Banca Nuova SpA Relazione sulla gestione al 31 dicembre 2012

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1 BILANCIO D ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2012

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3 Banca Nuova SpA Relazione sulla gestione al 31 dicembre 2012 S O M M A R I O BILANCIO D ESERCIZIO AL 31 DICEMRE 2012 Dati di sintesi e principali indicatori pag. 2 Relazione sulla Gestione pag. 5 Stato patrimoniale pag. 88 Conto economico pag. 90 Prospetto della redditività complessiva pag. 91 Prospetto delle variazioni di patrimonio netto pag. 92 Rendiconto finanziario pag. 94 Nota integrativa pag. 97 Relazione del Collegio Sindacale Relazione della Società di Revisione pag.281 pag

4 Banca Nuova SpA Relazione sulla gestione al 31 dicembre 2012 DATI DI SINTESI E PRINCIPALI INDICATORI Dati di sintesi e principali indicatori (importi in milioni di euro) Dati patrimoniali 31/12/ /12/2011 Var. annuale assoluta % Prodotto Bancario 8.062, ,9 38,2 0,5% Raccolta diretta 3.790, ,8 83,5 2,3% Raccolta indiretta 1.016,2 976,5 39,7 4,1% di cui risparmio gestito 257,9 245,5 12,4 5,1% di cui risparmio previdenziale 206,0 222,9-16,9-7,6% di cui risparmio amministrato 552,2 508,1 44,1 8,7% Impieghi con clientela 3.255, ,5-84,9-2,5% Totale Attivo 4.904, ,4-76,2-1,5% Attività di rischio ponderate 2.012, ,9-4,8-0,2% Posizione interbancaria netta 405,5 130,5 274,9 210,7% Patrimonio netto (escluso utile di esercizio) 301,4 278,0 23,4 8,4% Patrimonio netto (incluso utile di esercizio) 314,7 303,8 10,9 3,6% Patrimonio di Vigilanza 219,9 231,0-11,1-4,8% Dati economici Margine di interesse 76,2 67,5 8,7 13,0% Commissioni nette 51,9 48,2 3,7 7,7% Margine di intermediazione 159,1 118,3 40,8 34,5% Rettifiche nette di valore su crediti -27,7-14,1-13,6 96,4% Costi operativi -104,4-87,2-17,2 19,7% di cui spese per il personale -54,6-44,4-10,2 23,0% di cui altre spese amministrative -52,7-44,6-8,1 18,1% Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 26,8 16,9 9,9 59,0% Utile netto di esercizio 13,3 25,9-12,6-48,5% Altre informazioni Numero puntuale dipendenti ,6% Numero medio dipendenti (1) ,8% Numero sportelli bancari ,1% (1) Il numero medio dei dipendenti è calcolato conformemente alle indicazioni contenute nella Circolare della Banca d'italia n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti

5 Banca Nuova SpA Relazione sulla gestione al 31 dicembre 2012 Principali indicatori di performance 31/12/ /12/2011 Var. annuale Indici di struttura (%) Impieghi con clientela / totale attivo 66,4% 67,1% -0,69 p.p. Raccolta diretta / totale attivo 77,3% 74,4% 2,86 p.p. Impieghi con clientela / raccolta diretta 85,9% 90,1% -4,23 p.p. Raccolta gestita e previdenziale / raccolta indiretta 45,7% 48,0% -2,32 p.p. Totale attivo / Patrimonio netto (leva) 15,6 x 16,4 x -0,80 p.p. Indici di redditività ed efficienza (%) (Utile netto / patrimonio netto escluso utile di esercizio) ROE 4,4% 9,3% -4,90 p.p. Cost/Income (1) 65,3% 73,1% -7,77 p.p. Indici di produttività (2) Raccolta diretta per dipendente (in mln di euro) 5,2 5,0 0,2 Raccolta indiretta per dipendente (in mln di euro) 1,4 1,3 0,1 Impieghi con clientela per dipendente (in mln di euro) 4,5 4,5-0,1 Margine di intermediazione per dipendente (in migliaia di euro) 217,6 160,5 57,1 Spese del personale per dipendente (in migliaia di euro) 74,7 60,2 14,4 Indici di rischiosità (%) Attività di rischio ponderate / totale attivo 41,03% 40,50% 0,53 p.p. Crediti deteriorati netti /impieghi netti 11,54% 8,83% 2,71 p.p. Sofferenze nette/impieghi netti 4,10% 2,79% 1,31 p.p. Percentuale di copertura sofferenze (inclusi conti di memoria (3) ) 53,44% 56,73% -3,30 p.p. Percentuale copertura crediti deteriorati (inclusi conti di memoria (3) ) 32,29% 32,90% -0,61 p.p. Percentuale copertura crediti in bonis 0,28% 0,25% 0,03 p.p. Coefficienti patrimoniali (%) Core Tier 1 10,33% 10,26% 0,07 p.p. Tier 1 (Patrimonio di base / attività di rischio ponderate) 10,33% 10,26% 0,07 p.p. Total Capital Ratio (Patrim. di Vigilanza / attività di rischio ponderate) 10,93% 11,45% -0,52 p.p. (1) L indicatore è calcolato rapportando i costi operativi (voce 200) al netto degli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (voce 160) al margine di intermediazione (voce 120). (2) Gli indicatori di produttività sono calcolati rapportando i vari aggregati al numero medio dipendenti. (3) I "conti di memoria" si riferiscono ai passaggi a perdite su crediti in procedura concorsuale ancora in corso alla data di riferimento

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7 Banca Nuova SpA Relazione sulla gestione al 31 dicembre 2012 RELAZIONE SULLA GESTIONE Introduzione Il rallentamento della congiuntura economica nella zona Euro, in uno alla crisi del debito sovrano e alle politiche di austerità messe in atto da quasi tutti i Paesi membri, in assenza di una efficace politica industriale e di redistribuzione dei redditi, ha pesantemente influito sul negativo andamento dell economia italiana. Il deterioramento registrato in Italia è risultato più accentuato rispetto a quello medio europeo; nel nostro paese la domanda interna non ha ancora raggiunto un punto di svolta. La dinamica del PIL è stata negativa anche nel quarto trimestre del 2012 e rimarrebbe debole in quello in corso. Sono tuttavia emersi lievi segnali di stabilizzazione; si è arrestata la prolungata fase di deterioramento dei giudizi delle imprese sulle prospettive dell'economia. Gli scambi con l'estero sostengono ancora l'attività produttiva, la domanda estera, infatti, continua a fornire un contributo positivo all'attività economica. Anche gli indicatori di finanza pubblica sono risultati, ad un anno di distanza, inferiori a quanto il governo si attendeva per l anno appena concluso. Dal punto di vista della politica monetaria, la Banca Centrale Europea è intervenuta nuovamente abbassando i tassi di interesse di riferimento ed effettuando ingenti iniezioni di liquidità. Tuttavia tali interventi, che in tempi normali si sarebbero dovuti trasmettere automaticamente al sistema economico reale, non hanno sortito gli effetti sperati. Si è assistito ad una frammentazione del mercato finanziario europeo a causa fondamentalmente della sfiducia tra le istituzioni finanziarie e dei governi; l accesso al mercato interbancario dell area dell euro è stato di fatto precluso a numerose banche e in certi paesi al loro intero sistema bancario. Gli aumenti dei tassi di interesse sui titoli di Stato hanno aggravato i costi di provvista delle banche nazionali e fortemente limitato il loro accesso ai mercati. La BCE è pertanto dovuta intervenire con soluzioni alternative e straordinarie per ristabilire un adeguata trasmissione della politica monetaria. In particolare, essendo risultato evidente che i paesi più colpiti dalla crisi del debito sovrano erano stati quelli dove la politica economica del passato era stata più inadeguata, dove la risposta dei governi all inizio della crisi era stata più fiacca e incerta, la BCE, ha avvertito la necessità di creare un meccanismo di sostegno credibile in grado di scongiurare scenari catastrofici, il cui esercizio ricadesse nel mandato della stessa BCE. Il meccanismo cui è approdata la Banca Centrale Europea, nello scorso settembre, prende il nome di Outright Monetary Transaction (OMT letteralmente transazioni monetarie dirette ), cosi detto piano anti spread o piano salva Euro. Si tratta di un piano che la BCE potrebbe attuare per i paesi che ne facciano richiesta e consisterebbe nell acquisto di titoli di Stato (a breve termine) sul mercato secondario, con lo scopo di ridurre le pressioni derivate dallo spread e placare i timori sui mercati finanziari. Dall annuncio della possibilità di intraprendere le OMT, si sono avuti, in brevissimo tempo, diversi segni di una maggiore tranquillità nei mercati finanziari: la significativa discesa degli spread sovrani; la ripresa dei flussi di capitali da parte dei fondi di mercato monetario degli Stati Uniti che erano cessati da circa un anno; alcune emissioni di obbligazioni sovrane e corporate da paesi che avevano perso l accesso al mercato da quasi tre anni come Irlanda e Portogallo; il completamento dei piani di finanziamento dei tesori Italiano e Spagnolo; il fatto che la quota di debito pubblico italiano detenuta da non residenti sia cresciuta; la stabilizzazione dei saldi TARGET-2 che sono la vera misura degli squilibri finanziari ed economici nell area dell euro

