Legislazione La piscina nel condominio ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI ITALIANI

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1 Legislazione La piscina nel condominio ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI ITALIANI LE NUOVE NORMATIVE SULLE PISCINE Convegno ANACI Desenzano del Garda, 1 dicembre 2006 Dott. Rossana Prola La normativa di riferimento attualmente in vigore è quella della Regione PIEMONTE- D.g.r.17 maggio n. 8/2552. Relativamente alla classificazione, la piscina condominiale rientra tra: Sezione a) comma b piscine ubicate all'interno di edifici o di complessi condominiali: destinate in via esclusiva all'uso da parte di chi vi alloggia e dei loro ospiti; Va sottolineato che le piscine condominiali non rientrano nella specifica della piscina ad uso pubblico ma sono comunque piscine ad uso collettivo. Sezione b) Quando si tratta di una piscina scoperta. Sezione c) Si tratta, per la maggior parte delle vasche condominiali, di vasche ricreative, destinate ad attività di tipo ludico, ricreativo e di balneazione, eventualmente dotate di requisiti morfologici e funzionali specifici quali la presenza di idromassaggi, aeromassaggi, geyser ad aria o acqua, fontane, cascate, ecc.; Nel caso sia presente una vasca piccola può essere classificata come vasca per bambini se la profondità non supera quella massima prevista per questa categoria di 40 cm. Le caratteristiche dell acqua devono essere: - alimentazione con acqua POTABILE (se proviene dal pozzo deve possedere il certificato di potabilità e le analisi vanno ripetute con periodicità stabilita dalla normativa); - conformità a quanto previsto dall ALLEGATO 1 del Documento Stato-Regioni del 2003 (vedi in seguito). La sezione del d.g.r. che tratta in specifico delle piscine condominiali è l ALLEGATO C. Le aree caratterizzanti l ambiente piscina sono (Allegato C): Area bagnanti Comprende le vasche e l area immediatamente circostante; Area a piedi nudi Può essere più ampia dell area bagnanti e deve essere realizzata con materiale adatto, antiscivolo e facilmente lavabile e disinfettabile; Solarium Dove i frequentatori possono esporsi al sole, ma deve avere le stesse caratteristiche dell area a piedi nudi (quindi zona limitrofa alle vasche e pavimentata); Area di rispetto Zona precedente quella a piedi nudi (ad esempio area mista verde/pavimentata); Solarium verde Dove i frequentatori possono esporsi al sole, senza pavimentazione, fa parte dell area di rispetto; Area frequentatori L insieme di tutte le aree sopra descritte, dove sostano i fruitori della piscina. L accesso all area di rispetto (in pratica tutto il giardino contenente le vasche) è consentito esclusivamente con calzature pulite, lavabili e disinfettabili. L area a piedi nudi (zona pavimentata) deve essere delimitata e accessibile esclusivamente dall'area di rispetto, previo lavaggio e disinfezione dei piedi e delle calzature destinate a tale area. SONO IN PRATICA OBBLIGATORIE LA VASCHETTA LAVAPIEDI E LA RECINZIONE DELLE VASCHE.

