SCUOLA, SPORT, SALUTE E SOVRAPPESO
|
|
- Benedetta Fabiani
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 PROGRAMMA DI AZIONE REGIONALE PROMOZIONE DELLA SALUTE (DD ) BANDO REGIONALE PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE (DD BURP ) SCUOLA, SPORT, SALUTE E SOVRAPPESO Filone tematico Tema Destinatari Setting Alimentazione e attività fisica Attività fisica e sovrappeso - obesità Alunni frequentanti le classi IV elementari, Insegnanti Scuola primaria Responsabile del progetto Tarenghi Giuseppe ASL 5 Collegno - Distretto 3 Orbassano Piazza Kennedy 40, Borgaretto (TO) Tel Fax distretto3@asl5.piemonte.it ProSa on-line: P0245 VALUTAZIONE PROGETTO: 21/22 FINANZIAMENTO CONCESSO: Abstract Il seguente progetto intende ampliare e completare l esperienza attualmente in corso relativa al Progetto Regionale di promozione della salute e divulgazione di una corretta attività motoria e sportiva: Bambini in movimento. Esso si propone l obiettivo di far acquisire corrette norme igienico nutrizionali e promuovere l attività fisica, in particolare è prevista: individuazione attraverso screening auxologico degli alunni in sovrappeso (BMI >80 percentile) e l offerta a questi di un percorso personalizzato di dieta a cura del Dipartimento Materno Infantile. Realizzazione incontri di formazione rivolti agli Insegnanti tesi ad approfondire la conoscenza sui benefici per la salute derivanti dalla pratica di un attività fisica regolare. Realizzazione di incontri con gli alunni sui temi della corretta alimentazione e benefici dell attività fisica Sostegno agli insegnanti nell implementazione delle occasioni di movimento nel corso delle giornate scolastiche. Coinvolgimento dei famigliari dei bambini organizzando in collaborazione tra insegnanti e operatori ASL5 degli incontri tesi a rinforzare il messaggio educativo della pratica di un attività fisica regolare Il progetto ha durata biennale.
2 Modulo parte 2 Progetto Contesto di partenza Il presente progetto intende ampliare e completare l esperienza attualmente in corso di realizzazione presso l ASL5 di Collegno, relativa al Progetto Regionale di promozione della salute e divulgazione di una corretta attività motoria e sportiva: Bambini in movimento. Il programma prevede entro la fine del 2005 il completamento della proposta sui cinque Distretti, attraverso l organizzazione di attività di sensibilizzazione alla pratica dell attività fisica agli alunni ed ai loro famigliari e l allestimento di conferenze mostre, quale quella realizzata in data 7/5/2004 presso la Sala Consiliare del Comune di Rivoli, per la presentazione dei lavori realizzati dagli alunni coinvolti nelle attività. I primi dati provenienti da tale esperienza sembrano essere sovrapponibili a quelli ISTAT sulla salute , riferiti ai livelli di attività fisica in Piemonte, essi sono correlati fra gli altri in modo particolare alla diffusione di scorrette abitudini alimentari, viste le percentuali significative di bambini con problemi di sovrappeso: fenomeno questo di grande rilevanza epidemiologica, sociale ed economica. Sedentarietà e dieta inadeguata costituiscono uno dei principali fattori di rischio per malattie dismetaboliche, cardiovascolari e varie neoplasie. (La salute in Piemonte) Da qui la particolare attenzione posta nella nostra ASL a incrementare le proposte rivolte all infanzia, dove al progetto Bambini in movimento, si aggiungono altre offerte, rivolte ai temi dell educazione alimentare a cura del Dipartimento di Prevenzione SIAN, pensate per gli Insegnanti della scuola primaria, gli alunni delle scuole materne, elementari e medie, inserite nel Catalogo delle proposte di interventi di educazione alla salute che integrano i livelli di collaborazione fra Scuola ed ASL5 Diagnosi educativa ed organizzativa Il sovrappeso, l obesità, rappresentano un problema di salute rilevante nella popolazione, causati da uno scorretto stile di vita spesso caratterizzato da inattività fisica e abitudini alimentari errate. L obesità favorisce l insorgenza di gravi patologie (malattie cardiovascolari cronico - degenerative), è costosa da trattare e riduce la speranza di vita di 8-10 anni. (Quaderni di sanità pubblica, 2003) Dai dati piemontesi delle indagini (ISTAT ) riferiti alla popolazione con meno di 18 anni, risulta che i bambini e gli adolescenti piemontesi in sovrappeso e obesi sono rispettivamente il 14,3% e il 7% Dall analisi delle politiche praticate nei vari paesi, risulta evidente che la Pratica fisica riveste un ruolo fondamentale nell ambito dell adozione di stili di vita sani. L obiettivo comune è dunque quello di incrementare il numero di persone che conducono una regolare attività fisica o almeno di ridurre la sedentarietà. Questo obiettivo è rivolto in particolare a quelle fasce di popolazione che maggiormente beneficiano degli effetti legati a questa pratica, ovvero bambini, adolescenti e anziani Le stime dell attività fisica in Piemonte segnalano che il 76% dei bambini con almeno sei anni di età pratica qualche forma di attività fisica. Vanno tuttavia segnalate differenze significative rispetto al sesso, dove il movimento è minore nel sesso femminile e in funzione del livello di istruzione delle madri: i figli delle donne con al più la licenza elementare riportano un attitudine quattro volte maggiore a non svolgere attività fisica e a seguire una dieta errata. Quest ultimo dato riveste un particolare significato prognostico che se non adeguatamente contrastato, rischia di far aumentare nei prossimi anni l intensità delle disuguaglianze alimentari e di salute in età adulta fra le nuove generazioni. (dati ISTAT ) Sempre in tema di stile di vita e salute, lo studio internazionale Health Behaviour