8 Banca Nuova SpA Relazione sulla gestione al 31 dicembre 2012 Tali miglioramenti non sarebbero stati sostenibili, né lo sarebbero in futuro, senza una straordinaria, persistente e soprattutto strutturale azione di consolidamento dei bilanci pubblici e di riforme strutturali in tutti i paesi dell area dell euro. Le condizioni del credito hanno beneficiato, nel corso dell'anno, della graduale rimozione dei vincoli di liquidità che gravavano sulle banche italiane, anche grazie alle politiche attuate dall'eurosistema. L'offerta di finanziamenti è tuttavia rimasta debole per l'elevato rischio percepito dagli intermediari, in relazione agli effetti della recessione sui bilanci delle imprese. I crediti deteriorati sono aumentati in misura significativa. E chiaro quindi, che il quadro economico in cui tutto il sistema bancario Europeo, nazionale e locale si è trovato ad operare nel corso del 2012 è risultato assai complesso, al punto da rendere molto improbabile il raggiungimento dei risultati programmati. A tal proposito si anticipa che Banca Nuova, nonostante un anno così avverso per l economia e la finanza, è riuscita a traguardare importanti risultati di prodotto e reddituali grazie ad un costante impegno della struttura operativa, degli Organi di governo e controllo e del sempre presente indirizzo e supporto della Capogruppo

9 Banca Nuova SpA Relazione sulla gestione al 31 dicembre 2012 LO SCENARIO ECONOMICO-FINANZIARIO SINTESI DELLO SCENARIO MACROECONOMICO INTERNAZIONALE Nel 2012 la crescita economica è rimasta modesta in tutte le principali aree economiche, come conseguenza della crisi del debito sovrano dei paesi dell Eurozona, delle manovre di aggiustamento del bilancio pubblico negli Stati Uniti e del rallentamento dei Paesi Emergenti. L attività dei Paesi Emergenti, infatti, ha scontato il ristagno dell economia globale, con la crescita in gran parte sostenuta dalla sola domanda interna. Anche l economia degli Stati Uniti, che per buona parte dell anno aveva evidenziato un accelerazione, nel 4 trimestre del 2012 ha registrato una inattesa contrazione, frutto del calo della spesa governativa e della riduzione delle esportazioni. Nell Area Euro il quadro congiunturale si è progressivamente deteriorato, risentendo dell evoluzione negativa della domanda interna e della perdurante incertezza sul mercato dei debiti sovrani. Gi ultimi dati pubblicati evidenziano un rallentamento economico generalizzato all intera Area, con un coinvolgimento che dai Paesi periferici, tra cui l Italia, si è esteso per la prima volta anche ai paesi core, come Germania e Francia. L andamento economico del nostro Paese, in particolare, ha risentito principalmente degli effetti della crisi del debito sovrano, con un conseguente calo degli investimenti delle imprese e dei consumi interni, peraltro penalizzati dagli effetti recessivi delle manovre correttive di finanza pubblica approvate con urgenza nella seconda metà del L attività produttiva, inoltre, ha risentito del rallentamento della domanda mondiale, con un conseguente rallentamento delle esportazioni, che comunque continuano a mantenersi in crescita e a fornire l unico contributo positivo al PIL nazionale. AREA EURO Nel corso del 2012 l economia dell Eurozona ha evidenziato un andamento sempre più stagnante, culminato con una flessione del PIL pari per l intero anno al -0,5%. La situazione risulta particolarmente preoccupante relativamente all andamento dell attività produttiva: la produzione industriale europea, infatti, ha evidenziato una flessione progressivamente più accentuata nel corso del 2012 (-2,4% nella media dell anno rispetto al 2011) ed anche le indagini sulla fiducia delle imprese confermano il generalizzato pessimismo degli imprenditori, nonostante un lieve miglioramento delle aspettative registrato negli ultimi mesi. I dati più recenti, relativi al 4 trimestre evidenziano una dinamica negativa generalizzata a tutti i principali paesi dell Area Euro, anche ai paesi core, come testimoniato dai Pil di Francia e Germania (calati rispettivamente del -0,3% e del -0,6% sul trimestre precedente), e non solo ai paesi periferici, tra cui l Italia, che evidenzia una tra le peggiori performance a livello europeo (-0,9% sul trimestre precedente), e la Spagna (-0,7% trimestrale). Rimangono deboli anche i consumi: la spesa delle famiglie, infatti, ha registrato una contrazione in tutti i trimestri dell anno e le prospettive rimangono ancora orientate al pessimismo, nonostante negli ultimi mesi del 2012 si sia arrestato il deterioramento del clima di fiducia dei consumatori. La situazione di difficoltà delle famiglie è testimoniata soprattutto dai dati relativi al mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione a dicembre è salito all 11,7%, livello mai raggiunto prima ed in crescita di 1 punto percentuale rispetto alla fine del L unico dato ancora positivo è rappresentato dall andamento degli scambi commerciali, con le esportazioni che a dicembre 2012 risultano superiori del +7,4% rispetto a quelle del 2011 (+1,7% le importazioni)

10 Banca Nuova SpA Relazione sulla gestione al 31 dicembre 2012 La generale mancanza di dinamicità sul fronte delle attività produttive e degli scambi è testimoniato anche dall andamento dell inflazione, rimasta su livelli contenuti (+2,2% a dicembre) e sostanzialmente in linea con gli obiettivi di medio/lungo periodo della BCE. POLITICA MONETARIA INTERNAZIONALE In un contesto caratterizzato da una bassa crescita economica e da aspettative d inflazione contenute, l orientamento delle politiche monetarie nei principali Paesi avanzati è rimasto fortemente espansivo per tutto il La FED ha lasciato invariati i tassi di interesse nell intervallo compreso tra lo 0,0% e lo 0,25%, ribadendo che non ci saranno variazioni fino al 2015 e legando per la prima volta esplicitamente le variazioni dei tassi stessi alle dinamiche di inflazione ed occupazione. La FED, sempre al fine di ridurre i tassi a lungo termine per sostenere la ripresa, ha annunciato a settembre 2012 un programma di acquisto di titoli obbligazionari legati al mondo immobiliare per 40 miliardi di dollari al mese ed ha prolungato fino alla fine del 2012 la cosiddetta operazione Twist, volta a moderare i tassi a lungo termine mediante l acquisto di titoli di stato americani a più lunga scadenza, finanziato attraverso la cessione di titoli con vita residua inferiore a 3 anni. Sono rimasti immutati anche gli orientamenti espansivi della Banca d Inghilterra e della Banca del Giappone, che hanno lasciato invariati i tassi di riferimento (rispettivamente allo 0,5% e in un intervallo compreso tra lo 0,0% e lo 0,1%) ed hanno intensificato i programmi di acquisto di attività finanziarie nel tentativo di fornire sostegno all economia. Il Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea ha approvato nell estate del 2012 un ulteriore allentamento delle condizioni monetarie, finalizzato a diminuire la tensione sui debiti sovrani e fornire uno stimolo alla crescita economica nell Eurozona. Nella seduta di giugno, infatti, la BCE ha tagliato il tasso di riferimento di 25 basis points, portandolo allo 0,75%, valore minimo nella storia dell istituzione monetaria europea. Tale livello è stato confermato anche nell ultima riunione di febbraio 2013, a seguito della quale il governatore Draghi ha anche affermato che non è attesa una ripresa dell economia europea prima dell estate, anche a causa degli effetti depressivi su consumi ed investimenti legati alle manovre di aggiustamento dei bilanci pubblici. Tra le importanti misure non convenzionali messe in atto dalla BCE nel corso dell anno a sostegno della liquidità delle banche, si ricorda la seconda operazione LTRO (Longer Term Refinancing Operations), operazione di rifinanziamento a 36 mesi posta in essere a fine febbraio a favore delle banche eurpee, la riduzione del coefficiente di riserva obbligatoria (dal 2% all 1% a partire da gennaio 2012) e l ulteriore ampliamento delle attività stanziabili a garanzia nelle operazioni di rifinanziamento (stabilito in data 22 giugno), nonchè la prosecuzione della piena aggiudicazione degli importi richiesti a tasso fisso nelle operazioni principali di rifinanziamento. Il 2 agosto 2012 la BCE, inoltre, ha comunicato l istituzione delle OMT (Outright Monetary Transactions), cioè interventi straordinari volti a ripristinare la normale trasmissione della politica monetaria ai mercati. Tali operazioni monetarie consistono in acquisti, per un ammontare potenzialmente illimitato, di titoli di stato con scadenza tra 1 e 3 anni di quei paesi che abbiano in precedenza attivato un programma di aiuto finanziario dell ESM o dell EFSF