2 La vaschetta lavapiedi deve essere alimentata con acqua corrente o a ricambio periodico con un dosaggio di soluzione disinfettante (In alternativa è consentito anche un erogatore di soluzione disinfettante per i piedi). L accesso all area bagnanti (la zona dove i bagnanti si immergono nelle vasche) è consentito esclusivamente previa completa pulizia personale mediante doccia. E QUINDI OBBLIGATORIA UNA DOCCIA NELL AREA OLTRE LA RECINZIONE DELLE VASCHE, OPPURE SULLA VASCHETTA LAVAPIEDI. La massima capienza delle vasche è di non più di una persona ogni due metri quadrati di specchio d acqua. Si parla di persone contemporaneamente presenti in acqua. Va verificato che il trampolino sia conforme alla norma UNI EN e 2. Vanno installati un adeguato numero di contenitori per rifiuti. La struttura deve essere dotata di presidi di primo impiego e materiali di medicazione, disponibili e utilizzabili. Devono altresì venir definite in sede di autocontrollo, e portate a conoscenza dei frequentatori, le modalità di accesso ai servizi di Pronto Soccorso. Gli impianti di depurazione dell acqua devono essere conformi ai requisiti della Norma UNI (vedi più avanti). La realizzazione di una nuova piscina è subordinata all invio alla competente ASL di una comunicazione, firmata dal responsabile del progetto, nella quale sono contenuti i seguenti elementi: - denominazione e indirizzo del condominio; - dati identificativi del responsabile della piscina; - categoria, gruppo e tipologia della piscina, nonché numero di unità abitative; -numero e tipo di vasche; - numero massimo ammissibile di frequentatori; - documentazione tecnica, descrittiva della piscina e degli impianti di trattamento dell'acqua e dell'aria, come realizzati; - dichiarazione del funzionamento permanente o stagionale e di eventuali iniziative a carattere privato o manifestazioni aperte al pubblico; - dichiarazione che le modalità di realizzazione e i requisiti rispettano quanto previsto dalle presenti disposizioni. La variazione di uno o più elementi comporta l'obbligo di nuova comunicazione. Per quanto riguarda le piscine esistenti, pare sia possibile estendere quanto previsto nel testo della norma (anche se non riportato nello specifico allegato C) che prevede: Le piscine medesime già in funzione alla data di entrata in vigore delle presenti disposizioni, per le quali l'autorità sanitaria non abbia espresso parere sfavorevole, possono continuare la loro attività, inviando, entro 180 giorni dalla data di entrata" in vigore delle presenti disposizioni, notifica all'azienda Sanitaria Locale competente per territorio, ed allegando la documentazione prevista, negli specifici allegati, per la dichiarazione di inizio attività. Le piscine stesse già in fase di realizzazione o ristrutturazione alla data di entrata in vigore delle presenti disposizioni, per le quali l'autorità sanitaria non abbia espresso parere sfavorevole, possono proseguire i lavori secondo il progetto approvato. Le piscine medesime in fase di realizzazione, ristrutturazione o già in funzione alla data di entrata in vigore delle presenti disposizioni, per le quali siano già state formulate dall'azienda Sanitaria Locale prescrizioni di adeguamento, dovranno adempiere a quanto prescritto. La presentazione di pratiche di ristrutturazione e/o ampliamento del complesso comporta l'adeguamento alle presenti disposizioni delle sole sezioni o parti interessate. Fermo restando l'obbligo di garantire la salute e la sicurezza degli utenti e degli addetti, durante lo svolgimento delle suddette opere di adeguamento, potrà essere svolta l'attività ordinaria della piscina. I requisiti dell'acqua utilizzata nelle piscine dovranno essere rispettati a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente norma. A decorrere dalla stessa data dovranno essere rispettati i requisiti tecnici di gestione e funzionamento. A decorrere dalla data medesima le presenti disposizioni sostituiscono le disposizioni in materia di requisiti igienico-sanitari delle piscine ad uso natatorio contenute nel Regolamento Locale di Igiene. Il titolare (nonché responsabile) dell impianto è l amministratore. Il titolare deve: - redigere il piano di autocontrollo; - nominare l addetto agli impianti tecnologici; - provvedere ad identificare l'eventuale necessità di vigilanza o assistenza bagnanti, nonché le modalità con cui può essere espletato detto servizio. Il servizio di assistenza bagnanti deve, comunque essere previsto qualora il volume totale delle vasche sia> 300 m3 e/o la profondità sia > 1,40.metri. Il Regolamento interno deve essere esposto all ingresso della struttura, e deve contenere almeno le seguenti indicazioni: - obbligo di utilizzo di zoccoli o ciabatte di materiale sintetico nei percorsi a piedi nudi; - obbligo di doccia personale prima di accedere all'area bagnanti; - obbligo di utilizzo di costumi contenitivi per i bambini di età inferiore ai 3 anni, nonché per gli utenti fisiologicamente incontinenti. I controlli interni devono essere conformi a quanto previsto dalla NORMA UNI ANALISI DELLA NORMA UNI per le piscine dei condomini. Punto di prelievo dell acqua di immissione per le analisi:

