L alunno con disabilità svolge, quando è possibile, alcune attività con i compagni, ma con metodi, obiettivi, criteri e/o con materiali modificati. L attività viene programmata e realizzata dall insegnante specializzato e da quello curricolare. L alunno con disabilità svolge un attività diversa, ma su un argomento connesso a quello trattato nella lezione per la classe. LABORATORI Attraverso attività concrete, centrate sul vissuto quotidiano dell alunno, si sviluppano le potenzialità del bambino a partire dal livello sensoriale e percettivo gradualmente fino alle prime elementari concettualizzazioni. Nel laboratorio multimediale, attraverso l efficienza del computer come ausilio o sussidio, i bambini/ragazzi sono guidati ad esplorare una pluralità di linguaggi: dal disegno alla scrittura, dall animazione alla musica. Esso è dotato di Ausili Hardware e Software riferiti alla tipologia di disabilità del bambino allo scopo di ridurre o annullare il proprio handicap nell interazione con l ambiente informatico medesimi. Il laboratorio è arricchito di programmi dedicati all apprendimento dell utilizzo della tastiera e del mouse; attraverso attività accattivanti i bambini sono guidati all esplorazione delle forme geometriche. Inoltre vi sono software per stimolare la creatività, il pensiero critico, la soluzione dei problemi, lo sviluppo della memoria visiva, uditiva. Ogni attività presentata all alunno costituisce occasione di crescita e di stimolo per lo sviluppo delle sue potenzialità, elaborata con il sostegno e la guida dell insegnante. A tale scopo vengono create unità didattiche con attività individuali e di gruppo, in tal modo l alunno disabile è stimolato e arricchito anche da apporti formativi e relazionali più complessi dai suoi 4

5 compagni di classe, favorendo in tal modo lo sviluppo del pensiero sociocognitivo di cui parlava Vigotskj. Obiettivo principale è rafforzare l integrazione degli alunni disabili favorendo il loro inserimento in un clima relazionale accogliente e sereno, fattore ineludibile per un equilibrata ed armonica crescita e per un efficace sviluppo della personalità; inoltre è rivolto allo sviluppo delle potenzialità individuali di ciascun alunno con difficoltà di apprendimento.. Un ruolo significativo è rappresentato dalla qualità della comunicazione con la famiglia; spesso i genitori con un figlio disabile presentano fragilità emotive e reazioni ansiogene che ostacolano un proficuo scambio di informazioni. Per una serena crescita dell alunno. Si rende pertanto necessario attivare e programmare forme di azioni di aiuto e sostegno alle famiglie, non solo per impostare un efficace collaborazione, ma anche per fornire un reale supporto psicologico e comunicativo al presente e spesso sofferto ruolo di genitore con figlio diversamente abile. La mobilità del personale docente, con il superamento della tradizionale distinzione tra insegnanti di classe e insegnanti di sostegno, può realizzare nuove e più valide opportunità formative, soprattutto per gli alunni svantaggiati. Nel processo di inserimento/integrazione nel contesto scolastico, particolare importanza assume la formazione del Gruppo Lavoro Handicap, inteso come collettivo di specialisti che si assume la responsabilità di guidare, non soltanto il singolo caso portatore di handicap, ma l integrazione nel suo complesso con un impegno costante rispetto al rischio di emarginazione. 5

6 IL NOSTRO ISTITUTO ACCORDI DI RETE Il nostro Istituto Comprensivo aderisce ad un consorzio tra diverse istituzioni scolastiche, avente come scuola polo l ITC Vera e Libera Arduino, il cui intento è quello di offrire servizi per l integrazione degli alunni disabili, compresi il prestito di sussidi e tecnologie. L accordo di rete stabilisce gli impegni e le modalità di collaborazione delle scuole che vi aderiscono. L adesione alla rete comporta il pagamento di una quota annuale per le spese di gestione. AZIONI NEL TERRITORIO 1. Partecipazione dei docenti a corsi di aggiornamento e di formazione 2. Collaborazione con i servizi socio- sanitari tramite: a. Partecipazione ai tavoli di concertazione previsti dall accordo di programma per l inserimento dei minori disabili in percorsi scolastici e formativi; b. Incontri di verifica e di discussione con i referenti del Servizio di Neuropsichiatria Infantile e Psicologia dell Età Evolutiva in relazione alla nuova Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF); c. Accordi con il Comune, i servizi sociali e l ASL per gli interventi di educatori, di affidatari diurni e di eventuale personale specializzato; d. Eventuali Segnalazioni, al Servizio di Neuropsichiatria Infantile e Psicologia dell Età Evolutiva di alunni per la certificazione di handicap; e. Colloqui con gli operatori di riferimento degli alunni, con le assistenti sociali, gli educatori, gli affidatari e operatori di comunità; f. Indicazione agli organi competenti di specifiche necessità relative a : trasporto, superamento delle barriere architettoniche, arredi ed ausili individuali e sussidi didattici; g. Partecipazione degli operatori dei servizi socio-sanitari ai Gruppi Tecnici e al GLH; 6