11 Banca Nuova SpA Relazione sulla gestione al 31 dicembre 2012 MERCATI FINANZIARI INTERNAZIONALI Per quanto riguarda i mercati finanziari europei, il 2012 è stato caratterizzato in estrema sintesi da due fasi: una prima, fino alla fine di luglio, in cui sono prevalse incertezza e volatilità sui mercati finanziari, ed una seconda, a partire dal mese di agosto con la decisa presa di posizione della BCE nel difendere la moneta unica, che ha visto ritornare l ottimismo, con un conseguente allentamento degli spread e un miglioramento delle quotazioni azionarie. Sono stati i differenziali di rendimento tra i titoli di stato dei paesi periferici e il più sicuro Bund tedesco (i cosiddetti spread ) ad aver risentito in primavera dei timori sulla rottura dell Unione Monetaria, e ad aver beneficiato poi, a partire da fine estate, degli effetti delle decisioni della BCE e della Commissione Europea. Tale dinamica, pur avendo interessato in particolar modo la Spagna, ha colpito anche i titoli di stato italiani, nonostante le manovre del Governo Monti avessero tentato di fornire agli investitori internazionali rassicurazioni sulla stabilità dell Italia. Lo spread tra il Btp a 10 anni e il corrispondente Bund tedesco, dopo aver toccato in marzo il minimo dell anno (278 punti base), è tornato, infatti, a crescere raggiungendo a fine luglio i 536 punti base, valore prossimo al massimo storico di 551 punti raggiunto a novembre 2011, complice anche il rendimento minimo offerto dal titolo tedesco (1,6% il rendimento medio nell anno). Dopo l annuncio delle OMT del 2 agosto 2012 da parte della BCE, il tasso del BTP a 10 anni ha iniziato a diminuire progressivamente, portando lo spread a 318 punti base a fine 2012; la diminuzione è proseguita anche a gennaio 2013, quando il differenziale è sceso a 250 punti base. Anche i listini azionari internazionali, nonostante l acuirsi della crisi economica in Europa, dopo un inizio d anno difficile hanno evidenziato a fine 2012 risultati complessivamente positivi sia negli Stati Uniti e in Asia, sia soprattutto in Europa. Nel dettaglio, hanno registrato dinamiche decisamente positive sia la Borsa degli Stati Uniti, con il Dow Jones che ha chiuso l anno in crescita del +13,4% grazie alla tenuta dell economia americana, sia quella del Giappone (+25,7% nell anno), favorita dai positivi effetti della ricostruzione dopo lo Tsunami dell anno precedente. Per quanto riguarda i Paesi Emergenti, dopo il crollo dell anno precedente, i listini azionari hanno risentito del rallentamento dell economia mondiale, registrando dinamiche modeste in Cina (+3,2%), Russia (+4,0%) e Brasile (+7,4%), mentre solamente in India si è evidenziata una crescita molto più forte (+25,7%). I mercati azionari europei hanno registrato variazioni generalmente positive, grazie principalmente alla diminuzione della tensione sui mercati dei titoli di stato: +5,8% il Ftse 100 di Londra, +15,2% il Cac 40 di Parigi e +29,1% il Dax di Francoforte. Solamente in Spagna, a causa della difficile situazione economica e dei gravi problemi di bilancio pubblico, l Ibex ha registrato una variazione negativa (-5,1%). La borsa di Milano, nel 2012, è tornata a registrare una performance positiva, anche se inferiore a quella dei paesi core : il Ftse Mib ha guadagnato, infatti, il +7,8%. Va comunque rilevato come la performance della Borsa di Milano, seppur positiva, è stata comunque più contenuta rispetto alle altre piazze finanziarie a causa del cosiddetto bancocentrismo del nostro listino: il comparto del credito, che rappresenta quasi un quinto della capitalizzazione della Borsa italiana, ha infatti registrato nel corso del 2012 una variazione sostanzialmente nulla, penalizzato dall elevata rischiosità percepita sui titoli bancari, a causa dell elevato ammontare di titoli di stato detenuti dalle banche e delle prospettive di scarsa redditività del comparto. Sui mercati valutari, l euro, dopo aver raggiunto il 24 febbraio il suo valore massimo nell anno (1,35 dollari per un euro), ha evidenziato un trend discendente, a causa dei crescenti timori di una rottura dell Area Euro, fino a toccare il valore minimo di 1,22 il 24 luglio; nell ultima parte dell anno la moneta unica ha ripreso ad apprezzarsi nei confronti del dollaro, anche a seguito dell intonazione decisamente espansiva della politica monetaria americana, raggiungendo alla fine del 2012 il valore di 1,32 dollari per un euro (+1,6% annuo)

12 Banca Nuova SpA Relazione sulla gestione al 31 dicembre 2012 In linea con la dinamica positiva dei mercati finanziari anche le quotazioni dell oro hanno evidenziato una crescita del 5,6% su base annua, attestandosi alla fine del 2012 a dollari per oncia. Diminuiscono, invece, le quotazioni del petrolio (Brent -7,1% nel 2012), principalmente a causa del rallentamento dell economia mondiale e dell attenuarsi delle tensioni nei paesi del Medio- Oriente, che nella prima parte dell anno avevano portato ad una impennata dei prezzi petroliferi