3 Acqua di approvvigionamento Per le piscine di tipo A, B e C, l acqua deve essere prelevata da un apposito rubinetto posto sul tubo di adduzione. Acqua di immissione Per le piscine di tipo A, B e C, l acqua deve essere prelevata da un apposito rubinetto posto sul tubo di immissione dell'acqua in vasca, situato a valle degli impianti di trattamento, in prossimità dei punti di immissione. Acqua di vasca - Prelievi manuali I prelievi manuali devono essere effettuati in punti significativi scelti in funzione della geometria della vasca e della tipologia di circolazione dell acqua, ad una distanza minima di 400 mm dal bordo vasca ed a una profondità tra 200 mm e 400 mm dal livello dell acqua. Frequenza delle analisi (per la Norma UNI le piscine condominiali sono quelle di tipo B): Analisi dell acqua di approvvigionamento autonomo In caso di approvvigionamento autonomo, le analisi di potabilità dell'acqua di approvvigionamento delle piscine di tipo B devono essere effettuate con frequenza stabilita in sede di autocontrollo e comunque ad intervalli non maggiori di 12 mesi. Per le piscine di tipo B, l analisi microbiologica dell acqua di vasca deve essere effettuata con frequenza trimestrale. Nel caso di piscine ad apertura stagionale, la prima analisi deve essere effettuata a distanza di un mese dall apertura. Requisiti degli impianti di circolazione L impianto di circolazione deve essere progettato per assicurare un efficace omogeneizzazione dell acqua di vasca. La velocità dell'acqua nelle tubazioni deve essere: - < 1,7 m/s in aspirazione, ad eccezione del tratto in prossimità della pompa funzionale al collegamento della stessa (per esempio, valvole, coni, raccordi); - < 2,5 m/s in mandata, ad eccezione del tratto in prossimità della pompa. Nota 1 Le tubazioni dell impianto di circolazione per le piscine di tipo A e B dovrebbero essere dimensionate in modo da comportare perdite di carico: - < 40 mm/m per le tubazioni in aspirazione; - < 70 mm/m per le tubazioni in mandata. Possono essere accettati, in particolare per le tubazioni di mandata, brevi tratti di tubazione con perdite di carico superiori, purché non influiscano sulle prestazioni generali dell impianto. Skimmer L'impiego di skimmer è consentito solamente: - nelle vasche di tipo B aventi superficie 150 m2, in numero di almeno uno skimmer ogni 20 m2; Bordi sfioratori Il bordo sfioratore, se previsto, deve estendersi: - nelle vasche rettangolari, almeno sui lati lunghi; - nelle vasche a forma libera, per almeno il 60% del perimetro esterno della vasca. Il bordo sfioratore e le tubazioni relative devono avere la capacità di smaltire nell unità di tempo, senza traboccare: - il volume proveniente dal sistema di immissione; - il volume spostato dal numero massimo di bagnanti in vasca; - il volume relativo all'eventuale moto ondoso generato dai bagnanti stessi. I bordi sfioratori devono essere conformi alle prescrizioni del punto della UNI EN Le griglie di copertura dei bordi sfioratori devono essere conformi alle prescrizioni del punto della UNI EN Sistemi di ripresa immersi I sistemi di ripresa immersi devono rispettare le prescrizioni dei punti 4.2.3, e della UNI EN Al fine di prevenire il rischio di essere risucchiati dai sistemi di ripresa immersi, devono essere rispettate le prescrizioni di cui al punto 4.9 della UNI EN Sistemi di alimentazione dell'acqua di reintegro e rinnovo Le piscine a bordo sfioratore di qualsiasi tipo e le piscine di tipo A2 e B a skimmer devono essere dotate di impianto automatico di reintegro e rinnovo e di troppopieno. Sull impianto di reintegro e rinnovo delle piscine di tipo A e B, deve essere installato un contatore per la verifica del volume d'acqua effettivamente immesso. La portata del sistema di reintegro e rinnovo dell'acqua deve essere sufficiente ad addurre le quantità relative agli scopi previsti come definito nei punti 3.13 e Dimensionamento degli impianti Gli impianti di filtrazione dell acqua devono essere realizzati in modo da garantire un tempo di ricircolo minore o uguale a quello indicato dal prospetto 3 per le varie tipologie di piscina, tenendo in considerazione anche il 50% della differenza di perdita di carico tra filtro pulito e da sottoporre a lavaggio in controcorrente.

