CORTE DEI CONTI Sezione regionale di controllo per la Toscana

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CORTE DEI CONTI Sezione regionale di controllo per la Toscana"

Transcript

1 CORTE DEI CONTI Sezione regionale di controllo per la Toscana Ricognizione dei rapporti finanziari tra i comuni delle province di Lucca, Massa Carrara e Pistoia e il gestore unico del servizio idrico integrato: riflessi sugli equilibri di bilancio Settembre 2014

2 Hanno collaborato: per l attività istruttoria e l elaborazione dei dati, Manuela Ladu, Antonio Franco, Sara Lazzari e Franca Brilli; per l attività di supporto e di segreteria, Marco Fedini e Michela Battistini. 1

3 INDICE GENERALE DELIBERAZIONE *** RELAZIONE 1. Le ragioni dell indagine 2. Il quadro normativo nazionale e regionale 2.1. Il servizio idrico integrato nella normativa statale 2.2. Il servizio idrico integrato nella normativa regionale 2.3. La determinazione delle tariffe 3. L affidamento del servizio nell ex ATO n Gli esiti dell istruttoria 5. Le vicende relative al soggetto gestore Gaia S.p.a Le difficoltà del periodo iniziale 5.2. Il collegamento tra rimborso dei mutui e conguagli tariffari 5.3. La ricerca del finanziamento strutturato 6. Sintesi e conclusioni ALLEGATI Allegato 1: dati sintetici del conto economico e del conto del patrimonio della società Gaia nel periodo Allegato 2: schede di dettaglio per singoli comuni 2

4 INDICE DELLE TABELLE Tab. 1 Pronunce specifiche di accertamento effettuate dalla Sezione sui rendiconti di gestione Tab. 2 Composizione della compagine societaria di Gaia S.p.a. Tab. 3 Debito residuo dei comuni verso gli istituti mutuanti. Tab. 4 Debito residuo al 31 dicembre Tab. 5 Andamento dei crediti degli enti locali riferiti al rimborso rate di ammortamento mutui. Tab. 6 Andamento dei crediti riferiti ai canoni di utilizzo. Tab. 7 Andamento dei crediti riferiti al rimborso quote consortili. Tab. 8 Andamento dei crediti riferiti ad altre voci residuali. Tab. 9 Andamento complessivo dei crediti degli enti verso il soggetto gestore. Tab. 10 Andamento dei risultati di amministrazione. Tab. 11 Confronto fra i risultati di amministrazione conseguiti dagli enti e l ammontare dei residui attivi riferiti a crediti verso Gaia S.p.a. Tab. 12 Evoluzione della situazione di cassa dei singoli enti. Tab. 13 Definizione dello sbilancio da rimborsare ai comuni a fine Tab. 14 Rateizzazione dei pagamenti agli enti del debito arretrato. Tab. 15 Conguagli tariffari pregressi. Tab. 16 Rate dei mutui dei comuni maturate al 31 dicembre Tab. 17 Rapporti di debito e credito di Gaia S.p.a. nei confronti di ciascun comune al 31 dicembre Tab. 18 Piano di rientro del debito dettagliato per comune. 3

5 DELIBERAZIONE 4

6 Del. n. 166/2014/VSG SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA TOSCANA composta dai magistrati: Gaetano D AURIA Maria Annunziata RUCIRETA Paolo PELUFFO Emilia TRISCIUOGLIO Laura D AMBROSIO Marco BONCOMPAGNI presidente consigliere, relatore consigliere, relatore consigliere consigliere consigliere nell adunanza dell 11 settembre 2014; VISTO l art. 100, comma 2, della Costituzione; VISTO il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con R.D. 12 luglio 1934, n. 1214, e successive modificazioni; VISTA la legge 14 gennaio 1994, n. 20, recante disposizioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei conti; VISTO il regolamento (14/2000) per l organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti, deliberato dalle Sezioni Riunite della Corte dei conti in data 16 giugno 2000, e le successive modifiche e integrazioni; VISTA la legge 5 giugno 2003, n. 131, recante disposizioni per l adeguamento dell ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3; VISTO l art. 1, commi 166 e 167, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006), che fa obbligo agli organi di revisione degli enti locali di inviare alle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti apposite relazioni in ordine ai bilanci preventivi e ai rendiconti degli enti; VISTO il decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con modificazioni dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213; VISTA la propria deliberazione 28 marzo 2014, n. 9, con la quale è stato approvato il programma di attività della Sezione regionale di controllo per il 2014; VISTA la deliberazione della Sezione regionale di controllo per la Toscana 9 dicembre 2013, n. 279, con la quale sono stati approvati i criteri per l esame dei rendiconti degli enti locali relativi all esercizio finanziario 2012 ; 5

7 CONSIDERATO che la Sezione, nella seduta dell 8 maggio 2014, ha deciso di avviare una indagine conoscitiva relativa alla ricognizione dei rapporti finanziari tra i comuni delle province di Lucca, Massa Carrara e Pistoia e il gestore unico del servizio idrico integrato; CONSIDERATO che, in data 9 maggio 2014, la Sezione ha provveduto all invio, agli enti locali coinvolti, di apposito questionario per l acquisizione di informazioni relative ai singoli enti e ai rispettivi rapporti finanziari con il gestore unico del servizio idrico integrato; VISTA la documentazione pervenuta dagli enti locali, sia in relazione ai questionari sopra citati, sia in merito all ulteriore richiesta istruttoria formulata, con nota del 24 luglio 2014, nei confronti dei comuni di Carrara, Massa e Viareggio, quali soci con partecipazione rilevante; CONSIDERATO che, in data 5 agosto 2014, la Sezione ha approvato la bozza di relazione sulla ricognizione dei rapporti finanziari tra i comuni e il gestore unico del servizio idrico integrato e, in data 8 agosto 2014, l ha trasmessa ai soggetti coinvolti, al fine di verificarne la correttezza fattuale; ESAMINATA l ulteriore documentazione pervenuta da alcuni enti locali, dalla società Gaia S.p.a. e dall Autorità idrica toscana; UDITI i relatori, cons. Maria Annunziata Rucireta e cons. Paolo Peluffo; DELIBERA di approvare la relazione avente ad oggetto Ricognizione dei rapporti finanziari tra i comuni delle province di Lucca, Massa Carrara e Pistoia e il gestore unico del servizio idrico integrato: riflessi sugli equilibri di bilancio. DISPONE che copia della presente deliberazione sia trasmessa al Presidente del Consiglio regionale della Toscana, al Presidente della Regione Toscana, al Direttore dell Autorità idrica toscana, ai Presidenti dei consigli comunali e ai Sindaci dei comuni delle province di Lucca, Massa Carrara e Pistoia di cui all elenco allegato, nonché al Presidente del consiglio di amministrazione della società Gaia S.p.a. Così deciso in Firenze, nell adunanza dell 11 settembre I relatori f.to Maria Annunziata Rucireta Il presidente f.to Gaetano D Auria f.to Paolo Peluffo Depositata in segreteria il 17 settembre 2014 Il funzionario preposto al servizio di supporto f.to Claudio Felli 6

8 RELAZIONE 7

9 1. Le ragioni dell indagine La presente indagine conoscitiva si inserisce nel quadro dell attività di controllo sulla gestione degli enti locali prevista dall art. 7, comma 7, della l. n. 131/2003, recante Disposizioni per l adeguamento dell ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3. L indagine, avente ad oggetto i rapporti tra i comuni appartenenti alle province di Lucca, Massa Carrara e Pistoia (situati nel territorio dell ex ATO 1, oggi Conferenza territoriale Toscana Nord) e il gestore unico del servizio idrico integrato Gaia S.p.a., costituisce seguito e sviluppo del controllo-monitoraggio svolto dalla Sezione, ai sensi dell art. 1, co. 166 e 167, della l. n. 266/2005, sulle relazioni degli organi di revisione ai rendiconti Da tale controllo-monitoraggio è infatti emersa con particolare evidenza, nei rendiconti di numerosi enti delle anzidette province, la contemporanea presenza di due gravi criticità: l aumento di residui attivi con anzianità superiore a cinque anni e il peggioramento dei flussi finanziari di cassa. Questi fenomeni hanno indotto gli enti all utilizzo, per il pagamento di spese correnti, di anticipazioni di tesoreria e di fondi a specifica destinazione che, al termine dell esercizio, gli enti non sono stati in grado di rimborsare o di ricostituire. In alcuni casi, a tali diffuse criticità si è associato il mancato accantonamento obbligatorio a fondo svalutazione crediti, ai sensi dell art. 6, comma 17, del d.l. 6 luglio 2012, n. 95, convertito dalla l. 7 agosto 2012, n. 135; in altri casi, l accantonamento è stato effettuato in misura non sufficiente. Nelle risposte ai rilievi della Corte, questi fenomeni sono stati ricondotti dagli enti al mancato pagamento dei debiti da parte del gestore del servizio idrico integrato Gaia S.p.a., a fronte di crediti maturati nel tempo e riferiti principalmente all obbligo di rimborso dei mutui assunti dai comuni stessi per investimenti sulla rete idrica anteriormente all affidamento del servizio alla predetta società. Peraltro, già più volte in passato la Sezione aveva rilevato l impatto di tale difficoltà sull equilibrio economico-finanziario degli enti e i rischi crescenti derivanti dal generale aggravarsi della situazione di bilancio. Nel corso degli esercizi 2011 e 2012, infatti, erano state effettuate alcune verifiche sulla gestione dei residui attivi e passivi, che avevano confermato le difficoltà nella riscossione dei crediti vantati dagli enti verso Gaia S.p.a. e avevano indotto la Sezione a chiedere agli enti l attivazione di misure prudenziali volte a 8