13 Banca Nuova SpA Relazione sulla gestione al 31 dicembre 2012 L ECONOMIA ITALIANA L economia italiana sta attraversando una delicata fase recessiva, iniziata nel terzo trimestre del 2011 e proseguita per tutto il 2012, come confermato anche dagli ultimi dati sul PIL pubblicati dall Istat relativi al IV trimestre del 2012: -0,9% la flessione sul trimestre precedente (6 contrazione consecutiva), che porta il Pil per l anno 2012 al -2,2%. Sulla dinamica negativa del Pil hanno pesato sia fattori esterni, in particolare il rallentamento della crescita mondiale che ha frenato le esportazioni, sia, sopratutto, fattori interni: la perdita di competitività dell economia italiana, il calo degli investimenti delle imprese e la debolezza dei consumi interni, questi ultimi, in particolare, penalizzati dagli effetti dalle manovre correttive di finanza pubblica intraprese per far fronte alla crisi del debito sovrano. Il peggioramento del quadro congiunturale è confermato dall andamento della produzione industriale, in progressivo rallentamento durante l anno (a dicembre 6,6% a/a), scesa sui livelli del Gli indicatori qualitativi più recenti, pur evidenziando una situazione critica per l industria italiana, forniscono qualche timido segnale di inversione di tendenza; in particolare l indice PMI manifatturiero è tornato a salire, pur rimanendo lontano dai valori che suggeriscono un espansione delle attività produttive. Anche il clima di fiducia delle imprese, dopo aver raggiunto in dicembre il minimo storico, a gennaio 2013 è tornato leggermente a migliorare, così come le attese degli imprenditori. Anche i consumi interni continuano a diminuire, calando ad un ritmo prossimo al punto percentuale per trimestre e contribuendo negativamente all andamento complessivo del PIL nazionale. I consumi delle famiglie, in particolare, risentono del prolungato calo del reddito disponibile e della forte incertezza che caratterizza il mercato del lavoro; relativamente a quest ultimo aspetto si segnala il preoccupante calo dell occupazione, con il numero degli occupati che è risultato di quasi 300 mila unità inferiore rispetto all inizio dell anno e l incremento della disoccupazione, salita all 11,2% (rispetto al 9,4% di fine 2011). Risultano critiche, in particolare, le prospettive di lavoro dei giovani: la disoccupazione giovanile, infatti, è salita al 36,6% (dal 31,7% di dicembre 2011), mantenendosi su valori ampiamente superiori alla media europea (pari a dicembre 2012 al 24,0%). Gli unici dati positivi, seppur in attenuazione, continuano a provenire dalla domanda estera, che rimane in crescita: le esportazioni dell intero 2012 sono registrato una crescita del +3,7% rispetto al 2011, sostenute esclusivamente dagli scambi con i paesi Extra-UE (+9,2% nell anno), mentre si riducono lievemente quelli tra l Italia e gli altri paesi europei (-0,7% a/a). Calano invece le importazioni, diminuite del -5,7% rispetto all anno precedente come effetto ulteriore della debolezza dei consumi e degli investimenti interni. L inflazione, dopo essere rimasta su livelli elevati fino a settembre, principalmente a causa degli effetti dall aumento delle accise sui beni energetici e delle imposte indirette deliberato a settembre 2011, nella parte finale dell anno ha iniziato a rallentare. A dicembre 2012, infatti, l indice generale dei prezzi al consumo ha registrato un aumento del +2,3% annuo, in calo rispetto al +3,3% di fine Anche l inflazione core (cioè quella calcolata al netto dei prodotti energetici ed alimentari) è scesa, attestandosi al +1,6% annuo rispetto al +2,4% di dicembre Nei primi mesi del 2013 l ulteriore rallentamento dei prezzi dei beni energetici contribuirà a moderare la dinamica dell inflazione, prevista in progressiva attenuazione nel corso dell anno. Infine, segnali positivi provengono dai dati di finanza pubblica. Sulle base delle ultime informazioni disponibili il fabbisogno del settore statale in rapporto al Pil è stimato intorno al 3% alla fine del 2012, contro il 3,9% dell anno precedente. Al contrario, il rapporto tra debito pubblico e Pil è aumentato di circa 6 punti percentuali, portandosi su un valore prossimo al 127% rispetto al 120,7% del Tale valore è atteso in crescita anche nel 2013, in presenza di

14 dic-10 gen-11 feb-11 mar-11 apr-11 mag-11 giu-11 lug-11 ago-11 set-11 ott-11 nov-11 dic-11 gen-12 feb-12 mar-12 apr-12 mag-12 giu-12 lug-12 ago-12 set-12 ott-12 nov-12 dic-12 Banca Nuova SpA Relazione sulla gestione al 31 dicembre 2012 una dinamica molto contenuta del PIL, per poi scendere a partire dal 2014, grazie all ulteriore aumento dell avanzo primario e alla ripresa dell attività economica. 8% 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% 0% -1% -2% -3% 2011 Raccolta e Impieghi (var % annua) 2012 Raccolta Impieghi La raccolta Negli ultimi mesi del 2012 l attenuazione delle tensioni sui mercati finanziari hanno favorito una ripresa dell attività di funding delle banche italiane. A dicembre 2012 la raccolta diretta 1 da residenti delle banche italiane ha evidenziato una crescita annua del +3,6%, a fronte del - 1,7% di dicembre Questa dinamica beneficia in particolare dell andamento positivo dei depositi (+6,3% a/a), trainati in particolare dalla componente a durata prestabilita (+28,4% a/a). Continua la contrazione dei depositi in c/c (-0,7% a/a), penalizzati dal processo di ricomposizione del risparmio verso forme di investimento alternative più redditizie, ma pur sempre liquide. Risulta in calo anche la raccolta obbligazionaria 2, penalizzata in particolare dalle tensioni sui mercati internazionali, con una riduzione a dicembre del -6,8% rispetto all anno precedente (+3,2% a fine 2011). In crescita le operazioni di pronti contro termine (+34,1%), dopo il forte calo dell anno precedente (-39,0%), per effetto dell elevata operatività sull interbancario garantita da controparti centrali. Rimane decisamente negativo, infine, l andamento della raccolta dall estero (-12,0% a dicembre 2012), a causa dell accresciuta rischiosità percepita degli investitori esteri sul sistema bancario italiano. Il 2012, per quanto riguarda la raccolta indiretta, è stato un altro anno negativo, a causa della preferenza delle banche nel collocare prodotti di raccolta diretta a fronte di quelli di risparmio gestito. Secondo gli ultimi dati diffusi da Assogestioni (l associazione italiana che riunisce le principali Sgr del settore e che monitora l andamento del mercato del risparmio gestito) negli ultimi 12 mesi si sono registrati deflussi di fondi e gestioni pari a circa 12 miliardi di euro, a causa di riscatti dei risparmiatori, di cui oltre 4 miliardi nel solo mese di dicembre. A dicembre 2012 il patrimonio gestito complessivo risulta pari a miliardi, in crescita del +27,5% rispetto a dicembre 2011 (+258 miliardi di euro), grazie all andamento positivo dei mercati che nel corso del 2012 hanno evidenziato ampi recuperi rispetto ai livelli di fine L aggregato non comprende le obbligazioni emesse dalle banche italiane e riacquistate dalle stesse. 2 V. nota precedente

15 Banca Nuova SpA Relazione sulla gestione al 31 dicembre 2012 Gli impieghi bancari e la rischiosità del credito Nel 2012 l attività creditizia in Italia è rimasta molto debole, come conseguenza sia della scarsità della domanda di credito da parte di imprese e famiglie sia di tensioni sul lato dell offerta, connesse principalmente all evidente deterioramento della qualità del credito. A dicembre 2012, infatti, gli impieghi lordi al settore privato 3 hanno registrato una crescita tendenziale limitata al +0,6% (+1,8% alla fine del 2011), dinamica sostenuta solamente dall operatività con controparti centrali (+195,0%, controparte compresa nell ambito delle altre istituzioni finanziarie ), al netto delle quali gli impieghi risultano in flessione del 1,8%. La dinamica degli impieghi risulta particolarmente debole nei confronti delle imprese e famiglie (-2,5% a dicembre). In particolare, i prestiti alle imprese, dopo aver evidenziato nei primi mesi dell anno una modesta crescita, hanno successivamente registrato una progressiva flessione (a dicembre -3,3%) a causa principalmente dell indebolimento dell attività economica e, in parte, dell irrigidimento dei criteri di concessione del credito da parte degli operatori bancari. Nell ambito di questo segmento si rileva, inoltre, una più marcata riduzione degli impieghi a lungo termine, a causa del peggioramento delle prospettive di investimento delle imprese. Meno rilevante, invece, la contrazione dei prestiti alle famiglie, che a dicembre si riducono del -1,4% annuo, penalizzati dalla flessione del comparto del credito al consumo, oltre che dalla riduzione dei mutui ipotecari, legata al peggioramento del mercato immobiliare. La situazione recessiva che da lungo tempo sta caratterizzando l economia del nostro Paese, ha causato un rapido deterioramento della qualità dei portafogli creditizi delle banche. Lo stock di sofferenze lorde a dicembre 2012 è risultato, infatti, in crescita del +16,6% rispetto a fine 2011, portando anche il rapporto tra le sofferenze lorde e gli impieghi al 6,28%, dal 5,44% di dicembre Significativi incrementi si rilevano anche sugli altre categorie di crediti in difficoltà (esposizioni incagliate, scadute e ristrutturate), la cui incidenza sul totale degli impieghi, secondo gli ultimi dati disponibili, è salita dal 4,41% di dicembre 2011 al 5,50% del terzo trimestre 2012, ultimo dato disponibile. I tassi di interesse bancari A dicembre 2012 il tasso medio sulla raccolta (tasso medio ponderato dei depositi, Pct e obbligazioni) è salito al 2,08%, con un aumento di 8 punti base rispetto alla fine dell anno precedente. Tale dinamica è il risultato di un incremento del tasso medio sui depositi (+17 punti base rispetto a dicembre 2011), che risentono delle preferenze dei clienti per forme tecniche facilmente liquidabili e della spinta commerciale delle banche in particolare sui prodotti vincolati. È rimasto sostanzialmente invariato, invece, il rendimento medio delle obbligazioni (-1 punto base rispetto a dicembre 2011). Sul fronte dell attivo, si è registrata una progressiva riduzione delle condizioni applicate, evidenziato sia sugli stock sia sulle nuove erogazioni. A dicembre 2012 il tasso medio ponderato sui prestiti a famiglie e società non finanziarie si attesta al 3,79%, con una riduzione di 44 punti base rispetto a dicembre Tale dinamica, evidenziata in particolare sulle forme tecniche a scadenza, risente in particolare dell evidente calo dei tassi di mercato utilizzati per l indicizzazione dei finanziamenti, come ad esempio l Euribor a 3/6 mesi. La diminuzione dei tassi attivi, a fronte di un costo del funding rimasto elevato, ha determinato una marcata contrazione della forbice bancaria, scesa complessivamente di ben 52 punti base rispetto a dicembre All interno del settore privato sono compresi i prestiti a: Assicurazioni e fondi pensione, Altre istituzioni finanziarie, Imprese e Famiglie