3 in School-aged Children (HBSC) riferito ai ragazzi di età compresa fra gli anni, evidenzia ad esempio che solo 1/3 dei giovani ha l abitudine di consumare una porzione di verdura al giorno mentre per quanto attiene all attività fisica, solo il 22% dei bambini piemontesi dai 3 anni in su dichiara di fare passeggiate almeno una volta alla settimana, mentre con il crescere dell età, diminuisce fra i ragazzi di anni l abitudine di fare attività fisica quotidiana. Gli interventi volti a migliorare gli stili di vita modificando i comportamenti individuali in tema di adozione di una dieta appropriata, controllo del peso e aumento attività fisica, risultano più efficaci se promossi in maniera coordinata, superando la logica del singolo intervento informativo ma integrandolo con altri in quanto le scelte individuali sono condizionate da fattori di natura macroeconomica, culturale e psicosociale. Sulla base dei dati presi in esame ( La salute in Piemonte : si indicano alcune fra le variabili influenzanti la pratica dell attività fisica e l adozione di una dieta adeguata, suddivise nelle 3 classi (predisponenti, abilitanti, rinforzanti): 1. Fattori predisponenti: status sociale dei genitori e cultura alimentare, conoscenze adeguate (vedi piramide alimentare), mancanza di motivazioni, esistenza di nuove opportunità di movimento. 2. Fattori abilitanti: scarso tempo libero, disponibilità economica di accedere a corsi, assenza di mezzi di trasporto di impianti sportivi, condizioni di disabilità o malattia. 3. Fattori rinforzanti: esperienze condivise nel gruppo dei pari, la conoscenza partecipazione dei genitori a eventuali progetti, collegare le attività svolte ad eventi ad alta risonanza mediatica. Prove di efficacia ed esempi di buona pratica Il presente progetto, intende far proprie alcune indicazioni di seguito riportate: l efficacia di interventi finalizzati a modificare lo stile di vita è maggiore quanto più i programmi sono coordinati, dove l incoraggiamento all attività fisica è correlato al controllo delle abitudini alimentari (WHO-OMS 1999) gli interventi di promozione della salute rivolti a gruppi socialmente ed economicamente svantaggiati hanno un potenziale di impatto maggiore nel ridurre le diseguaglianze di salute. In questo caso la scuola è un opportunità unica vista la possibilità di intervenire su alunni di diversa estrazione sociale ed in comuni diversi, eterogenei dal punto di vista dello status sociale ed economico di chi vi risiede. l utilità di incrementare in ambito scolastico le occasioni di attività fisica anche attraverso attività extracurricolari (HDA: l importanza di coinvolgere i genitori Si segnala a titolo di esempio un intervento finalizzato a realizzare una collaborazione fra istituzioni diverse: pubbliche e private, allo scopo di garantire la creazione di un ambiente idoneo all acquisizione di abitudini salutari. Il riferimento è alla messa in atto di interventi di promozione dell attività fisica in ambito scolastico in termini di attività extracurricolari. Il nome del progetto è Kidswalk-to-school, esso si propone di incrementare le possibilità di praticare attività fisica suggerendo ai bambini e genitori di andare a scuola (dove possibile) a piedi o in bicicletta in gruppo, accompagnati da adulti. Gli obiettivi di tale programma sono quelli di : a) incoraggiare i bambini ad andare a scuola o a piedi b) accrescere la coscienza dell importanza dell attività fisica per i bambini c) coinvolgere la comunità: scuola, gruppi di genitori a turno, altri (anziani/associazioni), per creare collaborazioni in modo da realizzare ambienti favorevoli alla pratica dell attività fisica Sempre nell ottica di aumentare l efficacia di interventi di promozione della salute, sostenendo lo sviluppo e collaborazione di reti sociali per la crescita
4 della salute, è importante l integrazione di nuovi progetti con altre attività attualmente in corso fra ASL5 ed il mondo della scuola: a) andando a completare l offerta di proposte d educazione alimentare rivolti alla popolazione generale e scolastica basate su adeguate linee guida ed evidenze scientifiche in relazione con le caratteristiche della dieta e delle problematiche di salute locali. (Commissione Oncologica Nazionale). b) cogliendo le raccomandazioni circa l opportunità di iniziative mirate al riorientamento della dieta nei cittadini a rischio (in particolare i soggetti obesi e sovrappeso) con il coinvolgimento di appropriate strutture specialistiche (Alimentazione e obesità c) proponendo l opportunità di associare ad interventi a carattere comunitario nel setting scolastico anche percorsi mirati, effettuati da specialisti, tesi a favorire un aumento della consapevolezza nei bambini e crescita della motivazione nei genitori, proponendo programmi personalizzati di dieta, anche attraverso l uso di tecniche di comunicazione efficaci. Collegando le attività svolte in tema di salute ed attività fisica con L evento Olimpiadi invernali Torino 2006, dove si prevede in collaborazione con le scuole interessate ed i Comuni, l allestimento di mostre a tema che leghino le attività svolte dai ragazzi ad un evento sportivo di grande risonanza mediatica. Modelli teorici di cambiamento dei comportamenti Gli interventi tesi ad aumentare le conoscenze in tema di alimentazione e sport sono importanti in quanto il sapere rappresenta una precondizione essenziale per poter indurre una condizione di dissonanza cognitiva fra le proprie scelte in tema di stile di vita e benessere, tuttavia non necessariamente l essere informati in modo corretto sortisce modifiche desiderate, soprattutto nei comportamenti e abitudini consolidate. (La dissonanza cognitiva, Fastinger L., 1957) Può quindi essere opportuno operare una selezione (attraverso