57 CONGRESSO NAZIONALE SIGM VENERDI 10 MAGGIO 2013 GENOVA AC HOTEL (SALA B)

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1 57 CONGRESSO NAZIONALE SIGM VENERDI 10 MAGGIO 2013 GENOVA AC HOTEL (SALA B) UPDATING E PROGETTI DEL CONI LIGURIA Processi motivazionali e prevenzione dell abbandono sportivo giovanile Francesca Vitali Collegio Didattico di Scienze Motorie, Università di Verona

2 DROPOUT Abbandono prematuro della carriera sportiva (prima che un atleta abbia potuto esprimere completamente il proprio potenziale) (Bussmann, 2004).

3 SITUAZIONE DI DIFFICOLTÀ SE GLI ATLETI: sentono di non avere miglioramenti; hanno scarsa percezione della propria competenza atletica; sentono di avere un impegno eccessivo (allenamenti e gare). Stato di esaurimento psicofisico ed emozionale: BURNOUT

4 IL BURNOUT NELLO SPORT Predisposizione all abbandono dello sport caratterizzata da: 1. Esaurimento psico/fisico collegato a gare e allenamenti intensi 2. Svalorizzazione o risentimento verso l ambiente sportivo perdita di interesse, rancore 3. Ridotto senso di realizzazione personale incapacità di raggiungere gli obiettivi (Raedeke & Smith, 2001)

5 N= 58 ricerche n= 27 studi inerenti atleti (2.448) n=23 studi sugli allenatori (6.460). Studi su atleti: n= 6 ricerche su sport di squadra, n= 14 su sport individuali, n= 7 su entrambi, n= 16 studi su giovani atleti (età anni). Hanno esaminato variabili: Psicologiche Demografiche Situazionali

6 VARIABILI PSICOLOGICHE Motivazione Assenza di motivazione + burnout Motivazione intrinseca - burnout Divertimento - burnout Controllo e autonomia - burnout Capacità di far fronte ad aspetti negativi Alti livelli ansia di tratto + burnout Stress + burnout Scarso coping + burnout Goodger, Gorely, Lavallee & Harwood (2007)

7 QUALI SONO I SINTOMI DEL BURNOUT? Sintomi psico-fisici: Scarsa motivazione o energia Problemi di concentrazione Perdita di desiderio di gareggiare Perdita della cura di sé e performance Disturbi del sonno Esaurimento fisico e mentale Abbassamento dell auto-stima Emozioni negative Cambiamenti d umore Abuso di sostanze Isolamento emozionale Aumento dell ansia Alti e bassi Cambiamenti nei valori e convinzioni Hackney, Perlman & Nowachi (1990)

8 COME PREVENIRE IL BURNOUT? PREVENZIONE DEL BURNOUT Orientamento e clima motivazionale Percezione di competenza Resilienza nello sport

9 Teoria dell orientamento motivazionale (Achievement Goal Theory) (Nicholls, 1984) PERCEZIONE DI COMPETENZA Standard esterni Confronto con altri Superare gli altri Fare come gli altri, ma con meno sforzo Standard personali Confronto temporale con se stessi Apprendere nuove abilità Migliorare propria performance Fare del proprio meglio Orientamento sull io (Ego) Orientamento sul compito (Task)

10 Se prevalente orientamento sul compito: favorito impegno, anche di fronte a difficoltà; comportamenti funzionali; maggiore coinvolgimento e stati emozionali positivi. Se prevalente orientamento sull io: impegno limitato e rinuncia per compiti con esito incerto; comportamenti disfunzionali; livello maggiore di stati emozionali negativi. A rischio: alto orientamento sull io e basso sul compito.

11 Orientamento motivazionale individuale (fattore personale) Clima motivazionale degli ambienti sportivi (fattore situazionale) Allenatori, tecnici, dirigenti, genitori, etc.

12 CLIMA MOTIVAZIONALE (Nicholls, 1984; Ames, 1992) Clima motivazionale orientato su competenza (Mastery) Miglioramenti personali e cooperazione. Riconoscimento impegno. Allena gruppi misti per abilità. Clima motivazionale orientato su competizione (Performance) Confronto interpersonale e competizione. Valorizzazione dei più abili. Allena gruppi separati per abilità.

13 Anche i GENITORI influenzano in modo determinante motivazione, percezione di competenza, risposte emozionali e divertimento dei figli nella pratica sportiva (Gould et al., 2008). Aiutano i ragazzi a interpretare l esperienza sportiva (es. modo in cui reagiscono a vittorie e sconfitte). Rappresentano un modello di comportamenti critici (comportamenti morali, autocontrollo, etc.).

14 N= 91 atleti norvegesi (Olimpiadi invernali di Lillehammer, 1994) Obiettivo: valutare effetti del clima motivazionale. Risultati: clima centrato su prestazione (performance) era fonte di stress più significativa. Allenatore

15 N= 365 ragazzi e N= 340 ragazze di anni Obiettivo: relazioni fra clima motivazionale e valutazioni morali su atti scorretti e atmosfera morale di squadra. Clima mastery: pensiero morale più maturo e atmosfera morale positiva determinata da allenatore (disapprova atti illegittimi). Clima performance: comportamenti meno morali, legittimato uso di intimidazione fisica; atmosfera pro-aggressiva sollecitata da allenatore.

16 RESILIENZA E BURNOUT NELLO SPORT GIOVANILE N = 152 atleti veneti M= 61,8%, età: anni (media: 15) Praticanti sport individuali (51,3%) Clima motivazionale performance.424**.302** Burnout esaurimento psico/fisico svalorizzazione dello sport Resilienza -.299**.239** scarsa realizzazione personale (Vitali, Bortoli, Robazza, Bertinato & Schena, 2011)

17 Prevenire l abbandono nello sport giovanile nella Provincia di Trento N = 723 giovani atleti trentini M= 70,8%, età: anni (media: 14) Praticanti sport di squadra (82%) Clima motivazionale performance Clima motivazionale mastery STUDIO 2: Burnout esaurimento psico/fisico svalorizzazione dello sport scarsa realizzazione personale (Vitali, Bortoli, Robazza, Bellutti & Schena, in press)

18 Prevenire l abbandono giovanile nel CUS Verona Rugby N = 110 giovani atleti praticanti rugby M= 100%, età: anni (media: 14) Clima motivazionale performance (coach) Clima motivazionale mastery (coach e padre) Burnout esaurimento psico/fisico svalorizzazione dello sport scarsa realizzazione personale Percezione di competenza (Vitali, Squassabia & Pogliaghi, in press)

19 CONCLUSIONI Clima motivazionale performance da evitare: aumenta rischio di burnout (e dropout) in giovani atleti. Clima motivazionale mastery da ricercare: riduce rischio di burnout (e dropout) in giovani atleti. Ruolo chiave di allenatori e genitori

20 RICADUTE APPLICATIVE PER COACH: riconoscere orientamento motivazionale degli atleti (più a rischio: alto orientamento sull io e basso sul compito); essere più consapevoli del ruolo educativo e creare clima motivazionale orientato sulla competenza (mastery). Modello TARGET (Epstein, 1988) Task Authority Recognition Grouping Evaluation Time Obiettivi individualizzati Coinvolgimento Progressi Eterogenei Individuale Dare tempo

21 Grazie dell attenzione!

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