4 Pompe di circolazione Le pompe di circolazione devono garantire la portata di progetto dell'impianto di trattamento, tenendo in considerazione anche il 50% della differenza di perdita di carico tra filtro pulito e da sottoporre a lavaggio in controcorrente. Nelle piscine di tipo A e B, le pompe devono essere in numero pari a quello dei filtri; deve essere inoltre installata una pompa supplementare o di riserva asservibile a ciascun filtro. Ciascuna pompa deve essere dotata di: - valvole di intercettazione a monte ed a valle; - un manometro a valle, allo scopo di verificare le condizioni di lavoro della stessa; - e, se necessario, di una valvola di ritegno a valle. Filtri I filtri sono costituiti da serbatoi la cui superficie interna deve essere adeguata all'acqua da trattare e al tipo di disinfettante utilizzato. I filtri devono riportare mediante etichettatura a cura del fabbricante o del fornitore dell'impianto di trattamento: - la pressione di collaudo, che deve essere <1,5 volte la pressione massima di esercizio, con il minimo di 350 kpa; - la pressione massima di esercizio; - la superficie di filtrazione; - la velocità di filtrazione per le condizioni di progetto; - le caratteristiche degli elementi filtranti in riferimento alla presente norma; - la perdita di carico nominale alle condizioni massime di esercizio; - la perdita di carico operativa al di sopra della quale è richiesto il lavaggio in controcorrente; - i parametri tecnici di lavaggio in controcorrente. Alla portata di progetto e subito dopo il controlavaggio, un filtro deve causare una perdita di carico <50 kpa rispetto alla pressione in entrata. Filtri a sabbia monostrato I filtri a sabbia monostrato devono avere un unico strato filtrante di sabbia con granulometria nominale da 0,4 mm a 0,8 mm, eventualmente supportato da uno o più strati di graniglia. L'altezza minima dello strato filtrante al di sopra della graniglia o del sistema di ripresa dell'acqua deve essere come indicato nel prospetto 5. Aggiunta di flocculante L eventuale aggiunta di flocculante per le piscine di tipo A e B deve essere effettuata in modo continuo nelle tubazioni poste tra le pompe di circolazione ed i filtri, durante il periodo di funzionamento dell'impianto. Il flocculante deve essere iniettato con una pompa dosatrice dedicata per ogni filtro. Ogni contenitore del flocculante deve assicurare un'autonomia 24 h. I serbatoi devono essere dotati di opportuni sistemi di sicurezza (per esempio vasche di contenimento, serbatoi a doppia parete). Nota 1 I contenitori del flocculante possono essere installati anche nei locali degli impianti di trattamento, in prossimità delle pompe dosatrici. Nota 2 Nel caso sia prevista la preparazione della soluzione in loco, è raccomandato l'utilizzo di agitatori che, se elettrici, devono poter essere azionati solo nella fase di solubilizzazione. Per le piscine di tipo A, B e C, i serbatoi devono essere posti ad un livello inferiore a quello della vasca. Qualora ciò non fosse possibile, devono essere adottati opportuni accorgimenti per prevenire lo sversamento a caduta del contenuto in piscina o l innesco di sifoni. I serbatoi devono riportare l indicazione del contenuto. Impianti di dosaggio di sostanze a base di cloro Durante i periodi di apertura al pubblico delle piscine di tipo A, B e C, non è ammessa l immissione diretta in vasca o in punti accessibili agli utenti (per esempio, skimmer, bordo sfioratore) delle sostanze a base di cloro. L immissione nell impianto di circolazione deve avvenire unicamente in soluzione, preparata automaticamente o manualmente, per mezzo degli impianti di dosaggio. Gli impianti di dosaggio devono essere interbloccati con quello di circolazione, in modo da evitare l immissione di prodotti quando non vi sia flusso d acqua in circolazione. Nota 1 È consigliabile che l immissione si trovi a valle del filtro, salvo i casi nei quali sia previsto un ulteriore punto di immissione a monte del filtro stesso. È consigliabile che l immissione sia progettata in maniera tale da evitare la miscelazione diretta di elevate concentrazioni di prodotti a base di cloro e di altre sostanze. Nota 2 Nel caso sia prevista la preparazione non automatica della soluzione in loco, è raccomandato l'utilizzo di agitatori che, se elettrici, dovrebbero disporre di un automatismo di temporizzazione per evitarne l esercizio continuativo. L'immissione diretta in vasca è consentita solamente per trattamenti straordinari (per esempio, clorazione d'urto) effettuati durante i periodi di chiusura al pubblico. La riapertura della vasca può avvenire solamente dopo che i valori del cloro siano nuovamente conformi a quelli riportati nel punto

