Angolo della posta Ordine di servizio
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- Mario Orlando
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1 Angolo della posta Ordine di servizio di Maurizio Neri DIRETTORE Sono pervenuti alla nostra attenzione numerosi quesiti sull ordine di servizio denunciando inoltre un abuso degli stessi da parte delle amministrazioni. Va evidenziato che attraverso un indagine nelle organizzazioni del servizio sanitario pubblico si potrebbe agevolmente rilevare che il ricorso all ordine di servizio è diffuso ed utilizzato in modo massiccio quasi esclusivamente nei confronti del personale infermieristico. Con estrema rarità si ricorre all ordine di servizio nei confronti del rimanente personale (medici, dirigenti in genere, personale amministrativo). Ne discende che nei fatti l ordine di servizio è utilizzato nelle aree critiche dell organizzazione per fronteggiare carenze o difficoltà di natura organizzativa. Tali carenze sono riconducibili da un lato alla rigidità dell organizzazione (rigidità nella definizione e programmazione del lavoro) e dall altro lato alla carenza di risorse umane che costringono l organiz- 6 Ordine di servizio : da sempre fonte di discussione, suscita interesse in quanto motivo di scontro tra chi lo impartisce e chi deve eseguirlo. zazione ad agire con frequenza attraverso interventi di natura impositiva. Esprimere un parere in merito alla questione è assai complesso. Oggi, al termine ordine di servizio, si tende subito ad associare la disposizione finalizzata a coprire turni vacanti. Ma con l ordine di servizio si può anche pretendere che si svolgano determinati compiti, che il dipendente ritiene esulare dall attività lavorativa routinaria, o dalle proprie competenze. L ordine di servizio può diventare, per un professionista attento, anche l occasione, richiedendo che sia fatto in forma scritta, e nella misura in cui tende ad essere ripetitivo e patologico, per sollecitare la direzione a porre mano all organizzazione ed a definire protocolli, procedure e soluzioni organizzative che devono tendere a rendere compatibili le esigenze del lavoratore, e l esercizio dei suoi diritti, con quelle dell azienda. Attraverso l ordine di servizio si manifesta, nella sua forma tendenzialmente più negativa e patologica, il potere di direzione e il potere gerarchico del datore di lavoro sia nel pubblico impiego sia in quello privato. Non esiste un limite, fissato dalle norme, al numero di ordini di servizio, e possono essere impartiti verbalmente e ribaditi per iscritto.
2 All ordine di servizio verbale il dipendente deve dare pronta e immediata esecucizio del potere di rimostranza può costi- normativo. Il ricorso pretestuoso all eserzione, salvo che il lavoratore ritenga, con tuire una violazione degli obblighi lavorativi ed essere oggetto di possibile proce- fondamento, la disposizione palesemente illegittima. In tale caso il lavoratore può dimento disciplinare, e quindi può essere avvalersi del potere di rimostranza, presentando per iscritto immediata e motiva- Nei casi dubbi e incerti è sempre oppor- soggetto a sanzione. ta contestazione dell ordine, specificando tuno dare esecuzione all ordine e in le ragioni della contestazione e chiedendo che l ordine sia rinnovato per iscritto ne, motivandolo, o rivolgersi al Collegio seguito presentare reclamo alla direzio- da chi lo ha impartito. Il potere di rimostranza ha la finalità di garantire il dipen- dell Ufficio Provinciale del Lavoro, non di Conciliazione presso la Direzione dente da eventuali responsabilità connesse al dovere di eseguire l ordine del supe- (magistratura ordinaria). escluso il ricorso al giudice del lavoro riore. Infatti se la disposizione illegittima Ma quali limiti si pongono all azienda viene rinnovata per iscritto, è il superiore quando destinatario dell ordine di servizio è un infermiere, in quanto professio- ad assumersene le responsabilità (civili ed amministrative), ma in tal caso il lavoratore non può sottrarsi al dovere di eseguirla. sione? Con l approvazione delle leggi n.42 nista abilitato all esercizio di una profes- Se il dipendente non si avvale del potere febbraio 99 e n.251 agosto 2000 l infermiere diventa un professionista responsa- di rimostranza, pur ritenendo l ordine illegittimo, deve comunque darvi esecuzione, potendo incorrere altrimenti in illeciti Il riconoscimento di questo status di bile e autonomo. disciplinari. autonomia professionale dell infermiere Se l ordine risulta vietato dalla legge deve tradursi nel