10 salvaguardare gli equilibri di bilancio (deliberazioni nn. 29/2011/VSG, 18/2012/VSG e 41/2012/VSG). Le medesime criticità erano già state, inoltre, oggetto di rilievo da parte della Sezione in occasione del controllo-monitoraggio sul rendiconto Gli esiti del controllo-monitoraggio sui rendiconti 2012, appena concluso, non hanno fatto che confermare il fenomeno - aggravato peraltro dall'aumento progressivo dei crediti non riscossi e dal mantenimento degli stessi in bilancio - sia in termini di componente positiva del risultato di amministrazione (residuo attivo), sia in termini di risorsa annuale per il finanziamento del bilancio corrente di. In particolare, il controllo-monitoraggio sull esercizio 2012 ha dato luogo a 40 pronunce specifiche, riferite a gravi irregolarità relative alla vetustà dei residui (12), a difficoltà di cassa (16, con superamento in 3 casi del limite previsto dall art. 222 del Tuel), e al mancato accantonamento del fondo svalutazione crediti (12). Tali rilievi, come indicato nella tabella che segue, hanno coinvolto 24 comuni: Tabella n. 1 Pronunce specifiche di accertamento effettuate dalla Sezione sui rendiconti di gestione 2012 Comune Numero delibera Mancato Anticipazione Vetustà dei accantonamento di cassa nel residui FSC triennio Bagni di Lucca (LU) N. 6/2014 PRSP X X Borgo a mozzano (LU) N.10/2014 PRSP X Pietrasanta (LU) N. 14/2014 PRSP X X Castelnuovo di Garfagnana (LU) N. 16/2014 PRSP X X Viareggio (LU) N. 89/2014 PRSP X X Castiglione di Garfagnana (LU) N. 112/2014 PRSP X X Fosciandora (LU) N. 113/2014 PRSP X X Gallicano (LU) N. 114/2014 PRSP X Giuncugnano (LU) N. 115/2014 PRSP X X Molazzana (LU) N. 116/2014 PRSP X X X Piazza al Serchio (LU) N. 118/2014 PRSP X X Pieve Fosciana (LU) N. 119/2014 PRSP X San Romano Garfagnana (LU) N. 120/2014 PRSP X X Sillano (LU) N. 121/2014 PRSP X X Stazzema (LU) N. 122/2014 PRSP X Pontremoli (MS) N. 43/2014 PRSP X Carrara (MS) N. 44/2014 PRSP X Massa (MS) N. 132/2014 PRSP X Licciana Nardi (MS) N. 128/2014 PRSP X Mulazzo (MS) N. 129/2014 PRSP X Viallafranca in Lunigiana (MS) N. 130/2014 PRSP X X San Marcello Pisotiese (PT) N. 24/2014 PRSP X Cutigliano (PT) N. 80/2014 PRSP X X X Piteglio (PT) N. 131/2014 PRSP X X Fonte: deliberazioni assunte dalla Sezione regionale di controllo per la Toscana nel In considerazione di tali risultanze, in data 8 maggio 2014, la Sezione ha ritenuto di attivare, mediante l invio di un apposito questionario indirizzato a tutti gli enti locali coinvolti, una ricognizione dei rapporti finanziari tra questi ultimi e il soggetto gestore del servizio idrico integrato Gaia S.p.a., al fine di delineare il fenomeno 9

11 nella sua dimensione complessiva e di consentire una valutazione degli effetti che esso potrebbe avere sul mantenimento degli equilibri finanziari degli enti, nell eventualità che la massa residuale attiva non venga effettivamente realizzata, o venga realizzata tardivamente. L indagine ha interessato la totalità dei comuni il cui servizio idrico è gestito dalla società Gaia: in tutto 48 comuni compresi nel territorio dell ex ATO 1, di cui 40 sono anche soci della società affidataria del servizio. Nel corso dell istruttoria si è svolto un incontro con i rappresentanti della società, che hanno chiarito alcuni aspetti relativi alle tariffe applicate ed ai conguagli da fatturare per adeguamenti tariffari in vista del rimborso dei debiti pregressi nei confronti dei comuni. La bozza di relazione, approvata nella Camera di consiglio del 5 agosto 2014, è stata inoltrata al Presidente della Regione Toscana, al Direttore generale dell Autorità idrica toscana, ai Sindaci dei comuni delle province di Massa Carrara, Lucca e Pistoia e al Presidente del consiglio di amministrazione della società Gaia S.p.a., per eventuali osservazioni in punto di correttezza fattuale. Sono pervenute risposte da 13 enti locali, a conferma o parziale rettifica di alcuni dati contabili. La società Gaia S.p.a. ha trasmesso le proprie osservazioni con nota del 28 agosto 2014, n , fornendo precisazioni in merito alle rispettive posizioni di debito e credito nei confronti degli enti locali e alla prevista contrazione del nuovo debito. L Autorità idrica toscana, con nota del 26 agosto 2014, n , ha sostanzialmente confermato la ricostruzione dell articolata e complessa situazione in oggetto, come effettuata dalla Corte e ha fornito ulteriori elementi e precisazioni. Di tali risposte la Sezione ha tenuto conto nella redazione definitiva del documento. 2. Il quadro normativo nazionale e regionale Si ritiene opportuno premettere, all analisi dei questionari pervenuti alla Sezione, alcuni elementi informativi sul quadro normativo nazionale e regionale e sull assetto del servizio idrico in Toscana in termini di governance e di gestione Il servizio idrico integrato nella normativa statale 10

12 Di servizio idrico integrato si parla per la prima volta nella l. 5 gennaio 1994, n. 36 (cd. "legge Galli"), recante Disposizioni in materia di risorse idriche, secondo la quale il servizio è costituito dall'insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue (art. 4). La legge imponeva che il complesso di tali servizi venisse pianificato e gestito all'interno degli Ambiti territoriali ottimali (ATO), individuati con specifiche leggi regionali. I passaggi fondamentali della predetta normativa sono così riassumibili: trasferimento della titolarità del servizio, da parte dei comuni, all Ambito territoriale ottimale; definizione, da parte dell ATO, del piano d ambito e della tariffa del servizio e affidamento della gestione ad un gestore unico di ambito; controllo, da parte dell ATO, della realizzazione del piano ad opera del gestore, e verifica dell applicazione della tariffa. L'obiettivo di tale processo era di pervenire il più rapidamente possibile all accorpamento delle precedenti gestioni comunali, largamente frammentate, e alla loro riorganizzazione in senso industriale e imprenditoriale. Era inoltre previsto che l affidamento della gestione del servizio potesse avvenire anche nei confronti di un soggetto non appartenente alla pubblica amministrazione, mediante gara pubblica, da espletarsi con il sistema della procedura aperta. Nel 2006, il d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, recante Norme in materia ambientale, nel confermare i contenuti del servizio pubblico integrato, sottolineava che esso dovesse essere "gestito secondo principi di efficienza, efficacia ed economicità, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie". Successivamente, l art. 23-bis del d.l. 25 giugno 2008, n. 122, convertito dalla l. 6 agosto 2008, n. 133 (poi modificato dall'art. 15 del d.l. n. 135/2009, a sua volta convertito dalla l. n. 166/2009), introdusse una "gerarchia pro-concorrenziale" delle forme di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali in generale (compreso il servizio idrico), che stabiliva come regola l affidamento mediante procedure ad evidenza pubblica (anche a società miste con socio privato operativo con partecipazione non inferiore al 40 per cento), e soltanto in via residuale, previo parere dell'agcom, l'affidamento in house senza gara 1. Tali principi furono confermati dalla sentenza n. 352/2010 della Corte costituzionale, che richiamava i principi della disciplina europea della concorrenza. 1 Per le gestioni in essere, era prevista la cessazione al 31 dicembre 2011 degli affidamenti in house ed a società miste senza selezione, e la cessazione al 31 dicembre 2010 degli affidamenti senza gara e in house privi del controllo analogo. Tuttavia, le gestioni in house e le società miste non conformi avrebbero potuto adeguarsi alle nuove regole cedendo, con procedura ad evidenza pubblica, almeno il 40 per cento ad un operatore industriale. 11

13 Nella materia in esame ha però fatto irruzione il referendum del giugno 2011, che ha abrogato l art. 23-bis, riammettendo l'affidamento in house su un piede di parità con le altre forme di affidamento, purché siano rispettati i requisiti europei 2. L assetto attuale è stato determinato dai dd.ll. nn. 70/2011 (convertito dalla l. n. 106/2011) e 201/2011 (convertito dalla l. n. 214/2011), che hanno mutato il quadro regolatorio, individuando un organismo di livello nazionale per la regolazione e il controllo dei servizi idrici integrati: funzioni che, inizialmente attribuite all'agenzia nazionale di vigilanza sulle risorse idriche, sono state poi trasferite all Autorità per l energia elettrica e il gas (AEEG), dotata di poteri più incisivi e di reale indipendenza dal Governo. Tra le funzioni attribuite figura l elaborazione della metodologia per la determinazione della tariffa, con riguardo a ciascuna delle quote in cui essa si articola, e l approvazione delle tariffe predisposte su tale base dalle autorità competenti. A seguito del d.p.c.m. 20 luglio , l'aeeg ha approvato le delibere nn. 585/2012/R/idr (metodo tariffario transitorio per il biennio 2012/2013) e 643/2013(R/idr (metodo tariffario idrico definitivo in vigore dal 2014). Infine, l art. 10, comma 14, lett. f), del d.l. n. 70/11, ha previsto che L Agenzia [oggi Autorità] verifica la corretta redazione del piano d'ambito, esprimendo osservazioni, rilievi e impartendo, a pena d'inefficacia, prescrizioni sugli elementi tecnici ed economici e sulla necessità di modificare le clausole contrattuali e gli atti che regolano il rapporto tra le Autorità d'ambito territoriale ottimale e i gestori del servizio idrico integrato Il servizio idrico integrato nella normativa regionale In Toscana, in attuazione della l. n. 36/1994, venne emanata la l.r. 21 luglio 1995, n. 81, che istituì sei Ambiti territoriali ottimali (ATO) per la gestione del servizio idrico integrato, delimitandone i confini, di dimensione sovracomunale, 2 Rileva, in proposito, la sentenza della Corte di giustizia europea sul caso Teckal (in causa C-107/98), che ha stabilito i tre requisiti dell'in house: capitale interamente pubblico; controllo analogo a quello svolto su una propria articolazione amministrativa da parte dell'amministrazione concedente; attività prevalente del concessionario (90 per cento) a favore del concedente. 3 L art. 3, comma 1, lett. f), del d.p.c.m. 20 luglio 2012 specifica che l'aeeg approva le tariffe del servizio idrico integrato, ovvero di ciascuno dei singoli servizi che lo compongono compresi i servizi di captazione e adduzione a usi multipli e i servizi di depurazione ad usi misti civili e industriali, proposte dal soggetto competente sulla base del piano di ambito di cui all'art. 149 del decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 152, impartendo, a pena d'inefficacia prescrizioni. In caso di inadempienza, o su istanza delle amministrazioni e delle parti interessate, l'autorità [ ] intima l'osservanza degli obblighi entro trenta giorni decorsi i quali, fatto salvo l'eventuale esercizio del potere sanzionatorio, provvede in ogni caso alla determinazione in via provvisoria delle tariffe sulla base delle informazioni disponibili, comunque in un'ottica di tutela degli utenti. 12