16 Banca Nuova SpA Relazione sulla gestione al 31 dicembre 2012 LA DINAMICA DEL CREDITO E DEL RISPARMIO L andamento economico recessivo e gli effetti della crisi del debito sovrano hanno penalizzato l operatività delle banche italiane per tutto il Le difficoltà di approvvigionamento di fondi, soprattutto sui mercati istituzionali e interbancari, parzialmente tamponati dagli interventi di natura straordinaria della Banca Centrale Europea, ha determinato una conseguente contrazione dell attività di impiego, penalizzata oltretutto dal crollo della domanda di credito di famiglie e imprese e dal notevole deterioramento del merito creditizio delle controparti. Quanto all evoluzione dei tassi, le tensioni sul mercato del debito sovrano italiano, attenuatasi solo nell ultima parte del 2012, hanno causato il permanere del costo del funding su livelli elevati per buona parte dell anno. Sul fronte degli impieghi la maggiore onerosità dei fondi raccolti, unita alla maggiore rischiosità delle controparti ha spinto le banche ad aumentare gli spread sui finanziamenti. Nonostante questo, il livello dei tassi sugli impieghi ha comunque complessivamente registrato una progressiva flessione per tutto il 2012 per effetto dell elevato calo dei tassi di mercato di riferimento per le indicizzazioni, coerentemente con le indicazioni di politica monetaria della BCE

17 Banca Nuova SpA Relazione sulla gestione al 31 dicembre 2012 LA SITUAZIONE ECONOMICA E CREDITIZIA DELLE NOSTRE AREE LA SICILIA L industria Il settore industriale siciliano, entrato in una nuova fase congiunturale negativa al termine del primo semestre del 2011, ha continuato a mostrare segni di debolezza anche e soprattutto a seguito delle incertezze del quadro economico generale. In particolare, si evidenzia che sulla base di uno studio condotto a fine 2012 dalla Banca d Italia su un campione di imprese industriali con almeno 20 addetti, oltre il 50% delle aziende ha registrato una riduzione del fatturato nei primi nove mesi del 2012, in peggioramento rispetto a quanto registrato un anno prima, quando il fatturato era diminuito nel 37,5% dei casi, mentre, per quanto riguarda le imprese che hanno mostrato un incremento del fatturato, si rileva che esse sono risultate pari al 19% contro il 37,3% rilevato l anno precedente. Come conseguenza del minore fatturato, lo stesso studio rileva che solo il 61,3% delle imprese prevede di chiudere l esercizio in utile, mentre il 23,1% del campione prevede di chiudere in perdita. A causa della minore produzione, la capacità produttiva inutilizzata è cresciuta nel corso del Tale situazione, insieme a fattori finanziari, organizzativi, tecnici e di incertezza sulle prospettive di crescita dell economia reale, ha determinato una remora agli investimenti, tant è che meno della metà delle imprese in questione hanno dichiarato di portare a termine i progetti di investimenti programmati nell anno. Sul fronte occupazionale si osserva come le aspettative per il 2013 siano in riduzione per il 44,7% degli intervistati, mentre l 8,3% ritiene che essa subirà una crescita. Infine si evidenzia che il 25% del campione ha fatto ricorso alla Cassa integrazioni ordinaria ed il 10% a quella straordinaria. Gli scambi con l estero Le esportazioni delle merci siciliane, nel corso del primo semestre 2012, sono risultate in aumento del 21,2% rispetto allo stesso periodo del 2011, mostrando una maggiore vivacità rispetto ai risultati ottenuti dal sistema paese (+4.2%) e dal Mezzogiorno d Italia (+7%). La crescita sopra evidenziata è da attribuirsi quasi esclusivamente all export di prodotti petroliferi raffinati che rappresentano il 75,2% delle vendite all estero ed incidono per il 50% sulle vendite nazionali del comparto. Al netto dei prodotti petroliferi, le esportazioni sono cresciute dello 0,8%, in linea con la crescita registrata per il Mezzogiorno. Le esportazioni delle merci siciliane, al netto dei prodotti petroliferi, sono risultate in contrazione verso l Area Euro per il 2,2%; al suo interno, tuttavia, sono risultati in aumento i flussi commerciali verso la Germania e la Francia. Ne confronti dei paesi extra UE la crescita è stata pari al 5.8% con una buona dinamica nei confronti degli Stati Uniti, soprattutto per gli articoli farmaceutici, e verso il continente asiatico. Per quanto riguarda le importazioni si è registrata una contrazione dello 0,8%, mentre al netto dei prodotti petroliferi, che rappresentano circa l 85% delle importazioni, il calo è stato pari al 19,5%