riconoscimento della penale, cioè la sua esecuzione comporta correlata e necessaria riduzione dei poteri di direzione del datore di lavoro e nel- la commissione di un reato, il lavoratore, per non incorrere in forme di corresponsabilità, non deve comunque eseguirlo, gerarchico soprattutto sotto il profilo dell altrettanto affievolimento del vincolo anche qualora sia rinnovato per iscritto a l autonomia tecnico-professionale, pur seguito di rimostranza. permanendo rilevante la funzione gerarchica sovra ordinata sotto il profilo stret- Il dipendente deve avvalersi dello strumento della rimostranza con estrema cautela, in quanto la valutazione della legittipre più contestabile la legittimità di quegli tamente organizzativo. In tal senso è semmità o meno di un ordine deve essere ordini di servizio che vengono ad incidere sulle modalità concrete di svolgimento fatta in base a considerazioni oggettive che attestino la mancanza di fondamento della prestazione professionale dell infer- 7
3 8 re e sotto questo profilo ne è, per quanto miere dipendente e sul contenuto delle stesse, in quanto impeditivi del libero esplicarsi dell autonoma competenza propria del suo status di professionista sanitario (così come oggi in modo incontrovertibile è riconosciuto ai medici). di competenza e per il ruolo attribuito, responsabile. La cronica e nota carenza di personale infermieristico nelle strutture sanitarie ha spinto l organizzazione, attraverso le proprie direzioni, a ricorrere con sempre In sintesi un ordine che maggior frequenza a invada gli spazi di autonomia richiedere (ed a volte a professionale pretendere!) un maggiore dell infermiere deve impegno in termini di ritenersi contestabile. orario di lavoro (straordinari, Infine ove l ordine coinvolga turni incentivati, un impegno professionale specialistico, l infermiere chiamato ad eseguirlo deve rammentare l art. 3 del Codice deontologico secondo cui l infermiere riconosce i limiti delle proprie competenze e declina la responsabilità quando ritenga di non poter agire con sicurezza (anche se l ordine di per sé potrebbe apparire in via di principio non illegittimo). É un aspetto particolarmente delicato, per questo è opportuno che di fronte ad aspetti rilevanti l infermiere si avvalga, ove possibile, del parere di un esperto in medicina legale. Ovviamente il superiore non può prescindere, nel dare l ordine, dalla necessità di valutarne la coerenza con le competenze richieste e possedute dal suo collaborato- libera professione intramoenia, area a pagamento, rinvio delle ferie, ecc.). Nonostante la grande disponibilità da parte degli infermieri (testimoniata dalle ore straordinarie e dalle ferie accantonate ed accumulate nel corso del tempo) ad effettuare ore straordinarie di fronte alla contingente necessità di garantire l assistenza ai pazienti ricoverati, è stato denunciato un palese ed ormai insostenibile abuso nel ricorso agli straordinari da parte delle direzioni aziendali. Il fenomeno si sta modestamente ridimensionando in seguito all applicazione della recente legge n.1 dell 8 gennaio 2002 recante disposizioni urgenti in materia di personale sanitario. Le aziende sanitarie pubbliche (ASL, Aziende ospedaliere, IRCS, RSA e Case di riposo) possono,
4 infatti contenere l emergenza fondamentalmente in tre modi: L ordine di servizio scritto risulterà, oltre pronta disponibilità, a rendersi reperibile. 1. riammettere in servizio infermieri e tecnici sanitari di radiologia medica che agli atti, in generale dell ufficio infermie- che in possesso del dipendente, anche abbiano volontariamente risolto il rapporto di lavoro da non oltre cinque anni; negativa sotto il profilo del curriculum ristico, ma non potrà mai avere rilevanza 2. stipulare contratti di lavoro a tempo professionale. determinato; È importante sottolineare infine, come già 3. remunerare, agli infermieri dipendenti, evidenziato, che la direzione non può prestazioni orarie aggiuntive rese al di avvalersi dell ordine di servizio, come fuori dell impegno di servizio, rispetto a strumento ordinario, per sopperire in quelle proprie del rapporto di dipendenza; tali prestazioni sono assimilabili, ai soli ed in particolare a carenze di organico o genere a carenze organizzative strutturali fini fiscali e contributivi, alla libera professione ancorché rese all Amministrazione ricorso improprio alla programmazione di personale che finiscono per produrre il di appartenenza. dei turni straordinari. L ordine di servizio Quest ultima possibilità, diversamente non può essere uno strumento