14 sulla base della configurazione fisica dei bacini idrografici 4 : il bacino dell'arno, essendo il più esteso della Regione fu suddiviso a sua volta in tre Ambiti (Alto, Medio e Basso Valdarno). La formazione delle Autorità di ambito avvenne, a partire dal 1998, mediante la costituzione di consorzi obbligatori tra i comuni rientranti nell'area di riferimento. Le Autorità di ambito erano dotate di personalità giuridica pubblica e di autonomia organizzativa. Tra le funzioni principali rientravano: la scelta della forma di gestione del servizio ed il suo affidamento, l approvazione degli strumenti di programmazione (piano d ambito, programma degli interventi e piano tecnico economico finanziario), nonché la determinazione della tariffa. I contenuti dello statuto consortile erano basati su uno statuto-tipo approvato dalla Regione, che definiva quali organi dell'autorità di ambito: l'assemblea dei rappresentanti; il consiglio di amministrazione; il presidente; il collegio dei revisori. L assemblea, titolare della funzione d'indirizzo generale dell'attività dell'autorità, era composta dai rappresentanti degli enti consorziati nella persona del Sindaco o di un suo delegato. A ciascun comune era riconosciuta rappresentatività assembleare pari alla rispettiva quota di partecipazione al consorzio, a sua volta determinata in rapporto all'entità della popolazione residente nel proprio territorio. Ai sensi della l.r. n. 81/1995, la Regione disponeva di poteri di programmazione e controllo sull'attività delle Autorità di ambito. In particolare, le funzioni di programmazione venivano esercitate in base agli indirizzi stabiliti dal Piano regionale di sviluppo, mentre le funzioni di controllo riguardavano la verifica della conformità del programma degli interventi e del piano economico-finanziario con gli obiettivi e le priorità stabiliti dalla Regione; la ricognizione dello stato d'attuazione del programma degli interventi (con particolare riferimento al rispetto dei termini di esecuzione degli interventi programmati e al raggiungimento degli obiettivi attesi); il controllo comparativo delle prestazioni dei vari gestori in materia di livelli qualitativi e quantitativi dei servizi, costo dei servizi e spesa per investimenti. Successivamente la l.r. 28 dicembre 2011, n. 69, recante Istituzione dell'autorità idrica toscana e delle autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, ha modificato la struttura organizzativa del servizio idrico a livello regionale, senza però mutarne il quadro programmatico e l assetto operativo. Sono rimasti in vigore, pertanto, il piano d ambito e le preesistenti gestioni del servizio. L Autorità idrica toscana, la cui insiste sull intero territorio regionale 5 (ambito unico regionale), ha sostituito le sei precedenti Autorità di ambito. 4 I 6 ATO erano i seguenti: ATO 1 - Toscana Nord; ATO 2 Basso Valdarno; ATO 3 Medio Valdarno; ATO 4 Alto Valdarno; ATO 5 Toscana Costa; ATO 6 Ombrone. 13

15 L Autorità esercita le funzioni di programmazione, organizzazione e controllo sull'attività di gestione del servizio idrico integrato precedentemente svolte dalle sei Autorità e dispone, per l esecuzione delle proprie attività tecniche ed operative, di una struttura centrale di livello regionale e di un articolazione in strutture periferiche, corrispondenti agli Ambiti territoriali ottimali preesistenti. A partire dal 1 gennaio 2012, essa è subentrata nelle convenzioni di affidamento in essere con i diversi soggetti gestori. Pur essendo dotata di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia amministrativa, organizzativa, patrimoniale e contabile, l Autorità è ente rappresentativo di tutti i comuni appartenenti all area di riferimento. La titolarità delle funzioni che essa esercita resta pertanto in capo ai comuni. Sono organi dell Autorità: l'assemblea, il direttore generale e il revisore unico dei conti. La rappresentanza dei comuni all interno dell assemblea è assicurata attraverso un sistema di grandi elettori. L assemblea è infatti composta dai sindaci (o dagli assessori delegati) di cinquanta comuni, individuati in base ad un elezione che avviene all interno delle sei Conferenze territoriali (che riproducono la suddivisione territoriale dei sei precedenti ATO) 6. Il direttore generale è l'organo di amministrazione dell'autorità idrica ed è nominato dall'assemblea, d'intesa con il Presidente della Giunta regionale; ha la rappresentanza legale dell'ente e provvede, tra l altro, all'affidamento del servizio, alla gestione della convenzione per l'affidamento del servizio, al controllo sull'attività del soggetto gestore e alla revisione tariffaria. L assemblea nomina tra i propri componenti un consiglio direttivo, composto da tredici membri, con funzioni consultive e di controllo. Con la l.r. n. 69/2011 il ruolo della Regione in termini di programmazione e controllo si conferma e si rafforza. L atto di riferimento per l esercizio delle funzioni di programmazione diventa ora il Piano ambientale ed energetico regionale (PAER), nel cui ambito la Regione individua: a) gli interventi strategici di interesse regionale [ ]; b) gli ulteriori interventi necessari alla sostenibilità del sistema [ ]; c) le risorse, i criteri, le modalità e le priorità per la concessione dei contributi per la 5 Con esclusione dei territori dei comuni di Marradi, Firenzuola e Palazzuolo sul Senio. 6 I sindaci di ciascuna conferenza territoriale (o i loro delegati) sono competenti, in particolare, a: stabilire l'elenco degli interventi e le relative priorità da inserire nel piano di ambito e nel piano operativo di emergenza per la crisi idropotabile, da proporre all'assemblea; definire la tariffa del servizio e relativi aggiornamenti per il territorio di, da proporre all'assemblea; formulare proposte e indirizzi per il miglioramento dell'organizzazione del servizio, sulla carta della qualità del servizio e sul regolamento d'utenza. 14

16 realizzazione degli interventi di cui alle lettere a) e b), al fine di ottenere effetti calmieranti sulla tariffa del servizio (art. 25, co. 1). È poi previsto che la Giunta regionale promuova azioni volte ad assicurare sostegno finanziario alle società di gestione del servizio idrico integrato operanti in Toscana, per la realizzazione delle opere e degli interventi infrastrutturali contenuti nei piani di ambito, assicurando priorità a quelli necessari al rispetto degli adempimenti comunitari in materia di qualità delle acque ed al soddisfacimento dei bisogni dell'utenza (art. 25, co. 2). Alla Regione sono infine attribuiti poteri sostitutivi, ai sensi della l.r. 1 agosto 2011, n. 35, per gli interventi strategici di interesse regionale nel settore idrico e, più in generale, ai sensi dell art. 152, co. 3, del d.lgs. n. 152/2006 nei casi di inerzia dell Autorità idrica di fronte a inadempienze del gestore in materia di obblighi che gli derivano dalla legge o dalla convenzione e che compromettano la risorsa o l'ambiente, ovvero non consentano il raggiungimento dei livelli minimi del servizio idrico La determinazione della tariffa In conformità alla normativa europea, la tariffa del servizio idrico deve consentire il recupero integrale dei costi di esercizio e di investimento e l applicazione del principio chi inquina paga 8. Fino al 2011, la tariffa (media) è stata determinata, secondo il metodo normalizzato, come rapporto tra l ammontare complessivo riconosciuto al gestore a copertura dei costi operativi, di ammortamento e di remunerazione del capitale (ricavi riconosciuti) e il volume di consumi previsti 9. Il calcolo, effettuato sulla base di proiezioni ex ante relative sia ai costi che ai volumi da fatturare, prevedeva una revisione periodica su base triennale, per il caso che la tariffa applicata non si fosse rivelata in grado di generare i ricavi riconosciuti. Ai sensi dell'art. 153 del d.lgs. n. 152/2006, la tariffa doveva coprire anche la quota dei mutui contratti dagli enti locali per gli investimenti in 7 Sono stati istituiti presso la giunta regionale l Osservatorio per il servizio idrico integrato (e di gestione integrata dei rifiuti urbani) e il Comitato regionale per la qualità del servizio. Dei Comitati locali per la qualità del servizio sono istituiti invece presso ciascuna Conferenza territoriale. 8 Cfr. in proposito l'art. 9 della Direttiva quadro acque (n. 2000/60/CE), che riconosce alla tariffa idrica la funzione di corrispettivo economico del servizio fornito. 9 In base al principio di determinazione ex ante delle voci che compongono la tariffa, il costo operativo veniva determinato a partire dai costi operativi ottimali relativi alla gestione del servizio in un territorio specifico; l ammontare degli ammortamenti riconosciuti in tariffa era il risultato di una stima che teneva conto della spesa, dell entrata in esercizio dell opera a cui la spesa si riferiva e dell aliquota di ammortamento dei vari cespiti che componevano l investimento; la remunerazione del capitale si otteneva applicando una percentuale (7 per cento) al valore della previsione di capitale investito medio. 15

17 infrastrutture idriche da questi precedentemente realizzate e poi affidate in concessione d uso gratuita ai gestori del servizio. Il ricordato esito referendario del 2011 ha intaccato anche le modalità di determinazione della tariffa per quanto riguarda la remunerazione del capitale investito, senza tuttavia far venir meno, in conformità ai principi comunitari, la necessità di incorporare in tariffa tutti i costi, compresi quelli finanziari necessari a procurarsi il capitale di investimento. Oggi, l AEEG ha proceduto alla definizione di un nuovo metodo tariffario, destinato a conciliare l esito del referendum con la normativa europea e nazionale (d. lgs. 152/2006). Il 28 dicembre 2012 è stato pertanto varato un metodo transitorio di costruzione delle tariffe per il biennio (deliberazione n. 585/2012/R/idr), che ha introdotto un percorso di adeguamento graduale dal vecchio sistema al nuovo (per evitare un impatto eccessivo sugli utenti e sui gestori) 10. La nuova metodologia è contenuta nella deliberazione n. 643/2013/R/idr (metodo tariffario idrico definitivo in vigore dal 2014). Essa sopprime la remunerazione del capitale, sostituendola con il costo della risorsa finanziaria (che si basa su riferimenti standard per gli oneri finanziari e fiscali); prevede l adeguamento delle tariffe all inflazione reale, e non più a quella programmata; introduce una componente tariffaria per il finanziamento di nuovi investimenti, soggetta a vincolo di destinazione; sostituisce il metodo dell ammortamento tecnico a quello dell ammortamento finanziario; ma soprattutto adotta un meccanismo di garanzia dei ricavi ex post, basato sul riconoscimento di costi a consuntivo, in luogo del meccanismo di determinazione ex ante del vecchio metodo normalizzato. Sia il metodo transitorio che quello definitivo incorporano nelle tariffe la voce del rimborso dei mutui ai proprietari. Sulla base della metodologia indicata dalla AEEG vengono determinate le tariffe locali ad opera dei vari enti di ambito, per la Toscana l AIT. Le proposte tariffarie da questi elaborate vengono approvate dall AEEG entro i successivi 90 giorni. L analisi normativa nazionale e regionale fin qui svolta evidenzia la complessità della materia e la natura fortemente regolata del servizio, con responsabilità distribuite tra soggetti mutati ripetutamente nel tempo. Essa manifesta anche una conflittuale sovrapposizione di ruoli in capo agli stessi enti locali, che si trovano ad essere al contempo azionisti, creditori e decisori (attraverso la partecipazione obbligatoria alle Autorità d ambito 10 In pratica, le tariffe del periodo transitorio sono determinate attraverso un moltiplicatore da applicare alle componenti dei costi operativi e dei costi di capitale delle strutture tariffarie già esistenti. 16