5 Le soluzioni di sostanze a base di cloro, destinate all'alimentazione di pompe dosatrici, devono essere contenute in serbatoi idonei, con capacità totale sufficiente per assicurare un'autonomia compatibile con la gestione della piscina e comunque 24 h. I serbatoi devono essere dotati di opportuni sistemi di sicurezza (per esempio vasche di contenimento, serbatoi a doppia parete). Per le piscine di tipo A, B e C, i serbatoi, così come i dosatori a lambimento, devono essere posti in locale separatlµda quello degli impianti di trattamento, adeguatamente aerato, ad un livello inferiore a quello della vasca. Qualora ciò non fosse possibile, devono essere adottati opportuni accorgimenti per prevenire lo sversamento a caduta del contenuto in piscina o l innesco di sifoni. I serbatoi devono riportare l indicazione del contenuto. Impianti di dosaggio dei correttori di ph in soluzione, in granuli o in polvere Durante i periodi di apertura al pubblico delle piscine di tipo A, B e C, i correttori di ph non devono essere dosati direttamente in vasca, ma devono essere impiegati in soluzione negli impianti di dosaggio. Gli impianti di dosaggio devono essere interbloccati con quello di circolazione, in modo da evitare l immissione di prodotti quando non vi sia flusso d acqua in circolazione. L'immissione diretta deve avvenire negli impianti di circolazione. L'immissione diretta in vasca è consentita solamente per trattamenti straordinari effettuati durante i periodi di chiusura al pubblico. La riapertura della vasca può avvenire solamente dopo che i valori del ph siano nuovamente conformi a quelli riportati. Nota 1 È consigliabile che l immissione sia progettata in maniera tale da evitare la miscelazione diretta di elevate concentrazioni dei correttori di ph e di altre sostanze. Nota 2 È consigliabile che l immissione si trovi a valle del filtro. Nota 3 Nel caso sia prevista la preparazione non automatica della soluzione in loco, è raccomandato l'utilizzo di agitatori che, se elettrici, devono poter disporre di un automatismo di temporizzazione per evitarne l esercizio in continuo. I correttori di ph in soluzione destinati all'alimentazione delle pompe dosatrici devono essere contenuti in serbatoi idonei, con capacità totale sufficiente per assicurare un'autonomia compatibile con la gestione della piscina e comunque 24 h. I serbatoi devono essere dotati di opportuni sistemi di sicurezza (per esempio vasche di contenimento, serbatoi a doppia parete). Per le piscine di tipo A, B e C, i serbatoi devono essere posti in locale separato da quello degli impianti di trattamento, adeguatamente aerato, ad un livello inferiore a quello della vasca. Qualora ciò non fosse possibile, devono essere adottati opportuni accorgimenti per prevenire lo sversamento a caduta del contenuto in piscina o l innesco di sifoni. I serbatoi devono riportare l indicazione del contenuto. Rinnovo d acqua L entità del rinnovo d acqua giornaliero di riferimento, che include l acqua di reintegro, deve essere per lo meno il 5% della somma del volume d acqua di vasca e del volume convenzionale della vasca di compenso. Qualora il risultato del calcolo di 30 l/d per bagnante effettivo, effettuato su periodi di tempo omogenei e rappresentativi, si discosti significativamente dal valore del 5% indicato sopra, il gestore in sede di protocollo di autocontrollo può stabilire un valore ridotto, comunque non minore del 2,5% e sempre nel rispetto dei valori dell acqua di vasca indicati nel punto Verbale di consegna di impianto funzionante Gli impianti di trattamento dell acqua devono sempre essere oggetto di verbale di consegna di impianto funzionante, fatti salvi gli adempimenti specifici previsti nei casi di collaudo richiesto per legge. Scopo di tale verbale è la verifica in contraddittorio del buon funzionamento dell impianto stesso e della conformità della fornitura alle condizioni contrattuali ed alle norme cogenti o ivi richiamate. La consegna deve avvenire: - dopo il primo avviamento dell impianto a cura della controparte contrattuale fornitrice; - dopo l effettuazione delle prove ed analisi; - prima dell apertura al pubblico per le piscine di tipo A e C; - prima dell inizio dell utilizzo per le piscine di tipo B. Il verbale di consegna di impianto funzionante può contenere anche note o riserve non riguardanti la sicurezza o la funzionalità operativa degli impianti, a condizione che venga concordato ed indicato un termine per la risoluzione delle stesse. Scaduto tale termine, deve essere redatto un nuovo verbale. L utilizzo da parte del cliente/gestore dell impianto anche in assenza di verbale di consegna costituisce consegna di fatto, equivalente al documento sottoscritto senza note o riserve. Mediante la sottoscrizione del verbale di consegna di impianto funzionante, la responsabilità della gestione dell impianto viene trasferita al committente. Scheda descrittiva dell'impianto di trattamento