uno screening) per individuare soggetti in sovrappeso o obesi che trarrebbero beneficio da un intervento di educazione alimentare nel setting individuale. Tale proposta può essere opportuna in quelle realtà dove la semplice informazione sembra essere inadeguata mentre l utilizzo di aspetti della tecnica del counselling in sanità può contribuire a costruire una buona alleanza terapeutica su cui costruire un percorso personalizzato di cambiamento. La relazione nel setting ambulatoriale integra così altri interventi sul tema alimentazione, utilizzando aspetti della comunicazione centrata sul cliente, dove il contatto personale diventa risorsa per favorire l aumento delle motivazioni, risolvere eventuali conflitti e ambivalenze in vista di un cambiamento del comportamento alimentare, incoraggiando l identificazione di obiettivi di salute, come previsto dalle tecniche di colloquio motivazionale (Teoria degli stadi di cambiamento: Prochaska J., DiClemente C., 1982) e già da noi proposto nel corso del Progetto salute Piemonte MMG e counselling Un secondo elemento che viene citato a riferimento per il cambiamento/sostegno delle abitudini riferite all attività fisica, deriva dei modelli della psicologia cognitiva, in particolare quello di Bandura: apprendimento sociale (A. Bandura) Il vivere esperienze positive in prima persona, soprattutto nel gruppo induce forme di apprendimento che possono portare a modifiche nelle proprie abitudini, ci si riferisce all apprendimento vicariante, derivato cioè dall osservare i vantaggi che un determinato comportamento arreca in chi lo mette in atto. Tale osservazione può indurre aspettative positive e quindi aumento della motivazione verso l acquisizione di abitudini salutari. Gerarchia di obiettivi congruenti con la diagnosi educativa ed organizzativa Gli obiettivi del progetto che si intende perseguire sono così articolati: Obiettivi di salute 1) Individuare attraverso screening auxologico gli alunni in sovrappeso (BMI > 80 percentile) (A) Obiettivi ambientali (organizzativi) 2) Offrire agli alunni in sovrappeso un percorso personalizzato di dieta a cura del Dipartimento Materno Infantile ASL5. (A) 3) Gli Insegnanti possono disporre di un supporto da parte dell équipe di progetto per la ideazione realizzazione di attività fisiche complementari a
5 quelle curricolari (A) 4) Il progetto troverà visibilità in occasione di una mostra prevista in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino 2006 (R) Obiettivi informativi 5) Gli alunni saranno in grado di: a) descrivere i principali effetti positivi per la salute a breve/ medio termine, derivanti dal seguire una dieta adeguata. (P) b) descrivere i principali effetti di natura fisica, fisiologica, psicologica e sociale derivanti dal praticare attività fisica. (P) 6) Gli insegnanti saranno in grado di: a) Definire i principali benefici per il benessere degli alunni, derivanti dalla pratica di un attività fisica regolare. (P) 7) I genitori degli alunni saranno informati sui benefici derivanti da una regolare attività fisica e da una dieta corretta e incentivati a svolgere attività fisica con i bambini (P-R) Obiettivi educativi 8) Gli Insegnanti saranno in grado di Individuare nel corso delle giornate scolastiche momenti in cui realizzare attività fisica complementare a quella curricolare. (P) Programma delle attività Fase I Aprile 2005 Definizione gruppo di operatori ASL5 per la partecipazione gestione del progetto (Equipe: RES ASL5- Medico sportivo Medico DMI consulente esterno) Maggio - Giugno Incontro (RES ASL5) con Dirigenti Scolastici e Insegnanti RES per presentazione progetto Ottobre 2005 Presentazione (RES ASL5) progetto a Collegi Docenti Consigli di classe, nelle scuole interessate Individuare (Dirigenti/Insegnanti RES) gruppi di Insegnanti interessati al progetto FASE II Novembre 2005 Predisposizione/somministrazione/elaborazione di questionario d ingresso rivolto agli insegnanti per indagare le loro conoscenze, atteggiamenti e i comportamenti rispetto la pratica motoria. (Equipe) Definire un programma di formazione specifica per gli Insegnanti che a partire dai dati emersi dai questionari, permetta di promuovere interventi innovativi di educazione motoria complementare a quella curricolare. (Equipe) Novembre 2005 Organizzazione screening auxologico (a cura del DMI ASL5) presso i locali delle scuole interessate al progetto, per individuare bambini in soprappeso. Predisposizione (DMI ASL) in collaborazione con i Dirigenti scolastici e Insegnati RES lettera di autorizzazione al controllo auxologico presso i locali delle scuole interessate. Gennaio marzo 2006 Realizzare il corso di formazione agli Insegnanti. (Equipe) Definire - somministrare questionario di gradimento a Insegnanti (Equipe) Gennaio - Aprile 2006 Realizzazione in locali idonei screening auxologico (DMI ASL5) Inserimento del progetto in una mostra sul tema dello sport, da realizzare in una sede da definire, nel periodo dei giochi olimpici di Torino 2006 Aprile 2006 Comunicazione formale attraverso lettera degli esiti dello screening alle famiglie interessate e offerta di un percorso individualizzato di dieta, utilizzando modelli di comunicazione efficace presso le strutture