18 prima, all AIT poi) su questioni fondamentali, come il piano degli interventi o le tariffe. 3. L affidamento del servizio nell ex ATO 1 Nel territorio che interessa la presente indagine (ex ATO 1, oggi Conferenza territoriale Toscana Nord, che copre le province di Lucca, Massa Carrara e Pistoia), il servizio idrico integrato (acquedotto, fognatura, depurazione) e la gestione delle reti sono stati affidati, con diritto esclusivo, a Gaia S.p.a., società a composizione totalmente pubblica, costituita nel 2004 attraverso l'acquisizione dei rami d'impresa delle preesistenti società pubbliche e miste o delle gestioni in economia diretta da parte dei comuni dell area. I comuni gestiti sono 48 (su 51 comuni dell area 11 ), per un totale di circa 433 mila abitanti su un territorio di km. L elenco dei comuni gestiti, suddivisi per province, è il seguente: - Provincia di Massa-Carrara: Aulla (passato in gestione a Gaia dal 1 aprile 2012), Bagnone, Carrara, Casola in Lunigiana, Comano, Filattiera, Fivizzano, Fosdinovo, Licciana Nardi, Massa (servizio acquedotto gestito dal 1 ottobre 2012), Montignoso, Mulazzo, Podenzana (passato in gestione a Gaia solo dal 1 aprile 2012), Pontremoli (passato in gestione a Gaia dal 1 luglio 2013), Tresana (passato in gestione a Gaia solo dal 1 aprile 2012), Villafranca in Lunigiana; - Provincia di Lucca: Bagni di Lucca, Barga, Borgo a Mozzano, Camaiore, Camporgiano, Careggine, Castelnuovo di Garfagnana, Castiglione di Garfagnana, Coreglia Antelminelli, Fabbriche di Vallico (dal 1 gennaio 2014 confluito nel comune di Fabbriche di Vergemoli), Forte dei Marmi, Fosciandora, Gallicano, Giuncugnano, Massarosa, Minucciano, Molazzana, Pescaglia, Piazza al Serchio, Pietrasanta, Pieve Fosciana, San Romano in Garfagnana, Seravezza, Sillano, Stazzema, Vagli di sotto, Vergemoli (dal 1 gennaio 2014 confluito nel comune di Fabbriche di Vergemoli), Viareggio, Villa Collemandina; - Provincia di Pistoia: Cutigliano, Piteglio, San Marcello Pistoiese. 11 Fanno eccezione i Comuni di Lucca, Abetone e Zeri, i quali, per effetto di sentenze del giudice amministrativo, conservano la gestione in economia o l affidamento del servizio idrico in capo a soggetti diversi, comunque individuati nel rispetto delle regole comunitarie. L Autorità idrica toscana ha precisato che il Comune di Zeri è stato diffidato nel 2005 per mancata consegna degli impianti ed è ancora sotto diffida. 17

19 I comuni azionisti, invece, sono 40. La maggioranza del capitale (oltre il 60 per cento) è detenuta dai comuni di Carrara (20,22 per cento), Massa (18,85 per cento) e Viareggio (21,36 per cento). Tabella n. 2 Composizione della compagine societaria di Gaia S.p.a. Comune Prov. Partecipazioni al 31/12/2013 Aulla MS 0,0920 Bagni di Lucca LU 0,2020 Bagnone MS 0,6630 Camaiore LU 10,8040 Careggine LU 0,0170 Carrara MS 20,2210 Casola in Lunigiana MS 0,0390 Castelnuovo di Garfagnana LU 1,8340 Castiglione di Garfagnana LU 0,0380 Comano MS 0,0330 Coreglia Antelminelli LU 0,1360 Fabbriche di Vallico LU 0,0160 Filattiera MS 0,0730 Fivizzano MS 0,3030 Forte dei marmi LU 4,6450 Fosciandora LU 0,0170 Fosdinovo MS 0,1070 Gallicano LU 0,1190 Giuncugnano LU 0,0210 Licciana Nardi MS 1,4230 Massa MS 18,8490 Massarosa LU 5,3660 Minucciano LU 0,0850 Molazzana LU 0,0340 Montignoso MS 2,7670 Mulazzo MS 0,9540 Pescaglia LU 0,0910 Piazza al Serchio LU 0,0730 Pietrasanta LU 8,7560 Pieve Fosciana LU 0,0670 Piteglio PT 0,0700 Podenzana MS 0,0160 San Romano in Garfagnana LU 0,0420 Seravezza LU 0,3420 Stazzema LU 0,0800 Tresana MS 0,0480 Vergemoli LU 0,0160 Viareggio LU 21,364 Villa Collemandina LU 0,0340 Villafranca in Lunigiana MS 0,1430 TOTALE 100,0000 Fonte: bilancio d esercizio della società. Le regole del governo societario trovano una prima definizione nelle norme del codice civile. È sulla base di tali disposizioni, infatti, che nello statuto vengono stabiliti l oggetto sociale e la sua relazione con il servizio idrico integrato, le norme che regolano la composizione del capitale sociale e i trasferimenti della proprietà fra i soci, i quorum e le maggioranze per le deliberazioni dell assemblea, le norme e le procedure per la nomina degli organi, i quorum e le maggioranze per le 18

20 deliberazioni e i poteri del Consiglio di amministrazione e, infine, i poteri del Presidente e dell Amministratore delegato della società. Lo statuto di Gaia S.p.a. è stato modificato nel 2009 dall assemblea dei soci per recepire le osservazioni che erano state fatte dall ATO e dall Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture principalmente in tema di struttura di governance. In particolare, in ossequio ai principi della giurisprudenza comunitaria, sono state introdotte procedure e organismi (Organismo di coordinamento intercomunale, commissione di controllo) per consentire l esercizio del controllo analogo da parte dei soci. La gestione associata del servizio non può infatti pregiudicare la cura degli interessi dei singoli enti locali partecipanti, a prescindere dalla misura della partecipazione da ciascuno detenuta nella società. La convenzione di affidamento ha immesso il gestore nel possesso dei beni e delle opere pubbliche afferenti il servizio, sia complete che da completare, attribuendogli la responsabilità della gestione degli impianti e delle opere. Per quanto riguarda i mutui già contratti dai comuni per investimenti effettuati prima dell affidamento del servizio alla società, la convenzione ha previsto che la copertura economico-finanziaria venga assicurata, all interno del piano d ambito, mediante la riscossione delle somme derivanti dall applicazione della tariffa da parte del gestore. Applicando le tariffe determinate dal piano d ambito, approvato nel 2004 e più volte modificato, la società Gaia non è riuscita a generare i ricavi riconosciuti. Ciò è dovuto, da un lato, al rilevante scostamento medio annuo dei volumi fatturati rispetto ai volumi previsti (anche in conseguenza delle politiche di contenimento dei consumi); dall altro, ai mancati adeguamenti tariffari. Fino al 2009, infatti, le tariffe sono rimaste ferme agli importi del Come si vedrà meglio più avanti, la società risulta aver maturato conguagli tariffari per circa 42 milioni fra il 2005 e il In proposito, l Autorità idrica toscana ha precisato che il fenomeno è essenzialmente legato al contenzioso promosso nel 2005 dal Comune di Lucca e da Geal S.p.a. contro l'affidamento a Gaia S.p.a. compiuto dall'ex ATO1, Toscana Nord e congelato nel merito dall'ordinanza cautelare n. 80/2005 del TAR della Toscana che ha estromesso il Comune di Lucca dal perimetro di servizio gestito dalla Società, invalidando e rendendo così inutilizzabile il Piano di Ambito di prima attivazione. Ciò ha condotto l'ex AATO1 Toscana Nord ad avviare nell'autunno 2005 la revisione straordinaria del Piano d'ambito che si è conclusa nella primavera del Nell'agosto 2007, l'ex ATO1 - Toscana Nord ha approvato la nuova articolazione tariffaria che è stata applicata dalla Società Gaia S.p.a. a partire dall autunno

21 Per tali ragioni si sono generati conguagli sul periodo per circa 30 milioni di euro. Per quanto riguarda il periodo , l Autorità idrica toscana ha inoltre segnalato il mancato adeguamento [ ] delle tariffe di fognatura e depurazione nel Comune di Massa da parte di Enel Rete Gas S.p.a., gestore del servizio di acquedotto nel Comune medesimo e titolare, per legge (d.lgs. 152/2006 smi) e per contratto stipulato tra GAIA S.p.A. e Enel Rete Gas S.p.A., della fatturazione anche per conto di GAIA S.p.A. dei servizi di fognatura e depurazione gestiti nel Comune di Massa. Il fenomeno ha generato conguagli sul periodo per circa 13,5 milioni di euro. 4. Gli esiti dell istruttoria L istruttoria condotta dalla Sezione è stata avviata con la trasmissione agli enti di un questionario orientato alla ricognizione dei rapporti finanziari con il soggetto gestore del servizio idrico integrato. Tale questionario, oltre ad una serie di domande di carattere ricognitivo, conteneva una prima sezione relativa alla spesa, tendente a conoscere, in particolare, l entità delle spese rimaste in capo agli enti locali dopo l affidamento della gestione del servizio a Gaia S.p.a. e a quantificare l ammontare del costo dei debiti originariamente assunti per le infrastrutture del servizio idrico integrato, e che sono oggetto di rimborso da parte della società. La sezione seconda del questionario era volta, invece, ad acquisire elementi informativi riferiti all entrata degli enti locali. Veniva richiesta in particolare la quantificazione dei crediti attualmente iscritti in bilancio e riferiti alla società Gaia S.p.a., al fine di consentire una valutazione della loro incidenza sulla quantificazione del risultato di amministrazione al termine degli esercizi 2012 e La sezione terza del questionario mirava all acquisizione di ulteriori elementi di informazione relativi all esercizio 2013 (elementi non in possesso della Sezione al termine del controllo monitoraggio sul rendiconto 2012), in particolare circa gli accantonamenti effettuati dagli enti per la svalutazione dei crediti Gaia S.p.a., al termine dell'esercizio. Nell ultima sezione del questionario si chiedeva infine agli enti di riferire sullo stato del contenzioso da taluni avviato contro il gestore per il recupero dei crediti e sugli eventuali esiti dello stesso. In un momento successivo, è stata rivolta una ulteriore richiesta istruttoria ai tre enti che costituiscono la partecipazione maggioritaria (Comuni di Carrara, Massa e Viareggio), per acquisire informazioni circa le azioni eventualmente poste in essere 20

22 dagli stessi in vista di una maggiore efficienza dell azione amministrativa e finanziaria della società, anche in relazione agli obblighi di questa verso gli azionisti. A tale richiesta il Comune di Massa ha risposto con nota del 28 luglio; il Comune di Carrara con nota del 29 luglio L analisi dei questionari ha evidenziato, in primo luogo, che gli enti partecipanti non hanno proceduto ad operazioni di aumento di capitale o di ripiano delle perdite nel periodo Tale circostanza trova conferma negli atti della società, dai quali è emerso un solo aumento consistente di capitale disposto fra il 2008 e il In riferimento alle spese del servizio idrico integrato, risultano gravare sui bilanci degli enti spese correnti per complessivi ,90 euro e spese di investimento per ,38 euro, riferite queste ultime non solo al periodo precedente all affidamento del servizio (per ,21 euro), ma anche ai successivi esercizi (per ,17 euro). La parte di spesa riferita al servizio idrico che continua a incidere maggiormente sui bilanci degli enti locali è però ovviamente quella relativa al rimborso dei mutui e prestiti che gli enti locali hanno contratto, prima dell affidamento del servizio, per la realizzazione di interventi sulle reti, poi date in uso al soggetto gestore. Di seguito si riporta il dettaglio dell'ammontare residuo di debito dei comuni verso gli istituti mutuanti che resta da pagare al 31 dicembre 2013, secondo quanto attestato da ogni singolo ente (tabella n. 3). Nella tabella si segnalano altresì le quote pagate dai singoli comuni nel corso del