18 Banca Nuova SpA Relazione sulla gestione al 31 dicembre 2012 Le costruzioni e il mercato immobiliare Il settore delle costruzioni, nella prima parte del 2012, ha continuato a risentire della congiuntura economica avversa. Gli occupati del settore sono risultati in contrazione del 10% rispetto al primo semestre 2011, mentre le ore di lavoro complessivamente impiegate e denunciate dal settore sono diminuite del 14%. In base ai dati del CRESME (Centro Ricerche Economiche e Sociali di Mercato per l edilizia e il territorio), l importo complessivo dei bandi di gara per opere pubbliche da effettuare sul territorio siciliano è sceso del 38% nel primo semestre dell anno 2012, rispetto allo stesso periodo del Anche il mercato immobiliare residenziale ha realizzato una forte battuta di arresto facendo rilevare un -25,4% del numero di compravendite rispetto al pari dato dello scorso anno. Per quanto riguarda l impatto che la riduzione delle compravendite ha avuto sul valore degli immobili, si rileva che per la prima volta dopo un decennio, i valori immobiliari sono risultati in contrazione sia in termini nominali (-0.9%) che in termini reali (-4%). I servizi La fase recessiva dell economia ha investito anche le imprese che operano nel settore dei servizi. In particolare per quanto riguarda il commercio, si osserva come la perdita del potere di acquisto del reddito reale disponibile dei consumatori, accompagnata da una sfiducia nelle prospettive di reddito futuro, ha determinato un minore consumo e conseguentemente un minore fatturato del settore commerciale. Dal sondaggio della Banca d Italia, emerge che il fatturato è risultato inferiore rispetto allo scorso anno nel 60% dei casi osservati e che solo il 50% degli intervistati contano di chiudere l esercizio in utile. Dopo la ripresa dello scorso anno, i flussi turistici in Sicilia hanno sostanzialmente ristagnato nei primi sette mesi del 2012, facendo rilevare nei successivi mesi modesti incrementi. E proseguito l andamento negativo per i flussi di turismo dei connazionali (-2,8%), mentre quelli provenienti dall estero hanno registrato un forte rallentamento, con un aumento del 3.1% nel numero dei pernottamenti rispetto alla crescita del 14% nell intero Complessivamente la spesa effettuata dai turisti stranieri nell Isola è cresciuta nei primi sei mesi dell anno del 12,9%. Infine si evidenzia che anche il settore dei trasporti aeroportuali ha risentito dell andamento sfavorevole della congiuntura economica facendo rilevare nei primi otto mesi dell anno una contrazione dell 1,6% del traffico delle merci trasportate, del 3,3% dei passeggeri, del 6,4% dei velivoli movimentati. L andamento sopra evidenziato ha riguardato in particolare i voli nazionali, diminuiti del 8,2%, con una riduzione dei passeggeri trasportati pari al 4,8%, mentre i voli internazionali, seppure in aumento, hanno registrato un forte rallentamento rispetto al Il mercato del lavoro Le condizioni del mercato del lavoro in Sicilia sono peggiorate nel corso del primo semestre del 2012, accentuando la tendenza negativa che ormai dura da oltre un quinquennio. In base ai dati forniti dall Istat, gli occupati (lavoratori autonomi e dipendenti) sono diminuiti del 2.6% rispetto al primo semestre del Il calo è da attribuirsi alla componente maschile (-6%), a fronte di una crescita di quella femminile (+3.9%). Il forte calo del tasso di occupazione degli uomini e l incremento di quello delle donne ha consentito di ridurre il divario di genere a 24,4 punti percentuali

19 Banca Nuova SpA Relazione sulla gestione al 31 dicembre 2012 La contrazione dell occupazione si è registrata soprattutto nei settori dell edilizia e dell industria (complessivamente -7,9%), minore nelle attività dei servizi (-2.9%). Fanno eccezione tra questi ultimi i servizi relativi al commercio, agli alberghi e ai ristoranti nei quali si è registrato un incremento dell occupazione dell 1,2%. Le persone in cerca di occupazione sono aumentate, nella media dei primi due trimestri e su base annua, di 91 mila unità (36,6%); i due terzi posseggono precedenti esperienze lavorative e la restante parte è alla ricerca di una prima occupazione. Le forze di lavoro, dopo le contrazioni registrate negli anni passati, sono così aumentate del 3,1% e il tasso di attività è salito di 1,7% punti percentuali, al 51,7%. Il tasso di disoccupazione è notevolmente aumentato (+4,8 punti percentuali rispetto al primo semestre del 2011), portandosi al 19,4%, livello che non si raggiungeva in regione dal L incremento ha riguardato sia gli uomini sia le donne. Il numero di ore di Cassa integrazione guadagni, nei primi nove mesi del 2012, è cresciuto del 58,4% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Si è ridotta la componente ordinaria (-13,9%), mentre è raddoppiato il ricorso a interventi straordinari e in deroga. L INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA Il finanziamento dell economia Il trend negativo del ritmo di crescita dei prestiti bancari nella regione alla clientela residente, è proseguito fino a diventare negativo nel mese di maggio. Il fenomeno, sul quale ha inciso anche l aumento delle posizioni classificate tra i crediti in sofferenza, ha interessato tutti i principali settori dell economia, ed è stato più marcato per le imprese, soprattutto quelle di minore dimensione. Sono stati i primi cinque maggiori gruppi bancari italiani a registrare la maggiore contrazione dei prestiti nell isola, mentre le altre banche, seppure in misura minore rispetto al passato, hanno ottenuto un tasso di crescita positivo. Tenendo conto non solo dei prestiti bancari ma anche delle società finanziarie, nei dodici mesi terminati a giugno il credito alle famiglie consumatrici si è ridotto dello 0,7%. I finanziamenti finalizzati all acquisto delle abitazioni, è cresciuto dell 1,2%, a fronte del 4,6% dell anno precedente; la contrazione ha riflesso il brusco calo delle erogazioni di nuovi mutui nel primo semestre del Il TAEG (tasso annuo effettivo globale) sui nuovi mutui, ancora in crescita fino a giugno 2012, è in seguito diminuito, collocandosi a giugno sul livello di dicembre 2011 al 4,3%. Il credito al consumo si è ridotto del 3,2% ed ha riguardato sia le società specializzate che le banche. Le ragioni di tale contrazione si devono sia alla debole domanda delle famiglie che ad un maggiore irrigidimento circa le quantità erogate. I prestiti erogati al settore produttivo, da parte delle banche e dalle altre società finanziarie, sono risultati in contrazione del 2,5%. La riduzione ha riguardato sia i finanziamenti per investimenti che le altre forme tecniche. Per le imprese delle costruzioni la contrazione è stata del 6,8%, ancora più marcata di quella registrata nel 2011; i prestiti al settore manifatturiero e a quello dei servizi, che nel 2011 avevano rallentato, si sono ridotti rispettivamente del 2,2% e del 3.5%. Tra le altre attività va segnalato che i crediti al comparto energetico sono cresciuti del 10,2% (+22,1% nel 2011). Si evidenzia che è risultata debole la domanda di finanziamenti per investimento mentre è risultata in crescita la domanda di credito finalizzato al consolidamento e alla ristrutturazione dei debiti. Dal punto di vista dell offerta, gli intermediari hanno continuato ad adottare un orientamento restrittivo nell erogazione del credito, soprattutto nel settore delle costruzioni

20 Banca Nuova SpA Relazione sulla gestione al 31 dicembre 2012 Tra dicembre del 2011 e giugno del 2012 il tasso medio applicato sui finanziamenti a breve termine è passato dal 7,7% all 8,3%; l aumento si è concentrato nei primi mesi dell anno; successivamente la dinamica crescente ha perso vigore. La qualità del credito Il persistere della congiuntura economica negativa ha determinato un peggioramento della qualità del credito nell Isola: nella media dei quattro trimestri terminati a giugno 2012, il flusso di nuove sofferenze in rapporto agli impieghi di inizio periodo (tasso di decadimento) è salito al 2.8%, dal 2.6% del L incremento si è concentrato nel settore produttivo; per le famiglie il tasso di decadimento si è mantenuto sostanzialmente invariato rispetto alla fine dell anno precedente. Le provincie che hanno mostrato valori più alti rispetto a quelli medi sono risultate quelle di Trapani, Agrigento e Messina. La crescita del tasso di decadimento delle imprese è cresciuto di 4 decimi di punto; sono state le imprese di minore dimensione a presentare la maggiore rischiosità (4,4%). Sono peggiorati gli indicatori di rischiosità delle imprese di costruzioni e di quelle dei servizi ed in particolare quelle gli esercizi commerciali. La raccolta retail e il risparmio finanziario La raccolta bancaria a giugno del 2012, su base annua, è cresciuta del 1,2%, contro uno 0,3% a dicembre del La crescita si deve alle famiglie consumatrici (+1.9%) sia con riferimento alla componente dei depositi (+1.8%) che a quella obbligazionaria (+2.3%). Le quote di risparmio gestito in OICR sono risultate, sempre su base annua, in forte contrazione (-9.2%), di contro, sono aumentati i titoli del debito pubblico italiano nei portafogli (+7,1%). LA CALABRIA L industria Il sondaggio congiunturale sulle imprese industriali svolta dalle filiali regionali della Banca d Italia tra settembre e ottobre del 2012, ha rilevato che la quota di imprese manifatturiere calabresi che ha dichiarato un aumento del fatturato nei primi nove mesi dell anno è stata pari al 30%, a fronte del 39% che ha segnalato un calo. Le imprese esportatrici che segnalano una crescita del fatturato estero sono pari al 43%. Segnali positivi emergono dalle previsioni sugli ordini per i prossimi 6 mesi, infatti, circa il 29% delle imprese è ottimista circa un loro incremento, mentre il 31% si attende un ulteriore calo. Le difficoltà finanziarie delle imprese e il peggioramento delle prospettive della domanda continuano a frenare i loro piani di investimento. Secondo i dati di Unioncamere-Movimprese, il saldo demografico delle imprese industriali è risultato nuovamente negativo: nel primo semestre dell anno 2012 il saldo tra iscrizioni al registro delle imprese e cessazioni, in rapporto al numero di imprese attive, è stato pari a -1,5% contro un -2% del primo semestre