6 dell ASL5 (DMI ASL5) Aprile settembre 2006 Sostenere gli Insegnanti nella progettazione degli interventi (Equipe) Marzo Maggio 2006 Organizzare (Equipe) con gli insegnanti delle scuole interessate incontri per gli alunni sui temi della corretta alimentazione e benefici dell attività fisica, utilizzando tecniche basate sul gioco, i lavori di gruppo. Allestire (Equipe) con gli Insegnanti delle scuole interessate un incontro per i genitori dei bambini delle classi dove viene proposto l intervento per rinforzare il messaggio educativo della pratica di un attività fisica salutare distribuzione materiale informativo. FASE III Giugno luglio 2006 Analizzare i dati di attività e verificare il raggiungimento degli Obiettivi (RES ASL5) Settembre 2006 Programmare eventuale collaborazione e sostegno agli insegnanti per Interventi d implementazione dei momenti di attività fisica (RES ASL5 e se richiesto Equipe) Alleanze per salute tra gli attori interessati al progetto Il progetto prevede la collaborazione fra alcune componenti interne all ASL5 definite dal Gruppo Multidisciplinare per l Educazione alla Salute, in particolare fra i referenti per l educazione Sanitaria dei Distretti, del dipartimento Materno Infantile, della Medicina Legale sez. Medicina dello Sport. E previsto il ricorso a consulente esterno (dietista counsellor), per supportare intervento educativo dieta rivolto ai bambini e genitori nel setting individuale/scuola) Per quanto attiene alle risorse esterne, le scuole interessate al progetto saranno individuate attraverso i coordinamenti periodici previsti dal Gruppo misto di Distretto fra Referenti alla Salute dell ASL5 e gli Insegnanti Referenti alla Salute delle Scuole site nei territori dell ASL5 Piano per la valutazione di processo Rispetto delle fasi sopra indicate tempi previsti dal progetto < = spostamenti tempistica 45gg Realizzazione materiale informativo per incontro con i genitori pertinente/adeguato agli obiettivi della comunicazione prevista Piano per la valutazione di risultato Obiettivi cognitivi Alunni: valutati attraverso questionari pre post intervento. N di risposte corrette/n domande sui benefici attività motoria e alimentazione > = 90% di risposte esatte Obiettivi comportamentali N di soggetti avviati a consulenza dietologica > = 75% dei soggetti individuati accetta il percorso proposto N di progetti innovativi attivati successivamente all espletamento del corso > = 1 per ogni plesso scolastico, interessante tutte le classi che hanno partecipato al progetto. Valutazione di gradimento Sugli incontri proposti agli Insegnanti ed alunni > = 75% molto buono/buono alla scala 1 Molto buono 5 del tutto insufficiente) Piano di comunicazione e documentazione del progetto In fase di definizione, il progetto sarà presentato a cura del responsabile alla Direzione aziendale e con i RES interessati, agli Uffici di Coordinamento dei Distretti dell ASL5 In fase di realizzazione del progetto si procede ad un confronto semestrale, relazionato da verbale, del responsabile del progetto e dai RES relativamente ai propri Distretti, circa l utilizzo delle risorse assegnate e la progressione
7 degli obiettivi. Si rendono disponibili alla Direzione aziendale ed all Ufficio di Coordinamento i verbali relazionanti. In fase di conclusione del progetto si procede ad una relazione conclusiva da rendere nota alla Direzione aziendale, all ufficio di coordinamento e a tutti gli Operatori, che a diverso titolo, sono stati coinvolti nel progetto. Gruppo di progetto Dr. Tarenghi Giuseppe, Assistente Sanitario RES Distretto 3 ASL5 responsabile del progetto, componente èquipe, compiti: quanto specificato nel programma delle attività in Equipe e in RES ASL5 Dr.ssa Vinassa Barbara, Direttore Distretto 3, RES ASL5, compiti come da delibera 10/5/2001 n Dr. Albertetti Alberto, Medico responsabile UOS Medicina dello sport componente èquipe, compiti: quanto specificato nel programma delle attività alla voce Equipe. Dr.ssa Bertocchi Franca, Medico Dipartimento Materno Infantile componente èquipe, compiti: quanto specificato nel programma delle attività alla voce Equipe e DMI ASL5) Dr.ssa Isolato Wilma, Direttore Dipartimento Materno Infantile componente èquipe, compiti: quanto specificato nel programma delle attività alla voce Equipe e DMI ASL5) Consulente esterno: counsellor dietista, compiti: quanto specificato nel programma delle attività alla voce Equipe e DMI ASL5) Tipologia di spesa Voci analitiche di spesa Personale Assistente Sanitario ore 40 = 680 Dirigente Medico Med. Sport ore 20 = 704 Dirigente Medico DMI ore 50 = 1760 Dirigente Medico DMI ore 10 = 352 Dirigente Medico RES ASL5 ore 30 = 1056 Consulente esterno ore 10 = 700 Attrezzature P.C. portatile n 1 Stampante laser n 1 Videoproiettore n 1 Sussidi Studio elaborazione e stampa grafica cartelloni volantini schede varie. totale Auto/cofinanziamento ore 40 = 680 ore 20 = 704 ore 50 = 1760 ore 10 = 352 ore 30 = 1056 totale 4552 Finanziamento richiesto Totale D totale Totale D Spese di gestione e funzionamento Spese di coordinamento A carico ASL 5 Altro xxxxxxxxxxxxxx Totale 5000 Euro Data mercoledì 30 marzo 2005 Il Responsabile del progetto * Il Referente aziendale PES * Dott. GiuseppeTARENGHI Dott.ssa Barbara VINASSA Il Direttore Generale * Dott. Nicolò COPPOLA
ALIMENTAZIONE, MOVIMENTO, STILI DI VITA: ISTRUZIONI PER L USO
ALIMENTAZIONE, MOVIMENTO, STILI DI VITA: ISTRUZIONI PER L USO la scuola che aderisce progetta ed organizza l attività dei propri studenti in modo da garantire una pratica quotidiana e/o iniziative ed attività
DettagliPROGRAMMA DI AZIONE REGIONALE E PROMOZIONE DELLA SALUTE (D.D.
PROGRAMMA DI AZIONE REGIONALE E PROMOZIONE DELLA SALUTE (D.D. 308/2006) MA PA PERCHE NON PARLIAMO DI SESSO? ASL/ASO Responsabile di progetto Cognome e nome Struttura di appartenenza Indirizzo postale per
DettagliEducazione alla Salute Alimentazione e Movimento nella Scuola Primaria: Misurare il cambiamento
Protocollo n. 26/DDA/2012 Oggetto: progettualità per la valutazione, formazione, educazione alimentare e motoria Educazione alla Salute Alimentazione e Movimento nella Scuola Primaria: Misurare il cambiamento
DettagliOGGETTO: Linee guida Progetto PERCORSO DI ORIENTAMENTO in collaborazione con la FS Prof. Sergio.