23 Tabella n. 3 Comune Pr Debito residuo dei comuni verso gli istituti mutuanti Ammontare residuo al 31/12/2013 dei mutui assunti dall'ente per le spese di investimento Quota capitale rata 2013 dei mutui assunti dall'ente per le spese di investimento Quota interessi rata 2013 dei mutui assunti dall'ente per le spese di investimento Totale rata 2013 dei mutui assunti dall'ente per le spese di investimento 1 Abetone PT 2 Aulla MS , , , ,54 3 Bagni di Lucca LU , , , ,68 4 Bagnone MS , , , ,40 5 Barga LU , , , ,93 6 Borgo a mozzano LU , , , ,08 7 Camaiore LU , , , ,61 8 Camporgiano LU , , , ,46 9 Careggine LU , , , ,46 10 Carrara MS , , , ,66 11 Casola in lunigiana MS , , , ,95 Castelnuovo di 12 Garfagnana LU , , , ,82 Castiglione di 13 Garfagnana LU , , , ,50 14 Comano MS , , , ,98 15 Coreglia Antelminelli LU , , , ,46 16 Cutigliano PT , , , ,43 Fabbriche di 17 Vallico LU , , , ,10 18 Filattiera MS , , , ,66 19 Fivizzano MS , , , ,95 20 Forte dei marmi LU , , , ,29 21 Fosciandora LU , , , ,61 22 Fosdinovo MS , , , ,08 23 Gallicano LU , , , ,80 24 Giuncugnano LU , , , ,93 25 Licciana nardi MS , , , ,01 26 Lucca LU - 27 Massa MS , ,97 28 Massarosa LU , , , ,47 29 Minucciano LU , , , ,92 30 Molazzana LU , , , ,07 31 Montignoso MS , ,55 32 Mulazzo MS , , , ,69 33 Pescaglia LU , , , ,48 34 Piazza al Serchio LU , , , ,26 35 Pietrasanta LU , ,00 36 Pieve Fosciana LU , , , ,14 37 Piteglio PT , , , ,96 38 Podenzana MS , , , ,68 39 Pontremoli MS , , , ,69 San Marcello 40 pistoiese PT , ,05 San Romano in 41 Garfagnana LU , , , ,26 42 Seravezza LU , , , ,15 43 Sillano LU , , , ,23 44 Stazzema LU - 45 Tresana MS , , , ,58 46 Vagli sotto LU , , , ,92 47 Vergemoli LU , , , ,97 48 Viareggio LU , , , ,00 49 Villa Collemandina LU , , , ,00 Villafranca in 50 Lunigiana MS , , , ,98 51 Zeri MS - TOTALE , , , ,43 Fonte: questionari trasmessi dagli enti. 22

24 In merito alla quantificazione di questi oneri futuri, la Sezione rileva un disallineamento con quanto, secondo il piano d'ambito, dovrebbe essere rimborsato agli enti locali dalla società Gaia a titolo di debito residuo verso gli istituti mutuanti. Dai documenti allegati al piano d ambito risulta infatti che, dalla fine del 2013 in avanti, Gaia S.p.a. è impegnata a restituire per rate future un importo pari a euro (tabella n. 4). Tale ammontare, calcolato sommando sia la quota capitale che la quota interessi, appare sensibilmente inferiore all'ammontare residuo dei mutui, riferito al solo capitale, attestato dai singoli enti nell ambito dei questionari predisposti dalla Sezione (oltre 59 milioni, come da tabella n. 3). Ciò pone evidenti difficoltà circa la definizione dell effettivo peso, sul bilancio corrente degli enti locali, del residuo debito legato agli investimenti sul servizio idrico. Tale disallineamento potrebbe dipendere da problematiche oggettive nella quantificazione del debito imputabile al servizio idrico, da eventuali rinegoziazioni effettuate dagli enti o da altri interventi straordinari realizzati dagli enti in termini di gestione attiva del proprio debito. Al riguardo, l Autorità idrica toscana ha dichiarato che tra il 2008 e il 2009 l'ex-ato1 Toscana Nord ha avviato e concluso la ricognizione dei mutui voluta dall'assemblea per verificarne l'attinenza al Servizio Idrico Integrato. L'esito della ricognizione ha portato ad una eterogeneità di casistiche: in alcuni casi alla conferma degli importi, in altri allo stralcio totale del mutuo, in altri ancora ad un riconoscimento parziale dell'importo in base alla percentuale di attinenza delle opere sottostanti il mutuo stesso. Ne consegue che la differenza tra quanto rendicontato dai comuni e quanto appare nel Piano d ambito potrebbe imputarsi al fatto che alcuni comuni hanno risposto al questionario non tenendo conto dell'esito della ricognizione o solo parzialmente. L Autorità idrica si è resa comunque disponibile ad operare una puntuale ulteriore ricognizione. 23

25 Tabella n. 4 Debito residuo al 31 dicembre 2013 Comune Residuo debito Aulla 0 Bagnone Carrara Casola in Lunigiana Comano Filattiera Fivizzano Fosdinovo Licciana Nardi Massa Montignoso Mulazzo Podenzana Pontremoli Tresana Villafranca Lunigiana Zeri Bagni di Lucca Barga Borgo a Mozzano Camaiore Camporgiano Careggine Castelnuovo Garfagnana Castiglione Garfagnana Coreglia Antelminelli Fabbriche di Valico Forte dei Marmi Fosciandora Gallicano Giuncugnano Lucca Massarosa Minucciano Molazzana Pescaglia Piazza al Serchio Pietrasanta Pieve Fosciana San Romano Garfagnana Seravezza Sillano Stazzema 0 Vagli Sotto Vergemoli Viareggio Villa Collemandina Abetone Cutigliano Piteglio San Marcello P.se Totale Fonte: elaborazione Corte dei conti sulla tabella Riepilogo degli importi netti dovuti dal gestore unico ai comuni e società per il rimborso delle rate dei mutui per gli anni dal 2003 al 2025 allegata al piano d ambito. La Sezione si è poi interrogata circa la rispondenza tra i debiti presenti nel bilancio degli enti locali e i crediti inseriti nel bilancio della società Gaia S.p.a., al 24

Deliberazione n. 140 /I C./2007

Deliberazione n. 140 /I C./2007 Deliberazione n. 140 /I C./2007 REPUBBLICA ITALIANA la CORTE DEI CONTI Sezione di controllo della regione Friuli Venezia Giulia I Collegio composto dai seguenti magistrati: PRESIDENTE: CONSIGLIERE: CONSIGLIERE:

Dettagli

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO RISOLUZIONE N. 430/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 10 novembre 2008 OGGETTO: Consulenza giuridica. Articolo 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Irap cuneo fiscale Imprese che svolgono

Dettagli

Sezione regionale di controllo per la Toscana

Sezione regionale di controllo per la Toscana Del. n. 2/2015/PAR Sezione regionale di controllo per la Toscana composta dai magistrati: Gaetano D AURIA Paolo PELUFFO Emilia TRISCIUOGLIO Laura D AMBROSIO Presidente Consigliere, relatore Consigliere

Dettagli

RISOLUZIONE N. 301/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 301/E QUESITO RISOLUZIONE N. 301/E Roma, 15 luglio 2008 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso OGGETTO: Istanza di Interpello n. 954-787/2007 - Articolo 11 della legge n. 212 del 2000 INPS D.lgs. 21 aprile 1993,

Dettagli

D.M. 1/8/1996 (Metodo Normalizzato) Articolo 1 Tariffa di riferimento.

D.M. 1/8/1996 (Metodo Normalizzato) Articolo 1 Tariffa di riferimento. D.M. 1/8/1996 (Metodo Normalizzato) Articolo 1 Tariffa di riferimento. La tariffa reale media è stabilita dall'ambito in relazione al modello organizzativo della gestione, alla quantità ed alla qualità

Dettagli

www.lavoripubblici.it

www.lavoripubblici.it RELAZIONE TECNICA Il presente decreto legislativo specifica sostanzialmente obblighi cui i datori di lavoro sono già tenuti, in base alla disciplina generale del corrispondente Titolo I del decreto legislativo

Dettagli

COMUNE DI SALUDECIO REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI SALUDECIO REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI SALUDECIO Provincia di Rimini ******************************** REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI ART. 3 D.L.10.10.2012 n.174 convertito nella L. 07.12.2012 n.213 Approvato con delibera

Dettagli

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I COMUNE DI REGGELLO PROVINCIA DI FIRENZE Allegato alla delibera del Consiglio Comunale n. 05 del 08 gennaio 2013 IL VICE SEGRETARIO COMUNALE R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I C O N T R O L L I

Dettagli

PROPOSTA DI PARERE OBBLIGATORIO VINCOLANTE N. 02/04 11 2012 OGGETTO:

PROPOSTA DI PARERE OBBLIGATORIO VINCOLANTE N. 02/04 11 2012 OGGETTO: PROPOSTA DI PARERE OBBLIGATORIO VINCOLANTE N. 02/04 Conferenza dei Comuni 11 ottobre 2012 OGGETTO: Piano delle opere per il superamento della procedura di infrazione n. 2009/2034/CE e relativo piano economico

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO APPROVATO DAL CONSIGLIO GENERALE NELL ADUNANZA DEL 28/06/2013 Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI

Dettagli

PROCEDURA --------------------------------------

PROCEDURA -------------------------------------- PROCEDURA PER L ACQUISIZIONE DI BENI IMMOBILI (AREE O FABBRICATI) FUNZIONALI ALL EROGAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO -------------------------------------- La PROVINCIA DI GENOVA, nella sua qualità

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO DELIBERAZIONE 3 LUGLIO 2014 326/2014/R/GAS MODALITÀ PER IL RIMBORSO, AI GESTORI USCENTI, DEGLI IMPORTI RELATIVI AL CORRISPETTIVO UNA TANTUM PER LA COPERTURA DEGLI ONERI DI GARA PER L AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO

Dettagli

Delibera n. 49/2015. VISTO il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e s.m.i. ;

Delibera n. 49/2015. VISTO il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e s.m.i. ; Delibera n. 49/2015 Misure regolatorie per la redazione dei bandi e delle convenzioni relativi alle gare per l assegnazione in esclusiva dei servizi di trasporto pubblico locale passeggeri e definizione

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI GENERALI Art. 1 Finalità del processo di gestione del patrimonio

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DELIBERAZIONE 7 NOVEMBRE 2013 504/2013/R/IDR DETERMINAZIONE D UFFICIO DELLE TARIFFE PER LE GESTIONI CHE RICADONO NELLE CASISTICHE DI CUI AL COMMA 2.7, DELLA DELIBERAZIONE DELL AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA

Dettagli

L.R. 1/2005, art. 2, c. 58 e 59 B.U.R. 30/3/2005, n, 13. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 22 marzo 2005, n. 077/Pres.