6 Deve essere consegnata al committente a cura della sua controparte contrattuale una scheda descrittiva dell impianto di trattamento dell acqua, contenente per lo meno: - tipologia e specifiche di progetto dell'impianto; - planimetria con identificazione delle vasche asservite all impianto di trattamento; - schema funzionale; - altra documentazione tecnica (portata, pressione, diametro tubazioni, potenze elettropompe, volumi, ricicli, ecc.) relativa ai componenti degli impianti di circolazione, di filtrazione, di disinfezione e trattamento chimico, anche allo scopo di poter identificare eventuali ricambi necessari. Identificazione funzionale degli impianti Gli impianti di trattamento dell'acqua devono riportare un'identificazione funzionale dei componenti principali (per esempio mediante etichettatura), che permetta la corretta e sicura gestione degli stessi. Per gli impianti di tipo A, B e C deve essere esposto, nel locale tecnico in prossimità degli impianti, uno schema funzionale che richiami anche l identificazione funzionale sopraddetta. Manuale di conduzione e manutenzione La descrizione e le modalità di conduzione e manutenzione degli impianti devono essere contenute nel manuale di conduzione e manutenzione da consegnare al committente a cura della sua controparte contrattuale. Le istruzioni, da elaborarsi in base alla tipologia dell'impianto, devono per lo meno fornire indicazioni su: - funzionamento a regime: - modalità pulizia prefiltri, cestelli skimmer, bordo sfioratore, ecc., - modalità lavaggio in controcorrente o rigenerazione filtri, - modalità di regolazione dell'impianto di flocculazione e di taratura periodica (qualora esistente), - modalità di regolazione dell'impianto di disinfezione, di ricarica dei contenitori prodotti e di taratura periodica, - modalità di regolazione dell'impianto di trattamento chimico, di ricarica dei contenitori prodotti e di taratura periodica, - modalità di reintegro acqua; - chiusura impianto, con messa a riposo filtri, pompe, quadri elettrici ed altre apparecchiature; - riavviamento dopo una sosta; - manutenzione ordinaria: - frequenza di verifica/taratura di talune apparecchiature, - modalità della loro verifica, - periodicità di sostituzione (stimata o obbligatoria) di taluni componenti; - pronto intervento in caso di necessità. Nota Le istruzioni dovrebbero essere preferibilmente redatte nella forma "guasto o mal funzionamento - cause - rimedi", con l obbiettivo di mettere un tecnico di normali capacità in condizione di: - intervenire per la soluzione di guasti o mal funzionamenti non complessi; - identificare i guasti complessi per segnalarli all'assistenza. Documento guida per la gestione della sicurezza e della salute degli utenti Il gestore responsabile delle piscine di tipo A, B e C deve redigere un documento di valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute degli utenti, procedendo all identificazione delle fasi potenzialmente critiche nella gestione dell attività. Il documento deve tenere conto di: - analisi dei potenziali pericoli igienico-sanitari e di sicurezza degli utenti relativi alla piscina; - individuazione dei punti o delle fasi nelle quali possono manifestarsi tali pericoli, dell intensità degli stessi e definizione delle relative misure preventive o di protezione da adottare; - definizione del sistema di monitoraggio; - individuazione delle azioni correttive; - verifiche e riesame periodico del documento, anche in relazione al variare delle condizioni iniziali, delle analisi dei rischi, dei punti critici e delle procedure in materia di controllo e sorveglianza. Sulla base dei risultati del documento di valutazione, il gestore deve redigere, applicare e mantenere aggiornate le specifiche procedure necessarie e definire protocolli di autocontrollo. Registro di gestione impianto Per ogni vasca delle piscine di tipo A, B e C, deve essere compilato un registro di gestione impianto, sul quale devono essere annotati per lo meno: - la data e, ove applicabile, l ora di effettuazione di prelievi/analisi; - i risultati dei controlli previsti al punto immediatamente eseguibili o allegando i referti analitici per i controlli non immediatamente eseguibili;