Distretto Scolastico N 53 Nocera Inferiore (SA) Prot. n. 1676 C/2 Nocera Superiore,18/10/2012 A tutti i docenti All attenzione della prof. Sergio FS di riferimento All attenzione di tutti i genitori Tramite
DettagliGuadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute
ALLEGATO A Programmazione annuale 2015 Programma 1 Guadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute Programmazione annuale regionale anno 2015 Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva Per
DettagliCampobasso. E, p.c. Alla Dott.ssa Loredana Paolozzi Responsabile della Gestione Amministrativo -Contabile del Progetto Obesità
Campobasso Dipartimento di Prevenzione lì, 13/4/2010 U.O.C. Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Prot: 3324 Rif. Nota n. Oggetto: Piano Regionale della Prevenzione: Relazione sintetica, con riferimento
DettagliProtocollo d Intesa. tra
Allegato 1 delib. As n. 2_2015 Protocollo d Intesa tra l Associazione ONLUS La vita oltre lo specchio, il Comune di Pisa, la Società della Salute di Pisa e l Azienda USL 5 di Pisa. PREMESSO - che nel Gennaio
DettagliSostegno e Accompagnamento Educativo
Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione
DettagliProposte di attività con le scuole
In collaborazione con i Comuni di Cismon del Grappa, Valstagna, San Nazario, Campolongo sul Brenta, Solagna, Pove del Grappa, Romano d Ezzelino, Bassano del Grappa OP!IL PAESAGGIO È UNA PARTE DI TE Proposte
DettagliMinistero della Salute
PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE E IL MINISTRO PER LE POLITICHE GIOVANILI E LE ATTIVITÀ SPORTIVE VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 29 marzo 2003, n. 129, e successive modificazioni
DettagliEDUCAZIONE ALLA SALUTE A SCUOLA
U.O. IGIENE E SANITÁ PUBBLICA ASP- Potenza EDUCAZIONE ALLA SALUTE A SCUOLA Percorsi per guadagnare salute 2015-2016 1 PREMESSA Il concetto della salute è un concetto che necessita di molteplici azioni
DettagliL OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario
L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica
DettagliPROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9
DettagliALIMENTAZIONE E SALUTE
PROGRAMMA DI AZIONE REGIONALE PROMOZIONE DELLA SALUTE 2004-2005 (DD 466-29.11.04) BANDO REGIONALE 2004-2005 PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE (DD 500-20.12.04 BURP 51 23.12.04) ALIMENTAZIONE E SALUTE
DettagliREGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità
REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della
DettagliPROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE
PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso
DettagliL esperienza della Survey HBSC Italia 2014
Stili di vita e salute degli adolescenti. I risultati della sorveglianza HBSC Liguria 2014 Genova 1 dicembre 2015 L esperienza della Survey HBSC Italia 2014 liberamente tratta dalle presentazioni di Daniela
DettagliAZIONI DEL SUCCESSO FORMATIVO
AZIONI DEL SUCCESSO FORMATIVO Premessa La scuola,oggi, trova la sua ragione di essere nell assicurare ad ogni alunno il successo formativo, inteso come piena formazione della persona umana nel rispetto
DettagliProgetto Comes, sostegno all handicap
TITOLO Progetto Comes, sostegno all handicap TEMPI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Destinatari Minori disabili (fascia d età 3/14 anni) frequentanti la scuola dell obbligo, affetti da patologie varie: ipoacusia,
DettagliAUDIT. 2. Processo di valutazione
AUDIT 2. Processo di valutazione FASE ATTIVITA DESCRIZIONE Inizio dell'audit Inizio dell attività Costituzione del gruppo di valutazione sulla base delle competenze generali e specifiche e dei differenti
DettagliPROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro
DettagliACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE
ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE Linee guida per genitori ed insegnanti Conoscere per accogliere I minori adottati nella provincia di Bolzano 478 negli ultimi 10 anni 30 nuove adozioni
Dettagli$ 2# 34 % 5( -67)4 # (36-8.-%!! 4 6 4 9(4 : 3 :32 4!6 ; - 4 :3 )44 3 6!! 6 < 6!4! 6
! ASSESSORATO ALLA SANITA "#$%&'$ #% (&)&%&*+'&)+,,+&-&./&$'&-#$,(-�+ %&(%&++-+#$')(%&+)&*%()$ -((,&+(%&(%&+)+,&+$'+!(&#$$%)&'($%&)&+)1&-&#(+-$%&( (&)&%&*+'&)+&#-( (&%+1+%+'&%$&'#&(,& )&+).#(/&$'+(,,(-(,.+,$%$-+)&
DettagliIl ruolo del Medico di Medicina Generale nella promozione dell'attività fisica
Il ruolo del Medico di Medicina Generale nella promozione dell'attività fisica Dr. Mauro Somaschi - MMG ASL Lecco Aula Magna Azienda Ospedaliera Ospedale "A. Manzoni" REGIONE LOMBARDIA ASL Lecco Relazione
DettagliIl progetto SCUOLA E ADOZIONE a CREMONA per l a.s. 2015/16
Il progetto SCUOLA E ADOZIONE a CREMONA per l a.s. 2015/16 TAVOLO SCUOLA E ADOZIONE IN CRESCITA : L applicazione operativa delle Linee Guida Nazionali attraverso la formazione degli insegnanti referenti
DettagliDove sono andati i ragazzi? Campagna per l attività motoria degli adolescenti.
Dove sono andati i ragazzi? Campagna per l attività motoria degli adolescenti. Perché l attività motoria? IL SOVRAPPESO IN ITALIA 4-5 abitanti su 10 soffrono di sovrappeso o obesità. Circa il 4% di bambini
DettagliAMBITO: Promozione dell apprendimento. DESTINATARI: Istituzioni Scolastiche di qualsiasi ordine e grado della Regione.