L.R. 1/2005, art. 2, c. 58 e 59 B.U.R. 30/3/2005, n, 13. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 22 marzo 2005, n. 077/Pres. L.R. 1/2005, art. 2, c. 58 e 59 B.U.R. 30/3/2005, n, 13 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 22 marzo 2005, n. 077/Pres. Regolamento per la determinazione dei criteri e delle modalità per il concorso delle

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI INDICE

REGOLAMENTO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI INDICE C O M U N E D I B A Z Z A N O REGOLAMENTO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n.104 del28/11/2011 INDICE Art. 1 - Finalità Art. 2- Registro comunale delle associazioni

Dettagli

La gestione delle risorse idriche a uso idropotabile

La gestione delle risorse idriche a uso idropotabile Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Aerospaziale Università di Palermo La gestione delle risorse idriche a uso idropotabile Prof.Ing.Gaspare Viviani gviv@idra.unipa.it LA NORMATIVA SUL GOVERNO

Dettagli

Regolamento di contabilità

Regolamento di contabilità Regolamento di contabilità Approvato con delibera n. 255 del 1 dicembre 2014 CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 (Denominazioni e oggetto) 1. Ai sensi del presente Regolamento si intendono per: a) Ministro,

Dettagli

SERVIZI CITTA S.P.A. Sede in Rimini Via Chiabrera n. 34/B. Capitale Sociale: 5.461.040= I.V. C.F. e P.I. 02683380402 * * * * *

SERVIZI CITTA S.P.A. Sede in Rimini Via Chiabrera n. 34/B. Capitale Sociale: 5.461.040= I.V. C.F. e P.I. 02683380402 * * * * * SERVIZI CITTA S.P.A. Sede in Rimini Via Chiabrera n. 34/B Capitale Sociale: 5.461.040= I.V. Iscritta al Registro Imprese al N.02683380402 C.F. e P.I. 02683380402 * * * * * RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE

Dettagli

LA GIUNTA COMUNALE. premesso:

LA GIUNTA COMUNALE. premesso: LA GIUNTA COMUNALE premesso: - che, ai fini della tutela dell'unità economica della repubblica, le province e i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti concorrono alla realizzazione degli obiettivi

Dettagli

Il Ministro dello Sviluppo Economico

Il Ministro dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico Visto la legge 15 aprile 1886, n. 3818, recante la disciplina della costituzione legale delle società di mutuo soccorso (in seguito SMS), modificata dall art. 23 D.L.

Dettagli

STATUTO. Titolo I DENOMINAZIONE - SEDE - OGGETTO - DURATA

STATUTO. Titolo I DENOMINAZIONE - SEDE - OGGETTO - DURATA STATUTO Titolo I DENOMINAZIONE - SEDE - OGGETTO - DURATA Articolo 1 Denominazione E costituita la società per azioni denominata SVILUPPO TOSCANA S.p.A.. Articolo 2 Sede 1.La società ha sede legale e amministrativa

Dettagli

La nuova regolazione del servizio idrico

La nuova regolazione del servizio idrico La nuova regolazione del servizio idrico Il nuovo metodo tariffario transitorio Egidio Fedele Dell Oste Uff. Speciale Tariffe e Qualità dei Servizi Idrici Autorità per l energia elettrica e il gas Geneva,

Dettagli

MODALITA PER IL RIMBORSO AI GESTORI USCENTI DEGLI IMPORTI EQUIVALENTI AL CORRISPETTIVO UNA TANTUM PER LA COPERTURA DEGLI ONERI DI GARA

MODALITA PER IL RIMBORSO AI GESTORI USCENTI DEGLI IMPORTI EQUIVALENTI AL CORRISPETTIVO UNA TANTUM PER LA COPERTURA DEGLI ONERI DI GARA DOCUMENTO PER LA CONSULTAZIONE 190/2014/R/GAS MODALITA PER IL RIMBORSO AI GESTORI USCENTI DEGLI IMPORTI EQUIVALENTI AL CORRISPETTIVO UNA TANTUM PER LA COPERTURA DEGLI ONERI DI GARA Documento per la consultazione

Dettagli

COMPARAZIONE ARTICOLI (CDL)

COMPARAZIONE ARTICOLI (CDL) COMPARAZIONE ARTICOLI (CDL) VERSIONE ORIGINALE ART. 3 DECORRENZA E DURATA DELLA CONVENZIONE 2. Al termine di cui al precedente c.1, la presente Convenzione si intende risolta a tutti gli effetti, senza

Dettagli

NUOVO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CASSA CONGUAGLIO PER IL SETTORE ELETTRICO

NUOVO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CASSA CONGUAGLIO PER IL SETTORE ELETTRICO NUOVO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CASSA CONGUAGLIO PER IL SETTORE ELETTRICO TITOLO I - FUNZIONI E ORGANI Articolo 1 (Funzioni) 1.1 La Cassa conguaglio per il settore elettrico,

Dettagli

Ministero dell Interno

Ministero dell Interno ALLEGATO ALLA CIRCOLARE - FL 7/2012 LINEE GUIDA PER L ISCRIZIONE DEI REVISORI DEI CONTI DEGLI ENTI LOCALI nell elenco, di cui al Decreto del Ministro dell Interno 15 febbraio 2012, n. 23, recante il Regolamento

Dettagli

DECRETI PRESIDENZIALI

DECRETI PRESIDENZIALI DECRETI PRESIDENZIALI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24 luglio 2014. Ripartizione delle risorse relative al «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità» 2013-2014

Dettagli

RELAZIONE AL RENDICONTO GENERALE PER L ANNO 2010

RELAZIONE AL RENDICONTO GENERALE PER L ANNO 2010 Consorzio Interuniversitario per L Alta Formazione in Matematica Polo Scientifico - CNR Edificio F Via Madonna del Piano 50019 Sesto Fiorentino (FI) email: ciafm@fi.iac.cnr.it Codice Fiscale: 94114230488

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO DELIBERAZIONE 14 MAGGIO 2015 213/2015/A MODIFICHE E INTEGRAZIONI AL REGOLAMENTO SUGLI OBBLIGHI DI PUBBLICITÀ, TRASPARENZA E DIFFUSIONE DI INFORMAZIONI DELL AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL

Dettagli

ATI. Umbria 3. RELAZIONE INCIDENZA AMMORTAMENTI ED ONERI FINANZIARI SU REVISIONE PIANO D AMBITO TRIENNIO 2011/2013 V.U.S. Spa

ATI. Umbria 3. RELAZIONE INCIDENZA AMMORTAMENTI ED ONERI FINANZIARI SU REVISIONE PIANO D AMBITO TRIENNIO 2011/2013 V.U.S. Spa Regione dell Umbria Provincia di Perugia ATI Umbria 3 RELAZIONE INCIDENZA AMMORTAMENTI ED ONERI FINANZIARI SU REVISIONE PIANO D AMBITO TRIENNIO 2011/2013 V.U.S. Spa INTRODUZIONE Lo scopo del presente documento

Dettagli

Autorità d Ambito Territoriale Ottimale LAGUNA DI VENEZIA

Autorità d Ambito Territoriale Ottimale LAGUNA DI VENEZIA Autorità d Ambito Territoriale Ottimale LAGUNA DI VENEZIA Prot. n. 244/1 di verbale del 02.03.2011 Oggetto: Revoca della delibera del Comitato Istituzionale prot. n. 1343/22 di verbale del 20.12.2010 avente

Dettagli

RISOLUZIONE N. 46/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 46/E QUESITO RISOLUZIONE N. 46/E Direzione Centrale Normativa Roma, 5 luglio 2013 OGGETTO: Consulenza giuridica Uffici dell Amministrazione finanziaria. Imposta di registro. Determinazione della base imponibile degli

Dettagli

* * * * * * * * * * * *

* * * * * * * * * * * * CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA Legge Regionale: Bilancio di Previsione per l Esercizio Finanziario 2009 e Bilancio Pluriennale per il Triennio 2009 2011. * * * * * * * * * * * * Articolo 1 Stato

Dettagli

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305 Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie LA GIUNTA REGIONALE Premesso: che con D.P.R. 12 aprile

Dettagli

RISOLUZIONE N. 248/E

RISOLUZIONE N. 248/E RISOLUZIONE N. 248/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 17 giugno 2008 OGGETTO: Interpello -ART.11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Prova del valore normale nei trasferimenti immobiliari soggetti

Dettagli

IL CONSIGLIO REGIONALE ha approvato. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Promulga

IL CONSIGLIO REGIONALE ha approvato. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Promulga Parte I N. 4 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE BASILICATA - 31-1-2015 253 Parte I LEGGI, DECRETI E REGOLAMENTI DELLA REGIONE Legge Regionale 27 gennaio 2015, n. 6 BILANCIO DI PREVISIONE PLURIENNALE

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO DELIBERAZIONE 20 NOVEMBRE 2014 577/2014/R/IDR ESCLUSIONE DALL AGGIORNAMENTO TARIFFARIO, NONCHÉ DETERMINAZIONE D UFFICIO DELLE TARIFFE DEL SERVIZIO IDRICO PER LE ANNUALITÀ 2012, 2013, 2014 E 2015 L AUTORITÀ

Dettagli

C O M U N E D I S A N S I R O Provincia di Como

C O M U N E D I S A N S I R O Provincia di Como C O M U N E D I S A N S I R O Provincia di Como SERVIZIO AMMINISTRATIVO E CONTABILE N. 65 del 27-03-2012 Oggetto: AFFIDAMENTO INCARICO PER LA COMPILAZIONE E TRASMISSIONE MODELLO 770 - TRIENNIO FISCALE

Dettagli

REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI

REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI VOLTURARA APPULA (provincia di Foggia) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 5 del 05.03.2013. INDICE TITOLO I PRINCIPI GENERALI Articolo 1 Oggetto

Dettagli

Determinazione 4 marzo 2014 n. 4/2014

Determinazione 4 marzo 2014 n. 4/2014 Determinazione 4 marzo 2014 n. 4/2014 Definizione, in attuazione di quanto previsto dall articolo 4, comma 1, della deliberazione 26 settembre 2013, 405/2013/R/com, delle modalità e tempistiche delle dichiarazioni

Dettagli

\Ä ` Ç áàüé wxääx \ÇyÜtáàÜâààâÜx. \Ä ` Ç áàüé wxääëxvéçéå t x wxääx Y ÇtÇéx. di concerto con

\Ä ` Ç áàüé wxääx \ÇyÜtáàÜâààâÜx. \Ä ` Ç áàüé wxääëxvéçéå t x wxääx Y ÇtÇéx. di concerto con \Ä ` Ç áàüé wxääx \ÇyÜtáàÜâààâÜx di concerto con \Ä ` Ç áàüé wxääëxvéçéå t x wxääx Y ÇtÇéx VISTO il decreto legislativo 26 febbraio 1994, n. 143, recante istituzione dell Ente nazionale per le strade;

Dettagli

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale.