7 h. Partecipazione al progetto di vita dell alunno diversamente abile che riguarda la sua crescita personale e sociale. 3. Coinvolgimento delle agenzie educative operanti sul territorio tramite: a. Consultazioni fra gli insegnanti e il gruppo hc al fine di garantire il processo di continuità didattica ed educativa tra gli ordini di scuola b. Consultazioni tra gli insegnanti delle classi 3 media e le figure di riferimento delle scuole superiori coinvolte al fine di prevedere un valido orientamento e di consentire continuità operativa. 4. Contatti con varie agenzie che si occupano di disabili per : a. Raccolta di informazioni al fine anche di fornire indicazioni alle famiglie; b. Raccolta di esperienze per migliorare l azione didattica ed educativa della scuola; c. Eventuale stesura di progetti. NORMATIVA GENERALE Legge 517/77: presupposti e condizioni, strumenti e finalità per l integrazione scolastica degli alunni con disabilità; Legge 5 febbraio 1992 n 104: legge quadro per l assistenza, l integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate; DPR 24 febbraio 1994: individua i soggetti e le competenze degli Enti locali, delle attuali ASL e delle istituzioni scolastiche nella definizione della diagnosi funzionale, del PDF e del PEI; Legge regionale 28 dicembre 2007 n 28 Linee guida per l integrazione scolastica degli alunni con disabilità (anno 2009); DGR n del 1 febbraio 2010 che prevede l applicazione di delle Linee di indirizzo integrate per ASL, Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali, istituzioni scolastiche ed Enti di Formazione Professionale circa il diritto all educazione, istruzione e formazione professionale degli alunni con disabilità e con Esigenze Educative Speciali, relativamente ai casi nuovi di allievi con disabilità. L ASL, i genitori e la scuola collaborano alla redazione della prima stesura del Profilo descrittivo di Funzionamento utilizzando l ICF, (allegato B); Il Profilo descrittivo di Funzionamento, integrato dalla diagnosi clinica e dal consenso informato (allegati A e B), vengono 7

8 inoltrati dall ASL alla Unità Multidisciplinare di Valutazione Disabilità Minori del territorio (UMVD-minori ); l UMVD-minori, di cui fanno parte anche il medico legale ed un medico INPS, esamina la diagnosi clinica, completa il Profilo di Funzionamento e definisce lo stato di Disabilità o di Bisogno educativo speciale; raccoglie il Punto di vista dell alunno o di chi lo rappresenta e redige con tutti gli specialisti socio-sanitari-riabilitativi, la scuola e la famiglia il Progetto multidisciplinare previsto dall All. B L UMVD-minori redige un verbale (Allegato C) relativo all alunno/a individuando se disabile (ai sensi della legge 104) o se BES (ai sensi delle DGR del 9/2/2009 e del 2/4/2009). In caso di individuazione della disabilità, l UMVD-minori specificherà il carattere di gravità, l eventuale termine di rivedibilità e, con un rappresentante dell UST, l ammontare delle ore necessarie per le attività di sostegno scolastico. L UMVD-minori, entro il termine previsto per le iscrizioni scolastiche, consegna il verbale (allegato C) con il Profilo descrittivo di Funzionamento (allegato B completo) alla famiglia che avrà il compito di presentarli alla scuola per lo svolgimento delle pratiche di competenza. Il PEI (Piano educativo individualizzato allegato E - DGR 34/2010) deve essere orientato a costruire un progetto di vita riguardante la crescita personale e sociale dell alunno con disabilità, prevedendo attività educativo-didattiche scolastiche ed extrascolastiche. Esso deve essere stilato all inizio e verificato al termine di ogni anno scolastico dall equipe composta dagli insegnanti del Consiglio di classe in cui l alunno è integrato, dagli operatori socio-sanitari che seguono il minore, dalla famiglia, e da eventuali altri operatori, che partecipano al progetto scolastico d inclusione. (La normativa citata consente di definire un nuovo percorso di integrazione scolastica, dal momento che l utilizzo dello strumento ICF garantisce una modalità di condivisione della responsabilità del processo di integrazione da attuarsi attraverso la stesura e verifica del PEI. ) 8

9 VALUTAZIONE La valutazione degli alunni in situazione di handicap è regolata dalla Legge 5 febbraio 1992 n 104: art.16, commi O.M. 90/2001 art.11 C.D.M 13/3/2009 DPR 22 giugno 2009 n 122 Art. 9. Valutazione degli alunni con disabilità: a. La valutazione degli alunni con disabilità certificata nelle forme e con le modalità previste dalle disposizioni in vigore e' riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del piano educativo individualizzato previsto dall'articolo 314, comma 4, del testo unico di cui al decreto legislativo n. 297 del 1994, ed e' espressa con voto in decimi secondo le modalità e condizioni indicate nei precedenti articoli. b. Per l'esame conclusivo del primo ciclo sono predisposte, utilizzando le risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, prove di esame differenziate, comprensive della prova a carattere nazionale di cui all'articolo 11, comma 4-ter, del decreto legislativo n. 59 del 2004 e successive modificazioni, corrispondenti agli insegnamenti impartiti, idonee a valutare il progresso dell'alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Le prove sono adattate, ove necessario in relazione al piano educativo individualizzato, a cura dei docenti componenti la commissione. Le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell'esame e del conseguimento del diploma di licenza. c. Le prove dell'esame conclusivo del primo ciclo sono sostenute anche con l'uso di attrezzature tecniche e sussidi didattici, nonché di ogni altra forma di ausilio tecnico loro necessario, previsti dall'articolo 315, comma 1, lettera b), del testo unico di cui al decreto legislativo n. 297 del Sui diplomi di licenza è riportato il voto finale in decimi, senza menzione delle modalità di svolgimento e di differenziazione delle prove. d. Agli alunni con disabilità che non conseguono la licenza è rilasciato un attestato di credito formativo. Tale attestato è titolo per l'iscrizione e per la frequenza delle classi successive, ai soli fini del riconoscimento di crediti formativi validi anche per l'accesso ai percorsi integrati di istruzione e formazione. 9

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