Allegato 2 alla D.G.R. n. 201 del 1 febbraio 2008 PROGETTO SPECIALE Promozione del successo scolastico interventi finalizzati al recupero delle difficoltà di apprendimento e/o al potenziamento dei saperi
DettagliDeliverable 5.10 Comunication & Exploitation Plan Piano di comunicazione dei cluster
Deliverable 5.10 Comunication & Exploitation Plan Piano di comunicazione dei cluster Introduzione La comunicazione nei progetti finanziati dalla Commissione europea svolge sempre un ruolo rilevante in
DettagliLA PROMOZIONE DELLA SICUREZZA NELLA SCUOLA. Alessandro PALESE Direzione Sanità Regione Piemonte
LA PROMOZIONE DELLA SICUREZZA NELLA SCUOLA Alessandro PALESE Direzione Sanità Regione Piemonte Il Decreto legislativo 81/2008 Il TU sulla sicurezza prevede l inserimento in ogni attività scolastica di
DettagliDISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 19 2. TITOLO AZIONE Spazio di consulenza e sostegno alle famiglie e agli adolescenti 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività
DettagliIl progetto regionale di ricerca MACONDO
Il progetto regionale di ricerca MACONDO Reggio Emilia, 12-12 12-20082008 Relatrice: Cristina Pedroni Cos è MACONDO? Un progetto multicentrico di Ricerca Oncologica(di durata triennale) che coinvolge la
DettagliREGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE/INCLUSIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ
Istituto Statale di Istruzione Superiore Devilla Dessì La Marmora - Giovanni XXIII Via Donizetti, 1 Via Monte Grappa, 2-07100 Sassari, Tel 0792592016-210312 Fax 079 2590680 REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE/INCLUSIONE
DettagliAIIDA Associazione Italiana per l Infanzia nelle Difficoltà di Apprendimento
Associazione Italiana per l Infanzia nelle Difficoltà di Apprendimento INDIVIDUARE PER PREVENIRE E INTERVENIRE PROGETTO PER LA PREVENZIONE E VALUTAZIONE PRECOCE NELLA SCUOLA DELL INFANZIA DELLE DIFFICOLTA
DettagliProgetto aziendale anni 2010-2011. Promozione delle 7 azioni efficaci per la salute del bambino. 1.0 Premessa Pag. 2. 2.0 Introduzione Pag.
anni - Rev. 11.02. Pag. 1 di 5 Indice 1.0 Premessa Pag. 2 2.0 Introduzione Pag.2 3.0 Obiettivo generale Pag.2 4.0 Obiettivi specifici Pag.2 5.0 Destinatari Pag.3 6.0 Azioni pag.3 7.0 Responsabilità e tempi
DettagliArea Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia. Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS
Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS OBIETTIVI Scopo dell intervento è promuovere un processo di cambiamento
DettagliSISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO
AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,
DettagliLa famiglia davanti all autismo
La famiglia davanti all autismo Progetto Ministeriale di Ricerca Finalizzata - 2004 (ex art. 12 bis d. lgs. 229/99) Ente Proponente Regione Lombardia Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale Responsabile
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.
ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico
DettagliPROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE
PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità
DettagliRUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI
INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104
DettagliRegione del Veneto Giunta Regionale Ufficio Stampa COMUNICATO STAMPA
COMUNICATO STAMPA SANITA : OGGI GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE DEDICATA ALLA SICUREZZA ALIMENTARE. LE INIZIATIVE DELLA REGIONE. OBESO IL 10% DEI VENETI TRA 18 E 69 ANNI. NELLA MEDIA NAZIONALE. MOLTO MEGLIO
DettagliLE FINALITA DEL PROGETTO
AMBITO N 5 LE FINALITA DEL PROGETTO La finalità del progetto è quella di organizzare e realizzare interventi mirati in modo da prevenire stili e comportamento a rischio ed innalzare le capacità di comprensione
DettagliProgetto PROFESSIONE GENITORI 2013-2014
Progetto PROFESSIONE GENITORI 2013-2014 Gli incontri del nostro itinerario vogliono essere una sorta di occhiali da cui i genitori di ragazzi di un età compresa tra i 6-13 anni escano vedendo e vedendosi
DettagliBANDO PIANO GIOVANI DI ZONA 2015
Comune di Civezzano Comune di Baselga di Pinè Comune di Bedollo Comune di Fornace BANDO PIANO GIOVANI DI ZONA 2015 Raccolta proposte di progetto 1. OGGETTO DEL BANDO Il Piano Giovani di Zona dei Comuni
DettagliL AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI
Finalita educativa generale: Favorire l inserimento, promuovere l integrazione scolastica e lo sviluppo delle potenzialità dell alunno disabile o in situazione di svantaggio nell apprendimento, nella comunicazione,
DettagliRegolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007
Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 REGOLAMENTO CENTRO ON LINE STORIA E CULTURA DELL INDUSTRIA: IL NORD OVEST DAL 1850 ARTICOLO 1 Obiettivi e finalità
DettagliPiazza Mercoledì 1234, 45678 Roma. Tel. 012 34 56 78 Fax 123 45 67 89. www.adatum.com
Piazza Mercoledì 1234, 45678 Roma Tel. 012 34 56 78 Fax 123 45 67 89 www.adatum.com Sommario Introduzione... 3 Qual è lo scopo del progetto?... 4 A chi è rivolto l intervento?... 5 Come si articolerà il
DettagliRELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI.SCOL.A.
RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI.SCOL.A. Con il Consiglio di Lisbona e negli obiettivi della dichiarazione di Copenaghen si è tracciato un percorso ambizioso da realizzare entro il 2010: realizzare la
DettagliESITI DEGLI STUDENTI
ALLEGATO Priorità e Traguardi evidenziati nel Rapporto Autovalutazione Periodo di Riferimento - 2014/15 RAV Scuola NAIC812007 "CAMPO DEL MORICINO" ESITI DEGLI STUDENTI 1. Risultati scolastici Studenti
DettagliPROGETTO D INCLUSIONE PER ALUNNI CON LO SPETTRO AUTISTICO
Istituto Comprensivo Statale F. FILZI Via Ravenna 15 MILANO PROGETTO D INCLUSIONE PER ALUNNI CON LO SPETTRO AUTISTICO NASCE nel 1996 con l iscrizione di un bambino con autismo e la formazione di alcuni
DettagliSviluppo di comunità
Sviluppo di comunità Rendere la comunità locale un attore del cambiamento sociale S e per comunità si intende un gruppo sociale (comunità locale, scuola, organizzazione, associazione), nel quale relazioni,
DettagliComunicare per Guadagnare Salute Analisi dei bisogni formativi degli operatori
Informati e competenti: Percorsi per la promozione della salute Istituto Superiore di Sanità - 6 maggio 2010 Comunicare per Guadagnare Salute Analisi dei bisogni formativi degli operatori B. De Mei, C.