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale. L.R. 4/09/1997, n. 36. Pubblicata nel B.U. Liguria 17 settembre 1997, n. 16, L.R. 30/12/1998, n. 38. Pubblicata nel B.U. Liguria 20 gennaio 1999, n. 1. L.R. 4/08/2006, n. 20. Pubblicata nel B.U. Liguria

Dettagli

COMUNE DI VERGIATE (Provincia di Varese)

COMUNE DI VERGIATE (Provincia di Varese) COMUNE DI VERGIATE (Provincia di Varese) RELAZIONE SUL RENDICONTO PER L ESERCIZIO 2012 L ORGANO DI REVISIONE Pasquale rag. Pizzi L ORGANO DI REVISIONE nella Sede Comunale, nel giorno 9 aprile 2013 ESAMINATI

Dettagli

RELAZIONE DEL REVISORE AL BILANCIO CHIUSO IL

RELAZIONE DEL REVISORE AL BILANCIO CHIUSO IL VALSUGANA SPORT SRL Sede sociale: Borgo Valsugana (TN) Piazza Degasperi n. 20 Capitale sociale: 10.000,00 interamente versato. Registro Imprese di Trento N. 02206830222 C.C.I.A.A. di Trento R.E.A TN -

Dettagli

SENATO DELLA REPUBBLICA. Commissione Lavoro, Previdenza Sociale

SENATO DELLA REPUBBLICA. Commissione Lavoro, Previdenza Sociale SENATO DELLA REPUBBLICA Commissione Lavoro, Previdenza Sociale Indagine conoscitiva sullo stato di attuazione della disciplina in materia di diritto al lavoro delle persone disabili Audizione Associazione

Dettagli

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1.

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1. DISEGNO DI LEGGE presentato dal Ministro dell università e della ricerca (MUSSI) di concerto col Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione (NICOLAIS) e col Ministro dell economia

Dettagli

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con Il Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze MISURA E MODALITÀ DI VERSAMENTO DEL CONTRIBUTO DOVUTO DAI SOGGETTI OPERANTI NEL SETTORE POSTALE ALL AUTORITÀ

Dettagli

Novità in materia di Rimborsi IVA

Novità in materia di Rimborsi IVA Circolare 4 del 2 febbraio 2015 Novità in materia di Rimborsi IVA INDICE 1 Premessa...2 2 Ambito applicativo...2 3 Rimborsi di importo fino a 15.000,00 euro...3 4 Rimborsi di importo superiore a 15.000,00

Dettagli

RISOLUZIONE N. 102/E

RISOLUZIONE N. 102/E RISOLUZIONE N. 102/E Roma, 26 novembre 2012 Direzione Centrale Normativa OGGETTO: Interpello ART. 11, legge 27 luglio 2000 n. 212 FONDO DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA BANCA Regime fiscale

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA RELATIVO AI RAPPORTI DI COLLABORAZIONE TRA L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS E LA GUARDIA DI FINANZA

PROTOCOLLO DI INTESA RELATIVO AI RAPPORTI DI COLLABORAZIONE TRA L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS E LA GUARDIA DI FINANZA Allegato A Autorità per l energia elettrica e il gas Guardia di Finanza PROTOCOLLO DI INTESA RELATIVO AI RAPPORTI DI COLLABORAZIONE TRA L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS E LA GUARDIA DI FINANZA

Dettagli

COMUNE DI CASTENEDOLO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI CASTENEDOLO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI CASTENEDOLO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 2 del 06.02.2013 1 Articolo 1 OGGETTO

Dettagli

REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI PROVINCIA DI LIVORNO REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 216/20.12.2012 In vigore dal 1 febbraio 2013 SOMMARIO TITOLO I 3 Controllo Di

Dettagli

C.O.VE.VA.R. PARERE DEL REVISORE SULLA PROPOSTA DI BILANCIO DI PREVISIONE 2015 E DOCUMENTI ALLEGATI IL REVISORE. Dr. Tino Candeli

C.O.VE.VA.R. PARERE DEL REVISORE SULLA PROPOSTA DI BILANCIO DI PREVISIONE 2015 E DOCUMENTI ALLEGATI IL REVISORE. Dr. Tino Candeli C.O.VE.VA.R. Consorzio Obbligatorio Comuni del Vercellese e della Valsesia per la gestione dei rifiuti urbani della Provincia di Vercelli PARERE DEL REVISORE SULLA PROPOSTA DI BILANCIO DI PREVISIONE 2015

Dettagli

BILANCIO DI PREVISIONE PLURIENNALE PER IL TRIENNIO 2016/2018" IL CONSIGLIO REGIONALE ha approvato. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Promulga

BILANCIO DI PREVISIONE PLURIENNALE PER IL TRIENNIO 2016/2018 IL CONSIGLIO REGIONALE ha approvato. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Promulga 770 N. 6 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE BASILICATA - 9-2-2016 Parte I Legge Regionale 9 febbraio 2016, n. 4 BILANCIO DI PREVISIONE PLURIENNALE PER IL TRIENNIO 2016/2018" IL CONSIGLIO REGIONALE ha

Dettagli

Copertura delle perdite

Copertura delle perdite Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale N. 107 09.04.2014 Copertura delle perdite Categoria: Bilancio e contabilità Sottocategoria: Varie Le assemblee delle società di capitali che, nelle

Dettagli

Deliberazione n. 6/2008/Par.

Deliberazione n. 6/2008/Par. Deliberazione n. 6/2008/Par. REPUBBLICA ITALIANA LA CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LE MARCHE nell adunanza del 30 aprile 2008 composta da: Giuseppe Ranucci Fabio Gaetano Galeffi Andrea

Dettagli

PROPOSTA di DETERMINAZIONE REGOLE DI GESTIONE DEL PIANO INVESTIMENTI DI CUI ALLA CONVENZIONE DI

PROPOSTA di DETERMINAZIONE REGOLE DI GESTIONE DEL PIANO INVESTIMENTI DI CUI ALLA CONVENZIONE DI PROPOSTA di DETERMINAZIONE REGOLE DI GESTIONE DEL PIANO INVESTIMENTI DI CUI ALLA CONVENZIONE DI AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO DELLA PROVINCIA DI MILANO Alla Società CAP HOLDING SPA Con estensione

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ADEGUAMENTO AI PRINCIPI GENERALI DI RAZIONALIZZAZIONE E CONTENIMENTO DELLA SPESA DELL AUTOMOBILE CLUB ASCOLI PICENO FERMO

REGOLAMENTO PER L ADEGUAMENTO AI PRINCIPI GENERALI DI RAZIONALIZZAZIONE E CONTENIMENTO DELLA SPESA DELL AUTOMOBILE CLUB ASCOLI PICENO FERMO REGOLAMENTO PER L ADEGUAMENTO AI PRINCIPI GENERALI DI RAZIONALIZZAZIONE E CONTENIMENTO DELLA SPESA DELL AUTOMOBILE CLUB ASCOLI PICENO FERMO Adottato con Delibera del Consiglio Direttivo del 18/12/2013

Dettagli

CIRCOLARE N. 14/E. Roma,10 aprile 2009

CIRCOLARE N. 14/E. Roma,10 aprile 2009 CIRCOLARE N. 14/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma,10 aprile 2009 OGGETTO: Transazione fiscale Articolo 32, comma 5 del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni,

Dettagli

ACQUE DEL BASSO LIVENZA PATRIMONIO SPA. Relazione sulla gestione del bilancio al 31/12/2014

ACQUE DEL BASSO LIVENZA PATRIMONIO SPA. Relazione sulla gestione del bilancio al 31/12/2014 ACQUE DEL BASSO LIVENZA PATRIMONIO SPA Sede in VIALE TRIESTE 11-30020 ANNONE VENETO (VE) Capitale sociale Euro 7.993.843,00 i.v. Codice fiscale: 04046770279 Iscritta al Registro delle Imprese di Venezia

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO DELIBERAZIONE 5 NOVEMBRE 2015 519/2015/A AGGIUDICAZIONE DEFINITIVA ED EFFICACE DELLA PROCEDURA DI GARA APERTA - RIF. 222/2014/A - CIG 5748085DC9 - INDETTA IN AMBITO NAZIONALE FINALIZZATA ALLA STIPULA DI

Dettagli

XX COMUNITA MONTANA DEI MONTI SABINI - 02037 POGGIO MOIANO RELAZIONE AL CONTO CONSUNTIVO DELL ESERCIZIO FINANZIARIO

XX COMUNITA MONTANA DEI MONTI SABINI - 02037 POGGIO MOIANO RELAZIONE AL CONTO CONSUNTIVO DELL ESERCIZIO FINANZIARIO XX COMUNITA MONTANA DEI MONTI SABINI - 02037 POGGIO MOIANO RELAZIONE AL CONTO CONSUNTIVO DELL ESERCIZIO FINANZIARIO ANNO 2014 RELAZIONE DELL ORGANO ESECUTIVO AL RENDICONTO DI GESTIONE 2014 Articolo 231

Dettagli

Capo I disposizioni comuni. art. 1 contenuti e finalità. art. 2 struttura competente

Capo I disposizioni comuni. art. 1 contenuti e finalità. art. 2 struttura competente Regolamento per la concessione e l erogazione dei contributi per la realizzazione di alloggi o residenze per studenti universitari, ai sensi della legge regionale 23 gennaio 2007, n. 1, art. 7, comma 18

Dettagli

SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER L UMBRIA. composta dai magistrati:

SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER L UMBRIA. composta dai magistrati: Del. n. 23/2008/F SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER L UMBRIA composta dai magistrati: Pres. Sez. Gabriele DE SANCTIS Presidente Cons. Mario BUSCEMI Componente Cons. Romano DI GIACOMO Componente - estensore

Dettagli

Delibera del Commissario Straordinario n. 68 del 09/06/2015

Delibera del Commissario Straordinario n. 68 del 09/06/2015 ISTITUTO AUTONOMO PER LE CASE POPOLARI DELLA PROVINCIA DI BARI Delibera del Commissario Straordinario n. 68 del 09/06/2015 OGGETTO: RENDICONTO DI GESTIONE ANNO 2014 - RICOGNIZIONE STIMA E CANCELLAZIONE

Dettagli

CIRCOLARE N. 62 /E. Roma, 31 dicembre 2003. Direzione Centrale Normativa e Contenzioso

CIRCOLARE N. 62 /E. Roma, 31 dicembre 2003. Direzione Centrale Normativa e Contenzioso CIRCOLARE N. 62 /E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 31 dicembre 2003 Oggetto: Modificazioni delle disposizioni tributarie riguardanti i contratti assicurativi stipulati con imprese non

Dettagli

REPUBBLICA ITALIANA CORTE DEI CONTI

REPUBBLICA ITALIANA CORTE DEI CONTI Deliberazione n. 19/2015/VSG REPUBBLICA ITALIANA CORTE DEI CONTI SEZIONE DI CONTROLLO PER LA REGIONE TRENTINO-ALTO ADIGE/SÜDTIROL SEDE DI TRENTO composta dai Magistrati: Diodoro VALENTE Gianfranco POSTAL

