Cure Palliative: la visione del MMG. Dott. Luca Bellazzi Vigevano

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1 Cure Palliative: la visione del MMG Dott. Luca Bellazzi Vigevano

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13 Il quadro

14 Il quadro Legge 15 marzo 2010, n. 38 concernente Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore (G.U. n. 65 del 19 marzo 2010) Rilevazione del dolore all interno della cartella clinica Reti nazionali per le cure palliative e per la terapia del dolore Il Ministero promuove l attivazione e l integrazione di due reti della terapia del dolore e delle cure palliative che garantiscono ai pazienti risposte assistenziali su base regionale e in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Nella definizione stessa di cure palliative, presente all Art.2, si stabilisce che queste debbano essere rivolte non solo alla persona malata ma anche al suo nucleo familiare, a sottolineare la necessità della presa in carico globale del paziente, garantendo sia il sostegno sanitario che socio-assistenziale. Semplificazione delle procedure di accesso ai medicinali impiegati nella terapia del dolore Formazione del personale medico e sanitario La legge prescrive che in sede di Conferenza Stato-Regioni, su proposta del Ministro, vengano individuate le figure professionali con specifiche competenze ed esperienza nel campo delle cure palliative e della terapia del dolore.

15 Il quadro La rete deve essere in grado di soddisfare contemporaneamente numerosi requisiti tra i quali: La creazione di strutture organizzative e di coordinamento L operatività in equipe multiprofessionali dedicate di cui è parte integrante il medico di medicina generale L unitarietà dei percorsi di cure domiciliari attraverso le Unità di Cure Palliative Domiciliari La continuità delle cure tra ospedale, domicilio e Hospice

16 Il quadro Gli interventi di base garantiscono un approccio palliativo attraverso l ottimale controllo dei sintomi ed una adeguata comunicazione con il malato e la famiglia. Queste cure sono erogate da operatori sanitari con buona conoscenza di base delle CP, ma per i quali esse non rappresentano il focus principale di attività. Essi richiedono interventi programmati in funzione del progetto di assistenza individuale (PAI). Il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta assume la responsabilità clinica dei processi di cura, valorizzando e sostenendo il ruolo della famiglia. Gli interventi di équipe specialistiche multiprofessionali dedicate, sono rivolti a malati con bisogni complessi, per i quali gli interventi di base si rivelano inadeguati; richiedono un elevato livello di competenza e modalità di lavoro interdisciplinare.

17 Il quadro LEA 2017 art. 23 Cure palliative domiciliari: sono erogate dalle strutture UCP (Unità di Cure Palliative) e non più nell'ambito dell'adi: sono le UCP che erogano sia le CP di base che quelle specialistiche; con ciò garantendo l'unitarietà e l'integrazione dei percorsi di cura con un equipe curante di riferimento sul percorso e non sul setting assistenziale. Si stabilisce un livello base di cure (erogate da medici e infermieri con buona conoscenza di base delle CP) che si articolano in interventi programmati caratterizzati da un CIA (Coefficiente di intensita' assistenziale) minore di 0,50 in funzione del progetto di assistenza individuale; ed un livello specialistico, costituito da interventi da parte di equipe multiprofessionali e multidisciplinari dedicate, che richiedono interventi programmati caratterizzati da un CIA maggiore di 0,50. Le cure domiciliari palliative richiedono la valutazione multidimensionale, la presa in carico del paziente e dei familiari e la definizione di un PAI. Le cure domiciliari palliative sono integrate da interventi sociali in relazione agli esiti della valutazione multidimensionale.

18 Il quadro LEA 2017 art 21 comma 3 Il Progetto di assistenza individuale (PAI) definisce i bisogni terapeutico-riabilitativi e assistenziali della persona ed è redatto dall unità di valutazione multidimensionale, con il coinvolgimento di tutte le componenti dell offerta assistenziale sanitaria, sociosanitaria e sociale, del paziente e della sua famiglia. Il coordinamento dell attività clinica rientra tra i compiti del medico di medicina generale o del pediatra di libera scelta, fatti salvi i casi in cui il soggetto responsabile del rapporto di cura sia stato diversamente identificato.

19 Il quadro Regione Lombardia

20 Il quadro ATS Pavia 2017

21 Il quadro

22 Il quadro

23 L Obiettivo Ruolo del MMG Garantire la continuità della cura delle malattie concomitanti Continua ad esercitare l avvocatura dei diritti del paziente (punto 1.b dichiarazione Wonca 2011) fino a mettere in discussione i trattamenti proposti ed orientare le sedi di cura Migliorare l efficienza del sistema gestendo in autonomia alcune fasi della terapia palliativa consentendo al palliativista di prendere in carico più pazienti ed essere in grado di rispondere ai bisogni del territorio

24 1. Relazione medico-paziente 2. Continuità di cura longitudinale 3. Problemi acuti e cronici 4. Coordinamento delle cure ed advocacy 5. Interesse olistico

25 Dotazione ideale MMG formati+ MMGcPI Profilazione (+/- gestione cronicità) per CP precoci Presa in carico dal MMG per CP base (con assistenza infermieristica e sociale) CP specialistiche ambulatoriali e domiciliari Hospice Dotazione Regione Lombardia: I livelli assistenziali di erogazione delle Cure palliative sono i seguenti: residenziale: hospice sanitario e hospice sociosanitario domiciliare: assistenza Specialistica Territoriale di Cure Palliative (e ADI Cure Palliative); assistenza a ciclo diurno: day hospital (o day hospice) ambulatoriale, MAC

26 Dotazione attuale locale Medico di Famiglia solo parzialmente formato e poco integrato 2 Hospice (afferenti ad ATS differenti) CP domiciliari (da ATS differenti) Dipartimento di Cure Palliative Entità più o meno astratte (UCP) (Medico di Famiglia con particolari interessi) Cure palliative simultanee o precoci Gestione cronicità (PIC)

27 Limiti del sistema Scarsa comunicazione Difetto di competenze di base Rischio di esclusione/sovrapposizione MMG-specialisti Software scarsamente dialoganti Modalità di accesso diverse fra erogatori Reti provinciali anziché regionali

28 Quindi??? Dato che Non vogliamo delegare la cura dei nostri pazienti Senza MMG è dimostrato (da GC) che le riforme sono difficili (rischi per CP precoce) Non possiamo sostenere ulteriori carichi burocratici Andrebbero previsti Formazione continua ( Core Curriculum semplificato) Primo momento di valutazione ad opera del MMG (PAI in GC/profilazione) (N.E.C.P.A.L. semplificato) Responsabilità/Coinvolgimento nella redazione del PAI e definizione livello intensità cure Presa in carico (su base volontaria) delle CP di base da parte del MMG Coinvolgimento (comprensivo di bi-direzionalità dei flussi informativi sul pz.) nella rete specialistica Ambulatori di Cure Palliative vicini al pz. Software di attivazione/rendicontazione funzionale e integrato con i gestionali

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32 Take home message: FARE RETE!

33 Grazie!

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