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all
DettagliA cura di Giorgio Mezzasalma
GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma
DettagliSTATO DI AVANZAMENTO PREVENZIONE DELL OBESITÀ NELLA REGIONE LAZIO SINTESI ATTIVITA GENNAIO 2007 - DICEMBRE 2007
STATO DI AVANZAMENTO PREVENZIONE DELL OBESITÀ NELLA REGIONE LAZIO SINTESI ATTIVITA GENNAIO 2007 - DICEMBRE 2007 REGIONE: Lazio TITOLO: Interventi par la Prevenzione dell Obesità nella Regione Lazio Il
DettagliPER LA SCUOLA COMPETENZE E AMBIENTI PER L APPRENDIMENTO
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE 2014-2020 PER LA SCUOLA COMPETENZE E AMBIENTI PER L APPRENDIMENTO LA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE 2014-2020 LA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE E GLI OBBLIGHI DI PUBBLICITÀ La Strategia
Dettagli-Dipartimento Scuole-
CONSULTORIO AUGUSTA PINI -Dipartimento Scuole- 1 SERVIZI e PROGETTI ATTIVATI NELL ANNO 2012/2013 NELLE SCUOLE D INFANZIA DI BOLOGNA. RELAZIONE PER L ISTRUTTORIA PUBBLICA SUL TEMA I servizi educativi e
DettagliI.C. 1 ( 15) : - I.C.
Seminario Provinciale La scuola che promuove la salute Fossano 23 marzo 2009 PROGETTO Il farmaco : bene di consumo o risorsa per la salute? Un percorso in rete per la informazione e l educazione della
DettagliREGOLAMENTO del Centro Territoriale di Supporto Istituto Comprensivo Calcedonia
Centro Territoriale di Supporto Calcedonia Istituto Comprensivo Calcedonia Via A. Guglielmini, 23 - Salerno Tel: 089792310-089792000/Fax: 089799631 htpp//www.icscuolacalcedoniasalerno.gov.it REGOLAMENTO
DettagliIL PROGETTO DI INTEGRAZIONE DALLE DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ALLA PRATICA D AULA ATTRAVERSO IL PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO
LINEE GUIDA DISABILITÀ ALLEGATO 3 IL PROGETTO DI INTEGRAZIONE DALLE DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ALLA PRATICA D AULA ATTRAVERSO IL PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO 1. DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
DettagliGESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP
ISTITUTO COMPRENSIVO E. CURTI GEMONIO Pagina 1 di 6 GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP Entro i termini e i criteri previsti dalla legge, sulla base del numero di
DettagliBELLI DI DENTRO Stili di vita e stili alimentari per mantenere giovani cuore e cervello. Drssa Grazia Foti
BELLI DI DENTRO Stili di vita e stili alimentari per mantenere giovani cuore e cervello Drssa Grazia Foti MALATTIE CARDIOVASCOLARI Più importante causa di morte nel mondo, (17.3 milioni di morti ogni anno)
DettagliMinistero della Salute
Ministero della Salute Dipartimento della sanità pubblica e dell innovazione Direzione generale dei rapporti europei ed internazionali INFORMATIVA OMS: ATTIVITÀ FISICA Traduzione non ufficiale a cura di
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Direzione Generale BANDO DI CONCORSO
Assessore alle Politiche per la Tutela dei Consumatori Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Direzione Generale BANDO DI CONCORSO Premessa
DettagliSCHEDA DEL PROGETTO N 07
Allegato 2 PROGETTI MIGLIORATIVI DELL OFFERTA FORMATIVA Anno scolastico 2013/2014 CIRCOSCRIZIONE CONSOLARE: MADRID Scuola/iniziative scolastiche: SCUOLA STATALE ITALIANA DI MADRID SCHEDA DEL PROGETTO N
DettagliPROGETTO INTERCULTURALE DI RETE
CENTRO DI ALFABETIZZAZIONE IN ITALIANO L2 Istituto Comprensivo C. Angiolieri Siena Centro di Alfabetizzazione Italiano L2 C. Angiolieri Scuola Secondaria di II grado Scuola Secondaria di I grado Scuola
DettagliISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO
ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA
DettagliLegge 8 ottobre 2010, n. 170
Legge 8 ottobre 2010, n. 170 Legge 8 ottobre 2010, n. 170 (in G.U. n. 244 del 18 ottobre 2010) Nuove norme in materia di disturbi specifici d apprendimento in ambito scolastico Art. 1. (Riconoscimento
DettagliProgetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze
Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il
DettagliPROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A
PROTOCOLLO D'INTESA TRA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE (di seguito denominato Ministero) E DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A (di seguito denominata Casa Editrice) VISTO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n.
DettagliBANDO PIANO GIOVANI DI ZONA 2014
Civezzano Baselga di Pinè Bedollo Fornace BANDO PIANO GIOVANI DI ZONA 2014 Raccolta proposte di progetto 1. OGGETTO DEL BANDO Il Piano Giovani di Zona dei Comuni di Civezzano, Baselga di Piné, Bedollo
DettagliREGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.
REGIONE PIEMONTE Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. (B.U. 16 aprile 2015, n. 15) Il Consiglio regionale ha approvato IL PRESIDENTE
DettagliWomen In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE
Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliADM Associazione Didattica Museale. Progetto Vederci Chiaro!