Dettagli

RELAZIONE ACCOMPAGNATORIA

RELAZIONE ACCOMPAGNATORIA RELAZIONE ACCOMPAGNATORIA In base a quanto stabilito nell art. 37.2 dell allegato A deliberazione n. 585//R/IDR, in accordo con il Consiglio di Bacino al fine di calcolare un coefficiente ϑ unico, in analogia

Dettagli

Il Ministro dello Sviluppo Economico. Il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con

Il Ministro dello Sviluppo Economico. Il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con Il Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con Il Ministro dell Economia e delle Finanze Vista la legge 23 dicembre 1996, n. 662 e, in particolare, l articolo 2, comma 100, lettera a), che ha istituito

Dettagli

Servizio di trasporto pubblico locale di linea nel territorio comunale

Servizio di trasporto pubblico locale di linea nel territorio comunale Comune di Monterotondo (RM) Servizio di trasporto pubblico locale di linea nel territorio comunale Relazione illustrativa delle ragioni e della sussistenza dei requisiti previsti per la forma di affidamento

Dettagli

Deliberazione n. 28 /III C./2008

Deliberazione n. 28 /III C./2008 Deliberazione n. 28 /III C./2008 REPUBBLICA ITALIANA la CORTE DEI CONTI Sezione di controllo della regione Friuli Venezia Giulia III Collegio composto dai seguenti magistrati: PRESIDENTE: CONSIGLIERE:

Dettagli

RELAZIONE SUL RENDICONTO PER L ESERCIZIO 2012. Il Revisore unico di ATERSIR

RELAZIONE SUL RENDICONTO PER L ESERCIZIO 2012. Il Revisore unico di ATERSIR RELAZIONE SUL RENDICONTO PER L ESERCIZIO 2012 Il Revisore unico di ATERSIR Preso in esame lo schema di rendiconto per l esercizio 2012 proposto dal Direttore dell AGENZIA composto e corredato dai seguenti

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato Relazione tecnica Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato 1. Premessa e contesto normativo Il provvedimento

Dettagli

DIREZIONE. Dirigente: GIOVANNELLI STEFANO. Decreto N. 163 del 07-09-2015. Responsabile del procedimento:

DIREZIONE. Dirigente: GIOVANNELLI STEFANO. Decreto N. 163 del 07-09-2015. Responsabile del procedimento: DIREZIONE Dirigente: GIOVANNELLI STEFANO Decreto N. 163 del 07-09-2015 Responsabile del procedimento: Pubblicità/Pubblicazione: ATTO NON RISERVATO,PUBBLICAZIONE SUL SITO DELL'AGENZIA Ordinario [X ] Immediatamente

Dettagli

IL RAGIONIERE GENERALE DELLO STATO di concerto con IL DIRETTORE GENERALE DEL TESORO

IL RAGIONIERE GENERALE DELLO STATO di concerto con IL DIRETTORE GENERALE DEL TESORO Decreto 10 febbraio 2014 Riparto dell'incremento del «Fondo per assicurare la liquidità per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili» di cui all'articolo 13, commi 8 e 9, del decretolegge 31 agosto

Dettagli

DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA DELLA GIUNTA

DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA DELLA GIUNTA REGIONE BASILICATA DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA DELLA GIUNTA Bilancio di Previsione pluriennale per il triennio 2015-2017. Potenza, Dicembre 2014 * * * * * * * * * * Articolo 1 Stato di Previsione dell

Dettagli

FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI

FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI SEGRETERIA NAZIONALE 00198 ROMA VIA TEVERE, 46 TEL. 06.84.15.751/2/3/4 FAX 06.85.59.220 06.85.52.275 SITO INTERNET: www.fabi.it E-MAIL: federazione@fabi.it FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI Ai Sindacati

Dettagli

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DELIBERAZIONE 31 OTTOBRE 2012 449/2012/A/EFR STIPULA DI CONVENZIONE CON LA SOCIETÀ RICERCA SUL SISTEMA ENERGETICO S.P.A., PER LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITÀ A SUPPORTO DELLA VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DEI

Dettagli

COMUNE DI VERGIATE (Provincia di Varese)

COMUNE DI VERGIATE (Provincia di Varese) COMUNE DI VERGIATE (Provincia di Varese) RELAZIONE SUL RENDICONTO PER L ESERCIZIO 2010 L ORGANO DI REVISIONE Pasquale rag. Pizzi L ORGANO DI REVISIONE nella Sede Comunale, nel giorno 09/03/2011 ESAMINATI

Dettagli

statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004

statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004 statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004 Art. 1 DENOMINAZIONE E SEDE È costituita dal 1908 l Unione delle Province d Italia (U.P.I.). Essa ha sede in Roma.

Dettagli

BILANCIO DI PREVISIONE PER L ESERCIZIO 2015

BILANCIO DI PREVISIONE PER L ESERCIZIO 2015 ALLEGATO C BILANCIO DI PREVISIONE PER L ESERCIZIO 2015 RELAZIONE DEL DIRIGENTE DEI SERVIZI FINANZIARI 2 di 6 Visto lo schema di Bilancio di Previsione 2015/2017 ed i relativi allegati predisposti dal Sindaco

Dettagli

Deliberazione n. 6/2009/PAR

Deliberazione n. 6/2009/PAR Deliberazione n. 6/2009/PAR REPUBBLICA ITALIANA la Corte dei conti in Sezione regionale del controllo per l Emilia - Romagna composta dai Magistrati dr. Mario Donno dr. Carlo Coscioni dr.ssa Rosa Fruguglietti

Dettagli

L INDEBITAMENTO REGIONALE NELLE MODIFICHE AL D.LGS. 118/2011

L INDEBITAMENTO REGIONALE NELLE MODIFICHE AL D.LGS. 118/2011 SEMINARIO Regione Emilia-Romagna Armonizzazione della contabilità regionale Antonio Strusi L INDEBITAMENTO REGIONALE NELLE MODIFICHE AL D.LGS. 118/2011 21/6/2013 1 L INDEBITAMENTO NEL DECRETO CORRETTIVO

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA N. 1372 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa della senatrice TOIA COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 6 MAGGIO 2002 (*) Modifica dell articolo 156 del codice civile, e norme

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 28 DEL 17-05-1976 REGIONE PIEMONTE. << Finanziamenti integrativi a favore delle cooperative a proprietà indivisa >>.

LEGGE REGIONALE N. 28 DEL 17-05-1976 REGIONE PIEMONTE. << Finanziamenti integrativi a favore delle cooperative a proprietà indivisa >>. Legge 1976028 Pagina 1 di 7 LEGGE REGIONALE N. 28 DEL 17-05-1976 REGIONE PIEMONTE >. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE

Dettagli

NUOVO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CASSA CONGUAGLIO PER IL SETTORE ELETTRICO TITOLO I - FUNZIONI E ORGANI

NUOVO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CASSA CONGUAGLIO PER IL SETTORE ELETTRICO TITOLO I - FUNZIONI E ORGANI Allegato A NUOVO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CASSA CONGUAGLIO PER IL SETTORE ELETTRICO TITOLO I - FUNZIONI E ORGANI Articolo 1 (Funzioni) 1.1 La Cassa conguaglio per il settore

Dettagli

COMUNE DI POTENZA. Relazione istruttoria/illustrativa

COMUNE DI POTENZA. Relazione istruttoria/illustrativa COMUNE DI POTENZA Unità di Direzione BILANCIO E FINANZE OGGETTO: ADDIZIONALE COMUNALE ALL'IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE. DETERMINAZIONE DELLE ALIQUOTE 2014 E VARIAZIONE AL REGOLAMENTO. Relazione

Dettagli

STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO

STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO FINALITÀ E SCOPI Art. 1 L Associazione è costituita al fine di sostenere le scuole aderenti nel raggiungimento dei fini istituzionali

Dettagli

IL MINISTRO DELLA SALUTE

IL MINISTRO DELLA SALUTE Testo aggiornato al 20 settembre 2013 Decreto ministeriale 26 marzo 2013 Gazzetta Ufficiale 8 agosto 2013, n. 185 Contributo alle spese dovuto dai soggetti pubblici e privati e dalle società scientifiche

Dettagli

COMUNE DI SAN BONIFACIO

COMUNE DI SAN BONIFACIO DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. 31 DEL 31/05/2007 OGGETTO: RIMODULAZIONE DI ALCUNI PRESTITI CONCESSI DALLA CASSA DEPOSITI E PRESTITI S.P.A. Il Presidente, data lettura dell oggetto sopraindicato,

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ. Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 giugno 2015 1/50

REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ. Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 giugno 2015 1/50 REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 giugno 2015 1/50 REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ Articolo 1 - Oggetto

Dettagli

L anno duemilaquattordici, il giorno otto del mese di aprile nella sede comunale, IL RESPONSABILE DEL II SETTORE RISORSE STRATEGICHE

L anno duemilaquattordici, il giorno otto del mese di aprile nella sede comunale, IL RESPONSABILE DEL II SETTORE RISORSE STRATEGICHE Albo Pretorio online n. 621 Registro Pubblicazione Pubblicato il 09/04/2014 SETTORE II RISORSE STRATEGICHE Servizio Economico Finanziario UFFICIO SEGRETERIA GENERALE DETERMINAZIONE n. 20 DEL 08/04/2014

Dettagli

DETERMINAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO E LIQUIDATORE. N. 202 del Registro Enna, 30/12/2013

DETERMINAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO E LIQUIDATORE. N. 202 del Registro Enna, 30/12/2013 DETERMINAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO E LIQUIDATORE N. 202 del Registro Enna, 30/12/2013 OGGETTO: Aggiornamento del Piano Economico Finanziario del Gestore AcquaEnna S.c.P.A. ai sensi della deliberazione

Dettagli

il medesimo art. 204, al comma 1, fissa la percentuale del limite di indebitamento degli enti locali al 10% a decorrere dall anno 2015;

il medesimo art. 204, al comma 1, fissa la percentuale del limite di indebitamento degli enti locali al 10% a decorrere dall anno 2015; PROPOSTA DI DELIBERAZIONE OGGETTO: Rinegoziazione dei prestiti concessi alle Province e alle Città Metropolitane dalla Cassa Depositi e Prestiti società per azioni, ai sensi dell art. 1, comma 430, della

Dettagli

Comitato nazionale per la gestione della direttiva 2003/87/CE e per il supporto nella gestione delle attività di progetto del protocollo di Kyoto

Comitato nazionale per la gestione della direttiva 2003/87/CE e per il supporto nella gestione delle attività di progetto del protocollo di Kyoto Comitato nazionale per la gestione della direttiva 2003/87/CE e per il supporto nella gestione delle attività di progetto del protocollo di Kyoto Deliberazione n. 27/2012 ADEMPIMENTI DI CUI AL REGOLAMENTO

Dettagli