21 Banca Nuova SpA Relazione sulla gestione al 31 dicembre 2012 Gli scambi con l estero Nel primo semestre del 2012 le esportazioni di merci della regione sono aumentate a prezzi correnti del 7,9%, dopo essere cresciute del 3,0% nel Tuttavia, tale dinamica è largamente riconducibile all aumento dei flussi di metalli preziosi verso la Svizzera, fenomeno rilevante a livello nazionale e che in Calabria assume dimensioni significative per la presenza di un grande operatore del settore. Al netto di tale voce, nei primi sei mesi dell anno le esportazioni sono cresciute dell 1,0%. Tra i comparti più rilevanti per l export regionale, quelli dell alimentare, dei prodotti chimici e dei macchinari hanno subito un ulteriore lieve flessione (-1,4% -3,2% e - 2,5% rispettivamente); il settore agricolo ha invece registrato un incremento delle vendite all estero del 2,6%. I dati dell export, se confrontati con quelli dell anno precedente, mostrano una ripresa delle esportazioni verso i paesi UE, una contrazione di quelle verso i Paesi extra UE dove si è diretto nel semestre circa il 60% delle merci in valore, una percentuale superiore alla media nazionale. Nel primo semestre, le importazioni sono aumentate del 3,6% rispetto all analogo periodo dell anno precedente, in controtendenza col calo osservato nel 2011 (-12,2%). Le costruzioni e il mercato immobiliare Il settore delle costruzioni continua a riflettere la dinamica sfavorevole del comparto delle opere pubbliche, nonché la debolezza del mercato dell edilizia residenziale. Nel comparto delle opere pubbliche, il numero dei bandi di gara in Calabria si è ridotto nei primi sei mesi del 2012 del 5,9% rispetto all'anno precedente. Il valore complessivo è sensibilmente diminuito, anche se tale calo va in parte ricondotto all effetto della pubblicazione nel primo semestre del 2011 dei bandi relativi alla costruzione dei nuovi ospedali. Secondo i dati dell Osservatorio del mercato immobiliare (Agenzia del territorio), il numero di transazioni nel primo semestre del 2012 è sceso del 16% rispetto al periodo corrispondente dell anno precedente, una riduzione significativa ma inferiore rispetto a quella media nazionale (-22,6%). Le quotazioni al netto della variazione dei prezzi al consumo, in base a elaborazioni sui dati dell Agenzia del Territorio, sono diminuite del 3,3%. I servizi Il persistente ciclo economico negativo ha indebolito anche il settore dei servizi soprattutto a seguito della contrazione dei consumi. La metà delle imprese dei servizi privati non finanziari intervistate dalla Banca d'italia ha riportato una contrazione del fatturato nei primi nove mesi del 2012 rispetto all analogo periodo dell anno precedente, a fronte del 20% che ha segnalato un aumento. Il 47% delle imprese prevede una stabilizzazione delle vendite nei prossimi sei mesi. In base ai dati dell Osservatorio CartaSì, nel primo semestre del 2012 la spesa effettuata con carta di credito sarebbe diminuita in regione dello 0,3%, un calo inferiore a quello del Mezzogiorno. Secondo i dati di ANFIA, le immatricolazioni di autovetture tra gennaio e settembre del 2012 sarebbero diminuite del 25,5% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente (-20,4% in Italia). In base a dati provvisori, le immatricolazioni di veicoli commerciali sono diminuite del 35,8%, in linea con il dato nazionale. Secondo l indagine sul turismo internazionale della Banca d Italia, le presenze di viaggiatori stranieri nel primo semestre del 2012 sarebbero cresciute del 12,9%, mentre la spesa sarebbe aumentata del 16,4%. Il periodo gennaio- giugno ha tuttavia rappresentato storicamente soltanto un quinto delle presenze turistiche in regione. Secondo i dati dell Osservatorio CartaSì, nel periodo luglio - agosto 2012 la spesa con carta di credito di acquirenti stranieri in regione sarebbe diminuita dell 8,6%

22 Banca Nuova SpA Relazione sulla gestione al 31 dicembre 2012 Nei primi otto mesi del 2012, in base ai dati Assaeroporti, la movimentazione di aeromobili nel sistema aeroportuale calabrese si è sensibilmente ridotta rispetto al medesimo periodo dell anno precedente (-5,2%), per effetto in particolare del calo dei traffici internazionali. Tuttavia, il transito dei passeggeri sui voli commerciali è lievemente aumentato (0,7%): a fronte del calo del numero di passeggeri su voli internazionali (-12,3%), si è registrato un aumento sui voli nazionali (5,4%). Dopo un decennio di forte incremento, si è interrotta la crescita dei passeggeri nello scalo di Lamezia Terme (-1,7%), mentre il traffico è aumentato a Crotone e Reggio Calabria, che tuttavia mantengono un peso pari a circa un quarto del totale regionale. Secondo i dati di Contship Italia, la movimentazione di container nel Porto di Gioia Tauro tra gennaio e luglio 2012 è stata pari complessivamente a circa 1,6 milioni di TEU (Twenty feet Equivalent Unit), in crescita del 5% rispetto all analogo periodo dell anno precedente. Dopo il sensibile calo registrato nel primo trimestre, in prosecuzione dell andamento osservato nella seconda parte del 2011, vi è stata una sensibile ripresa delle movimentazioni nei mesi successivi per effetto della presenza crescente del gruppo Msc. Il mercato del lavoro Secondo i dati ISTAT, il numero degli occupati in Calabria è diminuito nel primo semestre del 2012 dello 0,2% rispetto allo stesso periodo del 2011, interrompendo il lieve recupero che si era registrato nella seconda metà dell anno precedente. Tale calo è risultato pressoché in linea con la dinamica in atto nel Mezzogiorno e nel resto del Paese. La riduzione dell occupazione non ha interessato tutti i comparti di attività economica: gli occupati si sono sensibilmente ridotti nei settori delle costruzioni e dell agricoltura (rispettivamente -7,2% e -6,5%), mentre sono leggermente aumentati nell industria in senso stretto e nei servizi (rispettivamente 0,8% e 1,3%). Analogamente a quanto osservato nel 2011, l occupazione maschile si è ridotta (-1,6%), mentre quella femminile ha registrato un ulteriore crescita (2,2%). Al calo dell 1% dei lavoratori dipendenti, si è contrapposto un aumento dell 1,5% degli autonomi. L INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA Il finanziamento dell economia Il credito bancario, che nel 2011 segnalava importanti livelli di rallentamento, nel primo semestre del 2012 è risultato in contrazionei; nei dodici mesi terminanti a giugno, i prestiti bancari, al netto delle sofferenze e delle operazioni pronti contro termine, si sono ridotti del 2,9%, un calo superiore alla media nazionale (-1,3%). La diminuzione ha interessato sia il settore produttivo (-4,8%) sia, in misura meno marcata, le famiglie (-0,9%). Tra le imprese, il calo è stato più pronunciato per quelle di piccola dimensione (-6,8%). In base ai dati provvisori, la dinamica flettente sarebbe proseguita nei mesi estivi. I prestiti erogati dalle banche appartenenti ai primi 5 gruppi nazionali sono calati del 7,4% a giugno 2012, mentre le erogazioni degli altri intermediari, dopo una fase di rallentamento, hanno sostanzialmente ristagnato (0,6% a giugno 2012). Tenendo conto non solo dei prestiti bancari, ma anche di quelli delle società finanziarie, il credito alle famiglie consumatrici è diminuito dell 1,3% a giugno 2012 rispetto alla crescita dell 1,8% di dicembre Il credito al consumo ha continuato a calare durante il primo semestre del 2012 passando dal -0,7% di fine 2011 al -3,4% di giugno