7 - l entità dei reintegri di acqua quali risultano dallo specifico contatore; - gli interventi di manutenzione alle apparecchiature; - il numero dei frequentatori giornalieri della vasca. CONCLUSIONI L osservanza completa della norma prevede di procedere a modifiche SOSTANZIALI sia dell impianto piscina sia della conduzione dello stesso. Le modifiche che dipendono dalle dimensioni della vasca sono solamente quelle riguardanti l obbligo dell assistente bagnanti, ma ciò che prevede la norma UNI in termini di conduzione dell impianto può difficilmente essere osservato senza la presenza COSTANTE di un addetto alla manutenzione. Per quanto riguarda la zona vasche - Recinzione dell area a piedi nudi; - Installazione di una vaschetta lavapiedi; - Installazione di una doccia o sulla vaschetta lavapiedi oppure all interno della recinzione; - Prevedere sulla alimentazione della vaschetta lavapiedi un rubinetto che consenta di provvedere alla pulizia periodica del bordo vasca. Per quanto riguarda l impianto di depurazione Fatta salva la deroga per quanto riguarda i requisiti strutturali dell impianto (numero, caratteristiche e dimensioni dei filtri e delle pompe), è necessario adeguare i componenti che incidono sulla gestione dell impianto stesso. In particolare, andrebbe previsto un sistema di dosaggio dei prodotti (cloro, acido e flocculante) che non sia completamente manuale tramite l immissione dei prodotti in vasca, ma che venga effettuato tramite pompe dosatrici o lambitori. La situazione ottimale (che però per la norma UNI è solamente consigliata) sarebbe quella di dotare la piscina di una centralina automatica di rilevazione e dosaggio. L impianto andrebbe anche dotato di un contatore sull acqua di immissione. Per quanto riguarda la gestione Va compilato GIORNALMENTE un registro di gestione che riporti quanto previsto al prospetto2. Va redatto il DOCUMENTO DI AUTOCONTROLLO che deve stabilire, tra le altre cose, chi, quando e come effettua le operazioni di trattamento dell acqua e di pulizia della piscina e delle aree circostanti le vasche, nonché della vaschetta lavapiedi. Il costruttore dell impianto deve predisporre una etichettatura di componenti e tubazioni che forniscano in modo chiaro ed univoco una identificazione funzionale dello stesso; deve inoltre esporre nel locale tecnico uno schema funzionale dell impianto. Per quanto riguarda i documenti amministrativi da predisporre E necessario inviare alla ASL di competenza un documento che riporti: - denominazione e indirizzo del condominio; - dati identificativi del responsabile della piscina; - categoria, gruppo e tipologia della piscina, nonché numero di unità abitative; -numero e tipo di vasche; - numero massimo ammissibile di frequentatori; - documentazione tecnica, descrittiva della piscina e degli impianti di trattamento dell'acqua e dell'aria, come realizzati; - dichiarazione del funzionamento permanente o stagionale e di eventuali iniziative a carattere privato o manifestazioni aperte al pubblico; - dichiarazione che le modalità di realizzazione e i requisiti rispettano quanto previsto dalle presenti disposizioni. A questo punto, su quanto riguarda l ultimo comma, si apre un dubbio che in un certo senso cortocircuita ciò che viene previsto in termini di deroghe per le piscine già realizzate, poiché la dichiarazione che la REALIZZAZIONE rispetta quanto previsto dalla norma non dà adito alla possibilità di usufruire delle deroghe suddette. Il consiglio è quello di ottenere un chiarimento SCRITTO su questo punto dalla competente ASL o dalla Regione. Anche perché adeguarsi a quanto prevede la norma UNI in termini di realizzazione dell impianto di filtrazione potrebbe rivelarsi oneroso. In particolare potrebbe essere necessario sostituire sia i filtri che le pompe che il sistema di distribuzione, se il diametro delle tubazioni dovesse rivelarsi non conforme. Il costruttore dell impianto deve predisporre il Manuale di conduzione e manutenzione dell impianto e deve consegnare la Scheda descrittiva dell impianto di trattamento. Dovrebbe inoltre attivare il Verbale di consegna ad impianto funzionante. 1 dicembre 2006

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