di ordinaria e ricorrente modalità organizzativa dalle prime due che non hanno trovato sostanziale positivo riscontro, ha in parte delle attività. Le carenze strutturali devono essere, viceversa, l occasione per attenuato il problema e difatti il numero di richieste di pareri pervenuti al Collegio da ripensare l organizzazione, introducendo nuovi modelli gestionali di natura fles- parte degli iscritti sulla questione ordini di servizio si è ridotto sensibilmente. sibile, così come già in atto nelle aree Occorre tener presente che un ordine professionali della dirigenza medica che, impartito perché sia effettuato un turno se raffrontati ai modelli organizzativi a non programmato può essere disposto in rigidità totale adottati per l area infermieristica, fanno presumere condizioni casi che devono assumere il carattere della eccezionalità, in base a motivate esigenze di servizio. Tale ordine, che deve se raffrontate alla realtà complessiva del- che di per sé non possono che apparire, essere disposto dalla Direzione sanitaria o l organizzazione, altro che ambiti di privilegio organizzativo. dal Responsabile del Servizio, può essere comunicato anche verbalmente ma è Tutto ciò, anche alla presenza della nuova opportuno che il dipendente chieda, autonomia professionale che il legislatore anche se successivamente, che sia ormai riconosce, ci deve portare ad un ulteriore riflessione sul nostro ruolo nell or- comunque formalizzato per iscritto. È evidente che il lavoratore non è tenuto, se ganizzazione che meriterà, in successivi non impegnato nei turni programmati di appuntamenti, tutta la nostra attenzione. 9
5 E.b.n. in pillole Rapporto costo/efficacia di un programma assistenziale che riduce l ospedalizzazione per lo scompenso cardiaco congestizio L obiettivo dello studio pubblicato è di valutare se un programma gestito da personale infermieristico sia in grado di ridurre il numero di ricoveri ospedalieri e i costi dell assistenza sanitaria in pazienti dopo un anno dalla dimissione ospedaliera con diagnosi di scompenso cardiocircolatorio (s.c.c.). Lo studio clinico controllato e randomizzato (non condotto in cieco), con un follow-up ad 1 anno, è stato condotto in un ospedale universitario di Malmo, in Svezia. Sono stati randomizzati 206 pazienti ricoverati in ospedale per s.c.c. di età compresa tra i 65 e 84 anni, con un età media di 76; il 53% era di sesso maschile e il 62% presentava una III classe NYHA (scompenso moderato o grave). Sono stati esclusi i pazienti che presentavano la concomitanze di altre patologie gravi. Il follow-up è stato completato nel 92% dei pazienti. Sono stati randomizzati al gruppo di trattamento 96 pazienti che hanno ricevuto, durante il ricovero e 2 settimane dopo la dimissione, informazioni sull s.c.c., sull importanza della compliance al trattamento medico e su linee guida di autotrattamento; inoltre sono stati sottoposti, a 1 e 4 mesi dopo la dimissione, a visite di followup presso un ben accessibile ambulatorio infermieristico e a visite mediche. 10 Evidenze di interesse infermieristico in letteratura di C.M. Cline B.Y. Israelsson R.B.Willenheimer K. Broms L.R Erhardt I restanti 110 pazienti sono stati randomizzati al gruppo di controllo, ricevendo l usuale assistenza. Indicatori di risultato: numero di ricoveri ospedalieri e di riammissioni, tempo trascorso prima di un nuovo ricovero, durata degenza ospedaliera, costi dell assistenza, mortalità, qualità di vita riferita ad 1 anno dopo il ricovero per scompenso cardiocircolatorio. Quest ultima è stata valutata attraverso il Nottingham Health Profile (un questionario specifico per i pazienti affetti da s.c.c.) e un questionario globale di autovalutazione. L analisi dei risultati ad un anno è stata condotta su 80 pazienti del gruppo di trattamento e 110 del gruppo controllo. Rispetto ai pazienti del gruppo di controllo, quelli del gruppo di trattamento hanno trascorso un tempo maggiore prima di un nuovo ricovero (141 vs 106 giorni) e hanno avuto mostrato un trend verso un minor numero di ricoveri ospedalieri per paziente (0,7 vs. 1,1) e nuovi ricoveri (39% vs 54%), accompagnati da una riduzione dei tempi di degenza (4,2 vs 8,2 giorni) e dei costi annuali dell assistenza sanitaria (2294$ USA vs 3594$ USA per paziente). Non sono invece emerse differenze significative per quanto riguarda la mortalità ad un anno (30% vs 28%) e la qualità di vita. Department of Cardiology, Malmo University Hospital, Sweden ACP JOURNAL Club, 1999; 130: 81
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