ADM Associazione Didattica Museale Progetto Vederci Chiaro! Chi siamo? Dal 1994 l'adm, Associazione Didattica Museale, è responsabile del Dipartimento dei Servizi Educativi del Museo Civico di Storia Naturale
DettagliEducando nelle Province di Bergamo e Brescia
Scheda progetto Educando nelle Province di Bergamo e Brescia Il progetto si sviluppa in otto comuni delle province di Bergamo e Brescia. OBIETTIVI GENERALI La realizzazione del progetto si pone i seguenti
DettagliProgetto 5. Formazione, discipline e continuità
Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento
DettagliIstituto di Istruzione Superiore Pudente-Pantini Vasto (CH)
Istituto di Istruzione Superiore Pudente-Pantini Vasto (CH) PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO Anno Scolastico / Cognome Nome nato a in data residente a provincia Via Telefono Indirizzo Classe Sezione Sede
DettagliProgetto: TABAGISMO (Su richiesta delle Scuole motivate del Distretto Imperiese) Premessa
Progetto: TABAGISMO (Su richiesta delle Scuole motivate del Distretto Imperiese) Premessa Si intende realizzare, con questo, un intervento formativo sulle problematiche legate al consumo di tabacco tra
DettagliSmart School Mobility
Direzione Centrale Cultura e Educazione ITER, Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile Laboratorio Città Sostenibile ITER MIUR Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte Provincia di Torino
DettagliLe professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo. L Educatore Professionale. Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014
Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo L Educatore Professionale Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014 Cercasi Educatore Professionale (EP) hi é osa fa ome si forma Il profilo professionale
Dettagligiovani l opportunità di un sereno e armonioso sviluppo;
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Protocollo d Intesa tra MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA DIREZIONE GENERALE PER LO STUDENTE e CSI CENTRO SPORTIVO ITALIANO
DettagliRelazione sullo svolgimento della Funzione Strumentale stranieri A.S. 2014-2015
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI VIA MANIAGO Via Maniago, 30 20134 Milano - cod. mecc. MIIC8D4005 Relazione sullo svolgimento della Funzione Strumentale stranieri A.S. 2014-2015 Affidata dal Collegio Docenti
DettagliEDUCAZIONE ALIMENTARE DELLA SCUOLA E PERCORSI DIDATTICI SENSORIALI. Un cammino verso frutta e verdura con i 5 sensi
EDUCAZIONE ALIMENTARE DELLA SCUOLA E PERCORSI DIDATTICI SENSORIALI Educazione alimentare nella scuola Le attività di educazione alimentare per l anno scolastico 2004 2005 sono state condotte in più di
DettagliRelazione sull attività svolta nell a.s. 2010-2011 dal Punto di Ascolto
Padova, 01 settembre 2011 Relazione sull attività svolta nell a.s. 2010-2011 dal Punto di Ascolto Il Punto di Ascolto attivo ormai da quattro anni presso l Ufficio Scolastico Territoriale di Padova, coordinato
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO SAN GIOVANNI TRIESTE PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI CON DSA. (Anno scolastico 2011/2012)
ISTITUTO COMPRENSIVO SAN GIOVANNI TRIESTE PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI CON DSA (Anno scolastico 2011/2012) Il Protocollo di Accoglienza è un documento programmatico, rappresenta il contatto iniziale
DettagliPROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado
PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado anno scolastico 2014-2015 EDUCAZIONE ALL AFFETTIVITÀ E ALLA SESSUALITÀ Premessa La preadolescenza e l adolescenza sono un periodo della vita in cui vi sono
DettagliBES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica
Agenzia per la valorizzazione dell individuo nelle organizzazioni di servizio Corso di formazione BES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica Sito internet: www.avios.it E-mail: avios@avios.it
DettagliSCHEDA PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI EDUCATIVI NELLE SCUOLE ANNO SCOLASTICO 2015/2016 AMBITO TERRITORIALE VALLE SERIANA E VAL DI SCALVE
SCHEDA PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI EDUCATIVI NELLE SCUOLE ANNO SCOLASTICO 2015/2016 AMBITO TERRITORIALE VALLE SERIANA E VAL DI SCALVE 1.Data di compilazione 2. Istituto Scolastico promotore del 9
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA PREMESSA L Istituto opera con particolare attenzione per l integrazione degli alunni disabili, favorendo la socializzazione, l acquisizione di autonomia
DettagliL esperienza di Cento Progetto sulla Sicurezza Stradale Amici della Strada
Forum P.A. 17/20 maggio 2010 Roma L esperienza di Cento Progetto sulla Sicurezza Stradale Comune di Cento D.ssa Silva Rossi Ispettore capo Polizia Municipale Cento La fascia di età della scuola primaria,
DettagliREGOLAMENTO GLHI. Gruppo di Lavoro sull'handicap d Istituto
REGOLAMENTO GLHI Gruppo di Lavoro sull'handicap d Istituto 1.- I Gruppi di Lavoro per l Handicap I gruppi di lavoro per l handicap sono istituiti per contribuire a garantire il diritto allo studio degli
DettagliAllegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI
Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO Il fenomeno della elevata presenza
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA FINALITA Questo documento contiene informazioni, principi, criteri ed indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per l inclusione degli alunni
Dettagli5.3. INCARICHI E COMMISSIONI SCOLASTICHE INCARICHI
5.3. INCARICHI E COMMISSIONI SCOLASTICHE INCARICHI FUNZIONI STRUMENTALI: Sono funzioni strategiche nell organizzazione della scuola autonoma, che vengono assunte da docenti incaricati i quali, oltre alla
DettagliPIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018
MACRO OBIETTIVO 7 Codici indicatori: 7.6.1 PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018 Programma: Mantenimento e Implementazione del Sistema per supportare le istituzioni scolastiche nella promozione della
DettagliA. G. S. A. T. Associazione Genitori Soggetti Autistici del Trentino ONLUS
A. G. S. A. T. Associazione Genitori Soggetti Autistici del Trentino ONLUS I SERVIZI A.G.S.A.T. - Anna Folgarait - 1 Associazione Genitori Un servizio che nasce dal bisogno di molte famiglie di trovare
DettagliGuida al colloquio d esame
Guida al colloquio d esame Allegato A3 Requisiti e disposizioni per le candidate e i candidati così come indicatori e criteri per la valutazione dell esame orale: colloquio d esame (guida al colloquio
DettagliGESTIONE PROGETTO (in conformità modello MAE)
GESTIONE PROGETTO (in conformità modello MAE) Codice: Titolo: Tipo: Durata: IFO2014MAPMOZ Fair Play: un itinerario di crescita, formazione e socializzazione per i bambini e bambine e adolescenti in un
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO 1 BOLOGNA
ISTITUTO COMPRENSIVO 1 BOLOGNA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO G. DOZZA n. di classi 18 n. alunni 458 di cui 116 stranieri ALUNNI CON CITTADINANZA NON ITALIANA Est Europa: 42 Estremo oriente:37 Maghreb: 19
Dettagli