23 Banca Nuova SpA Relazione sulla gestione al 31 dicembre 2012 La diminuzione ha interessato sia la componente erogata dalle banche (-3,6%) sia quella riferita alle società finanziarie (-3%). I prestiti bancari per l acquisto di abitazioni, che rappresentano oltre i due quinti del credito erogato dalle banche e finanziarie, hanno rallentato all 1,4% (4,5 % a dicembre 2011). In linea con l andamento del mercato immobiliare, le nuove erogazioni di mutui destinate all acquisto di immobili, prevalentemente a tasso indicizzato, hanno fatto segnare un forte calo nel primo semestre del 2012 (-46,2%) rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Il costo dei prestiti a medio e lungo termine delle famiglie per l acquisto di abitazioni è cresciuto al 4,5% nel secondo trimestre dell anno in corso, in lieve aumento dal saggio di fine 2011 e al di sopra di circa 40 punti base rispetto alla media nazionale. Il differenziale tra tasso fisso e tasso variabile relativo ai mutui alle famiglie a giugno 2012 è stato pari a 0,9 punti percentuali, un dato in lieve diminuzione rispetto a quello di fine Considerando i finanziamenti concessi sia dalle banche sia dalle società finanziarie, il credito al settore produttivo è diminuito del 4,6% giugno 2012 (-2,2% a fine 2011). La contrazione dei prestiti alle imprese del settore dei servizi, che pesa per circa la metà del totale dei finanziamenti al settore produttivo, è stata pari al 7% (-3,1% a dicembre 2011); anche il credito al settore edile e manifatturiero ha fatto registrare a giugno una diminuzione maggiore rispetto alla fine dell anno precedente (-6,6% e -9,5%). In concomitanza con l andamento negativo delle vendite, a giugno la riduzione ha interessato in misura più marcata i crediti collegati alla gestione del portafoglio commerciale (anticipi e altri crediti autoliquidanti) che sono diminuiti del 9,1%; i prestiti a scadenza, risentendo della debolezza degli investimenti, si sono ridotti del 4,5%. Per contro, sono aumentate, seppure di poco, le aperture di credito in conto corrente (0,6%). A giugno 2012 i tassi di interesse a breve termine praticati alle imprese con sede in Calabria sono stati pari in media al 9,3%, un valore al di sopra di quello rilevato a fine 2011 (8,5%) e alla media nazionale. La qualità del credito Nei dodici mesi terminanti a giugno 2012 il flusso di nuove sofferenze rettificate in rapporto ai prestiti vivi (tasso di decadimento) è stato del 3,4%, stabile rispetto a dicembre ma superiore di oltre un punto percentuale rispetto alla media nazionale. Per le imprese, l indicatore è aumentato al 5,1% nello scorso giugno. L aumento ha riguardato in misura più marcata le imprese di minore dimensione per le quali il tasso di decadimento è aumentato dal 4,7% al 5,1%. Con riferimento alla branca di attività economica, il tasso di insolvenza delle aziende manifatturiere, seppur in calo (dall 8,3% al 7,2%), permane al di sopra della media del settore produttivo. La rischiosità dei finanziamenti alle famiglie è risultata in linea con quella rilevata a fine 2011 (dall 1,9% al 2% di giugno 2012). Una dinamica analoga ha riguardato le posizioni caratterizzate da un minore grado di anomalia rispetto alle sofferenze. L incidenza degli incagli e dei finanziamenti ristrutturati sui prestiti vivi è salita complessivamente al 6,7% (dal 5,8% di fine 2011). L incremento di queste partite deteriorate, che potrebbe preludere a un aumento delle sofferenze nei mesi successivi, ha riguardato sia le famiglie consumatrici sia, più marcatamente, le imprese

24 Banca Nuova SpA Relazione sulla gestione al 31 dicembre 2012 La raccolta retail e il risparmio finanziario La raccolta bancaria effettuata presso la clientela retail (famiglie e imprese) residente in regione ha mostrato una lieve decelerazione nel primo semestre del I depositi bancari delle sole famiglie consumatrici, che costituiscono oltre i quattro quinti del totale, sono cresciuti dell 1,8% (1,1%); tra le categorie di deposito, la riduzione dei conti correnti e dei pronti contro termine è stata più che bilanciata dall incremento dei depositi rimborsabili con preavviso o con durata prestabilita, la cui incidenza sul totale è passata dal 65,8% al 67,5%. Tale dinamica è stata sospinta da una maggiore remunerazione applicata dalle banche sui rapporti vincolati rispetto a quelli a vista o liberi; questi ultimi hanno visto scendere, per contro, la remunerazione media allo 0,25% per cento a giugno 2012 (0,35% a fine 2011). Per quanto riguarda la raccolta indiretta delle famiglie, i titoli di Stato hanno continuato ad aumentare (24,1% a giugno 2012) a fronte della variazione negativa del valore delle quote di organismi di investimento collettivo del risparmio, delle obbligazioni non emesse da intermediari bancari e delle azioni

25 ( in migliaia di euro) Banca Nuova SpA Relazione sulla gestione al 31 dicembre 2012 L ATTIVITÀ DI INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA Il Prodotto Bancario Il prodotto bancario della Banca al 31 dicembre 2012 è risultato pari ad oltre milioni di Euro, con un incremento rispetto al pari dato dell anno precedente di oltre 38 milioni di Euro (+0,5%). Prodotto bancario (in migliaia di euro) 31/12/ /12/2011 Var.ne annuale assoluta % Raccolta totale ,6% Impieghi (84.966) -2,5% Totale ,5% in milioni di RACCOLTA DIRETTA RACCOLTA DIRETTA Prodotto bancario /dic/ /dic/

26 ( in migliaia di euro) Banca Nuova SpA Relazione sulla gestione al 31 dicembre 2012 La Raccolta La raccolta totale al 31 dicembre 2012 è risultata pari ad oltre milioni di Euro, in crescita di oltre 123 milioni di Euro sull anno precedente (+2,6%). Raccolta totale (in migliaia di euro) 31/12/ /12/2011 Var.ne annuale assoluta % Raccolta diretta ,3% Raccolta indiretta ,1% Totale ,6% in milioni di RACCOLTA DIRETTA RACCOLTA DIRETTA Raccolta totale /dic/11 31/dic/

27 ( in migliaia di euro) Banca Nuova SpA Relazione sulla gestione al 31 dicembre 2012 La raccolta diretta La raccolta diretta è risultata pari ad oltre milioni di Euro, con un incremento in valore assoluto di oltre 83 milioni di Euro (+2,3%). Raccolta diretta (in migliaia di euro) 31/12/ /12/2011 Var.ne annuale assoluta % Conti correnti e depositi liberi ( ) -16,9% Depositi vincolati ,6% Pronti contro termine ,9% Obbligazioni (71.423) -5,9% Certificati di deposito e altri titoli (6.703) -11,5% Altri debiti ,4% Totale ,3% in milioni di RACCOLTA DIRETTA RACCOLTA DIRETTA Raccolta diretta /dic/11 31/dic/

28 ( in migliaia di euro) Banca Nuova SpA Relazione sulla gestione al 31 dicembre 2012 La raccolta indiretta La raccolta indiretta si è attestata ad oltre milioni di Euro, segnando un incremento in valore assoluto pari a circa 40 milioni di Euro (+4,1%). L incremento ha interessato il comparto della raccolta gestita per oltre 12 milioni di Euro (+5,1%), l amministrata per oltre 44 milioni di Euro (+8,7%), mentre il comparto previdenziale ha mostrato una flessione per circa 17 milioni di Euro (-7,6%). Raccolta indiretta (in migliaia di euro) 31/12/ /12/2011 Var.ne annuale assoluta % Fondi comuni ,1% Gestioni patrimoniali (1.053) -4,1% Raccolta previdenziale (16.860) -7,6% Azioni (24.617) -17,6% Altri titoli ,7% Totale ,1% RACCOLTA DIRETTA gestito ,1% previdenziale ,6% amministrato ,7% Raccolta indiretta /dic/11 31/dic/

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